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20/6/2020 Effetto Dunning-Kruger - Wikipedia

Effetto Dunning-Kruger
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«Se mi chiedete quale sia la singola caratteristica che renda una persona soggetta a questo
auto inganno, io direi che è respirare.»

(David Dunning[1])

L'effetto Dunning-Kruger è una distorsione cognitiva a causa


della quale individui poco esperti in un campo tendono a
sopravvalutare le proprie abilità autovalutandosi, a torto, esperti
in quel campo, mentre, per contro, persone davvero competenti
tendono a sminuire o sottovalutare la propria reale competenza.
Come corollario di questa teoria, spesso gli incompetenti si
dimostrano estremamente supponenti.[1]

Grafico sull'effetto Dunning-Kruger,


Indice che mette in relazione la
conoscenza percepita e l'esperienza
Definizione
effettiva
Riferimenti storici
Ipotesi
Studi
Riconoscimenti
Note
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni

Definizione
Questa distorsione viene attribuita all'incapacità metacognitiva, da parte di chi non è esperto in una
materia, di riconoscere i propri limiti ed errori.[2] Il possesso di una reale competenza, al contrario,
può produrre la distorsione inversa, con un'affievolita percezione della propria competenza e una
diminuzione della fiducia in se stessi, poiché gli individui competenti sarebbero portati a vedere negli
altri un grado di comprensione equivalente al proprio. Gli psicologi David Dunning e Justin Kruger,
della Cornell University, hanno tratto la conclusione che: «l'errore di valutazione dell'incompetente
deriva da un giudizio errato sul proprio conto, mentre quello di chi è altamente competente deriva da
un equivoco sul conto degli altri».[3]

Riferimenti storici

https://it.wikipedia.org/wiki/Effetto_Dunning-Kruger 1/5
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Sebbene una descrizione dell'effetto Dunning-Kruger sia stata proposta solo nel 1999, Dunning e
Kruger stessi hanno osservato considerazioni simili in Charles Darwin («L'ignoranza genera fiducia
più spesso della conoscenza»)[4] e Bertrand Russell («Una delle cose più dolorose del nostro tempo è
che coloro che hanno certezze sono stupidi, mentre quelli con immaginazione e comprensione sono
pieni di dubbi e di indecisioni»).[4] Geraint Fuller, commentando l'articolo, nota che Shakespeare si
esprime in modo analogo in Come vi piace («Il saggio sa di essere stupido, è lo stupido invece che
crede di essere saggio»).[5] Risalendo ancora più indietro nel tempo, non si può non ricordare la
celebre frase del filosofo greco Socrate, attribuitagli dal discepolo Platone nella sua Apologia di
Socrate: «Dovetti concludere meco stesso che veramente di cotest'uomo ero più sapiente io: [...]
costui credeva di sapere e non sapeva, io invece, come non sapevo, neanche credevo di sapere»[6]. Alla
base del pensiero socratico è proprio la convinzione di "sapere di non sapere", intesa come
consapevolezza di non conoscenza definitiva, che spinge però al desiderio di conoscere: più ci si
addentra nello studio e nella conoscenza, più ci si rende conto delle infinite ramificazioni del sapere.
La conoscenza diviene pertanto un processo in divenire e mai del tutto esaurito. Proprio
nell'accezione del messaggio di Socrate si può quindi individuare per analogia il germe antico dello
studio di Dunning-Kruger.[7][8]

Concetti analoghi sono espressi dal filosofo del XV secolo Nicola Cusano nell'opera La dotta
ignoranza. Il filosofo olandese del XVII secolo Baruch Spinoza, riferendosi a un suo critico, in una
lettera scrisse: «Quanto più uno è ignorante, pensavo bonariamente tra me, tanto più è audace e
pronto a scrivere»[9].

Ipotesi
Il fenomeno ipotizzato venne verificato con una serie di esperimenti condotti da Dunning e
Kruger[3][10] nell'ambito di attività tra loro diverse quali la comprensione nella lettura, la pratica degli
scacchi o del tennis.

I ricercatori ipotizzarono che, per una data competenza, le persone inesperte:

tenderebbero a sovrastimare il proprio livello di abilità;


non si renderebbero conto dell'effettiva capacità degli altri;
non si renderebbero conto della propria inadeguatezza;
si renderebbero conto e riconoscerebbero la propria precedente mancanza di abilità qualora
ricevessero un addestramento per l'attività in questione.

Dunning ha proposto un'analogia («la anosognosia nella vita quotidiana»)[2][11] con la condizione di
una persona che, soffrendo di una disabilità fisica in seguito a una lesione cerebrale, sembra non
avvedersi della menomazione o rifiuta di accettarne l'esistenza, anche se questa è grave come nel caso
di cecità o paralisi.

Studi
Dunning e Kruger decisero di testare queste ipotesi sugli studenti
dei primi anni dei corsi di psicologia della Cornell University. In
una serie di studi, esaminarono l'autovalutazione che i soggetti
davano sulle proprie capacità di ragionamento logico,
grammaticale e umoristico. Dopo essere venuti a conoscenza del
proprio punteggio nei test, ai soggetti veniva nuovamente chiesto
di dare una valutazione del proprio livello: il gruppo dei
competenti lo stimava correttamente, mentre quello dei non
Un test di valutazione
competenti continuava a sopravvalutare il proprio livello.
Secondo quanto annotarono i due psicologi.

https://it.wikipedia.org/wiki/Effetto_Dunning-Kruger 2/5
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«Nel corso di quattro studi, gli autori hanno trovato che i partecipanti appartenenti all'ultimo
quartile della classifica per quanto riguarda i risultati dei test su umorismo, grammatica e
logica, sovrastimavano di molto il proprio livello di performance e di abilità. Sebbene i
punteggi li accreditassero nel 12° percentile, essi reputavano di essere nel 62°.»

Per contro, persone in realtà più esperte di altre, tendevano a «sottovalutare» la propria competenza.
I partecipanti di questo tipo che si trovavano davanti a domande relativamente semplici per la
propria preparazione, erano portati nella maggior parte dei casi a ritenere che tali problemi si
rivelassero semplici anche per gli altri.

Uno studio successivo, riportato nello stesso articolo, suggerisce che gli studenti altamente
incompetenti miglioravano la propria abilità nell'autovalutazione a seguito di una seppur minima
introduzione alla materia o alla competenza nella quale difettavano, e questo a prescindere dai risibili
miglioramenti nella competenza vera e propria.

Nel 2003 lo stesso Dunning, insieme a Joyce Ehrlinger, anch'egli della Cornell University, pubblicò
uno studio che descriveva il cambiamento del modo in cui le persone vedono sé stesse quando sono
influenzate da stimoli esterni. Ai partecipanti all'esperimento, studenti della Cornell, furono
somministrati test sulla conoscenza della geografia: alcuni di essi miravano a influenzare l'autostima
in positivo, altri in negativo. Fu quindi chiesto loro di valutare la propria prestazione, e coloro che
avevano avuto il test positivo valutarono il proprio lavoro in modo molto più lusinghiero rispetto a
quanti avevano dovuto affrontare il test negativo.[12]

Daniel Ames e Lara Kammrath estesero questo studio alla sensibilità nei confronti degli altri, e alla
percezione della propria sensibilità che i soggetti avevano.[13]

Un'altra ricerca ha suggerito che l'effetto non sia così scontato e dovrebbe essere ascritto a distorsioni
cognitive. In una serie di tre studi e 12 test i ricercatori trovarono che, in situazioni di difficoltà
moderata, coloro che ottenevano prestazioni migliori e peggiori differivano molto poco in
accuratezza, mentre in caso di difficoltà maggiore, i migliori risultavano meno accurati dei peggiori,
nel proprio giudizio. Questo comportamento suggerirebbe che a ogni livello di abilità si è soggetti al
medesimo grado di inaffidabilità.[14]

Ehrlinger, Johnson, Banner, Dunning e Kruger ipotizzarono spiegazioni alternative, ma giunsero a


conclusioni qualitativamente simili a quelle del lavoro originale. L'articolo indicò come causa
principale del fenomeno il fatto che, a differenza degli individui più abili, «gli individui meno capaci
non ricevono alcun feedback che li convinca della necessità di migliorarsi.»[15]

A riprova dell'esattezza della teoria, Dunning portò ad esempio uno studio commissionato dal
Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti d'America su un campione di circa 25.000 statunitensi,
intervistati in merito alla loro competenza finanziaria; dalle risposte dei circa ottocento di questi che
erano incappati in fallimenti economici, emergeva che essi si ritenevano, al contrario, più esperti
degli altri in campo finanziario.[1]

Gli studi sull'effetto Dunning-Kruger tendono a focalizzarsi su soggetti prevalentemente


nordamericani. Uno studio su alcuni soggetti orientali ha trovato che un altro effetto, opposto
dell'effetto Dunning-Kruger, potrebbe avere conseguenze sull'autovalutazione e sulla motivazione a
migliorarsi.[16]

Riconoscimenti

https://it.wikipedia.org/wiki/Effetto_Dunning-Kruger 3/5
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Nel 2000 Dunning e Kruger vennero insigniti del satirico premio Ig Nobel per la Psicologia per il
saggio Unskilled and Unaware of It: How Difficulties in Recognizing One's Own Incompetence Lead
to Inflated Self-Assessments («Incapace e non lo sa: come i problemi a riconoscersi incompetente
portino a un'autovalutazione gonfiata»).[17]

Note
1. Marco Ferrari, La forza dello stupido, in Focus, n. 268, febbraio 2015, p. 26.
2. (EN) Errol Morris, The Anosognosic's Dilemma: Something's Wrong but You'll Never Know What It
Is (Part 1), in New York Times, 20 giugno 2010. URL consultato il 7 marzo 2011.
3. (EN) Justin Kruger, David Dunning, Unskilled and Unaware of It: How Difficulties in Recognizing
One's Own Incompetence Lead to Inflated Self-Assessments, in Journal of Personality and Social
Psychology, vol. 77, n. 6, 1999, pp. 1121-1134, DOI:10.1037/0022-3514.77.6.1121,
PMID 10626367.
4. (EN) Charles Darwin, L'origine dell'Uomo, su lorenzomagri.it, 1871, p. 4. URL consultato il 27 marzo
2013.
5. ^ (EN) Geraint Fuller, Ignorant of ignorance?, in Practical Neurology, vol. 11, n. 6, 2011, p. 365,
DOI:10.1136/practneurol-2011-000117, PMID 22100949.
6. ^ Platone, Apologia di Socrate, in G. Giannantoni (a cura di), Id., Opere, traduzione di M.
Valgimigli, vol. 1, Bari, Laterza, 1966, p. 39.
7. ^ Antonio Sgobba, ? Il paradosso dell'ignoranza da Socrate a Google, Il Saggiatore, 2017,
ISBN 978-88-428-2392-6.
8. ^ (EN) Katja Maria Vogt, Belief and Truth: A Skeptic Reading of Plato, Oxford University Press,
2012, ISBN 978-0-19-991681-8.
9. ^ Baruch Spinoza, Epistolario, a cura di Antonio Droetto, Torino, Einaudi, 1974, Epistola L (2
giugno 1674), pp. 225-6.
10. ^ (EN) David Dunning, Kerri Johnson, Joyce Ehrlinger and Justin Kruger, Why people fail to
recognize their own incompetence, in Current Directions in Psychological Science, vol. 12, n. 3,
2003, pp. 83-87, DOI:10.1111/1467-8721.01235.
11. ^ (EN) David Dunning, Self-Insight: Roadblocks and Detours on the Path to Knowing Thyself, in
Social Psychology, Psychology Press, 2005, pp. 14-15, ISBN 1-84169-074-0.
12. ^ (EN) Joyce Ehrlinger, David Dunning, How Chronic Self-Views Influence (and Potentially
Mislead) Estimates of Performance, in Journal of Personality and Social Psychology, vol. 84, n. 1,
American Psychological Association, gennaio 2003, pp. 5-17, DOI:10.1037/a0017452.
13. ^ (EN) Daniel R. Ames, Lara K. Kammrath, Mind-Reading and Metacognition: Narcissism, not
Actual Competence, Predicts Self-Estimated Ability, in Journal of Nonverbal Behavior, vol. 28,
n. 3, settembre 2004, pp. 187-209, DOI:10.1023/B:JONB.0000039649.20015.0e.
14. ^ (EN) K. Burson, R. Larrick e J. Klayman, Skilled or unskilled, but still unaware of it: how
perceptions of difficulty drive miscalibration in relative comparisons, in Journal of Personality and
Social Psychology, vol. 90, n. 1, 2006, pp. 60-77, DOI:10.1037/0022-3514.90.1.60,
PMID 16448310.
15. ^ (EN) Joyce Ehrlinger, Kerri Johnson, Matthew Banner, David Dunning e Justin Kruger, Why the
unskilled are unaware: Further explorations of (absent) self-insight among the incompetent (PDF),
in Organizational Behavior and Human Decision Processes, vol. 105, n. 105, 2008, pp. 98-121,
DOI:10.1016/j.obhdp.2007.05.002, PMC 2702783, PMID 19568317.
16. ^ (EN) Tori DeAngelis, Why we overestimate our competence, in Monitor on Psychology, vol. 34,
n. 2, American Psychological Association, febbraio 2003, p. 60. URL consultato il 7 marzo 2011.
17. ^ (EN) Ig Nobel Past Winners, su improbable.com. URL consultato il 7 marzo 2011.

Voci correlate
Anosognosia
https://it.wikipedia.org/wiki/Effetto_Dunning-Kruger 4/5
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Autoefficacia percepita
Autovalutazione
Autostima
Motivazione
Principio di Peter
Sindrome dell'impostore
Sapere di non sapere
Sapere aude
Leone da tastiera

Altri progetti
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g%E2%80%93Kruger_effect?uselang=it)

Collegamenti esterni
Chi meno sa più crede di sapere: "Il paradosso dell'ignoranza" e l'effetto Dunning-Kruger, su
ilsuperuovo.it.

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