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Trattati e Metodi
Questo lavoro compiuto dal musicista Luigi Podda è il frutto di una attenta e
meticolosa ricerca sulla storia del sassofono e del suo inventore, Adolphe Sax, un
uomo dall’ingegno estremamente versatile.
Il testo si apre ricordando anche la figura del padre, Charles-Joseph Sax, che ebbe
non poca influenza sulla formazione musicale e professionale del figlio.
I primi capitoli, come abbiamo accennato precedentemente, sono dedicati
all’inventore in assoluto del sassofono, Adolphe Sax, delineando un percorso
introduttivo sulla sua vita, sulle prime composizioni e sui brevetti dello strumento.
Ampio spazio è dedicato nei capitoli successivi alla figura dei vari compositori che
hanno contribuito alla formazione del panorama musicale del sassofono; fra questi
ricordiamo Marcel Mule, Guy Lacour, Jean-Marie Londeix, Serge Bichon e tanti altri
sassofonisti; la nascita dei primi quartetti di sassofoni, la musica da camera e
l’orchestra.
Segue un ampio elenco del repertorio, delle scuole e dei compositori italiani fino ai
nostri giorni.
Non manca alla fine del libro un capitolo dedicato al Jazz, raccontando la storia e i
suoi esponenti più importanti.
Si articola in diversi capitoli che comprendono le parti essenziali per lo studio del
suono fin dai primi approcci, come per esempio il capitolo sulla Respirazione, sulla
laringe, la posizione della lingua, l’imboccatura; successivamente anche capitoli
dedicati alla pratica, alle tecniche espressive, ance e bocchini da utilizzare e
l’applicazione sempre per acquisire un buon suono e una buona tecnica sonora.
Metodi di base per sassofono
Questo metodo, composto da 2 volumi, è dedicato allo studio del sassofono; offre
all’allievo importanti nozioni principali per la conoscenza di tale strumento;
Nella prima parte sono inserite delle efficaci abitudini di studio, con formule concise
di tecnica, senza perdere mai di vista lo studio principale della musica in quanto arte
essenzialmente espressiva e piacevole.
Cura nei minimi dettagli l’impostazione dello strumento, l’imboccatura, l’emissione
del suono, l’attacco semplice, il fraseggio, il vibrato, l’intonazione e tutto ciò che
necessita per la formazione, nei giovani musicisti, di una solida base musicale e
strumentale.
Questo metodo affronta lo studio della scale in tutte le forme e tonalità, poiché la
pratica delle scale è una parte essenziale dell’apprendimento di uno strumento.
Questo metodo offre allo studente 15 studi molto complessi che aumentano di
difficoltà gradualmente; mettendo alla prova lo studente che si ritroverà davanti ad un
percorso in cui il meccanismo e le articolazioni sono indispensabili.
METODI AVANZATI
Questo libro contiene una prefazione scritta da Marcel Mule in cui spiega come
questo libro sia propedeutico alla rottura della parete del sassofonista.
Propone diversi esercizi molto complessi che necessitano di una preparazione e
tecnica avanzata.
l’intento di Bozza era quello di creare per il sassofono dei capricci come quelli di
Paganini per il violino.
Marcel Mule
Sino dalla sua apparizione nel mondo della musica il sassofono trovò alcuni
compositori, entusiasmati dalla sua timbrica, che iniziarono a scrivere per questo
strumento varie musiche per bande civili o militari e per formazioni sinfoniche.
La classe di sassofono diretta dallo stesso Sax purtroppo non ebbe lunga vita.
Dovettero passare molti decenni prima che venisse nuovamente istituita la cattedra
per questo strumento al Conservatorio di Parigi, diretta dal grande Marcel Mule.
Dalla scuola di Marcel Mule sono usciti allievi dalle grandi doti concertistiche,
professionisti come Eugene Rousseau, Jean-Marie Londeix, Serge Bichon, Guy
Lacour (tanto per citarne alcuni fra i maggiori) e il loro esempio è stato seguito da
molti altri sassofonisti di valore formatisi alla loro scuola.
Grazie all’opera didattica e divulgativa di Marcel Mule e dei suoi allievi si può
parlare di sassofono classico nel mondo.
Concluso il servizio militare la sua carriera iniziò a decollare, nel 1923 superando un
esame divenne membro della Garde Républicaine; inoltre essendo notato per il suo
bel suono divenne solista nella Garde e partecipò a molti concerti e orchestre.
Nel 1927 Mule formò un quartetto di sassofoni insieme ai membri della Garde
Républicaine, sotto il nome di Quatuor de la Garde Républicaine.
Nel 1936, lasciò la Garde Républicaine dedicandosi all’esecuzione e composizione.
Fu un periodo molto intenso tra concerti ed esibizioni, l’ensemble infatti fu udita in
tutta la Francia, Belgio, Olanda, Inghilterra, Svizzera, Germania, Italia e Nord Africa.
Nel 1944, gli fu affidata da Claude Delvincourt la cattedra di sassofono; durante i
suoi anni in conservatorio Mule ha insegnato a più di 300 studenti, molti dei quali
sono divenuti artisti famosi o insegnati di sassofono.
Nel 1958 intraprese un tour di dodici concerti negli Stati Uniti con la Boston
Symphony Orchestra sotto la direzione di Charles Munch.
Egli è considerato il fondatore della scuola di sassofono francese e il sassofono solista
più rappresentativo del suo tempo, essendo una figura fondamentale nello sviluppo
dello strumento.
Scrisse molti libri per lo studio del sassofono concentrandosi su alcuni punti
fondamentali come la tecnica (scale e arpeggi), l’articolazione e produzione del
suono.
Nel 1967 si ritirò in una villa vicino al Mediterraneo, con il suo sassofono, come
disse lui stesso, era il momento di lasciare il posto alle nuove generazioni.
Il 24 giugno 2001 si riunì con amici per festeggiare il suo centenario e a poco più di
un mese dall’incontro morì nel sonno all’età di 100 anni.