L’ESPERIMENTO DI STANLEY MILGRAM
Dopo l’esperienza dei crimini umani, quelli più terribili
sono stati fatti dall’uomo in nome dell’obbedienza e non
solo per ribellione. Come avvenuto nel periodo nazista,
molti crimini sono stati commessi per eseguire un ordine
e non per propria volontà.
LUOGO: una stanza con una sedia elettrica (finta)
PARTECIPANTI: RICERCATORE – INSEGNANTE –
STUDENTE
Lo psicologo nel 1961 crea un finto generatore di
corrente con 30 possibili voltaggi da 15 a 450 volt. Per
dimostrare che quello che stava avvenendo era vero, il
ricercatore fa sottoporre una scossa elettrica di 45 V
all’insegnante. Dopo questo, l’insegnante inizia ad
eseguire il compito che il ricercatore gli ha imposto di
fare. Per ogni risposta sbagliata dello studente,
l’insegnante lo puniva con scosse di intensità sempre
maggiori. Lo studente che era un attore, fingeva di stare
male, urlava e lo pregava di smettere. Nonostante tutto
l’insegnante continuava ad inviare le scosse. Il ricercatore
ha dimostrato che il 65% dei partecipanti ha continuato a
dare le scosse elettriche, soltanto uno si rifiutò quando
arrivò a 330 Volt.
Alla fine dell’esperimento, il ricercatore informava che
era tutto falso e le scosse non erano reali.
Lo SCOPO DELL’ESPERIMENTO è di dimostrare che dietro
all’obbedienza si possono commettere gravi crimini.
Infatti l’esperimento è stato ripetuto anche nel 2009 e i
risultati sono stati gli stessi: il 75% hanno obbedito
rispetto all’82% nel 1961. L’unica differenza il ricercatore
ha individuato un nuovo elemento: l’empatia
dell’insegnante nei confronti dello studente mostrando
un atteggiamento più altruista.
Lo scopo era quello di studiare il comportamento
individuale in termini di cattiveria, odio e violenza inflitta
solo davanti a un’autorità. Il concetto di obbedienza però
varia in base alla gerarchia in cui ci si trova: l’ordine viene
svolto se la persona si trova su un piano autoritario più
elevato.
VARIABILI:
1. La Variabile indipendente: la vicinanza
dell’autorità che spinge i soggetti a modificare il proprio
comportamenti
2. La Variabile dipendente: L’obbedienza comporta
la variazione del proprio comportamento
L’ESPERIMENTO DELLA PRIGIONE DI
STANFORD di PHILIP ZIMBARDO (psicologo)
Nel 1971, lo psicologo Zimbardo fece un esperimento per
scoprire come si sarebbero comportate delle persone in
una situazione di forte autorità con potere illimitato.
LUOGO: prigione (creata nell’Università di Stanford)
PARTECIPANTI: Zimbardo - 24 studenti universitari con
ruolo di prigionieri o di carcerieri
Il reclutamento avvenne sottoforma di pubblicità dove 75
studenti risposero all’annuncio su un quotidiano che
richiedeva la partecipazione di alcuni volontari per una
ricerca, dietro un compenso di 15 dollari al giorno.
Furono scelti 24 studenti di ceto medio, i più equilibrati,
maturi senza comportamenti sadici. Poi furono assegnati
casualmente i ruoli: il gruppo dei detenuti e il gruppo dei
carcerieri. Non ci fu un addestramento prima
dell’esperimento e ai carcerieri venne comunicato solo di
mantenere l’ordine e la legge, senza utilizzo di nessuna
violenza. Ai detenuti fu chiesto di aspettare in casa in
attesa di essere arrestati come veri criminali. Il giorno
dell’arresto, i detenuti furono portati bendati alla
prigione di Stanford e trattati in malo modo. Nella
prigione finta non c’erano nè finestre nè orologi ed era
stata creata anche una cella di isolamento chiamata
“buca”. Ogni detenuto fu perquisito, spogliato e
disinfettato dai carcerieri. Le guardie carceriere erano
stati divisi in turni e indossavano delle vere uniformi con
occhiali scuri, per impedire il contatto visivo con i
prigionieri. Nonostante le regole, i carcerieri si
immedesimarono così bene nel ruolo e iniziarono a
essere sempre più aggressivi e violenti nei confronti dei
detenuti. Per questo motivo l’esperimento fu interrotto
dopo meno di una settimana perché molti studenti
universitari iniziarono a dimostrare disagi psicologici.
Lo SCOPO DELL’ESPERIMENTO era quello di dimostrare
come gli individui potessero cambiare il loro
atteggiamento in base al ruolo che veniva loro assegnato
e scoprire se la brutalità si manifestava in diversi
ambienti fosse dovuta a caratteristiche sadiche della
personalità o se fosse dipesa dalla situazione.
VARIABILI:
1. Variabile dipendente: Comportamento
aggressivo e violento
2. Variabile indipendente: Divisione in gruppo
EFFETTO SPETTATORE dei psicologi J.Darley e
B.Latanè
I due psicologi fecero degli esperimenti dopo il tragico
caso di Kitty Genovese, la donna uccisa in un quartiere di
New York nel 1964 in presenza di 38 testimoni, nessuno
dei quali fece qualcosa o avvertì la polizia.
Darley e Latané si convinsero che la presenza di più
persone sulla scena di un'emergenza può portare a una
riduzione di percezione di emergenza. La persona non
offre aiuto per due motivi:
- ignoranza pluralistica (se nessuno interviene allora non
è accaduto niente);
- diffusione di responsabilità (senso di responsabilità è
diffusa tra tutti i presenti).
Quando uno spettatore si trova da solo, sente su di sé la
responsabilità di intervenire mentre se sono presenti
altre persone cresce l’ansia, il senso di imbarazzo e
sensazione di disagio di intervenire
Lo SCOPO DELL’ESPERIMENTO è di dimostrare l’EFFETTO
SPETTATORE o apatia dello spettatore o effetto testimone
che è un fenomeno studiato in Psicologia sociale che
riguarda delle situazioni dove alcuni individui non offrono
aiuto a una vittima quando sono presenti altre persone.
La probabilità di aiuto è inversamente proporzionale al
numero degli spettatori, cioè il senso di responsabilità
aumenta se diminuiscono il numero degli spettatori.
Dal 1980 sono stati fatti altri esperimenti che hanno
confermato il cosiddetto effetto spettatore.
LEZIONE 1 INTRODUZIONE ALLA PSICOLOGIA
PANORAMICA STORICA DELLA PSICOLOGIA
E’ lo studio scientifico:
1) del perché del comportamento (non le intenzioni)
mediante:
-osservazione di ciò che vedo
-descrizione di ciò che mi ha colpito
-classificazione di cosa rappresenta quello che vedo e
dove esso si possa collocare
-misurazione
-spiegazione delle cause cercando di individuare la causa
e cosa ci possa essere alla base di un determinato
comportamento
2) processi mentali (percezione, coscienza, attenzione
e linguaggio)
Utilizza diversi approcci vista la soggettività data da
ogni individuo mediante la quale la psicologia assume
un carattere relativo ma non confuso.
E’ una disciplina relativamente moderna perchè,
seppur nascendo poco prima del 1900,essa deve le sue
radici a discipline ben più antiche:
● scienze naturali
● filosofia dalla quale si differenzia proprio a causa
dell’utilizzo di approccio scientifico fatto di
sperimentazione e osservazione. Di fatto, la psicologia
trova legame nel pensiero di numerosi filosofi ed
intellettuali:
-Socrate (fondatore dell’umanesimo) utilizzò per la prima
volta il termine psicologia derivante da psyche (anima) e
logos (discorso).
-Talete sostenitore di un approccio all’uomo non più
divino ma naturalistico
-Platone e la sua distinzione tra corpo e mente
-Aristotele e il suo concetto di intelletto come patrimonio
interno non derivante dall’apprendimento esterno.
Inoltre, così come nella filosofia, anche in campo
psicologico si ritrovano due correnti tra loro antitetiche:
-empirismo che si lega all’esperienza
-razionalismo che si lega all’intelletto
Ad unificare per la prima volta queste due concezioni fù
Cartesio.
CARTESIO
Fondatore del dualismo corpo-mente che definisce
l’uomo come unità somatopsichica. Fù forte sostenitore
del principio secondo il quale, uno specifico stato della
mente o del corpo fosse in grado di indurre una
modificazione sul reciproco. Scrisse il De Homine nel
quale citò i passaggi relativi ad uno specifico
comportamento definito riflesso.
Cartesio venne attratto dal movimento della mano che, a
contatto con una sorgente di calore si ritraeva quasi
istintivamente. Si tratta di azioni del tutto automatiche
svolte in un istante durante il quale l’informazione nonha
il tempo materiale di essere elaborata dalla corteccia
cerebrale, di conseguenza, ciò che consente questi
movimenti, è la presenza di strutture come talamo o
ghiandola pineale sottostanti alla corteccia.
VON HELMHOLTZ
Maestro di Freud, fù il primo a studiare e ad effettuare
una valutazione sugli impulsi nervosi mediante
misurazioni precise ed indagini oggettive.
EBBINGHAUS
Studiando la memoria scoprì l’oblio.
La sua indagine si costituiva di un gruppo di persone alle
quali veniva chiesto di ricordare materiale senza senso in
modo tale da rendergli impossibile una sua
l’associazione. Ebbingahus estrapolò così il concetto di
oblio ossia il decadimento della memoria causato dalla
dimenticanza di un evento non associato, di
conseguenza, si può ritenere la funzione estremamente
associativa della memoria
FECHNER E WEBER
Studiosi di psicofisica, cercarono di valutare il grado
d’intensità di uno stimolo necessario per indurre una
specifica reazione. La psicofisica studia le conseguenze
sensoriali dalla stimolazione fisica partendo da uno
stimolo distale proveniente dall’ambiente esterno che,
una volta giunto al cervello diventa prossimale.
DONDERS
Studiò in particolar modo il tempo di reazione. Mediante
un esperimento, determinò da parte di più soggetti,
tempi di reazione differenti derivanti dalla stessa
tipologia di stimolo. Questo argomento interessò molto
al tempo l’esercito americano che pertanto decise di
finanziare Donders al fine di rendere maggiormente
efficace l’addestramento militare
WUNDT
Padre della psicologia intesa come analisi dell’uomo
adulto e sano, è grazie alla pubblicazione del suo scritto
“Fondamenti di psicologia fisiologica” che si iniziò a
discutere relativamente a questa disciplina. Il suo,è un
libro nel quale il metodo utilizzato è estremamente
introspettivo ,fatto di domande ben precise finalizzate ad
accedere all’interno del lato più profondo della mente
umana.
Wundt sosteneva in particolar modo il principio di
reattività secondo il quale, determinati stimoli, definiti
salienti, avessero la capacità modificare il
comportamento in base alla risposta data da mente e
corpo in relazione a questi ultimi.
STRUTTURALISMO
Vede come maggiore esponente Titchener ,si tratta di
una concezione focalizzata sulle strutture costituenti la
mente umana(sensazioni, emozioni, immagini)
mediante le quali è possibile comprendere meglio
l’attività mentale di ogni individuo.
FUNZIONALISMO
Diametralmente opposto allo strutturalismo, analizza le
funzioni della mente e il perchè dei comportamenti. In
particolare il funzionalismo fenomenologico fondato da
William James si incentra sull’osservazione di fenomeni
basati sull’interazione tra uomo-ambiente
FREUD
Padre della psicoanalisi, il cui primo congresso
internazionale si tenne a Salisburgo nel 1908, scoprì
l’inconscio da egli stesso considerato come una
componente strutturale. Inconscio che, assieme al
conscio, costituiva la mente e, secondo Freud induceva
l’individuo a svolgere azioni senza una effettiva
consapevolezza.
Differentemente dai suoi precursori, Freud analizzava e
studiava le casistiche riguardanti persone affette da
patologie (’isteria era una malattia responsabile del
malfunzionamento dell’organismo che venne curata
mediante processo ipnotico e riguardante
esclusivamente il sesso femminile
PSICOLOGIA DELLA GESTALT
Vede come maggiori esponenti Kohler, Koffka e
Whertheimer, studia le forme e cosa esse siano in grado
di causare alla mente umana.
Whertheimer elaborò la teoria dello stroboscopio ossia
del movimento apparente percepito dall’occhio umano.
Berlain creò ad esempio immagini unite tra loro di
difficile comprensione attraverso le quali potè
approfondire il concetto di curiosità causato da stimoli
incongrui ed inconsueti e strettamente legato alla
distrazione che essa causava. Capì inoltre l’esistenza di
forme capaci di orientare la nostra mente e che,
all’interno delle immagini, la figura venisse individuata e
distinta partendo dallo sfondo. Conseguentemente a
questa scoperta si iniziò a parlare di isomorfismo cioè
visione delle forme secondo qualità costitutive
COMPORTAMENTISMO
Incentrato sullo studio del comportamento misurabile,
mette da parte la componente introspettiva e metafisica
della psicologia. Si focalizza sugli stimoli e le risposte da
essi date individuabili proprio nel comportamento.
Watson ad esempio riteneva le esperienze della vita di
gran lunga superiori rispetto ai talenti innati
NEOCOMPORTAMENTISMO
Afferma l’importanza di stimolo e del soggetto sul quale
lo stimolo agisce
COGNITIVISMO
Pone attenzione alla mente, ai suoi meccanismi di
elaborazione e alle esperienze di vita
LEZIONE 2 PSICOLOGIA E SPERIMENTAZIONE
INTRODUZIONE
In campo psicologico, tutte le osservazioni e i risultati
odierni derivano dalla sperimentazione.
ESPERIMENTO DI MILGRAM
Tema centrale di questa sperimentazione riguardava
l’obbedienza distruttiva legata ad un episodio realmente
accaduto(l’olocausto). Milgram partecipò al processo di
Norimberga durante il quale, ascoltando le testimonianze
degli intervistati, capì che a svolgere quegli atti crudeli
non fu gente sadica bensì comune perchè costretta ed
ordinata. Il suo esperimento comprendeva:
● ricercatore: Milgram stesso rappresentava la fonte da
seguire ed alla quale obbedire
● insegnante: soggetto di studio dell’esperimento
● vittima: succube delle scosse, rappresentava l’attore
accordato con lo sperimentatore
Le meccaniche dell’esperimento prevedevano che
l’insegnante (retribuito per farlo) dovesse trasmettere,
ad ogni risposta errata della vittima, delle scosse (in
realtà finte) con voltaggio sempre maggiore sino al
raggiungimento di una quantità molto elevata e ritenuta
dannosa per la salute. I tre soggetti, non avevano tra loro
contatto visivo diretto bensì esclusivamente uditivo, di
fatti, l’insegnante, poteva ben ascoltare le finte lamentele
provenienti dalla vittima. Con questo esperimento
Milgram dimostrò come molti individui (similmente allo
storico episodio dell’olocausto), fossero capaci di
commettere, anche se contrari, gesti immorali
semplicemente perchè ordinati. Risultati identici si
ebbero nella medesima indagine che venne riproposta
nel 2009 da Burger il quale capì come gli individui con
elevata empatia fossero quelli maggiormente
disobbedienti agli ordini dimostratori di altruismo nei
confronti della vittima.
ESPERIMENTO DI ZIMBARDO
Ebbe luogo a Stenford e vide come protagonisti dei
ragazzi universitari di ceto medio divisi dal ricercatore in
guardie e detenuti. Il fine ultimo era comprendere al
meglio le meccaniche ed i processi mentali inerenti alla
vita penitenziaria. Fù uno degli esperimenti più famosi
ma mai concluso a causa dell’insostenibilità accusata dai
detenuti dopo soli 6 giorni di sperimentazione
nonostante la sola regola impartita dal ricercatore fosse il
non utilizzo della violenza o di atti estremi nei loro
confronti.
ESPERIMENTO DI LATANE’ E DARLEY
Noto come effetto spettatore/apatia dello
spettatore/bystander effect, questo esperimento vedeva
come protagonisti
● individui ai quali veniva chiesto di accomodarsi in una
stanza assieme ad altri.
● singolo soggetto al quale veniva richiesto di
accomodarsi da solo in un’altra stanza. Durante il loro
ingresso nelle relative stanze ,ad entrambi venne
mostrato un uomo a lavoro su di una scala. Una volta
entrati, venne poi fatto sentire un rumore proveniente
dal luogo nel quale era presente il lavoratore Si dimostrò
che:
● nella stanza che presentava più componenti, nessuno
prese l’iniziativa di prestare soccorso
● nella stanza singola il soggetto, una volta sentito il
rumore cercò subito di accertarsi delle condizioni del
lavoratore visto precedentemente.
Di conseguenza, è possibile affermare che la probabilità
di ricevere soccorso sia inversamente proporzionale al
numero degli individui che assistono alla scena e ciò è
legato a variabili come ambiguità, diffusione di
responsabilità o coesione sociale Pertanto il nostro
comportamento è facilmente influenzabile da quello
altrui.
PSICOLOGIA E METODO
Obiettivi della psicologia sono:
●valutazione della relazione tra le variabili
●sistematizzazione della relazione mediante la raccolta
dati
La scienza cerca di trovare teorie che supportino
determinati elementi al fine poter descrivere o predire
qualcosa che già sia stato studiato o che già sia accaduto.
La teoria, è una possibile spiegazione con la quale si può
osservare la relazione tra le variabili:
● se singola si riconosce come legge
● se ingenua, si concentra non su aspetti scientifici bensì
su esperienze personali, che ci porteranno
semplicemente a voler confermare un qualcosa di cui già
siamo a conoscenza.
In campo scientifico è necessario operare mediante un
metodo sperimentale che deve considerare la falsità di
un’ipotesi. I metodi, sono strumenti di conversione delle
idee del ricercatore in azioni.
Al fine di rendere efficace l’utilizzo del metodo
sperimentale, diventa necessario considerare:
●concetto di operazionalizzazione: conversione delle
variabili in concetti teorici misurabili
●statistica, caso e probabilità: consentono di decretare
la veridicità di un’ipotesi sulla base dei dati statistici e di
quante volte essa sia stata cercata di falsificare(Popper)
LIVELLI D’INDAGINE/RICERCA:
mezzi di controllo relativi a ciò che osservo, si
distinguono in:
1. Sperimentale
-si basa su osservazioni oggettive, replicabili e ottenute
mediante uno strumento di misura-consente la
manipolazione delle variabili -si estranea dai preconcetti
in quanto basato semplicemente sulla raccolta dati
ESEMPIO
1) Mandler si focalizzò sullo studio della memoria.
Secondo la sua ipotesi la memoria intenzionale
(cioè quella che ci si impone) poteva facilitare il
processo di memorizzare. Al contrario venne
dimostrato che quest’ultima non fosse più
efficace della memoria implicita (cioè
involontaria e messa in atto in assenza di ●positiva: se all’aumentare o al diminuire di una
coscienza) a causa del fatto che ,il processo di variabile, aumenta o diminuisce anche l’altra (variabili
memorizzazione è fortemente associativo direttamente proporzionali)
ESEMPIO 2) ●negativa.se all’aumentare/diminuire di una variabile,
L’effetto placebo è il principio per il quale le persone l’altra diminuisce o aumenta (variabili inversamente
rispondono a farmaci o terapie nel modo in cui esse proporzionali)
pensano di dover rispondere perché appunto convinte VARIABILI
dell’efficacia della sostanza somministrata. In questo caso ●dipendente - sostanzia l’ipotesi - non può esser
è fondamentale il concetto di compliance attraverso il modificata ma cambiata in funzione della variabile
quale è necessario far aderire il soggetto alla indipendente
somministrazione. ● indipendente - manipolata dallo sperimentatore
Gli artefatti sono invece quei risultati che non ci si CRITERI DI VALUTAZIONE
aspettava di ottenere ma che in ogni caso producono i ● variazione tra più gruppi
risultati desiderati. ● variazione del singolo gruppo
2. descrittiva
- livello d’indagine base -impossibilità di manipolare le
variabili-ha come limite la presenza di unico punto di
vista, pertanto in questo metodo di ricerca vengono
spesso inseriti degli “osservatori ciechi ”ignari di ciò che
essi debbano effettivamente osservare- descrizione di ciò
che si osserva mediante:
●osservazione partecipante: l’osservatore che osserva
senza essere visto, mantiene un certo distacco ma
partecipa alla situazione ed alle attività del gruppo
osservato
●osservazione non partecipante: si attuano meno
comportamenti che possono modificare ciò che si sta
osservando
3. correlazionale
- individua la correlazione tra due o più variabili
-ha come limite la possibile connessione tra correlazione
e causalità che in realtà rappresentano 2 concetti
esattamente opposti visto che la prima ci indica solo
quanto variano insieme due variabili e non se la prima
variabile causa la seconda
-ha come vantaggio il fatto che se la correlazione è certa,
una variabile mi consente di predire l’altra.
-si distingue in