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PROGETTO PARROCCHIA - FAMIGLIA 

Finalità e criteri ispiratori

1. Promuovere gli approfondimenti specifici inerenti la fondazione teologica del compito del
matrimonio-famiglia nella vita ecclesiale e della sua relazione con il ministero ordinato per la
costruzione della comunità cristiana .

2. Alla luce di questo studio rivitalizzare e riqualificare l’azione pastorale della parrocchia,
progettandola con la famiglia . Questa non dovrebbe essere più considerata come un settore della
pastorale , ma dovrebbe vedere riconosciuta la sua identità più profonda: una piccola e insieme
intensa visibilizzazione della Chiesa ; uno dei due sacramenti (‘per il servizio della vita
comunitaria’ ) istituiti per l’edificazione del corpo ecclesiale .

3. Riscoprire il volto ecclesiale della famiglia e la dimensione familiare della parrocchia, “famiglia
di famiglie” , perché insieme siano capaci di espandere nel mondo “la civiltà dell’amore”.

4. Sostenere e aiutare la famiglia a diventare sempre più “chiesa domestica” , sviluppando gli
elementi costitutivi della Chiesa: comunità credente ed evangelizzante, comunità in dialogo con
Dio, comunità a servizio dell’uomo .

5. Promuovere nella comunità le relazioni interpersonali coinvolgendo la soggettività della famiglia


con le sue note caratteristiche: la compresenza, la complementarità, la condivisione, la
compartecipazione e la corresponsabilità , affinché la parrocchia diventi “comunità fraterna e
accogliente , che vive in mezzo alle case dei suoi figli e delle sue figlie” .

6. Incrementare nei presbiteri e negli sposi una rilettura di tutto il progetto salvifico di Dio in chiave
sponsale . Dalla contemplazione del cuore nuziale di Dio gli sposi potranno ravvivare e alimentare
il loro essere segno luminoso dell’amore di Dio ; i presbiteri, a loro volta, la loro configurazione a
Cristo capo, pastore e sposo della Chiesa attraverso la dedizione totale alla loro comunità
parrocchiale.

7. Attualizzare le linee operative degli orientamenti pastorali dell’Episcopato italiano per il primo
decennio del 2000, con particolare riferimento alla ‘questione antropologica’, alla luce della quale
la famiglia è un soggetto coinvolto, non solo sotto il profilo affettivo , ma soprattutto come soggetto
evangelizzante nell’attuale contesto culturale .

8. Rispondere concretamente all’appello della nuova evangelizzazione, annunciando il “Vangelo del


matrimonio e della famiglia”. In un mondo che sempre più trascura e relativizza tale annunzio,
s’intende ridare speranza alle famiglie, soccorrendole nei loro “veri” bisogni e rendendole capaci di
ridire il ‘bonum’ della creazione: «e Dio vide che aveva fatto una cosa molto buona» (Gen 1,31).

9. Finalità essenziale del Progetto è proporre modalità sperimentate di pastorale ad altre parrocchie
delle diocesi italiane per attuare ciò che viene indicato dal Magistero circa il ruolo della famiglia. In
quanto sperimentazione non si intende estendere l’adesione al Progetto oltre un numero ben limitato
di parrocchie, che siano rappresentative delle varie tipologie esistenti in Italia.
10. Il laboratorio ha carattere di sperimentazione della durata di tre anni; trascorso tale tempo i
risultati ottenuti verranno offerti alle diocesi italiane, come utile strumento di promozione di una
pastorale centrata sulla soggettività della famiglia. Il Consiglio Episcopale Permanente procederà a
una verifica dell’esperienza realizzata e deciderà sui successivi passi da compiere.

Scelte operative

1. Si intende promuovere il Progetto in stretto collegamento con l’attività dell’Ufficio diocesano per
la pastorale familiare, curandone in modo particolare l’armonico inserimento nel piano pastorale
delle diocesi, che ogni parrocchia coinvolta nel laboratorio è tenuta ad assumere.

2. La principale attenzione è rivolta all’essere prima che al fare; il fare peraltro deve essere
profondamente motivato. Si propongono perciò itinerari di formazione permanente “a misura di
famiglia”, nei quali vengano evidenziati: il recupero della conoscenza del contenuto e del compito
del sacramento del matrimonio, la preghiera, la condivisione della propria esperienza di incontro
con Dio, l’ascolto della Parola e dell’insegnamento ecclesiale, il servizio dell’evangelizzazione, le
testimonianze della vita e della carità per conseguire un’autentica e progressiva maturazione umana,
cristiana e familiare.

3. Ci si propone di elaborare itinerari educativi sia per la formazione “a breve termine” dei
partecipanti al Progetto, sia per la formazione “a lungo termine” dei futuri protagonisti di questa
nuova azione pastorale e cioè i figli nel loro cammino di educazione affettiva e vocazionale, i
giovani che si sposeranno, le coppie di sposi, i seminaristi che si preparano al sacerdozio, i diaconi
permanenti, i novizi e le novizie degli istituti di vita consacrata.

 4. Si intende incoraggiare in ogni parrocchia la ricerca di modi ‘propri ed originali’ , di luoghi e di
tempi nei quali la “risorsa di grazia” che è ogni famiglia venga riscoperta e valorizzata a favore di
tutta la comunità parrocchiale che vive nel territorio.

5. Si vogliono porre in atto iniziative idonee a sviluppare un’efficace collaborazione tra il ministero
specifico del sacramento dell’ordine e la missione degli sposi e della famiglia nella comunità.

6. Si cercherà di individuare modalità attraverso le quali rivitalizzare la liturgia come espressione


del donarsi di Cristo alla Chiesa, sua Sposa, e dell’amore della Chiesa per Cristo, suo Sposo.

7. Ci si propone ancora di raggiungere progressivamente tutte le famiglie della parrocchia attraverso


la programmazione pastorale, che valorizza la famiglia come “risorsa di grazia”, e con l’impegno di
alcune coppie animatrici, affinché ciascuna di esse creda e diventi ciò che è , in piena fedeltà al
disegno di Dio creatore. In tal modo tutta la comunità parrocchiale potrà essere animata e rinnovata.

 8. Si vuole attuare un collegamento e un aiuto reciproco costante tra le parrocchie che partecipano
al Progetto con monitoraggio, comunicazione, confronto e verifica delle diverse iniziative, proposte
e scelte pastorali.

9. Si vuole arrivare all’elaborazione di una riflessione teologico-pastorale sulle esperienze e alla


produzione di sussidi vari che consentano di comunicare le novità realizzate anche ad altre
parrocchie. Nel contempo il Progetto potrà elaborare contributi significativi anche nella riflessione
circa una appropriata antropologia sponsale/nuziale.
Soggetti coinvolti

1. Il Progetto, promosso dalla Commissione Episcopale per la famiglia e la vita, che ne segue gli
sviluppi per il tramite di un Vescovo membro della Commissione medesima, fa capo alla Segreteria
Generale che, attraverso l’Ufficio Nazionale per la pastorale della famiglia, ne segue l’attuazione e
la verifica.

2. L’attuazione del Progetto è seguita dal Direttore dell’Ufficio Nazionale per la pastorale della
famiglia, che si avvale della collaborazione di un coordinatore, scelto d’intesa con il Segretario
Generale della Conferenza Episcopale Italiana.

3. A livello parrocchiale il Progetto è gestito dal Parroco e/o da un suo collaboratore e da una o più
famiglie; è auspicato il coinvolgimento di un membro incorporato a un istituto di vita consacrata.
L’adesione al Progetto viene concordata con l’ufficio diocesano di pastorale familiare e previa
autorizzazione del Vescovo nel contesto del piano pastorale diocesano.

4. Per la sussidiazione del Progetto il Direttore dell’Ufficio Nazionale per la pastorale della famiglia
può richiedere l’apporto di esperti nelle varie discipline teologiche, scelti tra quelli che
ordinariamente collaborano con l’Ufficio medesimo.

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