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MESSA

per coro e strumenti a fiato

Musica: Igor Stavinskij


1. Kyrie

2. Gloria
3. Credo
4. Sanctus
5. Benedictus
6.Agnus Dei
Organico: coro misto, 2 oboi, corno inglese, 2 fagotti, 2 trombe, 3
tromboni
Composizione: 1944 (Kyrie e Gloria), 1947 - Hollywood, 15 marzo
1948
Prima esecuzione: Milano, Teatro alla Scala, 27 ottobre 1948
Edizione: Boosey & Hawkes, New York, 1948

Stravinsky aveva pensato di scrivere una Messa sin dal 1926,


quando si era avvicinato di nuovo alla Chiesa greco-ortodossa dalla quale
era uscito prima ancora di terminare gli studi liceali. Ma questo progetto
si realizzò soltanto nel 1948, dopo aver composto tra il 1926 e il 1934 i
Tre cori sacri e nel 1930 la Symphonie de Psaumes, considerata uno dei
suoi capolavori non solo nel campo della musica religiosa. Però la
Messa, che è stata eseguita per la prima volta il 27 ottobre 1948 al teatro
alla Scala di Milano sotto la direzione di Ernest Ansermet, si richiama ai
modi della liturgia della Chiesa cattolica romana e la ragione l'ha
spiegata lo stesso Stravinsky nel libro di ricordi del musicista, curato da
Robert Craft. «Perché ho composto una Messa cattolico-romana? -
afferma Stravinsky - Semplicemente perché volevo che la mia Messa
fosse usata liturgicamente, il che era francamente impossibile nella
Chiesa russa, dal momento che la tradizione ortodossa bandisce qualsiasi
strumento musicale dai propri servizi religiosi, e dal momento che io
posso sopportare il canto senza accompagnamento solo nella musica
armonicamente più primitiva. La mia Messa è stata sinora usata piuttosto
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raramente nelle chiese cattoliche, ma ciò nonostante lo è stata. La mia
Messa - continua Stravinsky - fu sollecitata in parte dalla lettura di
alcune Messe di Mozart che avevo trovato in un negozio di musica usata
di Los Angeles nel 1942 o nel 1943.

ROBERT CRAFT E IGOR STRAVINSKY

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Appena mi misi a suonare queste dolcezze peccaminose del periodo
operistico rococò, seppi che avrei dovuto scrivere una Messa, una vera
Messa. Tra parentesi, sentii per la prima volta la Messa di Guillaume de
Machault un anno dopo che la mia era stata composta, per cui non fui
influenzato nella mia Messa da alcuna musica "antica", né fui guidato da
alcun esempio».
Lo stile della Messa è sobrio e asciutto, improntato ad un primitivismo di
gusto volutamente medioevale, nel pieno rispetto dell'Ordinarium della
messa cattolica.
Le stesse dissonanze, tipiche delle opere del periodo neo-classico
dell'autore, non determinano toni drammatici e neutralizzano qualsiasi
tensione armonica, quasi a sottolineare maggiormente il carattere della
composizione.
Il discorso corale è rigorosamente sillabico e di colore ascetico: i solisti
di canto, secondo le indicazioni della partitura stravinskiana sono esclusi
e gli a solo sono affidati a singole voci che, solo a tratti, emergono
dall'anonimato della massa corale. Il coro è sorretto da uno scarno
complesso strumentale, formato da due oboi, corno inglese, due fagotti,
due trombe e tre tromboni, che producono sonorità arcaiche.
Il Kyrie si articola in una diecina di episodi corali, cantati in modo piano
e tranquillo e inframmezzati dall'accompagnamento degli strumenti.
Nel Gloria due voci si distaccano dal coro per intonare dei melismi, ai
quali pochi lievissimi spostamenti degli accenti metrici e qualche lieve
inflessione delle curve melodiche servono ad imprimere un'atmosfera di
giubilo.
Il Credo costituisce la base architettonica della Messa: la ieratica
sillabazione corale viene sostenuta dal grave incedere di misurati accordi
che soltanto nella parte centrale acquistano un accento ritmico. Un Amen
non accompagnato conclude questo brano centrale della composizione.
Il Sanctus si apre con melismi fioriti di due tenori punteggiati da
alleluiatici interventi del coro. Quindi quattro voci sole svolgono una
fuga sulle parole «plaeni sunt coeli».

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Il Benedictus è inserito tra l'Hosanna e la sua ripresa finale che il coro
intona in movimento più mosso.
L'Agnus Dei poggia su tre episodi corali a cappella introdotti e poi
separati da un ritornello strumentale. La Messa si conclude in un clima di
decantata purificazione, massima indicazione espressiva dell'ultimo
Stravinsky.
Testo

KYRIE

Kyrie eleison.
Christe eleison.
Kyrie eleison.

GLORIA

Gloria in excelsis Deo, et in terra pax hominibus bonae voluntatis.


Laudamus te, benedicimus te, adoramus te, glorificamus te.
Gratias agimus tibi propter magnam gloriam tuam.
Domine Deus, Rex coelestis, Deus Pater omnipotens. Domine, Fili
Unigenite, Jesu Christe, Domine Deus, Agnus Dei, Filius Patris.
Qui tollis peccata mundi, miserere nobis. Qui tollis peccata mundi,
suscipe deprecationem nostram. Qui sedes ad dexteram Patris, miserere
nobis.
Qoniam Tu solus sanctus, Tu solus altissimus, Tu solus Dominus.
Cum Sancto Spiritu, in gloria Dei Patris. Amen.

CREDO

Credo in unum Deum, factorem coeli et terrae, visibilium omnium et


invisibilium; et in unum Dominum Jesum Christum, Filium Dei
Unigenitum, et ex Patre natum ante omnia saecula, Deum de Deo, lumen
de lumine, Deum verum de Deo vero, genitum, non factum,
consubstantialem Patri, per quem omnia facta sunt; qui propter nos
homines et propter nostram salutem descendit de coelis.
Et incarnatus est de Spiritu Sancto, ex Maria Virgine et homo factus est.
Crucifixus etiam prò nobis sub Pontio Pilato, passus et sepultus est.

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Et resurrexit tertia die, secundum scripturas, et ascendit in coelum, sedet
ad dexteram Patris; et iterum venturus est cum gloria, judicare vivos et
mortuos, cujus regni non erit finis.
Credo in Spiritum Sanctum Dominum et vivificantem, qui ex Patre
Filioque procedit, qui cum Patre et Filio simul adoratur et
conglorificatur, qui locutus est per Prophetas.
Confiteor unum baptisma, in remissionem peccatorum. Et expecto
resurrectionem mortuorum, et vitam venturi saeculi. Amen.

SANCTUS

Sanctus, Sanctus, Sanctus


Dominus Deus Sabaoth.
Pieni sunt coeli et terra gloria tua.
Osanna in excelsis Deo.

BENEDICTUS

Benedictus qui venit


in nomine Domini.
Osanna in excelsis Deo.

AGNUS DEI

Agnus Dei, qui tollis peccata mundi,


miserere nobis.
Dona nobis pacem!

Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia


Nazionale di Santa Cecilia,
Roma, Auditorio di via della Conciliazione, 8 aprile 1983

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