Esplora E-book
Categorie
Esplora Audiolibri
Categorie
Esplora Riviste
Categorie
Esplora Documenti
Categorie
Analisi
Organico
Struttura
Note
Collegamenti esterni
Analisi
I Requiem Canticles appartengono al periodo seriale del compositore, ma sono anche un'opera
particolare per molti versi: contrappunto rigorosissimo, urti di strutture armoniche, violenta
energia che si scatena nel Dies Irae, sono tutti elementi esasperati di questa composizione; in essa
sono inoltre presenti "recuperi" della musica precedente, da elementi arcaici a richiami tonali
facilmente individuabili; tutti questi aspetti sono, come dice Roman Vlad, un "modo personale di
proseguire quella "investigazione" tonale dello spazio dodecafonico"[2] e certamente non un
ripensamento sulla musica seriale. Pur nella sua brevità questo lavoro è uno dei più complessi di
Stravinskij. È una composizione intimamente drammatica ed è, ancora una volta, una
testimonianza della fede profonda del musicista; più che un'opera liturgica è l'intima verità di
un'anima che si sente già abbandonare la vita e che si trova davanti al mistero della morte[3].
Organico
Contralto e basso solisti, coro misto, 3 flauti (sostituibili con ottavino), flauto contralto, 2 fagotti, 4
corni, 2 trombe, 3 tromboni, timpani, xilofono, vibrafono, campane tubolari, arpa, pianoforte,
celesta e archi.
Struttura
Il pezzo è composto da 9 parti
Preludio
Exaudi
Dies irae
Tuba mirum
Interludio
Rex tremendae
Lacrimosa
Libera me
Postludio
Note
1. ^ Roman Vlad, Strawinsky, Torino, Einaudi, 1958.
2. ^ Roman Vlad, Strawinsky, Torino, Einaudi, 1958, p. 322.
3. ^ Robert Siohan, Stravinsky, Parigi, Editions du Seuil, 1959.
Collegamenti esterni
Estratto da "https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Requiem_Canticles&oldid=113781201"
Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 19 giu 2020 alle 10:02.
Il testo è disponibile secondo la licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo; possono
applicarsi condizioni ulteriori. Vedi le condizioni d'uso per i dettagli.