Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
VITA DI NIETZSBHE
EDITORI LATEHZA
Il genio
della
catastrofe
1889/1900
Edizione italiana
VITA DI NIETZSCHE
VITA DI NIETZSCHE
Parte quarta
I
LA CATASTROFE
Tesi.
Su questa apparente subitaneità di un vero e proprio collasso
la sorella e biografa Elisabeth Fòrster-Nietzsche basò la sua tesi
del « colpo apoplettico » e della « paralisi cerebrale », che difese
poi per decenni contro tutti gli attacchi e le confutazioni, ripe-
tendola in numerose pubblicazioni e afiinandola sempre di più
col passare del tempo. La causa da lei addotta era Pesaurimento
in seguito a eccesso di lavoro e ad abuso di droghe (cloralio).
Ma di entrambe queste cose mancano sia i sintomi, sia le prove.
I. La catastrofe 7
sero pubblicati i suoi due attacchi mossi alle grandi potenze della
« Chiesa» (con PAntiCrIsto) e del «Reich» (col Promemoria
politico), passo che in quel momento Nietzsche esitava ancora
assai a compiere.
Più vicini alla realtà sono sempre stati i medici, fin tanto che
si sono mantenuti nel campo della loro scienza, senza avventu-
rarsi in ipotetiche analisi psicologiche delle opere di Nietzsche.
Qui la diagnosi era, crudamente e semplicemente: paralisi pro-
gressiva, termine che peraltro nel 1889 abbracciava un campo di
fenomeni assai più vasto che non oggi. Ma la paralisi progressiva
in senso stretto non sarebbe però una « malattia psichica », bensì
una lesione organica della materia cerebrale proveniente dall'ester-
no, manifestantesi nel parziale venir meno di certe funzioni di
controllo e della coscienza. Di solito la causa di questo disturbo
è un’infezione luetica. La spinta a dimostrare Pesistenza in Nietz-
sche di questa infezione, a determinarne l’occasione e il momento
iniziale, fu data in particolare proprio dalla sorella, che nell’in-
nocenza della sua « virtù naumburghese », come la chiamava ma-
lignamente il fratello, lo aveva idealizzato in un « santo» che
non avrebbe mai toccato una donna. Essa conosceva dai quaderni
d’appunri del fratello i suoi ripetuti tentativi di difesa e di riva-
lutazione della prostituzione. Ciò avrebbe dovuto consigliarle per
lo meno la cautela, per non sollecitare con la sua affermazione
provocatoria addirittura la dimostrazione contraria.
I. La catartrafc 9
I. La catastrofe 11
Segni premonitori.
I. La catastrofe 13
I. La catastrofe 15
I. In catastrofe 17
I. La catastrofe 19
I. La catastrofe 21
I. La catastrofe 23
a partire dal 1887 (fino al 1891, e poi ancora dal 1893 al 1896)
ed era un fautore di questa alleanza, che sembrava lasciargli
mano libera per la politica coloniale italiana in Africa (Abissi-
nia!). A queste frasi si riallaccia quello che certamente è uno dei
primi « biglietti della follia », quello a Meta von Salis del 3 gen-
naio 1889: « Il mondo è trasfigurato, perché Iddio è sulla ter-
ra. Non vede come tutti i cieli esultano? Ho appena preso pos-
sesso del mio regno, getterò il papa in prigione e farò fucilate
Guglielmo, Bismarck e Stoecker », e questo rimane un pensiero
fisso fino alla decisiva lettera a Jacob Burckhardt del 5 gen-
naio: « Domani verrà mio figlio Umberto con Pavvenente Mar-
gherita, che però riceverò semplicemente in maniche di cami-
cia »*. Anche qui non è lecito trascurare il semplice epiteto
esornativo che ci mostra come di passaggio la sensibilità di
Nietzsche al fascino femminile, questa volta a quello della
regina Margherita. Anche a Bismarck egli ripete: «Guglielmo,
Bismarck e tutti gli antisemiti tolti di mezzo». Ma Nietzsche
abbozza anche lettere indirizzate direttamente all’imperatore Gu-
glielmo e a Bismarck, per accompagnare l'invio del primo esem-
plare di Ecce homo, « col quale si preannuncia la prossimità di
eventi immani ». E firma: « L’Anticristo/ Friedrich Nietzsche/
Fromentin ».
I. La catastrofe 25
sono stato due volte presente alle mie esequie, la prima come
Conte Robilant (— ma no, quello è mio figlio, in quanto io
sono Carlo Alberto)». Il fatto cui qui si allude era stato og-
getto di una precedente comunicazione a Overbeck, il 13 novem-
bre: « In questi giorni abbiamo avuto la cupa pompa di un
grande funerale, cui tutta l’Italia ha preso parte: il Conte Ro-
bilant, il tipo più venerato di nobiltà piemontese, del resto figlio
naturale del re Carlo Alberto, come qui si sa. In lui l’Italia
ha perduto un Primo Ministro che non sarà facile sostituire ».
E il 16 dicembre a Kòselitz: «È morto poco tempo fa il
Principe di Carignano: avremo delle grandi esequie ». Da que-
ste lettere emerge una calda simpatia per la giovane casa reale
italiana dei Savoia, che umanamente appare essergli più vici-
na della « Casa di Hohenzollern ». Dal suo giudizio di condan-
na in blocco egli escludeva soltanto Federico III, col quale era
entrato, sia pure indirettamente, in un rapporto « personale»
prendendo parte alle sue sorti e rimanendo fortemente impres-
sionato dalla sua morte, avvenuta il 15 giugno. E venne al-
tresì ad aggiungersi una terza morte a Torino: il 18 ottobre
era morto l'architetto Alessandro Antonelli.
I. I4 catarro]: 27
* La torre, alta 167 metri, venne terminata nel 1878, e quindi doveva
essere comunque nota a Burckhardt.
I. La catastrofe 29
I. I4 catastrofe 31
l. I4 catastrofe 33
I. I4 catastrofe 35
I. La catastrofe 37
I. La catastrofe 39
Quertioni da chiarire.
I. La catastrofe 41
I . La catastrofe 43
II
Il paziente in clinica.
colpo della sorte per cosi dire scompare dallhrena. Ciò pro-
cura a tutti gli avversari un terreno troppo favorevole ». E qui
Overbeck non trascura il fatto che questo scritto tradisce di-
fetti che facilitano all’avversario il colpo di grazia. Egli stesso
confessa l'impressione che « l'esposizione assume qua e là un an-
damento poco coerente», come a se a Nietzsche stessero già
mancando le forze» (p. 59 sopra). E solo per la poesia finale
(« Della povertà di chi è più ricco »), pur trovandola stupenda e
degna di essere tramandata ai posteri, non si sente di rischiare
la pubblicazione dell'opera intera nell’attuale situazione — men-
tre a un'edizione veramente postuma non si frapporrebbe nes-
sun ostacolo.
Senza dubbio era anche lui al corrente della poco chiara si-
tuazione giuridica. Non poteva appellarsi né a un contratto edi-
toriale valido né a una chiara ultima intenzione dichiarata da
Nietzsche riguardo alle opere Anticrirto, Ecce boma e Nietzsche
contra Wagner. Nietzsche indubbiamente non era più capace
di agire, e per il momento non era stato ancora nominato d’uffi-
cio un tutore con pieni poteri. Cosi, ricorse a un'ipotesi che
forse è unica nella storia del diritto ma non è priva d’interesse,
per addossare ad altri la responsabilità: « riconobbe » di colpo
in bianco Overbeck come « tutore di circostanza » di Nietzsche!
cro volere di Dio, tanto più leggera diventa questa croce, per-
che la grazia e Pamore di Dio fortifica il nostro cuore —-— e
quanto più sînvecchia, tanto meglio si sente che è preferibile
scendere nella tomba, o piuttosto comparire davanti a Dio,
portando una croce — che dipartire da questo mondo in mez-
zo alle gioie e ai piaceri.
Certo è quanto mai triste che Lei non possa curare personal-
mente il suo povero caro figliolo, ma il giudizio del medico non
lascia speranza. — Ma sia di buon animo, cara, riverita si-
gnora, e confidi ciecamente in Colui che ha creato il bello e
sublime spirito del Suo buon figliolo; Egli può anche ridargli la
salute e restituirgli tutta quanta la freschezza e la vivacità del-
lo spirito. — È comunque urfinfinîta consolazione sapere che
il signor professore non soffre e non ha idea delle sue condi-
zioni. — Se gli è permesso, e Lei crede che gli farebbe piacere
ricevere deHe lettere, gli scriverei molto volentieri [...] ». La
nxadre fu profondamente commossa da questa partecipazione e
trasmise immediatamente la lettera a Overbeck trascrivendola
di suo pugno.
danze, quali quelle che aveva così spesso cantato, fosse impe-
gnato Nietzsche quando lo vide l’amico.
A Iena.
ma oggi non si può ancora far nulla, però è stato proprio com-
movente ».
Iulìus Langbebn.
La madre.
l'altra parte [...] perché non vuol più salutare [...] e in un’oc-
casione del genere ieri ha detto: ‘ Ancora una volta scampato
pericolo ’». D’altro canto interpella anche perfetti sconosciuti
per strada, li saluta e stringe loro la mano. Ma a poco a poco
matura la decisione di abbandonare la casa di cura e la super-
visione dell’istitut0. La madre doveva comunque cercare per
il 1° aprile un nuovo alloggio, e nella ricerca teme presente la
prospettiva di poter prendere l’inferm0 con sé. AHa fine tro-
va « un alloggio molto carino, fatto apposta per Fritz, indiriz-
zo ‘ Ziegelmiìhlenweg 3, presso la signora Schròn ’ », dove può
entrare con lui già il 24 marzo. Anche questo passaggio si com-
pì organicamente. La sera prima, quando lo riaccompagnò per
Pultima volta all’istituto dopo la passeggiata pomeridiana, egli
esclamò d’improvviso: << Mammina, ecco di nuovo quest’orribile
palazzo, come hai potuto farmi questo, stavamo andando nella
direzione opposta, chi è stato che mi ha portato là dentro, non
voglio entrare, verrò con te a casa tua ». Era per caso presente
il capo infermiere, al quale la madre ordinò con un cenno « di
prenderlo per l’altro braccio, e così dimenticò subito la sua op-
posizione ». In seguito la madre riferisce: <4 Il giorno dopo [...]
verso le 10 andai a prendere il mio caro figliolo, per portarlo
prima a fare una passeggiata [...] e poi per entrare nella nuo-
va abitazione, ma ancora per quella sera ordinai che venisse il
suo solito infermiere [...]. E questa fu una fortuna, perché d" -
provviso dichiarò: ‘la notte sono abituato ad avere un lume,
e anche la porta dev’essere sprangata ’. Per cavarmi d’impiccio
dovetti dire una bugia [...] che alla fine lo calmò, ma il tutto
mi aveva talmente agitata che quella notte non chiusi occhio ».
Essa poi gli dice che per ordine di Binswanger non gli si poteva
dare né il lume né i fiammiferi, « e il caro ragazzo si rassegnò,
ora ogni sera si spoglia da solo e io vado anche al suo letto a
dargli la buona notte e a portargli un bicchiere di acqua zucche-
rata [...]. Da ieri sono anche completamente sola nell'allog-
gio [la padrona di casa è partita per un viaggio] [...]. Mi sem-
bra del resto che in questi otto giorni abbiamo fatto tanti pro-
gressi, e ora ha un’aria così naturale, ride così naturalmente [...].
Dice anche cose cosi intelligenti, mangia con più decenza, ci
tiene ‘ ad avere un bell'aspetto’, saluta molto più di rado
[gli estranei] [...] suona il pianoforte meravigliosamente [...]
insomma, io spero in Dio che tutto si aggiusti. Quando gli leg-
II. Tra Panria e la speranza (gen. 1889-ma; 1890) 111
,
go ad alta voce, tenendogli la mano destra sulla fronte, quel-
lo è il suo massimo piacere, e ogni volta alla fine mi bacia la
mano e mi sussurra: ‘ Ti adoro, mia cara mammina ’ [...]. Ieri
ho mandato a prendere le sue cose alla casa di cura e ho inviato
un rapporto scritto ai medici, perché lui non vuole andarci, o
piuttosto è una cosa che proprio non mi sento di chiedergli »
(30 marzo 1890 a Overbeck).
che è andata così, dal momento che mio figlio qui si trova così
bene ».
III
NAUMBURG
(13 maggio 1890 - luglio 1897)
come pure gli altri giorni, quando abbiamo assistito due volte
da lontano ai fuochi d'artificio [...] e abbiamo ascoltato il con-
certo. La sua salute è, ringraziando Iddio, del tutto normale e
ogni cosa gli va stretta ».
Per Nietzsche la gioia, per quel tanto che ne era capace, po-
teva restare inoffuscata, perché non sapeva le vere ragioni di
quella visita. Invece la madre ne era al corrente, e la cosa
fu per lei una fonte di ulteriore afilizione.
niamo alla questione del denaro. Debbo fare una domanda mol-
to franca: il nostro caro paziente riceverà la somma supplemen-
tare ottenuta grazie alla Sua unica bontà anche se per il mo-
mento non ne avessi bisogno per lui, e il denaro potesse essere
messo da parte, magari da Lei [...] per futuri bisogni? Se do-
vesse proseguire così il suo miglioramento, gli verrà un giorno
il desiderio di andare in questo o quel posto, specialmente se
dovesse tornare mia figlia, mentre qui non si potrebbe afittare
nessuna stanza, e allora il denaro servirà, ma i buoni basileesi
continueranno ad essere così inesauribili nella loro benevolenza
verso mio figlio? ». Il supplemento dunque per il momento non
venne impiegato e rimase nel bilancio del Fondo Heusler come
« riporto a saldo ». In seguito alla sistemazione della questione
della tutela a Naumburg, le autorità locali richiesero l’invio di
tutti i valori patrimoniali appartenenti al pupillo (libretto della
Cassa di risparmio, titoli), che Overbeck aveva fino allora am-
ministrato con grande scrupolo. La madre conferma la ricevuta
il 29 settembre e il 5 ottobre 1890. Ora Overbeck doveva preoc-
cuparsi soltanto della « pensione» di Basilea e curare il pron-
to invio trimestrale o semestrale. La madre lo ringrazia l’11 di-
cembre 1890: «Come sono sempre grata ai buoni basileesi,
perché grazie alla loro bontà io sono almeno senza preoccupa-
zioni per la soprawivenza. Infatti noi ora occupiamo naturalmente
due camere al piano superiore, mentre di sotto ce n’è una li-
bera e un’altra si libererà. Al momento non posso proprio occu-
parmi di pigionanti ». Ma ebbe ancora una volta fortuna coi
suoi aflitti, e il 29 giugno 1891 poté rispondere a Overbeck,
che le aveva comunicato che la somma supplementare era stata
stanziata anche per il 1891: «Noi Le causiamo continuamente
lavoro e seccature, ma conoscendo il Suo buon cuore io sono
sicura che Lei si sacrifica volentieri per il nostro caro pazien-
te. Anche ai buoni basileesi andrà sempre la tnia genuina gratitu-
dine perché non esistono preoccupazioni da questo lato, giac-
ché adesso ho anche due camere al piano di sotto occupate ».
Ma già nell’autunno la situazione torna a cambiare. Evidente-
mente non aveva dei pensionanti fissi, bensì collaboratori (pra-
ticanti?) del tribunale, che cambiavano rapidamente. Il 5 ot-
tobre 1891 essa annuncia a Overbeck: « In questo momento
non posso proprio occuparmi degli afitti in casa mia, e dato
che i signori del tribunale devono lavorare solo un se-
molto calme, come pure non e più possibile farlo andare sulla
carrozzella [...]. Certi giorni, nella veranda aperta e assolata [...]
mi riesce per un quarto d’ora. Oggi però già dopo pochi passi,
per via delle grida, che lancia con espressione di grande con-
tentezza e per nulla sinistra, ho dovuto riportarlo nell'interno
della veranda, ben protetto sulla sua poltrona [...]. È stata anche
una buona idea di mia figlia quella di trasformare in una gran
sala due camere al piano di sotto, e qui possiamo ricevere tutte
le visite, perché laggiù il nostro caro non si sente per nulla [...].
Questa sala con tutto Parredamento è stata, non dico la sor-
presa di mia figlia per il mio compleanno, ma quel giorno ho
visto per la prima volta tutto pronto », giacché era stata male
(influenza), e soltanto quel giorno fu in grado di scendere le
scale. «Malgrado una paurosa debolezza » essa non si rimise a
letto, per aiutare ad assistere suo figlio. Per sedici notti non
chiuse occhio. «A che punto sia per il resto Pedizione delle
opere [...] Lei l’avrà saputo dal signor Kòselitz e dal professor
Rohde, che è stato così buono da venire a discutere la faccenda;
consenta che io rimanga in silenzio ».
Con Nietzsche era giunto alla rottura, perché Rohde non solo
non condivideva più la sua evoluzione filosofica, ma addirittura
la condannava aspramente. Quel che restava era un romantico,
fervente ricordo giovanile, dell'epoca in cui studiavano insieme
all'università, quando si erano ritrovati sotto lo scettro di Scho-
penhauer e di Wagner, che per Rohde erano rimasti tuttora le
grandi guide spirituali. Era questo tesoro di ricordi che ora
alimentava la memoria, la dedizione, la pietà per l’amico di un
tempo e la venerazione per l'uomo Nietzsche qual era stato
una volta. Ma tutto ciò non poteva servire come base per poter
prendere decisioni sensate in merito all’edizione delle opere e
delle collegate carte postume (all'incirca a partire dallo Zarathu-
stra). È vero che Elisabeth aveva in mente soltanto le opere
filologiche. E qui d’altro canto Rohde era troppo « specialista »
per non notarne le debolezze, le loro insuflicienze scientifiche
— delle quali lo stesso Nietzsche era ben conscio fin dal prin-
IV
LA PENSIONE DI BASILEA
(1879-1897)
dine):
Un episodio increscioso.
Forse Lei avrà sentito dire che mio fratello ha avuto buoni
introiti dai suoi libri, la cosa è vera, ma si tratta per l’appunto
del capitale che è stato messo a frutto in suo nome, e di cui
ora gode i 1075 marchi di interesse. Quando cadde malato,
mio fratello possedeva ancora un capitale di circa 12.000 mar-
chi: le cure durate per anni e soprattutto le spese di stampa da
lui sostenute per i propri libri avevano per l'appunto ridotto il
suo piccolo patrimonio a questo livello minimo [...]. Il libraio-
editore pretese dalla tutela, dopo che mio fratello si ammalò
gravemente, 1500 marchi per spese di stampa e di altro genere,
benché mio fratello ne avesse già pagate tante migliaia. A suo
tempo aveva stretto un accordo incredibilmente svantaggioso
col libraio—editore; con grande fatica e dopo numerose contrarie-
tà sono riuscita a mettere ordine in questa complicata fac-
cenda.
trovata la via d’uscita per cui tutti i diritti editoriali sono stati
trasferiti alla signora Forster. Le sue obbligazioni di natura ma-
teriale consistono in questo: essa deve versare alla tutela una
somma fissa di 30.000 marchi e inoltre, se e quando la pen-
sione di 1600 marchi annuali finora concessa dalPUniversità di
Basilea dovesse venir sospesa, essa deve subentrarvi e infine so-
stenere tutte le spese dell’edizione completa e dell'amministra-
zione delPArchivio Nietzsche. Tuttavia le prestazioni cui la si-
gnora Fòrster si è impegnata a termini di contratto hanno una
base assai poco solida. Essa stessa ha sacrificato tutto il suo pa-
trimonio allîmpresa coloniale di suo marito in Paraguay. I sud-
detti 30.000 marchi le sono stati prestati da ammiratori del pro-
fessor Friedrìch Nietzsche, essa deve pagare gli interessi del 3%
su questa somma. Se la preparazione delfedizione completa pro-
cederà bene, se la vendita dei libri si svilupperà favorevolmente
e le notevolissime spese di tutta l'impresa potranno venir (presto)
limitate, allora la signora Fòrster potrà realizzare ciò che si è
impegnata a fare. Ma che le premesse suddette si realizzino, è
cosa ancora assai dubbia [...]. Di conseguenza io non posso
al momento esser sicuro che, se la pensione finora cortesemente
concessa dalPUniversità di Basilea e dalle sue fondazioni dovesse
venir meno, il professor Nietzsche trovi un corrispondente com-
penso nelle prestazioni cui la signora Fòrster si è obbligata.
Credo comunque di sapere che la signora Fòrster la pensa al-
quanto diversamente su questo punto. Essa fa i conti col futuro:
può anche darsi che non si sbagli. Tuttavia, volendo debitamente
riferire circa la situazione patrimoniale, posso solo prendere
le mosse dalle effettive condizioni del momento.
zata dal tutore Oehler al professor Karl Von der Miihll in data
21 giugno 1897: « La situazione da me descritta nel mio det-
tagliato resoconto dell’anno passato [...] oggi è sempre la stes-
sa [...]. Dopo la morte ahimé prematura della madre di Friedrìch
Nietzsche io, in qualità di tutore del medesimo, ho concluso
con la signora Fòrster un accordo per il quale essa si assume
completamente Passistenza e il mantenimento di suo fratello,
come pure tutte le spese correnti per conto di lui, mentre ri-
ceve in cambio le entrate correnti del fratello. Queste entrate
ammontano — senza la pensione di Basilea — a circa 2100 mar-
chi. Non occorre che io dimostri in dettaglio che essa non
può sostenere con queste sole entrate le spese per Passistenza e
il mantenimento del fratello, col quale si trasferirà a Weimar il
mese prossimo, in una villa con terreno situata in posizione
salubre e isolata, ma che anzi deve sostenere dei sacrifici per
assolvere l'obbligo da lei assunto. Dato che proprio in questo
momento vi sono notevoli spese causate, nell’interesse dell'in-
fermo, dallo scioglimento del ménage di Naumburg e dalla
ristrutturazione della nuova abitazione di Weimar, sarei oltremodo
grato se potessero venir liquidate le rate maturate della pen-
sione ancora per quest'anno. Su proposta della signora Fòrster
vorrei in cambio tentare da questo momento in poi di fare a
meno della pensione finora concessa. Noi abbiamo tutte le ra-
gioni di essere profondamente grati per il sostanziale aiuto ac-
cordato allînfermo dalle autorità accademiche e dai suoi ami-
ci. Ma speriamo che nelle attuali circostanze sia possibile rinun-
ciarvi per il futuro [...]. Io vorrei ora, nell’interesse dell’in-
fermo, proporre che, ove la situazione peggiorasse inaspettata-
mente in modo tale da rendere indispensabile un ulteriore aiu-
to, mi fosse concesso di richiedere questo aiuto a Lei [...]. Vor-
rei anche approfittare di questbccasione per ringraziare di cuo-
re Lei, stìmatissimo signor professore, e tutte le persone che
vi hanno partecipato, per Peflicace appoggio prestato all’infelice
infermo ».
straordinario nella stessa misura, nel caso che quella parte do-
vesse veramente venir meno. Ma per il momento era ancora
persuaso che i pagamenti continuassero almeno per l’anno so-
lare. « Se così non dovesse essere, io tenterei di farmi autoriz-
zare ancora per quest’anno dal Consiglio Accademico 500 fran-
chi, con la motivazione delle spese straordinarie causate dalla
morte della madre e dal trasferimento a Weimar, e facendo pre-
sente che non sarebbe bello negare quest’ultimo aiuto. Forse
la somma si potrebbe ancora ottenere anche dalla Società Ac-
cademica >>. Questo non era possibile, come dovette comunicar-
gli Overbeck il 27 giugno. Nel luglio Von der Miihll espose
ancora una volta dettagliatamente la situazione al consigliere
Oehler, e dovette comunicargli con l'occasione che con la fine
del 1897 sarebbero cessati definitivamente anche i versamenti
del Fondo Heusler, perché era sorto un nuovo grave caso di
assistenza, provocato dalla malattia del professor Franz Misteli,
titolare dal 1874 della cattedra di linguistica comparata. Anche
al consigliere Oehler, Von der Miihll dichiara la propria inten-
zione di ottenere per il 1897 un contributo straordinario di 500
franchi, cosa ancora possibile perché la pensione di Misteli sa-
rebbe venuta a gravare sul Fondo solo a partire dal gennaio
dell’anno seguente, ma per appoggiare la sua proposta deve di-
mostrare un particolare stato di bisogno, e per questo prega
il dottor Oehler: « Dovrei soltanto avere la Sua espressa dichia-
razione che i 500 franchi sono indispensabili, forse anche qual-
che motivazione più precisa», che però sembra non arrivasse
mai, perché la proposta non venne più fatta. Von der Miihll
concluse la sua lettera con Passicurazìone: «Farò il possibile
perché da parte nostra si assolva quest’obbligo d'onore fino in
fondo, e mi metto a Sua completa disposizione se in futuro,
contro ogni speranza e aspettativa, dovesse dimostrarsi neces-
sario un altro sussidio ».
V
WEIMAR
Nel novembre venne in visita per tre giorni Resa von Schir-
nhofer. Era il suo primo incontro con la sorella di Nietzsche.
Nelle sue memorie“ essa riferisce: «Era naturale che Eli-
sabeth Fòrster-Nietzsche mi proponesse di far visita a suo fra-
tello, anche se io non avevo espresso questo desiderio, perché
temevo di guastare la vivace immagine dei nostri incontri di
un tempo con Pimpressione del suo aspetto alterato dalla ma-
lattia [...]. Immobile, senza partecipazione, chiuso in se stes-
so, egli sedeva come un automa là dove una volontà altrui lo
aveva collocato. Non ricordo di aver pronunciato una parola
di saluto, di aver superato Pangoscioso irrigidimento che mi
prese di fronte a questa personalità che avevo conosciuto un
tempo e che ora era cosi estranea e muta [...]. Cosi mi acco-
miatai, rimuginando tristemente tra me e me, chiedendomi qua-
li pensieri e sentimenti si muovessero ancora sotto Pimpenetrabile
maschera di questa figura, che portava impresso il marchio del-
l’umana impotenza e in cui ogni sprazzo di vita spirituale appa-
riva spento. La signora Elisabeth volle sapere tante cose circa i
miei incontri e conversazioni con suo fratello, e tra l’altro mi
chiese anche se mi avesse parlato di Stirner e del suo libro
L’unico e la sua proprietà. Io stetti un poco a riflettere e ri-
sposi che non potevo ricordarmi di aver mai sentito da lui
questo nome. Ciò non parve soddisfarla, tanto che, formulando
la domanda in altra maniera, insistette: potevo affermare con
sicurezza di ricordare che non lo aveva nominato? Mi sembrava
di essere un criminale interrogato dal giudice inquirente, e
risposi che potevo dichiarare soltanto che questo nome non si
trovava, in quanto nominato da Nietzsche, né nei miei tac-
cuini dell’epoca né nella mia memoria. Tuttavia essa tornò più
volte su questo punto, ottenendo sempre la stessa risposta. Ma
in questo modo non era risolta la sostanza della questione, os-
sia se Nietzsche avesse conosciuto Stirner, giacché il fatto che
non lo nominasse in mia presenza non equivale a dire che
nndorf.
Coi più sinceri saluti e auguri a Lei e alla Sua gentile con-
sorte, rimango come sempre il Suo devoto e riconoscente allievo
Heinrich Kòselitz x».
La fine.
Friedrìch Nietzsche
2. Coro maschile.
4. Coro maschile.
. Coro maschile.
sche? Egli aveva sempre voluto la sincerità fino alle estreme con-
seguenze, combattendo senza compromessi ogni ipocrisia. Questa
cerimonia corrispondeva al suo postulato?
Collocare Nietzsche nella sua epoca e nel fluire dei secoli, nel
contesto del suo ambiente e in quello delle correnti spirituali
che risalgono fino ai primordi dell’antichità classica, è impresa che
fuoriesce dai canoni interpretativi normali.
Parte quinta
DOCUMENTI - INDICI
DOCUMENTI
1.
A vol. I, p. 689
Documenti 21
2.
A vol. I, p. 717
Documenti 22 3
12* Cfr. Franz Hiifler, La poesia nella nutrita, prefazione p. x11, testo
p. .
Documenti 225
Documenti 227
Documenti 229
Documenti 231
Documenti 2 3 3
Vengo finalmente alle parti vocali, che però sono ancora in-
terrotte da ritornelli, introduzioni, ecc. di carattere strumentale.
Delle otto strofe dell’ode, Beethoven ne ha usate soltanto tre
oltre a un ritornello del coro, ma riordinando il tutto molto
liberamente. Per lo sviluppo egli aveva ora bisogno di un tema
principale che consentisse diverse trasformazioni, e poi di un
altro o di altri temi secondari a contrasto; e il contrappuntista
chc era in lui esigeva che almeno due di questi temi potessero
anche venir cantati insieme — doveva esserci quindi un doppio
contrappunto, che consente la collocazione a piacere delle voci
l’una sull’altra. Beethoven trovò questi temi contrapponendo alla
melodia principale «Freude, schòner Gotterfunken », ecc. un
motivo per «Seid umschlungen», strutturando quest'ultimo in
modo che potesse venir combinato contemporaneamente con quella
melodia. E ottenne le summenzionate « trasformazioni >> del tema
principale mediante la figurazione in forma di variazioni e la mo-
dificazione ritnzica. Al primo procedimento appartengono i brani
del quartetto solistico (ripresi poi anche dal coro), « Freude trin-
ken alle Wesen >>, ecc., al secondo il pezzo in tempo di marcia
in si maggiore, 6/8, dove il passaggio al ritmo ternario con
sincopi dà al tema un aspetto completamente nuovo; poi quella
doppia fuga in re maggiore, in 6/4, dove la rielaborazione è
meno radicale. A tale materiale tematico si aggiunge anche una
accentuazione autonoma di quelle parole che probabilmente ave-
Documenti 235
nia non ci dice altro che ciò che Goethe fa pronunciare al suo
vecchio arpista "z
3.
A vol. I, p. 718
« Musikalisches Wochenblatt »
edito da E. W. Fritzsch, Lipsia
Annata VIII m, 1877, n. 14, 30 marzo 1877
Documenti 237
Selmar Bagge.
Documenti 239
tempo abbia composto una data melodia in modo che essa possa
accompagnarsi a quesfaltra, insomma si occupa della veste este-
riore dell’opera. Per mettere nella giusta luce il lato ridicolo di
questo procedere, il lettore si immagini di essere in una valle
montana dell’antica Grecia, dove una folla devota si prepara ad
ascoltare un coro di Eschilo. Come resterebbe sbalordita questa
folla, se un uomo alessandrino comparisse e volesse spiegarle le
diverse caratteristiche delle tre parti del coro, le difficoltà del-
l'esecuzione e della comprensione, la giustificazione della forma
del coro, ccc.! Il parallelo è calzante "n quanto anche lìzrcoltatore
greco non era quel che si dice esteticamente il più avveduto, e
Peffetro delle rappresentazioni musiche risiedeva più nell’impres-
sione generale che nelle singole finezze. Se continuo i paragoni e
prendo in considerazione la miseria dell’uomo moderno, debbo
meravigliarmi come mai a nessuno sia venuta l’idea niente af-
fatto malvagia (a petto di quella) di premettere un commento
parlato a ogni rappresentazione di un dramma di Shakespeare,
di Goethe, di Schiller. Giacché in questo caso sarebbe il lin-
guaggio a soccorrere, sia pure in maniera insufficiente, delle opere
parlate; là invece esso deve servire a un oggetto che può essere
espresso soltanto dal musicista con la sua arte; anzi, andando
avanti, io temo non molto lontano il tempo in cui dei brani mu-
sicali ci verranno regalati a commento delle creazioni dei nostri
grandi compositori. E per Zeus, signor Bagge! Con ciò io Le ho
indicato nuove vie; dimostri la Sua energia critico-storico—teoretico-
compositiva, e Lei creerà, Glie lo predico, qualcosa di inaudito e
di originale, anche se finora le Sue composizioni mi sono rimaste
del tutto ignote. Invece conosco benissimo il titolo del Suo ma-
nuale di insegnamento della musica, e a menadito poi la sum-
menzionata conferenza, e poi, nella sua cruda realtà — giacché
l’ho sentita realmente pronunciare da Lei — un’altra dello scorso
inverno, nella quale del resto Ella, ricordo ancora, dimostrò la
cattiva abitudine di esprimere ogni soggetto due volte mediante
sinonimi: ad es. «proposizioni e giudizi, contrasti e opinioni
quanto mai divergenti; diverse epoche di sviluppo e fasi di evo-
luzione; sfumature e modificazioni del sentimento; contenuti e
compiti il cui dominio e la cui soluzione può riuscire soltanto
al supremo talento e all’animo più puro », ecc. ecc. 4
Dopo tutto ciò, prego ora il lettore di udire alcuni saggi della
conferenza stampata nei numeri 3 e 4 della « A.M.Ztg. »:
Documenti 241
Docn/nenti 243
3a.
18 aprile 1877
Difesa
Documenti 245
4.
A vol. H, p. 457
Feuilleton
Motto:
Mi consenta, avevo una volta un compagno, Lam-
bert; questi mi disse, già all’età di quindici anni,
che, se fosse diventato ricco, il suo massimo go-
dimento sarebbe stato dar da mangiare pane e
carne ai cani mentre i figli dei poveri morivano
di fame, e quando ai poveri mancava la legna,
comprare un intero deposito di legname, accata-
starlo in aperta campagna e dargli fuoco. Questi
erano i suoi sentimenti! Ora rni dica, che risposta
dovrei dare a questo mascalzone se mi chiedesse
perché deve essere una persona per bene?
Documenti 247
Precisamente in questo senso, e solo in questo, noi parliamo
del nuovo libro del filosofo Nietzsche come di un libro pericoloso.
Questo aggettivo non comporta la minima traccia di critica
per l’autore e per la sua opera, così come quella bandiera nera
non era intesa a criticare quell’esplosivo. E ancor meno potreb-
be venirci in mente di additare il solitario pensatore, con l’al-
lusione alla pericolosità del suo libro, ai corvi del pulpito e alle
cornacchie dell’altare. La dinamite spirituale, come quella mate-
riale, può scrvire a uno scopo assai utile; non necessariamente
essa viene impiegata a fini delittuosi. Però è bene avvertire
chiaramente, là dove esiste un tale LSPlOSÌVOZ qui c’è della di-
namite. È dunque il senso del titolo da noi dato alla nostra re-
censione di un nuovo libro di Friedrìch Nietzsche,
Documenti 249
Documenti 251
J. V. w.
5.
A vol. H, p. 498
Documenti 253
6.
A volume II, p. 543
Vita
Documenti 255
Documenti 27
7.
A vol. II, p. 590
a Musikalisches Wochenblatt »
edito da E. W. Fritzsch
XIX Annata, numero 44, Lipsia, 25 ottobre 1888"’
Il caso Nietzsche
Un problema psicologico
Vero è che questo libro e stato più lodato che letto, e più
letto che capito. Ma è stato un avvenimento unico nella lette-
ratura wagnerìana, un fatto fenomenale. L’autore concludeva la
sua « Prefazione a Richard Wagner» con le parole: « A que-
sti seri serva da ammaestramento il considerare che i0 sono con-
vinto dell'arte come del compito più alto e della vera attività
metafisica di questa vita, nel sento dell’uomo a cui io qui, come
al sublime combattente che mi precede su questa strada, voglio
che questo scritto sia dedicato ».
Documenti 259
II
Documenti 261
Documenti 263
Richard Pabl
s.
A vol. II, p. 587
« Il caro Wagner »
Un problema per amatori di musica, di Friedr. Nietzsche *
di Karl Spitteler
Documenti 265
pagina 16 :
Documenti 267
Tesi: Perciò anche egli desta il fanatico ardore degli istriani fra
i musicisti: gli artisti della declamazione.
pagina 3 7 :
Documenti 269
9.
A vol. II, p. 587
a Der Bund », 20/21 novembre 18882“
Morto:
Documentt 271
Documcnti 273
Documenti 275
Docamenti 277
10.
A vol. II, p. 598
Caro Heusler,
Le do subito un segno della mia fiducia, quale oggi non cla-
Documenti 279
Friedrìch Nietzsche
— mi sinceri auguri-———
11.
A vol. II, p. 610
<4 Kunstwart », II annata, 1888, pp. 52-56”
Dacumenti 283
Documenti 285
Documenti 287
Documenti 289
Documenti 291
12.
A vol. II, p. 612
Documenti 293
13.
A vol. III, p. 41
14.
A vol. III, p. 61
Documenti 295
I5.
A vol. III, pp. 65, 139
Documenti 297
Berlino, 22 germ. 89
Documenti 299
devoto allievo
K.
Documenti 301
Suo devotissimo
Naumann
Documenti 303
Documenti 305
da sé nella pubblicazione di opere puramente filosofiche, giac-
ché, se è vero che il professor Nietzsche gode il favore di una
piccola e salda cerchia di ammiratori, questa non è abbastanza
vasta da coprire i costi di produzione di grandi opere, (e inol-
tre) il prof. Nietzsche ha sempre distribuito un gran numero di
copie gratuite, le quali, sommate a quelle per recensione, che
sono assolutamente necessarie, hanno decimato una parte notevole
delle tirature, per lo più assai limitate.
Documenti 307
Allegati:
1 fattura
sempre devoto
C. Naumann
Documenti 309
le Sue condizioni, e fino a questa settimana le Sue frequenti let-
tere harmo soddisfatto questo desiderio in tale misura che ora il
Suo lungo silenzio mi rende inquieto. Tuttavia continuerei ad
aspettare ancora, se non avessi anche un altro motivo per infor-
marLa da parte mia di quanto frattanto è accaduto. La mia corri-
spondenza con Naumann ha assunto un ritmo abbastanza vivace
e purtroppo, per la forza delle circostanze, anche dimensioni mo-
struose. Lo stesso giorno in cui gli indirizzavo l’espressione del
mio malumore, del quale L’avevo già informata, si accinse a ri-
spondermi personalmente, con una lettera che Le allego con pre-
ghiera di restituzione. Ho risposto subito — la malattia di Nietz-
sche non era più da trattare come un vero e proprio segreto, ma
sempre con discrezione e in nessun caso da diffondere in maniera
usuale, al che affermava, del resto erroneamente, che nei giornali
di qui la cosa non era ancora trapelata; il giorno prima la « All-
gemeine Schweizer Zeitung » ne aveva parlato in maniera quanto
mai spiacevole e priva di tatto *, e infine tornavo a pregarlo di
darmi informazioni esaurienti e precise sul contratto di Nietzsche
con lui e sul pagamento del suo debito. A questo punto mi ar-
riva una smisurata epistola che mi ha sostanzialmente soddisfatto,
tra l’altro con la sua dichiarazione di rinuncia all'immediato re-
golamento del conto di Nietzsche. In questa occasione ho appreso,
e La ringrazio, che Lei si è assunto l'incarico di rispondermi
per conto di Naumann per riguardo alla mia mancanza di tempo,
e comprendo anche troppo bene che nel tumulto di questi giorni
io sia stato lasciato all'oscuro circa un paio di punti per me par-
ticolarmente importanti. Ma N. contra W. ha dato di nuovo adito
alle mie lagnanze. A parte un punto secondario, è stato soprat-
tutto il modo indiscreto in cui Naumann ha trattato la questione,
come ora è risultato per via deIPintromissione di un certo dott. M.
Wirth, autore dell’articolo ritirato dal «Musikalisches Wochen-
blatt » di cui parla la lettera acclusa. Naumann mi ha allegato
due lettere di questo signore a lui indirizzate, dalle quali risulta
che è a conoscenza della mia opposizione alla pubblicazione im-
mediata di N. contra W. e che ora la caldeggia con grande enfasi.
Ora io ho protestato con molta energia contro Pintromissione in
una simile faccenda di un cordiale nemico di Nietzsche masche-
rato da ammiratore, e in particolare ho dichiarato che nelle at-
tuali circostanze non darò mai, per quanto sta in me, il mio con-
senso al progetto di Wirth, cosi seducente per comprensibili mo-
tivi agli occhi di Naumann, consistente nel pubblicare l'estate
prossima, in occasione del Festival di Bayreuth, N. contra W.
in 800-1000 copie, per far trasportare Nietzsche, come si esprime
Wirth, « dall’ondata wagneriana >> — in verità, come dimostrano
le lettere, perché N. contra W. serva da puntello al signor W[irth]
nella sua singolare posizione di wagneriano appassionato per conto
proprio, come luccio nel fiume tra tutte le altre carpe che vi
nuotano. Non ho potuto fare a meno di ridere, ho aggiunto, per
quanto tristi siano le premesse della mia affermazione, pensando
che cosa direbbe di simili macchinazioni tentate col suo lascito
letterario Nietzsche, che ha sempre dato tanto valore alla pu-
rezza dell’aria e alla nettezza e pulizia delle contrapposizioni. Ho
trattenuto le due lettere di Wirth e ho chiesto a N. il permesso
di farLe vedere a Lei quando ci rivedremo, presumibilmente nelle
prossime settimane. C’è ancora una prospettiva in tal senso?
Io preferirei che questo incontro non avvenisse prima del 7 mar-
zo, e che Lei evitasse soprattutto la prima metà della settimana
in questione, dunque i giorni dal 3 al 6. Se Lei andasse a Lipsia
prima, si faccia mostrare da lui la mia lettera del 15 e del 16 cor-
rente. Per il momento, perché Lei possa orientarsi, osservo che
questa lettera, malgrado tutto il malumore che vi è espresso,
conserva un tono assolutamente cortese nei confronti di Naum.
Giacché si tratta soltanto di qualche gaffe da parte sua, mentre
per il resto io ho in generale le prove più sicure della sua onestà
e della sua buona volontà. Tra l’altro, il fatto che, contrariamente
a quanto supponevo io sulla Sua scorta, anche le 100 copie di
N. contra W. dovevano essere distribuite gratuitamente. Ora io
gli ho proposto di spedirmi altre 10 copie oltre alle 10 già invia-
temi, mettendomele in conto per 20 marchi complessivamente.
Io riuscirei a spingere un paio di amici (penso a Rohde e a
Gersdoriî) a fare una analoga ordinazione: scopo di questi acqui-
sti non sarebbe altro che quello di sottrarre queste copie a una
circolazione incontrollata. Egli stesso può inviare un piccolo re-
siduo a sua discrezione, a persone interessate di sua conoscenza
e affidabili, ma con l'espresso avviso, che purtroppo non è stato
apposto sulla copertina degli esemplari già pronti, che si tratta
della difiusione di un manoscritto, non di un libro vero e pro—
Documenti - 311
sempre devotissìmo
F. Overbeck
C. G. Naumann a Franz Overbeck, 21 febbraio 1889
Dalle mie decisioni Ella avrà visto che finora mi sono rigi-
damente attenuto ai Suoi desideri, e alcune questioni che per Lei
sono forse ancora aperte Le confermeranno sempre la stessa cosa.
Le prometto che sarà sempre così, anche perché non vedo alcun
ragionevole motivo da parte mia per andare contro i Suoi desi-
deri.
Documenti 313
Documenti 315
mi firmo il Suo
C. G. Naumann
In ogni caso voglio qui ricordare ancora una volta che di mia
iniziativa non invierò una sola copia di N. contra W. nemmeno
a questi signori, bensì solo quando me ne venga fatta richiesta;
farò sempre spedire l'indispensabile richiesta scritta, questo Glie
lo prometto. Dato però che l'opuscolo non ‘e ancora conosciuto,
questo caso non si verificherà di frequente; ma io credo che que-
sta piccola tiratura del manoscritto acquisterà in futuro un tale
valore per gli ammiratori del professore, che conserverà con cura
il piccolo pacco nel mio deposito.
Documenti 317
Naumann
Egregio signore!
A nome di una cerchia di amici radunatasi fin dal 1885 per il
comune studio delle opere di Friedrìch Nietzsche, mi permetto
di rivolgere a Lei, che viene indicato come il suo amico più
fidato, la preghiera di favorire la nostra comune iniziativa dandoci
notizia della sua vita e delle sue opere, nella misura in cui Ella
ritenga ciò possibile e consentito. Abbiamo avvertito da sempre
la mancanza di una dettagliata esposizione della sua vita e della
sua formazione culturale; ma da quando la triste notizia della
sua malattia, alla quale in principio non volevamo credere, è di-
venuta certezza, il desiderio di avvicinarci anche umanamente al-
l'uomo che veneriamo è divenuto notevolmente più intenso. Se
Ella, egregio signore, vuol presta: fede alla nostra assicurazione,
che questa lettera è stata dettata non da vana curiosità bensì da
alfettuosa partecipazione alle sorti di questo elevato pensatore,
Documenti 321
16.
A vol. III, p. 165
Contratto di cessione i“
S1
S2
Documenti 323
S3
S4
S 5
S6
Documenti 325
17.
A vol. III, p. 19s
S1
S2
S3
Documenti 327
(da una copia contenuta nel lascito Meta non Salis, Biblioteca Uni-
versitaria di Basilea).
18.
A vol. III, p. 205 l"
Documenti 329
19.
A vol. III, p. 212
Weimar, Meyerstrasse 4,
21 maggio 1905
Illustre professore!
Documenti 331
Basilea, 25 maggio 05
Egregio signor Kèiselitz,
Documenti 333
argomento sul quale, nel suo stato attuale, non ho nulla da dire
né voglio dir nulla. Questa è in ogni caso la risposta, che Le
piaccia o no, che si richiede da me. Tuttavia, in questa mia rispo-
sta indirizzata immediatamente e solamente a Lei, non lascerò
che le cose vadano per il loro verso. Lascio alla Sua conoscenza
completa di questa risposta, sia dei miei fogli che Lei ha davanti,
sia della trascrizione allegata, il compito di farsi un’idea del-
Pincongruenza tra quanto da Lei comunicatomi con la Sua lettera
del 21 e ciò che invece è contenuto nella comunicazione (acclusa)
di Binswanger, incongruenza che non posso più tralasciare di
mettere in rilievo.
Documenti 335
Egregia signora!
Con grande dispiacere ho desunto dalle Sue righe che Suo marito
è soEerente, e che Porigine della diceria sulla malattia di Nietz-
sche tramite il comportamento del signor Gast continua a pro-
cutargli dispiaceri. Domenica scorsa ho avuto occasione di par-
lare con la signora Forster-Nietzsche. Le ho espressamente ri-
petuto che, stando alle dichiarazioni di Suo marito, la supposi-
zione che Pindicazione in parola provenga da lui è del tutto
infondata. L'ho invitata a darne comunicazione al signor Gast e
a proibirgli di continuare a importunare Suo marito su questo
argomento.
il Suo devoto
prof. Binswanger
Consigliere segreto di medicina
20.
A vol. III, p. 214
Tumulazione
nel sepolcro di famiglia a Riic/een
il 28 agosto 1900, martedì
alle 4 del pomeriggio "3
Coro maschile.
Documenti 337
Noi lo ringraziamo per tutto quel che è stato per noi, per
tutto quanto ha voluto e agognato per l'umanità.
Documenti 339
Coro maschile
Messaggio di addio
del consigliere segreto prof. dr. Heinze
Messaggio di addio
di Carl barone von Gerrdorfi‘
Parole di congedo
del dottor Carl Fuchs
Salve, amicizia!
Luce mattinale
Senza fine,
E ora che il Tuo corpo, dopo Pimmane odissea del Tuo spi-
rito, fa ritorno alla madre terra, io come Tuo scolaro e a nome
dei Tuoi amici Ti dico un caldo « grazie » per il Tuo grandioso
passato.
Tu sei stato uno degli uomini più nobili e puri che siano mai
apparsi su questa terra.
Documenti 341
Coro maschile
Messaggi di addio
dei partecipanti al lutto
Io sono ancora Yerede del vostro amore e la terra che, alla vostra
memoria, fiorisce di selvatiche virtù dai mille colori, miei diletti!
— Così parlò Zarathustra.
INDICI
1. Friedrìch Nietzsche:
Opere, appunti, conferenze, composizioni
a) Indice cronologico
1854
1855
1856
1857
1858
« Sulle fortificazioni »
Sonatina op. II
Poesie
344
1859
1860
1861
1862
maggio/giugno: poesie
Frammenti di fughe
aprile: poesie
Indice
1863
1864
1865
1866
1867
Poesie
346
1868
1869
1870
1871
1872
1873
1874
347
348
1875
1876
1877
1878
1879
1880
Parte V. Documenti-Indici
Studi su Democrito
Indice
1881
1882
1883
1884
1885
1886
1887
1888
Annotazioni autobiografiche (1856-1869) I 32. 33. 34. 42. 53-6, 58, 59, 78,
101-04. 109. 110, 143, 148, 149. 241. 404
ll caso Wagner. Un problema per amatori di musica (1888) I 140. 403. 426,
466. 502. 527. 533. 659. 741
1176. 77. 158, 199. 213. 303. 304. 395. 416. 470. 506. 517. 524. 527.
541. 544-46. 549. 557. 559-62. 564. 567. 575-77. 585. 587-90. 593. 594,
600, 604. 610. 611
1116. 59. 60. 63. 66. 138-40. 257-78. 281, 292, 296. 297. 304. 312. 316.
317. 319
' Questa parte dell'indice delle opere e i due indici che seguono sono stati
curati
da Mauro Tosti-Croce. che qui ringraziamo. |N.d.C.]
Cinque prcfazioni per cinque libri non scritti ( 1872) I 461. 464-69. 481. 522
I1 397
Condizioni religiose dei tedeschi nell'America del Nord (conferenza. 1865) 1 125
Conferenze:
— 11 dramma musicale greco (1870) I 318. 376. 383. 403
— Omero e la filologia classica (1869) 1 303. 305
— Condizioni religiose dei tedeschi nell'America del Nord (1865) 1 125
— L'ultima redazione della Theognidea (1866) I 165
— Sulle fonti storico-letterarie di Suida (1866) I 169
— I pinakes degli scritti aristotelici (1867) 1 173
— La gara degli aedi nell'Eubea (1867) 1 174
— Socrate e la tragedia (1870) 1 318. 322. 376
111 318
Così parlò Zarathustra (1883-1885)1 13. 121. 152. 172. 277. 292. 296. 321.
362. 363. 409. 411. 419. 448. 482. 527. 550. 551. 609. 612. 614. 620.
625. 640. 641. 645. 646. 668. 713. 734. 742. 764. 794
118.68-70. 93.95.147.151.154.157.160.167.170.171.173-76178.
179. 181. 185. 186. 190-219. 221-25. 227. 235-38. 242. 254, 255. 262-
265. 267-69. 272. 279. 284-86. 293. 294. 298. 302-05. 307. 312. 316.
317. 324. 326. 328. 331. 333. 339-43. 345-55. 359, 365. 366. 370. 371.
388. 390. 399. 410. 412. 414. 415. 442. 445. 446. 450. 453. 454, 463.
464. 472. 497. 505. 519. 520. 522. 540. 562. 563. 567. 572. 573. 590.
595. 599
1116. 12. 16-9. 24. 28. 60.90. 95. 117. 125-30. 138-40. 144. 146. 151-
153. 162. 164. 204. 210. 214. 259. 278. 283. 306. 311. 315. 318. 341.
342
David Strauss (1 considerazione inattuale) 1481. 500. 501. 504. 507. 509. 517.
522. 523. 526. 537. 548. 608. 616-19. 651. 652
II 91. 213. 287. 315. 316. 519. 565. 608
Ecce homo (1888) 1 76. 98. 318. 406. 418. 426. 441. 445. 453. 454. 501, 518.
557. 618. 662. 665, 673-75. 678. 682. 707. 768. 771
1111. 69. 93.199. 209. 211. 219. 268.399. 416. 517. 520.545. 547. 607-
610. 613
1116.17-9. 21. 23-5. 58. 64. 76.125.126.l28.139. 153. 166. 256. 297-
299. 305.315. 316
Eco di una notte di San Silvestro (1871) I 307. 390-92. 398. 399. 425. 445.
446. 464. 563. 564
11 196. 214. 591
412. 413. 420. 423. 429. 430. 433. 434. 440. 444. 455. 461. 477. 493.
497. 505, 514. 518. 522. 537. 570. 589. 598. 616. 618. 651. 701. 719.
732. 759. 762. 764
1133. 213. 214. 243. 247. 305. 316. 366. 446. 447. 473. 512. 547. 606
11173. 90. 245. 255. 257-59. 270. Z76. 282
L'origine del pensiero tragico (anche La visione dionisiaca del mondo) (1870)
1 347. 365. 367. 384
Omero e la filologia classica (1869) I 244-48. 285. 303. 305. 317. 481. 537.
578. 616. 687. 762
lll 133. 318
Oratorio di Natale (1860-1861) I 73. 74. 114. 297. 479. 503. 562. 563. 733
lI 124. 194. 548. 562
Prometeo (1859) I 72
Re Scoiattolo 1 (1854) 1 40
Su verità e menzogna in senso extramorale (1873) I 285. 461, 470. 504. 521
Il 391. 397. 417. 462
Sul demoniaco nella musica (1863; anche: Sull'essenza della musica. 1863)
I 75, 100
Sul pathos della verità (1872) I 461. 465. 468-71. 473. 475
Sull'avvenirc delle nostre scuole. 5 conferenze (1872) I 71, 149-51. 259. 285.
393. 398. 414. 423. 424. 454. 461. 463. 464. 499. 500. 523. 615. 619.
762
III 318
Il trattato fiorentino su Omero e Esiodo (1870. 1871. 1873) I 358. 440. 454.
478
Umano. troppo umano (1878-1879; 1886’) 1 381. 407. 482. 549. 602. 606.
610. 624. 625, 669. 696. 706. 707. 730. 736. 742. 743. 745. 749. 754.
757. 758. 760-64. 766. 767. 771. 773. 777-79. 783. 788. 793
H11. 25. 27. 32. 55. 120. 213. 226. 228. 265. 282. 287. 302. 343. 348.
350. 359. 377. 387. 402. 412. 423. 446. 447. 473. 498. 499. 579
lIIl3. 14.150. 153. 319
2. Le fonti
Fonti 357
485 sg.). 540 (I 605). 553 (X317). 554 (I 388. 391 5gg. = OFN III‘ 360-
363). 555 (I 396. 397. 403. 409. 414. 418 - OFN III‘ 367, 368. 373.
380. 384 sg., 387 sg.). 556 (I 431. 435. 440. 444.445. 454, 467 = OFN
III‘ 399. 405. 408, 412. 413. 421. 443). 557 (I 492 = OFN III‘ 456).
566 (X 491 = OFN IV‘ 151). 573 (X 343-423 = OFN IV‘ 85-110). 584
(X 216-38 = OFN IV‘ 159-79). 656 (X 460 = OFN IV‘ 240), 659 (X
430. 431). 660 (X 432)
II 35 (XI 385). 83 (XI 388). 212 (XVI 340 = OIN VII‘ 41). 217 (XII
199). 343 (XIII. XIV), 344(XII13. 75. XIV 414 = OFN VII‘ 150. 177.
182). 347 (XIV 248-50 = OFN VII’ 234. 71, V111’ 284). 393 (XVI). 498
(VIII 492)
358
Parte V. Docamznti-lnzfiìi
113 = Lamia vita 136, 133), 103(1s1 = Lamia Vita 134), 104013 =
La mia vita 145). 109 (152 - La mia vita 185). 110 (722). 127 (119 =
La mia vita 146), 143 (128 La mia vita 156 sg.). 148 (128 sg. s La
mia Vita 157 sg.). 160 (132 1a mia vita 161 sg.). 161 (133 = La mia
vita 162-64), 166 (134, 135 = La mia Vita 164, 165). 167 (139 = Lamia
Vita. 169), 185 (137 = L1 mia Vita 167), 186 (135 sg. = Lamia Vita 165
sg.). 241 (149 sg. = La mia vita 182 sg.). 242 (148 x La mia Vita 181),
244 (157-74), 404 (108 = La mia vita 133), 415 (178 = OFN III’ 92—5).
467 (296. 297, 285 = OFN III‘ 253. 236), 468 (272 = OFN III‘ 219).
469 sg. (270 = OFN lll‘ 215 sg.). 470 (268. 309-22 = OFN III‘ 212
sg.. 353-72). 674 (1152), 714 (1130)
II 5 (844 = OFN H’ 182), 70 (105 = L1 mia Vita 128), 162 (1200), 195
(103 = La mia vira 125 sg.). 240 (1420), 242 (1420), 282 (897), 407
(1239), 511 (102 ——- La mia vita 124), 565 (1302), 584 (1309). 589
(1345)
III 23 (1351) ,
Friedrìch Nietzsche: Werke de: Zummmenbmcbx. a cura di Erich Po-
dach. Wolfgang Rothc-Vcrlag, Heidelbcrg 1961
I 30 (220 = OFN VI’ 594). 98 (231 = OFN VI’ 288), 406 229 = OFN
VI’ 286), 418 (235 = OFN VI’ 293). 426 (238 = OFN V1’ 296), 441
(245 = OFN VI’ 304), 445 (237 = OFN V13 295). 454 (240 = OFN
VI’ 298 sg.). 501 (225 = OFN VI’ 282). 518 (271 = OFN VI’ 328), 557
(272 = OFN VI’ 329). 618 (271 = OFN VI’ 327). 662 sg. (272 = OFN
V1’ 328 sg.). 665 (277 = OFN VI’ 333). 673 (276. 277 - OFN V13 333-
335). 771 (279 = OFN VI’ 336)
II 69 (284, 286 = OFN VI’ 344-116). 93 (283 = OFN V13 343), 199 (284
sg. = OFN VI’ 344). 600
sez-
Fanti 359
OFN VIII‘ 58). 526 (VIIIZ 8. 266 = OFN VIII’ 7. 236). 527 (VIIP 258.
34 = OFN VIII’ 229. 30). 531 (VIII: 117-455 = OFN VIII‘ 103-418).
545 (VIII’ 9 = OFN VIII’ 9). 546 (VIIP 296 = OFN VIII’ 290). 547
(VIII’ 319 = OFN VIII’ 310 sg.). 548 (VIIP 69 = OFN VIII’ 67). 549
(VIIP 38 = OFN VIII’ 37). 551 (VIIP 196 = OFN VIII’ 192). 607
(VIII3 423 = OFN VIII’ 379). 615 (VIIP 451 = OFN VIII’ 407). 616
(VIIP 457-61 = OFN VIII’ 413-16)
11342011510 = EFN11583)
9 Nietzrcber Bfiefi art Meta 1;. Sali}. a cura di Maria Binclschedler. «Neue
Schweizer Rundschau», aprile 1955. pp. 709-21
II 270. 491, 580
III 17, 23