Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
TRAZIONE Ah
G = AxCI 76ab 35v
VC
!
PARTE I I
Generalità
PARTE II II
Ricevimento e messa in servizio
PARTE IV IV
Manutenzione straordinaria
PARTE V V
Norme e metodi di ricarica
PARTE VI VI
Garanzia
Servizio Assistenza
Organizzazione tecnico commerciale
SOMMARIO
PARTE I
I • Generalità
(1) - Caratteristiche tecniche degli Accumulatori Trazione pag. 2
(2) - Elementi a piastre positive tubolari corazzate serie TM a norme DIN pag. 3
(3) - Elementi a piastre positive tubolari corazzate serie TMH a capacità aumentata pag. 6
(4) - Elementi a piastre positive tubolari corazzate serie TMH a norme BS pag. 6
(5) - Elementi a piastre positive tubolari corazzate serie TMD - TMHD pag. 7-8
(6) - Batterie in monoblocco per la trazione leggera BATTERIE MODULARI pag. 9
(7) - Principio di funzionamento di un accumulatore al piombo pag. 10
(8) - Cenni sulle caratteristiche elettriche pag. 10 - 11
(9) - Capacità pag. 11 - 13
(10) - Durata della batteria pag. 13
(11) - Scelta della batteria adatta pag. 13
(12) - Eliminazione delle batterie esauste pag. 13
PARTE II
II • Ricevimento e messa in servizio
(1) - Batterie con acido pag. 16
(2) - Batterie “cariche secche” pag. 16 - 17
(3) - Batterie “secche e non formate” pag. 17
(4) - Installazione e sostituzione della batteria pag. 17 - 18
PARTE III
III • Manutenzione ordinaria
(1) - Strumenti per il controllo delle batterie pag. 20
(2) - Uso e manutenzione della batteria pag. 20
(3) - Controllo dello stato di carica della batteria pag. 21
(4) - Rabbocchi pag. 22
(5) - Elettrolito pag. 23 - 24
(6) - Precauzioni per la manipolazione dell’elettrolito pag. 24
(7) - Limiti di scarica della batteria pag. 25
(8) - Batterie non in servizio continuo o “inattive” pag. 25
(9) - Riepilogo delle principali regole da osservare pag. 25
PARTE IV
IV • Manutenzione straordinaria
(1) - Ricerca delle cause di funzionamento irregolare della batteria pag. 28
(2) - Cause e rimedi del funzionamento irregolare della batteria pag. 28
(3) - Sostituzione di elementi con connessioni saldate pag. 29 - 30
(4) - Sostituzione di elementi con connessioni flessibili in rame imbullonate pag. 31
(5) - Principali attacchi terminali utilizzati nelle batterie FIAMM pag. 32
PARTE V
V • Norme e metodi di carica
(1) - Metodi di carica pag. 34
(2) - Metodo di carica Wa pag. 34
(3) - Metodo di carica WoWa pag. 35
(4) - Limiti di carica pag. 35
(5) - Tensione di sviluppo gas in funzione della temperatura dell’elettrolito pag. 36
(6) - Durata della carica pag. 36
(7) - Effetto dell’età della batteria sulla tensione di fine carica pag. 36
(8) - Controllo del raddrizzatore pag. 37
(9) - Carica supplementare o di equalizzazione pag. 37
(10) - Carica rapida aggiuntiva o carica estemporanea pag. 37
(11) - Avvertenze per la ricarica delle batterie pag. 37
(12) - Operazioni da effettuare per il collegamento della batteria al raddrizzatore pag. 38
e viceversa
(13) - Locali per la ricarica delle batterie per trazione pag. 38 - 39
PARTE VI
VI (1) - Garanzia pag. 42
(2) - Servizio Assistenza pag. 42
(3) - Organizzazione Tecnico-Commerciale pag. 43
Divisione Accumulatori Industriali
Batterie Trazione
(1) - Caratteristiche tecniche degli Accumulatori
Trazione
(9) - Capacità
Lo sviluppo di questo tipo di trasporto ha preso l’avvio dall’auto elettrica già nel
secolo scorso e si è sviluppato successivamente sui carrelli sollevatori, transpal-
lets, trattori di traino per il trasporto di uomini e merci all’interno delle aziende.
Per batterie trazione si intendono tutti i tipi che sono normalmente impiegati
come principale fonte di energia per la propulsione di veicoli industriali:
CARRELLI ELEVATORI - TRANSPALLETS - SPAZZATRICI - LAVAPAVIMENTI
- Veicoli a guida automatica AGV - VEICOLI ELETTRICI STRADALI - LOCO-
MOTORI PER MINIERE - IMBARCAZIONI ELETTRICHE.
Ah
(1) CARATTERISTICHE TECNICHE DEGLI G = AxCI 76ab 35v
ACCUMULATORI TRAZIONE
• Elementi della serie TMH a capacità aumentata Ogni piastra è collegata al corrispondente perno in modo
da portare all’esterno dell’elemento l’energia prodotta.
• Elementi della serie TMH a norme BS Il tutto è contenuto in un “Recipiente” resistente all’acido,
(BRITISH STANDARD).
“termosaldato” ad un coperchio in modo da formare un
• Elementi della serie TMD a norma DIN e TMHD a corpo unico chiuso.
capacità aumentata. Le piastre ed i separatori sono immersi in una soluzione
diluita di acido solforico in acqua distillata o demineraliz-
Ogni elemento o singolo accumulatore contiene un zata. Le piastre che compongono l’elemento sono di
numero modulare di piastre tubolari positive e di piastre
negative divise fra loro da separatori che possono avvol- costruzione robusta, perché nel campo della trazione elet-
gere le piastre. trica, le condizioni di impiego sono molto severe.
2
G E N E R A L I T À
I
• Piastre negative
Le piastre negative sono del tipo a griglia impastata di spessore elevato.
Il disegno della griglia e la formula della materia attiva sono state particolarmente stu-
diate per questa speciale serie di elementi.
FOTO n. 2
• Separatori
L’isolamento fra le piastre è ottenuto con A B C D E
separatori di alta qualità aventi caratte-
ristiche di elevata porosità ed elevata
conducibilità ionica. I separatori posso-
no essere sagomati a forma di “busta”
avvolgente le piastre negative o positive,
eliminando qualsiasi rischio di corto cir-
cuiti ai bordi delle piastre. Detti separa-
tori resistono nel migliore dei modi all’a-
zione dell’elettrolito, contribuendo al
massimo rendimento dell’accumulatore.
FOTO n. 3 FOTO n. 8
• Recipienti contenitori A CONNESSIONE
I recipienti contenitori dei singoli elementi sono stampati in materia plastica antiurto. IN Pb
FOTO n. 4 B COPRICONNESSIONE
IN PVC
• Coperchi C ANELLO DI POLARITÀ
I coperchi brevettati Fiamm sono stampati in materiale plastico, conglobandovi due o (POSITIVO)
quattro bussole in piombo attraverso le quali passano le estremità dei poli (perni). D ANELLO DI POLARITÀ
(NEGATIVO)
FOTO n. 5
E TERMINALI IN Pb CON
• Tappi sfogatoi PROTEZIONE IN PVC
I normali tappi applicati agli elementi sono progettati per consentire la fuga dei gas che
si sviluppano durante la carica della batteria SENZA toglierli dalla loro Sede. Inoltre per-
mettono l’ispezione all’interno degli elementi per verificare lo stato di carica, la tempera-
tura ed il livello dell’elettrolito. In caso di ribaltamento della batteria evitano spruzzi o
fuoriuscita dell’elettrolito. FOTO n. 6
3
G E N E R A L I T À
FOTO n. 2
PIASTRE NEGATIVE
FOTO n. 1
PIASTRE POSITIVE TUBOLARI
CORAZZATE
A B C D E F G
4
FOTO n. 6
TAPPO SFOGATOIO CON INNESTO A FILETTO
FOTO n. 5
M
COPERCHIO
Q
N O
L
ELEMENTO SEZIONATO
COMPLETO
RECIPIENTE
PIASTRE CONTENITORE
POSITIVE/NEGATIVE
SEPARATORI
5
G E N E R A L I T À
I
• Elemento-termosaldatura
L’unione fra coperchio e recipiente è ottenuta mediante termosaldatura. Si tratta di una
tecnica costruttiva in linea con le più moderne innovazioni tecnologiche che assicura la
più perfetta tenuta alla fuoriuscita dell’elettrolito e costituisce un presupposto essenziale
per realizzare il rabbocco centralizzato degli elementi.
FOTO n. 7
• Collegamento
Il collegamento in serie degli elementi viene realizzato con connessioni in piombo saldate
che assicurano contatti stabili riducendo al minimo cadute di tensione ed evitando corro-
sioni.
Le connessioni saldate sono protette con copri connessioni di materia plastica per evitare
corto circuiti accidentali.
FOTO n. 8
• Elettrolito
L’elettrolito impiegato ha un peso specifico (a fine carica) di 1,270 ± 0,01 Kg/dm3 a 30°C
• Capacità
• La capacità di questa serie di elementi va da 110 a 1500 Ah/5h.
6
G E N E R A L I T À
I
Sono elementi costruiti con piastre positive tubolari ad alta capacità specifica e lunga
durata, aventi caratteristiche tecniche analoghe alla serie di elementi TM a norme DIN e
TMH.
FOTO n. 4b
Gli elementi della serie TMD e TMHD costruttivamente si differenziano dagli elementi
della serie TM DIN e TMH dai seguenti particolari:
FOTO n. 6b A GHIERA FILETTATA
ottenuta grazie ad
una speciale guarni- G
zione in gomma e ad E
• Tappi
I normali tappi applicati agli elementi
sono costruiti con innesto a pressione
e consentono la fuga dei GAS, che si
sviluppano durante la carica della bat-
teria, SENZA toglierli dalle loro sedi o
aprirli.
Inoltre permettono l’ispezione all’inter-
no degli elementi per verificare lo stato
F
di carica, la temperatura ed il livello
dell’ elettrolito.
FOTO n. 6b FOTO n. 4b FOTO n. 7b
7
G E N E R A L I T À
I
• Elemento-termosaldatura
L’unione fra coperchio e recipiente è ottenuto mediante termosaldatura.
Si tratta di una tecnica costruttiva in linea con le più moderne innovazioni tecnologiche
che assicura la più perfetta tenuta alla fuoriuscita dell’elettrolito e costituisce un presup-
posto essenziale per realizzare il rabbocco centralizzato degli elementi.
FOTO n. 7b
• Collegamento
Il collegamento in serie degli elementi
viene realizzato con connessioni flessi-
bili in rame di adeguata sezione e A
opportunamente isolate con iniezione C
B
di gomma termoplastica.
Il fissaggio ai poli degli elementi viene
D
eseguito con speciali viti a testa esa-
gonale isolate “antisvitamento”, le E
FOTO n. 8b A CONNESSIONE IN
RAME FLESSIBILE
ISOLATA
B VITE DI FISSAGGIO
• Capacità
La capacità della serie di elementi TMD va da 110 a 1250 Ah.
La capacità della serie di elementi TMHD va da 130 a 1600 Ah.
8
G E N E R A L I T À
I
Polo terminale
• Collegamento Coperchio
Il collegamento in serie delle batterie
Termosaldatura
viene eseguito con cavi flessibili in Perno polare
rame di adeguata sezione ed opportu-
namente isolati. C ollegamento tra gli
elementi realizzato
Alle estremità ci sono due morsetti attraverso i setti.
speciali conici in bronzo piombato Paraspruzzi
con protezione in PVC.
Contenitore
FOTO n. 1
La forma, e le caratteristiche costrutti- Piastra negativa
ve di tali morsetti assicurano contatti
stabili evitando cadute di tensioni e
corrosioni.
9
G E N E R A L I T À
I
Durante la ricarica l’energia elettrica fornita, ripristina le materie attive (positive e negative)
alle loro condizioni originali: piombo spugnoso sulle piastre negative e biossido di piombo
sulle positive.
• Tensione
Ogni elemento ha una tensione nominale di 2 Volt, quindi per ottenere una batteria avente
la tensione richiesta (es. 24 Volt, 40 Volt) è necessario collegare in serie un numero di ele-
menti uguale alla metà della tensione richiesta.
(rispettivamente 12 elementi e 20 elementi).
In pratica però la tensione di ciascuno elemento assume valori diversi a seconda delle
condizioni che si prendono come riferimento (stato di carica, batteria a riposo, batteria
durante la scarica, batteria durante la carica, ecc.).
Es.: La tensione di un elemento carico e a riposo (cioè non inserito né sull’impianto di
ricarica né sull’utilizzazione) è pari a circa 2,1 Volt.
La tensione durante la scarica diminuisce continuamente (a partire dal valore di 2,1 Volt
per elemento) fino a raggiungere i valori di fine scarica. L’andamento della tensione
durante la scarica può essere rilevato dal grafico.
GRAFICO n. 1
10
G E N E R A L I T À
I
Ah e Amper
1,8
carica (che dipendono 6
5 30
A 20
1,7 A A
10
dalla intensità della cor- 1,6
0A
rente di carica, dalla tem- Volt per elemento
120
peratura e dal sistema di
100
carica). Vedi metodi di
carica grafico n. 1 e 2 80
Capitolo V. 60
GRAFICO n. 1
(9) CAPACITA’
E’ la quantità di elettricità che gli accumulatori possono fornire ad un circuito esterno
prima che la tensione scenda al di sotto del valore limite finale e si ottiene moltiplicando
l’intensità della corrente di scarica (I) per il tempo (t) di scarica in ore:
C= I x t
N.B. La capacità delle batterie per trazione viene normalmente riferita al regime di scari-
ca di 5 ore, in quanto si ritiene che durante una giornata lavorativa di 8 ore l’effettivo
sfruttamento della batteria sia paragonabile ad una scarica costante al regime di 5 ore.
1) Regime di scarica
3) Temperatura dell’elettrolito
11
G E N E R A L I T À
I
Regime di scarica
Come si può rilevare dal grafico n. 1 la capacità resa a regimi di scarica elevati (alta
intensità di corrente) è inferiore a quella resa ai bassi regimi di scarica (bassa intensità di
corrente).
Le cause della diminuzione della capacità resa ai regimi elevati sono le seguenti: solfata-
zione della superficie delle piastre, che chiude i pori della materia attiva; tempo limitato
per la diffusione dell’elettrolito; perdita di tensione dovuta alla resistenza interna dell’ac-
cumulatore.
Temperatura dell’elettrolito
Le batterie funzionanti in ambienti a bassa temperatura, subiscono una temporanea dimi-
nuzione della capacità disponibile e anche della tensione (i valori nominali di capacità e di
tensione si ristabiliscono ritornando alla temperatura normale).
Un aumento della temperatura della batteria comporta un aumento della sua capacità.
L’effetto della temperatura sulla capacità è dovuto alle variazioni della viscosità e della
resistenza dell’elettrolito.
Alle basse temperature la viscosità aumenta e ciò riduce il regime di diffusione dell’acido
nei pori della materia attiva.
L’effetto della temperatura è più sensibile ai regimi elevati di scarica.
Per effetto della temperatura dell’elettrolito la capacità della batteria varia come riportato
dal diagramma.
GRAFICO n. 2
Se si stabilisce un valore di
tensione minimo più eleva-
-10 -5 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45
to di quello normale la Temperatura C
capacità ottenibile si riduce.
GRAFICO n. 2
12
G E N E R A L I T À
I
Tuttavia, poiché molto spesso, per ogni modello di carrello elettrico è prevista la possi-
bilità di installare batterie di capacità diversa, sarà opportuno che il Cliente scelga la
capacità che ritiene più idonea in relazione all’impiego più o meno gravoso che prevede
il carrello.
In caso di dubbio, nella scelta della batteria più idonea, FIAMM e la sua organizzazione
tecnico-commerciale sono a completa disposizione del cliente per suggerimenti, ulte-
riori informazioni, scelta e progettazione delle batterie per l’equipaggiamento dei carrelli
in linea con le norme di sicurezza vigenti
Le parti attive delle batterie ed i loro contenitori sono riciclabili come dettato
dalla direttiva Europea 91/157 e 93/86 CEE.
Tutte le batterie riportano il simbolo del riciclaggio secondo la Norma ISO 7000-
1135. Pb
13
(1) - Batterie con acido
Normalmente le batterie per trazione vengono fornite già cariche con acido e pronte per
l’impiego.
Tuttavia, prima di mettere in servizio una batteria nuova è sempre buona norma darle
“una carica di rinfresco” per assicurare una condizione di completa carica.
b. Collegare il terminale positivo della batteria al positivo del carica batteria e il termina-
le negativo al negativo del carica batteria.
Un errato collegamento provocherà un elevato passaggio di corrente che può causare
seri danni sia alla batteria che al carica batteria.
c. Caricare con una intensità di corrente pari a quella indicata come finale nelle istruzio-
ni (circa il 4% del valore della capacità della batteria), finché la tensione e la densità del-
l’acido non tendono più ad aumentare per un periodo di 2-3 ore.
Per informazioni più dettagliate vedere il quadro istruzioni allegato alla batteria.
Nel caso che la batteria sia stata fornita “carica secca” (con acido a parte) si dovrà pro-
cedere alla carica di attivazione come segue:
a) Riempimento
Togliere i tappi ed immettere negli elementi acido solforico per accumulatori di densità
1,250 Kg/dm3 per gli elementi della serie TM e 1,270 Kg/dm3 per gli elementi della serie
TMH e per tutte le batterie modulari, riferito alla temperatura di 30°C, fino a coprire la
piastra paraspruzzi.
b) Riposo
Lasciare a riposo per 3 ore.
c) Rabboccamento
Aggiungere dell’altro acido a compensazione di quello assorbito dalle piastre fino a
ripristinare il giusto livello.
d) Collegamento
Collegare il terminale positivo della batteria col positivo del carica batteria ed il negativo
col negativo.
e) Intensità di carica
Caricare con una intensità di corrente pari a 1/20 della capacità (5% di C5), (es. una
batteria da 400 Ah/5h dovrà essere caricata con una corrente di 20 A), fino al raggiungi-
mento della tensione di tutti gli elementi pari a 2,60-2,70 Volt/el. e la densità dell’elettro-
lito di 1,260-1,270 Kg/dm3 per gli elementi della serie TM e 1,290-1,300 Kg/dm3 per gli
elementi della serie TMH, e per tutte le batterie modulari, riferito alla temperatura di
30°C, e tali valori siano rimasti costanti durante almeno 5 letture orarie consecutive.
16
RICEVIMENTO E MESSA
II
IN SERVIZIO
g) Temperatura
Durante la carica deve essere controllata frequentemente la temperatura dell’elettrolito
che non deve superare i 45-50° C (113-122 °F).
Nel caso che ciò accadesse, si dovrà interrompere la carica finché la temperatura non si
sarà abbassata.
h) Regolazione dell’elettrolito
Alla fine della carica ripristinare il livello sopra il paraspruzzi con ACQUA DISTILLATA.
Se in qualche elemento la densità risulta superiore a 1,270 Kg/dm3 per la serie di elementi
TM e 1,300 Kg/dm3 per la serie TMH e per tutte le batterie modulari con elettrolito riferito
a 30°C; si deve togliere un po’ d’acido ed aggiungere dell’acqua distillata; continuando la
carica per qualche tempo affinché l’acqua venga ben mescolata con l’acido.
i) Fine carica
A fine carica, rimettere i tappi a tutti gli elementi e pulire accuratamente la batteria.
Per queste particolari batterie è necessario, per l’attivazione della prima carica, richiedere
all’ufficio tecnico della FIAMM le specifiche istruzioni.
17
RICEVIMENTO E MESSA
II
IN SERVIZIO
C D FOTO n. 2
NO SI
DISEGNO n. 6a
DISEGNO n. 5a
18
(1) - Strumenti per il controllo delle batterie
soggetti a verifica e taratura
(5) - Rabbocchi
(6) - Elettrolito
• Densimetro (A)
• Termometro (B) FOTO n. 1
• Cannuccia millimetrata (C) A
Norme di sicurezza
Occorre ricordare sempre che le batterie generano gas,
FOTO n. 1
idrogeno e ossigeno che, a certe concentrazioni, sono
da considerarsi miscele esplosive.
Bisogna pertanto:
• Controllare periodicamente il livello dell’elettrolito degli elementi che deve avere sem-
pre un battente di 5-10 mm dal gruppo delle piastre o paraspruzzi
• Non effettuare prelievi di corrente dalla batteria con prese intermedie, (pinze, ecc.)
• Durante lavori gravosi o scariche profonde della batteria controllare che la temperatu-
FOTO n. 4
ra dell’elettrolito degli elementi non superi i 45-50°C
• Mantenere pulita e asciutta la batteria, avendo cura che i cassoni metallici di conteni-
mento siano puliti. In caso di corrosioni, pulire queste parti e verniciare con vernice
antiacido.
Per ulteriori norme di sicurezza vedere il quadro istruzioni allegato alla batteria.
20
MANUTENZIONE
O R D I N A R I A III
1,21
La batteria è al 50% della
1,19
carica quando la densità
dell’elettrolito ha i seguenti 1,17
valori: 1,15
• elementi serie TM da
1,13
1,21 a 1,22 Kg/ dm3
• elementi serie TMH da 1,11
10 20 30 40 50 60 70 80 90
1,23 a 1,24 Kg/ dm3
• batterie modulari da 1,23 CAPACITÀ SCARICATA %
a 1,24 Kg/ dm3
La batteria risulta completamente scarica quando la densità dell’elettrolito è uguale o GRAFICO n. 1
inferiore a 1,14 Kg/ dm3 sia per gli elementi della serie TM sia per gli elementi TMH e per
tutte le batterie modulari
GRAFICO n. 1
b) Mediante misurazione della tensione durante la scarica
I valori di tensione minimi
CURVE TIPICHE DI SCARICA DI ELEMENTI TRAZIONE
che devono essere rag- Andamento della tensione ai vari regimi di scarica di 10-5-3-1-1/2 ore
giunti durante la scarica Temperatura elettrolito a 30° C
dipendono dalla corrente di 2,1
scarica e sono come segue: 2,0
1,9 11A
Ah e Amper
1,8
• scaricando con una inten- 1,7
6
5
A
30
A 20
A
10
1,6
me di 5 ore (cioè il valore
della capacità diviso per 5), 120
Volt per elemento
21
MANUTENZIONE
III O R D I N A R I A
(4) RABBOCCHI
Rabbocco centralizzato
Il rabbocco centralizzato riduce drasticamente le conseguenze sopra citate, consenten-
do inoltre una maggiore sicurezza ed un notevole risparmio di tempo.
• Per l’uso e la manutenzione delle batterie allestite con i vari sistemi di rabbocco
centralizzato, vedere gli appositi manuali e quadri istruzioni allegati alla batteria.
22
MANUTENZIONE
O R D I N A R I A III
(5) ELETTROLITO
L’elettrolito impiegato nelle batterie al piombo è acido solforico puro, qualità per accu-
mulatori, diluito con acqua distillata o demineralizzata.
L’acido si può acquistare già diluito alla densità richiesta oppure può essere preparato
direttamente diluendo l’acido concentrato con acqua distillata o demineralizzata.
Non si deve assolutamente usare acqua contenente cloro, calcio, ferro o altre impurità.
PRECAUZIONE
Quando si fa la miscelazione, aggiungere sempre l’acido all’acqua. Se si fa il contra-
rio, può avvenire una violenta reazione chi-
mica che potrebbe causare danni. Usare
guanti di gomma, grembiule e occhiali per
proteggere la pelle e gli occhi. L’acido
diluito non deve essere usato finché non si
sia raffreddato fino alla temperatura
ambiente. A
FOTO n. 6
Peso specifico Gradi Baumé Peso specifico Gradi Baumé
Fare attenzione che la sommità di questo non tocchi la
pera di gomma oppure non resti attaccato alle pareti del 1,100 13 1,200 24
cilindro. Se si deve fare una misura di densità dopo una 1,110 14,2 1,210 25
aggiunta di acqua distillata si deve attendere che la densità 1,120 15,4 1,220 26
1,130 16,5 1,230 26,9
sia diventata omogenea in tutto il liquido contenuto nell’e- 1,140 17,7 1,240 27,9
lemento. La densità dell’elettrolito viene anche indicata in 1,150 18,8 1,250 28,8
1,160 19,8 1,260 29,7
gradi Baumé (Bé). Diamo qui di seguito un confronto tra il 1,170 20,9 1,270 30,6
peso specifico e i gradi Bé di una stessa soluzione. 1,180 22 1,280 31,5
1,190 23 1,290 32,6
- - 1,300 33,5
23
MANUTENZIONE
III O R D I N A R I A
- In caso di contatto con gli occhi: • IRRIGARE CONTINUAMENTE CON ACQUA E POI
CON SOLUZIONE TAMPONATA DI FOSFATI
PER 10-15 MINUTI
24
MANUTENZIONE
O R D I N A R I A III
La scarica protratta oltre i limiti stabiliti rende più difficile la ricarica richiedendo un tempo
maggiore. Ciò spesso avviene su quelle batterie che vengono tolte dalla carica prima che
siano completamente caricate.
Nella successiva scarica esse possono essere scaricate ad un punto ancora più basso,
iniziando, quindi, un ciclo vizioso che col tempo causerà danni permanenti. Il limite di
densità dell’acido al di sotto del quale è sconsigliabile scaricare la batteria orientativa-
mente può essere considerato pari ad un valore compreso tra 1,12 e 1,14 Kg/dm3.
N.B. Quando la batteria è stata scaricata profondamente è importante che essa venga
ricaricata il più presto possibile. E’ consigliabile non lasciarla in condizioni di scarica
completa per più di un giorno.
- Ricordiamo inoltre che scaricare profondamente la batteria, cioè oltre l’80% della capa-
cità, significa ridurre notevolmente la vita ciclica della stessa.
GRAFICO n. 1
(8) BATTERIE NON IN SERVIZIO CONTINUO O “INATTIVE”
a) Se la batteria non viene utilizzata in modo continuo, occorre sottoporla ad una carica di
rinfresco almeno una volta al mese. Ciò deve essere fatto anche se le misurazioni del
peso specifico danno valori elevati.
b) Se la batteria rimane inattiva per lunghi periodi di tempo deve essere conservata in
luogo asciutto e fresco. Una volta al mese deve essere caricata, con la intensità di cor-
rente indicata come «finale», finché si nota in tutti gli elementi un vivace sviluppo di gas e
finché le letture di tensione e di peso specifico rimangono costanti per 3-4 ore.
c) In ogni caso, prima di rimettere in servizio una batteria rimasta per lungo tempo inatti-
va, essa deve essere ricaricata e controllata per un giusto livello e densità dell’elettrolito.
25
(1) - Ricerca delle cause di funzionamento
irregolare della batteria
28
MANUTENZIONE
IV
STRAORDINARIA
FOTO n. 1
FOTO n. 3
29
MANUTENZIONE
IV STRAORDINARIA
• Precauzioni
Prima di avvicinare la fiamma agli elementi è necessario
osservare le seguenti precauzioni, per evitare pericoli di
esplosioni della miscela gassosa:
• Importante
E’ necessario che durante tutte le fasi di lavorazione,
riportate al punto (3), vengano utilizzati indumenti antia-
cido, guanti, occhiali e attrezzi isolati secondo le norma-
tive vigenti.
FOTO n. 5
30
MANUTENZIONE
STRAORDINARIA IV
N.B.: Il serraggio delle viti deve essere fatto con una chiave dinamome-
trica - esagono 22 mm avente coppia di serraggio pari a:
13-15 Nm per viti con diametro M8
15-20 Nm per viti con diametro M 10
FOTO n. 6
FOTO n. 8
31
MANUTENZIONE
IV
STRAORDINARIA
1 ATTACCO A SQUADRETTA
Tipo TT 28
2 ATTACCHI A VITE
VERTICALE
Tipo TM2 - TM3
1 2 3
3 ATTACCHI A SQUADRETTA
Tipo
TT18 - TT23 - TT30
4 MORSETTO
Tipo OT
PER BATTERIE MODULARI
5 MORSETTO
Tipo OTS
PER BATTERIE MODULARI
9 ATTACCO A BULLONE
VERTICALE
7 8 9 Tipo AS
10 11 12
11 ATTACCHI A SPINA CONICA
Tipo TMT 27 e
Tipo DIN 27
32
(1) - Metodi di carica
E’ noto a tutti che la durata delle batterie trazione dipende in misura determinante dalle
condizioni di impiego e in modo particolare dai sistemi e dai mezzi di carica.
Una buona scelta dell’apparecchio di ricarica si traduce in una notevole economia di
esercizio. Nella quasi generalità dei casi si tende oggi ad impiegare apparecchi di carica
automatici che diano garanzia di una buona esecuzione della carica indipendentemente
dalla maggiore o minore attenzione con cui viene eseguita la sorveglianza.
In ogni caso, l’automatismo consente di eliminare la necessità di avere personale prati-
co sempre presente.
I dati da fornire al costruttore per il dimensionamento del carica batteria sono i seguenti:
• Numero degli elementi della batteria (tensione nominale)
• Capacità nominale (Ah)
• Rete di alimentazione disponibile (tensione-frequenza)
• Tempo disponibile per l’esecuzione della carica
Diamo qui di seguito una breve illustrazione dei metodi di carica più comunemente
usati.
TENSIONE (V/el)
14 2,2
12
V
10
T 2
T = fase finale della carica
8
(con temporizzatore) 6
4
2
Corrente nominale per un elemento da
0
100 Ah: Carica iniziale Carica finale
TEMPO
• iniziale 16 Amp.
• finale 4 Amp. max. GRAFICO n. 1
Note: Si tratta del metodo più semplice e più comune. La corrente diminuisce con l’au-
mentare della tensione. Quando la tensione ha raggiunto il valore di «sviluppo gas» (2,4
Volt/elemento), entra in funzione il temporizzatore che, dopo alcune ore, disinserisce la
batteria. Normalmente il temporizzatore viene tarato per porre fine alla carica dopo 3,5
ore. Tempo di carica 12 - 14 ore per batterie scaricate all’80% della capacità con tempe-
ratura elettrolito di 30°C.
34
NORME E METODI DI
V
C A R I C A
CORRENTE di Carica in %
18
T = fase finale della carica 16 2,4
TENSIONE (V/el)
(con temporizzatore) 14 2,2
12 V T
2
10
Corrente nominale per un elemento da
8
100 Ah:
6
• iniziale 23 Amp. 4
• finale 4 Amp. max. 2
0
-I seguenti quattro punti possono essere usati come guida per aiutare a riconoscere le
condizioni di completa carica della batteria a prescindere dal funzionamento più o meno
perfetto dell’apparecchio di carica:
N.B. E’ buona regola, prima di iniziare la ricarica, lasciar raffreddare la batteria appena
tolta dal servizio.
35
NORME E METODI DI
V
C A R I C A
TENSIONE
lettrolito di 30°C. 2,55
GRAFICO n. 3
6) DURATA DELLA CARICA
GRAFICO n. 4
DURATA DELLA CARICA
La durata della carica dipende da vari Con sistema Wa e WoWa
fattori quali: 14
C5
• Corrente di carica. 11 di
%
• Temperatura. = 16
10 (Ic
Wa
Nel grafico n.4 sono riportati alcuni
9
valori di massima circa la durata della
carica in funzione della corrente nomi- i C5)
nale del raddrizzatore (che coincide con
8
=2 3% d
o Wa (Ic
la corrente iniziale di carica). W
7
I valori di tensione a fine carica saranno al massimo quando la batteria è nuova (circa
2,70 - 2,80 Volt per elemento). Questi valori massimi diminuiranno gradualmente quando
la batteria invecchia e di solito raggiungono un minimo di 2,40 - 2,50 Volt per elemento,
quando la batteria è prossima alla fine della sua vita. Naturalmente occorre tener sem-
pre presente che i valori di tensione di fine carica sono anche in funzione della tempera-
tura e del valore della corrente di fine carica.
36
NORME E METODI DI
V
C A R I C A
37
NORME E METODI DI
V
C A R I C A
Q = 0,05 x I x n
dove: FOTO n. 2
Q = portata d’aria in m3/h
38
NORME E METODI DI
C A R I C A V
E S E M P I O D I U N A S A L A C A R I C A S T U D I ATA D A F I A M M
G
E
A F
F
F
F B
S
C
H
H
FASE DI RABBOCCO
C
FASE DI CARICA
R
F - Derivazioni o calate
G - Aspiratore antideflagrante
D - Demineralizzatore
A - Serbatoio principale
39
(1) - Garanzia
(1) GARANZIA
2) interventi su richiesta del Cliente per il controllo delle batterie avariate ed eventua-
le esecuzione delle riparazioni possibili sia sul posto che presso i nostri laboratori.
Gli uffici tecnici della FIAMM sono a disposizione della Clientela per collaborare allo stu-
dio e alla soluzione dei problemi riguardanti l’applicazione delle batterie su qualsiasi
mezzo a propulsione elettrica, in conformità a quanto prescritto dalle normative vigenti.
42
VI
Zona: prov. Verona-Parma-Mantova-Cremona Zona: TORINO e prov. Zona: TOSCANA Zona: PUGLIA (prov. LE-BR-TA)
Agenzia V.A.R.A. S.N.C. Agenzia V.A.R.I. S.R.L. Agenzia TOSCANA ACCUMULATORI Agenzia O.M.P. S.R.L.
Zona Artigianale S. Pierino, 11 Via Cascina Borniola, 34 - SETTIMO T.SE (TO) Via Fratelli Cervi - 50013 Campi Bisenzio (FI) Zona ind.le - 73100 LECCE
37060 Trevenzuolo (VR) Tel. 011/8977810 Tel. 055/898039 - 898102 - Tlx 480295 Tel. 0832/240417
Tel. 045/7350643 - 7350311 Fax 011/8977828 Fax 055/8969078 Fax 0832/318943
Fax 045/7350359
43
Mod. 1171 - cod. 394397 - 05/97 - UFF. PUBBL. FIAMM - STAMPA GRAFICA - VERONA
FIAMM S.p.A.
Viale Europa, 63
36075 MONTECCHIO MAGGIORE
(Vicenza) Italy
Telefono 0444/709311 (r.a.)
Telex 480295 Fiamm
UNI EN ISO 9001 Telefax 0444/699237-490766