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Parte prima
LE DOMANDE
1. Le domande di base 3
2. Quando comincia la vita umana? 7
3. La seconda domanda 9
Parte seconda
LA STORIA
Parte terza
LO SVILUPPO FETALE
6. Lo sviluppo nell’utero 27
7. Il processo di crescita 39
8. La capacità di vivere 51
9. Il dolore fetale 59
10. La fecondazione in vitro 67
11. Aborti 73
III
Parte quarta
ABORTO PROCURATO
Parte quinta
IMPLICAZIONI SOCIALI
Parte sesta
LO SCENARIO MEDICO
IV
IN D IC E
Parte settima
L’IMPATTO SOCIALE
LE DOMANDE
1. Le domande di base
Questo term ine può essere definito almeno con una dozzi-
na di modi diversi, a seconda del campo o della disciplina nel-
l’am bito dei quali lo si considera. In am bito teologico, di soli-
to, lo si usa per indicare la presenza di u n ’anim a. In am bito
giuridico (almeno negli USA) la persona è tale dal momento
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LE DOM A N D E
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3. La seconda domanda
Sono solo due le dom ande fondam entali per l’intera con-
troversia sull’aborto. Alla prim a “ è questa una vita urna-
n a?” abbiam o già dato, nel precedente Capitolo, una rispo-
sta afferm ativa (che sarà ulteriorm ente conferm ata nella ter-
za parte del libro) basandoci esclusivamente sulle conoscenze
medico-scientifiche. A ffronterem o ora la seconda dom anda,
che possiamo form ulare in questo modo: “ le leggi dello Stato
dovrebbero garantire eguale tutela a tutti gli esseri umani che
vivono in esso?” oppure: “ dovremmo permettere la discri-
minazione per intere classi di esseri viventi?”
Tali discriminazioni purtroppo sono già state attuate nel
passato, anche legalmente.
Discriminazione razziale
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C H E N E SAI D E L L ’ABORTO?
Fin dal periodo coloniale, negli Stati Uniti, c’è stata una di-
scriminazione legalizzata, basata sul colore della pelle. Tre
anni prim a della elezione di A. Lincoln e dell’inizio della
G uerra Civile, precisamente nel 1857, la discriminazione raz-
ziale legalizzata ha raggiunto il suo apice con la “ Sentenza
Dred Scott’’ della Corte Suprema degli Stati Uniti. In pratica
questa sentenza conferm ava la m ancanza di diritti civili per la
gente di colore e la loro indiscussa appartenenza ai rispettivi
padroni. L ’analogia con l’aborto è immediata.
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LE DOMANDE
LA STORIA
4. Un passo indietro nel tempo
E allora?
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LA STO RIA
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C H E N E SAI D EL L'A B O R TO ?
Poi nel 1827, Karl Ernst von Boar, postulò, su una rivista
scientifica, il duplice contributo maschile e femminile ad un
processo chiam ato concepimento. Fu la prim a accurata de-
scrizione di questo fenomeno biologico. Nel 1843 esso fu os-
servato direttam ente in un coniglio da M artin Berry, m a solo
molti anni più tardi lo fu nell’uom o.
A partire dal 1850 il m ondo scientifico e medico finì con
l’accettare com pletamente l’idea che uom o ς donna contri-
buissero, in parti uguali, alla creazione del nuovo essere urna-
no.
Questo evento fu chiam ato concepimento o fecondazione
e stimolò l’azione anti-abortista da parte dei medici.
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LA STO RIA
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C H E N E SAI D E L L ’ABORTO?
SCHIAVITÙ ABORTO
LO SVILUPPO FETALE
LO SV IL U PPO FETA LE
6. Lo sviluppo nell’utero
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Come cresce?
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LO SV IL U PPO FETA LE
Certi esseri um ani hanno dodici dita del piede. Altri nasco-
no con un solo braccio. Sono umani? Lo sono certamente,
m a dobbiam o considerarli come esseri umani con delle anor-
malità. Chi è affetto dalla sindrome del “ triplo X ” o di
Down, ha un cromosom a in più. Possiamo considerarli urna-
ni? Sì, m a sono esseri umani con un num ero di cromosomi
atipico.
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E riguardo ai gemelli?
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E poi?
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sem bra essere legata l’elevata frequenza, orm ai accertata, dei
parti prem aturi, della natim ortalità e della rallentata acquisi-
zione della capacità di lettura” .
(F. M anning, “ M eeting o f Royal College o f Physicians and Surgeons” , Fam ily Frac-
lice N ew s, M arch 15, 1976)
Questi sono i piedi di un minuscolo essere um ano alla decim a settim ana di sviluppo.
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A ll’l l 3 settimana.
(Valman and Pearson, British M ed. Jour., W hat thè Fetus Feels, 26 Jan. 1980, p. 233)
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Il feto sogna?
È in grado di pensare?
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8. La capacità di vivere
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Ne vale la pena?
Uno studio fatto a Chicago sui bam bini nati prim a della
34a settim ana di gestazione ha dim ostrato che il costo medio
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LO SV IL U PPO FETA LE
Esiste una certa variabilità, nei bam bini come negli adulti,
anche se nei primi è minima.
I bam bini possono essere piccoli per l’età gestazionale o
nani.
M a possono anche essere grossi per l’età, come per esem-
pio il M arcus Richardson della lista precedente, e ciò nono-
stante rientrare nel novantesimo percentile dei grafici.
Ecco una lista di alcuni dei neonati prem aturi il cui peso al-
la nascita era inferiore ai 454 grammi:
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13 Febbraio 1984
Signor Presidente,
in qualità di medici, noi sottoscritti siamo felici di associar-
ci con Lei nell’indirizzare l ’attenzione della popolazione sul-
l’um anità e sulla sensibilità dei bambini non ancora nati.
È un dato scientifico orm ai accertato che i feti, i prem aturi
e di neonati del genere um ano siano un organismo autonom o
altam ente complesso, funzionante e sensibile. Inoltre è sicu-
ro, oltre ogni ragionevole dubbio, che i feti ed i neonati sono
in grado di rispondere agli stimoli. La capacità di sentire il
dolore e di reagire non è un fenomeno che si acquisisce dopo
la nascita. Infatti la maggior parte delle procedure e delle pra-
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LO SV IL U PPO FETA LE
Con rispetto,
Dr. Richard T.F. Schmidt Dr. Fred Hofmeister
Ex Presidente dell’A.C.O.G. Ex Presidente A.C.O.G.
Professore di Ost/Gin Professore di Osi/Gin
Università di Cincinnati Università del Wisconsin (Milwaukee)
Cincinnati, Ohio Dr. Matthew Bulfin F.A.C.O.G.
Dr. Vincent Collins Lauderdale by thè Sea, FI
Professore di Anestesiologia Dr. Jay Arena
Università di Northwestern Professore Emerito di Pediatrìa
Centro Medico dell'Università dell’Illinois Università di Duke
Dr. John G. Masterson Dr. Herbert Nakata
Professore di Clinica Ost/Gin Professore Assistente di Clinica Pediatrica
Università di Northwestern Università delle Hawaii
Dr. Bernard Nathanson, F.A.C.O.G. Dr. Robert Polley
Professore Associato di Clinica Ost/Gin Istruttore di Clinica Pediatrica
Università di Cornell Università di Washington (Seattle)
Dr. Denis Cavanaugh, F.A.C.O.G. Dr. David Foley
Professore di Ost/Gin Professore di Ost/Gin
Università della Florida del Sud Università del Wisconsin (Milwaukee)
Dr. Watson Bowes, F.A.C.O.G. Dr. Anne Bannon F.A.A.P.
Professore di Medicina Materiale e Fetale Primo Capo di Pediatria
Università del Nord Carolina City Hospital (St.Louis)
Dr. Byron Oberst Dr. John J. Brennan
Professore Associato della Clinica Pediatrica Professore di Ost/Gin
Università del Nebraska Medicai College del Wisconsin
Dr. Eugene Diamond (Milwaukee)
Professore di Pediatrìa Dr. Walter F.Watts
Strìct School of Medicine Professore Assistente di Ost/Gin
Chicago, IL Strici School of Medicine
Dr. Thomas Potter Chicago, IL
Professore associato di Clinica Pediatrica Dr. G.C.Tom Nabors
Medicai College del New Jersey Professore Assistente di Clinica Ost/Gin
Dr. Lawrence Dunegan Medica] College del Southwestern
Istruttore della Clinica Pediatrica Dallas.TX
Università di Pittsburgh Dr. Konald Prem
Dr. Melvin Thornton Professore di Ost/Gin
Professore di Clinica Pediatrica Università del Minnesota (Minneapolis)
Università del Texas (San Antonio) Dr. Alfred Derby, F.A.C.O.G.
Dr. Norman Vernig Spokane, WA
Professore Assistente di Pediatria Dr. Bemie Pisani, F.A.C.O.G.
Università del Minnesota (St. Paul) Presidente del NY State Medicai Society
Dr. Jerome Shen Professore di Ost/Gin
Professore di Clinica Pediatrica Università di New York
Università di St. Louis
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È un’operazione sicura?
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I | BIANCHI ^ NON-BIANCHI
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1980 19B7
MMWft, Cenler for Disease Conlrol
Report June, 1990
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LO SV IL U PPO FETA LE
Nel decennio degli anni ’70, mentre il num ero delle gravi-
danze si increm entava, gli aborti si erano più che raddoppia-
ti, cosicché il numero dei bambini nati da madri adolescenti
raggiunse il 23%.
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Parte quarta
ABORTO PROCURATO
AB O R TO PR O C U R A TO
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C H E N E SA I D EL L'A B O R TO ?
È pericoloso?
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ABORTO PR O C U R A TO
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M a è veramente un avvelenamento ?
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ABORTO PR O C U R A TO
Q u e sto è il ris u lta to di u n a m a ttin a ta di lav o ro in u n a clin ica u n iv e rs ita ria can a-
d e s e . Q u e s ti b a m b in i a v e v a n o r a g g iu n to e tà fe ta li di 18-24 s e ttim a n e (4-5 m esi)
p rim a di essere uccisi c on l ’a b o rto p ro c u ra to .
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ABORTO PR O C U R A TO
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Ecco cosa riporta uno studio eseguito in uno dei centri me-
dici più prestigiosi del m ondo, la John H opkins University:
“ Il verificarsi di u n ’infezione del tratto genitale in seguito al-
l’esecuzione di un aborto procurato è una delle complicanze
più frequenti” . Le percentuali riportate da questo studio so-
no intorno al 5,2% per gli aborti eseguiti nel primo trimestre
e salgono al 18,5% per quelli eseguiti a partire dal secondo
trimestre.
(B urkm an et al., “ C ulture an d Treatm ent Results in Endom etritis Following Elective
A b o rtio n ” , A m e r. Jour. O B /G Y N , voi. 128, n. 5, 1977, pp. 556-559)
Per gli aborti praticati nei piccoli centri, con una qualità
delle prestazioni inferiore, il num ero delle infezioni può risul-
tare anche raddoppiato rispetto ai centri medici universitari.
“ U na delle conseguenze dell’aborto può risultare fatale. Si
tratta dell’ascesso pelvico, quasi sempre conseguente alla
perforazione dell’utero e qualche volta anche dell’intestino”
afferm ano due professori dell’UCLA, in uno studio eseguito
su tali casi.
(C. Gassner and C. B allard, A m er. Jour. O B /G Y N , voi. 48, p. 716, as reported in
Em erg. M ed. A fte r A bortion-A bscess, voi. 19, n. 4, A pr. 1977)
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che sia stata trasfusa, che abbia contratto l’epatite e che sia
m orta alcuni mesi più tardi. La causa di m orte ufficiale è
l’epatite. M a la causa vera è l’aborto.
• La perforazione dell’utero porta all’ascesso pelvico, alla
setticemia (avvelenamento del sangue) e alla m orte. I dati
ufficiali riguardanti la causa di m orte parleranno di asces-
so pelvico e di setticemia. L ’aborto non verrà sicuramente
m enzionato.
® L ’aborto provoca frequentem ente una patologia tubarica.
La paziente può m orire per una gravidanza extrauterina
com parsa anni dopo l’esecuzione dell’aborto. La causa del
decesso sarà la gravidanza ectopica. M a la causa reale è l’a-
borto procurato.
• Lo stato di profonda depressione e il forte senso di colpa
che seguono ad un aborto possono portare la paziente al
suicidio. Anche in questo caso la causa del decesso è il sui-
cidio. M a la causa vera rim ane l’aborto.
• Se, nonostante le cure post-operatorie che il medico aborti-
sta fornisce dopo un aborto, la paziente m uore, egli impu-
terà il decesso ad una causa diversa pur di non passare per
un macellaio.
« Di solito però, la paziente, che m uore in conseguenza di un
danno riportato nel corso dell’aborto provocato, si rivolge
ad un medico diverso, e sia lei che i familiari tendono a ne-
gare ferm am ente che ci sia stato un aborto. In questo mo-
do il legame tra l’aborto provocato ed il decesso non può
essere dim ostrato, e il nuovo medico, temendo una causa
per incom petenza oppure per diffam azione preferisce
menzionare una causa diversa. Il medico dal cuore tenero,
che non è riuscito a salvare la vita della paziente vittima
dell’aborto procurato, pensa che la punizione inflitta alla
donna e alla sua famiglia sia più che sufficiente. Non vuole
assolutam ente rovinare la reputazione di quella famiglia e
della vittim a di fronte alla com unità, e perciò dimentica di
menzionare l’aborto sul certificato di morte.
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ABORTO PR O C U R A TO
Qualcuno sostiene che l’aborto sia più sicuro del parto stes-
so!
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Qual è la morale?
La sterilità?
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È un male?
Sì. Le pareti della tuba sono troppi sottili per form are un
supporto per l ’embrione, e ben presto vanno incontro alla
rottura, provocando u n ’em orragia interna che rappresenta
u n ’emergenza medica acuta. Qualche volta la paziente muo-
re. Negli Stati U niti, ci sono stati 437 decessi negli ultimi nove
anni (il 13% di tutti i decessi m aterni per questa causa).
(M edicai Tribune, Jan . 26, 1983)
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Perché è così?
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so del secondo trim estre (in riferim ento al 2,4% dei control-
li)” .
(G. R atter et al., “ Effects o f A bortion on M aturity o f Subsequent Pregnancy” , M ed.
Jour. o f Australia ״June 1979, pp. 479-480)
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E per l’endometriosi?
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Un travaglio che dura dalle dodici alle venti ore non è poi
così raro. Q uando l’ostetrica controlla la dilatazione del col-
lo uterino parla di “ due d ita” , “ quattro dita” e poi “ dilata-
zione com pleta” . Solo quando l’orifizio uterino esterno è
ben aperto il bam bino può iniziare la sua discesa attraverso il
canale del parto.
Prim a della nascita la natura fa sì che questa “ porta” si apra
molto lentamente. In un aborto spontaneo tutti quei crampi
agiscono allo stesso modo. Dopo che l’utero si è svuotato la cer-
vice si contrae e l’orifizio uterino esterno si richiude.
La parte inferiore dell’utero è la cervice e quando una don-
na incinta è in posizione eretta la testa del bam bino vi si ada-
già (in realtà ci sbatte contro per tu tta la gravidanza).
La struttura deve essere intatta per poter mantenere chiusa
la cervice. Se il collo dell’utero è debole oppure “ incontinen-
te” , non riesce a rim anere ben serrato e può andare incontro
ad u n ’apertura precoce e quindi ad un aborto spontaneo op-
pure ad un parto prem aturo.
Q uando si pratica un aborto procurato su una donna alla
prim a gravidanza, il medico deve dilatare (e m antenere aper-
ta) una cervice allungata, com patta ed acerba. In genere il
tutto si compie in 30-60 secondi. Questa apertura forzata
spesso stira a tal punto le fibre della parete da indebolire in
m odo permanente la cervice.
Il danno più grave si verifica nelle nullipare (donne alla lo-
ro prim a gravidanza). Nell’Europa dell’est la politica a favo-
re dell’aborto procurato è cam biata lentamente al punto che
adesso vengono fortemente scoraggiati gli aborti procurati
nelle nullipare.
In America tutte le autorità, persino i più fervidi sostenito-
ri dell’aborto legalizzato, sono d ’accordo sull’im portanza di
questa complicanza. Nella maggior parte degli am bulatori
privati in cui si praticano gli aborti legalizzati, la laminaria
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P urtroppo sì!
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Che cosa dire delle donne che sono realmente delle malate
mentali? Se l’aborto procurato non può esser loro d ’aiuto,
può danneggiarle?
T utte queste afferm azioni non fanno che conferm are la di-
chiarazione ufficiale dell’Organizzazione M ondiale della Sa-
nità del 1970:
E per quanto riguarda gli effetti negativi sulla donna che go-
de di una buona salute mentale?
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IMPLICAZIONI SOCIALI
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Ciò è sconcertante!
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sa? Eravate veramente felici ogni volta, nei primi due mesi?
Nelle prime settimane o nei primi mesi, le vostre gravidanze
erano veramente tutte volute?
M a adesso date uno sguardo ai vostri figli. Siete contente
di averli? Ne riportereste indietro qualcuno — ne uccidereste
qualcuno?
Se consentiamo l’aborto procurato perché la gravidanza
non è desiderata, consentiamo la distruzione di un grande nu-
mero di bambini che, in realtà, dal momento della nascita e
per tu tta l’infanzia, sarebbero stati desiderati ed am ati. Se il
giudizio dell’essere desiderati ad uno stadio iniziale della gra-
vidanza fosse un giudizio definitivo, e gli aborti provocati
fossero permessi liberamente, u n ’alta percentuale dei lettori
di questo libro non sarebbe mai nata.
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castico su questo studio. Egli punta sul fatto che i dati trovati
e pubblicati nell’articolo “ rendono le conclusioni indifendi-
bili” . Egli espone minuziosamente “ le differenze sostanziali
tra le famiglie dei due gruppi di bam bini” (il gruppo di studio
aveva delle m adri e dei padri più instabili rispetto al gruppo di
controllo) e le indica come la causa più ovvia per le diversità
tra i bambini.
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IM PL IC A Z IO N I SO CIA LI
I casi di abuso su minori negli Stati Uniti nel 1973 sono stati
167.000.
(A. Jackson, N a t’l Center o f Child A buse and Neglect, U .S. Dept. o f H ealth and H u-
m an Services)
1973 167.000
1979 711.142 325%
1982 929.000 500%
1989 2.400.000 1.400%
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IM PL IC A Z IO N I SO C IA LI
N o, è molto rara.
Perché?
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• Uno studio ha dim ostrato che nel 58% dei casi c’è una ‘ ‘di-
sfunzione di tipo sessuale” alla base dello stupro (incapaci-
tà di penetrare, eiaculazione precoce o ritardata).
(Sexual M edicine Today, Jan . 1978, p. 16)
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IM PL IC A Z IO N I SO C IA LI
Dal m om ento che solo la m età delle donne che sono rima-
ste incinte vogliono abortire, i dati finali potrebbero essere
compresi tra i 30 e i 500 aborti per gravidanze conseguenti al-
lo stupro all’anno, con cifre più probabili tra 50 e 100.
In C anada il num ero degli stupri era di 2.987 nel 1977,
2.987 nel 1981 e di 3.600 nel 1984.
(Statistics Canada)
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IM PL IC A Z IO N I SO CIA LI
La risposta?
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M a se la terra è sovrappopolata?
In quali paesi?
Ma la popolazione è in crescita
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Ecco dov’è il trucco! L ’unico fattore che alla fin fine deter-
m ina l’aum ento o la diminuzione della popolazione è la per-
centuale delle nascite. Affinché una popolazione possa rige-
nerarsi — avendo una crescita di popolazione nulla — la don-
na media nel corso della sua fase riproduttiva dovrebbe avere
2,1 bam bini. Se la media è più alta, la nazione cresce. Se inve-
ce è più bassa la nazione invecchia e m uore progressivamen-
te.
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IM PL IC A Z IO N I SO C IA LI
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E il Terzo Mondo?
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IM PL IC A Z IO N I SOCIALI
questo per due motivi: a) desiderano che ogni bam bino riceva
di più; b) si aspettano che i loro figli riescano a raggiungere
l’età adulta, così potranno occuparsi dei genitori quando sa-
ranno vecchi.
Ogni nazione fa un caso a sé. Il fatto che uno stato sia so-
vrapopolato non significa che un altro Stato, più sviluppato,
debba commettere il suicidio nazionale.
Gli Stati Uniti non sfruttano gran parte delle risorse naturali
mondiali?
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C H E N E SAI D E L L ’ABORTO?
L ’eutanasia!
Sì, questa potrebbe essere la risposta. Lo slogan di oggi
“ tutti i bam bini devono essere desiderati” dom ani potrebbe
diventare “ tutti i nonni devono essere desiderati” .
In quasi tutti i paesi sottosviluppati si sta verificando lo
stesso processo di invecchiamento della popolazione; l’unica
differenza è che queste nazioni sono partite da un indice di
natalità molto più alto e anche se si sta verificando una bru-
sca caduta, l’indice di fertilità è ancora ben al di sopra del li-
vello di ripopolam ento.
IM PL IC A Z IO N I SO C IA LI
Perché?
Perché ogni cifra sul num ero totale degli aborti procurati
illegali non è certa, dal m om ento che non esistono registra-
zioni: per definizione, un aborto illegale non viene denuncia-
to. L ’unico sistema per calcolare il num ero degli aborti illega-
li è quello di determ inare il numero di donne m orte in seguito
ad aborto (i decessi infatti sono denunciati), ipotizzare la per-
centuale di aborti che si sono conclusi con la m orte della ma-
dre e risalire quindi al numero totale di questi.
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Allora gli aborti illegali non furono così numerosi come molti
sostengono?
Ne esistono altre?
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Egli dichiarò:
“ Qualcuno potrebbe pensare che chiunque oggi sarebbe in
grado di praticare un aborto con un buon grado di sicurezza,
anche senza essere medico, qualora tornassim o agli aborti
clandestini. M a nessuna donna ha bisogno di rischiare la vita
se sceglie di abortire durante le prime dodici settimane di gra-
vidanza” .
(B. N athanson, “ A borting A m erica” , D oubleday, 1979, p. 193)
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Niente più aborti eseguiti con gli uncini di filo di ferro degli
appendi-abito?
Non è più economico far abortire le donne dei ceti sociali più
bassi, piuttosto che allevare i loro figli con i sussidi sociali?
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Guerra Aborto
Autodifesa Aggressione
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LO SCENARIO MEDICO
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Non esiste una sola m alattia psichiatrica nota che possa es-
sere curata grazie ad un aborto procurato. Inoltre si sa che il
disegno psicologico di un aborto può essere tollerato meglio
da donne mentalm ente sane (vedi Cap. 16).
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Addirittura!
ALLORA OGGI
“ Un medico può interrompere una “ Un medico autorizzato può inter-
gravidanza quando essa mette in pe- rompere una gravidanza se ritiene
ricolo la vita o la salute della madre; che essa possa nuocere gravemente
un feto, che abbia la possibilità di alla salute fisica o mentale della ma-
presentare delle anomalie congenite dre o che il bambino possa nascere
e trasmissibili, può essere distrutto” con gravi malformazioni fisiche o
(Codice Penale Tedesco e Tribunale deficit mentali” (American Law In-
di Eugenetica di Amburgo, 1933). stitute Model Peal Code, 1962).
Sottomissione all’Autorità
“ Gli imputati non hanno agito in “ Non ho fatto nulla di illecito, im-
modo sbagliato perché erano auto- morale o negativo in campo medico.
rizzati dalla legge [ed] agivano in Tutto ciò che ho fatto era conforme
conformità ad essa” (Hadmar Eu- alla legge (Dr. Kenneth C. Edelin,
tanasia Hospital Trial, 1945). 1975).
“ Il medico è un semplice strumento, “ Il medico è solo lo strumento ese-
un funzionario, che esegue un ordì- cutivo della decisione della donna”
ne” (Dr. Karl B randt, D octor’s (Dr. Bernard N. Nathanson, 1974).
Trial, 1947).
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“ Erano una massa anonima, non ‘‘Ciò che viene abortito è una mas-
uomini. Raramente li ho considerati serella di protoplasma e non un vero
come singoli individui, si trattava essere vivente in via di sviluppo”
sem pre di una m assa in fo rm e” (Drs. Walter Char & John Me Der-
(Franz Stangl, ex comandante di mott, 1972).
Treblinka, 1943).
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Gli psichiatri.
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Perché?
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Q uando un bam bino è nato non necessita più della sua pia-
centa. D a molti anni ci sono ospedali che inviano le placente,
previamente congelate, a case farmaceutiche, per l’estrazio-
ne di orm oni e altre sostanze. Più recentemente sono state
utilizzate anche da ditte di cosmetica e questo può spiacere o
addirittura disgustare molte persone. Questo utilizzo non
rappresenta com unque un grave problem a morale.
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Nell’aprile del 1974 la Cam era dei Deputati degli Stati Uni-
ti votò contro (281 voti contrari e 58 a favore) la sperimenta-
zione sul feto um ano “ estratto dall’utero e con battito car-
diaco” . Il Senato votò alla stesso m odo, aggiungendo solo
che il divieto fosse riesaminato in seguito.
Successivamente una commissione speciale sollecitò l’abo-
lizione del divieto, m a m antenne sostanziali limitazioni.
Il Congresso degli Stati Uniti inoltre rifiutò alla Fondazio-
ne Nazionale di Scienze qualsiasi fondo “ per la ricerca negli
Stati Uniti o all’estero su feti um ani, estratti dall’utero e con
battito cardiaco, a meno che non avesse la scopo di garantire
la sopravvivenza di quei feti” .
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Proprio così:
• Q uando l’età m aterna è di 30 anni, il 99,9% dei neonati
non è affetto.
• Q uando l’età m aterna è di 36 anni, il 99,6% dei neonati
non è affetto.
• Q uando l’età m aterna è di 40 anni, il 99,1% dei neonati
non è affetto.
Speriamo ci siano buone notizie in arrivo a che si scopra
presto un trattam ento per questa patologia. Numerosi studi
hanno dim ostrato recentemente che l’assunzione di multivi-
taminici, compreso l’acido folico, prim a del concepimento e
nel prim o trim estre di gravidanza era associato con un nume-
ro di anom alie fetali inferiore al 50% rispetto al gruppo non
trattato .
(Perìconceptìonal Use o f M ultivilam ins and thè Occurence o f N eural Tube D efects, J.
M ulinare et al., JA M A , voi. 260, n. 21, p. 3141, Dee. 2, 1989)
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Esistono delle malattie fetali che possono essere curate nel se-
condo trimestre?
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Alcuni sì, altri no. Alcuni casi docum entati di eutanasia at-
tiva non richiesta sono stati riferiti da C .I. Dessaur, C .J.C .
R utenfrans, da me e da altri. K.F. Gunning pubblicò la sua
esperienza con degli specialisti i quali, quando ricevevano la
richiesta di ricovero in ospedale di pazienti anziani, consiglia-
vano i medici generici di fare invece u n ’iniezione letale. H. W.
Hilhorst nel suo ampio studio (finanziato dall’Accademia
Reale Olandese di Scienze) trovò che l’eutanasia attiva non
richiesta era praticata in otto ospedali.
“ L ’ansia sta aum entando tra le persone appartenenti a
gruppi a rischio. È stato reso noto che pazienti anziani hanno
rifiutato P ospedalizzazione e perfino di consultare il medico
per paura dell’eutanasia. U n ’indagine svolta tra m alati rico-
verati in ospedale ha rivelato che molti temevano che i loro
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R A G IO N I A BORTO EU TA NA SIA
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Due studi specifici hanno “ conferm ato ciò che i medici so-
spettavano da anni e cioè che la spirale aum enta il rischio di
infertilità” ; così dichiara il Dr. Brace Stadel, del National In-
stitute o f Child H eath and H um an Development” .
(N IC H H D N otes, N a t’I Inst. H ealth, US D ept. H H S, 10 A pr. 1985)
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L’IMPATTO SOCIALE
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30. Adozione
Più del 90% tiene i propri bambini: c’è stata una netta in-
versione di tendenza rispetto a 20 anni fa, quando la percen-
tuale, almeno in certe zone tra donne di razze bianca, era
quasi l’opposto.
Ci sono studi che dim ostrano che i figli adottati hanno più
problemi di quelli naturali?
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