"proteggere"[1][2]) è una figura della mitologia greca. Insieme con Steno ed Euriale, è una delle
tre Gorgoni, figlie delle divinità marine Forco e Ceto. Secondo il mito le Gorgoni avevano il potere di
pietrificare chiunque avesse incrociato il loro sguardo e, delle tre, Medusa era l'unica a non
essere immortale; nella maggioranza delle versioni viene decapitata da Perseo[3].
Indice
1Mito
o 1.1Uccisione
o 1.2Post-mortem
2Interpretazioni
3Influenze nell'arte, nella cultura e nella cultura di massa
4Note
5Bibliografia
6Voci correlate
7Altri progetti
8Collegamenti esterni
Ornamento romano in bronzo della testa di Medusa presso il Museo Romano-Germanico di Colonia
Paolo Farinati, Poseidone e la Medusa, 1590 circa, affresco, Villa Nichesola-Conforti, Ponton di Sant'Ambrogio di
Valpolicella (Verona).
Nelle rappresentazioni più antiche, Medusa e le sue sorelle erano raffigurate come orrende donne con
ali d'oro e mani di bronzo, dall'ampio viso rotondo incorniciato da una massa di serpenti per capelli,
bocca larga con zanne suine e, a volte, anche una corta barba ruvida[3][4]. Più avanti, nell'arte, presero
le sembianze di fanciulle bellissime, sempre con serpi al posto dei capelli[4].
Medusa, bronzo in esposizione nel Museo archeologico nazionale di Napoli
Secondo Esiodo (Teogonia), Eschilo (Prometeo incatenato), Pausania e Nonno (Dionysiaca), il padre
delle Gorgoni era il dio marino Forco; Esiodo e Apollodoro danno loro per madre la sorella di
quest'ultimo, Ceto[3]. Secondo Esiodo, esse vivevano nell'Oceano Occidentale, vicino a dove abitavano
anche le Esperidi e la Notte[3], o presso la città di Tartesso[4]; tradizioni successive le collocano invece
in Libia[3].
Secondo altri autori (Ovidio, Apollodoro, Esiodo) Medusa era invece in origine una donna bellissima: a
mutarla in mostro sarebbe stata la dea Atena, come punizione per aver giaciuto con (o per essere stata
violentata da) Poseidone in uno dei suoi templi[3][5][6]; secondo altre versioni ancora, Atena era avversa
a Medusa perché quest'ultima aveva osato competere con lei in bellezza[4].
Va notato che alcuni autori riconoscono l'esistenza di una sola "Gorgone", non meglio
identificata; Omero ad esempio la cita tra le ombre dell'Ade nell'Odissea[4], e nell'Iliade afferma che la
testa della Gorgone è fissata sull'egida di Atena.
La figura di Medusa è un soggetto che ha lasciato una traccia ben visibile nel corso dei secoli; essa, o
più spesso la sua sola testa, il gorgoneion. Le più antiche rappresentazioni plastiche del mito che ci
sono pervenute sono una rappresentazione di Perseo che uccide Medusa sotto gli occhi di Atena, su
una metopa da Selinunte (540 a.C.,. oggi al Museo Archeologico di Palermo) e una Medusa sul
frontone occidentale del tempio di Artemide a Corfù (580 a.C., oggi al Museo Archeologico di Corfù).
Fra i molti dipinti in cui è rappresentata, particolarmente noti sono Scudo con testa di
Medusa di Caravaggio (1590 circa) e La Medusa di Pieter Paul Rubens (1618 circa); piuttosto note
sono le sculture Perseo con la testa di Medusa, di Benvenuto Cellini (1545-1554) e Busto di
Medusa di Gian Lorenzo Bernini (1630).
La testa di Medusa
Michelangelo Merisi da Caravaggio, Scudo con testa di Medusa, olio su tela, tra il 1595 e il 1598, Galleria
degli Uffizi.