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Corso di Laurea: Scienze pedagogiche - curr.

Pedagogia della marginalità e della disabilità


Insegnamento: Pedagogia Speciale
Lezione n°: 1
Titolo: Programma
Attività n°: 1

PEDAGOGIA SPECIALE

Riccardo Sebastiani
riccardo.sebastiani@uniecampus.it
Corso di Laurea: Scienze pedagogiche - curr. Pedagogia della marginalità e della disabilità
Insegnamento: Pedagogia Speciale
Lezione n°: 1
Titolo: Programma
Attività n°: 1

Il docente

Riccardo Sebastiani
PhD in Scienze Umane e dell’educazione

2004 Laurea in Scienze dell’educazione (v.o.) indirizzo: Insegnanti Scienze


umane e dell’educazione, presso l’Università degli Studi di Perugia.

2005-2009 Dottorato di ricerca in Scienze umane e dell’educazione (XXII°


ciclo), presso la Facoltà Scienze della Formazione dell’Università degli Studi
di Perugia.
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Insegnamento: Pedagogia Speciale
Lezione n°: 1
Titolo: Programma
Attività n°: 1

Il contesto

La scuola è chiamata a ripensare il suo modo di agire nel trattare con


gli studenti diversamente abili.

L’approccio della didattica tradizionale caratterizzato, in parte, da un


sapere nozionistico, da un rapporto insegnante-allievo ancora di tipo
maestrocentrico e da un tipo di lezione frontale e unidirezionale, è
messo in discussione da un approccio per competenze che
«rivoluziona» il concetto di sapere, di fare lezione e di vivere l’ambiente
scolastico.
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Insegnamento: Pedagogia Speciale
Lezione n°: 1
Titolo: Programma
Attività n°: 1

OBI ETTI VI FOR M ATI VI DEL COR SO


Il corso ha l’obiettivo di far conseguire allo studente i seguenti risultati formativi
CON RIFERIMENTO ALLA CONOSCENZA E CAPACITÀ DI
COMPRENSIONE LO STUDENTE AVRÀ ACQUISITO LA:
a. Conoscenza delle linee principali del dibattito epistemologico nell'ambito della
pedagogia Speciale con particolare riferimento ai suoi elementi costitutivi (problemi e
metodi) e ai rapporti con le altre scienze dell’educazione;
b. Capacità di individuare, definire e confrontare le fondamentali caratteristiche
degli approcci teorici e metodologici della Pedagogia speciale con particolare riferimento
ai processi inclusivi scolastici e sociali Con riferimento alla conoscenza e capacità di
comprensione applicate
c. Capacità di ragionare in modo critico ed autonomo sulle problematiche più
attuali della Pedagogia speciale, soprattutto nell’ambito del recente dibattito sulla
ridefinizione del ruolo e delle competenze dei professionisti della cura e dell'aiuto, come
l'educatore professionale
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Insegnamento: Pedagogia Speciale
Lezione n°: 1
Titolo: Programma
Attività n°: 1

2. CON RIFERIMENTO ALLA CONOSCENZA E CAPACITÀ DI


COMPRENSIONE APPLICATE LO STUDENTE AVRÀ ACQUISITO:
a. Conoscenza e comprensione dei concetti e delle teorie previsti dal
corso;
b. Capacità di riconoscere le diverse impostazioni teoriche ed operare
concettualmente con esse;
c. Capacità di analizzare le caratteristiche di alcuni strumenti di inclusivi
riferiti all'ambito scolastico ed extrascolastico, quali il PEI, PDP, PAI, Progetto
di vita interpretati alla luce dei costrutti esplorati.
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Insegnamento: Pedagogia Speciale
Lezione n°: 1
Titolo: Programma
Attività n°: 1

CONTENUTI DEL CORSO:

1. L’epistemologia della Pedagogia Speciale;


2. La famiglia di fronte alle difficoltà del figlio: disabilità, disturbi di
apprendimento, disagio
3. Aspetti normativi dei bisogni educativi speciali;
4. Ruolo dell’educatore nei processi di insegnamenti speciali;
5. La costruzione di un progetto: osservazione, analisi dei bisogni
e costruzione mappa delle risorse;
6. L’intelligenza emotiva come coscienza sociale della disabilità.
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Lezione n°: 1
Titolo: Programma
Attività n°: 1

MODALITA’ DI SVOLGIMENTO ESAME:

Gli esami si svolgono in forma scritta in tutte le sedi di E-Campus. Nelle sedi di
Novedrate e Roma è possibile inoltre sostenere solo l’orale, oppure lo scritto più
eventuale orale.

Regolamento per lo svolgimento degli esami di profitto


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Lezione n°: 1
Titolo: Programma
Attività n°: 1

METODI DI ACCERTAMENTO DEI RISULTATI DI APPRENDIMENTO E


MODALITA’ DI VALUTAZIONE:
L’accertamento degli apprendimenti sarà condotto attraverso l’esame orale.
L’obiettivo dell’esame è quello di accertare la capacità di:
• usare conoscenze e concetti che consentano di riflettere secondo la
specifica logica interna alla disciplina;
• individuare e definire i principali costrutti teorici relativi ai processi
inclusivi;
• elaborare alcuni principali strumenti pedagogici;
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Insegnamento: Pedagogia Speciale
Lezione n°: 1
Titolo: Programma
Attività n°: 1

BIBLIOGRAFIA:
Testi obbligatori:
• Andrea Canevaro, Nascere fragili, EDB, Edizioni Dehoniane
Bologna, 2015;
• Marisa Pavone, L’inclusione educativa. Indicazioni pedagogiche per
la disabilità, Mondadori Università, Milano 2014;
Consigliati:
• Andrea Canevaro, Le logiche del confine e del sentiero Una
pedagogia dell’inclusione (per tutti, disabili inclusi) Erickson edizioni, Trento,
2006;
• Marisa Pavone, Scuola e Bisogni Educativi Speciali, Mondadori
Università, Milano 2015.
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Insegnamento: Pedagogia Speciale
Lezione n°: 1/S1
Titolo: LA DISABILITÀ NELL’ANTICHITÀ
Attività n°: 1

1.1 PEDAGOGIA SPECIALE

Riccardo Sebastiani
riccardo.sebastiani@uniecampus.it
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Insegnamento: Pedagogia Speciale
Lezione n°: 1/S1
Titolo: LA DISABILITÀ NELL’ANTICHITÀ
Attività n°: 1

LA DISABILITÀ NELL’ANTICHITÀ

È posizione condivisa che l’antichità abbia praticato l’esclusione della


categoria dei disabili, negandone l’identità umana, con il conseguente
allontanamento dalla vita sociale. In un lasso di tempo molto lungo,
dominato dal bisogno di sopravvivenza e dal pregiudizio, la vita dei più
deboli – bambini, donne e infermi – non trova grande considerazione
[Trisciuzzi, 1999, p. 220].
In altre parole, per l’epoca, occuparsi dei disabili in assenza di
qualsivoglia conoscenza scientifica era impensabile, in quanto la
diversità, era considerata una punizione divina o della divinità e, quindi,
l’unica cosa da fare era «sbarazzarsene»
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Insegnamento: Pedagogia Speciale
Lezione n°: 1/S1
Titolo: LA DISABILITÀ NELL’ANTICHITÀ
Attività n°: 1

Cicerone nel De Divinatione, I, XLII, dice: «la nascita del monstrum può
essere un segnale della collera divina in conseguenza alle colpe
proprie o di chi lo ha generato o degli antenati, oppure l’annuncio di
future catastrofi; la ragione del suo venire al mondo si esaurisce
nell’essere messaggero della divinità: una volta assolto il compito, la
sua vita non ha più valore e può essere soppresso, soprattutto durante
la prima infanzia.
L’infanticidio era pratica diffusa tra l’antica Grecia e l’antica Roma, si
pensi a Sparta e al loro modello educativo nei confronti dei fanciulli che
se non rappresentavano l’ideale «spartano» di guerriero forte e sano
venivano gettati dalla rupe Tarpea.
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Lezione n°: 1/S1
Titolo: LA DISABILITÀ NELL’ANTICHITÀ
Attività n°: 1

Diverso è l’approccio del pensiero e della mentalità cristiana nei


confronti della malattia, della deformità e della disabilità in genere. Se,
da una parte, c’è un atteggiamento di compassione nei confronti del
menomato, dall’altra il disabile è collocato ad un livello di inferiorità,
non solo fisica ma anche morale rispetto alla normalità. I disabili non
sono delle persone a tutti gli effetti, bensì degli strumenti con i quali
esercitare la carità. Nel Medioevo, periodo storico in cui il pensiero
cristiano fu maggiormente totalizzante in termini di influenza nella
società a tutti i livelli, il menomato è collocato tra i paria della società.
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Lezione n°: 1/S1
Titolo: LA DISABILITÀ NELL’ANTICHITÀ
Attività n°: 1

Tra questi troviamo, prima di tutti, gli eretici e gli ebrei, quindi vengono,
in un tutt’uno pressoché indistinto, gli stranieri, i vagabondi, i
mendicanti, i menomati, i deformi. Non esiste una sensibile
differenziazione fra queste ultime categorie, identificate dall’elemento
comune di vagare senza fissa dimora. Per questo sfuggono all’ansia di
controllo di una società tradizionalista e nello stesso tempo
profondamente insicura e pertanto rappresentano l’ignota alterità da
evitare e da cui rifuggire in quanto fonte di pericolo.
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Lezione n°: 1/S2
Titolo: LA DISABILITÀ NELL’ANTICHITÀ
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1.2 PEDAGOGIA SPECIALE

Riccardo Sebastiani
riccardo.sebastiani@uniecampus.it
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Insegnamento: Pedagogia Speciale
Lezione n°: 1/S2
Titolo: LA DISABILITÀ NELL’ANTICHITÀ
Attività n°: 1

La genesi della Pedagogia Speciale viene fatta risalire tra la fine del
settecento e l’inizio del novecento in Francia grazie ai primi studi di
Itard e Séguin, anche se ad una più attenta analisi si potrebbe attribuire
già a Pestalozzi e Fröebel le prime riflessioni su un’educazione aperta
ai diversamente abili.
In Italia dobbiamo attendere la fine dell’ottocento e l’inizio del
novecento per incontrare i primi studi intono al tema della disabilità dei
minori con studiosi del calibro di Maria Montessori (1870-1952), Sante
De Santis (1862- 1935), Giuseppe Ferruccio Montesano (1868- 1961).
Di certo non sono stati gli unici ma di sicuro sono stati quelle che hanno
adottato un approccio scientifico della disciplina unendo le conoscenze
psico-pedo-educative con quelle mediche.
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Insegnamento: Pedagogia Speciale
Lezione n°: 1/S2
Titolo: LA DISABILITÀ NELL’ANTICHITÀ
Attività n°: 1

La Pedagogia Speciale è la scienza delle difficoltà psichiche, dei ritardi


e delle turbe di ogni sorta dello sviluppo bio-psico-sociale del fanciullo
e del giovane, considerandoli in prospettiva educativa e didattica. Il
disadattamento ambientale, come effetto del disadattamento personale
e familiare, rappresenta il vastissimo campo della Pedagogia Speciale.
Tutti i soggetti che, per insufficienza di mezzi intellettivi e attitudinali o
per turbe del carattere, siano esse di origine ereditaria o acquisita, non
corrispondono alla norma, entrano nel campo di studio e di azione della
Pedagogia Speciale: una gamma di soggetti, quindi, quanto mai vasta,
soprattutto se considerata in tutto il periodo dell’obbligo scolastico ed
oltre [Zavalloni, 1986, p. 9].
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Insegnamento: Pedagogia Speciale
Lezione n°: 1/S2
Titolo: LA DISABILITÀ NELL’ANTICHITÀ
Attività n°: 1

Alla fine degli anni sessanta inizio anni settanta inizia a svilupparsi,
intorno al tema della Pedagogia Speciale l’interesse della comunità
scientifica internazionale tanto che l’UNESCO incaricherà un gruppo di
esperti che propongano, ai vari governi, nuovi progetti e programmi di
rinnovamento attorno al tema della disabilità.
Grazie a questi input negli anni successivi la Pedagogia Speciale è
andata incontro ad una scoperta continua ed inarrestabile che l’ha
definita come una vera e propria scienza dotata di un proprio statuto
epistemologico ed di un proprio oggetto di indagine.
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Lezione n°: 1/S3
Titolo: LA DISABILITÀ NELL’ANTICHITÀ
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1.3 PEDAGOGIA SPECIALE

Riccardo Sebastiani
riccardo.sebastiani@uniecampus.it
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Lezione n°: 1/S3
Titolo: LA DISABILITÀ NELL’ANTICHITÀ
Attività n°: 1

Nel passato le persone diversamente abili erano ritenute ineducabili in


quanto non esisteva ancora un approccio scientifico e i pochi mezzi a
disposizione tendevano ad emarginare la persona con diversità. Lo
sviluppo della Pedagogia Speciale ha permesso agli educatori di non
abbattersi di fronte alle difficoltà incontrate ma di concentrare le proprie
energie all’educabilità della persona diversamente abile.
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Titolo: LA DISABILITÀ NELL’ANTICHITÀ
Attività n°: 1

«È un questione di impostazione aprioristica dell’approccio:


indipendentemente dal livello di difficoltà che l’educando e la situazione
esprimono, occorre rivolgersi alla persona considerandola non come
individuo chiuso in se stesso, prevedibile e determinabile dall’esterno,
ma come sistema complesso, aperto ai cambiamenti per quanto piccoli
e lenti, come interlocutore con cui tenere viva la comunicazione,
capace di modificarsi e di condividere le tappe del cammino. Non vi
sono soglie al di sotto delle quali non si debba riconoscere al soggetto
con problemi la dignità di partener dell’avventura di autorealizzazione.»
[M. Pavone, L’inclusione educativa, Mondadori, Milano 2014 p. 11].
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Lezione n°: 1/S3
Titolo: LA DISABILITÀ NELL’ANTICHITÀ
Attività n°: 1

Il suo approccio si accosta « a quello della narrazione , intesa come


interpretazione di un’azione collocata dentro una storia, il cui significato
dipende dal prima e dal dopo, ovvero, dalla complessità degli eventi
con i quali è in relazione . […] La persona non può essere ascoltata,
raccontata, ri-costruita, ri-scritta. […]da tale angolazione prospettica si
delinea la natura sistemica dello statuto epistemologico della
Pedagogia Speciale, in cui la riflessione teoretica interagisce con i
contesti in modo problematico, utilizzando una pluralità di modelli,
affrontando processi e relazioni, regole scritte, vincoli e possibilità.
[Gaspari, 2012, p. 20]
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Titolo: LA DISABILITÀ NELL’ANTICHITÀ
Attività n°: 1

Come scienza del prendersi cura educativo delle persone con bisogni
speciali, parte dall’analisi delle storie reali, singolari, dalla finitezza
plurale dei soggetti quale si propone nella vita ordinaria, per rivalutare
l’imprevisto fenomenico, mediante la ricerca e la valorizzazione delle
potenzialità di recupero e di espressione di sé sempre presenti, anche
nel soggetto più compromesso. Superando una lettura delle situazioni
individuali nei termini semplicistici di caso e necessità, promuove una
interpretazione delle «narrazioni» in situazione, realizzata sulla base di
limiti e potenzialità sia personali (condizioni bio-psicosociali, età, livello
e gravità del deficit, stato di integrazione dinamica della personalità
ecc.), sia contestuali (attività e partecipazione sociale, sostegno
familiare, interventi della scuola, degli ambienti di lavoro, dei servizi
territoriali ecc.). [M. Pavone, L’inclusione educativa, Mondadori, Milano
2014 p. 15].
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Insegnamento: Pedagogia Speciale
Lezione n°: 1/S3
Titolo: LA DISABILITÀ NELL’ANTICHITÀ
Attività n°: 1

La Pedagogia Speciale è una disciplina multidisciplinare che si avvale


dei contributi di altre scienze che sono fondamentali al fine di costruire
un approccio alla diversità che sia totale e totalizzante per confrontarsi
con modelli teorici interpretativi multidimensionali.
L’approccio prettamente medico è stato superato e surclassato a favore
di intervento educativo che migliori le condizioni di vita del disabile
mettendolo in relazione con l’alterità e con i modelli educativi presenti
sia a livello microsopico scolastico, sia a livello macroscopico sociale.

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