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D 1

ALBER-TO DVRERO
P 1 T T O R E3 E G E O M E T R A
e H -I _A R 1 S S 1 M. Q.

DELLA SIMMETRIA «.
DEI e o R P1 H VMA N I~

Libri ~attro r

'Nouamente tradottt dalla lingll,a Latina nella Itali4ntIJ,


D A.M. GIO. PAOLO" GALtVCCI SALODIANO •
.IÜAdemifO Peneto.
ttáccrefciuti del quinto Libro, nlcl quale ti tratta, cqn quai modi porrano i PittO/;i .. &
$colrori moftrare la diuerlita della natura de gli huomini ~ & donné, & con quali le
pallioni, che [entono per 1i diuerfi acddenti, t:he ti oc<;orrono . Hora di nouo ftampati.
Upera te i Tittori , e Seoltori no1tfilo 'Vtile),-na t;eceffaria, @r ad ogn' ~ltro ~,
che di tal materia deJidera aequiflarj/perfltta giudicio .

In Venetia ~ Appre.ífo rRoberto MeÍetti. I f 9 4~

©
© Biblioteca Nacional de España
AL SIGNOR Gro PAOiO
GALLVCCIO
• A.¿ BE R T o Duro ha in quefle carte ~Itll
Ilgr.:Jndijfegno J e del dipiangcrl'arte,
Merce di tue 'Uirtu J che in ogniparte
Danfolrto at oprafla quaftftnarrita.
Apre coJital'horfiamma[oplttl
Vento J che in leifiriffe J cos/pdr/:

L'ofcuro dout' JI be! ~icin diMarte


S atIla ilraggio J eh' amirarlo Inuitt4

a
f2!!.,ante Galluccio te gratieji denno

Che Sol:, eflatofll, che n'apprefln/a


Chilifrofoco, e be!lume I ~tile , e~ago

Spirto genti!e chi lodarli tenta,

Cerca d4rlumea Febo , aPall4finna

Mai non ti nocera di Le/he jIlago.

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ALLA SACRA MAESTA
DI MASSIMILIANO
ELETTO RE DI POLON lA, &c.
ARCHIDVCA D'AVSTRIA, DVCA DI BORGONDI.A,
Stiria, taril1tia, Carniola, Vuitemberga) &c.
.ADMINISTRÁTORE NELLA PRVSSIA
dea'ordine Teuionico, Mlfejlro del medeJimo per "eA./emagna, & lta-
tia) &c. Conte di HabJPnrl/ ' & Tir%, &c. .
Eegli evero ,che quanto vn bene emaggiore, etanto
pl.U diuino,perche piu íi auicinaa quei beni,che lddio
onnipoteme fuole vniuerfalmenre communicarc arot
te le crearurej fara veriíIim o ancora,c h~ 1'vdle, che vie
ne dalla Pinura e piu diuino di qualunque altro, che
dalle altre arti,o mecaniche <> liberali)ehe fi fiano fuoIe
deriuare.Percioche fe noi faremo parangonc;.fra qudla;
& queHe prime vedremo <:hiariffi mamente, che 11011 folo ciakaduna di qud
Ie,ma tutte infieme le fono di gran lunga infefÍori. Non e vero, che eífc in
qualunque [ua operadone altro non mirano, aItro non r~lguardollo I che
quei eommodi,ehe di continuo fono ricercad dalli huomfni per beneficio
de i loro corpi? Pcreioehe altre li pareehiano il "iuere, altre il veUire, arere le-
habitationi,alcre i condimenti,altreornamenti di quefiecoÍeJaltd lhotpenti'
per pater eifercitarle, altri qudl:a, & quell'altra cora, che porta commodo a'
queLh fcnfi,che in breue hanno da perire . La Pittura)come bpera diuina per
Ji oechi,che Íl1nOl raprefenrano quci diuini lumi, che per natura immortalí
fono~come per fcneUre delI' aní mo nofiro, mentre dli Ha ril1chiufo in quefia
prigione, penetra fi ne1le piu [eerete parti , che la fa & dolerfi , & rallegrarfi,e
defiderare~e temere feeondo le diuerfitadi deIle cofe) che per Ii buoni Pittori
li vengono con Lnee,& colori raprefenrate.Chi non íi muoue adefiderio del
. la vira.contemplarlua vedendo quei Santi Padri di mano di un buon pirrore
viuere,& yeíHre di quelle cofe, ~h~ naturalmente produce I'Heremo del Egic
ta,oue dh fiaual10 ~ & nurrirfi 1a111mo fuo del pane celefie della contem pla-
tione,oue non hauendo nulla,fi rirrouauano colmi di (uní quei beni,& con..
tenti,che l'huomo puo dcfiderare, mentrc che dli yiue qudb vita mortaIe?
che non temclala vendetta di Dio vedendo la diiTolatione ddIe gran Cirta di
Gierufalemmc,& le madri mangiarfi,per bifogno di pane,i proprij figliuoli
arolhd dt fua mano? che non odlera j peccati veden do il giuditio vniu erCale
di M ichiel Argdo in Roma, ouero al[f(me fatto da perira mano~ chi non fi
infiammera di amorever[o Chrifio 110firo Si bl10re vedendo!a vira di 'luello
fpie~ata con rauta diligenza, & arte in rroIrc earte dal nofiro Alberto Dure-
ro. Se io voldle moUrar quefto in tUT Ji affetti, che fono generad nelli Jninú
" t 2. nofiri

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t10nri dal1a períta mano di \'11 pio.,& giudido[o pittore) 11011 folo non barte-
a
rebbe iI loglio, ma l1e anco iI lIbro fpiegarne la mipor parre. Ne fi comema
e
il Pittore di auallZ~r ranto ~utte le arti mecanichc 9uanto l'animo di mag-
gior eceellenza del corpo:ma n011 cede anco in parte aIcuoa aIle liberali,anzi
íevorreIDo inuefiigar íl vero, trouere,rn(j) apertamenrc" ~he fraquefií tienc il
principale Ill0go.Percioche quanrunquc 9u~lle comearti, & fcicnrie habbia-
no la fua {,de neltanimo,l1on fono pero tuni li hupm~i aecommodati ca a
llar da quelle l'vtile,di che erre fogliono auanrarfi di portare al mondo: mala
Pittura cofi fi accornmoda al guíto,& [en[o di tutti, chenon folo fenza aleu-
na force di fadca, roa (:011 morco cont,e~}~o dd corpo ancora, che n011 vi lia
huomo nc cou dotto,ne coli ignorante, che nonúlema commouerfi neIrani
mo,& cofi rapire dalle beIle pitture, che quafi con Vlla cerra foauira. fi rema
violenta to;& in vn ctrtomodo fcolpite nelfanimo fuo tante cofe,che paía in
\"n Cubito dluinamel1te imparare cante cofe,chc con lungo fiudio.,& con mol
a
teútime pena,hauc:rebbe potuto capire.Olrraccronofllpuo l'Afirologia, ne
la G~ometria,l1e mohe altre arti, che liheralí [onorbiamate) fpiegarc i [uoi
concetti fe dalla pinura non IaranllO agiurate.con linee, con figure, & molre
volte anco con colori, come chiaramenre fi puo vedere per li Ioro libri . Ora
in quefia diuiua facolra.ando tanto innanzi Alberco Durero, che.dí gran lun
ga [1Jpcro [utci '1uelli,che auami luí (quanrunque tiano da Hifiorie, &"l"eru
celebratiílimi ) furono, & a i pofieri IaIcio fe ftelfo ne i fuoi [cri [d , & di[egni
idea della vera Pittura,& ¿ella Sco!cura, come chiaram ente fi vede fi odIe c.ar
re,fi in quefioJlbro del1aiimmetria de i corpi humani, non haucndo egli la..
fciato parcicella alcuna dé i nofiri corpi efieriore pero (non confiderando al..
tro del huomo il Pinore, & lo Scoltorc, che quello, che fi vede) che eOo non
habbiamifLlrar4' & col fuo diuino ingegl10 lf>iegata con tanta [attigliezza ..
che fallupire chiunquee di quelI'arrefiudíofo, e perito. Oiqul-auenne, che
hauendo egli [erirra quefra fua opera nella lingua Tede{ca per beneficio de i
fuoi pittori fu tradorta nelIa lingua ladea da huomo cerro di m'Olro valore,
la qual [atica e(lata cofi grata al mondo, che quamunque ha fiata. {lampara
. due volre,nó fe né [itroua pia aleuna)fe 11011 prdlo ad alcuni,che:come arien...
tali perle li tengona cari, & ne i piu. honorad Iuoghi de i loro fiudi . Ora fi
perche quefl:'opera di tamo valore non rdla!le morra ~ fi perche ogni Pircore
potelfe valerfi di leí ritrouádofi pochi di loro,che imcndano la lingua latina".
Jo la ho tradotta nelIa !loara lil1gua italiana) iI che certo ho farro dopo mol.
te fatichefi per Ji molri errori~h'erano ndIa imprdIionc latina, fi perche la
materi~ per fe edlfIlcile dafpiegarfiJcomel'iHeílo auttorcaffcrma,Nemifo-
no anca ~ontemato di quefro : ma liho aggionro iI quin ro libro neccfiarif-
fimo allí f1:udí~{i di quelhfacold,nel ql1ale s'in[egna con l'auttoriddc Filo-
[ofi,& Poeti con quai CDlori,& lineamemi fi po:i1an. {piegare le paíIioni del...
e
J'animo de gli huomini fi nacQrali, ti accidenra[i: il che a pochi Pircori
manítetlo. Ora hauendo io ridorto {juetto libro a<¡uefta perfeccione ~ mi e
parfo mio obligo per Jue cagiohidi confacrarlo a Voltea Maenad~ zfi per
c;hd'op~m4d purqo, eddl .. fdü;iffiml caía d'A V S TRI A ,haucnd~la
[criBa

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fcrittaeffo rnel1tre, che godcua l'otio per li hOlloratitlimi flipendi, c'hebbe
prinu da Maílirniliano jI Primo,& di poi dal fclicif1imo: CarIo V. menrre,
che viíle,e{fcndo egli morto memre" che dIo Carlo felicHIimameme regna~
na; talche per quelta cagione conCacrando jo a lci quelto libro,alrro non fac-
cio,che relHeuirlequeIlo, eh'e [uo) il che fe io nonfacelle melo porrebbe ra-
e,
gioneuolmenté dimandare. La feconda ca~íol1e che fi come la cognitionc
¿dIe buone arti, & fcienze: nel!' Alemagna ecidorea nella forcunadilima cara
e
d' A VS TRIA in tal modo)che nó ví Príncipe alcuno in q udla,che nó hab-
bia le conditioni,che'l Diuino Platone ddidqaua in vn buono Principe, cofi
e
le [cienze,& tune l'arti libcrali rifpIédono inlei,che non alero,che vno fpIen
didiIIimo Sole fra molre raggianti fieHe. Percioche tanta cura ha ella del rape
le tutte le cofe, che po{fono omare l'animo fuo) come queIIo, ch'~ & piu la-
ra ndl'auennire fpecehio a tutti i Priacipi ChriLl:iani, auzi a tUtto'l mondo"
che & gH. molti anni , & hora püY, che mai ricerchi & libri '- & rnatematici
ftromcnti,& huomini imendcnriffimi in ogni facolrade,che nella fua fdiciffi
ma Corte non manchino ne i Platoni"ne Ji Arif1:otdi)ne 1i EudidiJne i Tolo-
mei, neli Archimedi, ne gli ApelJi, nei Lifippi,ne altri taH, chene i ternpi a
nn
die:tro fono llatí famofilIimi al módo,& hora fepolti nellc teocbre per non-
e{[ere: fod! ltati per molri [ecoJ¡ a dietro li Ale[[1ndri, o Me~enadJ che li con;:
feruaífero in vlta,come hora fa vofira Mael1:adt<. Et meritamente cerco. Per-
cioche, fi come la perfecutione di Giuliano Apollata comra la chie[a di Dio
fu la piu pericolofa di tune le altre precedcnri) che feceró pur tu orire vna in-
nU1ll~rabile rnoltirudine di Marriri, perche egli peuso non di amazzare i coc
pi de i Chril1:iani,come fecero gli alrriauáti lui, ma di arnmazzare le anime,
&. tenerle ehiu[e nell'o[cura fcpolrura del corpo in queHo mondo) & ndI'al-
tro nelle eteme tenebre;non voIendo,che aleun Chril1:iano attendelle alle let..
te:re con crudeIiilirne pene propofie: a qudli, che pur miralTero i libri: al con-
trario Vofira Maefiade defiderando non folo di conferuare la Chrifiiana reli-
gione:,ma di ampliarla con tutre le forze fue,cofi abbraccia le lettere, & Iette:-
I'aci,& cofi eceira tutti í [uoi fuddiri col fuo dle,m p :o( effcndo vcechio prouer
hio,che talí fono i cittadini>quah fono i loro Princi pi)che rnentre: iI módo ha.
e
Uera limili principi non VI dubbio,che la Chiefa di Dio nó fiorifca,& faeda
fruttí degni della e.terna vita. Meriramenre dunque ho io voluto cOllfacrare
quefie míe vigilíe a Vofira Maefiade,Ie quali [aráno fegno della mía deuotio
l1e ver[o,di Id fin che: ioC c:once:dendomi lddio vÍta,& forze)con piuferrni ar~
gomentipotro dimolharla. Fra tanto V. M aefia fi degni dí conferuarmi ud
numero de i ruoí minimi, & fedeliffimi feruirori,alla quale prego da noRro
Signar Dio i fuoi contenri,& fclicitade. Di Vclletia ill..o.di Genaro. 1 591.

Di Volha MaeRl

Humilillimo Seruitore

Gio. Paolo Gallucd


~ t

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Vlrr A 'DI ALBEIZ TO
'D V R ERO.
I~~,e ~ ~j A B B 1 A M O ¡mero, che il nollro Alberto per antiche origine
1) ~'-. ",1 ~ venned~ Ongaria, &che i Cuoi antichi ,:ennero ad habitare n:lI.a
I ~II' Gcrmanla. Non faremo dunque lungh! nel parlare dclla [uaongl-
!k t'- '" ~I ne, ne qe i Cuoi anrichi) i quali, qllanrunque foerero honoratl;
§ I 1¡ 6 noodimeno fu maggiore la gloria,che riceuerono da lni,che quella,
It, I:J cheeffi Ji larciarono. La natUra haueua dato a cofl:ui vncorpo ca-
~!'.~ le, che per la cornpoftcione, & per la fratura era. riguardeuole, & era
a.=~~~~~;;;;.¡ in tutto ;¡~comrlJodJ.co al be! animo, che in lui albergaua ~ ta!che
non (j folfe fmenticata della fua giufiitia, laqualefuole celebrare Hippocrate, che íi co-
me diede aH'animo della ridicolofa Simia,vn corpo parimente ridicolofo,cosl al1e mentí
fingolari luole parimente dare i corpi conuenienti. Haueua iI capo aquo y gli occhi rj.
fplendemi, illlafo honefto,come queHo, che j Greci chiamano T6Tpct}OYOV, II colla al,..
quanro lungo, il petto largo, il ventremoderato,le corde neruofe,le gambe nabíri,.i di-
ti tali, che non li poteua vedere cofa píu bella. Haueua tanta [uauiti nel parlarc,& tan~
ta gratia, che gli afcoltarori non haucriano mai voluto vedere iI fine. Egli nona~efe
alIe fettere, imparo nondimeno le rcientíe naturali ) & mathematiche, che s'infcgnano
con queUe. Et li come imefe le cofe principali, cos~ [eppe fpiegade in eifetto,~ dechii\~
rarle con parole. 1 fuoi f'critti di Simmetria danno piena tcfrimonianza di quefto~ne i
qualinon 11 puo defiderare cofa verunain quello,ch'eglitolle afcriuere. Haueua tanto
ardore d'animo (!ella vira honefl:a,& de gli ottimi cofiumi,& cosi viueujl, ,he merita-
mente gli fuífe ri putato di vira irreprenlibile. Egli non era pero di feuerita ) o grauira
,odiora, & quantunque egli foífe vccchio,non pero fprezzó mai quelle eofe, che pcnene-
llano alla foauid , & all'allegria, come [ano glJ eífereiti j del corpo, & le allegria della
MaGra, neSU ruai alieno dal giufto , odaIl'noncfio. Ee fopra tutt~ le altrecofe" la na~
tU1a 1'haueua formato alla Pirtura. Laonde atrere ¡:on tutte le forze fue a queUo !ludio.
)& in quefro principalmente s'Jf{adco di vcdere, e conoreere i Pittori, che fuílho cele-
br¡:in qualunque luogo) & d'mtendere le, ragjoni delle ene opere ,& d'j~itare quell'ope.
re) che Ji parelfero b 'fOne. Egli s'acquHló i¡ fauor~, & libera!ita de i Re. & Prencip~ ~
in particolat~) pi Mtffimiliano, & di Carlo Auguíl:o, Nipote .di quefia, & n'hebbe da
quelli vn falari() honorara. Poiche le file maní per dir eol1, vennera alla maturid'A fi co-
nofceua dalle fue opere il fuo fublime ingegno, & quanro egli filtre amarore ddla virru-
-de. Perdoche faceua tutte le ¡:;o~ grandi , & di foggetto Iaudabíle. Vi fono gli Enco-
mi di Maínmiliano, & l'llnmorrali opere dell'Hií1:Qtia A fironomica , dalJe quali /i puo
narre ql,1e1I9,che io ho cieno pcr non dire le aItre cofe,delle qU'lli 000. ve ne ¿ a!cuoa,(he
.od' alcuno dei vccchi Pittori ,ouero dclla nolha etade in qualuoque lllago non parcf..
fe ,che fu!Te per ddiderare,che fuífe dereo fiJa. Non vi eceno alcuno fcgno deIla natu-
ra diqualunque, De pi!,) ceno, ne piu vero, che quelle opere che fono fatte.dall'arte fila.
Ola quefie fono di due forti , le qll~li liJpcraoo tune le alu'e in queUo, & 1]uaG paiooo
venir~ dall'officina deHa ifl:dfa natura. O!lcfie fono quelle,-che rapprefemano le fimiliru·
di ni delle cofe, ocon le mani , o con l'oratione, qudla e chi:lmata con proprio no ...
me Poetica, quella non ha proprionomeín vníuerfale, & ti dilJide in quarro partí in
<lllella dellelbrue , dcHa Pittura, della Scolrpra, & la Palefiica! Hora par¡iarno .leIla
rittura, come il propeGro ricerca, & vcdiamo che luogo ella tenga fra que/le Cjllarra 10_
datilTime, la CJuale fu chiam,na da aleuno Gr).'co Poerica,chc non parla. Nd giudicare-
»1o,(he ralí lia.no j Pittori,gnali fono le fucopere,-<7omc aoco rali tono i Pocri,llua1i tono
i fuoi [c!ÍetÍ,1i dice che Pollgnoto dipingcua tune le cofe maggiori, & Pau hma minod •
ehi non eo lOfce da quefio, che qucllo era d'ingegno alto. &: quefio d'ingegno hu.
p¡ile? Maniale dice, che fe gli haueíf~ hauUto IvIccenatc fareb~e diuemaro Mar-
ío,

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V 1 T A D 1 A L B E R T O D V R ERO.
f0,rna non Vergllio mai,Della qual cofa ne [tccia e~li II g;udicio. Pel cioche tliífuno rpe~
ro mal queHo,il quaIe oon folo,habbia k; ro i íllOi ímguJan uedi io q ud genere,nel guaJe
10no gli Epigranuni:maio qucHo ancora, nelquale le forze non folo,f6no debolí alle CO~
fe maggiori,rnaoueancora tuete le cofe [ano alIene da q uelle,& aleune anca brl.>[[c,& di
ShODefte. Pcr laqualcofa non poqo renza rifo ricordarmi la fentenza Catulli~tJa di ccfiui
la quaIcdice,che'lPio Poeta deue dlerecafto,& non e{[er bifogno di veril!. In fatti non
tlolfe ,che fuffealieno dai fuoi ueru quello, che in paroJe uituperaua. Hora laíCiamo i
Poed. Qyami Poetifono llati,o piiJ rofioqual Pittpre eHato fra tutti, il quaIe nelle fue
<lpere non moll:ri la [ua natUla? Non parlero io de gli antichi contcntandofli de gli e[~
fempi da i nofiri tem pi. Chfnon sa,che molti hanllo cercato d'acq uifiarfi la laude,& ad ~
miratiooe del uolgo col dipíngere eofe aliene.i quali fecero flarnpare nelle fue rallolc. o
carte quelle cofc,le quaIi nonti po{[o fare bone.Ltamente fe non di na[coflo) anzi queIle.
che non fi poífono fare,De di naícofio fenza. fcderit~) e vituperio ~ Habbiamo uiito an~
cora aleune pitture ben colodte j:eno,nelle quali f¡ ved era l'jngegno.& diligcnza del pir.
tore, m:t ui rnancaua in turto 1'aree. In quena luogo noi dunque ragioneuolmente ad.
mireremo Alberto Durero,diligeotiilimo cufiode aeJIa pieta. & della vergogna ) & che
arteodeua alla grandezza delle pitture Capendo egli molro benc q uanto valdlero le forze
fue in tal modo pero,che oelle fue opere piccioli f10n uifuffe cofa (la fprezzaríi,oelle q ua-
11 non [I..ouerai alcunalinea tirata [enza cagione,ne fuora del Juogo fuo, ne puma alcuno
fo uerehio? Che debbo ib dire della fermezza, & certezza dcila fua mano? ogn'uno giura~
rebbe,che le Iinee,che gli faceua col penello o penna.fuffero tirate, ocon la riga, ocen la
fquadra,p co'1 compaífo,la guaJe non elfendo fatta con aIcuo aiuto)dau<l grandiffíma ma
rauiglia achi le vcdenano. Che diro io di quclle figurc,chcJpdfe volte egli fpiegaua io
carta, con la pcnna,perdare forma a q udie co!e,cheIoucnte le vcniuano nell'anímo?Nd·
la quaI cofa quefto forfi p<treua a i lcttóri di marauiglja. chdarendo egli partí di hifio~
rie,& di corp! fra loro diitaotimme, nOll¿imeoo gueac iil:drcgiome ioueme w[¡ {j con·
faceuano,che non ftporc{Jj! ritrouare coC! alculla piu ac commodata, ne piti coopenien-
te. Cio n:&~ perche lJlllJeme d'un';i.rtdice {ingolarc Qrnara-d~ogni cognirione, & dclJa
ínrelligcl1za della vcrira,8{delcQofenfo ddle paro fraloro modera.& rege Ja mano, cbe
vuole,che {i 6d'l di ki f<ola alGun ~lt.ro fofiegno, La medefima prontezza h~ueua egli
n,-l tener il pe.pello"olqualc<iipingeua qua!ul1qu(: cofa minutiilltn3 in tela, o io tauola,
fceza l'b<iuclij prima farto a~un difegpo¡ le quali opere noodirnt!(1o erano tali ,. che non
[010, non fi pordfe 1iprentlere in qudIa. cofa ue¡una,ma foifero degne di fornme laudi .
Q,dl:o pal uc n ohe voJlje dcgn'o <ji molta merauigliai pittQridignilJimi di molte lode,i
quali qu<,munquc fi fuifelO aBatícati in quefio,nondimeno uí tl'ouano molte difficultadi•
. Non potro farc,che non rarcúntí in quena luogo quelJo,chc occorK fra (oflui, & Gio.
nJLno. Coi1Ul era cdeore piUOl e in Venetla,& per mtta Iralia,oue ucnendo Albeno)
& hauendo f,"tro f.,¡migliarita fs(ilmente (ü 1 GIO. Be!lino, & come [uole a\lenire, hauen
dofi mofirato runo ali'aluo diper[eopcl clAILerro amiranGo, e (el, br::mdo linccrmcnrc
turre le opere di Cio. BeIli nq', rJ/1eíIo Bdl i no ¡audando ingwuamcnrc , & le altre (ofe
turte,ma Gngolarmcme la Rmigl ¡ezza dei peli,cne vcd.eLlano oeUe opere di Alberto, &
accadendo pJrtare (Iell arre,poi c hebbe finit0,diíIe Bdlino Lrdti cal jlJimo amico vn [e-
gnalato fauoread un liofiro amico? Se mi d¡rnandaretre qualcbe cofa,che io poffa,o Del
1 o lo conofceraJ. Vorrcí difle Bdiino hauere dl uoí in dono uno di q uelH penclli , co'
qualJ Doi folete f re i caprlli. Alberto al hora non perdcndo rempo cauo Cuora mol ti
penelli {im Ji a ::;,1; :.<!>ri,i qua:i ufaua l'iadro Bellino ancora,& li diffe ,;(he elcgdle queho
cPeeglJ ualeue , fe non uolciTc. elcgelli tuttI; Bellino allbora penfando di elIerc irgan.
nar diífe-io non el ¡ccua dl q, efi', rna di q uelii,co i quali,fcre foJito in una tirata foJa,fare
mol j capelli,Q molri peli,i quali HfogI1a,ebe fiano fpalfi,&alquamo larghi fra Ioro,per-
c~e ful1ero alcr menti non fi potrebbe Ü:ruarc tanta vguaglianza oe i piegamcmi,& oeIla
d fianza. Allho adfpofe Albeíto,non mi huo d'altri,che di quefii, la gual cofa vi faro
manife1l:o col effc.mpio,& tolto vn penclJo di quelli, e'haueua cauato fuora formo capdJi
LlnghilI1ml, & Be ffu ofi , come fono particolarmente quclli delle donne , con ordíne coli
fermo,& vja fleura, che vedendo ció BeUmo reíto Hupefatto, iIquale dopo diífe a mol~
tI che non hauercbbe crcduro ad aIcuo'huomo queIlo, che elfo uldde (O i proprij occhi
Gli

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V 1 T A D 1 A L B E R T O D V R ERO.
Gli tribuí iI medeGmo Andrea Mantegna, huomo di Gogolar ing(:gno , ¡Iguale fior! in
Mantolla, tirando la Pittura,ad vna certa [euerÍrar& legge.i1quale certo fu iI primo, che
merito q lIefia laude tirando in cÍlempio deH'arte le llarue ,che egH cauaua quamunque
fuíIcro fpar[e in diuerfe p•.mi,& fracatIate. Le cui opere lOno ceno dure, & rigide. non
hauendo la mano affildJtra ad obcdire l'imclligcrJza,& prontezza dell'animo . Ma li tic-
l1e,che nell'J,rtc non ti poífa rirrouare cofa migliore di quelIe,ch'egli faceua. Egli dun-
que rÍtrouandoíi in Manroua , & vdendo, che Alberto li ritrouaua nell'Iralia vs6 ogni
ingegno fLlbiw, perche egli fcne veneífe da lui per amrñaefirar fa lua fccurita , & la cet-
tezzl dcli'arte fUá coll la cognitionc, & con l'arte. Percioche [pdft; volEe (i era lamen-
taro nei famigliari raggionamenti, che Duero cg!i non haueLTe la prontezza di Alberto,
ouero Alberto la fua fcienza. Non perdél1do pumo di tempo Alberto Jafciando tutre le
alneco[c, poi che Ii fu detto quefio,{i mife [ubito in viagf5io : ma prima mor! Andrea,
che egli pOteírc giongere a Manroua , laquaLcofa Ji fu coíi moJcfia, che egli foleua dire.
che non mai gli occorfe nella vita oofapiu molefia. Pelx:io che quanrunque Alberto'
foífe in [omma ecceIlenza l nondirneno Panimo fuo grande, & illto) fempre deGderaua
qualche cofa di megJio. Noi pieni di flupore habbiamo )¡Ifto , vna imagine di huomo
fatta da lui in vna tcla,come haúbiamo aétto (0'1 pendlo ibbiw [enza fare prima aleune
Hnee) come {i fuoIe, i peli della barba fono quafi lunghi vn b-raccio tirad coa efquiíira-
mente, & con tama prontezza coG propOrtionatamente fi"á toro dillanti, che quanto piu
a[cuni fapeífe deIl'arte, tanto piu [ene marauigliaífe, &; tanto piu incredibile Ji paretfe,
che non ii haueile tirad con alero aiutÓ',che oelle man:. Oh re aedo non G rirroua n elle
ll1C opere aleuno fporchezzo,alcuna cofa brutt"a ,fuggendo in nmo [¡mili cofe i peofieri
del fuo ca(Wfimo animo. O artdice degno di tale fuccefTo. ~lantO íimili ,& quanro
infaUíbili,& vere, faceua iritratti dei ViUl volti ? Ilche veniua per queílá cagione , perche
tiraua l'efperienza :all'arte,& alIa ragionc , laquale non era iI1teíG ancora da i Pittori, &
fpecialmcnte dai nofiri. Percioche chi efra quefii,il q uale pOÍla rendere la ragione dell'
opera fu:.t, neIla quate fi ha confeguito grandiífima laude,talche non fi crede{fe,che la fua
laude fuífc piu tofio a cafo, che per fcienza? Ma iI nollro Alberto haueua tutte le (ofe
parecchiate,& cene, & in pronto ¡ percheegli haueuatirato la PittUra in preceni, & alla
ragione della.dottrina [enza la quale.come vuole Cicerone.quamunque con Iáiuro del-
la doctrina {i faccia qualche cofa di bene,nondimeno, perche fi fa quello a ventura, non
puo eifere fempre in pronto. Quefie fono quelle tofe,nelle quali egli s'eíferciraua,dipoi
pereífere di natUl'a liberalUfimo,& Gnceriffima; fi mire a fpiegarle in ifcricto, al chial'iffi-
mo,& dottíHimo huomo Vuilibaldo Pircamero, alquale dedico q,tid!i con-vna epi llora
politiífima,laguále non habbiamo voluto f:Jre ! ~Hi!la conofccndo 1c ndhe forze deboli
a tradure quella dalla fua nattlrak purir:;,..:ie. Md prima, thc tgli pordTc wmpin:: ogni
cofa,& darle in luce cortettc, lene n~(I<! lo 1.11 n ,or'f~ (~llie'J) & ddidrrabi!c; roa p'-r lo mio
giuditio nlqulnco a.:erba. Eta in queU'lwotno vD:¡ ddigep1a wfinita, fe vogbmo vede·
re in lui l1ud!o, cbe parelTe dkre \ 1tic le) ,la'luak poco gi uitamente faeeua inquilitione
di fe mcddin¡a. La Inone ce lo ulfe ¡1oi, ,.'i1lObt ¡De< illinCÍato :3 llampare queRa ope·
fa, lagua:~ ilol'lJimcno compü\ooQ i hlÓl amid nd modo, che-egli g!'impo[e.

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PREF ATIONE A 1 LE TTORI
DI M. GIO· PAOLO GALLVCCI,
NELLA o:! ALE SI MOSTRA LA SIMtLITVDINE
e'ha la pltCUra con la podia~ che cofa puo imparare iI Pittore,
& Scoltore da quefií libri , & fi Proua J che la
. ,
, pltttura e arte.

e
A Pi'ttura co(i Jimile aUd. Poejia, &' queRa aqueUtt , che non
,,; fono mancati huomini, a i qual; ha dato il cuore di !afciarci
firítto, che la pittura e'Pnlt Poefia,che tace, (5 la PoeJia 'Vn4
Pittur"" che parla: talche po!ftamn dire Ji querle due eccellen-
tilfime jacolt adi quello, chegiJ fcri.Jfe i! F ilojofo della Loica,&
Retorica, che rJJe ffanno injieme in 6i!ancia I Percioche Ilm6e..
, due queffe arti t"Pna con le parole, l'altra con i floi colori "pan..
no thftar/M. imitandolcct?fe naturali,&artiftciali, quella perrtt.ppreflntarele toflalle
IJreccbie, (5 quefla allt ocebi de i moruli , & ji come non puo 6ene imitare con parole
il poeta queU'buomo , le cui attion; non crmo/ce a pieno) coft non pu~ il pJttore imitare
"ene quel corpoie cui parti non li fono in tuttotnaniflfte. Terúoche rvolendo (1 poetA
j.ngere 'VtJ Hercole, od 'VnhuoflJo tÚ rvirtuJe {imile ad fIercole biflgnd. , che tutte le at-
tionj,di que! l'tl.lorifo clipitano le fono note, &' conofl4 ancora 'luale attione jia propri",
di qualunqut 'VirtudeI accJoche 'VolenJo imitare per elfempío le attion; • che "Pel1gono ¿
,o
'VI/animo jorte, &Intrepido,ntm imitalc gli eJfotti della liberalita umpera11'Z4 ~ft
parimenti 'Vorra'l pittore imit4fe "'Pn'huomo flrte , non dcue flrl¡ j rnem/¡ri di buomfJ
timido~obuomo li6eralt,0 di altro-vitio,Q 'Virtude • Percioche la náturd. flpientilfimain
ogni foa operatione, & jedelilJima miniffrlf di 7Jio onnipotente~ne manca nelle cofo n(-
ceJforie,ne ji fa prodiga In quelle, che (0110 fouerchie , ma fo tutte le cife accommodatifl
fime alfl~ fine. Laondel1()Imdo fare il cíe/o,ehedi conu'nuo fi'VolgeJfe, eeco, che l%r.
madi figura orbicolare, &' 'Volmdo, che f aere, el'acqua jOJfero pronti a tuttig/i 4m·..
mali, e piante, li jece di ntltura flulfihilt'$la terra fice grauc, efta6ile perche Alfe flfte..
gno delle piante, (5Jf animali , jece le piante con le radiú in terra , perche "'Polft , che di
queUa ji nMriffiro J jecegli animali quafitutti omati di moto ¡ocate , perche poteJfero
procacciarji l'alimento, ouo'l1queeglij~/feJ al/eone,a cbe diede l'anima jorte flee i mem~
6r; dinan~¿' rOPufti atá al re{iilere alraltru; impetí , es' armat'" di "'Pgne, (7" denti per
¡otete affalirt 4ltri; perche flce illepre,Ol" ceruo timidi, es e'nermi,Iiftce le gambe lun.
ghe,@¡ atte 41 co1O;1'1on ritroueree' il fine mai,[e io 'VolejJi diflorrere per tUfff le cofl creA
te,&' loro partí in !roud!1do la fapienza della natura nel/OI'mare i corfi prop(Jr(ionat;
A i loro jifJi,le qru,í c?fe tutte dcono eJfereimit4te da i Roeti,da i Pittorl,&' dalli fcolto#
Ti ancora. e.'íl-la pr:rche fra tutte le cofo create l'humanlt rre4turtt dopo gli ángoli el."
fíf~ ecce~ente per lo t e¡¡¡monio del Profeta, pare che in queflo principalmente, & il
Portd" &- il pittore inJie1l1e co'/ S coltort~ Ji affotichi ,[udí, &- finalme'JJte nell'imitar~
quello confomi igiorni.i meJi,gli armi, & tutt",l'etadefoá I &- Ji tengono felici,e /Jeat;
IjtMndQ lipare d'cjflrc gionti ¡{ !4le peifettumt~ che con fltisfimione de i f}ettatori, e5
,laufo

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P RE FA T 1 O NE A 1 LE T T O R I.
¡laufo Jf;iegbino, orapprifentmo quefla diuina animale. E meritamente arto. Percia.
che,cYaltro el'huomo , cbe "Vn compendio delle ,aje 'Viji6ili ~ & inuiJi6ili ? do cono/;/;el'o
quei flpiellti Crecí) che lo eh/amarorio Microcofmo ~ cio eminore mondo J perche In tui
¡ano t utte quelle co[e, che fono in tutto quejlo 'VniuerfO : ne/lo /Muere la qual cofo ti fo-
no flancate le ,mm dt moltt flrittor; ji pro/dm~fi anca ecclejiafftci. Perci(lche quatlto
tiu d!ccuano dI quefla n06& creatura,taY!to piu li rejlaua,che dire, hauendo rinchiufO in
lui 'lWtt in¡nita di cofe, perche "Poleud , el7e eg!i ancora fljJe infinito di duratione .1 par.
ticolari huommi nondimeno fono fra loro ji diffirenti di corpt~ che non epolJibile ritro-
uare duoi huomini coJi Jimili difoecia no,che trJ tutÚ li aftri me6ri, che in qualche parte
non fi'ano d¡íJimt!i. La qual cófl dirnoflra ancora la diuerflta delle naturali inclmatio...
ni, Percioche l'huomo, c'ha qua/cbe jimilitudine coi membri delltone ,jiwde anca per
fjerienza,che egll ero6ujllJ,e jorte ;.fe egli i! Jimilecon-¡e,~arnbe al ceruo,egl¡ etimidoJ&
coft jiadctto de glt a/tri me/n/m) (f}J jimilitudini,la qua!e dúurJita di membri¡ruden..
temente fopofta negli huomt'ni 1fendo flftti creati adinjinite operaúoni.&.non poten.
el tutti ne per le jorZ!) ne per lo tempo flpp/!re a tutte le· cofl, ju. necej{ario,che Vm at-
tendeffi ael'Pna cofa, el'altro allaltra, (51< perche alc,ufiz' membri ji accommodano piu ad
OVna co.(a,che all'altraiunece}fori{l, che i mem/;ri de.~/i huominijúfero ira lopo alquan-
t(l diuerft q'tantunque ftano in que//o,¡he--jiafljetra tig!; huomini tutti membri humani>
egl¡ ecofo ce¡'ta,cheJi l'huomo bauera le gam'k 111lJf.·he¡ara commodijJimo per correre al.
la jla/fo,fl ¡ara di gamhe curu,& ,'\.~o r0.6uflo porterJjácilmenu qualunque carico.
proportionato altbumane JO, t.,f,jeJara fi'a quefli cú' mediocre ftatura, & di carne mol-
le flra commodilJimo alla conte nplatione,'l'.?' al commandare , laonde flriJJe giJ Porfi-
rio: 7Jelle'l:..:~a degna d'imperio,per eJfere quefti corp¡.6€¡lt~ta¡the jipuo conchiudere, {he
eJfendo l'officio del Pittore imitare tutte le cofl ȇturali, &" principalmente f'huomo :
perche In.¡ele rinchiude tutu, che egú e11CcejJario, che ('gli hab6ia pima cognitione di
tutte le fJecie di corpi , & loro membri, la qua!e c{lnjtJl;e priflCtpalmente nelgrande,
picciolo;e mediocre,neldiritto.,piegato,indietro,o innazi dadcJlra,o fniflra le quali tofo
tutte dijJicitmente non ji poJfono conofcere d.t colui , che íJOn hauera bcne¡Copita nel~
t animo,o in dtfegno qual corpo , equei 1r'JcJ/$bri , (he medlocri o proportionaú ji /'oJfono
chiamare, e.lfindo quefla "Vna miJtira CClu,la r¡uale ei fa flpere" quai cor!i fiano lunghi
quaí curti, quai trON0 gro/foquai troppo fottiL¿rij}etto alproportionato corpo,i! che ji"
detto di ciafiIJeduno membro ar.cora , la qua! eofo non Jipuo ;apere (come ho detto) da
ehi non ha ptena cogmtúme de i corpi Dene proportionati. In quejlo dunque parmi,
chedetbal¡ /ludiofidell,tPittura primiermente alJaticarji, dtpá in Ijuei corpi, checO¡¡
Tif}etto al Pttl, come riJfetto almeno ji a!lontanano da quejli: acrioche flppiano accom-
modare nelle loro Pitture i corpi i fmtortionati ti que/le perflne ) che vogú'ono rttppre-
fintare. La qual ({!fa perche (la ¡áure prudentemente da i Pittori, efJeceJfario cer-
to, c'ha6biam r'ena cegmúone di queUe naturali inc!inationi, che janno d,uerfoa di
membl'i in ciaJcfr,edu1)O !;uomo per dare a tutte le perfone, che nelle loro tauole 'tJorranno
inn'odurrr,t flOI pr(lfortionati corpt', talche mi fare, che (l"ltlla parte di Pittura, che
¡ertiene. a!la j}ieg,are t [umana natura conffla prinCIpalmente "elJa cogm'tion¡ di due
co[e,l'und ein [apere jormare baJe tutte le forti di corpi, l'ttltra in /apere a qua!i per-
[one cÍttfchedu1io dt que/ti canuenga • Di qu'i Ji "Pede, che perueifamente 'Viene a i no-
flri tempi injig,nata queJia no/;¡ltjjirntl Itrtc. Percioche ftnz..a ",!cuno ¡recetto ~ cbe ji..
ferto

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PREFATIONE A 1 tETTORt.
certoguida aUifludioJi Ji propongonofolo le 101'0, od altrui carte per imitare, & tuttO
qullo negoáo, che 'l)erammte cojla difcunza,e pratica,riducono aUa praticajola,tal-
che. come tanti Voleani ruanno z.pttcando, (j) come orbi 'V4nno a tentone. & perfodif
[are aU'ignorante valgo impifcono le loro hijiol'ie deUa 'Varied di tanti colon,che tanti
nonne erano nelprimo caos de i Poeti,nelquale vo!fero, che v,fujfero tutte le cof fan-
no. che le loro figure facciano ttltnti atti _{orzati, che non ji vede, ne jipuo '1Jedere ne i
loro membri a!cuna proportione, iL chefa detto con riuerenza de i Imoni, chefono cerUJ
¡ochi a i nofiri tempt , talche poJFamo merita mente piangere la perdita di runa f nobr-
ie arte, Cjuale gia fu quando ruiueuano queif lo da ti Pittori tanto celebl'ati da Plinio,
Vitruuio,& rultimatamete dall'Arioflo,@fJPecialmetequ:tdoviueua il noftro Alber-
to Vurero che tanto !ume dieJe a qupa nObililJimafacoltade, ('f) arte. Ma percle
J

io[O, che ji ritrouano molti. che non vogliono, che la Pittura jia arte, mafolo vna /1.ra ..
tica difare)od imitare queUo,cI/ejfi 'VfgtOno. Vorrei,che quefli mi dicejJerofefra tut-
. ti i Pittori non 'Ve ne fonodlcuni, che dpingono meglio di alcuni altri, @r aicuni bf(ne,
Itlcuni infum male,mi rifPonderanno certo,che cio ; 'Vero.Horafi fra tutti quefliji ri-
trouaJfe runo, che in ttttte le co[e,chefanno i Pittori auertijJe, qualefujJe queUo~ perche
cofluifuJJe riputato m~f!,ltOr Pittore di lj#€lI'4/tro, @J lo riduce./Je aprecet'ti [enza du-
bio, ji direbbe J che coHut hau1, ritrouiUo l'aru della Pittura ,fe non rui fujSe fiata
prima.Pemoche l'arte come '!Jítole il Filofofo, e 'Vn habito di[are quakhe cofa co ragio
ne, @J come ",mole T uUio,¿ quella,Cb-e cofia di cofe clJnofcittte, ttl in tutto manififle,@¡
che r~tguardano ad '7.m[olo fine, @J non[aUano mai, del/a quale coditioneflrano le co-
Je ojSerttate did nofiro Pittor, . 'Peráoche dandd'ejfo pNcetti per ejSempie, dI formare
'Un pt"de proportionato tratti da "Un püde bene frapqrtionato, fcmpre che faranno ,
firuatt quei precetti, il¡jede riu/á,"" prop0rlionato , @J l'¡Hejo s' inunda á ogni aftra
c!fa, chefJUole [are da i pittori. Eccoui dunque ftU(Jiof della Pittura, (J) Scoltura
i 'Veri precettt de glt humam cfrpi,che non maifalla.no,@Jfempreguidano,comecerte,
fi;J jicureguide alla perfittione di 'futJft'tlrle J &' come fcure 'Vie 'Viguidano ne i piufe-
,reti appanamenti della Pittura , 'fu~ftpfono quei precmi ne i quali e/femtandofiglé
fludioji,o acquiflano 'l,teU'arte, ch' Jflata defcritta dalpríncipe de i peripatetici habito
fimiu,o con ragione, de/laquale poi,chefonofatti patroni nonfallano mai,nonfacendo
cofa alcuna a ca[o,ma con ruiue,e vne ragioni . ~eno Jque!prudente Pittore,il qua-
ienonfolo ha conjiderato ne iparticolari JPittori, eparticolari corpi tutte le parti /;el~
le per ridurle in precetti , ma cio, che ne hafcritto, e'Plinio, Vitruuio, (!) aftrt,che ne
habbiam ragionato,& ha ridotto tutto quefl, a perfettione:tale che nonf¡UO in modo
alcuno migltorare. 'Percioche non (010 ha dato j precetti de i corpi bene proportionati ;
ma gb ha dMo regole ,(# infgnato i precetti, @ritrouato proportione ne i cotpi in tut-
lo fProportionati. Perciochefapeua egli molto bene, che douendo il Pittore (come hab-
biamo dmo difopra) lPiegare in c-Pittura ogni flrte di gente, @/ormare ogni idea di
naturali inclination;, lequal; tutte hanno corpi diuerji, & che proportionatamente cor
r~f}odono allafoa natura,lifu bifognoformar ancora diuerjiprecetti,che deflero il mo-
do di ruariare tuttt i corpi, & partijite, come ricercajSe iI "ifogno delld. pufona,che 'Vo·
lefFmo rapprifentare in tal modo pera,che quantüque deuiafa alqu:tto aicuno corpo ¿'"
queUa vera proportione,chef ritroua ne i perfitti corpi,noji aOotanajJero pero tato,cht
in tutto¡erdeJero l'humanafirma, @r[acejero co¡;. in tutto moflruofo, e ridiculofo •
Perciocht

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P 'R E FA Tr O N E A r L E T T O R r.
'7'ercioche la. natura aberrijJe da fimil inconuenienti 1uatun1 j afame 'Vo/te 'Vi in [oml,
~ per mancamento, operflurabondanza di materia, f!} il Pittore deue eJfere della na-
tura imitatore ,f!} diligente no come la fimia de gli huomini,lequali imitan oJolo le lo-
ro auioni ,che(ono ridicolofi, olaMe, obrutte. 'W..on nego prr quefto, che'l Pittore non
pojfa imitare "Vn moflro,ma lof4ra per meftro,rij moftruofofecondo,che' ~(uogheribiz
zo Ji dettera, ma ne i corpi, ordinari di hu~mini, e donne non ji deue¡areparte 4lr:und,
mojirucjá,o non corrij}ondente a tum)' 1corpo . "Perfuggere dunque tutti ijueflifcog/;,
deano i dtligenti Pittori,@fcoltori'lJolgere la nauicel/a de i loro ¡ngegni per (i ftumi di
'lueflipreeetti , eheflnza ,,/cuno dubbio giongeranno aquelporto jicuramente, Otte Jltl,
gloria de i nauiganti, oue Jilfuo jiruro 'Vtile,&fJuefono eoronati di carone immortalj,
(ij per fama renano fempre 'Viui in terra , f!) 'Vúli al mondo reflando¡iene le Chiefl
aelle loro belle opere,partc dellequali recitan oaltrui aUa pietaJe altri al/e peniteza de
¡loro peceati,altri al martirio, altri allapatien:{a,all'humilta,4l/a cafliú,,finalmen-
le ,aU' amor Ji Vio,le quai cife tutte yitornanoinfoo grande ~eneficio)@1 'Vtile delfan;
mafia, al/a qualepertengono tutti i heni '@Jmali • chepey fla caglonefono fatti. tU
innánzj,($' do¡o,che partirono di queflllt 'Vita •

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DELLA SIMMETRIÁ
DE 1 CORPI HVMANI.
DI ALBERTO DVRERO
PITTORE, E GEOMETRA
CLARISSIMO.

L 1 B RO P R 1 M O.
_ _ _- - 1 Nuouamente tradotto dalla lingua Latina nelIa IcalianélJ.
DA M. Gro. pAOLO GALLVCCI SALODIANO,
4f)(;~~~

V A N D o tU vorrai dipingere la figura,od ¡ma-


gine,d'un'huomo ) o donna ; deui procc:dere in
quefta guifa. Prepara vna riga di maggior gran-
dezza della figura che ti hai propofio neU'ani-
mo di volerfare, nella qualetu dcuí tirarevna
linea langa giuftamente, come tu vuoi , che ua
la figura ,chetuintendidi volere dipingerein
tal modo, che il primo punto della linea fta la
fommita del capo) & l'vltimo fia il calcagnó,
ouero la pianta del piede. Et quena Gdeue par-
tire fecondo la diucrGta tielle imagini , che tu
vuoi formare lunghe, o breui, alIe quali tutte deui accommodare le fue li-
nee. Per la qual cofa ogni volta)che in quello,che fegue tU vdirai nominar-
fi numero di parti,deui [apere, che quefie fi cauano da tutra l'altezzadel.
l'imagine,cioe dalla fommita del capo 6n'alla pianta del piede dell'effigie,
che tu vorrai formare. La linea,che dimollra la grandezza di quella figura,
.fi deue diuidere diligentemente prima in due parti) dipoi in tante, che fia ,
diuifa in cioquanta,& aoco in cenro,o Quante alrrí fi vG per fare la pir[ura,
che tu vorrai fare • Turre quefie partí deono dfere proportionare aquella
lunga linea, c'hauerai tirara nella rigl,& deono dfere notate ca i fuoi nu-
meri,& Gdeono tirare in tal modo, che tutt~ cordfpondano con la prima
nel fuo prin~ipio,& vadmo mancando poi oel rellante ,come comporta la
fua ponione. El: cofi facendo le mallime faranno notate di minod numeri,
& le minori,di magglori,& la meta della longhezza fi notera,~,la terza par
.te,3. la q uarta ,4, & cofi le altre co i {iloi numeri •Tu potrai di uidere aoco-
ra quefie linee norare in quefia guifa , fel negocio lo richjedera ,inaltre
pani,& pari, & ¡mpari ,come ri parera. Percioche quando l'huomo vuole
miCurare qualche cofa diligentemente & non puo abbracciare ogni cofa
con vna cerra partitione,e n('celfario, che fi ricorra al diminuire lemedefi
meparti,& al partirle in altre partí. Il che fi vedera, che io ha fatto io quel-
Jo,che (egue. Percioche fi conofcera, che fpeífo vi ha melfo duoi numeri,
& tre,grandi,piccioli,medij,pari,impari,co i quali mi e parío commododi
poter giongere aHa vema della cofa,che io ¡ntendo. Potra nódimeno ogni
uno giudicioro mutare i cumeri, che io hn defcritti col fuo iogegno,& fer
uirfene al rramente . pra perche meglio uano intefe q uelle cofe, che io ho
detto ,e diro nel feguenre; io ha deferitro qui quella riga ,la quaJe ho in-
fignato,con le fue, partí, & fegni, o numeri delle partí. Percioche quella fi
deue fare auand tutre talue cofe,fenza la quale la fatica farebbe infinita,&
molto tempo G. confumarebbe nel ricercarc; tame volte le deue vade Iun-
ghezze dalla fommita del Capo aUa piama del pie de.
A Hora io

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DELLA SIMMETRIA
Hora iodimofirero,in C!lC modo tU deui incominciare a mifurare la figura) che tU vor.
raí dipingere.SupponialOo,che fi voglia dipingere vna ñgura di huomo di buona com~
pIeffione ,& hUQmo di vílla ,Il capo del quate iia la fetlima parte di (Una la fua natura.
Prima tirerai yna linea in trauerfo retta,fopra la quale liano tirare tre linee perpendicola
ri,Ie quali (¡ano di quella luoghezza,della quale tu vuoi fare ¡'¡magine,la prima deIle qua
Ji linee, fi dla aU'imagine fat~a in profilo , la fe(:onda a quelJa. ch'e in madl:adc, la rerza a
'1 uella,ch'e in fchena. Hauendotirate quefie m: linee parallde in quena gllifa, deui fer~
uirtÍ deJla mi Cura dell'alrezza deimembri, cioe delle partí notabíli. dalla fommítii del Ca~
po lino aIla piaota dei piedi,in quefia guita tU deui auenire nei nollri eifempi,che noi hab
biamo notato con linee rette,che trauerfano le perpendicolari)la vera altezza dei ffiem-
bri diftiota coi fuoi nurneri,& in ogni mifura delle parti vi eagionto il numero, accioche
fubito alli fiudiofi ti [aeda nora la via di quefia cofa , ~ellC' [(>no le linee prinópali, che
jo vfo pertrauerfo,le quali pero non fempre [ano le medeúme : ma fono hora piil hora
meno.Nel primo Juogho,e piit alto e queIJa,che paifa per Jo giro dd capelli,che verdee ti
chiama lacimltuente: La [cconda efotto quefia,e paífa per la [ronte, (otto a q uefia vi ela
linea,ebe mofira illuogo dei fopra cigli pl,u balTo ¿ il termine del nafo, quella, ch'e fotto
mofira, Duecleue dIere il mento, dipo; fi defcende alla fommir;i delle fpalle, al giogolo,
e
eh'e quella picciola cauita , eh' enel callo dinanzi al petro, all'afcelle alle fcapule,cio offi
delle fpalle dI forma triaogolare,alle mameJle. Sorra le mamelle &. a i lumbi,oue ti cingie
010) che di.:jamo cintura, all'vmbilico,al fino della coffa,a1l'ofco della cofcia,al venrre a i
membri genitali <lIl'ell:remit;l deHa piante, all'ell:remita delle natiche, aloifode!la corda,
fopra'l genocchio, fopra le cauitadi, fotto'l genoeehio,amezo'l gellocchio,Cótto le caui-
radi fouo'l genocchio fotto l'eCleriore vemriceJIo della gamba di fuori. SOlto'l ventri.
eello dclla gamba di denrro,il mOlite dd piede.Sotio'l ralone elleriore,alla pianta.
Noi ,vfaremo quefti nomi, preifo leIirree perpendicolari, con le quali li mofirera lun-
ghez~a dei membri,accio che fi vegga ,hiaro q ueIlo, ,'habbiamo voluto infigoare in mt
fa quefiaopera. .
HalJ~ndo coli ordinate quefie eo[e in quefia guifa deui mifurare la lunghezza dd
membn, .
Dalla fommiti del capo fino alla fommíta de! giogolo deue eífere vna decima, & vna
vndecima parte.Fin'alta fommira delle fpalle due vndecime) fin forro iI mento vna fetti~
Ola parte,il fino dd capelli e in mezo fni le fommÍt<l del capo,& la fronte, dal mento fi-
no aHa radice dd capelJi vi evna decima.La qual parte, fe tu panjrai in ue vguali fpad,
jI primo ti dara la fronte,il Cecondo gli occbi, ji terZo ti dara la bocea, & jI mento. Dalla
cauita della gola fioo aUa fommita del petto tia vna trigelima parte focto l'a[celle, fia una
decima terza parte, fino alle mamelle vna decima, focto le mamelle vnaottaua, a i lumbi
due vndecime ,dai lumbi all'umbílieo vna delle quatro parti, il fino delle cofde vno ter·
:lO, al ~apo de gli offi delle cofde vna decima,a i membri virili vna otraua,alle piante del
membro vna fefia.,Sorto le natiche,vna decima,& vna vndecirna daU' efirernid dellena~
fiche fino oue la coCda li fa quali in folco , cioe fino al mezo della cofda vnadecima ot-
taua, della pianta fin fotro'l talone vna 28. dalla pianta fino al monte dd piede vna 10.
Ora hauendo miCurato in quefia guifa la lunghezza del corpo refia,che'j genocchio al\
cora (ia collocato alluogo Cuo: La q ual cofa poi,che rara fatta vi faranno tre ineguali mi-
fure di tutta la natura del carpo. Percio che dalla fommÍtii della cauita della gola fi~
no 01'1 fine de.lla corcía vene evna,e lunghillima, da quell:a parte fino a mezo'l genocchio;
meno longa,da mezo i1 genocehio fino al fine della gamba vi ela terza,e breuiffima. Per-
cio che i mcmbri fuperiori,il che ú puo oíferuare fac¡}meme nell'huomo, fogliono eifere
piil lurrghi,e piu fermi. Qt!e{lo nome di carpo del quale parlamo fpeífe volEe, intendia-
mo per vna lunghezza compofla di parti,accommodata, & partecipe di moto. Hora ri-
torno alle altre cre mifure.Saperai, che bifogna, c'habbiano vna cena proportione fra lo
ro,acdo "he con quakhe proportione la lunghezzadcl corpoconuenga con la lunghez-
za della coCcia,eauando la proportione dalla fommita de Ha co[cia fino al genocchio,con
la Ij uale proportione ti compari con la gamba.
Hora tU farai quefio. che jo in tutte le eoCe non feguito.Facciali vn triangolo A.B.C.i1
lato trauerfo úa A. B. iI retto fia D. C. in tal modo , pero che B. faccial'angolo retto,di-
poi HIato retto B. C. fia djuifo eon duoi punti D. E. in tre vguali fpad. Et dall'angolo.
,A..titerai

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D E (e o R P 1 H V M A N r, LIB. r. 2
A. tirerai due linee rette, a i punti D. E. dai quali tu caucraí queUa proponione) la quale
io ho detto in quefio modo.
Deui notare có vna riga có duoi pund la lunghezza di tutto'! corpo,dal mezo dclIa ca
llita della gola,al principio della cofcia,ne1 meddimo n;todo noterai il fine del talone,for
to la gamba. Al punto del giogolo [eriuera F.al principio Jella corda G.al fine del talone
H.dipOl cofi tu applicheralla dga,che'I puntO D.tocchi la linea A.O.del triangolo detto
<Ji fopra,& farai li,che quefio punto non Gmuoua da detra linea. Deui nondimeno muo-
uere came volte quena riga fopra la linea fin che iI puma F. venga alla linea del rriangoIo
Ilotara A.C& che i! punto H.[Occhi la linea rirara per [rauer[o A.B.le quai cofe accom-
modate in quefia guiCa la linea A. E.fegarila riga,fra B. & H.& ¡ui norerai. r. & rirrouerai
dfere deiignate tre mifure in proponione con la luoghezza del corpo • Percioche qllella
proportione,ch'¿ dallo fpacío F. G.allo fpacio G.I.e ancora dallo fpacio G.I.allo fpacio 1.
HOra oel punto F.imenderai la fommi ta dclla cauid del coIlo detra giogolo; dal pumo
C.il principio delIa corda,da! puma. I.il mezo dd genocchio,dal punto H. il fine del talo-
ue forro la gamba. Deui oItre aecio auertire,che tu deui volgere all'jnsu la riga applicata
21 triangolo col pUntO F. al1'insu fiando ¡llaro c. B. retto. Q1efio triangolo fi puo chia-
mare Equatore;& ti potrai feruire di quefia via,q u:mdo tu vuoi mutarequalche cofa. EI-
ti. ti puo cerro portare molto commodo a fare molee eore. .
Hauendo coG accommodaro il genoccbio al ruo luogo nella imagine, che ti hauerai
propafia, mifurerai le altre parti in quefiaguifa. da mezo íl genocchio,fino fo-
pra'l genocchio vi lia vna 21. fin fotto'l genocchio vna 40.e cofi fi
compartcil genocchio in mezo {(}pra , e fotto, al ventri-
cello della gamba di fuooi clan due ¡g.al inte-
elore vna ottaua • Ora prima) che
jo vadapiu innanzi mer-
tero qui la
figura del triangolo )del quale io ha par!ato.

A lo Di poi

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I ,y

Di poi (i viene alla mifura del braccio in quena guira.Dalla fpaHa,ot\e egli fi Iggroppa
col giogolo fino al <:ubito liano due 11. dalla fpalla al fine dd mufcoli vna, 10, dal cubito
all'efiremita dei diti vna q uarta ,dall'ell:remid, dei díti ritornando a dieero fino all'efire-
mita della mano voa, 1o. ~anrunque non,fia inconuenience allungarla fino ad vna 9, !C
ftritroueri¡a e uiquefio piu li piaccia •
Tate

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DEI e o R P 1 H V M A NI, LIB. l. J

T Ale deue eefere la mifura ddl'altezza di tutti i membri hora moflreremo quale deh
ba eífere la larghezza deIJe linee tirate per trauerfo de i membri della figura,che noi
"orremo formare.
11 capo per lo giro de i capelli voa 9. Per Jo giroodei capelJi vna 10.
Perla fommita dcllaftóte vna 14·&vna Ir Per la fronte vna 8.
Perlepalpebre vna7. Per le palpebre voa 9.
Per lo nafo vna 8. PerIeorecchie voa S.
PerJo mento,e principió del collo fimilmen Per lo nafo vna 10.
te vna S. 11 callo fotto'l mento voa 1 s.
Per l'ifieífo colla vna 1 ~. Per la cauiti della gola vnas.
Per la cauita della gola vna 9. Per lo petto tre 10.
Per la romita del peteo due 13, Fra le a[celle voa 5" •
Per l'afcelle vna ó. Sotto le mameHe due IS.
Per le mamelle fimilmente vna 6. Per la cintura vna S.
SottO le matnelle vna 12. &; vna 13. Pcr lo fino delIe cofcie vnag. edue 19-
Per la cintura /imilmente vna 1 l.&' vna 13 Per le corcie vna 4.
Per lo fino delle cofcie vna 6. Oue i capi del1io1Ii deIIecofcie rarannonoo
Pcr Ji oíIi delle corcie, &. per lo ventre, & terai difianti fra loro voa 6.
natiche vna 1 r.& vna 1 lo. Per Ji membri genitali vna 4.
Perlimembri virili vna XI. parimente, & Suhito fotto le natiche per le cofcie due 17.
vnan. Pcr mezo le cofde vna 10.
SoCto lenatiche vna7. Q9i noterai quelIa cauifade, che pare VD
Per mezo la coRia vna 14.& vna 1 S. foleo di den ero.
Sopra'l genocchio vna 10. Sopra'l genocchio vna 1:.
Per mezo'l genocchio vna ll. Per lo genocchio vna 14.
Sotto'l genocchio limilmente vna 11. Sorto'l gcnocchiodue 26.
Per mezo la gamba oue elarghiffima vna Per mezo la gamba vna 22.& voa 14.
2o.&vna 21. Soeto'l vencricello de11a gamba interiore
Sotto'l ventriceIlo della gamba vna 13. vna 14.
Per lo talone , oue fi lega la gamba col ge· Per la gamba fopra'l talone vna 27.
noechio vna 13. Per li talooi vna 22.
Il piede ifieffo, ouero jI calcagno fi deue fa· Per l'efiremira de i diti dei piedi vna 15.
re Illngo VFIa 6. Il braceio poi fi difegna in quefia guifa •
11 braccio oblico poi come li vede nel di re· Per J'afceIle vna 13.
gno fi deue farc: groífo canto: la fpalla Sopra'l groppodel cubito vna 7. l.
due :1. Sono'l cubito vna 16.
Sorto l'a[celleO voa J 3. La giontura deUa mano vna 7. S.
Il gropamento del cubito voa 18. La palma della mano vna 15.
I mu[coli del cubito vna 18. Vltimatamente farai larga la figura Copra la
La gionrura della m:lOO vna p. terza linea in fra le akelle vna 4.
Et la mano,che co/i pende voa ,o. Finalmcntefarai la groífczza delle natiche
Hora diremo dcHa larghezza de i membri vna 8. ~
del corpo licuaco in maefiade. .Er il calcagno largo vna 24.

P Oi che tu hauerai dercritto in quella guifa I'altezza,& la lunghezza di tutti i membri


di quefto corpb,ru deui dereriuere la forma, e figura de i contorni ,& aItre linee col
tuO giudicio piu garbatameme,che Ga pollibile : ABa qual cofa non ti fara poco vtile fare
quel1o,cne & io foglio fare fpeíre volee, che tu habbia in!J.anzi gli occhi vn'huomo viuo
di (¡mile fratura,aIla cui fimilícudine tU faed j concomí, & i lincamend della figura, che
ti hauerai propofta di fare,& hauerai defcrittila lunghe¡\Z3, & larghczz3,la qual cofa fa. tAAi"1'
cendo ti riu fciua piu bella,che fe la deligoerai falo col tuo giudicio. !; ,,~.•
lo no certo piu diJigentememe,che mi Ga fiato poaibile fpiegata il tuttO nc gli. e1Tem-
pi. E c¡tlefio [opra tuHe le cofe edegno di amiratione,eon quanto artificio la natura hah
bia f:lbricaw I'huomo compofio qua/i di due parti,& come) & in che modo habbia col-
Jocato,come fopra due bafi, che fono gli offi delle cofcic,tutto ji tróco: nel qual loco oc i
° A 3 noll:ri

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1 11 E I.. L' A S 1 M. M E T 'R r A G
-l1oftrí t:.Il'fmpj,dcICriuelldo- ooi tate habito íntorno,il trenr,re; & l'ofi'o facro l'~~bpi¡l!ll(l)
fattolC/uaucircQ)are,. OraqudH e{fcmpi dejIa prima effigiepen;:h~ 6anocpp'pfc~4t1 dagli
alrri fi deono notare con qualche fegno,& noi I'habbiamo nod con le A•
...
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ealamp ..
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t g/ ¡lile fe-¡f.~
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DEI e Q R PI H V M A N 1, LIB. L
L'dlteZJ~ de' i memhri 'Virili ..
Sotnmlta del cap<l ...
1 Giro de i capelli .
}36 Fro1ltc ..
10 po Sopracigli.
'1 Nafa.
1 O M,ento.
Sommira deIle fpalle •
Cauo deIla gola.
Petto.

AfeeHe.
MameJle.
Sotto lemamc:lle •

. 1TólfO lJum?!,.ocintura.
!' l Vmbibco ..
I o Illino deUe corde.

Lafommita delle corcie.


1 membri virili.
11 fine del membrQ.
Socto le natiche.

A mezo la co.f(;íá.

Sopra'l genoechio.

1 A. mezo>} genocchio.

,
't
.",-
Socto'l genocchio •

Sotto'l ventticello elle-


riare.
Sorta'! ventricello inte·
riore.
A
M >ote del piede.
S,neo' Il:alo!1e.
Pianta d~l pied: U. In,.
eatampaa
n-

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DELLA SIMMETRIA
oppo quefie eofe defcr1ueremo l'imaginedi una donna di uiUa alqlJ3nto graíTa, &
D
. robufia,la cuí forma fia malta fimile aquella dell'huomo, che di fopra habbiamo
dimofirato,l'altezza della quale fia di rette tene • Deui dunque feguire la uia,che di foprél
babbiamo infignato,nel mifurare le pard del carpo, Ne i feguemi dTempÍ mi epiacciuto
tralafciare le linee trauerfali delle latitudini, & folo meterui i numeri, che fignifichino L1
quantitade deIla latitudine: ui ho nondimeno nmad alcuni pund in tutti i luoghi, il eh:
noihabbiamofatto pcrfugircilfafiidio) che puofare lamoltitudinedi qllcUe1inee. For-
marai dunque imembri delcorpo di quefiadonna inquefiaguifa.

Fra la romid del capo, & la fommita delle Di qUl poi tornando indietro fino aIla gion
fpalle lia una lO.e due 2 J cura dclla mano vna ro.
Fra quefta parimenti I & la cauica della gola Hauendo deffignara in quena guira rahez·
due II. za de i membrí,rcguita, che {¡ defcriua h
Fraqudl-a pariméci, & [otto'1 mento una 1, ladtudine, & prima del corpo lituaco ill
Fra'lmento,&ilgiro deicapelli vna8. pro filo in quelto modo.
Fra'l mento , & la fommita della fronte n capo fia grdlfo per lo giro de i capd!i
vna 10. vna 9.
~efta decima fi deue diuidere in tre parti ~ando jo nomino o giro de i capclli , 0<1
vgualila prima delle quaU cio e la piu al- . alrra parte ri rgu arda al pumi di quelle, /3.:.
ta habbia la fronte,queIla di mezo il nafo la cofa ti fara manifefta •
gli occhi,le orecchie:l la piu balfa la boc- Per la frome vna 14. & vna 15.
(a,& il mento. llcr li fapracigli \Toa 14.& voa 15.
Sotto'lmento poi tu tirerai que! carnofo co Per 10 nafa vna 8.
metu vedi. Per lo menro,e ceruice vna 12.
Fra la cauiea della gola,& la cintura voa 5'. Per lo cauo del colla vna 10.
Fea lacauicadel colla, & fotto le mamelIe Pcr lo petto cioe fopra le mamelle vna 7.
vna7· Perleafcelledue 13.
Fra la cauica del collo, & le papille vna 9. Per le papille vna 11.& vna 13.
Fra quefte,& le afcelle vna 15'. Sorto lemamclle vna 7.
Fino al peno vna 18. Per Ji lúbi ció ¿ fveto le cofie o cintura vna 7
In quefio luogo tu olferuerai, che le pard Perl'vmbilico vna to.& vna 1I.
di dietro alle afceHe liana piu balfe , che Pcr I'o{[o della coreía vna 8.& VIJa ro.
le partí dauanti . La cofda fu bi ro fouo le natiche úa larga
Fra la cintura,& }'vmbilico vna 22. vna7·
Fra la cintura,& l'olfo deHa cofcia vna 9. Sopra'l genocchio due 19,
Fra la cintura, & jI ventre infcriore vna 8. Per mezo'l genocchio vna r 2.
Frala medelirna cincura.& le partí ioferiori Sorto'l genocchio vna 12.
naturali due 11. Per mezo la gamba vna 20. & vna 2 ~.
Fra la medelima cintura, & l'eftremid del· Per lo venrricello della gamba voa 12-.
le natiche voa 5. Per 10 fine d ella gamba voa 18"
Frala pianta,& conueffidde1 piecie vna 20, Dipoi defignarai la Jarghezza del br;:¡(c; o ia
Fraquefta,&il talone ellcriorevna 215. qudl:á guiPa.
Fra fotto'l talone) & mezo ir genocchio Perlefpalle vna JI.
due9· Pér Ji mu(co¡¡ vna 12.
Potrai anco fare quefie partí nel modo, Per l'aggr¿pamenro del cubito vna 20.
c'habbiamo dimollrato! che fi fuaJe fare Perli mufcoJídcl cubitovna7.
per l'equatore,& aUhora iI gCllocchio na Per la legatura ddla mano vna 34.
ra alquanto piu balfo, ma tu kguieaqud Per l'ífieffa mano, che pende vn.117.
la via,che piu ti piace , Ncl OJedeiimo modo tU noreraí la 1J.rgfwz
Fra mezo'l genocchio,& [atto il ventricello za della figura di dóna pofla io m:1cii;¡¡l¡".
deHagamba vna S. 11 C<Ipa pcr lo giro de i capdlL lia groflo V.¡;l
1calcagni poi dcono elfere lunghi vna 6. 18.& vnaI 9·
La lunghezza del brac<;io li dcue fare cosi, Per la fronte vna 15.& vna 16.
che dalla fommita dcHa fpalla fin' al cubi- Per li fopracigli vna 9.
tO fia lungo due u. Per le orecchie vna 8.
Dal cubito tino aU'cfiremid. de i diti vna 4. 1\;1' lo na[o vna 10.

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DEI e 1) R P I R V M A N 11- L 1 B R o J. f
rer la gola rotto'l mento vna 12. 11 piede per la efireroita de ¡ did tia largo
Perlacauiraddlagola vna J. Vn316.
Que: fono Cotto gli olIi dcIle fJ;'aUe llano di" Ee iI ca!c¡¡gno vna ¡8.
frantifraIoro due Il. L"effigie delIa donna voltata in fchena faral
:Per lo peno q uatro 1 S• larga odIa [chena fra le afcdI:r vna S. &
Et la fommita delIe mam~Ue fra le a,G:élle neUa filfllradeUe oaciche vi f13 lo fpacio
Toa 6. di vna 6.
Sorto le papille vlla 8. JI braccio della figura pofia io maefiade de-
SottO lemamelle vnajC9'.& vna ¡ l. ue effen: groffo per Ji mufroli delle
Per Ji lumb~ o cintura , ~ fotto le ,ofi'~ fpalle vna l~. •
vna 5'. Per l'aggropP<lmento qel cubito vna 19.
:Per l'vmbilico vna 4. Per li mufcoli del cubito VDa 1 S.
Perla fOlllitadellacofcia vna,7' &; vna S~ P~ Jalegatura della mano vná '7'
Et oel medefimolflogo fra gltoíli delle CQ. L'lÍreífa palma voa 16,
[de vi faraí due 1 l. fJauendo mifurare turte le parti del corpo
Per le: cofciefotco le parci naturaIí vna t5.J!' in quena guifa, pefcriuerai Ja. figura con..,
vn216. ueniente,&accolrunodat3,oelmodo,che
Sopra'I gcoocchio vna tI. tu vedi,che ¿ nato fatto da nolin quefro
Per meZQ'1 geooq::hio due :z 5. effempio. hauédo fpiegato diligentemen
Per mezo Jagamba yna .32.& rna 14. reruttí i piegamenti, e tratt; (Ji linee in
Sotto la polpa dena gamba vna 14. tUtti i fuoi luogi.Et cosi hauendo compí..
NeI fine dcHa gamQª vna 26.· ta la figura feminile ancora notterai l'e[.
J?cr Ji talooi vna 25. (cmpio come di fopra)& con A. l.

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DEL L A "S 1 M M E TRI A

[2]
6
n '
,1
P8
v

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DEI e o R P 1 H v M AN r, L 1 B ROl,
L'4Itez.:~ de i membri, virili.
Sommiddc:l capo.
Giro de i capelli •
Fronte ..
31~
I ¡, JIO Sopracigli •
Nafo.
31· Mento.
Sommita deIle fpalle •
t
'r C<\uita dclla gola.
Veteo.

Afcelle.
Papille.
Sotto le mamelIe •
Cintura.
,~
Vmbilico.

JI Otli delle corde.


) Sotto'l venere.

Sorto la parte naturale.


SOtto le "atiche.

310 Sopra'l genoechio.


lr~ A mezo'1 genocchio.

Sotto'l ventriceUo ene..


fiore.

nmonte del piede.


Sano'! talone. BN Ini,
Lapianta. eal mp a

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DELLA SIMMETRIA
Eguita,che noi dechiaramo la via di mi[urarc i membri del corpo di vn'huomo, il ca
S po dd quale Ga l'ottaua parte di turta la Cua alrczza. Nd guaJe tu procederai nel
mc:defimo modo; in tal modo pero che l'altezza de ifuoi membri lia díuiCa in que-
fto modo.

Fra la fornmita del capo,& il cauo della go- Per lo giro de i capdli farai iI capo grano
la Jia vna 6. vna 10.
Fra la fommita del capo, & fotto'l mento Per li fopracigli vn:a 8.
vna 8. Pe¡- lo nafa vna 9.
Frafotto'l mento. & la fommitadella fron- Perlo mento, e per lo eolIo vna 10.
te vna 10. L'ifieJfo colla poi per lo mento fia vna 16.
~efia decima li deuediuidere in treparti & poco piiI balfo vna 14.
come efiaca detto di fopra. I1 carpo per la cauid deIla gola vna 12.
Fra ~a fommita del capo, & i Iumbi,oue ela Per lo peteo vea 7.'
Cintura vna j. Perle mamelle vna 7.
Fra il cauo delIagola, & le areeIle vna 14. Sorrolemamelle vna 14. & vna 15.
ma le afcelle di dictro Gano piiI baile. Per la cintura olumbi vna 16. & vna 17_
Fra íI cauodella gola,& lemamcUe voa 10. Per l'umbi1ico voa 17'& vna 18'.
Fra la fommita del capo, & oue il corpo li Per l'ollí delle cofde v03 7.
diuide nelle gambe vna, 1. Per li membri virili,ouero natiche,& corda
Frala cinrura~ &l'Vmbilico vna29_ due 15.&la cofda"fimo le natiche vna 9.
Fra ilumbi, & illioodellccofcievna 18. Permezo la cofcia vna 19.& vna20.
Fra i medelimi,& ['alfo dclIa cofcía voa 20. Sopra'l genocchio vna 14.
& vna 18. Per mezo'l geoocchio vna 1).
Fra i meddimilumbi)o cintura, & le parti vi Sotto'Igenocchio vna 16.
rilidueIJ. Pcrmezolagambavna IJ.
Fra la medefima cintura, & l'efiremita delle Per 10 ventriceIlo delIa gamba voa 17.
nariche vna 10.& vna 1 l. Sopra'1 momedeI piede vna 24.
Fra l'eLl:remita delle natiche,& forto la bor- II calcagno piaota del piede vna 6.
fa virile vna40. Di poi iI braedo abUco formerai cofi.
Di ti poi fino ameza la cofcia vna 15- Pcr la fpalla vna 1;.
Fra la pianta, & il talone efieriore vna 27' Sarta l'aCcelle vna 17.
Fra'1 talooe, & iI picde incomincia coruarfi Per l'aggroppamemo del cubito vna 24-
voa 11. Perli mufcoli del cubitovna 22.
Fra'l medefimo talone)& mezo'! genoechio Per la legatura della mano vlla 10.
vna 4. Per la maoo,che cofi pende voa 2..,..
Potrai aneo feruirti , nel ordinare iI genoc~ Doppo queno noterai la larghezza deIla fi·
chio,il modo,c'habbiamo iníignato di fo gura pafia in maefiade cofi.
pra per l'equarorc. . Il capo per la frome voa 9.
Fra mezo'l genocchio, & fopra'l medefimo Per gli fopracigli vna 10.
vna 30. Per le orecehie due 17.
Fra mezo i1genocchio e forto i1 medeúmo Per lo nafo vna 1 l.
vna 3CJ. & tutto'l genocchio (la rinchiu- Sotto'l mento il colla fia largo vna 16.
fo in quefie parti. 11 trunco per 10 cauo del callo voa 6.& nel
Fra mezo'l genocchio, & fotto'l veo tri celIa medefimo luogo fra gli offi delle fpalle
della gamba di fuora voa 9- voa 11.& vna 12.
Fra mezo'l genocchio, & rotro il ventrice1~' Per lo petto,& per le fpalle vna 4.
10 della gába di dentro vna [5. & vna 16. Lo fpacía fra le afeelle vna 6.
Di q III poi fi deue palfarc al braccio. Fra le mamelle vna 9.
Dalla fommita , de11a fpalla fino al cubito Per la cintura due 13-
vna 5. Per lo Gno delle cafde vna 6.
Dalcubitofinoall'efiremitadeiditivna4. Per lafommita délle-cofcievna 10.& una
Dall'efiremita de j diti fino allegamento 11.& nel medefimo luogo farannodifiall
della maDO vna 10. ti gli ofll delle corde una 14. & una 1 S.
Lafigurainprofilo fidellepoifare in que- Lacofda fottole naticheuna n.
Ra gllifa. Lamedetima nel fokouna 13.
, Sopra'l

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D E. .1. e O R PI. E V M A N T, Lr B. r. 7
Sopra'l genoéchio voa 16. farai groífo pn Ji mu[coli fotto l'afcelle
Permezo'l genocchio vna 18. voa 24,
Sacta'l genocchio vna 30. Sopra'l cubito vna 26.
Per mezo la gamba vna 1 S' • Per ti mu[coli del cubi to vna ! 9.
Al ventriccllo dclIa gamba voa 1Q. Per lo legamenco deUa mano yna 16.
Nd fine dclla gamba vna 34. Per la palma della mano voa 16.
Pcr ti taloni voa 17. La figura in Cchenal' li offidelle [palIe vna f
Per l'efiremit3. de i diti voa IS. La fiffura dclle oatichevna lO.
Dipoi ti darai a deCcriuere il braccio ,& lo Il calcagno voa 23.
E quai ca re hauendo bene oíferuate tu deCcriuerai l'effigie per quell:e mifure , come
L noí li fiamo atfaticati di fare nei nofid elfclllpi. Ec come tU hai notato le figure di
fopra con la A.coli norerai,queftecon la.13.

.. 1. g

.B
. B N•
es pa
nO

,,,.. 111(

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B l.'alrt7.za
DELLA SIMMETRIA
L'alteZ&a de i mcm6ri ~irsti •
~
./
. Sommid del capo•
~

~
Fronte.
, Palpebre.
~o

H~lo Nafo.
r 1 Meneo.
Cauita dcHa gola.

Afcelle.
Marndle.

I
JI)
:lI~ ~i~:~a.
I a vmbilÍ<'o.
~ Sino ddle coreic ~ .
eb
1&
om delle corde.
Parti virili •
Sotro le nariche.
Soeto le parti virili.

A mezo la cofcja.

Sorra'! genocchio.
A mezo'1 genocchio.
Sott~'l genocchio •

Ven trice Uo eL1:eriore.


Intcriore.

Monte del piede •


Sotto'J talone •
Pian la del pit:de.
A queDa

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DEI e o R P 1 H V .M A NI) 1 r B. l. 8
Q,gefla figura di huomo aggiungeremo voa fimile di donna iI capo della quale tia
A panmenti l'ottaua paree dJ cutta la [ua altezza,coli dunq ue fi forrni.
Dalla fommita del capo fino al cauo deIla Per mezo '1 genocchio vnl 16.
gola voa 6. Per mezo Ja gamba vna 14
Et di Ji [otto'¡ mento vna 8. Soeto iI ventricelIo dclla gamba vna 1 S.
Dal mento alhn[u fino alla fomrnita della Ncl fine della gamba voa ,,6.
fronte: vna 10. Per li taloní vna 17.
La qual decima come, e fiato moRrato di La lunghezza del piede fia vna fettima
fopra fi diuida in tre vguali fpad, che liá I1 Braccio poi fia largo per la [palla vna 14.
date aHa fronte, al nafO,& al mento. Sorto le afcelle vna 18
Dal cauo del colla fino alIa cintura vna 5. Sopra') cubito vna 16
Diquialleafeelle vna r6. Per Ji murcoJi del cubito vna 14.
Di li alle mamelle voa 1 l. Pcr la legatura dclla mano 'Vna 40.
Dal medellmo luogo fin fotto le mamelle L'jficlfa mano pendeme fia una 36.
vnl9· ~efia fia la mifura della figura pafia in
.Dalla cintura fin fotto le natiche VDa 11.& maefiade.
vna u. La larghezza per la {ronte fia due 1 l.
Etdi li Corto i membri virili 13, & vna 14. Pedí fopracigli vnuo.
Eed'jndi parimcnd fin alla Commita ,deIla Per lo nafo vna u.
eofeja vna 1 ° II callo fouo'l mento fia groffo vna 17
Et di Ji fin aU'vmbilico vl'1a 40. Per lo cauo dclla gola vna 7.
Dalla pianta aU'insu al taloDe vna 30. Poco di fotto fra gli oíli deIle fpalle fia vna 1
It di ti alla piegatura del picde vna I I Per lo pet.to vna 9.& vna 10.
Di li parimc:nu a mezo'j gc:nocchio vna 8. Fta le afcelle Vil" 7-
&vna9 Fra le papille vna 10.
Ouero farai ji genocchio per l'eq uatore ,co Per la tintura vna 7.
me,e fiato inrognatO . Per l'vmbilieo due n.
Da mezo'l genocchio fino fopra'! genoc- Pcr la fommira del1e corde vna 9.& vnalO.
chio,vna 26.& iui incomincia elTt:re iJ ge nel <Jualluogo farai, che j capi de gliofii
nocchio . fiano fraloro difiami vna 7.
Da mezo'l genocchio fino a1la polpa dcUa. Per la coreía rano le parti naturali una la.
gamba vna S. Sopra·l genocchio vna 15,
Doppo qucfio tu dcfig·oc:rai il braccio in tal Per m~zo'l genocchio vna 18.
modo che la [palla, & iI cubito fia vn! 5. PcrmczolJgambavoa 16.
Dal cubito aU'cfiremita de i diti voa 4. Sotto'l v<,nrri..dlo ddJa gamba vna 19
Dall'cfiremita de i diti hno allaIegawra del Nel fine deUa gamba vna H.
)30 mano vna 1(j. Pedí taJoni Ulla vna :Z9.
Q.!;Ie(l:a (ja poi la larghezza deIla figura della Sotta i taloní , cio eQue il piede fi corua v-
daona pofia io perfilo. na 31.
Ver la fronce voa 9. L'eflrc01ita de i diti vna 20
Per li fopracigli vna 16. &; voa 17' In q.ueila gui[a poi tU deuj mifurare il bra,~
Ver lo nafa due 19. CIO.
Per lo mento, &; ceruice vna I [. Per li mufcoli dcllefpalIe vna 24.
11 colla fotto'¡ meneo vna 17. Sopra'} cubito una 28.
Pcr la cauitadella gola vna 14. Per Ji mufcoli del cubito vna:u.
Per lo perto fopra le mamdle vna 9. Per la Iegarura dclla mano una ;4.
Per la cintura vna 9. L'iflelfa palma (ja I,arga una .10.
Per l'vmbilico vna 8. VltimatamenceIa 6gurail1 fchena fialarga
Per la fommita della cofcia vna 6. dueI3·
Pcr la cofciafubito fotto le natiche due 17' La filfura fra le naciche fia una 9,
Sopra'lgeno~chio vna It. Il calcagno íia una 30

i" Haucodo

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DELLA SIMMETRIA

l:::-J.. iignare tutti i contorni nel modo, che noi fi Gamo affaticati di f.¡re in queíl:i eífem·
~ Anendo cofi ordinate queíte mirure fi deueno fopra di qlleUe el iligeotemente de..
Vl,comc: Gpuo vedere,& quefie (i natino. B. 1.
Farai tune le Ji hee,o trard de i membri politi,feguendo anco quella figura éomc tu puoi
vcderc, che noi ti (lamo affaticatí per fare in gueíl:a 6gura,la guale tia E. I.

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DE 1 CaRPI HVMANI, LIB. r. 9
L'.altet~a de i membri di donna.

Sommita, del capo. ~


Fronte.
Palpebre. ~
Nafo.
I 1.
Mento.

/1 Cauira della gola.


6
I ACcelle.
1 Papille.
.Sotto le mamcllc .

Cintura.
J13 1I!Vmbilico.
Sommita delle coreie.

Sotto le partí naturali.

Sotto le natiche.

Sopra'l genocchi<Y;
i~ A mezo'l genocchio.
1.
310 Sotto~l genocchio.
8

II
t Sotto'} ventricc:lIo.
;J nI'
, Monte del piede.
DI
B.N. /gr.
)I(} J'j' Sotto'l taloneo eslampaa
• Pianta del piede • ,::¡,J!.,
n,-

B 3 Q!1antánque

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DELLA SIMMETRIA
vamunque [¡ano le fuperiOri figure proportiona.te~fi potrono nondimeno mutare
Q nd modo,che ftgue,

Púma tu fararí la figura deIl'huomo dalla la mano una 7.


fommita del capo 6hO Que ti. diuide nel- Delia legatura delIa mano fino al1'efiremje;i
le gambe vna 2. dciditi un310.
Fea la [ommita del capo,& il cauo dc1la go_ Doppo quefio tu di[cgnerai la Iarghezzade
.ladue 1 l. i membrialquamo diuer[amente, & pri-
f ra la fommiti del capo,&: la fommita delle ma deIla figura pafia in proilo.
(palIe voa7. Per la fronte vna 10.
Frala medeíima,efotto'l mento vnaottaua Per Ji [9pradgli vna 17. &: voa 18.
Fra [otto'l mento, e la fomica de!la fronte Per lo nafo, e per le tempie due 19.
Vna 10. Per lo memo,e eeruice una 10.
llquale fpacia fideue diuidere in tre vguali Sotta'! mento fia largo il eolIo una 17.
[pací dandone vno alIa froflre,uno al na . Per le lpa1le una :t,..
fo, & uno al mento, come efiato detta Per lo cauo dclla gola una 2.:a.
di fopra. . . . Per lo peno una 8.
Dal cauo deUa gola fino alla cintura due II Per le afeelle fopra le mameIle una 15".
Dal medefimo fino aIla cintura [ottO le ma Per le mameIle due J).
melle voa~. Sotto le mamelle una 15".& una 16.
Et di qui 6no alle papille una 1 l. Per la cintura due 1.9.
e
Et di Ji ¡¡!le afceIlc, cio fioo fopra le mame! Per l'umbilico una 9'
le una J 9. Per lo fino delle cofde una 16. & una 17'
Dalla ¡:Íntura all'efiremid delle naticbe Per la fommica de gli oífi delle cofde dne 11
una 12.& una 13. La cofda forco le naticbe fi.a larga una 19.
cedi Ii ai membri uirili una:¡:7.& una IS. & una ~o.
Di lí ancora aIla sómiti deIla cofcja una lO, Per lo folco deIla eofcia una 10.
Di qUl al fine delle carde una 2+ Sopra'¡ genocchio t:Heriore una 27.
Et di Ji al umbilico una 35. Sopra'! genocchio inreriore una 14.
Lunghi da!l'efiremita delle nadebe una 40, Per mezo'l genocchio una 16.
1" cofda fi fa in uo folco iui [orto le na- Sotta'!' genocchio efieriore J.j'~ ~ 7.
tiche. Sotto'l genocchio imeriore una lÓ.
Dalle medelime natiche una 14. ti notara Per mezo la gamba ulla 14-
nel mezo della cofda i1 [oleo ¡meriore, Sotto'1 Ilcmricello deIla gamba eficriore
del quale molte uolre ¿ fiara fatta men- una 16.
tione. Sotto'l uécricdlo delJa gába di détro una 16
Dalla pianta fino oue'} piedc in comincia Nel fine della gamba eioe oue incomincia
coruaríi,una 2.2. il piede una ~6.
Dalla pianta fin fotto'1 raIone una 31. Per la coruatura del piede una lO.
DaI medefimo talone fino a mezo'J genoc. In€otnincierai dipoi JI braccio.& lo farai nel
chio una 4. la fpalIa largo una 14, ..
Da meilo'J genocehio tin fopra'l genocchio Sotro l'afcelle una J 9.
ell:eriore una ~o. Per l' aggropamenro del cubito una 16
Ma di dentro una 3 0 . · Per li mufcoli del cubito una 25.
Cofi da mezo'l genocchio', fin fotto'] genoc Per la legatura della mano una 44.
chio e(l:eridre una 80. L'ifieífa mano cofi pet1dente una 34.
Ma fino aU'interiore una 40' Dipoj tU deui deffigoare la figura pofia in
Da mezo'l gepocchio fino al uentricello del Illaell:ade in quefia guifa.
la,gamba efieriore una JO. Nellafronce lafarai larga due 19.
Da mezo'l genDcchio tino (otto'l uentriecl Per le orecchie una 9.
lo della gamba ;nteriore una 9. Per lo nafo un;t 1).
Lalunghezza.della pianta íia una 6. Per lo eolIo [otto'l mento una 17.
La lunghezza del braccio tia cale. Sopra'l callo della gola una 14.
pal cauo della gola,oue}a [palla ti liga con- Per lo cauo delJa gola una 6.
Quello fin al cubicó una 10. & una 1 l. Oue alquanto piu baífo gli offi del/e [palie
Dal groppo del cubito fin alla legatura del faranno difiami fra loro una fexta.
Sotto il

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DEI e o R P 1 11 v M AN r, LI B. J. la
Sotto iI cauo,della gola per lo pmo,& fpal Per lo fine deHa g~mba vna 37.
le vna 8.& due 17, Perlí taloni vna 29.
Fra le afcellevnau.&vna 13, Sortol taJo ni voa,0.
Perle mamelIe vna 9. La largbezza del piede neUa dl:remita de ¡
Per Ii lumbi,o cintura due 13. diti vna 17.
Per lo fino delle cofde VDa JI. & una 12. II braccio deUa imagine {lana. i1\ maefiade
Per li capi de gli om deIle cofde ere 10. &: coli íi deue mifurare.
vna H. Per Iz murcoli li.a.largo una 1).
1 quaH capi de gli affi Gano fca loro difiami Per lo lega mento del cubiro una 27.
vna 7. Doppo quefio,oue'I cuhito,c largo vna u.
Perla corcia frale nariche vna IX. Per la legarura della mano I,ltla 34.
Per lo falca delIa corcia vna 13. La palma deue eífere larga voa 18.
Sopra'l genocchio di fuori vna 16. L'imagine in fchena [a Qluteraj coli che tia
Sopra'l genocchio di dentro unaI7' larga fra le afcelledue n.
Per mezo'J genocchio vna 19. EIa fiífurafrale oatiche lialunga VDa rJ;.
Sotto'lgenocchio di fuori vna 2~. 11 calcagnoúa'lf.rgo VDa 33.
Sarta'! genocchio di dentro vna 20. Le-quai mi[ure poi che tu hauera. cofi. dí-
Per mezo la gamba vna 16. . fpolle deui fare j contorni con diJigenza
Sotto'l vécricello della gába di fuori vl'la 18 come di fopra ho infignato.
Sorro'l vemricdlo del1a gamba di dentro L'elfcmpio deIle quai coLe tutte hauerai
vna .2.0. qui fotto •

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DELtA SIMMETRIA

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P E 1 e o lt P 1 H V M A N f, LI B. l. u
L't1ltez.:{j dé i mem6ri viril,.
Sommitade1 capo.
Fronte.
Sopracigli.
Naro.
Mento.
Sommica delle (palIe.

Cauita'delIa gola.
11
'1" AfceIIe.
PapilIe.
Satto le mamel1e.

Cintura.
Vmbilico.
1-1.
~t )S
Il 10 SinddcJ1e cofde.
'J'; f

om del1e carde.
Pard virili • ~f-J
. SOtto le natiche. 1
Soleo delta corda.

Sopra'l gcnocchio di filo


ra.
Di dentro.
A mezo'l genocchio.
Sot!O'j genocchio jnte.
rJOrc.
Sotto'J genocchjo dle~
l'iore.
Sotto'l venrricelIo efie-
flore.
Sorto l'illteriore.

Monte del piede •


Sorto1 ratone.
Pianca del piede.
@e
n.·
N'
m s
r'

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D);:LLA SIMMETRIA
L'effigie della donna poi ti deue mutare in Per J'vmbilico vna 6.
queHa guifa. Perlo ventredUe1j.
Dalla fommira del capo oue i capelli fi fepa Le cofcie fotto le nariche vna9
ranodue n. Sopra'l genocchio voa 1 j.
F!oo a gli olli delle fpalle vna 7. Per mezo'l genocchio voa 16.
FIno forto'l mento voa 8. Sorro'1 genocchio vna 16.
Da! méco in fu fino al giro de i capelli vna 9 Per mezo la gamba voa 16.
Dalmedelimoallafromevna 10. Sorto'l v~ntriccllo della gamba di dentro
La quale decilJla deui diuidere nel modo voa 17.
infignato di fopra per la fronte) nafa) e La gamba fopra'] calcágno deue eífere lar-
mento. ga vna 26.
Dal cauo della gola fino fotto l'afcelle vna Per lo monte del picde vna ,+
17· 11 bracdo di quella itl1lgioe in profilolo
Fino aIle mamdle una rJ. poi fare in quefia guira differeme dal fu-
Fin fotro le mamelle vn! 9. per¡are.
Fin ai lumbi,o cimura due tI. Sono le afeelle voa 18.
Di qUl fino aIl'vmbilico vna 40' Nel gropamento del cubito vna 26.
Fino al veotreioferiore du(" 17. tJreffi> a qudlo perlo cubito vna 14.
Fin al prmcipio deUe parti'naturali voa 7. P":r lo legamento dcHa mano vna l4.
Fio fotro le parti naturali dlle 11. La pJl na /ü larga voa ,6.
Fino fotto le natiche vna 1 1.& vna i 2. La fig::¡ra poi in mlcfiade Gmuti in quefia
Olrre a ~cio dalla piaota del piede all'mfu fi- g lIfa.
no al monte del piede Ga vna 23. II capo per la frome ROl brgo vna 19. & vna
Fin al talooe voa J 5'. 10.
Fm a mezo'l genocchio vna 4. P~r le orecchie vna 9-
Potrai anCora con l'eguJtore meteere il ge~ Per lo naG) vna 11.
nocchio alluogo fuo. L! g' ¡la lott(/l m oto fia larga vna 18.
Da ,mez,>'l genoc... hio fino fopra'l meddi l er la 1;)mmií;1 d:lle fp,&: Vil .. 19.
J

mo vna l5'. G¡j olTi d" glt OUlW fi.mo luntaoi fralom
Fin rotro'l genocchio vo:! 36. vnJ 7.
Fin fono'j ventricdlo dh.riore della gam' PdI) petto,e fpalle \'na 6.
ba vna 1 l. r. a k ,lfc{ ¡le due 15'.
Fio fotro '1 veotricdlo imeriore ddla gam- Sotto le rn31W lk vna JO.
ba vna 9. pe¡ iJ lümoi. <> óntura vna 7.
La lunglwzza del piedc: fi8 voa 11.& voa 13 Pt'r l't mbi11co due 11.
Hora legue iI braccio, jJ quak d elle e/Iere Pa le cafcic vna ) • -
luogo dalld (palla fino all(gamento del Et oel meddimo 11logof.1rai, i capi de gli of
cubito dlle 11. íi delle co/,iedillanfl fia loro vna 7.
Dallegamento del braccio fino aU'dlremi- LICOrcia fimo le nariche vna 20,& vna :H.
t3. de i diti vna 4. Sopra'j genorchio vna 15.
Di quj ritornando in dietro fino alla lega m- Pn mez :1 genoClóío unJ. 17.
ra della mano vna 1 l. SOtrf /) genocchío vna 17.
Seguita la figura della donna murata per la' Sono'l vcntlÍl.cllo di fuod ddla gamba v-
Jarghezza. Et prima la polla in profilo la na J 6.
quale dellc cífere larga oella fi'ome vna Sono'j ventricdlo ddla gamba interiole v·
18.& vna J9. na 18.
Pcr Ji iópracigli vna 9 NeI fine deI/a g'lmba voa .3 5'.
P\"r le guancie,e pcr lo nafo voa 10. Per lo monte del ¡,i(de vna 30'
P lo mento,& gola vna I l. L' /bemita de i d;ri voa J 8
11 eolio fo[w'!mento l1a 1lrgo \l'nI18. 11 braccio Cccondo queHo modo rotto le
Per la fommiri ddle fpalle voa 16. al!.(!le deue t lfere largo vna l 2'.
Per lo cauo dllla gola,voa 14. SOtto IllLgamemo~id cubito una 19.
Pcr le m.1mclIc: vna 18,& voa I9. S,)tw'l meru.li,no cubiro una 2 J.
PCt le papille voa 16. & vnot 17. Pt:r l.al, ~Jwra ddl~ mano una 36.
Sotto le mamellc voa 18. L'dkffa mano lia larg:t vna 20.
r~r Ji lumbl~o cintura vna9. Vltimarameme far¡:u fimíJe figura in fchena
larga G;¡

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DEI e
o R P 1 H V M A NI, LIB. J. J2
larga fra le alCelle vna 9- Dipoi deui formare l'imagine coú ordinatl
la filfura fra le natiche fia 1unga vna f} coi [uoí contorni conuenienti , ji CUl ef.
l!. calcagno VDa 34 fempio noi habbiamo pon o qui [otto •

"l..~
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-e ..:3::.0
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Sommita.
CJ

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DEL L A S I M M E TRI ~~ "'~

Sommiti del capCl. ~ "'..,..........


Giro de i capelli ~
Frome.
Sopracigli.
NaCor
Meneo.
Sommiti delle fpalle.
Cauo deUa gola.

Arcel!".
Papille ..
Sotto lemamelle.

'Cintura.
o
17 1 VmbilicQ
JI)

Sommita deUe coreie.


otto'l ventre.
Sotto le pani naturali.
Sorro l'Jfteffe parti.
SOeto le nacielle.

311 Sopra'l gen occbio.


I 1 A mezo'l genocchio.
'Ji' Sotto'l genocchio.
Sotto'! ventricello di fUI)
ra'.
Djd~ntro~

er Coruatura del piede • el


Fme delta gamba.
Pianta.

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DEI e o R P 1 H V 1\1 A NI, LIB. l. t3
Eguita la mifuradel corpQ viríle,il capo del guale tia la nona parte di tutta la [(la al·
S c(;'zza. Del g uale s'inligner ala meqelima, c'habbiamo feguitaco di fopra. Percioche
(oli tu deui mifurare le parti di limile imagine,& prima le parti ddlalunghezza.

Dalla fommita del capo fino al memo fra 11 capo per la fronte Ga largo vna 1 z.
vna9· . Per li fopracigli una 9.
Da} mento fino allafrontevna 10, & que. Perlo nafa una 10.
ita medefima altezza fara fin al giro de i Per la gola e mento duc %3.
capelli ancora. In quefia 10. poi deui de- Perlo callo fotto'l mento vna 18.
Icriuere la faccia come habbiamo inligna Per la fommira delle fpalle vna 17-
todi Copra. Per lo cauo della gola vna 12.
Dalla fommita del capo fino alla fommita Per la Commitade1 pecto voa 8.
, dellcfpalle fia unaI5.& vna 16. Prelfole aCceIle vna 1f.& vna 16.
Dal medelirno luogo tino al cauo della gola Per le mamdle voa 8.
vna6. SottO lemamellevna 16. & vna 17.
Dal cauo della gola fino aIla [omrniea del Per li lumbi,o cimura una 18. & vna J9.
perto fia vna 28. Pcr l'vmbílico vna 18.& voa 19.
Fino alle aCecHe vna 14. Per lo fino delle coreie vna 18.& voa 19.
tino alle mamelle vna 1 z. Pcr la sómita delIc carde una 15. & vna 16.
Fino fotto le marnelle due 19. Pcr l'efiremita de ventre voa 8.
Fino ai Iumbi,o cintura una 6. Per Ii mcmbn virili voa 16.& vna 17,
Di quj poi fino aIl'umbilico vna?6. La cofcia [attO le natiche {ja larga vna 10.
Fino al fino delle cafde vna :u. Per lo foIco dcHa cofeía vna 11.
Fin aIla fomrnlta delle cofcie vna 9. Sopra'¡ genoechio efieriore usa 15.
Fmo all'efirernita del ventre vna 8. Sop·ra'¡ genocchio interiore due ) l.
Fino ai membri virilí vna 7. Per mezo'} genoccnio una 18.
·AU'efiremid delle natkhe v na 7. Soeto'l genocchio efieriore vna 19.
DaU'cftremira delle natiche- fino al foleo Soeta'l genoechio di dentro voa 18.
della corcia vna 11. Per mezo la gamba una 15.
Da.lla pianra fino al mOflre defpiede vna :2 3 Per 10 ventriceIlo della gamba eficriore v-
Di li fino al ralone vna 3'i. na 16.
Di fotro íl talone fillo a ml:zo'1 gcnocchío Per rintedore una 18
vna4· . NeI fine della gamba vna 28.
pa mezo'l genocehio fin [opra il medcGmo Per lo monte del piede vna :24.
di fuori vna 20. Seglliea la deferittione dal braccio den'ima-
Dl mezo'l genocchio fin [opra'l medeGmo gine in profilo.
di dentro voa ,0.
Da mezo'l genocchio fin forro l'ifieffo di
Per le fpalle vna 15.
Sano l'aCeclle voa lO.
fuad vna 80. Per l'aggropamcnto del c¡ubito voa 16.
Da mezo'l geoocchio fioo [otto l'ificlfo di Sopra gucHo una 2).
dentro vna 40. Per la legarura dclla mano vna 48.
Da. mezo'l genocchio fino fotto'l ventricel- La palma tia larga vnl3 8.
lo di fuori della gamba vna 10. La latitudini della imagine in macfiade tia
Dal mcdelimo luogo fino al vcmricello del tale.
la gamba imeriore voa 9. Per la from~ una 11.
La lunghezza del calcagno {ja due 13. Peno dí [oero una 10.
Doppo quefio tu de{jgneralla Iunghezza Per ti fopracigli una:r I.
del braccio cofi,che dalla fpalla fino al Je- Pcr le orecchie una 18.& una r9
gamento dd cubito fian due 1 1. Per lo nafo una 12.
Dallegamemo del cubic-o fino aU'efircmita. Per lo callo fotto'j mento una 18
dei diti una 4. Per la lommita ddle fpalle una 16.
DaU'cfiremira de i diti fino aUa legatura dd Per lo cauo dclJa gola una 16.
delIa mano vna 10. Socro iI q 'Jale gli 0111 delle fpalle fra loro di-
Hauendo coti ddignata l'altezza, deui nota fianti due 13.
re la larghezla. Et prima dcll'im;¡gine in Per lo perta, & hO'Ileri l:a la larghczza di
pro filo. duc 9.

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DELLA SIMMETRIA
Fla le arcelle vna 7. Sopra'llegamento del cubito vl1a 31.
Sorto le mamelle voa 9. Sarta quello per lo cubito vna 11.
Per h lumbi,o cintura vna 7. per la legatura dcIla mano vna ~8.
Pa !'vmbílico vna 12.& due 25. P¡;r la palma dd a mano voa 19.
Per lo fino delle cafde voa I í. & vna t~. Vlrimatamentefatai l'cfllgiein fchíena,che
Per la fommira de gli oal delle carde vO! fia larga fotto le afcelle una 6.
10.& voa 12. 11 ca1cagno una 35.
Et iui fi ootino , ic.1pi di quelH olli diUanti La filfura fra le natiche fia lunga voa I t.
fra loro vna 1).& vna 16. Ora nauendonotati quelli fparij con Punt4
La corcía f()uo le natiche lia larga vna 12., come habbiamo moftraro,& coi fuoi nu-
La medefima per lo [ofeo voa 14' meri, tu fpi egherai la forma dell' imagine
Sopra'¡ genoccbio di fLlora vna 18. propoGa có le dcbire Jil1ec,come habbiíl.-
Didenrro una 19. roo fmo coi nei feguenri eífcmpi i quali
Per mezo'l geoocchio vna 21. liano notatieon la lettera.D.
Sotro'l genocchio difuora vna %l. Se per cafo ti piace{fe fare jI capo piu gra~­
Di dentro voa 20. de,& piu lungo,t!l poirai prcndere l'atea
Permezo la gamba !lna 17. va parre di curra la lunghezza,dalla fom-
Sorto'1 vemricello di fuorideUa gamba vna mira del capo finoaHa pianta)& fecundo
19· quclla dal mento in su lo farai pHl alto,
Di dentro vna 11. non mutando le altre parti.Di qui ne ve
Nel fine della gamba oue ella e íl:rettil1ima nera, che'lI oeo del giro de i capdli fiain
vn a 4 1 • queIla altezza~che era la fommid de( ca~
Per li taloni voa 33. po dell'altra ,& bifognera nell'efllgie in
Perl'efiremiti dei diti una 19. pro fiJo fare la frome alquanto piu in fUD
A q uefii fi aggiuoga la Iarghezza del brac~ ra fopra i fopracigli , & in queftó modo
cio della imagine poUa in maeUade. tutta la lunghezza del corpo Cara quali
~efio dunque fara largo [Otto le afcelle l'ottaua parte di quefto corpo, il che ti
vna"6. ucdc ,hiaro uei feguemi eífcmpi.

© Biblioteca Nacional de España


Da l COR-PI flVM ANI , LIB. l. 14

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Sommita 0./1'"

© Biblioteca Nacional de España


DELtA SIMMETl\.IA
Sommita. del capo.
Fronte.
Sopracigli •
Nafo~

Mento.
Sommita delle fpalIe.
1", Cauita deIla gola.
I 'l.
l'l~'lf' Sommitadelpetto.
~ 1 . Afctlle.
Ji~ Papille.
Sotto le mamelle •
Cintura.
"'J.~Jtr Sino
I
Vmbilico
delle corcie.,

Sommita delle corde~


Sotto'l vcnrre.
Membri virili.
SOtto le natiehe.

SoleodeUacofcia.

10 Sopra'¡ genocchio di fuo


¡IQo 1 1~ ra.
Di dentrQ.
4 o l A mezo.
Sotto di fora.
I 1) Di dentro.
50cto'1 ventricello di fuo
ra.
Didencro.

D
11 monte del piede.
Fine della gamba.
Pian ta del picdc.

Aquena

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DEI e o R p r H v M A N 1, LIB. J. Ir
~eO:o di huomo
A ti aggionga vn corpo di donna dclIa medeíima proportione, i1
.capo delll quale GOl la nona parte di tutcal'alcezza,la quale co11 11 deue mi[urare in
Oglh i.ua parte.

Dalla Commita del capo fino Cotto'! memo Pcr le papille una I 8.& una 19.
vna !J. Satto le mamel!e duc 19.
Da fotto'l mento lino alJa fommita della Per li lumbi,o cintura due 21.
fronte voa lO. Per l'umbilico una 9.
Q!!.efia 10. ti diuida in tre parti, comefpelfe Per la fommita della corda una 7
volee di fopra ,e flaco maltrato • Sorto'1 uentre) & per le natiche una 14. &
Dalla fommita del capo lino alla fommiri una 16.
ddle fpalle tia vna15. & vna 16. , Perla corda fotto le natiche una 10.
Dalla medeuma fommita fino al cauo della Per mezo la cofda due 11.
gola vna6. Sopra'l genocchio una 15.
Di Qui al petro vna 30. Per mezo'l genocchio una 18.
Fino fotro le a{cdle vna lb Sorro'! genocchio una 19.
Fino alle mamdle voa 1 J. Per mezo la gamba una 16
Fin [atto le mameIle vna 9. Sotro'l uentriceIlo di dentro delta gamba
Fmo ai lumbi,o cintura due 1 l. una 19.
DI qui fillo all'umbllico vna 26. Ne1 fine della gamba una "S.
Fin alla fommiti della cof~ia voa 10. Per lo monte del piede, & talone una 2.6;
Fino [otto al ventre duc 17 11 fuo bracdo poi deui fare largo ,nelIa fpal~
Fin al principio delle partl geoirali una 7. la una 18
Sono le afcelle una 20
1,.
Fin fotto le pani geoitali vna 12. & vna
Fin [otto le natiche vna 11.& vna Iz.
Per lo legamento del cubito una 39.
Sono'l medelimo cubito una 1.6.
Di qui poi {¡no a mezo la gamba una h. Per la legatllra della mano una 49.
Dalla piama lino al monee' del piede una Lapalma poi llalarga una 40.
i 1• La figura poi in maefiade deui formare' iD
Et di qUl fino a mczo'Igenocchio vna 4. quefia guifa. .
Da mezo'! gtnocchio fino fopra'¡ medefi~ La [ommica della fronte tia larga una 11.
mouna 36. Ne! mezo una JO.
Da mezo'l genocchio fino fotto'1 medeu- Per li fopracig!i una l l.
mo una 30. . Per le ol'ec<.hie una 10.
Fin? fotco iI ventricelIo del1a gamba di fuo~ Per lo nafo una 13.
flvn3II. Per lo colla [atto'! mento una 1I .
Fin [otro il uentricellodi dentro una !J. Per la fommid. delle fpalle una 1 l.
la lunghezzadeI calcagno fiauna 7. Per 10cauo dcIla goladue 13.
La luoghezza del braccio poi fia dalla rom~ Sono q ueito luogo li noreranno gli offi del
mira della fpallailno allegamenco del cu te fpalIe fra loro difiami una 7.
bitoduc 11. Per lo pecto una 5.
Da! legamento del cubico fino aU'cfiremita Sano le afcelle una 8.
de j did una 4 Sorto le papille una 11.
Di qui poi all'índietro fino al1egamento del Sarro le mamelIe una 1;.& una 16.
la mano una 11. Per Ji lumbi,o cintura una 8.
Cofi poi deui rnifurare la Iarghezza del. Per l'umbilico una 11.& una 12.
i'imagine in pro filo • Per la fommíta deU" cofda una lO. & due
Il capo per la fronte Da largo unl 1 l. 21.
Per Ji fopraciglj una LO. lui (1ano norati i c3pi de gli offi difianti fra
Per lo na[o una 1 r. loro una 15.&uoa 16.
La g,!a & il mento una 13 Sotto'l uemre una 10.& due 21.
11 (''1 ') [ouo'l mento una 1 l. La coeda {otto le natiche una 21.
La fo TI r. d de!Ie fpalle una 19. Per mezo la cofcia due l5 .
Per lo ca () t.. Ha gola una 14. Sopra'l genocchio una 17,
11 PCtto una 10. Per mezo'lgenocchio una 19.
Prdro le ..fedl... dJe 19. Sacto'J genocchio una 10.
C 3 Perme~

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DELtA SI,MMlTRJA.
Jlcrmezo la gamba una 17- 11 corpo in [chiena [ra le a{celle lia largo , ..
Sotro'l ventricello inreriore vna zc. na7·
Ncl fine della gamba vna 39. La filfura fra le natiche vna 10.
Prr lo monte del piede vna .3 J. II calcagno vna 17.
L'dhemita de iditi vna lO. Ora hauencio noratÍ tutti j membri in que..
A 9uefli fi fJeda il braccio in quena gui~ fta guifa,deui farli i fuoi comorni conue~
fa. nienri,come [De(fe volte habbiamo dimo
Sotto le afcelle vna li;. ftrato,& com'e li vede.che noi habbiamo
Sopra'llcgamento del cubito vna 33. fatto in quefti d~épi & fia notato có. D.I.
Sorto qudlo per lo cubito una 33: Se tu vorrai fare iI capo alquanto piti gran.
Pcr la Icgatura della mano una 40, de a qucflo capo lo potrai fare) COJOC
I. apalma tia larga vna 2 •• tlabbiamo inlignato di fopra.

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DE 1 COR PI H VM ANI , LIS; l. ·1~.

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8N In.
satam as
7 n·

Somll1it!

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DBLLA SIMMETRIA

Sornmita del capo.


Fronte.
Sopracigli.
Naro.
Mento,
Sommid delle fpaIle •
Cauita dellagola.
Soro mica del peno.
A(celk. 7
Papille.
SottO le mamelle . .
1 .,
I I
14"' Cintura.
,I I o Vmbilico.
17
t
• '1.. 50mmita della corda •
Sorro'J ventre .
Principio delle partí na-
turaH.
Fine di elfe parti.
Sotto Je natiche.

A mezo Ja cofeía.

Sopra'l genocchio.
A mezo'J genocchio.
Sotto'l genocchio •
Sorto'l ventriceIlo di fUQ
ra.
Di dentro.

DI
Monte del piede •
Sotco'l talone .
Pianta del piede.

r(1
osa as

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DEI e o R P 1 1'1 V M A NI, LIB. r.
lo proponcl'o vll'aJtra figura ancora la qua- Perlo nafo, e tempie vna Ir
le lia magra) & di fiarura lunga iI capo Perla bocea)c ccruiee voa 13,
della quale lia la decima parte di tuttala Perlo memo,e gola vna 14.
fiatura. Perlo coIlo fotto'l memo una 21.
Prima infegnaro i1 modo di fare l'imagine Per la fommita ddle fpalle vna 20.
dell'huomo,la cui altezzalia tale. Per la eauira della gola voa 13.
Dalla fommita del capo fino [otto'} mento Perla fommiradelle fp~lIe voa 1 l.
tia vna 10. Perla fommita delpetto due 17
Di l:}ui all'insu fino aIla fommita della fron- Preffo le afceHe voa 8
te {ia vna Il. Per le mamelle vna S
In q uefto (pado li difegni la faeda,comedi Socto le mamelle due 17.
fopra • Per li lumbi,o cintura voa 11.
Dalla fommita del capo fino alla fommira Per l'umbilico una JI
delle [palie due 17. Per lo fino deIle cofde vna 10.
Fino aIla cauid deIla gola vna 13.& vna 14 PerIa fommitá delle coície unU7.& vna
Fino alle fpalle voa 6. 18.
Dalle fpalle fino aIla fommita del peno v- Per li membri virili una 9.
na 25'. La corda fotto le oatiche Ga larga vna ir!
Fino fotto l'afcelle vna 17. Per lo foIco della cofda vna12.
Alle mamelle vna 11 Sopra'! genocchio voa 17'
SOtto Iemamehedue 21. Per mezo'l genocchio una 19.
Fin ai lumbi,o cintura due 13. Socto'1 geoocchio voa 2.0.
Di quifino aU'umbihco voa 30. Per mezo la gamba voa 31. & vna 34.
Fino al lino delle cofde voa 8. Sotto'! ventricello di fuora una 1].
Fin ai membri virili voa 14. & voa 1). Sotto'l ventrkello di dentro una 19.
AU'efiremita ddla borfa virile due 11. Sopra'l monte del piede vna 3l.
Di q ul nno al foleo dcHa cofda voa 11. Per la fommita del monte del piede una 1.9
Fra l'efiremita delle natiche, e la piaota del Sorto'l ralone vna 23
piede iI genocchio tia oel mezo. II braccio in pro filo fia di quefia mifura.
Dalla piaota in fu fin fono'! ralooe Ga vna Perla [palla voa 17,
3'" Sotta l'afeelle voa 2 l.
Di qUl anco fino al monte del piede vna 26 Pcr l'aggroppamento del cubito una 30.
Da mezo'l genocchio fin fopra'l genocchio 'Satro qucfio una 18.
vna 30. Per la legatura della mano una 50.
Fin fotto'lgenocchio fia vna40. La palmafta una 41.
Da mezo'l geooc.chio 6n fono'l ventricelIo, Seguira la larghezza dell'imagine pofia in
della gamba dI fuora vna 10. maefiade.
Di dentro vna 9 Perla [ronte una 14-
La lunghezzadcl piedeGa voa 7 Per la fommiradeUc tempie una u.
Si deue poi mifurare lalunghezza del brac- Pcr Ji fopracigli una 13.
cio in queftaguifa. Perl'orecehie vna u.
Dal lega nento delle fpalle fioo allegamen- Per lo nafo una 15'.
ro del cubito liano due Il. Perlo callo fotto'l mento una :u.
La lunghezza che e da quefio Iegamemo la Pcr la Commita ddle fpalIe vna :¡o.
puoi notare in duoi modio Quero la farai Per li homeri una I 2.& vna13.
tutea fino all'eftremid de i diti vna 4' di Nel medetimo luogo ti noteranno gli ofii
qui all'indietro fino alla Iegarura della de gli homed diHami fra loro uoa 12. &.
mano vna 1 J. Ouero d.Jllegamento del- una 13.
la fpalla 6no all'efiremitá de i diti Ii farai Per lo pctto,& pcr Ji bomeri tre 1 S. & vna
tre ll. Ec di qui indietro fino alla Iegatu- 19.
ra dclla mano due 21. Sotro l'afcelle voa 7.
Doppo quefie lunghezze tu ooterai prelfo Fra le mamelle vna 13
i pumi ddle altezze le larghezze dclla fi- Sotto le mamelk due 13.
gura in profilo,in quefto modo. Per Ji lumbi,o cintura ,1 ue 15'.
Perlafrontc vna 13. PerI'vmb¡Jico vna I3·&due 27
Pcrli fopracigli una H. Perlo fino delle cofde una t 3· & una 14.
Perla

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DELLA SIMMETRIA
I'el' la lommid della coreja vna 6. le vna 11.& voa 13
In queí10 f¡.)acio gli 011¡ ddle co[cie [aranno La fiílura fra le natiche úa una 11.
diítanti fra loro due 1). Il calcagno voa 27.
La (o[cía [orto le natiche 6alarga una 13. Ora hauendo coli dj[polle tutte le parti ) ti
Per lo (l)!co ¿ella corcia vna 16. deono formare le imagini coi [uoi conue
Sopra'lgeoocchio voa 20. nieutí cQmorni,come tU poi uedere, che
Per mezo'l geooccbio vna 12, noi {j úamo affaticati per fare in quefti ef
Socto'1 genocchio voa :z 3. fempi.
Permezo la gamba voa 19. Se poi ti parera di fare il capo di q ueíl:a figu
Sotro'l vemricello ¡nteriore vna :z 3. ra alquanco pi ü grande prenderai la no-
Nd fine della gamb3. una 45'. na parte. & JI fuo punto inferiore farai,
Per Ji taloni una 3). che Ga il mento,& il fuperioreGa la [om-
Sorta i talooi una 46. mita del capo. & coú cre[cera alquanto
Pcr l'cfircmid de i d¡ti una z l. l'altezzadel capo)laqualedeui [arealqua
1I fuo braccio 6 mi[uri coli,che fotto l'a[cel· [O piu groífa, ji rello del/a faeda reftera,
le lia lago una 38. come habbiamo dimofiraco,iI che & noi
Sopra'l groppo del cubito lia vna 34. habbiamo fpiegato nei eífempi.Ma iI ca-
Sotto'l cubico voa 14 po non rara piu la decima parte di tuttl\
J>er la legatura deIla mano una i2. la lunghezza)ma la 9•. quali. o...udlajma~
La palma 6a larga vna 22. gine fia notara E.
J.,'imagine in [chiena fia larga fotto le afce!..

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DE t- COR.1?1 HVMAN1, LIB. l. "

'1.8 4-

.1,
1

H 1,1.
.,m)"
Sommiti 11
q" l'

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~
DEL r... A S l M M E l' ,;R j A.

~ Sommit~ del capo.


-:1 Fronte.
1 •Q J JI Sopracigli.
'1' r
1~
s / ¡r I J¡
Naro.
Mento.
~~ Sommita delle fpalIé.
Cauita della gola.
O 1ft d::lle fpalle •
Perta . ..L (~ '_
Afcelle. l~ 13
Papille.
Sarto IemamelIe.

Cintura.
Vmbilico.
Sino delIe corde.

11
om delle cofcie.
Partí uirili.
Soeto le natiche.

Soleo deUa corcía •

l Sopra'lgenocchio.
'lj~
411 1 Sotto'l
A mezo'lgenocchio.
genocchio.
t ~

1 Sotto'! ventriceUo eae-


? riore.
, Sotco }'interiore.
l

Monte del piede •


.. Fine della gamba.
Pian ta del piedc .
Seguita

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~~ 1 e o rt P 1 H V M A NI, LIB. l. 19
~ Egui ta che io infegni la mifura del corpo della donna conueniente aquella deU'huo;'
)J mo c'habbiamo dcfcritta la fua alcezza dunque Ha tale.
Dalla {()mmita del capoloue i capelli ti d.itli PerIa cauita della gola vna 17.
dono fin fotto'[ mento vna 10 Per la [ommita dclle fpalle vna 13.
pi qui fino alla fommita della fronte "na Per lo petto una 10.
Il. PerIepapille vna-I9.&vna 11.
Q!.lefia parte íia diuira in tutea la faccia ) co- SOrto le mamelIe voa 20.& vna:n.
me fpetro habbiamo deteo • Perli lumbi,o cintura vna!l.
Dalla fommira de~ capo nno al gralfo [ot- Per l'vmbilico vna io.
to'l memo voa 18.& vna 19. Perla Commita dcHa cofcia una 14. &wa
Alla fommira delle fpalle vna ~. IS·
Alb é~lUita della gola due 13. Sotto'l ventre una ls.&vna 16.
Fin'o alle fpaIle vna 6 Per la rommita delle parti naturali, &: per le
D:lIle fpalle alla fomrniti dd perto V03 22. natiche una I6.& vna 17.
Sr)[to le afeeHe vna 16. La corda fotto le natiche vna 10
Alle papille voa 11. Per lo foleo della cofda due z. 3.
Sorto le mamelle vna 9. Sopra'! genocchio una 17.
Ai lumbi,o cintura due 11. Per mezo'l genocchio un! 19.
'))1 qui all'umbilico una 40. Saeto'l genocchio vna 2,0.
AH.! Commita deIla coreja vna ío: Per mezo la palpa deJIa gamba vna17
AIrdhemiti del ventre due 17. Sorto la palpa di fuari della gamba una I~t
Al principio della natura una 1 ;.& vna 14 SoCto la palpa della gamba dí dentro una
11 fi'1e della natura vna 11.& voa 1,.
Fin fotro le natiche una 11.& vna 1 ".
19·
Nel fine delIa gamba vna ¡ l.
Di qui fino a mezo la corcia voa 1 l. Pcr la paree couelTa de] piede) & per Ii talo-
Dalla piaota in fu fin a mezo'l genocchio ni una 27.
due7· II braccio lia tale.
Fin forro'l calone una 3S. Per le fpallevna 19.
Da'mezo'l gcnocchio fino al monte del pie Sorta le afcelle vna 2. 3.-
dcvna4 Per l'aggroppamento del cubito voa 34.
Fin fotto'l vcmricello della gamba interio- Sopra quelIo vna 3Q •
re vna9. Per la legatUra della. mano una 60.
Fin al vcntricello di dentro vna 10. La palma lia larga vna 45'.
Fin [atto'! genocchio UDa 30. Seguitano le larghezze della figura pofia in
Da mczu'l genocchio fin [opra quello una maefiade.
30. PerIafromeunai,.
La lungheua del piede íia vna r 4.& vna 15 Perla fommita delle tempie una 13.
Q.lella fia lllunghezza del braccio • Per li fopracigli una 13.
Dalla fpalla fino al legatnento del cubico Per le orecehie vna 12.
due Il. Per lo nafo vna 16.
Dallegamento del cubico 5n all'efiremita Ilcollo fotto'! mento ftalargo una 1,..
de i diti una 4. Per la fommita delle fpalle una u.
Di qui indietro fino aIla legatura della ma- Per la cauita delIa gola due 17.
no una 1 l. Per li offi delle fpalle vna 7.
Ora hauendo coú ordinata l'altezza de i Nel medehmo luago nano dmanci quefii
membri,& no tata nei fuoi luoghi, fi deo- offi due 15.
no notare Ii fpad ancora della larghezza) Per lo pettodue It.
& prima delt'imagine obliqua , o in pro- So tto l'afcelIe vna 9.
filo. Fra le papilIe una 1 z.
Per la fronte, la latghezza lia vna 13. Sotto le mamelle una 8.
Per li ropr~¡:j~j voa '[ l. Per Ii lumbi,o cintura voa 8.
Per lanato,e Copracigli vna 1 l. Per l'umbilico due 11.
Pcr la gola, e pcr 10 mento vna 14. Per li off¡ delle cofcie due 1 l.
II collo fotto'j mento fia largo una 2'h Iui gli offi liano dill:anti fra loro una 8.
Pcr la [ommica dcllc [palie vna 2. l. Sotto'J vcntre due u
D Perla

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DELLA SIMMETRIA
Pel' la cofcia Cotto le natiche VDa 1'. Sopra'llegamemodelcubito una 34.
Per 10 foleo dellacofcia due ~7. Sano quefio vna 26.
Sopra'lgenocchio una J9. Per la legarura della mano vna 46.
Per mezo'l geooccbio vna u. La palma fia larga voa 1t4.
SOtrO'J genocchio altro tanto, Vimagine i fchiena lia fotto l'afcelle due Ir
Per mezo la polpa della gamba vna 1.9 La tifIurafra le natiche VDa 10.
Sono la polp.a della gamba di fuora una 31, IlcaIcagno uoa40,
Di dentro l1nu~. 1\. t:¡llefl:em ifure accommoderai i fuoi,con-
NeI finede1lagamba vna48. uenien~i contorn; ,& fe vorrai fare il ca-
Per lo monte del piede. &taloni una 43. po di quefl:a figura alquanto pii1 grande
SottO"l talone una 46 farai Del modo,c'habbiamo inlignato Del
Per I'ellremita de i diti una 22. corpo dell'huomo diCopra come mofira
JI braccio di quella imagine 6a largo remo iI nC?llro e1fempio. ~t quell:a figura) ti
l:afceIkuna ,8. not!o E. l.

Sommiea

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DE J e oR P 1 H YM A NI) LIB. l. ~o

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PELLA. SfMMETRli\
Sommita pe! capo,
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1
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3 Nafo.
Mento.
Sorro'1 mento.
Sommita delle fpaIle •

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Homeri.
Caujt~ della gola.
Perta. "l..
AfceIle, '.1'
Papille.
~ , - SOtto le mamelle.
1t

~4
J
.~ fa'j.
Cintura,
Vmbilico,

tf
11
I
'r Sommita delIa ~ofcia I
Sorto'l ventre.
If
d Vrincipiodelle parti na..
I rurali.
fine di elfe partí.

} Sotto le natiche.

Sopra'l genocchio.
alo A mezo'l genocchio.
¡{ re
"'Í
r' Sotta'I genocchio •

Sotto'l ventticello di fUIJ


ra.
Pídentro,

1"7

M"mte del piede.


;El
J l j laEI Fineddla gamba,
J?ianta del piede.

~antunquc

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DEI e o R P I 1-1 V M A NI, LIB. l. 2r

a VantUnqUe furre fiara conuenience iI dimofirare ai lenori,in che modo fi douetre~


ro piegarc nelIa [pina della fchiena,& nelle altre commii1ure de i membri, rimagi
ni d¡;Hgnare nel modo,c'babbiamo infignato di fopra:nódimeno accioche la cognitione
di qudl:e cofe fuffe piu facile,che noi habbiamo,infignato nelle imagini, obliche che noi
habbiamo defignate difopra per effempia con fegni di triangoli per la lunghezza della
fpina ,& piegatura nelIa parte di dietro alta quarta parte km pre della larghezza del
corpo.
~ancu!lque habbiamo mifurato difopra tutte le imagini vgualmeme Iunghe fecon-'
do vna fola propofia mi [ura,o riga) accioche la fatrica fuíIc minore,fe nondimeno que.
He Ce voranno fare in q ualche opera, ti deue fapere , che le pi" magre deono dfere [em-
pre piu lunghe.
Se per cafo tu farai,imagini di vn'huomo , & di vna doona di una medefima, propor ..
tione,la linea con la q ua\e vorrai mi furare la donna deue drere piu breue di quella del.
l'huomo una parte ¡S.ll che re non íi faceffe la donna parerebbe rnaggiore dcll'huomo.
Perche i corpi delle donne fi deono delibnare píu carono/.l ) che i corpí de gti huomini.
Q:.lelli de gli huomini poi pill mufculou, & con pi uapparenti congiumure, & piu fodi,
ma con meno carne.
Habbiamo poi ddignato colidiuerfe , & lootane forme dalla grandiffima alla piccio-
Mima di imagini de pinte, accioche ogni uno haueífe la L1ia di compire CJualunque alrra
con quella varieti , & copia di figure, che li piaceífe, della qual cofa fi dijp utera da noi
piu a lungo in queI,che fegue. '
Oifopra ¿ fiacf) deffignaro, come ueintero, Quatro differenze di humani corpí ) hora
infegnaremo pil\ dilígemememe,& con maggior perfettione la compofitione ,i cotltor_
bi,c lineamend di una parte Cola,cio edel capo &. prima del capo deU'huomo, feguican-
do nondimeno la via iníigoata difopra, & qudl:a de Ccrittione faro falo nella mHlura pi U
lunga,la guale ha iD vfato nel dercnuere l'¡magini difopra. Per quena cagione, che biCo-
gnera dímofirare qui le parti piu minute, & la cofa fi fara pi uchiara, il che non fareb-
be accarcato nelle altre.oue la breuita del\a mifura hauerebbe ponam ofcurira.
Hauendo dunq ue propono il capo dI una figura pofia in profilo, il quale fia l'ottaua
parte della Junghezza di cutto'l corpo ,deui dcfcriuere da tutte le parti un quadrato) ji
quale hauendo fatto la parte,chee uerlo'l nafa fdrai,che fia, Que ela A,& la parte di die-
e
tro oue la B,la parte di fopra,oue ¿ la ( ,& di {otto Que ela D.le quai cofe hauendo co
fi ordinate mifurcrai tutte le particeUe dd capopcr la lungnezzadefcriuendo qudle con
linee parallele per lo trauerfo, le q uali tune noteral con le fue Iettere, & coli facilmente
tu hauerai le mifure di tutte le partí del corpo,come noi ancora habbiamo fano ne i fe-
guend elfempi,i1 modo dunque fia tale.
Deui tirare la linea F.per trauerfo dallato D.Ianrana una 10. come habbiamo di [0-
pra mofl:rato,che fi deuefare nena imagine di huomo lunga atto refie, quell:a Hne a diui-
dera'l capello, & la fronte ,il giro de i capelli ti deue fare píu alto una 3.fra C. & E.dipoi
tudeui dmidere la linea E. D.condudinee. F.G.in tre vguali fpací, & la fuperiore, ch'c
F.tocchi i fopracigli,& la fommitadeU'orccchie,l'inferiore,ch'¿ la G.Ga fotto'J naro,e foc
to le orecchie,& iui ji fine del capo,incominci a piegaru nel collo. Dipoi tu dilliderai la
E.F.in duoi,che faedan tce uguali fpaci,& nel punto interiore tirerai la linea per lo fra·
uer[o.H.~efia linea tocchi il principio delta frome,che pende nd fopracigli,di ande lo
fpado della fronre,fi fa romnda fino alla radice de i capelli. Deui dipoi diuidere la linea
F. G. in tre vguali fplci con duoi pumí,il fuperiore de i quali taglierai con la linea trauer
fa.Y. & coG frale lince F.I.lia rinchiuCo l'occhio. & cou ambiduoi gli angoli dell'occhio
ció ti l'interiore,& l'cíl:eriore liano compreG dalla F.& daUa.I.Ia F.ancora, &. G.fia diuj[a
in quatro vguali fpaci con tre punti,l'interiore de i g uali tu tag\icrai con la linea trauer-
(ale K. Q!.letl:a tocchi la fuperiorc eminétia deBe narici, & la plrte imeriore dell'orecchia
fia frila K.& la G. Diuiderai ancora la G. D.in duoi fpad uguali có la linea L.la quallioea
tocchi la sómit:i del méto,come la D.paffa [otto'l méto.Diuiderai ancora la G.L có 1& li-
nea M.J' mezo la quallinea paffera ¡> mezo la bocea. Ora hauendo tU p:mito la G.M.in
t revguali fpaci,l'infimo hauera illabro fuperiore.giJ altri duai ti daráno a qucl canalcttQ
the fi vede [otto'l nafo.Hauédo aucora pardeo la L.M 10 duoi llguali fpad. que! di fopra
hauera illabro inferiore ) l'alero quella uaIlma, ch'e fra illabro • & il mento, la quale fi
D 3 dice

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DELLA SIMMETRIA
dice anéo ninfa latinameme,& coli tu haucrai le principali parti del capo fecondo l'altez..
za~che1i veggono di forco)&; dI fopra notare con le linee tr.lm.rfaJi. Seguira,che io dlmo-
flri la larghezza , o groffezza, o come altri dicono la profundid del capo per tutte le fue
parti.Il che faremo per le hoee prrpcndicolari, ~i ehiamercmo profundita cio,ch'e dal
la parte dtnanzl oue,e il nafa fino dJ dierro al (.;)PO •
1duoi lau A.. B. Gano diuífi con fei linee pcrpendicolari N. O. P. Q. R. S. in feí vguali
fpaci. La linca H.tocchi la pupllla delJ'occhio,& glí angolt dclla bocea. Ma l'angolo del-
l'oechio verro le tempie limaro fi deue terminare in mezo R. O. 11 che s'intenda tamo fe
la faeda guarda daU'una,come dall'al tra paree' .
Doppo quefto tU rirerai vna linea obliea di li,oue la linea trauerfale. C. fa l'angolo,:lIc
la perpendicolare N.al angolo, il quale e farto dalla A. F. & vi noterai la !enera T.dípoi
tu tirerai vn'aJera obltca C.N.al angolo fatto daIl' A. G. & vi metterai iI Cegno. V. Per la li
nea N.T. ú faccía la coruatUra deHa fronte, & per la lmea N. V. formerai íl naCo • Sopra la
·fronte defcriuerai la radice de i capelli , oue la Iioea E. trauerfalc raglia l'obliea N. T. Di-
poi ttra le perpendieolari A.. N. & fra le tr'afuerfali D. G. tU tircrai voa perpendicolare X.
la quale tocchedI'efiremitadi dd labro lilperiore,& del memo.Dipoi tu diuiderai la N.
X. fra le trauerfali M. D.con due linee perpendicolari in tre vguali fpad , la prima delle
quai li:lee [oechera l'efiremira. del labro lmeriore,la pofieriore quella,ehe difopra diceua
eíferefofto quefiolabro.Farai j fopracüs!i poi quaú a11'0 , in tal modo, che [porgano in
foraalquanro oltrala linea trauerfale F. Fra le perpendicolari Q...R. & le rrauerfali F,G.
comprenderai l'orecchja tutta, la parte da baffo nóJjmeno dell'orecchia fia nella prima
parte della mt ta dello fpacio)che efra (LR. e k. G.& ji giro de i capelIi fi metra fra la S.
B.& C.E. pretT:) la terza parte di qudl:o Ipacio,la quale fara preffu ad S. & la terza proffi~
roa alla trafuerfalc.E. Nella tr3uerfale G. fra S.B.nella quarta parte di quefto fpacío pref
fo la S. deui formare il collo, Ora quando ru hauerai difpofio turte quefie cole in quefia
guifa 3 tu defcriuerai i contoroi dd capo in profilo in quefia quafi graticola , o ferrata in
tal modo,che la fom'l1itadel capo tocchi la C. fra la P.Q.la parte di dietro la B.fra R.F.
Perche tirata in queno quadrilarero fin al collv. eao collo peruenera albIO inferiore,
Dipoi dalla fommira del capo fin alla ['onte formerai la parte dinanzi del capo,& doppo
quefta il nafo,& la laocea l'efiremita del naCo tocchi la H.fra k.G.in quefto modo il capo
tocchera il quadrato , nel quale egli e inchiufo in ogni fua parte. nipoi tu defignerai la
maffclla all'msu,& indJetro fino doppo la orecchia , & fpiegherai l'orecchie, & palpebre
nei [U(» ltlOghi.Tu ddignerai poi turto il circuito della frome fotto le radici de í capellJ,
di fotto la parte dinanzi, del capo per la E.fra P. Q.. fino a meza la orecchia , Defcriuerai
poi la gola finto la linea D.fra O. P.prendendo íl principio dello fpacio,nella qllarta parte::
vicina al JaJO.Tu potrai fare Illollo/e ti pia(era largo una 14. Ouero dne 27. Si deono
oiferuare i eontorni da coloro, i qual. fanno quefte eofe con grande diligcnza ílehe non
facendo encceifarÍo incom re 111 qUJlchc d..iormitadc , ancore he non fi par tino molto
dalle mifure diíopra,& graricolanone.
Hora hauendo ritrouaro 1.1 forma Jdcapo in profilo in quella guifa,feguira, che noi
mofiramo nel medeJimo m(\do la forma dd C3pO pofio in madlade.Ordinando l'ifieffo
nel qlladrilatero reuangolo.H qu~lle fara da una parte pdllungo,do eugualmence alto,
roa meno largo.
Tu tirer ai le linee trauer(aJi pcr lo q liad rila tero propoGto nel medeGmo ordine,che
tu hai fatto nella figura del C.ipO in prunlo da C. fino a D. fecondo la difpofitione delle
lette' e. Da queilr: linee tu auertiraí le paní d Ha faeda di[opra & difotto,dipoi tu taglie~
rai le meddi 'TI e con le perpendicolari,deJle quali ú veggala Jatitudine •Tu vnirai le due
perpendicolari A.B.con 1(" due propo(te rrauerrali,/e quali Gano difiami fra loro una 10.
dipoi tu di uiderai q'n:.f1:0 'parlo con alrre quatro perpeodicolari C. D. E. F. vguaJmen-
te.Nd mezo dI D.B.fra le na )t'rfal! C.E.farai la [ommid del capo dinanzi, Dipoi cofi fo!
merai il nafo,che la parte alrad..lk I!urichocehi da ambedue le parti,la n.E.fra le trauer
fali K.G.Gli angoli delta bocea pOl 6, ai . che Liano per la trauerfale M. a D.E. & fra le me
ddime tu fOflnerai il mento ancora. GIi occhi poi ru deui formare in modo tale, che coi
funí q Jatro a'1go1i toechino le linee C.D.E. Efra le traueríah F. l.
Dipoi tu deui dillidere le perpédicolari A.C.& P.B.có u\lealrre perpédicolari. G.H.,l?'
mezo lasómita deUe guácie tocchiL10 qucfte due linee,da ambedue le partí J' le trauerfa..
leK.

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DE 1 ~~'\}R..P.I·:.rl-l:YM,.\~;~
~ ~ ~ -
LIB. I. 1:1
k K Li !()?racigli poi fin ¡fcano da ambeduC' le parti fi'a G.c.& F. H.forto la trauerfale F.
o.cre aedó Jiuiderai.A. 6.& H.B.per mezo con due perpendico.l-lri..l.K.e. con quefie fi
kparer:Ho fpaciodelIa fconte della radice de i capelli da tutre due le pani fra le trauerra
li E.F.le tempie poi pa(feráno"O!tre quefie linee da tutee due le parti in tal modo, che lia-
110 coperte le meradi deJIe orecchie : &: liana rubbate aIla vifia tra le trallerfali F. G. For-
merai poi ambedue le oreechie fra H. l. & K. B.& le trafuerfali k. G. in tal modo, che
foprauanzino le perpendicolari A.B.& dí fotco Ji difiendino aIle perpendícolari 1. k.
Bauendo cofi,ordinate tmre qllcfie cofe,deui formare i contomi, coJi (he la fommi-
ti del capo tocchi la linea trauerCale.C. frale perpendicolari D. E.& di li Ji faecia roton-
dada ambedue le pard, verfo le linee perpendicolari A.B.& la linea H.& di li alle oree.
chiepreifo la trauerfale. F. da ambedue le partifra le medie A.I.& k. B.Dipoi tu farai la
fpacioIi(fróte,& le mafeHe per G.H.perpendicoJari,& la trallerrale M.& la finirai nel mé-
to.Dalla M.trauerfale tU cauerai iI colla fino all'vltima trauerfale D.& lo farai largo vna,
15'.0 poco piu,dipoi tU formerai conuenicncememe gli occhi, il nafo) la bócca il mento a1-
le aItre partí, talche fi riduca a perfettione tutta la faeda .
Vltimatamente venirai all' vltimo quadriIatero di angoli retti,& in quello tu defcri-
nerai iI capo deUa figura in [chiena. Il quale deui formare fecondo il difegno,& linee del
capo pofio in maefiade,& meterai il giro de i capeUi nel loco fuo,& doue il capo fi fa ro
tondo ndIa parte di fotco tu vi farai la ceruice con buono diregno •
Ora volendo tu tirare in fcurzo il capo formato da noi nel mOGo--, c'habbiamo dettQ
difopra, in modo tale,che i concorni di tutte le parti; termini, e fuperficie fi veggano pet"
le linee trauerfali : come fe il capo, che noi habbiamo dc6gnato foffe fórmato di cera ti
taglia(fe per alcU11a delle linee tirate per trauerfo , Ji faperebbe, quale fuife la planitie
di quefto taglio, iI che Ji chiama ridune in fondamemo,o in [curzo.Volendo dunque fa..
re: quefio deui preparare vn triangolo nel modo. che jo inlignero, quale haQbiamo
nominato trasferenre: perche fi puo trasferire in aIcl'ecofe,mutando aleune (Ofe, & fer",
vando la debita proportione di quello ,che tu intendi di fare. Lo deui preparare in que-
fio modo: farai va triangolo ,c'habbia vn angolo retto ,& lo noterai con quefti nume~
riJ.l.3.In tuttovi fia vno angolo retto, come ioho detto, acdo che fe ne po1fa feruire
-da cutre le partí voglia come egli habbia i lati,o eguali,o difuguali,o lunghi, o curti. Vno
di quefii lati,quale tu voj, che nó imporra,fia diuifo, onotato con puti,come pcr eifem-
pio in quefto luogo e 4. 5.6. dai quali pumi deui tirare linee vguaImente difianti aIl'al.
tro lato del triangolo con le quali parimenti & l'ifidro íia diulfo : dai noui pund della
quale diuifione tirerai altre linee vgualmente difianti nelIaro • che e non ancora diui[o~
laquaI cofa baucndo fatta.fara parimenci fatta la diuifione di qudlo ancora.
Per mezo di quefio ordigno,c'habbiamo qui de[critto tu potrai ritrouare le di1feren-
ze di molee cofe: mol hora dimofireremo , come: fi pofia accommodare a fare lo fcur:;~o
del capo)che Doi habbiamo defignato.

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DILLA: SIMM!TltIA

8 ~. ¡nv
es alllpU
n-2.

Tu deui dunque accommodare quello trasferentc in queIlo modo al fcurzo)che


nai habbiamo deteo.
Tu de-ui proponerti le forme del capo oblica,& in maefiade farte ne i fuoi quadrilate
ri,come di fopra habbiamo infegnato. Dipoi dal quadrato della eena fatta in profilo de..
lli tirare le linee perpendícoIari A.N.O.P.QR.S. & quena tanto aU'ingiu,quantorÍCer·
ca ilbifc)gno. DaI quadrato parimente del capo pofio io maefiade dcui tirare leper-
pendicolari AJ. G. C.D. F. H. k. B. doppo quefie cofe tU tirerai voa linea retta trauerfale
"Vgualmente per turte le linee tirate,in quefio modo [atto le figure de j capi ,laqual cofa
poi ,che tu hauerai fatto,aullerrirai,in qllal parte quefialinea trauerfale feghi le perpedi.
colari del capo in macfiade A.B.& preífo la 1in.:a A. [criuerai, 1 ,prcífo la B.l.dipoi dal fe·
gno.I.aJl'ingiu mifurerai táeo fpacio,quato ¿ occupato dalla larghezza dd capo in maefia
,.&
de,&nel 'fine di quello fracio [crlu(!rai giungerai la linea oblica con %.3'& coli tu ha-
uerai fatt011 triágolo,chc io ho chiamato trasferétc.Doppo qucfio vedi,oue lalineaobli
ca 2.3. feghi le [inee perpendicolari tirace dal capo in maenade , & da quei puoti,del ta·
~lio tu firerat linee equidifianri pcr trauer[o alle perpendicolari,che fono tirare dal capo
io profilo,& nclll1ogo,oue pafIera la linea l. 1.& la linea. 3.1e perpédicolari de i duoí lati,
dal capo in profilo A.B.nel primo luogo metterai 4- 5.& nel [ecando. 6. 7.q uefio [ara un
quaddJatcro lungo, nel quaJc fi fara lo capo in ifcurzo,che noi habbiamo detto.
Hauendo [atto quefia figura, e notata 4.5 .6.70 ca !'aiutto del triangolo prcparato,tirate
le lincede! capo in maefiade,& dd capo in pro filo; hora maL (i moftreranno, OUf cadano
tUtte le panj del capo,come troncamenti de i quadrangoli,che tu vedi in queIlo. Percio-
. che ciafcheduno di quei triangoli rninuti rcneraono i luoghi ddle fue pard , come de gli
occhi,del nafo,deUa bocca,del memo,delle orecchie,del collo,&(per dirlo in una parola)
di tutti i conroroi,& linee del capo. Habbiamo melfo q!Jl gli eífempi,del capo in profilo~
in maeftade,che {i vede di dierro,& in [curzo, comcdicono. Per mezo de i quali eutile
conofcerc chiare quefte cofe,& le fuperficie piane.
Se p:uera ~oi ad alcuno deGgnare in tal modo iI capo, che ei Ga la fettima parte di tut
to'l corpo,hauendolo noi fatto q ;ül'otraua feruando tutee le altre mifure allu ngh era pri
ma il capo in profiJo folo a q ueUa mifura fara poi iI eolIo largo due 27. {imilmente il cape>
in maefiade babbia la fronte larga cooueniememente ~ tal che lo (pacio della frome Ga
'1U;¡{i di dile 17'& prc{fr) le orccchie di noua {j ftringa,le guaIi ifleHe liano alquanto pill
aIte. Le radici de i capclli parimenti, & 10 fpatio del/¡¡ frome fi a!brghi alql.lanro piu, le
quai cofetutte parranna eífcre conGdcrate da1li fiudiou nei feguemi cífempi,fi dcucan-
co fapere, che la diligente fimmetria deleorpo, il cuí capo lia la fenima parre di tuttala
lunghczzl)non deuc cíIerc fpl'czzata •
Tu potrai

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Tu potrai fare in fcurzo tuttal'imagine ouero dritta, ouero in qua[che atto oel mede~
fimo modo, c'hai fatco il capo.
Hora iet defcriuero piu diligentemente la mano di vn'huomo robufio per tutte le fue
particeIle,la quale tu farai lunga vna Io)come habbiamo inregnato difopra. Tirerai due
linee in trallecfo C. D. le q llaH fiano vnite con vna perpendicolare , la cui altezza fia di
voa 10, & n;>tata A B. jI medeGmo farai con un"altra perpendicolare difianreda queJla
con mediocre fpacio,laquale {ianotata E. F. deui poi diuidere la linea A B. con 18.pun
ti, che faedano I9. fpad: ma la E.F. (la con collocaca,che palli per mezo la mano venen
-do dall'efiremica del ditodi mezo. oue tocchi C. &: la linea D.la quale tagli la mano nel~
lalegatUra, che ella fa col braecio. Dipoi dal punto l. fi tiri la linea 6. la quale tocchi re.
ftremita deldico proffimo al minore.Dipoi tu fCrluerai in mezo l. & ~.vn punto dalqua-
le tU tirerai una linea in crauerfo fignata H. & quefia tocchi l'eftremica del drco indice :
Qal punto 4. poi tirerai la linea trauerfale T.la guale cocchi l'efiremiti del dito minore.
Tirerai ancora dal punto 7.Ia linea K la quate tOcchi l'eftremira del dito poIlice,cioe del
piu groífo. Poi che tu hauerai nOCato le rommitadi di tutti i did deui ordinare illoro
principio ancora,& radici d'onde nafeono dalle maní. Dal punto 1 r.tirerai la linea trauer
faleperfi articoli piu vicini alla mano dell'indice, & del diro di mezo, la cuí poíirione fi
vede nella mano fpianata & coíi il dito di mezo fara piu lungo che il refio della mano.
j

c:;he Ji efotto . Oue poi la linea E. F. r3!Sliera la perpendicolare L. deui oO[arui M. & mee
tere vnpiededel compaífo nel punto F. & l'altro in M.& tirerai vna lipea con quello per
la mano di Ji verfo iI dito minore lunga quanto baUera, & Flella picgatuta di quefia linea
forrnerai gli inferiori articoli del Jito minore,& del (UD vi.:ino,il cuí Gto epiu baífo, che
de gli altri diti. Dopo queno tirerai la linea trauerfaJe dal punto 14-11gnata N.laguale
ft diftendi per l'articolo j¡;¡feriore del djra pollice.
Batiendo horamai mifuraro la man'1,& I'alrczza de i diti fornitafcguirla)che fi difpon-
ghinp i luoghi di tutti gli articoli o modio
Del fegno 10, tirerat Jalit'lea trauerfale O. la guale paBi pel' I'articolo fuperiore deldi~
to píu gruífo.Dip 111a linea trau~l fale fra H.L.diuida .p mezo l'indicc) & per l'artJcolo,o
nodo di mezo da qudlo luogo quanto ¿ tungo ji dito all'jn fu deui diuidere con [ei pun-
u, che facciaoQ 7,uguali fpaci, & dal punto 3. tirerai una linea trauerfale)la quale paífera
pcr

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DELLA SIMMETRfA.
per I'articolo piu alto dell'Índice : la linea poi trauerfale P. tirata dal punto 6.paífera per
l'¡trtieoló medio del dito di mezo; lo fpacio parimente fra C. P. íi diuida in parte 7' con
punti 6. & dal punto 7. tireraila linea trauerfalc, la quale paffera perlo arricolo piiI alto
del dita di mezo.lalinea trauerfale K fi uedeta paffare per mezo I'articolo del dita annu
Jare,&qui tutto lo fpacío fino alla fommita del dito fi diuida con S.punti in 9. vguali [pa-
ci , & dal punto 4. tu tireraila linea trauerfale, che palfera per l'articolo pio alto del me-
delimo dIto •
La lunghezza poi del dito minore, ouero la lafcjerai coLi,come e fatta per la ragione
difopra. ouero farai queHa, eh'e daU'anicoIo, onodo medio del dito di mezo fino al fuo
fine,& quefta lunghczaadiuiderai con 10. pu~ti in 1 l. vguali fpací,& dal pumo 6.tirerai
lIna linea tranerfale,la quaJe pafsi per l'<trricolo medio del dito minore. Di nouo lo fpa-
cio di quefialarghezzadc i 6. pumi fuperiori lo diuiderai con punli lo.in 1 I.vguali fpa
ei. Dar punco 6. tirerai una linea rrauerfale, la quale pafsi per lo nodo piiI alto del dito
minore. Fra quefii auertirci, quai numeri,& quai mifure li prendinodella perpendico-
lare A.B. & guaU de gli aleó fpad piu minuti per non cómmettere errore. '
L'altezza delle v oghie deuc effere per la meta aeIlo fpacio,ch'e d .. Ha fommira del fuo
dito fino al nodo pio alto.
Oltre aedo Li deuí auerrire, che la filfura de iditi da l'l na, & daU'alera parte deldi~o di
mezo ritrouarfi in mezo la lunghezza della manO: roa queIla,ch'e fra iI d¡to minorc ,& iI
fuo profsimo ealguamo píirbaífa,& piu baífa di CJ.uefb ancora equeIJa del dito grolfo.
Poi,che tn hallerai ordinata la lunghezza della manO,Ol dinclai ancora la rua larghez
za. Ne qlli li pllO tenere la uia,c'habbiamo tenuto dilüpla ne! diíegnare le figure che pri
ma inllgoaffemo,la uia di fare le figure in profilo, & poi raltre,ti che nel plimo tuoeo di-
fponerai la larghezza della mano in piano la quale non e della figura ública, ouero in
pro filo . Fatal la mano nella fila legatura col braccio fopra la linea D. largd Cerre 19. di
quella lunghezza, la quaJe endla lmea A. B. la mano poi per blll1ea M. trauerfale faxai
larga vndici 19, dclJe mcdclime partí. Percioché ooued d(Lie pef Jo modo maggiore
del pollice, o·dito groífo . Mifurerai dipoi q1lella Ial gh, na ) b qtl~\l ( f<" pel l'tUremid.
dell'indice per la'linea rrauerfale L. &: per Ji <lrticoli infe¡iori de i diri ., 010 qud pezzo
di arco,del qllale habbiamo pal lato difúpra prefio la r;::din cId dito minore, il dito di me
20, il quale ¿ jI piu lungo nelIa parte inkrio¡ ( deuc d]o e la! gr¡ 1~ quima parr(" della lila
propria tunghezza nella parte di!opra lo (!tuifare piu firmo vo 4- l'indice neIla parte
piu ba'fia Jo deui fa re largo quanto tU hauerai fatto largo il medio neI mezo. iI dito mi-
nore • & jI fuo vieino denono effere hrgbi ne1Ja-rarte inferiore una qUIma della propria
lunghezza.& nella parte píu ~1ta l~ u"ne ü1ala 4. rarce. ji piu gwifo poi lia groffo nel me
zo la 4. parte ddla fua lunghezza .
1 diti poi fono coei flfli ndla mano,che le radici di dafchcduno pene trino in mezo al
le fue larghezze,laqual cofa habbiarno l1{}fato nei nofiri effcmpi con piccioli circoli.
Si deue coníiderare in q uefio lt.cgo,... he non G. ritroua aleuno diro ndIa mano,che (¡a
fimile ad un'akro deIla medefima mano; come G. puo vedere chiaro,fe tu lo confidererai.
fi deue aneOla auertir qudl:o , che tuna la mano non ti dl:ende dirittamente,ma 6 firin-
ge alquamo vicioo al dito minore.
Or fatta queRa mano dcui ritrouare la Jarghezza della mano in proliJo. Quefta Lis.
larga oclla fua legawra col braccio dnque 1 9.ddla lunghezza A.B.Per l'articolo inferio-
re del pollice, o dito piu groífo) & pet la linea trauerfale N. la farai la meta di quello.
<:'habbiamo derto difopra douere etfere la mano (pianara.la farai altro tanto per la pal-
pa della palma.Ma perche la mano in quella parte ti caua alguanto alzandofi le parti baf~
fe dd dito groífo,& minore di qui ne uiene)che la mano non fia coti groffa~come pare, &
moll:rano i (uoí contoroi . fal ai il dito grofio coll largo oel fuo primo articolo ,o nodo
quanto al1'infu auaoza il dito minore (.luefto groffo, ma nella parte piu alta del dito lo
deui fare piu fomle una 4~ di quena groífezza. Nel1a parte inferiore poi. oue li ell:ende
all'inferiore nodo 10 deui fare bene groffo,& la fua larghezza fia oblica,come habb1.amo
infcgnato odIa mano pollaio pieno. ~ell:of1lla illalcuni luoghi Ilelli anicoli.
Orahauendo fpiegato la IUllghezza,Ia lalghezza,& la grolfezza dellamano li ÓéLO u
[piegare acconciamcnte i fuOI comorni,& la fua forma,ir cui eífempio noi habblamo po
ito qlli [otto. Et fe aleuno uorra imitarli egli deue u[are qiligenza per non commettere
errore

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DEI e o R P 1 H V M A NI, lIB. l. 24
errore nel tirare le li ~ee . Petdoche il dipingere bene vna mano non ecara coli da tutti
ne di una negligente mano·

B N. In,

lq-Z
estampa.

Hora io de[criuero iI piede diligentemente di VD huomo robufio, COinC ha fateo del..


la mano, cauando la ragione dalla lunghezza del corpo, il coi capo lia una 8. di tutta
la. lunghezza.
La 6. parte dunque di quena lunghezza li deue dare al piede. iI guate fi fara largo VOl
17.il quale fpado íi deuerinchiudere in unquadrilatero, che fia piu lungo, che largo. co-
me ricerca la mifura del piede. Q!!.ena quadrangola deui notare nella parte difopra ,
o ue ep iu lunga A. la paree inferiore,che corriCponde a q uelta con la B. illato deltro de i
piu breui. verfo iI quale fono i diti la noterai con la lettera C. quelJo,che relta verfo il
calcagrío con la D. cofi deucfi dipingere in quefi? quadrilatero iI piede, che polto in pia
no tocchi tutti í lad dell'ifielfo. diuideraí la lungllezza di q ueno quadrangolo fra C,& D.
con due linee E. F. in tre uguaU fpad in tal modo, che la E. lia inanzi. Nel qualluogo
ft deue auertire. che quanrunque j fegni delle letrere liana mifchiati inlieme nondimeno
quelle G. deono riputare [empre prime, i cui nomi fono fiad profcrti prima. Et hauendo
difpofii li fpací in q uefta guifa nd primo fra C.E. farai i diti del piede. oello fpado di me
zo fra E. F. il piede fra i diti, & il talone,oue [ano gli offi, & i nerui, neIl'ultimo fra P.D.
i1 calcagno,& la legatura del piede con la gamba. Dipoi tU diuiderai la linea D. con reí
punti G.E-U.K.L.M. in [ette uguali' fpací ,& del punto G .tireraí una línea retta alla linca
C.& oue tocchera quelIa la feguerai con la lettera N. & oue tagliera la perpédicolare F.
fcriuerai la O. Dipoi tu diuideraila L.M.per mezo nel pUnto P.dal qual rumo tu tireraí
tina paraIlela alla perpendicolare F. & oue la tocchera ti fcriuerai la Q dj quefia Juogo
tU dcui poi rirare la linea oblica K. Dipoi tu metterai il pUntO R. nel mezo del lato C. me
zo fral' A,. B.d.ipoi tu diuiderai 1'1 R.B.cQnduoi puntiS. T.in tre uguali fpad. Dipoj tu di~
uiderai la B. E. (:on duí puad V. X. in tre ugualí fpací. & diukkrai la E. f. con due linee
Y.Z.in ere ugualifpaci. Diuideraiancora la F D. condui pumí fl. & [;in treuguali fpad.
l)ipoi oue tu vederai la linea G. tagUare la linea E. iui fcriuerai iI [eguo Ti dipoi dal pun-
to H. tu tireraí una linea crauerfale alla linea E.& oue la tocchera. uí fcriuerai A 1. diuide-
rai poi b linea R,S.con duoi pund I.l. in tre uguali fpací. Diuiderai ancora la X. E. con
dui puncí 1.1.. in tre uguali fpací f& dipoi diuiderai f¡ d. con quacro puntí l.l+4. in cía
Gue uguali fpad, & del pUntO 3. tireraí una linca perpendi<:olare aUa trauerrale HA.I. &
i¡:¡i romerai il f¡:gno B I. QJi ti deue [apere)che feCDndo quena nofira ragionc) che tutti
i [ilgni 4e:Il¡:: linecpiu br~ui {i rirrouano retiree ndla linea rrauc:rfale A. Di onde lian o ti-
r¡ue alcl,lneobliche E, N. fla ad angoli retCÍ. & coll la 1\T; & voa dal punto l. f a R.S. al
punto Y. &: laT..z.. 8? la .B.O. & Cjuefiadiagooale, coG la linea V. A. L dipoi tu tireraidal
puntO fi.lalinea retta all'oblica K. Q& ~Ue la ~occherá ui fcriuerai e l. dipoi tu mette-
rai 1m pj¡;de del C{llPpaffo pel punto T r &{;OO l'altro toccher¡ü il punto N. fiando dun-
q¡..;c qucllo f~rmo nel T j ¡;ome e flato detto, deui volgedo intorno yerrO all'iogii¡ fino
aJ1alinca R :r.~ coli tcnendo fermo il picde del cópaffo 19 uolgerai piú olcre deH'oblica
1.Z all'oblica B.O.oltre aecio hauendo nel medefimo luogo un picde del cópaífo lo .!trio
gerai alquáro [al che toc;chi il púro Ti oella linea B. fra X. E. & di Ji lo uolgerai finoalla
Jin:: oblica B.O. Djpoi ancora laCciera¡ iI piedc del cópaffo m:1 punto Tima tu 10 allarghQ
rai

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DELLA SIMM~TRIA
raí alquáro aedo ene l'altro piede tocc.hi iI puro R. & di Ii volgerai difotto fino alla linea:
T.Z. & in qfl:i piccioli linee, come tU noterai le efiremitadide iditi del piede,l'vlrimi ar-
ticolilo l1odi, de i quali & le fue legature col piede ti deono notare in quena guifa, farai
vn pUntO ndlalinea E. in mezo fra leobliche B.O. & V.A.I.& iuí collocarai l'vltimoar
ticolo del dito dd pie-de,il quale e vicino al minore. Dipoi rneterai vn piede del compar
fo oel pumo F.& I'zltro nel punto gia fatto nella linea E. & jI piede filfe in Z. volgerai al-
l'infu fino alla lmea rrauerfale G.H. & oue iI girare del piede rocchera quella,iui [ara illo
co dell'articolo del dito maggiore del piede. Poi che tu hauerai farta queíl:a linea corua
c:oli ali'infu mererai duoi pumí nel mezo fra le linee oblicne S.Y. T.Z.H.O. & iui collo-
cherai l'drticoli inferiod del dno di mezo ne! piede, & di qudlo;che ¿ piu vicino al mag-
giore, i quai luoghí tu vederai nOiad nell'dfempio con circoli alq uanto Junghi:l'artico-
lo inferiore del ditO minore tia no tato col punto pofio fopra la linea E. in mezo la linea
trauerfale B.& l'oblica V.H.I.G deue auertire, che la ~rima parredeI dito magglore nel
l'iede,nel quale.[ono duoi madi; ealguanto piu lunga. Diuideraii tre diri di mezo per li
fpaci , che fono i fUOl aH icolí in modo rale ,che gli altri duoi liana vguali all'inferiore di
lunghczza.Ma la fommita diquefii lpaci eeceda vna quarra li fpaci di mezo per qual cre
[cimento di carne, la quaJe auanza fuara dalle vngie. Pre(J;') i'i nferio re articolo dd dito
rninól'e lueuerai un callo alquanro grande, & la fila eíl:remita termini alla línea X. & la.
fuaparte inferiore fia píu lunga ddle aItre. Farai le vngiedi ciafchedunodico meno lun-
ghe la med. di que! fpacio,ne1 quaJe fono. Doppo q ueíl:o mereraí un piede del compaffo
nel punto Y. & 1'alero fopra'J pUntO del infaiore arricolodel dito minore fopra la linea
E. Er di qUl lo uolgerai ali'iofll, & notcrai con piccioIe linee,out' il picde incomincia di-
lliderli oe i diti. Dipoi indietro alquaoto lontano farai le forme, & quaf! cerre caue delle
fiflure.Dlpoi tu auertil ai,che la linea F. tocca la fuprema parte del piede ) oue egli li coo-
giunge con la gamba,iJ qualluogo echiamato monte del piede,ma la figura di qurllo tao
gliamemo nelIa parreda ba{fo paffi Jalinea. F. con due 3. verfo Ialinea Z. vItimaramcnre'
dilliderai la f; d. con qu:mo pumi in tre vguali fpaci,& del puntO 3.tirerai una linea ret-
ta perpendicolare , la quale tocchi il poplite pre{fo il fine, ilquale ¿ chiamato da i
Greci Tenonta. Er hauendo coli difpoíl:ik linee tral.lerfe paralle!e perpcndicolari, & le
obJiche,& qudlc1chefono diagoJ:mi,& le come. nelle quali {i ddigna{fe il piede cofi po-
fio in piano, fe~uita,che tU detcriui il piedc in qllefio modo.
DJíl:endcrai 11 dito maggiol'e dclla Hnea E.alquanto fopra la linea obIica E. N. come·
2uanza in fuora il fuo anicolo imeriore , di poi lo piegherai alquanro fra la linea oblica
E. N. & di oouo Come auanza in fuora da rurte due le partí iI fuo articolo fuperiore1o
piegherai all'insu aHa linea E. N. dipoi tu formcrai quello rettamente fin che formera.
nellacoruatura notara perI'adietro ha N. R. & lo riuoIgerai tuno fopra la linea R. T; fi-
no oue i! piede {j diuide oe i diri.
Dipoi fU rinchiudcrai ciafcheduno dito ndle curuature, c'bai fatre prima fra le linee
fatte oblíche.Nd quale luogo tu otrcruarai,ehe nonli tirano dricri, in uno ben compito
piede,comcoccorre in aIcuní brurti corpi. Ikhe accio,ehe mcglio lia intefo ho defcritto
il fito de i diti per qtrel!elinet." obliche, che fono nel effempioper le quali piu,emanco li
balIafff.·ro come la bellezza,& la ragione delle commiífure ricerca{fero • Si che tu auerti-
rai 10 fpacio lafciaco fra i1 dito maggiore,& quefio)che Ji evicino; piegandofi tutti gli aI-
tri al minore,& il min~mo li volti in quelli,ehe li volcano vedo dilui, fopra la linea obli-
ca.V. A. 1. farai JlIngo quefio dao minore la terza parte della linea B. cauando la mifura
'-lal puntO E. Oue fia jI fuo nodo piu batro.
Vorrei,che tu conofceffi,& conremplaffi la figura di tutti i diti,come fono fra loro dil1i
rnili,Ia rotondit:l de i loro nodi, & le figure deH"altre partí, lequali tutre non ti poffono
dire da aleuno pernome. Per la qual cofa io ti rimetro all'effempio,oue fi doueuano,& li
potcuano [piegare. Dopo quefie ea fe dopo'} diro minimoa!l'indietro vero'l piede quel-~
lo,che quafi auanza in fuora tU fal ai rorondo all'angolo D. Y.
DeuI poi tirare le lil1ee interiori del piede piegate aIla linea. y. fra le trauerrali A, Be
H. G. &. indietro fiano tirate allalinea F. fra F. O. piegara ¡ndieero fino al calcagno, &.
'luí incomincier.li a farlo rotando fin che tocchllalinea D. & il punto H.di onde tu ti-
rerai una corua linea difuguale fino aIla linea oblica K. Q: & prdlo la linea. n. all'illsu
farai la coruatl.lra: ma dal pUnto Q.. feguica a formare il piede fin ~ che tU arriui) a
quello

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DEI e o R P 1 H V M A N r; LIB. I.
queno, che quali auanza faora pre[fo'l minimo diro alla linea Y. B. Auerriffc, che la pian.
ta del piede enotata con certi piccioli pumí • La troncatura del piede, oue il calcagno
1i. vnil1e con la gamba,ouero oue il piede incomineia piegar6 fra ambiduoi i taloni 10 fa-
raí largo vna 26. nella linea fr. {ottO i talo ni roi vna 3 Le quella troncatura tu allarghe-
rai fuori della linea F verro la Z. duo 3. Farai iI talone imeriore alquamo piu piano, &
l'dl:eriore piu acuto. & l'inreriore alquanto piu dil1:ante dal calcagno, che I'.. l1:eriore.
con quella conc:1uita , la quale efra il talone el1:eriore, & iI poplite prefidl ca1cagno fa-
ra pio piana,& pi u lunga,che quena, ch'e fra quefio, & l·.. fieriore. Dopo quefie eofe tU
vi noterai que! callo nel piede,ch'edalla linea F~aIIa linea Z. acdoche pari bello, & que!
eallo ancora del dito minore per la linea Y. tirandolo aU'mdietro fino amelo': fpacío,
ch'¿ fra Y,& Z. {ca tutte le core fara,ehe la bellezza deBe linee tone non vi mal1chi.
Hauendo fatte quefle cofe in qllel1:a guifa non ho voluto, che vi manehino quei tron·
camemi notati E. & F. come li vede, fatd in piano, accioche meglio 1i. vede(fe queRa no
flra via. Per q lleno tu deui inuefiigare i troncamenti di tutte le parti del corpo tanto fe
careano in profiJo, Quanto in ogoi alera forma come io ho fatto. .
e
Hora farai in quel1:a guifa 11 piede, che giace nel piano, come iI piede della figura in
oblico. Noterai vn luogo,come tu vederai,che jo ho fatto nel e(fempio,fopra lo fpado,
di vna 24' di qui tu cauerai dal piede fattoper vía del trasferente le linee C.E.Y.Z.F. D.
& le altre,che perteneraooo a q uefio con fim ile ardi oe , & madi della deferl ttion e difo.
pra. Chiuderai queO:e linee tirate perpendieolari con due tratlerfali, & cofi tu farai vn
quadrilatero piu lungo ,che largo della larghezza come e l1:ato detto nella forma del
piede di fopra, di altezza poi di vna 24. in quefto cofi tu fcriuerai quel1:a fabrica del
piede. Dipoi diuiderai ¡llato A. B. con due linee trauerfali E. F. in tre vgualJ fpadj ,&
co1i. quelle lince perpendicolari ti mOO:l'cranno il lito dI tune le pard del piede per la lun
ghezza,come[ooo le eftremiti de i diti, dipoi i modi,& le fi(fure, & poi la pofttiooe del-
le vnghie,vltimaratnente fia formato turro iI piede, come le linee trauerf;¡,Jj poi ti dimo-
ftreranno, l'altczza del piede, ch'e io guello tuogo in quel1:o modo. Farai la piaota del
"piede in Ultra oella linea B. illaro e fia diuifo con dui pumí l. 2.. in tre vguali fpací , &
la perpendicolare F. ú diuida in quatro vguali rrad con tre pum i l. 1. 3. fra le linee tra-
llerrali E. F. dipoi tu rirerai la linea trauerfale fia le trauerrali A. E. & le perpendicolari
Z D. & fecondo quefii fcgni tu deGgnerai i coO[orní del piede incomínciando dall'an-
gola A.F. a fare il monte del picde fino aIla perpeodicolare E. nel punto 3.di qui tu for-
merai queIla pane,che porgé in fuorí ddl'articolo ¡nferiore , nel maggiore diro piegan-
dola alla linea ~rauer[ale F. & poco piu a baifo wminerai il dito maggiore prdfo'} pun-
to l. ma nel diro minore tu volgerai in su l'articolo inferiore , & quella carne, che fpor-
ge in fuora fino aIla quarca parte dcHo (pacio, eh'e Era F. B. Vferai diligenza poi, che gli
altri diti liano defignati,eome Geoouieoe, & io modo tale, che iJ piu largo fia piu gro(fo
ancora del fuo vicino meao lungo, tal ehe il minore 6a (ottiliffimo aocora. Qgello ecce·
dere poi, che egli fa imorno l'articolo inferiore , Gdeue tirare io dietro oltre la linea Y.
Tirerai poi quell'altro callo,e fello del piecle difopra alla linea trauerfale E. & difotro al
primo de i ere fpadj deGgnati fra le linee trauerfali F. B. & dOliera tOceare l'angolo del~
la linea rrauerfale F. & della recta Z. in quella parte, che mira i did. verfo'l calcagno poi
deue paifare oltra la linelJ retta fi. fra la trauerfale E. F. Dipoi tu rotonderai il calcagno
coft nella trauerfale F. che tocehi la perpendicolare D. Erdifopra lo tirerai all'angolo) il
quale efatto dalla linea tirata dal punto 3. che cafca nella linea trauerfale E.fra f; D.nel
la trauerfale A. Di Ji tu tirerai in su il neruo della gamba, & tirerai il talone efieriore
cioe,quello,che fi vede,dal punto [; poco. [ottO la linea trauerfale, chee in mezo fra le
trallerfali A E. & fopra'l monte del picde ; la larghezza del talone Ga di vna 24. La gam-
ba ft difegni aU'insu dalla linea perpendicolare F. da tutte due le partí. La forma del cal-
cagno poi Ga prolungara auami, & dirotto nel piede [ot[01 talone della linea trauer-
fale E.
Hora feguim, che ooi moO:rammo il piede di dietro per lo calcagno~cjoe dcHa figura,
che fi vede aella fchiena. Q!.leO:o ancora íi deue rinchiudere in vn quadrilatero eooue e
nieme alla larghezzl, & groífezl:a del piede. & le linee,& pumi 6ano tira~e in ql1ello per
lo transferente) con le quali 1i. poífano difcemere tutte le partí dd piede. nel formarlo
.. . E nondi-

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DEL L A S r M-M E TRI A
nondimeno 6. reruera diuerfo lito de i taloni. PercÍoche l'interiore rara piu aIro,&; l'elle
riorepiu&a{f(). Farai la Iarghezza nel monte per li talooi vna ~6. Pe~ la linea medí aroí
fra le traucrrali A. E. vna 37. la gamba poi fopra i taloni vna H.
Nd medelimo modo tu potrai formare ancora it piede pofio al Contrario di quefio.
quali cofe tune con ogni diligenza fi flamo affaticati di mettere auanti gl i occhi di quel-
li,che deliderano intendere quefie core; con linee corrifpondenti a i prccetti ,3ccioche
portaífero lum e a q uelli, & intelIigentia. Per-ciocoe egli ¿ manifefto a "tutti,q uanco bene-
ficio ponina gU efiempi alla imelligenda delle co[e,

.. ..

Hauendo fpiegatala via di formare il piede;in quello,che fegue dichiareremo pÜI di.
Jigentememe,che di fopra, come fi for.oi 11 capo dclla clonna ,& intraro per quelJa via )
la q uaJe habbiamo inue!!:igato di fopra nel formare il capo di huomo .
Si come d¡fopra difll, che fi doucua fare il capo dclla donna alto vna 8 cofi hora lo fa-
raí, & in q uefto frado tu accom moderai la quantita al r.lado diligente del capo virile.
Et tuna la cofa fia tranata in quefia guila ,
Farai tre quadrilateri con l'.iiuto del rrasfereme.ciafi heduno de j quali Ga airo vna 8.
iI priOlo habbia íimile Jatirudioe , & co{i jad quadro ,la Iatitudine delli altri fia una 10.
Nuterai poi i latí, oue Ít volge iI na«>, &Ja bocea có la letrera A,& Hiato oppoíito col B.
Dlpoi ((ln Ic[cere perpendicolari tra l' A ) & B. defcriueralla larghezza del capo, ouero "
groffi zza di mtte k partí íncominciando dalla vlHa, & andando qualí all'indictra, & a
tuttequefie metterai 1 fuoí numeri,& i numeri delle rr,jrure Caranno parti di tuttala luo-
ghczza ddJ'imagtne. Si che tu metterai la prírpa lmea C. de po l'A, per fpadodi vn.a 80.
la quate fara. toccara da quelIa ram~) la quaJe etermine ddIe radid de i capelli fopra la
frunce, Id tocchino ancora gli dlerio'ri fopracigli ,i quali non íi dcono c"ngiongere fo-
pra'l naro. il labro dG'Jpra ancora roe,hi la meddima. Olpoí flraí vn'aJtra linea D.Ionta-
na da A voa 64.l'dhemid. ¿elle palpebreroccbino quefia línea, & íllabro inferiore, &;
}'dlremir a dd memo. D poi fa al vn:..ltra linea E.lomano dall' A vna 56. Qyella conca.
uita,lh'¿ l~ipr.l le palpebre, & l'd1rtmira dt'lIa pupílla tocchi qudla, & la parte alta del·
It· narici verío l'orccchle ,& l'anp'olo ddla bocea) e quelIa parte, c'hahbiamo chiama-
to ninfa. Dlpoi farJi vu'Jlrrahnt:a F.lontana dall'A. vna 40. la quale fia toccata da
gli angoh ddll OCChl verfo le tC1l1pie fJrai aneota la linea G, lunghi dall'A. vna 31.
ilfine

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D E l' eo R P I JI v M A N l, LIB. l.
il tire de i fopracigli preffo le tempíe t.Ocehino quefia. & fJuci Se queIli q:.::afireceffi, che
ron (Otto le guaocie. Dipoifarai un'altra linea H lunghi dall'A vna 2.2., & l'eftremíta dd
eolio tocchl quella. Dipoi v.o'altra linea 9.dillánte dan' A. vna 14- la q ualc fia toceata da!
nafcimemo ddl'orecehia . Dipoi farai la lineaK. diil:ante dall'A. vna II. alle quale arri-
ui l'dtremita ddl'oreeehia ,ma la parte baífa dcll'orecchia llia penden te fra quella, &
la 1. Dlp0i f ¡rai un'alera linea L. diftante ~all'A una 9. la quale/tJ toeeata dal giro dci
capelh , & dalla vnione dd capo di dierro col eolIo. taqual tu tirerai ancora piu a baífo.
farai ultimaramente la linea M. dlllame dall' A. due 17. q uefta lia il eermine d elle eíhe-
rnitá dd m(z') delIa ceruice, o coppa.
Haucndo rirare tutte le linee perpendicolari, & notate tutte le parti, che toCeaDO
q uelle reguira,che ú no ti l'altezza,cioe il capo di fopra & di Cono ilche ú fad con le linee
·trauerfali parallch. la prima ddle quali ) laquale fara del lato fuperiore ,tia la N.la quale
fia locata dclla fommita del capo: l'ultima, & dcllato infcriorc lia la Y. Dipoi tU tjrcrai
la trauerfale, O,[otto la N. vna 80.1a q llale tia toccara dal giro de i capelli : Dipoi tu tire-
raí la trauerfale P. dillame dalla N. una 30, la quale paffi fopra la fronte, oue l1a l'origine
i capelli, Dlpoi tu nc tireraí un'alrra dillante dalla N.una 16, la quaJe lia termine deHa
fommira delle paJpebre, & dclla fommita delle orecchie, & i fopracigli ancora giaceran.
no fopra quefla,& nel mezo s'alzerannoalquaotD alI'infil , Dipoi tu tirerai la T. nel me-
to fra Q:.y .Idq ualc Ga termine dd naCo. & cafchi nella medellma la commí(ura della cer
uice col collo di d,ierro. Dipoi ne farai un'alrra R. con la quale li taglicrala rerza parte
difopra ddlo fpació diuifo ugualmenrc, ch'c fra ~ T.laqualc fia toccaca dalle palpebre
ir fc'riori,farai poi ¡'angoli deU'oclhio,& la pupilla oel rrezo di Q,!.R. Dipoi tu tireraí un'al
tra linea S. ~óla qtlJk fi tagliera l'ínfima 4. par e ddlo fpacio diUlfo ugualméte fra Q:, T.
la quaJe lia termine ddJa parte píu alta ddle narici ,&. adla parte piu baffa della oree-
ch¡a. D¡pOldllllderai T •Y. con la linea X. nel mezo) L.quale 6a termineddla fommira
dal mento. Dlpoi dillidcrai T.X. con la linea V. permczo, & qudla pafferi per mezo·
la bocea. Di uiJerai ancora T. V. in tre uguali fpad ,nd piu ba(fo de i quali l1a iI bbro fu-
periore,ne gli altti duoí fara! qudla quali canetta,ch'c {(mo'l nafa. Diuiderai parimen-
te V.x. in due parti,nella fuperiore delle quali farmerai ¡llabro inferjore, & queIla val-
letra delld nmfa,ch'e fra'l mento, & illabro.
Doppo qudlo tu tircrai una linea ddll'angolo, che fanno Idnee C. P. aH'angolo
oella A. Y. fora delIa gua1e patli alQuamo la fronte fra P. Q:, & ji naro difcenda {ottO
fra Q: & T.
Le quai cofe cofi ordinate. [eguita il profsimo quadrilatero ,& lo noterai con linee
farte C<.ln t'lillto del trasferente, &. I'uno de i latí píu tungo lo norerai,con la A, & l'al~
tro con la B. & dlli farai dentro 9. pendicolari, che lo diuidano in 10, fpacij vguali. le
quali Gano notate có le lettere D.E.F.G.H.l.K.L.M.dipoi tu diuiderai 1\.0.& M.B.con
due altre li nce c. N. pcr mezo.
H1uendocofi difpolte turte quelle linee, & defignate le parti della faccia. Tu Cpie-
gherai la n>rma oe i quadrilateri preparad, ma con lince farril! , & delicate ,& meno ro-
bulle, di q!J~llo,che defcriuefli j eapi virili. Prima farai coft dd capo in prafilo ,che toc-
ehí con la fommüa la linea traucifale N. pre(fo la perpendicolare 1. & T. la parte di díc-
tro dal capo ripoú fopra'llam B. fra P. ~ dipoi tarai la parte dinanzi del capo, la fron-
te, i\ nafo, la bocca, ji mento) le guancie, le orecchie ) gli occhi lo fpacío dclla flome, a i
luoghi [uoí notad difopra,& iI callo Ga gro(fo una 14,
Dípoi farai il capo pafio in macllade coG, che la fommita tócchi ne! mezo la linea N.
& le tcmpic defcendano a i latí A. B. ad ambí duoí i q uali Gano applicate fra P. o.:. dipo¡
ti faeda la rotondita delle guancie dalle perpendicolari C. N. forro la trauerfale R. fin
che Ii unifca col mento. Ambedue le orecchie Gano formare ira A. C. & N.B. & le trJ-
uerfalt Q. S, ma le pal ti baffe delle oreechie ,s'inclinino alquanro di qlli olrra la C. &
dall'altra oltra la N, (ia poi ti rato il eolio daIleorecchie fino al lato inf;:riore Y ,& íui Ga
larg,) una 1). 1

Dipoi G faccia lo fpado della fronte dall'una) & dall'altra parte fra le perpefldicolari
A c.& N.B.& le trauerfali P.Q, le radici de i capc:l1i poi fiano deíhitti dall'angolo A. P.
aIl'infufo dall'una, & dall'altra paree, neI mezo alle P. O. trauer(ali. Gli oc~hi fiano Lcti
eDii eche le linee E.G.& I.L.termini liano de' gU angolide gli o,chl)i fopra cigli nel mezQ
E 1 cliP.

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DELtA SrMMETRIA
.di F. K. palTino col mezo la rrauerfale Q. & da t"utte due le parti prdro le tempie finifca.
no fra le perpendicolari D.E,& L.M. dipoi li deCcriua il nafo,ma le parti eminc:nti del na
fa fiano comprefe dalle perpendicolari G.r. dall'una,& dall'altra parce,alle quali arriui-
no in tuno gl'angoli della bocea. .
Dopo quefle cofe; in quello quadrilatero • chercfia fimile a gueflo J ne1 quale eiI ca-
po in maellade; metterai iI capo, che ti uede di (jieero co i fuoi contorni, & dipoi tu de-
ui incomiociar a formare il capo in í[curzo,& a ricercare la fuperficie,dell'altezza di cia-
cheduna parte. nel meddimo modo. che noi babbiamo moflraro difopra nel crattaco
del capo virile • .
Tuttequefle cofe ho io fpiegato con tale diligenza, &attendone ne i elfempi. che
fenza fcrittura ancora io [pero, che s'inteoderannoottimameote.
NeI relevare poi queflo capó di don na, feguira la lli3 dimoflrara d¡fopra nel capo vi-
rile; ma i~ tale m<Jdo pero, che tutte le partí in t]udto felIo parino, G:ome Cono) me-
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A quefle dercrittioni de i corpí adulcí de l'uno, & dell'altro felfo aggiUgero íI difegno
de'capi de i fandulll, II modo del fa.re i quali fara fimlleal fuperiore. Percioche, & qui li
deono proponere tre linee per fare tre figure, 1'uoa lia per la figura in profilo, la feeonda
per la figura pofia in macflade, la terza per la pofla in fd Loa, fopra quefie úa tirara una
lhea ) f;,l; una fono, la fureriore {ia ~ofata con la A ,& 1'1Ofcriore con le Z. Dipoj 6 deo-
po difcerncre le alte~ze del picciolo carpo con linee ~rauerfali in q Llefio modo. le linee
propo-

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DE t e o l't P 1 H V M A NI, L lB. l. '1.7
propone oceu~ino lo [pado del corpicdolo dalla [ommita del capo fino aBa pianta del
piede tal che ]a fommita del capo fia l' A.& le riante del piede lia Z. Pi íma mi[urerai del
la fommita del capo una 4. & iui farai la linea trauerfale B. quefia tagli il eolIo nella piu
baífa parteoue ¿ la cauita della gola. Q¡efio [pado fi deue ridurre in uno quadrato ,
nel quale íia inchiufo ii capo. il quale mi ¿ piaciutodefcriuere minuramente,auanti che
io parli ddl'altre parti .IlIato primo dunque di qudl:o quadrato fia quello,oue rifguar-
<la 11 nafo ,& ha notato A, & que! di metro íia B. Ricerca prima raltezze delle parti col
fegno delle linee trauerrali, come difopra habbiamo iofegnaro nelle altre imagini aoco·
ra, & tirerai una trauerfale linea difiante dal!, A • vna 14·la quale toechi la fommita del-
la frome. Coli daU' A difiaote una 16. fi far;cia la linea C, laquale pa{fera per lo giro de i
capelli • difiante dalla quale vna 6. tirerai la trauerfale D.laquale tocchi la parte inferio-
re del mento,&leeommiífuradel capo di dietro con la ceruice,& la fommitadellefpaI
le ancora s'alzino a q uefia. Percioche eofi fi fa del contorno del collo fpiegandofi que-
Ro con linee curue. Dipoi tu diuiderai la linea D.B.con duoi pumí in tre quali fpaci, l'jn-
feriore de i quali diuiderai con la linea e, fopra la quale ripoíi queUa CaHjle che porge in
fuora fotro'( memo, & coú tu vederai, che i eolli di quefli cor.piccioli li defcriueno bre-
uiffimi. Oltre aecio diuiderai la linea A B. con la linea F. Per mezo a quefia appoggino
le efiremitadi de i fopracigli >& nel meza s'alcino alquanto ropra quella • & le fommita.
<lell'orccchie tocchino fa medefima, & a quefia ú pieghi la nuca del capo nellato 6. 01-
tre acdo diuiderai la F. D. con la linea G. nel mezo) alla quale venga iI fine delle narid 7
& ['dhemir:! ddl'orecchia. OltreacciodiuideraiIa F.G. con due linee H.I.in tre vgua-
ji fpaci, &. 1'H, palli per la pupllladell'occhlO, & per ambtduoi gli ango!tddl'oe~hio, &
turto !'occhio fia rmehiufo fra le linee trauerfali F.1. &: l'¡fieila línea 1, to chi gucHa ro-
tondita di carne,ch'e fopra1enarici:labaffa parte dell'orecchio pOI tia colloeata fta l. G.
dipoi tu diuiderai G. D. con qlJarro linee trauerfah K.L.M. N. in cinque fpací vguali la
.A.tocchi illabro [upenore la L. paffi per la bocea. Oiuiderai poi la L.M. per mezo,difo ~
pra vi metterai ti labro inferiore, & diCotto fino alla M. la valletta ehiamata ninfma.
Ndla ltoea L. pOI fi pieghera motto la parte poll:eriore del capo, come chiarameme fi
puo vedereneU'eíferppio. La lmea N. vada per mezo'[ mento, oue fi fcorge quella pie..
ciola CaUlta, & parunente il fine delle guancie,& la fommid del colla. Dipoi perquc:fie
linee trauerfJIi ti ~irino le perpendicolari, che dimofirino la larghezza di tuete le parti,
ouero le loro profuoditadi. iI che 6. faccia in quell:o modo. Nel mezo de ilatí A.B. farai
.a perpendicolare C, laqua]e paffi per lo nafcimento dell'orecchio , & s' atfermi nel mezo
del trunco del corpo. Farai poi vo 'altra linea D,fra l'A, & e, fa q uaIe defcenda per l'ell:re
mita del fopraciglio, & della tempia preiro la fronte fin oue noti Hprincipio del collo.
Dipoí tu diuiderai la A. D. eon 4. linee E.F.G.H. in cinque fpad vguali, la linea E toc-
chi iIlabro Cuperiore ,& iI na[o oue difoprafi vede alquanto inclinato, la linea F. tocchi
l'efirelllita de i fopracigli, ~ l'altezza del nafo, & la forma ,Iunare delle guancie preífo la
bocea, &:13 ninfetta (opra'. mento .lalinea G. rocern'l cap ello fopra la fronte, &. iI cauo
¿elle palpebre ,& la pupilla deU'occhio, & iI fine del mento, oue egli li vniCce con la car-
ne) che depende da quello .la linea H tocchi l'angolo prefi'o le tempie: ma l'altro 6.a Del
mezofra G.F. Dopo quefie eofe díuiderai la A.E. per mezo con la linea I.& queita [OC-
chi l'efiremit:i della fronte,& nnafo la p.lfsi alquanto. Dopo quefia t'liuiderai la E.F. con
vn'altra perpendicolare L D. per mezo,ta quate linea tocchi l'efiremira del labro inferio-
re,& del mento. Dipoi tu farai la linea K difiante dall' A.lo fpado di tre 20, e quefia 6a
il termine dell'oreechia: mala parte balTa dell'orecchia (i defcriua ncll'altra parte dello
fpado fra C. & K. & in q uella, ch'e vicina aHa C. Oltre acdo farai la linea L loman a
dall'A lo tpacio di voa 5. e quefia tocchiquella commiffirra,che fa jI capo con la ceruice,
la quale ceruice 6nifca in mezo lo fpado fra K. L. Vllimaramenre diuiderai L. B. con tre
pumi in quatro vguali fPaci,il terzo de i quali ti dara il gIro de i capelli. Ora hauendo co
(¡ notare tutte le parti del capo.fi per l'alrezz3,come per la larghena !lel quadrato, c'hab-
biamo defcrittodlfopra. prima, ebeio metra innanzi gli occhi de i Lettori l'eífe.npio di
queno, def,riuero la mi[ura delle altre parti di quefia medefima fiatura, & della pofia in
.maefiade)& in fchiena • .

E.3 Prima

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DELLA. SIMMETRIA
Prima rotro B. vna 60. fia la fommita delIe Il braccio in profilo fi faccia coHlargo •
fpalle. Per le fpalIe vna 10.
AlIafommita del petto vna 16. Sotto l'.. fceIla vna t 2
Sotto l'a[cd!e vna 10. Perlo groppo del cubito vna 16
Allemamelle vna 9. Perlo cubito preffc'llegamcflto vna 1).
SottO l'inefie vna 7. Poco piu innanzi vna 18.
Ailumbi,Q cintura una r; Poco fopra la mano vna 23.
Di quifi!1 aU'vmbilico vna 11. La mano Gfacdalarga vna 11.
Allino dellecofcic vna 14 Ora caíl hauendo notate "tutte le parti del
AUa fommiradellacofcie vna Ir. corpo in profiJo ,palIerai alluogo del~
Al fine del ventre vna 6. l'imagine pafia in maeftade,& per lo trae
Al membro viríle vna 10. & vna Il. ferenre traíponerai in g¡¡ella tutte le H-
Alla eftremita de j tefl:icoli due 9 ~lee delí'.,¡ltezza)& Jipoi tu inueftigherai
Al fine ddle nafiche vna 4. le larghezze in quefio modo.
Et dí qUI all'iQgiu vna 50. incomincierai Il che tu farai prima 11e1 capo diligentemen
crefpare la cofda.Percioche quefta erade te faccndoui íl fue quadrilarero, iI quate
ecou piena di carne, il meddimo tu fa~ nondimeno ccífera di eifere quadrato •
rai [opra'l genocchio lontano dalle nati- Percioche la latitudine fara di due 9. &
chevoa liS. callfaraalquamo piu firecto della lun-
Nel mezo fra la [ommita deIla corcia, & la ghezz:t. .
pillnta del piede farai il genocchio. 1latí ddl'altezza di quefto quadrilarero do
Da mezo'l genocchio finO fotto i taloni ln- ¿ la linea retta fia notata coh r A.B.lo di-
teriori fia vna 36. uiderai poi per mezo con la linea perpen
Et di qui fino fotto'J ventriceIlo dcHa gam- dicolare. C.la q uale paifera per la fommi
ha vna 9- ta del capo per 10 nafo, per la bocca , &
Dalla piáta del pkde infu voa 20.fia iI mon per lo memo. Dipoi tu diuiderai A. C. &
te del pkde. C. B. per mezo con le linee D. E.quefie
11 hracdo fi defcriua in quella guifa. due lince liana il termine dcll'.:ftremita
Dalla [palla 600 al legamenta dd cubito de i fopracigli verfo le tempie, & il col.
fiano due 11. 10. Dipoj tu diuiderai D.E.eon due linee
Dal Irg1mento del cubito finoaU'eftremita F.G.in tre vguali fpací. Gli angoli de gli
de i ditl una 4. oechi preifl/l na[o tocchino quena ~ &
Di qtoi all'mdietro fino aIla legatura deIla h.:firemita dell'altezza delle narici úngo
mano vna 9. li della bocea, & fia termine ancora del
Seguitano ! tetmini ddla larghezza di que. mento. Dipoi tu diuiderai la A. D.có due
fia imagine pofia 10 profilo. línce H. Lío tre vguali fpaci,& E.B.in taa
l?er le fpalle due 15. te altre K. L. in tanti altri vgualJ fpad, le
per la fommita dd petta vna 6. linee H. L.fiano i1 termine della larghez
per le mamelle due 11. za della faeda nelIa trauerfale.H.le orec-
Sono I'¡neífe vna 11.& voa u. (hie poi fiano clefignate in quefia guifa.
per li lumbi,o cintura vna 6. che la loro fommita fi picghi , ad A. B.
per l'vmbílico due 1 l. Et la parte inferiori cafchmo fra l'H. L.le
per lo fino delle cofde VDa 10.& vna 1 l. clue perpendicolarí l. K. toce hino quel-
Pella fommita deIla cofcia vna 9.& voa 10 le forme lunari ddle guande oue fi gon-
Per lo fine del vétre,& per le nariche voa 5. 6ano. Dipoi tU diuiderai A. H. & L. B.in
Per l'efiremita de i tefticoli vna 6. cinque vguali fpaci con qúatro pumí, &;
La cofcia fubito fotto le natiche lia groífa & ambedue le partí da i duoi pUlltí vid.
vna 7.& alquanto piubabro voa 14 & nial¡·H.&aIB.tireraidueperpendicolari
vna 15. M. N. Q,gdl:e liano iI termine della lar~
Sopra'l genocchio una S. ghezza dd capo fi'a le trauerfali C. F. la
'Per meZv'l genocchio vna 10. fronte poi fifaccia ípaciora da tutee due
Sbttu'l gcnocchio vna 11. le parti oltra CH. L. & fra C. F.linee tra..
Per Inez.jla gamba vna 10 uerfali,i fopracigli di qua,& di la fillifchi
Sotto 't ventricello de.J./a gamba vna 1 %. no Era la. I. D. & E. H. tia la trauerrale F.
Sopra'! monte del piede vna 16. Hauendo fatri, i fegni in quefio quadri\ate~
La lunghczza del piede fia vna 13.& VDaJ.+ ro ancora di tutre le partí) feguira ad in.
ueftigare

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DEI e o R r> 1 H V M A N 1, t 1B. 1. 28
uefi:igare le áltre larghezze dí quefto cor 11 piede per l'efirernita de i diti fia largo due
piciolo í1 quate farai largo per le fpalle v- 27-
na 4-& iUl farai dlíl:ami gli offi due 9. fra Il bracCÍo poi íi mifuri cofi.
loro _ Sorto 1'aCcelIe íia larga vna 17.
Per la Commid del petta due 7., Per lo legamento del cubito voa 16.
Frale arecUe unas. Sottoquello vna 14-
Fra le mammelle una 7. Per la legaturadella mano una 20.
Per li lumbi,o cintura una). La mano {ia larga vna 13.
Per rt1mbilico q uatro 17 _ La lunghezza di fimili eorpiccioli íi~ la ter~
Perlo fino delle cofcie tant"altro. za parte della lunghezza del corpo rna-
Per la "ó[cia una 15. & tre 16. &. iui i capi terno,il quale rnifuraw,come habbiama
de gli offtfiano dlltanti fraloradue 1 l. deuo,fi douera fpiegare coi fuoi contor~
Sotto'l venrre quatro IS. ai cóuenienti al corpo in profilo,in mae
La corda fotta itefiicoli {¡alarga una 15.& fiade,& in [chiena: come noi dirnofirere-
una 16. mo oei (eguenri dfempi fodi piu ehiara-
Per l'dhemira delle natiche una 8. mente,che con la ferirtura, Que fi ¿ roo-
Pcr lo foleo deHa corda dae 17. íl:rato, & iI piegarnento deHa fpina, &. il
Sopra'i genoechio una 19.& una 20, lito degli altri mernbri.
Per mezo'j geoocchio una a. Ne1 corpo in f(hiena poi tl) deui formare
50ttO"1 genocchio una 13. con le rnedeíime linee con le quali tu hai
Per mezo la gamba due 23 formara iI pofio in rnaeaade.
Sottú'l ventricello della gamba unu6. Fea le afcell~ poi fia alql1anto piu di una S.
La g:llnba fopra"l anomiccUo del piede una La fiffura deBe natiche íia una 9.
19. Il ca1cagna Ha largo una 11,

Sommita

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DELLA SIMMETRIA

+ '

Sommita del capo.


Fronte.

Sopl'acigIí.
Nafo.
Mento.
Gralfo forto'} mento.
Cauita della gola .
Sommiti delle [palle.
Sommita del petto.
AfceUe.
Papille.
SottO le mammelle.

Cinrura.
Vmbilico.
IT
la
Sino dclle corde.
Sotto'J uentre.

Membro virile.
Sotto j tefiicoli.
50tto le natiche •

Sopra'1 genocchio.
A mezo'} genocchio •
Sotto'l genocchio.

Sotto'l ventricello •
B. M. M'mte del piede.
Pianta del piede•
... r ti: l~ (
l:l

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DEI e o R PI H V M A N I, LIB. l. 27
..

-+
~
7'

B.N. Inv.

DELtA'

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DELLA SIMMETRIA
DE 1 CORPI HVMANI,
DI ALBERTO DVRERO
PITTORE, E GEOMETRA
eH 1 A R 1 S S 1 ,M O.

L 1 B R O S E eo ND o.
Nuouameme crad otto dalla lingua Latina nelIa ItalianéL
DA M. GIO. PAOLO GALLV'CGIO SALODIANO.

N queno recondo IibrodeIle mifurede i membridel corpo hu ..


mano trattaremmo la medcfima materia) chabbiamo trattata
di fopra: ma facciamo quefio in vn'alero \nodo,per lo q uale po r .
fiamo venire in cognirione delle mirure di tutte le pani,che fo-
no oe ¡corpí humani.Qgefia vía [ara cerro piu efquifica, & íi fa
ra con una picciola perticch~tta, & coale fue particelli in que-
fio modo.
. Pareccbiarai vnaperrichetta,la cui lunghezza fj" la fefia parte
,-~,,~ __ ,_~~ di turra la figuraJa q uale tu intendi di voler fvcmare,il fegno di
di quefia mifura,nei nofiri preceni Hlabbiamo norato con la a,
Diuiderai queRa in diece fpaci vguali) ciaRheduno de i quali lla chiamato numero, &
norato con quefio (egnQ, b ,
Dipoi diuiderai qUlÍlo fpaciodetto numero p~rimenti in dieee fpaciL& ciafcheduna
01 quefie partí fiachiamata porrione,& habbia quefio fegno. c·
Cía[cheduna díqudte portioni fia diuifa in ere vgualí (paci) & ciafcheduno fia dett()
l'anicella,& II ioteoda con la kttera d.
Cofi procederai con quefia via.~ando ru vorrai incominciare qua1cheopera,haue-
ra! alle mani voa tauolctta aceommodata, oella quale tireraí dnque Iinee,come cinq ue
colonnette ,Le quali faceiano guarro Ipacij,de i quali noterai i fL10i fegni al pfimo il fe-
gno dclJa perticbetta vn. a, al [econdo, il fegno del numero uri,b, al terzo, il [egno dclla
ponione un, e, al guarro il fegno de/la partlcella vo, d, ~ando tu incomincierai acer-
, ca re l'Jltezza,la larghezza',& grolfezza del corpo pertunele fue partí, & membri tU ag-
* giungersi a tutti quei fegni di numeri la rua conucniente mifura,rcritra nel ruo fpacio,nel
quale OCCOl'rera,o di pertichettaj9 di numcro,o di portione,o di particella,& fe per caro
in qualcbe fpacío non occorrera cofa alcuna lo notarai coG, o, & oelle mifure tu proce-
derai con orcline mofiramdifopra.Farai tre linee ddla lunghezza,che tu vuoi fare l'ima-
gine,l'una delJe quali ferua per la imagine in profilo,la feconda per la pofia in maefiade,
la telza per la pofia in fchiena. A queíte di k)pra ,& difotto farai le file lince tirate in tra-
llcr[o come nd primo libro. Dipoi tu ordinarai tm te le partí dell'altezza neI corpo in
profilo Con lince paralleli rrauerfali. dí onde trasferirai ancora nd carpo in maefiad e
qudle,che'l negocio richiederaPcrcioche la ragíonedell'altezza ¿ una fola.
Noi habbiamo dechiarato turre q uefie eofe con elTempi, come habbiamo fatto difo-
pra ancora,ne i quali tu vederai,c'habbiamo poctoa tutti i corpí pofii in profilo le mifure
dell'altezza con linee trauer[alI tirare fuora dell'imagini, che ti dimofirano quefio. Vi fa-
ranno i [u9i fcgnidelle mifure,le quali habbiamo decto di pertichetta, dI numero,dl por
tione,di panicella. NeI medcfimo modo tu vederai notari 11 fpacij della larghezza , oue~
ro,grolTezza.Hauend{) noi dunq ue propofie, & dechiarate quefie eofe daremo PI iud.
pío a fpiegaregli dftmpi nd modo vCato,& primaddl altezza.
Dalla

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DEI eoRP1 H V M A N 1, L lB. JI. 30
abcd abcd
Dalla ro~mi[a del capo al giro de ir
capelb .
I Dallegamemo del bracdo fino al-
o o 5 o la Iegarura dcHa mano.
I l'
o 116 o
.I\Ua fron~e . o 116 o Di qui tino all'efiremita de i diti. o 6 5' o
Fm fott~ 1mento. o 8 5 o Le larghezze poi ouero grolfezze
Alla caUlt~ della gola. 1 o 116 o del corpo in profilo Gamo tali •
Alla fommlta delle fpalle. 1 1 6 o Per lo giro de i capelli. o)oo
Dimderai lo [pacío, che [ara dalla Perlafronte. o7oo
fommira della fronte fin forro 1 Per li fopradgli. o 8 7. o
mrntocon due1inee in tre vgua Per lo nafo. o 7 5' o
Ji fpací; ,nel fuperiorefarai la epa Perlo labro. o7oo
ciofa fronte, neI pofio nel mezo Per lo mento e ceruice. o7oo
ji nafo , nel terzo, & inferiorela Oue fara la groífezza del collo. o 5 o o
bocca,& 11 mento. Per la cauiti della gola. o 6°o
Dalla fommita ddle fpalle fino al Per lo petto. o97 o
petto. (!), z 310 trelIo l'afcelIe • 1 o4o
AIl·.1[cell~ di dietro. 014'<> ,o Per le mamelle. 1 o 3o
AUemammelle. o
0.54 Sottolemedefime. 0197jo.
Sarta le medeúme • 0~6,9 o Per li !umbi,o cintura. 01 8 '6 0
1
Ailumbi,ocinrura. 1'15,0 o Perl·vmbllico. 0¡ 8 14[0
Di qui fin all'vmbilico. o 1 5' O Perlo lino delle cafde. °19.51°
Allioo del~e cafde.. °1 3 o ~o Per l~ fommi~ad.e!J~ corcia. 1 01 4. 0 :
Alla [omml ti della cofcla. o 67 o Per h membrt vm!t • o 9 6'0
Ai membri utrili. o 8 o o La coRia preífo le natiche. 017 6 01
Al ñoedei refticoli. 1 '° 6 o Alquaoto piu balfo. 017 301
0 7 5 01
1

AU'cftremiti delle natiche. 1 1,0 o Perlo foleo della cofda.


Dalle efircmitadelle Il3tiche al [01 I Sopra'l genocchio. 1
0,5 7 o
codellacofcia. 0,45IoPermezo'lgeoocchio. 0'53° 1
Sopra'! genocchio. . o 8 o o SOtta'J genocchio. o 4 5' 01
Amezo'lgenocchio. 1 10'0 Permezo'l ventricello dellagába. o J"" o,
Diqui finfotto'lgenocchio. 016 o Sottol'lfielfoefieriore. o)' 3 o·
Fin fono'l ventricello della gamba
di fllora.
I Satro )'ifielfo interiore.
o 6 0,0 Nel linedella gamba.oue ¿ fircttif-
o 4 5' 01
Di dentro. 07 1 ° lima. o 3 7. o
Alla fommira del monte deI piedc. '[ a 6,0 Perlo.monte del pie~e. O 3 5' O
Fin fotto'l talone di fuori. 1 4 o ° Sotta J talone ellenore. o5 3o
Fin.alla pianra del piede. 1 5 9:° Sesuitano le larghezzede1 braccio
11 plede fia lungo. J o 3 '0 m prolilo.
CoG mifurerai il braccio. I Per le fpalle úa largo.
Dalla fpalla fino alleg'1mento del Per Ii mufcoli dclla fpalla •
braccio. 1 o 6 o Per lo Iegamento del cubico.

Per 11)

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DELLA 5IMMETRIA
abcd ahcd
Per lo cubito. o 3 610 Permezo'] venrricello • o j o o
Per la 1egarura delIa mano. o 2. 1 o Sono'l vemricello efieriore • o46
La palma fia larga. o 2. 3 o SoCto l'imeriore. o , 9o
Dopo quefto tu noterai li fpad del Ne1 fine della gamba. o 2. 2. o
le latitudine preífo ¡'ordine del Per lo monte del piede ~ e per li ta-
le Jinee,le quali habbiamo detto, loni. o 2. 7 o
che [eruono aU'lmagine pafia in SOtto i taJon¡. o 2. 4 o
maefi3dc, il che faccial1 in que- Perl'dl:remitade ¡diti. 042. °
fio modo. Il braccio di quefia figura pofia in
JI capo perlo giro dd capeIli. o 5 5 o maefiade1fia largo.
Perla fronte. o 7 2. o Soeto l'Jfcell e • o 35o
Per le tempie. o 7 8 ° Sopra'! legame dd cubito. o 3 4 .:>
Perli fopraci~Ii, 07 3 o Sorro']medeúmo cubito. 0:4 o ()
Perle oreechle. 08 o¡o,Per la 1egaturadeIJa mano. O¡2. 14 o.
PerIonafo. 060¡o,Lapalmalialarga. 0'4 I o
La gola fia larga. °14 J /olHalJeAdomifurato tuttele partiin
Sotto'lmento. 0,6/6 1° quefia gllifa fi deue accommo-
Perla cauita della gola. 1 4 J ¡o dare ad ambiduoi quefl:i corpi
1
Per le fpalle. I 5¡l$1 0 i fooi conucnienti concorni , &1
Et iui mecerai gli oíli deIle fpalle di dipoi meterai le mani dUa terza
fianti fra loro. 1 12. 14 0 linea preparara per la figura po
Perlopetto. I¡8 'OiO ita inmaeftade,allaqualefdrai
Fra le afecHe • 1 1, 1 3 O
j i mcddimi concorní , e'Mue-
Sotco Jemammelle. °1 2. 1° raí fatto alla pofia in maefia-
8
Pcr li lumbj,o cintura. 1 iI 4! °1' de.
Perlvmbilico. 1¡2.. 7¡OI Mafottol'afcelIefarailarga. 1 37 0
I 2. i8
1 Ora in quefta figura in [chiena c:f-
Per lo fino delle cofcie. 0
PerfafommitadeIla corcia, 14161° fendoleafcellepiub:¡lfe,chenel
lui fi facdano gli offi fra loro di- la pofia in maefiade per quefio
a
uanu. • 10"0
i IJ 1 r:.
tu Iaral • .
per li membri virili. 1 14 51 ° Dalla fommita delIe fpalle fino al
La corcia fotto le natiche. 0 16 7 o le afceJle . o 15 o 0°
perlo folco della coreía. 0 6 o o Lafi1furafrale ;atiche. 0'67
1
Sopra'J genocchio. ° 14 6 ° Il calcagno tia largo. °J oo
Per mezo'1 genoeehio • 0 4 4 o Le quai cofe tutre fono manifefie
1
Satto'í genocchio • o4 o o nei feguenti eLfc1llpi.

Somm.iti

© Biblioteca Nacional de España


DEI eoR P I H V M A N 17 LIB. 1.1. SI

rTrr.n~~~:;;:::::--- Sommjta del CipO.


Giro de i capelli •
Fronte.
Sopracigli.
Nafo.
Mento.

Cauita della gola. ~


.
Q ,~
.
Sommita delle fpalIe.
Petra.
Afcelle.
Papille •
(l r .Salto le mame1Ie.
G1.;r'---4<::---:-~'-4--~"""\

l.~~~~~ Cintura.
Vmbilico.
Sino d~lc corcie.,

otro dclIa corda ~


Parti uirili.
SoCto la borra.
Sotto le natiche •

Soleo deIla coRia ..

Sopra'l genocchio.

A mezo') genocchi o.
Sotto'! genocchio.

Sotto'l vetricell0 'efieriore.


Salto l'jnteriorc.

Montedd pieoe. B N. Inv.


Sono'! taJone éfieriore. estam 8

PJaDtadel piede. n°,t


lo J l
~ p ~

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D E Ii L A S r M M E r ru I.A

s.a. ini.
esta DI paa
11- tJ

A qlJefia

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DEI eoR P 1 H V M A N 1) LIB. 11. 32-
a t, c' d a bcd
A qllefio corpo di huomo pe ag- Da mezo'J genocchio fin fotto'J me
gÜlOgeremo vn limile di donna ddlrno. o 2 o o
nel mifurare i1 quale ten cremo Fin [otto'! ventricello della gamba
iI medefimo modo,c'habbiamo dleriore. o 6 4 o
renuto difopra & prima norare Fin all'interiore. o82 o
mo le parn dell'alcezza . Al monte del piede, 1 2. 6 o
Dalla fommita. del capo tino al gi- Fin [otto'1 talone,cfieriorc. 1 3 6 o
ro de i capelli. o o 8 o Alla piama del píede. 1 5 5 o
Alla ftome. o 1 6 ° La lunghezza del piede fia , 1 o o o
Fin fotto'l mento. o 81 3 o Ilbracdo fia lungo.
AlIe fommita deIle fraIle. o 9 o o palla fpalla allegamenro del cubi-
All~ cauita deUagola. 1 1 4 o ro . 1 °2 o
Lo fpacío poi. ch'e dalla fommita Dal medefimo alIa Iegatura della
del(afrome fin foteo'l mento fi mano. 07 6 o
deue diuidere in tre vguali fpací La mano fia lunga. o68°
con due linee, lo lpacio difo Facdafi poi la mifura della groífez
pra fia dato alla frome, il proffi- za oelle parti del corpo pofio in
IDO al nafo,a gli occhi,alle orec- pro filo in q uefta guifa •
cbie,l'jnferiore alla bocea, & al Per lo giro de i capelli. 0 53 o
1
mento. Perlafronte. 01611910
Dal cauo delta gola a gli otli delle pedi fopracigli • 0.8 1;0
fpalle. 0lp6 o Perlonafo. 01700
AlJafommit:ldelpeuo.
AI(Jfcella verro'l perto.
o¡Lfr: Q Perlo labro.
0,4;4 o Perlo memo.
°: 1,1°
6
6
1 ¡olo

0
AJlafceIla verfo lafchiena. 0;4 81
Etiuiilcollohabbia. 0j4¡o)O
Alle p:tpille. 016 j 71 1 !Per la [ommita delle fpaIle. 01 4 4 ó
1
Fin [atto le mammeIlc. 0 ' 8 2. 10 Perla cauitadeHagola. 0,) 151 0
1
Ai lumbi,o cintura. 1 ~15 10 Per gli offi delle fpalle. 0,6 610
Dailumbi finoaH'vmbilJco. o 1 6 o Per lo perco. °18 310
~llafom!Ditádellacofcia. °156 o;Perrarcell.e. 0
92.1°
°1 9 0:1°
1
fmforto' venere. 072. o,PerIe papllle.
Da! principio delJe parti naturali Isotto le mammelle. 0¡8 5o
oue'lcorpolidiuide induepar- Perlí fúmbi,o cintura. o8oo
ti. o90 lo Perl'vmbilico. °93 0
Al fine delIe p:mi naturali. o 9. r¡o Per la fommita delIa cofcia. 1 2. o: °
Alrefiremitadelle natiche. 1 lIt o Sotto'J ventre. 1 tOlO
Di qui fino al foleo deJla co- tPer lo principio deIIe parri natura.· 1
{cia. o 316 o t li per la cofcia,e natiche. 1 4 0 0
Fin foprál genocchio.
Finamezo'lgenocchto. °rr 0jLa
o 711, o :Sotto le partí naturali •
cofciapoifottolenaticbe. r
1
1 I o 3 10
(t8 5
F.", Perle

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DELLA SIMMETRIA
a be rd a lb e d
Perlo rolco ddla.coCcia. ° 7 8 o rui i capi de gli otIi Gano Ira loro
Sopra'! genocchlo. 64 o dífraoti. 1 1 1 o
Permezo'lgenocchio. 05°'0 Sorro'lvemre. 1 540
Sdtto'I genocchio • 0:
o 5 ° Per IQ principio delIe parti natu·
Per mezo'l venrricello della gába. o 5" 10/ rali. 1 56o
Sdtto'J venrr}cellodi fora. o 5 0'0 Sotto le medelime. 0!7 6 o
SQr!o que! dI demro. o 4 2.lo¡Sortd le natiche. 017 6 o
PerIafirettezzade~lagamba. 03 110rper lotoIcodellacofcia. o 69 o
Pcr 10 monte del plC~de. o 3 1 o Sopta'¡ genocchio. 015 3 o
SQr.to'l talone efic~iore. o 5 7' ° Pcr mezo'1 genocchio . t> 14 5 o
11 plédé della ddoa ÍJ deue fare me- Sottdl genocchio. o 45o
no groffo dd piede dd !Juomo. Per mezQ'¡ vécriceJlo della gamba., o- 5 o- ::>
~dl:djano lemi[ure del bracero SottO'J ventricelldefiel'iol'e. 0 4 5 o
poftoin profilo. SO[[O I'imel'iore. °11, 8 o
Per la fpalla. o 5,3 olPerlo monte del piede. 01. 5 o
Perli mufi::oli ddJa fpaHg. ,o 4;5' O¡1SotrQ'1 taJoné. 1
0 2 5' ¡01
Per IO,legamento del cubico. 10 313, o AU'dl:r~mita de i dítI. °14: 0to /'
Sorto 1medeGmo. o ; 7 1 nbraccto fia tale.
0 r
PocopiuCottoancora. 01,:7 0fSottql'afcdleperIímufColi. ó~ -4 o¡
Perla lcgatura della mano. 02;0.0 Sopra'tlegamedclcubiro, °13 00;
La palma tia larga. o 2. 4' o SO[co'J meddimo cuBito. ó l? 8 ó I
Seguíta,'Che tu nod le Iarghezze del Per la legatura della mano. 62. 4101
corpo in maefiade. iI palma Ga larga. o39°
Perlo giro de i capelli. o 5' ,2 10 Hauendo ordinate quef1:e mi-
PerlafommiddeUafronte. 069 o fure -in quefia 1l1odo fi deonQ
Permezo lafrome. o 7 5 ° formare i fuoi conuenienti con-
o 71 2 1o torni t1 del corpo in pro fiJo, co-
1
PCl' Ji fopracigli.
Per le orecchie. o 81° 10 me'del corpo in maefiade: iI cot
Perla nafa. o 5 6 o po in [chiena poi tIa ehiufo dalle
Lagolafotto'lmemolia. o 4 00 tnedeGmeJinec ~ dane quali, e
FerIafommicadellefpal1e. 04 2 ° chiufoilpofioin maeftade,ra-
Perlo c~Ílo della gola. 1 J, ° o fcelle Ili quellb corpo eífendo
Pcr HotI} delle fpaIle. l: 2. 2 o pu baífe djf~ábabbiamo di-
I ui í cap~ de gli ofii liana fra toro rooft.rato il [uo {pacía fra queík
diftant i . 1 Q 1 &. le fpalle .
Perfopetto,ep.erJefpalle. 1; 4t8 o otlOl'Jfcellefialárgo. 12. o,\ó
Sdcep le áCce,U¡¡;l Ó 9 ~6 (1 La: ~a-ura frá Ic.lJ"tiche. o 7 5" rO
Sotro Idfcel1e . o 7/- o Il calctlgno lia largo. o ~ (O
Per Ji lutribi.o cintur~. 1 o 2 °tLe.quai caCe tutte fpiegate' COtl di-
PerI'vmBilico. 1 , 7 c{) . ligetltia hauerai nel fuoi eífem- .
Pet lafommit·adelIacofcia. 1 5 2, o pi.
Sommita.

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DEI e o R PI ... H V' M A N 1, L lB. H.' 13

t-.-r.~;-¡{-;;~~~:::---- Sommid. del capo.


-.9b
Giro de i capelli.
Fronte.

O
~
Sopracigli.
MI :
U.,
Nafa.
ti ~
Mento.
4- e L:=;ti.::;~;.~'~~'"

Sommiti delle fpalle.


Cauita della gola.
Olfo della [palla.
Petro.
AfcelIe dinanzi.
Papille. .
Soeto le mamelle:

Cintura.
Vmbilico.

Oifo deUa cofcia.


Sotto'l ventre •
principio delle part! natu-
raH.
SOttO eiTe parti.'
Sotto le natiche.
Soleo dclla cofda ..

Sopra'l genocchio.

A mézo'Igenocc;hio.

Sotto"1 genocchio .

Sotto'l ventricelIo di fuora.


Sorto'l vcmricello di dé ero.

Monte del piede.


Sotto'l truone ell:eriore•
..............- _. . . _--I.._ _ _-..c~ Fiantadel piede.
B.N. Inv.
1 o( eslam 8

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DELLA SIMMETRIA

B" 1M.
8S amp 8
• .2

Seguica

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DEI eoR P 1 H V M A N 1, LIB. II. 34-
a bcd la bcd
Seguita la mifura di vn corpo viri- D~na [palla al legaméro del cubito
1 r (', a
le nel modo !nollrara ¿j[opra , DI qUl alIa IC'gatura del! a mano. o 8 6 o
&feruaro. & prima mifura la Daquc:fialegaturaall'efin:mitade
Junghezza • i diti. o6 4o
Dalla fommita del capo al giro de Dopo quefie mifure fi noteranno
i c.apelli. o I o o la Jarghezza di quefia figura in
Alla fronce. o l 1 o queftomodo.
Fin [otto'l mento. o 8' 6 o Pcr lo giro de i capelli.
1
o53 °
AUa fommiea.dellefpalle. o 9 2. o Perla fommita dclla froate. °1 7 1 o
Alla cauica delIa gola. 1 1 4 o Pcr Ji fopracigli • 0 78o
Delia fommira della fi-óte fino rot Per lo nafa. o 7o o
to'l memo {i faedano ere vguali Perlo labro. o16 4 o
fpaci con due linee in vno de i Perla gola,&mento. 1
0 64 0
quali fi faecia la frócc, neU altro II callo fia largo in queno loco. 014/ 2 ,0
iI nafo, gli occhi ,& le orccchie, Per la [ommita delle [palie. o 4 5/ o
nel terzo la bocca,& i1 méco.Do Per la cauita della gola. 015 1S' 10
po 'luello feguirai a mifurare . Per Ji om delle [palIe. o 6; 60
0 8/° 0
1
Dalla fommira del cauodeIla go- PerIo petto.
la dalle fpalle. 010,6 o:Perl'afcel1a.
1
° 1
8,7,0
Al peno.
AlI'afeella dinanzi.
° % 2'0¡PerlepupilIe.
0:4 o Io ¡SOtto l'llte.ífe.
1
1
018810
.o 8 1 o ¡
All afcella di dietro. 0(5 0 10 Perlilombio cintura.
1
o 71 4 o
Allepupille. 0151810 Perl'ombilico. 0715 10
Sotto le mammelIe. o 7 o o Per la cofda. o 8:6 o
A ilombi o cintura • 1 017 o Per Ji membri virili. 01171710
Diqui fino all'ombilico. 0 1%; 2 0 La cofciafottole natiche.
1
o 61 6 o
A~Ia[omrn}t~~~llaco[cia. 0 6 o o Perlo,ro1codeIl~cofcia.
1
o 610 o
Al membn vmh. 01717 o Sopra I genocchlo . o55o
All'efiremitadellenatiche. 1
0 98 o Per mezo'lgenocehio. o4oo
Di qui fino al foleo della cofda. o 1510 o Sotto'} genocchio. o oo 4:
Sopra'l genocchio • o 9 7 o Per mezo'l vétricoIo della gamba. o 4 4 o 1

A mezo'} genocchio. 1 2 1 o SOtto'} ventricelIo efteriore o4 1o 1

Da mezo'l genocchio fin fotto Sano l'inreriore • o 3' 9 o


qucllo . 1
o 1 9 o Pcr lo firettiffimo della gamba. o :& 5 o
Fin Cotto'I ventricellodeIlagamba
di fuora.
I Perlo monte del piede.
o 5 9 o Sotto'l talone efieriare
o 2 8o
o 44o
All'ímeriore. o 6 6 o n braccio Ji faeda coLi groffo.
Al monredcl piede. I 3 3 o Per la [palla. o 418 o
Fin fotto'l ralone. 1 4 3 o Per ti mufcoli delIa fpalla • 04 00
Alla piaota del piede. 1 6 o o Perlo groppo del cubito. 02.1 60
11 piede fia.luogo 1 o o o Sotto'l medeLimo. o 2.\7 o
n bracc;io cofi fi mifuri • I Per la kgatura della mano. 01 7 0

LaPaf..

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DELLA SIMMETRIA
al'cd abcd
La palma larga o 2 oo Sop~a'l genocchio. o 3 5 O'
Dipoi tU anderai alla linea ~rof Per mezo'j genocchio • o3oo
6ma del carpo in maenad~. & Sorto'! genocchio . o r 3o
cofi tu defcriuerai le fue partí. Pt;r mezo'J ventricello. °1
o 0 o
Per lo giro de i capelli • o 5" 5' ~o Sotto'j ventricdlo efi:eriore • o' 3 6 o
Perla fortlmiti della fconte. o 6 8' 1 Sotto l'interiore. o 31 1 o
Pedi fopracigIi. 06 3'0 Perlofl:rettifsimodellagamba. o16o
1
Per le oreschie . o 6 9,0 Per lo monte del piedc, e taloni. o 2.,2. o
Per lo nafo, e guancie. ,0
o 5" ° Sorto i talonj • o 2. o o
11 collo prefTo'j mento fia l'Irgo. o 4 1 l0 Il piedC' nell'cfiremira de j diti fia
Per la fommita deJle fpalIe • Q 5 o o largo.
I
o 3 5o
Perla cauÍta deUa gola. 1 1 1,0 I1 braccio poi Gfacda cofi largo. I
Que gli otTi delle fpalle facanno fra I Per ti ffil]fcoli della fpalla . 0 2. 16 °
loro diíl:anti • 1 o o o¡Sotto'lligamento del cubito. o 13 o o
Perlo peno. 1 4'7:o;Per la 1egarura della mano. 02. 0 ,0
Fraleafcelle. 13'0 o,Lapalmafialarga. 0132.0
1 l
Fra lepupille. 0 7 2 0 Hauendo ddignace quefle fegui.
SoCto le mammelle. 1 1 1 11 ta, che ft facciano i debiti coo-
1
Per Ji lutnbi,o cintura. 0 9 9 lo tomi alla figura io profilo , &
Per l'ombilico. 1
1 310 o
1 in faccia. ilcorpo ¡ofchiena poi
Per la cofeia. 1 1 ')' Q fia circondaco coi medelirni con
Iui gli capi de gli offi íi¡mo fra loro
difianti •
l' rorni,ch'ecircondato il corpo in
o 8 8:0 maefiadc, & la larghezza fara
Per li m~m br; virili . . 1 1118 o fra le afcelle . .. I 1 i 5 o~
Laco[cJafotto Ienanche. 1
o 5¡6,0'La fitfura fra le nauche. 061310
Perlofolcodella,ofcia. 0'440 11 ca1cagno. oll, o o

Se tu chiuderai quena corpo fra quatco linee fatte in quadro con la fquadra toccbe·
ra co i píedi duoi lati. &. Ji altri duoi con la [ommica de j diti fe allungherai li brac-
ci,& le mani. Et cou potraffi defcriuere fecondo quefto quadrato , nel modo che {i uede
nell'clfempio pofio qui a baffo • .

Sommita

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DEI e o R P 1 H V M A NI, tI B. lI.

Sornmita del capo.


Giro de i capell'-.
Fronte.
Q
Sopracigli. "
Nafo.
Mento.
Sommita delle fpaRe.
Cauita. della gola
Petto.
Afcelle dinanzi.
Pupille.
Soeto le mammeUe.

Cintura.
Vmbilico.
Sino dellecofcie.

Sommita delle corde.

Membro vi rile.
Sono le natiche.

7e
Satto della cofcia ..

la,
1'16 Sopra'l genoc<:hio.
, e

JtI.
A mezo'l genocchio.
,6 Satto'lgenocchio.

11\- Sotto'l vetriceUo efieriore.


36 Sotto'l vetricello inreriore.
1e
llfl-

l1:
2(.

..
Monte del piede.
Sotto'L talone eficriore.

~
~

Pianta del pie.de.


1
"" A- ""

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DELLA SIMM~TRIA

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DEI e o R PI H V M A N 1, LIB. Ir. 36

In quena

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DELLA SIMMETRIA
a bcd la [l' e d
In quena parte aggiungeranno al La lunghezza del piede fia o S 8o
corpo virile defcdtto il fuo di Il brac cio fi mifurain quefia guifa.l
dorma,che li corrifponde in pro Dal~a [palla allegamemo del eu-
portione.íl guale con fimile mo blto • 1 ° oo
do (ó tre Iwee tirare per luogo Di qui alIa legatura della mano. o 7 6 o
fia m¡furato JO qudlo modo. Dalla h:gatura della mano aU'efire
Dalla fommiti del capo fino al gi mita de i diri • o6 2o
rode i cap-elli . o [ o o Ora hauendo cofi notare le altez-
AIJa rommita della frome • o 2 ""10 ze delk partí con linee trauerCa
Socto'l mento. o!8 6 o h recondo la prima linea del COl'
Ana fomrt1íti delle fpalle.
AlIa cauid della gola.
1> 0
1°1
}'2 ° o
po in profilo,le quali tirare nel·
le linee dd co rpo in maefiade,
Fra la fommiti dellafromc) & roc & in [chiena quama hall:a , fi ¡
to'! memo liana fmi ne vguali deono poi notare le loro lar-
fpad con duelinee,nel fuperio ghezze , & prima dcll'imagine
re Ga rinchiula la frome, nel fe- in pr06Io.~cftc dunque fiano
guenre il naro, gl'occbi, nd ter- le fue larghczze.
zo ilmento, & bocea. feguita Perlo giro dei capelli. o 4610
poi coG le alue mifure . Pcr la fronte. o~ 71 Ílo
Dalla cauita dellagoIa alla fommi Per li fopracigIi • o: 7 2, ,o
ti del petto. °
0 1 : 5 Per lo na fo, e ceruice.
1 o 6' 5 ~o
A\l"afcella dillanzi. 0¡3 141 °lpcr lo labro fuperiore, & ]a cer- 1I ,
AlI'afceJladiJietro. ~14010 uice. 060,0
AlIepupille. 0 6 0 o¡Perlocolloforto'l mento.
11
0140101
Sorro le mammelIe • 0174 °IPerla fommita delle fpaIle. 015 00 1
A i lumbi,o cintura. 1, 1 °6' ¡Perlo cauo de lla gola. 01 Si 5 o 1

Diqui all'ombilíco. o 1 9 o iPerlo petto. 017 o lo I


0 18 010
1
Allafornmitidellacofcia. 0 6 3 °Perl'afcella.
Al principio delle par ti natural!, I I IPerle pUl'iIle • o 8121 r
oue'i corpofi diuide,i due parti. 09 1t o¡Sotto le mammelle. o 7114110
11 fine ddleparti genicali. 1:O¡o o¡Perli lombi o cintura. o 640
AU'eíhemiddelle natÍche. 1110,0 Perl'ombilico. 08010
Diquial folcodella cofcia. 012\G\2IPerlacofcia. 10 4 10
Sopra'! genocchio. o 717 o Per lo principio delle pard na-
A mezo'l genocchio • 1 o' lo
1 turalí . o9OO
Di qui fin ratto'l genocchio • o i2! o .o NeI fine di q uefte pard ) & pcr le
Fin fotto'l ventricello di fuora. o 6' 3 o natiche . o 8 5O
Fin fotto l'interiore. 0:7 4 o La cofcia fotto le natiche • o72 o
1
Al monte del piede.
Sotto'! taloneo . -
AUa planta del pl(~de.
l'
1 12 7 0 Perlo foleo deIla cofcía.
:1
ir
5 .,ISopra'l genocchio.
1 3 0¡per mezo'l genocchio.
o71o
o 511
G4 1 o
o

Sotto'!

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DEI e o R P 1 H V M A N 1, LIB. 1r. 37
ab a bcd
Sotto1 genocchio . l l j
o 4 o o La coreja rotto le parti naturali fia
Pcr mezo'} vcnrricello deHa gába. o 4 4 larga. ~ o7o o
Sorto'l ventricello efteriore •
Sono l'interiore.
I La medefima [atro le natiche •
.o 4 o o Pcr lo folco d$ cofda.
o 7o
o6 o
6
2.
Nel fine della gamba oue efiret- o 3 5 o Sopra'} ge'notchio.
I
o 414 o
tillima. Pcr mezo'l genocchio . o 41 0 o
Per 10 monredeI piede. o 2 5' o Sotto'l genocchio • o 38 o
Per lo talonedifuori. 029 o Pcr rnczo'l venrrícello. o 410 o
. Tale fia la larghezza del braccio. o 4 4 o Sotto'l ventriceIlo efieriore. o3, o
Per la rpalla. Sorco I'inreriore. o 3o o
Socto l'afoclle per li mu[coli. o 4 4 01 La parte interiore , e firetti¡Iima
Pcr lo legamento del cubito. o 3 8 o de Ila gamba. o17o
SottO quelIo pcr lo cubito. 02 7 ° Pcr li taJoni. o 2. 10 o
Per la legatura della mano. o2 601
Sorto i medefimi. o 1 8jO
La palma lia larga. . o 1 5 o' La larghezza del piede per renre· II
Dopo quefio preITo la linea propo o 1 8 ° mita de i d i d . . o 34 o
fia ddl'imagine in maefiade co- A quefte fi aggiungano le larghez-
fi defcriueraile larghezze.. ze del braccio di quefio carpo
Per lo giro de i capclli. p~O:o in m.aefiade •
Perlafrante . °14 8 o.Perh muCcoli. 0,290
Pedí fopracigli • 0:6 ) o; Sopra'lIegamenro del cubito. 0 1 5: 0
1
Perle oreccbie. o 6 o o Sotto'¡ medefimo cubico. 0 2 9:0
1
Perlo nafo,e guancie. o :6l'lolperla legatura ddla mano • o 1 9,0
I1collo Cotto'lmenro. o 4,9'0 La palmaGalarg;l 03 0 .0
01
Perlafommit:idelIefpalle. 3'8 o Poi ,'hauerai fatte quefiemifure,
Per la cauiti della'gola. 1 o I~ o farai i fuoi conuenicnti cancor·
IuigHoffiddlefpallefianofraloro 1 2 2. o ni ad ambedue quefie figure, &
diO:aoti. aIla tcrza, ch'¿ la pofia in [chie-
Perlo petto,e fpanc. o 913 1
o na úlrai j medelimi contorn;
Fralea[ceUe 1131'9 o c'haueraifattoalla pofiainmae
Fra le papille • o 19 o o fiade.
Sorro le mamelle. o 1714 o Lo fpacio poi,che deue e1fere fra la
Per la cintUra. 0 ' 3o 1 cauita della gola, & le arcelle di
Perl·vmbilico. o 1,99 o queíl:a figura.e fiato dimoftraco
Per la fommita della corda. 1 12. 6 o difopra , la larghezza poi fra le
lui i capi de gli offi liano fra loro 1 14 o o arcelle 6a. 1 o 8, o
difianti perpendicolarmcote. La fiífura fra le natiche. o 6 6; o
Sopra'ltalone efierÍore. 11 calcagno fia largo. o 1 8 \o
SOEml.l~pa~ti nacurali.ouc'l corpo 1 o o o futte quefie eofe fono fpjegate
li dnudc JO due paro nei fegucmi effi:mpi.
1 38o

Sonllnita

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DELLA SIMMETRIA

rn:r;~2~:s::~--Sommita dercapo.
Giro de ¡'eapelli.
Fronte.
Sopracigli.

Nafo.
Mento.

Sómira deIle fpalle


Cauitadella gola.
Petto.
Afcelle.
Papille.
SottO le mammelIc

Cintura
Vmbilico

Sino delIe corde. 1 4-


A-tí
,'"
I ~ Principio della na-
tUra.
Fine dell'Welfa •
Sotro le natiche,
Soleo della cofda.

Sopra'l genoechio.

I~
A mezo'l gen oc..
3~ chio ..
;n; SOtto'} genocchio •
1~
,¡Iíl Sotto'! ventricelIo
::zc di fuora.
Sotto que/lo di den
tro.
Monte del piede.
Sarro'! talone efle-
riare.
Planta,

Ir

,
IJ) 2 ..
8"
ea amp

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DE I e o R PI HV M A N 1, LIB. 1I. ;8

)-( )-(,

BN Iny.
8 8

."

© Biblioteca Nacional de España


D E t L A S 1 M M E T R"I A
a bcd 'a bcd
Qui formaremo in quefio, che fe- II piede fia lungo. ° 9 3 to
glte vn corpo viriIe differéte da ~ell:a fia la lúghezza del braccio
<)uelli d¡fopra feruando nondi. Dalla [palla alIegamento del cu·
meno la medelima via. El: prima bita. 1 1 2 °
diremo della lúghezza delle par Di <JU! alIa legatura della mano. ° 8 ° °
tt,<h'¿ la rua altezza preífo la ti- Da quefia legatura all'eftremid
nea dd corpo, che íi dee [are in de i did. °6 5o
profilo , la quale altezza pero fi Et cofi hauendo' defignata l',lIre!l-
dcue trasfl'rire all'altre figure za,G ricercherano le fue larghez
tanto, quanto fia bifogno, ze,& groflezze in quefio modo.
Dalla fommita del capo al giro de I1 capo dell'imagine jn pronlo per
i eapelli • o ° 710 lo giro de i capeIli fia. o 4 ¡7 o
Alla fronte. ° 1 4 1° Perla fronte. °16 ° °
Fin [otto'l mento o 7 i 8 0 ¡Perli fopracigli. 0 17;2 °

Alla Commid deIle fpalIe • 10


o 8/4 :Per lo oafo,e tempic. °16'1' 1 °
Alli offi delle fpalIe. 1 °¡olol,perlO labro fuperiore, & per lacer
A~cal!.0dellagola 106,'0 uiee. 0157io
DrqUlalpetto. 0,2 7 ,OIIlcollofotto'lmencoúa. °1 3 '8(0
AIl'afccJledinanzi. ° 3 5¡o¡Per lafommítaddlefpalle. 0¡4 10 ¡0
AU'J.fcelledidietro. ° 4 3l o lPerlioffidellefpalle. °14\510
AlIepapllle. 0,5 0tlPerlacauid della gola, ° 4 91°
Sotto lemameIle. 06 2..,0 ¡Pedo petto. °17°1°
Sorro'j ventre. o 7 51 0lper l'aCcelle. ° 7 7¡ °
°,79 1°
1
1
Ailumbi,ocintura. 1 1 0,0 Perlepapme.
Di qUl aU'vmbilico. ;0
o 11 9 Sotto lemcdefime °17 7 0
Alla Commita della corda. ° 51 9 ° Sotto'l ventre. °17 181°
Aimembriviríli. ° 73 o Perlilumbi,ocintura. °16 14,°
AIl'efiremita delle natiche. ,lo 110 o Perl\rmbilico. o,6¡5jO
Dlquial folcodella cofcia. °:4 5 ° Per I~cofcia,. '" °17;61°
Fio fopra'l grnocchio. ° 9 ° ':) Per 11 membn vmlt.
1

017¡0, o
Finamezol'Jfieífo. r 1160 Lacofciafottolenatiche. ° 5 71 0
Damez<úgenocchiofinfotto'lme Poco piufono. °55°
dclimo. o I 7 ° Per lo foleo della corda. o ,. 5 °
Fin fotto'! ventriccllo della gam- Sopta'l gc?occhio. . o 4 o 0;
badifuori. °162. ° PermezolgenocchlO. 03 6 1°
Fin fotto l'interiore. ° 7 o o Sotto'l genocchio. o 3 6 10
Al monte del picde. 1 4 3 o Pec mezo'l ventricello. o4°o
Fin fimo'l taloneel!:eriore. 1 5 ° ° Sotro'! ventriceUo ell:eriore. °3 61°
Fjn a!la piama. 1 6 8 o 50Cto l'mteriore. o 33o

Ne1fine

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DEI e o R P 1 Ft v M A N 1, LIB. II. 39
abcd abcd
Nd fine deHa gamba oue ella e Per 10 foleo della cofcía. o4oo
firettiffima. o :z, 1., Q Sopra'l genocchio. o 3 2. o
Perlo monte del piede. o 2. 5 o P er mezo'j genocchio . o 3o o
Sorto'l taloneeftcriore. o 3 6 () Sotto'l genocchio. ° ° 3o
11 braccio fia coíilargo. Per mezo'l vemricello. o 37 o
Per le (palie. o 4 r o Sotta'j ventricello efieriore. o 3.2 °
03 6 o ~ottol'interiore.
Sottoleafcelleperlimufcoli.
Per 10 legamento del cubito.
Sotto'lcubiro ilmedeGmQ.
o 2. 5 o Nd fine della gamba,oue efircttif
02 5 o lima.
I
o 2"8 o

o 1,5 o
Per la legatura dcHa mano. o J 4 o Per lo monte del picde. o 118 o
La palma della tnano 6a. o J 7 o Per li taloni. o2oo
Dipoi fi dilfegnino le larghezze Sorto i meddimi. 0 11 9'0
del carpo pafio infaccia ) od 10 Il piede per l'efiremira de i diti. o 31410
maeftade. [ale 6a la larghezza del braccio,
Per Jo giro de j capeUi. o 41510 pofio ndIa medefima guifa, che
Perla Crome. o 5181 °1 q uefio corpo.
Per mezo la fronte. o 612.10 Per li mufcoli. 01 2 5 o
Perli fopracigli. o 61 0 01 Sopra'llegamento del cubito. o 12121~
Perleorecchie. 06,4 0ISOttO'!CUbito. 0 32 0
Per le nafo)e gU:Jncie. o + 8 10 Poco piu [orto. o' 211210
Perlo eolio preífo'l mento.
Perla fommiridelIe fpalle.
o ,¡7101
°
Perla legarura deIla mano •
0412. La palma lia.
o; 1 80
1

o 3 14 10
Per li offi delle [palIe. o 9 r10 Hauendofi notare le altezze,& lar
Per la cauid. deHa gola. 1 I113 i 1 ghezze di (utte le parti con gran
1m gli offi liano fra lorodifianti. 01 9 60 . diligenza, fi deono defcriuere i
Per lo petto,e fpalIe. 1 41°10 contornidella figura in pro filo)
SOtto le afcelle • 0 19 7 o e macfiade, & da quefta. fi traf-
Sotto le mamelle. o; 6'Ir ° ferifcano i concomi nelIa pofia
Sotto'l ventre. 1 10 2. o in [chiena > come [perro e ftaco
Per li lumbi.o cintura. o 9 2. o detto •
Perl'vmbiliCo. o 9! 7 o E quefta lia larga fotto l'afcelle. 1 1 5 o
Fra i Iumbi, & r vmbílico la carne Qganto poi fiano difianti dalla ca
Ii gonfia alquaoto,& per quefto uita della gola habbiamo dctco
fi faeda la rua larghezza • o 9 9 o difopra.
Perl¡1Cofcia. 1 8 f o r La filfura fra le natiche. o 6oo
lui g.u ofli lia~0.f~i1.10ro diLlanti. o 7 9 o 11 c~lcagno {ia largo.. o 1 8 10
Per h membn vmh. 1 o 7 o ~ll forro fono gli eífempl di tutte
Lacofciafotto lenatiche. 048 o quefiecofe.

G 3 Sommita

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DELtA SIMMETRIA

¡11
É
Sommit. del "po.
Giro de i capelli •
Q 1.
Fronte.
Sopracigli.
NaCo.
Mento.
$ommira delle fpalle.
O ¡rJ dclla fpalla .
Cauitidellagola.
Petto.
ArceIle.
Papille.
Sacro te mammelle.
Jet- Sotto'l torace,
,6
Cintura.
Vmbilico

rJ-? di
Sommitadellacofda.
Parti naturali. 14
~c
Socco le natiche. fl.,.
~(
eíG
"..-:r ' , (!..

·b~ Soleodclla co rcía •


II'.l,
I b
6t Sopra'} g enocchio.

A:mezo'j ~enocchio.
Sottol'úte ífo •

1 a.1..--i'~ $otto'! vetricello efteriore.


46 SottO l'imeriore.
::le
1 lt
);G

Monte del piede.


Sotfo'l ratone efieriore.
J -_ _ _-"_-L.._ _ _ _o\ol..,r.-J.>ianta del piede •

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DEI e o Rp r J.I v M A NI; LI B. II. 4°

B.N. In,
81 1m 8
RO

Si aggiung1

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DELLA SlMMETRIA
, a ') e d a b' e d
Si aggiungl un corpo di don na a DaqudlakgaturafinaIl'efircrnje;!
quena di huomo,il quale li cor- de i dití. o 58o
rifponda, il q ual carpo prima tu A queftí fi aggiungano le larghc2:
mifurerai per lunghezza in que- ze,& formadcl corpo in pro filo
no modo. per lo giro de i capelli. o4 5o
Dalla fornmita del capo fino al gi- per la fronte. o 6 7 o
rodeicapdli. ,0 0IG¡o Perli [opracigti. o7o o
AlIafronre. ;0 210 o Per looafo. o6oo
Fin [otto'l mento. 'o 71
7 o Per lo labro,e ceruice. o 56o
Alla fommiti delle fpalle. o 8 3 ° Per lo mento,e eolIo. o 5 5o
Alli olE delle fpalle . 1 o 4' ° Lui ji collo {ia largo. o 3 5o
Alla cauica della gola. 1 1 1 11 Perla [ommita deIlc fpalIe. o 4 4, o
1
Di qui al perco. o 1 710 perlo petto. o6 6o
AlleafceIle dinanzi. ° 3 2,ol)erl'afcella. 071310
AlIearcelledidietro. °14 o¡o¡Pel' le papilIe. 0 7 :6 ; 1
Alle papille • o 6 1 i ° l~ott? le m~melle. o 7' ~ o
Sottolemamelle. 07 6'operhlumbJ. 0611 1o
Ai lumbi,ocintura. 11 3IOIPerl'vmbilico. 08010
Dai lumbi.al ~nlbilico. o ! 1 o ¡Per la cofeía • 1 o 10 10 ,
1
Allacofcia. °16,10Sottolventre. o9 3o
Fin [otto'l ventre. °17 o o Per 10 principio delIe pani nam· !
principio deUe parti naturali rali. o 8 10 to
oue'learpo fidiuide iudue ~a.rti·o 8 5 alSotto quefieparti. 01716)01
Fin fotto a queíl:e parti. a 9' 6 o¡per la cofcia prelfo le natiche. 01 6 , 9 o ¡
AIl'efiremita deUe natiche. 1 ° 3 1 Perlo foleo deJlacofcia. o' 6' 0:0 1

Diqul finaalfo1codellacofcia. 045 °ISopra'lgeoocchio. 0415)0


'Sopra'i genocchio. ¡per
° 9 o o mezo'¡ genocchio • o 3 9' o
A mezo '1 genocchio. 1 1 Z t Sotro l'dlf'lfo. o 3\ 8 o
Di qui fin fotto'! gcnocchio. ° 2. o o' Per mezo'j ventricello. o4 1o
Finfott~'l ventricellodifuora. 06 4 o¡Sotto:1 yent~icelIodk:riore... o 3 4 o~
Al ventncello di dentro. o 7 z- O¡Sotto 1tntenore. o 3 2. 01
Al monte del piede. 1 3 4 o Perla maggior ftrettc zza della gá-
Sotto'l talone efteriore. 1 44 ° bao o ~ 3o
Allapiantadel piede. 1 6 o o Per lomontedelpiede. o1 6o
II piede tia lungo. o 9 o o Sotto'l talone. o4 1o
~Jcfia fia la mifura del braccio. Qtlefia !la la gro1fezza del braccio.
Dalla [palla fino allegamento tIe1 Penl~ fpalla. . o4 oo
cubico. 1 (' 6 .:> Per h mufcoh, o 3 5o
Dallegamento del cubico fino aHa Per lo legamento del cubito. o 2. 4 o
legatura della mano. :J 8 8 o Sotto quefto. o 2. 4 o

Perla

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DE 1 CORPI HVMANI, LIB. 11. 4!
abcd abcd
per la Iegatura aella mano. o 1 3 o Sono I'intcriorf. o3oo
La palma fia. o 1 6 o Per l'interiore parte della gamba
Le larghezze d'elt'imagine in mac- oue efirettiffima • o 1 5o
ftade fiano quefie. Perlo monte del piedc. o1 8o
Per lo giro dei capelli. o 4 5 o Per Ji raloni. o 2. o o
PerIa fronce .
. Per ti ropraci~li
Perleorecchle.
o 6 2. o SO[[O i rnedeGmi.
015 7 0 Il pjed~ pe~ f> ;firemid de i diri. o 3 2.
0<5 4 10 IlbraCClodlCl uefio corpo inmae-
1
o1 9 o
J
Perlo naCo, e guancie. o 4 8 o fiad e Ga largo.
I1 colla preífó'l mento. l
013 3! o Per Ji rnuCcoli della [palla. o 2. 71 0 1,
Per la Commitadelle fpalle. 013 6 o jSopr<l·.legamen to del cubito o 2. 3,0
Per 11 capi delli offidelle fpalle. °1817 o/Socro'] cubito. 0 2. '9: o
Per la cauirá della gola. 1, o 2.: z, ,Per la legarura della mano. o I :7' o'
1

lui fianodifianriqueftioffi. 0'83 olLa palma Galarga. 03 1001


Perlo petto,& fpaIle. l l2. 61 Hauendo ordinare quefle coCe in
Fra l'areeIle. 08 6 ° quefia guirafi deue fpiegare la
1
Fra le papille, Q ¡IV ,ormade! co~p~Joi fuoicoonue
Sorco le mamelle.
Per Ji lumbi e cintura.
t ti". 'Il1c!htitottttfvtr;"ttd ~('he
~¡;j~. ticerca ti fi&~1#frO~
Per ¡'vmbilico. "1 t141_ madl:(}d~. Vq,ft1Pl1Qfde~--
Per la coCcia. %, 2 15, o cara elfere ¡pfu';'tome fi flcer-
luí gIi oíli Gano (ra toro djfianti. o 8 7.0 cano nei co~i: ctlle dóne, iI cor
Sotto'l ventre! t 1 2. 4 o po in fchien, pej,.flabbia i mede
Perloprinci¡,iQdeIleparrinatura- f fimi conrorni,.'ba iI corpo in
ti. 1 12 ;1°, maeUade.
La coCcía roft~ quefie parti:. o 6 11 1() Fra le afcelle poi Ga. 1'0 ° ~
Son o le natíq"c;. °1 6 °1 I Djfopra habbiamo detto quanro
Perlofolcodclla.~ja. °15151°1 deono elfere piubaífe l',,[celle
Sopra'l genheebi.. °1412.1 0, nella fchiena.
Permei4,l'fgeoo~e:. o, 'i o Lafiffurafralenp¡:·Chefia. 0,6 5 ~
Sotto'JI~it;~ o ; ,4~0 Ilcalcagno. .. . °[7o
Per mez~'t'tR"~UO. o ,; ;9, o Tutte quefte ce ~ no confide
Sotto'l v~rtl~~o ~íl:eriore. ° 3 4' 0 rare- nei fc¡uc 'tU11G pi •
1 m
n

Sommita

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DELLA SIMMETRIA

Sornmita dc1 capo.


Glro d~ i capelli.
II.t Frome.
46 Sopradgli.
-, n, 1';afo.
;I~ M.:oro.
11¡{'---fIi'!:,;.~;,,¡...4 Só;nita delle (palIe
Ca"id della gola.
O/fe ddk fpaile.
Petra.
AfecHe.
Papille.
Sotto le mamclle.

Sonamiti deHa co-


rcia.
Satco'l ventre •
Principio della na·
tura.
Fine dell' ifieifa •
Sott~e- natiche.
~CO[cia

SQpr:i' genocd1i~.
4-~z~
Sotto.

Sotto'1 ventricello
difuora.
la.. Di dentro.
31~
4<;
¡ a Monte del piede.
4i~ Soeto'l taloue elle-
'1¡¡,,4 e flore.
~~
i - -_ _ _ _...I--J._ _--'~lll.,' Pianta•

.J)
)

GJ ~

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DEI eoR P 1 H V M A N I, LIB. 1l. 41.

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DELtA SIMMETRIA
rn quel,che fegue dimofiraremo le Da quello lt:gamentoalla ....¡::;'11.U1
mirure di vn',dtro corpo di don ddla mano.
na, feruando pero l'ordine. & legatura all'ellremjta de i
modo fU2eriore, la quale 6 ti,
aggiungere al carpo yirilefupé·· Dipoi per qucfie linee trauerfali
nore. notino le larghezze • & prim
La cui lunghezza fia tale. della figura in pro filo cofi,
Dalla Commita del capo fino al gi- lo giro de i capdli.
ro de icapelli. la froore.
AlIa fronte. Ii fopracigli.
Fin fotw'l mento. lo naCo.
Alla Commita delle fpalle. lo labro fuperiore.& per la
Allí ot1l delle fpalle. uice:,
Alla cauita della gola. collo prdro'} mento.
Di gui -al petto. la fommita ddle fpalle.
AlIe arcelle dinanzi • li capi dclli offi delle Cpalle..
Alle aÚ¡:elle Ul.\.I'¡'¡;UIJ. Per la . . della gola.
Ane VItIl'U11;;....

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DEI e o RP1 BV M A N r, LU~. I:L
ed
Qttena ha la larghezza del braccio Pe!." 1" I'mbilico.
in profilo. Per la fommi~a della corda. 1 , r
Pe".. la [palla. o o Iuí gli ollifa{anno fra loro ditl:an-
Per ti mufcoli fotto l'afeeHe. o ti. 09'Q
Per lo legamento del cubito. o Per 19 principio <leIla pat'ti llaturali 1 , 5
Sotto'l medehmo. 5 o La co[eja fono quefre parti. o 6 8
Pcr la Iegatura della mano. o SOCtO l'eílremita delle natiche. o 67
La palma fia larga. Q P,erJo.f01¡;O della corcía. o 57
_Seguitano le largh.ezze del corpo Sopra Lgeq{)c;chio. o4 r
in faeda, le qual notaremo Pcr mez<¡)'l genocchió. o36
fo la linea fecouda delle tre Sotoo'l genocchio. Q 3 -4

polle come fpeife volee, ¿ Permezola,of~ia. 014 o~o


detto in que{lo modo. Sorco I venuicello efierior« 013 5lO
Pcr Jo giro de i capeUi. l'meer1Ofe. o J 1 jo
.Pcl,"i<l fronce .
Pet r;J]ezo-l1frome.
ddJa °:1 6
°l,¡"i b
1

Per It f~","~'" o 2,:> o


ollt 9
Perle orecch~ I '
Ferlow:.........:; ha.o
II tollo
tutte
'Per lau~;~~ffil~ gllifu , ij
n~iH!~
P~l"la ~~~i~,dj:lla i [uoí cor.ttbrlli.
iui farahndtdiI.lianti Juoghi k¡ei tI(}me habbíamo in·
íign;¡co molte voh:e, & la
in lCl1kna Ga rinchiura
nee della figura r.ma , in

utte le quai cof~


,~~(Xbr!'Eft¡i ~ bat{tl.. 'W

H Sommita

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DELLA. SIMMETRIA

Sommira del capo.


Giro de i capclli.
Fronte.
Sopracigli;
NaCo.
Mento.
Sómiul delle fpaIle
S(lpra l'oífo dclla
(palla.
Cauira delta gola
Petro,
Afcelle.
Papille. 4 6
SottO le mamm elIf

Cjntura
\lPbUico

Sómita della corda


Principio della na-
tura,
Sorto I'j fieífa •
SOleQ le nati~he.

Jle folco d'ella corda.

,e
la.
J
~
I-.-..;..p:..:::>..;f---4 Sopra'l genocruio •

A melt>'l genoc·
chio .
Sotto'l genocchio •

Sotto'l ventricel10
di fu ora ,
Sotto quello di den
, uo.
Monte del piede •
Sotto'l talone.
Pianta •
,.

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DE I eo RP1 H V M A N 1, LIB. 1L

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DELtA SIMMETRIA
a b~ d :l ¡.. e ldl
Hora fpiegaremo le mj(hre d·un SottG~ ralo ne di fuora. <) 1 7 o

a!cro ~orpQ vicile, _Del modo Lalunghezzadelpiedefia. 094 o


lo oabblamo vfato di fopra per Del braccio 6a quena.
prima inGgneretno lefuc altez t>~Jla (palla allegaméro del cubito, 1 o 6 o
ze. , . , D , qudl,p legamemo alla lega tU ra
Dalla fo~mlCa ,del capo fino al gl- fkl!a mano. () 9 3 1
ro de 1 capell!. 0, o ~ 0, D4ila gionrura della mano aU'dhe
AHa fronte. 1\5
0i o mita ~e i diti. o ro6
Fin (c)tto'l ~eoto, 0·7 (; ? Haut'ndo delignate quefte mi
Alla fO~~lta delle ft)alle. o 8i 3 o f\Jre, (¡ facciano le larghezze ~ &
A~la c,aUlta della gol~, 1 o 6 ° prima del corpo in pro filo, el.'..!
DlpOI fra la fommlca dclla [ronte Uo non e,che la fua grofiezzd.
e fotto'l memo fia partito iA tre Per lo giro de i capelli. o 4 5o
parci vguali con due linee,nella Per la fronte. ° 62. °
fuperiore parte deIle q llali ha la Per Ji fopradgli. o 6 810

'
frome, ndla parte di mezo tia il
na fo,gli OCcbi ~ le Ql'ecc.l1iI,nel
Per lo nafo. o6 3o
~.(lo labro;fuperiore,e ceruice. ° 518 o
l'infer~ fi
S oeel; ~ 0=
to,dil'lti feg : rfi i~~,f> l11\)
do le altre mlfhre. ~ ,
~lo r~ttl4.J11cnto •
(lrfh ~rñ,n:jta.dene fpalle.
Perla cauna della gola.
° 3 7.0
° 410 °
H6,0
AUa cauita della gola tapo del- 'Per Ji capi ddlí offi delle fpalle. 01 f 17 'o
l'oífodella fpalla. 0, O¡6 oPerl'afcdla-. °177°
0¡7,6 °
1
Sorto leafcelledinanzi.- o ji 6 o:Per le papilIe.
Sorto le arcelle di dimo. o¡4r2.lo!~Otto le mamelle. °1 7:5' \0
Alié' papille. o 5 4 o Perla cintura. °16 0,°
1
SottolemarneUe. 016130,Perl'vmbilico., i# 0¡61:r.,o
A~lu~bi,o ci~t~ra. 11°13 o Pe! lafo~mi[iideIIacorciC: °1715,0
DlqUl,aU'vmblhco. O¡2.[:!. 1 DI (ot(o·l,venrre. . "'., 07°,°
AlIafommitadellacQfda. °1615 O,Perlc:~atlCbe,&memii. wiiJh 068,0
Sotto'lvemre. 0,7,2. o La cofclaprdfo le na ° 5 61°
Aimembrivirili. 0812. llpocopiufotto.. 05'6,0
All'eltremira ddlenatkh,.. 1lo, Q o,¡per lo íl)lco dcll~ eofcla.. e 5 4,°
Di qui poi al f<)lco deII,\~rcia. o 5IQ o Sopra'¡ genocchlO • .JiJ¡,J o 3 8,0
Sopra'j genocchio. 0!9 8 o Per m.eZQ'I!n(~CCh~ °33o
Amez~ genocchiQ. 1 :lo SPttolge~ o.b 03 2. o
Di ql,ll fftt Cotto quello. 1 ~to 1t ~hT,,~. o38o
Sotto'lventricelloeneriore. °17 o ~!yt:n, df<,eftenore. o 3 lo o
Finfottol'interiore. o 7 o o ~Ott("Llnterto\re. ~ 02.9 o
Al monte del piede. 1 4 3 o Nella parte piu fir~tta della gaba. o l I o
Di Ii fin CottO la pianta. o Z 5 o lJer lo mon:e del Plede. oo4 o
Palla pi anta aU'in[u SOUQ il talolle efieriore. e 3 7 .)

Aquefie

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DEI e o R. P 1 a v M AN 1) L r B. H. 45
a bcd a Ib'c Id
A~quc:Ge mifure aggíügeraila aro! Sotto'l ventricello ell:eriore. oh 6 o
fezza del braccio. o Sorto'l ventriceIlo di dentro. o 2. 4 (
Per la fpalla. o 4 J 0INel fine delJa gamba ou'c piu firet
Prdfol'aladidietro. o 3 6 o tao o 1 4· o1
Per lo legamemo del cubito. o 2. 1 o ,Per lo monte del piede,& talo ni • o 1 8 0
Sorto'I medelimo. 01 5' oiSorro j raJoni. o 1 8 io
Perla legaturadella mano.
La palma fia.
o ¡ , 0,11 piede neU'efiremita, de i diti iia
o 1 6 o largo. o 3 2. o
I
Scguirallo le mirure della Jarghez-
·zaddcorpoinfaecia.
¡ILa farghezza del braccio lia tale.
PerJimufcolideIlafpafla. 02.50
I
Per lo giro de i capdU. 04 1 o¡Sopra'llegamento del cubito. o 21 0 :0
1

Perla 10m mi t:i della fronte • o 5 5 o:Sotto'l mtdelimo. o 70


Per mezo la eonte. o 6 o,' o :Per la legarura dcHa mano. o ¡ j7 o
Per li fopracigli. o 5 ; o La palma fia larga. o 3 2. lO
Perle orecchie. o 6 4!0lOopo qudie mifurefarai ifuoicó
Per lo naro,c guancie. o 4 4, o tornj ad ambedue quefie figure .
11 colla fono'! meoto lia. o , 4¡0 come.conuieoe la figura in fchie
Perla fommid. deUe fpalIe. 04 0 0
1 na poi tia rinchiUfli nd conror-
Pcr la cauita della gola. . 1 1 4.0 ni della figura in faccia &: frale
Fea gli offi delle fpaUe Jia. o 9/ 0 afcelle la fa'tai larga. 1 o 2. o
Perlo petto. . 1. 3! 5: 0jLe afcelle deono effere lootane dal
Fra l·aCceUe. o 8[80 la linea della cauitá del eolio tan
Fra lepapilIe. 6(;:0 ta quantohabbiamo dimofira-
Sotto le mamelle. o 9 9 o to difopra.
Perla cintura. o 8 2 jo_La fiífura fra le nadche. o 51 5 10
Per ¡·vmbilico. 1
90Io'Ilcalcagno. o16o
Per la fommita della corda. l o 2. 0 Se tU rnetterai vn picde del com
lui Gaoo dittami i capi de gli oíli 1 paífo nel vr.n bilico di quefio
fraloro. o 7 ,o corpo come In centro,&: forme
Sottc{J ventre. 1 o 1 '2. raí una linea drcolare co'l altro
Per 11 membri virili • 1 o 1\0 piede il quate tocchi i di ti del
La corcía /Otto le natiche. o 4 8 o piede difiefo radera ancora re-
Per lo foleo pella corcía. o 4 o o firemita de i diri della mano ef-
Sopra'l genocchio. o ~ lO fendodifiefoil braccio,&eleua
Per mezo'l geoocchi"f o 2. 8 o to alquamo in fu J le quai cofe
Sotto'] genocehio. o%.8 o tutte fi veggono chiare nei fe-
Pcrm~zo lacofcia. o 3 3 o guenticlfempi.

H 3 Sommita

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DEL L A S 1 'M M I! TRI A

Sornrnit:l del capo


Giro de i capelli.
Fronte.
Sopracigli.
Nafo.
Mento.
Sornmita delIe fpalle •
Cauid della gola.
Capi de gli ofli delle fpalIe.
AfcelIe dinanzi.
Papille.
Sotto le mameIle.

Cintura.
VmbjllCo~

Sommid deUa corcia.


Satto '1 ventre •
Genirali.
Satta le natiche •

Soleo deUa corcia •

Sopra'l genocchio.
A mezo ,Uifielfo.
Sotta l'útcffo.

Satto'l ventricello di fuora.


Sqtco ql.lelJ:o di dentro •

Monte del piede.


Sarto'l talone.
'~~..__...L._..L._.:?4S~, Planta.
~' r! "\

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In,.

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DELLA. SlMMETllIA

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DE r e o 1\ P 1 H V MA NI, LI B. II. 47
a b cid a be d
A q ucfiQ huol'no ,6. aggiunga vna Di qui fino alla piaota • 02. 3 o
donna conforme, il cui corpo Dalla piaota in su al talone elle-
defcriueremo in (re modi fer- riore. o14 o
uando pero ilmodoferuatodi- Ucalcagnofialungo. o 81 4 o
fopra. <l!!efte dunque fiano le 11 braccio Gfaccia coli dall, fpalla
, fuelunghezze. allegamento del cubito. o96o
Dalla fommira del capo)fino al gi-
ro de i capelli •
Di quello legame , aUa legatura
o ° 6 o della mano.
I
o 9' r a
AllafrQl)te. 01 6 O Diquiall'eLhemitadeidid. 01519 a
fm w[ro'l mento. °1 7 7 o Hauendo cofi ordinare qucfte Jun
Allafommica delle fpalle. °18 7 o ghezzc,íifaccia ilcorpo in pro-
Alla cauid dclla gola. 1 4!0 1 filo largo.
Diuiderai poi lo fpacio, che fara Pedo gir9 dei capelli. o¡44 o
frala [ommitadel!afronte~&il Perlafronte. O/I%. o
fine del memo, in tre [pací vgua Perli {()pracigli. °1 6 ,7 o
li cara due Iioce _n primo de i Pcr lo nafo. °1 6 10 Q
qual¡ habbia lafronte. i1 fecon- Perlo labro fiJperiore. Q f ,11 0

d:),il nafo, g!i occhi , &leorec- Perlocollo, & mento· °1 5 ¡J ,o


chie. il terzo il mento,& I~ boc· lui il eolio fia largo. 0 3 ,3 o
1
ca. Dipoi [e~uitale ale re mifllre Perlafommita del le fralle. °1 3 Si a
1nqueliagulfa. Perlacauitadellagola. 0;4:7 1°
Dellacauiradellagola,finoalHof- Per lioffidellefpaUe. 0,60 10
fi delle [palie. 0,1 ° o ¡Perlo perto. o 7 o 10
AlIa fommita. del peno. °12,14, 0IPerl'a[celJa. O?\o
Alli capelli dinan7:i. o 3 7 °¡Perle papille. 0,7 51 0
AU'afcelle di díetro. ¡014 4 ¡o ,Sorto le mammelle. 0,7' 010
Alle papille. °1> o o IPer la cintura. o 5,6 °
Sotto le marndle. o 6 6 1 Ped'vmbílico • 0'7 8 o
AllIa CIntUra. 1 1 4 o Perle Commíta della cofda, ~ na-
Di qui alL' vmbilico. o 2, 2, o tiche . o94 l
Alla fommita deHa corda, o 6 3 o Pcr lo principio delle parri natu-
Al principio delle parti naturali. o 8 2, o rali. o 8o o
Al fine di quefte partí. o 9 ~ o Sono quefie parti. o7 5o
AU'eftremita delle natiche. 1 o o o La cofcia fotto le Qatiche. o6Jo
Di qui al.folco della ,ofcía. o 4 3 1. !ler lo folco della corda.. o 58 o
Sopra'¡ genocchio • o 9 7 o Sopra' l genocchio. o4oo
.A !lle~o1 genocchio. 1 2. 2. 1 Per m.ezu'l geno~chio. o 35o
DI qUl fin Cotto'l genocchio. o 1 '+ o Sorto' genocchlO. o ) ) o
fio Cotto'l ventricelIoell:eriore a 6 2. o Per mezo la gamba. o)7o
Fin fottol'interiore. ' 07,0" 50tw'lveorriceIloeficríore. o 3 2. o
Alll,1on~e del piede . 1 • J16 1 Sotto l'jnteríore • o190
1

NeJ

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DEL L A S 1 MM E T R lA
abcd abc:l
Nd fine della gamba, oue ¿ ílret- Sotto quefte parti. l) 6 2. <>
ti(funa. o 2 o o 5ottO le natiche. o6 i J
Per 10 monredcI piede. o 1.. 2. o Perlo folcoddla cofda. o 5 G 1)
Sorto j taloni. o o 4 o Sopra'Igenocchio. 03 7 1
Dipoi farai iI braccio in pranlo in Per mt'zo'l genocchio. o ) 2. o
q lIcfto modo o Sotto'j genocchio • () 3 1 o
Perla fpaIla. o 3 9 o Pcr mezo la gamba. o 31 7 o
Pcr 11 murcoli. o 3 5 o Sotto'1 vcnrrice1Io efieriore. 1) 3 1 o
l)edo kgameilto del cubito. o 2. 5 o Sorto'l'interlore. o 2 9o
Perlo meJd'imo. o 2 6 o Nel fine deIla gamba. o 1 JI. ()
Pcr la legacUt3. deUa mano. o 1 3 o Per lo monte del piede. o 1 7Q
La palma lia larga. °1 6 o Sorto i talonl. o 1 8o
Seguono le larghezze della figura Il piede nell'dhemita de i diti. 021191° .
in facda. ~elle fono le rnifure del braccio. I .
Perlo giro d~ !capelli. 0142. o!Per li mufculi dclla fpaIla. . 0 12 5 o
Perla fommJta della fronte. 015 4¡o"$opra'J le gamento dd cubito. Q 12.0: ()
permezolafronte. 06 Q,OISottol'ifietfo. 026'0
Pedi fopracigli. 015 sHpetla legarura della mano. 10 1 6 o
per le orecchie. o 6 2 o La palma úa larga. :0 2 9 ()
Per lo nafo)e guancie • o 4 8 olA quefie tre figure di donna íi dro .
II eolio forto'l meneo. o 3 3 o' no accommodare i fLloi contor·
PerlafommitadellefpalIe. 037 o ni,facendoimedefimialla6gu
Per Ji 0111 ddJe fpalle • 1 1 2. ° ra in fchiena,che farai alla pofia
luí Gano difianti fra loro i capi de in faccia,come fpetfe volee hab-
gli ofli. o 8 5 o biamo delto) & la fiffura fra le
Per lo petto,e fpalleo_ 1 3 o o . natiche fia • ID 5 7 o
F ra le a[celle d¡oanZl . o 8 5 o ncalcagno. o r 5o
Per [ arcelle di dierro. o 9 4 o Se f.trai.che quefto corpo flia co i
Fra le papille . o 6 5 o pi¿di diCtefi, & con le mani ,8?
Sotto le mame1Ie. o 8 5 o metteraí vn piede del compaffo
Per la cintura. o 7 8 o nel fuo ombilico ,& ralero vol-
Per l'vmbilico. 1 1 o o gerai imorno • I'efiremira de i
Per la fommiti della corda. 1 1 9 o diti delle maní, & del piede toc-
luí i capi de gli olli liano difianti cheranDo il eh'colo, come floi
fra loro. o 8 6 o habbiamo dcchiarato ne i fuoj
Ver lo principio delle l'arti natu- cífempi.
raH. 1250

I
Som¡;nita

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DEI eo ~ P 1 H V M 1\, 5r I, LIB. H. 48

Sommita del capo.


Giro.de i capclli.
Fronte.
Sopraeigli •
7C
Nafa.
la.- Mento.
SomrniradeIle fpalle •
Cauo dellagola.
oífo della [palla;
Petto.
ACecHe dinanzi.
Papille~
Soeto le mamelle.

Ontura.'
Vmbilico.

Sornmita della (ofcia.


Principio de Ha natura.
Sorto la natura.
Satto le natiche •

Soleo dellacofcia.

Sopra'l gcnoc:cbio.
A mezo.
Sotto.

Sotto'l vcntric:eUo d fllora


Di dentro.

M:)iltc del piede.


rn~l7't~--- . . . . . . Sorto'J
talo ne.
""",,",---~-...-.~Pianta .

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DRLLA SI~MBTRIA

'" StL3$[
, . _ ..

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na.1 ~~~PI HVM ANJ , LIB. 11: 4'

I lo defc;riuero

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,D E L LA. S 1 M M Lf>J;~RIIA
abcd abcd
lo Jefcriuero duoi altri corpi. vno Per lo labro, eceruice. o f 4o
dihuomo,&vnodidonna,& Perlomenroecol1o. 0540
prima daro le mifure delle altez Etiui il coIlo lia. o j 4o
ze, come io fon folito. Per la fommita delle fpalIe. o j 5o
le prima dell'huomo.il quale deue Per Ii capi dclli Olfl delle fpalle. o 4 4 o
drerealto Perlacauidddle fpaIle., 05 3 o
Dalla sómita del capo 6n al mento o ,7 o o Per lo petto. o 7 4o
Et di qUl aH-infu fino alla fronte. o 6 o o Preffo l'afcelIa. o 8 2. o
Dalla fommita. deIJa frome ai fo- Per le papilIe. o 8 3o
pracigli. o 2. o o Sorco l'ifietfe. e76o
Dai Copracigli 6n Cotre'l nafo • ", 2. v o Per la cintura. o6) o
Dal nafo fin fot[o'j mento. o 2. o o Pcr l'vmbilico. () 6 j o
Dalla fommita del capo alla fom. Per lo fino delle cofde. (1 65 o

mita delle fpalle. 0¡7 7 o Per li capi de gli offi della corda o 8 o o
Ai capi dclli olli delle fpalle . 9 5 o Sotto'l venere. o 7 2. o
AlIa cauita della gola. 1 o 4 o Per Ji mébri viriIi,& per le natiche o 6 9 o
Di qui aUa fommita del pecto. o 2. o o La cofcia fotto le natiche , () 5 9 o
, SottoleafcelIe. o!, 6 o Pocopiu[otro. ,) 5¡9 o
AllemameIle. 0 15 00 p¡u fotto ancora. 0518 °
SottolemamelIe. 0:6 o o Per 10 folcodcllacoCcia. o )' ,4 o
AlIacinmra. 09 6 o Sopra'lgenocchioefteriore. o 410 o
Dalla cimura all'vmbilico. 0'2, 0,0 Sottol'interiore. 037 o
Alfinodellccofcie. 012. 71 0 Permezo'Jgenocchio. 03 5 o
Alla coRia. 0,6 5 o Sotto'1 genocchio elleriore. oJ4o
.~inCott01ventre. 0,761° Sottohoteriore. o 34 o
Ai membri virili. 0,8 6 0 Pcr mezo la gamba.
1
o 4oo
1
AlI'efiremitadelIe nariche 0,9 7 o Sotto'! vent'riceUo efieriore. o 3 '7 o
Di qui fio alquaotQ piu [otto. o lo 6 o Sorto l'inreriore. o 34 o
Pi qui ancora piiz baffo. o 2. 5 o Nel fine deHa gamba. o 2. 1 o
Al falca della corLia. o 5 6 ° Pe!' 10 monte del piede, o1 4o
A mezo'¡ genocchio. J 2. 8 o Sotro i taloni, o4oo
_ ~a mezo'j geno~hio fin fopra (jllo ,o 2. 8 o Se~uitano le larghezze del bracdo
FIn fopra !'interlore. o 1 9 o In profilo.
'Da mezo'l genocchio fin [otto Pcr lIhomeri • 04 5 o
quello eileriore. ? o 7 o SOtto l'aCedla per li mufcoli o 3 3o
Fin fottol'interiore. o 1 5 o Perlo legame del cubico. o 2. 4 o
Fio fotro'l ventrícello di dentro. o 6 2. o Sotto'l medelirno. o 2. 4 o
Sotto bmeriore. o 6 91 0 Poco piu balTo. o 1 7o
Al monte dd piede. l 4 7 °IPer la legamra della mano. o 1 4o
Dal monte alla pianra. o 2. 8 0 La palma (ia larga. oI 5 01
Dalla pianca in fLJ focto'} talone Quefieíiallo lelarghczze del COf-
, eneriore • o 1 8,1 o po io faeda. ¡
11 piede (ia lungo. o 9 0, o Per la Commita della fronte. o 51o
Queilo fia il braccio • Per mezo la fronte. o 58o
Dalla cauita della gola. Per Ji fopracigli. o 55Q
Fin allegamento del cubito. J 1 4 o Perle orecchie. o 6 ,1 o
Da quefio kgamenro fin aUa glun 8 SOtto'! nafo. u46 o
tura deIla mano. o 5 o I1 coIlo rotto'l mento· o 33o
La palma (ia, o 6 o o Per la [ommita delle fpalle. o4oo
~eíle, che feguono liano le lar- Pcr li offi delle fpalle . o 9 2. o
ghezze del eorpo ddl'huomo Pe.r l~ cauita deIJa gola.. . 1 2. 4 o
pofto in profilo • hll glt offi liano ffa loro dlfiantl. o 9 7 o
Per la fronte • o 5 1 :> Per lo ~etro,& per le fpalle. 1 +4 o
Per ti Copracigli. °,616 o Sono 1arcelle. 1 .' 2. o
Pe,r lo nafo)e ccruice o (j. o o Soeto le mamclle. ~b~ . o 7 () o

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DEI eoRP 1 H V M A N 1, LIB. II. ro
a blc d :t blC d
Per la cintura. ó 9 o o Di qUl all'vmbilico. o1 5o
Per l'ombilico. 1 o l o AlIafi)mmiradellacofcia. o6 o o
Pet lo fino delle corde. ( o o o Sotto'l vcntre. . o 7 o 01
Perla cofcia,o capi de glj offi 1 1 3 e Al principio ddle parti naturali I
lui fiano difianri 1 capide gli om. o 8 r o oue'lcorpo li diuide in due partí o 8 8 o.
1
Sotto'l ventre. J 1 4 o Sono'l fine di quefie pardo o96o
Per Ji memhri virilL 1 ( 3 o AIl'el!:remiri deIle natiche. 1 0'4 o
Per la eo[cia prdro fe natiche. o f 5 o Alquanto piu fotto. ¡
o 2. 3 o
Alquamo fottQ. 05 1 olAl folcodellaco[cia. o 4¡ 3 o
PoeopiuJotto. o 5 [ o Sopra1 genocchio. o 9 lO
Perlo fo1co dellacofcia. 04 2. o A mezo'lgenocchio. 1 1 ; o
Sopra'l genocchio efieriore. o 3 2. 'o Di qui fio fotto queHo. a 1 o o.
Sopra l'mteriore. • o 312. 10 Fio fono'l ventricello efieriore. o 6¡ o o
Perlafommicidel genocchlo. 02. 19 10 Finfottol'mteriore. a 7l2. o
Per mezo'l gcnocchio • 1
o 2. 9 lO Al monte del piede. 1 4' 5
Dalla medefima larghczza fiano i Di qui aHa pianta dél piede. o 1 r6 o
duoi fpad notati piu fotto : ma Dallapiama in [u altaJone. o 11810
ne1farei contorni fiano fatd in Laluoghezzadel piedefia. 08 5 o
quelta parte alquanto cerui. 1I braecio fi faecia cofi •
Per:mezo la gamba. ° 3510 Dalla fpalla, eh'e l'altezza dellaca-
Preífo'l vemriceUo di fuora. ~ 310 o uita della gola fino allegamen- I
PrelIo l'inreriore • o 2.' 8 o to dd cubito. 1 ¡I 5 o
Nel fine deUa gamba. o 1 4 10 Di qui fin aIla lcgarura della mano 0.8 ) lo
Per Ji taloni, & perlo móte del pie I
La mano lia. 1
0 f 8 'o
de. 0 1 9 o Dopo qudl:e altezze noterai le~lar-
Sotro i taloni. 1 9 10
0,1' gh::zze in quefia guifa.
Il piede per l'efiremiti de i diti. o 13 o lO Ec quefie Gano del corpo in proS-
I
1

II braecio íi faeda in quelto modo. lo,1e larghezze.


n bracdo fatro in dritrura ha largo Per la fronte il capo Lia. 0,5 1 o
perli mufcoli fu[to l'afceUe. o 2, 5 o Perlí fopracigli. o ¡6 j o
Sopra"llegamenco del cubito • o 2. 1110 perla eeruic(',enafo. . 01 5 5 o
So[to'1 medeGmo. 0:3. o o Per lo labro,e ceruice. 01 5 1 o
Poco piu fotto. o 2. 2.'0 Perlo mento,c eolIo. °1 5 2. o
Pl:'r la legatura deIla mano.
La mano fid.
Q '1 6[0 lui ileoUo lia.
013 Io'Perlafom¡niddeIlefpalJe.
. o 5 3o
0\330
Dipoi farai le mifure del corpo Per la eauit:l della gola. o4oo
della donna in qudh gui[a ,pri- Perlo petto 0 16 2. o
madeU·altezza. Prelrq l',lcclla. 016 8 o
°
Dalla sómita del capo fin al coIla 0·7 0 Pa le papilIe • o7 oo
Di qui all"in[u fin aHa. [ommita del I ~otto le mamdle. o66o
la fronte.
Dalla fommita della fronte ai [0-
pracigli.
I
o 6 o1o [lcr Ii lumbi,cintura.
~e~ l' vOlbilieo.
02 O\) Per la fommita della cofeia.
o 5 5o
o6 8o
0·9 o o
Dai fopracígli fin [otto'l nafo. '2
o o o Sano l'lOteriore. 018 6 o
Di qu)alcoll~. 02. Q o Perlo PI icipio delleparti naturaIi. o 80 o
Di qui biíognera volgere iI mento Sono qucfie parti. o75 o
alquanto in [u. Pcr la cofda prdfole natiche. o 65 o
Dalla fommita del capo allafom Poco piu fotto. o 6o o
mira d.elle [palle. o 7 9 o Per lo foleo della ~ofcia. o 54 o
AlIa cauita della g0la. 1 OjO o Sopra'¡ gen{'cchio. o 4o o
Di qui alla fommjt~ del petto. o 2. 1 Q Pcr mezo'l genocchio. () 3 5 o
Sorto l'"reelle. o 317 o 50tto'l genocchio • o 3 5' o
AIle papille. ° 5~ 5 o Per mezo la corda. o 39 o
Sotto le mammclle. o 7 o o Sotto'l ventricello cfieriorc • (\ 3 6 o
Ai lumbi,o cintura. JI 1 j 2. o SottO l'interiore. o 3 2. o
1 2, Perla

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DELLA SIMMETRIA
a 'b e Id a! ·~1
Per la parte piu balfa dellag¡ba .. °12. 0.0 Per l'enremita dellc natic}o¡e. o6 1 )
Per lo mome del piede. ° 2. 1,.10 Poc:o piu fotto. o 6 iJ ()
Sorro i talooi. ° 3 } o Per lo foleo delJa cof(ja • o 53 )
11 braccio ti faccia con queLle mifu Sopra'l genocchio. o 3 8 ,)
re~ Pe\" mezo'l gf'nocchio. o, 5o
Per la fpalla. o 4 4 o Sorto'! gmocchia. a, 1 o
Sotro l'arcella. • o 3 ,'alPer mezo la ~orcia. "l a , 5o
Per lo legamento del cubito. lo
o 2. 4- iSo~to 1vcnwcdlo ellenare. a 314 o
SottO'} medefimo o 2. 4,0 ,Sotra l'inreriore. a ,lo o
Per la Jegatura della mano. o 1 30 ¡Nelfine della gamba. o 11 o
La mano tia larga. ' ° 1 4- o Perlo monte del piede. o 2. 146 °
PrcíId la proffima linea, & le latiro JSOtto i raloni. . ° 2. 6 °
,11 pif'de per l'dlremita de i diti. o 2. 91 0
1
dioi dcHa figura io facda liano
notadi in quefia guifa. Co6 fa ccia ti ji (uo braccio • I
Perlafo.mmitadellafrontc. o 5;I;o¡Sonoleafcellefialargo. 0'2.4-0
OI2. I!O
I
Pedo mezo. 0157 o Sopra'. Iegamemodel cubito.
Pedi fopracigli. o 5 J;O ;Sotto't medefimo. o 2. 9 °
Perlc<>recchíe. 05'8 o,¡Perla legacuradclla mano. 0 1 1,.'0
I '
Per lo hafo,e bocea. ° 4- 510' La palmafia larga.
1 I
o 2. 8, o
Il collo pretTo'l mento (la. o "OjO A quefiemifureaccommoderai
Perla fommita delle fpalle. o 13 5 P i Cuoi comomí conueoiemi alle
Per la cauita deIla gola. 0 8 7,0 imagini di huomo, & di don na,
lui 6aoo difianti gli offi. 0,18 ):0 come ti puo vedere ,che noi ti tia!
Per lo petro. 1 2. 2. ,o mo atfaricari per fare nei fegué-I
Fraleafcdle. 082.,0 ti dfempi,&fe vorrai fare a que
Fralepapille. o¡1 6y ¡0 fii corpi JI capo alquamo piiI'
Sono le mamelle. o 8.4,0 grandelo alzerai . oo 8 o
perJ! Illm~~,o cintura. o 7? ,0 Et coti lo ,farai 3lquant~ piiI lun-
Perl vmblllco. 1 4 00 go,& pm groíflJ, & plU largo nel
Perla fommita delIa corda. 1 2. ~ o ° carpo in profilo,& in fJeda co-f
lui liano difianti t capi de gli off.. o 8,4 o me habbiamQ detto difopra'l
Sotto'~ ventre. 1 1 j a .che fi dee fare, & /labbiamo mo
La corda fotto le pard naturali. ¡O 6 2. o firato nclli etTc:mpi •

Sommita

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e o RP 1
,
DEI H V M A NI, LIB. 11.
XC/'
I--'L...Ji I
~
.:--....,
. SOlI)mita del capo.
1/ ~ G(k~ D 'f
I~ Giro de icapelli.
,~e Fronre.
b 6hb~C._~d i&~1 Sopracigli.
~c '16 }r\ ~¿S- ~~4
Naro.
Ij ~ 1.3 Al (' Mento.
¡e .~~ Sómira delle fpalle.
JU"~
Sopra gl'oomeri.
í:lr c
'L .,~ ¿~ Cauita della gola.
3t
~~ Petto.
I
r:i~ l'_In"-
Afcelle.
6' \
~ll :~\.
ti
~.~
Jo'
Papille.
SOtto le mamelle.
~6
-6e t~ e
~
Il
t 167

r~1' I\~ r.;3.~


I(
811 Cintura.
6c ... ~I
l' - e 1fT;"
Vmbilico •
Sino delle corde.
J)
7t
t !¡C
616 "'\
76 .,; Olfo deUa corda.
6c },.7.. I Sotro Jventre •
_1' -~ ~l1
&R.': .... Parti genitali.
G~ ij C..rT2
C--
- Sotto le natiche •
~f, ,0
PO!( piu ((>tto.
;p: J."S g
b e PiiJ forro ancora.
~G

1)
6c f-s;S 4
Soleo della corcía.
I~
a.b ~c
~ e':2l b, 73 ~·5· Sopra'l genocchio
~ CJFc ~ e r3 FJ di fuora.
Di dentro.
~I~'1t.....
~I
.J!. l'
-,5i:31'" A mezo.
lIe Sotta di fuora •
161~
46 Socro di dentro.
;I~
~tJ .13"7

,
I,!) ID Ct:l4
Sono'l ventricello
di fu ora.
1 Q.. L. IH~ Di dentro.
14
17 ~ \
f,1-~
j Monte del piede.
• 21! I
, ('14-
ti c: ~ SOttQ 1 talane di
lO.
~C:~~ f. """"-,,'>::fl.ll. fuora.
Lapianca.
)u
. ;"""
. .
.::ornrn!tl"
B.N. In"
estampas
n- 5tf?

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DELLA SIMMETRIA

Cintura.
Vmbilico.

Sino della corda.


Sotto'l ventre •
Principio della na-
tura.
Fine.
Satto le natiche.
Alquato..piu COtto.
Soleo dclla cofcia

Sopra1 genocchio •
A mezo.
Sotto l'iftdro~·

Sotto'l ventriceU.
di fuora.
Di dentro.
Ir
~~.l Monte del piede •
." & ,JtL_--t1.:!.-r15.l~!b.::--o..... Satto '1 calonc di
___.:~~e~2!f~L...JL..L:1b:.:C:..........
...::!~ fuara.
,- Pianta.
) Vl ~
BN 10'
ea\&11Ipa8
S guitano
n

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DEI e o R P 1 H V M A N 1, r. 1B. Ir, p.
a '-, e d la bcd
Scguitano le mifure di un' alero Jipoi le larghezze del carpo in,
carpo di huomo .le altezze de i facda,quefie liano le grofl'elze.1
principali mcmbri del quale fi Per lo giro de i capelli. lo 5 2. o
noreranno prefTo la prima Jint':J Perla froOte. lo 7 o o
della figura in pro filo m qudia Pcr Ji fopracigli • jo 715 o
guifa. lo
Per nafo. jo 7:0 " .
Dalla fornrnita del capo fino al gi- Per lo labro fuperiore,e ceruice. o 61J. o
ro de i capelli. o 1 o o Perlo eolio fotto'l meneo. o 4 1- o
AlIa frome . ° 2. 2. ° Per la (ornrnita delle fpalle • o46°
Sotto'J memo. ° 8 4 o Per Ji offi delle fpalle • ~ 5:° o
AIIa fomrnira delle fpalle, 1 o 1 o Perla cauita della gola. o 67o 1

AIIi ofsj delle fpalle. 1 1 010 Per l'dfeclla. o 79 o


Alla caujta della gola. 1 1 5 ° Per le papille • <J 8 f o
Diqui finfottol'afcella. 02. I¡o¡Sottolemedeume. o 8'3 o
AUe papille . <J 4 o o Perla cintura. o 71,
o
Sotto le papille. 05 3lolrerl' vrnbilico. o 6q o
Atlacintura. Í o o,olPcr la fornmita dellacofcia. o 8'4 o
DiquialYvmbilico. 02. 3o,Perlimembrivirili. 07 16 0
Allafommitadellacofda. 017 5!o'¡perlacofcia prdfOlenatiche. o 6 110
Ai membrivirili ~ 08 51 0 Perlo folco dellacofi:ia. o 61 J 1
.AH cftremira de11e natiche. 1 1 o o Sopra'l genocchio. o 4~7 o
Di qui a~folco della cofeia. o; l,!J Permezo'J genocchio. o ,; 8 o
Fio fopra'l genocchio. 07' 4 ° Sotto·l genocchio • o ~ 17 o
Fin a mezo'l genoccbio. 1 o 15 o Per mezo la cofda. o 4 +o
Da mezo·l.genocchio fin [otto Sotro1 ventricello di fu ora • o 4oo
quello.' o 1 6] ° Sorra r¿llteriore. o ,'7 o
Di 9ui fin [otto'l ventriceUo elle· 1 Nel fine della gam~a. o 2. 5 o
flore.. o 6 8 o Pedo monte del Plede. o 3o o
Fin forto l'joteriore . 0 7 7 o Sono j taloni • o49o
Al mome del piede • r 4 6 o II braccio lia coli groífo.
Al fine dclla gamba. 1 5 4 o Per la fpalla. o 5 o .o
AI6ne della pianta . 1 o 71 0 Perlí mufcoli • o73o
11 piedC' fia lungo. 1 o ° o Per lo legamento del cubito. o 2. 6 o
11 braccio fia tale. Sorto'J medeumo. o 2. 8 o
Dalla (palla alla lega cura del cu- 1 o o o Poco piu fOHO. o 2. o o
bito . 1 o o o Per la lc:glltura della mano. o 16 o
Di qui alla legamra della mano , 19 o o Lapalmafia. o 190
Ddla legatura della mano aU'dlre. Quefte 6ano le larghc:zze del COl'-
m¡t~deidiri, 0 6 0 0 . poiQfaccia. \
Oraháuendodefignato le altezze ~er lo giro de j capeIli. o 5í o
,3~ne parti. prima ti trouino le I?er la fronce . o66 )
gro1Te2;ze del corpo in profilo )

Per

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DELLA SIMMETRIA
a b CId -ab cid
Perli fopracigli. o 5 8 o Perli mufcoli . o 2. 6 ' o
Per le orecchie. o 6 5 ° Sopra'I legamemo del cubito. ° 2. 31o
Per lo nafo.e bocea. o 4 8 o Sattal medefimo . o 3 010
Perlo callo preffo'l mento. o 4 o o Poco piu fotto. o 2. 3 o
Per la fommid delle fpalle. 1 o o o Pcr la Jegarura della mano. o 2. () o
FralioffidellefpalIe. loO o Lapalmafia. 032.'0
Per lo perto, & per le (palIe preffo Cofi accommoderai i fuoi contar-
la calJiradella gola. 1 5o o ni al carpo in profilo ,& in fac-
Fra le afcelle dinanzi • 11 0 '10 o ,ia,come fpeífe volee habbiamo
Fra le afcelJe di diecro • ¡ 1 8o detto, & fi puo vedere, che noi
Per le papille • o 1716 o habbiamo fatto. Parimeme traf-
Sortole mammeIle. 1 1,6 o ferirai, i conrorni del carpo in
Per la cintura. o 19 '6 o mae!l:ade nel corpo in fi:hiena •
Pcr l·.>mbilico • 110:0 lo La fiffbra fra le natiche lia. . o6oo•
Perlo fino delle corde. . 1 1 7 1 Il calcagno [¡a. o 2. 2. o
lui fiano dil1:ami i c~i dclli 0$ Nel corpo in [chiena li deono fare
fra loro. o 8 5 o le afcelIe pill baffe. come [peífo
Per li membri vid Ji. 1 1 9 o habbiamo deno . dunque dalla
Per la corda preffo le natiche • o 51 410 linea deUa c:lUit~ aella gola, al.
Perlo folco della corcia. °1 4 5 o le afecHe , nclla [chiena tia lo
Sopra'l genocchio . o 3 5 o [pado di o 4 5o
Per mezo'j genocchio. o 3 1 I In quefio carpo eífcndo dil1:efo il
Sotto'l genocchio • o 3 10 o braccio cofi da }'efiremita che j
Permezo la gamba. o 3/8 o diti liano vguali al capo, & met
Sotto la gamba efieriore • o 3 14 o tendo vn picde del compaífo,
Sotto l'inreriore • o 3 o o nell'ombilico ,& con l'alrro fa
NeI fine della gamba. o 11610 cendo vn circolo toccherai re-
Perlo monte del piede. o :z. o o firemita delle manL & de i pie-
Sortoi taloni. o 2 2. o di, ¡lche tu potrai vedere nclli
11 piede per L'ell:remita de i ditti. o 3 9 o eífempi.
ua
Lalarghezza del braccio tale.

Sommira

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DEI e o R PI' HV M A N 1, LIB. 1 r. 5;

I a..
.- Sommita del capo.
Giro de j capelli.
Fronte.
"
©
,..'7'
L'-.
Sopracigli .
le
la.. Nafa.
'1 et.1 ~ Memo
'I~:I~~~~
;;~ Somrnita delle fpalle.
Ofsi de gli horneri.
¡
Cauita ddla gola.
Petra.
Papille.
Sotto,lemamelle.

Cinrura.
Vrnbilico.
76
¡C
t~ Sommita della cofda.
~ e Io,.,..jr----:ll~'_+...,

I ~ "--+1 Genitali.
I~
Sotto le natiche.

Soleo della corda.

Sopra'l genocchio.

A mezo.
lit
)'~ Sotto l'ifieífo.
4c

Sotto'l ventricello di fuora.


Di dentro.

Montedel piede.
Sotto'l talone~
___L __...i~L~2~~ Pianta.
,
BN Inr,
8stampaa
n,'

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DELLA SIMMETRIA

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D Ii 1 e o lt P 1 H V M A N 1, LIB. Il. H

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DEL L A S 1 M M P; T ~R r ,A
3 bcd 13 bcd
Aggiongati fa dercdttione di VD mita dei diti. o 6 1 ()
(;OrpQ di donna a queno di huo Poiche tu haucrai notate quefie
mo I la cui atrezza facciali nel altezze de i menlbrí"vtnictrtrai
modo difopra preífo la linea
del carpo in profilo in quena
guira •
I appreífo k mifurc deUé groílez-
ze, & deBe largb,ezze ,& quefie
, f i a oo del corpo ~1 prQfilo.
Dalla Commita del capo fino al gí- Pcr lo giro de j capc:lli o 4 5o
rodcicapelli. () o 6¡o¡Perlafronre. 07 2 o
Alla fronte , .o 2 4 0 Pcr Ii íopracigli. o 7 410
Fin fotto'l ~~I'lto. 1
.o 8 4 ,o;Perlo nafo.. • 0 6 6 '0
Alla Commlta delle fpalle. o 9 slotPer lo labro fuperJore,e cerUlce. o 6 1 1
Alla cauita rldla gola. 1 r o o; Per lo colla fotto1 mento. o 4- 0 10
Diquifinall',d,elJa.o¡2, S:o,Pcrlafommüadc4lefpalle, 0450
1
Fin all'afcelladidietro. 03 7'o,PerIacauitadelcoIlo. 05 ,o
AIle papille ~ °14 51'? Per l"afcella. - o 7¡ 5 o
Sutto le mammelle, ,° 16,0,0' Per le pap.He. o 80O
1? o
AlIadntura. 1 0:7'0 Sottole marnmelle.
1 07
Dalla ciotura all'ombilico. o 2 ¡6 o' Per la cintura. o 6 12
AlIJ fommitadella cofeia. 0, 6j2:o'l'er ¡'ombilico. o 810 o
Al principio delle partí naturali. 0 18' 3 ,2, Per la fommita dcI1a corda. 09 9 10
Sntto a quefie parti , o ? o: 0,1 Per lo principio del1e parti natura" 1,
All'dlremita deUe naricbe, 11°11-5:0 li,& pe, le natkhe. .o 812. o
AIColco deIJa corda. ° 4 ,5 o Sono quefla parre, 079 o
o 9 ofolPer la co rci a prelfole naticbe.
1
Sopra'l genocchio • 016116:0
A me,zo'l geoocchio. 1 I1 ¡ 6' o: Perlo foleo deIla cofeja. o64o
Di qui fin remo l'¡!ldro. o 1 y1ojSOpra'l gcnocchio • 04 51 0
1

Fin rotto'l ventricdlo dí fuora. 01.6;4'0 Per mezo'l genochio. o 3 810


Finfotto'l ventriccllo di dentro. o 7,3:oS0[to 1genoClQio," 039:0
Almonredelpiede' 1 3i3~0!Permezolagamba. 042.'8
1 4 2,' 01 Sono'! ventrieelIo efieriore.
1
A, 1fine della gamba & talone. o '18 '10
AlIa piantadd piede. 1 6'2 :.o,SOftO I'imeriore. o 36 o
II piede 11a lungo. o 9 4 o NeI fine della gamba. o 2, 4 o
Q1e!lc: fOllO le luoghezze del per lo monte del piede. 01 2 5 °
braecio. Sottü'¡ t:tlone • o 39o
,Dalla [palla a11egamento del ell- , 11 braccio in profilo fia tale.
bito • o 9 4 o pef la fpalla.
Da) legaméto del cubito alla gion
-rura ddlc maní.
II per li mufcoli,
o 8 4 .o pedo }c:gamcntQ del cubirof
DelIa giomura della mano al1'~are .

I
Perla

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DEI e o R P I H V M A N I, LIB. 11. 55
Per la legatura della mano. o 1 410 SonooJ genocchio. o3l o
La palma tia. o 1 8 o Per mezo la cofda. o38o
Qgefie fteno le larghczze del cor-
po in faccia.
per lo girodeicapelli .
I
1
Sorto'l ventricel10 eneriore.
Sotto l'lOteriore •
0)4 [8 o el fine della gamba •
o 32 o
o 2. 8 o
0,1 6 o
'er la fronte . o 6 410 Pedi taloni. o 1 9o
1
Perlí fopracigli • o 5 8 \o Sotto i taloni. 0 1 9 o
Perle orecchie. 01612 o 1I pie de nelI'efiremita de i diti. o' 3 4 o
Perlo nafo,e bocea. 0.4 18 o Seguita la defcrittione del braccio. I
Per lo.(ollo fotto'I mento. o 3 9 o Per li mufcoli della fpalla . o2 7o
Perla fommitadelle fpaUc. 019!51 0 Perlo legamemodelcubito. 01" 4o
Per la cawtadella gola. 1111810 SotCO l'tHeífo. 0,2 8 o
'Illifianodiftantiglioffi. 09510 Piufotto ancora, 02.1 o
Fra JO.¡{celle • o,' 8171° Per la giontura della mano" o: 1 7 o
Ma di dietro. 1 o 4 o La palma lia. o2 8o
Frale papille. 0i 517¡ o Hauendofi defignate le aItezze ) &
Perle mammene • 11 3 ,2 0 larghezzedelle parti,fifacciano
SOtto le mammelle. 1 j debiti cótorni al corfo in profi
1 10 2. 0
Perla cintura. . 1 1

O; 9 4 o lo, & in faccia, & j corpo in


rer l·ombilico. 1 I1 7¡.0 [chiena íia rillchiufo De i contor
Per la f<>mmicl della corda: 1 i2, 4, o ni del corpo in maenade.

Pcr lo principio delIe partí natu-


rali.
I
luí 6ano di.ll:anti fra loro gJi ofij. o 9,0 O' La fiífu ra fra le natiche tia.
'Il ca!cagno .
J 2. 8 0 Queno corpo parimente hauendo
1 le manidifiefe, come habbiamo
o, 6 2 o
o 1 9o
Sottoquelle parti. 0 6 1 0
1

Perl'eftremicadeJlenatiche. 1 1
0 6/10 Hetto del corpo dí huomo, fi
o 51%.' o pOtra rinchiudere in VD yircolo~
1
Per lo foleo della cofcia.
Sopra'l genocchio • o 3 9'0 come noi habbiam<yfatto in
Pamezo'Jgenoc;hio. o ¡ 2, o quefii effempi.

Sommi-

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DEL L A S 1 M M.E T'R 1 A

.Jt~~"L Q e
~-
Sommita de1capo •
Giro de i eapelli •
'<. I 1" e Ir Fronte •
•-
.i1'4-
L~~ 12. ~.. ~~ h~~4fI
c. 1..
Sopracigli.
Nafo.
,!J ~ 1 j 1,.~.M: b~~:CJ
.,
8e
H-

I~Glr 11 e
A.!.J··~
1~L"}'~
,- Memo.
Sommita dellefpalle.
Cauita della gola.
t~J J1 ~ ~
e , Sotto l'afcella.
jI:" ~I/ ... 1 Lepapille •
I

7C
'E~
u,. \\ h. QJZ ~

. ¡;, $Gtto le mameUe.

\ }!! 'l. Cintura.


~G ~ íI e
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7.}1
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:Sell.ieo,
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'l't ,

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_A
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Sommo dcl1a corda.
Sopra leparti naturali •.
_~ ~'!f-?Z ~ SottO l'jíl:e[e.
4¡¡; I
)'1;
¡¡ e

5.~Q 66 l.4ce Soleo della corda.


J, la-
b
61e (4-5' Sopra'l genocchio.
p c)
J.h,J! A mezo níl:eífo,
~¡~. ~l~lI -e
,.(1,,\( !)ChHI
,.,rl~ Sotto l'lfrdro.
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6~
I P e
4e ~ '2. J~

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t Sotto'l ventrice 110 di fuora •
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.11 e I ' Sotto'l vécricello di dentro"
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'-"_ C,1~ Monte del piede.
1)1; ...... Sorco'} talone dI fuora •
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© Biblioteca Nacional de España


1) E 1 e o 1t P 1 H V M A N 1, LIB. Ir.

-- -,..-- ~ -
B N. Inl
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K z, n°

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DELLA SIMMETItIA

'+-_ _ 14-
4C

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DEI eoRP 1 H V M A N 1, L 1B. II. 57
1 bcd a¡b Cid
Di nUQUO defcriuero vn corpo di fin fotto'l I'interiore. 072. o
huomoneImodo,chedimoll:ra Al monredel picde. 13 9 o
rodifopradouerIi fare lemifure Fin fotto'ltaloneefieriore. 14 6 o
del quale {jano talio Alla piaota del piede • 1 6 8 o
Dalla Commita del capo al giro de La lunghezza del piede. o 9 51 0
j eapdli.
Fin fotto'l mento.
0 1 o o 1I braccio Ga tale.
o17'6:0 Dalla (palla allegamento del cu-
I
Alla fommita delle fpalle • 0,8 :6! o bito . 1 o 4o
Alli otIl ddlC'fpalle. 110 6/0 Del Icgamétodd cubitoalla gion. I
1

AIlacauitadellagola. turadellamano. o8 3o
Diuiderai lo fpacio,ehe fera tra la
fommitta della fronte fin fotto'l
1 150
Dalla gíontura deHa mano aH'care
mita dc i diti , .
I 1
o6 6o
mento in tre fpaci uguali eó due Hauendo difpofie in quena guí-
linee. lo [pado di fopra li día al- fa le alrezze deui aggiongerui le
la frome. il fecando a gli occhi, larghezze,& prima ddcorpo in
al nafo,& alle orecchie, l'infimo proliJo in quefio modo.
alla borfa. & al mento, & fia be- Per lo giro de i capelli • o 5 j6 10
ne diuidere la faeda in quena Per li fopradgli. 0 7,1 iO
1
gui[a quamunque nao 10 raceor Perlo nafa. 01 6' 3 o
diamo in tutti i Iuoghi, tu lo poi Per lo labro difopra. 0¡5: 510
trasferire per te fieífo . Per lo menro,e colla. o 5:12 10
Dalla cauita delIa gola aIla fommi 1 lui il colla lia. O 3 .9 10
ta del perta. o 2 1'), oIPer la [ommita delle fpalle. o 3 '9 o
Fín rotto )' afeeHa • o: 3 9 o IPerli oa} delle fpalle. ° :0
415
Fin fotto l'afcclla di dietro. 042. o 'perla cauita della gola. o 5; 6,0
Alle papiIIe. o: 5 1, o ¡Per lo petro . ° 7 ; 10
Satto le mammeIle. o; 6 1 0 Per l'afcdla . o 8 i 3 10
Sorto al petto • 01 7 1 110 Per le papille. o 8:4,0
Alla cintura. o 9 2. 10 Sotto le marnmelle • o 7 9 :0
Di guí all'ombilico. 012.1910 Nel fine del petto • o 7 81°
Al lino della eofeía. o 4 7 10 Per la cintura. o 7 0 10
Alla fommit:i deIla corda. o 6 9 10 IPer ¡'ombilico • o 6 8 10
Fin fotto'} ventre. o 7 9 ° Perlo lino della cofda. ° 7 0 10
A i membri virili. 0861° Per la fommita dellacofeia. 07610
:'AU'cfiremica delle natiche. 1 1 5,0 Sotto'l ventre • o 7 2. 1
Di q ui al foleo della corcia. o 4 4 ° Pedí membri virili • o 7 3 10
Sopra'l genocchio ; o 9 1 1 Perlacofcia preífo le natiche. o 5 8 tO
A mezo'l genocchio. 1 1 o o Poco piu [acto. o 5 5 10
Da mezo'l genocchio fin fotto rí- PerIo falca della coreía. o 5 6:0
fietfo. o 2. 5 o Sopra'l genocchio. o 4 1. o
:Fin fotto"! ventricello efieriore. o 6 4 o Pcr m~zQ'l genochio. o4oo

K, Sotto

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DELtA SIMMETRIA
:lbCd abcJ
Sorto la patclIa. o 35o ti fra loro. o 8 5' o
Salto'l genocchio. o 4 o o Sorco'l venrre. I 1 4 6
Per mezo la cofeia. o 4 2 " Pt:f la c0fcia prelfo i mébri gcnitali. ° 5' 3 o
Sotto'l ventriccllo efieriore. o 3' o Per I'eilremita delle natiche. o 5' 3 a
Sono'l ventricello interiore. o 3 5 o Per lo (oleo della cofeia . o44 o
Nelfine oclla gamba. o 2 4 o Sopra'l geno€chio. o 35o
PerIo mome del pieJe. o 2. 8 o Pt-r mezo'l genocchio. ° 3 15 o
Sottoitaloni. 03 8 o Sou0'lgenocchio. 01'111
o
11 braccioin pro filo fi facda cofi • lJer fI1(:'ZO la cofcía. o 3·8 o
Perla [palla. o 5 o ,o Sotto'l ventricello elleriore. o 3 \20 o
Perl'afcella di dietro • o 3,8 o Sotto l'mreriore • o 3oo
Perlo legamento del cubito. a2 510 Nel fine della gamba. o 1 7 ¡o
SQtco'lmeddimo. 02 6¡0 PerJo[alone,emontedeIpiede~ 0221°
Poco piu [atto ancora. o 2. o lo Sorto i taloni per li piedi • o 2 1 10
Perla kgatura della mano. 01 t4,oln piede per l'dhemita dciditi. o 3 79
Lapalmalia. o It7'olQ.¡eCle liano le mifureddbraccio, I
Le Iarghezze della figura in faeda Perli Q1u[coli della fpalla. o 2. 6 o
fiano quelle. Sopr,,'j legamenrodd cubito. 0\2. 410
PerLJgirodeicapelli. o 6'¡o¡O¡Sotto'lmecidimo. 03 0 ;0
Per mezo la fronte • o 61 6 o Piu rOltO ancora. 0l!, 4:0
Pedi fopracigli. o 612.lolperla legarura ddla. mano. 0 2 0;0
Perle orecchie. • o 6 8 o La palma tia. o 34o
Per lo nafo, e bocea. o ~ 2 0 Dlpoi accornmodarai j debiti con-
1

n eolio prefi'o'l mento lia. o 3 ~ 101 tomí al corpo jo pro filo ) & in
Per la fommit:l. delle fpalle. o 4 o o facda.
Per ti offi delle fpalle. 1 o 7Io¡'Et al corpo in fchiena farai i medefi
Per la cauid della gola. 1 34 o mí co nco mi , che hauerai farti al
lui gli olli fial1odiftanti. 1o 8 1 COrpo in facda ,la fifi'ura fra le
Ver lo perto. 1 5 2 101
0 natiche fia. o 5 ~ lO
Fraleafcelle. lo 41 0 ¡I1cakagno. o %Zo
fraJearcdledidietro. 1 180 Chiuderai qudl:o corpo ancora
Sorta le mameltc. l o 9o nella linea di un circolo,la quale
fer la cintura. o 9 o o habbia le m:tni ,& j piedi difteuJ
Per l' \lmbtlico. 1 3oo facendo il CéCTO oel vmbilico,co
Perlo lino delle corde. 1 o 7 o me difopra habbiaP10 infegna-
:Perla fornrniti ddla cofcía • I 1 5' o to, & moftrato ne i Coggeni
luí gli offi de1Ie cofde fiano diftan eífcmpi.

j
Sommi.

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DEI eo RP1 H V M A NI, LIB. 11. 5S

- $ommit:l del ca{1o.


Gira de icapelli.
E·once.
Sopracigli.
Nafo.
Mento.
Sommid deHe fNllc.
Cauid della gola.

Petto.
Sotto rarcell~.
Le papille • ,
Sono le mamelle.
SoCto1petto.

Cintura.

Vmbilico.
Sino della corda.,
Sommo ddla corda.
Sotto'l ventre.
Par ti naturali.
Soeto le natiche.

Soleo deHa corda.

Sopra'l genocchio.
A mezo l'iíl:eífo.
~Otto l'ifieífo.

Sotco'l ventricello di fuora.


Di dentro•


B H. Inv.
estam
n°¡¡-'

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DEL LA SIM ME TRI A

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DEI e o R P 1 H V M A NI, L1B: II. 59

BN Iny,
es amp 8
Defcriuiamo nO &

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DELLA SIMMETRIA
a ¡.. e d a b td
Dercriuiamo vn corpo di donna dil in profilo •
conuenicnte natura, la quale tia Per lo giro de i capelli • 05°0
aIra dalla fommita del capo. Per la fronte . 06 40
Al giro de j capelli. o o 9 o Per li fopracigli. 07 3 o
Alla fronte. o 1 8 o Per lo nafo. 06 40
SottO l mento. o 7 5 () Per lo labro, fuperiore. o ) 8o
Alla fommita delle fpalle. o 9 o o Pcr lo mento,e callo. o 56o
Alla cauita della gola. 1 1 ° ° 1I colla ¡ui fia. °340
Di qui alliol1i deIle [palIe. o ( 5 o Per la fommiradelle fpalle. 0370
Al petto. o 2., 8 o Per la cauiea de1la gola. ° 4 8,0
All'dfcella dinanzi o 3 7 o Preífo gli offi ddle fpalle • o 51810
All'afceUadidietro. 04 6 o Perlormo 07·40
Alle paplUe. o 5 6 o PrciTo l'¡¡[cella. o 715 o
Socto le mammelle. o 7 2. o Per le papille. o 7,8 o
AlIa cimura. 1 1 8 0 1Sarta le mamdle. 072.0
I
Dalla cintura aIl'Jmbilico. ° 1 2 0j Per Ji lumbi,cintura. o 612. o
Allafornminidellacofcia. 01 6 1 o,Perl·.mbilico. 07 2 0
Fm {otto'l ventre. °17 o °IPer la [ommita delIa corda. 1 5o 01
Soprale partí narurali. 0 8 4 °ISorto'l ventre. 1 01010
1 09 2 0
Al principio di q uefie parti. o 9 5 o Sopra le parti naturali.
Al fine delle mede/lme. 1 o 1 1 Nd principio d'eífe partí.
018 7 10
All'efiremid dclle nadehe:..
Di qui al folco della cofcia.
1 ( 1 o NeI fine dell'ifieífe.
J 3 8 u Per la corcía prefio le natiche •
01 82 0 1
°¡7°10
Sopra'J genocchio. ° 7 9 o Per lo (elco dellJ corda. °16 7io
04'8 0 1
Per rnez<l'lgenocchio. 1 o o o Sopra'! genccchio.
Da m(zvl genocchio fin fotto Per mrzo'l genocchio. o 4 io o
1

quello. o 1 o o Sorco'lgenocchio. o 3'8 o


Fin [0[(0'1 ventricella efieriorc, o 6 0 ° Per mezo la cofda. o 4~4 o
Sotto l'intcriore. o 7 o o Sot[O'} ventricello eneriore.
1 041 0
Al monte del piede. J 3 1 ° Soeto ¡'¡nreriore. 0360
Al talone efieriore. J 4 o o NeI fine della gamba. 0 2 50
Alla piaota del piede. 1 6 1 ° Per lo monte del piede. 0 2 60
La lunghezza del piede 6a. o 9 Q o Sono j ta!oni per lo piede. 03 8 o
JI braccio fia tale. II braccio in pro tilo fi fJeda cofi •
Dalla rpallaallegaméto del cubito J -: ° o Per!a fpaIla. 0440
Da quena lega mento alla giumu- Pcr li murcoli. o 38o
fa deIla mano. o 8 3 o Perlo legamento del cubito. 0 2 60
Dalla gíótura aU'eflremira dei diei o í 8 o Sorto'l medefimo 0270
Dipoí íi notaran no le groiTt'zze, & Píu forro ancora. 020d
larghezze del corpo ) le grof.' Perla legatura della mano. Q 1 5o
fczze prdfo la linea del ,orpo ILa palma. o liSIO

Farai

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DEI e o R. PI HV M A N 1, LIB. 1I. 60
abcd abcd
Farai queíl:e mirure. Sono'J genocchio. o 37 o
P.:r le brghezze del corpo in mae- Permezo la cofcia. o43o
fiade preiI'o la fecunda lmea • Sotto'l ventricello eneriore. o 39 o
Ped o giro de i capelli. ° 5 o o Sotco l'interiore. o 34 °
P.;rb fommitidellafrome. 01614 o Perlo montedel piede. o1 7o
Per mezo la frome. 1
0 6 5 o So ([o i taloni,e per lo piede . 012 1 1
Perlifopracigli. o~610 ~ ti piedeperl'efiremid.dei diti. 03 5 o
Perle oreccbie. o; o615 A quella figura aggi ungerai que-
Per lo nafo,e bocea. d. 510 o H? bracci?
Per lo collo preífo'l mem o. 0·3 ,2 o Per 11 mufcoh Ga largo. CJ 12 9 o
Pcr la fommita delle fpalle.
Perla cauid. della gola.
o: 5 6 Q Sopra'llegamemo del cubito.
1 o 6 o Sotco'1 medeíimo.
o 2 4,0
o 13 o ,o
Per Ji offi dclle fpalIe . J 12 o o Piu (orco ancora. o 1214 o
lui Gano difianti gli offi fra loro. 0'6 5 0IPer la giomura della mano. o; 118;0
Per lo petto,& fpalle 1 3 7 r Per la palma. o 3 °o
Fra le afcelle. o 9 11°· poi che tu hauerai accommodate
Fra le a{celle di dietro. 110 5lb cofi quefie mifure deui accom-
Fralepaptlle. 0'6 18 ,0 modarli con vaghezza, í fuoi
Sorto le mamelIe. 01 9 7o contorni in modo. che fiá pulid) I
Per la cintura. o 8 810 & qudl:o in ambiduoi quefii car
r

Per I'vmbilico. 1 I;2.? pi .H carpo in [chiena poi lo fa-


Per la Commita deIla corda. 1 3,0 ,0 rai nel modo) c'babbiamo in[e-
luí fiano difianti gli olli. 0,9·5' 1° gnaro piu volte rinchiudendo-
Per futto I ventre. 1 32 1 0 lo nei contorni del corpo in fae:-
Sopra le parti narurali. 1 3 5:J cia. .
1
Pcr lo principIo di quefieparti. ¡ 3 4 OlLa fiífurafra le natiche Lia. !o 6 o o
Perla cofcia preífo le parti natl.1r3.p
Ji •
I Il calcagno.
° 6! 6 o Rinchiud erai qucfio carpo in un',
o2oo
Preífo le natiche • 0 6 6 i o ,circolo facendo centro }'ombi-
Per lo foleo della coCcia.
Sopra'l genocchio.
¡
0/15 6 o lico nel modo,c'habbiamo [pef-
o 4 2 ° fe volte derto difopra,& moLlra
Per mezo'l genocchio. o 3 8 ° to oe gli dfempi.

Sommid

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DELLA SI MMETRIA

II@I!~"~:~""'-"""':lr,,~~~,'(,.(/~~,~r::::-=,,--'" Sommita del capo.


8 e '(6'"'4 ID _ ' - Giro de i capelli •
.,~ I ~~c Lafronte .
., C-z \~ e ~ ((('4'"J9 1 fopracigli.
'\ ,,*V 'ñ e -Lol
, , 3 ¡; \ .t!~I'J;j 11 nafo.
3~4- b.§.)
I J JOh }"117 :- Ilmento
1~ f:¡ b "\ e La fommita delle [palie.
-'frt,<¡~~,~ Sopra gli om•
.¡ ~ ~I~11e
e
/ b el\.
1!!J7 J.~ 4-
Offi deJle fpalle •
J~1i e 1.." ..1
'loO-. ;r' 11 petto.
~
,[de
" \
hY-
/ ih e"
tq_\ Socco l'afcella difuora.
\. b "(."1 Le papille.
~ t'----'¡-\ 1> .t??
-tt b e
"..11 Sotto le Plamelle.

8c il.
La cintura.
llBclico.

Sommita delIa corcía.


Satto'l ventre.
Sopra le parti natUrali.
Principio d'efie parti.
Sano lineífe. .
Sono le natiche.

Soleo dclla corda.

Sopra'l gcnocchio.

A mezo1 genocchio.
Socto'! genocchio.

So tto'l ventricello di fuora.


Di dentro.

I ~'1 ~ Montedel piede.


r ...J-___..JjLG~eL_"-.2~~LlII.l Sotto'l talane difuora •
Lapianra.
aI' (

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DE 1 CORPI HVMANI~ tIB. Ir. 61

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( )

B.N, Inr.
IItall,lI
n,-

Seguita

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DEI eoR P I H V M A N 1, LIB. JI. 62
a b'c d a be d
Segui t:lla defcritrione del recon- Alla pianta del piede. 1 5 6 o
do corpo di donna conueniente II piede fia lungo. ü C) 00
col corpo di hllomo defcritto Il braccio fia tale.
difopra,le cuí altezze fiano qll:e. Dalla fpalla al legamento del eu-
IMla fommita del capo al giro de bito. . 1 o o o
i capelli. o Io 7 o Da quefio Iegamento alla giontu-
Allafronte. ° 160 1 radellamano. 08 3 o
Fin fono'l mento. ° 6 4 01 D.llIa giontura al1'efiremita de i
1

Alla [ommita délle fpaIle • o! 8 7 o diti. o 5go


AlIa cauita ddla gola. 1 lo 2. o Q!efie liano le mifure delle lar-
Dalla froore ai fopradgli. ° 2 2. o ghezze del corpo in profi!o.
Dipoi diuiderai per mezo lorpa- PcrIogirodeicapelli. o 4 15 o
cio,ch'efra i fopracigli,& il meo Perla fronce. o 6 ¡1 °
ro con voa linea in due partí Perli fopracigli. o 7,2 o
vguali la fupcriore darai al na- Perlo nafo. o 6¡0 o
[o,a gli occhi, alle orecchie, 1'al. Per lo labro fuperiore. o 517 o
tra alla bocca,& mento,& dipoi Per lo collo foteo'l mento. o ; ,2 o
feguírai le aItre mifure in q ue- Per la fommita delle fpalle. ° 3: 5 o
fio modo. Perla cautta della gola. 04'1. o
Dalla cauid dclla gola aIla fommi Pcr la Commiti delle fpalle. o 515 o
ta delle fpalle. 0 ° 18:0 Pt;r Ji offi delle fpalle • o 6,2 o
AglioffidcUefpalIe. o 1 lisio Perl'afeeHa didicrro. 0177110
Alra/Celladinanzi. 0:47,0 Perle papille. o 7~5 o
AU'afcelladi dieero. 0i 5, 7lo:sotto le mamelle. o. 7¡010
AllepapilIe. 06;5 o¡Perlacinrura. o 6'11 o
So tto le mamclIe. 0i 810 o Pt!r l'umbilico. 0,7 o 1,
AllacÍntura. 12 50;Perlacofcia. 0 9 8 o
Di quí altvmbilico. 1
0 I 16 o Per fotto'l venrre.
1
o; 9 210
Alla fommita della c<lfda .' o 61 5 o Per lo principio delle parti natu-, 1
Fin fotto'j venere. o7 S ° raH. o86o
Al prinápioddk parti naturali. 08:7 o Perlo finedidette partí. 0 1 8 7 10
Fin fotto quefie partí. o 9' 6 o Per la corcia fotto le natiche. o7 3o
A ll'efiremi ca deUe natiche. 1 0\8 o Per lo folco della cofcia. o6 oo
Et di qui al foIco della cofcia. o 4 5 o Per mezo'} genocehio. 013 7 o
Fin (opra" genocchio. 08 7¡O Sorto'l genoechio. 03 6 o
A mezo'! genocchio. 1 o i 9 o Per mezo la gamba. o4 o o
Di quifinfoltoquelti. o 11 5 o Sotto'lvenrricelloc:ll:eriore. 03 6 o
Fio fotto'l veotricello efieriore. o 5 8 o Soeto ¡'interiore. o34o
Fin foetol'irueriore. o 6¡71o Perlo fine della gamba. 02. 3 1)
1
Al mootedd pieqe. 1 3 '0 0 Pcr}o monte del piede. 02 5 o
Fin fotto'haloneefteriore. 1 319lolSotto'ltalone efieriore. o3 7 o

L 2. Seguitano

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DELLA SIMMETRIA
a bcd :; 1, e ~
Seguita no le mifurc del braccio. l Sorto le na dehe. Q 6 3 o

Pcr la fpalla. ° 4 4 ° Perlo folco,delIa co[da. ° 5' 3 o


Per Ii mufcúli. o 3 7 o Sopra'l geno€ehio. o4oo
Pcr lo le gamento del cubito. ° 2., 4 e Pcr mezo'! gcnocchio. o 36 o
Sotro'j mcddimo. ° 2., 6 ° SottO nficHo. e ; i o
Pcr la legatbra dclla mano. ° 1 i ° Permezo la cofcia. o4o°
La mano tia. ° 1 8 ° Sono'J ventricello eneriore. °, 8o
Dipoi noterai le larghezze del COl' Sotto'1 ventriceUo imeriore. o 34°
po in flcda coú. Nel fine J e parte piu firetta dclla
Per lo giro de i capelli. o 4 9 ° gamba. °1 6°
Per la fommita della fronte. o 6 3 o Per lo monte del piede. °1 7°
Per mezo lafronte . ° 6 5' 0ISOtCO i taloni per lo piede. o 2. ,o °
Pcr li fopracígli •
Per le orecchie. o 6 5 o II braccio Ga tale.
ta
° 6 o 01 Il picde per l'cíhemi dei diti. ° o '13
Per lo nafo, e bocea.
Perlo collo [otto'l mento.
°143 01 Perli mufcoli deUa fpaIla.
° '1310ISopra'llegamemo del cubito. 02. ¡'lO
° 2. ¡71°
PerIa [c>mmita delle fi1alle. °4 10 ¡0,Sorto'l medehmo. 0,2. 9 1°
Per 13. cauit~ ~e11a gola. o 8i LIO¡ Piu fotto'l medeflmo. 0¡2. 3i °
Per la fommlra delJe fpalle. 1 01
i 10 PerlalegaturadelJa mano. o- 1
1 0
6,0¡
PerlioiIidellefpatle. 12. 2. o¡Lapalmafia. 0 3 ,0
Et quefti nano diíl:amifra loro. °19,61° 1
Aqudl:e mifure deui accommoda
FraIe a[celle. o 8;9101 re i fuoi concorn; con linee Corrí
Fra le a[ceIle di dietro. 09:90 li,chefaccianol'ctTIgie didon-
Sopra'! petto,& le fpalle. ~ 350f na coli in proliJo,come in facda.
Frale papille. 0 6 4 o¡Etilcorpoin [chiena habbíai con
Sotto le mamellc. o 9 4 o tomi del corpo in faeda •
Per la cintura. o 8 4- ° Et la fiífura fra le natiche fia • 0,6 810
Perl'vmbilico. I
1 1 12. I IIcalcagno. 0'19°
Perla cofda. 1 2. 8 o' Quefto corpo ancora G. puo rin
lui liano diftanti gli offi fra loro. ° 9 1 ° chiuderein vn circolo il quale
Per fotto'l ventre. 1 ~ °
o tocchi l'cllremitadi delle mani,
Per lo principio delle partí natu- & de i piedi come efiato dmo
raH. 1 2. 9 ° aleune volee da noio & IPiegaro
SottQ l'ifieife parti. ° 6 4 ° n elli eJfempi •

Sommitl

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D~ 1 eoR P1 H V M A N 1, LIB. H. 63
~~:p:::---"" Sommica del capo.
Giro de i capclli •
Fronce.
Sopracigli.
NaCo.
Mento.
Sommita delle fpalIe.
Cauo della gola.
Sopra gli oai deBe fpalle •
Gli om deU·ill:elfe.

Afcelle.
Papille.
Sotto lemamelIe.

Cintura.
Belico.

Capi delli offi dcma corda.


Sono'l ventre.
Principio delleparti naturali
SottO l'ifieffe.
Sotto le natiche.

Soleo deUa corcia.

Sopra'} genocchio.
A mezo l'ifielfo •
Soeto l'ifielfo.

)tJ.¡ Sotto'} ventrÍCello efteriore.


Sotto l'iatedore.
. I tt-
tS e 3b

"L~ Monte deJ pied~


Sotto'l taloneo
B. N. Inr.
Pianra. estampas
(
n.O A

L i

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.D E L L A S 1 M M E TR I A

B.N. Inl
68tam~.
n.- tJ

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DE 1 CORPI HVMANI; LIB. II~

.,

8. N. In,.
8atamp18

~LI ...

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DEL L A S 1 M M E TRI A:
alb¡c d a bcd
Jn queíl:o, che fegue defcriuero la Hauendo notate queíl:e alrezze ca
forma di vn'huotllo di lunga fra me eflato detto fi deonodcfcri-
tura)& magro, il quale potra fer uere le larghezze del carpo in
uire per cifempio ,a chi voleife profilo ,& a dirittura).se prima
fare vn corpo alquamo lungo. del fatto in profilo.
Taleadunque Canila fua mifura. Per lo giro de icapelli . 047 o
Dalla fommita del capo al giro de Per la frome . o6 1 1
i capelli . o 7 o o Pcr li fopracigli . o67o
ABa fronte . o 1 8 01 Perlo nafo o o 5 8 t?
Fin fotto') mento. o 7 o 01 Perlo labro fupedore o o 5 :1. o
Alta fommita delIe fpalle. o 8 o¡o,Per lo colla [o[[O'j mento. o 34,0
A gli oíli ddle fpalle. I o ülo¡per la fommitadelle fpalle. o ; ,7 o
AlIa c3uitidella gola. 1 o 9 01 Per Ji ofsi delle fpalle. o '4 13 o
Di quialla fommlca del pecto. o , 9 o¡PerIa cauica della gola. 015~0 o
Finfottol'.tfceHadinanzi. o, 30¡Ferlopetto. 01¡¡10
Fin (otto l'afcclla di dietro. o J 8 o,Prelfo l'afcella. °75 °
Alle papille. 04 4 O,Perlepupilleo 0
17\6\ 1
SortolemammeUe.
Fin fotto'lpetto.
05 15 O¡Sottolemammelle.
°1710 0j50tto'1 petto.
°:71 1
°,7 0 ,°

AllacÍmura. rOO o,PerIacímura. ° 5 88,0
DiquiaU'vmbilico, 0/2. O o·Perl'vmbilico. o 5 1 '0
Al lino della corcia. 02. 5 o! Perlo lino delIa cofda. 06 1°1 0
Alla [ommitidellacorcia. 0,5:9 ¡o¡Per liofsi della corda. 077 o
A i membri virili. o 7 5 0ter li membri virili,& natiche. o 71 °1°1
AU'eftremita delle natiche • 1 o o 0IIUí la corda fiao o 54 o
Diquialfolcodella cofcia o 04- 5 o Pcrlofo160 della cofcia. o 51:1.!01
Fin fopra'l genocchio. o 9 1 Itsopta'J gcnocchio • ° J 8°
Amezo'lgenocchio. 1 r 8 ° Permezo'lgenocchío. o 3 ¡:l.lo
Di qui fin [otto'l genocchio • o 1 6 0 Socto ¡'¡íl:elfo •
1
o 3 i 0iO
Al ventricello efleriore. 06 1:1. o¡Permezo1agamba: o· 31611.
AIl'imeriore. o 6,8 o\Sotto'j ventriceUo efteriore. o ; 4 '1 °
Al monte del piede. 1 4 8 o/sorto l'interiore. o 3o °
Finfotto'ltaloneefierioreo 1 5 6 o NelfinedeIlagamba. 0 1 :1. o o
Fin Cotto la piauta. 1 7 3 °
Per lo monte del piede. 0 ,2 3 o
11 piede lia luogo. o 8 5 o Socto'l talone efteriore) & per 10 ,
Qgefio ha il braccio. piede. o' 3 5 o
Dalla fpalla allegaméco del cubito, 1 o 6 o A quefie aggiongerai le mifure del
Da quefio 1egamcnto alla giontu- braccio in quefia modo o
ra della mano. o 8 5 o perla fpalla. ~
Dalla giontura deIla mano all'efire pcr ti mufcoli.
mitadeiditi~ 05 4o

Perlo

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DEI e o R PI H V M A N 1, LIB. lI. 65
a,blcd. a¡bcd
Per lo legamento del cubico. o 2. 1 o Ncl fine delIa gamba. o1 2 o
Sotw quefio. 1
0 2. 2 o Per lo monte del piede,e taloue.
1
0 J 6o
PerTa giontura deTIa mano. o 1 2. o Satto i taloni per lo piede. 0 1 5o
1
Per la palma • o 1 4 o 11 piede per ¡'eftremita de i diti • o 3 o o
Le ft'guemi Gano le Iarghezze del Il braecio (i faeda coli . !
corpo in dirtttura. . Pedí mufcolilargo. o 2. 2 o
Per la fommita del capo. o 4 4 o Sotro'llegamento del cubito. o 2 ,. 6
1
Per la fronte • o 5 ,. 1o Per la Iegarura delIa mano. 0 1 4 o
1
Perli fopracigli. o 5 2. 10 La palma lia • 0 2. 5 o
Per le orecchie . o 51 8 o Dipoi tu deui fpiegarequefie mifu
Per lo naCo, e bocea. o 4 3 o re in tutti Cre i corpi coi dcbiti
Per lo colla' preífo'¡ mento. o 3 1 o contorni , come fpeffo habbia-
Per la fommitidelle fpalle. o JI(í o mo inlignato,& dimofirato ne i
Sopra la cauitadella gola. ó 8 '8'0 fuoi dretnpi.Et iI corpo in fchie
Perla cauira delta gola. 1 1 12. 1 na rinchiuderai nei cótorni del
luj fiano difiantii capi deUi offi. o 9;4 o corpoin faeda,
Perlo petto,e fpalle • 1 13 2. o, La filfura fra le nat iche. O 5. 8 o
Fra l'afcelle. o '9 o o¡llcalcagno fia. o 16 o
Fra le aCCelle di di etro. 1 14 °1 0 Li lludíofi deono auertire in que-
Perle papille. 017010 fie mirure) che le larghezze del
Sorto le mamelle. 0'9 6 0 carpo in profilo,ehe fono la fua,
Nel fine del petto folo o 9 0 10 groífezza fono minori per tut-
Per la cintura. o 8 1 I o to'l tronco del corpo,delle miru
1

Per 1 vmbiJico. o 911 o re del carpo in faccia, Ma per


Per lo fino delle corde • o 9 1010 tutta la corda. & gamba fono
Perla corda. 1 ;0'0 o maggiori. OltreacdoGdeue fa-
lui fiano diftami fra loro glioffi, 0¡7 ¡51 o pere-, che non faradi molta fati-
Per li membri virili • o 9 9 o ca,[e ad aleuno piaced,il confi·
Per la cofcia fottolenatiche, el 417o derare con quefiemifure anco-
Per lo foleo della cofcia. \1) 3,7 o ra le imagini defcritte nel pri-
Sopra'l genocchio. o 2.18 o roo libro. Tu deui anca raccor-
PG1r mezo'! genocchio • o 2. 6 o darti iI modo di variare i1 capo
Sotto'11'iftdfo. o 2 6 del quale tante volee ho parla-
o
Per mezo la gamba. o 3 2. oto. Percioche quando il capo fi
Sotto'1 ventriceUo di fuora. 02. 8 o fadiuerfo tutta l'effigie delcor-
Di dentro. O!2 5 o po pare anco diuerfa.

Somm¡~

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DELLA SIMMETRIA

g , r"'-'A~-
a;f.l1l. e _\-
Sommita de1capo...........______~$~~--......
G ira de i capeUi •
t" JIY 7' I(¿'" ". )
~ \lC~g~~
_t&:¡J
Fronte.
Sopracigli.
Nafo.
,e ,(1..
i
(.1 1 c. Memo.
Sárnica de I1e fpalIe
h~1
~~H Sopra gIi offi delle
la. e .'1. fpalle.
'~be r,9f.
~!l6cr "',~ Cauo della gola .
{,
39 .f' 7

J,e,
, Perto.
: J>~ 3C _ 17> be;\
~!)5 1¡:;O~
Sotto ¡'aCeella di-
nanzi.
,7' Lepapille.
Soteo le mamelle.
J cy ~ \~. t Sono'l petto •
~ '-' f~ ~ La cintura.

1W"~ 1. ~ 1 Il>'g
11Belico.

70
,rL:
se "~
r' tf7'.· 1;.-
Sino della corda.

Capi degli offi del


1e '7' la eofría.
'la..- \ -I JL
: ~
1)ani naturali •
4 ~ '-- lb .; Sotto le natiche .
'fe
~ 6
I e ..... I.é:.'l. So leo dclla eoreia .
ID t
1 i(

la.,
16
,../ Sopra'l gcnocchio.

~
'te
r (~~
~
A mezo l'¡fidfo •
l Il \¿L~JD ~~
Sotto l'ifieífo •
.t3 Ge 6\h
'le ~3f
D

6'~e
G ,lA.
.. e
,~
b
Sotto'l vemrieello
di dentro •
1t1-
11'
Se:.
'2.t
I '"
5~ ~1 Mont e del piede.
tiC f!l& ~ Sotto'} raIone •
_.- b-.:$ -- .......~ Piaota del piede.
.. .. 8 'J'
,..
4214;;e »

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DEI e o R P 1· H V M A N r, LIB. JI. 66

NK

B.N. In••
ealamp' a
n"

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PELJ.A stMMETRIA
a b, d
1\ quello corpo di huomo aggiun biamo detto.
gerernQinqucll:o,!=hefegu~ vn PerlogirodeicapeIli. 037 o
corpo di danna conucnicme ¡l Per Jafronte . o 55o
lui,le cui alte;lZe liana quelle • Pcr Ji fopradgli. p 6~ o
palIafon,miti~e1!;apotin í1lgiro Perlooafa. .0 5 5 o
de i capelli " o 0 5 9 ¡Perlo labro fuperiore,& ~eruice, 9 5 o o
Alla {ronce, o 1 2 o Per lo memo e colla.
1
0-1 7 o
Finfot~o'lmento. 01 6 7,olluiilcoJlolia.
1
028 o
AUaf<>m. m.itidellefpalle. 01 8 2 ¡Q¡perlafommitidellefPalle. 03 1 9
A gli oll¡ deIle fpalle , 1 o; 6 Jlrer liom ddle fpalle. o45Q
AI.la c~uiddella gola. 1 I1 12 10 Perla cauita dcUa gola. o 5 0 19
DI qUl alla fommíta del petto, 6
° 1 1 1° !Perlo petto,'
1 ° 6 5' 1°
Sano l'afcella. p 3 ¡210 Preífo \'aCcella. °'7°: 0
Sot[ol'afcell~didietro, 0;39,J?erkpqpille, 0!7 o '9
AUe NpiJIe , °14 8 ° Sacro le mameUe. o62 o
Sotto le mammelle, o 6, 1 jo Per la cintura. o 5 5' °
Alla cintura. 1 1 ¡2. o !Perl·vmbili~o.
1 °16 17, °
Piquiall'vmbi1ico, oII:3¡z Perlacoí(¡a. 98 8.0
Alla fommita della cofda. 9,6 0:0 Pcr lo principio delIe parti natu· 1I
A.lprincipiodelIepaninacurali, 082.'<;>1 rali~ . 07 14 ,0
Sorro a quelle partí. 7
o 8 o Pcr fotto quelle parti. o 710 °
AIl'efrremitadellenatiche. 09 f lo Perla ~ofcia {(mo lenatiche:. 0:62.0
Di qui alío leo deJla cofci~ • 0: 4 5 q Pcr lo foJeo della coreía ~ Q 5 3 °

Sopra'lgenoccqio. 0,9 f,o Sopra'¡ genoq;hio. 03 80


A me~o'l genocchio. 1,1 6 q Pcr mezo!l genocchio ~ o 32 o
pa me~o'l genoc~hiQ tin [ottq ¡'i-
ficífo.-
I! I json f'lfidlo.
o
o! 1 ,6 o Per mezo la gamba.
o 'lO o
o 315 o
JI fine del ventricello di fuora. °1 6 2' o Sott'! ventrkdlo di fuora, o 3 2. o
Di dentro. ." o 6 9 0, Sorro !'jnteriore. o2 9o
IllOOnre del piede. 114 'o, Q Nd fine: della gábaoueepiu frret.
Fin fotto'l taJoneellriorc! 1 5 1°1°1 tao o2 oo
1
Alla pianta . 1 6 5, o Per lo monte del piede • o 2. 1 o
11 piede tia lungo. °1 8 4 1°ISOttQ ji talone efteriore, &. per lo
Q:lefte Gano le mifure del braccio~ 1 . piede. p 53O
D.llla [palla a1legaméro del cubito o 9 7 0 ' Dipoi facciafi il braccio con que-
Da3uello legan/emo alla giontu- fie mifure!
ra della mano. 1Per la fpalla. o 36 o
Dalla giócura aU'ellremitade ¡d¡ti 0; 9\'0 ° Perli JIlufculi, o 33o
p:poi kriuerai le larghezzc.1& pri - Q 5' 4 q Per lo legaml!'nto del cubico. o2 ) o
ma del copo in pro filo ,che fono Sorto'l medcfimo • o z, o
Je ~roífezze? come fpeífo hab- Perla giontur~ dell¡l mano, o I 2lo

Lapalmil

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DEI e o R P [ H V 1\1 A N T, L 1 B. 1 r. 67
¡abcld a~cd
pa palma fia. o 1 4 o ~otto le n3dche. o 5 8o
Dipoi noterai le larghczze del cor- Perlo foleo ddla corcia. o 4 8o
po in faeda in quella guifa. Sopra'l genccchio. o 3 5o
Per lo giro de i capelli. o 3 6 o Per mezo'l genocchio. o 3oo
Perla fommita della fronre. ° 5 1 ° Sorto·1 genocchio. o 2 8 01
Per mezo la frootl: . o 5 5 o Per mezo la gamba. o3 ,jol
Per Ji fopracigli. o )' 2. ° Sarco'! ventricelIo di fuara. ° 2 91 0 ¡
Per le orecchie . o 5 6 o Sorra l'interiore. o 2. 7 o
Perlo lJafo, e bocea. 014 lo o
í Perla parre piil fl:retta della gamba. J 2. o
Per lo eolio fotto'l mento. 0 2. 8 o Per Ji taloni,& monte del pic:de. o I 6o
1
Perlafommiddellefpalle. 0130:0¡Sottol'ift:elIopcrlopiede. al 5 o
Perlí olIi delle fpalle. -:>1 8 )' ¡o¡Il piedc per l'eHremita de iditi fia. 0 2. 91°
Per la cauiradella gola. °19 8 ° Qucfie mifure fiano del braccio.
1
lui fian,) diítanci fra loro li offi. o 8 4 o Per Ii mufcoli. o 2. 2. 1o
Per lo petto)c fpalle • 11 1 510 ISopra'llegamento del cubito. °12. 0 1010,
Fra l'arcelle. °1 7 31 0 Sono'l medcfimo • o 2. 5
101
Frale arcelledi dictro. 019 o o Per la legatura della mano.· Ol¡ 3
PerlcpapiUe. 0 7 o o Perla palma •
18 02.4 101
Sotro le mamelle. °1 o 1lO Dipoi fpieg~rai quefle imagini co
Ptr la cintura. 0 7 30 i coutorni conuenienti al feífo.&
Per l'ombilico • o199:° i1 corpo in fchiena lia chiufo oe i
Pcr la corcía. 1 112.; o contorni del corpo jn dirittura ,
luí [¡¡no diftanri j capi de gli offi. o 8 o o & al!a filfura fi'a le oatiche darai. 0 15 5' o
Pcr lo principio delle partí natu- I 11 calcagno tia. o1 6 o
rali . ¡ 1 410 Le quai cofe mue {j pofsono ve·
Satto quefie parri. ¡ 1 3 o dere nei fcguenti elfempi.

Sommi~

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D E~L L A S 1 M M E TRI A

Sommita del capo.


Giro de i capdli.
Fronte.
Sopracigti.
N.lfo.
M:.:nto.
Sórnica deUe fpalle
Sopra l' oifa ddie
fpalle.
eauo dclla gola.
Pecto •
ACecHa dinanzi.
Le papille.
SOtlO le mame lle.
Sotto'i petto •

Cintura.
Il Bclico.

La cof(;Ía.
Prillcip io dt:'ile par
ti naturali •
Sorto 1'1 íh:ifc •
Sarto le natiche.
So leo dcHa. coR¡a.

1 fl-
'. b "--..,..¡....---.¡ Sopra'¡ genacchio.
d!:(:
Amezo l'¡fidfo.

.-
Sotto l'~ifo •

Sotto'l ventriceUq
difuora •
pidemro f

Monte del piede.


.. Satto'l talaue .
- ""-~-_-.\_~::-:--;¡¡;;¡;¡.J.ll-. Pi anta del pie de, !!!_.~_.....-.."........="""'~,--~~¡~L.I.lJ_-:
,..,.-~ i : - -....., ~

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D Ji' 1 e o R. P 1 H V M A N 1, LIB. 1 l. 63

• B.N. ínf,
eltimpla
o" e
M i

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DELLA SIMMETRIA
Nd finedi queno ljbrojnfi,.~neremmo il modo piu certo~ &: l'iu efquifico di quello.
c'habbiamo fatto fin hora, di formarr: dui capi di buorno) Uehe (i dcuefarcin que-
n'a guifa. . .
Prima tu farai vn quadrato l'eI modo, c'habblamo infegnaro nel pa(fato libro. iI quaTe
feruira per lo capo in pro filo • i cui lati fiano la [mima parte dell'alrczza di tutra l'imagi-
ne ,i quali potrai ancora fare I'ottaua)~ nel rdl:ame nondimcno !cruare le medetime mi
fure,che ti infegnetanno nel quadrato dell~ fctritna parte.& cOÍ! ru noterai prima dd qua
drato illato dinanzi A,& HIato di dimo B. illato trauerfale di fopra C. & illato di foc-
to D. Dípoi diuiderai quefta fmima parte, c'pabbiamo derto in otto pani vguali, cioe i
numeri, che cOme w deu; rkordarri figna/limo con la b. & il numero in di eci parricelIe
e.
íignate C9n la & con quefie mjfurar~mo le pani dd capo def,riuenclo primá le linee
perpendicolari in quella guifa.
Dall' A lantano all'mdictro b.o. c. 9 .tirerai vna linea perpendicolare,Ja quaJe fia notara
con la E.~ qucfia tocehi l'efiremir3 dclla pupílla,& le /Jarid di décro. Dipoi farai la lioea
f.lontana dall'A.b.1 .c.8.1a quale rocchi l'efiremica de i fopracigli verfo le tempie, & I'an-
gola viciao dtU'occhio fia pofio in mezo fra la E. & la F. Dipoi (arai la rerza linea per-
pendicolar~) la quale lil G lont;u~3 qal1'A p inclietro b. }.c. 5. ~dlo tennjni l'dlremita
dcJI'orecchI3,
Dipoi {araí la linea l.1a qualc fia lontana dalla, 13. a. Lb. 3. preffo la quale il capo di die
tro s'vni [ca con la ceru ice. Farai poi la linea K.lontano dalla B. a.o. b .7. quella tocchi nelIa
parte di fopra iI giro de i capelli.& di Cotto la ceruice prelfo la linea trauerfale D.u deono
poi fare le lin ce trauerfali paralleli, fotto la linea ~rauerfaJe C. farai la linea L.lontano da
eífa C.a. 2o.b. 6. quella lia il termine de i capelli fopra la fronte. Diuiderai poi la C. L. con
vn'altra trauerfale per mezo notata con la M. & quefia paffera per lo giro de i capeIli , &::
iui fegher~ la perpendicolare K. Pipoi diuider!li la L D.con due linee N. O. in tre vguali
fpadj. la linea N,paffera per li fopracigli,.s? per la Commita dell'orecchic,& la O.toc,hera
la fommira '-id nafo,& la parte inferíore dell'orec!;hia, píuiderai poi O. D. !;on lalinea P.
per mezo,&queLla tocchi la fommir;l del mento.Diuiderai ancora la O.P,permezo con
la linea Q & quella palIi per mezo la boc~. Di uiderai ancora N. O.per mezo con la linea
R. & oello fpado difópra vi metcer~i tuteo 1'0cchio.Diuiderai ancora la R.O. in Cene par
ti vguali,& di uiderai tre fpacij ¡nferiod con la linea S.la quale rocchi la {ommira delle oa-
¡id di fuora,& l'infaiore parte dell'ore(:chia deera oricchina lia comprefa fra la S.O.Gano
poi rifare du¡:linee obJiche l'vna tirara dal;~Jngolo] iI quale~chiufodal1a linea perpendi-
colare E.alla trauerfale e, all'angolo dcHa petpcilldicolare A.&la trauerfale O fopra que
lla tia formara la [¡'ome fra la rraue¡fale L.N.ma jI nafa fotro fra le trauerrali N. O. l'alrra
obliq dercenda dall'angolo del lato retto ,A, &; la traucrfa N indierro aU'angolo della per
pel'ldicolare E.& dcHa traucrfale D.con quella u terminino ambi duoí i labri,& l'efiremi-
ri del memo. Le qU;li lineecoft diuW: fpiegherailaforma del capo con le fue linee in 010
do tale,che fi faeda la rotondita del capo,che tocchi;ld H. perpeodicolare con la fqnrni.
a.
ta,& poi G uolci al lato c.~ la parte di dieero del capo tocchi Hlaeo fra le linee uauer!a.
li L. N.l'inclinatione del colla poi cioe la fUil groffezza úa della (:ornmiffl,lrª del capo con
ceruke al gorgozolo a+b.5 .le quai eofe ultte babbiamo fpíegate ne i feguentí effempi có
ogni diligenza. Ma perche '¿ po/libile\ che qucfl:o capo in alcuo luogo paia pi4 grande di
quello , che comporta la ragionedeU'imagine propolla, lo potrai fare minore in qudl:o
modo. Facciafi la rotódita deUa fQmIDita del capo in mezo fra e.M.linee trauerrali pref-
fole perpendicolari G. H. ~ la parte di ¿icm;) del capo allalinea K. in,mezo le lince tra-
uerfali L.N .Dipoi preífo J;¡ cornmiífura deII:¡ parte di dimo del capo piegherai la cervice
uella linea O, che (ia diftante daI lato a.a.I. b.8. Dipoi ru volgerai indierro al Iaro D. &:
alla Derpendicolare I. Vorrei,che diligent{:m~nte tu lntendeffi l't.llO,& 1altro modo.Per-
che non fenza cagione habbiamo fpiigatOílmbeduc quefie vie.Etquefia uaJa defcrittio..
m: di una celta dclle que) c'habbiamo prDpofio, '

Ne1

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DE CORPI HVMANJ, Lln. 11. 69
Nel meddimo modo tu deuifare vn quadrato,come tu hai farto ditopra, cioe che'¡la·
to retro dinanzi úa norato con la A.& illato di dietro con la B. & il lato fup-::riore de i era
uerfi 5a notato có la P. & l'inferiore conla K. in quell:o quadrato prima farai le linee per-
pendicolal i in queno modo ne farai vR,a lungí dall'A.adictro ,A,I,B,I,la guaJe fia la C. que
fia tocchi ¡'dl:remira dél1a pupiUa, & le parti dl:reme delIe nadó verfo le orecchie. Farai
poi vn'a!rra linca lont;¡oQ "al!' A. adícrro f., 2" 6, 2" & Gapotata con la D.la quale rocchí
J fopracigli, & fopra la lioe.?,.K tbcchi la p'aue vltima dehnenrO". Gli angoli poi de gIl oc-
chi preffo le tempie fiano terminari in mezQ ~'a C. & D. Faraj ancora la Iinca E.lantano
dall' A~a,4,6)o,La quate tocchi l'orccdtia,oue na.rc~ dallc rempie.& pr,dló la meclefima la
fommiti del capo racle illa.to l.Tirerai vnhltta linmetata F.lomano daH' A aU'lOdictro
a,5 .6,0. La quale terminera ¡'orccchia ,frH'merai lmcor~ la linea G. ~ontano del lato B,
a.5 .6.0. la quale cocchí la ceruice,& noti fa cpmmt(fura'(lcl capo di dietro con la (eruiee.
Farai poí le linee trauerfali parallde in quello modo . ~OOtano dalla trauerfale P. verfo
aU'jngiu a.O. 6.8. farai vna linea trauerfale norara 1.180 quale rocchi iI giro de i capelli
prc:fio la perpendicolare G.Farai ancora forto la r, la linea trauerfale M.lontano a. 1.6.4.
la q uale cocchi la radice de i capelli fopra la frome. Dipoi diuiderai la M.K. có due linee
N.O.in rre vguali fpaci.& la linea N, paífed per li [opracigllt\tJ.1pcr la ÍQmmiti delle orce
4::hie. & I:.t linea O. toccherii fotto'l na!o, & [otto l'orecchia, IX preffo la medellm:W1 capo
finid oella ceruice. Ee diqui il eolio fino al gorgozolo Cara gro(fo a. 4.6.6. Farai vn'altra
lioea notara con la P.N. [otto la N.Iontana a. r .6.0.& fra P. N.Ga runo rocchio, & gli an
goli ll:aranoo jn mezo. Farai parimeme la linea R. fopra la 0.3.0.1'. S.Ia qualethcchera le
parti piit alce dell'orecchíc,ma l'orecchina fi accommodera, fra la K& la O.~l·:li ancora
la IineaS.fopra la A,a. 1.6.9.1a qualetocchi la rommitadd mepto (piuideral poi la Q. S.
(on la linea Tper mezo, la quale paífera per la bocea, tirerai poile due obliche, vna dall'
angolo dcHa perpendicolare A. & della trauerfalc N '- alI'aogt.lo de11a perpendieolare C.
& della traucrfal'e K. fopra la prima fi formí la fronté fra M. N. & il nafo fotto la N.O.
preífo l'aln'a li formera ilIabro,la bocca,& jI mento,Et co[¡ haucndo notate tutre le par-
ti con linee rerte ti deo no accommodarui i Cuoi eonuenicnti contorni, come noi habbia.
mo fatto ue i fottopofii eifempi. fi deue fapere ancora, ehe nel meddimo modo fi pofi()-
no ricercare le rnifure..de tutti i membri delle fue altezze, come per eífempio mettalj la
gamba. dal mezo del g,enocchio fino fotto', talone qudla rara l'altezza. da quefia ricerche
rai le Jarghezze,eome per elfempÍo farai la gamba nel mezo,cioe oue epiu.grolfa, la quar
ta paree dell'altezza,& la meta di quefia quma farai per Ji raloni. Er nel medellmo modo
2 tuo arbitrio pottai fare in ciafcheduno membro ) ritrQuando diligentemente tutee le
fue mifure. •
Hora qudl:o fia il fine del feeondo libro delle mifure de j corpi diritti . Qlle fiarni Ieci.
to dimandare pf;rdono a i Lettoti de gli errad, che fodi ritroueranoo nelle pitture de gli
eífempi. Percioche non poiliamo noi rendere canto de i vitij dell'incaglio, nc mantenere
neI ellO vero elfere le fiampe di legno,ne fare alrre co[e tali,che fuperano le noQre forze.
Le eofe nondimeno pertenenti alla Ccritrura ú poffono corrcggere ,& fi úamo affaticati
con bgoi eura,& per Ieuare quelli,che erano nella imprellione Ladna,che erano rnolti,&
importanti, &: per fare,che l'opera fulfe fiampara correniffima ,non fi puo pero fare tan-
to,che non veDe COrra aleuno. iI quale deue elfere leuato daIli fiudiofi Lettori •

M 3 DELLA

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DELLA SrMMET. DE I CORPI HVM. 1..1 B. U,

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IL FINE PEL SECONDO LIBRO.


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B.N. 101.

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DELLA SIMMETRIA P E 1 e o R P 1 H VMANI LIB. 1 JI. 71

Linea dellalunof..
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Linea principale •

Linea delIa breo·Ita.

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B.N. lov. HauendQ

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DEL'LA SIMMETRIA
DE 1 CORPI ,HVMA.NI,
DI ALBERT,O DVRERO
PITTORE, E GEOMETRA
CHI.ARISSIMO.
L 1 B R O TER Z O.
1
N'uouamellte tradotto dalla Iingua LatÍna neIla Italiana....
DA M. Gro. PAOLO GALLVCCIO SALODIANO.

"DeUa --varieta dcUe figure.


N queno noftro terzo Ubro di pittura,ci habbiamo propofto nel..
l'animo di mofirare aleune ragioniper mezo deIle quali fi potra-
no variare le figure, c'habbiamo defcritte di[opra Cecondo la fila
proportione,&fra loro,talcheogniuno a fuo arbitrio le potra fa
re piiI grandi, e piiI picciole, come le parera ralche pareranno.
in qucHe turte le eofe diuerfe, & non bauere oe I'¡fre(fa figura,ne
l'ifidre flgurc,ehe fono oelle fuperiori. Et habbiamo determina-
to di [piegare queflo nelle imagini "kili buomioi) delle donne,
& de iputti. '
Prima quefro deue etfere noto, e manifefio) dionde fogliano nafccre le varietadi delle
:figure. Prima fuole auuenire quefto perla contrariera ddle mifure, & quando i contrari
s'unifcono infieme piiI chiaramente ti uedé quefio. i1 che non accafca quando s'unircono
i limili.~efio genere ha q uefre differenze.
GrantiC:. Picciolo.
Lungo. Breue •
Difiefo. Ril1:retto.
Graífo. Magro.
Be tutte quefie fono differcncc della quantira.Pcn;he confifiono ndljggiongere, & nel
)0 fminuire,nel molto,& nel poco, .
L'alrrQ genere,e la qualira,nella quate rono le differenze delleetadi, come della giouen
tu,della vecchiezz3,dello fiato del corpo,come fe egli tia macilemo,ouero graífo.duro, o
molle •Del la forma,come fe gli {¡a bello,& amabile.o brutro, & ingrato.Parimemi dell'ba
bito,fe epiegato,o retro, vguaIe,o ineguale,fublime,& al[o.o humile)e bafio,rotoodo, an-
galofo.Acuro l'Ozzo,pofio diritto,o in trauerfo, oblico,la poíidone ancora fra le fue dif-
fereóze,che fono da parte defrra, da linifl:ra,dinanzi,di dieero, difopra di fono •
Quefie fono Iediffercnze,per le quali fe ricercano le diuerlitadi delle figure:i cui etfem
pi ordinatameme metcremo in quello, che (egue ne i quali conú fie la romma di quena
domina.Et prima propongafi la differenza del grande,e picciolo. Quefta {i deue conlide-
rare in duoi madi. Primo di un totta ver[o vn curto per la qual cofa runo íi chiami gran-
de,&: 1altro picciolo : Dei quali nondimeno puo etfere limilitudine, & quafi la meddlma
faccia.Parimcnti quefii corpi nei quali fi mena la medeGma proponione delle parti li por
fono fare,e grandi , e piccioli: come vf'ggiamo , che fi fa nei diílegni • Perció che li come
vogliono farú oelle caree cafe regali di forma adombrata ce fi ogniuno dice, & tiene,che
uo globo di diametro lungo íla {¡mile ad un globo di diametro breue .Et guando {j auerrif
le quet1a differenza ndle parti,ne fegue la diffimilirodine del tutto verfú'l nato, come fe
aleuno ordinera un corpOJe habbiail fiancC' a!qcanto pHI grande di quello ,che li deu(\~
le pani

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DELLA SIMMETRIA
le paiti inferiori piu piC¡CÍoH. Egli porra fare~i mc;'deli mo in t~rc le paí'ti del carpo, le gua
li diift:renze,o varietadi POf[olló eífere io6nite.Et ufamo q~fl:i n01114 di grandi,c piccio-
Ji átpecfo a quelle COfé,ddle quaii;quelie fono pofl:e fra loro. ' -
La [econda díftcrcllza fu detI;f largQezza;~ breuic:l1. VórI'a dunque alcuno alIungare.
ouerO accortiar~lclJt1a párticolare figura, come-farebbe per eífcmpio quCila,ch'e nel pri
mo libro de[critta nel primo Juogo, Jatql,lale ~ f1i huomo} co/tu; dunque l'1ucnira nella
prolilTitade lagracditade.& la direttezztt,ndl-t breuita poi la gt:alfemá,& lA e1lentione fe
condo la fua propria propqnjope.12t ,O)r)ltre (i faranno guefk cofefi dcono ritenere am-
bed uc le mifure dc1fa largheTZ3I, &trf)lI~b ,che (i veggbflo nora t~ne!la ngura priocí pa-
le. Ora fe ambedue le figure,cioe qucHa) unga]& gueHa brelJe rara accooomodJtJ all'altez
za dcli'imagine principak: al/hora quei fpad dellalarghtzz3,& deHa grdIf.'zla rirperro al
la conll:icutione di l'uoo]& ddl'alcl'f).,faranno digrandezz~ diul!:rfe,li fpací poi ddl'altez-
za,che fono conucniemi pirholheranno grandiffilna diffimiHmdine. Pcrchencl\'una farc-
mo anclare a maggjor dr,zza dalla figura porir¡¡cipale, & dall'a1tra, a maggior~ breuirade~
eífendo fatte,qucllepárti piu~g1"adJ.i,e (Jiu rmrette,& c[ucfie piü gro1fe,& piu diil:cfe~& in
quell:a guifa li pon'anuo allungare, & a~corciarc le ¡¡Irezze di ciafcheduno membr0 con-
uenienremente Era le linee notáte tl"al!crfali,che dimollrano le mifare delle altezze; ti fpa
d delle quali fe farai maggiore l';magine li fara maggiore]f~ minori fara piu picciola, nd-
Ie quali, come e flato detto,l¡: mifUl:e della IargheZZ1l ,e gróifezza oon faja diucr/a, ma fi
icorgenl,che queilo corpo fára aIlungaro,& quello accorciaro, quanrunque e ncll'una,&
ndl',llrra {¡ lia paniromoho dal principalt diífegno,fc'voIeffimo fpiegare quefio minuta-
~eote in ciafcheduna parte t,Jnw neli'¡¡llungarle quanto nelI'accorciarIc, la fatica fareb.
betróppo IUllga,& ai kttori farebbe molelta. Pcr il che noi habbiamo fpiegara quefl:a
dottrina in uniuerfak ~ & del modo di meterla in pratica fpiegarcmo in un triangolo,il
qua!e fi dc[edue in quefia guili •.
Farai una linea fra duoí pumi, preífo la qua!e fe ne facciano duc altre runa piu brcuc
l'alrra piu Junga,Ia pima lia ndla fegueme figura la A. B. la qua!e Ea eoil lunga come e la
figura prima di huomo nel primo llbro.Qgefl:afi deue diuidere eón linee trauerfali per la
fua altczza, Percio che tu [aí, che con quefie {¡ rnQflrano le alrezze-ddle pard: dai punti
díqudla linea A, B. tirerai ad un alrro punto pofl:o nella pane defira, e notato con la C.
due lince,!c quali toccandofi in quefl:o punto facciano il tdal1go1o, la CU! bare fia la A.B.
nel mcdeEmo punto. C.fiano tirate tutre le linee delJ'altezza. Dipoi prdIo qucfia linea
fiano tirate duc lince,eqllidifiami una maggiore, che fia notara con la F. & G. & quena
lia nella parte finiftra)l'alrr~ minore nella parte delira verfo il punto C. & quamo metce-
rai l'una,& raln'a piu kmano dalla lioel! di mezo tamo fara queIla rnaggiore,& quefta mi
nore. Per quell:e linee dunque1e linee dell'a.Jtezza ancora deono paffare conuenientemen
te,come la cofa ricerca. Q!!i [otto habbiamo di propria mano fpirgato guell:a figura la
quale félra utile a malte cofe,la qua le fia chiamata per nome variante. Perciccheper que-
fla {i variano le parti deHe cofc,& li fanno mirabili mut:ttioni delle {tatUE, {¡ nel aggrandir
le come nello fmiouirlc come fe ti pareífe di alIungare qualche prcpolla figura, l~ cui al-
tCZZJ (ia di fme fpad del [uo capo; all'altezza di otto,o noue capi ,ouerodiece. queHQ,:¡ e
aggíol1gere alIa fua altezza,che [ara fi-a la fommira del capo, & la pi ama lo [pacio di uno
di duoi,o ere tei1e,la qual cofa iíl:eJfa s'íoct'l1da del fminuirla ancora,Ora fe per caro tu vor
- rai allungare la figura ui accommodarai ancora iI capo alquanto píu lungQ,& tanto quan
to riccrchcra la forma dt'll'imagine propoila:accio che ti {erua la proponione, & ji deco-
ro,la qual cofa fi deue [eruare ancora nell'accorciade rifpetro all'accorciamento, una fe
vorrai mifurare all'hora ¡'altezza nao haueranno i capi vguali fpacii come haueuano pri
majo qudl:o luogo lia auifáto colui, che vorra feruirll di quefta nofl:ra moftrara ragione
di murare,che uoglíano affaticadi diligentemcnte,& con grande attentÍone, & feparara-
. menre ne1 modo di farele mani)& i picdi,c'habbi amo molb-ato di[opra .Percioche laco-
ra non efadIe .
Seguita la figura del ",ariance.

Linea

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DE CORPI HVMAN1, LIB. IIJ. 71.
Hauel'ldo dunquecofi di lli nce tutce quefie linee,come habbiamo infegn:tto,ft deue di-
poi fa re la forma deU'imagine,<he conujene, iI che non habbiamo po[U[O fare Delia fu-
periore carta pereífere pícdola ; ma l'habbiamo fatto nelle carte,che li:guono per li fpací
vguali,& conuenienri dell'altezze,feruando le debite mifuredi ciafcheduna,& quefia bab
hiamo f.mo Del modo,che noi dicemo. il q uale ti deue [eruare da qualunque vuole {eruir
fi di quefie mutationi.La figura fatta alIalinca F. G. fara piu gracile,e piu rifiretta alla U-
nea.D. E. piit groífa,e piu dillera • Ne minore vtile ti p()rtera quella variatione nei modi
de i corpí piu gracili,& piu grolli,.3f de i rillretti,& diClefi,che in quefli deHa lunghezza,&
brruira.Percio che non fara fuora di propofiro,ne difconuenienre,che tutre )'imagini {ja ..
no fatre nei efiempi di vguale altezza,accio che folo occupino }'aluzza di vna carta quan
tunq ue uano di llatura diffimili . Percioche effendo in quefia guifa polle in comparatio-
De fi fJnno leco[e piu,chiare,& piu manifefie.
In quefio modo 6 potranno variare ancora le parti feparate deIIe imagini,taIche aleu-
ne fiano variate aleune oo,nel qual caro turtO quelIo,che (j leuera di una,parte,6 deue ag
giongere ad un'altra il medeumo fi deue ¡otendere di ciaCchedulla linea trauerrale oell'al
tezza dell 'imagine,& coli pretfo a quefie dell'aKottigliarIe,& ingroIfarIe,& del firingerle,
& allargarle.Percioche ogni volta,che preífo la linea propofita, & principale,neI variante
di qua)& di la tu farai due linee 6 mafira in tutti i luoghi una cODueoiéte mutationedaU'
vna parte l'allungarc, nell'altra l'accorciare. Hora diremo in che modo poffaciafcheduno
Orfl;lre la Cua botega di quefio triangolo,&come,quando birogna,egli Cene pofia feruire.
Prima iui la linea"trauerfale del punto A. nel punt<;l B.la quale fija ferma in luogo cer-
to.Da quefio pUnto A.fi tiriJa linea A.C.la quale fiafermata oel pumo A. ma ua mobile
dd pumo.C.io modo tale, ,;he u gionga Del medefimo loco con la trauerfale A. B. & dal
pumo C.li poífa fare piu lontano,& piu appreffo,come ti páre. Ne vorrei,che aleuno s'i-
maginalIi,che io parlí qua di lioee~e puntí,come [ogUono i Geometri,i quali {j feruono dí
qudrecofein modotale ,che 1e eomprendono falo eo'l penliero. Percioche noihora
habbiamo l'occhio al1e opere ddlemani : nondimeno quantunque io voglia. cbe curte
. quefie cofe fiano t fpreíf'e , ti deo no riferire quefie cofe, a quelIa cerra, & inuariahi-
le certczza di quelle,che folo fi comprcndono con la mente. Ora quefio fara l'u[o di que-
Jte(;ofe, c'habbiamo dene. In una tauola preparata perquello effetto deui formare la Ii-
n~a A. B.& nel punto A. deui mettere vno picciolo pironcello,che fija fermo,alquale de-
vi appendere vo filo,che úa vguaJe,&:; alquanto forte,come farebbe di reta , & queno di-
ttenderai neU'alero puoro. C. il qual filo ne raprefemi quella linea mobile del medelimo
pumo. C.Ooppo quefio u.! [¡¡rai la perpendicolare D.E.in mezo la rrauerfale A.B.Ora ha-
uendo prepararo turte qlJefie linee jn quefia guifa deui fapere, che nella linea pel pendi-
colare D. E. fi dClle fi)rm:¡,re la parte,che ~u inrédi di allungare,ouero di accorciare in mo
do tale, che linifca, ripofandofinella linea trauerfale A. B. Dipoi tu difienderai il filo, il
guale fia p~r la linea A • .( .io modo tale,che difopra tocchila fommita della parte (onfii-
¡uite oella linea O.E.Olpoi farai queJla parte tamo lunga,quanro tu vorrai in c¡uefio roo
do.Farai la línea della lunghezza ricercaca innanzi la linea D.E.farai parimenti vna linea
pérpendicolare,la quale termini fopra'j filo difiefo della linea A. C. fotro la trauerfale A.
B.& suefia 63 per etTempio la F. G.fe vorrai fare piu breue la parte propofia ,farai il me.
deumodelIa linea della breuita,laquale parimend ua fiatuira nella trauerfale. A. B.dopo
la perpendicolare D.E.uerfo laA.& difoprauadcfinüa co'l filo ddlalinea A. C.&quella
tia p(:r dfempio la linea H . I . · .
Ora hauendo per ordioe poO:e le tre linee perpendicoJari nella linea trauerfale fogget
ta nella linea di mezo,ch'e la O. E.li metra lo fpacío della lungbezza propofia, & principa
1('.Nella F.G.1o fpacio alJungato,&nella H.I.lo aecordato, & Ialinea del filo A. C. dile-
gua qudlc cofe da tutre due le parri qnando {i alza alla fommita delJa linea E. D. Q!.Jefla
f:ofa puo clfere cómoda in innumerab ~ cofe,in quellecofe ancora,nelle quali non fi pof~
frmo dire i nomi delli [pací. Come fe non li poteíre nomioare quanro dcbhe tíTere lunga
quaJunquc paree come farebbe una.l..una. J. 5. 6. qua fotto habbiamo dechiararo quclto
in eífempio,accioche la nofira domina fi face1Te manifefia ancora a gli occhi. Qyc10 firo
mEto ¿ fiato chiamato da noi Ddigére, .rc.he fcrue alla elertione di quelle co!e,le quali in
qllolúque cofa propofia vogliamo fare maggiori,o minori.Et le feguenri figure fono fiate
tormate con quefii prccetti, & conl'aiuto di quefio firomenco, lequali {ono di huomo
per le

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· DELLA SIMMETRIA
per le lunge,& parte groífe.In quefi~ varietadi fi d~o~o ~uertj~e,chetutti.~ corpi,grandi
nell'aUungarli,ingrofiarli,& allar~arh)h~~no le part! pJl.~ dlllantl, & 9~a~}?lU prof~nd~,al
contrario quelli,che fi fanno curtl,che plU ~,onco~rono mfieme, &. pm ~IC~?e. DI qUl nc
viene, che i c;orpi piu gracili fono all~ora plU gratl da vedere, ~he 1 corpl plU gr?ili • Que~
Ro firomento ha quafi la figura,& d modo d'un quadrante) il quale nOlhabblamo deú-
gnato con lirJce, alquanto corue •
Figurtt del7Jeligente •

(~
~

1 G

Ora 6 deue fapére,che al1e llamre ddle feguemi imagini allungate , e flata aggionta la
quarra parta dell'alrczza dell'íficífe. Et fe aleuno vorra feruirfi di qucHa via douera accó·
modare il capo, che fia alquanto piu proportionaro, il ehe fe non fi faeefIe la figura pare-
rcbbe meno bella.Hauendo dunque leuato il memo verfo alla parte difopra, ouero tolro
via alquamo della fommita del eapo,eon l"aiuto del Deligemc {¡ deo no mifilrare le pard:
In quefii cfIcmpi noi non habbiamo leuato via parte aleuna della fommita: ma di li fino
fotto'l mento habbiamo fatto lo fpacío di due 15. dalla fommita del memo fino alla fom-
mita della fi:onte vna la. hauendo difiribuite tutte le parri delI'alrezza ca'l beneficio,dcl
Deligence la larghezza,& groJfezza,fia la fatra per l'innanzi. Habbiamo ancora pofio pref
fo le imagini gli dfempi dI quefii capi. lo fed lo fpado del piede , che fuffe lungo d ue I}.
percíoehe era riufci[O rroppo breue,& fpianallimo alquanto il monte del píecie. La bellez
za della figura ricercauaancora,ehe le gambe formate con la ragione della variatione fuf
fero piit gracili,& p¡ú rillrette: Ee li [pací dcIla groJfezza di quefia imagine habbiano me·
no dc1li fpací dclla imagine principale voa 5.0ra noi habbiamo con diligente mano fatto
.nelli elfempi tutte quelte cofe nel modo)che io ho giudicato,che ti debbano fare rettamé
te, & quefio in muele fueparti : acciochenon folocon parole, macon gli elfempiamae-
ttraffimo i 1egenri.
Qllanto poi alla figura accorciata oe eparfo di auifare,che nell a defcrictione del Va~
riame per la linea A. B. che ela linea principale dell'altezza tiral1imo due linee obliehe.le
quali nel mCZG della linea A. B. fe diuideífero vicendcuolmenre: quefiedunque tirare.
d~llla linea d~lIa lfíghezza F.G.Fjpra & forto tocc~nole linee C.F.& C. G.& dai puotidel
toceare di que{te habbiamo tirata la linea dcll'accorciarnento D. E.la figura della quale
hrcuica,fe ello li compareraalla principale altezza l1 fara in tutto groJfa, comeli fa con)o
1tromcntodel DdigcAte,l'altezza poi,& la larshczza fi deue fmiouire, fe noi vogliamo ac
commodarG aIl'¡lumana mifura.lI piedepoi tia vna 6. i cui eífempi habbiamo pofio qUl
fotto. De i guali, & dcHa nofira domina ogni uno potra fare qucHo, che Ji piacera cioc
piu lnnghiJe piu brcui.
Sommita

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DE eo R P 1 H V M A NI) LI B. 1 II. 73
--~:!"'T~----Sommita del capo.
Lafroflt<:.
Ifopradgli •
JI nafo.
11 mento.
Sómita delle fpalIe.
Cauid della gola.
11 petto.
/--"'r-_ Le ;fcelle •
Lepapille.
Sorto le papille.

Lacintura.
n belico.
Il lino delle carde.

Voffi delle corcie.


t---I----\'o:--- Sopra le: pani genie.
''r---f.----I~- Sotto l'jll:eíl"e.
~"""'t---""i-~- Sotto le natiche.

Soleo deUa corda.

1---1'--+--- Sopra'l genocchio.


Amezo l·lÍl:~ífo.
Sotto l'jl1:e{fo.

Sotto'l vetricdlo di
fuora.
Di dentro.

11s;;=====
r
Monte del piede.
Sotto'l ralone di fuo
rae
..........!)=.~.~~r==::~,¡ La piama.
BN IRI.
es I l1li&1
n."

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DELLA SIMMETRIA

Sommiti

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DEI e o lt P [ H V M A N 1; . LIB. 1 1 l.
r 7S
Sommira. del ~po
~--i--~--Giro de i capelh.
f----++--~;....-La fronte.
\--...".J..4-~~--Sopracigli ,

Nafo.
;:::...-...;:".¡.~-:7'---- Mento ~
t==::::::\=t~==== Sómita delJe (palIe.
Cauita delta gola.
J-----i¡--+-~-- Petto.

f-~-fI~-PapiUe .
'/-r-,---<>t-- Salto le mame lle. .

"¡-':::'-Io-~-~- Cintura.
Belico.
Sino delle carde.

I-----¡---o\+- Olfo delIe cor,íe.


Sopra i mebri genit~
:_--.:r'-'- Sona.

I-~-I----+- Sotto I~ natiche.

i---+-.J._--f--So1coddla cofcia ..

1-_+_-f-_ _ Sopra1 genocchfo.

,I,.l~-'¡"'--f----- Amero.
I--J--.....I...,"'----SOHO.

\-J._ _ _+-IL...-_ _ _ Sotto'I vétricellodi


fuora.
Di dentro•

.,..,..-,.¡-'!-----Monte del piede.


Sono'l talonee - N

,......-._.....- ..............u...Pianra.
) .

"
N

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DELLA SÍMMETR1A

B.N. tRV
estam,as

Mie parro

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DEI e o R. l' 1 r:r v Jvi A N" r. LIB.· lIT. %
Mi eparro trattare qn! anc,ora della J4,:ffh~t1za. dell .. J1111glíe7J.a, & brcuira f01'ra'J capo
tkCcritto ne! primo libro in vo quadriJarero cubico per mezo di linee trauerfali, e perpen
dicolarc diuilo.Quefio efe quello s'imendera in vn coho,in chemoc1o quefio (j dcue efié
derc,quefio e fatli piit alto,o piu bal1ú,& cono [cere q nato íi leui da gli fp:1ci delIa larghez.
zaaggiongendoui all'altezza,&fminuendoli quefra quanto li aggionga a queIla.Noi hab-
!
~iamo dillinta quefia. domina in due párti,in capo U?go,~ p!om!ne?te. Quefio facdaíi
in quena modo. FacClaft vn cubo quadrato quefio e s'lmagtnl neIl ammo"VO qua.dr~!tlgqlo
folido equilatero, ji quale fi chiama con nome proprio cubo. Et la fila a1'té~zá tia lo f¡Já:'
cio ddl'alrezza del capo defcritto diCopra nel primo libro,il quale capo habbiamo derro
princípale.Ora biíogna,che noí diciamo prima qllalche cofa del cubo auanti,che noi par-
liamo della de[crittione del capo, lia dunque in arbitrio di qualunque di alzarlo) od ab.
b¡¡ffarJoquanto li piace. ,
Prima la línea del cubo propofito,che in quello, e prima ó deue notare diropra có la Iet
tera B.& difotto con la A.queíl:a linea ti deue alzare quanro tu vuoi, & quefia alzara deui
notare con la A.C.dipoi tu deui eolloeare la linea A.C.io trauerfo, & mettere fopra que1
la perpendicolarmente Ialinca A.B.in modo tale,che co(i Gfacda la fquadra, il cui ango.
lo lia I. A. dipoi dal punto A.all'jndietro alIuogherai la linea A. C.ilfine della quale pro.
Iungatione fia la. D. coó nelIalinea trauerfale D.A. C. eífendo pofia la perpendicoJare A.
n.ti ved era dIcre polla in modo rale,che fara duoi angoli rettí dipoi con una linea tirata
difopra formerai un triangolo: dipoi aecommoda un lato di vo gnomone, o di rame, di °
leg'noalla linea oblica B.C.in modo tale, che I'angolo del gnomone toeehi iI punto B,dí-
poi titerai vna linea a rquadra dell'angolo del gnomone,la quale oue tu vederai tirata a
fquadra tagliare la linea trauerfale n.A. C,iui noterai la lettera E.le quai cofe hauédo fae
te faperai,che tu hauerai ritrouato vna linea proporcionara aIla linea A.B.& A.C.& que~
na,e la linea A. E. Dipoí fi deue rieercare la lfnea fra A. B.& A. E.in queO:o modo,gionge
infieme ambedue le lince A.B. & A. E. in modo tale,che paiano, deferiuere vna Cola linea
trauerfale ql1eO:a Ga la E.A.B. Dipoi tu dcui [are vna linea perpendicolare nel pUnto A. &
mene vn piede del compalfo nel mezo della linea E. A.B. & l altro piede al púto E. di poi
. \1olgelo firttl al pumo B. accio che lia defcritto vn femicircolo il quale. oue tagliera la li·
llca fatta perpendicolare nel punto A.fi deue not;1re con la F. quefio Cara lo (pacio de i la
tiddla larghezzadcl cubo,il quale [ara maggiore del prindpale) il cuí ecceifo. ¿ delignac()
Delia linea A. C.
Dm: f:J.\'e nel meJelimomodo volendoabbaífare iI cubo principale aedo, ehe fia parí-
mente in fuara alquato re non,che tutte le parti riufifcono di uerfe deIle r.rime • Percioche
{i come difopra l'a!tezza del cubo fu fatta pi ualta,cofi queO:a fia fatta plU baífa talche l'A.
Clla la linea della breuita la larghezzl poi tu deui rirrouare in quefia guifa~llato A.B.Ga
accómocata allalinea dclla breuita A. C.che,¿ traucrfale in modo tale, ehe ha a íC¡uadra.
Djpoi 01[1'a il punto A.li tiri indietro la linea A.laqnale finifca ne! punto D. Dipoi {j fae-
da laobliea aneorala quale lia B.C.Dipoi mwe il goomone có vn fuo lato a quefia ifief-
fa ob/iea B.C.in m9do tale,che-l'angolo fatto a fquadra toechi iI puntQ B¡ & la linea fatta
a fquadra tia tirata'nella linea trauerrale D.A.C.la q uale oue rara diuiCa farai jI pumo E.&
coti fara ritrouaca la prima linea della proportionefra le due A. B. & A. C. &:qu<:(lafia la
A.E.coCt poi rictrcherai l'aJtra linea della proponione.Gionge infieme le due linee A. n.
& A.E.coíi,che facciano vna rola linea trauerfale E. A. B. dipoi nd punto A. farai cadere
vna linea perpendicolarc,& metterai vn picde del compaífo nel mezo della linea E. A.B.
&: l'alero dal punto E.deCcriuerai vn femicireolo, & oue vederai ,che la Cua circunferenza
tagli la perpendicolare fopra'l pUnto. A.vi [arai il [egno. F. & quefia linea rara la lunghez-
~a cid fporgere in fuora del cubo abbaffato.La cui altezza fu la linea propona A. eJe figu
re ddle quai linee tutre fono polle Cepa raramente in quello,ch'¿ fegue inú¡;m e c9i coptor
ni,de tutee le partí delle tdle [atte oe i Cuoi cubi. ..
Sideue fapere,che nel fare la tefia,che lia pofia in faeda fi dcuc Icuarne vna quima del
la fija larghelza,eome ricerca la rnifura.Lo potraifare ancora in quefio modo. Propone la
Jal'ghezza di un cubo,che fporga in fuora,& abbaífato,otto llolte,& ql!efio frado diuider
lo in diece fpací vg uali,vno di qucfii dicce fpad fara larghezza della f¡¡ccía pofia in ¿jrit-
tura alquale fitirerala quadratura del cubo di onde fu farco fporto in fU01 a,& piu lungo,,-
<he largo.Ee in quefiaguiCa tu farai le linee della forma con l'aiutto del Deligcntc i iI q~t..
modo tu deui vfare per variare tutee le partí del corpo. ~
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© Biblioteca Nacional de España


DEL LA SIM ME TRI A
Cubo propriamcnte ~ e pdncipale •

Linea per brcuiarc.

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© Biblioteca Nacional de España


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Cubo pIlnclpale. .
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Vi fono-altre varietadi di cubi, per cagione de i quali ti ritmua diuetlid de limili c:tpi,
nelle fJcci e. Prihla fe tu farai la fuperfic~e fupcriore de 1cubo quadrata > & allargata, lOrro
poi tu De ¡eui tanto della fuperficie guadrata quamo la luperiore Cara piu larga. Et quefio
ifteíIo ancora tu potrai volg<:re al'infu , talche q uanto'! cubo [ara fotto piu grande,tamo
piu íl:retco fia difopra)le quai cofe ordinate c06, 6. deono farli dentro le linee con ¡'aiutto
del Deligente)& dipoi i debiti contorni. Et coíi ne rifultera una tefta di faccia larga difo-
pra,& di fotro di faeda fireua,l'altradifopra firctta,& di fotto larga.L'ufó dclla qual ragi~
ne puo fcruire per tuno'! carpo, 6. come noihabbiamo dctto)che'lcubo variato in dUOI
modi ci(}(~ oella fuperficie difopra,& difotto fa diuerfe facie,coli ancora di qua,& di la cio
edalla defira,& finiílra e1fcndo mutata la fuperficie ti f;lnno diuerfe faccie.Percioche fe la
priml cioe queIla,ch'ealla parte deUra li allarga, quella,ch'¿ di dietro, doe alJafinifira ~
firinga.Ec fe quella 6. firinge,quella fi allarghi.Et le linee, delle partí con I'aiutto del Deh-
gente,& de i contorní fiano formare oel cubo)conuenicmemellte, la f.1ccia del primo mo
do lÍufciífe ne11aft'onte piu grande,&: di dietro piu firetta,la [aeda del [ecolldo modo di~
nanzi pill firetra,& di dietropiu larga, le quai cofe tune oe i feguemi eíTem pi (j poffono
vedcre.Ma per quefte ragion~ tu potrai,o difopra fminuire la quadrawra del cubo,ouero
di fotto quaG ragliarla via,comeooi habbiamo fat~o oe i dlempi.
Vi evn'altra ragione ) & via da variare le leHe, la quale € qudla fe tu farai vn rombo
cubico con dui angcli oppoíti aquefti, & l"altridui oppoíH. OtluG, i1 che fi potra farein
dui modi. Prima che gli angoli acuti liano liruati aUa fronre, & al giro de i cartlli ,& li
onufialla pane di dimoddcapo)& al mento ,,1 íccondo mEldo e 'tolgendofi queno al
contrario,

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DEI e o R P 1 H V M A N 1, LIB. 1 1 Y. 78
contrario,gli eífempi de1le quai eofe fono q 'Ji fotto •La prima faecia de la fronte acuta,la
fecanda fa il capo acuto di dictro,& quefie flCcie fono in tuteo differenti dalla principalc,
cioche edefcritto in vn cubo vario bifogna ,cheegli ancora fia vario cífendofi pero fcr-
uata la conueniente dill:rib u tione deUc partí per 10 Deligente) ouero Variante.

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Le varictadi delle uile poCte difopra fono tutte venute dalla varieta de j rubi ,&. fono
ditferemi della principaJe per dIere mutate tutre le parti cOlll'aiuto del Deligente" In
quello> che fegue dimoílreremo altre varietadi (Jet cubo deJl"ifielfo capo principale, il
q uale (cfii 11 m<.:ddimo ) ma fia diuerfa la politura ddle parti;(jmouendo da11uog~ fuo le
linee

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D E e o R P 1 H V M A NI, tI B. 1 JI. 79
linee traufFfali, & oblíche, couJe quali G defcríue la loro al~ezza.laquale i(leífa 'operllfÍo'
pe (i puo fare ancora nd cullq vadato.Qgefta vi~ puo fenlirc: a fpiegare inoume,rabtli dif..
fereuze del1~ coCe, Propong'lfi la faccJa del capo prit,lc;ipate ,~ in quello Ii facc;iaQQ pri ma
le lioc:etrauerfaij dcll'altezza ddle parti J?rinc;ipqli,le quq.1i fopo ~re in n ull'1 {'fO, ~ la prima la;
K.t:J quale e,della fommita d¡(lIa fromc:,la {cconda I.!a qll<\le pa{fa~ pcr h ropr~cÍ¡gli, & pet
la fommir:i ddle orecchie , If\ terza la M. ~ tert.ni\'l3 il nato. Q!¡dle linee d~nql)f ql.land()
fono moíTedal fuo loco all'infu oueroall'ingiu nalcono differem::e dI [pací, lIldillentano
ouero piu alti,o piu bam, Et quello,che per quefia via leua ad lino fpacio, e necdfario,che
11 dia all'altro. in quello modo potra ciafcuno alzare, & abbaffare cia!ehedllna parte del
<:apo,&:; ruttoqueno , che noi habbiamo detro del mouer~ delle tre dette linee s'mtcnda
ancora deJIe ~cre S.l\.P. Q.Otfi conferuando l'ordine di quelle cio~,che re !tino parallele,
fi facendQJi quelle oblilhf,d'Qnde oe venga, che dall'una parte fiano pil! fireqe,& dan'al-
tre piillarghe,in q uefto modo li pofiono variare tutti quei fpad;, che fi ¡mendono dd no
mi della Iunghezza,breuira,larghezza, firenczza grotrezza, & gracilira. Ora dafcheduna
linea trauerlak m tre modi {j PIlQ muouere da] ruo tuogo aWm{u, all'ingiu, & oblicamen-
te. ~ntunque fi poffono Illuouere vna parte io fu,& vna in giu,Q tutte~itl fu~& cut te in
giu,& qua6 tu puoi muouere le lio,ee {rauerfale 1 ~ perpcndicoJari, a tutte le parti, come
ti pare. Ma fe tu. mutarai qualche cofa,la quale tu vogli, che conuenge co'J priJ;lcipale do
con quellQ, d.'Qnde eaato mutato lo deui murare: co'l aÁutt9 del Oeligente.Non (i patro-
no raccootare rutre le coCe, che occorrono, oe quanto adm1ra~ili fiano, a colo fO , che in 4

<pefio fiudio li affaticano con diligentia,& indufina. Tu defcriuerai linee rene per qucl.
la faccia~ch~ ru vorrai Cpieg ...re)fr~ le quali Ji formi la faccia accommodata,& r.efpoqdel!te
alta fIJa voluQt3. Habbi:::mo-detto dreopm, cho per lo mouimenco delle'linee trauerCaH, íi
fanno gli iore-rualh ~ilJCrli, d'onde fe faral quene vicine,ndlequali quetto. 3ccaCcQi allc par-
ti effe diu-entano piu brettj,fe phi diflante,t~ pard di ql.lefre dQu{'ntano r aJoró piu lunghe,
~ellepoi,che neWvno,& nell'altro modo faranno fatte pretfo te perpetJdicolari vi daran
nodifferen.z! nc:I1a fa-eeia il'll'l'ófifo di gradl~l& di magrezza. Ma colui,chepigl'iera nel:
le mani quefia cofa I'erl'rauarla,penfara,che m\uationt,&qbame la naTUra della coíaper':
metta. Tal" 6a l'effempio di q1le(le ifieffe cofe,(! propOl'lga iI capo principaIe, che noi hab-
biamo propofio nel primo libro,& nel primo. luogo fi lafdno turre le linte perpendicolari
ncl modo,che iui fo.no,le trauerfali farai coli,chele tre linee K. L. M. li.lno difiribuite fra
l.N.in quatro vguali fp:lci,ne i quali fianQ rinchiufi le parti principal ¡.Dipa i (0'1 beneficio
<iel Deligente vi rimetterai diligentemente le alrr~ linee croe O.L. P.~R. S. Quella fo.r-
ma mi epal fa riufcire polit" per l~ fua e~llalit~ )Ia quale habbiamo fpiegara qua fotto in
,Profilo,& jn diritura •

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Si deue oondimeno oíferuarc,che la faeda in alcuniluoghi diuenta alquanto lunga, &
in alcuni alquJ.nto breue .Pcr la qual coratu faperai, che fe tu f.lrai la facda molto lunga.
<he l'oifa JdlafeCta diuéta piu fchiacciato. Merralli dunque per elIempio tama altezza nel
la facci3~che la linea Kli metta oella line3. 1.& chedipoi con l'aiutto dd Deligente le altre
linediimQ'colIO'Cate hala ~.& N.cioe O.L.p. M. R.S.& fiano dl!hibuite cóuenientemete.
Vederai

© Biblioteca Nacional de España


bELLA SIMMETRIA
Vederai'dunque per queRa eIeuationc, che II radice de i capelli, ú hfciera fuora del dire~
gno,al contrario fe tU farai la faccia piu breue perche la parte del offo del cap,) ,che fa
quaú vna feutella lifara píu alta.& píu aceura.Tale duoqueGa la differenza nei fottopo-
:fl:i effempi , che la breuita della faeda fia la K. fotto la r. vna terza parte di totta !'altezz!
della linea l. N. & che le alrre linee O.L. P.Q¡M.R.S.con l'aiurro del Dcligentc,fianod¡..
firibuite,l5C tu yederai farú quelIo,eh:: fi vede nel fonofcrito eiTempio.

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. Vi evn altra via di variare i capi delle figure.queGo eche illato dinanzi del cubo prin
dpale fi rifiringa,& di dietro fia11arghi,& quefio proportionatamente) cio e, chequanto
fi leuaaU'uno fia~giongaalfaltroJTaledeueeffere la via delm.odo contrarioancora,que
fioe la parte dinaozi fare piu larga) &]a parte di dietro píu firerra ~&jn quefii quadrjla~
teri variati in gueO:a guifaeífendo difiribuite rettamente tutte le parti, come G. deue tu
fo¡:merai tali (accie,quali tU vedi fatte in iC,urzo,come dcuono,i [ottopoili eífempi •

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DE 1 CORPI HVMANI, LIB. 1 Ir. 80
In queftotl1Ogo ancora fi deue fapelle., che tunde lineelraucrfllli fi poítMo m¿'úere
¿ellllugo in qud modo, che io dimofl'<rero¡.in modo tale, che ti fpad <'Iifopra liano '21-
quantQ piu hmghi,la qual cofa li puo V<l 1ge re al conrrario aoc&:t, & vfare DeIla meta di
qua:lparte tu vuoi,& in quali linee traLlcrfali tu vuoi . Le contrarie fono moltornanife-
:fie,<come fe tu tireraí in giu 'loella linea perpcl'ldicolare , O trauerfale,la quate prima ha-
lletaitirata in fu. Hora dunque iodefcriuet'0 ale une faede d.i capi,per .aimoftrare-con
c1fempj,in che rnX)do per mezo de i noari.effempi tu poffi fare vnbpera polita. P'fr la
qual cofa io fpero, che a nofiro elfempio ti rifueglieranno cofi ,che ritrouocanllo cofe
Illaggiori , & megliori di quello, che noi mofirerewo. Ma ritornamo a quelIo, che ci
babbiamo propofio. 1?rirna fia il nofiro difegno di mutare coli ogni linea, che non ui
reai in parte alcuna conuenientia, o che vogliamo la fi'onte lunga, o breue , il nafa lun-
go,o breue, iI mento lungo, o breue , fe dunqU"elú tircraila linea lo 'molto in fu verro la
linea K.lo fpaciodelIafroore fari brenc) &: del naCo alquanto piulungo,frala L. M. al
contrario fe tU tirerai la linea L. a balfo verfo la linea M. lo fpacío K. L. rinahiudera la
fronte lllnga,ma la L. M. hmera il naCO piu breue ,1aCciandofi poi la linea L. &; ti mo-
{Ji all'in fu la linea M. il naío fara riiJ breaeneUo fpado L. M. ma la bocea, & il men-
to fara lungo • Se la linea M. (í muoue in giu il nafa fara piu lungo nello fpacío
L. M. malabocca)&;il mento piu riaretto. Fa poi, che le due linee K. M. fiaoo fea
loro molto difianti, &; coli ~ che la linea K. fia prelfo la l. &; la M. prelfo la N. Facai,
che la fommita del capo,&; il mento, &; la bocea fara breue, mail nafo ,& la fronte mol-
to breue. Se farai il contrario cíoe , che K. M. trauer{ali liano meno difianri, fra loro
la Commid del capo, &; il mento con la bocea diuenreranno alquanro 'piu lunghi~
roa la b:onte, & iI nafa breue. Parimeo ti fi tiri all'infiI K. L. la fomrnita del capo, con
la frome fara plU br~ue , dipoi diLlribuendo le altre linee , c~e fono fra 1. N. co'l aiut-
to del Deligente ne rifulcerail nafa lungo,il mento, & lunga la boeca. Volta al contra-
rio l'ifidfo, & hauerai alto il capo oella fommica, & la frome piiI lunga, mail nafo piu
breuela bocea. & il mento. Dinouo faeciaú piu alea la K. a1la. I. & la linea M. piu
balfaad L. la quale non fiamorra, in quefto modo íi fara il capo baffodifopra lafron-
teIunga,i labri) & il mento alquanro maggiori. Volrili quefio al coorrario. che la li-
nea K. lia plU batra alla L. & la linea M. alla N. {i fara il capo difopra aIra la fronce bre~
uc,il na[o lungo , la boccal& il mentb alquanto píu breue • Potrei in queao eff'ere mal-
ta lungo ,ma ho determinato di attendere alta breuita. Deue elfere auertito colui.ehe
vuole fertlirLl di queUi documcnti,che coG moua le linee in fu,&; io giu fra loro,che non
{¡ sforzi la natura delle cofe, & che le faccie delli huomini conferuiAo il fuo modo. Ora
queHo, ,'habbiammo detto deHe tre linee K.L . M. li deono intendere ancora delle al-
tre O. P. Q. R. S. anzl q uefie dfendo {arte a quel modo, che piace ad ogniuno di
variera,in tal modo peró, che tutte fiano paralleIe quamunque alcunofaccia varie le fae-
de propofie,co'J faee obliche le medeume linee,talche,o di dietro, o dinanzi li abbailino
o tutte ouero in parte. Oltreaccioquamunque fi mutila potitione dellalinea oblica,
che nel eapo principale fu dclCritta dalla radice de i capelli fino alIa efiremítadel I?afo.
&quantunquefi tronchino le trauer[aliin parte aU'infu , ouero all'jogiu , & le per-
pendicolari oel medeGmo modo inoanzi od iodietro, la q ual eo[a, iLleffa G puo fare
nelle obliche ancora. Dopo tune quefie mutationi fatte ad arbitrio di ogniuno fi pof-
fono muouere Ji [pací fra le particelle delle linee trauerrali, oue [aranno fiace rron-
cate) aU'infu allíngiu all'innanú, & all'¡ndietro • Q.Jefie cofe non fi potrono di-
re mO.lto chiarJmente) per quefia cagione bifogna ricorrc;rli a 91i e1lCmpi, & aU'o-
peranone.
Ma perche ha detto,ehe le linee li troncano vorrei , che fulfe intefo guaJe fia la meza
.opinione,Ga per ellempio la propofia linea A. B. nella quale lia notato íl punto C. Que
ti piace, oue i pezzi deUa linea tetra fe m,uouÍQO vno allinfu >l'altro aU'ingiu, coíi faran",
noduc

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DEL L A S 1 M M E TRI 'A
no due partiéelle di quel troncamenco,neUe quali la propofia lunghezza fu aiutfa , {i no-
tino parimenti nelIa linea propofia duoi punti C. D. & íi tagli via quello fpacio,che fu~
occupato con quefií duoi pund, &e quella particella tagliata viafi muoui aU'inru, ouero
-sU'lngiu. Habbiamo pofioqui (otto l'eífempiodelle linee trauerfali, maquefto mede-
fimo li d.eue intendere deUc linee perpendicolari , & obliche ancora, le particelle delle
quali ti mUDuma, innanzi od ¡ndictro. Il quale eífempio poi c'hauerai Vlfto bene potrai
vedere poi le f¡¡ccíe defcrittc da noi fecaudo quefii prece~ti ) &; fcconaa la naftra
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(¿!.leila faccia ha [olola linea L. ~,cíla al contrario ha folo la me-
cleuata. ddimaituoaBata.

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In queflafaccia folo la linea M.e In quefia folo la linea M. f


alzata in su • abbaífata..

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lo quena faeda I~ linea K. al zata, In quena al contrario la linea M.
& la M.e abbaffiua. ¿ alzataJ & la k. abbalfa.ta.

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DELLA SIMMETRIA
Quena faccia hadue linee K. L. Qpell:a poi la molto ba1fe le Ijnee L.
molto aIre: roa M. fi mette in & M.mala K.fiainmczo la l. L
mezolaL.N.

( ) r-{ -~--::==---:::-----, r

In quella faccia le line-e K.& M,fon() In quefia al contrario le K.&


ticare in su. M.tirate in gibo .

n p--~--:----¡~

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I-~~-r--....,...::+-I' L

OItre qlJell:i de~ti moti diquefie tre linee K. L.M.& quefie due la prima,che Jo fpado
piit alto fra I.K.Ga altiffimo,ma il proffimo fea :K,L.fia meno al[O,& meno ancora il {egué
te fra la L.M.& meno ancora i1 piu baífo era M, N. neIl'altra quefie medeúme fi volgono
al contr~rio)ma cOlluenientemente,cornc Ji vede ce glietIempi)qui [otto •

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DEI e o R P 1 H V M A NI, LIB. II 1. b
Narcono grandiffime,varieradi qll~do le linee rette parallelc,u trauerfaJi,G perpédico-
Jari li croncano,oucro fi fanno obliche. Pcr la qual cofa quando fara ncecITarío, fi deono
cunGderal'e diligenrememe quell:e parti,che jo ha dette troncate,& fatte obliche, le quai
co[e acdoche meglio liano imcfe fpicgaremo la noll:ra opinione coo l"eífemplo della obli
quatione. Percioche mm: le linee traueríali fi patrono alzare,& abbatrare dall'ona parte,
&'daU'alrra, & le perpédicolari di fopra,& di fotto rirarfi auáti ouero iodietro,le quali 06-
dímcno mráno rene.Per la qual cofa riccrcandolo iI negocio li faráno corue difopra,o di--
fOtro,auanri,o di dictro, in qudle vicendeuoli comature fi pofiono fa re ancora delIe par
ti tronche. Dimoftnamo quena nelIa linea della frome,& de i fopracigli,percioche quena
Ji puo· dall'una. & daIl'altra parte Allzarc:, & abbalTarc:, & queHa II uama ¿ fra le perpct\-
dícolari fpezzarfi,& mouerfi all'insll,& all'jngiu,& troncaru anco nel rnezo,& cofi ne11uo
go del rroncaméto piegarfi insu, & lrrgi upercio~he cgli¿ lecito piegare nelI'imagir. i l'oc-
chio io [u,& in giu ri[petto alla figura che ft vuolcfare, & tutra la linea delli angoll fi {uo·.
le alzare daU'vua parte, & abba1Tare daIl'altra,per che 6 facda oblica • come noi vcdiamo
in quei piccioli horologi folari,che ti chiamano comp.affi,chc la lenguetta fi parte oblica-
menee dalla linea mct:idiana,& in queHa vía EH angoli interiori , & ti eficriori ti fanno piu
&; manco profllndi t7i ípezzi la linea del naro,& cotile alr~zze delle narici fi alzeranno,oue
ro fi abba(fcranno,jlch~ li deue incendere delIa bocca,& guancie tirate in fll,od in giu nel-
Ia fua parte didietl;&t Nelle faede in profiloe moltodiuerfo quando fi fa i! eolIo preífo
al memo dúero Í1 illIontana alquanro,& ti tira in oblico. Perche quelle paiono abba{farli,
& mirare la tetra, & queIle alzarG,& mirare in alto, & retto.Relta illuogo delle orecchíe
il quale ítpo¡¡a mouere nd medefirno modo in fu,in giu,innanzi, indictro, & alicor fare
oblíche tlell'vna~ n.r::Il'akra parte aJuo arbitrio, fi potra f~re ancora l'jfielTo luogo piu
grande píu piccIIllo,piuiungo,piu brcuc: piu dillefo,piu contratto. ~ercio(be fi puó vc-
dere nelle faede húmanc,che alcuni hanno le orecchie quaG fpianate uerfo le tern.pte,in al
. cuni rette,& emíneñti.Da que!lo,c'habbiamo detto credo,che i Iettod ltudioG po't~anno
íacilmenre cono{cere,quale [¡a lanofl:ra opinione del modo di mutare le cofe propoll:e.
Percioche quando haueranno vilto in che modo le cofe rcne, & pCl'pendicolari íi po1fa~
no fare corue, & obliche , & inequali [enza molta farica ritroueranno la vía di accorciare
le alrezze,& le groífe [are gracili,& le rette piegate,chi non intende quante murationi na
feeranno facendoli voa figura neHe linee,mutare¡come habbiamo detto/e la comparare-
mo con quella dalla quale thabbiamo mutata? Fra turre le cofe deue ogniuno con dili-
'gemia raccordarli ddle díffcrenze narratc diropra,& nd priocipio,Jellc quali auertira tre
"riodpafi differenze di forme ndla faeda io oblico,ouero in pro filo . Vna retta,la fecóda
.:orua,o in forma rotonda, talche fiano tutte le parti,come nella bocea, d'un lapore fi veg
gono:!a térzaal cótrario di guefia coruata,& incauata.Ora quefic coruatione all'indietro,
& aU'innanzi, fi porranno delignare non foto con la linee corue ,ma con le rene ancora,
ne folo con le intierc,ma con le troncate ancora, la fomma della g ual cofa confiHe ncl\'ac
(rercere,&: nello fminuire. Horamai fi. porranno fare ~ucftc faccie,& piu accutc,& piu pia
ne.Ne i fegucnti eífempí fooo quell:e tre' differenze. .
~ Faccit! retta. Faeda rotonda. Facela concaua •
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o 2. Vi rano

© Biblioteca Nacional de España


DELLA SIMMETRIA
Vi fono oItre a.edo doe ditfereze de na faeda in prol1lo, che ti ditfegnano quaú in duoí
figure detre rombi lafciandofi pero le due le linee trauerlilli difopra, & difotto paralle1e,
roa i duoí latí fiano fatti ohJichi,& refiino parimenti paralleli )talche in compar:uionedc i
lati oblichi le lineedifopra concorrino inGeme,& ahalfo paiano partirli. Di qUl ne venera
che nella prima faeda l'angolo prdfo la frome fara acUlO, & lorco'l mento ottufo <lictro
al capo fopra fara ¡'ottufo,& fotto l'acuto, nena fecunda Caranno quefii aogoli al contra-
rio. Ora hauendo fatti quefii duoi rombi fi doueranno difiribuire tutte le parti per le li-
nee trauerfali,nó pero cafchcráno le perpendiColari per le trauerfali in modo tale, che fae
"Ciano angoli retti,ma tutre (aráno obliche,& nella prima figura la faeda fia fatta inclina-
la alquáto)& mella fecóda Ga voltata in su alquáto, come ehiaro fi vede in qucfii effempi.
Facci¡t inclinata ingiufo • Faceid. "Volta in fofo .

~
~
/L-I.--1--I-r4=t~~

In qudlc figurc,& faede mutate,comenoi habbiamo dimollraro,l1 potranno mouere


dal fu'o loco tutre le linee rette trauerfalilche fono tirare in quellí,li perpendicolari.ti tra-
lJerfali,& obliche ancora nel modo,chedifopra habbiamo derto. Hora relta, che noi dimo
¡!:ramo la via dd Ulouere quelle linec,le quali tirare per lo rrauerfo, perpeodicolarmente)
& obliche,dimofirano illargo, & groifo, Perciochc hauendo noí notatO nel propolito
quadrilarero ddla teíta pofia a qiritturaillaco d'ioanzi con la A.& illato di dietro con la
B.& fra quclli la diuiíjollC delle partí con le linee C. J).E.F.G.H.in ferre vguali fpaci,me
tequdle litlc\'! ad arbirrio di ogniuno fi potranoo tÍrare innanzi,& indierro,o turre¡o par-
te,& gli i!l:eífi fpad rinchiuli in quefie linec,fi potranno ridurre innanzi,& in dietr(). Et in
que(to modo Aafceranno le varietadí delle Iarghezze, & delle groífezze, ralche la faeda
parera pi ugracile, piu larga; o piu aretra ,ficome delle trauerfali le parti erano fatte piu
lunghe,& piu breui,i1 medefimo modo vi ¿ la vip di aggiógere,o di fininuire,ii deue di piu
fapere,che düche fi ¡nfegna delle Imee retre,&: per¡t>eodicoJari,iJ meddimo ti deue int~n~
dere dell" corue, & obliche. Et queíle eofe ricercano diligente attentione • fi come
per incominciar (ji gui,cioche fi leua dal giro,o (pacio Jclla frome tUtrO quefio 6. deue ag
giongere alla lunghe;zza dd nafo,nel meddimo modo fi deue nel contrario aneora,ne le-
cito ddignare quefie ancor¡¡ pe!' Jinee,corue,& ~erchj coi comi volcad daU'una,& dalI'al
tra parte,& per linee retre troncare,&. jI medelimo potrai fare nella facda in pro filo, & in
ciafeheduna fua pa:rte, Talche fi vede,che pella mutatione della fipura fempre cóeorrono
inlieme cótl31 ¡,perche hau~do tU allllOgatO vna parte) ¡'altra vicma bí fogna.che I.i faecia
CGrtn,o diíotto,o djfopra, Di qui ne vengono ledifferenze delle pard, le quali 6. fanno
gro/f¡:,o difte/C,gracili,o in fe contratte.Ora haueodo v;-iate le parti ndla tefta,.comein
f 1II lu'1 corpo hauendo tirate le linee perpendicolari,ouero obliche per le linee trauerfali.
1i delle fa¡Dere,che l'v[o di qllefie diffcrenzee 10 turte le partí quanrunque6ano minutiffi
e
me non a tramemedl quello,che in tuna la [aeda, come habbiamo dechiaratodifopra,
che quella eretta,o circoJare,od incauat;?,comt' per dlempio fe tu vuoila fronre rctra cio
¿ piana circoJare,oJ incauara,ouero ji na!o, j labri,la bocca,il mento,ouero akunadell'al-
trt. parrj, ti dcue ancora fapere J che 1,1 l¡nea, che dimofira Iatorondira del capo, (i puo
f0rmare in modo dinerfo • Percioche fi vede in un ¡)!Jomo íI capo, alquanto piano, in
un'altro piu accLlto, & in vn'alero illeguaIe) & come un faiforo monticello, & in fom_
ma nclIoRudio) che la natura Vf.1 nel fan: tucteIccofe diuerf\! lono infinid :modi di
qlld1:a

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DEI eo R P 1 H V· M A NI.. L I B. 111. 8.;
quena v:trictade ~ Diciamo dipoi della linea oblic3,Ia guaJe habbiamo detco,che fi deuc
dcGgnare per il oafo. Qyefi.l!l potra inclinare verfo la linea perpendic:olare, D. & a
Glldta flccndo angoJo fia tirara alla ,rauerlale M. in modo che con quena ancora faecia
vu'ahro angolo, Si potra tirare ancora alquanto piu diritta di mezo Id. A. C. e li p-:>mi in
cEnare ancora alla perpendicolare A. nella parte di fopra in fimile cofa mi piace molto
queHa conuenientia delle pard, laq uale infieme la uenufta perche tutte lé 'coCe aliene, &
jntetrotte paiono inufitatc,& admirabili, ouero lontanc dal confenfo de gli huomini,co-
mefarebbe per eífempio. Diciamo noi,che qudla teila non ha uenuftade,che tiene la só-
mita del capo,o a!to,o baífo, talche I'uno tia acuto,l'altro piano. In mezo a quelHduoi vi
rcfia q udlo,ch'c conueniente & aa bene.ch'e di figura rotonda , & da tUtti apprpbato.il
qualc,come ho dmo,nbi habbiamopofto per eiI'empio dclla neftra dottrina,non per pro
vare, che tutee le cofe medie fono ottim.etma per hora qudlo lia decto retto. Ora li come
in tuna la faed a ebruno da uedere,che -elll (ja noppo lúga, o troppo curta,J'iftdfo li puo
dire della bruttezza di ciafcheduna parte,anzi che fono molre,come l'dfer~ la fronte trop
po lunga,troppo Iieue,tinuofa,ouero ineguale,come un [alfo ro mome,i1 medefimo fi puo
dire di quelli,c'nano i grandi nau, i quali o fono lunghi,o nodofi,o pendenti in fuora. Al
contrario abri fono coi naG curti, ritorti,cchilrciati come le capre,crefpi, rorondi,altri di
foprali hanno aId, altri baffi. Gli occhi poi altri ¡¡ hanDo piccioli, &quaii nafcoli. altri
grandi,& che faltano in fuora,altd li;ha-nno ml"zi aperti,come i rord, & fempre battono
gli occhi,& piu con la palpebra di fopra.che con quelJa di fotto.aleuni rifguardano có gli
occhi in turro aperti,a1cuni hanno i fopracigli alti,ad alcuni li fianno penC:emi fopra le pal
pebre, altti Ji hanno pendenti in fuora,altri li hanno fortili,alrri groffi. Quelli c'hanno i la
bri grandi,ouero Ji hanno groffi,o carnofi,o rotondi.o fcmplicemente grandi, o in altri fo
no ri fl:retti,& fottili, in akuni illabro fuperiore,e piu alto ddl'inferiore, in altri al contra-
rio I'Ínferiore del fuperiore.& fpeífe uolte runo e piu groífo deU'altro, fpeiI'e volte fra'I na
fo,& illabro ui evno fpacio alq uanto alte, aleune volte pare,chc quefto ca[chi [opra'! la"
bro,oltre acdo in aIcuni il mento eorttiro: e grande, in alcuni al contrario e aCUto. e ~i~)
ciolo ,a1cunc volte il mento e molto difiame dal colla, aleune lIolte vicino molto, aleune
volre 'lungo, aleune curto, le quai cofe fono de6goate con le fue linee trauerfali, come di
fopra habbiamo dimofirato,fi rirrouano ancora akune faede ineguali,comc [ano le fca-
lc,& quefto in duoi modi. Percioche ouero pendono in fuora molta di fopra,& di [atto
fono rÍtirarc in dietro,ouero fporgendo in fuora di [orro, & aífendendo in [u di grado in
grado 6. va ritirando in d¡erro. Q!leHe partí {i diíTegnano con linee troncate. Dclle quali
'luamunq ue fi potdIino dire morte altre cofe,& in che modo fi poteífe fare quefto nelle
cofe minime ancora: nondimeno qucfic baflino, perche li ftudioG habbiano viadi rimQ
ucrc te alrre •
In quefto luogo {i deue fapere,che eglie conceífo ao ogo'uno fare piu,e manco linee di
<}udlo,che noi habbiamo fatto {i trauerrali,come perpédicolari,& oblichc:,ouero per mag
giore certezza, Ollero per fugere la fa rica, &concede ancora, che fi facciano le linee r~tte,
curuc,comead ogoiuno para,fe la cofa lo riccrca: le quai cofe accioche meglio liano ih~
tefe fecondo la' mia apinione ,ha uoluro mettere q!ll fotto vari dfempi ddle figurc)che di
fopra habbiamo parlato. Q:.tefte diuerfitadi fi veggono nafeere della muratione· dcHe li-
nee perpendicolari)trauerfali,obliche,tronc3re,& corue ~ aBe quali efiata acccrTltmodara
la conÍleniemia dclla forma,~elte paiono molta vdli a coloro, i quali non haueifero po
tuto imenderc i nofiri fcritti fenza dfempio. Qyefio modo di variare nondimeno ¿ mol
to vario.e quaG infinito. Perdoche fi puo rrasferire la forma di vno ncll'alrra,& inifciare
tune le partí dalla prima áll'uldma. Egli ¿ ceno difficile da dirfi, che licemia fi concede
in quefle tofc,13qllal cofa íi ¿('uc ciI'ercitare nel fa re fp(ife volre di ql1efie mutari{mi,fi co
me noi habJSiamo fatto Dci c1fc:mpi,i quali a cafo babbiamo m6fio le linee pcrpl'lldicolari,
e
& trauerrali,le quah habbian¡o anco fatie obli( hc,come ci parío 'ó molta liccnza. Dipoi
gli habbiamo ddignata la fua forma wl1ucnieme,nelle quali fi puo credere, che cofa ne
tia riuíci ro. ~i pero fi dcue tenere a memoria,che fe fi leua pane aleuna groífezza della
faccia.pel' filo,che quefio fi deue aggiongere alla lunghezza di q uella,che (i uede di dio.uo
& al contrJrio,fe li aggionge qualche cofa a quella,che bifogna leual lo di qudla. Si dC\lt:·
anca fapere. che quefie varietadi fono:piu vtili per le differenze. che per la bdkzza deIla
ngura)& pcr' acquiflarfi ¡'habito fara moho vrile deGgnarnc molte.:Ne una bella forma li
puo, conQfcereper fe roa bi~goa compararla ad una brurra, coIlJi dunque che conofcwl
qudlo,che fila benc)l'tfteífd't:ohof,cra ancora pc(necellita qual cofa {ia di [creme.
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DELLA SIMMETRIA

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Rdht,che Aoi parliamo della mUtatlonedeIle faccic,chefono poíle a drinura, tna ti veg
gono didiecl'o,& delle loro varietadi,ma perche vno folo modo vi eda rrasferire le linee
trauerfali neUe figure polle in Cchiena dalle figure io profilo cioe con \'aimto del trasfe.
fente .pero farebbe [ouerchio,c'hora parlaffimo delIa varietade delle linee trauerfali Colo
daremo quefto auifo, che le linee tral.le,rfali ti poífono fare obliche ancora nella faeda.
ch~.G veJe di dietro,& quel1:o li puo fare.& in tutre, & in parte. Percioche le faccie li fa·
raono torte nel modo, che auuiene quando (i alza vn lato del cubo. & 1°a1tro (i abba1fa.
Tra,ttiamo dunque delle linee,perpendicolari,le quali notandofi fra i la ti {\. B. con quefie
lettere 1. G. C. D. E. F. K. recondo la nofira dottrina, & ddignando le partí principali.
come la fmote gli occhi,il,nafo,le orecchie,la !:lOcca, il memo ti deue Capere , che ciafche-
duna di loro Li puo muouere dalluogoj[uQ,O tutre,infieme,o parte di quclle,talche quan-
ro piu lontano farann9 fra laro,taoto maggiore fara la larghezza delle parti,& quanro fa~
ranno I{iu vicine, tanto minore faraquelIa parte, ti defcriuono ancora in modo tale ,che
<Juafi.cQnc~II;rono inueme difopra,& al contrario diCoeto li aUonranano l'una dall'altra •
Si defcriuono ancora piegate,& aUnora ceífano di cadcre, perpendicolarmeote,ma di.
uent¡1.!}O,O eQrue,o abliche. Nella figura e[preífa tu vederai per quefia via , che la frome
fi allargl~o fi riHringe~il ,he auuiene a gli occhi, ancora i quali Gfanno, & maggiori,& mi
nori fEcondo, che maggiQri,o minori Ii fanno i ruoi fpaci, fi porranno ancora detigllare
Íl1egllaltnenre fi di grandezz3,come di luogo gti occhi,le palpebre,i fopracígli • Tu vede·
rai ancor<l. in uno allargarli,in vn'altro rcllringerfi doe difopra,o diíotto,e dirirto,& incor
uato,& rotondo,& acuto', co10nnaro, o nodoro, & in queIla parte,Cotto la quale fono le
na! id (tretto,eífendo l'ifielfe narici grandi, ouero al contrario fopra le narici difiefo etfen-
do l'i aeffe nadci riílrette,il medeumo {j puo dire della larghezza,& firettezza della bocea
del menro,& deHe malfelle, & il medclim0 di tune qudle parri. che di ro pra fi firingono,
& difotto (i allargano,ouero al contrario. In q udl:o modo dí ineguale di!iributione fi fan
no le faccie gobbe,dtll:orte, & diuerfe, a aliene in molti modi,come fétrebbe con la bocea
ftretta,o fparfa,coi labri corui,groíJi,piccioJí,grandi, & ancora ineguali,con le ma{felle di-
fiere rifirettc,acure,otrufc,con la gionturaappareme, o 110, illettore ítudiofo douera con
l'.:ftJerienza iouefiigare diligentemente tutre quefie cofe. Di onde ne cauera molee cofe
mirabili,che fono nafco!l:e forto quefie.Quell:a cerco ecofa cerriffima,che coloro, che in-
renderaooo la brunezza, & deformita facilmente intendera , che cofa egli deue fchiuare
ntll'opera incominciata per bellezza,& quamo aleuno piu Il diCcoll:eea dalla brucezza,tan
ro piu fi. auuicinera alla bellezza. Et colui, a chi {aranno manifefie quefie ca fe , chiarifli-
mamente intendera la differenza di due cofe fra loro, & perche ragione , & quefio non
folo nelle pitture accade, ma in quelle ,opere ancora, che fi fanno, co'l íCarpello, le
<¡ uai cofe, fe aleuno vorra fperimentare fenza quefia c0gni tione , quant unque egli
poífa fp~egare quakhe cofa concordante, & uguale: nondimeno q llefto [ara fano a cafo
non con arte.
Hora ritorniamo apropoíito,alrramenre appare il capo pofio fopra'l eolIo lungo, e lo
tile.altrameme fopra'¡ curro,c gro(fo.Olcre accio lÍ deono auercire. i Iineamentl dclla fae-
cia,i quali in alcuni fono gládi)e pieni di occhi,di nafo,di memo,in alcuni fottili,S: breui:
PalOno

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DELtA SIMMETRIA
Paiono anco diuerfe le faccie,fe i1 capo lia pieno di capeJ1i,o lia raro. fe coi capeIli crc{pi,o
retti,denJi,o fotiJj,lunghi,o rofati,imortigliati, o difiefi, humidi , o ft:cchi, fe ha: 11 blrba>
Quero ¿ fenza harba,& 1'1I1cfia barba puo hauere nme queJ[e diff;:renze, c'habbiamo det·
tO dd capelli,habbiamofottopofto aleuna cara di qucfie ne l'elTempio ,che q'.li habbia-
mo pofio.NeI medetimo modofi mllra,e varia il capo del/a donna, oel quale 11lbbiamo
detto,che ti pilO mutare ji ~po~ dell'huomo,SoIo fi deue 6re fi,che l'vno, e Valtro rapre-
fcmi la natura del [uo [e{fo,con quefte mutadoni íi potra trafcorrcre per turro'! carpo, &
per ciafcheduna fila parte.Ma ti deue vedere,come habbiamo:detto,che1 féflo di huomo,
e di dMna no Gano confuli inúeme.Percioche oc cofi muterailil'effigie de Il'h u(;)m o, che
in un ceno modo diuemi donna,oe de1Ja donna,che diuenti huomo.Perciochc [enza que
fta mutationc,larghiffima alccrfi) e la uia di variare tutte le figure. '
Ora elfendo tutti gli animali fimili fra loro oel fuo genere, nondimeno la differenza
del [e{fo ein tutto manifefia, come fi vede fra gli huomini,& fra le befiie .OIrre aedo li
deue urare diligenza,che quefie di flerenze Rclf<; imagini de gli huomini riteogano l'huma
nita,eome vedjamo, che turte le beftie rit'engoflo queHo, cb'¿ proprio deIle fue fpecie.
Percioche,illeone non mai ecoú diffimili a gli altri lcooi. che cgli paja un alino.oe la vol
pe ¿ taIe,che ella paia yn lupo. fi ehe in tutti íi deue córeruare quello)ch'c propriodel [uo
genere3 & della fua natura. ' .
Che cofa vogliono d unque inferire coloro, i quali dieooo coftui guarda,come un leo ..
e
ne,ouero com,: vn'orfo,cofiui.e vn lupo, queft'alrro una volpe,quelI'altro evn caneo fa-
pendo cm certo,chc egli non fono animali da quatro picdi,ne fimili di corpo,oe fimili di
rnembri~ Quefti vogliamo iofepre una ccrra fin1ilitudine,ment~e,che dicono, checoLi
quell:i viuono,che co i fuoi ingegni, raprerentano le natUre d'i te'rti animali ~ ilcne pero
non pertiene alto fiato de i membri oe fi deono mifciare inGeme quelle fpecie. .,
~ No~ li puo pero negar~,~he non Lia granditlima d~~milianza fra: ~Ii bll:0mini: ma que
na pero non fa,che non VI flmanga una perpetua fimtlranza deUa fua fpeclc,la guale cofa
ill:elfa ii uede nelIa fpecie de i cani.Percioche alcri fono graodi,aItri piccioli,alrri pelofi, al
tri [enza pe1o>rilj>ctto ai colori poi fono ditferentiin milIe modi,non fono pero cofi dilTi-
mili fra Ioro,che non ritengano la fimilitudine della fua [pecie, talche effi pareranno,uol-
pi,o lupi.Di quichiaro ti fcorge,chequal1tunque le Gofe habbiano le fue mutatiooi,& va
ríetadi.non pero quefie fono t:tli,che diftruggamo, o confundaDo le loro nature, Si che
eglie fadle conoRere la figura del caoe,dalJa figura di un'alrra befiia, Delia quale ditferen
~e per non e{fere piiI lungo di quello, che cóuiene.Iafcicremo da parte tutra quefia difpu
ia,~itorno dunq ue al nofiro pr0l'0úto,che fu,di auifare,i pittori,che non confunde{fero
i [cffi fra loro & che non facetrero nella donna la forma di huomo J & neU'huomo la for-
roa, e figura didonna.

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DE I CORPI HVMANI, LIB; 111.

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estampa8

J V Iz'f

HoradimoJtrero IVn'altra vía ad vna nqllalllifura dell'imagine.che ci habbiamo,propo


Ao: fe a1::uoo varra fada piu groffa.o piu fottile,piu larga,o piu firetta. Quefia fia conte·
nuta da duelioee nellequali fi facdala mutatione nel modo, che difoprallabbiamo mo-
firato dclla lunghezza D& breuitade,ma queRo fi deue fare altrimenti. & in queRa guifa,fe
IU hauerai I-altezza della figura propoRa.come l'altezza di q uella, di onde ne vuoj cauare
vnanaua.& fada per le linee trauerfali,o piu graffa, o piu fottile,pill larga, o piu rifirecra.
Hora mai dunque enota la linea ddl'altezza hauta, ne farai dunque vn'alcra alla mifura
della groífezza, & larghezza. Percioche fe tU vorrai)che la figura Ga piu grandequella li-
nea rara piu luoga,& piu breue fe vorrai far la piu curta,la quale linea deui diuidere oelle
fue principali parti con l'aiutta del varianre,& cofi tu accommoderai le mifure alle muta
tioni dell'imagine , che tU ti h:lUerai propoRo. Et cafi conueoienremente della linea piu
)unga riufciranno tune le parti piu grolfe.e piu diftefe,& della piu breue piu fartili e piu ri
ilJ'ette,qui fotto habbiamo ípiegato la figura diquefte due linee, & vi habbiamo pofio il
nomedi GemelIe per l'vfo della propria linea per trame vna fola mifura.Quefia.ti defcriue
jo queRa guifa. Prima tu farai vna linea retta perpendicolare della lunghezza nota la
quale tia la linea A. B la q uale deuc eífc: re notaca con la diHi ntione di tutt~ le parti.Dipoi
tu deui riraroe vn'altt a fotto intr:lUerfo in modo tale, che íia con la prima a fquadra , &
quefl'e deue elfere, o píu hreue,Q piu lúga , come ti pare, & quena tia notata B. C. & cofi
tu hauerai f()rm~\to U'l tr'angolodi latí retti, il quale rara A. B. C. & cofi in quefia linea
trauerfale vi íara diftlma di nouo la fi~u"a perf:..>tta delle Gemelle corrifpondeme alla Ii~
nea dell'alrezza perhenellcio del variame.odiuidente,il quale ¿fiato dechiararo nel
primo libro, la quale tu porrai vfare al mifurare tutee le parti della groíf..:zzl', o lar~
ghczza.
L'u[o

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D ~ r; L: A.. ~. I M' M E T R t A
VVlo di q uelle gernelle pertencd ancora alla mifura dcU'altezza.Percioche la linea di.
ritta A.B.fe fara fatta piu lunga, & co'l aiurro ~el Variante :difiima dinouo per l'altezza
fua tu hauerai la mifLlra di una imagine piu langa, Ola piu foctile. Voglia duoque quaIe di
qucfieduelineef~ram~t~j3 n.e~~ ülifura deU'jll!agine p¡;opofia per~uoi ~iu.er{irade,fe
dunqLle)tu voreal ,~~agme pr6pofia habbra la fUJ altezza, ma dlUcntl plU foniIe,o
piLl groffa,ru dcui feruirti della linea trauerfale la qLlale tia mut~ta, come ti pare,fe tu VOT-
rai ritenere la groffezza,ouern la larghezza,ma fare la,llatura pm Iunga ,o piu breue. vfe-
rai la lineadell'aIteziO\mutatá,come habbiamo dctto~diropra. Cofi tu vedi ambiduoi i Iati
dclle Gemelle cioe iI retto ) & iI trauerfale hauere le fue particolari diuifioni fc:condo " il
modo della diui!ione,C:habbiamo fpiegaro fubito neI principio del primo libro. Ricordati
ancora del tropo,& pocé> di q Llene partice11e. .
In quefto luogo voreei, che fulfe auifato illettore ll:udiofo , che egli auenifca quelIp;
che egli conofcc:ta.!,laI frequel'ltare quefie cofc)quamo liano rnirabili le mifure,che l'01fo~
no nafcere dalla limghezza,-& breuit:l di due lince) & 1l!olto piu fe o rvna, o hiera fara.
mcúI~ ~on la punta.&fe tuttedue piu ancora. __
~ello,che io dico,íara manifefio ad vn perito archicetto, &grandiffimc difficoltadi~
faranno in quefi~ guifa fpiegate faciliffimamcOft>.\

figura

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DE I CORPI aVMANI, LIB. IIL I~

A.~
~

Figura delle Gt1fltlle •

© Biblioteca Nacional de España


D'ELL.t\ SIMMETRIA
Facciamo hora mai q uefia dottrina manifel1a con qualcbe eífempio,la fignra prora lla
fia qnella di donna,ch'e nel primo libro, dopo la prima di huomo ,& íl nofiro dífegno e
prima di farIa nella larghezza piiI rifirwa,dipoi piú larga, & quefio co·j benr6cio deUe
Gemellc,in quefio fi deue fapere,che. fe per caro in "llene murationi I'humana figura fara
fatta troppo rproportionara,& hauera perro l'eífere [uo percíferecrcfciure troppo aleune
partí,&" aleune troppo fminuite, aHhara bifugna rinouare guella figura, &. corregerla ag-
giongendo>o I111inuendo qudlo,che [ara necelfario,il che credo,che rara ¡qtCro qa 'luello
c'habbiamo detto,cofi dunq ue noi habbial1'lo corretto quella figura, ridy¡:cndola ;iIla fot-
tilita,& grolfezza perfetra,prima rimoui'odo alquanto della IUDghezza del tapo, non c01
leuarne punto difopra,ma co'l ririrare in sll le par ti inferiori tanro,che dalla !ommita del
capo fino fotto'lmento vi fu lIé lo fpado di cue 15. & in quefia altezza noi diuidcffimo
tuno'l capo vgualmére,Allungaílimo con proportior:e 10 (racio, ch'¿ fra la linea dd men
[0,& quella,che paífa per Ii offi de gli homed. II piede poi" he per quefia via veneua ad ef
rcre accorciato, l'allungaíIirno ad vna !j. & vna 14- Accomm, dat1imo ancora alq uanto
ta cofcia ) & la gamba. Nell'eflempio ddl'imagine groíTá, poi habbiamo quafi laíCiato la
defcriniooe dell'imagine principaIe,habbiamo fdo fatto alq ll .. DtO piu grande q uel1a ear-'
su
ne ,che pende fotto'l memo, &. habbiamo alzaro in alquanto verro'J callo le fpaIle da
gli homeri,& habbiamo rotundato alquanto le natiche forto la fua Iinea,accioche non fuf
fero piu fucdnte di quello, ch( conueniua, habbiamo riformato ancora alquanto la gam-
ba in profilo.& prelIo i taloni ancora nella figura polla in diritura,la lunghezza del piede,
poi euna 6.il medelimo potrai fa re del capo,c:he noí babbiamo dimofirato di hauere fat~
to oel capo virile.~i forto habbiamo pofio l'dfcmpiodell'vno.&delláltro modo,que ..
e
ito ddla figura grolfa,& foctile. .

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DE "1 -Co R PI av MA N 1, LIB. III.

;¡;..---~~-- Sommieadel capo.,-..-~...-=:."---.;..,..~----,-=:~ ......


Giro de i capelli.
t---II""7"='\=-- Fronte .
Sopracigli.
Nafa.
Mento.
I---+:~-~,- Cauita della gola. -t...-_~~~--;:"l",::::--~,r-..;::a,..,.:;~_..J

t---+~~--Sopra le mamelle.
¡?'--+:;-~:--- Afcelle.

\---f-f-,~++- PapilIe .
\--r-I--""-"1--SottO le malllelle.

I-::.-rooo::--l--- Cintura.
~--I _ _-,(__ Belico

I---f--Oífo delle ("ofc;ie.


t---- J Sotto J. ventre.
;----}-+--

~--+--+---Sotto lepartí natu.


~=-l---r--~-- Sotto le natiche.

1--1-;----- Sopra'l genocchio:


1 - - - 1 - - 1 - - - - Alriezo.l'ill:effo .
~,

1-_-1+_ _ _ _ _ Son o l'ill:eifo.

Sono'l ventricello
1 - - - - 1 + - - - ....., * . - di fuora.
Di dentro.

\-_H._ _ _ _ _ Sommo del monte


\-~::--_ _ _ _- del piede.
Sot'ílmo del talone
difuora •
..............L---..-.:;;~-Pianta del piede.

J~
P Lfli..J

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DELLA SIMMETRIA

BN lA' Surnmita
•• IU\ l

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DE 1 eoRpr lIV MA N r; LIB. 111•. 88

.JII.....~--- Sommid deleapo."


~~-+-~~-- Giro de I capc:lli.
J---b~:::S~-_fronte.
l--'~-.,.,+---Sopracigli.

k-.....-~""---Nafo.
"'-~-~'---Mento .

"---~~----Cauita del1a gola.


1-::---.... """":-"-l:---Sopra le mameIle.
~;""'--+'~-~--A[celle.
\----'it---"1--PápilIe.
l"---,.c...,......._-~-SOtto lemameHe ~

Cintura.
/---I------\-Belico.

1----+---:----j~Offi deIle cofcie:


Sotto'! ventre.
Sopra le parti natu.
''=----1i----t--SoCto le natiche.

genocchio.
t - - - } - - : f - - - Sopra"¡
1---I-~'f---- A mezo l'ifielfo.
J---t-t------Sotto l'iftelfo.

'"===t:;¡::=====_::Sotto'¡ ventr iccllo


'\- di fuora .
Dideotro.

Mon te del pie de •


l--I~:-----Sorro' 1 ralone di
fuora.
~-...._.;:;c:..~,,-Pianca del pied~.

BH. In,
ea!. _,la
p 2; n 3~

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DELLA SIMMEt:RIA

B H, Inl,
ulam,"
nO 3:0 ~ame-

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DE 1 COR-PI fIVMANr, tI'B. nI. 89
Q!.13 meteremo vn"altro cífempio dí imagine afiotigliata, dalla guale lla la principale
figul a queHa dell'h~omo pofia nel guano luog? del prim? libro. La linea traucrralc ag-
gionra all'altczza dl quefia ligura dcue "tffere plU breue dI quella vna terza parte,& cofi la
partirai dinouo co'l beneficio del Variante. le partí dell'altezza reRano difiinre perle tea
..uerfali.cotne fono de6gnate: le afee lle [olamente {i deono alzare alguanto in sil accioche
la forma delle fpalle fiano proportionate, ne fiano tropo grolfc,fi deue ¡meo tralafciare la
linea dd perta inferiore, & le maroelle,ú <leona formare lopra la prima linea ddle afcelIe,
~ccíoche fianoalquanto piiI in su. Tu abbaíferai ancora le linee trauerfali fopra'l piede,ac
etioche'l monticello del piede non tia tmpo a1to,& cofi tu darai q,U'imagine formara con le
gemelle la [lIa gro1fezza,& larghezz3,& la farai íottile,la quale fe tu vorrai , che fia Iunga
diece de i primi capi tU pomi farla,ma in tal modo, che la linea della fronte lia tirata mol.
to in su.diuidendo vgualmente le altre di queRa altezza. Alzandoli in quena guifa il ca-
po l'dfigie del callo riuCciífe molto lunga,la lunghezza del piede tia vna 7.le quai eofe tut
te accioche ogniuno poífa impararlc, habbiamo pofie qUl gli eífempi formad fecondo la
noílra domina. Nella c:ffigie di donna íi deono mouere le medcfime linee)e rralafciarc,
c'habbiamo d.etto,che ti mouono,e ti tralafciano nel corpo v¡rile"

P J Sommita

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DELtA SIMMETRIA
Sommita del capo.
-'~---Fronte.

Sopracigli.
~---Na{o.

~;""'::"---Mento .
SómÍta. delle iPalle
¡.----Sopral'(i)ffi<fllefpa.
Cauita della, gola _ .........~li-.,/
(----Perto. '
\--_ _ Afcelle f
~--IJapille .
\-__ Son o le mamelle '_-'----\
~inedel petto.

Cintura.
\----Belico'.
t----Sino delle cafcia • Q

¡ - - - Olfo delta
coreja.
Sono" venere.
l---Parti naturali .
~-- Sotto le natiche.

1 - - - - Soleo della corda.


~--------------

Sopra'l genocehio
1-----. difuora. _-----\
r~===Sopra di dentro.
(: .Amezo.
Sano difilora. •

I-----Sotto'l ventricello
- difuora.
pidtntro~

Monte del piede.


·\-o---Sotto'l talone di
fuora.
Lapianta,
======::J •

""""--77r...' -........'"

Sommiti

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DEI eoR P I H V M -A N 1, LIB. 11 r.

--e:-=-....._-.,-~---Sommita del capo.,_,...~_.--"",?_:::-~"",,'7_~_


~:----Fronte.

SopracigIí.
~--'Nafo.

--------¡",-.
1'-'----Sómita
Mento.
delle [palle.
\ - - - Cauita della gola.
'\:--- ACcc:lle.
-----..,......
' J - - - PapilIe.
-¡:---SoCto le mameIle. ----1 ;

_._--1 t--Gntura.
Be1ico.

-- Corda.
r-- Sotto'l ventre.
_ Sopra le parti natu.-
.. - SOltO l'ifieffe •
"'--50no le natiche •

¡ - - Soleo della cofda.

1 - - - Sopra'l

t----
genoccbio.
/ - - - - Amezo ¡'ifieffo.
Soeto ¡'ifteffo.
-----...,.\1 U'
----¡ rJ t - -..
v

Sótto'l 'Ventricello
r---- di fuora.
f----Didentro.

Monte del piede.


- - - - - - - , U \----SOtto'l ,ralone di
- - - - -......7-, fuora.
!I'II........_ _.L..:~--:¡¡:~-;1.La piallta •
------1h
BN. In"
In quello, nB:jYe

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DEL L A S I'M M E TRI A
In qudlo, che fegue dimofirarcmo vn'altro modo ancora di mutare I'jmagin~ propo-
fia,con la quale nondimcllo la fua al[e~z~ con via,& ragioneeerra íi voIri alla ro tl(;¡{ia,al·
zandoli,& abbaífandofi le lineedell'altezza in curte leparti,come pare 3d ogniuno refran4
do non variati gli ij>acij dclla groffezza,& larghezza per le linee trauerfali, íi porrebhe no-
dimeno fare l'imagine farta di (opra alta alfotigliarll,& rdlringerli in un modo col1tH:nien
te, [¡ come qllella~che fune fltta firetra íi potrebbe íngroífarc,& allargare. Hora diremo
in che modo íÍ poffa fale qudlo.Si tir; voa linea traucrfalc la quale lia A.B.fotco queaa fi
metra il pumo. C. fe vorrai poi allargare molto le parci difopra farai, che1punto C. tia
piu vicino·alla linea A. B. fe mediocremc¡)re vorrai allargarIe la farai eífere molto lonta.
na.Saperai,che la linea A.B. difegna la pianrad<;U'im3gine. Tirerai vn>altra linea tr3uerfa....
le parallda tanto lunga,da quella inferiore A.B.quanta vorrai,che Ga l'altezza dell'imagi-
ne,& quena lia F,G. Daquefia fi titi perpendicolarmente vna linea fopra l'ipferiore. nel.
Ia quaJe tia ladiflinrione delI'altezza delle panl. Et queíla fia H. l. Dipoi farai pafiare la
trauerrale quella perpendicolare, la qu~lc rara in me~o fra F. G.& A.B.& quefia íia K. L.
le quali linee,poi c'hauerai ordinatoin quefta gúifa,fi aeono tirare le linee rrauerfali delle
partí per tutti i p¡¡mi ddL1 difiintione nella linea perpendicolare H.I. dipoi dal punto C.
il guale fiia fni la perpendicoJare tirerai in su due linee cofi lontano, quanro vederai, che
l'iítcfTa cofa comporta.Qucite deo no e/fere difpofie in tal guifa ,chefiae nel punto. C.
dHopra fi aUarghino fra loro:percioche deolloí) effere ~obili.In quefia fara la mifura della
largnezza,& Chertezz::l í fegni di quena fiano D. E.Ha'llendo tu dunque propona la parte
la quaJe [U vuoi fare piu Jarga,o piu firetta coli farai. Fra la linea K.L.metterai la linea rra-
ucrfale della grofiezza,o lal'ghezz:I, voglia oue ella fuffe prima, & quefia farai in modo ta-
!e,che la linea di mezo H. L. [agli la linea traucrfale del1a paree, che ti deue mutare.Dipoi
dall'vna,& dall'altra parte bifogna, che GalIarghino quelle linee mobili , le quali habbia-
roo dmo effere fiífe nel pnmo.C. ma di qucne dunque fi deue applicare dall'una,& deU'al
tra parte alI'efiremir;i della linea tl'auerfaIe dclla parce,che tu vorrai mutare, che cofi gia-
ce,come habbiamo derto , fra la linea K. L. QEando poi quelle linee mobilí tocchera nno
q uefle trauerfali dall'vna , & daU'altra parte> lloceranno la larghezza d,eIla parte, in quel
luogo, che tara propl'io di quefia tr<luerfale, la cui parte tu vorrai mutare. Et cofi faranfi
gl'andi,e picciole turte le pard,& difopra, & difotto la linea K. L. fi potra feruire ancora
di guefie alta roueríia,& allhora turede eme faranno.,al contrario,& diuerfe, come i1 dir
fegno di quena noftra defcrittionc dimolha, che qUl fotto habbiamo pofio. a cuí habbia-
mo pafio name indice •

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DEI e o R .p 1 H, V M A N 1, LIB. II l.

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DEL L'.l1 S 1 M M E T 1t 1 A
Ora per ritornare,aUa via di voltare la figura dell'imagine propofta,aIla qual cofa ferue
l'I'1dice aocora,del quale habbiamo parlato difopra} ti proponga per effempio l'effigie di
buomo,& quclla di donna agionta a quello,c'babbjamo pafia od quinto luogo del [econ-
do libro.La linea deIl'alrezza d'ambidue quefie imagioi deono effere norate coi pumi,che
difiinguono le fue pani,& il {egno di quefie liano A. B. Dipoi dal punco B.li tiri la linea
\a f<juadra,nel tine della quale Ji metra la C. vltimaramente fian giomi ilati COll la linea A.
C. Gdeono poi da tutti í pumí del1ediuifioni fa.rce nella linea principale tirare linee rette
nelIa C.oue turte deono concorrere infieme:& coli fara compito l'¡firumenco accommo-
dato a trafinutare le imagini all'Jlzarle,& HringerIe dífotto,c di fopra. Habbiamo chiama
1:0 queno firomento il pel'Uertente,perciocbe per quefte Ji fogliooo peruertire ,o trafmu-
tate le miCure in quena guifa.
Prendali vn'alcra linea dell'alrezza, &quella Jia D. E. Q!¿elb Ga llatuita fotto c01 [uo
punto E.nella ¡¡nc:! trauerrale B. C.& il pumo F.1ia loncano dalJ'angoIo B. vu'ottaua parte
delral[ez:z:a~ell'etJ'¡g¡e,che fi deue fare difopra poi douera giacere co'l [uo pumo D.fopra
lobliqua A. C. & coG tu vederai quena noua línea dinouo conueniememente efferc di-
fiiuca per l~ linee trauerfali tir.ate da i pumí deU'alcezza,chc fono nella linea principale,ma
con mut3t10ne dlcfldo difopra alzate le parri,&' difotro riftrettc.Si proponga dinouo que
fla Iinea,& per tutti i puncí delte difiiotiani fiano tirare le linee trauerúli della groífezza,
& larghezz~ de/la principale,& formili l'imagine,& li v"ederaquefta mutatione della qua-
le iD parlo. Habbiamo formato gUI (oteo queílo ftromento derro peruertenre in duoi mo
di,il primo,e nel modo ,'habbiamo dimonrato,il fecondo vol fato al contrario. Perdocbe
fe alcuno vorra ordinare la mutatione contraria a queIla c'ilabbiamo detco difopra egli
douera vfare vno I1:romento pofio al contrario al primo,& il rel!:ante fare nel modo)c'hab
biamo dimoftrato.Habbiamo pollo qui lotro gli effempi dell'imagine murara Ji dell'huo-
mo ) come della doona, ma nedifopra ne difoteo habbiamo fatto le parti, o 'riu grandi)o
piu piccioli nel modo,c'habbiamo inúgnato,che fi deue fare quando mofiraffimo il modo
di fare l'índice,& fi cone'ede ad ogniuno iI feguirlo,come Ji pare.Ora fe aIcuno vfed, iI per
uertente con fomma diligenza , nel cui modo ti rirrouano le fignificationi di tUtee le
difl'erenze fpiegare difopra neceífarie ai fecrecí dell'artc;gli cerco ritrouera ndle eofe admi
rabili vn fructo tale. che non fe ne pemira: ma nifuno douera allomanarfi ncll'opera
taoco dal v('ro co" aggiongere,o lininuire,come eftato fano ne j eífempi • Hor mai potra
ogniuno mifu{are dinouo quene effigie coli mutate con la pcrcichetta da mi furare,& def-
fignare quaú,comc noi habbíamo fatto dHopra. In ogoi Iuogo oue dc:uefi'i correggere La
bruttezzala quale tirera la figura luora del vero. Percioche non babbiamo noi pwpofte
quefie figure in qucfio modo perche n~ fi potrano fare altriméti, roa piu per iníignare ac-
cJOche fuffero plU norabili queIlecofe,che [ano lontane del vero· Q!!efia ela Jomma,che
I vfo di .quefia domina deue remire al commodi della necellitade non alIe brutezze. Tu
dunq ue deui guardarti di noo allonranare tropo daU'angolo B.quelle Hnee pendence della
nmJira,ouero,che defcriucllimo fiel primo luogo, ouero fiel fecondo oue evoltaro alla ro
uerlia)accioche ella non parrorifca vn moUro. Percioche la curiofita {ouercbia fara tanta
bruttezza guanta vtilita potra panorire U'vero ufo di quefia via,fe non ti vfera diligenza.
Perdoche (enza cagione non fi dice: Ne quid nimis: Ora ú deue [apere, che l'vfo di
. qudlo peruertenre tamo gioua nfUe parti,comenel tutto, Ora per quefie murationi deIle
imagini humane fi [corgono le diuerlitadi deIla natufa delIa fortczza, della imbecillita
dclla prdlezza,della tardita¡deIla pronteza,& dclIa pegrezza. Per la qual cofa ,chi non fa
che qudle (Oft fi deono fapere dall'ftudioG di queft'arte?Specialmence drendo fiato fpie::
gatoio qudto luogo iI sr"anddIimo benebcio,che ruo port.ucl '

fj~ura

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DEI eoRP 1 H V M A N I, LIB. IIl. ,1.
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DELLA SIMMETltIA

~ Sommiti

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OE 1 'CORPI HVMANI, LIB. UI.

.......¡o4jio;n.-----'.::i~.....~-- Sommita del capo. ------~~-~---­


~~==Giro de i capeIli.
Fronte.
------,.....,r
f.--Sopracigli ..
•...,.........-NafO.
~~~___.... Mento ,

t-=.===Sopra li offi <fUe fp •. ____......,~


l\--_ _ _ Gli cili,
11 cauo della gola,
""'--- Le a[celle.
1 - - - . Le papilIe.
_", ___ Sotto le mamelle. ,. _ _~

1--.--.;' La cintura '.


t--_belic:o.
m
1---
Gli olli delle corcie
t~_ _ Igenita1i.

&-_ _- Sotto le nacichc.

1-_ _ 11 folco della corda'


-----\
------1 ""-___Sopra') genocchio.
.-- ---_.-
~ _ _ _ Amezo 1ginocchio ______- i
1------ Saeto l',l!:cíl'o •

i----- Sotto'l ventricello


di fuora. '
-------1
-------1
Dideocro.

Monte del piedc •


'-----Sottohcauiglia di
fuara.
======"::7
Pianta del piede •

Somtpita
N.
esta
n.'

'

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DELLA' SIMM":ETltIA

·~~-_......~.....~-----Somrnicadel 'apo.,------~;.-
" ' - - - - Giro de j ,ape1Ji. ..-------./"
....--.......
La fronce.

1fopracigli.
·'-U nafo.
;:-..:.......t----n mento.
Soprali offid'IIefp. _ __
~----ll cauo della gola.

LeafcelJe.
J..---Le papdle.
SottolemameIle.

\--_-La cintura.

\---- II belico •

~--Voffi delIecorcie.
~___ Le parrí oarurali.
~ono I'Jlte1fe
1----50tto le nadche.

• J.---- SolcodeJIa corda ----4


pr g
SO a'l enoCChiO,_'- - - - - - " )
t - - - - - A mezol'jfieífoJ .
1 - - - - - SoCto l"ifidfo.
t::J
1=====Sott01 ventriceIlo _ _ _ _ _ _--\
.:' ~ di fuora • •
Di dentro.

_ _ _ Il rnonte deIpiede: _ _ _ _ _ _ _~
~
1------
;:::::::::J:":V~._.:~~~sorro·l taloneo
Lapianca!
8 N. Inl"
tatlJllpaa
DO

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DE I e oR P 1 H V M A N I,~ LIB . 11 l.

~i....M~--""""""-~-"''''''''C;ommitade1 c:apO.-.!!5i
ioOO----..,-~----·
~~ _ _ Giro de i capc:l1i.
-l--_
La fronte.
I fopracigli.
....-----1 1 - - -.... 1

~--
11 nafo •
..,... >J-- -Il mento.
C== ==S opra li olli d'lIe fP'==5?"é
Gh offi de gli ifieffi
, -_ _La cauita della gO' _ _- l
=
Leafcelle.
r--- Le papiIle.
Sotto lemamclIe. _---l
La cintura.
Ilbelico. )0"

GIi offi delle corde-


Le parrinaturali.
"""
- Sotto le cofcic. .1

nfoleo ddle cofcie

\d iJ
Sopra'l genocchio~

A mezo l'ifieífo. ~
SOtto riftcHo. U

1------ Sorro'! ventric:eUo


difuo ra. "----~
Di dentro.

\-_ __ _ 11 monte deI piedC'.


-----~
Sotto'l ralone.
~. . ._ _..J~,,!!,!,!!!!'!!!IJ!I,~~~
__ .Lapianta.

BII. IIf.
Sommira
l•
88la
n,'

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DELLA SIMMETRIA

!!~===:t~iIi1íliI~:::::::::=50mmjtadet capo'====:::=7---~=====
' - r - - I l giro dei capelli,.------r
La fronce.
1----
1 fopracigli •
.....'1-''-- I1
nafo.
7----- Umenro.
¡----Sopra li otE qUe fp. -----A>"l
~---1l cauo dclla gola.
---'-?'"
~--Le a[celle.
J--_Le papille.
~1 _ _ _ Sottolemamcne. ---.--¡

t--_La Cintura.

~-Il belico.
o
r - - - Gli offi delle corde
-......",
r-----Lc: parti naturali •
t---SOtto l'¡fieífe
l---Sotto le natiche.

1 - - - 11 foleo delle corcie


-----\
I -_ _ _ Sopra'} genocchio.
----~

1----- A~mezo l'jaeffo. _ _ _ _-1\ ( Ur-----


l-----Sotto l'ifieffo. U o
t------SOtto'J ventricelI()
di fuora. ------{
Di dentro.

I c - -_ _ _ ll monte del piede.'


_ _ _ _ _-1 '- Sorro'! talan e di -------¡,
" fuora •
......- - - -...- ...-~~.... Lapiama.
BII. Inl,

flauendo

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DEI eoR P 1 H V M A N 1, - L. 1 B. 111. 95
Hauendo diropra dimoftrato aleune ragioni di mutare ¡'imagini humane,hora oe mo~,
llraremo vo'altra per mezo della quale li faccia varia l'alrezza deU'imagine propona,) la
mutatione poi della grotTezza ~ & della larghezza ú puo fa re beoe co"l DeIigeme I'vfo di
queftamutatiooe haluogo in tuttele cofe,11qualeedidueforti,la prima ba vn pezzo di
circol) nella cui parte coneeera fi raccolgono le mifure l'altro nella concaua io ambedue
le quai vie potra ogni uno andare canto lontano quaoto egli vorra. Er facilmente !"ioten-
dera la pratka dí quefto da colui,checonfiderera quefia dottqna. Di qui ancora G. cono[ce
la cagione perche oeIlo fpecchio,che li.a conueífo la regola) che fia di riera paía arcuata,&
nel mezo píu larga,& neU'ell:remitadi piu firetta, perdo che corrifponde aldrcolo, come
tanno tutre le altre cofe.Egli eneceífario. ,he colui ioteoda quefie cole)il quale vuoledi-
pingere le nicchie,& le volee d("Ue camere,& ogoialtra cofa,che tia concaua. Et quantun-'
que do non lia in tutto l'erfpetlUa: non di meno [e gli fa vidno quando li conudera nello
fpecchio.Noi habbiamo parlato delle mifure per fe.Percioche ~uefia mutati~oe) la quale
vogliamo fpiegare.abbraccia la mifura del retto ad vn pezzo di circolo CORUerro, o conca,
uo)Q!!ando poi tu conlidererai • che cofa úfaecía con queftav la Cubico fi fcorgera la ca ..
gione.& ti manifcftera ndl'ill:ctfa opera. Ora quefie cofe qnantl.loque paiano Del diíegno:
marauigliofc,nó (000 pero fe non UJQo3.ccomm()date alla pratica.Q!!elb cognitione nó....
dim-eno ¿ neceífaria aU anefice. il quate da molee fcienze eIega le ca fe accommodate ,&
conuenienci al [uo propofito,& alla [ua volol'l'tade • ~antunq\.le gli jmperiti li ridano di
quel1:e cofe,& di piu eccellend ancora. Mil horamai ti deue fpiegare la via di quella per-
murarione)laquale fe aleuno vfera bene potra fare aleune coCe ml"gliori del prindpale.ln
quefta parcea!'Jcota ti deue fare,che non ti ca[ehi nella ccorura dd cropo. Ora che í nofid:
eífempi, c'l1abbiamo fpieglti [ecando i precectidella noftra d'lttrina non hanno fugictl
q~ello)chefulfetropo,cio eftato ratto fi per la piccolezza delle carta,íi anco,accio che pill(
chiaro fi vedeífe la ditE:rentia della mutatione,ti deue nondimeno fcruare modo, quaooo.
il pretore vuole [eruirfi di qllefta via in vo'opera grande. .
Prima li proponga la linea deII'alte~z.a. deU'jmagine principaIc aiftil1;i coi [Joi punti,la
quale fia fcrieta di[opra X. & di fotto Y. & tia tagliata nd mee;) CO'! punto. C. di onde li
tiri u"alinea trauerrale ad angoli retti, il tui fine ti non co 1 fegno. j. Dipo1 fi chiuddl
triangolo di vguali I$mbe X.Z.& Y. Z.la cuí parte lia Z. dipoi tU tirerai,le lil1ee da tutti i
pumi della Iinua X. Y. verro il puntO 3.tanto quanco fara neccífario. Dipoi tu Ülrai una pa
ranela <IIopo la linea X. y~ vedo1 punto C. tallto lunga,q uarn.o fara bifogno.Perci oche fa·
ra molCQ píu tuoga, che quella pnma,oioe che la bafe del rriangolo, Dipoi deui prenderé
'Vn compalfo alq..¡anto grande,& mett:lre vo piededi quello neI pumo Z.& allargarlo tarl
to.che baili a d.&riuere vn arco il quale tocchi JI pumo di mezo dell'alrezza della Hne..
priocipale del trraogolb i cui corni ti voltino,& finifi;hino [opra la linea, c'habbiamó det-
tO douerfi fare dopo la lioea X. Y. alq llantO Iunga,Oue quelte linee li giongeranl'lo infie.
medifopra le noecrai con laS.& difoto conla T. In quella'partepoi ouein medelimoar~
(O cagliera le linee tirate dai pumi dell'alrezza principale ucrtb il punto Z tu deui tirare li-
nee trauerfati da ruttiquei pumi di quei ragIíamenci per la linea S. T. che liaoo paraUe1e
tmte,&coli dinouoqueftafara difiinra dalla linea principale) ma le mifure [arannodiuer-
fe.Percioche fi fa la lunghezza piu breuc, & il circolo cauttore delladifiimione. Er cofi
¿iCopta, & difotto fono accorcíate dal punto di mezo. Ora hauendo f.'me qud!:e linee io
que(ta guifa tu dcuí mertere a tutti i pund della noua diuifione i ruoí [egni. Prima di[opra
coli)i1 primo punto diropra lia norato con la A. il proffimo con la B. & cofi di manota
mano B. C. D, &lealtr!f!finoalpuiltodimezo,& dilifino--aU'vltimalineatrauerfale
coi fegni deIle linee la piu balTa dunque lia notata con lo numero. I.la reconda afcenden 4

do co'l numero.í.. dipoi co'13. 4. S. & coo gli alcri. ~lefia dunquefara vna lineadell'al-
[ezza d·ftjnra dinouo /ignara A. 1 .1a quale deui proponeredopia runa per l'effigie in pro-
filo ralera per l'efl1gie a diricura,li come habbiamo detto fpeffe volte ~ che fi deue fare. El:
cc>li tu t1reraílc fue trauerfali p::r tutti i pumi delle diftíntioni. Hora haucndo rÍLrouato
le partí dell'altezz~ reOa,che tu ricerchi la larghczza, & la grofsezza, la quale tU deui fare
co'la- tltrQ del Deligeoce della linea mobile di quello,il cui vfo eda tutte duc le partí aedo
che ti pofsano defignare conucniencemente dlfopra. & di[otto in q llefia guifa ,
p¡ ima Gtiri vna línea trauerrale)i cui fioi liano notad con L. A. A. nel mezo di quella
farai ,ádere pcrpendicolarmente vo alcra linea, & quefia lia notara difopra con la G. &
~ 3 difon:o

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DEL LAS. 1 M M E TRI A
¿irotto córa B.Dipoi tU accommoderai da tuttedue le partí la lineamobile A.C.lequá
Ji ti feruiranno in quefia gui[a.Prende dal peruerrcnte defcritro difopra la IlInghczzadel-
la meta dclla hnea,la quak,cvme habbiamo derro fe oe va diriera nd punro Z. do e quan~
e
ra di quella linea,maggiore,cn'eft·a la Iineadiritta,& quella,ch'e tirata al punto Z. & l'ar
co.Collocherai dunqlle come ha delto quefta maggióre lunghezza dirirta fopra la linea
rrauerfale A. A. m·lla linea perpcodicolare B. G. odIa fommha delIa qua1e deui mettere
da totte due le partile linee tnobili A.B ouedeono incrofarle inGeme. Dopo quefto caue
rai tutee le lunghezzedella parte fuperiore delle linee trauerrali fra l'arco,&la linea reCta..
& le noterai diltgentememe con le fue Iettere, & metterai quelle rette oella linea trauerfa
k del Deligente A. H. in modo tale. che tuete tocchino equidillanti la linea pofta
fopra,cM: notata A. C. di gUl ne "enera,ohe turte le breui,fe De vadano al pumo A. del
Deligeme,Gcome DelIa lit1ea dell'arco furono vicine al punto S. Ma li fpacij di mezo non
fono i meddimi pcr la diuerGtadedcl recto,& coruo.Sicome ha deCto, che li dcono met-
tere le lunghezze delJe partí notate con lettere,che fono euperiod, in una parte del Deli-
gente:nel medefimo modo fi deono mertere nell'altra parte del medefimo,li quali io dilli.
che fi doueuano notare coi numeri. Deui poi mettere ogni latirudine di ciafcheduna par-
te dell'imagine I'rincipale ndla linea re'cta di mezo, la quale nd Deligente 6. driza notara
con le lettere G.B.come ~ui fono nella traucrfale A. A.allhora moue la linea mobíle Que
il filo A. C. a quello~che tocchi q uella,coú di qui De venera}che per ordine fiano definite
tutte le latimdini dell'altreparri a quefia confequemia . Et ogni principale Jarghezza, che
·tu nOferal in quella rara trollata altuo luogo notato di lertere, & numeri conuenienre al
la fua mutatione definira pcr la derta impolitíooe Delia linea trauerfale A. A.& per raceó
modamento della linea, o filo A. c'le quai cofe io ha polle qui fotto defcritte • chiariai·
mamen te. Et ha formato a quefto modo due figure di huomo , & due di donna,Ia mifura
de quali ell:ata fpiegat3 difopra nel fine del fecondo libro. Dalle q uaH nondimeno mi fon
pardto atquanto ne j bracci,& ne i piedi per darli maggior belkzza. percioche quell:o roo
11:0 modo di mutate tropo fi allonrana dal vera nelle partí fuperíori}& inferiori..
QJ.1ando ft volgera al contrario quello llromento ,& l'v[erai ne riufcira vna imagine
tropo lííga ne1Ie pard fuperiori,& inferion.nelle parti di mezo tropo breui, come eparfc>
nena fuperiore ancora. Quefio riuolgimentn fi fJ. in quena guifa • Prendafi la lineadeUa
difiintione delI'ahzza,& ft merta prdfo la propol.la della p odutrione S. T.come hai fat
to difopra,dipoi fal ai 11 punto Z,dipoi faralle due linee X.Z.& Z. Y.dipoi allungherai le
linee da tutti i punri della djfiintione deJla linea X. Y.nd puneo Z. dipoi frriucrai il punto;
C.,he corrífponda dalla linillra al punto Z. metterai poi un piede del compalfo, che 6a
grande innanzi la linea S.T. tanto che ft deferiua un pezzo di circolo,il quale tocchi i pun.
ti S. T .& (i unId in arco fra X.Y.& il punto. C.oue tu vederai.che rareo paffa le linee til"a~
te nel punto Z,íui tU deui tirare le linee parallele ,le quali fimo nella linea tirata per quel.
le Joppo rareo verro la Z.d mofireranno voa dillintione fatraio tuttO di nouo • Le quai
linee, & mifure poi che tu hauerai cofi difpolle, deui difponere le larghczze ancora,&
grolfezze co'l beneficio del Ddigeme nel modo, c'habbiamo dimofirato difopra. Ogni
vnp puo con quena via formare quelle imagioi , che 1i pare:a coi baLta hauer formato lo
tlrbmemo.

Seguono tre perucrtentijIJ dUf)ifol.lj~

Somlllita

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DELLA SIMMiTRIA
"

~()mmiti ,te. c. po •
G:ro de i capClll.
Fron+e.
Sopracigli.

~. nto.
$ommita pelle fpall\!

Homeri.
Cauiti della ¡ol••
PC,to. ¡--;::::::::::*=====l1H
Al(ell~ •
1------4--_-1K
}>:\pille. r---l-----!L
SOlto le mamelle • r---JJ.-----;M.
I---!~----;n

C¡,'turll. ~--~------____;O
VI; bilico .. I--.J-----¡p

Cofcia. ct.
l>rmclpio dell~ parti
n3turali.
.F me di elli partí. . 1,'1'
~¡hemit.i delle JIlItl. I~
~he~

Soleo delb "or~i<1.

Sopra'l genocchio. t
J\ll1czo'l gcnocchio, 7
~
Sotto'l $enoccl1io,

G
Sotto'1 ventrí,e11o pi
dI {uori,
~
;Di dentro,

Múwe pe! picde ..


50tt< '1 talone eRe..
UV\c.
1'1ant.<-'

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DEltA SIMM!TR14 DE . 1 -COItPI' HYMANI, LIB. III!

l
@ •
1011.11. •
7' Sr
I
MiforIJ delfimagine di h~mD deflrltt4 ntlf"Pltlm(J~'~ IiSr,.
50mmit~ del c~po.
Guo de l C3pcj.i.
Fronte.
Sopracigli.

Nafa.
Mento. -.;,-----lE
Sommit:t dcllc ipalle

Homeri.
C:¡uit.i deIla gola.

Petto •
.I\(ceIlc.
P3pilIe.
Sotto le mamellt>;
Sotto'l petto,
----l~-Io

Cintur3.
---\..-11"
Vmbilico •
Sino d ella cofcía.
i-::'::::::±l=!¡t
Sommid delLi cofds - ~

-Parti virili • ¡----!--II"


Eltrémita deIle n:lu-
che. lO

Soleo deIIa corda.

Sopra'l genocchio.

A mezo'l genocchio;

Sotto'l genoccruo.

Sotto'l ventricello e-
Jletiore.
Sotto l'interio.c.

Monte deI'p;ede.
Sommita del ralone
di [uori.
P~nta del p;cdc.

Ti
I
Q..+

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\
I
DIi 1 CORPI HVMANI) LIB. IIL
DELLA SIM'MErltIA

Sommita.lel (~P()'
G,ro de i capc1b.
FroDtc:.
Sopracigli •
Nao.

Mento.
~ommi[i delle (palié

Homerj.
el uira delb gola.

P~tto.
AtedIa •
P~pille •
S orto le m3melle.
iOlldo dello aOllueo.

Vmbilico.
,smo della cofi:ia •

SlImit¡ dena corda;


l'arU vmll •

JlftremitA
~he.
del~llati ·::~:;;;.:----:::i"';=====1W-------"""-------------------J
..
l

$vIco della cofcil!, _.,------1

Sopra'l senocchio. "--t-----!I:


7
Mezo'l gelloCchio.
Sorto'¡ geuQ"hio. L-_-t-----'ó

$ouo'l ventticello di
fuori. ..
Pi dentro.

J,fonte del piede.


Sómmit3 ¡:(eJ talone,
I'iallta del riede •

\ ~ 8 N.

. \ ----- ~-----.

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DE 1 COR.P{ HVMANI, LIB. lit SI' .

::~~f==~i====':!p'~~==Sommita
Giro de. i delcapo'========~n~:::;::==:::::
capelli. _ _ _ _ _ _ _~/
.r--'¡:;---Fronte.
-Sopracigii.-
~--Na(O",
Mento.
1=====Sómitaddlefpane.=======~
~_ _ Sopralioffi d'lIe fp._-_ _-,"
Cauita della gola.
T--- Peno. ----
' r - - AfceUe.
Papille.
'-+-- Saeta le mamelle ~
\--- Sotto'l perto. -----
1--- Cintura.
Belico.
SiDo deUe cofde. 1
I

- offi delle cofc;ie. . ;,. •


Pani naturali •

. Satto le natiche •

-----4
D
J---Solcodelle corde. ,,_.

~--~-------~-8r-------¡ Sopra'I genocchio. -------J \~ y){ f·-- - -

.
1---- A mezo ]'¡íle1fo. 'cj t1
1----S0tto l'iftelfo •

1_ _ _ _ 50tto'l ventriceIlo========\
difuora. -
l>idcacro.

\.____ Montedel pjede.


~_ _Sotto'l ralone di
=======y ---
--7--;+---~'::'-"""';~Q fuOra. - ...----~~.........- - -
Pianca.

Sommira

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p ~ L L ~ S 1 l'tJ M E'T It. 1 .1\

~==#D====::;,¡-,~~~~=Sommitadel capo.
~_","-_)I¡olie i ,apelu.· (, "~
~rQnte.
. 1 - _ - :iopracigli. 'i§i. I~

Nafa.
¡-:;. ..--........ \fento .
"rA-X }..,
~

;--.-......- SÓ'mita delle fpalle


~::::::::::;::::;:: S~ra Ii offi QIIe fp. ]7
7\ ),~ i
C:(uira dclla gola.
'r-.-............ Perta. \~ . "'
~~
---~AlcelIe •
(.. P"~pllle. V
1'--........- Sotta le mamelle.

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-Cir itura . I I \~
,
7
~-Belltco.
<

.
OJi deIle cafde.
,g}
JL---

_~ Principio della nato


i=::;:::;::::;- Fine deU'¡J1:etfa • \..U
Sacto le natiche • -1fI
l-....- -,$in odell e cor,ie, - \ j ~

Sopra'} genoccbio.
1- --- A Wezo l'ifietfo.
\ \j ¡!JII
I - - - -_ _ Sottorw:etfo.

,
1------- Sorto'} ventricdlo I
-
~ __ __ M(Jnte del piede.
di fuara .
. Vi de ntra.
, \
l!
...... S')t[O1
'-t-.... ...-.. rafone .. "
./ ~
~--~~~----~--~~~--~~~. II " ". - . ..- .

© Biblioteca Nacional de España Oraqucfie


DEI eoR P J H V M A N 1, L 1 B. 111. 100
Ora quefi:e uariationi 6 faono nel modo) c'habbiamo infegnatO, Jequali nondímeoo
poi dle tu baucto;ti fattepotrai uariare perlo uariante, o Dc:ligenre: Gemdle ,Indice,
o peruerrente, &. quefio pomlifare io Unto'J corpo, ouero in cene paní, & mifciare an"
cora le Jllifuredi diuerfe ¡magini nel modo, che o elli o aItri giudicheranno, chi debba
fiar bene. Si deue nondimeno auertire che da quefie mifiioní oe riufcifcooo aleuoe uol-
te partí monílruofe,&: per q ueílo bífogna efsere auertiti,& con grande cura (j deono fer-
mare le figure oelle parti mifurate deIl'alte.zza larghezza,& grofsezza. Percioche nell'dlre
roa nota dell'alcezza & per le trauerfali,ehe finifconoq uella,Iequali dimofirano la larghez
za &: grofsezz3,tutte hanno la fua certa defcrittione:m3 fra quelle i ciri delle linee fono in-
clinari in quanto che fpiegatlo le linee, o piu adentro,o piu infuara di quello,che conuie~
ne di ondo ne uic:ne o grofsezza,o fotrigliezza,o larghezza,o firettezza magglore di quel
lo"he conuienc,le"luaicofe noo fono fiare fpiegattin .tuttQ~a noi, che actendiamo alla
breuira,come in etf~r[o 6 potriano mofirare • Ora mi fouuiene, che alcuni imperiti,
i quaIi uolendo rperimentare quefl:e uie mofl:rate da noi, & non operando, come habbia-
mo ¡nfegnara per la loro igooraztl forfe d fcriueranno la colpa del loro errore ,& ripren
der"nno la nofira domina.; lo fa a.nco quefio ,che quefie cofe pareranno difticili aquel..
li,che porra no feruiru di queaa dottrina nel principio. Q!lefii,uorrei jo che fi mette!scro
inantÍ gli occhi un corpo u1uo piu accommodato,cheíia poffibile aIla rnifura della propo
fia effigie) & coft contemplando l'opera della natura6 affattichino di fpiegare la fua fat-
ta con arte 311a ueritade iftefsa ,il che deue efsere fatto con ogniforza, & jogegno.
Percioche fi laudano quelle imagini , nellequale pare, che fi uegga la uita, & perferra 6-
m ilicudine , fpecialmente quando inGemeui egionta la belIczza , Percio che cofi fono
molto Iaudate l'imagini o ritratd, & fono ftilllati molto, come merita no. Ma ogniuno
deue affdricarfi come Ii piace in q uei nomi di differenze, che fono fiate fpiegati da noi di.
fopra. Perciocbe egli potra alfuefarli afeguire quell'arte, laquale feguiea iI ucre, &: (en•
.za quella liberta di allontanarJi tutte le parti.Lag 1.111 fatica ~ ridiculofa íl quelli,ch'Jntcn-
dono, coa;e al contrario le care fatte bene ~ diligentemente fono all'iftc[so Dio di hono
re a gli huomini utili,& grare,& gioconde. Q¿Jella farica poi del fare le cafe btutte {i deue
accu[are.e danneneuoIe,& odiofo coli nelle opere grand.i, come nelle piccioli. Per laqual
cara Ii dcono fare con cura,& diligentia q ueIle eofe che li pentaDo di dare in luce, & ti
.deue uedere,chc: non fi leui, ne li aggionga cofa aleuna aIla oattlrale caritade, che non tia
tollerabile. Si ritronano ancora alcuni iquaU cofi ftringono le fue mutationi , che con dif-
ficultadi fi ueggono, lagual cofa non porcndofi difcerocre col fenfo pare,che fi debba ui
ruperare meno, che oue fi pecca nell'eccefso , In t une le: eofe dunque la uja di mezo e
hmim.l. Noi dunque ha~biamo Cpiegato nei efsempi coli g randt eomrarietadi, accio
che piu chiara & piu illufire fuHe la chiarezza nelle coCe piccioli, laqual ¡aclfa cofa non
fulfe bene imitare nelle grandí • Percioehe in quefie fi deue fuggjre quella rigidita) & ti
deono fare piu molli q uei jineamenti,accjoche fi fugga quella fierezz3,& pi uú (corga l'ar
tifido. Chí auuenilfe le differenze diúgnatemalameote, & [enza arte ~ Ma l1ilfuo {i ma~
rauiglí,che tantecofe, e coli diuerfe poifano uenire in mente ad un ane6ce perito neU'eife
guire aUe quali non bafti lo fpacio della fua uita, & la breuira 10 sforci a tralafciarle.
Percioehe fono innnmerabilí quelle cofe, che occorrono ,& ¡'animo de gl'artefici, e pie
po di fimulacri, lequali cofe tuttedrendo prima incognire li oelle pitture delle effigie hu
mane, fi deHe alrre coTe l'animo parturifce di giorno in giorno pi ufe per cafo accadera ad
ale uno lo hauere ultadi moltirecoli , ingegno dal cielo, ftudio di quefi'arte , & fperien-
za. Percioche quelli, che per d ¡uino beneficio fooo peritifanno mirabili cofeíi io que-
fi'arte,G ancora in tutte I'altri. Ora hauendo noi parlaro allungo delle diuerlitadi, & ua-
ietadi,eglie 110ndimeno mal1ifefto,che nó uí ealeuna opera,o aleuna cofa fatta da glt huo
mini, cheliain [Utto íimilead un'altraco[a, ouero ad un'alrra E>pera,chenon lia perfe
ftefsa diff.:rente, talche non ui e aleuno arrefice cofi peri to,che poífa fare due opere in
tutte le parti coli fimili,che non fi poffa conofcere la differenza,ch'e fra queUe. Percio-
che niuna noUra cofa mai giungera a tanta fimilitudine quantunque íi sforciamo;anú noi
uedlamo ,che fe noí fiampiamo una carta fopra una natupa , & dlpoi fopra la meddima
Hampa ne tlJmpiamo un'altra, ouero fe nelIa mede(¡ma creta gitciamo mettallQ fufo, fo
n
no nQndillleno d¡¡[crend moleo le cofeche de ne eauamo ,& per molte cagiom ti rico
no[cono 1'una ddl'altra. Ora fe queno occone io quefie cofe) cod cene che dobbiam
penfare

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DELLA SIMMETRIA
penrare noi. che debbaauenirein quelle,che non hanno tanta certezza~ Ma qui non par-
liamo noi di tale differenza, ma uog'io intcndere di quella, che aleuno {i proponera di
uoIere fpicgare con audio, & tutto queIlo,c'habbiamo der.to fi imende di qudti. Per·
doche ogni uoha,che aleuno fe propone Dell'animo quakhe opera Cubito Ji [oeconoDO
l'imagini delle differenze non di quella ,che non ú puo {chiuare, & neceffaria, ma di
quena per mezo della quale fi conorcono le cofe belle ,e brutte, la quale [otto gíacendo
;l' uocaboH fpiegati difopra della differenza s'affatichi per fare. Poi(he l'opera ¿ compi
ta) il giudicio delI'animo [egu ita la contemplatione de gl'occhi) nella qual cofa per lo piu
diuerfi hanno diuedi opinioni. & gufii. Per quefta caglone jo uoglio, che oeIle nofire
ca fe folo lia conceffo ad agniuno.che murino le cofe nofire fe Ji parcta, & mOlla ogni co-
fa dilche parleremo piu copiofamente in quel,che fegue, in quefio modo fi deue guardare:
che nonli riducal'opera ad vna mifilra [roppo aliena, & nó naturale fe per cafo il tl<O fille
non folfe il formare mofiri,& gente úmile ai fogni,oue ú confundano le nature deUe cofe.
Ma per venire al nofiro propofiro. Facciali ue! principio vna etngie difiinta nelli fpad del-
l'altezza per le fue linee traucrfaJi.Q!:!dle Hnee [ano ordinate da noi in certo numero, roa
fi concede a tutti farne piu,¿ manco, come li pare:il fame piu terue a O1aggiorditigenza, e
certezza,il che p~rtiene al buono artcfice, iI farne lneno, e mi nore fad(3,& minore mole-
fiia,ma non gionge a ferma certezza : Q!¡3otUnquC' quelli, che fOliO moleo drerdratj nOD
, facciaAo anco le linee.ma folo fi feruíno de i pumi : fe quefio baftera al fuo imelIetto. Ft
quena e vna rnutatione dclla nofira ragione,l'alrra elimlle del mouere le linee per tutto'!
corpo, a quclla,c'habbjamo dimollrara DelIa variera delle [aecíe ne i ca pi • Pcrcioche nd
medefimo modo,quelIeJinee trauerfali di tutro'l corpo.ouero fi auidneranno,ouero G31-
lunraneranDo.talche quella vía fara le parti piu brcui,& quefia piu alte,& quefia diJleren-
tia tutta confille nella breuita,& nelIa lunghezza.
Non ti deue anco fprezzare la dilfcréza della grolTczza.& della ]arghezza,la quaIe fa va
rjetade ú per le linee trauerfali,fi fra quelle.Perciochc fe tu farai le trauerrali piu IUflghe,la:
larghezzade i capi in maefiadecrefcera, & la groifezzade i fattiin profilo: roa fe le farai
piu breuil'vna,& ¡'altra parte fara píu piccioIa, iI che accafchera fra quelle ancora, che ti
facciano piu grandi)o piu picciole: Ma in quefio luogo vn'altra volra auifo • che in tutti ¡
JlOmi delle dilferenze (j fuga iI tropo.fe per cafo colui, che leggera quelli miei precetti,&
che li v[era,fara iogegnofo,fara mirabili mutationi)& varieta di figure.Da quali nc riufci~
(cono quefie cofe,gli homeri Iarghi.le cofcie ftrette,ouero il contrario: il ttonco breue,le
gambe hmgbe,ouero diuerfe,i corpí retti.o torti co i bracci, & gambe.La natura deIl'huo
mo in tuttO li manifefta per la mifura. Perlaqual cofa di quine viene la viadi fare le cofe
belle.& le brutte,& come ft facda '·opera bella, & brutta. Deue dunq ue lárrefice prima
che metra le mani nella tauola dererminare,che cofe egli voglia dipingere,accioche ricer.
candone di qUl fama, inudl:ighi turre le cofe migliori.& piu conueDíenti.per fare l'ope-
ra perfetta.Quantunquc vn andice perico,& eifcrcirato in un'opera non molro [ottile, & .
picciola meglio dimofirera,chc cofa pofia l'ane)e l'íngegno, che vn'altro in voa grande,e
fouile. GH artefici eccellenci d'jnteIletto , & di mano foH facilmrmee intenderanno quefie
eofe inutitate)e noue.Donde ne uenera.che eUi oello [pado di un giorno,con la penDa fpie
gheranno in carta, o co'lfcarpelIo in un picciollegno eofe píu laudabili, & migliori.
che l'opera granded'vn alcro,fatra con la farica,d'vn anno: il qual dono cerro ú deue ripu
tare particolare di Dio.Percioche fOuente occorre,che aleuno habbia tale ingegno,& coH
Ji [uccedal'opera, che nó occorfc ma; oc al fuo tempo,ne in molcí fegucnci fecoli)che a1ctl
no ne haueffe tale. Il che fi puo conofcere dalle memorie de gli ancichi,i cui fragrr:enti ti
ritrouano fepolti,ne i quaJi vi ¿ ranta arte, che non fe gli polfa comparare aleuna cofa del·
le nofire,Ora fe aleuno vo/eae fapere,che cofa fuffe bellezza nelle imagini,forfi alcullo Ti
fponderebbe quella,ch'e comprobara da i giudicij de gli huomini,il che non lo concedela-
no gli altri,ne quefio anco eil mio parere,IC JI giudicio ti (oncedera a gli buomini ignoran
ti. Ora che porrebbe determinare la cognitione,che deue eifcre in colui,i1 quale POíf.1 giu
dicare bene q uefro? Percioche io fon di queRo parere, che 0006 ritroui aleuno , iI quale
pur penCare con ranimo la pcrfetrione d'un animale viliffimo,il che dfendo cofi, coroe po
troio perfuadermi,che ti ritroui aleuno.che paifa giudicare quefio neU'huomo,il ~l11ale fa
bricato da Dio con ftngolare conGglio volfe,cbe fuffe fignore di tutti gli alrri anjm¡)ii~Nó
neghero io~,he l'imaginc dell'huomo non po1Ia effece concc:tta nell'animo da UflO piu bel
la.(h~

o
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DEI e o RP 1 H V M A NI, -LIB. 111. t 02.
la, elle dall'altro ) & anco fpiegata con la mano, laquale li dimofira "ancora, perche íia
cofi con ouimi ragioni.Non pero cofluÍ fara gionto a tale perfettione, che non fe ne pof-
fa rítrouare una píu pet fetta. Percioche queRa non fi puó ritrouare nelle humane for-
2e _ La mente ¿iuioa la conofc~. laqua.Ie fola puo ammaefirare l'humana mente di
ftmile fcienza • Percioche q uefia ela regola dclla uerirade ,quale fia la forma, & quale
:6a la miCura be1ltffima. e conuenientiffima, alla quale non molte cofe e necdfarie, che
cóuengono ma una cena fula particolare, Molté cofe nondimeno • e diuerfe occorrono
a glibuOInini, che uanno ricercando le pard belle in molti modi ~ a' quali nondimenofe
gli rappreremano píu tofio le cofe bruue in ogní Illogo. Ne io rirrouo aja., con laquale
io poífa dimofirare in queíl:i nofiri tami errori ,. q uale tia la uera • e perfena bellczza,non
de!iderando io piu cofa alcuna, Ieuata uÍa d"Ue opere de' nofiti huomini) la rozezza, &.
. bruttezza ,fe pero c/li a bel (ludio non lJogliono feguir queHa, &. io potendo in quefio
poffo effere dI aiuto a gli nQomini COn per farlo con ogni fiudio, e diligenza.
Hora ritorno aquel giudlcio de gli huomini,del quaJe jo parlaua, iqualí fe uederanno
bna imagine,c'hora li pl3ccia, pocodipoi ne rirrouano uo'ah::ra,ch'antepongono alla pri-
ma • Ora quell' artefice e lodato meritamente, ilquale poífa fare una figura lodara
¿al giudicio di ciaRheduno ,al fare laqual coCa, fi ricerca molta prattl¡:a, ~ Cperienza.
Ne puo accadere a queno cofa aleuna migliore a quefio fine, c'hauerc ,hiuro nell'animo
il modo della ueritade, per ¡ntendere la mirura retta, & accommodata-al filo propofito,
laquate bifogna,che fia filia. e femplice. Ora fe aleuno fJra profeait>ne .di h~uere qudla
fara una grande imprera, fe lo monrera , ilehe a me pare quaG impQtlibilc:'111 <t uene tene-
bre. N·)ndim eno quen'opera, che fara rpiegata, e confirmara con ngione geometrica ,
J'ata cmo fenza aleuna Jeprenúone. Pcrcioche non fe gli pmra ~ontradire~' fe hmi ti,
.uerirano quena artefice )come diuino • Et la dechiaratione di queno, éc[tO' rora giocon
da da udire, ma malta píu gioconda farail uederla. Vira furre aleuno, perchedunque
debbo io affatticarmi in quefia fcientia,oue non ui ¿ rperanza di poten! (Qofeguire la per-
fettione ( Quefia farebbe cofa inhumana, ne farebbe cofa conuenitnte. che ellendofi
propofti i beni,&" i mati non fi affatticaffimo per confi'guire il meglio,íluamunque ci fuI;
fe negaro l' ottimo. Et accioche noi LUofiramo in aleuna effigie, che cofa tia iI mt'glio, li.
deue fare prima, che fi ricerchi la mifura cena, & eonueniente di tutte le parti, laqualc!
conftimita col ordine fuo. &" modo,tutte le partí casi piccioli,come gr¡mdi deono dÚ!re
polite con grande cura,e diligenza, & uedere fe noi poffiamo rirrouare in uerita quakhe
bellezza, & anclare uicini al bíáco del berfaglio. Ora dTcndo il carpo humano,colllc ha1>
biamo d erto compoHo di molte parti, cia!cheduna, dellequali ha la mifLlra della Cua rer-
titUdine, (j sforzeremo d'mtendere. qua1 cofa fia contraria a quena mifnra, accioche ne
:fia conceffo piu [aeilmenre rehinarlo • & aceoflarfi piu uicino,che tia poffibile, alla natu.
rale confiitmione ) allaquale dobbiamo eami nare per la uía diritra con turre le nofire for
2'.c,accioche noi [acdamo l'opera con arte,& per deeorodcgua di uederfi:le quai coCe tue
le ricercano non mediocre cura, ne uolgare attentione. Percioehe prima fe aleuno auer
tira quella defcrittione feparara della faccía ne i capi, c' habbiamo fpiegata difopra ritro-
uera cerro una mirabile fottigliezza di linee coruc,c rene, & o'alrre notationi,che non a
poffono deferi uerc con la riga.& inrendera, che l'huomo fonacchiofo non pu o ridurre a
perfettione quelle rotunditadi dclla frome,delle guancie, ¿el naCQ, de gli occhi, dclla
bOC(3 ,dd mento, oe quelle eleuationi,come rnonricelli. ne quelle uallene, non douen·
doG laCciare parte alcuna ,quamunque mínima, laquale non Ga rrattara con diligentiffi-
ma cura. Ne deue ufare minore dlligenda nel formare j particolari, che nella compofi ..
lÍone di tutti inueme. Seguira il collo, ilquale deue corrifpondere al capo. in modo ta-
le, che non fia brutto, ne per la breuita , ne per la larghezza , ne per la grofsezza, ne per
la fottilita; & eoll fu cceffiuamcnte fi deue uedcre ,chenellc linee del petro ,del uentre,
dt!la fi.hena ,ddle naticbe,deJle gambe,de i piedi,áei btacci,& de!le mani.fiano fatte tut·
te le eofe diligend,& difiimaméce. Le quai eofe có ogni fua minutiílima parte, fi deono fa
re compitjllime con ogni dilígenz3. Ne (i dcono udire coloro, iqllali dicono, che 'luan
.do eLft hanno prFfIia non fogliono trarenerG moleo nelle fue opere,il:che non fi dcue con
'c~d('re fe non quando l'ifielsa cofa, Ollero il deGo di quelli,che chiedono non comporta
che 1i dimori in quella. Laqu.:lI cofa fe alle uolre occorre , fi deue alIhora concedere
.qualche cofa aIla prefcia.) fe pero in quefia Gfia(eru2ta la uera l"agione) & fe in quellafi
. uedc

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DELtA SIMMETRIA
vede rifpIendere la cognitione dell'arte. & coli tutra la facda dell'imagine dalla rommiU.
del capo fino alla pianta del piede deue eífere conuenienre, voglia di che forte íia queUa
ngura,o che fia d'un'huomo rigido,o molle, camoro, o macilente, aedó che in vna parte
Don paia foprabondante di carne,nell'altra mancare,come per eífempio,fe hauendo i brac
ci fottili,le ga'Ilbe fiano groífe, ouero oelle pard d'innanzí Gano tutte le partí piane, & di
dietro non)ouero al contrario. Percioehe deúderiamo,che tutte le parti fiano fra loro con
fentienti,& che non liano pofte inueme temeraria, & malamente. Percioche' quelle cofe;,
che fono conuenienti , fogliono anco pare re belle • Per la qual cofa fi deue femare ancora
la fvrma deU'ét3'de. Perché non fi deue fa re ad vna medeíima figura iI capo di giouanc,
il petro d'un decrepito,le mlni, & piedi d'V'O buomo di meu erade, ne meno fi deue fare,
che ua nella fronte giouane, & nelle fpalle v.::cchio ,ouero al contrario. Percioche tutte
<Juelle eofe fono riputate malamente farte, le quaU nOIl corrifpondono con la nattrra. Pcr
la q L1al cofa fara booe, che in tuete le etadi,conl1:itutioni, & modi fi [erua la conuenientia
delle parti,nellafiguta d'vn giouane,di vo decrepito, di vno di matura etade,d 'vn macilen
te ti'vn cartlQ[o,q'-4t) rigido,& di. un molle) l'imagine dunqlle della giouentu fplendentc,
.pienadi fucco,&1e<!uabiIeJa vecchiezza rugofa,dill:ort3,& ineguale,& priua di carne.Ora
per compÍl'e quefidrofe con laudc,bifogl1a prima"ehe fi meta per fornire pane alcuna,che
l'arteficedifegl1ituue le parti con tratci,& lint!e,accioehe li poífa cono[cere fe qualche.co
la manca alla pdl'Íettione:colui ~ cTl~ feruera q llefl:o non mai li pemira deH'opera e'hauera
fatto,il.cbe per pO'terfi fare bcne bifogna, che rartdice habbia piena cognirione deDe linee
conuenienti; Perciódlc quell:o porta molto (ommodo all'arte. Perche non eífendofi per
('a[o detign3ca giufta la mifura, facitlilJimamente li puo corrumpere la cofa dalla mano di
~lai,chenQn ha cogni~ione<lelle linee, [corrcndo egli a cafo per l'altezza,per la larghcz-
~a,& per la.grofihza,Ma l'artefice perito di quefie hauendo ritfouato la buona,& vera mi
fUfll,nello.cpiegar.e 1.1 forma rara l'opera tuttauia migliore. Oca perche noi pofTíamo aequl
fiaru quakhe vet:irade della mifura,& per fuo mezo ridurre nelle noftre opere la bellezza
to.n [uneie Rolhe f(Jrze,io non ritrouo cofaaIcuna piu vtile,che meterG innanzi gli oechi.
~ cdrpi viur~& htm~& con giudido da quelli raccoglíere la mifura di tutre le pard, deue in
tUtto iI buouo'artefice raccogliere da una grande moltitudine di nuomini la beUezza del-
le parti,Chi potra mai moftrare un huomo,nel quale liano turte le partí compite,in modo
!'ale, che non fi manchi cofa aleuna? Q!li nondimeno deue l'huomo eífere auereiro , che
non confunda i n'\odi dell" natura,ma íi deone> fare tutte1e eofe ti-a loro cóuenientí; iI che
difopra acd':nawmo ancora. Se vorrai fare imagini di giouani, fernid della oíferuarionede i
cotpi giouanili,& de i vecchi al fare l'imagini de i vecchi,i1 medelimo G. deue dire di q ud
li,the fono di rt1:ttura etadc,com;: ancora per fare i mlcilcn ti}i carnofi, i rigidi,i molli,i ro
bull:i,i deboJi u dcooo v[are queIli.che fono viui fimili di natura.No edubio certo,che co-
lui,che vorra.affaticarfi in tunde par ti in quefia modo,che egli nao ritroui molto piu co
fe di queJb,che egliricerchera,& potra anca fare. Percioche a penal'arte potra mai fpiega
re la beHezza delle cofe,non dico la fingGlare,e perfetta, ma quella ch'e a noi manifefia,&:
flondimeno) che fupera le forze del nofrro ingegno, & fugge la diligencia delle 00-
:fire mani • '
Hauendo noidetto,che al fare diuerfe imagini dobbiam:> feruirG di diuerfe nature di
corpi viui,u deue auertire,ehe a noí fi oLferircono quafi due ford di diuerliti di huomioi,
cio ede i noll:ri,i quali fono bianchi , & deUi aull:ralí , che fono oegri, che da i Greci ,fono
¿ertí Etiopi , & da noi mo'ri. Le facde di quefti fono fra loro diffimili, ne i capi de i mo-
JÍ fono cofi bclli da vedere.come i nollri, per hauere iI naCo cofi fraccato,e i labri cofi grof
li; Oltre che le nari , j genocchi, le gambe,& piedi fono brurri per Ji nodi. lo nor.dimeno
ho uifto corpí di quell:i,che nell' altre pard tutee erano cofi proportionati,& con tanto fiu
dio la natUra lo haueua poliri , che non fi poteífe vedcre per lo mio giudicio cofa aleuna
piu polita in ciaCcheduno genere {j oflerifcono molte diuerficadí vtili all'oíferu3tione del-
l'imagini rifpetto ~lIa varier.adc deIle wnfl:itutioni,cofi tuue le parti de i corpí robufii, fo-
no grandi oel tronco quali Gmili ai membri de i Leoni: ma gli imbecilli hanno quefl:e par'
ti pohee,ne fono mufcololi,eomc fono queIli,pero non fi aecommoderanno i membri hm
molle all'lmagine d 'un robufio,ne d'un imbecille i contorni d'un rigido. Et qUJ¡:ltunque
aleune volte íia bi[ogno attendere alla macilemia,& carnofira,nondimeno fi deue (erua-
re il modo di quefia rigidita , & mollezza. fecondo l'arbitrio di ciafcheduno ,Ia vedra di
, q ueUi

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DE 1 COl\PI HVMANI~ LIB: lII. lO';
quelH precetti li veriti,a)neIla natura,& nella vita:nelle quali fe tu dimorerai, & le pieghe
raí gli o cchi,oo n cerco ti patirai da quelle per feguire le tue opioioniJperando di fare me-
e
glio.Perciocqe tU deui fapere,che fallerai. Percioche {'arte io turto immerfa DelIa natura,
la quale fe tu patilli da quella tirare ín te,tu fc;;hiuarelli molti errad nelle tue opere) la cui
giuftezza per lo piu la potrai moChare con ragioni Geome~riche. Le qllali le in qualche
parte non fe li auuicmeram:¡o,q lIefio li qeue Jafciare al cornmune gi udicio de gli huomini r
&. aIla íua opiniom;,m tal modo pero,che noi fapiamo, che l'vfo pue. molta. Qgefto non~
dimeno ¿ certo,ch¡: q uanto piu vic~na Gfara I'opera tua alla limilitudine d'voa, che fia vi.
lIa,tanro maggiore lauqe ella ritrOllera pre!fo gli huamini , per la q ual cofa fia q ueUa opi.
niooe lomano dateihe tu poffi fare ~fa aleuna meglio di quello"che Iddio ha donaro al..,
la luaf lt\lra.Perdo,ch~ le tue oper~ cop¡parate con quefie fi ritrolleranno !enza forze:daI~'
u
li'<1 u.al cofa puo poncludere,che ni~M puodal ruo;fenf~, e penGero trame la bellezza,
ma~ífer'f nece!fario"che cueto q uello.fh'egli ,auera di bello dall'animo (uo , fia pofio pri-
ma in qqellocoQ fiudiQ~dihgente rnuratiooe,i1 che 110n Ú deue giudicare proprio,ma ar
tificto acquiíico,con.!l;w{io,& dlligentía.ii qu~le iacerco neU'animo h;tbbia prodotto que ....
íhfi;utd,& di qUIquel T¡::fon;> rC~Q/.ldiro ndlamence, & le fpetie com;ettedi dentro Gri"
ducano in opf!ra ... ia onde non ef~pre neceífario alli arteflci Jeaercirati; I'hauere auand
gliocc;hi <1 l li qJali vi ui,~ eífempi.alla ti,militudine dei q llali facciaoo le fue imagini,pcrcio-
91'( per la lunga íperú:oza,e fiudio tante eofe fono iotrate oell'aoim() di quelli. 'che de Ji
1l§i4l{fono cauarcll.1Qlto,. ~ uefii hanno tuttele cofe in prooto: ma pochi fono quelli , i
quahJ17beiaijq oou gr3,tlde cognitione ,ma in contrario molti fono queHi) da i quali la
e
bruttezza fpiega,,,, con grande aQiduirade.ma q uelli, i q uali io diceua eífere artefici c!fer
~it.aV,& ornadditlrt.e)~qi meditatlOneqllaotunquenó volganó gli occhiadalcun drem-
pio,fJcilmente potrannó fare opere: 6gnalate,quancunque jI rifguardare alta vita,& alla na.
tllra¡fuq* 1(: opere ~~gl~(,')ri, non deuono pero gli homi indotti, & iroperiti fperare cotal
;fuc~e{fQ, pe\·C¡oc¡1á.ni!Una-cle queíkco~ efarra acafo. Si che li pue. ritrouare aleuno) iI
~uale. per fe fteOCo,& djl.Ua jntellige""tia. (ola del animo fuo, nun rifguardando jn al cuno cf·
kmpio,a~mato poffa'filrmare nonJ~meoo. aleune volre imagini piu ecceIlenti,che li altri"
i qua.li contemplanocofiogni cura, I}X. diUgenza la vit3,,& la narura..che .effi hanno prefen-
te)perc~Qcpe ~ qudli manca la cognition gel arte)ma quello,che \ruole in quena arte acqui
fiarli la.ud~ deueoQ guardarfi fopra tum: le cofe,che nó facciano aleuna parte brutta nelle
openl,per la qual CQf¡\ douera eLfo leua~ via da quefie imagini,le ,!uali ei vuole, che Gano
belle,.w.ttple partí Couer~hie)per che qllefie le fanno. bru~te,il che li puo cono fcer e da que
fto,perche l'hllom.o ci~o,debjle,tiíico,¡r.otto,fiorto) ebruno. per lo difeCto del vfo natu-
{a!.elma pOI) men brutto faracolui da vederelilquale bauera tre occhi,o tre mani,o tre pie
di, non per lo di(mo,ma per la fuper6uita, quanto piu dumlue tu {chiuerai care fimili,&
in fuo luogo tu Ílrai le neceffarie,le rett~,le chiare,& robllfie,le quali fono grare a tutti,&
da tuttilodate;taQcomaggior laudetu acq uifierai alle opere tue.i nofid giudicij ceno fo-
gUano [cuCare quel eeHo ~ ,p'e aafcafo nelIa narura,li poífono dúq ue ritrouare duoj belli,
{5l. omari per la oFiníonc deIli duoi,& de gli altri altri,i q-Qali f1ondimeno non haueranno al
cuna cofa ~omm9Qe"ne di mifura,ne di coftitutione, Qe pero, ~ manifefio qual di quem
duoi ¡¡ dcbba di re pítl beIlo,quefie fono tenebre del noaro imelIeero) chi dunq ue dira i1
vera del eccellenza della beHezza?ma guamunque anoi non li fcopra quefto~ enondime
no ver~íimile •cne vno di queíti vgualment~ bello. fuper, l'altrQ odIa. perfectione di al.
<cune pard.
Di qlli ne viene, che l'artifice ingegnofo non dcue e!fercLrarli in..una fola forte di pittn-
ra,l11;1 in moIte,e diuerfe,di onde oe venga gl,lefio,che egli poffa fpiegare l'imagini di qualú
que cQlldition\di huomini)come d'jracondi,di mim,e piaceuoli,& di qualunqllc altra foc
t{! tale,i quali tutti fatti,come conuiene oel [uo genere fono laudaci. Viene dunque alcuQo
& di rnád <1, vna im~gine_di huomo infidele,faturnino,o mar,tiale. ó piu tofio venerea,ama-
bite,e delicara,qual cofa fara piufacile ad voo eírercitato, che dai precetti inGgnati dilo-
pra rit~ouarc l,'n~ l¡Ilir\lr~ conueniente,(3l vera di ciafched una di quel1e imagini, í3c poi ,he
l'hauerai ritrouat~ fortP;1fl-a)~ome ij d~ue~ Percioche coú tl polIonQ fornJare le pamre di
tutti,le q~lª,!j. fianap di foco~O<iiaere)o di tetra,vfando pero l'a(re, cbe emoderatrkedel.
l'opera,lalaude. & ornamento deIl'opera non foto,e mamfcfta a gli imperiti aftP6ci, i quali
lungo tCfil1po mil"é~n~ i~ qUf:HaJma ú dimoftra [ubitó,&: tira quellbch'm~endooQ nell'amo
R re)incredi~

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DE'LLA SIMMETRIA:
re incredibile di fe fldfa. Qyelli,che fono molto pratichi in quefto, conofcono chiaro, che
egli evero q uello, che io dico, & q lJelH hanao la fdentia del vero vfo.Et la fclétia fempre
abbraccia il vero,& I'opinione fpeífo ti alIonrana da quello. Per la qual cofa nifuno deue
confidarfi tropo di fe medefimo, aedo che nell'opera non s'inganni, fi che lo fiúdioro di
queft'artefara cofa vtile,fe fpeífe volee egli contiderera l'opere de i lodad artefici,& l'jmi-
rera co'ldipingere,& vdira piu fpelfo,che egli potra gli arcefici, che difputeranno di dife-
gni,& pitture.Non vorrei pero,che alcuao s'lJ1ganaf11,che vi fu1fe opera coli bella)& 10da-
ra,bella quale nó vi liallo errori degni da eífere o1feruaci, il cognofcere j quali,& Ieuarli no
íia bene.Ne deue al~uno perfuaderfi,che fia bene oblígarli a certc ford di difegrri)& modi
d'imagini,le quali tu faperai,che fiallO fiare fatté da aleuno pirtore ftimara, Percioche bt
natura coli comporta,che ropera lia tale)q uale eil giudicio deU'auirno,& la ragione!Ma
io vorrei,che tu contemplal1i diuerfe opere, & di .qudle e1egeffi le migli 6ri. f'ercioche la
fallid. deUe opinioni quali li ritroua in'qualche parte in ogn~uno. Ora ~hi ardira dire,che
alcuna:opera fia cofi perfetta, che pon fi po1fa fare cofa rnigliore, non potendo dire, éhe
quantungue egli habbia vi fio vn huomo bello, che non fe De poifa ritrouare vno piu bel.
lo? fara cofa onima cerro l'inrrare per la via ficura,ouero per la dottrina d'altri,ouero per
la fua imitando l'animale viuo. Ma io non laudo quei pirrod, i quali dfendo folid pallar'
dell'arte fua [enza fine,l'IOn mai funno opera aleuna degna di locle, deIla qual forte di huo,!
mini io l'Ie conoCco :llcuni. Percioche fenza dubio tu farai errore,fe tu feguirai quelli. Per~
doche la bruttezza delle loro o per:e'Cridano quantunqué io non parli, .Per'Cie non hanno;
(he fare inlieme quefie due con'il parlare molto delIe ,éofe,& I'operare.' NQn pero io noO'
Iaudo;che non tia bene,che vi Gano huomini,che amaefirino gli imperici; Percíodie egli e.
poffibile, che gli iCtelIi 'Concadioi ti moltriao gli errori deIla tua opera) ir quaIe [eJo leue..r
rai in q ualche modo non te lo porranno dimoltrare . - '
Vorrei io che gli ignorami di quefi'arte fuíTcro auifati in'quefio luogo, & queHo,cbe li
mettono per imparare da quefia nofira dottrina,che bene intendano quelle cofe;che noi'
babbiamo inugnato,& che prima li propongano d'imparare queHe cofe) o di farle,le qila
Ji poi c'hauerannó bene appreífe deono feguire .per imparare le altre. Percioche- dcue III
fciencia crefcere conIa pratica.aecio che la mano fi accommodi aIla uoJunta,& alla inte1-
Jigenza, di ande poi ne viene grande fpcrienza,& certezza,le quai due cofe fi deóno vnire
inLleme)& feparare nulla vagliono alli huomini imperiti, & al volgo pare cerro,c'he po1fa-
110 giudicare fi-a le molee pitrure -qualiüano le píu bdle ; non ¿ pero 'Vero, pOJendo fare
que'lo folo l'arteficeperito,il quale fpelfó s'hallera ácquifiato laude con le fueope're.
Dira forii a1dmo.. dunque li deue mcttercs tanta facica,& opera In queaemirure)tan~o
tempo,che tuue l>imaginr liano ridotte a quefl:é mifhre, occorrcl'ldo, che fe ne facciano
malte in poco tempo.Non tómmandIamo quefro cerro)ma,che deué l'huomo cOIÍ lo {lu-
dip,& dillgenza, acq uiiladi Vl1a certezza,la quaIe confifie folo in quefie fagioni." & ¡mi)
che fe l'haueraíil1o acquilbracon una cerra libemi infallibile,nifuno ricerchera le mifure di'
tutti i corpí,& di tutee le cofe. Oltre aecio gli occhi amaefirati dall'al'te ineomindanaeífe--
re a noi in luogo di regola,la mano ancora 1i fa obediente all'arte, le quaJi ci da cofideza,&
co'l fuo valore leua gli errod, & fcaccia daU'opera la fatíitade. 9,1treaccio ti farprefio, &.
pieno di fcienzanon perdí tempo Del rkercare,che cofa tu deUl fare, De fai." o puntO,oli-
nea ir.darno.Qgdle opere meritano laude,1e ql.lali paiono arnabiH,& libere,non farte con
affanno,& [etc. QEelte fono Iaooate da tutti;le quali hanno vna bontade fparra per tu tte
le fue partí; Ma gli imperir},& ignoranti non mai fanno cofa bona,o t;etta, quamullque la
mano s'babbia.acquifiato q ueIla liberta, che po1fa eíTere maggiore, linzí quella liberta fi
deue gíudicare vna prigione ligando gli huomirti a gli errori. QJlefio-dunque non puo far
cofaa1cunafeDza arre oe quefia puo molro [enza fperienza, deono dunque eífere quefie
due cofe congionre inlieme, come difopra habbiarno derto. Di onde li faedano che glí Hu
diofi deue e(fere manifefia la via d~ quefie mifure le quali bene ineefe panorifcoDo mira..
bili fuccefft •
Percioche tU non delignemj Con la riga, o eo'l v01gcre intorno vna volra jI compalfo,
¡'humana effigie) ma e neceLTado ) che liano de[cricti j punrí per le fue partí nel modo
lhabbiamo dimoftrato.Ne croue!"a laude cofaa1cuna la quale rnanchi della giufiezza üél-
Jamifura.
fo fo)che puo acca[care) che alcuni volendo feguire quefii nofiri precetti neIlci~gin
gran di

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oB 1 e o R P 1 H V MA N 1, LIB. II J. 104-
grandi commettino errore per la [ua ignoranza. & diano la colpa a me come quello , c'ha
ioGgllato regole, che Tiufcifcono nc:lL'imagini piccioli)ma non neUe grandi • Quefio perQ
none poffibile. Perciocbe [etulaudi le picdoli,percheriprcndi legrandil Perche fe
le piccioli fono fproportionare,io ti coocedero. che le grandi ancora meritino riprélione .
Percioche etrcndo dfe fimili non deono e{fer<~ diffimilidi bellezza, di bruttezza, come i1
circolo iI quale quantUnqlle tia picdolo,nondimeno ritiene la fua rotundita, come il gran
de la flla,& il quadrato ritiene l'effere [uo tanto fe eformato da linee breui quanco fe da
lunghe.Perdochele ragitmi delle proponioni cOlluengono tanto nellecoCe grandi,quan..
to neIlepiccioli, come vedrenlO, che fuole auenirene í canti. ne j quali quel tuono,che i
mufici chiamallo ottaua,ritiene l'effere fuo tanto fe e;proferto da vna voce alta, & acuta
Cluaoco da vna humile,:& ba1Ia.
Vltimatamcnte fi deue fapere, che le figure mofirate difopra :) ii poffono variare
ancora in molci modi: ma ció íi deue fare in modo tale, che la mifura lia in tutto la mede-
tima)&: [enza aleuna confuúone.
IL FINE DEL TER ZO LIBR O.

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DELLA SIMMETIlIA
DE 1 CORPI HVMANI,
DI ALBERTO DVRERO
PITTORE, E GEOMETRA
e H 1 A R 1 S S I M O.
L 1 B R O Q...,V A R T o.
Nuouamente tradotto dalla lingua Latina nella ¡caliana...
DA M. Gro. PAOLO GALLVCCIO SAL ODIANO.
lJeUe piegature , e gefli de~e figure dcfcritte difopra.

ti;] A v E N D o noi dimollrato, nei tre paffati libri aleune ragioni di


~U formare imagioi,&: termini certi, & conuenienti , &: di variatli a di.
. -uerfi modi, reRa hora, che mofframo il modo di piegare queIle fe.
. condo il gufro di ciaCcheduno, &. di voltarIe nelle gionture de i
membri, & nei legamenti in modo rale, che la natura lo comporti.
Percjo, che qual vtilira, qua! belIezza farebbe in quelle figure dirit-
__ .-e te, che fono fiare defcrirte da noi nei libri ruperiori? Perche quan-
- ruoque vn membro del carpo fia polito,&: proportionato :nondime
no fuole diuentare brutto;¡& effere fprezzato, che eformato in un gefio brutto,come an-
co fuole effere laudaco,quando ebene lituato. Noo ¿ gia il oofiro diffegno lo trattare in
quefio luogo quáto mirabilmente fiano i membri dalla natura fabricati,& fra loro coIliga-
ti,per eUere quefio proprio dell' Anatomifii,pero non li tocchero fe non sforzaramenre,fi
deuedúque rapere)che fi come habbiamo inGgnato,che l'imagine,c'habbiamo fatte in pro
filo fogliono piegarli in tutta lafpioa dalla ceruice fino alIa cofcia,fi per tutte le linee,che
fono tirate fopra quclla,come ancora fra quelle in modo tale pero, che tu le facei piu to-
fio guardare in giu,che in su. Qyefio piegamento per lo piu ti deue deGgl1are neU'vltima
quarta parte della groífezza verro la fchiena per tutte,& fra tutte le linee trauerrali,come
Doi habbiamo detto,fuora,che oue ela piegaturadeU'oao ddla cofcia nella fua fornmita-
de,l'ifieffo genocchio oella foa linea,il píede preffo la Hnea del talone,& fe fa bifegno oel
mezo anco dell'ifieífo piede.l diti ti pieghino per ti fuoi articoli, il braccio oella fpalla,oel
legamenro del cubito nella legatura della mano; & i diti tutti nei flloi articoli, e nodi,
l'imagioe poi farta io maeHade fi fuoIe piegare in ambiduoi i lari del collo pertuna la fpi-
na della fchiena, la qualc perche Ga auertira piu facilmente habbiamo pofio nelle imagini
rerte i fuoi fegoi con piecioli triangoli ,ouero cerchietti. Ora perche il modo di piegarli
non eun foio,per fare la dottrioa piu chiara ho giudicato ,che Ga bene prefcriuere aleu-
ne differenze,per le quali fuffe jotera la nofira opinione, e domina, fi deue ancora aucrti4
re diligentemente l'i fielfo (tara ,e faecia dell'imagine, la q uale vogliamo,che fia,cioe fe la
vogliamo feuera, o facile, pero quella G deue fare harrida, & afpera ) & quefia amabile~e
foaue. Q.yefie 4ano le di tiácoze ddle pjegatUre.
Picgara • Dirirra.
Coruato • Contorto.
V0ltato. Molfo di luogo.
Jntricato.
Il corpo humano ü pieg:¡ fecondo quefie rei differenze,che con fei nomi habbiamo no
minare, & pi u,& manco iofleme rifpetto al fuo moto ) ~ q uefie cofe fi dechiareranno in
quel,che tegue,accioche io fia intero.
Prima

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DE 1 CORPI HV MA N 1, LIB. 1I1l. ro)
A

Prima dunoue ti deue tapere, che 10 chiamo piegara quat- e


che corain que:fto.modo, Galalinea!.B. &in quellaúano
flotati duoi punti e.O.nei quali fe tU píegherai della fuadi-
rinura la linea in qual parte tu vuoi in modo tale pero,che1e
parti fra i puntÍ deftgtlati non li pieghino ma gli ¡íteffi, eo- .D
rne in articolidi punci ú faeda la piegatura)faperai,che tu ha
Ilerai farto la piegatura) come noi vogliamo intcndere in
.•
quefto luogo •

Sccondariamcnte noi diciamo coruato quello,che in tUt.


to ~a,ue.d perra la fua. rettitudine voglia , come l.'hab-.
bia p,rfa,ilche fi fa in piumqdi ,come farebbe la linea A.
~. la q!.lale e vn pezzo.. di cir.;olo ,laquale o Ga piegara
¿¡ropra.&: di forro,o difopra in mezo,& difotto.& finalmen
te come ad ogniuno piace.

AC
Tralle~rato poi e que!Io, che rara tate) 6a la linea A.'B.&
e D. vnadeIleq~Ii úapofl:a ropra l'ah:rain modo tale, che
pai.1no vna fola". Dipoi fia uotató in mezo di quelle i1 pumo
E.& gipnte infieme inqucllo ti picghino co!i, chedifopra, e
di rotto GaIlarghino l'\-ma dalraltra.

Intrigato,o intol'chiaro rara,come le linee A.B. C. D.che


qui fono fra loro riuolrate ínfieme•

. ?jl"~tt.a e.contorto c~i~mo ioin queno luogo quando la


IU1,".a,~ Íl fp lega., & (i .Atrlzza ) o q~ali íi piega , & (i accorcia
~cc!Ocne Í1 facclIl,o pIl¡klunga, o plU breue, il che non ho io
potuto moll:rate alcramente, che con due linee l'vnalunga,
l'altra brcue.

R 3 Moffo
.D

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!)IL~A SIMMETRfA

. gAC
M otro di Juogo ¡ntendo jo quando Que linee pofie l'uDa [opra l'al-
e
tra in modo tale,che paioDo una foJa,foífero coft feparate,che runa no11
toccaífe l'altra ,laqual ~o[a accade in mol ti modi. Percioche li puó fa-
re nelle linee pareUele jn ogni parte, in una oblira.& mole e linee corue
feparandole,co{l1e ad ogniuno pare, L'cífempio di quefro babbiamo
pofio neUe linee. 1\ B. D.e
B In" :BJ) B D
, eatalll' 8
n"
Hora ti deue tapere, che li come c¡uefre cofe ti mofrrano oelle linee,coli occorrono lid
la fuperficie piana,& ne' cOI'pi molli,iguali intcndiamo cíft-re Jargi, & groffi, Percio(be
quefii fogliono,come le linee comprefe da queJli piegarfi, eGáe t'oruati, uoltati, Ihtrigad
inlieme) drizati ,ritorri, & motli di luogo oue erano. In che modo poi fe uGnoneU'hu-
manocorpo l'inligoeremo di parte in parte in guello, che ft'gue. ,
QEelli cl,e Del primo 1.uogo'9abbiamo derto pitgato,ha luogo nelle gióture de'mébri,
PerclOche io quelle fi piegan<fí 'll1effibri,i9llali noodimeno deono rerenere 'la rua rettitu-
ame, perche uolendo pkgare gl'offi, fi fpezz~radóo. Per' Ia'qóal cofa habbiarno djmo~
firaro,quefto delle lineeitronche,lequali in c'erte ·pumi fonó congiorite infieme,& foiTero
delle particelle rette •
NeI fc:cando luogo fi coruarano nel corpo humano i nerui,& la carne.Percioche quan.
do il corpo li piega oe i latí, odinanzi,ocl in dierro,i nerui,&la carne1 fi fanno corui,talche
in un luogo (i facda alquanto caua,odl'alrro conudra.
Nel terzo Juogo ,d ice ffim o de i rnembri) uoltato, quando'oI corpo fi uolta, oi bracci
o piedip fiftdlo iianéó)& fir.¡¡lmente la maggior parte de gli altri membti, che fono nel
carpo.
Ncl.quarto Iuogo di"cmmo intrigato,o intorchiato ilche fuole accadere nc i nerui, &e .
pella carne, rrel uolgerG del corpo,quando le parti molli delcorpo li torcono iofieme,co-
me nel CQUo,nel tonco,nd btacció)& nel pieqe. -
Nel guíhto ¡llogo n~tai nel corpo la dlrettione,& ifl;'iegnmenio, I'una deIlequali aífotri
glia l'altra ingroífa.l'efsempi o ,dcllaqual cora fia tale. Se tu allonghttai il braccio in modo
che fi faecia Wdto,i netui fi dirlzano,& aCotti gliano la carne lnlungbczza, ma fe lo tircrai
a te io modo iaI(, che fta picga~o la carne aucora li piega)& ti fa {pefsa)ilche auicne ndIe
altri parri áncora"
VltÍmamc:ntc diciamo, ud carpo una parre mouerli dall'ahra, quando quafi reparare
l'una Ii aU'Jotana dall'altra-, fi nei lati,come inanzi,od indictro , Parimemi ndle coruatio
ni,& pieg~mentj,le cami fi mouono,& quafi da fe freíSe Gpanono dl fuora,di dentro,oue
ro nd lato"
Ora quefl:e.fei differenze potrono accafeare tutre nel moto del corpo , in modo tale ,
che li di ca ,ch~ li piegana, Guoltaoo,& fi feparino i membri,fra guefl:o mezo la carne, &;
r<iltre partí mon¡ (j facciano come, s'intricano in(iullc, Útorcol1o)& fi ueggol1o le partí na
[uralmente tra loro fpiogerfi.
Da quefie c6fe dunque,che fono fiate dimofirate potril ogniuoo fa re le fue imagini, in
qllello a[to,c~e eglí uami,& che l'ifiefsa cofa paren! richiedel'e. Ma G deue guardare di
non partirii da quelli gdli,che fono nawrali. Percioche egli e necefsario, che i gefii, che
fono ~fJrzaci,liaoo brutti. 111 quefta luogo ancora fi fchiuenl iI troppo, & [roppo poco.
Per Iiq ual! encce{\ario 1<J¡e l'imagine fia a furiofa, o fonnolema,ikhe Ha maIe. Se per ca-
f() il <uo dtlegno nó fara di flrlo,in quefio,od in que! modo.Si deue anco fapere,che que-
ito 11 deue fermare oc' rorpi hllmani,~i dí malchi, ,ome di femine, ~ pelle imagini dclle
beítie,corne di cau:111i,&~e gli altri animali. -
Si deue ~lrre aedo faper-:)che f¡maglOi dercritte difopra,che nei piegamemidi turre le
parti no ricégono ugt:la!e mifura,nedi larghena, ne di grofsezza. Pcrciocbe nc1 moro ad
una parte,pare quali panirli una parte dell.o fpacia,& aggiungerli all'alrra, & cofi nafc«
ncU' opera mut:ltío ne)la quale acciodlc {íafana bene,deono Ji fiudiofi di quefie ro[e affa
- ticarfi

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DEI eo RP1 H V M A NI, lIB. 1 II 1. Iod
ticarli in molci elfempi,i qllali raprefentino la limiliwdille de i corpi viui. Percioche coei
facilmenre imenderanno il modo di tutce le partí, il q \lal.! deue eífere notiffimo , per non
commettere ~rore nell'oper¡J. .
e
Oltre aecio per rierollare il modo di fare i piegamenti vi vna via ottima,& molto vti
le allí feultort, fe ne i lorp dl~egnt Tinchiuderanno le parti principali deWlmagine fra le li-
nee trauerrali,&:: figure q1Jadrace,& angolari. ~eao li fa commodamente ne i difegni, &
nel principio 'lieU'opera. Nel medetimo modo ti Cuole rinchiudere lo [pado del capo,&
del collo.& in particolareturto'l tronco fin aIla cintura, ex: dí li fin alla fommIta dellaco.
reia,& di qUI fio at g~no¡;;ch¡o , & coti le gambe, & i piedi, l'il1:elIo ti deue iorendere delle
braccia. PerdóchefarltÍ1Iimatn"c!llte ti potranno dichiarare tutte le parti nel corpo con fi-
gure allgor.ui ~ci¡'] linee. e punri talche s'imeoda illito di ciaCchedllno dalle linee parallc:1 e
recce,e trauerfali.M:1 cutte qllelte nOt) ti po!tJno flre retcangole,o quadrate.& li deono ac
CO<Illl'ld.!re :¡lle pat~fuggetcedel corpo coilati. & aogoli aedo, che la vera ¡ntel! i geoza
p::>ff"a elf;:re di aiuco.
O :ap~r dlrc"'principio ai precetti delle l'iegature do faremo)come fiamo roliti con li cf
fcm?i. Propon gati d .11Q ue l'imagine di huomo pafia nel primo libro, & primo luogo,&
prima il cap) fC¡Jlraca.m.:me,il q'ule li v;>lci verfo'L lato perpendicolarmeote. Farai quel~
la faeda ípieglta difopra in ifeurz:> in m)do1:Jle,che ti rifguardi,mlli,che volgendola fa-
raí,ch:! li! qJafi collocau fo?ral'an;;olo,notl pero in tUEto ti formí fopra l'allgoto ,la qual
cofa p'Ji c'!u:lcrai fmo vederai gli allgoli Ilotati coi fuoi nU'll:ri 1.2..; -+- &. da qucfti tir:
rai all'jnru linee parallele tanto alto,q uatlto tU vederai far bifogno, & cou rara fatta la de-
ferittione della htrghezza del quadr lacero,ud quale ti deue rinchiudere la faeda vol rata.
n¡p)i tU deui fotto q Jefl:e lin:::e rette tirarne val trauer[ale lungl natata co i punti X. Yf
fopra la q Jale m~tcerai la faccia in mIeft Id!! verro la partedefl:ra, & co'! aiutto del trasfe-
rente tirerai tutte le liaee crauerCali della f.leda in dlritcura per q uelle quatro diritte linee,
COrll! hó;,ia'll'l in(ignlco,eofi tU hauerai delig'laco io quefia d¡(tilltione del D!?UO quadri
lacero,tutti i lu:>gl1i delll fronte de i Copracigti de gli oecai , dd naCo, delle orecchie dclla
b)cca,del m:l1co. Dípí>i tireraida tUtti gli ang)!i ddla fJeda in ifcurzo le liFl<;e di tutte le
parti Ii p.ero,che lilao plrallele aU'iofu per le linee tiratte per ionlnzi. Et coti deligneraffi
ill q 'lelle HOICO,gli occl)i,lab:)cea,il mento, le orecchie, la fronte,H callo, la ro tundid, del
u
capo ciod iI cra[)jo.G vedera Ín quali, ~ fra lequali debbano Cpiegare turte le parti;oello
fpiegare le q1llli li d>!r3 f>nnJ cOiluelli~nte alta faccia volcata , &: che quaú riguarda que ..
Ha Vla pero per fllgere gli errod ricerca 411golare diligenza.N()i habbiama poLlo qui rottQ
l'cffi:lllpio di queLtQ difegnQ pcr fare piiu;l1iare tutt~ le GoCe. ch'illúgnama •

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DELLA SIMMETR1A

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NeI medefimo modo,c'nabbiamo voltaro la faccia principaJe, che quali ri~tiardalli)co


ti dlpoi dimoHreremo la vía, per la quale fi faeda qudla cóllgrrQ' de i c~pellilndinato)&
& co'l mento eleuato,taJche parí mífurare l.nfu. Qnefia lia taleift deué ptírna fare il quadra
lo della fJcda ill profilo fecóndl) la dorrtina d ... i Iibri di {(lpTa. blpoi lo íi'tuérai nelrango-
lo inferiore di dentro in vn:! tmeS tonghett~Mtat~'X. Y:I'Jn~otdiHe1:¡f)re poi ,del fato di~
e
tlanzi oue Ill1'lento ti deut alzare¡Dlflo¡ tutitefai ona:rinea rrauerfale lungá))íil'aHe1a a1\:I
linea X.y. f()pra ¡",wgolo aleo dd C)u3draro fi,che lo toechi,& quefta fia ,t;. f ;. A quelta
poi dtui aggíongere Ja fJ(cia in madlade, (h" wiri in fu in '1 udlo modo. Fra q udle due
linee trauelÍál¡ luoghe dcfigncrai lo (pado dtlla larghezza di turra la faccia in rnaeíl:acle
con due linee perpcndicolari A.B & fra q [If'fie tu dJl1:ribuirai ancora le aItre li.H'e coi fuoi
fcgni,come fono pofti jl( \la principale cioe C.D. E. F. G.H. I.K. coi quali Gano delign.uc
le parrí dclla larghe-zza. D,poi Co'l aiUt[o dd rrasfercnrc drerai dalla faecia in profilo tue·
te le linee trauerfali nc\ quadrilaccro pofio appreifo della f.!Ceia in madrade, quefia del e
la fommita del capo,dalla fronce, dai f<.)praciglí, dell1afo •ddle orecchie, della bocca,dd
rnento,dd eo11o,& ddle alrre parti fe fara bifogno. Ec co(i qlJcfii cancc!li chiaramente di-
moíl:rcraollo in guai luoghi tu dcui mettere le partí della fJcda ,che mira in fu,ma tu do.
uerai '00 la tua dUi[;éza auettire oello friegan: la forma,che tutte le p~lftj cadano nei fuoi
proprij luoghi.Nd medetimo medo tu potrai fare la faccia,eho guarda ingiu)come tu hai
fatra quclla,che gUJrda lnfu fe tu farai il quadrato dclla faecia in profilo, cbe qoaG guardi
in giu : le quai cofe perche m¡-glio Gano ¡mefe gUl fono habbiamo mefro gli e(f~n.,?i di
ambedue le faccie,cioe dí que1l3,ehc guarda in íll) & di queIla ) che guarda in giu foJrm:lce
fecondo la noUra dottrina.
In ambedue le faede ancora potrai volgerlc,quefio ein ql1eíl:o :mo,cbe guardino a die
tro,iI che pare,che li n1llouino)& nc:ll'opera pare mirabile. Gli fcurzi fono di giouamemo
a quefto nell'una,& ndl'.¡ltraparre,cit equelli, che faranoo di qucIla faecia che L.lir..'l in fu ,
& 111 giu. Egli ecofa mi¡ab¡te quanta arte lia rinehiura io tale varietade di fcurzi, & qU3.n~a
cen( zza di tune le ca fe íi vegga.Ne (j deue penfare,ehe ció íi faccia folo neIlefaccie poten
dúfi alcommodare queHo in tutto'J cotpO ancora.
Ptrciochc ficome habbiamo infignato iI modo di tirare in if,urzo) cofi vi tiraremo tut-
to'lcorpo

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DEI COltP L HV M A N 1, LIB. II Il. rC7
ro'l corpoquando'l negocio lo richiedera . Dcllaqual cofa parleremo poi,c'haueremo
parlaco de' gli atti : Slano ordinad i piegamenti recondo la voJu ntade di ciafcheduno) &
cofi da ciafcheduno luogo fiano tirate le linee perpcndicolari per fare li [curzi.
l'
Alac:n 'l? l?HB
I< Ji

X
Ora aedo. che la nofira dottrina de i piegamemi lia intera piu chiaramente, &quali
riufciícano da que!le imagini. prono pero hora l'imagine'princípale virile lunga di [eCte te
fie, la quale G voglia piegare in q uelle parti,nelle q uali ecc>nuenieme piegarc:. Prendali
dunque la fJccia dereritra in profiJo,che guarda in giu,& fi metra nel tronco dcÚ>jmagine
fatta m dirittura,& q uefla parera,che guardi nel fuo lato Gni!lro, & la faccia in maeftadé.
che guarda in giiI Gmetra al tronco della figura io pro610. Percioche l'lmagine prlOcipale
douera eifere prep.arata in duoi modi: Dipoi la piegherai fopra i lumbi neI Gni!lro fianco,
& la (palla deUra patera piu alta della dcfira. OJtre aedo la piegherai per la [pina della .
fchiena in aleune linee rrauerfali,accioche'l corpo non fia inclinara in una linea retea: ~ il
{¡niftto btacóo li dirizzi coG,ehe paia slongarG.Sotto i lumbi piegheraj la cofcia alquanto'
vel fihiflro lato, & 11 piede liniflro formerai ti ,che corrifponda alla tefia, & paia fermarli
fopra quello,il defiro lia drizzato fi "che fi allunghi alquanro nellaro deftro ,& piegherai
la gamba fotro '¡ genocchio ritirandola in<licero alquanto talche , in queila parte paia fer-
madi fopra i diti.

B H. In,.

l e t~2'
H(}r3 hauendo delignata ;n quefia guifa I'imagine in maefiade,fi deue poi aceommoda
re quella, ch'¿ fatta in profilo, transferendo tutre le linee rrauerfali co'l beneficio del
rra~fer('nte,per le quai linee {j veggano chiaramente i luoghi di tutte le parti,per le quali
di nouo li (nieghi la forma conuenieme.
11 medelimo tu deui fare nel piegamento dell'imagine deIla donna accommodata al fu
periore

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DELLA StMMETRIA
periore huomo,mani habbiarno il gefio contrario neII'dfernpio quefio odallafaccia, che
mira in fu,Ia quale nondimenr> miri nel linifiro lato, ct>rne fa quella deH'huomo ancora:il
corpo del quale,G come habbiamo ciecto, che fi deue volgere Del medefimo Jato, coG vo-
gliamo ,chequell:o didonnali pieghjin lato diuerfo, doeoel defiro,feruando non di-
meno iI modo, che pertiene alla donna,Ia gual cofa poi c'haoerai fatra,tu deui [,ruini del
trasfereme per tirare le linee, & farai nel modo, e'nabbiamo derto , che íi deue fare nel*
l'imagine marchite. Gli elfcmpi di quefie eofe hauerai qui [otto fpiegare difl:inramcme,ac
cioche ogniuno poífa ammaefirare fe medelimi nel contemplarli:G deue anco [apere, che
quell:o non [erue folo per q ucllo fine,ma dimofira vna via tale,che ogniuno [ene puo [erui
re per fare cofe diuerfe,come a lui parera.Oltre aedo Gdeue fapere,che li poífono piegba
re ancora tutte le parti piegate nelle linee trauer[ali,nel modo, che conuiene alIa co[a.co-
me per eíIempio, re 1humero úniftro di hu'omo aa piegato verfo la cofcia,!G puo volgere
ancora il medefimoj & quafi volgerlo ín dierro.Potrai anco mouere innanzi il defiro qua-
li. che quella W:eífa parte del carpo fi moua cleguiti !'arto, coli tU potrai fare in turte le
parti,&:; piu copio[amente di queIlo,che ia fpiego in quefie carte con paraJe.
Hora mai hauendo noi (piegata la via di piegare I'jmagine fatta in maellade DeH'uDo,
& neU'altro laco:hora mofirera la via di piegare innanzi,& iodietro nell'imagine in profi-
lo,la <}uale prima Gdeueformare. Et acome difopra mi Con feruito per principale figura
la defcdcta nel primo libro, & primo luogo,eofi in quena luogo prendafi le figura di huo
mo,& di donna defcritta nel mede(imo libro: m:,. oell'vltimo luogo,la cui altezza fia diece
eleUe ru~ telle • ~efia contrarietade hauera. gral1diaima chiarczza comparandofi con la
breuita,& groifezza,& altezza,&, fottigliezia.
Prima tu deui fare~che fünagine principale quafi fi affermi. & ripoli fopra iI piede de~
frro,& il finiítro deui ritirare indietro, verCo la qual parte feguiranno le natiche ancora: il
genocchio fatto coruo fi tirera indietro,& la gamba talche pari fermarfi fopra i diti. Di.
poi nella linea deU'vmbílico incominderai a piegare la fpina aeIla [chiena incoruandoIa
indietro aIq uamo, & allungando la coruatura preffo la cauita della gola oItre la linea ret-
ta~che dimoftral'aItezza,tal che l'ill:eífa piegatDra poíIegga in CUtto il tagliamemo del cir
colo.Farai poi,'rhe'l callo bene fi pieghi,accio che'1 capo aabbaffi , & la faeda miri in giu.
& aedó che'! fuo ll:ato fia fatto vguale, quali con bílllocie, fi deue tirare indietro il flni.
firo piede, &' braccio .
Tu deui variarle lapiegatura dell~imagine mafchile in c¡ualche luogo nella [ua effigie
femlnile in quefto modo. Dalla cintura la píegherai per tuna la fpina indietro fin aIla cer-
uice,& tirerai indietro jI braccio dcfiro.Dipoi dalla cintura fino alla fomrnira della cofda
tu piegherai índictro le natiche,NeIIa corcia defira cofi lo p iegherai,che la cofcia~& il fini
fuo genocchio paGino la linea ferrna deU'altezza. Fra'l genocchio poi deui tirare in dietro
la gamba,il che facendo tu agguaglierai jI carpo.&' il piede linifiro paia ripofarfl fopra i di
ti:Dipoi, co'l rrasfereme cireraí tutte le linee,con le quali fono notati j principi delle altez
:ze~&' i fini,daU'jmagine in facda in quella : ch'e fatta in prolilo • Ec accornmoderai la lar-
ghezza,&, grolfezza c'habbiamo deCcritta d ifopra,& volgerai le cofde alquáco ndIato de-
íl:ro,& haucrai quella imagine deiignata di nouo in atto.la quale ridurai a pel'fcttione in-
troduccndoli la fila forma,come tu vederai,che ioho factú. Di nouo quefio fia per auifo,
che in qucfii eifempi propongo la doctrina geacrale,accioche aleuno non penG, che io mi
oblighi a quefto modo [010. Per,eioche ogniuno puo fare nelle imagini quai picgamenci,
che li pare,cioe farIe fentatc)& diftefe,& potra farIe in tutti gb aui,che conuengono ad un
carpo viuo ,& in rutti imodi , &' generi • Parimenti acome ha dimofirato alcuni piega-
menri in due imagini ~ropofie una deHa breuira,& gro1fezza,l'alrra della lunghezza,& fot
tiglicizza,cofi potralli fare in tutte l'altre imagini~le rnifure delle quali fono fiate moll:rate
da. noi nei Iibri fuperiori •

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DEI eo RP 1 H V M A N T, LI n. II II. roS

Imagine t4 huomo rufli,o dz' altcz,.'Z4 di flt te c.tpi •

8 N. In,
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qO ~:

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PELLA. SIMMETRlt\
In ~uef1o luego fono trala{ciate le lince rette" ,be dfcgntllJO!t '4rt; .'

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DEI e o R PI H V M A N r, LIB. II 1 I.

11f141/nc di IIN4 dOn1l4 d, "Vitld di lungheZZ4 di fitte cafi.

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pE LL A S 1 M M E"T R 1 A

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DE 11'COR.PI HVMANI, LIB. HII. IIO

Imltgil1c di un huomo de ~ltez.til di otto capi.

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DELLA SIMMETRIA
~ifol1o. trala!Clatc le linee rette~ chedffeg11.1I.110 k !¡trti.

B Inl.
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DE 1 CORN HVM A NI, L1B. IIt l. III

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PELLA SIMMET-RIA

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n· 2.

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DE 1 CORPI HVMANI, LIB. IU r.

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D EL L A S 1 M ME TRI A

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DE I e o R PI H VMA N 1, LIB. II 1I. Ji 4

B.N. In,_
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DELLA SIMMETRIA

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DEI e O R. 1>'1 H V MA N r, T LIB. n Ir. II 5
rn queCl:o,che fegue dinouo trarcaremo del modo di coruare I'imagini ) & del reparare
le partí del voltarIe,del intorcerle,del drizzarle,del piegarle,&' accomarle ,& dimoGral (,
<]ualche vfo di quelle,come habbiamo fatto difopra ne i piegamrnri) & riuoIgimenti.lo
dechiarero quefio in duoi corpi ,pcrcioche fpero di eíferc inrefo bcne faeendo in quefta
guifa,& quefti faranno 'luadrati pofri l'Uno fopra raltro. Deono i lettori raceordarft in
queilo luogo,che aItro e la fuperficic,altro il corpo. Hora dunque li deue conliderare,fe
tu imendi,che i corpi fono molli,& iuche modo em porrona qua(i fepararfi, drizarli • cor-
cerft, & formare ancora ne i madi) c'habbiamodecti dífopra la demoftrati,one di quefie
coCe liJo talco -
Si.lllO fatti duoi corpj quadrati in luogo dí aleuno membro la fuperficie di ambiduoi
contigua aIl'alna lia notata con alcuni fimi punti,accioche li riconofca l'una daU'altra,co.
me per eífempio noterai con quattro lctrere A.B. C.D.gli angoli delIa fuperficie inferio-
re del corpo fuperiore,& ti angoti della fuperficie fuperiore del carpo inferiore con quat
tro numeri 1.1..3+ fra quefti punti in mezo vi fia,O,nel qua1e,quelli fempre liano gionti
di onde non mai íi partino in ogni fuó mouimemo. Dipoi forro quefti farai vn quadrato,
che lia 9,uafi fundamento, &quello fcurzo della 6gura,del quale habbiamo parlato fpeffe
vol te gb angoli del quale noterai con letrere,e numeri come ricerca la ragiooe delle linee
rette tirate co'l aiutto dello tra5ferente,& co(i un angolo hauera j fcgní A.I .B.1..& il ter-
lO C.3.& il quano D'4.1equai co[etucte fooo fpreífecon le fue linee,& fegni.
Ora fta il noftro difegno volcare ntllato fuperiorc,per lo quaJe volgimento tutti que!
li angoli del quadrato foggetto fi mouano,dunque nel quadrato deHo (curzo fta fatto que
fio,che l'angolo A.paia fepararft daU'angolo r.& B.da l.. C.da 3. D.da 4. Dai quali angoli
mofTi fe tU tirerai in fu linee co'l aiurro del trasferente,parera fubito il volgimenro del cor
po q uadrato fuperiore, li come noi habbiamo fatto chiaramente quefto ifidlo prefio i
corpi,che-ft fono apreífo, & ilfundamePto [oggerto,cioe lo [curzo.
Quefio modo di vohare hauera luogo in tutee le linee trauerfali¡che diJegnano le parti
del corpo humano,per fpiegaretutti gli ani naturalidi quie cauato il difegno della fac-
ciavoltatadifopra. -

T OraeffenQo

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I)I!LtA SIMM~~R.IA

Ato e
Art" -
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B H. lov.
eatam as
nO .. , "l.
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01'3 eífcndo cofi vol tato ilquadrato dj¡opra, che li angoli liana allontanati fra loro lo
:[ludiofo di quefle cofe li alfatichera per intédere il modo d'jnclinarli,accioche i fiáchi tia
no inclinati,& dipoi metta lo fiudio per ridu¡ Ji in i[¡;:mzo.Ora perche quefli angolifi veg
gano in quem fcurzi, li mertano aleune lettere alla fupn ficie fuperíore del quadrato fu-
periore,le quali fiano quefie E. F. G. H. come fono fiare le ¡nferiod A. B. C. D.le quai
cofe fe farai bene, oe riufcira. voa figura tale,qllale efiara fpiegata da noi qui fotto con li~
nee rene per la variatione nel ifcU1ZO,le quali {i fogliono trasferirc co'l aiuuo del Traf-
fcrente.
Dipoi hauendo vol tato ilquadrato difi.)pr31COme habbiamo dimo!l:rato,in duoi modi,
& i ndinato verro'l Jato, ti deue tentare la terza via d 'inclinare verro '1 quadrato fuperiore,
jI punto.O, jI quale noi faccffimo vd mczzo,douera fempre re fiare irnmobile, fe qualch~
vfo neee/rario non lo moucr3,cofi volreraffi que! guadrato nc! lato , ~ ¡nfieme innauzl
¿'onde oe riufcÍra lo fcurzo ('0'1 aiutto del trasfcreme, &, [ara la figura tale,qualehabbía~
IDO dimofiraco nel foggetto clIempio,
Ora

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DE I C01tPI H V M ~N 1, LIB. 1111.

. Ora Ci come per la floA:ra fuperiore dottrina hauendo pofii i ruperiori quadrati funo fo
pra l'altro,li ha poturo inrendere la via di volgere e di piegare innanzi, indierro, & nel la.
to,coli d ("u di fapere,che li d(:ue vfare, e trattare jI quad rato inferiore , & ti come dfendo.
J'UAO filfo fopra l'altro ti puo mouere l'uno de duoi, coft tu potrai mouerli,ambidlloi nel
mndo,che l'uCo, 8c la cofa ricerchera,la qual cofa poi, che aleuno bauerll defcrino,parera
vn mi rabile mouimenrode i la ti de gli angoli delle fuperfide oe gIi itlt'lli corpi, che fian.
no in piedi.& neUi [curzati ancora, come-fi puo vedere:percio che in aleun; luogbj i cor-
pí quau imrano ¡'uno neU'altro,& in altri pajooo feparadi, le quai cofe quando auengo-
no ne i corpi molli ft veggono , & djri rrioni,& torcimenti al contrario. Donde ne viene,
che ql.lello,che fi teua ad una parte fi dia aU'altra,talche liano compite quelle parti,le q ua~
Ji tu penli e{[ere fminuitc •
Olere aedo tu deui fapcre,che li puo vfareíimile ragiont' e via,c'habbi;tmo dimollrato
per piegare,e volcare odIe rene linee, oe i corpi roolli ancora con liMe,lad, & fuperfide
come uel modo,che ad ogniuoQ pare, la qual cofa 2cciochf' fia ir'!teCa Qui fotto mertere-.
mo l¡:.coruature delle piegature fuperiori,& de i volgimenti)p:: qudlo faremo ne i lati,&
fuper6de~acdó che per quena vía gli fiudiofi inrendano.
T,. Ora eífendo

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"fJ)E.LLÁ ~IMMETRIA
Oraeffend~ fiat~ notare le differézedelIapie
g~tura~ & del ~1UolglmeClCo., & de gli altri moti,
e habb~amo d.lmaltrato ne n:Ofpi quadrati, rcfia
h~ra I:JpuoIwmento j la cui cogojrjone ~ molto .
vtde:l muolglmento dunque ocddrre n'eIle linee
I~cerali tira te da un angolo nell'alrro,cbh le gua
J¡ occarre ancora, che fi riuoIg~no infreme le fu-
p;rfici:. La quale via n?n e (ffuetfa.da queJla ,
e habblama d1!00firaro d¡[opra delle .corilatiani,
C. fe noo,che lo lOuolgírnemo ll'Ii fci:r le lirree inlie-
me, & quelle ql1afi rinrofchiatc inliéme, jI riuol-
,.,,-+=.......c=::O---¡y,ct7'\:J 70If g~mento ¿ Iiber~ a tutti, u"'yRde oe viene, che
muna cofa pare menere la [¡~a foJita figura. Pari.
Jt.leoti tirando in i~urzo queUe cpfe,cht1 furono
lluolt;lte {j yede dI gran lunga ug'alrro [cur1,.o di
uerCo.dal pnmo.• Come ~hjaro fi pro vede re ne j
nofin fortopolt! elfempl . n-a audlo auiene ne.
ceífariarneore, che la mmJtionq dclla figura {i
de~?a volgere per Jo fcurzo di ande la figura h
drIzl , &: q uelle cofe eUere .piegare ~ che ndle fi-
gure Gplegano,d'onde nelldfcurzo Gabbail'ano.
QEa~ro poi '. che iD habbia- vfa'to duni corpi
D quadrau neHe dlmoll:rationi diB b<ifte eofe nifu-
no ti penli,che quefie non acc<t[chióo ancora alle
alere figure. Percioche quefie non fcrnpre rícer-
Ocano quadrari , ma vogliono figure aleí!! alcul1 e
volte. & Iuoghe , cioe in qual parte tu vuoi piu.
lunghi,& di molci lati,& di molti angoli rifpett o
aquello. che tu intendi di voler ddigoare, don-
de De viene,che ne i latí, oe la fuptrficie,ne gli ao
goli rirenghíno I'ugualira, ouero rettitudine,ne
coCa aleuna ritenga coCa (¡rnile a fe in alcuo cor ..
po,fe alcun:) pigliera in mano per trattare q uelle
caCe intendera,chc non ferna cagione ha i'o p~r·
lato di q'Jefio,equafi l'ifieífa viain [Utto della
ligara mutata irf<]uallinque mbd6' della pi~ata,& voltat3,che quella,c'habbiamo inlf'gna
tade i corpi q~ad!ati. Qra potrá aIcuño rÍnchhJderc nella fegurnté figot'a angolare, nelL1.
e.
,ualé pero Commá inéquali~a ~ ~ ~ue~ó (eroirt ~n. lnoltcr: alrrecoC~. Percioche tu porraí
volgere,& plegaté trellato,o lmagtnJ,.o lrtdletro ttlrre le cofc náturalt defignate oel Jira na
to pref(o le Unee ) ché figni6caoo le par ti , OUCfÓ i membr1,& ddignare i luoghi in figure
quadrate,ouero ango1arí,& formare l'atto dell'imagine,come a tI! pareta doe, che fiia in
píede,che,lail'a,'Ü 6a difiefo in piano, coli odIa figura propofia quamunque tU d¡fegní me
re l~ partí in figure quadrlté,o angolari,& dipoi,come ti pare tu inuefiighi i piegaménti.
& i riuolgimemi,cofi troUerannofi le dilfereoze raccontate díR)pra di drízare, di correre,
di eoruare, d'implicare ¡nlieme ,di onde fa:ccia manifefia la via dell'opera delle quali non
e
vi cola aleuna piu vtile alIa cenezza per li fiudioli dcll'artificio dello fcolpire i marmo-
ri,ouero,i fegni •
Pcrtloche di qUI fi veggono queIle parti, che li deono tagliarc via ir. qualunque fllper.
fidé'ángolare,talche non fe gli lafci ne piit ne meno di quello,ehe Ii conuiene,ma in que.
He eore non {j oecupano gli artefici pedd,& effercitati, fe non odIe opere grandi,& Gago
lari,& fogliono neU'imagine defignata notare le piegature con pund , & coG. di llOUO fótl-
mate il d.ifegno,Variato e mucato. Jo fa molro bene quamo fia difficile lo fcriuerc quefia
dottrina,laql.}ále pofia ll:ancare illettore,& il difcepolo,in quefia firerezza di punti,& fe~
gni;& nel replicare tante volte le cofe.Vi fono nondimeno molti compcndi,i Guali meno
ftancheranno quelh,che lo Jeggcranno,& facilmente giongeranno al fineJenza'J quaJe la:
difficolca di quell:o artificio parerebbe in fuperabi1e. Colui dunque,che vorra eífercitarli
InoIco

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DE 1 CORPI HVMANr,~ LIB, , II!l, 1I7
molto con I'efperienza di quef/:e eofe ) <?~ni giorno pi~ ricrouera le cofe piu ~aciIi. & pib.
chiare. Alla q uale opera n~n defidera pI u .cofa aleuna.tI b~ono maefiro,Per~lOch.e 9- uelle
cofe,ehe fi imparano fenza mterprete foghono partonre dI gran lunga magglore fauea, &
maggiore f/:anchezt.1, .
Noi habbiamo dimoll:rate tutre quefie eofe
c'habbiamo dette neIl'imagine mafehile , c'hab-
biamopofia qui fotto pereífempio ,&'1uefia e
quella imagine,c'habbiamo defcritta difopra nel
recondo libro, lacui altezzae di aoue tef/:e di fe
fieífa: ma co'l capo alquanto piu aleo, noo fara
della mifura di noue capi • Noi dunq ue habbia-
mo rinehiufo la forma di quefia imagine in pro-
610,& in faeda in figure quadrate, &. ango!ari,le
qua!i ifieífe riufcifeono daIte linee fue,che dill:in
guono le partí,& piu alte)& piu baífe,& diuenta
noinequaH per la forma delle partí alle qualifi
accommodano.Habbiamo ancora diuifo l'altez
za con noue tagliamenti in diece figure aegola.
ri. Q!}ell:i fono i nomi di quell:i tagliamenti ,la li-
nea crauerfale del mento, deUa iommica delle
fpalle,della cauita della gola, delle mamelle,¡;ld-
la cintura, deIle cofcie)drl capo, dell'ofi'o delIa
cofda ,del ginocchio,di fotto'l ralone. Ora per
maggiore chiarezza habbiamo fpiegato prima
la formadell'imagine oblica, & in dirittura in-
chiufa d'ogni intorno in figure quadrangolari
facte di linee,Ia quaIe figura fla in piedc,e dirie-
ra [enza aleuna piegatura co'l bl'accio defiro al-
lungato,& co'l liniftro pendenre, neU'alera par-
te deIla carta poi vederai falo le figure quadran-
golari fatte di linee, ma habbiamo tralafciato il
difegno della figura. Dipoi tu vederai queíli
i[[eili quadrágoli poll:í l'uno fopra l'a1tro, & che
rinchiudono l'jmagine tirare in ¡[curzo co'l aiut-
n to del trasferenre nel modo; c'habbiamo fatto
difopra ne i capi fepararamente. Dipoi feparata~
mente habbiamo dcferitto tutti i conrorni coo·
uenienti ai [uoi q uadrágoli) il che fi deue ricerca
re li nella figura in profil0 ,li anco nella farca in
maeftade.Et cofi pare manifefiamentc,che cofa li debba leuar via in ci afcheduna parte del
la fuperficie quadran~oIare,in queflo luogo fideue auerrire,che quando la fupcrficie qua
drangolare nd medehmo tagliamento vna ¿ del corpo fuperiore,í'.litra dell'inferiorc,che
fono incorti fra fe fl:effi,allhora li deue intendere, che i contorni di ambiduoi fiano vn [0-
lo,iquadrangoli ancora de i troncamenti fpiegari habbiamo dill:imiClni ro linee,.che fi tra-
uerfano fra loro,accioche fe vi [ara qualehe cofa vol tata , & piegata di qUI li potrano uel
aebico modo formare. Percioche in alcuni Iuoghi occorre,che i quadrangoli fono prolun
gari,perche lianQ abbalfati,in alcuni luoghi di uentino Rombi, allñora dunq ue per q uefl:e
bifognera rinouare i debiti concorni alla forma deIle partí. Ma quando i guadran.,goli di.
ucntano rombi,te linee ancora confequeocemenre ,che fono' traucrrat~ caoono nella me-
(ieGma forma eífendo ql1clla figura.Qpando poi quaIche cofa,ch'era grade efatta piccio-
Ja,fel'uiti del Variante, la cui figura habbiamo fpiegata nel primo libro. Dipoi habbiamo
tirato in iCcurzo tutti qudH tagliamemi,tralarciando i quadrangoIi , accioche fi potefi'e
veJcrc,in che modo concorrono inficme,& come l'una fupera l'altra.
s. N. l/Ir.

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DELLA ~IMMErRIA.,

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DE 1 CORPl HV MAN I~ LIB. 1 111.

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Doppo queRo mi piace ricercare quale lia la diuertita de gti afperti di quefti tronca.
mentí quando non Garanno piu diritti neHe fue Cuperficie q uadrangolari,ma fono mo(fe
da quena dirittura. Per dcchiarar le quai cofe li proponga Ulúífempio,il qualc fia que!
troncamento,il quale occorre fra le mamelIe,& la cimura. ~efio ifieífo quadrangolo pri
ma íi metta nella linea recta trauerCale dcHa forma oblica, o in profilo,& noterai gli ango
Ji difopra, poi che li hauerai troncati dalle mamelle , con lettere oella parre dinanzi con
A.B. di dimo con C. D.oue poi fara tagliaro delta cintura noterai dinanzi con l.2.di die
no con 3. 4.D.i qui metterai forro lo [{Jo [curzo notato parimemi con llmilj lettere,e nu-
meri,aacioche em habbiano fra loro corrifpondenza. Dipoi iJ quaclr¡mgolo dcIJa forma
in profilo pollo fopra la linea trallerfale íi pieghi innanzi per ti frgni della fpina,& a que-
fio ancora fia paGo [otto iI [UD fcurZQ) & fiano notad tutti gli angoli con le fue lettere, e
numeri) & cofi queno corpo pendence innanzi rÍceucra nouo [curzo. Deui poi quefiQ
fcurz9

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']])EL'L.l\ SIMMETRIA
fcurzo nella parte dinanzi,oue eil petro piegare innanzi verfo lo fatto in maefiade, & be.
De ne1lato retro fono la detta linea, il che poi c'hauerai fatto riterai infu da tutti i fegni
delle lettere e numeri linee, che paffino olerá la linea trauerfale . Dipoi per tutte quefie li-
nee rette,come habbiamo detro tirerai dalle lertere e numeri linee trauerrali dal quadran
e
golo della figura in pro filo pofio nella linea trauerCale,come Hato detto nel principio,&
queHo tia fatto co'l ajurro del trasferente J liano anco notate mtre le lettere ,e numerí, &
tuete le cofe faránno manifdle ) & cofi le linee de i lati liano deferitte ,& ti v,~dera quella
piegatura nellato. Qgefia parte fi ved era horamai piegata innanzi , & duoIta nelIaro.
Q!!efia parte dipoi coíi piegata ,& volcara nellato ti pieghi oellaro defiro fopra la linea
trauerfale per Ji fegni della f¡)ina,& da tutre le lerrere,e numeride gli angoli di quefia par
te rett3,C picgara innanzi, & parimenti della volcata, epiegata nel lato deui tirare le linee
perpendicolari,& per q uelle trauerfali 'da tutee le Iettere,e numeri deHo fCUlZO il che li de-
ue tare eo'l aiutca deHo trasferente, oue ti vederanno tagliarfi nelle lettere, e numeri, in
qúai luoghi farai le linee laterali, &. (i ritroueranno tutte le particonuenienri, Fra quefre
difiribuirai le linee,che fi incrocÍano infieme ele i quadrangoli fatti di oouo del tagliamcn
tO deUa figura in maell:ade,rirpetto alla larghezza , & groífezza fuperiore, & inferíore iI
che fia farro co'l aiutco del variante. Deui poi in queHe linee incrociare infieme defignare
la figura nella parte rena,& in ifcurzo,neI modo,che fi. deuc,& come tu vedi,che noi bah
biamo fatto, Er li come ho inllgnato,che li puo tratrare quefia parte; cofi fi deue fare delle
altre.Ora fara neceffario hauere quefie cofe preparate per ridure l'imagini nel [uo atto) &
quando tu vorrai leuare viadaIIa vifta,& quaG nafcondere qualehe cofa.

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L'vfo di queno vari~ntepwicne:d L·vfo di quefia mutatione pertiene
tagliarncnto delle Jllamn~elle ill al tagliamento d,lle ma~mel1e jn
protilo. - faccia.

~~-----

4-
,
~ ~ .A.

~ ..
~11.:m,

L'vfo di quena variante laraalta..


L'vfo di quena mutatione pertiene gliamento della. cintura in fac~jíl..
al tagliamento dcHa cintura.in pro.
tilo.

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DE 1 CORPI HVMANI, LIB: UIl. He)

Hora hallendo'noi mafiraca q uella via co '1 elFempio di vna parte grande propofia del
la effigie humana doe di q uella paree la q uale ¿ fra le mameUe,& la cinrura,di ande li por
Ca intendere per wtte,che llanno riporare fopra fe fieffe,cbe cofa ti doueífe fa re. variádo~
filo flato dalla linea retta, hora feguiró la medetima via oel piegare per ordine tutee le
parti inchiufe oei quadrangoli~ ilcui fiato mereremo come ci parera, & il variaremo) la-
fc;iando ad 0gniuno liberta di fare quel1o,che Ji parera .I!t fe fin hora habbiamo fpicgato
Iler l'adíetro cofa aleuna,la guale pertenga a quefio,lo replicheremo VO alcra volea. Ora
(comehabhiamb diCopra auifaeo vn'altra volea )ftl bifogno in que11:a parte ancora vfar eii1i
genza,elfenda alcra la forma di turte le partÍ motrc he i fuoi quadrangoli,di quelIo ch'era-
no oe i dilegni di quelle, che fianno in piedí, e fono tirare in ifcurzo. Ora prima fi fUole
piegare qualche parte iónanzi,od indiecro.dipoi volgerti ndIato,&: p0j piegarti parimen
ti nellato ,le quai cofe fi fogliono cauare bene da qud1:a via. Quallto poi che in quello,
che fe~l1e fi ritoouera qualche cofa. di quelle, che fono fiate dette difopra. fi deuc fapereJ
che Cto e(lato fatto per necel1itade,accioche la feguenre dottrina li concordalfe con l:an-
tecedenre. Vn pezzo anco ho penrara di contenrarmi di un folo elfempio,ma dipoj ho du
bitato,che da ql1ello non fi potetrero intendcre queIle co[e,che feguono. Proponer~ io
dunquenel principio la prima parte deU'imagine)cioe il qlladrangolo del capo al tramito
dd quale fa rano o íimiH ancora i tratead deU' altre parti •Si notano prima gli angoli fupe-
'riori con quatro lattere A.B. C. D. Gli inferiori coi dúmed 1.2.. J .-4. talche l'A corrirpon ..
da aU' ..l. D. al~. c. a13. D. al4> DipoiJIlirande la faccia in profiJo queIla ~auata dalla Ji
nea deIl'alteZla l'inclino inn~zi.accioche miri in gill,quefiainclinarioneti deue fare ugual
mente donde fi conorca--quanto le par ti lunghe fúperiori fporgano in fLlQra piu delle in-
fcriod, Quefie Gano notate A.pipoi io volgo verfo di me~uefia indinatione,accioche la
faccia 6a fattadiritta, & che rigl1ardi , & dalla f(onte la vo¡tO aJq!Jamo neldefiro lato o.
Et coíi tiro lince diútte da tutti i pumí delle lettere,e numeri. Oit10i dallclctterc,e nume~
ri preffo I' A. ddra heda in profilo.cheguarda in giu ca'í aiutro cel m~feréte tito le bnce
traucrfali perqueUe tírate diritte,oue poi occorrerannpledmÍGoni faete dalle linee tira-
te dai numeri,& lettere,G deooofignare gli angoli dífopra con lettere, &. dlCorto con ou-
meri. ~1do poi io ha congiunto 1 fegni oe i fuoí latí allhora appare la faeda in maefiade
na tea da quelIa peRdente innanzi,& voltara nel fianco &l'iLl:eífa diritta,& anca iodina--
I

ra.. Erquefiaifieífanoteral1l có blettera n.olere aedo ft deue [apere quale eífa parte B.pa-
ia nel diCegno quandO\eoblica)rena~&. inclinata.Perc)oche egli ebene faperequale form<t
ricerca qualllque cofa nel di!egno ti nel corpo oblico,come nel dirieto. Horamai dunque
q uefia parte B.inclinata in turro innanzí,& voltara nel lato in quefia guifa fi faccia oblica~
riuolgerai vgualmenre quefio fcurzo volcara, accioche fia riguardanre l verfo me per.
che fi faccia hora oblica. Dipoi drizerai linee dallelettere, &. numcri di quel1:o fcurzo per
mezo del trasfereme,& ouunque pre!fo fara la faccia diritta inclinara, Pe voltata,iui tire-
rai linee trauerfali da tutti i pund de i numeri I U delle Icttere co'l craferente per quelle li-
nee tirare dirirre dallo fcurzo. Et coti oue vederai le linee fecarG,ui noterai i fegni delIe
lettere e numeri.& giongerai ¡!:tri intieme,ccoft fU hauerai la forma in ifcurzo, & diritta
di queLl:a parte,alla quale ui rnerrerai iI [egno. e, Da queili dipoi fi deue rirrouare quefia
medetima parte inclinata innanzi voltata nelfianco) & in che modo ancora fi volri nel fia.-
co,deIla ~ual cofa ne habbiamo [Oceato d¡fopra ) hora nondimcno farai in quefio modo.
Pkgherai ndla parte defirala parte dlritra B. che dif.:;pra volgeffimo nella medeuma par-
te~& hauendo larcia to a queJla co'J fuo fo tCo pafio [curzo dipoi farai qudla conueniente
alla fua pjc-gatura.Percioche bl[ogna,che fia variaracofi, che gli angoli fuperiori,A.B. C.
D. quaa cadano nellato deftro,& i lad inferiori 1.2..e ,-{ollano rifiretti come,&': i fUl'iori
A.B.&C. 0.& (jllo facciaii ¡ qll:o modo. Per mezo del tra~feréce tirerai dalle lettere A.B.
C. D.de gli angolí fuperiori, le linee perpendicolari nello [cuno) & fubito Gved era il ta-
gliaméto)& prodoétionedelle linee A.B. c.D.Pcn:he [uno dechiarare dalle linee delle let
tere tirate ncHo [curzo della p,me di[opra,Gano parimenri tirate in giu linee dai punti dei
numeri,nellc quaJi ifieífe fi vede quanto piu firetti liano fatti j lad 1 2. & 3.4. in quefio
{curzo di quelJo.ch'erano ,& coG tlI vederai q'lal piegamento fia neHo fcurzo dalla parte
¡etta A.quefia metterai il fegao. D.la qual cofa bifognera hauere manifefia,come pare nel
oblico

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DEL L A S 1 M'M E TRI A
oblico,iI che farai in queno modo; Farai oblico lo fcurzo di quella parte D. come e lI:ato
derto difopra della parte C. iI che hauendo fatto rirerai ínfu da tutti i puncí delle lcttereZ
enumeri linee co'l aíutto del trasfereote,dipoi dalla parte notata con la lettera D. lireral
Unee trauel'rali'p le diritte,& metterai i Cuoi fegni di lettere,e numetÍ,oue vederai le linee
eífer.e.fecate,& hauendo tirati i lati,hauerai la forma o~lica ~i quena pane~!;tIla qua~~ mer,
ter-a) JI fegno della letrera E.& coli finalmente haueral fornIta la parte obIlca) & dIrltta di
quefia parte}le quaico[e faranno necelfarie nell'opera.
Dopo qlh."-!t.o ptópone iI quadragolo del co11o,& lo trattcrai nel tnedefimo modc,t'hai
tratearo quefio ~ella ) ma lo pieghcrai arquanro meno ihnanzl, & alquanto meno lo
volgerai nel fiancO',& meno lo piegherai nell'ifielfo;& noterai parimenti gli angoli con Jet
rete A.B. CD..e nul11eri l. %'.; :4.&cbti'vederanIi0/i le forme delle parri rette) & jn ircur...
!lO,& fpecialmente nelIa ragióne del fegoo D.E.de í quali úa bifogno nelPopera) i1 meda-
fimo farai,& neUe-altre fegueoti pllfti dell'imagine, maquamo piu .baffa e la parte tantG
meno la deu¡-pieghar6~e voltare)3étioche in [Utte ti fcm! l'ordine,& 43 confequcmia,&Ji
qUl li vederá "iocrociametlt<J del cotpo voltato nel fianc(),& l'inclinatione,che fa innaMi
& neIlato.
'~ádo póílU' faratgióto a quelIa parte,la quaJe enotata co'l trócamet<> delIa mamena.
& ciorura Jafcletal fiare quella .dirittatma la voIgerai alquamo nel Jato deftro, & la [pjeghe
rai nel mod\) ; che tOrtulcrte; tiglre bifogno dí fpiegare .q uefic cofe in tre modi,in profilo
per lo primd fak.z<f,'if.quale dt:lJé~derevolrato,& drizar()., & la ter:ia~!;lella quale lá val-
tata ti fa obtlCá. Q!1etli fcurzi notel'ai con le Jetterec. D. E. Ne incominéierai dall"A.acoo
che fempre {iaho cópulate D.E,fapcrai ancora quefio, che [e tu vuoi voJgere lo {curzo in
faccia non mai ti iogannerai fe prima rinchiuderai qudla parte)la quate fti per voltare in
VD quadrilateto di aogoli retti,& volgerai gucHa inchiufa inlieme co'J quadriJatero,ol1e-
ro fe tu ricercherai quel voJgimenro pvcffo la linea rettp perpeodicolarmenre > aucrrendo
fe q uelli angoli acuti ,cuero {muti ufci[cono di quella parte alla linea. Gli oblichi vfa co-
me ¿ fiato dimofirato alle linee reue trauerfali. Vlrimo fara il corpo quadrangolo fra iI ta-
gliamenro della cintura, & dell'llInbilico ,la quaJe piegherai innanzi n¿ltagliamenro del-
l'umbilico,& fotto queno farai lo [uo fcurzo, il quaJe per efferedopoi norerai con la lene
la E.& la parte a dirittura con la lettera D. Q!!ella parte fi fpiega [oIOfil.Lduoi madi per-
che (i piega falo una volea, nella fatta adiritmra,quando [ara cauata'dal fuo fcurzo con
le linee diritte,& fatee le trauerfali per lo rrasferemc tutte le partí 11 veqeranno manifefial
& rettamente •

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DE 1 CORl'I HVMANI~ LIB. IIU. ur

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OELLA SIMMEl"RIA
Se aleuno vorra ff:ruirii di quefia noll:ra domina. & metterJa in pratica, prima deuc af-
faticadi per fpiegarc particolarmeme con mifura rena J'imagini , & le faeda COn flatura
accommodata,dipoile pi'eghi conuenientememe,& li faeda fottoi fuoi feurzi, & le diriz
zi feruendoli delle ragiooi della perfpettiua,&; di quefio {j sforzi di trame opera laudabi-
le,chi fara quefio fiauedera, che frutto. & che: vrile {i puó fperaredi qui, & fon certo, che
affaticádoli in fiiq miei preceui,ne canera molro piu cofe,& meglioridi quclle,che qUl ho
io ¡nlignato :foo anco ceno, ~he ~n molti luoghi quefia domina ti parera difficile ,lo 'flu-
deo ttondimeno;& la diligC:fl1á fe faráogni giórno piu faciTi.Perciocne l'ofcurÍta de i ferit
ti fuale fempre é1fere vinta daU'affiduita,delleggere, & dalla cura. Ee in queRo luogo mi
epiaduro di dar fine a qudl:o rrattaro di quefie cafe. Etfe Iddio mi dara fauore neJl'aueni
re io fcriuero molrc: alrre ragioni della pinura, accioche i nolhi pittori paiono fondaríi
ní>n folo nella fperienza ddle mani , ma nc i ved precetti ancora. Pcr la qual cofa io non
poifo !a~·e,come io penfo)ne cofa che li~ di maggior gloria aDio,ne piu grata a i noftri
huommt.

IL FINE DEL Q.VARTO LIBRO.

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114-

DELLA SIMMETRIA
DE 1 CORPI HVMANI,
Libro QuInto.
DI M. GIO. PAOLO GA LL VCII SA LODIANO.

MI quale linfegna, in qual modo poJ{ano i Pittori con ¡ineamenti , &


colori ¡piegare gli affitti del corpo, f5 dell'animo, ji naturali, come
Acci,dentali neUe imagini de gli huomini, C3' deUe donne, ¡CcondfJ
},' opinione de i Pil1Oft, f5 Poeti •
. Hora la prima volta dato in luce...
7JeU'wilitdde di quef14 áattrin4. 1.
N e 'O R e H E oella prefatione, che .noi habbiamo fatto nel
principio di qudl:i libti, áccenoaffimola neceflira. di quefto
quimo libro:nondimeno in quefta luogo. habbiamo determi-
nato di moCl:rarla piu apcrramente , accioche conof(iura dalli
fiudioli de 1Ia pittura con maggior, fiudio attendino a quefia
nobjliflima arte. Si deue dunque auuertire, ehe tutee le figure,
che fll Il 110 i pittori {j po!fono ridurre a tre capi priocipali. Per...
cloche ouero fono eauare dal naturale. comc:.f011o i rieraed ,¡
ouero da.lle hifiorie,Q cerro vniuerfale vfo,come l>jmagini di s:
=== Piero,Paolo,& altri,ouero volendo il pirtore fare vna fua hiflo
tia,o fauola,la impi{f~ dí molre figure,& diuerre rrattc do¡. qUa idea. eh'elfo ha nell'ani.tno
fcolpica per hauere conGderato, & dipinto diuer(c imagini,la prima forte no ha bi [oguo
fe non della dilig,:oza del perito pitrore,il quale non tralaCci cofa alcuna,che lla nclltt vera
ta,chc non {pieghi ne! ritratto con linee,& colori, Et non vi faeda cofa alcuD3,che non {j¡
jn colui~che egli iment.ic di ritrare:la feconda fonepoi ha bifogno di queft'arte, che ti trat
ta in quefio libro. Perdoche quaOtlltlq uC la confuetudine di pinga per e!fempio S. Pietro
(:on la barba quadra& S. Paolo con tunga, &, q uelIo vn huomo roboRo nella facda ) &:
"<luello venerando: nOI'ldimeno epoffibile, che cío fia farro cofi fgratiamentc per fare que
fio'tI cafo,che in 1llago di formare imagini, che néraprefentino la coll:;¡nza nellafede, la
fantid,& le al ti-e virtil,ct,'..;rano it~ quefie colottne di Sama Chiefa, oe raprCk:ntino huo-·
mini trifti,& fcelerari,Ne quefto ¿ lomano dalla 'icrita,che colui, che non ha mai impara
to la viadi andare a Roma in andando {j parti dalla vera via,& chInon conofce le_ditle~
renze di tutti i grani preñda l'otgio in luogo di forme:1to ,0 quena in luogó di qudlo.
Quefi'arte dllnqlle aggionta con Ii! confuerudine, & con I"hiHoria puo molro bene rega-
lare la mano del pittore,& il fuo giuditio ne ¡ lineam~nti.& colori cóueniemi a tutte !'ima
gini,deIla forma delle <¡uali i pitrori hano vna certa vniuerfale cognitione. Quelle pitture
od im:tgini,delle quali i píttori non hanno cofa cerral perche non mai furano, o fu ro 1\0 in
raí t~pj,tal che non (j hQ cofa certa de i loro 'Corpi,fono di dlle forri,altre fono lihere al giu
ditiofo píttore,,,ltre Con!) afirette a panicólari lineamentl,fono libere le figure delle hifio-
rie, che noh liano prirlcipali , non fono libere I'imagini de i Dei de gliantichi, ne l'idee
deIle virtuHi ) & alr-re tali conc01 rendo nondimeno ncJl'hifiorie diuerfe Corti di huomÍ!li
non [ara di pocó vtile l'hauere qllrtl:a vniuerfale cognitionede gli huomini, fi per fapel',e
variare le file rauole,1i petche,& i lil'leamenti del corpo,& i colori corrirpondanoai lit1ell-
menti,& celeri ddcapb,la qual cofa fa diligen:iffimamenceHomero , il quate con q\h fio
artificio

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\
DELLA SIMMETRIA
artiñcio dipinge itruo iracondo Achille facendoli gli ocehi infOeari,& a queJH corrifpoD
dere iI perro pdofo,& i piedi velod. QQant:t vtilita poiápporti a formare le imagtni de i
Dei,& l'¡dee delle virrudj~ & virij ,e cofa coli nora ,che non ha bJfbgno d'akuna proua,
poi,chequi altro non ú cerca,ne ti inre~na)che vna via di fpiegarc in que1 mo<!o,(h'e pof
1ibile al pittorc,l1e i corpí le virtudi,i vltij, & le affettioni de gIl huomim. Vcggano dun-
'que 1i fiudiofi della pitturaquama vrilita poffono narre da quello, che nel pleieme libro
íi [ratra ; fe diligentemente egli otferuera qudle eofe,che q ui s"JOfegnano intorno ai linea-
menti, & colori conuenienti a turre J'ima gíni humane rifpetto aquello, ch'egli vorra in
'fuell<t raprefentate. Dallo fpiegare dunqut: nelle imagini bcne quelJo) che imende il pit:o
tore di voler raprefemare a gli occhi di riguardanti,oe ["guira vna vtilita Gngolare ad eífo
arrefice,& voa fama.che lo fa immorr¡Úc,& vna poífeffione, dalla qu·ale ne cauera di con-
tinouo frutci di pieta,come accennaalmo nd principio,che Ii portera vcile al1'anim.l men-
tre,che durera'l mondo. Percioche fe leggendo noi la vira de i glorioG manid, ti moue
qualche [cintilIa almeno di deúo di martido, che forza hauera il'vederli coi proprij occhi
Quafi prefcmi correre al martirio? iI che 1ia detto,& di quei Santi Padri,c"habitauano nel-
I'eremo, & de gli alrri, che ci fono effempio del chrifiiano viuere, nei quali von'd, eh~'l
('hriftiano pinoreli aft'aticaíTe per fpiegare faggiameme quella picea "che da fefinod gli e
e
amibuira. Ma perche U mio djfegno in queíto libro di non coprire la domina con la
moltitudlOedellc earóle, oe di portar tedio ai lerrori per la luoghczza, quefie poche: eofe
bafieranllo pcr inliammare gli animi delli fiudioli ad abbracciare qudli precetti,faccndo
minod le loro fatiche con la fperanza del premio,& tcmporalt;,& eterno.

Vella diffiren~ de gk huomini ríj}etto ai páeJi, &' dIfejfl, & ¡(l-


¡'ctlfde" Cap. 11.

Q vefio fia vniuerfal precetto ai Pirtori, che dou'endo eal imitare principalmente le
eofe naturali auerti fcanó,che quelli, c'habitano nelle partí boreali,o dd fettenrrio.
ne 1onodi carne piu bianca,& di pcli piu duri di quelli, c'habitano nelle pmi meridionali
la ónde'i Tedefchi, i fízminghi , gli Inglefi, & altre nationi pofie verfo jI Polo fooo piu
biatrchi:che non fono queIli, c'habaaoo ín Candia , io Siciliá; j n Spagna,in Barbaria, nel-
l'Egitto~& altri luoghi [ají piegati a1l' Aufiro,o mezo giorno.Oltre aecio fono anco di cor
popiugrandiverfo'lPolo J che verfo·jrnc~ogiorno. lITaffoeofi parla de gli Arabi
ncll7' deIla Gieru{alemme"
Han queffi 'V"f)ce , e fimf16il flaturá. ,
Crir; fungo, enero, e negra flccia> eflura •
Quelli poi~che fono fra queiti, & quelli licuad j come ela nobilif1ima Citt~ di Venetia
tutta l'ltalía,& la Francia,& a1cri luoghi tali fono anca partecipe ddl'uno, & den'altro di
quefii efirerni,& feruano una moderara temperatura di carne,q uantunque quefia regjone
di mezo,che temperata edetta,foglia elfere coú diuerfa , (he non folo eparrecipe in uni-
tler[a1e delle quahta de gli efiremi,ma fono c06' differenri nella carne, & nella ftatura del
carpo tutri,che paiono,alrri Tedefehi,alrri di'kan ¡,aleri ae q ucfri~ne quelli:Ja onde quan-
do venero in Venetia gli Ambafeiatori GiapponeLi differo,ehe non fi marauigliauano piu
di cofa a1cuna,che delle differenze,che vedeuano ne gli huomini gel!'l talia.Percioche cf.
fi fono tutti oliuafiri,& di carpo picc;:iQli,& hanno quau le medefime fatezze ne1 bifo.De-
'ue olrre aecio auercire iI pinore,cne in tutti i paeñ) & in tutte: le fpecie,che fono le femine
di eapo>minor~ di minore faecia, & piu firetta,di eolio piu fonile" di peno piu debole, il
numero denc tOfie eminore,í fianchi,& le co[de piu carcofe ,& piu graffe de i mafchi. Há
110 parimeti gli fchinchi,& le ginocchia piu f6hili,& piu roolli,i piedi píu leggiadd , & pill
fcarmi,la fOrma di turtO'! corpo piu tollo piaceuole,e foaue,chc nobile,e generora. Deono
anco (.fftre (come bene ha derta iI Durero) ne i corpi piu,che i rnafchi picdole,& vaghe.
La quaI cofa d rapprefenra AiÍfiote!e nell'imagine delleone.& del pardt",a quello [acen·
do Gmili gli huornini,a quePo II! fernine.Percioche qudlo(dice gli)ha la bocea ¡ffoil gran-
pe la fama qlJadra:,flcg moho ripiepa di olli, nlabro difopra non eminent(',ma conuene-
llOlrncntc riuoJtO in giuío,iJ nafo piu frretto,groffo,& largo, che fortiIe)e firetto,gli oc.ehi
caropl

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n-e 1 CORPI HVMANI, LIB, V. a~
caropi, o vari,concaui non molro rotondi, ne meno eminenti, & bene proportionari di
grandeIZ!,te ciglia grandi la frome quadra ) & nel mezo al q uale concaua ti vede in qudli
tra', oafo,& le ciglia vna certa ferita,6 grauira,che ella fi tia, che da rpauenro a chiunque
filfo limira,il che e f ltto da alcuni pellazzi, che dalla fronce li cadono fopra deo gli occhi,
ripari di qudlL.Ha il (apo proportioaat0 con lt altri membri,il eolio lungo,groffo, & bene
proporcionara,U reíl:o dd corpo coo proporcionara miCura formato,i fUOI peh tono fra il
bruno ,& giallo,& rofiodi colore di mezo, un oue aleune pard rapre1entano il finif-
fimo oro ,feruano la mediocritatra il duro, & molle. tra ilcreCpo, & dlíl:efo,egli ha la for-
celia del collo [ucIta, & apena cioe moderara tra íI largo,& llcetco. Gli homeri robufti íl
petto forte ci(·C:: fodo pieno, & in fe raccolro,la fchiena larga, & grande amara di malee
cofl:e,& aparemi oei 6áchi,& corcie di poca carne ma di molti,& robull:i mufcoli,& nerui,
ha parímemile gambe forti,grandi.& aeruofe nel"taminare eleggiadro,& ardito,vniuer
falmente non etroppo humido, tle trop" arido, ma di quefie due q ualita tempetato egli
fi flioue con paíli lUllghi,& lenri,& nelandare li fcuote,&Ji dimena,ne gli bomeri.A que
fie qualira del corpo corrifpódono glieffeni dell';¡nima:percioche egli econefe ,liberale,
auueduto magnanimo,Q)á uero,gráde amacore dí vittoria, amoreuole verfo'l benefattori,
& fUlJi famigllari:1O quella imaginedelleoneraprefeota Arifiocele in vniuerfale l'¡magine
ddl'huomo,come nc 1 pardi raprefema la f.::mioa,in quefia gui fa,i Pardi ría tutti gIi anima-
li,che di valore,& fo[( ezza nó fono omati. hanno DelIa forma del fuo corpo mille condi-
tioni.che fono píu conucneuoli alle femine,che ai mafchi,quancunque nelle gambe di die
tro poffano anco effi operare quakhe cofa,neHa quale 6 fcorga qualche fegno di forrezza
poteodo,& effi fra le minad fiere parere nel corfo velod , & fare di effe preda, e firaccio.
Hann') per tanco communemente la faecia picciola,gli occhi bianchi,piccioli.& concaui,
cioc:: fird nel capo,& quali naCcofii,& Ji raggiraoo,& llrauolgono velociffimamence. Han
no la fronte fproporcionara in lunghezza,& verfo le orecchie l'hanno piu rollo rotonda,
che piana,i1loro callo emolta lungo,e Coctile,il pecto econ poche cofie,& non apparenti
la [chienac lunga,le anche,& le coíCie fono di carne abondanri, Hanno i fianehi teneri,&
molli,& la pancia fimilmcme, & in quefte parti mancano quati in tutto di peliJana di co·
lori var i,non fi di[cernono nei Joro corpi ne arrieoli,ne mufcoli, & [ano {enza proportio ..
ne,o miCura. Tali fono i Pardi ne! corpo,i quali fono nell'anime vili,& da poco,(ono rubba
lori,& pcr dire in fommaIa fua natura fono pieni difraudi,& d'inganni,Pero deono i pit-
lori piu,che tia poffibile rapre[emare l'huomo coi membri di leone, & la donna coi mem.
bri di Pardo,& gli huamini anca effeminari come tefiífica Homero nel terzo dell'1liade
iI quale parlando di Paride Troiano, col1 dice.
AleJfandro era neOa prima fl¡uadra,
Vna pelle di ptlrdfl hauendo indojfo •
. 11 qual modo di parlarce propriode i poeti.&Vergilio dice di Enea,nelqualemetteli
fortezza,chc valen do portare fuora dell'jocendio di Troia iI padre [IJA) vecchio,ti pofe fo
pra te fpalle voa pelle di leone, ,¡oe rifueglio nell'animo la fortezza • che cgli haueua ne i
rnembn di leone,& ció fia detto in uniuerfale.Percioche epoffibile,cbe Ji trouí vn buomo
partieolare~ & piu gralfo, &; píu candido, & piu molIedi qualche doona, che Gain tuttQ
magra, & per molte fatiche,o malade.& anco per la fame,o dal Sale fatta nera. o VD gio-
uane pi u delicato di vna vec.:bía,o cittadillo,chc viuefempre nelle delicie,& all'ombra di
unadel contado,che viue in cominue fatichc,& al SoIe.i quali auertimenti tutti deono ef
fere farnighari de i pitrori.Oltre aecio non piccioli differenze fono quelle, che fono pro ..
dotte dall ecadi.Percioche l'cra picciola efempre piu carno[a, &:: piu molle, & piu bianca
di carne delle altre etadi,talche li deue tate fi,che in queRa non faecia il pütore cofa feon-
ueneuole,&:: aliena dall'¡ íl:eífa natura. Deue anco auue{tire • che facendo vo figliuolo di
leneraetade d'vn inglcfe,o fiamíngo,o d'altra natione St-ttentrionale ,lo deue fare ti, che
fia píu bianco d.'vno di Egirto.o di Barbaría,perche tueta quella natione e{come habbía:'
mo detto)di píu candida carne,che quefia.

Del1a

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DELLA SIMMETRIA.

'!>ella /;el!e7$..~ de i corpi huma ni,&-./fecittlmente dell~ dOn!:Je.


vanrunque il pittore lia obligato ad imirare la natura:nondimeno molte volte {j af-
Q farica per foperarla col fciegliere le parti beIle,che fono in diuerli huomini,o donne,
per fare vn huomo, <> donna , che in tutre le fue parti tia perférta) il che non fa
mai.o tari ffime volre la natura, COme il Petrarca dice in quefii otto verfi •
.il..!!,eflQ nofirD caduco, efra!/! bene,
ch'e roente, (5 om6ra, & ha nome {¡e/tate ~
Non fu giamai ,ft non in quefta etate ~
T utto tn "Pn corpo, ecío fo per mie pene.
cbe natura non "Pt~o¿ ne Ji conuene ,
. Per flr riceo "Pn, por gli a/tri in pouertate,
Hor "Perso in "Pna ogni fla largitate,
Terdonami qua! e6e/(4,.0 ji tene.
Cio fece Zeuli Cracl~ote preífo i Crotoniati quando volfe dipingere Helena Greca,
che fra tune fu ri putara bdllffima, Perdo che fra mtte le virgini di queIla cittade ne eler.
fe cinque delle piu belle,quanrunque tutre belle fulTero, &, di qudle imitando le parti piu
belle formo la [qa belWlima imagine di Helena. Ora queno immorrale pirrore per I'ecee!
Jenza deU'arte fuafu ornaro di duecore, lequali deo !lO cífcrein tutti j buoni pittori) vna
perfetta cognirione dellc parti belle, & delle brucee, & vna periréi mano pello fpiegarc
quello, che l'animo concepiiIe,quefia feconda parte ti 3equifia co'llungo "lo quclla prí ..
ma,credo io,come le altre cofe,che s'imparano,con la lerríone di coloro,che dI quefie co ..
fe faueUano prudentemente, Volenuo 10 dunque trat~are qUl dclla bdlezza in quallro
"ertiene al pittore,ho io auertito • che queGa ti ritrQua diuerfa preífo diuerti fcrittod ) &
diuerCa in diuerfe etadi, pero deue i1 faggio pittore bene, & dJiigememente íntendere, &;
confiderare quello,che qui e[criCto della belh:zza, & poi acrommodar1i all'vniuerfal opi-
nione de Cuoi tempi,& deIla fua etade per non parere egli falo fapienre fra tutti gli altri.
ch'alcro nó farebbe,ch'acq uifiarli llome di pazzo, Hquate giudicalTe bella quelJa cofa,che
da tuttÍ, o di quei tempi o di quella cittade e riputara brutra, come fe vo!eífe dipingere
J

qui in Veneria, vna donoa bella,& vi faccífe i capelli negri,come voleua Anacreonte Poe
ta Greco,che vn pittore faccífe la fua innamorata)come piu a bailo clircmmo,cofiui certo
farebbe ripurato pazzo,od ignorante,eífendo vniuerCale opinione, che la bellezza di vna
llonna canlilla principalmente nei capeJli biondi, ouero di colore d'oro, come vogliono i
rnoderni Poed ancora.Tenga dunque quefia vniuerfale regala iI pirtore di auertire q uale
fta l'uniuerfale apiojone de i tempi,o de11uogo,oue egli vuole fare vna don na, ouero huo
mo,od aJrra cofa bclla,[apendo pero, che in tutti i luoghi,& in tutti i tempi fu C¿mpre 10-
dato Vt:l beoe propordonaro corpo,quantuuque,non [empre ne io tutti i luoghi,i medefi
mi colori liano riputati conuenienri 3d un bd carpo. Vn'altra vniuerfale auertenza vor-
rei io,ch'aueffe il pittore,che alrra ¿ la bellezza de gli huomini ,altra la belIezza delle don..
ne,& canta differen:za efra quefia,& quella)che quello,ch'¿ laudabile nelle donne edegno
di (ommo bialimo ne gli huomini J come fa dire Hom~ro ad Hettore Contra. Paride fuo
frate110 in queHa guifJ,s'haudfe parlaro Italiano.
7)annofo Pari ancorche di {¡clleZZ4,
.I1uanzj tutti ejfiminato>& mQlt'e.
Bt poco piu dí fono.
7Jello jet certo,ma n~n hai flrtC'{r.!- ~
Nell'animo,ne mcn-vigor a/cuno.
Haueua rgli q uella bdle2Za.che conuiene,& adorna le donne,non Ji huomini. DelIa
quale parIando Arifiotele nella Cua Retorica dice,che altra ela bellezza del giouene,altra
de gli huomini dc:ll'eta coUantc:,alcra de i Vccchi. Percioche la bellc2;u) dice egli , di un
giouene

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DE 1 CORPI HVMANI, LIB. V. u6
giouene cólil1:e neU'hauere iI carpo "tiJe aIle fatiche.& al corfo,& alIa forza,& fia di afpee
lO giocódo a chi lo mira,di qui oe viene,che i gioueni volórieri ballino,faltlM,giofirino,
alla prefenza della fua ¡nnamorata per dIere ripurati belli,le quai coCe non fi po([ono far
bene fe non co'l corpo bene proportionato,& fanno dalla q uale fanid né vengono i buo-
ni colori, che fa grato il giouene.a chi lo mira. & vede. Pero il Gral1ata diíli nella quinta
parte del ruo fimbolo, che le cofe piu belle da uedere fono anca piu vtili aIla vira, il che (i
verifica non falo neUí huomini, & alrri animali,ma in tune le alere cofe41aturali, & artifi~
ciali,che [ano vface dalli huomini . La bellezza poi di vn hbomo di etade -coofiante, dice
il Filo[ofo,confifte nel corpo,che fia vtile,& accóromodato alle fatiche della guerra,& fia
giocondo a ri guardanti coo eerrore,la qual cofa vuole Anacreontc)che f4Ccia vn pitcore
nelli occhi del [uo Battillo,diceodoli,ehe li facd3 gli occhi negri~& fpaueneofi, come li ha
Marte, roa fereni ,come Venere; accioche di li na[ca il timore, & di qui la fperanza nel.
¡'animo di chi Ji mÍril.1l vecchio vuole,c1\e tia bello,quando che egli ha il corpo ateo alIe
faciche necelfarie aquella etacle, & ch'e parimenri fanno.dalla qual cofa ne nafcono necef
fariamente i buoni colori nelle guancie , conuenienti pero a quell'etade, & inquefio an·
cara ti ricerca vno de i bene proportionati corpi defcritci dal nofiro Durero neI primo ti·
bro. Ora vediamo come r Ariofto,djpinge la beUezza di una donna in Angelica.
La fier.t gente inofPitale, ecruda,
A la befti" crudell1fl lito ej¡;oft:t
La bellilJima donn4 coJiignuda ,
Come natura prima la compoft,
Vn 'Velo non ha pure, che rinchiud.t ,
1 bianchi gig(i, e le 'tIermiglieroft,
7Ja non cader per Lug!to,o per Decembre,
7)i che fin f}arfe le poltú membre.
[reduto hauria , che jufe fiatua finta,
O ti'alaba flro, od'altri marmi iUuflri ~
Ruggiero, efo lo flaglio coft auinta,
Per Ilrtificio di (cultori induftri,
S enon 'tIedea la lagrima diflint.t ,
rra Jrrflhe rofo, ecandidt Ji¡,ufiri,
Par rugiadofi lé crudette pome,
E l'aura jitentolar l'auratl chiome •
A ceioehe'l pirco re fia piu chiaro,come egli habbia da rapreCentare a gli oc:chi di riguar
danti la bellez.z.a di vnadonnacon ifiuporedi chi la nura) non mi ernolefto lo fcriuerc:
l'l.dea dclla bellez.za dc[critta dal Taifa oella fua Armida in q uelH ved!. -
Argo non mai,non'tlide Cipro,o Delo,
D'hahito,oái belra forme ft care,
~'auro hala cbioma , es' bor dal"ianco 'tIelo,
Tra, luce inuolt.t,hor diftoperta appare,
Cop qual hor ft rafirma'l cielo,
Hor da candida nube il Sol traf}are,
Hor da la nube 'tIflendo i raggi intorl10,
Piu chiari /}iega,e ne radoppia'lgiorno.
'Fa noue creIje ¡'aura al crin difciolto ,
Che natura per ji rincre/}a in ande.
~tl1ji t a114rf) ¡guardo in Ji raccolto ~

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'D I! L L A S I M M .E T R. rA
.'2 i teflr; á tAmore , e; floi nafiontle •
t

Dolce color di roft tn que/be!'7./o/to,


Pra l'auorio ji ¡parge) e Ji cO'llfo'llde.'
]Vla/a bocea o-,;le e{ce aura aflJorojá ~
. S ola rlJlfegg~'tt ) e ftmplice la rofo •
e71-14f1ra'/ bel petto le fue 'IIeui ig'llude,
ONde" foco ti Amor, ji nutre, e defitt,
."P4rte apfár delle mameUe Itcer6e ~ e crude;
l'Arte ,,/trui 'lit ricopre inuida "Pene.
Anacreonte poi,che come habbiam dctto,fu Poeta Greco; & neI verfo Hrko ramofo,
in una fua caozon\:' parla con vn pittore,& lo prega, che voglia dipingerc la fua donna in·
modo tale,che li faeda Ji capeHi neri,& molli,& profumari. fe ciD fi puo raprefentare con
colori,la frome.che paia di auoglio,i fopracigli. arcuari,ma che non ti tocchino) fi auui-
l1ino nondimeno con l'el1:remicadi de gli vltimi peli cofi,che quali paiano toccarú, & fia.
110 di colore nero.Gli occhi poi vole,che liano di colore verdigllo. come dicono i Poeti.
che li haueua Minerua,o come noi veggiamo hauerli i Gatti.j Leoni,& le Ciueue. De(i·
¿era,che Ji facda humidetti,come fono quelli, di Venere, ouero di cerei giouani effemt·
l1ati,& molli,o per dir coG conCecrad alIe lafci uie,& 3Ili amorío Vuolc,che Ji faeda jI nafo,
&. le guande di color di rofe,& di larce mifchiaro ,che nei labri lia coIlocara la perruaGo~
lIe,cioe,credo io, piccioli per po ter mouerli facilmente nel parlare, che'¡ menco,e'] coIlo
tia polito, fia vefiita di colore di fcarlaaD. coti pero,che fotto i vellimenti vi ti fcorgano i
Iludí membri •
N on mi pare conueniente tr:l1afciare ouello~che'l Petl."arca dice dtUa beUezu della fua
donna in quelli pochi v e r G . . · .
La tef/a or,e Clt!tl~ neue il "/JOlto,
H ebeno j cigli , egli occhi eran due f/ePe J
O'llde ~mor {'arco non tmdeA ín la/lo.
Firle~ erife "Pérmiglie~oue laceolto,
7)olor flrmaua ar'mti 'Voci ebeUe,
Fiamma i fl.!}ir, le lagrime chriflal/o •.
LtAriofto ancora pa rlando délle chiome C011 dice.
Fu conofciuta a l'ttllrec creIje ,hiome ,
Et a(la flf,ia dd/úta, e 6el/&._
!r de i labri coti dict; in vn aIr ro loco.
- L 'ané!, cbe leflhiuo pi# d'''PndijJggio,
rra le rofot; la/;ra fi cbiudea •
Ma perche parlcrcmo altroue de i membri humani repararamente perdimofirare qua-
Ji conuengono a ciaCcheduna forte di perfonecio bafiers per hora. Quefta tia vniucrfa-
le nella belkzza,& delJi huomini)& delle donne(come di(opra habbiamo detto)che fiano
belle quaodo hanno ciaCchcduoa parte del corpo vtile.Di onde oe viene,che j Greci giu
dicauano quella donna brutta,c'haucffc le natiche depreffe,& piccioli.Percioche eífeodo
{tate fatte quelle partí, come duoi coffioi, o piumazzetti,che fofieneíferp il corpo [enza
leftone , &' haueodo la natura fatre le donne per ífiarfene prr lo piu in cafa a federe, era
conueoiehtc,c'haueffero anco quelle pard piu morbide, e piu camofe per poterli piu ag-
giaramente fedcre.CaculIo vuole, che bc:l1e partí in vna donna fia la bianchezza J lagran~
dezza,& l'elfere di corpo diric[o.il quale cofi fcriue di Lesbia.
Yoglion molti, che Lesbi& jia be/Id. ,
-1 me pltrgral1dr~drittaJe c4ndidlf,
C07lfe/fo

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DE 1 CORPI HV M ANI, LIB. V.
ConfeJJo ch'eUa ha beUe quefte part;,
Ma n01J pero) che fia beUa in tutto .
Seneca ancora co{l dice dell.:1 bellezza di una clonna • Nbn ebella la donna la gamb'3,o
braccio della guale elaudaro : ma q uella,tutca la faeda della quale leua l'admiratione ac-
ciarched una delle aitre partí: do Ga detto abatlanza della bdlezza de i corpi humani in
vniuerf;¡le,íe <lit emo in che mojo volelfe Anacreomc,che'l pittore fvrmalfe il fuo l3;ttril
10 ci oefaceffe l'ld . . :,t della bellezza di vo giouanecto . .
Li dimanda ebe]j {¡leda i capelli, vedo le flle radiei neri , ma nc\l'e11:remitadi di colare
d'oro, che liano rizzi, & cheulafcino konere perla [romea [uo modo hberamenre ,la
froote tia molle,& di Golor di rofe,i fopracigli negri,Gli occhi negri,& habbiano del ter;'
ribile,eome (i fingano in Marte,& blImidi,come ha Venere,ouero fcrenj)acllioche da queJ
lil1afca 11 timore, & da quefii la fp~tanza) Le guancie Gano di colore di rofCícome 6 vede
°
llt i pomí ue i giouanetti,quando-ll \Tcrgognano ,i labri liano tened, & pieni di perfua..
fione: talche egli p;¡ia in un eerto modo padare tacendo,la faecia {la alq uamo larga, i1 col
lo di auoglio,eome Gfinge ad Adone,il ptttO , & le mani come ti fa a Mm:udo, le cofcie,
come a Póllufe,& il vcntre,come a Bacco .
Imagjnedi Ul] buomo jorte. Cap. 1l I l.
n Vaotunque potfa eíJere forte qualllnque huomo etfendo la fortezza VD 'habito ret-
'<- ro ~eIl'animo:nondj~eno non PU? ogniuno. C?11 ogni corpo etrequire tutte le ope-
re ddla Vlrtu. La qualcora JI Taffofadlre ad Ermlmanel feíto dellafuaGerufalemme in
Ai perfhe forti;' me natura e'l ciclo ~ . (quefia guifa.
eAltre tante non fir le mem&ra'¡petto.
nche econfirmara da M. Tullio ancora chel medelimo afferma parlando de gli A ffri-
(:dn¡,che P,iOlo per quello non pote imitare Ji fiudipaterni)dellaforrezza,qui dunque de-
fcríueraffi lolo quel corpo, oel quale clTendo I'habito d'ella fortezza,{i potra chiamare for
te,& non vi cffendo q ucfi'habito,ú chiama robufió,dl'.1!tro non íignifica,che quelIa for-
tezza,che fi ritreu:l ndlí animali brutti,come ne j leon¡'~ 41tri talio Qtlefto dunque deue
. etfere di figura dirhto,& che bene Gferror ne i fianchi,&.tuui gli articoli drono (<<en; ro ..
bum,& /f)dí,& gli oíft d~Qno vederl' fimo la carne alquato in ogni fúa parte grádi,Ia qua!
co[a dipinfe l'Arioan nella perfona di Afiolfo,& di San{o1letto in que11:i quatro ver!i.
Come elfa 'Vide A.ílolfo, e Sttnfonetto"
eh'appreffo le venian con l'arwf indojfo,
Prodi gucrrier 1i pan~ero al'af}etto"
Cb'eraflOambedue grandi, e di buon1fo.
la qua! cora piu confiJfameme lo ü dire il medefimo Ariofto ad Olimpia, (Fe parla con
Orlando in queíl:a guifa.
Or fe i¡¡ voi la 'Virtu non edi/forme "
Dal fier fembiante ,edalt Herculea af}eua.
eh'altro non vuol dire,che vn fguardo minacciprQ in vn bene membruro corpo, Nd.
la qual cow s'ingannano alcuoi pittori,i guaIi f:mno Hcrc<;>lc, che pare vn orfo, cioc coi
membri tutti raccolti in fe fieHi,talche non fi veggono irl niruno luogo glí anÍcoIí nedd
le mani,ne de i piedi,ne di altra pane.I capelli.dt:oho elfere alquanto arperi : ma non pe
ro in modo tJ.le,chc paiano Cete di porco,ill'emreiialargb,& concauo non gonfio, come
fi Cuole fare a Baceo)& ai pmti,che in co~efii nonba'ftan~a pe vi alberga la fortezza,gli o[
fi. de!le fpalle epn totta queUa parte,che fi difiende nno al capo liano alquamo larghi • La
qllaf cofa. con le dette difoprl amibuiff¡;: Qmcroal forte Aiace.Perciochc fiando PI jamo
fopra dí ruia torre<t veden; il c'.f'npb grec6jnlieme con Helena parimemi Greca Icdilllan
da il nome di Aiace dcfcrluendolo in. qudh guifa.
ehi t qetefl'altro ~rf'(o largo~ e gran/" J
Ch'áuan':{!- t;t'Ú gli dltri~ con il capd "
Etconle .f}41Ielarg,he.
x Etel/r¡

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DELLA SIMMETRIA
JI Talfo parimente coli fcri ero! nel canto della [ua GieruCalemme .
Ve Guelfoftcoegl'ed'opreleggiadre,
8mulo,c d'altofingllc eflato:
Ben irconofco a lejite f}allequaclre,
-Bt 4 quelpetto colmo) erileuato.
La ceruice ancora deue elfererobufia,& corrjfpondcnte al1e altte pat'ti, il petto largo,
& le carcie robufie talche, come due foniflime coIloone poífano Co¡tpórtare il grande pa
'fado della fortezza,pero (i deue fareu,che non Colo 6111'10 graodi,e groífe,ma di carne [0-
da,& dura,come non balta no le coUonne grandi,& gI'dífe pel' fofteoere 1gran palaggi,ma
bifogna,che fiáno di buoni marmi,o di pélrfido) o ferpentino . II che fia dmo deIle gam-
be au,ora. 1picdi poi fi:mo bene d¡fl:ioti in ogni fua parte, talche tutti i nadí de j ditti ri
{cargano fotto la carne,non pero liana in cuttomagri,ma ueftiri di conuélliente carne> iI
cQlore della carne pieghi alquanto afia nigredine,ri{petto a qllelJo,c'habbiamo detto di
fopra dIere conlic:nienre alIe donn~,&: a i fanciulli. Gli o edil deonoeífere uari, o cde-
ftini,ma ofcuri,ne tmppo fuora della loro cauita.ne trdppo dentto, d rinchiu6 oel capo.
ma liana di mediocre Haro,& bene proponionata grandezza, & per entro ui liano come
fiamelle di fuato.,Ghe fuolefpauemar j riguardatlti ) la qual cofa dipinCe rAriano nel fuo
Orlando q113ndlHií luí camo in t}uel1a guifa •
(eme eA.lzirdo appr~!lat' uidr. quel 'Cante "
Che dt udlor non haufá pari al 17iondo .)
In talflm6i4nte)in ¡ifoper6aftonte,
[he'l Dio de l'arme a fUI pareflcondo ;
Rcflo flupitoalefatez(,¡ conte,
.Alfiero fi,t$ardo,al uifoflribondo J
E lo prúiJO guerrier ¿'altaprode~d "
. ¿?tIa bebve delprouar troppa "PagbC'i\..za.
Ne!la qual fianza li uerífica non loloq uello, c'habbian detto de gli occhi,ch'altrui fpau€-
tino, ma infieme de i membri [uelti,& non confuG. Q!.tc110 medelimo di1fe VergiJjo di
·Dantcin qudH verfi.
S enZd punto indugiar ilcapo itJ¡t/za "
Con ampiefl~ 7Jare,&.fu riforge t
C(Jn marauiglia,& molto dir d'altrui )
Ji!!!,al e,gllfuolcontro á Paridc {tuez~~
T uw dt contraflare,& c/;e alfepo/cro,
OUt ji giace ¡Iforre Hettore ef¡¡-'Ito >
¡/incitor Bute,& di mirabt! carpo,
Valnrofo percOJp,& nell'drena ,
S peJJa i(~itto aritrouar la morte ,
evjt.' n(:" i prt'mi affilti ilfiero Dare ,
Leu4 la teffa~ ei larghi bomeri moflra, .
lit getta b(JY' t uno,hor l'altro Ilracdó ejJenáe.
A i quali fi aggionfe,che nón.dco09 nauefe i íopracigli delicati.&profilati,come nelle
dóne)ma inordinati,& in modo tale,che l'un pelo u uolga verío quella.& raltro verfo l'al
na parte,ne meno deono eíTeré gíOl1ti in6eme,la fróredeuc: dIere fpaciofa,ma nó pero íia
troppo gdide,ú poífono applicare a quefte ímagiQi gl'atti, che Gchiamano sforzati,i qua
Ji fi fanno ne!!c fanguinofc ba[[aglic,& nell'altre oCclllioni,nel1é qllali nfuole mofirare il
valore dí vn huomo,6 puo fare in voo fiato,<:he «.jdi ad .tIta Vé!lCC. Percioche queRo ha-
uendo f,)lt(',& grande petto,hauera ancoragrallde,e fpaucotofa uoce, fu nondimeno ta-
h: dH: ¡;nu!hi cofianza in ogni [ua operatione •
Come

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DE 1 CORPI liVMANI, LIB. V. 12.8
Queno che fegue edi Seneca)& puo e{fere la Cot'nma di qlldlo capo, ir noaro Vergilio
defcriue vo'huomo forte mencre,che egli tratta d'vo cauallo Dobileia quel.1:i verli.
Entránehtmpo ilgiauane c"udllo, .
7)i nobil rat..'Z4 con animo a/tiero •
Et rimett~ legamIJe COn bel modo.
Ardifce il primo andar innan~ a tutti .,
B'L primo ¡ntrar ne i perigliofi fiumi t
E di jidarflal mar 11011 conofciut o.,
Egli non temegli flrepiti'Vani, .
NoII gt'4:nde ha'l CtfPO,@' e!euato il coll~ J
JI rventre {¡reue , t morbidi le ./}..Ue,
emuflolofo ranimofo petto J
Honorati colori fo no il rojJo
Et i} mifthiato di rvcrdigno, enero;
E pe/Jimo colfJr di quel!i, /¡i(/nchi,
Con macchie a dentro di color di ¡'u/fo,
S'aJe 101lta1l lo flrepito dcltarme,
Non pitO fiar firmo, & flbito ei dr¡'{~4
L'oreccbie, & pttrcketremi intulti i mrmbr; f
E fotto le nari,i 'Vokc il foco,
Che egli ha per tira il1 fe Befo racco/to ~
lo certo non farei altramente ¡'imagine d'uo'huomo Corte,l"e mi fulI'e bifogRO di fpiega
re vn Catone intrepido fra ti ftrepiti delle guerre ciuili,il quale andalfe auanti glialcri,&
fra gli e!fcrdti vicini alle alpi)~ che f~ 1l~ atloa{fc i!leOIltro a.Ua guerra ciuile,non 1i fud al
tio vHo,ne altro babito. .

Come Ji debh4 dipingere fimagini di 1'11 bllomo tímido.


Vamun quedaIle aoCe deue di fopra delI'huomo forte fi potra per uia del contrar(
Q cauare quale,debba eífere l'imagine d'un'huomo timido,nondimeno per maggio-
re H1tdligéza de i pittori ei habbiamo propofio di fpiegare piu chiaramente,che úa poffi.
hile ,come poffino rapprefemare ha i riguardanti la uera imagine,&: la vera idea deUa timi
dira.Facciati duque in tutto iI fuo corpo rifiretto nel modo a punto.che amo gli huomini
quando por alcun cafo fono oppreffi da aIcull graue timo re , che paiano rifiringerli in fe
medefimi, & ricercar luogo (lue piu nrettamente, che fia poffibile íi nafcondano , ta!che:
paiono,fompre efTer~ in fuga,& in tUUO pallidi: laqual paffione deU'animo gia fu ~ef~it..
ta daU'Arioílo diuinamente in quefia fianza·. .
.7I-1olta incontro de la paurofo gente,
C!Ji da la m.m ti'Orlando er4 fügit4 ,
ehi del figltuol, chi del [rafeldo/ente,
ch' infJanzi agli ocche'juoiperde la "PitdJ ~
.Ancora la codarda,e trifla ment e,
]....( lapal/ida faccia era [copita,
.Ancar per la, 1'4ura>. che h.auta hannQ,
Pallidi~muti>& infenfoti 'Vanno.
Et in vn'altro luogo conclud e vna fianza in quena guifa •
Di timor per Rinaldo era ogl1i 'Vn biatuq.
Bta!-

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D f.~L L( A S 1 Jd M E T lt 1 A
Ee ~lm5Ue a. queflo PFD-POJjt@ q~{! apcora.
iJ14¡t,corné poi [,im'perial áugello ~
I gigli d' oro, e i P ardí ~ide appreJfo '
Reflo paflido in faecia, come quetlo,
Che', pjede incauto d'improuifo ha meJfa J
Sopra il ftrpente 'Venenofo) e¡elle,
Dat pigro [onno t'n m ezg l' her!;c opprejfo ,
Che f}auentato) ef¡Jorto Jiritira, '
Fuggendo quel, eh'? pien di tofto, ed'ira. .
NeI medefimo modo R)mero parla di Paride opprC;(fa dal timare, che coli dice.
Come e'ha "riflo nei 60fchi d'rvn monte,
Vn flrpente rifalta indietro, efugge:l
Oecupando te membra 'Vn gra1J tremor~ J
[oFf diuino Pari adletro "rolge;,
J palft, e Ji nafconde ne!( jl¡uadre,
De i Trota ni fuper!;; , in jaccia pa!!ido,
Toi c'hebbe "Pifio,/ jigliuold'Atreo •.
Bt altrolle •
Vn pallido timore prefe que/ti ,
Et l'Ariofio.
T imida paflorefla mai Ji prejia,
Non torfe !iede tiJr/antj ,i';(erpe ,tudo •
Nem-f('¡fo la 13amdezza, & lafugálono eompagne del timore,ma iltremore ancora', jJ'
perder la voce,il ricciarfi i eapelli~& alcri taH accidcmi. Del trc~mare cafi dice Ouidio nel
la fauola di Filomena,

Ella trema come agnella f}auentata.


Et Vet~¡ho di fu-M.oice,
111 flupor 'lJOuoW corfe pe.: mtmfm',,,
Per 10 timnre, &- arriaíar le ehiome"
l

Li flce, & reft4r la. 'Voce nft petta.


La quaI col3 tribu iíf~ ancora ad Epea ql1aodo Mercurio ti comando da parte di Gio·
ue,cbe ti panHre a~np·ifrica, & fe ne veoitfe nell'ltalia.
S'arriectdro i edpellt~~~ ne le fluci"
La "Pace li reflo, efineza mente.
Nd medeGmo modo ancora diílel' Ariofio.
A.l'apparir, che foce al'improuijO ,
'De l'acqua l'ortJbra ogni pelo arricciolJi,
E fcofaro/Ji al S araún il "Pifo ,
L4'VOCC, eh'era per 'Vfcir fermolJi.
Da'l Taifa ancora colÍ fu ferino nel 13 .della fua Gieru~lemme.
In tutti al/'J;or limpallidir le gpte~
E la temenZ4 in miUe[ogni apparfo •
Del tre..

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DE 1 CORPr EtVMANI, LIB. V.
Del tremore parIa l'Ariono ancora in queíl:aguifa.
O jft 1ft fretta, °Jiala tt'0/'Pa 'Voglid,,,
7J'''rIccider quel baran, ch'errár /0 faccía ,
O jia,che'l cor tremando,came foglia,
Faccia in(ieme tremare emani;, e bracci",.
Ma perche VD huomo piu dell'altro Uoggetto a quena pallione auertirca il Pitrore,
che quelli fi lafcianQ viDcere fácilmente da qudl:a paffioDe, i quali hanDo i capelli molli,
& ikollo alquanto lungo,& che nel vol to fono fimili a quelli, c'habbiamo de[critti difo~
prá.&c mQll:rano negli occhi va cercO conturbamento,& neHe palpebre de i quali vi paía
VI) cerro j::9ntinOl)ti) moto,came per accidente li ritroua in coloro :1 che temono , il che íi,
fata dal pittorefacendoH aleuDe roghc di quelle.che fa la [ronte, ole tempie,nel mouere
le palpebre , i foprll.cigli, fono in qu<;ll:i lunghi,.& if petto deboIe, e piccioIo hauendo in
io quello vO freddQ cuore ~ & quefto e mamfdHfiimo indirío dí timore. Facciali ad vna
imagine di huomo timido le mani lunghe molto,& le gambe gonfie ,& carnofe. Non folo
il prudent'e pittore-deue vfare diligenza in conofccre la vera Idea del timore, ma eífere
auertíto,che nelle fue tauole non día al dmido ¡ carichi,che cODuc:ngono alli huomini fJr
ti,non conuiene dunque a queni arme ne di guerra,ne di caccie,oue fi ricercano~& forze,
&; molta voc~,mi\ocando egh di qucfia 1 & di quella,come habbíamo prouato con tanti
tcí\imoni degni di fede •

Come ft dme dipinge'te '))n huomo ¡r«condo, & ¡rato. Cap. PI.
('\ Vantutlque R§ 6ectffiírio , che l'h uomo forte {ia i racondo, non potendoli [enza ira.
'...(... condia efpugnare cofa alcuna,come vuole ii Filofofo:nondimeno nel fqrre~'mtell
de,che l'ira lia có qualche moderarione,& quello,chequi vogliamo dipingcre Iprédiamo
vn huomo taIe,chc'piu di tutti gli alrri fia incli.nato a quefia pa$oDc, talche fenza aleuna
Gagioneegli paia f~m~readj~atp ,& perche quefia elimUe a coluí, che per qualche acci.
dente e¡rato,come vuole Seneca nel2..deU'ira in quefie parole:Iracundiffimi fi)no quclJi,
'C:he per natura fono fIaui , & rubicoD di, come fogliono eífere gli altri q uando fono irati,
infleme defcriueremo runo, & altro.L' Ariofio dipinge Gradalfo Íl'ato in quena guifa.
Cofi /iornatQ. di '\:'ergogna, eel'ira,
Nfl~;¡O auampa;, e pdr, che getti foco.
Et1altroue dice ancora . -
.A t'Vltimo Ruggier Lt, Ijada tralft,
Poi che tir", anca lui fi rubicondo .
Et iI Taa:'"ln~16.ddla fua Gierufalemmc.
Onde Ji firma~ @' d'ira,& di dij)ettfJ ,
. Auampa dentro, eJilor qua! jiamma e'roJfo •
Talche 11 c01vre [;Jofo ndla heda conJiene al1'lr3condo',~& aU'iraro , & fpecialmente
ne gli occhi,come vuole Homero,il quale dipioge Achille irato inque.fiaguífa.
Hauea la mente tutta conturbata ~
Pcr tira~e gli occhi haueua come !Qi:o,
Il Taifo anc~ra nd 7.deUa Gcruralemme cofi [cr¡{fe.
bifiammad'ira ti principe le gote,
Ene gli occhi di Joco arde~e sfaui/la,
E fuor de la 'Vijiera eflono ardenti ,
Gli ¡guardt~ e infieme lo Erldor de'denti •
L' Ario!lo an¡;ora De gli occhi principalmente mene l'ira quando di=e.
Nella forma d' Atlante fe gli ajfaccia ,
folei ,eh, la femhianza ne tened..
X 3 Can quelld.

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.t> EL L A S 1 M M E TRI A
Con que/la graue, ~ "PeneralJi! flcci4.
Cbe Ruggier ftmpre riuerir falea I
Con qud occhio pienatra, e di minaccia ~
(he ji temuto gia¡;mciullo hauea •
Ee altrí.lue.
Et che d4' gli occhi /'ir.ttesfluiUtt.
L1 arcriue ancora la vekidta de j piedi,che oafce dar medetimoc(1Iore, rono ancora gft
iracol1di non folo in fa'Ccfa,rna in tutto'l corpo quaú di carne chiara,& vettniglia, ma nel~
1:1. fJ.~cia piu,come nabbiamo detto, & i peli deonó eífere neriffimi,& fohiffimi,fe faranno
;mcora del colore deUa carne cioe di foco; (aranno conuenienti all'iracottdl:> ,ouero, che
frano del colore del fiel! ~I leone. Erqaantunque gli iracondi fiano di lno}ti peli nella"
barba:nondjmeno fono [enza pdj nel pmo. QuelH fi deono fare in rafe gefio,che paja no.
móuéfti:rrerciocfre I~ fua natura edI non poter ftarfermi tnai,.& come non poffono faral..:
tro, múouono le máni;le Nrti delcorpo nelle loro efiremid deono e1fere grandi,e robu~,
tri,i Capdh oella 'orl:reftrernita fogliono etfere maneJlati)& le vene degli occni fooo mol
JO grándl,:5? ró¡Te, &: nel eolio le arrerie de-ono elfere gonfié quamunque noi habbiamo
dettb difopra, che'! petto del iracondo aeue c:{fere [enza peH nondimeJ,lO rogliono all:u-J
ni,che tia pelofo:ib qual cofa pare, d1~affermi Homero)i1 quale co6 -dHfédi Achillc:: •
S enú graue dolor il grande 4chille ~
Sotto; felofi pettidi.or p(nfoua~
Diuerfo cófl,ne fipea rrfolHerfi·
Et diífe qllcfie co14 <juando lo dipíllge ¡rato piu,~he mai¡, epr.oPJi~ ancora d'un jrato i1
mordedi i labri,coll1e diffe l' Ariofio in quefti verii.
E ch~ Raíffnna facchegidt.t rtfla:T
S¡ morde'( PajJ Fe, dolor le fabra.
La qual ,of;.t fi.Í c¿mo,fenlta dal "(alfo ancora;) e fplegatairr qudl:t'guifa oel fettÍmo dd
fuo poema.
Le labra'l cr-udo p~r foror fi mor,¡¡,
E rUfe' tafia 6eflemtando al piano. .
Vn',,Iltro e ,lttro Vcrgiho ancora aLfegoa a quetta palioue quando defcrillendo Dido-
ne ¡rata con Ent>1 per la partenza dice in quena guita. \ .
Lo :suarda Dldo mentre~ ch'cgliparla:>
Con torta vifld in 'luefla parte,e'n 'luella 1.
Tutto lo [corre cfln le occhi tdeiti • . ,
Takhe Ji fa volgcre lt; fpalle,& tuttauia mirarlo in modo tale, che in vn fubito fcorre
per ogoi parte di w1ui)con cuiegli eirato. \
~dta pi:ltfione dI nurare biecco vicn tribuita cal Tatfo ancora ad vn irato in quefri
vedi del {ealffio &Ila {lla Gicrufalemme.
La f)ada 1ft/da,e in atto f di flrire 1
olí moue in contra il principe feroce ~
Con Occhi torui ~ e~on terribi! rvoCe.
Et ¡¡Itre.. Ue' •
Sol con la flcci4 tortM ) e dqfclegnofo,
T adto Ji rimafl il fier circaJfo '
.A guifo di lean, 'le/arldo ji fofo:>
Gmt.n:lo gli occhi,,~. non mouer;do'fp~lfo.
Ora p¡;rcht. 5.:oe... a dipingediuiflamcme un trato 'mi eparro di mcttere la fua autorita
per úgtllo d¡ gudb capo}il q1lale coíidice. .
Accioche tu Iappia¡che nOIl fOllO [ani della meute. colloro, che fono dall'ira po1feduti
conlidera

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o E 1 Co It PI' J-l VMA. NI, LIB. V. t30
cooftderthora,i fuoi gelli. VerciQchJ! li conw yi fono cerri fegai.de j pazzi, ~omCi l'tlaucre
il voleo minacciofo11afronte trjlla~Ia faccia t(ma,il palfo prefto~il mouiment.o delIe mani.
iI color mutato i fofpiri fpeffi,& mandari fuora coo vchemenciaJi meddimi fono fes.ni de
gli ira.ti aocora.Gli occhi fono infocati,molto rotrore in tutta la faeda , bolendolí 11 fan-
gue nel prqfundo del 'Cuore, ti tremano i labr~, ti battQl1o, fe ~¡¡ arricciapo i capdli ,lo
fpirito fe gIi refiringe,e firide,gli articoIi riruonaDo torcendoli IOfieme,gemono, mugía-
no,i1 parlare e interrotto,fpiegando malamente le vod,percuotono [peífo le mani,&: per-
cuotO.1lO la terra coipiedi,& tuno'l carpo fi commoue , &. molto mi nnaccia , la faccia e
Jpau~oto[a da vedere~ & brutta, talche non Cai fe fia piu tono detellabile, o brutto.

:t{natine di 'V/,i bm)mo 1di naturajh:ddC1J ~ humido , & !freía manfucto bu-
mile, dtJ¡¡I(~ tardo, r¡u;et(J~ e(forpinat(). Cap. VIl;

L 1rAC0t1d() pare in molte tafe forre,coli l'huomo,ch'e cofi freddo di cuore,cheo non
im'ái,o rariffime volee ~ dall'irainfiamtnaro~pare limileal timorofo.&: eyerameme ti
mldo,& codardo,anzi (: priuo di ogni virilita, /$e in forma dí huorno poifede vo animo di
donna,quanco a quella parte, che viene dalla fua natura lema, & pegra fono io aleuna
parte diiferenti.~elli li deono fare di carne molto biinca,morbida,& molta,di affáibuo
na grandezza,di ftatura alquanto coruo ,& i capelli Gano riuolti aU'infufo. & quefio di e
Arlftorele,altri vogliono,che tia di colore'tilquanco giallo,& anco declini -¡tI nero'; che gli
occhi liano languidi le eftremit:t del corpo fiano picciole,e deholi,le mani fsmili e lunghe,
i lumbi lunghi,& perche quefti facilmence ti vti(gognano,(I deue fare la fua figura in habi
to d'uno,che lia oppreffa da quena palTione,il che dirértlO al fuo proprio luogo, plU diffu
famentc,bafii fapere qui,che fe gli facda la tdl:a,& gli acchi cAMi verlO la terra,& perche
qucfti fianoo volantieri otio{j~& a federe,come tanno le femtl'lt,.non ecoaueniente,che'l
Piuore li aífegni alcun negocio nelle file tauole.c'nabbi" del vi~ile,acdoche fi ferua iI de-
coro della perfona~che vomi fpiegare.

Come ft de!;!;" dipingerc 'Vn huomo j,j'gegnrfO • [ap. Pl1l.


'huomo ingegnofo fu chiamato dai Grei;Í con np.m~ di Dedalo', che lignifica vario,
L quali che l'eccdlenza dell'arccfice conGaa nella yaÑcca deIle core, voIendofi dunque
dlpwgerclun Dedalo,che fabrichi iI laberinc'),C? fugga di quelloJacendo l'~le a fe, & al fi-
gliuolo,fi deue fare di colore eaodido mi rchiato di roffi:>,& i capelli medi«C'ri fra it'etti, &;
crefpi,deuc hauere la carne molle, & humida , ma non pero. deqe dfere graífo~ perche la
graífezza faifoca l'ingegno,ne magro anCQfa 1 nondjrr)c:no lepard f. che !<lno imorno alle
fpalle)& al collo,& alla faccia deono effere piu magre deJle altre p.mi¡le parti intorno a gli
hameri deono dIere fra loro raccoIte, ti; le inferiod fciolte ) & fpeclalmChte le parti, che
fono jmorno alle cofte, le pelle deue e{fere fottik,fe i c~lori poifono formare coCe ,che
pertengona al giudido del tatro,come fa la Cottigliezza ddl¡l pelle,j pdi Don deon,p c([eíe
ne duri malta oe molli,gli occhi Gmili alIe gattc.a ciuem:l il che Homero [ouétC tribui([e
i ~¡aerqa,((ioealla fapifo~a.& querte cor~ fono quali tutte d'Arifiotele.Non hauendo io
oc
írouato che ti i coía a propoGto. pcr qllefto •

Imagine d'''f)n huomo ir¡flnJato ro'i:,J, es' di grafo ingegno. Cap. IX.
Vancunque daU'imagine d'un'huomo in~egnofo ti poffa trlire quale li debba dipin-
Q gere vo huomo rozo, e{enza ingegno per ragione de i comrari nondimenh:& per
mággiore chiarezza delli fiudioG deHa pinura, & perche iI FiIofofo ita {hirto [e-
paratameme di ambiduoi cofi noi ancora [epariltamemll!,oe habbiamo voluto fcriuerc.
FacciaG duaque la carne di quell:o.o biar¡t;:J in tut[a~ o in curto nera,fia pieno di carne in
ogni fua parte,&; il ventre fpecialmente lÍa pchdente c gr.a([o l le gambe liano Iunghe, &
pre([o'l ratone liana gra([e,& groffe,& ratoflde.tutti gli ¡¡Itri (l1ébri liana breui,& quali pa
jano legari in vo faffo del1a carne,& cio princi palmenre fi [corga nel collo,che deue diere
breuiffirno,efiretto di fpalle,la frome tia rotúda)e grande, & oelle gone fia di mo1ta carne,
l'occhio

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bELLA SIMMITRIA:
I'oechio fia pallido,&:che!paia immobile.& ¿ipoéa vifia le palme delle mani úaftoroton
de;gli homeri molto rileltad ) i nodi di tutti i membri fiano naféoíi DelIa carne. in modo
che non íi fcargano •

Imagine, ~ p¡ttura d''Vn'buomo effiminato, &- molle fi per natura, ji


anco perúcidente. Cap. x.
N vnJuerfale rhu~mo~(he non ~a fe nan la diftimione del [~1fo}~he lo fa mafchile p~
I eífere nd reno {imde al conurol delle donne,deue dIere (imde dI córpo,& dI cofiLiml,
&. d'habito ancora alle donoc,Ga dipimo VD lmomo di quena font,che egli paia mouerfi,
i fopradglí fiano alquanto gonfi,il colló torto, tutti i fuoí membri llano in atto di moto,
ma lentemcnte fe ~li deue fare gli-ot<:hí in modo tale,~he egli paia mirarG intorno a fe
J

medeumo , come fanno le donne quando vogliono guarniru per v[cire di cafa. Gli angoJi
vicini a gli Ol:chi deono hauere IUolte rughe.o crefpe,il capo peda piu nelIa unifira fpall~
che nella deRra) & nelladclhaancora inalcuni:il1 queLl:omodQ rAriofio defcriue RUj-
Biero nel regno di Alcina ,
Jlfeo "tleflir deliciofo, r: moUe.
l'utt(t erad'otw~ edi Jafciut4 pie"lJ ~
Che di fld. md.n gühmeadiftta,e.d·oro)
,T eJutd Alcind con joftillauoro •
J)j riccbe gemme 'Vp /}1e.n~i40 mom1e,
Gle' difce1Jdea dalcolló in me~'J petto,
E neil'uno3 enél!ttltrd giJ. 'Vidle;
"2Jraecio l!,iraua 1?n lucido cerehiefto ..
Glt' haueá flrato 'Vn jil ti:oro flttile,
Arl1beJ'orecchi'e. in forma d'aneUetto •
E due gran perle pendeuano quina;,
Jtuai mai non be/;/;er gli arabi, ne (indio.
Humide h{~uea tinanet!atc chiome ~
rDc p/~foaui odor,che /ienoin prew,
Tutto nlgeflier" amoroj~, come
FuJfo in Valenza It ¡¿ruir dfmm aueOZtiJ ,
:JI(qn erir, in fui di fono altro"che'l nome ~
Corrottotuttn'lreflo, e piu che mezzo,
Coft R.uggitr fu ritrou~to> tant<1
Dall'eJer fuo mutd.to p~r in canto.
Diuinamente Ouidio dipinfe quefio mirarn intorno) che fanno le donne nelIa fauoIa di
falmace in quena guifa. .
S «bito ~ eh'e/La 'Vide q.uel fanciuUo ,
Dcfidero d'hauere quello rviflo,
Nonl'anda appreJfo nondimeno prima.)
.€!!!antunque s'ajfrettalJi di andarui,
eh'eUa miraJfo i "Veflimenti intorno ~
~clli tlccQnciando accommodO /4 flccia ~
Accio,che meritaJfc parer beUa.
Vergilio ancora fa dire ai Troiani da Numano ,!che non fono huoroiAAi ,ma donne, argu..
men~ando principalmente dan'habito.
1'o,:"U

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DE I CORPl HVMANl, LIB. V. 13l
Portate wfli di f}!endcnte murice, ~
Tinte, edi croco, chejan i cori timidi>
Vi piace il perder tempo in IU11gbi baU;"
Le -voflre uefli han larghe le rnaniche"
¿¡¡,Iolti ornament'i pendan da le mitre,
Donne di Frigia fite ma non huamín;.

ComeJihaúbia da d/pingere-vn'huomo modeflo,&wrgognofojiter natu-


raJi per acúdente:>& -VnA donna ancora. Cap. 1L
E vergogna principalmente riliede oe gl'occhi. cbme vuole il Filofofo neHa rLla Reto
L . rica, pero in queíl:o ~rincipalmente deue lnettere íl:udlo iI pittore,e fare,che nó Gano·
troppo fplendéri,moftri nódimeno voa cena allegria, & Gano di colore nero,oltte che fi
deue fare,che non tia ne troppo aperto,ne [roppo chiufo, tardí moua o batta le palpebre,
deue eífere raraoinognimow;& tard¡ parli • le guai coCequantunque non fi pol1ano in
tutro fpiegare coo colori: nondimeno fapendole iI pittore, puo in quakhe m<:,ldo accre-
fcere.aUa fua lmJgine.vna cerra viuacita.c'ha forza di fpiegare quello,che li d~fidera. Ma
lle~iamo hera come dai Poeti fiadipinra queRa paffione nelli h uomin!, &:: nene donne
ancOra delle quali ¿ propria, & utile per conferuatione deUa loro proditida, coli diífe di
Angelica l'Ariofio.
Forza eche aquelparlar cOa diuenga ,
.f¿lfal edi%/4114 un bianco auorio ajftft ,
Dijfi uedendo qurUe parti ignude,
eh'ancor che peUeJian, -ve¡;gogna chiude •
E cOferto con mltnJi haureW?e il uolto J
.~e non eran Legate al durofaj'o •
Ill1jedefimo dcfcriue ÍlUlilmilli preli da quena paffione in quefta guifa.
Lr!fOltt...t uergr;gna fi Ji pugne ..
Chi ,1com'un foco te tutti il uiforaggia.
L'un non ardifce mirar t altro, eflaffi >
. Tri flo fem\.a parlar) congl; occhi haJli.
Er alrrouecofi dice diZ;:rbino.
Zerbin di quefl(J taluergognafinte,
Che non pur tinft di rojfor la guancia ,
O:?/;la re.flo poco di non flrji rojfo ,
Secoogni pet..'~d'arme, c'hauea indoj(o.
Ouidío parimeme deJcriue il roaore nel vifo di Aragne per uergogna in quell:a guifa ~
:JVndimen eUa uergogno/Ji, efobito)
Di uermiglio ji fJarfero le guancÍe,
~antunqueella~dc~r~flenza.
Et altroue.
S egno laJaccia il r~1fo delfanciuOo.
Cofi I ¡ TJlfo ancora dice di Armi ia,moftrando in (c:i vergogna, e fdegno.
Ofur le lucí uergo...e.nofe, echine ,
Ten endo d' honeft4.) !'orna , e colorá :-
Si che uiene acelar le frefche {¡rine )
Sotta le rife, Midei! belurfo injiora,
!2!!,al

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DELf.A SIMMETRI4.
~altl' f hort pili, frefche, t mlttutine.
7Jelprimo naflerflo ueggiatl t eAupora,
E'lrojfor de}ofl/egno infzemen~fce,
eo~ la "Pergogna Ji confon4e >f nttfle ,
Eccoui Senea p4rimenti) che fpiega queíta paffione nel primo deIle fue epin.in queh
guifa,i comediami, j quali imitanogli affetti,la paura,&: i1 timore,~ rapprefentano la me
lancolia,cob queno [egno imitano la uergogna. Percioche abbafsano i1 uoIto , abbafsano
la uoce mirllOO la terra,abbafsano gU occhi, m~ non porsono fpiegare jI rofso~~~ no n p.
(endo(i hauer quello quando uogliamo,lJe (~acciarequa.ndo uiene~
Cio bafli ~ntorno aUa uergogna. .

lmttgine rfUtl huomo ifacc1atfJ;,& preflntuo¡a. o.p. X Ir.


'Hllomo sfacciato e prefun~uofo)e il contrario del modefio, e uergognofo, & come
L .quella ua con gl'o<;chi baffi,& col C;lpO chino,quefio porta il capo ajto, .& pare che a
be! il udio li rjzzi in póra di piecle,llel andare paiono in Comma t~ti fu~erbi ga1Ji)~ in que-
fio deono principalmente mettere ftu9io i diIigenti pittod: a quelli li Jarciano gli occhi
cminenrilplendenti,& paiano in coneinuo moto; i fopradgli deono eírere difieu,c groC·
ú, iI na«} 6a grande~nel1o fguardo tI deono fare jn modo tale,che paiano hauere qellafc:i..
uo,le palpe~e qeonoe1fere groífe. e pien~ di fangue,li dcue fengere tlmo.l·occhio li,chc
paia mIrare ~ifo colui,o coloro,con che egli parla: gli homeri ti deono far~ alquanto ri..
le uati in modo cale perq,che non pajano {¡mili a c910ro, c'hanno caminato con le ferle I
tutra l'imagine deueeifer~ ¡¡Iquaoto china uerfo la cerra,ancorche paiaDO ri;zarli con ar-
tificio,la f.lcda _eue eírere rotonda, al iI pect!> rileuato J jI colore di tUUO il carpo deu!:
eifere ro1fo,che penda al colore di fangue ~

'Imagille confifie. prin<;ipalmente n~Ua frontc,& ne gli occhi,come uuole tUtta Hmti
L . chita,chc nelIo fpiegare la frome dimofira quena pailione in ifcriuo,fi come nel cor
rugarla dímofiraoo il dolore, & la [euerid. Vorrei diífe Plaut. che tu parlalli meco con
ª
la frome che piu porgelfe in fuod. Et BoratjQ Meceftél~e d~~e iQui~andolo a~epa!
Spie~e:ar la [ronte ti. i Ricchi f}~1fl uolte ~
S en'{a panni darraZ'{4;, eflnza of1ro~
S atto un picciollettQ le cene pouere •
L' Ariofio poi üuole~ che la Cubica aIlegrezza partorm;¡ ndIa f~c¡a pallidezza in quattre
verIl.
PeJe la danna ilfoo amatar infrQnte- •
E difl6itagaudia jifia/orll ,
7'oi toma come for !¡tfmido¡Uole
Doppogran pioggia a l'aPtarir delfile.
1I medefimo uuole ancora, che faccia i Cottofcri~ti cffetti.
AJi flrano /}ettacola Giocondo,
Raffirena lafronte, egli occhi" l/ui[o»
E qua!in nome ¿iuentogiocondo .t
D'e!fotto. _dtlCOr~, etorno ilpian~o in rifa I
.Allegrotorna, egr4{o, erubicondo 2
Cheflmbra un cher;6in dr! par4d!fo ..
cbll Re ilfiateUoJe tuttalótfomiglid,
Ji
/)i 1al muution mcr4uiglid •

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DE 1 COR.Pl HVMANr, LIB. V. tj!,

Jmagine d'.." buomo malincalzco, & Aádolordto.


'Huomo addoloratOo ,0 malincolico per natur:t fi deue dipingere in tuno al contra-
L tio di quello,c'babbiamo dipinto l'allegro. Percioche fe gli deue fare Jafronte rugo..
já, (Cme campo'di aouo arato,¡ fopracigli dillefi, &. paiaDO mouerfi, & in tuteo l'afpec-
tO paja trauagliato,& hauer in fanidio ogni cofa,le palpebre {jano fiífe,& intente.Dipía-
gc djuinamente l' Aríoito un huomo addolorato ndIa perrona di Giocondo in queU&
güifa.
& fiima (i ilIratel, che dolor habbia ,
en'hauer la moglie!ud/ola [afiiat a ,
E per contraria duolft' egll,@, ara/¡hia j

Che rimas' eratropp() accompagnatd.


Con fronte crej}a, e con gonfi'ate lahra,
Sta linJelice ,cfll la terra guata:
Fauflo, ch'a confortarlo ufoog,ni prOtlif,
Perche nonfo la cauja ,poco gioua.
Di-cantrario liquor la píaga gil un,~e,
E doue tor doueria gli accrefce doglie,
Doue Jouria faldar ~piu s'apre, epunge,
~effo !tfa colr;cordttr lit mog,lie ,
Ne prf4 di ~ tiC no! t e~ il fimno ¡unge,
Fngge rolguflo, e Mat' mmJi taccog(ir;J
E la fdccid , che dian'Z,j era Ji be/la,
Si rangiafiJ chepiunonflmbrttquelllt.
Par che¡Ji oCc!JiJi aftofJdan lit la tefta)
Crefiiuto il 'fj'rfo, par ncllliflftaríJo,
De la "elt~fipoca ti 'h re.fta,
Che nepotr~ far p<4ragone indarno. .
11 medefimo altroucdefiriue Rinaldo penrare in quefia guif¡¡.
Standoin queflo penfofo il caualiero,
Di cbzarartJ(rnte, emIZ IlI'Z.!-nda il uifo,
Con malta attention fu da un nocchiero,
Che gli era lncontra riguarJat.ojifa.
E certo ,ómune accid\:otc)fi JI quellí)che per natura fono malincholichi, come a quelli
che per aIcuni accidéri fono adJoloraci¡J'.mdarc col capo düni) come: il mcdc:fimo Ario..
ito 10 dipinge in qudlocafo.
11 Re di .JI,lafamuna prigioniero,
'13ambirago ~ Agricalte) e F aru'{ante,
Mantlardo, e7Jalaflro ) e Rimedonte,
Che pia'llgenda tentan haJfo lafronte.
f t alrroue defmue un penforofo in quena guifa.
11 caualiero in riu4 aljiumeflende,
S-pra l'un braccio aripoflr le gate,
Et in ungran pcnfier tanto penetra,
Cbeparcangiatomir{enJihtl petra.
Imagine

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DEL LA S 1M M E TRI A

Imagine d'un ÍJuomo Lrudel<~& inhumano. Cap" xv.


TI!
Tanto chiaro, ch~ íi ritrouan?> anirpi hdliali in forma humana, che non ui guau e
~ huomO']che non proui ogni giorno qllefia inhumanita. Pero deue il pittore fapere
come egli hl da r.'lpprefcntare quelh fone di humane be!lic, per chlamarlccofi , inanzi
gli huomini • accio cbe egfi poffafarele fuqauole piu, fhc ua poffihildimilí al uera •
~efl:o dt:ue eaere in [accla tale,che f'qia mil'!acci.m: a tutti, 6a di colore pallido, gli oc..,
cbi G<tno fecchi,& ~utta la faccia picna dí rughc,i capcl!i nCl'i, duri. & dj!lefi,fia dI pochi
peli nel uiro, talchc Ga tale,che íia conofduto da tutfi fecondo quel proilcrbio,podlÍ pc-
li,e rio col.>re,forto iI ciel non epeggiore,a queífi Gfacciaho le mani, che paiano percLlo·
(efe ql.alche co[a,ouero fe mede!tme,fe gl'occorre fargli i piedi nudi,fi deono fare molto
rugoli.ln queíb modo dice Suctonio di Caligula impCfltore J che fu vna fiera in huma-
na forma.Fu di íl:atura malta grande, di colore palAido, di corpo fproportionato,hauctla
la ceruice,& le gambe molto masre,gli occhi,& le tempie concaue,la [ronte larga ,& tor-
ua,i capellt rari. fenza capc!liint( dOO la fammid del capo,in tutte le altrcparti molro pe-
lofo,nel volto era in tuno fpauemo fo per natura,& !bdio. MartiaIeanco nelIa {econda
fadra di coloro,che rOIl mi !ro pdoli cofi,dice.
[morti peti per tutti ti membri"
E come jite dúri per le braccia,
Animo atroce ti prol';;ctton'iui •

Imagine el'un adulatore. Cal_ XVI.


'Adulatore ela Gmia delI'amico. Perdochc ti c()me la (¡mili imita falo queIle attio-
L ni de gli huomini,che Rmo ridiculofé,cofi li adulatori imitano falo quelle parti del.
l'amico,che non fono cíknriali I1cU',múcitia,di gudl:aforre di huomini ne fono piene le
corti per commune opiniü{]e,per cíferc il fin fuo íl facciare le loro ingordc vogUe. il che
non potrono fare fe non cau;¡no dalle mani a i ricchi le loro ricchezze col fingere di amar
ti. Vokndo dunqur il pi¡r,nc formare vno di quefii.corui,che cofi IOno detti da i Gre-
ci,1i dcue fa re le maa;. He gra!.1di, e gra!fe~gli angoli de gli bcchi verfo le maadle crefpi,&
rugoli, curra la perfona deue c(fere polita,& paía mOlicrli con Icggiadria & quafi a tem.
po,come [anno qudli,chc baJlal10 le padoane,nd qUlll m(,to pero non d::.ue dIere Guclla
grauira,che COl1wcne al! 'h\lomo moderato, il che íi {ara (¿cendo la figura, cheraia lno·
verti con pre!i:czza, facciaG la f.tecla rak,lhe paía limite ad'uoo adonncmato.

Imagine di una donna. di/}e~4ta..


211'jmagine di Didooe diprlltll da Vergilio, &. Amara moglie lfr! Re latino d~fcritra
N dal medellmú,& in Olimpia caneara aall'Adofio vedererno,come deue diportarú
Ji pmow-nel (plegare la difperatione in \iDa donna.
7Jili() t7'emcndo') ede le crude imprefl ,
Fa ttafiro ce , la¡;tlJguigna uifla ~
Vofgendo, ejatta ne le guancic tinta,
Di molte macclJie •
Di Amata poi parla in qudla guífa.
Su6ito trapafia per te/tto il core,
JI ueleno del.ferpe, (5 arft tutta :
La ande l'inje/tce dagranmoflri,
Comhattuta, e pcrcoj!a ardendo d'ird.
li!.!!.alpaz~a gia per la cit t afcorrendo ,
In

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DE 1 COR PI HVMANI. LIB. V. In
In guifl proprio comepoi ta/hora ~
Girar per la percolfa In terra il z..urlo •
Ft que! che fegue al propollro- del zuda,_ Hor cccoui queI1o~ che!'Ariotlo dice di
,()limpia ..
Or!)d nonfcaldd~ CCOUft,
'7?m le uedoue piume ~ maftgetta,
Dellctto ~ eflor del padiglton in !rett4.'
Ji corre al mar graffiandoJi le gote ,
Preflga) e certa hormai difoa flrtun4.;
si flraccia i crini 2 c>I pettofi percote
E ua guardandt1 , che fJlendea la luna;
S eueder cofojuor .) cbe'Uito puote:
Ne jUar -' chlllito uede cajaa/cuna,
73ireno cbiama , e al nome di Bireno.
Rifjondettngli antri.) chepieta n'hauiello..
11 TaiTo coíi fcriue dí Armida parimenti.
Spa1foil crin, hieca gli ~cch~ ~ fl.ccefli/uolto.
lmttgine d'vn huomo pleno di martluigli(t. Cap. X VIII.
On puo ceno I huorno fe non ein tutto fapientc: ~ nafcondc:re nella faccia le paRio-
N ni del\'animo ftlo. Si che pii1? l'ifieffa fapienza,come vuole iI rapiente rifplende ne1
volto di colui,chcla poffede,& li muta lafaecía grandemente~inquefiaguifa l'Adoftala
dipinge in Leone.
Riman Leonjipien di merauiglitt, _
i2.!:!..al1do Ruggiero ejJer cofluiglic notD ~
~efln'{!. mouer hocca~ o hlttter ciglia ,
O mutar pie:> come U11a natua ) e $'fII¡moto ,
.A flatM piu,ch'ad buomo lajJimig/ia ~
[he neUe Chiefe alcun metta per ruata ~
Altroue ancora dipingela mutatione.chefi fcorge neJla faccia d'vn huomo perla mara~
oiglia in quefta guifa.
lo 'Vi uo dirt, efar di merauiglid)
Stringer le la6ra, & ,narcar le ciglia.
La qua) paffiooe friego iI Taffo ancora in q uefia guira •
Stu¡ldo il caudglier le ciglia inarea,
Et incr'eIja lafronte , emirafifo
L.tnube, e't Cdrro, ch'ogni intopo-varca J
VeI(J( (; ji, che di lIolargL'C auifo •

Im4gine di huomini "eftiali ) ofalutttiehl. Cap. XIX.


. .
:JVominibefiiaIiintendo ioinquelloluogonon quelli. che fi larciano vincere iD
I~ rutto dall'ira,o dalle voluttadi,o d'altra paffione tale,ma quelli , che [enza colto del
Lorpo,o ciujle viuerc,e vefiire fono fimili alle fiere. Qllefii fono dipinti ,in quefia glJita
dall'ArioUo •
S rdid mila fono -' opoco manco,
D~ le /jelol1che -vfciti I ede lefe/ue ..
y Ji[anno

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DELLA SIMMETRIA
Hanno pe/oJo il uifo ) il petto, e'/ jiamo- ~
EdoJli ~e bracci ,ega1l1be ,come be/uc,
l..tt qua'f cofa paré)ctre vergrfio aneota confermi nella pittura,che gli fa di Caceo nOR
folo befiiale ma Idea de i ladri, poi che'l Sanazaro con quefio nome di eacchi fignificbi'i
fadri, eoú Vcrgilio lo defcriue.
Non fi pojJonfacciare di uedere,
Si j}auentoji occhi il uolto, e'l petto "
)Ji queflo mf~ fiera jipe!of: )
E i peli duri , comefljfe unPQrco,.

Imagine deUa fraude. C'P' XX.


A f~a~de ~ ritrou39i continuo fra glihuotnini,& vi prati~a li v~Iontleri. cb.e I~piaz.
L ze,l (Ircoh, le care ¡freíre fono fcmpre moleftacc da Goitef, pero dOll'endo 11 pmore
imitare il vero,e neeelfario,(he conofca la fraude ancora,&; gIi huomini fraudoIemi, & li
aíluefaccia a dipiogerla. E(coui dunq"ue !tudiofi dcHa pittura,l'idea delle fraude dipinta
d.al diuino Ariofto.
Rauea piccioL uyo ) habito honeflo ~
Con humil uolgerd'occhio, un'andar graue )
Vn pJrlarjibenigno ;te ji rñodefto;
Che parea G(lfriel> che dicefe eA.ue ,
Era prutta ~ l difimne t~tutto'lrcflo ~
Ji,laNlf.ft(>ndc4 qtlefltfittez~ fraile)
Con lungo habito, e targo, efltto queUo ,
AttoJlicato haued flmpre il coltel/o.
In Brunello ancora iI medditllo dipin[e, credo, un'huomo fraudolente in quena gui[a.
Lafoa natura, aecía tu lo conofla,
Non efli palmi,~ ha'lcapori(duto,
Le chiome ha nere, & ha la peUefofla,
1;'allldo'hiJO, oltre'ldouer barbutd,
G!occhigo'tljiaú, ~ gttardatiua lofcd,
S ehiac,ciato il nafl,~,;¡' nelle ciglie úfoto J
L'IJabtto,accio c!Je lo áipinga intero,
E {fretto , e corto, eflmbr;t di corrierQ.
Puo il pittore reruirli di quefia Mea ne gli huomini ~ &. di quel/a nelle donne, anzi di
quena,&:: di qudla ne gli huomini ancora,fe giudiciofameme fara quefio, auertendo di-
ligememente la natura dell'alire figure,con che gH vuoJe "nire q uella, perche iI fraudo·
lente {¡ va accommodan do a i voleri di coloro.con che gU pratica,& con l'habito, & con
le parolc. Per queno dipinge l'Arioflo fá fraude coo 1'habito lungo, in vniuerCale, ma fra
foldati la dipinge con habito corto,etr~ndo q ue!l:habito proprio di foldati.

Imagine d'vn huomo diffimulatore, & d'tmttuaro miflro , & "Pi/e. Cap. X X l.
A fommá deHo fpkgare con coIori. VD diffimulatore conGfte ne gl'occhi,i quali deo-
l ___ nI:> el1eretali,che paiano ianguidi,& deboli, Tulta la figuranondimeno dee eíferedi
có ~1Clliéte arpmo,& tale,che paja mouerli incÓlláternére. L'au3ro poi dee e{fere rifirero
in tlltti i mébri,come cgh: ancora ncll'znimo,ral ch'egl1labbia la faeda piccioIa,& picdo
Jj umí i mébri, i Cjfb principalmécc dcc elfere diiferar,-da gl,;dcri,<;'habbia le mani corce.
.- , GH occhi

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nE 1 C6RPI H'VMANI, LIB. V. 134
e!i occbi 6ano parimenti piccioli,& ondegi?Ati , & fplendenti,& quefie parti per la pie-
ciolezza liano fproportionate. il fuo colore lia fofco)& ofcuro,có alquanto di vermiglio,
pero, Deu~ hauereql1eftaimaginemo1ci capelli.& politi, talchecgli para hauerui mef-
fa ftudio nel racconciarli, la barba tia difiefq, &:. denCa moltointorno i labri ,le fpall(!'
fiano a[q uanto ptegate,& la flccia tutta,come di huomo , che fi diletti di bere molto , {i
faccia tutta la figura in atto tal~,che paia e1fcn:; dimolte parole, &; di parlare velocemcn.
te. Tutta la figura fia molto magra.

Imagine d'un huomo cattiuo ) & cbe nel Párlare dice cofo imperti~
nenti. Cap. X X 11.
L capo d'un huomo catiuo,& che impertinenrem. rnte parla deue effere rigido.& obli-
I co,& il colore }h!U~ fu~ .;arQe deue eUere pendente al ue,rde,& parere V~ huomo ri fue-
guato dal fonno,ouero che fi parta da tan ola ben pieno di cibí , Deue hauere quefta ima·
gíne le ore.ccbie moleo grandJ,i capelli diíleli,iLcoUo, & la ceruice languida, & debole,
la fronte dura,& a[pra , gil pechi paiano di tenebre, piccioli feechi ~ & concaui , paía ,che
andando mtd fiífo l & djdttQ~le guancie liano ftrette,& lunghe,il mento fungo, la bocea
íia a1quanro aperra, & qllali diuifa in due parti,a quefta fi deue fare la faeda tutta alquá-
~olunga, & neUa fiatura deut; efferé afquantQ coruo , habbia í1 ventre grand-e, te gambe
gro1fe. Gli articoli delle mani,& de i piedi deono eífere alquanto lunghi,& aper:ti.

Imagine a'V1j huomo '4'{Z!', & mttludggiQ i1Jfteme~


OIendo il pirtore rapprerentar~.v9 huomQ pazzo,& che ¡nfleme ¿ fcelerato, lo de-
V ue fare co i capelli neti tol taplJ I.heho,&',acuto come ne fa aIcuni il noftro Durero,
le orecchie lianQ fproportiohlite In grandrzza'&<luati fpkate,il c;ollo Ga in ogni parte ro-
tonda, i.í~i oc~hi' deono eifere fe~.ehi!tenebroíi,e pl~dbli, &in tutto fiffi de~tro nel capo.
le guancle nano proportionare col capo, Ionghe,c rfftretce,fa bócea fporga 10 fuora ,&: 6a
fatto io at'tó tale,che PaÍa partar'e,& rooM. Ttittá 1a figurlJ, ha~'bia del curuo alquanto ~ iI
uemrc tIa gdni:Ie;le gambe groffe,,& fe paaBntfi c910ri fare quefio, fiano du~e ,il c¿lore
¿ella carne'6a verdígno,le pa'tti fótto de gl! 'occhi ti'faccian'o alquanto gonfie,cómé [ano
in coloro, che forro allhota rirue-gtiati ,laguar imagine edjpiDtain parte d<lIl'Ariofto neI
fuo Orlando, che per accidente pazzo,in quefti veru.
~afi ifcvfi haúelgli o&{hi, ne la tefl~,.
La J~ccia macra,& come un oJfo '!fc.iuta ~
La eh/oma rabllUJfdra, orrida emijla:ó
La barba flltaf}auentofo, ebrutta.
Saluího ancóra in quena gui~¿ercriueCarelina;che da1~ propria cóJi;ienza era ftimu-
Jata, poi c'hebbefacto morir CPltl ycnt;no.il futuro fuo figllaftro,' l'animo macchiato di
peccad nel afpetto de i Dei, & odioro a gli huomini,non.u pQtcua'quietare,ne.gíornu,ne
notte,cofi la confcienza trauagliata la mente conturbara il colore fuo dunque era
fenza
fangue)gli OCGhi renebro1i,nell'ándare era hOl;'a prcílo)hon, tardo)nellafaccia, & nel vol-
to vi era imprelTa la pAzzit.

Jmaginedi 'iiñ gran mdngiátore,& di "Pna digrande


memoria. Cap. XX 111 1.
E'I pirtore vorra mofirare co i fuoi lineamentj~& colori vllo,che molta mangl, deue
S farli la bocca grande,e grande quelIa pafte, nellaquale 6 rieeue il cibó )il eh~ fari,fa-
Cl.Ddo maggiore quella parte del corpo,ch'¿ dal belico al petto,che quella, ch'e da! pecto
al coUo,perche in quella parte.e il ventdcolo ricettacolodelcibo,& douendonericc:uere
moho bifogo3ache gli ne úa capace.
y :. Se

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DELtA SIMMRTRIA
Se vorrai fare VD huomo di molta memoria, facdali, che le partí fuperiori fiano mino·
ri delle inferiori , lequali noodimeno Gano fra loro proporcionare nel modo,che iI Dure.
ro infegna nel terzo libro. Deono ancora dIere carnare, & belle, quella medeGma ima-
Sine rapprefen:era ancora un huomo,che poco dorma •

Imagine d'''Pn huomo loqudce.


'Huomo Ioquace deue hauere le pard fuperiori del corpo-, maggi ori delle inferiori ~
L Hmodo det-fare laqualcofa s'infegnadal Durero nel terzo libro, deue effere cofiui
,dI bella prefenza,&col ventre pelofo.Oltre acCÍó deuebauere ¡lleune linee per lungo nel.
Ia radice del nafa fra te ciglia,che fi difiendino in giu verfo'l nafo.

Dellim4gine dell'huomo fonachiofl • CAp. XX V l.


L Lbnachiofo deue efferedipinto in quefta gujfa,faccianfi le pard del corpo-[uperiori~
Iche,maggiori delle parti inferiori;ma la fom ma di quefto negocio,conGfte ne gli occhi rnl-
quantunque ui fiaDo huomini,che per natura fiano tali,come vorre! ,che fuffe que.
fia nofir~ imagine:nondimen6 fe tU fatai gli occhi fonaéchiofi a tune le altre jmagini pa-
reranno anche effe fonnolemi,& le priuarai del [ud pr6prio. Deue ancho hauere quefia
lmagine, il venere peloCo.

Jmi1f,ine di un'huomo ¡¡6idinofo. Cap. XXVII.


E tU vórrai formare nmagine,di vn hUOlllO libillinofop come oecorre fpeffe volee ad
S vn pittore,la dcui fare di colore bianco con molei peli intorno a i JabriJ capelli fij'nl>
groffi neri,&dritti,& ncllafroneeeleuati,gIi occhi Gano come di vn fuplicheuo1ebumi-
di e gralli,le gambe fottili neruofe.& pelofe,& il ventre graffo,la barba 6a ritÍ1ata col na...
fo,& al mento ,habbia la vena oel braecio molto apparente , nelle corde principalmente
babbia molti duri~& horridi peli,habbia i píedicorui come hino gli Off! in vniuerfale hab.
bia le partí fuperiori maggiorí aeIle inferiori. TaIche le gambe fottili conuengono prin-
~ipallJu:.nte a i luffuriofi~quaI furono in Nerone,come vuole SuetQnio.

lm~ginedi un'huOfflo inuiáiofo. Cap__ XXVIII.


Ouendo iI pittore {apere fpiegarétutre leeofe,che cafcano fotto'l vedere per fe, Se
D per accidente aOC01'3,0011 deuedfere ignorante deIfimagine deU'inuidiofo,laqual
pcfre quantunque fia commune nondimcno erla ancorá ha q oa1che eofa di proprio. Per-
c:ioche la fua imagine deue hauere le parti liniare, maggiori ddle defire,i fopracigli che li
cafchino aIle gote,iI colore liuido,& magrezza ti veddamanifefio nella faccia, com~ can.
~9 Yergilio ael fuo epigrammadell'inuidia,

Jmagine d'un puomo,& d, una d(Jnna brutta. Cap. XXIX.


ErCriuetimo nel pril'lcipio,qual debba eífere la donna,& l'huomo belIo,hora nel fine
D diremo quallia l'huomo,& la donna brutra:quantunquc cío 6 poífa ioteodere da i
contr:¡ri. Oratio in un f016 verro nelle fue fatire1defcriue \'113 donna brutta il fenCo del
,quale habbiamo dnchiufo in quefii duoi nofiri.
Le nat ichedepreft. ¡IfI'!fO grande~.
1/ fi4YJCO breue ~OI1 il pied~ lungo.
J.aqual cofa confetma CatuUo .ancora in quetlofenfo,
¡ddio tifJu; oflnciuUII (ttrlt 1

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DE 1 CORPI HVMANI, LIB. Y.
:J(Jn hauendo ne ntt[o, che fitt picciolo,
Ne pifde,cbe fia beUn,ne men gli occbi 11
cbe [tan negri,ouer i d¡ti lungbi •
Defcriue ['Arroilo aocora la brutezza di Alcina inqueRaguifa~
Rjtroua, contra ognifott flima in uoee 11
'De la bella, che dia~ hauea 14fliat4 J
?Johnaft laiJ4 ~ che la terr" tutJot,
Ne la piu 'Vecchia hau!tt ne la piu brntt~ •
T.t!lido crej}o, maci/mto hauea,
Alana 1/ ufo ' ti crin raro, e ca1JUto,
S ua Natura afli¡almi non gi(Jnge,,_
Ogni dente ¿iboccuru4duta.
Omerodefcriue un flllomo brutco in queRa guKa-:
Pefme á noi HtJ huomo in tutto 6rutto.
eh'era chtd,mato per nome Terftte ~
Ef:,lt' era guercio ,Zoppo , Han le ija//e ¡-
Grandi comepalla, e'!petto ctlrua,
rtr
1/ capo haue,a acuta ~ pochi peli •.
Eropa parimente di friggia quancuoque egli fulf'c di animo e{'cdlemiffi. fu nondime-
no iI piu deforme de fuoi tc:mpi, come uuole Maatmo Planuda, che gía fcrilfe la fila ui-
ta. Percioche fu egli di capo acuco , con le naci ci prclfe. coL colla balfo , co i labri che,
malta fporgeuano in fuora , m'gro, di onde) dice egli, ne ha hauuto íl nome di Erapa
fIgnificando il medelimo che Etiope: ha~el iI venere grande. era piegaro, haueua le
gambe piegate in fuori, [alehe fuperauadi brunezza I'Homerico 'ferfite. Da quelto.
c'habbiamo dettodella bruttezzadelledonne ,& delli huomini potranno facilmente ca-
llllre i piuori JI motlodifareunhuomo. &. vnad~nna brutti córagionc,non a cafo,o per
n6 fapere,ccmcfJooo quei pictori,che faono le loro pitture brutte,perche nó le [anno fa
re belle, & fJcendole m q uefia guifa 1i potra dire, che liano bel1e pirture: q uamunque
rappreCemino huomini, o donne brutte, íi come quelle fono bruueqLJamunque iI pit-
tore li sforzaífe di rapprefentare vo bel huomo od vna bella donna.

7Je i piedi c1iuerji,che fono ne gli huomifJi, &" cut' con-


uengano. Cap. X XX.
I eparro di trattare hora tutte le partí feparatamentc imitando io CÍo il maefiro di
M coloro l chefaono. acci()che i pittori da quefra grallfc:lua deUadiuerlit<i di tutti i
membri polfaoo trarre matrería da formarele Joro fabrí chein ogni paree belle, & da
perito loclare, & prima darerno principio da i piedi, i quali fe farano grandi, ma nOI1
fproportionata mente, & bene fatri come infegna iI nofl:ro Durero, mufculoú , &
'neruou in mt>do tale, che i nerui fi uedano fcoperci dalla pelle, & al'parenti Carano
picdi molto conucnic:nti ad un Hercolc,ad vo .Milone Crotonate, ad un Hettore,ad un
Orlando,& h1 vniuerf:lle 3d hnomo coraggiofo, & ardito, & piu in vniuerfale Gpor-
fano Úre qudli piedi al mafchio l & non alla femina, {¡ come a: quefia (i deuc [are il
.,jede piccio1o ¡ fcarmo , carnofo ~ tenero, & fenza. mufcali, & piu rofto vaghi da ve-
Jere, che foni, & quefii conuengono ~mc{)ra a queJli huomini, che iJogliamo fare
di ccaumi umili alle donne. cio ¿ effeminati, & moIlí , & di corpo debote, & im-
potente. Se vorra iI pinore poi rapprcf!:mare vna natura fiera con molta ,debokzza le
deono fdre i piedi curtí, & groffi)fe vo maligno ti faeda i piedi forrlli,& curci, fe tu farai
j piegi piu lunghi di qudlv,che ogni proportione cóporta, faperai,che tu rapprefentarai
y ) vnhuomo

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D~LL,A SIM'METltIA
vn'huomo picno di fraude, d'inganni, & ~adimenti) ~ quena li a~omtnodaancora
a quelle imagini, ndle quali vogliamo rapprefcmare un'huomo che ha in molee facen-
íle, & cOlll'animo diuifo in malee partí, rila huomo fecIeraro. fe tuli faral poi plU pic-
ciolí di queIlo ,che comportano le debite mifure tu rapprefentarl.i u,n'üuomo di ani.
mo maluaggio. Huom() maluaggio ancora tu rapprefemarai in queUl imagine alIal
q uale tu farai i piedi curuí di fopra ,~&: di W.l:N ... concaui. il meJeíima ancora
tu farai facendoli le piante de i piedi maleopralle" &. veuJIi, & Ic-cauiglie di den-
trO molto uicine alla terra, dalla qual cota 11 I.'tlO vedere~ che tUtU le efiremid fono
viriofe, & la. mediocrid. edioro come canto Horado. Se tu ti farai poi le vgne a
i picdi curue, come fono quelIe de gli u~lIt .di r~!'iAi. faperai, che tu 6'ñ~aiin'huo­
mo rapace, sfacciato, & fenza q ud rolfare, che di Juttele virtudilHl:ima cuftode •
Quando tU uoraiformare un timido, & paUJOrO (o d~ui fare i lie-o d~i piedi rifirec:'
,n
ti 1'uno con l'alero) Oc. qllafi uni ti ¡nheme ) che ft ~áua dalle c!)tr1l1rníd ~ le quali le
hanno in qllefia guifa col qua.le fono animali til'tlidiffitni "! & -q !leno tlll OOtt(} a aafian-
zade i piedi,fe ui aggiongeremo quello) che racc04lt.1 A..Gelioddmoao di 'trollare la
grandezza di Hercole dalla mifuradi un i1:adw,OI,lC fi {:Qr~e{)it jLJ ,piJa p;elfo a Gioue
olimpico il quale fu mifuraco di reí ceneo piedi +ia fiercole. &: ~r che Sli alrri il:adij
in Grecia parimeme erano di feicemo pied'i, & p,ero tamo er~ maggiore, Hercole
dice egli ) de gli al tri huomini) quanto era maggiore lo'fradio mifilt:!1to 'dal fuo pitde, di
qocllo ch'erano gli lladi mifurati co i piadi.deglialtrihuominh

Delia diuerJita de' tdloni o cauiglie rij}etto all'imltgineJ che "Petole


rttppreftntuc. Cap. X X X l.

Vk Oleado formare un hUOD1o forte noi dobbiamo fa.rli le calliglie .ruelce con mm;
partí ui!jne) ~ peruofe. &'. rou[culo[e : ma fe al contrario 4,uorra formare
I'imagille d'un huoQlo débole e1femmato dmido, & di pochiilimo animo íi deono fa.
re queO:e parri molli tenere) ,amofe, & fenza aleuna apparenza di nerui, o mufco·
Xi:t fe Ji faran le c;,1.l,)ig1it; fotrililliroe li rappreCentad. un huomo paurofo~ & intempe-
ral? Vogliono alcuni cbe le cauigUe groífe son le calcagna afpre, & i piedi carnoE..
le ditta breui, & grQífc le ~ambe t per lo pi¡¡liano membri di un hUOQ1() cbe impad ..
fq ~ ~ vaneg~i. .

Delia diuerjit adelle gambe rjIJeao alfe diue1ft im.rgini che uogliono
firmart. Cap. XXXII.

n Vando íi uuote formare un huomo robuno ~ & forte, .& corragiofo bifoglla
~<:Qc le gambe Gano neruofc, mufculofe) & forre) &: quelle gambe in vniuerfale
fianv..te gli huomint proprij, íi deUe femine, & de gli huomini effeminati, & molll
& tj¡nidi. & di poco animo fono legambe poli te fenzafegno di .ocrui,o rnufcoli,fegli
f;irai le gambe mofculofe, & neruofe marotile tU formerai le gam be a quelle imagini,
che {::rmuengooo ad huomini tirnidi, & luffuriofi. Perciache taH fono le gambe de
gli augelli, che tutti qudH fono di quefia natura. fe auemi che [¡a nece/fario formarcr
l'imagine di Vil h.t.iomo odiaro. intemperato, & abhomineuole fe gli deono fare lt
gambe nel me~o oltra modo groífe, ~he paiano voler crepare, co~ (i deono fare a gli
huominis.facciati cioe che non portano rifpetto ad atcuno, De li vcrgognaoo di cofa
e.lcuna. Percio cbe ti come i modefti,. & temperad fono aoco in tune le partí del cor~
P? b.¡;:ne proporcionati c~íi, o&ni fproporcione e[egno euidente di qualche parte ddl á-
IlIWO parunemc fpropowonatl,

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DE 1 CDRPl t-r~MAN'I} LIB. V.

])"lltt diuerfita de ; ginocchi cbJ1uetJ!cnte ti /ltúerfi imagini. Ca:p. X)( XIII.


e
l lafciui,&tnolli fi ueónoparimeme fa.re i fyoi ginotehi projJot'tiofiari, 'cio graffi
A groffi,& pieni di carne oltre k.dchite mifu.te,i quali ti mofirano ~ncbra,che non fo
no atti ad aleuna force di fatica, &: pimi di vahft:a: percioche per10 piu oecorre coG fra
gli huomini,che colui,che non ebuono da fatti,fi.sforza di farG valere con le parole) nel-
le quali fonomolre buggie. Perlo-conrrario volendo form are IJmagine di vn huodtofor
te,& audacetemperato,& modello-,deono eff'ere i fooi ginOcchi proporrionati, & magri,
& quefti [ano ánCbra [ecreti,&'ttnaci •

~ab' crfCie,e:§ natiche ti quali imagine co¡¡uengano. Cap. XXXllfI.


Lrimagine di vn hu,omo di valore, di molto animo, &. ardire li deollo tare le colde.
A e
pi ene dí o.!Ti,& di nerui,& qluf~oJi,il che prop.rio.de.gli h~omini, come al cont~a­
rio eproprio deIle donne,& de gli huomini laCci ui4&pieni oi feminili alfetti l'hiue9e'pi~
~e di moltacarne fenza apparenza,o di olli, quefiitlano oIruQ, cp4~ l1erui ,o di muu:oli,lt:
natiche parimentí acute per 1i offi,che in fuori,fporgano fi deono fare.a gli hUt,>mini for'\"
ti,& robufii,& arditi,come aU'jncontro a i debolí, timidí, Iafciui,& effeminati fe li deono
fare,gralTe,& carnoCe.Auertifcaffi nondimeno,che volendo fare I~ natiche ad vn huomo
forte non incorri nellatropl'a ffiQgreZZQ.&Je fu'ceftWmiii ahlellatich~ delle íimie, perche
quefic conuengono 3d hUOHlfHi-di oot·ciuit:ofiumi, cioe ad huqmini maluagi,ribaldi ) ~
fce1erati,& piggiori di tutti,

~ai lumbi, &'juai 'Ventrt a qua/t' imagini conuen,gano. e ap. ·~XXV.

Ll'huomo forte Gdeono fare i Itl\llbi affai beme grandi,n'ta non peró {pTopo,rtíólllá ...
A ti,groffi,&aeruoG, i qualiíi cleono fare anoora.a ~ taaciatorí~il{;h~ nc:mQ da q>ue.
1w)che i Ieoni)& i clloi,& f gatt1,ancoc3, che di Glccia fi dilett'inQ 1i hanno taii al oC1OtrartO
puili Jeono farealle~nne,& hUOlbini1'imili di wíl:utnl. alk donne,cíoe picciolh & 'car:.
nofr,& molIi.H ventre poid1'e propcio de gtihuomini,& di Í1uomini C0-raggioú,.& foni,
&. magnanimi. & ingegnoll,e queHo d\'egrande> & mezanamentc: ramofo in tal modo
pero,che in n¡funa parte fla emineflte~ o gOMO, Ji come ai paurofi ,&. deboli ~ &. rozi~ di
poco ingegno,fe gIí dellle fare ,il ventre oltrt ogoi mifura breue,&; aCciut<1t. Ad vno , che
molro beua~& mangi,& intemperaro fe.gli deue fare,&: grande~ & carnofo, & rileuato,&
molle,il quale parimenti f1 detre [are a i luffurio6. Ce.11 contrario faraí ad vna imagine il
ventre,che paía duro,& afpro,di molta, & roda carne tutto compreífó, in qoeIlo dimo-
firerai vn'aperta malignita,& fomma voltlllt<i di mangiart>,fe vonai formare l'imagine di
vn'audace,d'vn cone(e,d'vn ugace.d'vno di molro paroIe,li deui farell venere conlo fio-
maco tuteo pieno di peli •

XXXVI.

A [ehiena grande,larga,& robulla {i deue fare a glihuomini,& particolarmenteai va


L lorofi,& dí malta animo,&: ardire,come al contrano aIle fetnl'ne,& huottltt1i tifemi-
nat1,& moIli timidi,& di niuno¡o poco valore,G deue fare pkciola firecta, & debole,le co
Re ancora íi deofio pitlgcre. agli oroad di fortezza,& di grande animo,& molee,& gran..
di,& apparemi,oome alle femine.& huominidfeminati fe g¡i det1110 fare pitdoli,& quali
jn cueto na[coíl:e.fi deue pero auertire,che fe infleme con lecofie grandi fe gil fara in que!
la parte vna fouerchia gonfielza,c~le quella imagine rapprefeútera un huomo cianciato-
re.& che imprudenteméte dice (i¿,che neU'animo,& nella,bocta lev.ieIH~, &non fa cofa
piu mal volontieri, c~e tacere, iJ (be ti cottIprende dalle ralfe, che taH [dilo ne1 corpo" &
oella

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DEL L.l\ S 1 M M ET R 1 A.
nena vo~e. quell:e parti accompagnano parimenri g~loli) & grao mangiato , i rozi,
&. infenCati,& di pochWlmo giudicio: fono lli fomma ráti buoui~come rono íimlha qlld~
lí col corpo.

~iuerfl mifore dflloJ1omacbo ,petto, & uentre, che 4 Jt'U&ife im4!Jni


conuer.g(;'/](J. Cap. X X X VII.
01endo fare l'imagine con ueneuoliffima ad VD gololiffimo, & grandiílimo dcuora
V
4

tore,il quale perqueHa cagione lia in!leme fl:upido,& ipfcn{;:¡to ~ & che non habbia
quafi alcun giudicio fi porra farli qllena p:me , ch'¿ daI befico fino forto al petto morto-
maggiore,che non edi li, fino alla gola. Percioche qudJoe que! Juogo, che comierre íI
recettacolo de i cibi, pero malllgiando malto birogncra per n(·cefura. ,che {ia grande. E
perche i tnolti cibi ingraífano.& il gralfo ingroífa J'íngegno,0i (Jui ne,viene,chc {bno !m-
co rozi,& quaú infenfati,& perche tengono pueco luogo a i fculi,!\: per lo contrario l10r
rai fare quefie parti ad vO huomo f.1ggio,& prudente deui [are ti ,che'l petto tia maggio
diquella panech'e fra'l helico,& il peno, perche glí hllomini prudenri íi contemano d~
que! cibo,(he baLla pe¡,- lupplire alla natUra, fe farai poi quello f¡)acio,ch'c da! belico alla
verga maggmre,che q udIo che dal belico,& perto rare formcrai un huomo fClDpre ama~
lato,&.di breue uita .

Vi alcune corri¡Jondenzc~c'hdnno alcuni memlmfra


loro. Cap, X XX VIII.

On efuora di prQpflÍito il raccontare alli fiudio/Í di quefia nahile arre aIcuo.;; pro-
N portioni.c'l1anno i memorifra loro non falo rifpetto aUa grapdezz3,ma riípetto a1-
la carne. PerciocAc la fperienza ne infegna quena veriti,che fe ritroueremo,un buomo
c-habbia Iafacdagralfd, &carnofa,eglihauera il ventre ancoragratfo ,&carno[o.~ l.:t
faccia magra il ventre ancora li rara comfpondenre, fe iI pieron; fara ad vna imagine i
bracci corti,corte deono le gamUe anconhli deono effere [arte.la medelima corrifi")ondé~
za deono haucre ancora j piedi,& le mani.iI (0110,& le gambe, il che deue auertire anco-
ra in quei fegni,che ncui, ú domandono,che fi veggouo in alcuni , li nelIa faccia ¡ fi nell~
altre pard del eorpo. Percioche Cc'l pirtore fara,uno di c¡uefii ncui oella fommid ddla
fromele l·ima.gine [ara nuda ne dcue fJre vu '.lItro fimile DelIa verg:r,fe preílo le ciglia i
vn'alero uel petto,fe ndle palpebre, nc dell~ fare un'ábro nel ventre fotto il belico. fe-jQ
fara [u'l nafo. oc facda vn'altro fimile {uj genitaJi , overo ndla parte manca deL petro ...
overo imorno a i membriddla gcneranone,i fegni, che foOl} nelle gU.3ode,ne mOal ano
altri tali ue i genitali,cc; oe j ¡abri li fararaocora nel braccio tra la [palla,& iJ gomito,ie. ne!.
le mani deona elfere odia verga,& geoiwl ¡ancora.' Et nella gola,íi tJcciano ancora od~
la drítta banda del petto,le qual coí<: quantunque paiano minurtr dano nondaneno.gra
tia alle cofc,& le fJO no al nacuralc: (¡mile,& íl picrore faono irnmorrale ..

a.
CDme Ji depba flre il petto , es' le /JaUe dt'uerJi druerfi imagim' •
Cap. XXXIX.
L 'petto grande,& fpacciolo) &diapP3renti mufcoH ornato (j deue fare !l gli huomipi
I
. forti, & di moleo ardirc;, 'Come habbiamo derco difopra,neU'imagíne dd cau:lllo ,od
huomo force di Vergilio,ai Timidi poi.debolí, & di aío viü fe li deue f.ue per lo .contra:-
rio picciolo firerto,& [enza akun fegno~di muli::oli,o nerui. A i cruJdi befiiali,& ten]../ al
cuca hUQlanita,o n;lifericordiali Jcue dTer fatta qudl:a parte di molta copia di carne,Ad
VD hUOIno Jafduo, & che li diletti di bere molto,fi deono parrmentí fare q udl:e partí can·
nofe,& le mamelle moleo gonficdí graífezza,{¡ facciano parímente a i forrí, & valU/ 011
le [palle grandi,&: mu[colose,come fi legge, c'hzueua Pla[On,,~ le qualifono proprie di: i
mafchi

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DE 1 CORPl HV:-'lANI, LIB. V. 137
mafchi,G come alle femioe, & huomioi eff.:minari, & cimidi fe gli aeo.no {are picdoli, &:
fenza muG:oli, & nerm. Ad Vil pazzo deono clfere firecte, a ~li infcorad pieoe di molta
carne.Ad vn magnanimo,prudente,&: gra ti 0[0 Jarghe,& alql,lanro rotonde,le fpalJe,cor.
ue in modo,che le fpalle eoprano le parti dioanzi li deono fare a i fcelerati,inuidioli,e fco
ftumati.!\ i vam poi, lalciui, & pieni di feminili deúderi,fe li deono,fare al coorrario non
corue,ma concaue •

~egli homeri,@'petto fuperiore conuem'endIf diuerft ímagín; • Cap. XL.-


Iforti neIl'animo, & nel corpo ú deono fate gli nomeri neruoJi fermi , mu[cololi, o
A fodi,come proportionati alle femini, & huomini effeminari, & deboli íi conuengo"
no i languidi [enza legature apparenti,o muCcoli.Q!Jelli anco conuengono a i pazzi,& va
ní,auarí,& difuteli come i [uperiori, a ¡ prudenti,& Ccnfati huomini ,& parimenti liberali
e corteli.A i larciui ú deono dipingere grot1i, fottili a i maluagi, & a i fiupidi {j deono fare
feparad quali c'haueffero vna valle di mezo, fe tu farai ad vna imagine quella parte del
pccro.che ti congionge con la gola larga dífciolta,& apena tu mofirerai, che in quefii al-
berghi l'mgegno,& la viuaciti de j fenli. Perció quiui ela vía larga,per la quale dal cuore
al ceruelJó vanno li fplriti,per Ji quali li faano i fcnfi, come per lo coorrario il pittore rap-
prefentera vn huomo ¡nfcnraco,fe {ata quefia parte del petto chiufa, & firetta in una ima.
gine,conuiene fare d medcfimo a tutti i fcioccbi fiupidl , & impoteoti. la fomma di que-
ita negocio confifie in formare la forcella,o chiaue, che ti ritroua in quella parte. Percio
che fe la farai ancora troppo Iarg<\ tu dimoftrerai in ,!uella imagine lafciuia,coftumi di fe ..
mina temerira, & imprudentia,

De/le ~raccite , rtJ' maní conucnient; 4 diueifi imdgini • Cap. XL l.

L E braccia facre con proportionc,come ha inlignaro iI Durero nel primo, & feeondo
libro lideono accommodare a quella imagine nella guale {j vuole mofirare pronte-
za ndl'operare,fortezza,bonra,& ardire,come al contrario facendole piil cune di quefta
proporcione nel modo)che nel terzo libro infegna il Durero ti fara vna 6gura,nella guate
ti mofirera inuidia,maleuolenza,& che ti diletta di fare danno al proffimo,Se lefarai [car
me,e fottili ,dimofirerai vna cerra tenerezza di animo, &. di carpo. Se al contrario vorrai
moftntre vn rozo,e fiupido le farai le braecia groffe,& carnofe.Le mani anco íi deono fa-
re proportionad a j Cuoí corpi,& bracci:percioche a gli ingegnofi ,& valorofi huomini fi
deono fare,proportionari,come nelle proportioni ha iníignaco il Durero, $(. di carne te-
nera,& molIe,comeal coorrario ad un huomo forte, ma di poco intelletto ti deono fare
piu grandi della debita ptoportione,& afpere,le piu curte poi della debita mifura ti fanno
a gli huomini aftuti,fagaci,deboli,& poco buoni,fottilí, & difrorte fi deono fare a quelle
imagini,nelIe quali li vuple mofirare un gran maogíatore,ouero huomo,di molte paroJe
All'imagine d'un auaro rubatore,& rapace: fe gli deono fare curte.& firetrc¡1e quali eonue
nerebbono a rapprefentare vo Giuda.
A i pazzi fe gli deano fare molto curre,a i pazzi, & fcelerui inlicme curte e groíIeJe Ji
farai le mani molto curte,& i diti piu curri anco di quello, che ricercarebbero 1edette ma
ni tu raprcCemerai poi perfettamente con eiTe vn rradicore , ladro fraudolente J & in-
gannar.ore , fe Ji farai apretfo q uefii diti ~oli piccioli, che liano molto groffi tu giongerai
coi vitii detri la bcftialita,la 6erezza l'¡¡udacia,& l'inuidia.
Se U01 rai raprefenrare vn huomo vano,fiolto~ & Iegeri li deui Care le dita fottili,& pie
ciole,& q Lrclli fe oe vano col capo fempre picno di capricci,& di nouita [¡;:nza fondamen-
to ad vn huomo magro, & fcofiumato) & infleme ribaldo. & [celerato deui fare le dita
gobbe difuguali.et attrane,il che ti aecommoda a gli auari ancora.
Auertifcaíi ancora,che Homero tribuiífe:} Giunone ) a Nallficaa figliuola del Re Alci-
noo)ct alle fue damigelle i bracci bianchi)come quelli, che fiano belb.
Ouafi
"-

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DELLA SIMMETRIA

.f!!,ali ugne conumgono adiueifi ¡magín/. Cap. XLII.


011 ~ picciol dilferenza frale ugne de gli huomini,come enoto ad ogni uno, pero
N m quefio ancora deue vCar diligeoza- il buooo pittore. Percioche a i prudend,e doc..
tati dI buono iogegllo,& di bonra liagolare, & di molto [apere, fe Ií deono fare le vgne
fottili,chiare,luoghe,vermiglie,piane,larghe,tenere,lucidj~6(; rifpleodemi: A gli arrogan-
ti.sfacdati,& rapaci,fe li fanno le vgne curue,& come le han no gli augelli di rapina,in for
ma di vncini,fe farano a qudH i piteori le il1eífc vgne luoghe , & ltrette, come le hanno
le fieredimo!harano in quelle imagini non ui effere. ne j ngegno. De pr9denza, oe final-
mente vircu alcuna buonadd corpo, ma tormentatidicominuo dabefiialiappetiti. Ai
maligni poi,& colmi di ogni fcelerira: fe li fanno le vgne bruttilTime,& bruniaime,l'imagi
ne di vn libidinofo, deue haue re le vgne quali circolarj,fe fara il pittore le ugne pallide-,
nere, afpere fenza aleuno fpJendore ad aleuna imagine dará [eguo di un animo fpropor-
lionato) &: aIle uirtu poco ¡nehinato ,

7)iuerfita di coUi canuenimti a diuerfl imagini. Cap. X LII l.

vantunque debbailperitopittore vfare diligenzltnello fpiegare tutre le pard del


Q corpo:nondimeno intorno al capo, deue dIere diligentiflimo , & fpecialmenre
nella faccia,come fcriífe gia Plutarco nella uita d' Aldfandro magno, come queHa, nell!
quale lino fegoi <de i cofiumi dell'animo.& per poter [ar quefio,rneglio di remo di -eiaCcbe
duna parte feparatamente. AIJe imagini aunque, nclle quali uot1'a iI pittore rapprefenta~
re fortezza.& ualore, li deue fare i1 coIlo modefiamente groífo , come ad vno debole ,&
timido conuiene iI callo foctile ,i! che diuinamente fpiega Giuuenale nella terzafatira ia
quefta guifa .
La gente, cb'e peritún adulare,
Lada il parldr d'un huomo ignorante,
Lit Imtttlit flcda ancar dclfoo amico,
E'l co/lolungod'un, chefiaimpotcnte i
PAlla ceruice d'Herco/e l'ttguaglia.
Se jI colla ti. fara gro(fo,& Jungo,& carno[o,1'i formaral'imagine cfvn huomo, che fad
{imile ad vn toro, cioe colerico ardiw,& vamarore, & o elle lile attioni pronto, &: [pe-:
j

diente,la bella proportione del eolIo cor:fiíle in vna cena fimilimdine col colla del Leo.
ne,ciod che lia mezanamence lungo, bene fodo,&: ncruofo)& quefia conuiene a gIi hIJO..
mini magnamini allí altieri, a quelli J che namralmente fono accommodati alle difcipli.
ne,& fono di feliee Íngegno,ma illungo, & [ottile, come e quello de i Cerui , li deue tare
all'imagini,che vogliono,che mofiríno a chile ri!guarda tirnidita, debolezza, & vilti d'a.
1'limo. PJOfLlntuoLl poi,& rraditori,& fallaci,& beffatori,li mofirano queIli,c'tlaueranno
iI colla molto corto, & breue , & quefii nondimeoo,odiano la lllce, & amano le tenebre
nelle loro operationi,& come ladd tédono fempre ¡nlidie a i femplici, agoeUi,il eolIo poi
nel quale ti veggano maleo appareoti i nerui,& groffi li deue fare aIle imagioi di huomioi
rozi,& anco dei pazzi ,a i quali parimenre, & inetti aIla intelligenza ¡ delle cofe li accó-
moda iI collo,che paiafiare Cempre ferrno, &. dritto. A q uclli, che mancano di cerueUo
a i laCciui , allí ingíurioJi, ti fa jI eolIo riuolto,come fe fu fiero Afirologhi ,che voleífero
contemplare le ficHe. A i pazzi ancora,& a i rroppo foledti oelIo accumuIar dinari, ti fa
rinolto in giufo in modo,ch~l() nafcondano tutto dinanzi. A i prudenti,& ornati di bel-
Ji coftumi,& maniere conucniemi a i gemil'huomini,li deue fareil collo , che alquanto
pieghi alIadeflra pan,)i come i piegati alla linifira conuicne a i lafciui,& SardanapaIli>&
ad huomini di non buono configlio. Se iI pirrare fara taIe,che fapia formare la [na ima..
gine tale, che paia portare il collo io modo tale,che lo pieghi hor a!l'una,!-1or alralrra par-
te for(nera vo hUOlDO inilablJc,& kggicro. A d vo malignoJ&maluagio huolIlo cODuie.
nc

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DEI e o R PI U V MA NI, L 1B.. V. Y3 S
De il eoUo fiacco..& Ianguid.Q, & (he paia untO, Q [euza offo, A j rozzi, & inetti aIIe.
lertere conuiene che fiaal comrari() duro. fodo j & raccolw, 3 i quaJi ti deue fare la par-
te di d¡erro ancor afpera,il che fe Cara odIa parte dinanzi,u rapprefenced.leggerezza, 10-
«iuacita,& prefootione,pegri nelle fue operationi,poi fi molJarannoquelli, achi ufara la
faecia in quelfa guifa, mache ua alta, & emmcnte nef modo fuo, Uchce propdo ancora
di hl.lomioi penfou,mefli.& d¡Cdegnofi •

Diuerft [,N.tncieconuienti ttditlerfl imagini. Cap. XLIIIL

NcorcheilPittoredebba vfarc grande diligenza in formare tu~te le parti del cor·


A _ po,accio che. r(lpprefemi bene l'imagine di eolut. che uhauera formato prima ne! ..
l'allllllo;noodimeoo nel formare la faccía,& il capo. deue v rare molto maggíor diligenza
come qllelle parti,che io vn ceno modo contengono tutro l'huomo ) &. hanno maggior
forza di rapprefcntare a coloro~che le mirano gli affetti dell'aDima, che tengano rin,hiu
fa,& per dIere quelle parri) oeIle q uaJi i riguardanri prima volgono gli occhi, & fanno iI
primo concetto ddlo anefice di quella. Or clunque f¡ deue auenire,che le guancie lun-
gbe piu di qucllo,che la clebita proportiollC ,omporta)fi deono fare a quelIe imagini,che
deono rapprefemare a riguardanti lafciuia vanica , & molee paroIe,nelJequali fono mol-
te bugie. Ad vn crudcleJraudoleme.debolc,& vilc,fi deono fare picciali piu del giufio,
& riconde : Ad VllO pigro)& che adad Bacco,come fuo Dio,li deono eífere dipinte grof-
fe,& carnofe,com!! al ,ontrario ti deono fare fot~ili)& magre) ad VD maligno, & che li
rallegri quando fa male,& ne prendí giuoco. Ad vn inuidiofo , che fempre íi rode nel~
r'lnima ver l'altrui bene, fi faccianole guancie~& le mafcelle grolfe fproportianatamen-
lC:l& eminenti,ill modo tale~che efli,& le potrano vedere,&le vedono. '

7)juerfit4 di Ia/;ri:. es' bocca conueniente ti diuetfefigure.


Cap_ XL v.

G
Rlnd~ cerco eJa gratia,chefi fcorgene i beilabri,.d'onde ne viene, che in miI!e mo- .
u
Ji fQl10 eelebrati da i poeti,come alluogo fuo diremo. ~efl:i deoDo fare a; ma-
gl1douni,& [orei Gmili a i labri del Leone fottili, & mollifpecialmente De gl; ango,1i dclla
hocca,& queHo di fopra alquanto auanzi quello di fotto,cioe [porga in fuora alquanto:
in modo pero tale,che la bocea habbia quelIa dchita proportiooe~ch'e fiata infegnata dal
lJurero nelIe figure bene proportionare. Se quefii labri IarannQ in voa bocea alquanto
pkciola,q uella e q uelli li accommoderano pene ad vna donna, &. ad huomini affcmioati,
Se farai vna pittura nella quale tu vogli fpkgiU'e,vn huoIna fpiacc~o1e) moleao perfido,
prQfuQtuofo,& in [amma sfacdatQ 11 deu; fare l<l bocea, & i labri grandi piu di quell<l
coe c,iebita proportione comporta. Ad Vl1 {¡,líf\lriafo,(jd~oQo fare i !abrí duri,& fottilli.
&: malta rileuati ¡morno a i denti canini,& queíl:i moíhano anco, che'! meddimo ,e ma!
creáto,CÍandatore,fa yolomieri oltraggio,& che quando parla cricia forte, & finalmen-
te bocca,& eoflum; da parco .Ad;vn rozo poi,& di poco giudicio) e Capere ti accommo~
d;mo ilabd groffi,& che quello di fotto fia piu infuori di quellq di fopra, quefií fono u.,
mili,&; di bocca,& di coftumi agli afini.
La bocca ll,lolcQ grande,&: apenafacciali a i goloG, &; grandi mangiatori, ~ (he non
tn;¡iJi facciano,& c'üanno (come di cono le facre Jettere) il ventre pcr [uo Dio) inGeme
forio fpiaceuoli,crudeJi,& teñgono Vil grande tronco di pazzia. A i fceIeraci, micidiali,
& traditori {i{ic.Aef¡trela bocea picciola eminente,& in fuora dinanzi. Alla qual bocca
fe íi faranClo i labri grolTi,ritondi, & che molto fiano pendenti infuori fi accommodera a
C:J ud huomini,che ncll'oumana figura rapprefentano vn porco. O uero fono di coftumi
porcioi,ljl bOC03 poi,che ua copcaua,o pie na, come tégono coloro,che fono fdegpati có~
uicnc a qudle imagini, odIe qualifi voglia rapprefcmare la maluagita,l'immodefiia, I'in~
uidia,la tll1\idita,& rmganni ,la bocea kcca conuiene a Donna beUa come vuole catul)o~
. nili~~

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Dl!LLA SIMMETRIA
nell'argonautica ,thiamando be 1Ii i labri feccbi, & contra l'amica di Formiano dicendo,
eh'e brutta:tral'alcre cofe dice,che non ha la bocca fecea.

Modo diformar( il mmto ti diueife ¡magíni. Cap. XL V.

1 L mento forrrato bene,ad un bcl carpo non poca grada Ji cre[ce, & rooue gli oechi di
riguardanri, & in un certo. modo moue recondo la fua diuerftt<i diuerfe opinioni nel-
l'animo di dguardanri,.& per qudla cagione. deono auerrire i pictori qual memo a qual
imagine conuenghi.Percio che aIl'huomo bene proportionato,& neI corpo , & neH'ani-
mo,&: per quefio buono,fedeIe)& ardito) ú deue fare il mento aeuto,come alle donne,&
huomini [afciui, & etfcminati conuiene,che lia ritando, dlungo poi ti deue farea quelle
imagini,neIle quali ft uuoJe mofirare la úanir.:i,Je cianzie,Ja Jeggerezza,& altre eofe tali in-
degne di huomini;il breue,ecorto ti faecia a í crudcli, a i perfidi, a i [celerati, &. in fomma
a qqellhche neU'allimo (ono tanti ferpenti,come nel memo fono ftmjli a que/Ii.n quadro
poi fl:a beoe;t quelle imagini,nelle quali Guuole principalmente rapprefemare la fonez-
za. Non roca diligenza deue ufare i1 pittore ne! formare qpella foff'ctra,che G cirroua per
lo piH ne mento.Percioche fe egli farmera quena molto grande rappreíented a i riguar
danti fraude, inganni,~ mah.lagi[ale picciola íar~ la figura uaga, amorofa) leggiadra., &
fien;,tdi giocondit¡l, .

DiuerJit/i di nafi adiueifi figure conuenioite. Cap. XL VI.

onfi puo dire con parole ']uello,che fenza eda tutti ¡mero .che non vi eparte nd
N nonro corpo,che piu,o la hellezza,o la bruttezza accrefca,ch~ iI bello,od iI deforme
nafo ,& per quefia diffc Vergilio inhonefl:a ferira il nafo mon€o,& la onde grande diligen-
za li deue vfare.in q ueno, che fia proportionatoalleJigure, che ti voglioMf.lre ne i q ua-
dri fignificatiue per la diueru [a de fuoi membri. Percioche iI naCo groífo nella fila efirc-
mita come l'hanno i boui lignifica in quella imagIne tardita,& pigritia.Ad vn rezo,e ftu
pido li dce fare grolfo oeI mezo;[c lo farai fottíle,& nella cima acuto,ftgnificarai in quel-
la imagine grande ifa,& [ciegno. Ad un huomo magnanimo poiardito. ualorofo,& ehe
molto parla, & in quaJche modo varrtitorc, fi deue far.e iI na[o timile al nafa de i Jeonj~
(ioe fodo ritondo in{)gni parte l & neIla cima alquanto groífo , fe lo farai ritondo,ma che
nelfine fia acuro rapprefenrerai in humana forma cofiumi di vecchi,cioe vn huomo mo
hile Ieggieri, ¡oquace , inconfiame, & libidinofo,AIl'huomo uiríle,& prudente deue ef. .
fere fatto propordonato alla faeda nel modo,e'ha ¡n[egnato iI Durero,ll-come ad un fiol
to effeminato,& molle,fi deue fare-f"m:a alcuna proporcione. Aucrtendo pero, che piit
tollo a i uirtuoli huomini -conuiené alql1a~to gr:lnde, come fpedalmeme a i uitioli
Jadri, alli inganat9ri , & fraudolenri {j puo fare della vera proportione pill piccioli. Ad
vno,che poco 11a crartenuto nel parlare,cóuiene dritto,che paja tirata con la riga:alli huo
mini in tuero sfacciati,auenafce fra glí occhi tia curuo,& nd refio poi diritt6, quefio c{).
Ilietle a i fce!crati,& maluagi huomini. & che fono fimili a i corui , rioe che mangiano l'a1"
trui carne.Se farai ad una imagine;' i1 nato aquilino,cioc groffo oella parte di fopra,& uer"
fo'l fine informa di ancino,tu formerai vn huomo dl grantle animo, magnifico,& di ani.l.
mo rcgio,ddla qual forte l'hebbe Augufio come fcri ue Suetonio,& Galba ambí duoi Im-
peratori. Fcroce.& deGderofo di poffcdere I'alcrui In1 pcrij,&Signorie. Ad uno ard~eo,
Juflüriofo come vn gallo,li deue [are limite il fuo n:.~ro a qudlo di quefio animale.ciac nel
Inezo fchiacciato,& nelle parti efiré'me cmine!'lte,& rirondo ,& fpecialínente nella parre_
Ji¡periore,fe [ani llhiacciaeo poi nella cima come l'hanno ¡ecapre, & i cerui conuiene a i
Juífuriofi,& rimidi. Dishondla,& fcdcratezza rapprefemara quellá imagine alJa qua}~ Ca
ra fatto il nafd odIa cl-¡na molto~roffO,& íia piano: fe faranDo le oari molto aperte far:!
fegRo dí molra ira)& fdegno l & di un corpo robufio,& luffuriofo,fe le farai rill:rette l & TÍ
.tonde rafprefemaraí la pazúa con pcricolo di atlOgarfi,iJ nafa torto in qualunque modo
ti dcue fare a queI1a !magine,nclJa qualc toni appetiti fi vuole rapprefentare.
Diury{tiJ.

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DE 1 CORPI HVMANI. LIB. V. IJ'

7)iuerftta difocc/e conuenienti 4 diuerfi imagini. Ot. XLPII.


Ncorche noi habbiamo parlaeo,& di naCo,& di bocca,& di guancie nondimeno ce>.
A Ílderaremo hora la diueruea delle faccie, che a diúerfe imagini per diuerfi affetti,
<he: 11 vogliQOO raprefeotare,conuengono. Volendo dunque vn pircore formare VD huo
mo alle¡r9,& di buontempo,luífuriofo, ma di poca memoria u deuefaretuttala faeda
Erande.gratra,humida,e piena di carne. La quale facda eaccompagnara ancora dalla rimi-
dita,daU'inuidia,o dalla tcmerira, &; pegrezza,& ale une volee dai furori di Bacco. fe per
10 Contrario vorra'j pirtore: formare VD diligente, accorto ,foleci tº, od vn vitiofo ladro,
e
& auaro lideue fare la tella di úmia,o di gatta,cio llretra,picciola,magra,[carma afduta.
Et quelli ancora rapreCentano principalmente i cofiumi di gatta,che dí norre con ingan-
ni atreode a ladronecci,& ad opere maluagie. Ad vo huomo virtuofo, moderato,& buo-
no fi deue arnare di voa di q uelle facde, che bene proportíonate ha defecitte il Durero
ne i primi duoí labri,taiche piu grande! di qucftafi fara a i tardi,pigri,ubbriacchi,iouidioft
ciancÍatori,& di poco ingegno,& minore a i tenaci~auari,rapaci deU'altrui beni,& aceom
pagnati di molte fee1eritadi. Ora fi deue auertire, che c:¡uantunque tutti gli efiremi fiano
l)J[ioÍl ,che nondimeno la faeda grande,piana,e carnofa u puo fare ad vno,nel quale vo·
~liamo,che fia molto amore,molta fede,& molta corteCta, & malta patíenza neHe aduerft
ta,che fogIiano in 'lueJla vitaauenire.Ad vn huomo bugiardo poi, feandalofo,inuidiofo.
& pleno di vanid,Íl deue fare la faeda umUe a quella de gli augelli ciD efiretta. &' aeura.
A i micidiali.ladroni, 1& fce1erari buomini u deue fare lafaccia nel mezo eoneauanel mo
¿o,che'! Dorero infegna nel tC1ZO libro. Ad vn pazzo fi deue fare la faeda manineonica,
& le guarlCÍe, {;he paiano trcmanci,ma fe farai qlIefio tremore ad vna faccia aHegra,rapre.
fentarai vn luífuriofo. •

r.DiuerJitJ di occhi ) &' pltrti uiclne conuenienti ~ diueife ¡mllgín; •


Cap. XL V I!l.
Li occhicerto fono la principal e parte dell'humana faeda,&' perqueflo la piiJ ama·
G
. rada glihuomíni,diquine viene che deueanco il pittore p·iu,che puo alfaticarÍl per
faru Gel modo.cbe ricerca l'imagine,che egli intéde di voler raprefenrare. Dunque le par
ti vkine rouo gli occhi,che propriamente gote fi dimandano,fi deono fare gófie, &' emi-
nenti,molto in quelle imagini,neIle quali fi raprefenta un huomo debo le , di poco ceruel.
10,& che facilmente Cuole inebriarli. Ad vno, che fi faeda grauato dal Conno,come fareb.
bono i tre difcepoli,ch'accompagnaro Chrifio nofiro Signore neU'horto, Gdeono fare le
palpebre, cioe quelIa cartilagine,ehe copre gli occhi,quaodo fono chiufe,parimenri gon-
:6e,& rileuate.Se poi tu farai, & difotto, &: di fopra gli occhi.ciO ele dette due parci gon-
tie tdimoíl:rerai in quellaimagine vn Cammo deíiodi dormire) & inueme imbriacchezza,
le quai cofe ú poífono accommodare a tutte l'imagioi, che per q ualche accidente uogIia-
no,che in loro fia quefte paíJioni.Auertiícano in cio diligentemente i pittori,che gli ebbri
hanno la fortezza fotto gli occhi,& quelli )e'hanno dormito molto nelle parte di fopra.
Graodi gli occhi pru di queJIo,ehe le bene regolare figure ricercano,G deono fare a q uelle
imagini , nelle quali vuole iI pirtore dimofirare vna pigricia, & [ardita limile aquella di
buoi,i quali parimente hanno gl'occhi di quefia forte: egli eil vero,che in quella farmera
¡nueme \lna cerca Idea di compaffione, di piaceuolezza, & di maoCuerudine.Ad voo timi
do poi, & di poco valore gli faranno i pinori gli occhi piccioli piu di quello, c~e la vera
proportione ricerca fe vorranno i pittori formare in una imagine la malitia delle fimie,fac
ciano gli occhi di tlmie,eio econeaui,quali uuole Suetonio,che futrero in CaligulaIllll'.fe
lo fiupare,& rozezza,& balordagine per dír coÍl, di un afino gli occhi deono parimenti
cífere afioini cío emoleo fu ara del capo.Oltre aedo ne.gli ocehi concauí ti djmofir~ ac-
curezza di uefia,& fraude,& inuidia,& inCtdie,& fi faranno feechi i tradimenti,& infidel-
ca ti mollrc:rebbe fe i medetimi u faranno languidi,& che palano cadere ti mofirera 01 ere
Z modo

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.1) Z.I; L.~A S.l'M:M E,T n: 1 f\
ruodo le fraudi)& gli inganni ) & f(' con quefii fara cangioma humidid ¡nueme Gvl!Jra la
pazzia.Se vlla pinura PQihauera gli occhi emínentj,ma in modo tale,che fianq c.1a·vna eer
ta f()ffa (tretta,& profundi cireondatil ouero da eerte [Ijnciere di,carncrileilara quefia ra
pr~[entera a i riguardanti oechi fraudi,inganni , & fceleritadi, fe a quefri medefimi li fara
l'occhio di fangue copiafa ti moíl:rera, che in luí Ga oelIe caí{: Iafciue molto sfacciato.'~
deHe cofe precedenti a quefia molto dilettarfi,cio edi bere,& mangiarc molta,& fe, q.ue,.~
fio fi vorra fare. che liainfieme in giufto, & imprudente, li deono faré di colore biam;o;·
fopra i quali facendoli le palpebre graui t¡ dara piu manifeLl:o indicio di pazzia. Ad I(n prw
dente poi,&:; giuao,& di buono ingegno fi deono fare eminenti certo,ma humidi, &: Co-!
me fieHe lampegianti,affai grandi,& puri. A i micidia1i pai,a gli incañrarori,a i fabricat<>ri
.di Veneni,& altri tali fce1erati fi dcono fare gonfi, piccioli, fecch i,& picni di tenebre. Sef;r!
nnno poi eminemi molco,piccioli, & renebrofi raprefcQtar.1 l'arrefice) vna imagine, &..
_neUe maní ,& oella lingua prontiffima, ¡ bene proporúonati oGchldunque deono effcrc:..
(ra quefti efiremi di grandi,& piccioli iR fuori~& in dentro mezani,& (jueíti {i accomma-
Qano a quella jmagjne~nella q uale fi vuole mofirare ilc::oro di tutte!r; virtudj)& le ouimi
4lifpofItjonj 4dl'anim~,&;; del corpo, . . -

~ual/ronte a 'luale imagine. conuengtt. tap. XL IX.


Lli huomjni d'ingegno rOzi, & ignoranti íi deue fare la fronte picciola ,& firétt! a.
A '1'le li vede cUere oe i poreí,al Contrario li deue fare a quelIe imagini, oelle quali ve'"
remo figutare!a tardita & pigritia, ció epíu grandi di quello, che la vera proportione"
j

c()mporta,Cólne fcriuc Suetonio e{fcre fiata quelladi CaliguIá imperatore alla qua!e ag.·
gionge ch'er;¡, anco torta.A gli inllabili,& lcggeri p~rimenti fi deue fare picciola,a i coleri~
cí,e kiegnoli futonda, aHHlupidi,& íOtUtt0 renza t¡'uditio circolarc,tna inegU:lle,& rnE)/'l"
tuafa. A gli effeminati,& molli li dcue fare malta balfa • Allí sfacáati, fi dcue f"re coruat
alta, & molro drcolare; l'afpera fi deue fare a i maligni, & perfidi,ouero per lo ft)accio di
.quella,c'babrn¡¡ moJee gonnature •La qual [come {j accOmlJló9a molto ~ j p,\zziJ & furi-
bondi ancora 1a fronte lunga,& larga,~ in dcbita quadratura formara nel modo,chc fi ve
de oe i leoni. Si accommoda all'ingegndli,&racili a drirt qualunque doctrina, od artifi·
.cio,la quale fi c.rede,che (u{fe nel maearo di color,che fanno.& nel P~rrarca,&:, in PJac,one
;mcóra,come fi legge nelta fua: vita quefta fi accommoda a i magnanimi,a i liberalí, & cór\ .
tefi,alli oíl:inad,& pcrtinaci ancora parc,che fi accommodi. A i bugiardi, alli aduIatori,al
feueri:& confidenti,& alli afperi,Iitigarori cóuiene quella fronte,la quale efa i cigli Dún ha'-
a1cuna tl1ga,o grinza. Come al contrario il fare in quella parte molre rrefpe, 1i moftr.. in
Guella,magine penfieri,af6ittioni.& ofijn'lcione ancol"a.Dalla quale coii dic~Giuuennale
nella nona Sato .
Porrei¡apere per-fhe tantc"POltc ~
¿¡yJi 'Vleni in contra coJi melancolico J
Con la riffrctta ¡;'Ol1U·.
Et piu baffo dice.
. rn'ondr nc 'Vengon 'lueflc creIJe flUte•

T efle 'Varie pertinenti á diueifc imagini. Cap. L.
A tefta piu groífa di quelIo,che 3d ogni dcbita pl'oportione conága epropria di guclIe
L .. figure humane,nelle quali varra il pittorc dimofirare,vilti di animo,od'animo di tie..
ra,& grandi ffirna crudelta.Oltre aedo jngorda auaritia,imprudentia,& un animo in rnrto'
roza: [cal contrario fara iI pittore píu piccioIa la teíta della debira proporcione rara una;
imagine raprefentante fraudejarroganza,maluagita.Ad vn at0ICO.& fenfitiuoíi dcuefare.
la refia bene proporrionata,come infegna il Durcro,& che declini alguanto al grande. Al
quate capo fe quantunque gránde fe gli aggiongerai, chda parte di fopra,che la caluitie-
f~ole patire fia picciola. &. fi(etta rapprefentcrai ID quella figura iI capo, & i collllmi>
diaiiuo

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DE 1 CORPI HVMANI, LIB. V. 140

dí aGno: A i sfacciati fi fara acuto nella cima come fono le pigne. Sono quelH (¡mili a i
corui,& alle cornacchie. A gli animoli,& ardid conuiene qucl capo,che nella paree di die
tro ehumile,& baifo,iJ quaJe Ji accommoda ancora a i fieri, & témerari infieme, quefia
uorra fare la fraude,gli inganni,deue fare il capo, che fta nelle tempie concauo, & quena
imagine rapprefentara ancora odio,& un animo ferino, & befiiale, iI capo dunque bene.
prop'lniooato ritondo , :non concauó neUe tempie,ma folo alqu3nto pieno, ti,deue fare
allí íngegnofi .aceorei buoni,pictofi huomini,& prudenti, & in fomma aUi omad di ogni
uirtude,

7)iuerjita di orecchie conuenienti 4 diuetfe ¡magíni. Cap. L l.

L E orecchie ancora hanDo la rua forza nel dimollrare la qualid della perfona, che
uorraiJ pirtore lignificare con le fue linee.& colori.Percioche a i libidinoll, a i ladri
a i icelerati,& finalmente a tutti quelli, che fono di cofiumi timili alle fimie fi deono fare
le orecchie picciole piu dí quello,che la debita mifura €óporta,come al contrario le rrol'
po grandi ,& paffano in grandezza la debita proportione in{jgnata dal Durero rappreferr
tano un Aliao,& nelle orecchie,& ne i cofiumi,cioe Ull huomo infenfaro,rozo.feiocco,&=
balordo.A quefiaimagine poi,nella quale ti forma un bene proportionato intelletto ,'un
ingegno lingolare, vna docilita felice.&: clementia,& piera.Si deono fare le orecchie pro..
ponionate in grandezza formare in un mezo cerchietto non molto in fuora, non che po
fino fopra il capo come fe fulfero languidi , e cadenti , ma l eruino mediocrita in tutre le
fue partí. Di q uefia forte furono le orecchie di Cefare Auguilo, come vuole Suetonio
neUa vita dell'ifieífo. Percioche ogni virtu confifienella mediocrira,& mediocri deono
eífere gli firomenti,con c/;¡e li acq uifia. ~Se le farai poi fpicate molto dal :capo mofirerai
in queHa pittura mol ce uanita, & molte parole, le quai due cofe fempre vnite ¡n[¡eme fo-,
no. AIli inuidifarai le orecchie lunghe piu delIa dcbita proportione,&' rudte. AIIi hIJo,
mini dipintl nei quali uorra il pittorc rapprefentare vn aff'annato) ciod , colmo di dolod
ci deue fare le orecchie fecchc,e [onili.Ad vn carico di penlieri, &. taciturno,fi fanno rit-
te.& difiefe,& fe nelle orecchie {i,faráno molti pcli,fara orecchic)che molto bene o dono.

~/ti coloriji de i peli,"lotne dcUa carne fl deue flre a tutte l'imagini


riJfetto a queUo, che jiuuole rappreflntare.
Cap_ L ll.
D una imagine d'un huomo libidinoCo, timido, & anuro farai il coforC'delIa carn~.
A & de i peli molto al.&->fco,& oero decliname,ne i quai vitij pare,che per lo piu fia-
no i mori,che ci fuole mandare l'Affrica,bianca poi humida alquamo,& fplédente con pe
Ji moltoneri,& fold {i deue fare a i co1erici,arditi,ingegnofi,piai:euoli,& incofianti, ncIla
quale carne fe j peli [aranno fit'tri rari,e bianchi conuengono aUe dóne,& huomini effemi.
nati,& pieni di timore.AIIi animoli.magnanimi,fieri,& orgoglioti, come fono i Leoni (i
deono [¡lre i peIi del colore del J..eone non neri,non bianchi , ma di quefti duoi colori Ul1
terzo moderatamente compollo in modo.che fia vn ceno chiaro apertd.•Qltelli che fa-
ramio fat'ti con un colore ro1fo,come equdlo ele le volpi rapprefemetanno ancora cofiu-
mi volpini,cioe afiutia,& fceleritadi inlieme. A j paurofi fi dellc dare quella pallidezza "
che apunto [uole auenire a quelli,che remono, & alli inamorati ancora come vuole P1a-
tone. Ad vna imagine neIla quale vorrai rapprefentare la pigricia la tardita,l'incontinen
za,Ie ffaudi la fimulatione,i tradimemi,la perfidia,& empieta,l1 deue fare il colore cineri-
cio,o di piombo,il colore di mele,poi a i tardí neU'animo)& nel corpo,oltre acci&,che ill-
fleme ritengono molto timore,copiofi di parole,& anco del golofo.
Volendo parimente form~re vna imagine, nella qualc fi voglia dimofirare le cianze.la
verid)e bugie il timore Ji deue fare dí colore verdigno )& con molti pdi nella facda ~
nella guaJe imagine, li rapprerentera iolieme un perpetuo defio di mangiare. Ad un inui.
diofo)& fpiaceuole p0i,íi deuc fare parimemi il colore verdigno in una facda in tutto Cee ..
Z :1J ca,&

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PELLA SIMMETRIA
ca,& ,con r.ariilimi,& neritumi pcli~ne1l2 q ualc 1l moltrera ancora noiofi penúd,&pcffi-
f.:ra malignita. Ad yno prel1o,mobiJc,& lcggeri.& veloce,fi del corpo, ú anco ddl'ani.
mo faccÍaG il €Oolare rolfo deHa pelle, & de i peH,& perche qudlo colore puó efI~lc piü,
& manco mlfo. pero quanto piu roifo clli tara tanto piu partecipe clli parera di <:Juelle
.qualitadj,& potrebbe ariuare a tale termine~che fi formarebbe,od un pazzo,ad un'in CUt-
to Precipitofa. Se nondimcna tu mifchierai con quefia rofezza molta copia di fangue,&
eaodida carne,molle,& Cplendente tu fonnerai vn huomo pronto 3d impare,buono,gen-
tile,& cor~e[e, & chefacilmenre, perdona. Se tu nondimeoo farai i peli infiammati co-
me uiue braggie~ma fiano durillimi,& groíiiiTimi.& Ji farai la carne fofca dura,& non bu
mida tu fon,ncrai una idea di furore,d'jra,di [degno di malignita,di trill:iffimi penfteri : di
frauJ.i,d'iogannj> di tradimenri, & d'infideId,. Se vorra iI pitrore figurare uno, che gra-
uen)eme s'io6ammi ~'ir;l non fallid Ce Ji fara ne! peno qudlo fiammcgiame colore, & Ce
Ji aggióger;i le J1cne nel collo,& nelle tépie malta gonfie ,& rileuate accrefcera quell:o fu-
rore, cóciofia coCa,ch'vo folo di q urfti fegni,bafti per figurare vn c.oIerico,& quefto fi de
ue formare ancora in colui, che per alcuno accidente lia iraco malta. Oue uorra'I pitto~
.re fare .una imagine tuna allcgra,& gioconda,deue fare la faccia (parra di colore di rofe,1
I'eli pQi,o biondi,o lle~migli,o di ;licun altro colore allegro,&in quell:a imagine vederaf..
ti ancora vn cerro Jlaturale rolfore per qIJa1unque minima cagione in[¡eme con molta
modell:ia,& queilo pare,che molto conuenga alle dqnne.QEi peue eífere aucrcita , il pit-
tore,che faeda quello colore [parfo bene per tutra la faecia,per che fe lo face{fe falo ndle
guancie,& molto riftretro,non modeftia, & uirtuo(a uergognaformarcbbf!, ma vna in-
gorda. voglia di bere, ouera, che b.ene baudfe beuuto,od vno,che per qualche acciden-
te li fuífe uergognato. Chi voJ,eífe formare VD fceleraco huomo per la vnione de i piiJ
'brutti vitij,che Ji poífano penfar-e. non che nominare, & che neI molto bere ti perda, fe
1i deue [ate 11 nafo di fangue quafi aero,o uera del colore,che fi fcorge eífere ~l fegaco,&
quella imagine 01 ere i detti ujtii ~apprefentera ancora malediceoza, ~Iluidia, fierezza ) O-
ViiI tofto beftialita,& crudeJea ~

pe ¡ colorz' det,ti occhi conuenlenti a diuetft imaglni. {¡tp. LI 1I.


Li occhi,che fendl:re pell' animo fono detti,hauemo fa.nta furza nel moue¡e i ríguar
G
fen
. cianti,che in queJli pare~che fia pofia la famma di queíl:o negocio di fpiegare gli af-
delI'animo per mt'Zo di queile eofe, che ~afcano forto a i (enú;meritameme dunquc
deono' j pittot'j,ehe alla immorr;¡lit¡t af¡)irano eifere diligentíllimi nel colorirli nel modo
.che ricerc~ J'imagine,ch'e effi intendono di uoler formare. Prima il pircore auertifea,che
l'occbio e.::ompofio di trc parti del bianco,dellil pupilla,& di que! cerchietto, che con-
tiene la p\lpiIla.~ dal bjan~o e contenuto,le prime due parci [ano le medelime in turti gli
llUomini,ne riccuono ~lcune uarietadeDil cerchietto dunque fol0 equello,chc riceue di-
ue-rlid di colort.Olrre aecio íi deue anco allenire, che qucll:a mede(¡ma parte Jf!utatile é
diuerfa in diuerfc f;tadí,percio¡:he di íl.lero colore ¿ ne i giollcni,dia!tro colore oe' uecchi
di altro ne i fancilll1i.& di altro ne i dccrepiti,& coli grande ¿ queíl:a differenza,c ho io co
flofduro uno, che vend~ua occhiali , qUl ill Vene~ia,che vedendo l'occhio di uo h.uomo
fubico titroU;lUq,l;l fcarola deUi oq:hiali con~~nienti aquella uilla quanrunque haueífe
moll:¡:: {catole nellti fua botega di occhiali maleo differemi ¡ra loro:tutte quefie ¡lOmen.
ze dunque cieono dIere oe i diligentí pittori,le quali poífooo ciTi pillfaeihneme impara
re da quellí precetti , che dal Iungo yfo h¡weua imparato quel artdice di oechiali, oItre
acei.a deue fapere,qlC"la pupilla c¡uanrunque non rieeua mmatione di colori la riceue pe-
~o <Ji gran~ezza ..pero le pic~iole come le llanno le uolpi,& i ferpemi, & le fimie (i deono
fare a í m:¡J¡¡a~gi.al1i auari, a i picpi di c:miui pc:nfieri, a i poco ardid, & tali,quali fooo
qudli animah,con le qU3!i pupilIe fe fJra li pittori g!i ccchi bj¡mehi,& vliuigni rapprefen
tera i medef¡mi uitii piu chiaramente,.& piu ancora fcf.1ra gli ocehi coocaui,fecchi, & in
un ceno mo..do picni ,ii tencbrc,& piu ancora ¡:refc~ra quena malit.ja fe faragli oc.:;hi qua-
(¡. mac<;hiati di uarii colori. Se le PlIpille faranpo farre grandi,eome l'banllo le pecore, &
i puoi [ara ~nof¡qto il) qudla figura pn !lllqfl1Q rozo,d'ingegno Wdo,di molta paticn7a~
. & final-

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DE 1 CORPl HVMANI, LIB. V. t41
& fioalmenre femplice, &: goffo. Ad un buoo giuflo, &: moderaro nei coflumi fi deo-
no fa re le puppille frale picciole ,e gran di , di moderara grandezza ad vna Imagine, la
q/lale voleffe ii Pittore , che hgnificafie vn huomo lomano dalla boma, dalla glufiin3'
& picno di inordioati affctti,deue fare le puppillc, oueroou3te ,ouero m qualche modo
angolari • Q!Jefii medefiml affetti ancora fi Ipjegano io qud occhi c'hanoo voa pupp¡J¡a.
maggiore deH'altra. Ad voo molro colerico ,&: fdegnofo , & fiero, fi deono !are per lo
bianco ddl'occhio molte venee piene di faogue, & quanto rnaggior quamita le ne f<lra
lamo, plU fi fpecificail Cuo fu rore • & fe infieme con q Jefte vene ti faranno gli o('chi tut-
ti humidi, ofecchi, l'humidita mofirera vn Baceo & la fierezza, vn funbundo, & In
J

tlltto pazzo ,l'oechio fparfo di vna cerca pallida liuidezza, & turro I'occhio pala muo-
llerfilo faraí aquella imagine, nella quale li vuole mofirare tenace memoria, buono gill
¿icia; 8l finalmente vn'huomo in tuno contemplatiuo. AIll illUldi( íi &: mallgru deollli
fare gli occhi-awrri, & intomo allapuppiJIaalclloi raggi bianchi,che apena Í1 veggano.
A i vani,e bugiardi fi faceiana si,che verdigni {¡CM, & i raggi,chemaOlf:lh fi veggano
"rcire dalla puppilla fiano di colore d'oro. A i Jibidinofi li deono fare. che 10 no
chiamati vari,cuero gratioíi,fecondo i Gred. A i goloíi,& iot""mperati fi dcono fare nd
medelimo modo; ma con quelle differenze pero,che j raggi,che vfci[cono dalla puppilla
nena eofi folti,che coprino tuttp il cerchictco, che tta. mtorno alla puppil!a,& q udh oc·
chi fonodetti neri. ai quati re II aggiungeranno le ven e fanguigne per lo blanco, che co-
lera fignificano (come habbi ;tmo derto ) & la lecchezza vi ¡ara. appre/To rappreremerece
in queUi il furore iníicme, &: le cofe dene vnito; ma fe faranno fani, hurnidi, íi ij)ie-
ghedla rnagnanímiti, la fortezza, & buono giudlrio quali , dice Suetonio dIere Ha-
ti in Giulio Cefare. & le coCe ancora lignificare pel quelli, ma pel oeon qualche forre
di iracondia. & di !uffuria non poca, non poco deue auuertire jl Pmore fe (, egli tara gli
occhi bianchimacchiati, quaG come punte., chelpiegheri in quelli le fraudi 'l le rapine,
la ragaclt<l, & la temerita ;lDa fe fara queno In quelh occhi,che vati,(, gratiofihabbialllO
thiamati. ~i J[Hcghera vn'huomo rozzo, fpi3ceuole nei fuai cofiumi ,& le farol mac·
chic raITe negli occhi ncri fpatfe formera vn'homiclda, VD libidinofo. vn Gmularore , vn
afluto, &: che altro tiene nd cuore, altro odIa bocea •. Le macchie poi pallide ,e feeche,
rapprefentano vn'huomo defiderQfiffima di core impofilbili, inLleltigatore dcHe rofe ca-
llatc dalla natura per vf:\r1e in perólitione de gli ~uomini, & vn grofi6 tronco di furore.
In fomma fempre,che'lPittore flmi gli occhi macchiati, fara,o rappreiemera VII'anima di
molti vitij iogombr:ua, Ora am::tJ.1 il Pmore , quefii vl1iuerfal! precetti imorao gli oc-
chi. che'l colore pallido, & di nuuolc di chiarezza ingombrato lignifica íempre qualche
forte dírdagura,& quefti fe haueranno míieme la [c:c"hezza fignificheranllo piu apcr-
tamente. perfídm,& infeddta,¡& appreITo f¡¡cenuol! pice oh con quefie altre eonditioni
piu chiaramente fpieghera l'infeddta, le fraudi)& i tradimcnti ,& gIi inganni. Se fara.
j pallidi io grandezZ& moderata,conueneranno a 1 fol1eciti~ al11 aUuti, & alll ingeg!1ofi,&
:arrri ad apprender ogni difficile cofa,& infifme in vn ceno llJodo,lo timore,&: moderara
paríimonia._ Gli occhi fplendenri poi,come fi fcorgono nti Galli,ancorche (jano melra
belli¡ Dondimeno fi deono fare falo a ¡molto lufillriofi, come a pumo fi veggono f'fiero
i gaIli. Allí buomioi farti,ingegnoG,& di moleo ualore pertcngono quelli occhi,c'hah.
biamo delli gratiofi ;ma in modo tale,che fiano fp!endemi, ce humidi ) come a pumo fi
fcorgaDo nei Leoni,et oelle Aquilc,come uuoJe Suetonio,che fL.ffero in Auguíto,i qua-
li nondimeno fe piudelia.ebita proporcione foífero grandl, et fplendemi, ct pareffero
ll1uouerll,come in un'huomo infocato d'ira, et haucr{{ero le palvebre molto larghe • ee
;pem: Cariano (¡mUí alli occbi de j lupi,o de i cinghlali,ct mofireriano crudelta,fierezza"
ct rapaci ra,co me a puntoe lanaturadi queCti 3nimah\ Ct in Tiberio Ce::fare gionri con la
crudelta, fe quefii fara piu piccioli di qudlo.chc la dcbIta proportlom: riccrca, fpieghc.J
rebbe la malignita, et le fraudi, Ji gr:mdi, ce panmcnte lampcggiami conuengono a i go
loli,et fcidcchi. Se non [aranno paITami i termini ddla plOponione, ne io grandezza,
Jle in piccoiezza,ne nello fplendore;ma fra qlldH efiremi [aranno moderad conueneran-
no ad uo grande anÍmo,ad un [pirita ÍIngolare,et defidero[o di honore, et gloria, iguali
pero hauedhllJ inlieme, Ct arroganza , et sfrenata ir'1l,et diletto fouerchio di bere, ee dal
morbo caducononfaraalicno, tal h /i pom:bbonofare gli occhi di Akffandro Magno.·
Z, In fom-

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D~LLA SIMMETRIA
in fomma tutti gH occhi vibranti ti deono fare a fcelerati.Quelli occhi poj~che fi veggono
folo mez! apcrti,& guardanodi fimo via li faeciano parimemi, a quclli chc volpi vecchie
ti po{fono chiamare,& fe in {¡eme faranno concaui,piggiori faranno,& cóueranno aquel-
Ji, che tuttauia uanno machinando qualche male. Se potelfe il pinore formare in una
ligura,c'hauelfe i dcui occhi, nella bocea iI rifo,& nel fronce. nelle goce,& nelle ciglia. vn
cerro tremore figurerebbe VD fceleratiffimo huomo,& "iggiore lo farebbe fe egli pare!fe
fouente leuare,&: abbaífare le palpebre.& mirare filfa glí circanfiantÍ,come maftrerebbe
in quella imagine ancora,nella q uale faceífe fi gli occhi,che pare{fero pef na rura fiaríi pero
fe fielli aperti, Ad vno fciocco conuengono gIi occhi humidi col detto rifo, ilquale fe·
Cara fatto ¡¡lUna imagine in modo tale,che le palpcbre fiiano tefe,~ il fronte fia molk) ~
le parti intorno alle orecchie parimenti fiano moJli , quiui rappre{emara il pitrore vn
huorno virtuo[o. Alli penfo1i,&; il'lgegnllíi huomini,fi dIme fare gli occhi alquamo gOft
ti di humidita,& gu¡uatura fiera)&: fpaue1'ltofa. Laquale fe fara giunra con la fecchezza
,.cieUi o cchi,dill1Oílred,& l11alitia~& defperatione,& fe appre!fo a quefio li faranno la fr.ó
te afpera,e gli o.cchi fcrrní, & le palpebre rine píu fiero an~óra lo fara,& piuardito. Ad
'lVno tímido conucngono gli occhi fermi,rigidi,& 11m, con l'hurniditi con la fecchezza ad
pazzo,allo (tupido con la pallidezza. AIli lracondi,cruddi)& maligni le ciglia moho aI-
re ti deoflo fJre in modo, che paiano uoler fpirare per li occhi. A j geloft , & libidino-
f¡ f accianli gli occhi grandi rigidi,& di colore verrniglio, a i quali occhi fe ui íi aggiuoga
fina cena fi/fura nelle gote fpiegheralasfaciatezza, I'ingiuflitia, I'infadabilid., la defpe-
.ratione)& mala contentezza.Alli auari faccÍanli gli occhi piccioli)& fcrmi , A i quali ag-
¡;;iongendoii la fronte crdpa 6 forma l'imagine d'un fraudoleme,di piu facelldo nma l'i-
rnagine china,li fara l'idea de i ladri,& inGeme coJerid. Alli ingannatori, & federati fae-
!Cianfi gli occhi uliuigni,rigidi,& ofcuri • Ad vn giouane fludiofo) fiano bene gli occhi
J?iccioli li 013,& hll¡pidi~m<J. ,'h~bbia la fronce priua di rughe,& con le palpebre , che pa..
~allQmoJ,¡er¡¡ , ,

l),el mouimento d~ gli oce'!;; conue niente aJillcifc ¡magín; •


Cap. L 1 1 [ ¡. .

vantunque il pittore non poífa in tutto formare il monimento ne gli occhi refian.:
Q. ... do efli fcrmi neU'e{ferc,che egIi li ha formati : pratichi'molto nondimcno fano ti
i
.quando volgiono,che paiono muoueríi, a quefti non poco vtile pol'teranno qucfti pochi
precetri)i quali faranno ancora chiuli in poche parole. Faccia dunque jI pirrore aquella
tigura,nella quale vorrafare l'ideadellanegligenza)della perfidia,& perturbadone gli oc-
e::hi,che paiano moueríi con freera. A i rimidi gli occhi,& le palpebre inGeme,che fi mo-
lleno ad un ardito,&confidente ne i pcrigli,che ti mouano,& le palpebre fiiano fermc.
A j pcgri,& Icmi,& che non fanno ne incomindare alcunacofa,ne incominciatc finire fae
cianfi gli occhi,che li mouano tardamente. A i pazzi, & iouti}j gli oechi Graggiooino to
tl:o dell'un lato,& dall'altro. Alli ebbri , golofi, tardi, fiupidi, & ftolti conuengcno i gra
di,& tremami. 1 Tremanti,& biancbi,& piccioli, alli ingiufii sfacciati, & infedeIi. GH
()ndegianti poi a i libidinoli,ma non pero (celerari,& dediti a podie, l'aprírli,& chiuder-
ti fpeífe uoIte a i rapaci,& inuidioli,aH'ingegnoíi anco, & afiuti conuengono quando han
no qualche humidita. Nejquali facendoii la pallidczza col tremore fi mofirercbbe ma
~ difpoli tione del capo,l'ingegno groífo, & grande di[comemezza nell'ani mo •
. A i libidi uofi. & imprudenti. (j fJedano gli occhi, come habbiamo dctto alcro-
ue) che neU'aprirli, & chiuderG volgono le Pllpille ¡nfufo. Se lefad. jI pittore non
rJoltate in fufo. ma dritce, & ferrne,nc gli occhi di gr:mdezza proportionati,di fplendore
moderato, di bumidira temperara fenza rughe nella fronte,( gli formera in queIlo, (he
arpettaa quefia parte, un huotI10 religiofo, pru0cme, ddidero[o di f¡{pere, gemile,
&: amoreuole. Ma fe perlo contrario fara nfidli. fecchi. formera uno jngiufio , VD
liero. & in humano, & fe far¡l la ficcita con le rughe nella frome, con le ciglia.
Me ~ano iníieme J;ongiQme, .se con la durezz~ delle palpebre fara t'gli un audace, un
. sfacciaro

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np; 1 CORPl HVMANI, LIB. V. r4!.
'5Facci3.to; & inhumano, llc tale pero, che di doni {j dilecta molto. GIi occhi aperd,
ín modo tale, che tutta la circonferenza dell'occhio, o del cerchietto pofio iotorno
¡lila pupilla ti polTa uedere, [ermi, humidi, fplendidi, a deono fare alli ingegni tingo-
Jari auertcndo pero, che la loro guatatura tia piaceuole. Ma fe raranno fecchi, & 0-
[cud, lS(. nondimeno miralfero con lieto fguardo. conueneranno aIli sfacciati , &
fomm'amente audaci. Dene auertireancora, che non in tutti gli huomini (ono dricti ,
. gli occhi, o guardano dritto, ma ui fono alcuni) che paiono guardar da una parte, &
guardano (pelTa dall'altra, pero gli occhi, che guardan o dalla parte conuengono a i
pazzi. & negligenti. a i libidinoíi. q uelli,che r¡fguardano aIla anifira : quelli che mira-
llaalnafo, le beffe,i quali. come uuoIe Macrobio e una vtilecarozzaai uiandanti: fa
aqueO:i occhi (j aggiongerala fecchezza , & li faranoapetd fempre, & mirarfiífocon-
ueneranno a quelli,che non burlano, ma da buon feno ingannano gli huomini, che fo-
no fenza uergogna, & in tutto triUi, & a i piggiori di q uel1:i ancora fiariano bene f6
fufiero fatd tremanti con le conditionidifopra. Se 1i fara poi eoli, che I'ocehio drit~o
miri nelladefira, &; iImanco n'ella liniUra parte) a í pazzí, & libidinoli ¡n [¡eme con-
lIengono. & a; queflo piu, e meno iignifichcrano deU'uno, &dell'alrro uirio, fccondo
che piu, e meno faranDo corrí l'uno, &; 1'aItro, fe fara'l pittore gli oechi torti in fufo, fara
I1n Baa;o, &: Jibidioofo. & vna imagine di coloro, che patiífe il male caduco. 11 che
piu chiaro mofirera iI piecore fe 1i fara • che paiano tremare, & fe non li fara tremanti
roa pallidi figurera un crudele, e mícidiale. Seli fara grandi. & roffi farano proprij
de giuocatori, di hbidinofi. &; gololi. fefara gli oechi corrj in giufo quali nelle pal-
pebre di fotto rinchiuli rappreCenteri il medefimo, c'habbian dctro di quelli, che fono
turdin fufo,'& piufermedimofireriquelle medeGme affettioni. Se li fara poicoli ,
che guardi uno in fufo, & l'altro in giufo, &; ehe Niano tremanti, & flringere le
cigliafara una figura. che parera temere il morbo- caduco. Hora iI pittore auertifca.
quali fiano quelli occhi, che beIli, & bene proporcionad fi polfono chiamare, non [o·
Jo per conofcere la bellezza in q ucIli, & proportione giufia, ma per (apere anco cono-
reere la diuerfid, che d¡Copra habbiamo narrate. Se dalla efiremita de i pdi del!e ciglia
ft tirera voa linea 600 aU'uItima eminemia de i pelli deIle palpcbre, & Li nouera, che
quena linea fia drina circolare, quefii occhi non farano ne rileuanti, oc balIi, ma
quando, che. le palpebre foprauanzano aUe ciglia, fi chiameranno eminenti , &
quando fono piu baffe caui {j fogliono chiamare, la drittura poi de gli occhi confifie in
~ueHo, che elfendol'occhio nd mezo non fi ueggl piiI daU'una parte, che dall'altra del
'biancodell'occhio facendo perO, ehe ritti aano ancora nell'altra parte. il che auennera,
-<¡uando l"cfirema parte del cerchieto, che chíude la pupilla coli nelIa parte di fopra, co ..
me nella parte.di LOteo íia ugualmente dalle palpelm: coperta • -

l)iucrjitJ dipeli conuenientt, & diun:fl im¡1.gini.


(ap. L V.

vantunque habbiamo dí fopra toceato in akuni Iuoghi deIla diuerfid de i pdi ~


Q nondimeno in quefio luogo piu pardcolarmente mi e parro di trattame , accio.
che'! pirtore habbia particoIare luogo, Que ricorrerli per hauerne precetti fermi. Ad
vn tim~do, & fraudolénte fará'l pirrorei capelli molro ricci , allí fpiaceuoli , Ccofiu-
mad. imprudenti, &. di rozo iogegno , fi deono fare molto dificli, Ad vno inhu-
mano, & fiero fi facciano i capdh molto fpea¡ , & tutti i peli) & rari al malig no ,
& ingannatore. i molli alle donne, & effemínati huomini , ne pero j dud fono
biloni, per che conuengono a i befiiali , &; rozi. A i giufii,temperati, & di buo-
no illgegno li deono fare fra quefií ellremi meza ni. ~efio e non rícci ,o difidi ,
ma in vn certo modo inanneHad , Don tropo rad, ne trOpo folti, non dud, ne
roolli. Della qual Corte fe fara'l pittore molti peli nelle gambe formera un huomo fie-
ro, & rozo. fe nelIa parte di fopra falo faranno peli, & fenza quella di forro ui
Cara falo lierezza.. Se al contrario i peli uranno imomo le cauiglie folo i pittori rap pre.
[emeranno

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t>~LLA SIMMETRIA
fenteranno la fiera libidine,e la fdocchezzainlieme,iJ che piiI manifefiaméte mofireta fe
fara,che liano molti per le corcie, per lifianchi,& per Ji genirali. A i va ni, mutabili,& la-
fciui nel perto,& nel venere faccianfi molri peli,& nclli accorti. & ingannatori nd petro
folo. S¡; faranDo gli homeri,& la fchiena pdofi formeranno vna figura,che fpieghed.. un
buomo , cbe di continuoformera nel [uo capo nouechimere. A i magoanimi, & ardit-
ti facciaíi il callo di molti peli fornito, iI che fi vede De i Leoni. Simile ad vn orfo poi fa4
ra colui,che in tu~te lel'arti del corpo fuffe fatto pelofo, quale dice Suetonio , che fuiTe
Caligula,il quale in fartí fu beaialiffimo. Ad uó huomo addolorato per natura,malinco
nico,& infleme malignQ,& inuidiofo,li deono fare le cigliadure,fpeífe,& congiome.Simi
le ad un porco farebbe q uella imagioe,c'naueffe le ciglia folte,& dure,& lunghe fino alle
tempic,& verro gli occhi íi piegaífero :dquanco. Se poi non li haudfe cofi lunghi verCo
le tempic,ma falo le piegaífe alquamo ditlanzi fpicgarebbe in quelli una cerra fpiaceuo-
leZZ3,& ritro!ita. Ma [e al contrario fi alonranalTero daInaCo , &; li accofiaffero molto
alle tempie fpiegherebbe il pittorc in quella imagine un huomo bugiardo,uano. & frau-
doIente,&: fe non le piegalfe oe in queHa,ne in quella pme,ma lifaceffe tea l'una,& I'altra
parte dirittl manifdl:crebbe in quella figura un'ardeme libídine. Se fara poi i capelli, che
[cendino fino almezo iJ [roote, & iui li diuidano in due parti manifefierain queao il p;t-
tore,& porra inanzi a gli occhi de riguardami la cortelia)l'ardire)& altre tai uirtudi)chc
Ji eficodono in beneficiare l'humana eompagnia.

Del/a diuerjitA del/e flature cClJumiente a dinerfe ¡magíni •


Cap. L V l.

Q!!ella figura di huomo,neUa <¡uale vorra'l pittore formsre,& rapprefentare a i ti-


A guardanti occhi,un aauto,& fagace ingegno,& prefio nelIe fue operationi,la deue
fa're picciola di fl:amra,ma bcne proportionata,quale fu la futura di Augufto Cefare, co-
me Utlole Suetonio nelIa uita ddl'iíleífo,i1 quak nondimeno fu lurlgo cinque pi~di)& tre
quarri , come al comrario ad V!1<l, nella quale uoglia moltrare, e tardczza,& rezezza d'jn-
gcgntJ la deuc fare di fproportionata grandezza. Della qual forte di corpo fu quello di
TIberio Ceíare pienodi molti uitij,& particolarmcnte di crudelta,come vuole Suetonio.
Se fara poi iI pinore vna imagine picciola,nclla quale ui lia la carne [ecca,í peli neri,o roí
fi,formera un'jnfiabile in tlltre le cofc,& che non mai riduce a fine cofa aleuna,AI coorra-
rio poi facendo un huomo lungo "camoro, di peli bianchi, fara uno inuttiliffimo per la
freddezza a tune le: cofe,per che fono quefti femplici,rozi,e pegri,Sefara poi una imagine
d'un hUumo picciolo,e bianco,fara un prudente.& accorto,il che fara piu chiaramenre il
pirtore facendo un huomo grande, afeiuto,di carne alquamo bruna,& pelofa. Et da tut-
te quefl:e eofe trara il pittore,che volendo formare un bcllo,&ornato ingegno, deue aA-
co lormare un bene proportio~ato corpo,di aatura mediocre di quell~ carne,& peli, che
non molleano ne fouerchia h~midi~a) ne fouel'chio calare ma 1 una bene contemperara
l1atura .•

In 'jual tofo confifle la /;el/e'Z~:J & proportlone de i corpiflcondo Marfil;,


Ficino, es' i pittori. Cap. LVII.

vantunque, nel principio di quefto libro habbiamo detto in qual cora confi.
Q ne la bellezza de i corpi humani con l';luttorita di Ariíl:ot. de i Poeti in qudlo
&
Iuogo , nondimeno habbiamo derterminato di parlare delIa bellezzadc i corpi humani,
fecondo ]a doterina di Plarone fpiegata da Marfilio Ficino fopra il conuiuio del.
l'ifieffo , & inlieme narrare, quale fiano quclle mifure) che i moderni pittori vra-
110 ) fi percheil noRro libro tia concluro neUa bd1ezza, la quale deonQ r~ruir.e j
pltton

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DE l CORPl HVMANI, LIB. V. '43
pittori hauere per f~opo nelle IQro rauoIe, fi perche ti lludiofi non habbiamo da ricercr
altroue quefte mifure, che uolgarmente fi vfal1o. Hora i pirrod afcoltino jlFícillO , chea
coli dice.
Che cofa cHio~lmente la bel1ezza del-(orpo~ Vna certa viuac:ita di attione,& una cer-
ta gratia,«he rifplende neUa ¡llelfa cofa bella per J'influíf'o della fua idea. Q!telio fulgore
'non def<;ende in, que~lo)fin che la wateria non fia prepilrata piu,che (la poffibile, ora que..
í!:a prc;pa,ratione del corpo,che uiue ~on~fie in tre cofe,neU'ordine,nel modo,& ndla fpe
cie,l'oJ;"dine lignifica l'interualli delle parti,il modo la quantita,la [pecicle linee.& i colo-
ri.Perdoche bifogna,che tutti i membri del corpo habbiano il fuo fito naturale ~ le orec-
~hie liano ~el fuoluogo,&gli occlti,& le nari<;i,& le altre parti,& gli occhi liano COIl u-
gualiinte~'uaIli vicini al na[o,& le or~cchie liano vguaImente dill:anri da gU (lcChjl oe ba..
tia quefta uguaHéza di fpacii fra ~e parti qU8.munq ue penenga aU'ordine, fe non vi fi ag~
giongera iI mollio é\ncora,chc: dia a ciafcheduno mernbro la debita gral'lde~za proportio..
nata a tutto'l corpo, r a,lehe il uolto fie lungo la lunghezza di tre nal1)i mezzi cercbi dcUc:
orecchiegionti intieme fiano uguali al <;erchio della bocea aperta.La qual co(a faccia pa-
rimcmi lecongiantione d.e i fopracigli,il naCo,& illa,bro fiano di vguallunghczza, & fi.~
milmére l'orccchia,ambiduoi i cerchi de gli oc-ch¡fiano vgualj ad vna.apcrturadeUa boc-
(:a. La lunghezza di tutto'l carpo íia di Otto tefte,la qual cofa fia parimenti neUa ellenÚa..
he de i bracci,delle g~mbe, & de i piedi, giudichiamo "ncora) che la fpeciefia necelfaria,
che i tratti delle linee fiano fatti COl) arte,re-rappe,o rughcide glMcchi)& iI fplendore dia
no ornamento a queftQ ordine,& mod.o dclle parti. Ee quan~unque quefte tre coCe fia-
no oelIa materia non poíf'ooo pero dIere :lleuna parte del corpo. L'ordine de i membr~
Don emembro. perche l'ordine ¿ in tutti i rnernbri, & niuno memhro fi ritroua in tutti i
membri. Oltre aecio l'ordine non eaItro. che VD conucnielltc intcruallo delle partí, &
l'interuaUQ nOIl e alrro,che dill:anza delle parti,& la difianza,o non ecoCa aleuna,un uano,
vacuo)come eq ualche tratto di linee~ora eífenclo Cenza profundita)& [enza larghezza, le
quai fono neceífarie al corpo,come potremo chiamare ~orpi ~ II modo parimenti non e
quantira ma termine deIla quantita,& i termini fono fuperficie,linee.& punti.le quali ma
cando 4i profundira non fono corpi. La fpecie poi metiamo noi in una foaue concordia
di lumi,dt ombre,di linee, non nella materia. Da tutte quell:c: cofe emanifell:o, che l~
belIezza in tutto lontana daU" materia, del corpoL non mai CQmrn.unichi fe fieífa al eor-
po,fe non fara dífjlOfta con quefte prepararioni incorporee, le quali ho io raecontato.
quclle coíe Cono dal Ficino,dalle quali non poco oe traranno gli lludioli della pirtUra fe
fpeífe volte le volgeranno neU'animo fuo Cpecialmente" che conoCceranno di qui , che la
picmra alrro non e,che voa idea delle cofe in tutto incorporea) q uantunquerappre[enti
i corpi,rappcl!CC:ntando folo l'ordine)& modo,& ff'ccie ddle 'ofe , che fono in tutto co[e
¡ncorparee. Hora, diciamo queUo,c;he dicono deIle proportioni dd corpi humani i mo-
derni pittori,i qu;¡,li nondimeno feguono gliantichi,come íi puo vedere in Plinio,& altri
Deuel1 diuidere la f,lccia dalla ra<íÜcc de i capelli fino all'eftremita del mento in tre pani
vguali,& cÍafcheduna fialunga tanto,quanto, eil nafo,o uero un dicto groífo della ma-
no,tanto altro /ia la fiffura della bocca,& tant'altro tuttoquel /ito,che con~iene l'ocehio
cioe fino oue'l nafo e unito con]a fronce,& giongendo ambidui gli occhi in6eme~ cioc-
10 [paeio de duoi naG.ouero di duoi ditri groífi, li diuida in tre pani uguali due li diano
ad ambedll.oi gli occhi,& una fia (ra gli ill:c:íIi. Tra gli occhiao~ora & il principio, del giro
delIe orecchie deue eífere lo fpaccio di vn oafo,& tant'altro deue eífere Iúga l'orecchia.
Hora per mifurare tutto il corpodeono i pittori fare una miCura di tre nafi~doe lunga ti
to quanto edalla radice dei capelli fino fotto i1 mento, & con quefia li miCuri tutto'! co~
po, in quell:a guifa. Facciali dunque tutto'l corpo lungo)o noue. o diece di quell:a mífu-
ra, che tella li domanda,uolendo farIa di noue tefie,Li dee fare in quefto modo •. Dal cauo
o fontanella dcIla gola fino al fine del tróco qe! corpcr-fiano tre di quefie mi[ure~& di qui
fino a I genocchi due,& altre due fino al coIlo,o monticelIo del piede, un'a.ltra poi diuira
in [re pardCe oe día una da la fronte o radice de i capelli lino aUa Commita del capo,la fe-
canda, al co11o,& la ,erza della pianta del piedi fino aIla Commita deU'¡fieífo , che collo, o
monte del piede fi dimanda. Dipoi dal eauo deIla gola fino al nafcimento delle braccia.
ne fanno una)~ di qui uno alIa gioOtura dclla mano oe fanno tre,inmodo tale, puo,.:he:
ddla

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DEL LA SIMMETRIA
delIa rp~l;t fino al gomito oe lia uoa,& due terzi, & di qui alla lcgatura ddJá mano oe fia
una,~ un terzo,&: la P1ano ha parirnenti IUflga una tella. Chi vorra poi fa re tuno'J cor-
po ~~ diece tefte,la prima celta íia dalla [ornmita del capo lino aIla pnnta delnafo ,di qui
fir¡¡o al cauo delJa gola ne lia un'aIla terza,fin alla fqrzella del petto, la quarra Gno al bel-
iko,la quinta fino a i membri geoitali, due nc fann~ lunga la cofcia fino aU'oifo di fopra
del ginocchio,& di ~ui lino aIla piantade j piedi fe nedeono fare trc,le quai wltegiome
jnficme faono diece , il rrauerfo poi dícono , che íi deue mifurare in quefta guita. fanno
lunghi i brazzi dill:eíi)& le maní inlieme fino all'eHrcmita de iditti pa ri mentí die~ tCM
Et quefta fono le mifure uniuerfali,che fi vfano da i moderni pirtori, le quali dicono cíli ,
ltaucre comprobate,fi col naturale,li con le ft,1we antiche piu fcdte. Veddino nondime
no come le mifure del naftro Durero,fono piu efquifite,& piu certc)che qucfi~ mifuran-
d,O quelle ciafcheduna particella,quantllque picciola. & quefte folo i rnembri ptin cipali,
Elltreaccio dando queUe milure ad ogni forte di corpi,che fi POlIil ritrouate ,[ra gli huo •.
mini,& quefte folo a quclli che conano di noue,& diece cefte. NOQ rincrefca dunque alli
fiudioli l'affaticarfi nelle mifure del Durero,Gome piu cerre, & in quefti difcorli,c'haono
forza di fpiegare le n~tUl'e de gli huominí, accioche imitádo benda l1atllq come deono~
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