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KZ-II Trainer
“Danish Silverwing”
ZŽĚŽůĨŽŝĂŶĐŽƌŽƐƐŽͲĚŝƌĞƩŽƌĞΛǀĨƌĂǀŝĂƟŽŶ͘ŝƚ
LUGLIO 2017 - 1
e ora si cambia
Rodolfo Biancorosso Sino a oggi ci siamo limitaƟ a denunciare cosa non andava in AeCI e a
editore della rivista
“VFR Aviation” raccogliere le istanze e le idee di tuƫ. Ora, dopo l’elezione di un presidente
Luca Basso
editore della rivista condannato in primo grado, sospeso dal CONI e interdeƩo a vita dai pubblici
“Volo Libero”
uĸci, chi non si sente rappresentato da Leoni può manifestare il suo dissenso.
Ecco come
L’atttessta
ato
o è valido
o a vita
a!
L’attestato VDS, infatti, una volta rilasciato è valido a
vita, lo dice la legge e nessuno può affermare il contrario.
E però vero che il certificato medico di idoneità, quello
sì necessario per volare, si deve rinnovare ogni tot anni,
uno o due al massimo, a secondo che si tratti di un pilota,
2 - VFR AVIATION
contestata l’assenza della card che allora era rilasciata commette alcun reato, neanche di tipo amministrativo.
da AeCI con la scadenza visita annotata, con minaccia di E non può essere sanzionato in alcun modo. Da oggi, chi
sanzione. Mi impuntai e dovetti aspettare il comandan- vuole, può far sentire il proprio dissenso, senza rischiare
te, arrivato dopo un paio d’ore: quando vide la visita in sanzioni e senza bisogno di versare 52 € per una sem-
originale fece un sorriso e mi strinse la mano, dicendomi plice trascrizione. E sia chiaro che questo articolo non
che anche lui era pilota e che sapeva benissimo che l’at- è un’incitazione a non pagare questo servizio, è solo
testato non scadeva mai, e che la visita doveva essere in una corretta modalità di informazione che vi fa sapere
regola... e io ero in regola. in chiaro come stanno le cose e quali sono i vostri diritti
in caso di contestazioni, in modo che ognuno di voi sia
Prov
van
no a fa
arvi cre
ederre il in grado di scegliere liberamente cosa fare. Vogliamo
con
ntra
ario rendere tangibile il dissenso, non certo creare danno a
Il bello è che per assicurarsi l’obolo dei 52 €, AeCI ha in- un ente che, questo sì, vorremmo fosse rappresentato
ventato di tutto: innanzitutto ha scritto nel regolamento da persone specchiate e competenti, in grado anche di
tecnico didattico - art 11 - una frasetta ad hoc “l’attesta- cambiare lo Statuto in modo positivo, allargando la base
to sarà convalidato dall’AeCI”. Falso. Assolutamente fal- dei partecipanti e promuovendo il mondo del volo. Vor-
so. L’attestato è valido a vita e la sola visita medica scade remmo un AeCI di cui essere orgogliosi, ferma restando
e deve essere rinnovata. Tant’è che poi il TAR ha bocciato la libertà di ognuno di scegliere di quali servizi usufruire.
questo regolamento su ricorso della attivissima FIVL. Si
sono inventati la ripresa voli con un istruttore presso una Nelle foto
scuola certificata; se non volate da due anni e volete farla Chi avesse dubbi può andare su youtube e seguire un Giuseppe Leoni,
va benissimo, male non fa, ma non potete essere obbli- chiarissimo video tutorial di Luca Basso sulla validità presidente, e Giulio
gati a farla se non avete versato i 52 €; e si sono inventati dell’attestato a questo indirizzo: Cacciatore, direttore
addirittura la “scadenza dell’attestato” con necessità di www.youtube.com/watch?v=85uxXCFOtAc generale di AeCI
rifare integralmente l’esame (e versamento di 182 €) se
non avete versato i 52 € per più di 5 anni. È illegale, l’atte-
stato non scade mai, chiunque ve lo contesti va portato
di fronte alla Magistratura e dovrà pagarvi il disturbo, il
tempo perso, le spese legali e, magari, anche i danni.
Ten
ntiam
mo un
na simu
ula
aziion
ne
Quanti piloti VDS ci sono in attività? Difficile dirlo, ma
diciamo che fra libero e motore circa 20.000 piloti sono
in attività, anche se sporadica. 20.000 rinnovi vogliono
dire un milione e quarantamila euro di entrare per AeCI
solo con i bollettini da 52 €. Se la metà dei piloti decidesse
di non usufruire più del servizio di annotazione della visi-
ta sull’attestato (tecnicamente è una “pubblicità legale”
della visita e della data di scadenza), sarebbero 520.000
€ in meno nel bilancio AeCI che, probabilmente, sarebbe
costretto a considerare in maniera diversa un popolo
di piloti che sino a oggi è stato trattato come limoni da
spremere. Chi di voi vuole continuare a usufruire del ser-
vizio pagherà i 52 € e avrà in cambio la comodità di dover
esibire in caso di controllo solo e unicamente l’attestato
e non anche il certificato di idoneità in originale. Ripetia-
mo che non si infrange alcuna legge, non parliamo quindi
di disubbidienza civile, né di alcun tipo di irregolarità: chi
non vuole farsi annotare la visita non versa i 52 € e non
LUGLIO 2017 - 3
sommario
1 EDITORIALE
Direttore responsabile
Rodolfo Biancorosso
5 LA TERZA PAGINA direttore@vfraviation.it
Inviati
10 INDUSTRIA E ISTITUZIONI Giorgio Nerucci, Andrea Pozza, Marco Tricarico
Impaginazione
Valeria Rubbi Contri
14 NOTIZIE DAL MONDO
Pubblicità
tel. 06.9413047
16 PROVA IN VOLO FTE TL-3000 Sirius pubblicita@vsaviation.it
Editore e proprietario della testata
24 EVENTI Flight & Fun 2017: un raduno molto “social” con grandi ambizioni Aero Media Press TV s.r.l.
Via S. Andrea 12 - 00046 Grottaferrata (RM)
Iscrizione Registro R.O.C. n. 23962 del 5.11.2013
30 ACROBAZIA In Cina con il Pioneer Team Una copia € 6,00
Copie arretrate 15 € inclusa spedizione
36 WARBIRDS Un Mirage III con i passeggeri da richiedere a redazione@vfraviation.it
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ITALIA annuale 12 numeri € 50,00
44 NOTIZIE DALL’ITALIA
Abbonamento digitale 12 numeri € 39,99 - 6 numeri € 29,99
Stampa
48 VOLO A VELA Acrobazia e classe club ad Alzate Brianza Mediagraf Spa, via della Navigazione Interna, 89
35027 Noventa Padovana (PD)
52 VOLO A VELA Gli stage alta performance del “Centrale” Distribuzione per l’Italia
SO.DI.P.“Angelo Patuzzi” S.p.A.,
Via Bettola, 18
54 VOLO IDRO Centenario della scuola idrovolanti di Bolsena 20092 Cinisello Balsamo (MI)
tel. 02.660301 - fax 02.66030320
56 SI COMINCIA ANCHE COSÌ Il mio simulatore Copyright: Aero Media Press TV s.r.l.
Tutti i diritti di riproduzione e
traduzione degli articoli pubblicati
60 NOTIZIE DALL’ITALIA
sono riservati.
Hanno collaborato a questo numero
62 HAG ITALY Il biplano agricoltore Giorgio Apostolo, Stefano Beretta, Marilea Biancorosso, Edwin
Borremans, Luigino Caliaro, Pino Càrbini, Nuccio Caristia,
Giacomo Cavoli, Igino M. Coggi, Andrea Colombo, Paolo
64 WARBIRDS Danish Silverwing
Colucci, Paola Corte, Carlo d’Agostino, Stefan Degraef, Paolo
Gavazzi, Andrea Minari, Antonio Mizzan, Silvia Rappo, Gustavo
70 LA NOSTRA STORIA La scuola di volo Alitalia di Brindisi Saurin, Giorgio Varisco, Ugo Vicenzi
16 24 30
36 70 86
N°25
LUGLIO 2017
Il volo è soprattutto passione e,
Un uomo con le ali
la terza pagina
subito dopo, una scelta di vita che
influisce sul modo di pensare e di
rapportarsi con il mondo. La “Terza
pagina” nasce su AS Aviazione
Sportiva 15 anni fa da un’idea del
Com.te Germano Piccinini. Oggi ve
la riproponiamo come palestra delle
idee, uno spazio per condividere
i propri pensieri e stati d’animo, la
propria filosofia di volo e di vita. Paolo Gavazzi
VFR AVIATION - 5
la terza pagina
6 - VFR AVIATION
al G-46. Una norma, infatti, prevedeva che per volare su
quella macchina, anche come passeggeri, era necessario
essere abilitati (noi italiani siamo sempre stati avanti in
fatto di sicurezza!). Marco disse di sì e decollammo. Per
fortuna dalla torre non avevano visto la mia faccia da
sbarbatello. Salimmo in quota e Marco si scatenò in una
serie di acrobazie. Davanti, ero solo intento a non toccare
niente e mi tenevo le cuffie con le mani. Vedevo la velo-
cità salire fino quasi alla linea rossa, poi la barra muoversi
di colpo verso l’indietro. Le braccia pesavano sempre
più e pensavo di non farcela a tenerle alzate. Decisi al-
lora di posarle sulle gambe, ma non avevo calcolato che
si sarebbero abbassate con un’accelerazione di 6 G. Mi ancora qualche decina di centimetri fino a che la ruota Con Marco e il suo
diedi due pugni dolorosissimi sulle cosce. Scendemmo toccò la sua immagine. Vedo ancora la gomma che fa un G-46 feci il volo più
poi a quota bassissima, tra la cera e il pavimento, come leggero spruzzo, gira e si bagna. Cosa sarebbe succes- indimenticabile
si dice. Marco si abbassò su un prato circondato da filari so se il carrello destro fosse stato più basso del sinistro, della mia vita,
di pioppi che si avvicinavano a una velocità mostruosa. o il ruotino anteriore? Ma non successe niente e tornai quando avevo 15 o
L’aereo non poteva passare tra due alberi in volo livellato, trionfante a Magadino, orgoglioso della mia bravata. At- 16 anni
allora Marco lo sollevava di qualche metro, per non toc- terrai e spensi il motore. Allora sentii un ticchettio dietro
care il terreno con l’ala, e passava tra i pioppi a coltello. al sedile, nel vano bagagli. Guardai e vidi terrorizzato un
Arrivammo sul lago di Varese, sempre ben più bassi degli barografo, uno strumento che tracciava su un rotolo di
alberi, e seguimmo la riva. Ho in mente ancora adesso, carta millimetrata tutte le quote raggiunte durante il vo-
come in una fotografia, quando sbucammo dagli alberi lo. Iniziava con una riga dritta, da quando era stato acce-
e scorgemmo un pescatore che, vedendo quel mostro so e l’aereo era fermo a Magadino. Poi la riga comincia-
rosso comparire verso di lui all’improvviso, spalancò la va a salire, quando avevo superato il monte Ceneri. Poi
bocca e lasciò cadere la canna in acqua. Ma non era fini- cominciava a scendere, sempre più giù fino a una quota
ta: riprendendo quota sentimmo nostro fratello, Egidio, inferiore a quella dell’aeroporto di partenza per poi ri-
in volo con un SIAI 205, che comunicava con Vergiate di- salire e riscendere per l’atterraggio. Ero stato cuccato
cendo “India, September ecc.”. Marco, nell’interfono dis- come un pollo, e come un pollo fui spennato dal capo
se: “Adesso glielo facciamo vedere noi, al September”... dell’Aerocentro Ticinese, Marazza. Per fortuna non mi
salimmo in alto e lo cercammo. Eccolo, più in basso e nel- mise a terra, si limitò a un solenne cazziatone. Da allora,
la nostra direzione. Marco mise il 46 a coltello e lo lasciò prima di decollare, guardavo dappertutto alla ricerca di
così scendere a tutta birra. Gli passammo in quella posi- barografi, ma non rinunciai alle mie idiozie, come quan-
zione a qualche metro dall’ala destra, poi Marco lo ripre- do, sempre sul lago di Como, inseguii uno che faceva sci
se, gli passammo sotto superandolo, poi tirò una cabrata d’acqua. Dal motoscafo gli segnalarono l’aereo che stava
in verticale a qualche metro davanti. Ci mettemmo poi in arrivandogli alle spalle. Si girò e mi vide. Alzò un braccio
ala destra. Erano in quattro e ci guardavano con la faccia in segno di saluto ma, man mano che mi avvicinavo, co-
di chi aveva appena incontrato il demonio in persona. Tra minciò a preoccuparsi. All’ultimo momento abbassò il
l’altro, avevano pure la porta aperta. braccio e si lasciò cadere in acqua. Scappai sperando che
non mi avesse letto le marche. Nell’ottobre del ’70 partii Il G46 di Marco
Insomma, Marco era il mio idolo aeronautico e, quan- per il corso Allievi Ufficiali di Complemento dell’eserci- andò a finire in
do presi il brevetto, cercavo in tutti i modi di emularlo, to ad Ascoli Piceno. In realtà nel ‘69 avevo partecipato Inghilterra, qui è
pur con una cinquantina di ore totali al mio attivo e col al concorso per ufficiale pilota nell’AM, ma non mi ac- nell’aprile 1973 al
Cessna 150. Facevo puntate sulla casa dei miei, a Erba, o cettarono per tre giorni! Infatti era necessario avere un Wycomb Air Park
su quelle degli amici. Il volo tra la cera e il pavimento era massimo di 21 anni entro il primo giugno e io ne compivo Booker, prima di
diventato la mia specialità. Ma un giorno la feci davvero ventidue il 29 maggio precedente. Speravo che avreb- essere
grossa: decollato da Locarno e superato il monte Ceneri, bero chiuso un occhio, avendo io avuto un padre ufficia- immatricolato
mi diressi sul lago di Como. Non c’era un alito di vento e la le nella Regia Aeronautica, un fratello pilota militare, gli G-BBII. Oggi è
superficie del lago era “a specchio” come dicono i piloti altri tre brevettati e anch’io già con la licenza. Non ci fu rientrato in Italia con
degli idrovolanti. Quando più tardi feci l’abilitazione idro niente da fare. una nuova livrea
mi spiegarono che era una situazione pericolosa, perché
in quelle condizioni è molto difficile valutare l’altezza (Foto T. Davies – Air Britain)
LUGLIO 2017 - 7
industria e istituzioni: notizie dall’Italia e dal mondo
ind
ENAC • PA 28-180, n°costr. 28-7305011, marche I-INKA, cancellazione 15
14 CN a maggio
maggio 2017, Stato iscrizione Germania
• TB 9, n°costr. 1396, marche I-IAGI, cancellazione 18 maggio 2017,
Stato iscrizione Regno Unito
Nel mese di maggio l’ENAC ha rilasciato un
totale di 14 certificati di navigabilità: 13
Standard e Standard/Speciali e un CN AEROPORTI
Roma-Urbe al primo posto
Export. Il totale dei certificati di navigabilità rilasciati dal 1° gennaio
al 31 maggio 2017 è di 58 CN Standard e Standard/Speciali e un CN
Export (ad aeromobile di costruzione italiana).
Nel 2016 il traffico Aviazione Generale sui 59 aeroporti italiani che
CN STANDARD/SPECIALI MAGGIO 2017 figurano nella relativa tabella nel testo del Rapporto e Bilancio So-
Velivoli ciale 2016 dell’Ente nazionale per l’aviazione civile, si compendia in
Esercente Aviomar Srl, tipo Cessna 152, marche I-BJBB, CN Standard un totale di 259.616 movimenti di aeromobili e 252.453 passeggeri. Il
Esercente Inaer Aviation Italia SpA, tipo Bombardier CL-215-6B11, primo aeroporto italiano per numero di movimenti è risultato, to-
marche I-DPCT, CN Standard/Speciale tale 25.780, Roma-Urbe cui fanno seguito quello di Milano-Linate
Esercente Valema Srl, tipo Moravan Z526 AFS, marche I-IOIO, CN (20.707 movimenti), Torino-Aeritalia (19.770), Trento (19.279), Bolza-
Standard/Speciale no (11.568), Olbia (10.471) e Rieti (9.851).
Esercente Neos SpA, tipo Boeing 737-86N, marche I-NEOX, CN
Standard/Speciale
Esercente privato, tipo Pilatus Aircraft PC-12/47E, marche I-PPOH, CN TRAFFICO AG
Dati primo trimestre
Standard
Esercente privato, tipo Laverda F8L, marche I-SALE, CN Standard/
Speciale
Elicotteri Nel primo trimestre dell’anno, secondo i dati dell’ENAC, il traffico
Esercente Leonardo SpA, tipo Agusta A109E, marche I-AWCT, CN Aviazione Generale/Aerotaxi sugli aeroporti italiani aperti a quel-
Standard lo commerciale ha complessivamente registrato 30.730 movimenti
Esercente Hoverfly srl, tipo Eurocopter AS365N2, marche I-CFGE, CN di aeromobili e 38.821 passeggeri. Ai primi due posti per numero di
Standard/Speciale movimenti sono gli aeroporti di Milano-Linate e di Bolzano, rispetti-
Esercente Star Work Sky S.A.S, tipo Airbus Helicopters AS350B3, vamente 4.232 (8.177 passeggeri) e 2.863 (2.360 passeggeri) ai quali fa
marche I-GRDD, CN Standard seguito quello di Roma-Ciampino: 2.786 movimenti e 6.100 passeg-
Esercente Elifriulia Srl, tipo Airbus Helicopters Deutschland BK117, geri. Sopra i mille movimenti sono risultati gli aeroporti di Trieste,
marche I-MADE, CN Standard/Speciale 1.637, Torino-Caselle, 1.247, Firenze, 1.178, Bari, 1.019, Bologna, 1.001.
Esercente Elifriulia Srl, tipo Airbus Helicopters Deutschland BK117,
marche I-MADE, CN Standard
Alianti
Esercente Associazione Volovelistica Scaligera, tipo Glasflügel ALBENGA
Base strategica aviazione generale
Hornet, marche I-AVSH, CN Standard
Mongolfiere
Esercente privato, tipo Lindstrand Hot Air Balloons Ltd LBL 150°,
marche I-AMSN, CN Standard L’aeroporto di Villanova d’Albenga diventerà base strategica ed
esclusiva per l’aviazione generale e business aviation dell’area Nord.
CN EXPORT MAGGIO 2017 Lo hanno annunciato Riviera Airport, società di gestione dell’aero-
Velivoli porto “Clemente Panero” di Villanova d’Albenga, e Piaggio Aerospa-
Esercente estero, tipo Alenia-Aermacchi C-27J, marche I-PTFN, CN ce, comunicando che il progetto prevede una nuova pista e nuove
Export/US infrastrutture con servizi esclusivi.
L’aeroporto di Villanova d’Albenga
RAN
5 aeromobili cancellati a maggio
Sono 5, tutti velivoli, gli aeromobili cancellati dal Registro Aeronau-
tico Nazionale nel mese di maggio per iscrizione in quello di altro
Stato ai sensi dell’art. 760, § f) del Codice della Navigazione.
Velivoli
• C-212-CC, n°costr. 273, marche I-MAFE, cancellazione 5 maggio
2017, Stato iscrizione Spagna
• Glasair II-SRG, n°costr. 2026, marche I-GLSR, cancellazione 8
maggio 2017, Stato iscrizione Regno Unito
• Falcon 2000EX, n°costr. 108, marche I-JAMJ, cancellazione 10
Maggio 2017, Stato di iscrizione USA
10 - VFR AVIATION
a cura di Igino M. Coggi
ggi
PARACADUTISMO che prevede, tra l’altro, che gli APR devono essere trattati come un
LUGLIO 2017 - 11
industria e istituzioni: notizie dall’Italia e dal mondo
ind
In termini di tipi di aeromobili, il bireattore Cessna Citation Excel STRATOS AIRCRAFT
ha preso la posizione di testa sopravanzando di 500 voli il turboprop
Beechcraft King Air, mentre avanza, per la prima volta al terzo posto, Stratos 714 - prime prove completate
il turboprop single engine Pilatus PC-12. Lo afferma l’Organizzazio-
ne europea per la sicurezza della navigazione aerea (Eurocontrol) Stratos Aircraft ha completato la fase preliminare delle prove di
in uno studio elaborato dal proprio Statistics and Forecast Service volo del suo Very Light Personal Jet Stratos 714. Questa fase, iniziata il
(STATFOR) presentato a fine dello scorso maggio a Ginevra durante 21 novembre 2016 con il primo volo, al momento della sua conclusio-
EBACE (European Business Aviation Convention & Exhibition). ne, fine maggio, contava 33 sortite per complessive 52 h/volo. Stratos
Business aviation a Ciampino Aircraft, che ha sede a Redmond, nell’Oregon, sta reperendo i fon-
di per procedere con il programma di certificazione. Quadriposto,
motore un Pratt & Whitney Canada JT15D-5, lo Stratos 714 ha una
velocità massima di progetto di 400 kt e un range di 1.500 NM.
ONE AVIATION
Eclipse EA700: scelto il motore
Come motore del suo nuovo very light jet Eclipse EA700, One Avia-
tion ha scelto il turbofan Williams International FJ33-5A-12. One
Aviation ha in programma di avviare la produzione dell’EA700 entro
BUSINESS AVIATION un anno. L’Eclipse EA700 rispetto all’Eclipse EA500, del quale è uno
sviluppo, presenta un’ala più corta di 120 cm, piano orizzontale di
Terzo segmento di mercato coda di nuovo disegno e serbatoi spostati dalle tips alla radice per
aggiungere altri 265 litri (70 USgal) di carburante. Queste e altre mo-
In Europa la business aviation è il terzo grande segmento di mer- difiche consentiranno un range di 1.470 NM, 320 in più dell’EA500.
cato del traffico del traffico aviazione civile dopo quelli traditional
scheduled e low-cost, ma davanti a quelli charter e cargo. E anche
se più piccolo rispetto a quello del traffico aviazione civile, questo PIPER
segmento ha un positivo impatto economico generando posti di la-
voro e, indirettamente, facendo da stimolo al commercio. Rispetto Primo M600 in Europa
ai principali segmenti di mercato, quello business aviation utilizza
aeroporti più piccoli e si caratterizza per un grande numero di rotte Il Piper M600 è stato certificato EASA. Lo ha comunicato Piper Air-
incentrate su coppie di città spesso non toccate da voli regolari di craft, Inc. annunciando che il primo M600 immatricolato in Europa
linea giornalieri. Questo secondo lo studio del Statistics and Fore- sarà consegnato a un cliente della Republica Ceca nel terzo trimestre
cast Service (STATFOR) di Eurocontrol che rileva come negli ultimi 2017. Nello stesso tempo il costruttore americano ha reso noto di aver
dieci anni la quota di mercato della business aviation abbia fluttuato chiuso il primo trimestre dell’anno con consegne di velivoli nuovi in
attorno al 7% di voli variando dal 7,7% del 2007 al 6,7% del 2016. Per aumento di oltre il 13% su quelle dello stesso periodo 2016, 25 contro
il primo trimestre 2017 Eurocontrol rileva un 6% di crescita rispetto 22, e con vendite, sempre di aeromobili nuovi, pari a 23.383.514 $ con
allo stesso periodo dell’anno scorso. un incremento di più del 60%. Riflesso, afferma Piper, della forte do-
manda per l’M600.
BOMBARDIER
CESSNA
Tremila Learjet
Duemila Citation CJ
Il 2 giugno Bombardier Business ha consegnato i Learjet numero
3000. Il velivolo è anche il centesimo Learjet 75 consegnato. Consegnato il duemillesimo Cessna CJ. Lo ha comunicato Textron
Il tremillesimo Learjet Aviation Inc. specificando che si tratta di un Cessna CJ Citation CJ3+.
CESSNA
Certificato il Turbo Skyhawk JT-A
EASA e FAA hanno certificato il Cessna Turbo Skyhawk JT-A, nuova
versione “high-performance” dello Skyhawk con avioniche Garmin
G1000 NXi cockpit, e con un turbo-diesel Continental CD-155 da 155
hp che è ora disponibile per la consegna in Europa e in USA. Textron
specifica che il velivolo ha superato le prestazioni di progetto arri-
vando a un range di 963 NM, 78 NM sopra le stime originali e oltre il
50% dello Skyhawk modello base, e a una velocità di crociera di 134
12 - VFR AVIATION
a cura di Igino M. Coggi
ggi
kt, 10 kt di più del modello base. Migliorate anche distanza di decollo, la sua linea corporate jet. Designato ACJ330neo, motori due Rolls-
1.320 ft, e velocità di salita (max climb rate 767 ft/min). Royce Trent 7000, entrerà in servizio regolare di linea nel 2018 con ca-
Il Cessna Turbo Skyhawk JT-A bina configurata per 25 passeggeri, potrà coprire tratte di 9.400 NM.
BBJ
7 Boeing BBJ ordinati da inizio anno
Dall’inizio dell’anno a tutta la fine di maggio Boeing Business Jets
ha ricevuto ordini per 7 aeromobili della linea BBJ, compresi 4 per
trasporti di Stato da parte di due governi europei. Il costruttore ame-
ricano ha anche presentato un nuovo BBJ Demonstrator con interno
realizzato da AMAC Aerospace.
L’interno del nuovo BBJ Demonstrator
CESSNA
C172, più di 44.000 aeroplani
L’arrivo sul mercato del Turbo Skyhawk JT-A è stata occasione per
ricordare che si tratta dell’ultima evoluzione di un aereo, il Cessna
172, apparso 62 anni fa. Il primo Model 172, a sua volta uno sviluppo
del Model 170 a carrello biciclo apparso nel 1948, volava infatti il 12
giugno 1955 ed entrava in servizio l’anno successivo. A dimostrazio-
ne del successo del nuovo quadriposto a carrello triciclo gli oltre 1.400
costruiti nel primo anno di produzione, il 1956, quando era venduto CESSNA
Primo Citation Longitude di serie
a un prezzo base di 8.700 dollari. In questi sessanta e passa anni la fa-
miglia 172 è arrivata a 44.000 esemplari consegnati in tutto il mondo,
compresi alcuni a clienti militari fra cui l’U.S. Air Force l’U.S. Army
(T-41 Mescalero). Il “172”, come altri velivoli Cessna, è stato anche Il 13 giugno, nello stabilimento di Wichita, Kansas, si è tenuto il roll-
prodotto su licenza in Europa, dalla francese Reims Cessna Aviation. out del primo Cessna Citation Longitude di serie. Con l’occasione
Textron Aviation Inc. ha ricordato come, dall’inizio del programma
di sperimentazione in volo e di certificazione del suo nuovo bireat-
AIRBUS tore, ottobre 2016, i 4 aeromobili impegnati abbiano già volato per
LUGLIO 2017 - 13
notizie dal mondo
a cura di Marilea Biancorosso
14 - VFR AVIATION
notizie dal mondo
SKYX: COME TI RICARICO IL DRONE QUATTRO NUOVI TECNAM P2006T
PER LA CALIFORNIANA IFT
Il problema di tutti i veicoli elettrici, con ali o su ruote, è quello
dell’autonomia, e la soluzione sta nelle stazioni di ricarica, esattamen- La scuola di volo IFT - IASCO Flight Training, basata presso il Red-
te come esistono i distributori di carburante per auto e aerei. SkyX ha ding Municipal Airport, in California, ha ordinato altri quattro P2006T
affrontato il problema mettendo a punto una serie di stazioni mobili bimotore per la sua flotta, che porteranno a sei il numero di Tecnam light
di ricarica denominate xStation, in grado di estendere virtualmente twins in uso, in una flotta che al momento conta ben 37 velivoli, utilizzati
senza alcun limite l’autonomia dei droni dedicati, al momento i mo- per i corsi intensivi e flight campus: IFT è infatti nota per i programmi di
delli tuttala a decollo e atterraggio verticale SkyOne. La configurazio- addestramento di allievi piloti commerciali condotti sotto l’egida di nu-
ne tuttala consente elevate velocità di volo in crociera con minimo merose compagnie aeree e sotto la supervisione sia della FAA americana,
assorbimento di energia, e con autonomia reale intorno ai 100 km; un che della CAAC cinese. L’utilizzo del bimotore leggero Tecnam non solo
sistema di guida autonomo dialoga con le stazioni di ricarica, e in caso modernizza la flotta sostituendo i velivoli più anziani, ma consente di
di necessità guida il drone verso la stazione più vicina, lo fa atterrare ottimizzare i costi operativi e di gestione offrendo un’avionica digitale allo
e la carica avviene automaticamente con la protezione di un guscio stato dell’arte, il tutto con l’ormai apprezzato “stile italiano” che contrad-
a chiusura automatica. Una volta conclusa la carica il drone decolla distingue Tecnam. Ultima nota, il minor impatto ambientale dei due mo-
nuovamente verso la sua destinazione o verso la prossima stazione tori Rotax 912S certificati, rispetto ai bimotore con propulsori aeronautici
di ricarica. Uno degli utilizzi tipici sarà quello della ricognizione e sor- convenzionali, un argomento
veglianza a bassissimo costo degli oleodotti, con un sistema di droni tenuto in grande considera-
costantemente in volo grazie alla possibilità di ricarica durante il tra- zione in questo periodo. Mr.
gitto, senza la necessità di rientrare alla base. La prima stazione verrà Siubun Chu, presidente di IFT,
installata per un cliente privato in questo mese di Luglio. ha deliberato l’acquisto dopo
il positivo risultato operativo
Durante il tempo di ricarica la dei due P2006T già acquisiti,
piattaforma è chiusa da due le cui performance, anche in
semigusci automatici per fatto di economia di gestio-
proteggere il drone dagli ne, hanno superato tutte le
elementi atmosferici aspettative.
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prova in volo fte
TL ULTRALIGHT
TL-3000 SIRIUS
16 - VFR AVIATION
Grazie alla rinnovata TL-Ultralight Italia, ora operativa sulla base di Un grossso
o “ae
ere
eo”
Cizzago S. Lucia anche con il servizio di assistenza, e alla collabora- L’aspetto del Sirius è indubbiamente importante, con una bel-
zione della casa madre, abbiamo avuto la possibilità di provare il la fusoliera piena e ben raccordata, con grandi porte di accesso
dimostratore ufficiale con il Rotax 912 ULS, elica a passo variabile, e finestratura molto ampia. Due particolari, poi, lo rendono “più
e la nuova suite avionica digitale Garmin G3X. La prova è stata ef- aeroplano” rispetto ad altri velivoli leggeri: il grosso muso con pa-
fettuata sull’aviosuperficie “Guglielmo Zamboni” di Ozzano Emilia, rabrezza non troppo inclinato, e il lungo raccordo della deriva che
la base che VFR Aviation utilizza regolarmente per i flight test grazie inizia dall’ordinata posteriore di cabina. La linea piena e importante
alla disponibilità del patron Gianni Zamboni. è completata da un classico carrello triciclo integralmente carena-
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prova in volo fte
Il pannello
pulitissimo nella
versione “glass” con
i Garmin G3X, non ci
sono strumenti
analogici di backup
to e da una bella ala con parte centrale a pianta rettan- per il trim tab azionato da cavi in acciaio doppi) con l’e-
golare ed estremità rastremate che, come vedremo, ha quilibratore dotato di piccole masse di bilanciamento. I
anche tanta sostanza nei particolari “poco visibili”. E par- portelli di ispezione consentono di accedere alla catena
tiamo proprio dall’ala, con un accurato giro di controllo di comando elevatore, mentre l’estremità dei cavi timo-
che non ha punti nascosti a eccezione degli attacchi dei ne è ben visibile attraverso la carenatura del conetto di
grossi montanti profilati, completamente coperti dalle coda. Tra i particolari, notiamo il cavo in acciaio di scarico
carenature aerodinamiche; tutti i comandi sono ispe- a terra che corre lungo la gamba carrello.
zionabili tramite portelli di accesso, mentre le estremità
delle aste di flap e alettoni sono visibili, anche se carenate Gru
upp
po mottopropu
ulso
ore
e
accuratamente sulla parte superiore dell’ala. Stupiscono L’aereo che proviamo è dotato del classico Rotax 912
i punti di cerniera adottati per alettoni e flap, rispettiva- ULS a carburatori, che si è rivelato più che sufficiente
mente 4 e 5, a testimonianza dell’attenzione posta alla grazie anche alle buone prestazioni dell’elica, ma in alter-
struttura; alle estremità di infradosso troviamo i due sfia- nativa è possibile installare sia il 914 turbo da 115 hp, sia
ti dei serbatoi alari e due anelli per l’ancoraggio a terra. il 912iS a iniezione, a nostro giudizio il più centrato ai fini
Per il rifornimento serbatoi è necessaria la scaletta. Pro- dell’uso turistico grazie al deciso aumento dell’autonomia
seguiamo il giro in coda e anche per il piano orizzontale (con i serbatoi standard da 90 lt si guadagna quasi un’o-
troviamo abbondanza di punti di cerniera (sono 4 solo ra di volo rispetto alla versione a carburatori). Volendo
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si può arrivare a 130 lt totali, ma ci pare assolutamente A bord
do L’ala è rastremata
inutile. Un discorso a parte merita l’elica adottata: è la tri- Le porte di grosse dimensioni consentono un facile nella parte terminale
pala elettrica Power Max prodotta in Repubblica Ceka da accesso a bordo, grazie anche ai volantini che lasciano che ospita gli
Sport Aircraft che, a differenza di molte eliche con motore libera l’area per le gambe. L’interno è lussuoso e quasi alettoni
elettrico, dispone di un attuatore completamente ester- ridondante per finiture e disposizione, con molta cura
no, sistemato sopra il riduttore, con albero di comando alla posizione dei piloti: i sedili rivestiti in pelle sono com-
che scorre all’interno dell’asse elica. Le pale sono quindi pletamente avvolgenti e comodissimi, con la possibilità
azionate da una camma per l’aumento del passo, mentre di appoggiare le braccia sia sui braccioli laterali dei pan-
per la riduzione il movimento è assicurato da una molla nelli porte, sia su quello centrale che ospita un cassetto
antagonista che, in caso di failure, porta l’elica a passo mi- portaoggetti di buona capienza (entrano senza problemi
nimo. Ciò consente di contenere il peso totale dell’elica a un paio di bottigliette d’acqua, la macchina fotografica,
soli 7 kg, circa 2 in meno rispetto ai modelli elettrici con il telefono ecc). Le pedaliere sono regolabili in lunghezza
motore integrato. Le pale sono in carbonio e il diametro e dotate di freni a comando differenziale (privi però di
totale è 1748 mm. Due le modalità di funzionamento, una un manettino di blocco per lo stazionamento), e i volan-
automatica a giri costanti e una completamente manua- tini sono anch’essi rivestiti in pelle e con impugnatura
le, la leva di azionamento è la classica manetta con pomel- ergonomica. Tutto bene? “Ni”, perché a tanta opulenza
lo azzurro a fianco della manetta del gas. si associamo giochi sensibili sia sul meccanismo di blocco
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prova in volo fte
L’ampio vano della pedaliera, sia sulla catena di collegamento dei due Le pedaliere con i comandi dei freni differenziali sono
bagagli è protetto volantini fra loro, giochi che – sia chiaro - non riguarda- regolabili in lunghezza
da una rete elastica no la catena di comando delle superfici, ma che sarebbe
bene eliminare. In versione base il pannello è fornito con
la strumentazione classica analogica, ma ormai vanno cielo cabina sopra il parabrezza, a portata di mano da
di moda i “televisori” e TL ha scelto il Garmin G3X Touch entrambi i posti, mentre i comandi principali sono tut-
che viene installato senza nessuno strumento di backup ti sulla mensola centrale. Dall’alto troviamo il comando
a capsula. Lo spazio, per chi li vuole, c’è. La disposizio- flap elettrici su sole tre posizioni predeterminate: zero,
ne comandi lascia il pannello completamente libero: la TO Take Off a 15° e Landing a 45° con relative VFE piut-
parte elettrica e i comandi autopilota sono infatti sul tosto elevate, 140 km/h per la posizione di decollo. Ai lati
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Tutti i comandi principali, a eccezione di quelli elettrici,
sono ospitati sulla mensola centrale
In volo
o
Rullaggio e decollo. Il ruotino anteriore è comandato
dalla pedaliera, discretamente rigido, è preciso e garan-
tisce un raggio di curva a terra sufficiente, anche se non
strettissimo; i freni differenziali aiutano per manovrare
in spazi ristretti e sono decisamente potenti. Con l’elica
a passo minimo l’accelerazione è buona, ma non travol-
gente: stacchiamo dopo 12 secondi di corsa a terra e cir-
ca 200 m a pieno carico su pista asfaltata, con un rateo
di salita iniziale di circa 650 ft/min, che sale a circa 800 ft/
min deconfigurando.
Volo livellato. L’attitudine turistica emerge in pieno
sia per le caratteristiche di pilotaggio, con risposte dei
comandi progressive e non proprio “sportive”, sia con
il grande comfort di cui godono i piloti. Posizione per-
fetta facile da trovare, buona visibilità anche all’interno effetto di rollio indotto ben coordinato, a testimonian-
del campo di virata e prestazioni più che buone: al 65% za di una buona stabilità laterale. Meno bene la stabilità
della potenza rileviamo una crociera di 185 km/h IAS che direzionale, con una modesta tendenza del muso a rien-
sale a 205 km/h al 75%, dati sostanzialmente confermati trare dopo un comando di pedaliera a causa degli attriti
dalla ground speed del gps in una giornata di calma qua- della catena di comando. Il test di dutch roll è positivo
si assoluta. Molto positiva la stabilità dinamica longitu- e le leggere oscillazioni che si innescano, unicamente Il comando del trim
dinale, la fugoide è ammortizzata in 2 cicli di ampiezza sull’asse verticale, sono smorzate con 2,5 brevi cicli in 3 meccanico utilizza
estremamente ridotta in 18/20 sec partendo da 170 secondi. Modo di spirale sostanzialmente neutro sia con un doppio cavo di
km/h. Il comando del volantino sul pitch è preciso e con il motore a regime di crociera, sia con motore idle. acciaio
stabilità statica positiva. Per quanto riguarda il test di li-
vello accelerato, viste le caratteristiche e le prestazioni,
effettuiamo quello da 120 a 180 km/h che utilizziamo
per le ali basse (tempo medio dei migliori velivoli RG e FG
tra gli 11 e i 13 sec), ma in numerosi test fatti con il Sirius il
risultato è stato molto influenzato dai tempi di reazione
dell’elica (settata come per tutte le prove a 5100 rpm)
con risultati tra i 13 e i 17 secondi. L’indicazione media
che abbiamo ricavato è di 14 secondi, non male se pen-
sate che siamo su un velivolo con ala alta controventata
di notevole apertura.
Manovrabilità ed effetti comandi. Le caratteristiche
di pilotaggio sono tranquille e piacevoli, perfettamente
in spirito con la vocazione turistica; la risposta degli alet-
toni sul rollio non è prontissima, ma ben proporzionale al
comando di volantino e con imbardata inversa trascura-
bile, per cui il pilotaggio non richiede quasi mai l’uso della
pedaliera. Quest’ultima è pronta sull’imbardata e con un
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bita, ma il buon comportamento sul latero direzionale ci
spinge a effettuare alcuni stalli “pro vite” tipo B: nessuna SCHEDA TECNICA TL-3000 SIRIUS
tendenza a entrare in vite, il tutto si risolve in una uscita
in virata accentuata. Apertura alare m 9,40 Peso massimo bagagli kg 25
Avvicinamento e atterraggio. Il Sirius ha una buona ef- Lunghezza m 6,97 Capacità serb. std/long range lt 90/130
ficienza anche con la prima tacca di flap, ed è necessario Altezza m 2,30 Motore Rotax 912 ULS 100 hp
andare in full a 45° per avere un buon rateo di discesa Larghezza cabina m 1,13 Velocità di crociera 180 – 220 km/h
(con motore idle a 95 km/h IAS circa 400 ft/min), Un Superficie alare mq 11,26 Velocità di stallo 59 km/h
eventuale offset è recuperabile correggendo l’allinea- Peso a vuoto base kg 297 Rateo di salita 5 m/s
mento con precisione, e incrociando i comandi si arriva a Peso max al decollo ULM 472,5 kg Range massimo km 2000
leggere più di 500 ft/min sul variometro, con un rialline- Dati dichiarati dal costruttore
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eventi
Rodolfo Biancorosso
foto Andrea Colombo
Il mondo italiano
delle manifestazioni
è in fermento, e dopo
l’annullamento di Cielo e Volo,
già lo scorso anno, in tanƟ stanno
cercando di oīrire alternaƟve e nuove
proposte. Il raduno di giugno a Pavullo, però,
è nato in maniera diīerente dal solito, ed è
pronto per “il grande salto”
24 - VFR AVIATION
FLIGHT & FUN 2017
UN RADUNO MOLTO “SOCIAL”
CON GRANDI AMBIZIONI
LUGLIO 2017 - 25
eventi
Il Kiss 209-M con carrello retrattile presentato in volo da Maurino Lo splendido Legend anfibio con i galleggianti Scuola Italiana Volo di
Antongiovanni Graziano Mazzolari
Sembrava impossibile migliorare ancora il P2002 Sierra, ma in Tecnam Presente a Pavullo anche Alpi Aviation con la gamma al completo
ci sono riusciti: ecco la nuova versione MK-II
che hanno chiuso o ridotto l’attività al minimo indispen- è stato quello della rete, con il nascere di gruppi on line
sabile, editoria di settore in crisi e manifestazioni aeree numerosi, anche con alcune migliaia di iscritti, come
senza più alcun ritorno economico e di pubblico. mai si era visto; fra questi il Gruppo Piloti di Classe, all’i-
nizio un pugno di amici che hanno semplicemente de-
Ci ha salv
vatto anch
he la
a re
ete ciso che si volava poco e che era ora di trascinare fuori
Poi, come in tutti gli eventi che hanno andamento ci- dal “giro campo” vecchi e nuovi piloti in giro per l’Italia.
clico, anche la crisi pian piano se ne va, si riguadagna Al comando del gruppo un leader nato, l’ormai mitico
fiducia e la macchina si rimette in moto. Uno dei motori Silvano “Teo” Teodorani, uomo capace di entusiasmi
Un passaggio in
livellato a 320 km/h
del Risen Race 100
hp di Alberto Porto,
l’ultraleggero più
veloce al mondo
26 - VFR AVIATION
Lo spettacolare Shock Cub in livrea “post atomica” si Il Roko NG6-UL, caratterizzato da un rapporto qualità prezzo molto favorevole,
avventa in cielo con slat aperti e manetta a battuta sarà presente a tutti i raduni italiani
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eventi
Il Trail
nell’interpretazione
“bush” con Alaskan
Bushwheels è molto
apprezzato dai piloti
di montagna
riferimento fieristico del nostro mondo per tutti que- nomi storici che da tempo non si vedevano più in giro. È
sti anni (il Meeting di Primavera è “altro” pur avendo quello di cui il nostro settore ha bisogno per conferma-
una importante zona espositiva). Pavullo è in posizione re la ripartenza e, in certi casi, lo stesso stato di salute
centrale, esattamente come Ozzano, gli spazi di par- e di esistenza delle aziende: se la loro pubblicità e le
cheggio velivoli ed espositori ci sono così come i servizi, stesse notizie mancano sulle riviste di settore, e se i loro
impeccabili, e c’è una pista favolosa gestita in manie- aerei non escono dai capannoni di produzione per farsi
ra professionale. Per essere una “prima” è andata più vedere in giro ai raduni, è come se non esistessero, e i
che bene, anche se la meteo bizzosa della domenica ha piloti alla fine comprano altrove.
concentrato tutto nella giornata di sabato: una vera in-
L’ampio abitacolo vasione di aeroplani provenienti da tutta Italia, alcune Pron
nti perr il grande
e passso
dello Sniper, centinaia senza dover contare i cicli e i velivoli al par- Pur con alcuni punti da rivedere, il raduno è stato un
biposto in tandem cheggio, sta di fatto che il circuito ha visto anche 100 successo, e la naturale evoluzione sarà quella di tra-
tutto italiano, del atterraggi in poco più di un’ora, senza alcun problema, sformarlo in un evento annuale stabile, con fiera com-
quale è stata avviata e le vie di rullaggio sono state perennemente intasate merciale organizzata in maniera professionale. Già in
questo mese una da velivoli ordinatamente in coda per parcheggiare. E questa prima edizione si è lavorato per ampliare la zona
produzione in gli espositori? Alla fine sono state 53 le aziende presen- parcheggio velivoli espositori che in futuro sarà asfalta-
piccola serie ti, con i loro velivoli e i loro stand, ma soprattutto con ta, e la stessa area stand in hangar sarà allestita in ma-
Simonini ha lo stabilimento a pochi km da Pavullo, il potentissimo Victor 2 plus equipaggia, tra gli
altri, il Superbingo anfibio
28 - VFR AVIATION
Il diesel aeronautico P2M deriva da un blocco Peugeot il Superbingo Simonini anfibio, TL Ultralight e il ritorno Il Konner K1 con la
1600 common rail turbo con riduzione a doppia cinghia, di Nando Groppo e di Alpi Aviation, che da tempo erano turbina da 250 hp
pesa 120 kg ed eroga 150 hp “spariti” dalla circolazione, privilegiando le fiere este- prodotta dalla
re. Al posto d’onore sul piazzale il velocissimo Risen che stessa azienda che
niera più professionale; il resto è solo lavoro di messa a viene assemblato proprio a Pavullo, e poi ancora VL-3, ha recentemente
punto per il quale questa esperienza sarà preziosa, sia Bristell, Dynamic, Parrot, e per le ali rotanti gli elicotteri lanciato il K2 a due/
per quanto riguarda le conferenze e gli incontri (il gen. Konner e Famà (entrambi a turbina) e gli autogiro ELA. quattro posti e il
Cacciatore, presente per illustrare i punti principali della Presenti anche i velivoli storici di HAG e alcuni “acro” tra nuovo biposto
bozza di revisione del DPR 133, si è dovuto sgolare per i quali due Corby Starlet e il fantastico SF-260 di Loreto “Audace”
farsi sentire perché non aveva un impianto di amplifi- Iampieri. Ci ha accolti, infine, il gonfiabile blu della FIVU,
cazione), sia per alcuni dettagli quali una zona elicotteri per iniziativa del nucleo storico di Castiglione del Lago
lontana dall’hangar a evitare che ogni decollo faccia capitanato da Alessio Alberati e Francesco Città: lascia-
volare via insieme alla polvere i manifesti e i depliant re tutto abbandonato, dopo la sciagurata gestione della
dagli stand interni. Una nota di merito va poi all’orga- “nuova FIVU” degli anni passati era un vero delitto e si Sulle vie di
nizzazione del ristorante “Sottovento” che ha fornito a è deciso di ripresentarsi pubblicamente - e mettendoci rullaggio un
tutti una cena fantastica il sabato sera, con la sorpresa la faccia - per capire insieme a tutti cosa poter fare, se lo perenne e ordinato
di uno spettacolo delizioso con una allegrissima com- si vorrà. Un’associazione (non virtuale) può ancora fare traffico misto:
pagnia di pin-up e piloti che ha cantato coinvolgendo tanto per i piloti, fosse anche con iniziative a vantaggio ultraleggeri,
tutti. Sui piazzali presente Tecnam con il nuovo e bellis- di tutti per il solo piacere di stare insieme, e per questo deltaplani, velivoli
simo Sierra MK-II, il mega TIR-salotto di Roko, la Cirrus ho molto apprezzato questa presenza dando il mio con- di AG, acrobatici,
e decine di aerei tra i quali la gamma ICP al completo, tributo con l’iscrizione, cosa che spero sarà condivisa da l’Italia del volo è
Tarragon e Skyleader, Legend e Scuola Italiana Volo con molti e che vi invito a fare. questa
LUGLIO 2017 - 29
acrobazia
IN CINA CON IL
PIONEER TEAM
Sta nascendo un nuovo sport dell’aria, forse il più
speƩacolare e apprezzato dal pubblico: l’acrobazia in
formazione. Dal 29 aprile al 1 maggio dodici tra le migliori
paƩuglie civili da tuƩo il mondo sono state invitate dalla
FAI per partecipare a quello che avrebbe dovuto essere il
primo campionato del mondo di acrobazia in formazione,
trasformato poi in Airshow
Paola Corte
ha collaborato
Mario Ferrante
30 - VFR AVIATION
L’ evento si è tenuto all’aeroporto di Shangjie, in Cina, e ha
partecipato per l’Italia il Pioneer Team, mentre Mario Fer-
rante, ex Frecce Tricolori, è stato chiamato insieme a Andy Of-
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fer delle Red Arrows in giuria dalla CIVA, in qualità di esperto di ĐĞŶƚƵĂůĞƐƵů͞ŬĨĂĐƚŽƌ͟ƉĞƌŝůŶƵŵĞƌŽĚŝĂĞƌŽƉůĂŶŝŽůƚƌĞŝƉƌŝŵŝĚƵĞ͘
acrobazia in formazione per aiutare a stabilire i criteri di giudizio EĞůǀŽůŽŝŶĨŽƌŵĂnjŝŽŶĞŚĂŝĚĞůůĞƉƌŽďůĞŵĂƚŝĐŚĞŵĂŐŐŝŽƌŝ͗ƵŶƉŝůŽƚĂ
dei voli. Ecco cosa ci ha detto: “>ĞĨŽƌŵĂnjŝŽŶŝĚŽǀĞǀĂŶŽǀŽůĂƌĞŝŶ ĚĂƐŽůŽƉƵžƉĞƌŵĞƚƚĞƌƐŝĚŝĞƐƐĞƌĞƉƌĞĐŝƐŝƐƐŝŵŽ͕ĞĚğƐŽůŽƋƵĞůůĂůĂ
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LUGLIO 2017 - 31
acrobazia
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(foto Bogdan Pop)
32 - VFR AVIATION
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dĞĂŵğĂŶĚĂƚŽŵŽůƚŽďĞŶĞŵĂ͕ŶŽŶĂǀĞŶĚŽŵĂĐĐŚŝŶĞ ƉŝůŽƚĂƚŽǀĞƌĂŵĞŶƚĞďĞŶĞ”. struiti RV7 ed RV8
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(foto Leif Culpin)
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LUGLIO 2017 - 33
acrobazia
La nostrra Ciina
Silvia Rappo
Dopo le 24 ore di viaggio a bordo di due 777 dall’Ita-
lia alla Cina, finalmente si vola davvero! Siamo entrati in
hangar come bambini che hanno ritrovato il loro giocat-
tolo nascosto in una scatola, è stato emozionante acca-
rezzarlo nuovamente e tornare a volare dopo quasi tre
mesi di stop forzato. I Pioneer sono stati montati e sono
pronti per lo start-up, siamo la pattuglia con gli aerei più
leggeri e con meno cavalli di tutti, ma abbiamo tanta
grinta ed entusiasmo. L’aeroporto che ospita il 1° FAC
Formation Aerobatic Championship in Cina è Shangjie
HSJ, un aeroporto per così dire “minore”, con 2 Km di
pista asfaltata, vie di rullaggio, una torre di controllo
nata in appena due mesi, tanti hangar nuovi e luminosi,
una scuola di volo di AG e un importante club di paraca-
dutismo con operativi 5 Antonov AN2. I giorni 26 e 27
aprile li abbiamo dedicati alla ripresa voli e agli allena-
La presenza nel menti, mentre la cerimonia di apertura si è tenuta il 28
Pioneer Team di una aprile con un fly past delle 12 pattuglie civili provenienti
pilota donna ha da tre diversi continenti; il briefing severo e impegnativo di apparizione dei team in gara (o meglio, in quella che
destato in Cina dell’organizzazione inglese ha dato un risultato eccel- doveva essere la gara) per le giornate ufficiali; il Pione-
stupore e curiosità lente. In serata l’organizzazione ha sorteggiato l’ordine er Team, primo sorteggiato, ha avuto l’onore di aprire
questo importante evento “battendo” la linea dei 330 ft,
(foto Bogdan Pop) necessaria ai giudici, e colorando con la nostra bandiera
i cieli della Cina. Purtroppo le autorità cinesi, a poche ore
dall’inizio, hanno negato l’autorizzazione alla competi-
zione e convertito l’evento in un Air show. Questa deci-
sione ha impedito la pubblicazione dei risultati ufficiali
della gara, ma non ha smorzato l’entusiasmo delle 12
pattuglie partecipanti, né il desiderio di eccellere. Il Pio-
neer Team si è distinto per l’unicità del programma, enfa-
tizzata dalla bandiera tricolore, dai fuochi artificiali e dal-
la presenza di un pilota donna. Ebbene sì, in un Paese in
cui l’aviazione civile è ancora poco sviluppata, una donna
pilota attira l’attenzione dei giornalisti, delle televisioni e
soprattutto del pubblico; un pubblico giovane, curioso,
caloroso ed entusiasta, che ti regala quella soddisfazione
e riconoscenza che purtroppo in Italia è ormai un lonta-
no ricordo. Abbiamo “condiviso” il cielo con le migliori
pattuglie civili, dimostrato serietà e professionalità, rice-
vendo un riconoscimento per “la display più romantica”
grazie all’estro tipicamente italiano. Il Com.te Mario Fer-
rante, con la sua professionalità, discrezione e simpatia,
ci ha affiancati in questa avventura: ha allietato il tempo
libero con aneddoti e racconti di importanti esperienze
di volo vissute, e vogliamo pubblicamente ringraziarlo
per questa amicizia.
34 - VFR AVIATION
Il Pioneer Team, pur con aerei non acrobatici, ha vinto il
premio per il display più romantico, colorando con il
tricolore il cielo cinese
Che
e be
ella
a l’’Italia!
Fuori dall’aeroporto, la prima sensazione che ho avu-
to è stata quella di un’aria “più pesante” da respirare, con
un paesaggio di fitti grattacieli, grandi strade con un traf-
fico comunque ordinato e caratterizzato da auto moder-
ne e parecchi veicoli elettrici. La nostra guida ci ha spiega-
to che è ammesso un solo mezzo con motore a scoppio
per famiglia, mentre non ci sono limiti per i mezzi elettrici.
Pochi adulti parlano inglese, mentre tanti bambini ti sor-
prendono mentre fanno i traduttori per i propri genitori!
Un popolo con usi e costumi lontani dai nostri, laborioso e
soprattutto desideroso di raggiungere e superare l’Occi-
dente. La nostra permanenza è durata dieci giorni, baciati
dal sole e dal vento, con temperature molto elevate. Ci è
stato permesso di sorvolare una piccola parte di Cina con
le immense zone industriali e residenziali, le vaste risaie e
le rigogliose colline. Questa Terra mi è rimasta nel cuore,
ma quando sono tornata a Pordenone ho ricominciato a
respirare l’aria di casa guardando i campi di colza ancora
fioriti, con lo sfondo delle Alpi, e mi sono detta: “ƋƵĂŶƚŽƐĞŝ
ďĞůůĂ͕/ƚĂůŝĂ͊”.
(foto Bogdan Pop)
LUGLIO 2017 - 35
warbirds
UN MIRAGE III
CON I PASSEGGERI
Ugo Vicenzi
36 - VFR AVIATION
I piloƟ militari che possono volare su un supersonico cosƟtuiscono ancora
una invidiata elite, e le possibilità di salire su un caccia supersonico come
passeggeri, anche se provvisƟ di un adeguato portafogli, sono ancora
estremamente limitate. Poi accade che, a tre ore di auto da Milano...
Un Mira
age civ
vile
e! servizio a Payerne, addestrando i piloti che facevano il passaggio;
Il Mirage J-2012 faceva parte del secondo contingente di bipo- dopo l’ultimo volo, nel dicembre 2003, è stato accantonato a Buo-
sto consegnati in Svizzera, i primi quattro erano Mirage III-BS, men- chs, acquistato dopo nemmeno due anni dall’Amicale Passion che
tre gli ultimi due, dell’Armée de l’Air, erano classificati Mirage III-DS; aveva in carico la gestione del museo Clin d’Ailes, e desiderava ave-
tutti erano anche denominati EMIR (E per Esercitazione e M per re un velivolo volante. La smilitarizzazione del Mirage, con la rimo-
Mirage) e la differenza principale rispetto ai monoposto era che zione dell’elettronica sensibile e le operazioni per rimetterlo in sta-
non avevano il radar, ma potevano utilizzare lo stesso armamen- to di volo, è costata almeno 4.200 ore di lavoro ed è stata coronata
to. Consegnato nel 1982, il J-2012 ha passato la quasi totalità del dall’immatricolazione come velivolo civile. La gestione di un velivo-
GIUGNO 2017 - 37
warbirds
Sul muso si notano le alette “nose strakes” che riducono il rischio di stallo del
compressore agli alti angoli di attacco
38 - VFR AVIATION
per essere ammessi sul J-2012. Il fatto che l’aereo sia au- I Miirag
ge in Svizzera
a: mod
difich
he Payerne, 2001: il
torizzato a pochi voli durante l’anno non viene visto come e sc
can ndali Mirage III biposto
una limitazione da Brovarone: “^ŝĂŵŽƵŶƉŝĐĐŽůŽŐƌƵƉͲ La storia dei Mirage della Confederazione risale al J-2012, ancora
ƉŽ͕ů͛ĂĞƌĞŽƌŝĐŚŝĞĚĞŵŽůƚŝƐƐŝŵŽůĂǀŽƌŽĞĐŽŶƵŶ͛ĂƚƚŝǀŝƚăƉŝƶ 1957, quando la Direction Centrale d’Armament lanciò operativo, decolla
ŝŶƚĞŶƐĂŶŽŶƉŽƚƌĞŵŵŽŵĂŶƚĞŶĞƌĞů͛ĂƚƚƵĂůĞĞĨĨŝĐĂĐŝĂ”. una gara per un caccia da superiorità aerea in grado di in formazione con un
Nell’Hangar “U” si trova una discreta dotazione di ricam- neutralizzare la minaccia dei bombardieri russi. Guida- monoposto
bi, ma quello più prezioso deve ancora essere acquisito: to dal colonnello William Frei, che si occupava dell’ac-
il motore ATAR 9C non ha moltissime ore di volo residue quisizione di velivoli sin dal 1938, il team visitò gli Stati
ed è quasi introvabile un sostituto; una soluzione potreb- Uniti provando l’F-104 Starfighter e l’F-11F Supertiger
be essere quella di modificare uno degli ATAR 9K che era- della Grumman. Il Supertiger era preferito in termini di
no installati sui Mirage IV e che sono disponibili presso prestazioni, ma venne poi scartato perché all’epoca an-
l’Armée de l’Air francese; e anche in questo caso non si cora mancante di un sistema d’arma. Successivamen-
tratta di un lavoro alla portata di un’officina aeronautica te vennero confrontati il Saab Draken e il Mirage III, e il
qualsiasi ed è necessario che sia effettuato da specialisti caccia di Dassault risultò vincitore. Il contratto del 1961
militari. Il pilota è il Colonnello Thierry Goetschmann, già prevedeva 100 velivoli Mirage III-S per un costo di 871
comandate di uno squadrone di Mirage III-S e istruttore milioni di franchi, con una buona parte della produzio-
su Northrop F-5 Tiger e su Alouette. Thierry è affascina- ne da effettuarsi su licenza nella fabbrica federale F+W
to dal Mirage: “ğĨĂĐŝůĞĚĂƉŝůŽƚĂƌĞ͕ŶŽŶŚĂǀŝnjŝŵĂůŝnjŝŽƐŝĞ di Emmen. Una volta effettuata la scelta, iniziarono i
ĨĂĞƐĂƚƚĂŵĞŶƚĞƋƵĞůůŽĐŚĞƚŝĂƐƉĞƚƚŝ͖ĐŽŵƉĂƌĂƚŽĂĚĂůƚƌŝ problemi connessi con quello che divenne noto come
ĐĂĐĐŝĂƐĞŵďƌĂƐĂƉĞƌĞƋƵĞůůŽĐŚĞǀƵŽůĞĨĂƌĞ͕ğŝůŵŝŽ͚ďĂŵͲ “scandalo Mirage”, che ancor oggi causa opposizioni
ďŝŶŽ͕͛ƉĞƌƐŽŶĂůŵĞŶƚĞůŽĂĚŽƌŽ”. da parte dell’opinione pubblica elvetica all’acquisto di
GIUGNO 2017 - 39
warbirds
Salirre a borrdo
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nuovi velivoli militari: il radar Cyrano 1 fu infatti giudica- un non problema, divenne invece un dramma in Sviz-
to insufficiente, ma Dassault aveva già in produzione il zera per una ragione che ha dell’incredibile: il Mirage
Mirage III-E col migliorato Cyrano 2, che era più grande allungato non entrava nelle porte corazzate delle ca-
e richiedeva un radome più lungo e un motore ATAR più verne presenti in vari aeroporti svizzeri! La F+W dovette
potente e costoso. Quello che era considerato ovunque realizzare un naso pieghevole di 180° e aumentare la
40 - VFR AVIATION
L’affascinante e
inconfondibile linea
del Mirage, con l’ala
a delta e la grande
deriva a forte freccia
Le alette canard
anteriori furono
corsa del carrello anteriore, in modo che la coda fos- da Dassault. Il radar Cyrano 2, dopo tutti questi pro- aggiunte in un
se più in basso e per pochi centimetri il Mirage potesse blemi, venne poi scartato a favore del sistema Hughes secondo momento
passare attraverso i ricoveri. La necessità di decollare Electronics TARAN-18, per avere compatibiltà col missi- in collaborazione
dalle autostrade o da alcune piste particolarmente cor- le AIM-4 Falcon. E non era ancora finita: la versione da con la Israel Aircraft
te richiese poi l’installazione dei razzi JATO, non prevista ricognizione che prevedeva pod subalari venne giudi- Industries
GIUGNO 2017 - 41
warbirds
42 - VFR AVIATION
L’ala a delta, ideale per
il volo supersonico, VOLETE VOLARE SUL MIRAGE?
rende ancora oggi il
Mirage uno dei caccia Se le immagini di questo servizio vi hanno entusiasmato e se volete provare
più belli in assoluto un’esperienza assolutamente irripetibile (questo è l’unico Mirage in attività che
accetta passeggeri) la cosa è più semplice di quanto possiate immaginare:
basta aver compiuto 18 anni, essere iscritti all’associazione Espace Passion,
compilare con la necessaria documentazione un questionario medico e
accettare le condizioni generali. I passeggeri non devono essere più alti di 193
cm, il peso minimo è di 48 kg, il massimo di 104. Il prezzo? Elevato, ma non
impossibile considerati i costi necessari per mantenere il Mirage in condizioni di
volo: 15.000 CHF, poco meno di 15.000 euro. Tutte le informazioni sul sito www.
clindailes.ch o contattando la mail voler@clindailes.ch
militari, al punto che per l’acquisto degli F/A 18, e poi dei
Gripen, vennero indetti referendum popolari che por-
tarono all’accettazione del primo e alla cancellazione
del secondo. Nonostanyte il finanziamento successivo,
l’ordine totale venne rivisto a 57 aeroplani: 36 caccia Mi-
rage III-S, 17 ricognitori Mirage III-RS, 2 biposto Mirage
III-BS e 1 Mirage III-C. Con l’eccezione dei biposto, il III
C, i Mirage III S immatricolati J-2301 e J-2302 ed il III RS
R-2101, tutti i Mirage sono stati assemblati dalla Fabbri-
ca Federale F+W a Emmen, mentre i motori sono stati
realizzati a Winterthur dalla Sulzer AG. La flotta venne
poi rinnovata tra il 1988 e il 1992 con un programma di
miglioramenti aerodinamici chiamato ISMA (Improved
Swiss Mirage Aircraft) in collaborazione con la Israel Ai-
rcraft Industries: tutti i Mirage svizzeri furono equipag-
giati con le alette canard simili ai caccia Kfir C-2, ma con
apertura ridotta del 70% per evitare costosi rinforzi alla
cellula. Queste modifiche mantenevano la quasi totalità
del miglioramento aerodinamico a un terzo del costo
della modifica completa, e vennero adottate anche le
alette frontali denominate ŶŽƐĞƐƚƌĂŬĞƐ. Queste modifi-
che riducevano solo di poco le corse di decollo, ma era-
no assai efficaci nella manovrabilità a bassa velocità e
per ridurre il raggio di virata. Le ŶŽƐĞƐƚƌĂŬĞƐ riducevano
il rischio di stalli al compressore, assai temuto agli alti
angoli d’attacco necessari in decollo. Una volta sopite
le polemiche sull’acquisto, anche in Svizzera il Mirage ha
effettuato un servizio esemplare e molto apprezzato,
terminato dopo 34 anni; i Mirage III-S sono stati radiati il
31 dicembre 1999, seguiti a fine del 2003 dai ricognitori
Mirage III-RS, entrambi i tipi sostituiti dagli F/A 18 Hor-
net.
Jean François Voutaz è uno degli specialisti che lavorano Il Colonnello Tierry Goetschmann, pilota del Mirage
sul Mirage, precedentemente in servizio con le forze aeree J-2012: secondo lui il Mirage III è “facilissimo da pilotare”
svizzere
GIUGNO 2017 - 43
notizie dal mondo
a cura di Marilea Biancorosso
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AGENDA DELL VOLO ƉƌŝŵĂĚĞůů͛ĞǀĞŶƚŽͿ͘sŝŝŶǀŝƚŝĂŵŽĐŽŵƵŶƋƵĞĂĐŽŶƚĂƚƚĂƌĞŐůŝŽƌŐĂŶŝnjnjĂƚŽƌŝŽĂƐĞŐƵŝƌĞůĞŝŶĚŝĐĂnjŝŽŶŝƐƵŝƐŝƚŝ
ƉƌŝŵĂĚŝƉĂƌƚĞĐŝƉĂƌĞ͕ƉĞƌĞƐƐĞƌĞĐĞƌƚŝĚĞůůĞĚĂƚĞĞƉĞƌĂŐŐŝŽƌŶĂƌƐŝƐƵƋƵĂŶƚŽğŶĞĐĞƐƐĂƌŝŽƐĂƉĞƌĞƐĞƐŝĚĞƐŝͲ
ĚĞƌĂĂƌƌŝǀĂƌĞŝŶǀŽůŽ;ĐŝƌĐƵŝƚŝ͕ŽƌĂƌŝ͕ƌŝĐŚŝĞƐƚĞƐƉĞĐŝĨŝĐŚĞͿ
Luglio
2 TERZO MEETING CESSNA ͳ 9° MEMORIAL ANDREA VENTURINI Aviosuperficie Città di Curtatone (MN) ǁǁǁ͘ĂĞƌŽĐůƵďŵĂŶƚŽǀĂ͘ŝƚ
16 VFRMEETING 2017 BUSH EDITION Aviosuperficie Boglietto (AT) ǁǁǁ͘ǀĨƌŵĂŐĂnjŝŶĞ͘ŶĞƚ
Agosto
19 ASPETTANDO LE FRECCE AviolandiacittàdiFasano–AvioClub“FrancescoSantoro”Savelletri(BR)ǁǁǁ͘ŵĞƚŽŽŽ͘ŝŽͬĞͬĂƐƉĞƚƚĂŶĚŽůĞĨƌĞĐĐĞͲŝŶĨŽ͘ƉĂƌĞƚĂŶŽĨůLJΛŐŵĂŝů͘ĐŽŵ
Settembre
2 RADUNO AOPA VFR Aviosuperficie Guglielmo Zamboni, Ozzano Emilia (BO) ǁǁǁ͘ĂŽƉĂ͘ŝƚ
3 XV MEMORIAL STOPPANI Raduno idrovolanti, aerei ed elicotteri, esibizione della PAN – Lovere, Lago d’Iseo
30 NEL BASSO DEI CIELI Terza tappa, Raduno nazionale volo minimale – Aviosuperficie JFK Dovera (CR) ǁǁǁ͘ǀŽůŽŵŝŶŝŵĂůĞ͘ŽƌŐ
ŚŝƵŶƋƵĞǀŽŐůŝĂŝŶƐĞƌŝƌĞŝŶƋƵĞƐƚĂƌƵďƌŝĐĂƵŶĞǀĞŶƚŽĐŝĐŽŶƚĂƚƚŝĂůůĂŵĂŝůƌĞĚĂnjŝŽŶĞΛǀĨƌĂǀŝĂƚŝŽŶ͘ŝƚĐŽŶĂůŵĞŶŽĚƵĞŵĞƐŝĚŝĂŶƚŝĐŝƉŽƐƵůůĂĚĂƚĂƉƌĞǀŝƐƚĂ
44 - VFR AVIATION
notizie dal mondo
LO SHOCK CUB A VALDEZ: ORGOGLIO ITALIANO!
Valdez STOL competition 2017- solo il giorno prima della gara, in quanto arrivato in assoluto” tra tutti gli aerei partecipanti, con
Alaska: finalmente, dopo tanti anni di semplice a destinazione con grave ritardo, venendo così soli 39 feet di distanza misurata dai giudici. Vi-
studio e silenziosa osservazione, Zlin Aviation a mancare un fattore importantissimo, il ne- sta l’esperienza maturata, e considerando che
è riuscita in qualche modo ad essere rappre- cessario training uomo/macchina. Nonostante Valdez viene frequentato dai migliori bushpilot
sentata (primi europei, e italiani, in assoluto) in questo, e nonostante non siano state applicate al mondo, con i migliori velivoli profondamente
questa incredibile manifestazione STOL, da un nemmeno le tecniche di decollo estremo adat- modificati allo scopo (tuning estremo), Zlin Avia-
pilota/cliente locale. Il velivolo, uno Shock Cub te alla configurazione aerodinamica del mezzo, tion sta valutando di partecipare il prossimo an-
(denominato Outback Shock in USA) era com- il velivolo ha dimostrato in pieno le eccezionali no ufficialmente con un velivolo aziendale e con
pletamente di serie ed è stato testato dal cliente doti STOL ottenendo il “terzo decollo più corto un pilota adeguatamente allenato.
YƵĞƐƚŽŝůĐŽŵƵŶŝĐĂƚŽŝŶǀŝĂƚŽĐŝƉŽĐŽƉƌŝŵĂĚŝ
ĂŶĚĂƌĞŝŶƐƚĂŵƉĂĐŽŶůĂĨŽƚŽĚĞůĚĞĐŽůůŽŝŶŵĞŶŽ
ĚŝϭϮŵĞƚƌŝ͖ŶŽŝĐŝƚĞŶŝĂŵŽĂĚĂŐŐŝƵŶŐĞƌĞĐŚĞŝů
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ƉƵďďůŝĐŚŝĂŵŽĐŽŶǀĞƌŽŽƌŐŽŐůŝŽ;ƌďͿ
MESE 2017 - 45
notizie dal mondo
ASME PREMIA LA COLLEZIONE GENCHI
PER LA SUA IMPORTANZA STORICA
L’ASME, American Society of Mechanical Engineers, fonda-
zione che promuove nel mondo la cultura e le iniziative in tutti i campi
ingegneristici e scientifici, ha conferito lo scorso 31 maggio alla Collezio-
ne Genchi, Museo dei Motori - Sistema Museale dell’Università degli
Studi di Palermo, un importante riconoscimento per la rilevanza storica,
designandola “ASME Historic Collection”. Il riconoscimento è il primo in
Italia, conferito dalla ASME nell’ambito del programma History and He-
ritage Landmarks, attraverso il quale promuove a livello internazionale
importanti collezioni, siti e reperti di elevato valore storico e tecnico, ALL’AEROPORTO MIGLIARO
considerati particolarmente rappresentativi della storia e dello sviluppo DI CREMONA APRE NUOVA SCUOLA DI
dell’Ingegneria Meccanica. Una collezione con oltre 100 pezzi (ricor- VOLO CON AUTOGIRO MAGNI GYRO
derete senza dubbio il bel restauro del Fiat G.59 – articolo nel mese di
ottobre 2015) tra motori a vapore, automobilistici e aeronautici, espo- Rinascita, rinnovamento e soprattutto voglia di volo per tutti.
sta presso il “Museo storico dei motori e dei meccanismi”. La collezione È con questo spirito che l’Aeroclub Cremona apre alla specialità VDS
comprende motori di tutti i tipi, in particolare quelli automobilistici e Autogiro, inserendo in disciplinare un M16 Tandem Trainer e ufficializ-
aeronautici, sia a scoppio che a turbina. Tra i più rari il motore a vapore zando l’apertura del primo corso di addestramento. Siete pronti per
Nevill e la turbina a vapore Ljung- un’esperienza di volo straordinaria? MagniGyro e Aeroclub Cremona
ström, il motore automobilistico FIAT sono pronti per voi! L’Aeroclub Cremona offre a tutti gli appassionati
8V e il motore aeronautico rotativo un’accoglienza eccezionale, fatta di voglia di volo e ricca di servizi di assi-
Siemens-Halske Sh.IIIa. stenza essenziali al volo. A due passi dal centro del capoluogo lombardo,
in una splendida cornice aeroportuale, l’Aeroclub mette a disposizione
Da sinistra: Giuseppe Genchi e le proprie competenze per manutenzione e addestramento per la mag-
Marco de Montis accanto alla targa gior parte delle discipline aeree, e l’autogiro non poteva mancare.
ASME www.aeroclubcremona.it
46 - VFR AVIATION
notizie dal mondo
DJI SPARK: IL DRONE “SOCIAL” SI VOLO MINIMALE, QUANDO IL PESO
PILOTA CON LE MANI E’ IMPORTANTE ARRIVA IL TITANIO
La moda hi-tech della prossima estate si chiama “Spark”. È il L’idea di volo
nuovo mini-drone per scattare selfie che può essere controllato anche minimale come un
con il solo gesto delle mani. Pesante circa 300 grammi, è in grado di qualcosa di rustico
decollare dal palmo della mano, riconoscerne i movimenti ed effet- e semplicissimo è
tuare diverse manovre: spostarsi, allontanarsi, avvicinarsi, sostare o ormai consegnata
atterrare nuovamente sul palmo della mano. Sempre tramite comandi al passato, e la
gestuali, oppure con l’impiego del radiocomando o di uno smartphone, tecnologia offre
può anche scattare un selfie o realizzare un breve video di 10 secondi prestazioni elevate
pronto per essere condiviso sui social media. È anche in grado di evitare anche in fatto di
autonomamente gli ostacoli. Il lancio ufficiale in Italia dello “Spark” si risparmio di peso:
è tenuto lo scorso mese di Giugno nell’ambito del grande evento “DJI Polini ha presenta-
Party 2017”, organizzato dal DJI Roma Store. Chiunque potrà imparare a to il nuovo sistema
farlo volare con semplici gesti delle mani, realizzando selfie o video nella di scarico in titanio
maniera più semplice possibile. Sarà inoltre possibile pilotare lo Spark per i motori della
e indossare i nuovissimi DJI serie Thor sino
Goggles, i video-occhiali ad alta al 250 cc, sfruttando l’esperienza fatta in MotoGP e nel campionato
definizione che permettono mondiale di paramotore; un’autentica opera d’arte costituita da 31 coni
di vivere un’esperienza di volo in titanio saldati a mano con un risparmio di peso di 1,5 kg rispetto allo
“immersiva”. La versione base scarico in acciaio di serie. Un risparmio di peso utile non solo in gara, ma
costa 599 €, mentre la versione soprattutto un rendimento ulteriormente migliorato grazie alla parti-
con radiocomando, 4 parae- colare forma che consente l’ottimizzazione della potenza a tutti i regimi.
liche, 2 batterie e la borsa per Il silenziatore è realizzato in alluminio, con estremità amovibile per la
il trasporto costa 799 €. I “DJI pulizia interna.
Goggles” costano invece 549 €. www.polini.com
MESE 2017 - 47
volo a vela
Giorgio Varisco Aprile e Maggio sono staƟ due mesi ricchi di gare per l’Aeroclub VolovelisƟco
Lariano, basato sull’aeroporto “Giancarlo Maestri” di Alzate Brianza, alle porte
di Como. L’aeroclub ha infaƫ ospitato le gare acrobaƟche di alianƟ classe
Promozione e classe Sport, e il Campionato Italiano Classe Club
48 - VFR AVIATION
L e gare acrobatiche si sono svolte nel weekend del 13
e 14 maggio. Per primi sono stati effettuati i voli della
gara di classe Promozione, la prima in cui un volovelista
alianti da addestramento Schleicher ASK-21 dell’AVL (nel
qual caso, la maggior difficoltà nell’eseguire le manovre
era tenuta in conto dai giudici in fase di assegnazione
acrobatico gareggia. La gara consiste, per ogni iscritto, in del punteggio). Al termine della gara la medaglia d’oro è
un singolo volo a programma imposto, e unico per tutti i andata a Roberto Diciotti dell’Aeroclub Volovelistico To-
partecipanti, in cui viene effettuato un numero ridotto di scano, con Davide Morini in seconda posizione. Sul terzo
figure acrobatiche basiche. Si è classificato primo Davide gradino del podio è salito Alberto Beschi di AVL.
Morini dell’Aeroclub Castel Viscardo, mentre il secondo
posto è andato a Fabio Pessina di AVL. La gara tuttavia Saltta il lib
berro, ma vola
a
non è risultata valida ai fini della classifica nazionale in Berrtosssio
quanto hanno partecipato solo due piloti. È quindi il mo- Per la giornata di domenica erano previste le gare della
mento delle gare di categoria Sport, svolte su due diffe- categoria più spettacolare, il Libero Artistico, con esibi-
renti voli per ogni partecipante: un volo con programma zioni a tempo di musica. Tuttavia, le condizioni meteo in L’aliante
imposto, uguale per tutti i piloti, e un volo con program- lento e costante peggioramento hanno impedito il rego- acrobatico
ma libero, avente come unica limitazione il coefficien- lare svolgimento delle gare, che verranno probabilmente Schleicher ASK-21
te di difficoltà massimo. Le gare si sono svolte sia con il rimandate all’autunno. Tutto questo non ha comunque dell’AVL
prestante aliante acrobatico MDM-1 Fox della Squadra impedito al campione del mondo Luca Bertossio di esi- impegnato nella
Nazionale Italiana Acrobazia Alianti, sia con uno degli birsi due volte, mentre il campione e istruttore Pietro Fi- categoria Sport
LUGLIO 2017 - 49
volo a vela
Lo splendido lippini ha fatto provare ai soci dell’aeroclub l’ebbrezza del eroclub). Nel cielo dell’aeroporto si è esibito anche Gero-
Tiger Moth I-BANG volo acrobatico. Un ringraziamento particolare va ai piloti lamo Ghiringhelli a bordo del suo Extra 300, trasportando
di HAG, trainatori, “eroi dimenticati” di questi eventi, costretti a un passeggero d’eccezione durante le sue evoluzioni: il
intervenuta anche lunghi e impegnativi traini-slalom per evitare le nubi. Do- pluripremiato campione acrobatico Sergio Dallan.
con un Bell 206 menica si è tenuto anche l’open day dell’aeroclub: oltre
alla consueta mostra statica dei mezzi impiegati, il pubbli- Cammpio
onato
o Italiano Cla
asse
e
co ha potuto ammirare anche un mini raduno di velivoli Clu
ub
storici, con l’esibizione in volo di un biplano Tiger Moth e Le gare Classe Club si sono disputate dal 22 aprile al 1°
un elicottero Bell 206 dell’Historical Aircraft Group (a cui maggio. La Classe Club è la classe “entry level” delle com-
sono iscritti anche i due trainatori Stinson Sentinel dell’a- petizioni volovelistiche, riservata generalmente ad alian-
50 - VFR AVIATION
ti che per motivi di “anzianità” non sono più in grado di solo quattro giornate hanno avuto una meteo accettabile Il lavoro dei
competere alla pari con mezzi più moderni. Le differen- per disputare le gare, che si sono svolte su task con una trainatori è stato
ze prestazionali, anche sostanziali, che esistono tra i vari lunghezza media attorno ai 200 km. Si è classificato pri- reso complesso
modelli che possono partecipare alle gare Club vengono mo Franco Poletti dell’Aero Club Adele Orsi di Calcinate dalle nubi sparse
normalizzate con l’uso di handicap stabiliti dalla Gliding del Pesce (VA), su aliante Schempp-Hirth Discus. Sul podio che li hanno
Commission della FAI - Fédération Aéronautique Interna- anche Giacomo dall’Olio dell’Aeroclub Pavullo, su aliante costretti a traini
tionale. Durante le gare è vietato l’uso della zavorra scari- Schempp-Hirth Standard Cirrus, e Simone Selvini di AVL su piuttosto
cabile (anche se questo requisito non preclude la parteci- aliante Glaser-Dirks DG300. Primo assoluto, ma non clas- “movimentati”
pazione agli alianti dotati di questa possibilità). A causa del sificabile per i campionati italiani, lo svizzero Davide Gio-
maltempo che ha caratterizzato la fine del mese di aprile, vannelli di Ticino Gliding, su aliante Standard Cirrus.
Classe Club:
decolla lo svizzero
Davide
Giovannelli, primo
classificato, su
Cirrus
LUGLIO 2017 - 51
volo a vela
52 - VFR AVIATION
Una oƩa di dieci alianƟ disponibile
al decollo, dopo essere stata Alessandro Bruttini
insieme ai due
soƩoposta a revisione durante istruttori di volo a
vela
tuƩo l’inverno appena trascorso, dell’Aeronautica
Militare
il primo vero caldo dell’estate e la
possibilità di perfezionarsi in uno dei Liana Frola, dopo
innumerevoli voli
cieli più belli al mondo, quello di RieƟ: come passeggera e
copilota, ha deciso
ripartono gli stage del “Centrale” di affinare la propria
tecnica in
monoposto
quali è continuamente sviluppata ed ampliata l’offerta tini, responsabile degli stage del Centrale, con la possibi-
dal sodalizio reatino. “ZŝƐƉĞƚƚŽĂĚĂůƚƌĞǀŽůƚĞ͕ƋƵĂŶĚŽĨƌĞͲ lità di scegliere un decollo in solitaria o in biposto, grazie
ƋƵĞŶƚĂǀŽĐŽƌƐŝĚŝƵŶ͛ŝŶƚĞƌĂƐĞƚƚŝŵĂŶĂ͕ƋƵĞƐƚ͛ĂŶŶŽƐŽŶŽ flotta messa a disposizione dall’Aero Club: due Duo Di-
ƌŝƵƐĐŝƚŽĂƉƌĂƚŝĐĂƌĞƐŽůƚĂŶƚŽƚƌĞŐŝŽƌŶŝĚŝƐƚĂŐĞ- racconta scus per le esercitazioni biposto, e otto monoposto (tre
Paolo, uno degli stagisti della seconda settimana - ĞƉĞƌ Discus B, 2 LS 3, un LS 4, 1 DG 300 e un Astir Standard)
ŵĞĐŚĞŚŽϲϬĂŶŶŝ͕ŵĂǀŽůŽǀĞůŝƐƚŝĐĂŵĞŶƚĞƐŽŶŽŵŽůƚŽ trainati in volo da un Maule, un Robin DR400 e un Mo-
ƉŝƶŐŝŽǀĂŶĞ͕ĂŶĐŚĞů͛ĞƐƉĞƌŝĞŶnjĂĚŝƵŶŵŝŶŝͲƐƚĂŐĞ;ƵŶ͛ĂůƚƌĂ rane-Saulnier 180. “'ŝăĚŽƉŽůĂƉƌŝŵĂŐŝŽƌŶĂƚĂĚŝƐƚĂŐĞ
ĚĞůůĞƉŽƐƐŝďŝůŝƚăŽĨĨĞƌƚĞĚĂůĞŶƚƌĂůĞͿŵŝŚĂĐŽŶƐĞŶƚŝƚŽĚŝ ĂďďŝĂŵŽƌĂŐŐŝƵŶƚŽŐůŝŽďŝĞƚƚŝǀŝƉƌĞĨŝƐƐĂƚŝ- spiegano il
ĂĐĐƵŵƵůĂƌĞƵŶĂďĂŐĂŐůŝŽĚ͛ĞƐƉĞƌŝĞŶnjĂ͕ƐĞƉƉƵƌƌŝĚŽƚƚŽ Maggiore Cipriano e il Capitano Di Trani - ĞĐŽƐŞ͕ŐŝŽƌŶŽ
ŶĞŝŐŝŽƌŶŝ͕ĐŚĞƉŽƚƌžƐƉĞŶĚĞƌĞĨŝŶŽĂůůŽƐƚĂŐĞĚĞůƉƌŽƐƐŝͲ ĚŽƉŽŐŝŽƌŶŽ͕ĨŝŶŽĂůůĂĨŝŶĞĚĞůůŽƐƚĂŐĞĂďďŝĂŵŽĂǀƵƚŽůĂ
ŵŽĂŶŶŽ”. ƉŽƐƐŝďŝůŝƚăĚŝŝŶĐƌĞŵĞŶƚĂƌĞŝůůŝǀĞůůŽƌĂŐŐŝƵŶƚŽƌŝƐƉĞƚƚŽĂůůĞ
ĂƐƉĞƚƚĂƚŝǀĞŝŶŝnjŝĂůŝ͘WĞƌůĂŶŽƐƚƌĂĨŽƌŵĂnjŝŽŶĞğƐƚĂƚŽƵƚŝͲ
Il vo
olo delll’a
aeronau
utica
a milittare
e ůĞů͛ĂƉƉƌŽĨŽŶĚŝŵĞŶƚŽĚĞůůĞƚĞĐŶŝĐŚĞƌŝŐƵĂƌĚĂŶƚŝŝůǀŽůŽĚŝ Il gruppo a fine
Anche l’Aeronautica Militare italiana ha scelto l’Aero ĚŝƐƚĂŶnjĂĞŝŶŵŽŶƚĂŐŶĂ͕ŽůƚƌĞĂƵŶĂƌŝŶŶŽǀĂƚĂĐĂƉĂĐŝƚă stage con Luigi
Club Centrale per il perfezionamento delle abilità nel vo- ĚŝƌŝĐĞƌĐĂĚĞůůĞƚĞƌŵŝĐŚĞĚƵƌĂŶƚĞƵŶǀŽůŽĚŝůƵŶŐĂĚŝƐƚĂŶͲ Aldini, il terzo da
lo a vela dei suoi istruttori. Fra i primi stagisti della nuova njĂ͘ZŝĞƚŝĂďďŝĂŵŽƚƌŽǀĂƚŽƉĂƐƐŝŽŶĞĞƉƌŽĨĞƐƐŝŽŶĂůŝƚă͕Ğ sinistra è il nostro
stagione, al Ciuffelli sono atterrati il Maggiore Giuseppe ŽůƚƌĞĂŐůŝŝŶƐĞŐŶĂŵĞŶƚŝƚĞĐŶŝĐŝĚĞůǀŽůŽ͕ĂďďŝĂŵŽĂǀƵƚŽ amico Paolo
Cipriano e il Capitano Massimiliano Di Trani. Dal 60° Stor- ƵŶĂƉĂŶŽƌĂŵŝĐĂĚĞůůĞĨĂƐŝĚŝƉƌĞĞƉŽƐƚǀŽůŽ͕ĐŽŵĞů͛ŚĂŶͲ Beccaceci,
mo di stanza a Guidonia al piccolo aeroporto reatino, per ŐĂƌĂŐŐŝŽĞůĂĐƵƌĂĚĞůů͛ĂůŝĂŶƚĞ͕ĐŚĞƌŝƉŽƌƚĞƌĞŵŽŶĞŝĐŽƌƐŝ volovelista, ma
perfezionare le loro abilità di piloti del gruppo di volo a ĂŝŶŽƐƚƌŝĂůůŝĞǀŝ”. anche appassionato
vela dell’Aeronautica Militare e portare il nuovo know- www.aeccvv.it pilota VDS
how agli allievi dei loro corsi: un’intera settimana di stage
impegnati ogni mattina nel briefing per l’analisi meteo,
nella preparazione ai decolli e nella cura degli alianti una
volta di ritorno dal volo. Per loro, un’esperienza uguale a
una delle tante giornate di gara che in agosto si vivono
al Ciuffelli, ma senza la necessità di dover caricare sugli
strumenti di bordo i dati dei percorsi assegnati dalla di-
rezione di gara, o preoccuparsi di tornare a terra il prima
possibile e con il miglior risultato di volo: massima libertà
concessa agli speciali allievi da parte di Alessandro Brut-
LUGLIO 2017 - 53
volo idro
CENTENARIO
DELLA SCUOLA
IDROVOLANTI
DI BOLSENA
Gustavo Saurin
Nel bellissimo Teatro San Francesco di Bolsena mani mattina al Convegno, ma una meteo bizzarra ci ha
costretti a rimandare la partenza per il sabato. Sabato si
si è svolto il convegno storico per ricordare il presenta con una meteo stupenda, arrivano il Seamax
di Giovanni Olivotto, basato a Vicenza, e quello di Marco
centenario della scuola di volo idrovolanƟ direƩa Lorenzon dal Lago di Lecco. Alle 10 decolliamo con desti-
nazione Campo di volo il Gabbiano, a Piombino, dove ci
dal Comandante Mario Calderara, primo aviatore aspetta il quarto Seamax, quello di Jean Laurent Carraze
arrivato da Propriano, in Corsica. Un viaggio tranquillo
italiano; la scuola fu anche la base di addestramento lungo la costa tirrenica dove oltre che ammirare lo stu-
pendo paesaggio abbiamo approfittato per mantenere
dei futuri piloƟ della US NAVY il volo in formazione. È vero che non siamo una pattu-
glia “acrobatica”, ma avevamo il desiderio di presentarci
all’arrivo a Bolsena nel miglior modo possibile.
54 - VFR AVIATION
Nonostante la turbolenza il display della Blue Circe è stato dal Sindaco, interessato a dar seguito a questa inusuale Incredibile la
impeccabile esperienza, e ci siamo accordati per avviare la pratica per partecipazione di
istituire uno specchio d’acqua permanente per l’amma- pubblico, sono state
ha permesso di arrivare proprio sulla sabbia e la gente ha raggio e il decollo degli anfibi ultraleggeri. Sarebbe l’oc- effettuate decine e
potuto avvicinarsi ai mezzi e fare innumerevoli fotogra- casione giusta non solo per ricordare la storia della scuola decine di voli
fie. In attesa dell’arrivo dei bravi piloti della pattuglia Blue idrovolanti, ma anche per creare un centro permanente promozionali
Circe, e degli aerei storici del Falco Club, l’organizzazione di volo idro nella zona, magari con la scuola di volo, e il tut-
ci ha ospitato presso il ristorante sulla spiaggia. Abbiamo to a circa un’ora di auto da Roma.
così potuto, da una posizione privilegiata, apprezzare la
professionalità dei piloti della pattuglia: in una situazione
difficile per la forte turbolenza, hanno semplicemente
dato il meglio, veri professionisti con una perfetta pre- BOLSENA, CENTO ANNI FA Mario Di Sorte
parazione. Poi è stato il nostro turno e con una serie di
decolli e ammaraggi, anche a motore spento, abbiamo Tutto ebbe inizio il 6 aprile 1917, quando gli Stati Uniti entrarono in guerra
offerto al pubblico un po’ di spettacolo e la dimostra- a fianco dell’Italia e si mise a punto una comune strategia per lo sviluppo
zione delle reali possibilità dei velivoli idrovolanti e an- dell’aviazione navale. Fu così che la Marina italiana stabilì la costruzione di
fibi. Quello che ci ha sorpreso è stato l’entusiasmo con una Scuola di volo sul lago di Bolsena, dove addestrare i propri ufficiali come
cui le persone presenti si sono messe in coda per fare il piloti di idrovolante insieme ai futuri piloti della US NAVY, l’Aviazione Navale
battesimo del volo idro; diciamo subito che le condizioni americana. Lungo la riva del lago inizialmente vennero costruiti due hangar,
non erano le migliori per portare un passeggero in volo, per poi arrivare a 6 in poco tempo. Il Tenente di Vascello della Regia Marina
anche se il decollo non offriva difficoltà perché il lago Mario Calderara, classe 1879, venne nominato comandante della Scuola. A
sotto costa era praticamente piatto, ma appena in aria inizio febbraio 1918 un primo gruppo di 150 allievi piloti provenienti dalle scuole
la turbolenza si faceva sentire forte. Eppure devo dire del Regio Esercito giunse a Bolsena; divennero 400 entro la fine dello stesso
che tutti i passeggeri si sono goduti il volo senza alcun mese, e a fine febbraio arrivarono anche i primi 32 americani, comandati
timore. Ma a un certo punto si ballava davvero troppo e dal guardiamarina Atwater. Ad agosto gli americani presenti erano 99. Gli
abbiamo deciso di rimandare i voli al mattino del giorno aeroplani assegnati alla scuola erano biplani del genere Curtiss Flying Boat
dopo, con la delusione di quanti erano pazientemente in con scafo centrale, l’Isua Ansaldo che aveva fusoliera rialzata rispetto ai due
fila per poter volare. grossi galleggianti, e gli FBA a doppio comando, aerei franco-britannici costruiti
su licenza Curtiss. Finita la guerra l’attività si ridusse e, dopo alcuni tentativi
Verrso un’iidrrosuperrfiicie
e stab
bile di riconversione, nel 1921 il ministero della Marina procedette alla vendita
Domenica alle 9 del mattino già avevamo la coda per i dell’area, dopo soli 4 anni dall’inizio dell’attività.
voli, e questa volta la meteo ci ha premiato: una legge- Una foto aerea dell’idroscalo di Bolsena nel 1918
ra brezza da sud ci ha regalato un bel lago con le ondine
e un’aria praticamente calma che ha reso i voli un vero
piacere per i passeggeri (e per noi piloti). Alla fine abbia-
mo effettuato 65 voli, e quando abbiamo deciso di finire
perché era ormai tardi, praticamente alle 8 di sera, c’era
ancora una lista di 25 persone in attesa di volare! Un dato
che deve far pensare e che dimostra quanto sia impor-
tante ogni attività promozionale fatta “sul campo”: la
gente ha fame di volo, e chissà quanti ragazzi vorrebbero
avvicinarsi al pilotaggio e semplicemente non sanno a chi
rivolgersi. Sì, i giovani, quello che ci ha fatto piacere è sta-
ta la presenza di tanti ragazzi letteralmente entusiasti per
il loro primo volo. Il giorno seguente siamo stati ricevuti
LUGLIO 2017 - 55
si comincia anche cosìì
Un delizioso simulatore Antoinette azionato da robusti
inservienti
Nuccio Caristia
A cavallo degli anni ‘60 e ‘70 (periodo delle mie prime
esperienze) la simulazione di volo aveva già com-
piuto passi da gigante sia negli Stati Uniti che in Europa.
vento però non era sempre disponibile per queste stra-
vaganze umane, e ciò spinse a inventare dispositivi che
riproducessero artificialmente il movimento dei velivoli
Tutto era cominciato in coincidenza con l’inizio del volo grazie alle braccia di forzuti operatori di beccheggio e
umano agli albori del 1900. Addestrarsi a “sentire” i con- rollio. L’addestramento consisteva nell’allineare la barra
trolli di un velivolo prima di spiccare il volo fu avvertita di riferimento con l’orizzonte.
subito come una sana esigenza. Lo si faceva con il veli-
Questo simulatore, volo, o un suo simulacro, ancorato a terra ed esponen- Il prrimo
o fu
u ill mitico Link
k Train
ner
con tanto di motore dolo ad un forte vento frontale, operando in modo da Ben presto le braccia verranno sostituite da attuatori
ed elica, serviva a mantenere le ali in posizione orizzontale. Basandosi sullo meccanici, elettrici e pneumatici, e anche l’asse di imbar-
prendere stesso approccio, il Capitano Haydn Sanders, in UK, vin- data entra a far parte del divertimento. Siamo negli anni
confidenza con i colò un biplano con un giunto cardanico per modificare ‘30 ed Edwin Link, non potendo pagare le costose ore
caccia l’assetto comandando alettoni, timone ed elevatore. Il di volo di addestramento, sviluppa il Link Trainer sfrut-
tando l’esperienza della fabbrica di pianoforti e organi di
famiglia. Il primo modello fu brevettato nel 1930 come
“ĞĨĨŝĐŝĞŶƚĞĂƵƐŝůŝŽĂĚĚĞƐƚƌĂƚŝǀŽĂĞƌŽŶĂƵƚŝĐŽʹƵŶŶƵŽǀŽ
ƌĞĚĚŝƚŝnjŝŽƐƚƌƵŵĞŶƚŽƉĞƌŝůĚŝǀĞƌƚŝŵĞŶƚŽ”. Fu dapprima
usato in un parco divertimenti (e questo ha incidental-
mente a che fare con la mia storia), ma nessuno gli prestò
attenzione fino a quando, nel 1934, l’Aviazione dell’Eser-
cito fu improvvisamente chiamata a trasportare la po-
sta e non disponeva di piloti con sufficiente esperienza.
Quando accadde che in una settimana si ammazzarono
una dozzina di piloti, malamente addestrati, allora l’Eser-
cito cominciò a comprare i simulatori di Link. Col passare
del tempo i simulatori incrementano la capacità di repli-
care la realtà di volo percepita dai piloti, muovendo così i
primi passi verso l’addestramento al volo “cieco” o stru-
mentale e arrivando a simulare le accelerazioni del moto
dell’aeromobile. Sul finire della guerra appaiono i primi
simulatori analogici elettromeccanici per la simulazio-
ne della dinamica longitudinale del velivolo. Ben presto
diviene evidente che una maggiore accuratezza della si-
56 - VFR AVIATION
(Foto Laura Horne)
mulazione non poteva essere ottenuta attraverso i com- anche molti… tecnicismi. La “macchina” cominciava
puter analogici, ma intanto prendevano piede i compu- a imprimerti sensazioni sin dal momento in cui salivi a
ter elettronici digitali programmabili per la soluzione bordo, quando si lasciava la piattaforma fissa per sedersi
delle equazioni della dinamica del velivolo. A partire dagli dentro una forma di aeroplano che ondeggiava anche
anni ’50 e ’60, i salti tecnologici hanno permesso di com- stando ferma. C’era la cloche che potevi azionare in
piere notevoli progressi nel campo della simulazione, avanti e indietro, ma non lateralmente. C’era anche una
con una particolare attenzione al realismo. I simulatori si forma di manubrio che permetteva a tutto il veicolo di Il Link Trainer ha
sono sempre più evoluti per riprodurre le sensazioni, le ruotare intorno al suo asse verticale. Nella mia fantasia formato intere
impressioni e gli effetti fisici che il volo provoca sul pilota, questi erano i comandi del cabra e picchia e di imbar- generazioni di piloti
in modo tale da coinvolgerlo il più possibile e rendere la data. Quest’ultimo consentiva di ruotare fino a 360° militari e civili tra gli
simulazione “verosimile”. Nel perseguire questo scopo, senza fine, un tipo di movimento che potevo assimilare anni ’40 e ’70. Poi
un ruolo fondamentale è stato svolto dalla riproduzione a quello di un elicottero. Mancava purtroppo qualcosa sono arrivati i primi
delle immagini esterne, in quanto l’essere umano, tra le che facesse ruotare l’accrocco intorno all’asse di rollio; computer
sue percezioni sensoriali, fa affidamento in buona parte
alla vista. Siamo negli anni ’70 quando i sistemi diventano
capaci di riprodurre immagini completamente a colori
del suolo e di oggetti tridimensionali.
Il “m
mio
o” siimulatore
e
Tutto questo era ovviamente lontano dalle mie cono-
scenze e possibilità di adolescente, ma io avevo scoperto
di avere un “simulatore” sotto casa. In una piazzetta del
mio quartiere avevano installato un estemporaneo Lu-
na Park. È risaputo che questi luoghi hanno lo scopo di
propinare divertimento sotto forma di sensazioni fisiche
di varia natura. Tra i vari strumenti di divertimento ce ne
era uno che solleticava la mia fantasia, di suo già natu-
ralmente predisposta per “volare alto”. Era per gli altri
la “giostra degli aerei” ma per me era qualcosa di più. A
quel tempo non avevo idea che crescendo avrei ritro-
vato (volando) molte di quelle sensazioni che la “mac-
china” mi avrebbe trasmesso e che, inspiegabilmente,
mi attraevano. Ma oltre alle sensazioni avrei ritrovato
LUGLIO 2017 - 57
si comincia anche così
sarò costretto ad aspettare molti anni per scoprire il pia- niva annunciata da un suono di campanello o clacson, e
cere delle virate. A completare il quadro c’era qualche la formazione si metteva in movimento seguendo una
pulsante che azionava luci e rumore di mitragliatrici. La traiettoria inesorabilmente circolare. I primi giri erano
La bellissima macchina si prestava molto al “volo in formazione” dato quasi una corsa di decollo, e provando ad azionare la clo-
giostra aeronautica che la squadriglia era composta da un certo numero di che non succedeva niente, potevi solo azionare il manu-
brevettata nel 1951 aeroplani spaziati circolarmente. L’attesa del decollo era brio e magari girarti verso chi ti seguiva per “sparargli un
dall’italiano Albino spasmodica, si doveva aspettare che tutti prendessero colpo”. Evidentemente gli azionamenti pneumatici che
Protti posto nelle loro cabine. L’autorizzazione al decollo ve- sollevavano i bracci metallici a cui erano ancorati gli ae-
58 - VFR AVIATION
roplani venivano messi in azione solo dopo che l’allegra
carovana aveva fatto un certo numero di giri. Questo si- Rag
ggiun
nta la V2 tiravo
o la barrra
a
gnificava raggiungere la V1 e, dopo il segnale, la V2. Ricor-
do solo un caso in cui poco prima della V1 la procedura fu ed ecco
omi in cielo, co
on la gente
abortita dal “controllore in torre” a causa di un bambino
che si era messo subito a piangere e strillare per la paura. sotto
o ch
he diive
enttava picc
cola
a
Si vola
a! e l’a
aria sulla
a fa
accia
Ecco quindi giunto il momento magico; superata la V2
la decisione spettava solo a me. Bastava tirare la barra e
immediatamente vedevi schizzare in alto l’abitacolo con-
tornato dai sibili degli stantuffi pneumatici e con il vento zi quasi come quelli di un rodeo. Capii poco dopo che la
in faccia. Se lo facevi per primo ti vedevi allontanare dalla procedura per uscirmene era quella di “riattaccare” do-
formazione e potevi osservare gli altri dall’alto. Potevi po il secondo sobbalzo… La crociera era tutto sommato
livellare alla quota che più ti piaceva e alcuni, impauriti monotona: un volo vincolato circolare come quello che
dal repentino balzo in alto, si arrestavano a quote inter- mi capitò di fare qualche tempo dopo con gli aeromodel-
medie o molto basse. Inutile dire che mi piaceva andare li, solo che qui stavi dall’altra parte della maniglia e a bor-
subito “on top” per poi precipitarmi in una altrettanto do del modello. La variante notturna aveva anch’essa il
ripida discesa. Qui la barra non comandava la velocità, suo fascino, l’altezza non era tanta, ma sufficiente a darti
ma la quota. Ebbi modo di sperimentare il famoso “PIO” il senso di penetrare nell’oscurità. Non ho mai capito se
(Pilot Induced Oscillations) quando portando la barra l’autonomia del volo fosse preprogrammata o decisa dal
in posizione neutra in modo repentino, l’arresto conse- controllore di torre. Di fatto succedeva che sul più bello
guente dell’abitacolo mi faceva sobbalzare per inerzia partiva la procedura di atterraggio automatico, quasi un
dal sedile. Poiché la mano era vincolata saldamente alla ILS. I bracci si svuotavano della loro energia e come petali
cloche, il sobbalzo provocava un momento a picchiare che si appassiscono depositavano gli abitacoli al livello
con conseguente repentina discesa che tentavo subito del suolo pur continuando a girare, quasi a smaltire l’i-
di arginare cabrando. Ne veniva fuori una serie di sobbal- nerzia in una corsa di atterraggio senza freni. Scendevo
soddisfatto e appagato, pronto per un’altra simulazione.
Facevo questo per divertimento e per una inconscia at-
trazione. Non mi aspettava una “prova” vera, dopo, ma
solo il piacere di pensare che forse un giorno avrei potu-
to pilotare un aereo. Questi simulatori “occulti” esistono I bimbi di oggi sono
ancora e stanno continuando a propinare sensazioni a più fortunati: questa
quegli ignari ragazzetti che forse un giorno le riscopri- è la bellissima
ranno ai comandi di un aereo. Infatti, oggi, a ogni decol- giostra “Babyplane”
lo, quando tiro la cloche, sento per un attimo lo stesso di Gardaland con
senso di leggerezza che provavo a bordo del mio primo aeroplani biposto in
“simulatore”. tandem
LUGLIO 2017 - 59
notizie dal mondo
a cura di Marilea Biancorosso
/ůŶŽƐƚƌŽĂŵŝĐŽŶƚŽŶŝŽDŝnjnjĂŶŽŐŶŝŵĞƐĞĐŝŝŶǀŝĂŝƐƵŽŝĐŽŵŵĞŶƚŝ
H.U.R. DA MIZZAN ƐƵůůĂƌŝǀŝƐƚĂ͕ĐŽŵŵĞŶƚŝĐŚĞĐŝĨĂƉŝĂĐĞƌĞĐŽŶĚŝǀŝĚĞƌĞĐŽŶŝůĞƚƚŽƌŝ
Questa volta la precedenza va all’editoriale con la velata notizia di un rinnovato interesse per il VVC. Possibilità di motori
una dittatura Leoni che sarà perenne. Che il fato non voglia. Ma lo squalo elettrici, con campi di volo più piccoli e vicini ai centri
dall’Ontario, il T33 di un azzurro accattivante, mi riporta a quando nelle abitati. Non posso più volare (anche se la mente è lì),
Filippine, a Olongapo, supervisionavo l’ingrandimento della zona par- ma le conclusioni dell’Officina con Andrea mi interes-
cheggio “heavies”, e mi vedevo atterrare di tanto in tanto dei T-33 in livrea sano sempre. Quanti errori si commettono sui motori,
argentea e senza marche o segni distintivi. Ne scendeva un anziano “pilota” senza pensare alla nostra pelle. Mi sono letto due volte quanto scritto sugli
o passeggero, in divisa Army non regolamentare, mentre il vero pilota aerei VDS usati, e sul loro acquisto. Considerazioni validissime, da stampare
rimaneva al suo posto anteriore per chiudere il volo. Per poi scendere, in in copia e attaccarle al muro. Bene in vista. Bisogna poi ammirare le foto del
full Army Pilot garment. E mentre il capo veniva prelevato da una macchi- Meeting di Primavera. Con lo Stearman coloratissimo e il testo a comple-
na, il pilota si sedeva sotto l’ala per dormicchiare. Veniva da Okinawa con mento. E finalmente si può leggere il commento (finale?) su Aero 2017. La
il capo, per programmare qualche manovra congiunta Army e Navy. E il foto del Klemm KL 25 mi fa tanta nostalgia (un affare di quelli ha compiuto il
T-33 era uno dei tanti tolti dal servizio effettivo, ma ancora usati per i col- giro del mondo usando un motore BMW di soli 40 HP) con 2 persone, open
legamenti. I piloti erano giovanissimi, 18 o 19 anni, appena fuori dalla High cockpit! L’Airlander super espanso sarà forse molto visibile, ma volare a
School. Olongapo era Navy, non Army. Poi, dato che sono un nut del volo bassa velocità con quella mole darà del filo da torcere ai piloti. Interessante
minimale, mi sono subito letto la sfortunata storia dell’Airbike. Un coso leggere sul SR71 Balckbird, e le differenze di velocità tra un lento Cessna
volante assai interessante con il pilota parzialmente protetto, ma con le (90kn), un veloce Navy F 18 (620kn) ed il paintstripper SR71 (1900kn cle-
gambe ben esposte al blast dell’elica. E una fusoliera a sezione triangolare an). E dire che erano passati solo 50 anni dal primo volo dei Wright Bros!
nuda. Che, se fosse stata mia, avrei ricoperta in dacron. Sono poi passato E per chi desidera valutare il sinistro connubio “linea aerea nazionale e
a quanto scritto dal compianto amico Bugada (e d’Agostino e Cappi pro amministratori politici” potrà assaporare i due articoli sull’Alitalia, che sono
parte) sul VVC: molti modellisti non considerano il VVC un vero volo (i 2 ovviamente assai interessanti. Quando a Hong Kong britannica vedevo la
cavi ecc), ma non è vero. Quando il radiocomando era ancora una cosa per sagoma inconfondibile Alitalia, mi veniva un groppo al cuore. Per me era
pochissimi tecnici, il VVC era lo sfogo di chi voleva fare un po’ di acrobazia. CASA, era l’Italia. Le note di Daniele Manno sul survival dovrebbero essere
E il mio amico Cappi, con il quale sono cresciuto aeromodellisticamente approfondite, in modo pratico, da tutti i piloti. Validissime. Ai volatori, veri e
assieme a Gallarate nell’immediato dopoguerra, ne era diventato uno dei in pectore, buon inizio di stagione estiva. E non mi stanco mai di augurare al
portabandiera acro per l’Italia. Nel mondo attualmente si hanno notizie di nostro Rodolfo il solito meritato H.u.R.* ŶƚŽŶŝŽDŝnjnjĂŶ
* Holm und Rippenbruk “Rompiti l’osso del collo” - augurio fra piloti di libratori degli anni ’30
60 - VFR AVIATION
notizie dal mondo
MYWAKES E AVIOPORTOLANO MA... MIZZAN ESISTE?
MyWakes, piattaforma di tracciamento GPS Avete appena letto le note, come sempre tra
e localizzazione, aumenta i servizi per il tracciamento lo storico e lo scanzonato, di Antonio Mizzan, un vero
dei voli grazie alla nuova connessione tra il suo sistema personaggio che da quando ha iniziato a leggere la
di GPS flight tracker e le mappe Avioportolano. Sarà nostra rivista, di sua iniziativa, ci ha sempre mandato
possibile ottenere le mappe di volo nel sito di cartografia ogni mese un commento; riceverlo è diventata una
digitale Avioportolano per utilizzarle sul proprio profilo consuetudine, attesa, al punto che abbiamo deciso
semplicemente inserendo il codice che verrà comuni- di pubblicarlo regolarmente come “piccolo angolo di
cato via mail al momento dell’acquisto. In questo modo riflessione” tenuto da una persona che ormai è diven-
sarà possibile rivedere i voli effettuati e pianificare il nuo- tata quasi di famiglia per molti lettori. Ma qualcuno
vo piano di volo utilizzando la carta Avioportolano come pensa ancora che Mizzan sia un “ologramma virtuale”,
base. La cartografia acquistata sarà disponibile in ogni e vi riporto quindi lo stralcio di una mail privata con un
visualizzazione delle mappe: nel radar del tracker GPS, caro amico pilota militare:
nella visualizzazione delle tracce e nell’iframe ricavato “ĂƌŽĚŝƌĞƚƚŽƌĞ͕
dalle Web API per gli sviluppatori. ƐƚŽĐĞŶƚĞůůŝŶĂŶĚŽů͛ƵůƚŝŵŽŶƵŵĞƌŽĚĞůůĂŵĂŐŝĐĂƌŝǀŝƐƚĂ͕ƐĞŵƉƌĞŵĞŐůŝŽĚŝƌĞŝ͘͘͘ĂƉƌŽƉŽƐŝͲ
www.mywakes.com ƚŽ͕DŝnjnjĂŶğǀĞƌŽŽğƵŶ͛ŝŶǀĞŶnjŝŽŶĞ͍^ĐƵƐĂŵŝůĂƐŝŶĐĞƌĂ͕ŵŝůŝƚĂƌĞƐĐĂĐƵƌŝŽƐŝƚă”.
Ebbene, Antonio Mizzan esiste eccome! Vive a Coquio (Varese), geologo e appassio-
nato di aviazione come pochi, dalla fine degli anni ’40 è stato pilota in giro per il mondo,
nei posti più sperduti e inospitali, in quanto usava l’aereo per spostarsi, ed è noto per
essere una delle colonne dell’aeromodellismo italiano (è tra l’altro autore di “Volare!
Come diventare piloti RC” - Biblioteca Universale Rizzoli - 1992). La sua vita è stata una
perenne avventura, è una persona preziosa, ancora con i modi garbati e la profonda
cultura di una volta. Mizzan è una delle persone più care che ho. Se volete scrivergli e
dirgli che siete incuriositi dalle sue avventure e dai suoi commenti, o che semplicemen-
te lo leggete, vedrete che risponderà nel giro di un giorno... (rb)
La sua mail è ĂŶƚŽŶŝŽͺŵŝnjnjĂŶΛůŝďĞƌŽ͘ŝƚ
MESE 2017 - 61
hag italy
Lo Yak fotografato a
Cranfield ancora
con la livrea bianca
e le marche lituane
62 - VFR AVIATION
plano costruito nel 3° trimestre dell’86. Dalla fabbrica
fu direttamente consegnato a un operatore sovietico
dell’allora URSS, dove ha militato per i suoi primi 13 anni
di vita. Nel ’99, difatti, l’aereo passa in mani civili assu-
mendo marche lituane (LY-AKX su una livrea completa-
mente bianca) e approda tre anni dopo nel Regno Unito
dove viene reimmatricolato (per questioni meramente
burocratiche) G-BZTF; all’epoca della sua militanza in
Unione Sovietica, l’aereo vestiva la classica livrea bianca
con strisce rosse e codice di fusoliera DOSAAF 60. Dopo
un primo e unico passaggio di mano in terra inglese, é
stato utilizzato e mantenuto dallo stesso proprietario,
assieme ad altri tre soci, per gli ultimi 11 anni senza mai
cambiare di proprietà. Sino a quando, appunto, Marco
lo ha acquistato, portato in Italia e basato sull’aeroporto
di Bergamo Orio al Serio nel settembre del 2013 (è di
quest’anno, invece, il passaggio dell’aereo sotto il regi-
stro aeronautico polacco con marche SP-YEY). Lo Yak-52
ha sicuramente delle inequivocabili peculiarità sia nei
suoi impianti, che nel suo pilotaggio. Facciamocele rac-
contare dallo stesso Marco: santi e proficue (specie in termini di peso) modifiche al Lo Yak 52 trasuda
suo YellowYak. Tra quanto fatto e quanto vorrà realiz- solidità anche
“WƌŝŶĐŝƉĂůĞĐĂƌĂƚƚĞƌŝƐƚŝĐĂŵĞĐĐĂŶŝĐĂĚŝƋƵĞƐƚŝĂĞƌĞŝ zare, ci sono: sostituzione del generatore originale rus- dall’abitacolo,
zĂŬŽůĞǀ;ĐŽƐŞĐŽŵĞĚŝĂůƚƌŝǀĞůŝǀŽůŝĚĞůů͛ƐƚͿ͕ğů͛ŝŵƉŝĂŶƚŽ so da 10 kg (!) con uno della americana B&C Specialty rustico e ben
ƉŶĞƵŵĂƚŝĐŽĚŝďŽƌĚŽĐŚĞĂnjŝŽŶĂůĂŵĞƐƐĂŝŶŵŽƚŽ͕ůĂ Products da 35A da appena un paio di chili, così come la strumentato
ĨƌĞŶĂƚĂĞŝĨůĂƉ͘ůƚƌĂƉĂƌƚŝĐŽůĂƌŝƚăĐŽŶĐƵŝŝůƉŝůŽƚĂĚĞǀĞ semplificazione dell’impianto elettrico in genere; sosti-
ŝŵŵĞĚŝĂƚĂŵĞŶƚĞŝŵƉƌĂƚŝĐŚŝƌƐŝğŝůĐŽƌƌĞƚƚŽĞƉƵŶƚƵĂůĞ tuzione dei cavi candele con quelli in silicone e le stesse
ƵƚŝůŝnjnjŽĚĞŝĨůĂďĞůůŝŽůŝŽͬĂƌŝĂĂƐĂůǀĂŐƵĂƌĚŝĂĚĞůůĞĐŽƌƌĞƚƚĞ candele con quelle di tipo automobilistico, a tutto van-
ƚĞŵƉĞƌĂƚƵƌĞĚŝĞƐĞƌĐŝnjŝŽ͘ĂůƉƵŶƚŽĚŝǀŝƐƚĂĚĞůƉŝůŽƚĂŐͲ taggio dell’economicità, del più facile reperimento dei
ŐŝŽǀĞƌŽĞƉƌŽƉƌŝŽ͕ŝŶǀĞĐĞ͕ůĂŵĂƐƐĂŝŶŐŝŽĐŽĞŝůƚŝƉŽĚŝ pezzi dell’accensione nel caso fosse necessario cambia-
ĨůĂƉƉƌĞƐĞŶƚŝ;ĚƵĞǀĞƌŝĞƉƌŽƉƌŝŐƌĂŶĚŝĂĞƌŽĨƌĞŶŝĐŚĞƐŝĂďͲ re qualcosa e, quasi incredibile, il tutto costituente una
ďĂƐƐĂŶŽĂƐƉĂĐĐŽĚĂůů͛ŝŶĨƌĂĚŽƐƐŽĐĞŶƚƌĂůĞͿ͕ĐŽƐƚƌŝŶŐŽŶŽ modifica certificata da EASA; cinture di sicurezza Hoo-
ĂƵŶĐŝƌĐƵŝƚŽĚ͛ĂƚƚĞƌƌĂŐŐŝŽƉĞƌĐŽƐŞĚŝƌĞƵŶƉŽ͛ƉŝƶĂůƚŽĞ ker Harness e interni rifatti in pelle; sostituzione delle
ƐƚƌĞƚƚŽĚĞůůŽƐƚĂŶĚĂƌĚ͘ŽŶĐĂƌƌĞůůŽĞĨůĂƉĞƐƚĞƐŝ͕ů͛ĂĞƌĞŽ vetrature; montaggio dell’impianto fumogeno; serbatoi
ŚĂďŝƐŽŐŶŽĚŝƐƉĂnjŝŽĞǀĞůŽĐŝƚăƉĞƌŵĂŶŽǀƌĂƌĞŝŶŵĂŶŝĞƌĂ carburante da sostituire con quelli in gomma (con note-
ƐŝĐƵƌĂ͕ƋƵŝŶĚŝŝŶĐŝƌĐƵŝƚŽŝůŵŽƚŽƌĞƌŝŵĂŶĞŐĞŶĞƌŽƐĂŵĞŶƚĞ vole aumento dell’autonomia); e altre varie modifiche e
͞ĚĞŶƚƌŽ͘͟ůů͛ĂůƚƌŽĞƐƚƌĞŵŽ͕ŝŶǀĞĐĞ͕ƐŽƉƌĂŝϮϱϬͲϯϬϬŬŵͬŚ accessori, soprattutto dedicati a componenti interni ed Il logo YellowYak
ĞĐŽŶĂůŵĞŶŽů͛ϴϮйĚŝƉŽƚĞŶnjĂ͕ůŽzĂŬͲϱϮĨĂƚƵƚƚĂů͛ĂĐƌŽͲ esterni da sostituire con identici in carbonio. Tutto ciò disegnato per
ďĂnjŝĂĐŚĞƵŶŽǀƵŽůĞ͊WĞƌĐŚŝƉƌĞĨĞƌŝƐĐĞ͕ŝŶǀĞĐĞ͕ĂŶĚĂƌĞĚŝͲ Marco lo sta realizzando mettendolo anche a disposizio- Marco da Mauro
ƌŝƚƚŽ͕ŝŶĐƌŽĐŝĞƌĂƐŝǀŝĂŐŐŝĂĂϮϯϬŬŵͬŚĚŝŝŶĚŝĐĂƚĂĂůϲϰй ne di chi volesse usufruirne per semplificare la gestione Roder
ĚĞůůĂƉŽƚĞŶnjĂ”. del proprio Yak-52 e, soprattutto, alleggerirlo di una con-
sistente quantità di chili (a breve sarà tutto disponibile
Marco, oltre a fare il pilota di linea per mestiere (at- sul suo sito web www.theyellowyak.com); ma se oltre
tualmente su 777, ma con pregresse esperienze su 747 a voler apportare ingegnose modifiche al vostro aereo
e 737, nonché istruttore di volo, trainatore, pilota antin- siete anche in vena di volare indossando un casco asso-
cendio e anche specialista di line/base maintenance), ha lutamente personalizzato, unico e custom, ancora una
una spiccata propensione al cosiddetto “saper mettere volta Marco fa al caso vostro: date un’occhiata qui ǁǁǁ͘
(bene!) le mani”, tanto che ha realizzato alcune interes- ĐĨŚĞůŵĞƚƐ͘ĐŽŵ!
V EDIZIONE PREMIO
“RACCONTI TRA LE NUVOLE”
Riparte l’ormai noto premio fotografico e
letterario organizzato da HAG e Voci di Hangar
con la collaborazione di VFR Aviation e della
FISA (Fondazione Internazionale per lo Sviluppo
Aeronautico). Trovate tutte le informazioni su
www.raccontitralenuvole.it o potete richiederle
Lo scorso anno Marco ha organizzato uno stage teorico/ contattando la Segreteria del Premio all’indirizzo
pratico (anche acrobatico) sullo Yak-52. Il tutor è stato raccontitralenuvole@gmail.com. Signori e signore, alle vostre penne e ai
Gennady Elfimov, probabilmente uno dei più esperti vostri obiettivi!
conoscitori e piloti di questo Yakolev
LUGLIO 2017 - 63
warbirds
DANISH SILVERWING
Torna in volo un elegante addestratore militare, concepito a metà degli
anni ’30 e ben presto superato dai nuovi modelli prodoƫ subito dopo
la guerra. Oggi è una star degli airshow danesi ed è anche un originale
“premio di ne corso” per i migliori allievi piloƟ
Stefan Degraef
Edwin Borremans
64 - VFR AVIATION
Dallla Krramme
e & Zeuth
hen alla
a SAII me aveva basato la sua “Pou di Ciel”. I due capirono di avere le stesse
L’industria aeronautica leggera danese ‘Kramme&Zeuthen - KZ’ idee e la stessa passione, e decisero di costruire insieme un picco-
iniziò a produrre i suoi velivoli a metà degli anni ’30, quando un lo monoposto denominato Kramme & Zeuthen KZ-I; grazie al so-
autocostruttore,Viggo Kramme, e un allievo pilota, Karl-Gustav stegno finanziario del proprietario di un locale cementificio fu pos-
Zeuthen, si incontrarono all’aeroporto di Copenhagen, dove Kram- sibile ultimare questo primo velivolo e creare la SAI, Skandinavisk
LUGLIO 2017 - 65
warbirds
Dietro le gambe
carrello si nota il
largo aerofreno
ventrale
Nell’abitacolo
posteriore Henrik
Krag, davanti un
allievo pilota pronto
per il suo “volo
premio”
66 - VFR AVIATION
tività aeronautica cessarono definitivamente nel 1956,
ma per altri dieci anni i due soci fondatori si dedicarono Ill Tra
aine
er si rive
elò
ò un adde
estrrato
ore
e
alla produzione di attrezzature domestiche. I due pionieri
dell’aviazione danese scomparvero a metà degli anni ’80, valid
do, ma sco
orbutico
o. Fo
orse
e fu
u
lasciando una preziosa eredità di velivoli validi e originali,
molti dei quali ancora oggi in volo. quessto il mo
otiv
vo dei nu
ume
ero
osi
Un adddestra
atore millita
are
e ncid
in dentti in attterraggiio dura
antte
bassico
o
Il KZ-II-T Trainer, elegante velivolo ad ala bassa con po- la
a su
ua carriiera
a civile
sti in tandem, fu progettato nel 1937 come variante della
versione Sport, motorizzato con un Hirth 504A da 105 hp,
e nell’Aprile 1940 fu ordinato in quattro esemplari dalla
Royal Danish Navy Flyvevaesen, con consegna prevista la Royal Danish Air Force, nel 1950, a ordinare 27 DHC-1
entro il mese di Luglio. L’ordine fu però bloccato a segui- Chipmunk che sostituirono i Trainer KZ, diventati rapida-
to dell’invasione tedesca. Subito dopo la fine della guer- mente obsoleti e quindi ritirati dal servizio; gli ultimi due
ra si presentò l’esigenza di ricostruire da zero l’aviazione velivoli rimasti ancora in volo (s/n 11-109 e 11-111) con-
danese: la Royal Danish Army (Haerens Flyggetopper) e clusero il loro servizio operativo il 2 Febbraio 1955 dopo
la Naval Aviation (Marines Flyvevaesen) incaricarono la quasi 17.500 ore di volo istruzionale totali. In quello stesso
SAI di studiare una versione rinnovata del KZ-II, più adatta anno tutti i KZ-II-T rimasti in condizioni di volo, e tre motori
all’addestramento di base dei futuri piloti militari, destina- Gipsy nuovi, furono venduti in blocco all’asta ricavando la
ti poi a passare sui jet. Fu quindi proposta la versione KZ-II- modesta cifra di 38.900 corone danesi. Incredibilmente i
S con il più potente motore Gipsy Major X da 145 hp e con motori furono venduti a un prezzo assai maggiore degli
un cockpit chiuso; 15 esemplari furono però ordinati nella aerei completi. Uno di questi velivoli con il s/n 11-119 fu
versione a cockpit aperto per l’addestramento dei piloti immatricolato con le marche civili danesi OY-FAE e oggi è
dell’Esercito e dell’Aeronautica, rispettivamente presso uno dei tre “Trainer Silverwing” ancora in volo a sessanta
l’aeroporto Kastrup e presso la scuola di volo Flyveskolen anni di distanza dalla radiazione. La linea elegante
di Avno. Dal 1946 i Trainer furono utilizzati in maniera in- con le gambe
tensiva, specie in rapporto alle condizioni climatiche in- Una
a vitta civ
ville torm
menttatta carrello carenate e i
vernali, davvero difficili per un velivolo “aperto”. Questa Il KZ-II No. 11-119 entrò in servizio ad Avno nel Novem- due abitacoli
limitazione, le prestazioni e il design ormai degli anni ’30, e bre 1946 e fu spostato nel 1950 alla base aerea di Vaer- completamente
l’apparire di velivoli più prestanti sul mercato, convinsero lose, nei pressi di Copenhagen, con 929 ore di volo all’at- aperti
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warbirds
La livrea argentea è tivo, dopo essere stato registrato anche come 11-111;
stata completata fu dismesso dall’aeronautica il 9 Maggio 1955 iniziando
con le insegne della una vita civile con le marche OY-FAE, venduto più volte
Flyveskolen di Avno nei suoi primi dieci anni di vita e cambiando spesso base
operativa, praticamente su tutti gli aeroporti danesi. Nel
1961 aveva totalizzato 1.941 ore di volo, mantenendo
la originale livrea militare danese da addestratore, in-
teramente gialla. Altri KZ-II Trainer furono ampiamente
modificati in alcuni particolari e ricevettero livree di ogni
tipo, anche fantasiose. OY-FAE fu equipaggiato con un
cockpit chiuso ispirato a quello del Chipmunk, potendo
così essere utilizzato senza troppi problemi anche in in-
verno, nelle tipiche condizioni meteo del luogo. La sua
carriera si interruppe bruscamente il 7 Luglio 1963: in
fase di atterraggio sull’aviosuperficie privata di Aarhus-
Kirstinesminde subì un grave incidente nel quale il pilota
rimase ferito e l’aereo pesantemente danneggiato; fu ri-
messo in linea di volo ad Aarhus dopo le riparazioni strut-
turali e con un nuovo motore, ma non era finita: un anno
e mezzo dopo rimase di nuovo danneggiato a causa di
un atterraggio molto duro a Viborg. E se è vero che “non
c’è due senza tre” ecco che la primavera seguente, dopo
le riparazioni, un volo di piacere sulla bellissima Baia di
Limfjord, nel nord dello Jutland, finì con un atterraggio
forzato in spiaggia e con la rottura dell’elica e del carrello.
L’aereo fu riportato alla Dansk Aero Repairs di Aarhus per
Henrik Krag con lo essere riparato l’ennesima volta, e sarà l’occasione per
staff della Phoenix riportarlo alle condizioni originali di open cockpit, prima
Flight Academy di tornare a Viborg. Nel Maggio 1976 OY-FAE partecipa
La tarssforrmazione in
“Sillverrwin
ng”
”
Nell’ottobre dello stesso anno l’aereo è notato e acqui-
stato, non volante, da Palle Krag, pilota militare di C-130H
Hercules ed ex pilota di PBY-5 Catalina, che lo immagazzi-
na in attesa di iniziare un completo lavoro di restauro alle
68 - VFR AVIATION
condizioni di volo. Il restauro è effettuato presso la base fra i piloti, anche se vedere i piloti di un addestratore de- I caschi “jet fighter”
di Stauning e Vaerlose (sede dei reparti equipaggiati con gli anni ’30 volare con i caschi che si usano su un caccia a consentono una
il C-130H) e l’aereo viene riportato alla nuda struttura reazione fa uno strano effetto. Il 22 Luglio 2009, trenta perfetta comunica-
con l’intento di restaurarlo alle condizioni originali di ser- anni dopo essere stato definitivamente fermato, il KZ-II- zione tra istruttore e
vizio. Viene anche deciso di sostituire il motore originale T ha compiuto il suo nuovo primo volo sull’aeroporto di allievo, ma che stra-
con un Gipsy Major 10 Mk.2, appartenuto al de Havilland Ringsted, con la spettacolare livrea argentea e le insegne no vederli sul
DHC-1 Chipmunk T.Mk.20 P-147 radiato dal servizio, ma militari della Flyveskolen. Con questo sono oggi tre i KZ- Trainer!
in buone condizioni generali. La disponibilità del C-130H II-T in condizioni di volo in Danimarca (gli altri due con le
consente di caricare la struttura e trasportarla presso marche OY-FAK e OY-FAT). Oggi, nel 2017, con 2500 ore
alcuni atelier di restauro per le delicate lavorazioni, tut- di volo questo spettacolare velivolo è pilotato da Henrik,
to viene in pratica riportato a zero ore. Unica modifica figlio di Palle Krag e direttore della scuola di volo. L’aereo
all’avionica, che è rimasta quella originale dell’epoca, è è ovviamente presente ai principali airshow danesi, ma
l’adozione di una radio VHF e di un moderno interfono soprattutto è il “premio di fine corso” per i migliori allievi
con caschi militari HGU-55 dotati di maschera a ossigeno piloti, che celebrano il conseguimento della loro licenza
MBU-12, l’unica soluzione possibile per azzerare il forte con un volo ai comandi di un pezzo di storia dell’aviazio-
rumore esterno e consentire una chiara comunicazione ne danese.
LUGLIO 2017 - 69
la nostra storia
LA SCUOLA DI VOLO
ALITALIA DI BRINDISI
Luigino Caliaro,
foto archivio
Giorgio Apostolo e
Francesco Ballista
Il Macchi MB-326D
I-ADIA in volo sulle
Alpi durante un volo
N egli anni immediatamente successivi al conflitto,
Alitalia, forte di un rapporto di collaborazione con
la BEA-BOAC (che ebbe tra l’altro un quota di partecipa-
gia di piloti operativi, allettati a passare al settore civile
per via del migliore trattamento economico. Ecco quin-
di che, grazie a un accordo sottoscritto dall’AD di Alitalia,
di prova prima della zione in Alitalia fino al 1957, quando venne ceduta all’I- ing. Velani e l’allora Capo di Stato Maggiore dell’Aero-
consegna RI) per l’addestramento dei nuovi piloti si serviva delle nautica, Gen. Aldo Remondino, nel 1962 la Compagnia
scuole di volo civili della Compagnia britannica. Tuttavia annunciò la costituzione presso l’aeroporto militare di
negli anni ‘60, con l’avvento dei nuovi velivoli a getto e Brindisi di una propria scuola di volo “jet ab initio”, con
soprattutto con il vertiginoso aumento di traffico che addestramento al volo impartito sin dall’inizio utilizzan-
portò Alitalia a figurare come ottava Compagnia a li- do aviogetti.
vello mondiale per numero di passeggeri trasportati, si
rese necessario rivedere l’intera filiera addestrativa, al L’Ae
erm
macc
chi MB-32
26 D
punto che si decise la creazione di una propria scuola di Alitalia optò per l’acquisto di quattro Aermacchi MB-
volo. Un altro aspetto che portò a questa decisione fu la 326, velivolo biposto da addestramento da poco en-
necessità da parte dell’Aeronautica Militare di allungare trato in servizio con la scuola di volo di Lecce dell’Aero-
il periodo di ferma per i suoi piloti, in particolare di quelli nautica. Agli incontri per la definizione delle specifiche
di complemento, per contenere l’inarrestabile emorra- tecniche, per Alitalia parteciparono, tra gli altri, il com.te
70 - VFR AVIATION
Quando Alitalia venne cosƟtuita nel 1947, la maggior
parte dei piloƟ in servizio provenivano dalle le dei
reparƟ di bombardamento e trasporto dell’AeronauƟca
Militare. MolƟ tra quesƟ avevano anche volato prima
della guerra con l’Ala LiƩoria, la compagnia nazionale
creata nel 1934
La sele
ezio
one
e degli allie
evii
Nel frattempo, a febbraio, era iniziato il primo corso,
dopo un rigoroso processo di selezione effettuato pres-
so il nuovo Centro Addestramento Alitalia di Fiumicino
che aveva abilitato 105 allievi su oltre 2000 richieste
Questa struttura, trasferita nel 1961 da Ciampino, ospi-
tava, oltre alle attività di formazione dei nuovi allievi pi-
loti, anche tutte quelle dei piloti (quasi tutti militari) che
dovevano effettuare il corso base per diventare piloti
Alitalia o conseguire abilitazioni su velivoli della Compa-
gnia. Allo scopo la struttura disponeva di numerose aule,
di uffici, e dei simulatori di volo del Vickers Viscount, del
Caravelle SE 210 e del quadrigetto DC 8/43 usato per il
lungo raggio. Le selezioni dei candidati allievi piloti pre-
vedevano test ed esami fisici e attitudinali della durata di
tre giorni: il primo giorno era dedicato alla visita medica
presso l’IML dell’Aeronautica Militare “A. Loreto”, il se-
condo a una verifica attitudinale, sempre all’IML, men-
tre l’ultimo era dedicato a valutazioni teoriche con una I quattro Macchi
sessione attitudinale al simulatore di volo e alcuni col- della scuola Alitalia
loqui con funzionari della Compagnia e uno psicologo. jet schierati
Contrariamente a quanto si possa pensare, il disporre sull’aeroporto di
già di un brevetto di volo non era ritenuto elemento pre- Brindisi
LUGLIO 2017 - 71
la nostra storia
72 - VFR AVIATION
Il cockpit dell’ MB-
326D Alitalia differiva
da quello militare
per l’adozione di
alcuni apparati
specifici per la
navigazione aerea
civile
LUGLIO 2017 - 73
la nostra storia
Brindisi, 1965, il 5° per il brevetto di 3° grado. Il decollo da solista era previ- prevedevano tutte le manovre classiche di volo tipiche di
corso quasi al sto alla 18a missione. La giornata tipo prevedeva almeno un jet militare (stalli, viti e anche acrobazia, che non face-
completo, poco un volo, preceduto da un’ora di dettagliato briefing e va però parte dell’esame finale), compressibilità (stallo
prima degli esami seguito dal de-briefing. Le missioni a doppio comando di alta o buffet), spegnimento e riaccensione motore in
finali
L’allievo Chianese
ripreso prima di una
missione di volo del
2° periodo di
istruzione
L’ad
ddesstrram
men
nto “jet ab inittio”
” erra
estre
ema
amente
e rigorosso e me
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e diiventava
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o po
oi pilo
oti.
Ma che pilo
oti!
74 - VFR AVIATION
Il Macchi I-ADIA in
attività a Brindisi nel
1966. L’aereo venne
perso il 12 dicembre
del 1966 per un
incidente di volo
notturno che
provocò la morte
dell’allievo
Franceschini
1963, la scuola ha
appena iniziato la
volo, atterraggi simulati (avaria motore) e senza flap, ec- alla precisione di condotta. Ovviamente non veniva fatto sua attività e riceve
cetera. Queste attività venivano però affiancate da un volo in formazione e per l’avvicinamento a vista alla pista la visita della
addestramento più specifico per la “linea” (navigazione non si effettuava il circuito militare con “apertura”, ma il stampa
e volo strumentale in tendina), che dava maggior risalto classico circuito civile. A Brindisi, oltre all’attività di volo, specializzata
LUGLIO 2017 - 75
la nostra storia
I festeggiamenti
dopo il primo volo
solista del Com.te
Riparbelli, il 29 luglio
1963
76 - VFR AVIATION
stipulato un nuovo accordo: l’Aeronautica si impegnò essere il velivolo ora esposto presso il Museo di Piana del- Brindisi, 1965: un
a girare all’Alitalia una trentina di piloti all’anno, i quali le Orme). Nel 1980, la crescente domanda di nuovi piloti MB-326D caricato su
entravano completando i 3 anni di ferma obbligatoria e la difficoltà di reperirne sul mercato in misura adeguata un camion per
come piloti Alitalia, pur rimanendo con il grado militare alle esigenze della Compagnia portarono Alitalia a orga- essere inviato in
di sottotenente. Questo accordo durò sino all’inizio degli nizzare una nuova scuola di volo con base ad Alghero. La ditta a Varese per
anni ’70: con la prima crisi petrolifera, Alitalia decise di dotazione non era più composta da velivoli a getto, ma una grande
bloccare le assunzioni per circa 4 anni e venne decretata da quattro SF-260C e due bimotori Piaggio P 166-DL3. revisione
la fine di questo particolare esperimento di addestra- Questi ultimi vennero poi sostituiti nel 1987 da tre Piper
mento congiunto di piloti. PA-42 Cheyenne. Tuttavia, anche a seguito dei tragici
fatti del 2001 e all’ennesima crisi del trasporto aereo, si
Cossa rim
mane oggi?
? arrivò gradualmente al termine dell’attività della scuola
I tre aerei rimasti vennero ceduti all’Aeronautica Mili- di Alghero, che chiuse definitivamente nel 2007.
tare che, dopo averli modificati agli standard militari, li
riassegnò alla scuola di Lecce. I tre velivoli ottennero le hŶƌŝŶŐƌĂnjŝĂŵĞŶƚŽƉĂƌƚŝĐŽůĂƌĞĂŝŽŵ͘ƚŝZŝƉĂƌďĞůůŝĞŚŝĂͲ
MM54266 (ex I-ADIE ora preservato presso l’Istituto ŶĞƐĞƉĞƌůĞƉƌĞnjŝŽƐĞŝŶĨŽƌŵĂnjŝŽŶŝĞĨŽƚŽƉĞƌƐŽŶĂůŝ͕ŽůƚƌĞ
Tecnico Malignani di Udine), MM54267 (ex I-ADIO) e ĐŚĞĂŐůŝĂŵŝĐŝ'ŝŽƌŐŝŽƉŽƐƚŽůŽĞ&ƌĂŶĐĞƐĐŽĂůůŝƐƚĂƉĞƌůĞ
MM54268 (ex I-ADIU, dai documenti AM risulterebbe ĨŽƚŽŐƌĂĨŝĞĨŽƌŶŝƚĞ
Brindisi, foto di
gruppo di allievi del
5° corso del 1964. Da
sinistra Chianese,
Careri, Usai
(istruttore),
Bolettieri, Balzarelli,
Bartolomei
Il distintivo adottato
dagli allievi del 5°
Corso del 1964
LUGLIO 2017 - 77
la nostra storia
L’ERA DELLE
AERONAVI IN ITALIA
E IN GERMANIA
Giorgio Apostolo e Carlo d’Agostino,
foto archivio Apostolo
78 - VFR AVIATION
Dall’impiego militare
alla tragica ne dell’
“Hindenburg”
navicella per l’equipaggio e gli eventuali passeggeri. Il primo esem- i dirigibili sono passati alla storia per i memorabili voli su Milano,
plare così realizzato a Milano (cantiere di Baggio) fu l’F.1 “Leonardo immortalati dalle copertine de La Domenica del Corriere di Achille
Da Vinci” di 40 metri di lunghezza, con una cubatura di 3.265 m3, Beltrame. Il 15 maggio 1915 vola la terza aeronave di Forlanini, l’F.3
azionato da un motore a benzina Antoinette da 40 CV; volò nel “Città di Milano II” che con il gemello F.4 e altri due tipi F, presi in
novembre 1909. Notevolmente superiori erano le dimensioni del carico dall’Esercito italiano, ebbe modo di partecipare alle vicende
suo successore del 1913, l’F.2 “Città di Milano” (così battezzato in della Prima Guerra Mondiale. Dopo aver costruito dunque sei diri-
onore dei sottoscrittori): 72 metri di lunghezza, una cubatura to- gibili di tipo F, di cui l’ultimo collaudato nel 1918, Forlanini progettò
tale di 13.000 m3 e due motori Isotta Fraschini da 80 CV. Entrambi lo sperimentale “Omnia Dir”, completato solo dopo la sua morte
LUGLIO 2017 - 79
la nostra storia
Atterraggio a
Verona del primo
dirigibile floscio U.1
di Usuelli (1910)
L’ingegner Enrico
Forlanini (coi baffi),
qui a bordo del
dirigibile F.6, fu un
grande innovatore
80 - VFR AVIATION
late più difficili del previsto specie per il traffico d’armi fra Marina. Nel 1914 la flotta dei dirigibili era di 4 medi e 3 17 giugno 1905: vola
la Tunisia e la Tripolitania. I due dirigibili erano costretti a piccoli. Il P.4 venne usato per varie prove di impiego. Una il primo dirigibile
rifornirsi di idrogeno e carburante in mare grazie a una curiosità è data dal sistema di determinazione della velo- floscio italiano,
nave appoggio. La loro quota operativa non superava i cità: veniva cronometrato il moto dell’ombra sul terreno l’Italia del conte
1.200 metri, ma era necessario a volte scendere a quo- durante i pleniluni. Di notte, senza la luna, l’aeronave si Almerico da Schio
te più basse, a scapito della sicurezza. L’idrogeno veniva distingueva come una massa scura in cielo a una distan-
perduto sia dai fori dei colpi di fucile del nemico nell’invo- za di poche centinaia di metri; il rumore veniva percepito
lucro, sia dagli scarichi comandati volontariamente per a circa 3 km, ma gli scarichi dei motori potevano essere
effettuare le manovre di discesa. Per fortuna queste ae- parzialmente silenziati. Altra curiosità fu l’armamento di La navicella di un
ronavi disponevano di 8 camere di idrogeno, limitando caduta: vennero provate granate da 8 kg, proiettili fumo- dirigibile tipo M: nel
quindi i danni. Anche il “P.1” di stanza a Bengasi partecipò geni e frecce. L’armamento di lancio fu una mitragliatrice corso della Prima
ad alcune operazioni di osservazione e bombardamen- montata sulla navicella. Il 7 gennaio 1915 il Regio Decre- Guerra Mondiale
to, poi venne fatto rientrare in Italia nel 1912. L’uso del to n.11 vide la nascita del Corpo Aeronautico Militare questi dirigibili medi
tipo “P” in Tripolitania terminò nel 1913, e nel corso delle con una Direzione Generale Aeronautica, un Comando furono largamente
operazioni il P.2 fece più di 70 ascensioni, il P.3 oltre 50. di Aeronautica Dirigibilisti e Aerostieri, un Comando di impiegati dalla
Le missioni di rilevamento cartografico (con bussola, go- Aeronautica Aviatori e un Istituto Centrale Aeronautico Marina italiana
niometro, traguardo di due punti fissi e posizionamento
a picco sul punto da definire) consentirono di correggere
molti errori. La difficoltà maggiore d’impiego fu quella
di dominare il vento: era ben difficile far uscire il dirigi-
bile dall’hangar se soffiava a una velocità superiore a 22
km/h (12 nodi). Alla fine del 1912 il P.4 era completato
mentre erano in cantiere il P.5, un “Forlanini”, l’M.2 e
l’M.3 (i “medi”). Le strutture a terra erano i cantieri di
Boscomantico (Verona), Campalto (Venezia), Ferrara,
Baggio (Milano), Vigna di Valle (Lago di Bracciano), Je-
si (Ancona) e Grottaglie (Taranto). Nel giugno del 1913
il P.5 conquistò il primato mondiale di durata (15 ore) e
in luglio quello di velocità (68,4 km/h) nonché quello di
distanza senza scalo (810 km). Dei dirigibili di tipo me-
dio l’M.1 venne dato al Regio Esercito e l’M.2 alla Regia
LUGLIO 2017 - 81
la nostra storia
La foto mostra le
cinque valvole per
controllare la
direzione del
dirigibile
sperimentale
“Omnia Dir” di
Forlanini.
La Gra
ande
e Guerra
Allo scoppio delle ostilità nel 1914 erano operative due
stazioni di idrovolanti (Venezia e La Spezia) e 2 aeroscali
(Jesi e Ferrara). Le nuove aeronavi M.4 e V.1 furono pron-
te per i collaudi all’inizio dell’anno e l’entrata in servizio
era prevista in primavera. La V.1 della Marina arrivò in
Una cartolina prova a una velocità di 70 km/h. (i “P” volavano a 50-55
militare edita nel km/h e gli “M” a 60-65 km/h). L’armamento offensivo
1916 per il era costituito soprattutto da granate-mina, teste di si-
Battaglione luro, proiettili incendiari e granate di varie dimensioni e
Dirigibilisti peso. Nel maggio dell’anno successivo il Battaglione Ae-
rostieri era dotato di palloni sferici e palloni-osservatorio
di tipo tedesco (Draken) e di tipo nazionale. Il Battaglione Un dirigibile P.4
Dirigibilisti aveva pronti all’attività (oggi si direbbe com- sull’altipiano di Asiago
bat ready) diversi Cantieri: quello di Campalto (Venezia) nel corso di
con due capannoni ricovero grandi adatti a un dirigibile un’esercitazione
Le operazioni di tipo M e due di tipo P, quello di Boscomantico (Verona)
gonfiaggio di un atto al ricovero di un solo tipo P, e in allestimento quello
dirigibile di Casarsa della Delizia (Udine) per un dirigibile medio M
nell’hangar della o due P, ma dotato anziché di portoni metallici solo di te- pestività di impiego. L’impiego ipotizzato per la flotta di
SCA a Ciampino loni per la chiusura che consentivano una migliore tem- dirigibili militari italiani, comprendente anche quelli del-
la Marina di piccola cubatura O, SCA, OS, PM e i tipi Ma
per l’Esercito, era di osservazione e bombardamento,
attività che i dirigibili e il loro personale di volo e di terra
attuarono per determinazione, competenza e coraggio.
Ma ben presto, anche se l’interrogativo dell’avvenire del
meno e del più pesante dell’aria fu ampiamente dibat-
tuto a tutti i livelli, apparve evidente che il dirigibile era
troppo vulnerabile non solo dagli atti di guerra (la len-
tezza del volo, la mole facile da colpire e il carico di gas
idrogeno facilmente infiammabile) ma anche da quelli
atmosferici; molte aeronavi, infatti, andarono perdute
per raffiche di vento, mentre il più pesante, l’aeroplano,
prendeva sempre più interesse di utilizzazione tanto da
costituire, a detta di molti, il fattore determinante per
portare alla sconfitta delle forze austro-ungariche. Un
dirigibile floscio, il Parseval, venne acquistato dalla Ger-
mania che cedette invece all’Italia tre Zeppelin (LZ.61,
LZ.106 e LZ.120 “Bodensee”, poi ribattezzato “Esperia”)
82 - VFR AVIATION
al termine del conflitto, in conto riparazioni. Complessi- ne finale di una commissione d’inchiesta che muoverà
vamente in Italia, tra il 1905 e il 1930, sono stati costruiti gravi critiche alla condotta della missione da parte del
98 dirigibili, per la maggior parte progettati dai prolifici comandante. Umberto Nobile lascerà il Paese dopo un La grande
Crocco, Forlanini, Ricaldoni e Verduzio, inclusi i due spe- duro scontro con Benito Mussolini e proseguirà la sua aeronave di
rimentali “Ausonia” realizzati a Mantova da Domenico attività in Russia. A parte le responsabilità individuali, Celestino Usuelli
Piccoli nel 1909/1910. il disastro segna la fine dell’uso del dirigibile in Italia, a T.34 “Roma” del 1919
similitudine di quando accadrà in Inghilterra con l’inci- era potenziata da 6
L’av
vven
ntura del Pollo dente dell’R.101 (1930) e negli Stati Uniti dopo quello motori Ansaldo da
25 maggio 1928: dieci uomini si trovano sulla banchi- dell’Akron nel 1933. 560 cv ciascuno
sa artica, di fianco ai resti del dirigibile “Italia”, mentre
il mondo attende con il fiato sospeso per 42 giorni, fin
quando il rompighiaccio russo Krassin li trae finalmen-
te in salvo; sei non saranno più rivisti. Si conclude così
l’avventura del quarto dei grandi dirigibili (quasi 19.000
metri cubi) studiati da Umberto Nobile e costruiti dallo
Stabilimento Costruzioni Aeronautiche di Roma. La rotta
polare era stata aperta due anni prima con l’N.1 “Norge”
dall’esploratore norvegese Roald Amundsen. La trage-
dia, costata la vita anche ad altri numerosi soccorritori,
compreso lo stesso Amundsen, si chiude con la relazio-
LUGLIO 2017 - 83
la nostra storia
La prima uscita
dell’LZ.129
dall’hangar di
Friedrichshafen
In
n ca
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po ciivile
e i grosssi Ze
eppe
elin
n fu
uron
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veri e prroprii tra
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nti. L’e
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elll’aerop
plan
no sul lung
go
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gio era orm
mai arriva
ata
a
onore del presidente. L’aeronave è ancora più grande, ha
una lunghezza di 248 m (24 in meno del Titanic) e quasi 47
m di diametro; i suoi quattro motori diesel Maybach da
Il conte Ferdinand Si chiu
ude l’e
era delle
e ae
ero
onav
vi 1.200 CV gli permettono di volare a una velocità massi-
von Zeppelin, In 4 anni d’esercizio, tra il 1910 e il 1914, i dirigibili tede- ma di 135 km/h. Ha una capacità di 20.000 mc di idroge-
padre della “stirpe schi della Deutsche Lufschiffahrt Aktiengesellschaft (DE- no o elio, il gas che gli Stati Uniti si sono rifiutati di fornire.
dei giganti”, le LAG) costruiti dalla Zeppelin, tutti di tipo rigido (con inte- È un mezzo di trasporto di gran lusso degno dei più gran-
grandi aeronavi laiatura interna in alluminio), trasportano quasi 18.000 di alberghi internazionali, con ampi spazi a disposizione
transatlantiche passeggeri e percorrono oltre 160.000 km, cifre enormi dei passeggeri all’interno dell’involucro: cabine molto
per quell’epoca. Prima di morire, nel 1917, il conte Ferdi- confortevoli dotate di bagno privato, un vasto salone nel
nand von Zeppelin aveva già accarezzato l’idea di realizza- quale si trova persino un pianoforte, una grande area da
re un’aeronave di grandi dimensioni, e sotto la direzione pranzo con elegante arredamento e anche un salotto per
dell’ingegner Hugo Eckener nasce nel 1924 il gigantesco fumatori a tenuta stagna; sulle fiancate due ampie vetra-
LZ.126 che la casa tedesca propone agli Stati Uniti. Il trat- te consentono ai passeggeri di osservare l’esterno con
tato di Locarno del 1925 permette alla Germania d’in- tranquillità, in piedi o seduti su poltroncine. Il dirigibile as-
traprendere l’attività di trasporto commerciale e di nuo- sicura i collegamenti transatlantici verso l’America nella
vo la DELAG sceglie lo Zeppelin come mezzo principale. primavera/estate del 1936, poi ritorna in servizio l’anno
A Eckener non fu difficile raccogliere i fondi necessari: lo dopo sull’Atlantico settentrionale. L’Hindenburg parte
ZL.127 “Graf Zeppelin” attraversa l’Atlantico nell’ottobre per il suo ultimo volo – che segna la fine del trasporto ae-
1928, riscuotendo grande successo. Non così fortunato reo con dirigibili – proprio quando nel mondo si esaltano
sarà il successore, l’LZ.129 battezzato “Hindenburg”, in la sicurezza della costruzione e il confort di viaggio degli
84 - VFR AVIATION
Zeppelin. Il 6 maggio 1937 la grande aeronave, ai coman-
di del capitano Max Pruss, con 97 persone a bordo fra
passeggeri e uomini d’equipaggio, arriva nel cielo di Man-
hattan alle 19,00 e si accinge alla manovra di attracco al
pilone sulla base della Marina americana di Lakehurst,
fra raffiche di vento e scrosci di pioggia. Un radiocronista
sta registrando quella che appare una normale manovra
quando fulmineamente una vampata di fuoco avvolge la
poppa del dirigibile che si schianta al suolo travolgendo
nelle fiamme il resto della struttura e rovesciando uomini
e cose. Molti dei passeggeri si lanciano a terra rompendo i
finestrini: il bilancio, pur meno tragico del previsto, è di 36
morti (13 passeggeri e 23 membri dell’equipaggio). Que-
sto evento segnerà la fine del “più leggero” come aero-
mobile da trasporto commerciale: il “più pesante” aveva
da tempo dimostrato di poter aspirare alla successione
per la piena maturità ormai raggiunta.
LUGLIO 2017 - 85
la nostra storia
Pino Càrbini
86 - VFR AVIATION
Da anni il Monte Grappa è uno dei luoghi culto
del volo libero, sede di numerose compeƟzioni
internazionali. Ma quasi nessuno sa che il primo a
volare “in libero” dal Grappa fu un audace pilota
di 22 anni della zona, la bellezza di 84 anni fa, con
un libratore costruito “in casa”
Il lib
bra
ato
ore
e Bellò
Aldo Bellò decise di costruire un libratore, tipo di mac-
china che aveva sicuramente conosciuto a Pavullo del Fri-
gnano in occasione di un corso premilitare frequentato a
16 anni e, successivamente, sempre a Pavullo nel giugno
1932, in occasione di un richiamo di 10 giorni per frequen-
tare un corso professionale di volo a vela. A Solagna la no- Nel 1932 inizia la
tizia si sparse e molte persone lo aiutarono nell’impresa, costruzione del
anche finanziariamente. I lavori iniziarono nel novembre libratore, in questa
1932 e terminarono nel successivo mese di marzo. Alcuni foto la struttura è
politici locali furono determinanti per ottenere un aiuto completa e priva di
logistico dalla Scuola allievi ufficiali della caserma Monte intelaggio
LUGLIO 2017 - 87
la nostra storia
L’intero paese di Grappa di Bassano, che fornì un camion per il trasporto, La risalita a spalla per i primi voli di collaudo dal Monte
Solagna si mobilitò, e per il recupero di un vecchio cavo elastico indispensa- Grappa
aiutando il giovane bile per il lancio, presso l’aeroporto di Belluno. Il primo
costruttore anche volo avvenne in marzo con partenza dal Col Campeggia
finanziariamente e atterraggio a Romano d’Ezzelino. “ůƐƚĂƉĞƌĂƌŝĂ͊” fu il settembre 1933 prese servizio al 7° Gruppo Autonomo di
commento degli amici. Un secondo lancio, dopo un fa- Ciampino Sud. Il richiamo era per tre mesi, ma fu seguito
ticoso trasporto a spalle dal Cason di Meda, avvenne in da altri analoghi richiami temporanei fino al maggio 1935,
maggio dal piazzale dove era posizionata la Madonnina quando fu “trattenuto in servizio temporaneo per mobi-
del Grappa, appena sotto la cima della montagna. L’at- litazione parziale”.
terraggio a Crespano. Ma l’eco di questi lanci non uscì
dall’ambito locale, per cui… bisognava pensare al lancio di Ald
do va in
n guerra
agosto. Quel giorno, il “Sacro Monte” era pieno all’invero- Assegnato al 6° Stormo, nell’ottobre del ’36 veniva “Invia-
Il Generale simile e il Comandante dell’Armata del Grappa era lì. Aldo to in missione speciale Oltremare” (Guerra di Spagna) dalla
Giardino insieme ad Bellò gli si presentò, spiegò il motivo della sua impresa e si quale rientrò nel marzo del ’38. In quel periodo fu promos-
Aldo Bellò, poco lanciò. All’atterraggio, un urto contro un albero causò la so prima Sergente Maggiore ad anzianità, e successiva-
prima del volo dal rottura di un’ala, ma lui ne uscì indenne e... speranzoso. E mente Sottotenente in servizio permanente per merito
Monte Grappa il tanto desiderato richiamo arrivò nel giro di un mese: il 6 di guerra. Nel 1937 si guadagnò una medaglia d’argento al
Valore Militare perché: “sŽůŽŶƚĂƌŝŽĚŝƵŶĂŵŝƐƐŝŽŶĞĚŝŐƵĞƌͲ
ƌĂĐŽŵďĂƚƚƵƚĂƉĞƌƵŶƐƵƉƌĞŵŽŝĚĞĂůĞĂĨĨƌŽŶƚĂǀĂĂƌĚŝŵĞŶͲ
ƚŽƐĂŵĞŶƚĞůĞƉŝƶĂƌĚƵĞƉƌŽǀĞ͕ĚĂŶĚŽĐŽƐƚĂŶƚĞĞƐĞŵƉŝŽĚŝ
ƐĞƌĞŶŽƐƉƌĞnjnjŽĚĞůƉĞƌŝĐŽůŽĞĚŝĂůƚŽǀĂůŽƌĞ”. Sempre per
la guerra di Spagna veniva anche decorato di due Croci al
Merito di Guerra, italiana e spagnola, e di quattro medaglie
commemorative. Successivamente gli veniva assegnata la
Medaglia Militare Aeronautica di Lunga navigazione aerea
e la Medaglia commemorativa della spedizione in Albania.
Nel marzo 1939 veniva promosso Tenente. Nell’aprile 1941
viene nominato Istruttore di pilotaggio a doppio comando
e trasferito a Gorizia presso la Scuola Addestramento Cac-
cia dove, successivamente, viene anche incaricato dell’in-
segnamento della materia “radiotecnica” agli allievi piloti.
Nel febbraio ’43 è promosso Capitano con anzianità retro-
attiva al giugno ‘42 e viene trasferito al 53° Stormo CT in Si-
cilia. Il 22 luglio ’43 viene “Giudicato irreperibile all’aeropor-
to di Boccadifalco (Palermo) in seguito ad eventi bellici”. Le
voci arrivate a Solagna parlavano di scomparsa in mare do-
po un decollo con destinazione Roma, forse a bordo di un
aereo da trasporto. Il Ministero difesa Aeronautica rilascia
un verbale di irreperibilità in data 31 maggio 1947. Conse-
guentemente l’ultima variazione registrata nel suo stato di
servizio recita: “Deceduto per eventi bellici sull’aeroporto
di Boccadifalco, li 22 luglio ‘943”.
88 - VFR AVIATION
Gli ultimi metri in località Cason di Meda, i primi voli dopo, responsabile di un ufficio addetto alla trattazione L’incredibile
ebbero pieno successo della documentazione del personale militare non più in posizione del
servizio, rifeci la domanda e mi arrivò copia del documen- pilota, con la testa
to da cui ho tratto i dati sopra riportati. Le ultime varia- all’interno dell’ala e
Il re
ecup
perro (e la “d
disstru
uzio
one
e”) zioni risultano riportate nel novembre 1983, cioè alcuni della “capra”
del librrato
ore
e mesi dopo la mia prima richiesta. La norma riguardante superiore
Nel luglio 1983, desideroso di sapere qualcosa di più gli “spagnoli” era stata abolita. L’amico di Aldo Bellò mi
preciso, chiesi all’Ufficio Storico dello Stato Maggiore promise che mi avrebbe dato copia di alcune foto in suo
Aereonautica copia del suo stato di servizio. Mi rispose- possesso, e mi indicò dove avrei potuto ritrovarne altre.
ro che, secondo le leggi vigenti, non era possibile averlo In breve tempo ne ottenni una trentina. Dalle foto appresi 4 agosto 1933, tra
e mi mandarono una scheda biografica riportante solo che Aldo Bellò, oltre a essere stato pilota da caccia, aveva due ali di folla Aldo
i dati dalla sua nomina a Sottotenente. Le norme che mi anche praticato il volo a vela. Sfogliando una raccolta de Bellò è pronto al
ricordavano proibivano la consultazione del personale L’Ala d’Italia, donatami da un amico, scoprii che nell’ago- decollo lanciato da
che aveva preso parte alla guerra di Spagna. Circa 10 anni sto del ‘39 aveva partecipato, per conto della RUNA di Va- un cavo elastico
LUGLIO 2017 - 89
la nostra storia
90 - VFR AVIATION
Una splendida immagine di Aldo Bellò dopo aver una mostra per ricordare Aldo Bellò nel centenario dalla Asiago, agosto
stabilito il record italiano di durata con 8 ore e 26 minuti nascita. Attualmente è nuovamente esposto al Museo 1939, si recupera il
Bonfanti Vimar in una mostra semipermanente dedicata barografo
all’ingegno veneto. Per il futuro è previsto il trasloco del dall’aliante Vizzola
ƚĂŵŵŽĂŶĐŚĞů͛ŝĚĞĂĐŚĞůĂĚĞŐŶĂƐŝƐƚĞŵĂnjŝŽŶĞƐĂƌĞďďĞ museo nella ex caserma Cimberle di Bassano del Grappa, 2° di Bellò
ƐƚĂƚĂŝŶƵŶŵƵƐĞŽĂĞƌŽŶĂƵƚŝĐŽƉĞƌĐŚĠĨŽƐƐĞĐŽŶƐĞƌǀĂƚŽ dove il libratore dovrebbe trovare una sistemazione defi-
ĐŽŶŽŐŶŝĐƵƌĂĞǀŝƐƚŽĚĂƚƵƚƚŝŐůŝĂƉƉĂƐƐŝŽŶĂƚŝ͘>ĂŶŽƐƚƌĂ nitiva. Per quanto ne so, il libratore costruito da Aldo Bellò
ŽĨĨĞƌƚĂǀĞŶŶĞƌŝĨŝƵƚĂƚĂĞŝůƌĞƐƚĂƵƌŽĂĨĨŝĚĂƚŽĂƵŶĐŽŵƵŶĞ non è una copia di altri libratori costruiti a partire dagli anni
ĨĂůĞŐŶĂŵĞ͘>ĂŶŽƐƚƌĂƌŝĐŚŝĞƐƚĂĚŝƉŽƚĞƌĂůŵĞŶŽƌŝůĞǀĂƌĞůĞ ’20 del secolo scorso, come lo Zoegling, capostipite di quel
ŵŝƐƵƌĞƉĞƌĨĂƌĞŝůĚŝƐĞŐŶŽĞĚĞǀĞŶƚƵĂůŵĞŶƚĞŽƌŐĂŶŝnjnjĂƌĞ tipo di macchine volanti. È l’unico che io abbia visto in cui
ƵŶĂŐĂƌĂƉĞƌƌŝƉƌŽĚƵnjŝŽŶŝĚŝƋƵĞůůŽƐƉĞĐŝĨŝĐŽůŝďƌĂƚŽƌĞŶŽŶ il pilota, seduto sul seggiolino, ha le spalle in uno spazio
ǀĞŶŶĞĂĐĐŽůƚĂĞĐŝĨƵĚĞƚƚŽĐŚĞƐĞŶĞƐĂƌĞďďĞƉĂƌůĂƚŽƉŝƶ circolare ricavato tra il bordo d’entrata e il longherone
ƚĂƌĚŝ͕ĂƌĞƐƚĂƵƌŽĞƐĞŐƵŝƚŽ͘EŽŶĐŝĨƵƉŝƶĐŽŶƐĞŶƚŝƚŽĚŝǀĞͲ dell’ala. Penso che, se si chiedesse a qualcuno dei nume-
ĚĞƌůŽĨŝŶŽĂƋƵĂůĐŚĞŐŝŽƌŶŽĨĂ͕ƋƵĂŶĚŽŵŝƚĞůĞĨŽŶĂƌŽŶŽ rosi volatori con deltaplani o parapendio che si lanciano Il libratore,
ĚŝĐĞŶĚŽĐŚĞŝůƌĞƐƚĂƵƌŽĞƌĂƋƵĂƐŝƚĞƌŵŝŶĂƚŽ͘DŝƉƌĞĐŝƉŝƚĂŝ dal Monte Grappa se sanno chi sia stato il primo a farlo, completamente
Ăůů͛ŝŶĚŝƌŝnjnjŽŝŶĚŝĐĂƚŽĞ͕ƵŶĂǀŽůƚĂŐŝƵŶƚŽ͕ƌŝŵĂƐŝĂůůŝďŝƚŽ͘/ŶͲ ben pochi saprebbero dare la giusta risposta. Penso anche ricostruito, è oggi
ĨĂƚƚŝŶŽŶǀŝĞƌĂƋƵĂƐŝƉŝƶƚƌĂĐĐŝĂĚĞůůŝďƌĂƚŽƌĞŽƌŝŐŝŶĂůĞŵĂ che qualcuno, informato in merito, potrebbe pensare a esposto al Museo
ƐŽůŽƵŶĂƐƵĂƌŝĐŽƐƚƌƵnjŝŽŶĞ͕ĨĞĚĞůĞ͕ĐŽŶŝŶŶĞƐƚĂƚŝĂůĐƵŶŝ costruire una replica del libratore di Bellò e fare un volo, Bonfanti Vimar di
ƉĞnjnjŝŽƌŝŐŝŶĂůŝ͗ƵŶůŽŶŐŚĞƌŽŶĞĂůĂƌĞ͕ŝƚŝŵŽŶŝ͕ŐůŝĂůĞƚƚŽŶŝĞ magari in occasione del centenario, nel 2033. Romano d’Ezzelino
ƵŶƉĞnjnjŽĚŝĨƵƐŽůŝĞƌĂ͘,ŽĐŽƐŞĐĂƉŝƚŽĐŚĞŝůŵŽƚŝǀŽƉĞƌĐƵŝ
ŶŽŶĐŝĂǀĞǀĂŶŽƉĞƌŵĞƐƐŽĚŝǀĞĚĞƌůŽĨŝŶŽĂĚĂůůŽƌĂĞƌĂĐŚĞ
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ƉĞƌŽĨĂƚƚŽĚĂŐĞŶƚĞŶŽŶĐŽŶƐĂƉĞǀŽůĞĚŝĐŽƐĂĂǀĞǀĂƚƌĂůĞ
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ĚĞů'ƌĂƉƉĂ͕ƐƵůůĂƐƚƌĂĚĂƉĞƌdƌĞŶƚŽͿĂĚĂŵŵŝƌĂƌĞƵŶĂƌŝͲ
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ƵŶƉĂŝŽĚŝǀŽůƚĞĚĂůDŽŶƚĞ'ƌĂƉƉĂ”.
Fina
alm
mentte in
n un muse
eo
Il libratore fu appeso al soffitto in un locale all’ingresso
di una nuova scuola di Solagna, ma dopo alcuni mesi, a se-
guito della comparsa di alcune crepe sui muri, fu riportato
in un magazzino comunale. Successivamente fu esposto
in occasione dei raduni dedicati al volo ultraleggero che in
quegli anni venivano organizzati nel bassanese. Nel 2003 è
stato esposto al Museo Bonfanti Vimar di Romano d’Ezze-
lino, in occasione della mostra dedicata al centenario del
primo volo a motore dei Fratelli Wright, e da allora è sem-
pre stato conservato in un magazzino del museo, salvo
nell’agosto del 2011 quando a Solagna è stata organizzata
LUGLIO 2017 - 91
safety report
Stefano Beretta
H o sempre sostenuto che i motori piantano. La storia
dell’umanità e dello sviluppo tecnologico è sempre
stata costellata da geni e ognuno di noi, studiando la
L’emergenza non ha creato particolari problemi, solo
un po’ di attenzione alla linea elettrica
storia, ha le proprie preferenze; beh, cosa devo dirvi,
per me Murphy era un genio assoluto e la famosa frase una cosa da dilettanti. Ripartiamo poco dopo, pranzia-
“se qualcosa può andare storto, lo farà” è in realtà un mo a Sassuolo e, abbandonando le colline, torniamo
criterio progettuale fondamentale in ingegneria aero- nella noiosa, tranquillizzante, pianura padana, ormai il
nautica. Bene, come si lega questa premessa a tutta la volo non ha più storia, o almeno così credevo...
storia? Ci arrivo. Il giorno atteso per un anno finalmente
arriva e giovedì mattina, alle 6,43 (in drammatico ritar- Ebbbene sì, l’ho
o fattto, sono
do secondo Daniele) decolliamo da Cisliano per la no- ecollato
ride o
stra zingarata di qualche giorno; direzione la spiaggia di A 10 minuti da casa, una variazione del regime del
Ali di Classe che raggiungeremo per pranzo. Il mattino motore, che in quel momento ha il gas fisso a mano,
dopo, con un granello di sabbia che non vuole uscire mi risveglia dal torpore; prima penso di aver sognato o
dall’occhio sinistro, si decolla in direzione Cecina, via Oz- toccato per sbaglio la manetta del gas, poi realizzo che,
zano, Barberino, Valdera. A Valdera perdiamo tempo davvero, il motore ha delle rimostranze da fare. E le fa:
per una visiera rotta e un conseguente atterraggio di scende quasi al minimo, poi riprende un paio di secondi,
Sergio con una mano sola; ripartiamo a mezzogiorno e poi cala nuovamente e via così. Mentre avviso gli altri
ci facciamo quasi un’ora di otto volante tra termiche e per radio, sto già scegliendo il campo, e cerco senza riu-
vento di mare che si diverte sui panettoni assolati della scirci di guadagnare quota e tempo; poco dopo, quando
Toscana; in compenso il mio occhio è andato a posto e realizzo che proprio il motore non ci sente, atterro in un
mi diverto persino a “ballare”. Dopo una notte in tenda campo con cascina in testata, ma di dimensioni adegua-
Torniamo a casa si riparte in direzione Pavullo, ma sempre via Barberino, te, oltre i 200 metri. Ovviamente il motore ora, a terra,
dopo aver per avere un percorso che garantisca qualche emergen- gira perfettamente. Non spengo, in quel campo che
smontato tutto e si za sotto. Atterrare a Pavullo durante il raduno di Piloti di sembra coltivato mi sento un intruso, anche se non cre-
cerca la causa Classe fa sembrare il traffico dell’aeroporto di Chicago do di aver fatto danni; provo il motore a tutta potenza
ed è perfetto, provo i magneti, tutto nella norma, c’è un
vento un po’ rafficato generato da una perturbazione
all’orizzonte che soffia a 10-15 nodi al traverso, casci-
na in “testata pista”, ma un campo libero sopravvento
alla pista e dopo giorni di mari e monti, mancano solo
8 stupidissimi minuti di volo sulla pianura più piatta che
c’è per arrivare alla protezione dell’hangar, dove tutto
è facile. Se riesco a fare quota, mi alzo a 300 mt e punto
casa, senza ore di lavoro per smontare tutto e rompere
le scatole agli amici per il recupero, soprattutto dopo
una giornata di volo impegnativa, preceduta da una
notte in tenda dove ho dormito poco per l’umidità. In
pianura, a 300 m, il motore può fare quello che vuole,
un prato lo trovo. Faccio contropista, prova motore
ok, mollo i freni e appena staccato metto il naso con-
tro vento, almeno qualsiasi cosa accadrà lo farà a bassa
velocità. A 40-50 metri scarsi il motore, offeso, prima
92 - VFR AVIATION
Aprendo la pompa I peli del Jack Russel, Due peli sono rinvenuti
Mikuni appare subito un ispidi e corti, arrivano anche nel filtrino della Ed ecco la responsabile della piantata, la
sottilissimo pelo bianco praticamente ovunque vaschetta carburatore deliziosa “Zigulì”
perde completamente potenza, poi appena tolgo gas guardiamo in faccia e decidiamo di aprire la pompa e
per provare a ridarlo si spegne proprio. Il campo che ho sostituire le membrane e le guarnizioni. Aprendo la
quasi sotto ha una superficie perfetta, terra rullata, ma pompa scopriamo un possibile colpevole: sempre lei,
ovviamente, dato che siamo in Italia, è attraversato da la Zigulì! Chi ha la fortuna di avere nella sua vita un Jack
una linea elettrica a bassa tensione; se non ci puoi pas- Russel Terrier a pelo corto sa cosa intendo, quei peli ad
sar sopra... lo butto a una spanna da terra per star sicuro ago, inaspirabili da qualsiasi aspirapolvere, saranno on-
e poi smaltendo velocità, e battagliando un po’ con il nipresenti nella sua vita. Guardando nella pompa, sotto
vento, atterro un po’ in curva mentre cerco di allinearmi le membrane, ci sono due peli e pare che la chiusura sta-
alla direzione di lavorazione del campo, per non trovar gna delle membrane, non gradisca. Una delle fascette
fossetti. 50 m scarsi e sono fermo. Ok, e ora? della pompa non sembra serratissima, la cambiamo e
serriamo. Cambiamo tutto, puliamo con l’aria com-
È an
ndata bene
e, orra sii smontta pressa, aggiungiamo un secondo filtro a carta (qui i peli
Come in barca, tutto il tuo mondo è lì immobile, are- non passano) in serie al primo a rete fine, puliamo getti
nato su quella secca. Solo silenzio, vento e questa terra e vaschette, rinvenendo anche lì qualche pelo e un po’
arida in mezzo al nulla, che mi fa sentire tanto Exupery di deposito. Proviamo, funziona tutto, ma funzionava
dopo la piantata mentre cercava di raggiungere Dakar. anche prima! Tornando a Murphy, che possibilità c’e-
Cerco di comunicare per radio, ma mi sentono male; rano che la scelta di una razza canina facesse piantare
alla fine ci intendiamo e ci accordiamo affinché loro il Rotax? Eppure è successo, e sarà anche bene capire
proseguano fino al nostro campo, poi ci sentiremo per come possano quei sottilissimi e rigidi peli essere arri-
telefono. Avviso casa, dove mia moglie prende la cosa vati sino alla pompa e addirittura sino alle vaschette. Ho
con filosofia e mia mamma si irrigidisce parecchio, non sempre volato in VDS con l’assunto che i motori possono
avendo mai seriamente contemplato la possibilità che il piantare, non perché valgono meno, ma perché inseriti
mio motore avrebbe davvero un giorno potuto piantar- in un contesto più complicato, meno asettico. Nella ge-
mi. Arriva il contadino, gentilissimo, gli spiego la situazio- stione ho commesso errori, quello madornale è stato il
ne e lui provvede ad aprirci la sbarra che dà accesso allo ridecollare, e che fosse un errore lo sapevo, eppure al
sterrato, ci aiuterà anche a caricare il carrello sul rimor- momento l’ho fatto! C’è da rifletterci. In quei momenti
chio. Mentre aspetto l’arrivo dei rinforzi, inizio a mettere scatta un sentimento di non accettazione, non accetti
a terra la vela e a smontare il tutto, ma prima tolgo la che il tuo fantastico velivolo abbia davvero qualcosa che
vaschetta a uno dei carburatori e constato che è pra- non va, speri e vuoi credere che possa essere un proble-
ticamente vuota; il sospettato adesso c’è. Solo in quel ma passeggero che si è risolto da solo, tendi a negare
momento mi do dell’idiota per essermi scordato di inse- che stia accadendo e vuoi intensamente passare oltre.
rire la pompa elettrica che, non essendo prevista dalla D’ora in poi la norma sarà: una volta a terra si spegne il
Rotax, uso solo per riempire i carburatori per l’accensio- motore, si scende dal mezzo e i ragionamenti si fanno
ne; in futuro si cambia, d’ora in poi in decollo inserirò la stando in piedi, rompendo così la continuità degli even-
pompa, con gesto ampio e solenne da pilota in camicia ti. Avrei dovuto inserire la pompa elettrica, ma forse il
bianca e aquiletta. Carichiamo tutto e torniamo a casa, guardarla con sospetto in quanto non “ufficiale” e non
devo avere anche la febbre, quell’inizio di influenza che usandola mai, ha giocato a sfavore, fatto sta che avrei
mi ha perseguitato questi tre giorni ha deciso di sfogarsi, dovuto inserirla al primo colpo di tosse. Noi siamo abi-
la Borocillina che prendevo in volo, non è bastata. tuati a spegnere nei simulati e ad atterrare spesso fuori
campo, i delta ben si prestano a questo; questo tipo di
Ed ecco cosa c’’entra Zigulì addestramento ha fatto sì che non vi siano stati per me
Dopo una settimana di lavoro e disagio strisciante (chi attimi di apprensione o di esitazione. Anche quando il
è senza la sua macchina volante, lo sa) il mio solito santo motore si è spento, il pensiero è stato: vabbé, se proprio
personale, San Daniele Bedini, si mette a disposizione vuoi metterla così, d’accordo, atterriamo. Continuerò
per rimontare l’ala e cercare il problema. Abbiamo già a volare tenendo d’occhio le emergenze e allungando
ordinato i ricambi della pompa, sospettando di lei, ma anche di chilometri pur di evitare lunghi tratti senza
prima vogliamo provare a verificare la pressione che emergenze, e già così, la storia è finita in questo modo
dà con un manometro messo insieme dal solito Bedi- perché eravamo in pianura. La prima emergenza l’ho
ni. Accendo, il motore gira e la pressione è perfetta. Ci fatta.
LUGLIO 2017 - 93
safety report
A cura di Andrea Minari, nostro “storico” collaboratore, vi propone alcune note di sicurezza,
Andrea Minari
www.microflight.it dalle più frequenƟ alle più curiose, raccolte in cenƟnaia di intervenƟ in oĸcina sui
motori Rotax, sia in occasione di controlli per l’ordinaria manutenzione, sia in caso
di intervenƟ straordinari a seguito di malfunzionamenƟ
Pavullo del primo motore Rotax certificato per aviazione, il mi- Un gaglia
ardo e rafffina
a to
tico “642” due tempi. Questo motore, del 1975, era di aranta
qua aduenn ne
proprietà dell’appassionato e simpaticissimo Mario Au- Il primo nato, nel 1972, fu il bicilindrico due tempi
reli che alcuni anni fa lo ha donato alla Microflight. Ter- mono accensione Rotax 640, appositamente realiz-
minata l’opera di restauro zato per l’uso sulle motoslitte. La seconda serie “642”
integrale, il motore è sta- del 1973 - 1975 fu equipaggiata con doppia accensio-
SCHEDA TECNICA to esposto in occasione ne elettronica BOSCH e questa versione fu successiva-
MOTORE ROTAX 642 CERTIFICATO di Flight & Fun a Pavullo. mente certificata per motoalianti. Il carter esterno è
In giro per hangar e fieni- superiormente chiuso in quanto tutta l’aria calda veniva
Tipo bicilindrico due tempi li c’è ancora qualche Ro- sfruttata per riscaldare il carburatore e il filtro. Anche il
Cilindrata 635 cc tax 462 in attesa di essere convogliatore in alluminio è stato avvolto attorno agli
Alesaggio e corsa 76 x 70 mm restaurato, come quello scarichi per captare il maggior calore possibile. Non di-
Potenza massima 40 hp a 5400 rpm che vi proponiamo in foto mentichiamoci l’utilizzo a cui fu destinato, si spiega così
Rapporto di compressione 9:1 e che dovrebbe trovarsi a l’attenzione nello scaldare la sezione di alimentazione.
Doppia accensione elettronica Bosch Casale Monferrato, instal- Vista l’affidabilità e l’ottimo rapporto peso potenza (per
Peso completo 45 kg lato sulla fusoliera di quel- quei tempi) il 642 fu adottato sui primi “Leonardini” che
TBO 300 h lo che sembra un vecchio erano equipaggiati con riduttori a cinghia in quanto il
Leonardino. basamento non era ancora predisposto per il ridutto-
94 - VFR AVIATION
La caratteristica
inclinazione dei due condotti
di aspirazione, collegati a un
collettore unico
La singolare dissimmetria dei cilindri, visti dal lato Un Rotax 642, con gli evidenti segni del tempo, su un Leonardino di fine anni
scarico con i collettori di differente lunghezza ‘70
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