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ALBER-TO DVRERO
P 1 T T O R E3 E G E O M E T R A
e H -I _A R 1 S S 1 M. Q.
DELLA SIMMETRIA «.
DEI e o R P1 H VMA N I~
Libri ~attro r
©
© Biblioteca Nacional de España
AL SIGNOR Gro PAOiO
GALLVCCIO
• A.¿ BE R T o Duro ha in quefle carte ~Itll
Ilgr.:Jndijfegno J e del dipiangcrl'arte,
Merce di tue 'Uirtu J che in ogniparte
Danfolrto at oprafla quaftftnarrita.
Apre coJital'horfiamma[oplttl
Vento J che in leifiriffe J cos/pdr/:
a
f2!!.,ante Galluccio te gratieji denno
Di Volha MaeRl
Humilillimo Seruitore
e
A Pi'ttura co(i Jimile aUd. Poejia, &' queRa aqueUtt , che non
,,; fono mancati huomini, a i qual; ha dato il cuore di !afciarci
firítto, che la pittura e'Pnlt Poefia,che tace, (5 la PoeJia 'Vn4
Pittur"" che parla: talche po!ftamn dire Ji querle due eccellen-
tilfime jacolt adi quello, chegiJ fcri.Jfe i! F ilojofo della Loica,&
Retorica, che rJJe ffanno injieme in 6i!ancia I Percioche Ilm6e..
, due queffe arti t"Pna con le parole, l'altra con i floi colori "pan..
no thftar/M. imitandolcct?fe naturali,&artiftciali, quella perrtt.ppreflntarele toflalle
IJreccbie, (5 quefla allt ocebi de i moruli , & ji come non puo 6ene imitare con parole
il poeta queU'buomo , le cui attion; non crmo/ce a pieno) coft non pu~ il pJttore imitare
"ene quel corpoie cui parti non li fono in tuttotnaniflfte. Terúoche rvolendo (1 poetA
j.ngere 'VtJ Hercole, od 'VnhuoflJo tÚ rvirtuJe {imile ad fIercole biflgnd. , che tutte le at-
tionj,di que! l'tl.lorifo clipitano le fono note, &' conofl4 ancora 'luale attione jia propri",
di qualunqut 'VirtudeI accJoche 'VolenJo imitare per elfempío le attion; • che "Pel1gono ¿
,o
'VI/animo jorte, &Intrepido,ntm imitalc gli eJfotti della liberalita umpera11'Z4 ~ft
parimenti 'Vorra'l pittore imit4fe "'Pn'huomo flrte , non dcue flrl¡ j rnem/¡ri di buomfJ
timido~obuomo li6eralt,0 di altro-vitio,Q 'Virtude • Percioche la náturd. flpientilfimain
ogni foa operatione, & jedelilJima miniffrlf di 7Jio onnipotente~ne manca nelle cofo n(-
ceJforie,ne ji fa prodiga In quelle, che (0110 fouerchie , ma fo tutte le cife accommodatifl
fime alfl~ fine. Laondel1()Imdo fare il cíe/o,ehedi conu'nuo fi'VolgeJfe, eeco, che l%r.
madi figura orbicolare, &' 'Volmdo, che f aere, el'acqua jOJfero pronti a tuttig/i 4m·..
mali, e piante, li jece di ntltura flulfihilt'$la terra fice grauc, efta6ile perche Alfe flfte..
gno delle piante, (5Jf animali , jece le piante con le radiú in terra , perche "'Polft , che di
queUa ji nMriffiro J jecegli animali quafitutti omati di moto ¡ocate , perche poteJfero
procacciarji l'alimento, ouo'l1queeglij~/feJ al/eone,a cbe diede l'anima jorte flee i mem~
6r; dinan~¿' rOPufti atá al re{iilere alraltru; impetí , es' armat'" di "'Pgne, (7" denti per
¡otete affalirt 4ltri; perche flce illepre,Ol" ceruo timidi, es e'nermi,Iiftce le gambe lun.
ghe,@¡ atte 41 co1O;1'1on ritroueree' il fine mai,[e io 'VolejJi diflorrere per tUfff le cofl creA
te,&' loro partí in !roud!1do la fapienza della natura nel/OI'mare i corfi prop(Jr(ionat;
A i loro jifJi,le qru,í c?fe tutte dcono eJfereimit4te da i Roeti,da i Pittorl,&' dalli fcolto#
Ti ancora. e.'íl-la pr:rche fra tutte le cofo create l'humanlt rre4turtt dopo gli ángoli el."
fíf~ ecce~ente per lo t e¡¡¡monio del Profeta, pare che in queflo principalmente, & il
Portd" &- il pittore inJie1l1e co'/ S coltort~ Ji affotichi ,[udí, &- finalme'JJte nell'imitar~
quello confomi igiorni.i meJi,gli armi, & tutt",l'etadefoá I &- Ji tengono felici,e /Jeat;
IjtMndQ lipare d'cjflrc gionti ¡{ !4le peifettumt~ che con fltisfimione de i f}ettatori, e5
,laufo
io[O, che ji ritrouano molti. che non vogliono, che la Pittura jia arte, mafolo vna /1.ra ..
tica difare)od imitare queUo,cI/ejfi 'VfgtOno. Vorrei,che quefli mi dicejJerofefra tut-
. ti i Pittori non 'Ve ne fonodlcuni, che dpingono meglio di alcuni altri, @r aicuni bf(ne,
Itlcuni infum male,mi rifPonderanno certo,che cio ; 'Vero.Horafi fra tutti quefliji ri-
trouaJfe runo, che in ttttte le co[e,chefanno i Pittori auertijJe, qualefujJe queUo~ perche
cofluifuJJe riputato m~f!,ltOr Pittore di lj#€lI'4/tro, @J lo riduce./Je aprecet'ti [enza du-
bio, ji direbbe J che coHut hau1, ritrouiUo l'aru della Pittura ,fe non rui fujSe fiata
prima.Pemoche l'arte come '!Jítole il Filofofo, e 'Vn habito di[are quakhe cofa co ragio
ne, @J come ",mole T uUio,¿ quella,Cb-e cofia di cofe clJnofcittte, ttl in tutto manififle,@¡
che r~tguardano ad '7.m[olo fine, @J non[aUano mai, del/a quale coditioneflrano le co-
Je ojSerttate did nofiro Pittor, . 'Peráoche dandd'ejfo pNcetti per ejSempie, dI formare
'Un pt"de proportionato tratti da "Un püde bene frapqrtionato, fcmpre che faranno ,
firuatt quei precetti, il¡jede riu/á,"" prop0rlionato , @J l'¡Hejo s' inunda á ogni aftra
c!fa, chefJUole [are da i pittori. Eccoui dunque ftU(Jiof della Pittura, (J) Scoltura
i 'Veri precettt de glt humam cfrpi,che non maifalla.no,@Jfempreguidano,comecerte,
fi;J jicureguide alla perfittione di 'futJft'tlrle J &' come fcure 'Vie 'Viguidano ne i piufe-
,reti appanamenti della Pittura , 'fu~ftpfono quei precmi ne i quali e/femtandofiglé
fludioji,o acquiflano 'l,teU'arte, ch' Jflata defcritta dalpríncipe de i peripatetici habito
fimiu,o con ragione, de/laquale poi,chefonofatti patroni nonfallano mai,nonfacendo
cofa alcuna a ca[o,ma con ruiue,e vne ragioni . ~eno Jque!prudente Pittore,il qua-
ienonfolo ha conjiderato ne iparticolari JPittori, eparticolari corpi tutte le parti /;el~
le per ridurle in precetti , ma cio, che ne hafcritto, e'Plinio, Vitruuio, (!) aftrt,che ne
habbiam ragionato,& ha ridotto tutto quefl, a perfettione:tale che nonf¡UO in modo
alcuno migltorare. 'Percioche non (010 ha dato j precetti de i corpi bene proportionati ;
ma gb ha dMo regole ,(# infgnato i precetti, @ritrouato proportione ne i cotpi in tut-
lo fProportionati. Perciochefapeua egli molto bene, che douendo il Pittore (come hab-
biamo dmo difopra) lPiegare in c-Pittura ogni flrte di gente, @/ormare ogni idea di
naturali inclination;, lequal; tutte hanno corpi diuerji, & che proportionatamente cor
r~f}odono allafoa natura,lifu bifognoformar ancora diuerjiprecetti,che deflero il mo-
do di ruariare tuttt i corpi, & partijite, come ricercajSe iI "ifogno delld. pufona,che 'Vo·
lefFmo rapprifentare in tal modo pera,che quantüque deuiafa alqu:tto aicuno corpo ¿'"
queUa vera proportione,chef ritroua ne i perfitti corpi,noji aOotanajJero pero tato,cht
in tutto¡erdeJero l'humanafirma, @r[acejero co¡;. in tutto moflruofo, e ridiculofo •
Perciocht
L 1 B RO P R 1 M O.
_ _ _- - 1 Nuouamente tradotto dalla lingua Latina nelIa IcalianélJ.
DA M. Gro. pAOLO GALLVCCI SALODIANO,
4f)(;~~~
A lo Di poi
Di poi (i viene alla mifura del braccio in quena guira.Dalla fpaHa,ot\e egli fi Iggroppa
col giogolo fino al <:ubito liano due 11. dalla fpalla al fine dd mufcoli vna, 10, dal cubito
all'efiremita dei diti vna q uarta ,dall'ell:remid, dei díti ritornando a dieero fino all'efire-
mita della mano voa, 1o. ~anrunque non,fia inconuenience allungarla fino ad vna 9, !C
ftritroueri¡a e uiquefio piu li piaccia •
Tate
T Ale deue eefere la mifura ddl'altezza di tutti i membri hora moflreremo quale deh
ba eífere la larghezza deIJe linee tirate per trauerfo de i membri della figura,che noi
"orremo formare.
11 capo per lo giro de i capelli voa 9. Per Jo giroodei capelJi vna 10.
Perla fommita dcllaftóte vna 14·&vna Ir Per la fronte vna 8.
Perlepalpebre vna7. Per le palpebre voa 9.
Per lo nafo vna 8. PerIeorecchie voa S.
PerJo mento,e principió del collo fimilmen Per lo nafo vna 10.
te vna S. 11 callo fotto'l mento voa 1 s.
Per l'ifieífo colla vna 1 ~. Per la cauiti della gola vnas.
Per la cauita della gola vna 9. Per lo petto tre 10.
Per la romita del peteo due 13, Fra le a[celle voa 5" •
Per l'afcelle vna ó. Sotto le mameHe due IS.
Per le mamelle fimilmente vna 6. Per la cintura vna S.
SottO le matnelle vna 12. &; vna 13. Pcr lo fino delIe cofcie vnag. edue 19-
Per la cintura /imilmente vna 1 l.&' vna 13 Per le corcie vna 4.
Per lo fino delle cofcie vna 6. Oue i capi del1io1Ii deIIecofcie rarannonoo
Pcr Ji oíIi delle corcie, &. per lo ventre, & terai difianti fra loro voa 6.
natiche vna 1 r.& vna 1 lo. Per Ji membri genitali vna 4.
Perlimembri virili vna XI. parimente, & Suhito fotto le natiche per le cofcie due 17.
vnan. Pcr mezo le cofde vna 10.
SoCto lenatiche vna7. Q9i noterai quelIa cauifade, che pare VD
Per mezo la coRia vna 14.& vna 1 S. foleo di den ero.
Sopra'l genocchio vna 10. Sopra'l genocchio vna 1:.
Per mezo'l genocchio vna ll. Per lo genocchio vna 14.
Sotto'l genocchio limilmente vna 11. Sorto'l gcnocchiodue 26.
Per mezo la gamba oue elarghiffima vna Per mezo la gamba vna 22.& voa 14.
2o.&vna 21. Soeto'l vencricello de11a gamba interiore
Sotto'l ventriceIlo della gamba vna 13. vna 14.
Per lo talone , oue fi lega la gamba col ge· Per la gamba fopra'l talone vna 27.
noechio vna 13. Per li talooi vna 22.
Il piede ifieffo, ouero jI calcagno fi deue fa· Per l'efiremira de i diti dei piedi vna 15.
re Illngo VFIa 6. Il braceio poi fi difegna in quefia guifa •
11 braccio oblico poi come li vede nel di re· Per J'afceIle vna 13.
gno fi deue farc: groífo canto: la fpalla Sopra'l groppodel cubito vna 7. l.
due :1. Sono'l cubito vna 16.
Sorto l'a[celleO voa J 3. La giontura deUa mano vna 7. S.
Il gropamento del cubito voa 18. La palma della mano vna 15.
I mu[coli del cubito vna 18. Vltimatamente farai larga la figura Copra la
La gionrura della m:lOO vna p. terza linea in fra le akelle vna 4.
Et la mano,che co/i pende voa ,o. Finalmcntefarai la groífczza delle natiche
Hora diremo dcHa larghezza de i membri vna 8. ~
del corpo licuaco in maefiade. .Er il calcagno largo vna 24.
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t g/ ¡lile fe-¡f.~
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AfeeHe.
MameJle.
Sotto lemamc:lle •
. 1TólfO lJum?!,.ocintura.
!' l Vmbibco ..
I o Illino deUe corde.
A mezo la co.f(;íá.
Sopra'l genoechio.
1 A. mezo>} genocchio.
,
't
.",-
Socto'l genocchio •
Fra la romid del capo, & la fommita delle Di qUl poi tornando indietro fino aIla gion
fpalle lia una lO.e due 2 J cura dclla mano vna ro.
Fra quefta parimenti I & la cauica della gola Hauendo deffignara in quena guira rahez·
due II. za de i membrí,rcguita, che {¡ defcriua h
Fraqudl-a pariméci, & [otto'1 mento una 1, ladtudine, & prima del corpo lituaco ill
Fra'lmento,&ilgiro deicapelli vna8. pro filo in quelto modo.
Fra'l mento , & la fommita della fronte n capo fia grdlfo per lo giro de i capd!i
vna 10. vna 9.
~efta decima fi deue diuidere in tre parti ~ando jo nomino o giro de i capclli , 0<1
vgualila prima delle quaU cio e la piu al- . alrra parte ri rgu arda al pumi di quelle, /3.:.
ta habbia la fronte,queIla di mezo il nafo la cofa ti fara manifefta •
gli occhi,le orecchie:l la piu balfa la boc- Per la frome vna 14. & vna 15.
(a,& il mento. llcr li fapracigli \Toa 14.& voa 15.
Sotto'lmento poi tu tirerai que! carnofo co Per 10 nafa vna 8.
metu vedi. Per lo menro,e ceruice vna 12.
Fra la cauiea della gola,& la cintura voa 5'. Per lo cauo del colla vna 10.
Fea lacauicadel colla, & fotto le mamelIe Pcr lo petto cioe fopra le mamelle vna 7.
vna7· Perleafcelledue 13.
Fra la cauica del collo, & le papille vna 9. Per le papille vna 11.& vna 13.
Fra quefte,& le afcelle vna 15'. Sorto lemamclle vna 7.
Fino al peno vna 18. Per Ji lúbi ció ¿ fveto le cofie o cintura vna 7
In quefio luogo tu olferuerai, che le pard Perl'vmbilico vna to.& vna 1I.
di dietro alle afceHe liana piu balfe , che Pcr I'o{[o della coreía vna 8.& VIJa ro.
le partí dauanti . La cofda fu bi ro fouo le natiche úa larga
Fra la cintura,& }'vmbilico vna 22. vna7·
Fra la cintura,& l'olfo deHa cofcia vna 9. Sopra'l genocchio due 19,
Fra la cintura, & jI ventre infcriore vna 8. Per mezo'l genocchio vna r 2.
Frala medelirna cincura.& le partí ioferiori Sorto'l genocchio vna 12.
naturali due 11. Per mezo la gamba vna 20. & vna 2 ~.
Fra la medelima cintura, & l'eftremid del· Per lo venrricello della gamba voa 12-.
le natiche voa 5. Per 10 fine d ella gamba voa 18"
Frala pianta,& conueffidde1 piecie vna 20, Dipoi defignarai la Jarghezza del br;:¡(c; o ia
Fraquefta,&il talone ellcriorevna 215. qudl:á guiPa.
Fra fotto'l talone) & mezo ir genocchio Perlefpalle vna JI.
due9· Pér Ji mu(co¡¡ vna 12.
Potrai anco fare quefie partí nel modo, Per l'aggr¿pamenro del cubito vna 20.
c'habbiamo dimollrato! che fi fuaJe fare Perli mufcoJídcl cubitovna7.
per l'equatore,& aUhora iI gCllocchio na Per la legatura ddla mano vna 34.
ra alquanto piu balfo, ma tu kguieaqud Per l'ífieffa mano, che pende vn.117.
la via,che piu ti piace , Ncl OJedeiimo modo tU noreraí la 1J.rgfwz
Fra mezo'l genocchio,& [atto il ventricello za della figura di dóna pofla io m:1cii;¡¡l¡".
deHagamba vna S. 11 C<Ipa pcr lo giro de i capdlL lia groflo V.¡;l
1calcagni poi dcono elfere lunghi vna 6. 18.& vnaI 9·
La lunghezza del brac<;io li dcue fare cosi, Per la fronte vna 15.& vna 16.
che dalla fommita dcHa fpalla fin' al cubi- Per li fopracigli vna 9.
tO fia lungo due u. Per le orecchie vna 8.
Dal cubito tino aU'cfiremid. de i diti vna 4. 1\;1' lo na[o vna 10.
[2]
6
n '
,1
P8
v
Afcelle.
Papille.
Sotto le mamelIe •
Cintura.
,~
Vmbilico.
Fra la fornmita del capo,& il cauo della go- Per lo giro de i capdli farai iI capo grano
la Jia vna 6. vna 10.
Fra la fommita del capo, & fotto'l mento Per li fopracigli vn:a 8.
vna 8. Pe¡- lo nafa vna 9.
Frafotto'l mento. & la fommitadella fron- Perlo mento, e per lo eolIo vna 10.
te vna 10. L'ifieJfo colla poi per lo mento fia vna 16.
~efia decima li deuediuidere in treparti & poco piiI balfo vna 14.
come efiaca detto di fopra. I1 carpo per la cauid deIla gola vna 12.
Fra ~a fommita del capo, & i Iumbi,oue ela Per lo peteo vea 7.'
Cintura vna j. Perle mamelle vna 7.
Fra il cauo delIagola, & le areeIle vna 14. Sorrolemamelle vna 14. & vna 15.
ma le afcelle di dictro Gano piiI baile. Per la cintura olumbi vna 16. & vna 17_
Fra íI cauodella gola,& lemamcUe voa 10. Per l'umbi1ico voa 17'& vna 18'.
Fra la fommita del capo, & oue il corpo li Per l'ollí delle cofde v03 7.
diuide nelle gambe vna, 1. Per li membri virili,ouero natiche,& corda
Frala cinrura~ &l'Vmbilico vna29_ due 15.&la cofda"fimo le natiche vna 9.
Fra ilumbi, & illioodellccofcievna 18. Permezo la cofcia vna 19.& vna20.
Fra i medelimi,& ['alfo dclIa cofcía voa 20. Sopra'l genocchio vna 14.
& vna 18. Per mezo'l geoocchio vna 1).
Fra i meddimilumbi)o cintura, & le parti vi Sotto'Igenocchio vna 16.
rilidueIJ. Pcrmezolagambavna IJ.
Fra la medefima cintura, & l'efiremita delle Per 10 ventriceIlo delIa gamba voa 17.
nariche vna 10.& vna 1 l. Sopra'1 momedeI piede vna 24.
Fra l'eLl:remita delle natiche,& forto la bor- II calcagno piaota del piede vna 6.
fa virile vna40. Di poi iI braedo abUco formerai cofi.
Di ti poi fino ameza la cofcia vna 15- Pcr la fpalla vna 1;.
Fra la pianta, & il talone efieriore vna 27' Sarta l'aCcelle vna 17.
Fra'1 talooe, & iI picde incomincia coruarfi Per l'aggroppamemo del cubito vna 24-
voa 11. Perli mufcoli del cubitovna 22.
Fra'l medefimo talone)& mezo'! genoechio Per la legatura della mano vlla 10.
vna 4. Per la maoo,che cofi pende voa 2..,..
Potrai aneo feruirti , nel ordinare iI genoc~ Doppo queno noterai la larghezza deIla fi·
chio,il modo,c'habbiamo iníignato di fo gura pafia in maefiade cofi.
pra per l'equarorc. . Il capo per la frome voa 9.
Fra mezo'l genocchio, & fopra'l medefimo Per gli fopracigli vna 10.
vna 30. Per le orecehie due 17.
Fra mezo i1genocchio e forto i1 medeúmo Per lo nafo vna 1 l.
vna 3CJ. & tutto'l genocchio (la rinchiu- Sotto'l mento il colla fia largo vna 16.
fo in quefie parti. 11 trunco per 10 cauo del callo voa 6.& nel
Fra mezo'l genocchio, & fotto'l veo tri celIa medefimo luogo fra gli offi delle fpalle
della gamba di fuora voa 9- voa 11.& vna 12.
Fra mezo'l genocchio, & rotro il ventrice1~' Per lo petto,& per le fpalle vna 4.
10 della gába di dentro vna [5. & vna 16. Lo fpacía fra le afeelle vna 6.
Di q III poi fi deue palfarc al braccio. Fra le mamelle vna 9.
Dalla fommita , de11a fpalla fino al cubito Per la cintura due 13-
vna 5. Per lo Gno delle cafde vna 6.
Dalcubitofinoall'efiremitadeiditivna4. Per lafommita délle-cofcievna 10.& una
Dall'efiremita de j diti fino allegamento 11.& nel medefimo luogo farannodifiall
della maDO vna 10. ti gli ofll delle corde una 14. & una 1 S.
Lafigurainprofilo fidellepoifare in que- Lacofda fottole naticheuna n.
Ra gllifa. Lamedetima nel fokouna 13.
, Sopra'l
.. 1. g
.B
. B N•
es pa
nO
,,,.. 111(
~
Fronte.
, Palpebre.
~o
H~lo Nafo.
r 1 Meneo.
Cauita dcHa gola.
Afcelle.
Marndle.
I
JI)
:lI~ ~i~:~a.
I a vmbilÍ<'o.
~ Sino ddle coreic ~ .
eb
1&
om delle corde.
Parti virili •
Sotro le nariche.
Soeto le parti virili.
A mezo la cofcja.
Sorra'! genocchio.
A mezo'1 genocchio.
Sott~'l genocchio •
i" Haucodo
l:::-J.. iignare tutti i contorni nel modo, che noi fi Gamo affaticati di f.¡re in queíl:i eífem·
~ Anendo cofi ordinate queíte mirure fi deueno fopra di qlleUe el iligeotemente de..
Vl,comc: Gpuo vedere,& quefie (i natino. B. 1.
Farai tune le Ji hee,o trard de i membri politi,feguendo anco quella figura éomc tu puoi
vcderc, che noi ti (lamo affaticatí per fare in gueíl:a 6gura,la guale tia E. I.
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Cintura.
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1.
310 Sotto~l genocchio.
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B.N. /gr.
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Cauita'delIa gola.
11
'1" AfceIIe.
PapilIe.
Satto le mamel1e.
Cintura.
Vmbilico.
1-1.
~t )S
Il 10 SinddcJ1e cofde.
'J'; f
om del1e carde.
Pard virili • ~f-J
. SOtto le natiche. 1
Soleo delta corda.
mo vna l5'. G¡j olTi d" glt OUlW fi.mo luntaoi fralom
Fin rotro'l genocchio vo:! 36. vnJ 7.
Fin fono'j ventricdlo dh.riore della gam' PdI) petto,e fpalle \'na 6.
ba vna 1 l. r. a k ,lfc{ ¡le due 15'.
Fio fotro '1 veotricdlo imeriore ddla gam- Sotto le rn31W lk vna JO.
ba vna 9. pe¡ iJ lümoi. <> óntura vna 7.
La lunglwzza del piedc: fi8 voa 11.& voa 13 Pt'r l't mbi11co due 11.
Hora legue iI braccio, jJ quak d elle e/Iere Pa le cafcic vna ) • -
luogo dalld (palla fino all(gamento del Et oel meddimo 11logof.1rai, i capi de gli of
cubito dlle 11. íi delle co/,iedillanfl fia loro vna 7.
Dallegamento del braccio fino aU'dlremi- LICOrcia fimo le nariche vna 20,& vna :H.
t3. de i diti vna 4. Sopra'j genorchio vna 15.
Di quj ritornando in dietro fino alla lega m- Pn mez :1 genoClóío unJ. 17.
ra della mano vna 1 l. SOtrf /) genocchío vna 17.
Seguita la figura della donna murata per la' Sono'l vcntlÍl.cllo di fuod ddla gamba v-
Jarghezza. Et prima la polla in profilo la na J 6.
quale dellc cífere larga oella fi'ome vna Sono'j ventricdlo ddla gamba interiole v·
18.& vna J9. na 18.
Pcr Ji iópracigli vna 9 NeI fine deI/a g'lmba voa .3 5'.
P\"r le guancie,e pcr lo nafo voa 10. Per lo monte del ¡,i(de vna 30'
P lo mento,& gola vna I l. L' /bemita de i d;ri voa J 8
11 eolio fo[w'!mento l1a 1lrgo \l'nI18. 11 braccio Cccondo queHo modo rotto le
Per la fommiri ddle fpalle voa 16. al!.(!le deue t lfere largo vna l 2'.
Per lo cauo dllla gola,voa 14. SOtto IllLgamemo~id cubito una 19.
Pcr le m.1mclIc: vna 18,& voa I9. S,)tw'l meru.li,no cubiro una 2 J.
PCt le papille voa 16. & vnot 17. Pt:r l.al, ~Jwra ddl~ mano una 36.
Sotto le mamellc voa 18. L'dkffa mano lia larg:t vna 20.
r~r Ji lumbl~o cintura vna9. Vltimarameme far¡:u fimíJe figura in fchena
larga G;¡
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Sommita.
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Papille ..
Sotto lemamelle.
'Cintura.
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17 1 VmbilicQ
JI)
Dalla fommita del capo fino al memo fra 11 capo per la fronte Ga largo vna 1 z.
vna9· . Per li fopracigli una 9.
Da} mento fino allafrontevna 10, & que. Perlo nafa una 10.
ita medefima altezza fara fin al giro de i Per la gola e mento duc %3.
capelli ancora. In quefia 10. poi deui de- Perlo callo fotto'l mento vna 18.
Icriuere la faccia come habbiamo inligna Per la fommira delle fpalle vna 17-
todi Copra. Per lo cauo della gola vna 12.
Dalla fommita del capo fino alla fommita Per la Commitade1 pecto voa 8.
, dellcfpalle fia unaI5.& vna 16. Prelfole aCceIle vna 1f.& vna 16.
Dal medelirno luogo tino al cauo della gola Per le mamdle voa 8.
vna6. SottO lemamellevna 16. & vna 17.
Dal cauo della gola fino aIla [omrniea del Per li lumbi,o cimura una 18. & vna J9.
perto fia vna 28. Pcr l'vmbílico vna 18.& voa 19.
Fino alle aCecHe vna 14. Per lo fino delle coreie vna 18.& voa 19.
tino alle mamelle vna 1 z. Pcr la sómita delIc carde una 15. & vna 16.
Fino fotto le marnelle due 19. Pcr l'efiremita de ventre voa 8.
Fino ai Iumbi,o cintura una 6. Per Ii mcmbn virili voa 16.& vna 17,
Di quj poi fino aIl'umbilico vna?6. La cofcia [attO le natiche {ja larga vna 10.
Fino al fino delle cafde vna :u. Per lo foIco dcHa cofeía vna 11.
Fin aIla fomrnlta delle cofcie vna 9. Sopra'¡ genoechio efieriore usa 15.
Fmo all'efirernita del ventre vna 8. Sop·ra'¡ genocchio interiore due ) l.
Fino ai membri virilí vna 7. Per mezo'} genoccnio una 18.
·AU'efiremid delle natkhe v na 7. Soeto'l genocchio efieriore vna 19.
DaU'cftremira delle natiche- fino al foleo Soeta'l genoechio di dentro voa 18.
della corcia vna 11. Per mezo la gamba una 15.
Da.lla pianra fino al mOflre defpiede vna :2 3 Per 10 ventriceIlo della gamba eficriore v-
Di li fino al ralone vna 3'i. na 16.
Di fotro íl talone fillo a ml:zo'1 gcnocchío Per rintedore una 18
vna4· . NeI fine della gamba vna 28.
pa mezo'l genocehio fin [opra il medcGmo Per lo monte del piede vna :24.
di fuori vna 20. Seglliea la deferittione dal braccio den'ima-
Dl mezo'l genocchio fin [opra'l medeGmo gine in profilo.
di dentro voa ,0.
Da mezo'l genocchio fin forro l'ifieffo di
Per le fpalle vna 15.
Sano l'aCeclle voa lO.
fuad vna 80. Per l'aggropamcnto del c¡ubito voa 16.
Da mezo'l geoocchio fioo [otto l'ificlfo di Sopra gucHo una 2).
dentro vna 40. Per la legarura dclla mano vna 48.
Da. mezo'l genocchio fino fotto'l ventricel- La palma tia larga vnl3 8.
lo di fuori della gamba vna 10. La latitudini della imagine in macfiade tia
Dal mcdelimo luogo fino al vcmricello del tale.
la gamba imeriore voa 9. Per la from~ una 11.
La lunghezza del calcagno {ja due 13. Peno dí [oero una 10.
Doppo quefio tu de{jgneralla Iunghezza Per ti fopracigli una:r I.
del braccio cofi,che dalla fpalla fino al Je- Pcr le orecchie una 18.& una r9
gamento dd cubito fian due 1 1. Per lo nafo una 12.
Dallegamemo del cubic-o fino aU'efircmita. Per lo callo fotto'j mento una 18
dei diti una 4. Per la lommita ddle fpalle una 16.
DaU'cfiremira de i diti fino aUa legatura dd Per lo cauo dclJa gola una 16.
delIa mano vna 10. Socro iI q 'Jale gli 0111 delle fpalle fra loro di-
Hauendo coti ddignata l'altezza, deui nota fianti due 13.
re la larghezla. Et prima dcll'im;¡gine in Per lo perta, & hO'Ileri l:a la larghczza di
pro filo. duc 9.
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Sommita 0./1'"
Mento.
Sommita delle fpalIe.
1", Cauita deIla gola.
I 'l.
l'l~'lf' Sommitadelpetto.
~ 1 . Afctlle.
Ji~ Papille.
Sotto le mamelle •
Cintura.
"'J.~Jtr Sino
I
Vmbilico
delle corcie.,
SoleodeUacofcia.
D
11 monte del piede.
Fine della gamba.
Pian ta del picdc.
Aquena
Dalla Commita del capo fino Cotto'! memo Pcr le papille una I 8.& una 19.
vna !J. Satto le mamel!e duc 19.
Da fotto'l mento lino alJa fommita della Per li lumbi,o cintura due 21.
fronte voa lO. Per l'umbilico una 9.
Q!!.efia 10. ti diuida in tre parti, comefpelfe Per la fommita della corda una 7
volee di fopra ,e flaco maltrato • Sorto'1 uentre) & per le natiche una 14. &
Dalla fommita del capo lino alla fommiri una 16.
ddle fpalle tia vna15. & vna 16. , Perla corda fotto le natiche una 10.
Dalla medeuma fommita fino al cauo della Per mezo la cofda due 11.
gola vna6. Sopra'l genocchio una 15.
Di Qui al petro vna 30. Per mezo'l genocchio una 18.
Fino fotro le a{cdle vna lb Sorro'! genocchio una 19.
Fino alle mamdle voa 1 J. Per mezo la gamba una 16
Fin [atto le mameIle vna 9. Sotro'l uentriceIlo di dentro delta gamba
Fmo ai lumbi,o cintura due 1 l. una 19.
DI qui fillo all'umbllico vna 26. Ne1 fine della gamba una "S.
Fin alla fommiti della cof~ia voa 10. Per lo monte del piede, & talone una 2.6;
Fino [otto al ventre duc 17 11 fuo bracdo poi deui fare largo ,nelIa fpal~
Fin al principio delle partl geoirali una 7. la una 18
Sono le afcelle una 20
1,.
Fin fotto le pani geoitali vna 12. & vna
Fin [otto le natiche vna 11.& vna Iz.
Per lo legamento del cubito una 39.
Sono'l medelimo cubito una 1.6.
Di qui poi {¡no a mezo la gamba una h. Per la legatllra della mano una 49.
Dalla piama lino al monee' del piede una Lapalma poi llalarga una 40.
i 1• La figura poi in maefiade deui formare' iD
Et di qUl fino a mczo'Igenocchio vna 4. quefia guifa. .
Da mezo'! gtnocchio fino fopra'¡ medefi~ La [ommica della fronte tia larga una 11.
mouna 36. Ne! mezo una JO.
Da mezo'l genocchio fino fotto'1 medeu- Per li fopracig!i una l l.
mo una 30. . Per le ol'ec<.hie una 10.
Fin? fotco iI ventricelIo del1a gamba di fuo~ Per lo nafo una 13.
flvn3II. Per lo colla [atto'! mento una 1I .
Fin [otro il uentricellodi dentro una !J. Per la fommid. delle fpalle una 1 l.
la lunghezzadeI calcagno fiauna 7. Per 10cauo dcIla goladue 13.
La luoghezza del braccio poi fia dalla rom~ Sono q ueito luogo li noreranno gli offi del
mira della fpallailno allegamenco del cu te fpalIe fra loro difiami una 7.
bitoduc 11. Per lo pecto una 5.
Da! legamento del cubico fino aU'cfiremita Sano le afcelle una 8.
de j did una 4 Sorto le papille una 11.
Di qui poi all'índietro fino al1egamento del Sarro le mamelIe una 1;.& una 16.
la mano una 11. Per Ji lumbi,o cintura una 8.
Cofi poi deui rnifurare la Iarghezza del. Per l'umbilico una 11.& una 12.
i'imagine in pro filo • Per la fommíta deU" cofda una lO. & due
Il capo per la fronte Da largo unl 1 l. 21.
Per Ji fopraciglj una LO. lui (1ano norati i c3pi de gli offi difianti fra
Per lo na[o una 1 r. loro una 15.&uoa 16.
La g,!a & il mento una 13 Sotto'l uemre una 10.& due 21.
11 (''1 ') [ouo'l mento una 1 l. La coeda {otto le natiche una 21.
La fo TI r. d de!Ie fpalle una 19. Per mezo la cofcia due l5 .
Per lo ca () t.. Ha gola una 14. Sopra'l genocchio una 17,
11 PCtto una 10. Per mezo'lgenocchio una 19.
Prdro le ..fedl... dJe 19. Sacto'J genocchio una 10.
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Somll1it!
A mezo Ja cofeía.
Sopra'l genocchio.
A mezo'J genocchio.
Sotto'l genocchio •
Sorto'l ventriceIlo di fUQ
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Di dentro.
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Monte del piede •
Sotco'l talone .
Pianta del piede.
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Sommiti 11
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Cintura.
Vmbilico.
Sino delIe corde.
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om delle cofcie.
Partí uirili.
Soeto le natiche.
l Sopra'lgenocchio.
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A mezo'lgenocchio.
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Caujt~ della gola.
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AfceIle, '.1'
Papille.
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Cintura,
Vmbilico,
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Sorto'l ventre.
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I rurali.
fine di elfe partí.
} Sotto le natiche.
Sopra'l genocchio.
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Tu potrai fare in fcurzo tuttal'imagine ouero dritta, ouero in qua[che atto oel mede~
fimo modo, c'hai fatco il capo.
Hora iet defcriuero piu diligentemente la mano di vn'huomo robufio per tutte le fue
particeIle,la quale tu farai lunga vna Io)come habbiamo inregnato difopra. Tirerai due
linee in trallecfo C. D. le q llaH fiano vnite con vna perpendicolare , la cui altezza fia di
voa 10, & n;>tata A B. jI medeGmo farai con un"altra perpendicolare difianreda queJla
con mediocre fpacio,laquale {ianotata E. F. deui poi diuidere la linea A B. con 18.pun
ti, che faedano I9. fpad: ma la E.F. (la con collocaca,che palli per mezo la mano venen
-do dall'efiremica del ditodi mezo. oue tocchi C. &: la linea D.la quale tagli la mano nel~
lalegatUra, che ella fa col braecio. Dipoi dal punto l. fi tiri la linea 6. la quale tocchi re.
ftremita deldico proffimo al minore.Dipoi tu fCrluerai in mezo l. & ~.vn punto dalqua-
le tU tirerai una linea in crauerfo fignata H. & quefia tocchi l'eftremica del drco indice :
Qal punto 4. poi tirerai la linea trauerfale T.la guale cocchi l'efiremiti del dito minore.
Tirerai ancora dal punto 7.Ia linea K la quate tOcchi l'eftremira del dito poIlice,cioe del
piu groífo. Poi che tu hauerai nOCato le rommitadi di tutti i did deui ordinare illoro
principio ancora,& radici d'onde nafeono dalle maní. Dal punto 1 r.tirerai la linea trauer
faleperfi articoli piu vicini alla mano dell'indice, & del diro di mezo, la cuí poíirione fi
vede nella mano fpianata & coíi il dito di mezo fara piu lungo che il refio della mano.
j
c:;he Ji efotto . Oue poi la linea E. F. r3!Sliera la perpendicolare L. deui oO[arui M. & mee
tere vnpiededel compaífo nel punto F. & l'altro in M.& tirerai vna lipea con quello per
la mano di Ji verfo iI dito minore lunga quanto baUera, & Flella picgatuta di quefia linea
forrnerai gli inferiori articoli del Jito minore,& del (UD vi.:ino,il cuí Gto epiu baífo, che
de gli altri diti. Dopo queno tirerai la linea trauerfaJe dal punto 14-11gnata N.laguale
ft diftendi per l'articolo j¡;¡feriore del djra pollice.
Batiendo horamai mifuraro la man'1,& I'alrczza de i diti fornitafcguirla)che fi difpon-
ghinp i luoghi di tutti gli articoli o modio
Del fegno 10, tirerat Jalit'lea trauerfale O. la guale paBi pel' I'articolo fuperiore deldi~
to píu gruífo.Dip 111a linea trau~l fale fra H.L.diuida .p mezo l'indicc) & per l'artJcolo,o
nodo di mezo da qudlo luogo quanto ¿ tungo ji dito all'jn fu deui diuidere con [ei pun-
u, che facciaoQ 7,uguali fpaci, & dal punto 3. tirerai una linea trauerfale)la quale paífera
pcr
B N. In,
lq-Z
estampa.
.. ..
Hauendo fpiegatala via di formare il piede;in quello,che fegue dichiareremo pÜI di.
Jigentememe,che di fopra, come fi for.oi 11 capo dclla clonna ,& intraro per quelJa via )
la q uaJe habbiamo inue!!:igato di fopra nel formare il capo di huomo .
Si come d¡fopra difll, che fi doucua fare il capo dclla donna alto vna 8 cofi hora lo fa-
raí, & in q uefto frado tu accom moderai la quantita al r.lado diligente del capo virile.
Et tuna la cofa fia tranata in quefia guila ,
Farai tre quadrilateri con l'.iiuto del rrasfereme.ciafi heduno de j quali Ga airo vna 8.
iI priOlo habbia íimile Jatirudioe , & co{i jad quadro ,la Iatitudine delli altri fia una 10.
Nuterai poi i latí, oue Ít volge iI na«>, &Ja bocea có la letrera A,& Hiato oppoíito col B.
Dlpoi ((ln Ic[cere perpendicolari tra l' A ) & B. defcriueralla larghezza del capo, ouero "
groffi zza di mtte k partí íncominciando dalla vlHa, & andando qualí all'indictra, & a
tuttequefie metterai 1 fuoí numeri,& i numeri delle rr,jrure Caranno parti di tuttala luo-
ghczza ddJ'imagtne. Si che tu metterai la prírpa lmea C. de po l'A, per fpadodi vn.a 80.
la quate fara. toccara da quelIa ram~) la quaJe etermine ddIe radid de i capelli fopra la
frunce, Id tocchino ancora gli dlerio'ri fopracigli ,i quali non íi dcono c"ngiongere fo-
pra'l naro. il labro dG'Jpra ancora roe,hi la meddima. Olpoí flraí vn'aJtra linea D.Ionta-
na da A voa 64.l'dhemid. ¿elle palpebreroccbino quefia línea, & íllabro inferiore, &;
}'dlremir a dd memo. D poi fa al vn:..ltra linea E.lomano dall' A vna 56. Qyella conca.
uita,lh'¿ l~ipr.l le palpebre, & l'd1rtmira dt'lIa pupílla tocchi qudla, & la parte alta del·
It· narici verío l'orccchle ,& l'anp'olo ddla bocea) e quelIa parte, c'hahbiamo chiama-
to ninfa. Dlpoi farJi vu'Jlrrahnt:a F.lontana dall'A. vna 40. la quale fia toccata da
gli angoh ddll OCChl verfo le tC1l1pie fJrai aneota la linea G, lunghi dall'A. vna 31.
ilfine
Dipoi G faccia lo fpado della fronte dall'una) & dall'altra parte fra le perpefldicolari
A c.& N.B.& le trauerfali P.Q, le radici de i capc:l1i poi fiano deíhitti dall'angolo A. P.
aIl'infufo dall'una, & dall'altra paree, neI mezo alle P. O. trauer(ali. Gli oc~hi fiano Lcti
eDii eche le linee E.G.& I.L.termini liano de' gU angolide gli o,chl)i fopra cigli nel mezQ
E 1 cliP.
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A quefle dercrittioni de i corpí adulcí de l'uno, & dell'altro felfo aggiUgero íI difegno
de'capi de i fandulll, II modo del fa.re i quali fara fimlleal fuperiore. Percioche, & qui li
deono proponere tre linee per fare tre figure, 1'uoa lia per la figura in profilo, la feeonda
per la figura pofia in macflade, la terza per la pofla in fd Loa, fopra quefie úa tirara una
lhea ) f;,l; una fono, la fureriore {ia ~ofata con la A ,& 1'1Ofcriore con le Z. Dipoj 6 deo-
po difcerncre le alte~ze del picciolo carpo con linee ~rauerfali in q Llefio modo. le linee
propo-
E.3 Prima
Sommita
+ '
Sopl'acigIí.
Nafo.
Mento.
Gralfo forto'} mento.
Cauita della gola .
Sommiti delle [palle.
Sommita del petto.
AfceUe.
Papille.
SottO le mammelle.
Cinrura.
Vmbilico.
IT
la
Sino dclle corde.
Sotto'J uentre.
Membro virile.
Sotto j tefiicoli.
50tto le natiche •
Sopra'1 genocchio.
A mezo'} genocchio •
Sotto'l genocchio.
Sotto'l ventricello •
B. M. M'mte del piede.
Pianta del piede•
... r ti: l~ (
l:l
-+
~
7'
B.N. Inv.
DELtA'
L 1 B R O S E eo ND o.
Nuouameme crad otto dalla lingua Latina nelIa ItalianéL
DA M. GIO. PAOLO GALLV'CGIO SALODIANO.
Per 11)
Somm.iti
l.~~~~~ Cintura.
Vmbilico.
Sino d~lc corcie.,
Sopra'l genocchio.
A mezo') genocchi o.
Sotto'! genocchio.
s.a. ini.
esta DI paa
11- tJ
A qlJefia
O
~
Sopracigli.
MI :
U.,
Nafa.
ti ~
Mento.
4- e L:=;ti.::;~;.~'~~'"
Cintura.
Vmbilico.
Sopra'l genocchio.
A mézo'Igenocc;hio.
Sotto"1 genocchio .
B" 1M.
8S amp 8
• .2
Seguica
LaPaf..
Se tu chiuderai quena corpo fra quatco linee fatte in quadro con la fquadra toccbe·
ra co i píedi duoi lati. &. Ji altri duoi con la [ommica de j diti fe allungherai li brac-
ci,& le mani. Et cou potraffi defcriuere fecondo quefto quadrato , nel modo che {i uede
nell'clfempio pofio qui a baffo • .
Sommita
Cintura.
Vmbilico.
Sino dellecofcie.
Membro vi rile.
Sono le natiche.
7e
Satto della cofcia ..
la,
1'16 Sopra'l genoc<:hio.
, e
JtI.
A mezo'l genocchio.
,6 Satto'lgenocchio.
l1:
2(.
..
Monte del piede.
Sotto'L talone eficriore.
~
~
In quena
Sotto'!
Sonllnita
rn:r;~2~:s::~--Sommita dercapo.
Giro de ¡'eapelli.
Fronte.
Sopracigli.
Nafo.
Mento.
Cintura
Vmbilico
Sopra'l genoechio.
I~
A mezo'l gen oc..
3~ chio ..
;n; SOtto'} genocchio •
1~
,¡Iíl Sotto'! ventricelIo
::zc di fuora.
Sotto que/lo di den
tro.
Monte del piede.
Sarro'! talone efle-
riare.
Planta,
Ir
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IJ) 2 ..
8"
ea amp
n·
)-( )-(,
BN Iny.
8 8
."
017¡0, o
Finamezol'Jfieífo. r 1160 Lacofciafottolenatiche. ° 5 71 0
Damez<úgenocchiofinfotto'lme Poco piufono. °55°
dclimo. o I 7 ° Per lo foleo della corda. o ,. 5 °
Fin fotto'! ventriccllo della gam- Sopta'l gc?occhio. . o 4 o 0;
badifuori. °162. ° PermezolgenocchlO. 03 6 1°
Fin fotto l'interiore. ° 7 o o Sotto'l genocchio. o 3 6 10
Al monte del picde. 1 4 3 o Pec mezo'l ventricello. o4°o
Fin fimo'l taloneel!:eriore. 1 5 ° ° Sotro'! ventriceUo ell:eriore. °3 61°
Fjn a!la piama. 1 6 8 o 50Cto l'mteriore. o 33o
Ne1fine
o 1,5 o
Per la legatura dcHa mano. o J 4 o Per lo monte del picde. o 118 o
La palma della tnano 6a. o J 7 o Per li taloni. o2oo
Dipoi fi dilfegnino le larghezze Sorto i meddimi. 0 11 9'0
del carpo pafio infaccia ) od 10 Il piede per l'efiremira de i diti. o 31410
maeftade. [ale 6a la larghezza del braccio,
Per Jo giro de j capeUi. o 41510 pofio ndIa medefima guifa, che
Perla Crome. o 5181 °1 q uefio corpo.
Per mezo la fronte. o 612.10 Per li mufcoli. 01 2 5 o
Perli fopracigli. o 61 0 01 Sopra'llegamento del cubito. o 12121~
Perleorecchie. 06,4 0ISOttO'!CUbito. 0 32 0
Per le nafo)e gU:Jncie. o + 8 10 Poco piu [orto. o' 211210
Perlo eolio preífo'l mento.
Perla fommiridelIe fpalle.
o ,¡7101
°
Perla legarura deIla mano •
0412. La palma lia.
o; 1 80
1
o 3 14 10
Per li offi delle [palIe. o 9 r10 Hauendofi notare le altezze,& lar
Per la cauid. deHa gola. 1 I113 i 1 ghezze di (utte le parti con gran
1m gli offi liano fra lorodifianti. 01 9 60 . diligenza, fi deono defcriuere i
Per lo petto,e fpalIe. 1 41°10 contornidella figura in pro filo)
SOtto le afcelle • 0 19 7 o e macfiade, & da quefta. fi traf-
Sotto le mamelle. o; 6'Ir ° ferifcano i concomi nelIa pofia
Sotto'l ventre. 1 10 2. o in [chiena > come [perro e ftaco
Per li lumbi.o cintura. o 9 2. o detto •
Perl'vmbiliCo. o 9! 7 o E quefta lia larga fotto l'afcelle. 1 1 5 o
Fra i Iumbi, & r vmbílico la carne Qganto poi fiano difianti dalla ca
Ii gonfia alquaoto,& per quefto uita della gola habbiamo dctco
fi faeda la rua larghezza • o 9 9 o difopra.
Perl¡1Cofcia. 1 8 f o r La filfura fra le natiche. o 6oo
lui g.u ofli lia~0.f~i1.10ro diLlanti. o 7 9 o 11 c~lcagno {ia largo.. o 1 8 10
Per h membn vmh. 1 o 7 o ~ll forro fono gli eífempl di tutte
Lacofciafotto lenatiche. 048 o quefiecofe.
G 3 Sommita
¡11
É
Sommit. del "po.
Giro de i capelli •
Q 1.
Fronte.
Sopracigli.
NaCo.
Mento.
$ommira delle fpalle.
O ¡rJ dclla fpalla .
Cauitidellagola.
Petto.
ArceIle.
Papille.
Sacro te mammelle.
Jet- Sotto'l torace,
,6
Cintura.
Vmbilico
rJ-? di
Sommitadellacofda.
Parti naturali. 14
~c
Socco le natiche. fl.,.
~(
eíG
"..-:r ' , (!..
A:mezo'j ~enocchio.
Sottol'úte ífo •
B.N. In,
81 1m 8
RO
Si aggiung1
Perla
Sommita
SQpr:i' genocd1i~.
4-~z~
Sotto.
Sotto'1 ventricello
difuora.
la.. Di dentro.
31~
4<;
¡ a Monte del piede.
4i~ Soeto'l taloue elle-
'1¡¡,,4 e flore.
~~
i - -_ _ _ _...I--J._ _--'~lll.,' Pianta•
.J)
)
GJ ~
H Sommita
Cjntura
\lPbUico
,e
la.
J
~
I-.-..;..p:..:::>..;f---4 Sopra'l genocruio •
A melt>'l genoc·
chio .
Sotto'l genocchio •
Sotto'l ventricel10
di fu ora ,
Sotto quello di den
, uo.
Monte del piede •
Sotto'l talone.
Pianta •
,.
'
frome, ndla parte di mezo tia il
na fo,gli OCcbi ~ le Ql'ecc.l1iI,nel
Per lo nafo. o6 3o
~.(lo labro;fuperiore,e ceruice. ° 518 o
l'infer~ fi
S oeel; ~ 0=
to,dil'lti feg : rfi i~~,f> l11\)
do le altre mlfhre. ~ ,
~lo r~ttl4.J11cnto •
(lrfh ~rñ,n:jta.dene fpalle.
Perla cauna della gola.
° 3 7.0
° 410 °
H6,0
AUa cauita della gola tapo del- 'Per Ji capi ddlí offi delle fpalle. 01 f 17 'o
l'oífodella fpalla. 0, O¡6 oPerl'afcdla-. °177°
0¡7,6 °
1
Sorto leafcelledinanzi.- o ji 6 o:Per le papilIe.
Sorto le arcelle di dimo. o¡4r2.lo!~Otto le mamelle. °1 7:5' \0
Alié' papille. o 5 4 o Perla cintura. °16 0,°
1
SottolemarneUe. 016130,Perl'vmbilico., i# 0¡61:r.,o
A~lu~bi,o ci~t~ra. 11°13 o Pe! lafo~mi[iideIIacorciC: °1715,0
DlqUl,aU'vmblhco. O¡2.[:!. 1 DI (ot(o·l,venrre. . "'., 07°,°
AlIafommitadellacQfda. °1615 O,Perlc:~atlCbe,&memii. wiiJh 068,0
Sotto'lvemre. 0,7,2. o La cofclaprdfo le na ° 5 61°
Aimembrivirili. 0812. llpocopiufotto.. 05'6,0
All'eltremira ddlenatkh,.. 1lo, Q o,¡per lo íl)lco dcll~ eofcla.. e 5 4,°
Di qui poi al f<)lco deII,\~rcia. o 5IQ o Sopra'¡ genocchlO • .JiJ¡,J o 3 8,0
Sopra'j genocchio. 0!9 8 o Per m.eZQ'I!n(~CCh~ °33o
Amez~ genocchiQ. 1 :lo SPttolge~ o.b 03 2. o
Di ql,ll fftt Cotto quello. 1 ~to 1t ~hT,,~. o38o
Sotto'lventricelloeneriore. °17 o ~!yt:n, df<,eftenore. o 3 lo o
Finfottol'interiore. o 7 o o ~Ott("Llnterto\re. ~ 02.9 o
Al monte del piede. 1 4 3 o Nella parte piu fir~tta della gaba. o l I o
Di Ii fin CottO la pianta. o Z 5 o lJer lo mon:e del Plede. oo4 o
Palla pi anta aU'in[u SOUQ il talolle efieriore. e 3 7 .)
Aquefie
H 3 Sommita
Cintura.
VmbjllCo~
Sopra'l genocchio.
A mezo ,Uifielfo.
Sotta l'útcffo.
NeJ
I
Som¡;nita
Ontura.'
Vmbilico.
Soleo dellacofcia.
Sopra'l gcnoc:cbio.
A mezo.
Sotto.
'" StL3$[
, . _ ..
I lo defc;riuero
mita delle fpalle. 0¡7 7 o Per li capi de gli offi della corda o 8 o o
Ai capi dclli olli delle fpalle . 9 5 o Sotto'l venere. o 7 2. o
AlIa cauita della gola. 1 o 4 o Per Ji mébri viriIi,& per le natiche o 6 9 o
Di qui aUa fommita del pecto. o 2. o o La cofcia fotto le natiche , () 5 9 o
, SottoleafcelIe. o!, 6 o Pocopiu[otro. ,) 5¡9 o
AllemameIle. 0 15 00 p¡u fotto ancora. 0518 °
SottolemamelIe. 0:6 o o Per 10 folcodcllacoCcia. o )' ,4 o
AlIacinmra. 09 6 o Sopra'lgenocchioefteriore. o 410 o
Dalla cimura all'vmbilico. 0'2, 0,0 Sottol'interiore. 037 o
Alfinodellccofcie. 012. 71 0 Permezo'Jgenocchio. 03 5 o
Alla coRia. 0,6 5 o Sotto'1 genocchio elleriore. oJ4o
.~inCott01ventre. 0,761° Sottohoteriore. o 34 o
Ai membri virili. 0,8 6 0 Pcr mezo la gamba.
1
o 4oo
1
AlI'efiremitadelIe nariche 0,9 7 o Sotto'! vent'riceUo efieriore. o 3 '7 o
Di qui fio alquaotQ piu [otto. o lo 6 o Sorto l'inreriore. o 34 o
Pi qui ancora piiz baffo. o 2. 5 o Nel fine deHa gamba. o 2. 1 o
Al falca della corLia. o 5 6 ° Pe!' 10 monte del piede, o1 4o
A mezo'¡ genocchio. J 2. 8 o Sotro i taloni, o4oo
_ ~a mezo'j geno~hio fin fopra (jllo ,o 2. 8 o Se~uitano le larghezze del bracdo
FIn fopra !'interlore. o 1 9 o In profilo.
'Da mezo'l genocchio fin [otto Pcr lIhomeri • 04 5 o
quello eileriore. ? o 7 o SOtto l'aCedla per li mufcoli o 3 3o
Fin fottol'interiore. o 1 5 o Perlo legame del cubico. o 2. 4 o
Fio fotro'l ventrícello di dentro. o 6 2. o Sotto'l medelirno. o 2. 4 o
Sotto bmeriore. o 6 91 0 Poco piu balTo. o 1 7o
Al monte dd piede. l 4 7 °IPer la legamra della mano. o 1 4o
Dal monte alla pianra. o 2. 8 0 La palma (ia larga. oI 5 01
Dalla pianca in fLJ focto'} talone Quefieíiallo lelarghczze del COf-
, eneriore • o 1 8,1 o po io faeda. ¡
11 piede (ia lungo. o 9 0, o Per la Commita della fronte. o 51o
Queilo fia il braccio • Per mezo la fronte. o 58o
Dalla cauita della gola. Per Ji fopracigli. o 55Q
Fin allegamento del cubito. J 1 4 o Perle orecchie. o 6 ,1 o
Da quefio kgamenro fin aUa glun 8 SOtto'! nafo. u46 o
tura deIla mano. o 5 o I1 coIlo rotto'l mento· o 33o
La palma (ia, o 6 o o Per la [ommita delle fpalle. o4oo
~eíle, che feguono liano le lar- Pcr li offi delle fpalle . o 9 2. o
ghezze del eorpo ddl'huomo Pe.r l~ cauita deIJa gola.. . 1 2. 4 o
pofto in profilo • hll glt offi liano ffa loro dlfiantl. o 9 7 o
Per la fronte • o 5 1 :> Per lo ~etro,& per le fpalle. 1 +4 o
Per ti Copracigli. °,616 o Sono 1arcelle. 1 .' 2. o
Pe,r lo nafo)e ccruice o (j. o o Soeto le mamclle. ~b~ . o 7 () o
Sommita
1)
6c f-s;S 4
Soleo della corcía.
I~
a.b ~c
~ e':2l b, 73 ~·5· Sopra'l genocchio
~ CJFc ~ e r3 FJ di fuora.
Di dentro.
~I~'1t.....
~I
.J!. l'
-,5i:31'" A mezo.
lIe Sotta di fuora •
161~
46 Socro di dentro.
;I~
~tJ .13"7
,
I,!) ID Ct:l4
Sono'l ventricello
di fu ora.
1 Q.. L. IH~ Di dentro.
14
17 ~ \
f,1-~
j Monte del piede.
• 21! I
, ('14-
ti c: ~ SOttQ 1 talane di
lO.
~C:~~ f. """"-,,'>::fl.ll. fuora.
Lapianca.
)u
. ;"""
. .
.::ornrn!tl"
B.N. In"
estampas
n- 5tf?
Cintura.
Vmbilico.
Sopra1 genocchio •
A mezo.
Sotto l'iftdro~·
Sotto'l ventriceU.
di fuora.
Di dentro.
Ir
~~.l Monte del piede •
." & ,JtL_--t1.:!.-r15.l~!b.::--o..... Satto '1 calonc di
___.:~~e~2!f~L...JL..L:1b:.:C:..........
...::!~ fuara.
,- Pianta.
) Vl ~
BN 10'
ea\&11Ipa8
S guitano
n
Per
Sommira
I a..
.- Sommita del capo.
Giro de j capelli.
Fronte.
"
©
,..'7'
L'-.
Sopracigli .
le
la.. Nafa.
'1 et.1 ~ Memo
'I~:I~~~~
;;~ Somrnita delle fpalle.
Ofsi de gli horneri.
¡
Cauita ddla gola.
Petra.
Papille.
Sotto,lemamelle.
Cinrura.
Vrnbilico.
76
¡C
t~ Sommita della cofda.
~ e Io,.,..jr----:ll~'_+...,
I ~ "--+1 Genitali.
I~
Sotto le natiche.
Sopra'l genocchio.
A mezo.
lit
)'~ Sotto l'ifieífo.
4c
Montedel piede.
Sotto'l talone~
___L __...i~L~2~~ Pianta.
,
BN Inr,
8stampaa
n,'
I
Perla
Perl'eftremicadeJlenatiche. 1 1
0 6/10 Hetto del corpo dí huomo, fi
o 51%.' o pOtra rinchiudere in VD yircolo~
1
Per lo foleo della cofcia.
Sopra'l genocchio • o 3 9'0 come noi habbiam<yfatto in
Pamezo'Jgenoc;hio. o ¡ 2, o quefii effempi.
Sommi-
.Jt~~"L Q e
~-
Sommita de1capo •
Giro de i eapelli •
'<. I 1" e Ir Fronte •
•-
.i1'4-
L~~ 12. ~.. ~~ h~~4fI
c. 1..
Sopracigli.
Nafo.
,!J ~ 1 j 1,.~.M: b~~:CJ
.,
8e
H-
I~Glr 11 e
A.!.J··~
1~L"}'~
,- Memo.
Sommita dellefpalle.
Cauita della gola.
t~J J1 ~ ~
e , Sotto l'afcella.
jI:" ~I/ ... 1 Lepapille •
I
7C
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u,. \\ h. QJZ ~
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1.l
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Sommo dcl1a corda.
Sopra leparti naturali •.
_~ ~'!f-?Z ~ SottO l'jíl:e[e.
4¡¡; I
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4e ~ '2. J~
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t Sotto'l ventrice 110 di fuora •
\~
~
.11 e I ' Sotto'l vécricello di dentro"
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J
~ I't
",,-1,:1:
'-"_ C,1~ Monte del piede.
1)1; ...... Sorco'} talone dI fuora •
~
\" Lapianta~
\f ~
-- -,..-- ~ -
B N. Inl
es ampu
K z, n°
'+-_ _ 14-
4C
AIlacauitadellagola. turadellamano. o8 3o
Diuiderai lo fpacio,ehe fera tra la
fommitta della fronte fin fotto'l
1 150
Dalla gíontura deHa mano aH'care
mita dc i diti , .
I 1
o6 6o
mento in tre fpaci uguali eó due Hauendo difpofie in quena guí-
linee. lo [pado di fopra li día al- fa le alrezze deui aggiongerui le
la frome. il fecando a gli occhi, larghezze,& prima ddcorpo in
al nafo,& alle orecchie, l'infimo proliJo in quefio modo.
alla borfa. & al mento, & fia be- Per lo giro de i capelli • o 5 j6 10
ne diuidere la faeda in quena Per li fopradgli. 0 7,1 iO
1
gui[a quamunque nao 10 raceor Perlo nafa. 01 6' 3 o
diamo in tutti i Iuoghi, tu lo poi Per lo labro difopra. 0¡5: 510
trasferire per te fieífo . Per lo menro,e colla. o 5:12 10
Dalla cauita delIa gola aIla fommi 1 lui il colla lia. O 3 .9 10
ta del perta. o 2 1'), oIPer la [ommita delle fpalle. o 3 '9 o
Fín rotto )' afeeHa • o: 3 9 o IPerli oa} delle fpalle. ° :0
415
Fin fotto l'afcclla di dietro. 042. o 'perla cauita della gola. o 5; 6,0
Alle papiIIe. o: 5 1, o ¡Per lo petro . ° 7 ; 10
Satto le mammeIle. o; 6 1 0 Per l'afcdla . o 8 i 3 10
Sorto al petto • 01 7 1 110 Per le papille. o 8:4,0
Alla cintura. o 9 2. 10 Sotto le marnmelle • o 7 9 :0
Di guí all'ombilico. 012.1910 Nel fine del petto • o 7 81°
Al lino della eofeía. o 4 7 10 Per la cintura. o 7 0 10
Alla fommit:i deIla corda. o 6 9 10 IPer ¡'ombilico • o 6 8 10
Fin fotto'} ventre. o 7 9 ° Perlo lino della cofda. ° 7 0 10
A i membri virili. 0861° Per la fommita dellacofeia. 07610
:'AU'cfiremica delle natiche. 1 1 5,0 Sotto'l ventre • o 7 2. 1
Di q ui al foleo della corcia. o 4 4 ° Pedí membri virili • o 7 3 10
Sopra'l genocchio ; o 9 1 1 Perlacofcia preífo le natiche. o 5 8 tO
A mezo'l genocchio. 1 1 o o Poco piu [acto. o 5 5 10
Da mezo'l genocchio fin fotto rí- PerIo falca della coreía. o 5 6:0
fietfo. o 2. 5 o Sopra'l genocchio. o 4 1. o
:Fin fotto"! ventricello efieriore. o 6 4 o Pcr m~zQ'l genochio. o4oo
K, Sotto
n eolio prefi'o'l mento lia. o 3 ~ 101 tomí al corpo jo pro filo ) & in
Per la fommit:l. delle fpalle. o 4 o o facda.
Per ti offi delle fpalle. 1 o 7Io¡'Et al corpo in fchiena farai i medefi
Per la cauid della gola. 1 34 o mí co nco mi , che hauerai farti al
lui gli olli fial1odiftanti. 1o 8 1 COrpo in facda ,la fifi'ura fra le
Ver lo perto. 1 5 2 101
0 natiche fia. o 5 ~ lO
Fraleafcelle. lo 41 0 ¡I1cakagno. o %Zo
fraJearcdledidietro. 1 180 Chiuderai qudl:o corpo ancora
Sorta le mameltc. l o 9o nella linea di un circolo,la quale
fer la cintura. o 9 o o habbia le m:tni ,& j piedi difteuJ
Per l' \lmbtlico. 1 3oo facendo il CéCTO oel vmbilico,co
Perlo lino delle corde. 1 o 7 o me difopra habbiaP10 infegna-
:Perla fornrniti ddla cofcía • I 1 5' o to, & moftrato ne i Coggeni
luí gli offi de1Ie cofde fiano diftan eífcmpi.
j
Sommi.
Petto.
Sotto rarcell~.
Le papille • ,
Sono le mamelle.
SoCto1petto.
Cintura.
Vmbilico.
Sino della corda.,
Sommo ddla corda.
Sotto'l ventre.
Par ti naturali.
Soeto le natiche.
Sopra'l genocchio.
A mezo l'iíl:eífo.
~Otto l'ifieífo.
•
B H. Inv.
estam
n°¡¡-'
BN Iny,
es amp 8
Defcriuiamo nO &
Farai
Sommid
8c il.
La cintura.
llBclico.
Sopra'l gcnocchio.
A mezo1 genocchio.
Socto'! genocchio.
B.N, Inr.
IItall,lI
n,-
Seguita
L 2. Seguitano
Sommitl
Afcelle.
Papille.
Sotto lemamelIe.
Cintura.
Belico.
Sopra'} genocchio.
A mezo l'ifielfo •
Soeto l'ifielfo.
L i
B.N. Inl
68tam~.
n.- tJ
.,
8. N. In,.
8atamp18
n·
~LI ...
Perlo
Somm¡~
g , r"'-'A~-
a;f.l1l. e _\-
Sommita de1capo...........______~$~~--......
G ira de i capeUi •
t" JIY 7' I(¿'" ". )
~ \lC~g~~
_t&:¡J
Fronte.
Sopracigli.
Nafo.
,e ,(1..
i
(.1 1 c. Memo.
Sárnica de I1e fpalIe
h~1
~~H Sopra gIi offi delle
la. e .'1. fpalle.
'~be r,9f.
~!l6cr "',~ Cauo della gola .
{,
39 .f' 7
J,e,
, Perto.
: J>~ 3C _ 17> be;\
~!)5 1¡:;O~
Sotto ¡'aCeella di-
nanzi.
,7' Lepapille.
Soteo le mamelle.
J cy ~ \~. t Sono'l petto •
~ '-' f~ ~ La cintura.
1W"~ 1. ~ 1 Il>'g
11Belico.
70
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se "~
r' tf7'.· 1;.-
Sino della corda.
la.,
16
,../ Sopra'l gcnocchio.
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A mezo l'¡fidfo •
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Sotto l'ifieífo •
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Sotto'l vemrieello
di dentro •
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5~ ~1 Mont e del piede.
tiC f!l& ~ Sotto'} raIone •
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B.N. In••
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Lapalmil
Sommi~
Cintura.
Il Bclico.
La cof(;Ía.
Prillcip io dt:'ile par
ti naturali •
Sorto 1'1 íh:ifc •
Sarto le natiche.
So leo dcHa. coR¡a.
1 fl-
'. b "--..,..¡....---.¡ Sopra'¡ genacchio.
d!:(:
Amezo l'¡fidfo.
.-
Sotto l'~ifo •
Sotto'l ventriceUq
difuora •
pidemro f
• B.N. ínf,
eltimpla
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I ~ !~ '1. :l
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Linea dellalunof..
oue.z,Za.
Linea principale •
'1------::1=======
L__------7n=====-t!
c=----¡-~-
------~ 1 - - - - ~~--j.-
Linea
(~
~
1 G
Ora 6 deue fapére,che al1e llamre ddle feguemi imagini allungate , e flata aggionta la
quarra parta dell'alrczza dell'íficífe. Et fe aleuno vorra feruirfi di qucHa via douera accó·
modare il capo, che fia alquanto piu proportionaro, il ehe fe non fi faeefIe la figura pare-
rcbbe meno bella.Hauendo dunque leuato il memo verfo alla parte difopra, ouero tolro
via alquamo della fommita del eapo,eon l"aiuto del Deligemc {¡ deo no mifilrare le pard:
In quefii cfIcmpi noi non habbiamo leuato via parte aleuna della fommita: ma di li fino
fotto'l mento habbiamo fatto lo fpacío di due 15. dalla fommita del memo fino alla fom-
mita della fi:onte vna la. hauendo difiribuite tutte le parri delI'alrezza ca'l beneficio,dcl
Deligence la larghezza,& groJfezza,fia la fatra per l'innanzi. Habbiamo ancora pofio pref
fo le imagini gli dfempi dI quefii capi. lo fed lo fpado del piede , che fuffe lungo d ue I}.
percíoehe era riufci[O rroppo breue,& fpianallimo alquanto il monte del píecie. La bellez
za della figura ricercauaancora,ehe le gambe formate con la ragione della variatione fuf
fero piit gracili,& p¡ú rillrette: Ee li [pací dcIla groJfezza di quefia imagine habbiano me·
no dc1li fpací dclla imagine principale voa 5.0ra noi habbiamo con diligente mano fatto
.nelli elfempi tutte quelte cofe nel modo)che io ho giudicato,che ti debbano fare rettamé
te, & quefio in muele fueparti : acciochenon folocon parole, macon gli elfempiamae-
ttraffimo i 1egenri.
Qllanto poi alla figura accorciata oe eparfo di auifare,che nell a defcrictione del Va~
riame per la linea A. B. che ela linea principale dell'altezza tiral1imo due linee obliehe.le
quali nel mCZG della linea A. B. fe diuideífero vicendcuolmenre: quefiedunque tirare.
d~llla linea d~lIa lfíghezza F.G.Fjpra & forto tocc~nole linee C.F.& C. G.& dai puotidel
toceare di que{te habbiamo tirata la linea dcll'accorciarnento D. E.la figura della quale
hrcuica,fe ello li compareraalla principale altezza l1 fara in tutto groJfa, comeli fa con)o
1tromcntodel DdigcAte,l'altezza poi,& la larshczza fi deue fmiouire, fe noi vogliamo ac
commodarG aIl'¡lumana mifura.lI piedepoi tia vna 6. i cui eífempi habbiamo pofio qUl
fotto. De i guali, & dcHa nofira domina ogni uno potra fare qucHo, che Ji piacera cioc
piu lnnghiJe piu brcui.
Sommita
Lacintura.
n belico.
Il lino delle carde.
Sotto'l vetricdlo di
fuora.
Di dentro.
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Monte del piede.
Sotto'l ralone di fuo
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Sommiti
Nafo.
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Cauita delta gola.
J-----i¡--+-~-- Petto.
f-~-fI~-PapiUe .
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"¡-':::'-Io-~-~- Cintura.
Belico.
Sino delle carde.
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,I,.l~-'¡"'--f----- Amero.
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Vi fono-altre varietadi di cubi, per cagione de i quali ti ritmua diuetlid de limili c:tpi,
nelle fJcci e. Prihla fe tu farai la fuperfic~e fupcriore de 1cubo quadrata > & allargata, lOrro
poi tu De ¡eui tanto della fuperficie guadrata quamo la luperiore Cara piu larga. Et quefio
ifteíIo ancora tu potrai volg<:re al'infu , talche q uanto'! cubo [ara fotto piu grande,tamo
piu íl:retco fia difopra)le quai cofe ordinate c06, 6. deono farli dentro le linee con ¡'aiutto
del Deligente)& dipoi i debiti contorni. Et coíi ne rifultera una tefta di faccia larga difo-
pra,& di fotro di faeda fireua,l'altradifopra firctta,& di fotto larga.L'ufó dclla qual ragi~
ne puo fcruire per tuno'! carpo, 6. come noihabbiamo dctto)che'lcubo variato in dUOI
modi ci(}(~ oella fuperficie difopra,& difotto fa diuerfe facie,coli ancora di qua,& di la cio
edalla defira,& finiílra e1fcndo mutata la fuperficie ti f;lnno diuerfe faccie.Percioche fe la
priml cioe queIla,ch'ealla parte deUra li allarga, quella,ch'¿ di dietro, doe alJafinifira ~
firinga.Ec fe quella 6. firinge,quella fi allarghi.Et le linee, delle partí con I'aiutto del Deh-
gente,& de i contorní fiano formare oel cubo)conuenicmemellte, la f.1ccia del primo mo
do lÍufciífe ne11aft'onte piu grande,&: di dietro piu firetta,la [aeda del [ecolldo modo di~
nanzi pill firetra,& di dietropiu larga, le quai cofe tune oe i feguemi eíTem pi (j poffono
vedcre.Ma per quefte ragion~ tu potrai,o difopra fminuire la quadrawra del cubo,ouero
di fotto quaG ragliarla via,comeooi habbiamo fat~o oe i dlempi.
Vi evn'altra ragione ) & via da variare le leHe, la quale € qudla fe tu farai vn rombo
cubico con dui angcli oppoíti aquefti, & l"altridui oppoíH. OtluG, i1 che fi potra farein
dui modi. Prima che gli angoli acuti liano liruati aUa fronre, & al giro de i cartlli ,& li
onufialla pane di dimoddcapo)& al mento ,,1 íccondo mEldo e 'tolgendofi queno al
contrario,
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Le varictadi delle uile poCte difopra fono tutte venute dalla varieta de j rubi ,&. fono
ditferemi della principaJe per dIere mutate tutre le parti cOlll'aiuto del Deligente" In
quello> che fegue dimoílreremo altre varietadi (Jet cubo deJl"ifielfo capo principale, il
q uale (cfii 11 m<.:ddimo ) ma fia diuerfa la politura ddle parti;(jmouendo da11uog~ fuo le
linee
<pefio fiudio li affaticano con diligentia,& indufina. Tu defcriuerai linee rene per qucl.
la faccia~ch~ ru vorrai Cpieg ...re)fr~ le quali Ji formi la faccia accommodata,& r.efpoqdel!te
alta fIJa voluQt3. Habbi:::mo-detto dreopm, cho per lo mouimenco delle'linee trauerCaH, íi
fanno gli iore-rualh ~ilJCrli, d'onde fe faral quene vicine,ndlequali quetto. 3ccaCcQi allc par-
ti effe diu-entano piu brettj,fe phi diflante,t~ pard di ql.lefre dQu{'ntano r aJoró piu lunghe,
~ellepoi,che neWvno,& nell'altro modo faranno fatte pretfo te perpetJdicolari vi daran
nodifferen.z! nc:I1a fa-eeia il'll'l'ófifo di gradl~l& di magrezza. Ma colui,chepigl'iera nel:
le mani quefia cofa I'erl'rauarla,penfara,che m\uationt,&qbame la naTUra della coíaper':
metta. Tal" 6a l'effempio di q1le(le ifieffe cofe,(! propOl'lga iI capo principaIe, che noi hab-
biamo propofio nel primo libro,& nel primo. luogo fi lafdno turre le linte perpendicolari
ncl modo,che iui fo.no,le trauerfali farai coli,chele tre linee K. L. M. li.lno difiribuite fra
l.N.in quatro vguali fp:lci,ne i quali fianQ rinchiufi le parti principal ¡.Dipa i (0'1 beneficio
<iel Deligente vi rimetterai diligentemente le alrr~ linee croe O.L. P.~R. S. Quella fo.r-
ma mi epal fa riufcire polit" per l~ fua e~llalit~ )Ia quale habbiamo fpiegara qua fotto in
,Profilo,& jn diritura •
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dpale fi rifiringa,& di dietro fia11arghi,& quefio proportionatamente) cio e, chequanto
fi leuaaU'uno fia~giongaalfaltroJTaledeueeffere la via delm.odo contrarioancora,que
fioe la parte dinaozi fare piu larga) &]a parte di dietro píu firerra ~&jn quefii quadrjla~
teri variati in gueO:a guifaeífendo difiribuite rettamente tutte le parti, come G. deue tu
fo¡:merai tali (accie,quali tU vedi fatte in iC,urzo,come dcuono,i [ottopoili eífempi •
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& la M.e abbaffiua. ¿ alzataJ & la k. abbalfa.ta.
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OItre qlJell:i de~ti moti diquefie tre linee K. L.M.& quefie due la prima,che Jo fpado
piit alto fra I.K.Ga altiffimo,ma il proffimo fea :K,L.fia meno al[O,& meno ancora il {egué
te fra la L.M.& meno ancora i1 piu baífo era M, N. neIl'altra quefie medeúme fi volgono
al contr~rio)ma cOlluenientemente,cornc Ji vede ce glietIempi)qui [otto •
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Rdht,che Aoi parliamo della mUtatlonedeIle faccic,chefono poíle a drinura, tna ti veg
gono didiecl'o,& delle loro varietadi,ma perche vno folo modo vi eda rrasferire le linee
trauerfali neUe figure polle in Cchiena dalle figure io profilo cioe con \'aimto del trasfe.
fente .pero farebbe [ouerchio,c'hora parlaffimo delIa varietade delle linee trauerfali Colo
daremo quefto auifo, che le linee tral.le,rfali ti poífono fare obliche ancora nella faeda.
ch~.G veJe di dietro,& quel1:o li puo fare.& in tutre, & in parte. Percioche le faccie li fa·
raono torte nel modo, che auuiene quando (i alza vn lato del cubo. & 1°a1tro (i abba1fa.
Tra,ttiamo dunque delle linee,perpendicolari,le quali notandofi fra i la ti {\. B. con quefie
lettere 1. G. C. D. E. F. K. recondo la nofira dottrina, & ddignando le partí principali.
come la fmote gli occhi,il,nafo,le orecchie,la !:lOcca, il memo ti deue Capere , che ciafche-
duna di loro Li puo muouere dalluogoj[uQ,O tutre,infieme,o parte di quclle,talche quan-
ro piu lontano farann9 fra laro,taoto maggiore fara la larghezza delle parti,& quanro fa~
ranno I{iu vicine, tanto minore faraquelIa parte, ti defcriuono ancora in modo tale ,che
<Juafi.cQnc~II;rono inueme difopra,& al contrario diCoeto li aUonranano l'una dall'altra •
Si defcriuono ancora piegate,& aUnora ceífano di cadcre, perpendicolarmeote,ma di.
uent¡1.!}O,O eQrue,o abliche. Nella figura e[preífa tu vederai per quefia via , che la frome
fi allargl~o fi riHringe~il ,he auuiene a gli occhi, ancora i quali Gfanno, & maggiori,& mi
nori fEcondo, che maggiQri,o minori Ii fanno i ruoi fpaci, fi porranno ancora detigllare
Íl1egllaltnenre fi di grandezz3,come di luogo gti occhi,le palpebre,i fopracígli • Tu vede·
rai ancor<l. in uno allargarli,in vn'altro rcllringerfi doe difopra,o diíotto,e dirirto,& incor
uato,& rotondo,& acuto', co10nnaro, o nodoro, & in queIla parte,Cotto la quale fono le
na! id (tretto,eífendo l'ifielfe narici grandi, ouero al contrario fopra le narici difiefo etfen-
do l'i aeffe nadci riílrette,il medeumo {j puo dire della larghezza,& firettezza della bocea
del menro,& deHe malfelle, & il medclim0 di tune qudle parri. che di ro pra fi firingono,
& difotto (i allargano,ouero al contrario. In q udl:o modo dí ineguale di!iributione fi fan
no le faccie gobbe,dtll:orte, & diuerfe, a aliene in molti modi,come fétrebbe con la bocea
ftretta,o fparfa,coi labri corui,groíJi,piccioJí,grandi, & ancora ineguali,con le ma{felle di-
fiere rifirettc,acure,otrufc,con la gionturaappareme, o 110, illettore ítudiofo douera con
l'.:ftJerienza iouefiigare diligentemente tutre quefie cofe. Di onde ne cauera molee cofe
mirabili,che fono nafco!l:e forto quefie.Quell:a cerco ecofa cerriffima,che coloro, che in-
renderaooo la brunezza, & deformita facilmente intendera , che cofa egli deue fchiuare
ntll'opera incominciata per bellezza,& quamo aleuno piu Il diCcoll:eea dalla brucezza,tan
ro piu fi. auuicinera alla bellezza. Et colui, a chi {aranno manifefie quefie ca fe , chiarifli-
mamente intendera la differenza di due cofe fra loro, & perche ragione , & quefio non
folo nelle pitture accade, ma in quelle ,opere ancora, che fi fanno, co'l íCarpello, le
<¡ uai cofe, fe aleuno vorra fperimentare fenza quefia c0gni tione , quant unque egli
poífa fp~egare quakhe cofa concordante, & uguale: nondimeno q llefto [ara fano a cafo
non con arte.
Hora ritorniamo apropoíito,alrramenre appare il capo pofio fopra'l eolIo lungo, e lo
tile.altrameme fopra'¡ curro,c gro(fo.Olcre accio lÍ deono auercire. i Iineamentl dclla fae-
cia,i quali in alcuni fono gládi)e pieni di occhi,di nafo,di memo,in alcuni fottili,S: breui:
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Di dentro.
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k-.....-~""---Nafo.
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(----Perto. '
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~inedel petto.
Cintura.
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t----Sino delle cafcia • Q
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¡ - - - Olfo delta
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Sono" venere.
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Sopra'l genocehio
1-----. difuora. _-----\
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Sano difilora. •
I-----Sotto'l ventricello
- difuora.
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Sommiti
SopracigIí.
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1'-'----Sómita
Mento.
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-¡:---SoCto le mameIle. ----1 ;
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l---Sotto le natiche.
flauendo
do co'l numero.í.. dipoi co'13. 4. S. & coo gli alcri. ~lefia dunquefara vna lineadell'al-
[ezza d·ftjnra dinouo /ignara A. 1 .1a quale deui proponeredopia runa per l'effigie in pro-
filo ralera per l'efl1gie a diricura,li come habbiamo detto fpeffe volte ~ che fi deue fare. El:
cc>li tu t1reraílc fue trauerfali p::r tutti i pumi delle diftíntioni. Hora haucndo rÍLrouato
le partí dell'altezz~ reOa,che tu ricerchi la larghczza, & la grofsezza, la quale tU deui fare
co'la- tltrQ del Deligeoce della linea mobile di quello,il cui vfo eda tutte duc le partí aedo
che ti pofsano defignare conucniencemente dlfopra. & di[otto in q llefia guifa ,
p¡ ima Gtiri vna línea trauerrale)i cui fioi liano notad con L. A. A. nel mezo di quella
farai ,ádere pcrpendicolarmente vo alcra linea, & quefia lia notara difopra con la G. &
~ 3 difon:o
Somlllita
~()mmiti ,te. c. po •
G:ro de i capClll.
Fron+e.
Sopracigli.
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MiforIJ delfimagine di h~mD deflrltt4 ntlf"Pltlm(J~'~ IiSr,.
50mmit~ del c~po.
Guo de l C3pcj.i.
Fronte.
Sopracigli.
Nafa.
Mento. -.;,-----lE
Sommit:t dcllc ipalle
Homeri.
C:¡uit.i deIla gola.
Petto •
.I\(ceIlc.
P3pilIe.
Sotto le mamellt>;
Sotto'l petto,
----l~-Io
Cintur3.
---\..-11"
Vmbilico •
Sino d ella cofcía.
i-::'::::::±l=!¡t
Sommid delLi cofds - ~
Sopra'l genocchio.
A mezo'l genocchio;
Sotto'l genoccruo.
Sotto'l ventricello e-
Jletiore.
Sotto l'interio.c.
Monte deI'p;ede.
Sommita del ralone
di [uori.
P~nta del p;cdc.
Ti
I
Q..+
Sommita.lel (~P()'
G,ro de i capc1b.
FroDtc:.
Sopracigli •
Nao.
Mento.
~ommi[i delle (palié
Homerj.
el uira delb gola.
P~tto.
AtedIa •
P~pille •
S orto le m3melle.
iOlldo dello aOllueo.
Vmbilico.
,smo della cofi:ia •
JlftremitA
~he.
del~llati ·::~:;;;.:----:::i"';=====1W-------"""-------------------J
..
l
$ouo'l ventticello di
fuori. ..
Pi dentro.
\ ~ 8 N.
. \ ----- ~-----.
::~~f==~i====':!p'~~==Sommita
Giro de. i delcapo'========~n~:::;::==:::::
capelli. _ _ _ _ _ _ _~/
.r--'¡:;---Fronte.
-Sopracigii.-
~--Na(O",
Mento.
1=====Sómitaddlefpane.=======~
~_ _ Sopralioffi d'lIe fp._-_ _-,"
Cauita della gola.
T--- Peno. ----
' r - - AfceUe.
Papille.
'-+-- Saeta le mamelle ~
\--- Sotto'l perto. -----
1--- Cintura.
Belico.
SiDo deUe cofde. 1
I
. Satto le natiche •
-----4
D
J---Solcodelle corde. ,,_.
.
1---- A mezo ]'¡íle1fo. 'cj t1
1----S0tto l'iftelfo •
1_ _ _ _ 50tto'l ventriceIlo========\
difuora. -
l>idcacro.
Sommira
~==#D====::;,¡-,~~~~=Sommitadel capo.
~_","-_)I¡olie i ,apelu.· (, "~
~rQnte.
. 1 - _ - :iopracigli. 'i§i. I~
Nafa.
¡-:;. ..--........ \fento .
"rA-X }..,
~
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-Cir itura . I I \~
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~-Belltco.
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OJi deIle cafde.
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Sopra'} genoccbio.
1- --- A Wezo l'ifietfo.
\ \j ¡!JII
I - - - -_ _ Sottorw:etfo.
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1------- Sorto'} ventricdlo I
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© Biblioteca Nacional de España
DEI e o RP 1 H V M A NI, -LIB. 111. t 02.
la, elle dall'altro ) & anco fpiegata con la mano, laquale li dimofira "ancora, perche íia
cofi con ouimi ragioni.Non pero cofluÍ fara gionto a tale perfettione, che non fe ne pof-
fa rítrouare una píu pet fetta. Percioche queRa non fi puó ritrouare nelle humane for-
2e _ La mente ¿iuioa la conofc~. laqua.Ie fola puo ammaefirare l'humana mente di
ftmile fcienza • Percioche q uefia ela regola dclla uerirade ,quale fia la forma, & quale
:6a la miCura be1ltffima. e conuenientiffima, alla quale non molte cofe e necdfarie, che
cóuengono ma una cena fula particolare, Molté cofe nondimeno • e diuerfe occorrono
a glibuOInini, che uanno ricercando le pard belle in molti modi ~ a' quali nondimenofe
gli rappreremano píu tofio le cofe bruue in ogní Illogo. Ne io rirrouo aja., con laquale
io poífa dimofirare in queíl:i nofiri tami errori ,. q uale tia la uera • e perfena bellczza,non
de!iderando io piu cofa alcuna, Ieuata uÍa d"Ue opere de' nofiti huomini) la rozezza, &.
. bruttezza ,fe pero c/li a bel (ludio non lJogliono feguir queHa, &. io potendo in quefio
poffo effere dI aiuto a gli nQomini COn per farlo con ogni fiudio, e diligenza.
Hora ritorno aquel giudlcio de gli huomini,del quaJe jo parlaua, iqualí fe uederanno
bna imagine,c'hora li pl3ccia, pocodipoi ne rirrouano uo'ah::ra,ch'antepongono alla pri-
ma • Ora quell' artefice e lodato meritamente, ilquale poífa fare una figura lodara
¿al giudicio di ciaRheduno ,al fare laqual coCa, fi ricerca molta prattl¡:a, ~ Cperienza.
Ne puo accadere a queno cofa aleuna migliore a quefio fine, c'hauerc ,hiuro nell'animo
il modo della ueritade, per ¡ntendere la mirura retta, & accommodata-al filo propofito,
laquate bifogna,che fia filia. e femplice. Ora fe aleuno fJra profeait>ne .di h~uere qudla
fara una grande imprera, fe lo monrera , ilehe a me pare quaG impQtlibilc:'111 <t uene tene-
bre. N·)ndim eno quen'opera, che fara rpiegata, e confirmara con ngione geometrica ,
J'ata cmo fenza aleuna Jeprenúone. Pcrcioche non fe gli pmra ~ontradire~' fe hmi ti,
.uerirano quena artefice )come diuino • Et la dechiaratione di queno, éc[tO' rora giocon
da da udire, ma malta píu gioconda farail uederla. Vira furre aleuno, perchedunque
debbo io affatticarmi in quefia fcientia,oue non ui ¿ rperanza di poten! (Qofeguire la per-
fettione ( Quefia farebbe cofa inhumana, ne farebbe cofa conuenitnte. che ellendofi
propofti i beni,&" i mati non fi affatticaffimo per confi'guire il meglio,íluamunque ci fuI;
fe negaro l' ottimo. Et accioche noi LUofiramo in aleuna effigie, che cofa tia iI mt'glio, li.
deue fare prima, che fi ricerchi la mifura cena, & eonueniente di tutte le parti, laqualc!
conftimita col ordine fuo. &" modo,tutte le partí casi piccioli,come gr¡mdi deono dÚ!re
polite con grande cura,e diligenza, & uedere fe noi poffiamo rirrouare in uerita quakhe
bellezza, & anclare uicini al bíáco del berfaglio. Ora dTcndo il carpo humano,colllc ha1>
biamo d erto compoHo di molte parti, cia!cheduna, dellequali ha la mifLlra della Cua rer-
titUdine, (j sforzeremo d'mtendere. qua1 cofa fia contraria a quena mifnra, accioche ne
:fia conceffo piu [aeilmenre rehinarlo • & aceoflarfi piu uicino,che tia poffibile, alla natu.
rale confiitmione ) allaquale dobbiamo eami nare per la uía diritra con turre le nofire for
2'.c,accioche noi [acdamo l'opera con arte,& per deeorodcgua di uederfi:le quai coCe tue
le ricercano non mediocre cura, ne uolgare attentione. Percioehe prima fe aleuno auer
tira quella defcrittione feparara della faccía ne i capi, c' habbiamo fpiegata difopra ritro-
uera cerro una mirabile fottigliezza di linee coruc,c rene, & o'alrre notationi,che non a
poffono deferi uerc con la riga.& inrendera, che l'huomo fonacchiofo non pu o ridurre a
perfettione quelle rotunditadi dclla frome,delle guancie, ¿el naCQ, de gli occhi, dclla
bOC(3 ,dd mento, oe quelle eleuationi,come rnonricelli. ne quelle uallene, non douen·
doG laCciare parte alcuna ,quamunque mínima, laquale non Ga rrattara con diligentiffi-
ma cura. Ne deue ufare minore dlligenda nel formare j particolari, che nella compofi ..
lÍone di tutti inueme. Seguira il collo, ilquale deue corrifpondere al capo. in modo ta-
le, che non fia brutto, ne per la breuita , ne per la larghezza , ne per la grofsezza, ne per
la fottilita; & eoll fu cceffiuamcnte fi deue uedcre ,chenellc linee del petro ,del uentre,
dt!la fi.hena ,ddle naticbe,deJle gambe,de i piedi,áei btacci,& de!le mani.fiano fatte tut·
te le eofe diligend,& difiimaméce. Le quai eofe có ogni fua minutiílima parte, fi deono fa
re compitjllime con ogni dilígenz3. Ne (i dcono udire coloro, iqllali dicono, che 'luan
.do eLft hanno prFfIia non fogliono trarenerG moleo nelle fue opere,il:che non fi dcue con
'c~d('re fe non quando l'ifielsa cofa, Ollero il deGo di quelli,che chiedono non comporta
che 1i dimori in quella. Laqu.:lI cofa fe alle uolre occorre , fi deue alIhora concedere
.qualche cofa aIla prefcia.) fe pero in quefia Gfia(eru2ta la uera l"agione) & fe in quellafi
. uedc
AC
Tralle~rato poi e que!Io, che rara tate) 6a la linea A.'B.&
e D. vnadeIleq~Ii úapofl:a ropra l'ah:rain modo tale, che
pai.1no vna fola". Dipoi fia uotató in mezo di quelle i1 pumo
E.& gipnte infieme inqucllo ti picghino co!i, chedifopra, e
di rotto GaIlarghino l'\-ma dalraltra.
R 3 Moffo
.D
. gAC
M otro di Juogo ¡ntendo jo quando Que linee pofie l'uDa [opra l'al-
e
tra in modo tale,che paioDo una foJa,foífero coft feparate,che runa no11
toccaífe l'altra ,laqual ~o[a accade in mol ti modi. Percioche li puó fa-
re nelle linee pareUele jn ogni parte, in una oblira.& mole e linee corue
feparandole,co{l1e ad ogniuno pare, L'cífempio di quefro babbiamo
pofio neUe linee. 1\ B. D.e
B In" :BJ) B D
, eatalll' 8
n"
Hora ti deue tapere, che li come c¡uefre cofe ti mofrrano oelle linee,coli occorrono lid
la fuperficie piana,& ne' cOI'pi molli,iguali intcndiamo cíft-re Jargi, & groffi, Percio(be
quefii fogliono,come le linee comprefe da queJli piegarfi, eGáe t'oruati, uoltati, Ihtrigad
inlieme) drizati ,ritorri, & motli di luogo oue erano. In che modo poi fe uGnoneU'hu-
manocorpo l'inligoeremo di parte in parte in guello, che ft'gue. ,
QEelli cl,e Del primo 1.uogo'9abbiamo derto pitgato,ha luogo nelle gióture de'mébri,
PerclOche io quelle fi piegan<fí 'll1effibri,i9llali noodimeno deono rerenere 'la rua rettitu-
ame, perche uolendo pkgare gl'offi, fi fpezz~radóo. Per' Ia'qóal cofa habbiarno djmo~
firaro,quefto delle lineeitronche,lequali in c'erte ·pumi fonó congiorite infieme,& foiTero
delle particelle rette •
NeI fc:cando luogo fi coruarano nel corpo humano i nerui,& la carne.Percioche quan.
do il corpo li piega oe i latí, odinanzi,ocl in dierro,i nerui,&la carne1 fi fanno corui,talche
in un luogo (i facda alquanto caua,odl'alrro conudra.
Nel terzo Juogo ,d ice ffim o de i rnembri) uoltato, quando'oI corpo fi uolta, oi bracci
o piedip fiftdlo iianéó)& fir.¡¡lmente la maggior parte de gli altri membti, che fono nel
carpo.
Ncl.quarto Iuogo di"cmmo intrigato,o intorchiato ilche fuole accadere nc i nerui, &e .
pella carne, rrel uolgerG del corpo,quando le parti molli delcorpo li torcono iofieme,co-
me nel CQUo,nel tonco,nd btacció)& nel pieqe. -
Nel guíhto ¡llogo n~tai nel corpo la dlrettione,& ifl;'iegnmenio, I'una deIlequali aífotri
glia l'altra ingroífa.l'efsempi o ,dcllaqual cora fia tale. Se tu allonghttai il braccio in modo
che fi faecia Wdto,i netui fi dirlzano,& aCotti gliano la carne lnlungbczza, ma fe lo tircrai
a te io modo iaI(, che fta picga~o la carne aucora li piega)& ti fa {pefsa)ilche auicne ndIe
altri parri áncora"
VltÍmamc:ntc diciamo, ud carpo una parre mouerli dall'ahra, quando quafi reparare
l'una Ii aU'Jotana dall'altra-, fi nei lati,come inanzi,od indictro , Parimemi ndle coruatio
ni,& pieg~mentj,le cami fi mouono,& quafi da fe freíSe Gpanono dl fuora,di dentro,oue
ro nd lato"
Ora quefl:e.fei differenze potrono accafeare tutre nel moto del corpo , in modo tale ,
che li di ca ,ch~ li piegana, Guoltaoo,& fi feparino i membri,fra guefl:o mezo la carne, &;
r<iltre partí mon¡ (j facciano come, s'intricano in(iullc, Útorcol1o)& fi ueggol1o le partí na
[uralmente tra loro fpiogerfi.
Da quefie c6fe dunque,che fono fiate dimofirate potril ogniuoo fa re le fue imagini, in
qllello a[to,c~e eglí uami,& che l'ifiefsa cofa paren! richiedel'e. Ma G deue guardare di
non partirii da quelli gdli,che fono nawrali. Percioche egli e necefsario, che i gefii, che
fono ~fJrzaci,liaoo brutti. 111 quefta luogo ancora fi fchiuenl iI troppo, & [roppo poco.
Per Iiq ual! encce{\ario 1<J¡e l'imagine fia a furiofa, o fonnolema,ikhe Ha maIe. Se per ca-
f() il <uo dtlegno nó fara di flrlo,in quefio,od in que! modo.Si deue anco fapere,che que-
ito 11 deue fermare oc' rorpi hllmani,~i dí malchi, ,ome di femine, ~ pelle imagini dclle
beítie,corne di cau:111i,&~e gli altri animali. -
Si deue ~lrre aedo faper-:)che f¡maglOi dercritte difopra,che nei piegamemidi turre le
parti no ricégono ugt:la!e mifura,nedi larghena, ne di grofsezza. Pcrciocbe nc1 moro ad
una parte,pare quali panirli una parte dell.o fpacia,& aggiungerli all'alrra, & cofi nafc«
ncU' opera mut:ltío ne)la quale acciodlc {íafana bene,deono Ji fiudiofi di quefie ro[e affa
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Ora aedo. che la nofira dottrina de i piegamemi lia intera piu chiaramente, &quali
riufciícano da que!le imagini. prono pero hora l'imagine'princípale virile lunga di [eCte te
fie, la quale G voglia piegare in q uelle parti,nelle q uali ecc>nuenieme piegarc:. Prendali
dunque la fJccia dereritra in profiJo,che guarda in giu,& fi metra nel tronco dcÚ>jmagine
fatta m dirittura,& q uefla parera,che guardi nel fuo lato Gni!lro, & la faccia in maeftadé.
che guarda in giiI Gmetra al tronco della figura io pro610. Percioche l'lmagine prlOcipale
douera eifere prep.arata in duoi modi: Dipoi la piegherai fopra i lumbi neI Gni!lro fianco,
& la (palla deUra patera piu alta della dcfira. OJtre aedo la piegherai per la [pina della .
fchiena in aleune linee rrauerfali,accioche'l corpo non fia inclinara in una linea retea: ~ il
{¡niftto btacóo li dirizzi coG,ehe paia slongarG.Sotto i lumbi piegheraj la cofcia alquanto'
vel fihiflro lato, & 11 piede liniflro formerai ti ,che corrifponda alla tefia, & paia fermarli
fopra quello,il defiro lia drizzato fi "che fi allunghi alquanro nellaro deftro ,& piegherai
la gamba fotro '¡ genocchio ritirandola in<licero alquanto talche , in queila parte paia fer-
madi fopra i diti.
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H(}r3 hauendo delignata ;n quefia guifa I'imagine in maefiade,fi deue poi aceommoda
re quella, ch'¿ fatta in profilo, transferendo tutre le linee rrauerfali co'l beneficio del
rra~fer('nte,per le quai linee {j veggano chiaramente i luoghi di tutte le parti,per le quali
di nouo li (nieghi la forma conuenieme.
11 medelimo tu deui fare nel piegamento dell'imagine deIla donna accommodata al fu
periore
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01'3 eífcndo cofi vol tato ilquadrato dj¡opra, che li angoli liana allontanati fra loro lo
:[ludiofo di quefle cofe li alfatichera per intédere il modo d'jnclinarli,accioche i fiáchi tia
no inclinati,& dipoi metta lo fiudio per ridu¡ Ji in i[¡;:mzo.Ora perche quefli angolifi veg
gano in quem fcurzi, li mertano aleune lettere alla fupn ficie fuperíore del quadrato fu-
periore,le quali fiano quefie E. F. G. H. come fono fiare le ¡nferiod A. B. C. D.le quai
cofe fe farai bene, oe riufcira. voa figura tale,qllale efiara fpiegata da noi qui fotto con li~
nee rene per la variatione nel ifcU1ZO,le quali {i fogliono trasferirc co'l aiuuo del Traf-
fcrente.
Dipoi hauendo vol tato ilquadrato difi.)pr31COme habbiamo dimo!l:rato,in duoi modi,
& i ndinato verro'l Jato, ti deue tentare la terza via d 'inclinare verro '1 quadrato fuperiore,
jI punto.O, jI quale noi faccffimo vd mczzo,douera fempre re fiare irnmobile, fe qualch~
vfo neee/rario non lo moucr3,cofi volreraffi que! guadrato nc! lato , ~ ¡nfieme innauzl
¿'onde oe riufcÍra lo fcurzo ('0'1 aiutto del trasfcreme, &, [ara la figura tale,qualehabbía~
IDO dimofiraco nel foggetto clIempio,
Ora
. Ora Ci come per la floA:ra fuperiore dottrina hauendo pofii i ruperiori quadrati funo fo
pra l'altro,li ha poturo inrendere la via di volgere e di piegare innanzi, indierro, & nel la.
to,coli d ("u di fapere,che li d(:ue vfare, e trattare jI quad rato inferiore , & ti come dfendo.
J'UAO filfo fopra l'altro ti puo mouere l'uno de duoi, coft tu potrai mouerli,ambidlloi nel
mndo,che l'uCo, 8c la cofa ricerchera,la qual cofa poi, che aleuno bauerll defcrino,parera
vn mi rabile mouimenrode i la ti de gli angoli delle fuperfide oe gIi itlt'lli corpi, che fian.
no in piedi.& neUi [curzati ancora, come-fi puo vedere:percio che in aleun; luogbj i cor-
pí quau imrano ¡'uno neU'altro,& in altri pajooo feparadi, le quai cofe quando auengo-
no ne i corpi molli ft veggono , & djri rrioni,& torcimenti al contrario. Donde ne viene,
che ql.lello,che fi teua ad una parte fi dia aU'altra,talche liano compite quelle parti,le q ua~
Ji tu penli e{[ere fminuitc •
Olere aedo tu deui fapcre,che li puo vfareíimile ragiont' e via,c'habbi;tmo dimollrato
per piegare,e volcare odIe rene linee, oe i corpi roolli ancora con liMe,lad, & fuperfide
come uel modo,che ad ogniuoQ pare, la qual cofa 2cciochf' fia ir'!teCa Qui fotto mertere-.
mo l¡:.coruature delle piegature fuperiori,& de i volgimenti)p:: qudlo faremo ne i lati,&
fuper6de~acdó che per quena vía gli fiudiofi inrendano.
T,. Ora eífendo
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Doppo queRo mi piace ricercare quale lia la diuertita de gti afperti di quefti tronca.
mentí quando non Garanno piu diritti neHe fue Cuperficie q uadrangolari,ma fono mo(fe
da quena dirittura. Per dcchiarar le quai cofe li proponga Ulúífempio,il qualc fia que!
troncamento,il quale occorre fra le mamelIe,& la cimura. ~efio ifieífo quadrangolo pri
ma íi metta nella linea recta trauerCale dcHa forma oblica, o in profilo,& noterai gli ango
Ji difopra, poi che li hauerai troncati dalle mamelle , con lettere oella parre dinanzi con
A.B. di dimo con C. D.oue poi fara tagliaro delta cintura noterai dinanzi con l.2.di die
no con 3. 4.D.i qui metterai forro lo [{Jo [curzo notato parimemi con llmilj lettere,e nu-
meri,aacioche em habbiano fra loro corrifpondenza. Dipoi iJ quaclr¡mgolo dcIJa forma
in profilo pollo fopra la linea trallerfale íi pieghi innanzi per ti frgni della fpina,& a que-
fio ancora fia paGo [otto iI [UD fcurZQ) & fiano notad tutti gli angoli con le fue lettere, e
numeri) & cofi queno corpo pendence innanzi rÍceucra nouo [curzo. Deui poi quefiQ
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~11.:m,
Hora hallendo'noi mafiraca q uella via co '1 elFempio di vna parte grande propofia del
la effigie humana doe di q uella paree la q uale ¿ fra le mameUe,& la cinrura,di ande li por
Ca intendere per wtte,che llanno riporare fopra fe fieffe,cbe cofa ti doueífe fa re. variádo~
filo flato dalla linea retta, hora feguiró la medetima via oel piegare per ordine tutee le
parti inchiufe oei quadrangoli~ ilcui fiato mereremo come ci parera, & il variaremo) la-
fc;iando ad 0gniuno liberta di fare quel1o,che Ji parera .I!t fe fin hora habbiamo fpicgato
Iler l'adíetro cofa aleuna,la guale pertenga a quefio,lo replicheremo VO alcra volea. Ora
(comehabhiamb diCopra auifaeo vn'altra volea )ftl bifogno in que11:a parte ancora vfar eii1i
genza,elfenda alcra la forma di turte le partÍ motrc he i fuoi quadrangoli,di quelIo ch'era-
no oe i dilegni di quelle, che fianno in piedí, e fono tirare in ifcurzo. Ora prima fi fUole
piegare qualche parte iónanzi,od indiecro.dipoi volgerti ndIato,&: p0j piegarti parimen
ti nellato ,le quai cofe fi fogliono cauare bene da qud1:a via. Quallto poi che in quello,
che fe~l1e fi ritoouera qualche cofa. di quelle, che fono fiate dette difopra. fi deuc fapereJ
che Cto e(lato fatto per necel1itade,accioche la feguenre dottrina li concordalfe con l:an-
tecedenre. Vn pezzo anco ho penrara di contenrarmi di un folo elfempio,ma dipoj ho du
bitato,che da ql1ello non fi potetrero intendcre queIle co[e,che feguono. Proponer~ io
dunquenel principio la prima parte deU'imagine)cioe il qlladrangolo del capo al tramito
dd quale fa rano o íimiH ancora i tratead deU' altre parti •Si notano prima gli angoli fupe-
'riori con quatro lattere A.B. C. D. Gli inferiori coi dúmed 1.2.. J .-4. talche l'A corrirpon ..
da aU' ..l. D. al~. c. a13. D. al4> DipoiJIlirande la faccia in profiJo queIla ~auata dalla Ji
nea deIl'alteZla l'inclino inn~zi.accioche miri in gill,quefiainclinarioneti deue fare ugual
mente donde fi conorca--quanto le par ti lunghe fúperiori fporgano in fLlQra piu delle in-
fcriod, Quefie Gano notate A.pipoi io volgo verfo di me~uefia indinatione,accioche la
faccia 6a fattadiritta, & che rigl1ardi , & dalla f(onte la vo¡tO aJq!Jamo neldefiro lato o.
Et coíi tiro lince diútte da tutti i pumí delle lettere,e numeri. Oit10i dallclctterc,e nume~
ri preffo I' A. ddra heda in profilo.cheguarda in giu ca'í aiutro cel m~feréte tito le bnce
traucrfali perqueUe tírate diritte,oue poi occorrerannpledmÍGoni faete dalle linee tira-
te dai numeri,& lettere,G deooofignare gli angoli dífopra con lettere, &. dlCorto con ou-
meri. ~1do poi io ha congiunto 1 fegni oe i fuoí latí allhora appare la faeda in maefiade
na tea da quelIa peRdente innanzi,& voltara nel fianco &l'iLl:eífa diritta,& anca iodina--
I
ra.. Erquefiaifieífanoteral1l có blettera n.olere aedo ft deue [apere quale eífa parte B.pa-
ia nel diCegno quandO\eoblica)rena~&. inclinata.Perc)oche egli ebene faperequale form<t
ricerca qualllque cofa nel di!egno ti nel corpo oblico,come nel dirieto. Horamai dunque
q uefia parte B.inclinata in turro innanzí,& voltara nel lato in quefia guifa fi faccia oblica~
riuolgerai vgualmenre quefio fcurzo volcara, accioche fia riguardanre l verfo me per.
che fi faccia hora oblica. Dipoi drizerai linee dallelettere, &. numcri di quel1:o fcurzo per
mezo del trasfereme,& ouunque pre!fo fara la faccia diritta inclinara, Pe voltata,iui tire-
rai linee trauerfali da tutti i pund de i numeri I U delle Icttere co'l craferente per quelle li-
nee tirare dirirre dallo fcurzo. Et coti oue vederai le linee fecarG,ui noterai i fegni delIe
lettere e numeri.& giongerai ¡!:tri intieme,ccoft fU hauerai la forma in ifcurzo, & diritta
di queLl:a parte,alla quale ui rnerrerai iI [egno. e, Da queili dipoi fi deue rirrouare quefia
medetima parte inclinata innanzi voltata nelfianco) & in che modo ancora fi volri nel fia.-
co,deIla ~ual cofa ne habbiamo [Oceato d¡fopra ) hora nondimcno farai in quefio modo.
Pkgherai ndla parte defirala parte dlritra B. che dif.:;pra volgeffimo nella medeuma par-
te~& hauendo larcia to a queJla co'J fuo fo tCo pafio [curzo dipoi farai qudla conueniente
alla fua pjc-gatura.Percioche bl[ogna,che fia variaracofi, che gli angoli fuperiori,A.B. C.
D. quaa cadano nellato deftro,& i lad inferiori 1.2..e ,-{ollano rifiretti come,&': i fUl'iori
A.B.&C. 0.& (jllo facciaii ¡ qll:o modo. Per mezo del tra~feréce tirerai dalle lettere A.B.
C. D.de gli angolí fuperiori, le linee perpendicolari nello [cuno) & fubito Gved era il ta-
gliaméto)& prodoétionedelle linee A.B. c.D.Pcn:he [uno dechiarare dalle linee delle let
tere tirate ncHo [curzo della p,me di[opra,Gano parimenri tirate in giu linee dai punti dei
numeri,nellc quaJi ifieífe fi vede quanto piu firetti liano fatti j lad 1 2. & 3.4. in quefio
{curzo di quelJo.ch'erano ,& coG tlI vederai q'lal piegamento fia neHo fcurzo dalla parte
¡etta A.quefia metterai il fegao. D.la qual cofa bifognera hauere manifefia,come pare nel
oblico
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v .3 Se aIcuno
DELLA SIMMETRIA
DE 1 CORPI HVMANI,
Libro QuInto.
DI M. GIO. PAOLO GA LL VCII SA LODIANO.
Q vefio fia vniuerfal precetto ai Pirtori, che dou'endo eal imitare principalmente le
eofe naturali auerti fcanó,che quelli, c'habitano nelle partí boreali,o dd fettenrrio.
ne 1onodi carne piu bianca,& di pcli piu duri di quelli, c'habitano nelle pmi meridionali
la ónde'i Tedefchi, i fízminghi , gli Inglefi, & altre nationi pofie verfo jI Polo fooo piu
biatrchi:che non fono queIli, c'habaaoo ín Candia , io Siciliá; j n Spagna,in Barbaria, nel-
l'Egitto~& altri luoghi [ají piegati a1l' Aufiro,o mezo giorno.Oltre aecio fono anco di cor
popiugrandiverfo'lPolo J che verfo·jrnc~ogiorno. lITaffoeofi parla de gli Arabi
ncll7' deIla Gieru{alemme"
Han queffi 'V"f)ce , e fimf16il flaturá. ,
Crir; fungo, enero, e negra flccia> eflura •
Quelli poi~che fono fra queiti, & quelli licuad j come ela nobilif1ima Citt~ di Venetia
tutta l'ltalía,& la Francia,& a1cri luoghi tali fono anca partecipe ddl'uno, & den'altro di
quefii efirerni,& feruano una moderara temperatura di carne,q uantunque quefia regjone
di mezo,che temperata edetta,foglia elfere coú diuerfa , (he non folo eparrecipe in uni-
tler[a1e delle quahta de gli efiremi,ma fono c06' differenri nella carne, & nella ftatura del
carpo tutri,che paiono,alrri Tedefehi,alrri di'kan ¡,aleri ae q ucfri~ne quelli:Ja onde quan-
do venero in Venetia gli Ambafeiatori GiapponeLi differo,ehe non fi marauigliauano piu
di cofa a1cuna,che delle differenze,che vedeuano ne gli huomini gel!'l talia.Percioche cf.
fi fono tutti oliuafiri,& di carpo picc;:iQli,& hanno quau le medefime fatezze ne1 bifo.De-
'ue olrre aecio auercire iI pinore,cne in tutti i paeñ) & in tutte: le fpecie,che fono le femine
di eapo>minor~ di minore faecia, & piu firetta,di eolio piu fonile" di peno piu debole, il
numero denc tOfie eminore,í fianchi,& le co[de piu carcofe ,& piu graffe de i mafchi. Há
110 parimeti gli fchinchi,& le ginocchia piu f6hili,& piu roolli,i piedi píu leggiadd , & pill
fcarmi,la fOrma di turtO'! corpo piu tollo piaceuole,e foaue,chc nobile,e generora. Deono
anco (.fftre (come bene ha derta iI Durero) ne i corpi piu,che i rnafchi picdole,& vaghe.
La quaI cofa d rapprefenra AiÍfiote!e nell'imagine delleone.& del pardt",a quello [acen·
do Gmili gli huornini,a quePo II! fernine.Percioche qudlo(dice gli)ha la bocea ¡ffoil gran-
pe la fama qlJadra:,flcg moho ripiepa di olli, nlabro difopra non eminent(',ma conuene-
llOlrncntc riuoJtO in giuío,iJ nafo piu frretto,groffo,& largo, che fortiIe)e firetto,gli oc.ehi
caropl
Del1a
qui in Veneria, vna donoa bella,& vi faccífe i capelli negri,come voleua Anacreonte Poe
ta Greco,che vn pittore faccífe la fua innamorata)come piu a bailo clircmmo,cofiui certo
farebbe ripurato pazzo,od ignorante,eífendo vniuerCale opinione, che la bellezza di vna
llonna canlilla principalmente nei capeJli biondi, ouero di colore d'oro, come vogliono i
rnoderni Poed ancora.Tenga dunque quefia vniuerfale regala iI pirtore di auertire q uale
fta l'uniuerfale apiojone de i tempi,o de11uogo,oue egli vuole fare vna don na, ouero huo
mo,od aJrra cofa bclla,[apendo pero, che in tutti i luoghi,& in tutti i tempi fu C¿mpre 10-
dato Vt:l beoe propordonaro corpo,quantuuque,non [empre ne io tutti i luoghi,i medefi
mi colori liano riputati conuenienri 3d un bd carpo. Vn'altra vniuerfale auertenza vor-
rei io,ch'aueffe il pittore,che alrra ¿ la bellezza de gli huomini ,altra la belIezza delle don..
ne,& canta differen:za efra quefia,& quella)che quello,ch'¿ laudabile nelle donne edegno
di (ommo bialimo ne gli huomini J come fa dire Hom~ro ad Hettore Contra. Paride fuo
frate110 in queHa guifJ,s'haudfe parlaro Italiano.
7)annofo Pari ancorche di {¡clleZZ4,
.I1uanzj tutti ejfiminato>& mQlt'e.
Bt poco piu dí fono.
7Jello jet certo,ma n~n hai flrtC'{r.!- ~
Nell'animo,ne mcn-vigor a/cuno.
Haueua rgli q uella bdle2Za.che conuiene,& adorna le donne,non Ji huomini. DelIa
quale parIando Arifiotele nella Cua Retorica dice,che altra ela bellezza del giouene,altra
de gli huomini dc:ll'eta coUantc:,alcra de i Vccchi. Percioche la bellc2;u) dice egli , di un
giouene
Come ft dme dipinge'te '))n huomo ¡r«condo, & ¡rato. Cap. PI.
('\ Vantutlque R§ 6ectffiírio , che l'h uomo forte {ia i racondo, non potendoli [enza ira.
'...(... condia efpugnare cofa alcuna,come vuole ii Filofofo:nondimeno nel fqrre~'mtell
de,che l'ira lia có qualche moderarione,& quello,chequi vogliamo dipingcre Iprédiamo
vn huomo taIe,chc'piu di tutti gli alrri fia incli.nato a quefia pa$oDc, talche fenza aleuna
Gagioneegli paia f~m~readj~atp ,& perche quefia elimUe a coluí, che per qualche acci.
dente e¡rato,come vuole Seneca nel2..deU'ira in quefie parole:Iracundiffimi fi)no quclJi,
'C:he per natura fono fIaui , & rubicoD di, come fogliono eífere gli altri q uando fono irati,
infleme defcriueremo runo, & altro.L' Ariofio dipinge Gradalfo Íl'ato in quena guifa.
Cofi /iornatQ. di '\:'ergogna, eel'ira,
Nfl~;¡O auampa;, e pdr, che getti foco.
Et1altroue dice ancora . -
.A t'Vltimo Ruggier Lt, Ijada tralft,
Poi che tir", anca lui fi rubicondo .
Et iI Taa:'"ln~16.ddla fua Gierufalemmc.
Onde Ji firma~ @' d'ira,& di dij)ettfJ ,
. Auampa dentro, eJilor qua! jiamma e'roJfo •
Talche 11 c01vre [;Jofo ndla heda conJiene al1'lr3condo',~& aU'iraro , & fpecialmente
ne gli occhi,come vuole Homero,il quale dipioge Achille irato inque.fiaguífa.
Hauea la mente tutta conturbata ~
Pcr tira~e gli occhi haueua come !Qi:o,
Il Taifo anc~ra nd 7.deUa Gcruralemme cofi [cr¡{fe.
bifiammad'ira ti principe le gote,
Ene gli occhi di Joco arde~e sfaui/la,
E fuor de la 'Vijiera eflono ardenti ,
Gli ¡guardt~ e infieme lo Erldor de'denti •
L' Ario!lo an¡;ora De gli occhi principalmente mene l'ira quando di=e.
Nella forma d' Atlante fe gli ajfaccia ,
folei ,eh, la femhianza ne tened..
X 3 Can quelld.
:t{natine di 'V/,i bm)mo 1di naturajh:ddC1J ~ humido , & !freía manfucto bu-
mile, dtJ¡¡I(~ tardo, r¡u;et(J~ e(forpinat(). Cap. VIl;
L 1rAC0t1d() pare in molte tafe forre,coli l'huomo,ch'e cofi freddo di cuore,cheo non
im'ái,o rariffime volee ~ dall'irainfiamtnaro~pare limileal timorofo.&: eyerameme ti
mldo,& codardo,anzi (: priuo di ogni virilita, /$e in forma dí huorno poifede vo animo di
donna,quanco a quella parte, che viene dalla fua natura lema, & pegra fono io aleuna
parte diiferenti.~elli li deono fare di carne molto biinca,morbida,& molta,di affáibuo
na grandezza,di ftatura alquanto coruo ,& i capelli Gano riuolti aU'infufo. & quefio di e
Arlftorele,altri vogliono,che tia di colore'tilquanco giallo,& anco declini -¡tI nero'; che gli
occhi liano languidi le eftremit:t del corpo fiano picciole,e deholi,le mani fsmili e lunghe,
i lumbi lunghi,& perche quefti facilmence ti vti(gognano,(I deue fare la fua figura in habi
to d'uno,che lia oppreffa da quena palTione,il che dirértlO al fuo proprio luogo, plU diffu
famentc,bafii fapere qui,che fe gli facda la tdl:a,& gli acchi cAMi verlO la terra,& perche
qucfti fianoo volantieri otio{j~& a federe,come tanno le femtl'lt,.non ecoaueniente,che'l
Piuore li aífegni alcun negocio nelle file tauole.c'nabbi" del vi~ile,acdoche fi ferua iI de-
coro della perfona~che vomi fpiegare.
Imagine d'''f)n huomo ir¡flnJato ro'i:,J, es' di grafo ingegno. Cap. IX.
Vancunque daU'imagine d'un'huomo in~egnofo ti poffa trlire quale li debba dipin-
Q gere vo huomo rozo, e{enza ingegno per ragione de i comrari nondimenh:& per
mággiore chiarezza delli fiudioG deHa pinura, & perche iI FiIofofo ita {hirto [e-
paratameme di ambiduoi cofi noi ancora [epariltamemll!,oe habbiamo voluto fcriuerc.
FacciaG duaque la carne di quell:o.o biar¡t;:J in tut[a~ o in curto nera,fia pieno di carne in
ogni fua parte,&; il ventre fpecialmente lÍa pchdente c gr.a([o l le gambe liano Iunghe, &
pre([o'l ratone liana gra([e,& groffe,& ratoflde.tutti gli ¡¡Itri (l1ébri liana breui,& quali pa
jano legari in vo faffo del1a carne,& cio princi palmenre fi [corga nel collo,che deue diere
breuiffirno,efiretto di fpalle,la frome tia rotúda)e grande, & oelle gone fia di mo1ta carne,
l'occhio
medeumo , come fanno le donne quando vogliono guarniru per v[cire di cafa. Gli angoJi
vicini a gli Ol:chi deono hauere IUolte rughe.o crefpe,il capo peda piu nelIa unifira fpall~
che nella deRra) & nelladclhaancora inalcuni:il1 queLl:omodQ rAriofio defcriue RUj-
Biero nel regno di Alcina ,
Jlfeo "tleflir deliciofo, r: moUe.
l'utt(t erad'otw~ edi Jafciut4 pie"lJ ~
Che di fld. md.n gühmeadiftta,e.d·oro)
,T eJutd Alcind con joftillauoro •
J)j riccbe gemme 'Vp /}1e.n~i40 mom1e,
Gle' difce1Jdea dalcolló in me~'J petto,
E neil'uno3 enél!ttltrd giJ. 'Vidle;
"2Jraecio l!,iraua 1?n lucido cerehiefto ..
Glt' haueá flrato 'Vn jil ti:oro flttile,
Arl1beJ'orecchi'e. in forma d'aneUetto •
E due gran perle pendeuano quina;,
Jtuai mai non be/;/;er gli arabi, ne (indio.
Humide h{~uea tinanet!atc chiome ~
rDc p/~foaui odor,che /ienoin prew,
Tutto nlgeflier" amoroj~, come
FuJfo in Valenza It ¡¿ruir dfmm aueOZtiJ ,
:JI(qn erir, in fui di fono altro"che'l nome ~
Corrottotuttn'lreflo, e piu che mezzo,
Coft R.uggitr fu ritrou~to> tant<1
Dall'eJer fuo mutd.to p~r in canto.
Diuinamente Ouidio dipinfe quefio mirarn intorno) che fanno le donne nelIa fauoIa di
falmace in quena guifa. .
S «bito ~ eh'e/La 'Vide q.uel fanciuUo ,
Dcfidero d'hauere quello rviflo,
Nonl'anda appreJfo nondimeno prima.)
.€!!!antunque s'ajfrettalJi di andarui,
eh'eUa miraJfo i "Veflimenti intorno ~
~clli tlccQnciando accommodO /4 flccia ~
Accio,che meritaJfc parer beUa.
Vergilio ancora fa dire ai Troiani da Numano ,!che non fono huoroiAAi ,ma donne, argu..
men~ando principalmente dan'habito.
1'o,:"U
'Imagille confifie. prin<;ipalmente n~Ua frontc,& ne gli occhi,come uuole tUtta Hmti
L . chita,chc nelIo fpiegare la frome dimofira quena pailione in ifcriuo,fi come nel cor
rugarla dímofiraoo il dolore, & la [euerid. Vorrei diífe Plaut. che tu parlalli meco con
ª
la frome che piu porgelfe in fuod. Et BoratjQ Meceftél~e d~~e iQui~andolo a~epa!
Spie~e:ar la [ronte ti. i Ricchi f}~1fl uolte ~
S en'{a panni darraZ'{4;, eflnza of1ro~
S atto un picciollettQ le cene pouere •
L' Ariofio poi üuole~ che la Cubica aIlegrezza partorm;¡ ndIa f~c¡a pallidezza in quattre
verIl.
PeJe la danna ilfoo amatar infrQnte- •
E difl6itagaudia jifia/orll ,
7'oi toma come for !¡tfmido¡Uole
Doppogran pioggia a l'aPtarir delfile.
1I medefimo uuole ancora, che faccia i Cottofcri~ti cffetti.
AJi flrano /}ettacola Giocondo,
Raffirena lafronte, egli occhi" l/ui[o»
E qua!in nome ¿iuentogiocondo .t
D'e!fotto. _dtlCOr~, etorno ilpian~o in rifa I
.Allegrotorna, egr4{o, erubicondo 2
Cheflmbra un cher;6in dr! par4d!fo ..
cbll Re ilfiateUoJe tuttalótfomiglid,
Ji
/)i 1al muution mcr4uiglid •
Imagine d'vn huomo diffimulatore, & d'tmttuaro miflro , & "Pi/e. Cap. X X l.
A fommá deHo fpkgare con coIori. VD diffimulatore conGfte ne gl'occhi,i quali deo-
l ___ nI:> el1eretali,che paiano ianguidi,& deboli, Tulta la figuranondimeno dee eíferedi
có ~1Clliéte arpmo,& tale,che paja mouerli incÓlláternére. L'au3ro poi dee e{fere rifirero
in tlltti i mébri,come cgh: ancora ncll'znimo,ral ch'egl1labbia la faeda piccioIa,& picdo
Jj umí i mébri, i Cjfb principalmécc dcc elfere diiferar,-da gl,;dcri,<;'habbia le mani corce.
.- , GH occhi
Imagine d'un huomo cattiuo ) & cbe nel Párlare dice cofo imperti~
nenti. Cap. X X 11.
L capo d'un huomo catiuo,& che impertinenrem. rnte parla deue effere rigido.& obli-
I co,& il colore }h!U~ fu~ .;arQe deue eUere pendente al ue,rde,& parere V~ huomo ri fue-
guato dal fonno,ouero che fi parta da tan ola ben pieno di cibí , Deue hauere quefta ima·
gíne le ore.ccbie moleo grandJ,i capelli diíleli,iLcoUo, & la ceruice languida, & debole,
la fronte dura,& a[pra , gil pechi paiano di tenebre, piccioli feechi ~ & concaui , paía ,che
andando mtd fiífo l & djdttQ~le guancie liano ftrette,& lunghe,il mento fungo, la bocea
íia a1quanro aperra, & qllali diuifa in due parti,a quefta fi deue fare la faeda tutta alquá-
~olunga, & neUa fiatura deut; efferé afquantQ coruo , habbia í1 ventre grand-e, te gambe
gro1fe. Gli articoli delle mani,& de i piedi deono eífere alquanto lunghi,& aper:ti.
Vk Oleado formare un hUOD1o forte noi dobbiamo fa.rli le calliglie .ruelce con mm;
partí ui!jne) ~ peruofe. &'. rou[culo[e : ma fe al contrario 4,uorra formare
I'imagille d'un huoQlo débole e1femmato dmido, & di pochiilimo animo íi deono fa.
re queO:e parri molli tenere) ,amofe, & fenza aleuna apparenza di nerui, o mufco·
Xi:t fe Ji faran le c;,1.l,)ig1it; fotrililliroe li rappreCentad. un huomo paurofo~ & intempe-
ral? Vogliono alcuni cbe le cauigUe groífe son le calcagna afpre, & i piedi carnoE..
le ditta breui, & grQífc le ~ambe t per lo pi¡¡liano membri di un hUOQ1() cbe impad ..
fq ~ ~ vaneg~i. .
Delia diuerjit adelle gambe rjIJeao alfe diue1ft im.rgini che uogliono
firmart. Cap. XXXII.
n Vando íi uuote formare un huomo robuno ~ & forte, .& corragiofo bifoglla
~<:Qc le gambe Gano neruofc, mufculofe) & forre) &: quelle gambe in vniuerfale
fianv..te gli huomint proprij, íi deUe femine, & de gli huomini effeminati, & molll
& tj¡nidi. & di poco animo fono legambe poli te fenzafegno di .ocrui,o rnufcoli,fegli
f;irai le gambe mofculofe, & neruofe marotile tU formerai le gam be a quelle imagini,
che {::rmuengooo ad huomini tirnidi, & luffuriofi. Perciache taH fono le gambe de
gli augelli, che tutti qudH fono di quefia natura. fe auemi che [¡a nece/fario formarcr
l'imagine di Vil h.t.iomo odiaro. intemperato, & abhomineuole fe gli deono fare lt
gambe nel me~o oltra modo groífe, ~he paiano voler crepare, co~ (i deono fare a gli
huominis.facciati cioe che non portano rifpetto ad atcuno, De li vcrgognaoo di cofa
e.lcuna. Percio cbe ti come i modefti,. & temperad fono aoco in tune le partí del cor~
P? b.¡;:ne proporcionati c~íi, o&ni fproporcione e[egno euidente di qualche parte ddl á-
IlIWO parunemc fpropowonatl,
Ll'huomo forte Gdeono fare i Itl\llbi affai beme grandi,n'ta non peró {pTopo,rtíólllá ...
A ti,groffi,&aeruoG, i qualiíi cleono fare anoora.a ~ taaciatorí~il{;h~ nc:mQ da q>ue.
1w)che i Ieoni)& i clloi,& f gatt1,ancoc3, che di Glccia fi dilett'inQ 1i hanno taii al oC1OtrartO
puili Jeono farealle~nne,& hUOlbini1'imili di wíl:utnl. alk donne,cíoe picciolh & 'car:.
nofr,& molIi.H ventre poid1'e propcio de gtihuomini,& di Í1uomini C0-raggioú,.& foni,
&. magnanimi. & ingegnoll,e queHo d\'egrande> & mezanamentc: ramofo in tal modo
pero,che in n¡funa parte fla emineflte~ o gOMO, Ji come ai paurofi ,&. deboli ~ &. rozi~ di
poco ingegno,fe gIí dellle fare ,il ventre oltrt ogoi mifura breue,&; aCciut<1t. Ad vno , che
molro beua~& mangi,& intemperaro fe.gli deue fare,&: grande~ & carnofo, & rileuato,&
molle,il quale parimenti f1 detre [are a i luffurio6. Ce.11 contrario faraí ad vna imagine il
ventre,che paía duro,& afpro,di molta, & roda carne tutto compreífó, in qoeIlo dimo-
firerai vn'aperta malignita,& fomma voltlllt<i di mangiart>,fe vonai formare l'imagine di
vn'audace,d'vn cone(e,d'vn ugace.d'vno di molro paroIe,li deui farell venere conlo fio-
maco tuteo pieno di peli •
XXXVI.
tore,il quale perqueHa cagione lia in!leme fl:upido,& ipfcn{;:¡to ~ & che non habbia
quafi alcun giudicio fi porra farli qllena p:me , ch'¿ daI befico fino forto al petto morto-
maggiore,che non edi li, fino alla gola. Percioche qudJoe que! Juogo, che comierre íI
recettacolo de i cibi, pero malllgiando malto birogncra per n(·cefura. ,che {ia grande. E
perche i tnolti cibi ingraífano.& il gralfo ingroífa J'íngegno,0i (Jui ne,viene,chc {bno !m-
co rozi,& quaú infenfati,& perche tengono pueco luogo a i fculi,!\: per lo contrario l10r
rai fare quefie parti ad vO huomo f.1ggio,& prudente deui [are ti ,che'l petto tia maggio
diquella panech'e fra'l helico,& il peno, perche glí hllomini prudenri íi contemano d~
que! cibo,(he baLla pe¡,- lupplire alla natUra, fe farai poi quello f¡)acio,ch'c da! belico alla
verga maggmre,che q udIo che dal belico,& perto rare formcrai un huomo fClDpre ama~
lato,&.di breue uita .
On efuora di prQpflÍito il raccontare alli fiudio/Í di quefia nahile arre aIcuo.;; pro-
N portioni.c'l1anno i memorifra loro non falo rifpetto aUa grapdezz3,ma riípetto a1-
la carne. PerciocAc la fperienza ne infegna quena veriti,che fe ritroueremo,un buomo
c-habbia Iafacdagralfd, &carnofa,eglihauera il ventre ancoragratfo ,&carno[o.~ l.:t
faccia magra il ventre ancora li rara comfpondenre, fe iI pieron; fara ad vna imagine i
bracci corti,corte deono le gamUe anconhli deono effere [arte.la medelima corrifi")ondé~
za deono haucre ancora j piedi,& le mani.iI (0110,& le gambe, il che deue auertire anco-
ra in quei fegni,che ncui, ú domandono,che fi veggouo in alcuni , li nelIa faccia ¡ fi nell~
altre pard del eorpo. Percioche Cc'l pirtore fara,uno di c¡uefii ncui oella fommid ddla
fromele l·ima.gine [ara nuda ne dcue fJre vu '.lItro fimile DelIa verg:r,fe preílo le ciglia i
vn'alero uel petto,fe ndle palpebre, nc dell~ fare un'ábro nel ventre fotto il belico. fe-jQ
fara [u'l nafo. oc facda vn'altro fimile {uj genitaJi , overo ndla parte manca deL petro ...
overo imorno a i membriddla gcneranone,i fegni, che foOl} nelle gU.3ode,ne mOal ano
altri tali ue i genitali,cc; oe j ¡abri li fararaocora nel braccio tra la [palla,& iJ gomito,ie. ne!.
le mani deona elfere odia verga,& geoiwl ¡ancora.' Et nella gola,íi tJcciano ancora od~
la drítta banda del petto,le qual coí<: quantunque paiano minurtr dano nondaneno.gra
tia alle cofc,& le fJO no al nacuralc: (¡mile,& íl picrore faono irnmorrale ..
a.
CDme Ji depba flre il petto , es' le /JaUe dt'uerJi druerfi imagim' •
Cap. XXXIX.
L 'petto grande,& fpacciolo) &diapP3renti mufcoH ornato (j deue fare !l gli huomipi
I
. forti, & di moleo ardirc;, 'Come habbiamo derco difopra,neU'imagíne dd cau:lllo ,od
huomo force di Vergilio,ai Timidi poi.debolí, & di aío viü fe li deue f.ue per lo .contra:-
rio picciolo firerto,& [enza akun fegno~di muli::oli,o nerui. A i cruJdi befiiali,& ten]../ al
cuca hUQlanita,o n;lifericordiali Jcue dTer fatta qudl:a parte di molta copia di carne,Ad
VD hUOIno Jafduo, & che li diletti di bere molto,fi deono parrmentí fare q udl:e partí can·
nofe,& le mamelle moleo gonficdí graífezza,{¡ facciano parímente a i forrí, & valU/ 011
le [palle grandi,&: mu[colose,come fi legge, c'hzueua Pla[On,,~ le qualifono proprie di: i
mafchi
L E braccia facre con proportionc,come ha inlignaro iI Durero nel primo, & feeondo
libro lideono accommodare a quella imagine nella guale {j vuole mofirare pronte-
za ndl'operare,fortezza,bonra,& ardire,come al contrario facendole piil cune di quefta
proporcione nel modo)che nel terzo libro infegna il Durero ti fara vna 6gura,nella guate
ti mofirera inuidia,maleuolenza,& che ti diletta di fare danno al proffimo,Se lefarai [car
me,e fottili ,dimofirerai vna cerra tenerezza di animo, &. di carpo. Se al contrario vorrai
moftntre vn rozo,e fiupido le farai le braecia groffe,& carnofe.Le mani anco íi deono fa-
re proportionad a j Cuoí corpi,& bracci:percioche a gli ingegnofi ,& valorofi huomini fi
deono fare,proportionari,come nelle proportioni ha iníignaco il Durero, $(. di carne te-
nera,& molIe,comeal coorrario ad un huomo forte, ma di poco intelletto ti deono fare
piu grandi della debita ptoportione,& afpere,le piu curte poi della debita mifura ti fanno
a gli huomini aftuti,fagaci,deboli,& poco buoni,fottilí, & difrorte fi deono fare a quelle
imagini,nelIe quali li vuple mofirare un gran maogíatore,ouero huomo,di molte paroJe
All'imagine d'un auaro rubatore,& rapace: fe gli deono fare curte.& firetrc¡1e quali eonue
nerebbono a rapprefentare vo Giuda.
A i pazzi fe gli deano fare molto curre,a i pazzi, & fcelerui inlicme curte e groíIeJe Ji
farai le mani molto curte,& i diti piu curri anco di quello, che ricercarebbero 1edette ma
ni tu raprcCemerai poi perfettamente con eiTe vn rradicore , ladro fraudolente J & in-
gannar.ore , fe Ji farai apretfo q uefii diti ~oli piccioli, che liano molto groffi tu giongerai
coi vitii detri la bcftialita,la 6erezza l'¡¡udacia,& l'inuidia.
Se U01 rai raprefenrare vn huomo vano,fiolto~ & Iegeri li deui Care le dita fottili,& pie
ciole,& q Lrclli fe oe vano col capo fempre picno di capricci,& di nouita [¡;:nza fondamen-
to ad vn huomo magro, & fcofiumato) & infleme ribaldo. & [celerato deui fare le dita
gobbe difuguali.et attrane,il che ti aecommoda a gli auari ancora.
Auertifcaíi ancora,che Homero tribuiífe:} Giunone ) a Nallficaa figliuola del Re Alci-
noo)ct alle fue damigelle i bracci bianchi)come quelli, che fiano belb.
Ouafi
"-
diente,la bella proportione del eolIo cor:fiíle in vna cena fimilimdine col colla del Leo.
ne,ciod che lia mezanamence lungo, bene fodo,&: ncruofo)& quefia conuiene a gIi hIJO..
mini magnamini allí altieri, a quelli J che namralmente fono accommodati alle difcipli.
ne,& fono di feliee Íngegno,ma illungo, & [ottile, come e quello de i Cerui , li deue tare
all'imagini,che vogliono,che mofiríno a chile ri!guarda tirnidita, debolezza, & vilti d'a.
1'limo. PJOfLlntuoLl poi,& rraditori,& fallaci,& beffatori,li mofirano queIli,c'tlaueranno
iI colla molto corto, & breue , & quefii nondimeoo,odiano la lllce, & amano le tenebre
nelle loro operationi,& come ladd tédono fempre ¡nlidie a i femplici, agoeUi,il eolIo poi
nel quale ti veggano maleo appareoti i nerui,& groffi li deue fare aIle imagioi di huomioi
rozi,& anco dei pazzi ,a i quali parimenre, & inetti aIla intelligenza ¡ delle cofe li accó-
moda iI collo,che paiafiare Cempre ferrno, &. dritto. A q uclli, che mancano di cerueUo
a i laCciui , allí ingíurioJi, ti fa jI eolIo riuolto,come fe fu fiero Afirologhi ,che voleífero
contemplare le ficHe. A i pazzi ancora,& a i rroppo foledti oelIo accumuIar dinari, ti fa
rinolto in giufo in modo,ch~l() nafcondano tutto dinanzi. A i prudenti,& ornati di bel-
Ji coftumi,& maniere conucniemi a i gemil'huomini,li deue fareil collo , che alquanto
pieghi alIadeflra pan,)i come i piegati alla linifira conuicne a i lafciui,& SardanapaIli>&
ad huomini di non buono configlio. Se iI pirrare fara taIe,che fapia formare la [na ima..
gine tale, che paia portare il collo io modo tale,che lo pieghi hor a!l'una,!-1or alralrra par-
te for(nera vo hUOlDO inilablJc,& kggicro. A d vo malignoJ&maluagio huolIlo cODuie.
nc
G
Rlnd~ cerco eJa gratia,chefi fcorgene i beilabri,.d'onde ne viene, che in miI!e mo- .
u
Ji fQl10 eelebrati da i poeti,come alluogo fuo diremo. ~efl:i deoDo fare a; ma-
gl1douni,& [orei Gmili a i labri del Leone fottili, & mollifpecialmente De gl; ango,1i dclla
hocca,& queHo di fopra alquanto auanzi quello di fotto,cioe [porga in fuora alquanto:
in modo pero tale,che la bocea habbia quelIa dchita proportiooe~ch'e fiata infegnata dal
lJurero nelIe figure bene proportionare. Se quefii labri IarannQ in voa bocea alquanto
pkciola,q uella e q uelli li accommoderano pene ad vna donna, &. ad huomini affcmioati,
Se farai vna pittura nella quale tu vogli fpkgiU'e,vn huoIna fpiacc~o1e) moleao perfido,
prQfuQtuofo,& in [amma sfacdatQ 11 deu; fare l<l bocea, & i labri grandi piu di quell<l
coe c,iebita proportione comporta. Ad Vl1 {¡,líf\lriafo,(jd~oQo fare i !abrí duri,& fottilli.
&: malta rileuati ¡morno a i denti canini,& queíl:i moíhano anco, che'! meddimo ,e ma!
creáto,CÍandatore,fa yolomieri oltraggio,& che quando parla cricia forte, & finalmen-
te bocca,& eoflum; da parco .Ad;vn rozo poi,& di poco giudicio) e Capere ti accommo~
d;mo ilabd groffi,& che quello di fotto fia piu infuori di quellq di fopra, quefií fono u.,
mili,&; di bocca,& di coftumi agli afini.
La bocca ll,lolcQ grande,&: apenafacciali a i goloG, &; grandi mangiatori, ~ (he non
tn;¡iJi facciano,& c'üanno (come di cono le facre Jettere) il ventre pcr [uo Dio) inGeme
forio fpiaceuoli,crudeJi,& teñgono Vil grande tronco di pazzia. A i fceIeraci, micidiali,
& traditori {i{ic.Aef¡trela bocea picciola eminente,& in fuora dinanzi. Alla qual bocca
fe íi faranClo i labri grolTi,ritondi, & che molto fiano pendenti infuori fi accommodera a
C:J ud huomini,che ncll'oumana figura rapprefentano vn porco. O uero fono di coftumi
porcioi,ljl bOC03 poi,che ua copcaua,o pie na, come tégono coloro,che fono fdegpati có~
uicnc a qudle imagini, odIe qualifi voglia rapprefcmare la maluagita,l'immodefiia, I'in~
uidia,la tll1\idita,& rmganni ,la bocea kcca conuiene a Donna beUa come vuole catul)o~
. nili~~
1 L mento forrrato bene,ad un bcl carpo non poca grada Ji cre[ce, & rooue gli oechi di
riguardanri, & in un certo. modo moue recondo la fua diuerftt<i diuerfe opinioni nel-
l'animo di dguardanri,.& per qudla cagione. deono auerrire i pictori qual memo a qual
imagine conuenghi.Percio che aIl'huomo bene proportionato,& neI corpo , & neH'ani-
mo,&: per quefio buono,fedeIe)& ardito) ú deue fare il mento aeuto,come alle donne,&
huomini [afciui, & etfcminati conuiene,che lia ritando, dlungo poi ti deue farea quelle
imagini,neIle quali ft uuoJe mofirare la úanir.:i,Je cianzie,Ja Jeggerezza,& altre eofe tali in-
degne di huomini;il breue,ecorto ti faecia a í crudcli, a i perfidi, a i [celerati, &. in fomma
a qqellhche neU'allimo (ono tanti ferpenti,come nel memo fono ftmjli a que/Ii.n quadro
poi fl:a beoe;t quelle imagini,nelle quali Guuole principalmente rapprefemare la fonez-
za. Non roca diligenza deue ufare i1 pittore ne! formare qpella foff'ctra,che G cirroua per
lo piH ne mento.Percioche fe egli farmera quena molto grande rappreíented a i riguar
danti fraude, inganni,~ mah.lagi[ale picciola íar~ la figura uaga, amorofa) leggiadra., &
fien;,tdi giocondit¡l, .
onfi puo dire con parole ']uello,che fenza eda tutti ¡mero .che non vi eparte nd
N nonro corpo,che piu,o la hellezza,o la bruttezza accrefca,ch~ iI bello,od iI deforme
nafo ,& per quefia diffc Vergilio inhonefl:a ferira il nafo mon€o,& la onde grande diligen-
za li deue vfare.in q ueno, che fia proportionatoalleJigure, che ti voglioMf.lre ne i q ua-
dri fignificatiue per la diueru [a de fuoi membri. Percioche iI naCo groífo nella fila efirc-
mita come l'hanno i boui lignifica in quella imagIne tardita,& pigritia.Ad vn rezo,e ftu
pido li dce fare grolfo oeI mezo;[c lo farai fottíle,& nella cima acuto,ftgnificarai in quel-
la imagine grande ifa,& [ciegno. Ad un huomo magnanimo poiardito. ualorofo,& ehe
molto parla, & in quaJche modo varrtitorc, fi deue far.e iI na[o timile al nafa de i Jeonj~
(ioe fodo ritondo in{)gni parte l & neIla cima alquanto groífo , fe lo farai ritondo,ma che
nelfine fia acuro rapprefenrerai in humana forma cofiumi di vecchi,cioe vn huomo mo
hile Ieggieri, ¡oquace , inconfiame, & libidinofo,AIl'huomo uiríle,& prudente deue ef. .
fere fatto propordonato alla faeda nel modo,e'ha ¡n[egnato iI Durero,ll-come ad un fiol
to effeminato,& molle,fi deue fare-f"m:a alcuna proporcione. Aucrtendo pero, che piit
tollo a i uirtuoli huomini -conuiené alql1a~to gr:lnde, come fpedalmeme a i uitioli
Jadri, alli inganat9ri , & fraudolenri {j puo fare della vera proportione pill piccioli. Ad
vno,che poco 11a crartenuto nel parlare,cóuiene dritto,che paja tirata con la riga:alli huo
mini in tuero sfacciati,auenafce fra glí occhi tia curuo,& nd refio poi diritt6, quefio c{).
Ilietle a i fce!crati,& maluagi huomini. & che fono fimili a i corui , rioe che mangiano l'a1"
trui carne.Se farai ad una imagine;' i1 nato aquilino,cioc groffo oella parte di fopra,& uer"
fo'l fine informa di ancino,tu formerai vn huomo dl grantle animo, magnifico,& di ani.l.
mo rcgio,ddla qual forte l'hebbe Augufio come fcri ue Suetonio,& Galba ambí duoi Im-
peratori. Fcroce.& deGderofo di poffcdere I'alcrui In1 pcrij,&Signorie. Ad uno ard~eo,
Juflüriofo come vn gallo,li deue [are limite il fuo n:.~ro a qudlo di quefio animale.ciac nel
Inezo fchiacciato,& nelle parti efiré'me cmine!'lte,& rirondo ,& fpecialínente nella parre_
Ji¡periore,fe [ani llhiacciaeo poi nella cima come l'hanno ¡ecapre, & i cerui conuiene a i
Juífuriofi,& rimidi. Dishondla,& fcdcratezza rapprefemara quellá imagine alJa qua}~ Ca
ra fatto il nafd odIa cl-¡na molto~roffO,& íia piano: fe faranDo le oari molto aperte far:!
fegRo dí molra ira)& fdegno l & di un corpo robufio,& luffuriofo,fe le farai rill:rette l & TÍ
.tonde rafprefemaraí la pazúa con pcricolo di atlOgarfi,iJ nafa torto in qualunque modo
ti dcue fare a queI1a !magine,nclJa qualc toni appetiti fi vuole rapprefentare.
Diury{tiJ.
c()mporta,Cólne fcriuc Suetonio e{fcre fiata quelladi CaliguIá imperatore alla qua!e ag.·
gionge ch'er;¡, anco torta.A gli inllabili,& lcggeri p~rimenti fi deue fare picciola,a i coleri~
cí,e kiegnoli futonda, aHHlupidi,& íOtUtt0 renza t¡'uditio circolarc,tna inegU:lle,& rnE)/'l"
tuafa. A gli effeminati,& molli li dcue fare malta balfa • Allí sfacáati, fi dcue f"re coruat
alta, & molro drcolare; l'afpera fi deue fare a i maligni, & perfidi,ouero per lo ft)accio di
.quella,c'babrn¡¡ moJee gonnature •La qual [come {j accOmlJló9a molto ~ j p,\zziJ & furi-
bondi ancora 1a fronte lunga,& larga,~ in dcbita quadratura formara nel modo,chc fi ve
de oe i leoni. Si accommoda all'ingegndli,&racili a drirt qualunque doctrina, od artifi·
.cio,la quale fi c.rede,che (u{fe nel maearo di color,che fanno.& nel P~rrarca,&:, in PJac,one
;mcóra,come fi legge nelta fua: vita quefta fi accommoda a i magnanimi,a i liberalí, & cór\ .
tefi,alli oíl:inad,& pcrtinaci ancora parc,che fi accommodi. A i bugiardi, alli aduIatori,al
feueri:& confidenti,& alli afperi,Iitigarori cóuiene quella fronte,la quale efa i cigli Dún ha'-
a1cuna tl1ga,o grinza. Come al contrario il fare in quella parte molre rrefpe, 1i moftr.. in
Guella,magine penfieri,af6ittioni.& ofijn'lcione ancol"a.Dalla quale coii dic~Giuuennale
nella nona Sato .
Porrei¡apere per-fhe tantc"POltc ~
¿¡yJi 'Vleni in contra coJi melancolico J
Con la riffrctta ¡;'Ol1U·.
Et piu baffo dice.
. rn'ondr nc 'Vengon 'lueflc creIJe flUte•
•
T efle 'Varie pertinenti á diueifc imagini. Cap. L.
A tefta piu groífa di quelIo,che 3d ogni dcbita pl'oportione conága epropria di guclIe
L .. figure humane,nelle quali varra il pittorc dimofirare,vilti di animo,od'animo di tie..
ra,& grandi ffirna crudelta.Oltre aedo jngorda auaritia,imprudentia,& un animo in rnrto'
roza: [cal contrario fara iI pittore píu piccioIa la teíta della debira proporcione rara una;
imagine raprefentante fraudejarroganza,maluagita.Ad vn at0ICO.& fenfitiuoíi dcuefare.
la refia bene proporrionata,come infegna il Durcro,& che declini alguanto al grande. Al
quate capo fe quantunque gránde fe gli aggiongerai, chda parte di fopra,che la caluitie-
f~ole patire fia picciola. &. fi(etta rapprefentcrai ID quella figura iI capo, & i collllmi>
diaiiuo
dí aGno: A i sfacciati fi fara acuto nella cima come fono le pigne. Sono quelH (¡mili a i
corui,& alle cornacchie. A gli animoli,& ardid conuiene qucl capo,che nella paree di die
tro ehumile,& baifo,iJ quaJe Ji accommoda ancora a i fieri, & témerari infieme, quefia
uorra fare la fraude,gli inganni,deue fare il capo, che fta nelle tempie concauo, & quena
imagine rapprefentara ancora odio,& un animo ferino, & befiiale, iI capo dunque bene.
prop'lniooato ritondo , :non concauó neUe tempie,ma folo alqu3nto pieno, ti,deue fare
allí íngegnofi .aceorei buoni,pictofi huomini,& prudenti, & in fomma aUi omad di ogni
uirtude,
L E orecchie ancora hanDo la rua forza nel dimollrare la qualid della perfona, che
uorraiJ pirtore lignificare con le fue linee.& colori.Percioche a i libidinoll, a i ladri
a i icelerati,& finalmente a tutti quelli, che fono di cofiumi timili alle fimie fi deono fare
le orecchie picciole piu dí quello,che la debita mifura €óporta,come al contrario le rrol'
po grandi ,& paffano in grandezza la debita proportione in{jgnata dal Durero rappreferr
tano un Aliao,& nelle orecchie,& ne i cofiumi,cioe Ull huomo infenfaro,rozo.feiocco,&=
balordo.A quefiaimagine poi,nella quale ti forma un bene proportionato intelletto ,'un
ingegno lingolare, vna docilita felice.&: clementia,& piera.Si deono fare le orecchie pro..
ponionate in grandezza formare in un mezo cerchietto non molto in fuora, non che po
fino fopra il capo come fe fulfero languidi , e cadenti , ma l eruino mediocrita in tutre le
fue partí. Di q uefia forte furono le orecchie di Cefare Auguilo, come vuole Suetonio
neUa vita dell'ifieífo. Percioche ogni virtu confifienella mediocrira,& mediocri deono
eífere gli firomenti,con c/;¡e li acq uifia. ~Se le farai poi fpicate molto dal :capo mofirerai
in queHa pittura mol ce uanita, & molte parole, le quai due cofe fempre vnite ¡n[¡eme fo-,
no. AIli inuidifarai le orecchie lunghe piu delIa dcbita proportione,&' rudte. AIIi hIJo,
mini dipintl nei quali uorra il pittorc rapprefentare vn aff'annato) ciod , colmo di dolod
ci deue fare le orecchie fecchc,e [onili.Ad vn carico di penlieri, &. taciturno,fi fanno rit-
te.& difiefe,& fe nelle orecchie {i,faráno molti pcli,fara orecchic)che molto bene o dono.
tlltto pazzo ,l'oechio fparfo di vna cerca pallida liuidezza, & turro I'occhio pala muo-
llerfilo faraí aquella imagine, nella quale li vuole mofirare tenace memoria, buono gill
¿icia; 8l finalmente vn'huomo in tuno contemplatiuo. AIll illUldi( íi &: mallgru deollli
fare gli occhi-awrri, & intomo allapuppiJIaalclloi raggi bianchi,che apena Í1 veggano.
A i vani,e bugiardi fi faceiana si,che verdigni {¡CM, & i raggi,chemaOlf:lh fi veggano
"rcire dalla puppilla fiano di colore d'oro. A i Jibidinofi li deono fare. che 10 no
chiamati vari,cuero gratioíi,fecondo i Gred. A i goloíi,& iot""mperati fi dcono fare nd
medelimo modo; ma con quelle differenze pero,che j raggi,che vfci[cono dalla puppilla
nena eofi folti,che coprino tuttp il cerchictco, che tta. mtorno alla puppil!a,& q udh oc·
chi fonodetti neri. ai quati re II aggiungeranno le ven e fanguigne per lo blanco, che co-
lera fignificano (come habbi ;tmo derto ) & la lecchezza vi ¡ara. appre/To rappreremerece
in queUi il furore iníicme, &: le cofe dene vnito; ma fe faranno fani, hurnidi, íi ij)ie-
ghedla rnagnanímiti, la fortezza, & buono giudlrio quali , dice Suetonio dIere Ha-
ti in Giulio Cefare. & le coCe ancora lignificare pel quelli, ma pel oeon qualche forre
di iracondia. & di !uffuria non poca, non poco deue auuertire jl Pmore fe (, egli tara gli
occhi bianchimacchiati, quaG come punte., chelpiegheri in quelli le fraudi 'l le rapine,
la ragaclt<l, & la temerita ;lDa fe fara queno In quelh occhi,che vati,(, gratiofihabbialllO
thiamati. ~i J[Hcghera vn'huomo rozzo, fpi3ceuole nei fuai cofiumi ,& le farol mac·
chic raITe negli occhi ncri fpatfe formera vn'homiclda, VD libidinofo. vn Gmularore , vn
afluto, &: che altro tiene nd cuore, altro odIa bocea •. Le macchie poi pallide ,e feeche,
rapprefentano vn'huomo defiderQfiffima di core impofilbili, inLleltigatore dcHe rofe ca-
llatc dalla natura per vf:\r1e in perólitione de gli ~uomini, & vn grofi6 tronco di furore.
In fomma fempre,che'lPittore flmi gli occhi macchiati, fara,o rappreiemera VII'anima di
molti vitij iogombr:ua, Ora am::tJ.1 il Pmore , quefii vl1iuerfal! precetti imorao gli oc-
chi. che'l colore pallido, & di nuuolc di chiarezza ingombrato lignifica íempre qualche
forte dírdagura,& quefti fe haueranno míieme la [c:c"hezza fignificheranllo piu apcr-
tamente. perfídm,& infeddta,¡& appreITo f¡¡cenuol! pice oh con quefie altre eonditioni
piu chiaramente fpieghera l'infeddta, le fraudi)& i tradimcnti ,& gIi inganni. Se fara.
j pallidi io grandezZ& moderata,conueneranno a 1 fol1eciti~ al11 aUuti, & alll ingeg!1ofi,&
:arrri ad apprender ogni difficile cofa,& infifme in vn ceno llJodo,lo timore,&: moderara
paríimonia._ Gli occhi fplendenri poi,come fi fcorgono nti Galli,ancorche (jano melra
belli¡ Dondimeno fi deono fare falo a ¡molto lufillriofi, come a pumo fi veggono f'fiero
i gaIli. Allí buomioi farti,ingegnoG,& di moleo ualore pertcngono quelli occhi,c'hah.
biamo delli gratiofi ;ma in modo tale,che fiano fp!endemi, ce humidi ) come a pumo fi
fcorgaDo nei Leoni,et oelle Aquilc,come uuoJe Suetonio,che fL.ffero in Auguíto,i qua-
li nondimeno fe piudelia.ebita proporcione foífero grandl, et fplendemi, ct pareffero
ll1uouerll,come in un'huomo infocato d'ira, et haucr{{ero le palvebre molto larghe • ee
;pem: Cariano (¡mUí alli occbi de j lupi,o de i cinghlali,ct mofireriano crudelta,fierezza"
ct rapaci ra,co me a puntoe lanaturadi queCti 3nimah\ Ct in Tiberio Ce::fare gionri con la
crudelta, fe quefii fara piu piccioli di qudlo.chc la dcbIta proportlom: riccrca, fpieghc.J
rebbe la malignita, et le fraudi, Ji gr:mdi, ce panmcnte lampcggiami conuengono a i go
loli,et fcidcchi. Se non [aranno paITami i termini ddla plOponione, ne io grandezza,
Jle in piccoiezza,ne nello fplendore;ma fra qlldH efiremi [aranno moderad conueneran-
no ad uo grande anÍmo,ad un [pirita ÍIngolare,et defidero[o di honore, et gloria, iguali
pero hauedhllJ inlieme, Ct arroganza , et sfrenata ir'1l,et diletto fouerchio di bere, ee dal
morbo caducononfaraalicno, tal h /i pom:bbonofare gli occhi di Akffandro Magno.·
Z, In fom-
vantunque il pittore non poífa in tutto formare il monimento ne gli occhi refian.:
Q. ... do efli fcrmi neU'e{ferc,che egIi li ha formati : pratichi'molto nondimcno fano ti
i
.quando volgiono,che paiono muoueríi, a quefti non poco vtile pol'teranno qucfti pochi
precetri)i quali faranno ancora chiuli in poche parole. Faccia dunque jI pirrore aquella
tigura,nella quale vorrafare l'ideadellanegligenza)della perfidia,& perturbadone gli oc-
e::hi,che paiano moueríi con freera. A i rimidi gli occhi,& le palpebre inGeme,che fi mo-
lleno ad un ardito,&confidente ne i pcrigli,che ti mouano,& le palpebre fiiano fermc.
A j pcgri,& Icmi,& che non fanno ne incomindare alcunacofa,ne incominciatc finire fae
cianfi gli occhi,che li mouano tardamente. A i pazzi, & iouti}j gli oechi Graggiooino to
tl:o dell'un lato,& dall'altro. Alli ebbri , golofi, tardi, fiupidi, & ftolti conuengcno i gra
di,& tremami. 1 Tremanti,& biancbi,& piccioli, alli ingiufii sfacciati, & infedeIi. GH
()ndegianti poi a i libidinoli,ma non pero (celerari,& dediti a podie, l'aprírli,& chiuder-
ti fpeífe uoIte a i rapaci,& inuidioli,aH'ingegnoíi anco, & afiuti conuengono quando han
no qualche humidita. Nejquali facendoii la pallidczza col tremore fi mofirercbbe ma
~ difpoli tione del capo,l'ingegno groífo, & grande di[comemezza nell'ani mo •
. A i libidi uofi. & imprudenti. (j fJedano gli occhi, come habbiamo dctto alcro-
ue) che neU'aprirli, & chiuderG volgono le Pllpille ¡nfufo. Se lefad. jI pittore non
rJoltate in fufo. ma dritce, & ferrne,nc gli occhi di gr:mdezza proportionati,di fplendore
moderato, di bumidira temperara fenza rughe nella fronte,( gli formera in queIlo, (he
arpettaa quefia parte, un huotI10 religiofo, pru0cme, ddidero[o di f¡{pere, gemile,
&: amoreuole. Ma fe perlo contrario fara nfidli. fecchi. formera uno jngiufio , VD
liero. & in humano, & fe far¡l la ficcita con le rughe nella frome, con le ciglia.
Me ~ano iníieme J;ongiQme, .se con la durezz~ delle palpebre fara t'gli un audace, un
. sfacciaro
vantunque, nel principio di quefto libro habbiamo detto in qual cora confi.
Q ne la bellezza de i corpi humani con l';luttorita di Ariíl:ot. de i Poeti in qudlo
&
Iuogo , nondimeno habbiamo derterminato di parlare delIa bellezzadc i corpi humani,
fecondo ]a doterina di Plarone fpiegata da Marfilio Ficino fopra il conuiuio del.
l'ifieffo , & inlieme narrare, quale fiano quclle mifure) che i moderni pittori vra-
110 ) fi percheil noRro libro tia concluro neUa bd1ezza, la quale deonQ r~ruir.e j
pltton