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TECNOLOGIE E MATERIALI AEROSPAZIALI – Ver. 01 CAP.

44 - TECNICHE DI GIUNZIONE CONTINUA DEI MATERIALI COMPOSITI: INCOLLAGGIO E SIGILLATURA

CAPITOLO

44
44 TECNICHE DI GIUNZIONE CONTINUA
DEI MATERIALI COMPOSITI:
INCOLLAGGIO E SIGILLATURA

Sinossi solo riservando grande cura ad aspetti quali il contatto


interfacciale, il meccanismo di adesione, la preparazione
I n via teorica, le tecniche di giunzione continua
(saldatura ed incollaggio) sono da preferirsi a quelle
discontinue (chiodatura e bullonatura) per collegare
superficiale, la tecnologia di applicazione, la sensibilità
ambientale e le modalità di controllo non distruttivo: tutte
queste problematiche verranno trattate in questo capitolo.
qualsiasi tipo di materiale (duttile o fragile, isotropo o
Talvolta gli adesivi svolgono anche il compito di
anisotropo). Questo è ancor più vero per i compositi:
sigillante, talvolta questo compito è svolto da materiali
infatti un laminato in composito è costituito esso stesso
specifici, cui va riservata la dovuta attenzione: nella
dall’incollaggio di più lamine l’una sull’altra; inoltre
costruzione di un velivolo passeggero wide-body vengono
la giunzione discontinua di un laminato comporterebbe
infatti utilizzati più di 750 litri di sigillante per garantire
forature, concentrazioni di sforzo ed interruzione delle
funzioni vitali, quali la tenuta pneumatica della fusoliera
fibre. Per questi motivi l’incollaggio è da considerarsi
pressurizzata e la tenuta idraulica dei serbatoi integrali.
il golden standard per il collegamento strutturale dei
Alle tipologie ed alle tecnologie dei sigillanti è perciò
compositi. In realtà, i collegamenti discontinui sono di
riservato l’ultimo paragrafo di questo capitolo.
fatto ancora adottati, a causa della sensibilità degli
adesivi ai parametri ambientali, della loro difficoltà di
ispezione e dell’impossibile smontabilità. D’altra parte
i collegamenti primari incollati garantiscono maggior 44.1 Giunzioni incollate

S
efficienza strutturale, migliore aerodinamicità, minor econdo le normative ASTM, un adesivo è “una
peso, tenuta idraulica, isolamento termico ed elettrico, sostanza in grado di tenere assieme i materiali in
smorzamento dinamico. Non a caso, questa tecnica di maniera funzionale tramite l’adesione superficiale”.
giunzione venne adottata nelle costruzioni Questa adesione può derivare da svariati meccanismi,
aeronautiche sino dagli anni ’40; al momento tutti i talvolta di origine elettrostatica o meccanica, ma più
velivoli militari, a partire dall’F-16, F-18, AV-8B, gli spesso basati sulla formazione di legami chimici.
elicotteri e gli aerei civili comprendono strutture (non L’incollaggio è il processo tecnologico di unione dei
solo sandwich) incollate. Le potenzialità degli materiali per mezzo dell’interposizione di un adesivo. Gli
incollaggi possono però venir pienamente sfruttate
Materiale didattico per uso personale degli studenti. Non è consentito l’uso di questo materiale a scopo di lucro. E’ vietato utilizzare dati, informazioni e immagini presenti nel testo senza
autorizzazione. Copyright Dipartimento Ingegneria Aerospaziale - Legge Italiana sul Copyright 22.04.1941 n. 633.

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incollaggi possono essere non strutturali oppure duttile o fragile in dipendenza della natura degli aderenti
strutturali (trattati nel presente capitolo). L’intento ed al tipo di adesivo. In tal modo possono essere sfruttate
primario degli incollaggi strutturali è di realizzare appieno le prestazioni meccaniche degli aderenti e si
giunzioni con resistenze tali da sollecitare gli aderenti ottengono giunzioni di efficienza strutturale talmente
e l’adesivo a livelli di sforzo prossimi alla loro elevata da poter essere adottate estensivamente nelle
resistenza ultima. Tali cedimenti possono essere di tipo costruzioni aeronautiche, come mostrato in Figura 44.1.

Figura 44. 1 – Tipiche applicazioni di giunti incollati su: a) elicotteri; b) velivoli ad ala fissa (Lockeed C5-A).

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Una giunzione incollata collega strutturalmente gli • è necessaria un’accurata preparazione delle
aderenti attraverso una distribuzione di sforzi più superfici degli aderenti;
uniforme rispetto alle giunzioni meccaniche, in
• è necessario un rigido controllo di processo;
quanto:
• talvolta il tempo ciclo deve essere molto breve;
• non vengono realizzate forature Æ riduzione
delle concentrazioni di sforzo; • talvolta il tempo di polimerizzazione è molto
lungo;
• le forze di collegamento sono distribuite sulla
superficie Æ distribuzione uniforme; • non è applicabile l’ispezione diretta: devono essere
effettuati controlli non distruttivi;
• la superficie interessata dalla giunzione è estesa
Æ riduzione del valore degli sforzi. • la riparazione di giunzioni difettose è praticamente
impossibile;
Considerando non solo le prestazioni strutturali, ma
anche quelle funzionali, i vantaggi delle giunzioni • la temperatura massima di funzionamento di un
incollate rispetto alle tecniche concorrenti sono: incollaggio può essere molto limitata;
• grande capacità di trasferire carichi elevati • la durabilità di una giunzione incollata è molto
grazie all’estesa superficie di incollaggio; dipendente dalle condizioni ambientali (valori di
temperatura e concentrazioni di umidità);
• minimizzazione delle concentrazioni sforzo
grazie all’assenza di discontinuità, nonché al • gli adesivi possono essere sensibili all’attacco
comportamento visco-elastico degli adesivi; chimico di alcuni solventi;
• possibilità di collegare sia aderenti molto sottili • alcuni tipi di adesivi (specie quelli organici) sono
che aderenti molto spessi; sensibili all’attacco di funghi e batteri).
• l’incollaggio non modifica né la composizione Per ottenere le prestazioni potenzialmente offerte dagli
chimica né la struttura degli aderenti; incollaggi è però necessario porre estrema attenzione ad
alcuni aspetti che sono qui brevemente presentati e che
• l’incollaggio è adatto a collegare materiali
verranno approfonditi nei paragrafi seguenti:
anche totalmente dissimili;
• l’incollaggio può svolgere contestualmente
anche la funzione di sigillatura; - geometria del giunto: lo sforzo di rottura di un giunto
incollato dipende dalle caratteristiche meccaniche dei
• l’incollaggio con adesivi polimerici conferisce materiali che lo costituiscono, dall’estensione del contatto
anche un isolamento termico ed elettrico; (nonché dal numero, dimensioni, tipo e distribuzione dei
• l’incollaggio minimizza o previene i fenomeni vuoti), dalla presenza di sforzi interni, dalla geometria del
di corrosione galvanica tra materiali dissimili; giunto e dalla modalità di carico. In realtà, raramente un
giunto incollato è sede di una distribuzione uniforme di
• l’incollaggio smorza le vibrazioni;
sforzi (cfr. Figura 44. 2), ed il cedimento ha origine
• l’incollaggio migliora il comportamento alla proprio in corrispondenza dei picchi di sforzo, sebbene
fatica e conferisce tolleranza al danno; l’usuale espressione dello sforzo di rottura non ne tenga
• l’incollaggio dà luogo a giunzioni di elevata conto: infatti esso è rappresentato da un valore medio,
efficienza strutturale (prestazioni/peso); calcolato dividendo la forza di rottura per la superficie di
incollaggio. I picchi locali di sforzo, che possono essere
• l’incollaggio non produce protuberanze ed è molte volte più grandi dello sforzo medio, non compaiono
aerodinamicamente poco invasivo; esplicitamente, ma devono essere tenuti in conto. Essi
• il costo di una giunzione incollata è poco sono dovuti a diversi fattori:
dipendente dall’estensione: la sua esecuzione • differenza delle deformazioni tra adesivo ed
può essere più veloce e meno costosa rispetto aderenti;
alle tecniche concorrenti.
• differenti coefficienti di dilatazione termica;
Per altro, le giunzioni incollate sono afflitte anche da
numerosi svantaggi: • effetti di flessione dovuti allo spessore finito degli
aderenti 1 .
• sensibilità strutturale ai carichi di peeling e di
strappamento rispetto ai carichi di trazione e di
taglio;
• analisi strutturale complessa per applicazioni
1
critiche o con geometria non semplice; In generale, la complessità della geometria di un giunto incollato può
dare luogo a componenti e distribuzioni di sforzo totalmente assenti nelle
sollecitazioni esterne.
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richiedere parecchie ore. Le tecniche differiscono in


dipendenza della natura degli aderenti:
• metalli: immersione (seguita da lavaggio ed
asciugatura) in soluzioni fortemente acide (acido
solforico e dicromato sodico, per l’alluminio) o
fortemente alcaline (ipoclorito di sodio, per il
rame);
• vetri e ceramiche: immersione in una soluzione a
60 °C di acido solforico e dicromato di potassio,
seguita da lavaggio ed asciugatura;
• polimeri termoplastici: nel caso di poliolefine,
trattamento preliminare con plasma freddo, seguito
da immersione in soluzione di acido solforico e
dicromato di potassio;
• polimeri termoindurenti: nel caso di fenoliche,
poliestere ed epossidiche, abrasione LASER o
meccanica, seguita dall’asportazione dei detriti
tramite lavaggio con solvente;

- tipologie degli adesivi: gli adesivi non vanno considerati


come materiali a sé stanti, bensì come parti integranti
della giunzione; essi acquistano o perdono efficacia a
seconda dell’ambiente operativo, delle modalità di carico
e della natura degli aderenti. In dipendenza di questi
aspetti possono essere scelti:
• polimeri termoindurenti, in forma di liquido (a uno
o due componenti), pasta (eventualmente
tissotropica 2 ) o solido (film supportato o non-
supportato);
• polimeri termoplastici, in forma di liquido o solido
Figura 44. 2 – Distribuzione degli sforzi di taglio in una (granuli, fili e film); quest’ultimo viene convertito
giunzione a semplice sovrapposizione. in forma fluida tramite l’attivazione termica o
chimica (solvente);
Nei giunti a semplice sovrapposizione l’entità dei
picchi di sforzo all’estremità può essere ridotta (e la • adesivi anaeroibici, che rimangono fluidi in
resistenza del giunto aumentata) grazie ad presenza di ossigeno e reticolano in sua assenza
accorgimenti quali: (con tempi di molte ore a temperatura ambiente o
pochi minuti ad alta temperatura);
• aumento della lunghezza di sovrapposizione;
• adesivi a reticolazione anionica, indotta dalla
• aumento dello spessore degli aderenti per presenza di una base (è sufficiente l’umidità
aumentarne la rigidezza o, in alternativa, presente sulla superficie degli aderenti); tempi di
• riduzione dello spessore degli aderenti per 10-15 secondi se l’adesivo è confinato in un meato
facilitare il cedimento flessionale; sottile tra le parti da incollare (ciano-acrilati);
• rastremare lo spessore degli aderenti (giunto a
bisello); - scelta degli adesivi: essa è basata su numerosi fattori, i
principali dei quali sono elencati qui sotto e verranno
dettagliati nel seguito:
- preparazione delle superfici: prima di realizzare un
giunto incollato è sempre necessario procedere alla • utilizzo: costo, necessità di pressione o calore,
preparazione delle superfici degli aderenti per utilizzo per produzione prototipistica oppure di
rimuovere impurità, strati di ossido e residui di serie;
lubrificante. La preparazione può consistere in una
semplice pulizia della durata di pochi secondi oppure
in complessi trattamenti chimici che possono 2
Gli adesivi tissotropici hanno la consistenza di un gel, che si fluidifica
quando viene agitato
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• applicazione: semplice incollaggio o eventuale - influenza sul sistema circostante: gli adesivi confinati in
sigillatura, isolamento termico o elettrico, un volume chiuso assieme a componenti critici possono
protezione dalla corrosione, smorzamento delle dar luogo ad effetti indesiderati:
vibrazioni, resistenza a fatica; • oscuramento delle ottiche in presenza di alto vuoto
• natura aderenti: compatibilità meccanica; p.e. a causa del fenomeno dell’out-gassing (cfr.
un adesivo fragile non va utilizzato per Cap.58);
collegare parti flessibili; • corrosione chimica di taluni metalli (rame) da parte
• tipo di giunto: la geometria deve minimizzare i di particolari adesivi (epossidici);
picchi di sforzo; le condizioni di carico a taglio • isolamento dei contatti elettrici nei relays sigillati;
ed a trazione devono essere preferite a quelle di
strappamento;
• vincoli di processo: possibilità/necessità di - cedimento e riparazione: quando un giunto incollato
utilizzare attrezzature e morsettaggi; viscosità cede durante l’utilizzo, è necessario chiarire se:
dipendente dal meato da colmare, vincoli sulla • il cedimento è stato causato da sollecitazioni
temperatura e la pressione applicabili; meccaniche o condizioni ambientali al di fuori
• requisiti meccanici: necessità di resistere a dello spettro di utilizzo;
sollecitazioni statiche o di fatica; • il cedimento è di tipo coesivo (interno allo strato di
• condizioni di servizio: temperatura massima e incollaggio) o adesivo (localizzato all’interfaccia
minima, presenza di umidità; tra adesivo e aderenti);
• l’eventuale cedimento di tipo adesivo è da
imputarsi ad un’inadeguata preparazione delle
- procedure di incollaggio: l’operazione di incollaggio superfici degli aderenti.
consta di tre fasi:
Dopo la rottura, un giunto incollato può essere riparato sul
• applicazione, che dipende dalla natura campo; la riparazione è preferibile sia anch’essa di tipo
dell’adesivo (liquido, pasta o film); adesivo, ma con prestazioni meccaniche che non potranno
• morsettaggio, necessario per mantenere gli essere pari a quelle di progetto, a causa dei processi
aderenti in posizione corretta e per applicare il tecnologici (preparazione superficiale, apporto di calore e
necessario livello di pressione; pressione) non ottimali.
• reticolazione, durante la quale è necessario
apportare calore affinché l’adesivo raggiunga la
temperatura necessaria. L’operazione viene 44.2 Contatto interfacciale

I
condotta a gradiente controllato in forno o in l costituirsi di un intimo contatto molecolare è un
autoclave, tenendo conto delle conducibilità e requisito necessario, sebbene talvolta insufficiente,
delle dilatazioni termiche di adesivo, aderenti perché si stabilisca una forte giunzione adesiva. Ciò
ed eventuali attrezzi d’incollaggio; significa che l’adesivo (o il primer se viene impiegato)
deve essere in grado di distribuirsi sulla superficie solida,
- valutazione della qualità: la qualità di un giunto spostando l’aria e gli altri contaminanti che dovessero
incollato può essere valutata tramite: essere presenti. Un adesivo che soddisfa idealmente tali
requisiti deve:
• prove distruttive, che possono essere effettuate
su: a) provini standard elementari (peel o lap- • allo stato liquido, esibire un angolo di contatto
shear tests); b) componenti rappresentativi del nullo o quasi nullo;
reale comportamento dell’assieme; c) assieme • in un qualche momento, durante l’operazione di
vero e proprio in vera grandezza; incollaggio, deve possedere un valore di viscosità
• prove non distruttive, incapaci di fornire relativamente basso, dell’ordine di pochi
valutazioni assolute sulle prestazioni del giunto, centipoises;
ma solo indicarne potenziali problemi. Le • essere posto in contatto con le superfici degli
tecniche possono essere: ispezione visiva, aderenti ad una velocità e con una modalità tale da
tapping-test 3 , ultrasuoni; eliminare l’aria intrappolata.
Per poter verificare la capacità di una combinazione
adesivo/aderenti di soddisfare tali criteri, è necessario:
3 • considerare gli equilibri di bagnabilità;
Test sonoro, effettuato colpendo con un martello strumentato la
zona di giunzione. L’analisi del suono che ne deriva può dare
indicazioni sullo stato difettologico del giunto.
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• valutare i valori dell’energia libera superficiale Γ = concentrazione superficiale di vapore


dell’adesivo, degli aderenti e dell’interfaccia adsorbito
adesivo/aderenti; L’equazione di Young può così essere riscritta:
• esaminare la cinetica del processo di γs = γsl + γlvcosθ + Πs
bagnabilità;
Quando θ > 0° il liquido non si distribuisce, ma quando θ
• considerare i dettagli della procedura di = 0° il liquido bagna completamente il solido e si
incollaggio. distribuisce spontaneamente sulla superficie ad una
Per prima cosa deve essere definita la tensione velocità che dipende da fattori quali la viscosità del
superficiale, come misura diretta delle forze inter- liquido e la rugosità della superficie, di conseguenza,
molecolari. La tensione negli strati superficiali deriva perché avvenga la distribuzione spontanea devono essere
dall’attrazione esercitata dalla massa del materiale verificati i seguenti criteri:
sugli strati stessi, la quale tende a ridurre il numero di γsv > γsl + γlv
molecole nella regione superficiale, aumentando così
la distanza intermolecolare. Tale aumento comporta γs > γsl + γlv + Πs
che un lavoro venga compiuto e venga restituito al Essi possono essere espressi anche definendo un
sistema una volta ritornato alla configurazione iniziale. parametro S chiamato coefficiente di distribuzione
Questo giustifica l’esistenza della tensione superficiale all’equilibrio:
e della energia libera di superficie. Le più comuni
forze fisiche di attrazione sono le forze di van der S = γsv – γsl – γlv
Waals, che sono attribuibili ad effetti di dispersione (o oppure, in alternativa:
di London), di polarizzazione (o di Keesom) ed i S = γs – γsl – γlv − Πs
legami idrogeno.
Un liquido si distribuisce in modo spontaneo e completo
su di una superficie solida quando S > 0; ciò è anche
equilibri di bagnabilità – la bagnabilità può essere possibile per θ > 0°, ma allora è necessaria l’applicazione
definita facendo riferimento ad una goccia di liquido a di una pressione o di una forza.
riposo su di una superficie solida (Figura 44. 3).
Ponendo:
lv = punto liquido/vapore
sl = punto solido/liquido
sv = punto solido/vapore
θ = angolo di contatto all’equilibrio
le componenti di tensione γ al punto tri-fasico di
contatto sono poste in relazione dall’equazione di
Young:
γsv = γsl + γlvcosθ
Dove il termine γsv rappresenta l’energia libera
superficiale dell’aderente solido derivante
Figura 44. 3 – Goccia di liquido in equilibrio sulla superficie
dall’adsorbimento del vapore dal liquido e può essere di un solido.
considerevolmente più basso del valore di energia
libera di superficie del solido nel vuoto γs. Tale La rugosità della superficie può cambiare l’angolo
riduzione della energia libera superficiale del solido apparente di contatto all’avanzamento θf del liquido su di
quando è ricoperto da uno strato di vapore è spiegato una superficie rugosa rispetto all’angolo θs misurato su di
dal concetto di pressione di distribuzione all’equilibrio una superficie liscia. Tale variazione è espressa
Π s: dall’equazione di Wenzel:
Πs = γs –γsv = ∫0p0 Γd(lnρ) cosθf = rfcosθs
ove: essendo rf il fattore di rugosità o rapporto tra l’area reale e
p = pressione di vapore la proiezione dell’area del solido. Se, su di una superficie
p0 = pressione di vapore all’equilibrio liscia θs < 90°, allora l’irruvidimento della superficie
provoca un’ulteriore riduzione di θf. La Tabella 44. 1
R = costante dei gas
riporta i valori di rf per diversi stati superficiali
T = temperatura assoluta dell’alluminio:

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Tabella 44. 1 – Valori di rf per diversi stati superficiali distribuzione dell’adesivo sulla superficie dell’aderente;
(Al).
ciò avviene allorché:
stato superficiale rf γc(adesivo) < γc(aderente)
vetro liscio (riferimento) 1,00
alluminio anodizzato 1,47 ovvero per adesivi aventi angoli di contatto nulli o quasi
alluminio anodizzato sigillato 1,08 nulli e energie libere all’interfaccia γsl il più basse
alluminio fosfatizzato 1,01
possibile. In ogni caso, la bagnabilità è un processo
cinetico e come tale deve essere analizzata.
energia libera superficiale – è necessario operare una
distinzione tra superfici solide a bassa e alta energia: i
composti organici come i polimeri appartengono al cinetica del processo di bagnabilità – se l’angolo di
primo gruppo e le loro energie libere superficiali sono contatto è nullo, possono generarsi gradienti nella tensione
usualmente minori di 100mJm-2. I metalli, gli ossidi superficiale in corrispondenza del fronte di diffusione del
metallici e le ceramiche appartengono al secondo liquido. Tali gradienti, che sono a loro volta dovuti a
gruppo e le loro energie libere superficiali sono in gradienti termici, danno luogo a ratei di diffusione
genere superiori ai 500mJm-2. dell’adesivo sulla superficie metallica dell’ordine di
0,1μms-1.
Per i solidi a bassa energia e numerosi liquidi (tra cui
molti polimeri) esiste una relazione lineare tra il Se l’adesivo è forzato a distribuirsi rapidamente sulla
coseno dell’angolo di contatto cosθ e la tensione superficie dell’aderente, la sua parte più prossima alla
superficiale del liquido che ne bagna la superficie γlv. superficie non riesce a “tenere il passo” del fronte di
Da questa osservazione si può derivare il concetto di avanzamento e si genera l’angolo dinamico di contatto θd,
tensione superficiale critica di bagnabilità γc, ottenuto maggiore del valore statico, definito dall’equazione di
come valore estrapolato di γlv al tendere di cosθ Friz, valida per viscosità tra 10 e 1000 centipoises:
all’unità ovvero di θ a 0°. Così γc rappresenta la tanθd = m(ηv/γlv)n
tensione superficiale di un liquido che si distribuisce ove:
sulla superficie con un angolo di contatto nullo. È stata
altresì individuata una relazione empirica tra γc e la η = viscosità
temperatura di transizione vetrosa Tg del polimero. v = velocità
Per i solidi ad alta energia la relazione lineare tra il m,n = costanti.
coseno dell’angolo di contatto e la tensione Anche la rugosità superficiale dell’aderente può
superficiale del liquido non sempre esiste; il influenzare la cinetica della bagnabilità. Infatti, un liquido
comportamento è spesso imprevedibile e dipende dalla che forma un angolo di contatto < 90° con una superficie
natura dei materiali. In taluni casi è possibile solida può diffondersi per capillarità entro i pori, i graffi e
individuare un valore di γc, in altri casi è conveniente le altre irregolarità. Questo fenomeno è favorito da alti
definire la componente di dispersione γsD della energia valori della pressione esterna rispetto alla pressione
superficiale libera del solido. Per i metalli nobili dell’aria intrappolata nelle cavità, da bassi valori della
risulta: viscosità dell’adesivo, nonché da elevati valori
γsD / γs = 0,07 dell’energia libera superficiali e da angoli di contatto
prossimi allo zero (requisiti configgenti). Il valore di
mentre per i metalli a struttura esagonale compatta e
viscosità può essere opportunamente ridotto ad alta
romboedrica risulta:
temperatura o in presenza di solventi. L’entità della
γsD / γs = 0,40 penetrazione è proporzionale alla radice quadrata della
Inoltre, per ottenere un intimo contatto molecolare durata del processo.
all’interfaccia deve essere considera la morfologia La cinetica della bagnabilità di un aderente solido da parte
della molecola dell’adesivo o del primer quando essa di un adesivo polimerico liquido può essere valutata
viene adsorbita sulla superficie dell’aderente. Tale tramite l’evoluzione del valore dell’angolo di contatto in
morfologia può dipendere da molti fattori, quali: funzione del tempo a diverse temperature. Il valore di θ
• la natura chimica e fisica dell’adesivo; diminuisce col tempo fino all’equilibrio e l’equilibrio è
raggiunto più rapidamente ad elevate temperature.
• la natura chimica e fisica dell’aderente; Indicando con θt e θi i valori dell’angolo di contatto
• il peso molecolare dell’adesivo; rispettivamente al tempo t ed al tempo infinito, la
dipendenza dal tempo e dalla temperatura è:
• la temperatura.
In conclusione, si ha una buona adesione quando si ha cosθt = cosθi[1 – k1exp(-k2t)]
una buona bagnabilità, la quale dipende dalla buona ove:
k1, k2 = costanti
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k2 = γlv/η(T)L Concludendo, in base a tutte queste considerazioni, le


massime prestazioni del giunto incollato vengono
η = viscosità
ottenute:
T = temperatura
• eliminando dalle superfici ogni traccia di ossidi,
L = parametro di interazione interfacciale. lubrificanti ed altri contaminanti;
• operando in ambienti a concentrazione di umidità
procedura di incollaggio – durante l’incollaggio con controllata ed il più bassa possibile;
film adesivi, inizialmente un sottile strato d’aria • limitando la presenza di umidità nell’adesivo a
rimane intrappolato tra l’adesivo e l’aderente. Al valori inferiori allo 0,3-0,8% in massa;
crescere della temperatura durante il processo di
reticolazione, l’aria crea delle bolle che si segregano • operando inizialmente in vuoto;
entro l’adesivo. Tale segregazione è incompleta se • operando in autoclave (sovrapressione).
l’adesivo ha un angolo di contatto maggiore di 0°
oppure se esso non fluidifica sufficientemente durante
il processo. Le bolle (che costituiscono un innesco di
cedimento) possono essere eliminate operando in 44.3 Meccanismi di adesione
autoclave, la cui pressione idrostatica ne provoca la
dissoluzione oppure in vuoto, fino a quando l’adesivo
raggiunge il minimo valore di viscosità. Occorre altresì
L’ ottenimento di un intimo contatto molecolare
all’interfaccia tra adesivo ed aderenti costituisce il
primo, indispensabile, passo per il costituirsi di una
ricordare che, in genere, l’incollaggio non è effettuato giunzione adesiva forte e stabile. Il passo successivo
in aria secca, ma in aria con una certa concentrazione consiste nella generazione di forze adesive intrinseche
di umidità. Teoricamente, la superficie di un aderente attraverso l’interfaccia, la cui natura ed intensità sono
metallico (una volta ripulita da ossidi, lubrificanti ed estremamente importanti. Esse devono infatti essere
altri contaminanti) possiede un’energia libera sufficientemente forti e stabili per garantire che
superficiale molto maggiore di un adesivo organico, l’interfaccia non costituisca l’anello debole della
dalla quale dovrebbe essere facilmente bagnata. In giunzione, sia al momento della realizzazione del giunto,
realtà la superficie adsorbe vapore acqueo sia durante la sua successiva vita operativa. Di solito ci si
dall’atmosfera, il quale ne riduce l’energia libera sino riferisce ai vari tipi di forza intrinseca che possono agire
al valore γsv, che riduce la capacità dell’adesivo di attraverso l’interfaccia adesivo/aderenti con la definizione
bagnare la superficie metallica (cfr. Figura 44. 4). La generale di meccanismi di adesione.
presenza di vapore acqueo limita le prestazioni di un Le forze molecolari agenti negli strati superficiali
giunto incollato anche a causa della percentuale di dell’adesivo e degli aderenti influenzano in maniera
umidità che viene assorbita dall’adesivo allo stato non decisiva l’ottenimento di un contatto molecolare intimo
reticolato, che deve essere mantenuta al di sotto dello attraverso l’interfaccia: tali forze costituiscono infatti il
0,3-0,8%. meccanismo principale di adesione secondo la teoria
dell’adesione per adsorbimento. Ciononostante, questa
rappresenta uno solo dei diversi meccanismi di adesione
che sono stati proposti, che sono:
• interconnessione meccanica;
• teoria della diffusione;
• teoria elettronica;
• teoria dell’adsorbimento;
• teoria dell’appiccicosità (tacking).
Nonostante la teoria dell’adsorbimento possegga la più
vasta applicabilità, ciascuna delle alternative può essere la
più appropriata in talune circostanze particolari.
La difficoltà di individuare con certezza i meccanismi di
adesione deriva indubitabilmente anche dai metodi di
prova comunemente impiegati per misurare la resistenza
Figura 44. 4 – Energia libera superficiale dell’acciaio in di un giunto incollato, i quali non sono del tutto adatti a
funzione dell’unidità (simboli pieni: superficie rugosa; valutare l’entità delle forze intrinseche di adesione. Infatti
simboli vuoti: superficie liscia). essi introducono fattori di disturbo geometrici o meccanici
difficili da analizzare, così che la resistenza misurata del
giunto comprende contributi di perdita di energia
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TECNOLOGIE E MATERIALI AEROSPAZIALI – Ver. 01 CAP. 44 - TECNICHE DI GIUNZIONE CONTINUA DEI MATERIALI COMPOSITI: INCOLLAGGIO E SIGILLATURA

reologica nell’adesivo ed aderenti. In tal modo, contatto interfacciale (per esempio grazie alla miglior
nonostante le forze intrinseche di adesione influenzino bagnabilità ed all’aumento della superficie di contatto
in modo decisivo la resistenza del giunto, esse interfacciale) e all’ottimizzazione dei meccanismi di
vengono del tutto oscurate da contributi esogeni, e le dissipazione energetica nell’adesivo;
informazioni ad esse relative possono essere ottenute
in maniera indiretta solo attraverso metodi di
meccanica della frattura. Nel seguito vengono
analizzati con maggior dettaglio i diversi meccanismi
di adesione:
teoria dell’interconnessione meccanica – in talune
circostanze, l’interconnessione dell’adesivo con le
irregolarità superficiali degli aderenti (Figura 44. 5)
può contribuire al meccanismo intrinseco
dell’adesione. A questo fine, la superficie degli
aderenti deve essere specificamente trattata con metodi Figura 44. 5 – Traccia della superficie rugosa di un acciaio
meccanici o chimici (questi ultimi sembrano essere più misurata con il profilometro Talysurf.
efficaci) al fine di ottenere l’appropriata topografia.
Per altro, l’aumento della resistenza di un giunto teoria della diffusione – l’adesione intrinseca dei polimeri
incollato all’aumentare della rugosità superficiale che con sé stessi e con gli aderenti polimerici è dovuta alla
può essere rilevato (cfr. Tabella 44. 2), di solito è reciproca diffusione di molecole attraverso l’interfaccia.
attribuibile ad altri fattori, quali l’efficiente rimozione
degli strati superficiali deboli, il miglioramento del
Tabella 44. 2 – Energia di strappamento: contatto rame - epoxy.

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Ciò richiede che le macro-molecole abbiano porta alla formazione di un doppio strato di carica elettrica
sufficiente mobilità e siano reciprocamente solubili, all’interfaccia. Le forze elettrostatiche che derivano da
cioè che posseggano parametri di solubilità δs simili tale contatto possono contribuire in modo significativo
(ovvero che siano compatibili): all’adesione intrinseca: deve però essere chiarito se tali
forze elettrostatiche costituiscano un importante causa o
δs = [(ΔHv – RT)/V]1/2
semplicemente una conseguenza dell’elevata resistenza di
ove: un giunto incollato. Il sistema adesivo/aderente deve
ΔHv = calore molare di vaporizzazione essere considerato un capacitore, la cui carica è dovuta al
contatto di materiali differenti. La separazione delle due
R = costante dei gas armature del capacitore, che si verifica in occasione del
T = temperatura cedimento dell’interfaccia, porta ad una separazione di
V = volume molare carica e ad una differenza di potenziale, che aumenta fino
a che si verifica la scarica. L’adesione è dovuta
Queste condizioni sono generalmente soddisfatte nei all’esistenza di tali forze attrattive attraverso il doppio
casi di auto-adesione degli elastomeri e nella saldatura strato elettrico e l’energia Ac necessaria a separare
a mezzo solvente di polimeri amorfi compatibili, l’interfaccia è espressa come:
sebbene in entrambi questi casi l’interdiffusione non
sembra contribuire significativamente all’adesione Ac = (hcεd/8π)(dVc/dhc)2
intrinseca. Ciononostante, laddove i parametri di ove:
solubilità dei materiali sono dissimili, oppure quando
hc = distanza di scarica
un polimero è fortemente reticolato, con un alto grado
di solubilità o si trova al di sotto della temperatura di εd = costante dielettrica
transizione vetrosa, allora l’interdiffusione è un Vc = potenziale di scarica alla distanza hc
meccanismo di adesione altamente improbabile. Nel
caso di interfacce polimero/metallo, sembra che venga
indotta un’interdiffusione e che si crei una regione di La Tabella 44. 3 confronta, per diversi tipi di interfaccia,
interfase. Tale effetto aumenta però l’adesione le energie di strappamento misurate sperimentalmente e le
interfacciale grazie al miglioramento corrispondenti energie di scarica del capacitore calcolate
dell’adsorbimento del polimero piuttosto che per mezzo della teoria elettronica. Sembra comunque che,
all’instaurarsi di un classico meccanismo di diffusione; per tipiche interfacce adesivo/aderente, il doppio strato
elettrico non contribuisca in maniera significativa
all’adesione intrinseca. Inoltre, qualsiasi fenomeno
teoria elettronica – se l’adesivo e gli aderenti hanno elettrico osservato durante il meccanismo di cedimento è
una differente struttura elettronica a bande, è probabile una conseguenza dell’evento, piuttosto che la causa
che si verifichi un trasferimento di alcuni elettroni a dell’adesione tra i materiali;
contatto per bilanciare i cosiddetti livelli di Fermi: ciò
Tabella 44. 3 – Energia di strappamento: confronto fra valori sperimentali e analitici (teoria elettronica).

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teoria dell’adsorbimento – quella dell’adesione per alla separazione viene definita appiccicosità, fino a
adsorbimento è la teoria più comunemente applicata e quando l’adesivo rimane liquido o almeno deformabile.
stabilisce che, una volta ottenuto all’interfaccia un La giunzione si realizza tramite la sola applicazione di una
contatto molecolare sufficientemente intimo, i lieve pressione esterna e la misura della resistenza alla
materiali aderiscono in virtù delle forze inter-atomiche separazione viene effettuata immediatamente dopo
e inter-molecolari che vengono a stabilirsi tra gli atomi l’applicazione dell’adesivo. In base all’equazione di
e le molecole appartenenti alle superfici dell’adesivo e Stefan, il prodotto del tempo e della pressione usati per
degli aderenti. Le forze più comuni sono le forze di pressare assieme due superfici separate da uno strato
van der Waals, che vengono identificate come legami viscoso di adesivo porta a un uguale prodotto tra il tempo
secondari. A questa stessa categoria appartengono e la pressione necessari per separarli di nuovo, invertendo
anche i legami idrogeno. In aggiunta ad essi, attraverso il moto o il lavoro:
l’interfaccia possono stabilirsi anche legami chimici; Ft = ¾(πηa4)[1/(h12 – h22)]
tale meccanismo viene chiamato chemi-adsorbimento
(chemisorption) e comporta la costituzione di legami ove:
interfacciali di tipo ionico, covalente e metallico; essi F = forza necessaria per separare le superfici
appartengono alla categoria dei legami primari. I
t = tempo necessario per separare le superfici
termini legami primari e legami secondari vanno
considerati in un certo senso come la misura (sebbene η = viscosità dell’adesivo
talvolta arbitraria) della resistenza relativa dei legami. a = dimensioni lineari della superficie di contatto
Si ritiene inoltre che possano instaurarsi attraverso
h1 = spazio iniziale tra gli aderenti
l’interfaccia interazioni di tipo donatore-ricevente 4 , la
cui resistenza è intermedia tra quella dei legami h2 = spazio finale tra gli aderenti, spessore
primari e secondari. Infine, in talune circostanze, adesivo
possono crearsi all’interfaccia strutture molecolari In pratica, essa afferma che la resistenza di un giunto
complesse 5 . incollato è tanto maggiore quanto è maggiore la viscosità
In Tabella 44. 4 sono elencati i diversi tipi di legame, dell’adesivo, l’estensione della superficie incollata e
con una stima dell’entità delle rispettive energie di quanto è minore lo spessore dell’adesivo.
legame. Nonostante in talune circostanze ciascuno dei
quattro principali meccanismi di adesione può essere Tabella 44. 4 – Tipi di legame e energie tipiche di legame.
ritenuto responsabile dell’adesione intrinseca che
consente ad un’interfaccia di resistere alla separazione
sotto sforzo, l’evidenza teorica e sperimentale indica
che, per la maggior parte delle interfacce
adesivo/aderente di interesse tecnologico, il
meccanismo primario di adesione è quello legato alla
teoria dell’adsorbimento. Cionondimeno, la
realizzazione di giunzioni incollate su superfici di
adeguata rugosità, in grado di instaurare legami
molecolari complessi, garantisce al giunto una
maggior resistenza meccanica e una migliore durabilità
ambientale nei riguardi dell’assorbimento di umidità;

teoria dell’appiccicosità (tacking) – esiste una vecchia


spiegazione fenomenologica (e quindi non una vera e
propria teoria) dell’adesione, secondo cui, una volta il
sottile meato tra i due aderenti viene riempito con un
liquido oppure con un polimero solido ma deformabile
(quale è l’adesivo), è necessario compiere un lavoro Così come esistono numerosi meccanismi da cui può
per separare nuovamente gli aderenti. Tale resistenza dipendere la resistenza di un giunto incollato, così
esistono differenti modalità in base alle quali il giunto può
cedere. I modi predominanti sono (Figura 44. 6):
4
Un’interazione interfacciale di tipo acido-base tra l’adesivo e • a) cedimento coesivo: cedimento per il quale uno
l’aderente dà luogo ad una forza intrinseca di adesione di tipo
donatore-ricevente, in quanto l’acido riceve un elettrone, mentre la
strato di adesivo rimane solidale alla superficie di
base dona un elettrone. un aderente ed uno strato alla superficie dell’altro
5
Il termine struttura molecolare complessa si riferisce a composti aderente;
nei quali il numero di legami formati da uno degli atomi
(invariabilmente metallico) è maggiore di quanto ci si potrebbe
aspettare considerando semplicemente le valenze.
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• b) cedimento coesivo di un aderente: tipico dei adesivi strutturali – vengono così definiti i materiali in
giunti incollati dei materiali compositi, grado di trasferire carichi tra gli aderenti, operando
comporta il cedimento interlaminare in uno dei nell’ambiente di servizio al quale l’assieme è esposto
due laminati che costituiscono gli aderenti; normalmente. Essi possono essere classificati in:
• c) cedimento adesivo: cedimento interfacciale - chimicamente reattivi, mono- o bi-componente che
in corrispondenza dell’effettiva interfaccia tra reticolano in presenza di umidità esterna (Tabella 44. 7 e
l’adesivo ed un aderente; esso è indicativo di Tabella 44. 8);
uno strato di confine debole, spesso dovuto ad - reticolabili per evaporazione/diffusione, infiammabili e
una errata preparazione; tossici a causa della volatilità dei solventi organici;
• d) cedimento in modo misto coesivo/adesivo – - hot-melt, costituiti al 100% da polimeri termoplastici,
si verifica quando aree diverse della superficie possiedono bassa resistenza termica ed al creep;
incollata vanno incontro a modi diversi di
- a adesività ritardata, che rimangono adesivi per lassi
cedimento coesivo ed adesivo.
temporali (minuti/giorni) e campi di temperatura ampi;
Il modo ideale di cedimento, quello che comporta la
- adesivi in film, supportati o non supportati da tessuti di
massima resistenza del giunto è il modo coesivo
fibra di vetro (per il controllo dello spessore), protetti da
all’interno dello strato di adesivo o di uno degli
fogli di carta, da conservarsi a –18 °C; sono i più utilizzati
aderenti (a secondo della scelta operata dal
nel campo aerospaziale (Tabella 44. 9);
progettista). In realtà il cedimento dei giunti durante il
servizio si presenta spesso in modo misto; esso viene - pressure-sensitive, in grado di unire aderenti premuti
identificato come percentuale del cedimento coesivo assieme anche per un periodo molto breve;
ed adesivo, essendo la rottura ideale quella al 100% - termicamente e elettricamente conduttivi, grazie alla
coesiva. presenza di opportuni riempitivi (polveri metalliche).
Dal punto di vista chimico, gli adesivi strutturali più
utilizzati appartengono alle seguenti famiglie:
• resine epossidiche
• poliuretani
• acrilati modificati e ciano-acrilati
• adesivi anaerobici
• elastomeri siliconici
• resine fenoliche
• poli-imidi per alte temperature (fino a 260 °C)

Figura 44. 6 – Tipi di cedimento: a) coesivo; b) adesivi hot-melt – essi sono al 100% solidi e includono
interlaminare; c) adesivo; d) misto.
tutti gli adesivi termoplastici. Essi non subiscono alcun
processo di reticolazione, bensì vengono portati a fusione
44.4 Tipologie di adesivi dallo stato originario (pellets, barrette, film) per poi ri-

S ono disponibili numerosissimi tipi di adesivi, la


maggior parte di origine sintetica, altri di origine
naturale. Convenzionalmente essi vengono suddivisi in
solidificare nello strato adesivo. Le temperature operative
variano da 150 °C a 200 °C e le proprietà di primaria
importanza sono: la viscosità allo stato fuso, la
cinque categorie principali: temperatura di solidificazione, la stabilità termica,
• strutturali l’appiccicosità e la finestra temporale di utilizzo. Dal
punto di vista chimico, le tipologie più comuni sono:
• hot-melt
• polietilene e politerpene (poli-olefine)
• sensibili alla pressione
• polivinil-acetato
• a base di acqua
• polibutene
• reticolabili con ultravioletti o electron beam
• poliammide
La Tabella 44. 5 riassume le caratteristiche di tali
cinque tipologie, mentre in Tabella 44. 6 ne vengono • elastomeri termoplastici;
elencati i vantaggi e le limitazioni. Per ovvi motivi, in
questa sede verranno trattati in qualche dettaglio solo
gli adesivi strutturali.
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Tabella 44. 5 – Caratteristiche dei principali tipi di adesivi: strutturali, hot-melt, pressure sensitive, a base di acqua, reticolabili con
UV o EB.

Tabella 44. 6 – Vantaggi e limitazioni dei principali tipi di adesivi.

Tabella 44. 7 – Proprietà tipiche dei cinque tipi più usati di adesivi strutturali chimicamente reattivi.

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Tabella 44. 8 – Vantaggi e limitazioni dei cinque tipi più usati di adesivi strutturali chimicamente reattivi.

Tabella 44. 9 – Proprietà di tipici adesivi strutturali in film.

adesivi sensibili alla pressione – essi sono in grado di • di origine sintetica, quali: poli-vinil alcool, poli-
tenere uniti due componenti quando le superfici sono vinil acetato, urea- melamina- e fenolo-
portate a contatto sotto l’azione di pressione applicata formaldeide, gomma stirene-butadiene, nitrile,
per un tempo anche breve a temperatura ambiente. Gli neoprene, acrilati;
adesivi appartenenti a tale categoria devono possedere:
sufficiente viscosità e le capacità di dissipare energia
durante l’adesione e di non fluire eccessivamente. Dal adesivi reticolabili con ultravioletti o electron beam –
punto di vista chimico, le tipologie più comuni sono: esistono anche adesivi reticolabili con raggi infrarossi o
micro-onde. Nel caso di ultravioletti (λ = 200-400nm) la
• gomma naturale reticolazione avviene in meno di 60s, nel caso di electron
• gomma butile e stirene-butadiene beam (E = 50-350keV) si possono ottenere spessori di
• elastomeri termoplastici incollaggio di 25-40μm. Gli incollaggi ottenuti per
reticolazione UV e EB posseggono ottima resistenza
• poli-acrilati chimica, termica ed all’abrasione, buona tenacità e
• elastomeri siliconici; stabilità dimensionale. A differenza della reticolazione
termica, la reticolazione EB può essere selettiva e la
profondità di penetrazione controllata 6 . Per altro, esistono
adesivi a base di acqua – essi sono costituiti da diverse limitazioni all’adozione di questi materiali: gli
sostanze solubili in acqua e sono da preferirsi agli impianti per la reticolazione EB sono molto costosi, così
adesivi a base di solventi organici, in quanto hanno un come i materiali per la reticolazione UV, che necessitano
costo più basso e sono né tossici, né infiammabili. Per di foto-iniziatori. Dal punto di vista chimico, gli adesivi
contro, essi sono però sensibili all’assorbimento di reticolabili UV e EB sono epoxy-acrilati, uretano-acrilati
umidità e vanno soggetti a fenomeni di congelamento.
Gli adesivi a base acquosa possono essere:
• di origine naturale, come: caseina, cellulosa,
6
rosina, gomma naturale, destrina, silicato di La profondità di penetrazione nel caso di reticolazione EB è limitata
dalla densità degli aderenti, mentre nel caso della reticolazione UV essa
sodio, amido, collagene e colle animali; è limitata dall’opacità di un aderente.
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ed altri sistemi con meccanismi di reticolazione per sufficiente adesione intrinseca, che conferisce al giunto
addizione. elevata resistenza iniziale, bensì nel creare forze di
adesione in grado di resistere nel tempo all’attacco
dell’umidità ambientale. Ciò richiede l’uso di speciali
Da ultimo va ricordato che ogni tipo di adesivo viene primers (p.e. organo-metallici), che stabiliscono legami
di solito additivato con sostanze che ne migliorano le interfacciali più stabili di quelli di van der Waals;
prestazioni, quali:
- generare una topografia specifica sulla superficie
• riempitivi inerti (silice, caolino, etc.) oppure: dell’aderente. In realtà, solo in poche circostanze
ƒ rinforzanti l’interconnessione meccanica costituisce il principale
meccanismo di adesione intrinseca. Ciononostante, talune
ƒ pigmenti
topografie a forma di fibre possono aumentare la quantità
ƒ ritardanti di fiamma di energia dissipata nell’adesivo al cedimento del giunto,
ƒ modificanti la cond. termica/elettrica aumentandone così la resistenza;
• promotori di adesione - coadiuvare la reticolazione dell’adesivo. Questo non è un
obiettivo primario dei trattamenti superficiali, ma per
• promotori di appiccicosità taluni adesivi, come i ciano-acrilati sono disponibili
• tenacizzanti. primers che vengono applicati agli aderenti e catalizzano
la reticolazione dei monomeri dell’adesivo liquido;
- proteggere la superficie dell’aderente prima delle
44.5 Preparazione delle superfici operazioni di incollaggio: questo è spesso necessario per
le superfici metalliche ad alta energia. Infatti, la superficie
P er ottenere le massime prestazioni del giunto
incollato è quasi sempre necessario procedere ad
una preparazione delle superfici degli aderenti. Tale
dopo l’abrasione meccanica e lo sgrassaggio chimico è
molto reattiva, non solo nei confronti dello adesivo, ma
anche della contaminazione atmosferica. Infatti le
operazione può avere molteplici obiettivi, tra cui:
procedure tecnologiche prescrivono che le superfici
- rimuovere e prevenire la successiva riformazione di sgrassate debbano essere incollate o protette entro poche
ogni strato limite debole sull’aderente; se così non ore dal pre-trattamento. Per soddisfare tale requisito e, al
fosse, il cedimento della giunzione sarebbe con ogni tempo stesso, mantenere una flessibilità produttiva, è nella
probabilità localizzato in corrispondenza di tale strato pratica comune l’applicazione di un primer compatibile
limite. Tali strati limite possono essere costituiti da con l’adesivo appena completato il pre-trattamento. La
sostanze a basso peso molecolare (es. i plasticizzanti superficie protetta dal primer può così essere
migrati sulla superficie dei polimeri), ossidi metallici, immagazzinata anche per molti mesi prima
contaminanti trasportati dall’atmosfera circostante, olii dell’applicazione dell’adesivo.
e grassi protettivi. Gli strati limite deboli possono
Le modalità specifiche di trattamento dipendono dalla
formarsi anche dopo la realizzazione dell’incollaggio,
natura peculiare degli aderenti; in particolare si ha:
come ad esempio gli stearati nei film polimerici, o gli
idrossidi di alluminio prodotti dall’umidità assorbita
dall’adesivo; preparazione superficiale dei metalli – per i metalli, la
- massimizzare il grado di intimo contatto molecolare preparazione superficiale comporta: sia la rimozione di
tra l’adesivo (o il primer) ed il substrato. Nel caso di strati legati debolmente oppure di strati chimicamente
superfici a bassa energia, come le poliolefine e il incompatibili con l’adesivo, sia la formazione di strati
PTFE, stabili ed aderenti, meccanicamente e chimicamente
compatibili con l’adesivo. A questo scopo vengono
ciò richiede una modificazione chimica per aumentare
utilizzate metodologie diverse a seconda dello specifico
l’energia libera superficiale. In aggiunta a ciò, per tutti
tipo di lega o di lega metallica:
gli aderenti, una sufficiente rugosità superficiale aiuta
ad ottenere un soddisfacente contatto interfacciale; - leghe di alluminio: vengono preparate all’incollaggio
tramite etching o anodizzazione in soluzione acida
- assicurare che il livello delle forze intrinseche di
fosforica (PAA) o cromica (CAA), cfr. Tabella 44. 10 e
adesione attraverso l’interfaccia sia sufficiente a
cromo-solforica, cfr.Tabella 44. 11;
garantire sia la resistenza iniziale che la durabilità del
giunto. Nel caso delle superfici a bassa energia, ciò - leghe di titanio: vengono preparate all’incollaggio
può essere ottenuto tramite un pre-trattamento che tramite la formazione di ossidi in soluzione anodizzanti o
aumenti l’energia libera dell’aderente. Può anche etching. I processi più utilizzati sono l’anodizzazione in
essere necessario introdurre gruppi chimici in grado di acido cromico (CAA), l’anodizzazione in idrossido di
formare legami forti (p.e. acido-base) con l’adesivo. sodio (SHA) e il processo NaTESi, variante di SHA, che
Nel caso di superfici metalliche ad alta energia, il utilizza un agente complesso di tartrato di titanio; tali
problema più comune non risiede nell’ottenere una processi sono dettagliati in Tabella 44. 12;
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- acciai: a differenza delle leghe di alluminio e di complica grandemente lo sviluppo di un trattamento


titanio, gli acciai non formano ossidi coerenti ed superficiale universalmente valido. Il miglior approccio
aderenti; questo rende difficile la creazione di uno sembra consistere nella deposizione di un rivestimento per
strato sottile e stabile con la micro-rugosità necessaria conversione, durevole e incollabile, con trattamenti di
per una buona adesione. Inoltre la varietà delle micro- etching quali quelli presentati in Tabella 44. 13;
strutture degli acciai (al carbonio ed inossidabili)
Tabella 44. 10 – Cicli tecnologici per i trattamenti PAA e CAA delle leghe leggere d’alluminio.

Tabella 44. 11 – Procedure di trattamento acido solfo-cromico per le leghe leggere d’alluminio.

Tabella 44. 12 – Procedure di anodizzazione per le leghe di titanio Ti-6Al-4V.

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Tabella 44. 13 – Cicli tecnologici di due trattamenti acidi per l’acciaio.

Tabella 44. 14 – Trattamenti superficiali per alcuni aderenti polimerici.

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preparazione superficiale dei polimeri – si tratta di primers e promotori di adesione – in quasi tutte le
un’operazione cruciale nei confronti dell’integrità e operazioni di incollaggio, prima dell’applicazione
dell’affidabilità della giunzione. I fattori che guidano dell’adesivo, la superficie degli aderenti viene protetta con
la scelta della tecnica sono: costo, dimensioni degli un rivestimento costituito, in alternativa, da:
aderenti, disponibilità degli impianti, la natura di • primers, che sono promotori di adesione e
adesivo ed aderenti, la geometria e la tecnologia della costituiscono un rivestimento protettivo; essi sono
giunzione, la possibilità di effettuare adeguati costituiti da soluzioni diluite dell’adesivo in un
controlli. Le metodologie specifiche dipendono dal solvente organico;
particolare tipo di polimero (es. termo-indurente o
termo-plastico), ma in genere comprendono sempre: • promotori di accoppiamento, che servono per
creare legami chimici tra aderenti e adesivo; essi
• pulizia preliminare con solventi (MEK o TF 7 ), sono in genere costituiti da silani.
sgrassaggio con vapore in pressione, lavaggio
con ultrasuoni, asciugatura;
• pulizia intermedia tramite abrasione meccanica
(sabbiatura, pallinatura, spazzolatura); 44.6 Processo di incollaggio ed applicazioni
• trattamento chimico (etching) o termochimico
(plasma, effetto Corona) per incrementare la
L ‘uso degli adesivi nelle costruzioni aerospaziali risale
ai primordi di questa industria: nei primi anni, la
maggior parte dei materiali per le strutture primarie
bagnabilità e promuovere l’adesione;
(legno, tela e cavi) venivano incollati con adesivi. Con lo
• applicazione dei primers, che migliorano la svilupparsi dell’industria, l’alluminio divenne il materiale
bagnabilità/adesione e proteggono le superfici. strutturale per eccellenza e la chiodatura il metodo di
In Errore. L'origine riferimento non è stata trovata. collegamento standard. Tale metodo gode di alcuni
sono riassunte le tecniche di preparazione superficiali vantaggi rispetto all’incollaggio, che dagli anni ’40 fino
dei principali tipi di polimero; agli anni ’60, furono sufficienti a soddisfare i requisiti
degli utilizzatori. Dagli anni ’70 in poi, l’industria
aerospaziale dovette affrontare la richiesta di maggiori
preparazione superficiale dei compositi – in genere le prestazioni, minori consumi e miglior efficienza
medesime tecniche di preparazione superficiale dei produttiva (cost-effectiveness), le quali cose misero in luce
polimeri possono venir convenientemente applicate ai le deficienze delle chiodature e rinnovarono l’interesse per
compositi a matrice polimerica, con alcune accortezze: gli incollaggi, prima nel settore militare e poi in quello
• un trattamento di abrasione con alumina e civile (Figura 44. 7).
sgrassaggio con solvente (MEK) è adeguato per
incollare con adesivi epossidici o acrilici
compositi termoindurenti appena preparati;
• un trattamento di abrasione seguito da etching 8 ,
preliminare all’incollaggio con film adesivo
hot-melt avente la stessa composizione della
matrice del composito termoplastico porta a
energie di rottura moderatamente alte;
• si possono verificare cedimenti all’interfaccia
di giunzioni con adesivi epossidici/acrilici dei
compositi a matrice termoplastica, preparate
con abrasione e sgrassaggio con solvente, a
causa dei bassi valori di energia di frattura Gc;
• un trattamento tramite effetto Corona (15-20
kHz e 0,1-0,9 kW) dei compositi termoplastici
è efficiente per aumentare l’adesione intrinseca
adesivo/aderente termoplastico. Il valore di Gc
aumenta con l’aumento del livello dell’effetto Figura 44. 7 – Parti incollate in un moderno velivolo da
Corona finché viene raggiunto un livello di trasporto.
soglia;
In quegli anni, l’adozione degli incollaggi dovette nel
contempo consentire la realizzazione di nuove soluzioni
7
progettuali e garantire la sicurezza e l’affidabilità delle
MEK = metil-etil-ketone; Freon TF = tri-cloro-fluoro-etilene. giunzioni. A tal fine vennero analizzate le tecniche di
8
Etching con soluzione acida all’1% di permanganato di potassio in
5:2:2 acido solforico: acido orto-fosforico: acqua distillata. preparazione, la progettazione dei giunti ed il loro
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TECNOLOGIE E MATERIALI AEROSPAZIALI – Ver. 01 CAP. 44 - TECNICHE DI GIUNZIONE CONTINUA DEI MATERIALI COMPOSITI: INCOLLAGGIO E SIGILLATURA

comportamento ambientale, con l’obiettivo di ridurne i


pesi ed i costi e di aumentarne l’integrità e la
durabilità. In quegli anni vennero individuate le
principali classi di adesivi, ancor oggi utilizzate nelle
costruzioni aerospaziali; esse sono riassunte
nellaTabella 44. 15:

Tabella 44. 15 – Principali classi di adesivi

CLASSE APPLICAZIONE
Acrilici Polimeri
bismaleimidici metalli e compositi ad alta temperatura
ciano-acrilati Polimeri
epossidici metalli, polimeri e compositi
fenolici riempitivi a nido d’ape per sandwich Figura 44. 8 – Struttura sandwich incollata con film adesivo.
poli-imidici metalli e compositi ad alta temperatura
siliconici Polimeri
poli-uretanici polimeri e compositi

Gli adesivi più comuni sono gli epossidici, in virtù


della loro facilità d’uso, resistenza chimica e termica
(fino a 205 °C) e i bismaleimidici, capaci di sopportare
temperature estreme (fino a 330 °C). Oltre alla
famiglia chimica di appartenenza, un aspetto
tecnologicamente fondamentale risiede nella forma di
fornitura, che decide delle modalità di applicazione.
La Tabella 44. 16 ne riporta le tipologie più utilizzate: Figura 44. 9 – Incollaggio tra strutture sandwich.

Tabella 44. 16 – Tipologie più utilizzate di forme di


fornitura degli adesivi aerospaziali.

FORMA DI FORNITURA DEGLI ADESIVI AEROSPAZIALI


liquidi e paste bi-componenti
paste mono-componenti (congelate, attivate dal calore)
film adesivi (supportati o non-supportati)
adesivi hot-melt
adesivi mono- o bi-componente pressure-sensitive

Gli adesivi mono-componenti richiedono o stoccaggio


a bassa temperatura (-18 °C) o reticolazione ad elevata
temperatura (>82 °C). In generale, gli adesivi trovano
numerose applicazioni nelle costruzioni aerospaziali,
alcune delle quali sono elencate nella tabella seguente:

Tabella 44. 17 – Applicazioni di adesivi nelle costruzioni Figura 44. 10 – Potting di un inserto in un pannello
aerospaziali. sandwich.

ADESIVI NELLE COSTRUZIONI AEROSPAZIALI


Produzione di riempitivi in nido d’ape
Costruzione di pannelli sandwich (Errore. L'origine
riferimento non è stata trovata.)
Incollaggio tra strutture sandwich (Errore. L'origine
riferimento non è stata trovata.)
Incollaggi secondari entro strutture sandwich (Errore.
L'origine riferimento non è stata trovata.)
Incollaggio di sandwich alle strutture primarie (Errore.
L'origine riferimento non è stata trovata.)
Costruzione di gondole motore con struttura fono-assorbente
Costruzione delle superfici mobili
Costruzione di freni aerodinamici
Incollaggio di tettucci e trasparenti
Costruzione di carenature e radomes
Applicazione di sistemi conduttivi per la protezione dal fulmine
Riparazione di laminati, sandwich e giunzioni
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all’alta temperatura, concentrazione di umidità, presenza


di solventi, raggi UV, luce radiazioni in generale. La
maggior parte degli adesivi deve essere conservata a bassa
temperatura (-18 °C o +5 °C), per evitare una
reticolazione prematura (Figura 44. 12); quelli attivati
dalla luce devono essere conservati al buio; quelli
anaerobici devono essere tenuti in contenitori permeabili,
poiché la deprivazione di ossigeno ne indurrebbe la
reticolazione. Viceversa, gli adesivi a base di solvente
devono essere sigillati in contenitori a tenuta, per
prevenire la fuoriuscita di vapori tossici/infiammabili. In
generale, le precauzioni che è necessario prendere per lo
stoccaggio degli adesivi comportano delle complicazioni
produttive, almeno dal punto di vista logistico (es. il
magazzino degli adesivi deve sempre essere lontano dalla
Figura 44. 11 – Produzione in autoclave di strutture zona di reticolazione). Cionondimeno esse devono sempre
sandwich.
essere messe in atto.
Per quanto riguarda la scelta del processo di
incollaggio devono essere tenuti in conto diversi
fattori:
• forma e dimensioni degli aderenti
• parti di superficie da incollare/da non incollare
• numerosità della serie e rateo produttivo
• viscosità e working time dell’adesivo
• forma di fornitura dell’adesivo
• modalità di reticolazione.
Di seguito vengono brevemente analizzati i passi
tecnologici principali per la realizzazione di un giunto
incollato:

stoccaggio dell’adesivo – gli adesivi devono essere Figura 44. 12 – Effetto dell’invecchiamento su di un film
adesivo. A fresco, B 90 giorni a 24 °C, C 90 giorni a 32 °C, D
immagazzinati in maniera opportuna prima 100% umidità.
dell’utilizzo, per proteggerli dal degrado dovuto

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Figura 44. 13 - Miscelatore di adesivo a rapporto variabile.

preparazione dell’adesivo – gli adesivi devono essere tenuta) oppure per mezzo dell’applicazione di un primer.
utilizzati non appena rimossi dal magazzino per evitare Essendo il primer una soluzione dell’adesivo in un
l’evaporazione di solventi volatili, l’assorbimento di solvente, la sua applicazione costituisce anche un pre-
umidità e l’esposizione alla luce e al calore. Gli adesivi condizionamento delle superfici degli aderenti in vista
mono-componente stoccati a bassa temperatura dell’incollaggio;
devono essere portati alla temperatura di utilizzo e poi
usati velocemente. Gli adesivi bi-componente Tabella 44. 18 – Tecniche di preparazione superficiale per
(costituiti da resina + catalizzatore) devono essere diversi aderenti.
miscelati con cura tramite sistemi automatici (cfr.
Figura 44. 13) per garantire l’omogeneità ed il giusto
rapporto tra i componenti; eventuali bolle d’aria
inglobate devono essere eliminate applicando un
moderato valore di vuoto (degasaggio).

preparazione degli aderenti – è fondamentale che la


superficie degli aderenti sia pulita e mantenuta pulita
sino all’applicazione dell’adesivo. I passi tecnologici
irrinunciabili (cfr. Par.44.5) di solito consistono in :
• sgrassaggio con solventi
• abrasione meccanica
• attivazione chimica
Le metodologie specifiche per differenti aderenti sono
riassunte in Tabella 44. 18. In ogni caso, le superfici
pulite devono essere protette dalla ri-contaminazione applicazione dell’adesivo – la modalità di applicazione
(ovvero dall’ossidazione e dall’adsorbimento di dell’adesivo dipende dalla sua forma di fornitura, come
umidità) tramite bagging (sigillatura entro un film a pure dalla forma e dimensioni degli aderenti, dalle parti di

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superficie da incollare, dalla numerosità della serie e


dal rateo produttivo. I metodi possono essere manuali, assemblaggio del giunto – la procedura di assiemaggio del
semi-automatici e completamente automatici. Gli giunto è un processo complicato e critico. Tutti gli
adesivi liquidi possono essere applicati con diverse aderenti devono essere puliti e tenuti puliti nelle zone di
varianti del metodo spray (cfr. Figura 44. 14), sono applicazione dell’adesivo, che deve essere applicato
adatti per grandi produzioni ed elevati ratei produttivi, tenendo conto del suo working time. Gli aderenti devono
ma lo spessore di adesivo può essere controllato solo essere giustapposti e così mantenuti per tutta la durata del
in modo approssimativo; inoltre esistono problemi di processo di reticolazione dell’adesivo (vedi ad
igiene e sicurezza del lavoro, legati alla presenza libera esempioFigura 44. 15). A tal fine sono stati sviluppati
di fluidi e vapori tossici ed infiammabili. Gli adesivi diversi metodi:
più viscosi in pasta sono applicati tramite spatola e
garantiscono un maggior controllo dello spessore e un • assemblaggio a umido con adesivi liquidi
minor spreco di materiale. Gli adesivi in film sono i • uso di adesivi pressure-sensitive
più facili da applicare; essi garantiscono inoltre:
• attivazione tramite evaporazione di solvente
• eccellente ripetibilità della composizione
• attivazione termica di adesivi termo-plastici
• eccellente controllo dello spessore
• polimerizzazione di adesivi termo-indurenti
• pulizia e facilità di applicazione
Tutti questi metodi hanno caratteristiche comuni:
• assenza di sostanze volativi pericolose
• in un certo momento, l’adesivo deve diventare
• minimizzazione dello sfrido sufficientemente poco viscoso da bagnare gli
• eccellenti proprietà dell’incollaggio finale. aderenti, in accordo con la teoria di Stefan;
Gli adesivi in film sono in genere protetti su entrambe • i prodotti di reazione volatili, quali diluenti,
le superfici da un foglio di carta/polimero (da solventi ed umidità, devono poter fuoriuscire
rimuovere prima dell’utilizzo) per evitarne l’adesione liberamente per evitare la formazione di bolle;
involontaria inoltre possono essere supportati o non • durante tutto il processo, deve essere applicata una
supportati da un tessuto a maglia larga in vetro o pressione sufficiente a garantire il giusto
NYLON©, inglobato nel suo spessore per garantirne posizionamento e la solidarizzazione finale degli
l’uniformità; aderenti.

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Figura 44. 14 – Sistema di pompaggio dell’adesivo.

controllando lo spessore dell’adesivo e applicando


pressione e calore.
Lo spessore può essere controllato:
• tramite spessori calibrati da lasciare in posto
• utilizzando film adesivi supportati da reti
• applicando un opportuno valore di pressione.
Quest’ultimo metodo di tipo trial-and-error, ancorché
largamente adottato, dovrebbe essere proscritto.
La pressione deve sempre essere applicata per tenere gli
aderenti in posizione e per evacuare l’eventuale aria
intrappolata. I sistemi per l’applicazione della pressione
ne devono mantenere un valore uniforme, costante e
controllato su tutta la superficie di incollaggio per tutto il
tempo di reticolazione, nel frattempo compensando la
riduzione dello spessore dell’adesivo a causa dello
Figura 44. 15 – Morsettaggio preliminare di un squeeze-out, la dilatazione termica degli aderenti ed i loro
incollaggio. eventuali assestamenti. I più comuni sistemi di
pressurizzazione sono:
reticolazione dell’adesivo – una volta preparato
l’adesivo e gli aderenti, distribuito il primo sulla • presse idrauliche o pneumatiche
superficie dei secondi ed effettuato l’assemblaggio, • autoclavi (Figura 44. 16) Æ 4-6 bar
l’incollaggio deve essere portato a termine
• sacchi da vuoto (Figura 44. 17) Æ 0,5-0,7 bar
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44.7 Comportamento meccanico

L e giunzioni pensate per essere incollate devono essere


progettate specificamente per l’uso degli adesivi.
L’obiettivo di un buon giunto incollato è di massimizzare
la resistenza per una data superficie di incollaggio,
ottimizzando così l’efficienza. Nonostante le
caratteristiche degli aderenti non debbano essere
trascurate, il progetto di una giunzione incollata deve
basarsi soprattutto sulle proprietà dell’adesivo, avendo
l’obiettivo di minimizzare le concentrazioni di sforzo. La
resistenza di un giunto incollato è determinato
principalmente dai seguenti fattori:
• proprietà meccaniche di adesivo e aderenti;

Figura 44. 16 – Incollaggio pronto per entrare in


• presenza di sforzi residui termoplastici
autoclave. • efficienza del contatto interfacciale
• tipo di condizione di carico
• morfologia del giunto.
Nelle giunzioni incollate si possono incontrare 5 tipi di
sollecitazione semplice (Figura 44. 18Errore. L'origine
riferimento non è stata trovata.), ordinandoli dal più
favorevole al meno favorevole: compressione, taglio,
trazione, cleavage (strappamento) e peeling 9 .

Figura 44. 17 – Sacco da vuoto per l’incollaggio in


autoclave.

L’apporto di calore è necessario solo per gli adesivi ad


attivazione termica . Il calore può essere applicato
direttamente, tramite:
• forni (fino a 450 °C)
• bagni liquidi (fino a 300 °C)
• presse a piani caldi
o indirettamente, per mezzo di:
• resistenze o induttanze elettriche
• radiazioni (raggi infrarossi, radio-frequenza)
• ultrasuoni.
Il controllo in circuito chiuso della temperatura e dello
stato di reticolazione dell’adesivo viene effettuato per
mezzo dell’inglobamento di sensori (termocoppie), che Figura 44. 18 – Diversi tipi di sollecitazione di un
pilotano il segnale di contro-reazione dei riscaldatori. incollaggio: (a) compressione, (b) trazione, (c) taglio, (d)
peeling, (e) strappamento.

9
Le condizioni di carico di cleavage e di peeling sono identiche, ma nel
primo caso gli aderenti sono rigidi, nel secondo un aderente è rigido,
l’altro flessibile.
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Molto spesso tali condizioni sono però combinate e, a


causa del disassamento degli aderenti, della loro
cedevolezza e di effetti di flessione, nascono
distribuzioni di sforzo non uniformi. La modalità
carico più favorevole per un giunto incollato è il taglio
puro e questa situazione dovrebbe essere perseguita
dal tecnologo nel progetto. Per questo i giunti incollati
in genere sono a semplice o doppia sovrapposizione,
con resistenza proporzionale alla superficie di
adesione, alla rigidezza e spessore dell’adesivo. Nel
caso ideale di aderenti perfettamente rigidi, la
sollecitazione a taglio puro darebbe luogo ad una
distribuzione di sforzo uniforme. Nella pratica, i giunti
sollecitati a taglio assumono diverse morfologie
(cfr.Figura 44. 19), le quali dipendono dalla geometria
degli aderenti e dall’entità delle forze da trasmettere,
come riassunto in Figura 44. 20. Va però sottolineato
che, a parità di vincoli al contorno, esistono incollaggi
ben progettati ed incollaggi mal progettati, come è
facile evincere dalla Figura 44. 21Errore. L'origine Figura 44. 19 – Morfologie tipiche di giunzioni incollate.
riferimento non è stata trovata.a,b. I maggiori
impedimenti ad una più vasta applicazione dei giunti
incollati sono dovuti alla difficoltà di determinare la
resistenza di un giunto e di prevederne le prestazioni e
l’affidabilità una volta che ne sia alterata la geometria.
A sua volta, la difficoltà dell’analisi è dovuta a diversi
fattori:
• le condizioni di carico non sono quasi mai
semplici, ma date dalla composizione dei 5
modi elementari (vedi sopra);
• nessuno dei componenti, né l’adesivo, né gli
aderenti sono perfettamente rigidi;
• lo spessore dell’adesivo influenza la
deformazione sotto carico;
• i giunti incollati sono strutture costituite da
materiali con proprietà meccaniche e termo-
elastiche molto differenti (sforzi residui).

Figura 44. 20 – Rappresentazione schematica della


resistenza dei giunti in funzione della morfologia.

Oggigiorno accurate analisi strutturali delle giunzioni


incollate vengono condotte per mezzo di metodi FEM, ma
richiedono modelli a molti gradi di libertà e attenta scelta
delle leggi costitutive degli adesivi. Viceversa, volendo
applicare un approccio puramente analitico, è possibile
schematizzare il problema con diversi livelli di
semplificazione. Si consideri un giunto a semplice
sovrapposizione con b = larghezza e l = lunghezza del
giunto e P = carico trasferito e si calcoli lo sforzo τ:
- se l’adesivo è deformabile a scorrimento e gli aderenti
sono perfettamente rigidi (Figura 44. 22a):

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τ∗ = P/bl τmed = τ∗ = sforzo di taglio medio


- se l’adesivo è deformabile a scorrimento e gli τmax = sforzo di taglio massimo all’estremità
aderenti sono deformabili estensionalmente (Figura G = modulo a taglio dell’adesivo
44. 22b), sulla base del modello di shear-lag formulato
da Volkersen, risulta una distribuzione non uniforme di E = modulo longitudinale degli aderenti
sforzo, con concentrazioni all’estremità del giunto, tali t1 = spessore degli aderenti (supposto uguale)
per cui:
t2 = spessore dell’adesivo
τmax/τmed = (P/2)1/2coth(P/2)1/2
P = Gl2/Et1t2
ove:

(a)

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(b)
Figura 44. 21 – Confronto di giunti incollati ben progettati e mal progettati.

• le due forze opposte applicate ad un giunto a


singola sovrapposizione non sono complanari:
sono dotate di un braccio che dà luogo ad un
effetto aggiuntivo di flessione;
• gli aderenti sono cedevoli flessionalmente e si
deformano per consentire al giunto di ruotare in
modo da rendere complanari le forze; tale
rotazione modifica ulteriormente la direzione di
carico.
L’analisi compiuta da Goland e Reissner tenendo conto di
questi fattori consente di calcolare il momento flettente Mo
all’estremità della sovrapposizione:
Mo = kP(t/2)
essendo t l’uguale spessore degli aderenti e k una costante
che dipende dalla geometria del giunto e dalle
caratteristiche meccaniche degli aderenti e dell’adesivo.
Se il carico P è molto piccolo, non si verifica alcuna
rotazione e la sollecitazione agisce lungo la linea
Figura 44. 22 – Effetto dello shear lag e concentrazione tratteggiata mostrata in Figura 44. 23a. Essa passa molto
degli sforzi all’estremità di un giunto a semplice
vicino ai bordi degli aderenti, cosicché risulta:
sovrapposizione (cfr. Volkerson).
Mo = P(t/2) e k = 1
Il modello di shear-lag, sebbene più accurato di quello Se la rotazione avviene, la linea d’azione delle forze P si
che suppone gli aderenti indeformabili, trascura due approssima al piano medio degli aderenti (Figura 44. 23b)
importanti fattori: la costante k < 1 ed il momento flettente si riduce. Se lo
spessore t degli aderenti non fosse il medesimo,
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l’efficienza del giunto sarebbe ulteriormente diminuita Esistono numerosi metodi per migliorare l’efficienza di un
(Figura 44. 24). In conclusione, per una sollecitazione giunto incollato, tra i quali:
di taglio puro, in un giunto a semplice • massimizzare la superficie dell’incollaggio
sovrapposizione, si generano elevati sforzi di peeling
che possono portare al cedimento dell’adesivo e, nel • massimizzare la percentuale di superficie che
caso gli aderenti siano costituiti da laminati in contribuisce alla resistenza
composito, anche al cedimento interlaminare del • sollecitare l’adesivo secondo la sua massima
laminato stesso (cfr. Figura 44. 25). resistenza (vale a dire a taglio)
• minimizzare le sollecitazioni più deleterie per
l’adesivo (ovvero quelle a peeling).
Tecniche efficienti per ridurre gli sforzi di peeling sono:
• aggiungere rivetti all’estremità del giunto
• irrigidire l’estremità dell’aderente più sottile
• aumentare la larghezza dell’aderente sottile
• aumentare la rigidezza di entrambi gli aderenti
• realizzare giunti a doppia sovrapposizione
(cfr.Figura 44. 26)
• rastremare in spessore l’estremità degli aderenti,
almeno del più rigido (Figura 44. 27)
• realizzare giunti a bisello (scarf) o a gradini
Figura 44. 23 – Momento flettente: fattore di Goland & (stepped, mostrato inFigura 44. 28), che riducono
Reissner. (a) Prima e (b) dopo la rotazione (giunto la concentrazione di sforzi in modo continuo o
cedevole). discontinuo (Figura 44. 29).

Figura 44. 24 – Effetto dello sbilanciamento delle rigidezze degli aderenti sulla resistenza flessionale del giunto.

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Figura 44. 26 – Effetto dello shear lag e concentrazione degli


sforzi all’estremità in un giunto a doppia sovrapposizione.

Figura 44. 25 – Sforzi di peeling e cedimento Figura 44. 27 – Rastremazione all’estremità degli incollaggi
interlaminare in un giunto tra laminati spessi in per ridurre la concentrazione degli sforzi.
composito.

Figura 44. 28 – Tipico giunto incollato a gradini (stepped).

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TECNOLOGIE E MATERIALI AEROSPAZIALI – Ver. 01 CAP. 44 - TECNICHE DI GIUNZIONE CONTINUA DEI MATERIALI COMPOSITI: INCOLLAGGIO E SIGILLATURA

Figura 44. 29 – Sforzi di taglio in giunto stepped.

fatica e di invecchiamento ambientale a lungo termine


44.8 Sensibilità ambientale (weathering), sintetizzati con il termine complessivo di

L e giunzioni adesive devono saper resistere ai


carichi meccanici applicati, ma devono anche
essere in grado di sopportare contemporaneamente le
ageing (invecchiamento). Gli adesivi utilizzati nei velivoli
spaziali sono esposti ai livelli di temperatura estremi
(caldo/freddo) ed a pressioni bassissime (alto vuoto nello
sollecitazioni derivanti dall’ambiente circostante. Gli spazio profondo). Inoltre anche i diversi tipi di radiazione
adesivi usati per le costruzioni aeronautiche sono (elettromagnetiche, particellari) presenti nello spazio
esposti alle condizioni estreme per quanto riguarda la hanno un’influenza rilevante sugli adesivi. Infatti molti di
temperatura e la concentrazione di umidità. Quando un essi sono polimerici e perciò vanno incontro a fenomeni di
velivolo è fermo sulla pista, la temperatura del suo scissione molecolare, cross-linking, out-gassing
rivestimento esterno può superare i 50 °C con un tasso (cfr.Cap.58) che influiscono sulla resistenza, rigidezza ed
di umidità relativa del 100%. Pochi minuti più tardi, il adesione interfacciale.
velivolo può trovarsi ad alta quota (10.000m), dove la Nel seguito vengono descritti brevemente tali effetti:
temperatura ambiente 10 può essere di -50 °C. Queste
basse temperature sono accompagnate da valori di
pressione altrettanto bassi, che possono provocare una - effetto della temperatura: tutti i polimeri (e quindi gli
rapida rimozione dell’umidità e possono portare alla adesivi polimerici) vengono degradati dall’esposizione ad
formazione di bolle (blistering) e vuoti nell’adesivo. alta temperatura. Per poter resistere ad elevata
Allo stesso tempo gli adesivi all’interno della struttura temperatura, un adesivo deve avere alta temperatura di
del velivolo possono andare incontro a sollecitazioni rammollimento o decomposizione e deve resistere alla
vibratorie ed a carichi impulsivi (shocks). Inoltre gli ossidazione. Gli adesivi termoplastici si comportano bene
adesivi utilizzati nelle strutture possono entrare in fino alla temperatura di transizione vetrosa Tg, in
contatto con carburante, olio dell’impianto idraulico, corrispondenza della quale la resistenza coesiva tra le
solventi chimici, fluidi anti-ghiaccio. Molti velivoli macro-molecole degrada rapidamente ed il polimero si
hanno vite utili in servizio di parecchi decenni (per rammollisce. In generale, gli adesivi termoplastici
esempio il B-52 è stato costruito negli anni ’50 ed è possiedono una resistenza a elevata temperatura ridotta
ancora in esercizio, come pure il Boeing 747, costruito rispetto agli adesivi termoindurenti, tipicamente attorno ai
negli anni ’70, che rimarrà in servizio almeno per altri 120 °C; i migliori termoplastici a questo riguardo sono i
20 anni. Ciò è prodromico ai problemi di durability a poli-sulfoni. La Figura 44. 30a,b riporta i valori di
resistenza di tipici adesivi liquidi, in pasta ed in film. Gli
adesivi che meglio resistono alle alte temperature sono i
10
Le tabelle ICAO dell’Aria Tipo Internazionale prescrivono un termoindurenti, caratterizzati da una struttura rigida e
gradiente di riduzione della temperatura dell’aria entro l’atmosfera reticolata e alte temperature di decomposizione. Essi non
di 6,5 °C al chilometro.
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possiedono una reale temperatura di fusione, ma hanno Figura 44. 30 – Influenza della temperatura sulla resistenza:
(a) di adesivi liquidi e in pasta; (b) di adesivi in film e nastro.
comunque una Tg: perciò essi si comportano bene a
temperature relativamente elevate, a patto di evitare
l’ossidazione e la pirolisi. Alcuni tipi di adesivi termoindurenti sono in grado di
sopportare temperature continuative di 177 °C; alcuni,
dell’ultima generazione, addirittura 320 °C, con brevi
escursioni a 370 °C. Gli adesivi epossidici sono in genere
utilizzati per valori inferiori ai 120 °C, sebbene alcuni
possano tollerare temperature di servizio di 150-260 °C.
Gli adesivi siliconici sopportano temperature continuative
fino a 260 °C con picchi di 320 °C, mentre i fenolici sono
utilizzati fino a 370 °C. Gli adesivi poli-imidici sono in
assoluto i più prestanti in quanto a resistenza termica: essi
possono infatti resistere fino a oltre 540 °C per brevi
intervalli con buona stabilità termica, ma scarsa capacità
di resistere all’assorbimento di umidità. Oltre a resistere
ad alta temperatura, talvolta gli adesivi sono tenuti a
sopportare basse temperature: si definiscono adesivi
criogenici quelli in grado di mantenere una resistenza a
taglio superiore a 7 MPa per temperature variabili dalla
temperatura ambiente a –253 °C. Gli adesivi siliconici
vulcanizzati a temperatura ambiente (RTV) possiedono
(a)
buone proprietà criogeniche, ed ancor meglio si
comportano gli adesivi poliuretanici, come mostrato
inFigura 44. 31.

(b)

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Figura 44. 31 – Influenza della temperatura sulla resistenza degli adesivi criogenici.

Figura 44. 32 - Resistenza di giunti incollati dopo esposizione in acqua a 90 °C.

modi: primo, essa può provocare il fenomeno di


- effetto dell’umidità e dell’immersione in acqua: reversione, in conseguenza del quale il polimero perde la
l’umidità può ridurre la resistenza di un adesivo in due propria resistenza e rigidezza e si può liquefare in aria
umida e calda; i poliuretani a base di esteri si comportano
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in questo modo. Secondo, l’umidità può permeare in acqua liquida, poiché la permeazione è più rapida. Gli
l’interfaccia tra l’adesivo e gli aderenti, rimuovendo sforzi residui di origine igro-termica nell’adesivo
l’adesivo e provocando perdita di adesione. accelerano ulteriormente il fenomeno. L’assorbimento di
Questo fenomeno è definito rimozione acquosa e umidità provoca inoltre il rigonfiamento dei polimeri e
costituisce il più comune meccanismo di degradazione. degli adesivi termoindurenti, rompendo i legami trasversi
In entrambe le circostanze, la degradazione è peggiore tra le macro-molecole e portando ad una generale
in ambiente di vapore acqueo rispetto all’immersione degradazione della resistenza (cfr. Figura 44. 32);

Figura 44. 33 – Penetrazione della cricca da corrosione in funzione del tempo per giunti esposti ad acqua di mare.

Tabella 44. 19 – Effetti di contaminazione e pre-trattamento sulla resistenza di giunti compositi incollati.

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- effetti elettrochimici in acqua salata e nebbia che possono portare a degradazioni e contaminazioni i cui
salina 11 : l’acqua salata e, specialmente, la nebbia effetti sono riassunti in Tabella 44. 19);
salina sono noti per provocare effetti deleteri sui giunti
incollati. Quasi certamente il meccanismo sottostante è
la permeazione e la corrosione all’interfaccia tra - effetti del vuoto e delle radiazioni: il vuoto, tipico dello
adesivo ed aderente. In molte giunzioni incollate spazio profondo, riduce le prestazioni degli adesivi
immerse in acqua salata o esposte a nebbia salina si organici a causa dei fenomeni di sublimazione (out-
evidenzia una cricca imputabile alla corrosione del gassing). La perdita di costituenti a basso peso molecolare
substrato adiacente all’interfaccia con l’adesivo, che come i plasticizzanti ed i diluenti può dar luogo a
suggerisce l’esistenza di uno strato di confine debole. infragilimento e porosità. Per altro, la maggior parte degli
Gli adesivi più prestanti a questo riguardo sono i adesivi strutturali sono costituiti da polimeri ad alto peso
nitrili-fenolici. La Figura 44. 33 mostra la molecolare, e quindi tollerano bene il vuoto; lo stesso
penetrazione della cricca da corrosione in funzione del accade per tutti gli adesivi inorganici. Le particelle ad alta
tempo per giunti incollati tra metalli diversi immersi in energia e le radiazioni elettro-magnetiche, comprese
acqua di mare; quelle dovute a neutroni, elettroni e raggi gamma,
producono un effetto simile a quello del vuoto (ovvero
provocano la scissione delle catene macro-molecolari dei
- effetti chimici e dei solventi: la maggior parte degli polimeri che costituiscono gli adesivi. A sua volta, ciò
adesivi organici tende ad essere suscettibile alle provoca infragilimento e indebolimento. Gli adesivi
sostanze chimiche corrosive e ai solventi, in organici che si comportano meglio a questo riguardo sono
particolare ad elevate temperature. Gli adesivi i poli-sulfoni, i poli-imidi, i poli-uretani e gli epossidici
epossidici sono in generale più resistenti ad un’ampia (Tabella 44. 20). Gli adesivi inorganici hanno un ottimo
varietà di ambienti liquidi rispetto agli altri adesivi comportamento nei confronti delle radiazioni;
strutturali, mentre gli adesivi termo-indurenti sono in - attacco biologico: gli adesivi possono essere attaccati da
genere più resistenti degli adesivi termo-plastici. Senza organismi biologici (batteri, muffe, funghi, insetti e
dubbio, non esiste un adesivo ottimo per tutti gli roditori) a seconda di quanto essi siano appetibili per
ambienti corrosivi e la scelta dell’adesivo giusto può questi organismi come fonte di cibo. Gli adesivi di origine
essere molto difficoltosa. Nelle costruzioni naturale (basati su sostanze animali o vegetali) sono in
aeronautiche, gli aggressivi chimici più comuni per le genere più attaccati di quelli sintetici, anche se questi non
giunzioni incollate sono i carburanti, i lubrificanti, i sono del tutto esenti dal problema;
fluidi degli impianti idraulici, i fluidi anti-ghiaccio,

11
La nebbia salina è una condizione ambientale molto significativa
per le costruzioni aeronautiche, essendo tipica per i velivoli
imbarcati su navi portaerei e portaelicotteri.
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Tabella 44. 20 – Effetti delle radiazioni sugli adesivi.

Figura 44. 34 – Modalità di cedimento per un giunto acciaio – policarbonato (20 °C, 70% umidità relativa).

Figura 44. 35 – Resistenza di un giunto incollato in varie condizioni operative di temperatura e umidità.

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Seguendo questo processo, i risultati sperimentali di


- effetti combinati, weathering, ageing, durability: i ciascun livello sono utilizzati al livello successivo, fino ad
fattori di gran lunga più pericolosi per gli adesivi sono arrivare alla prova in vera grandezza. Così facendo, gli
il calore e l’umidità 12 (Figura 44. 34), ma anche le inconvenienti ed i risultati inaspettati sono ridotti al
variazioni termiche, le variazioni di concentrazione di minimo, specie nel caso delle strutture in composito
umidità, le radiazioni ultraviolette di origine solare, incollate, affette da una intrinseca maggior dispersione dei
nonché i fenomeni di ossidazione producono effetti dati e da una maggior sensibilità a fattori esogeni quali
(seppur meno gravi) di degradazione. Infatti è l’azione quelli ambientali. I metodi di prova standard per la
combinata di numerosi di tali fattori durate il servizio misurazione sperimentale delle caratteristiche di base
operativo (Figura 44. 35) che dà luogo a gravi degli adesivi 13 sono emessi dall’American Society for
conseguenze di invecchiamento ambientale (ageing o Testing and Materials (ASTM) e sono di seguito
weathering). Se esposti all’ambiente esterno, gli sintetizzati in Errore. L'origine riferimento non è stata
adesivi strutturali perdono rapidamente la loro trovata.. Vengono poi effettuate:
resistenza nel corso dei primi 6-12 mesi. In seguito, • le prove su provini sono condotte per produrre
dopo 2 –3 anni, la resistenza del giunto si stabilizza ad risultati sperimentali per: confronto tra diversi
un livello asintotico pari al 25-30% del valore iniziale. materiali, controllo di processo e generazione dei
Nella maggior parte dei casi, contribuiscono al valori ammissibili per il calcolo dei margini di
degrado della resistenza del giunto fenomeni di sicurezza. I provini sono costituiti da porzioni di
corrosione degli aderenti o dell’interfaccia tra adesivo materiale piccole e piane, al più basso livello di
ed aderenti. Altri fattori, quali la componente complessità della struttura. Il più semplice provino
ultravioletta della luce, riducono ulteriormente le d’incollaggio è mostrato in Figura 44. 36;
prestazioni degli adesivi termoindurenti, provocando
• le prove su sottocomponenti producono dati
una sovra-reticolazione ed un conseguente
sperimentali nel corso delle prime fasi dello
infragilimento. I due tipi di adesivi che meglio
sviluppo, atti a guidare il progetto dei dettagli
tollerano l’invecchiamento ambientale sono gli
critici. Esse forniscono risultati in forma di valori
epossidico-fenolici ed i nitrilo-fenolici in forma di
ammissibili per particolari di progetto complessi,
film.
interessati da percorsi di carico critici. Può trattarsi
ad esempio della zona di estremità rastremata di un
corrente incollato ad un pannello mostrata in
44.9 Sperimentazione e CND Figura 44. 37;

P er i grandi componenti strutturali di un velivolo,


quali sezioni di fusoliera, ali ed impennaggi,
l’indagine sperimentale completa di tutte le condizioni
• le prove su componenti sono utilizzate per validare
i concetti progettuali nelle fasi iniziali dello
sviluppo, prima che tali scelte diventino vincolanti
di carico critiche è estremamente onerosa. Per questo per il progetto finale. Inoltre esse producono
motivo, i nuovi progetti sono sostanziati dall’analisi risultati che costituiscono parte del processo finale
numerica e supportati dall’evidenza sperimentale. A di validazione strutturale. Ad esempio, la Figura
questo fine, nel progettare il programma di prove, deve 44. 38 riporta un componente costituito da un
essere chiaro dall’inizio che tutti i risultati sperimentali pannello con correnti incollati;
devono essere finalizzati a supportare il progetto
• le prove in vera grandezza sono tipicamente
finale. Il razionale di prova deve quindi adottare
statiche ed a fatica e sono volte a dimostrare la
l’approccio del building block, che comporta:
resistenza, rigidezza, durabilità e tolleranza al
PROVE SU PROVINI danno; quest’ultima può non richiedere prove in
↓ vera grandezza. In Figura 44. 39 è mostrato il set-
up di prova relativo allo stabilizzatore in composito
PROVE SU SOTTOCOMPONENTI incollato del Boeing 737.

PROVE SU COMPONENTI In conseguenza della sensibilità ai difetti di produzione ed
↓ ai danni in servizio, le strutture ed i giunti incollati, oltre
PROVE IN VERA GRANDEZZA alle prove sperimentali di tipo distruttivo, devono essere
sottoposti a controlli non distruttivi (CND) durante/al
termine del ciclo produttivo e nel corso della propria vita

12 13
Gli effetti dell’elevata temperatura e della concentrazione di I metodi sperimentali standard consentono di condurre prove
umidità danno luogo ad effetti di sinergia, in quanto la diffusività comparative tra laboratori diversi e di stimare le prestazioni di giunzioni
dell’umidità nei polimeri (come in tutti i materiali igroscopici) è reali attraverso la simulazione delle geometrie e degli sforzi cui esse
tanto maggiore quanto è maggiore la temperatura. saranno soggette.
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operativa, allo scopo di rilevare e quantificare


preventivamente possibili cause di cedimento.

Tabella 44. 21 – Norme ASTM per la caratterizzazione degli adesivi.

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Figura 44. 36 – Prova su provino.

Figura 44. 37 – Prova su sottocomponente.

Figura 44. 38 – Prova su componente.

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Figura 44. 39 – Prova su struttura completa (full-scale).

In Tabella 44. 22 sono elencati tutti i possibili tipi di dettaglio nel Cap.59. Tutti sono utilizzabili come tecniche
difetto riscontrabili nelle strutture incollate. In di controllo durante il ciclo produttivo, mentre solo alcuni
particolare si possono avere: possono essere adottati per ispezioni sul velivolo durante
il servizio. La taratura quantitativa dei metodi richiede
comunque sempre la preparazione di provini standard di
- difetti nell’incollaggio tra lamiere o laminati solidi: riferimento, come quello mostrato in Figura 44. 40 Figura
• vuoti 44. 40.
• scollamenti I metodi più utilizzati sono:
• porosità • controllo visivo
• mancanza di raccordi all’estremità del giunto • ispezione ultrasonora
• raccordi porosi o criccati • radiografia a raggi-X
• adesivo termicamente • radiografia a neutroni
• tap-test (prova acustica con martelletto)
- difetti negli incollaggi delle strutture sandwich: • emissione acustica -
• residui di acqua nelle celle • olografia interferometrica
• riempitivo schiacciato verticalmente • termografia a raggi infrarossi
• riempitivo compresso lateralmente • olografia acustica
• difetti di adesione tra le celle del nido d’ape • prove di tenuta idraulica
• vuoti nelle schiume riempitive
• presenza di corpi estranei (film, distaccanti) La Tabella 44. 23a,b confronta la sensibilità dei diversi
metodi CND, rispettivamente per incollaggi tra laminati
solidi e laminati sandwich. Prima di eseguire l’ispezione,
Si possono riscontrare altresì danni prodottisi durante devono essere stabiliti dall’ingegneria di produzione
il servizio della struttura incollata: criteri di accettazione o di scarto, che di solito sono basati
• danni da impatto sulla frequenza (numero di difetti per unità di area) e di
gravità (dimensione del difetto).
• corrosione
• esiti di carente preparazione superficiale.

Esistono numerosi metodi di controllo non distruttivo


adatti all’ispezione delle strutture incollate, descritti in
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Tabella 44. 22 – Principali tipi di difetto e relative cause.

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Figura 44. 40 – Fabbricazione di provini campione per CND.

Tabella 44. 23 – Correlazione dei risultati di CND. (a) Laminati; (b) Sandwich.

(a)

(b)
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ƒ proprietà elettriche
44.10 Sigillanti e sigillature ƒ conduttività elettrica

I sigillanti servono a prevenire le perdite di fluidi.


Nonostante i sigillanti e gli adesivi siano formulati a
partire dagli stessi materiali polimerici, in genere essi
La Tabella 44. 24 riporta una check-list utile per la scelta
ottima di un materiale sigillante. A questo proposito, la
norma ASTM C-962 “Standard Guide for Use of
sono progettati per offrire prestazioni diverse. Gli
Elastomeric Joint Sealants” fornisce un’eccellente fonte
adesivi tipicamente possiedono elevata resistenza a
di informazioni e divide i sigillanti in 3 categorie in
trazione ed a taglio e sono usati in alternativa ai giunti
dipendenza delle loro prestazioni:
meccanici per resistere ai carichi di servizio, ovvero
essi sono delle formulazioni strutturali. I sigillanti, • sigillanti a basse prestazioni, con capacità di
viceversa, sono di solito materiali flessibili a più bassa movimento dello 0-5% della dimensione
resistenza, usati come barriera al passaggio di liquidi, caratteristica del giunto;
vapori, gas e solidi. Esistono comunque delle aree di • sigillanti a medie prestazioni, con capacità di
sovrapposizione, ad esempio nelle applicazioni degli movimento del 5-12% della dimensione
adesivi non strutturali, dove vengono scelti materiali caratteristica del giunto;
flessibili assimilabili ai sigillanti, specie quando sono
necessarie resistenza alle vibrazioni e all’impatto, • sigillanti ad alte prestazioni, con capacità di
oppure quando devono essere solidarizzati materiali movimento del 12-25% della dimensione
con coefficienti di dilatazione termica molto differenti. caratteristica del giunto.
Ad ogni modo, i sigillanti, di qualsiasi natura essi
Tabella 44. 24 – Check-list per la scelta dei sigillanti.
siano, devono assolvere a tre funzioni fondamentali:
• riempire uno spazio per creare una sigillatura
• formare una barriera insuperabile al flusso dei
fluidi
• mantenere la capacità sigillante nell’ambiente
operativo.
Per meglio adattarsi alle specifiche operative i
sigillanti vengono scelti in base alle seguenti
caratteristiche:
• proprietà di reticolazione
ƒ velocità di reticolazione
ƒ profondità di reticolazione
ƒ ritiro dopo reticolazione
• proprietà fisiche
ƒ resistenza a trazione
ƒ resistenza a compressione
ƒ modulo elastico
Le principali tipologie chimiche dei sigillanti sono:
ƒ durezza
• frazioni pesanti del cracking degli idrocarburi
ƒ tenacità
(pece, catrame)
ƒ smorzamento dinamico
• lattici acrilici
ƒ rilassamento visco-elastico
• poli-vinil acetati
ƒ scorrimento visco-elastico
• acrilati anaerobici
ƒ capacità di movimento
• gomme butili
• proprietà termiche
• poli-solfuri
ƒ resistenza al caldo ed al freddo
• poli-uretani
• proprietà chimiche
• siliconi
ƒ resistenza ai fluidi
• poli-eter-siliconi
ƒ resistenza ai raggi UV
• fluoro-elastomeri
ƒ adesione
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Tabella 44. 25 – Principali tecnologie chimiche dei sigillanti.

Esse sono riassunte in Tabella 44. 25, assieme con le serbatoi auto-estinguenti fanno uso di sigillanti per le teste
loro principali caratteristiche meccaniche e funzionali. dei rivetti, per l’isolamento e per i raccordi di estremità
Nel settore aerospaziale, lo sviluppo dei materiali dei giunti a sovrapposizione (cfr. Figura 44. 41). Vengono
metallici e compositi per soddisfare sempre più usati sigillanti anche in corrispondenza dei pannelli di
stringenti requisiti di progetto ha stimolato un ispezione. I tipi di sigillante che hanno dimostrato di
corrispondente sviluppo della tecnologia dei sigillanti. soddisfare i requisiti operativi in quanto a durabilità,
La forte correlazione tra progettisti, produttori di inerzia chimica e resistenza all’attacco ambientale sono i
materiali strutturali e produttori di sigillanti ha fluoro-siliconi ed i poli-solfuri. L’affidabilità e la
costituito la chiave del successo di questi ultimi nel resistenza ambientale sono aspetti fondamentali delle
settore. Di fatto, l’applicazione dei sigillanti è limitata applicazioni nelle cabine e nei compartimenti
ai veicoli aerospaziali, ma anche agli equipaggiamenti pressurizzati. Per facilitare l’operazione di applicazione a
di supporto a terra. La molteplicità delle tecnologie dei queste strutture (spesso difficilmente accessibili) sono
sigillanti e la creatività nel loro utilizzo è dimostrata state progettate attrezzature speciali per la miscelazione e
dalle applicazioni ai serbatoi carburante. Ai primordi la distribuzione, utilizzabili con sigillanti siliconici
venivano utilizzati sigillanti elastomerici (Buna-N). vulcanizzabili a temperatura ambiente (RTV), poli-
L’evoluzione dei requisiti per lo stivaggio del uretanici, poli-solfuri, fluoro-siliconici, acrilici ed
carburante ha indotto lo sviluppo di materiali specifici, elastomerici bi-componenti. Tali materiali garantiscono
quali i sigillanti iniettabili nelle sedi ad intaglio. I sigillatura dall’ambiente esterno, protezione dalla
corrosione e integrità strutturale. La scelta di un sigillante
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per la cabina ed i compartimenti pressurizzati, porte di dei diversi tipi di sigillante, nonché l’attrezzatura
accesso, paratie anti-fiamma, fusoliere e serbatoi necessaria per portare a termine l’operazione. Per le
integrali richiede un’attenta analisi multi-step dei cabine, le fusoliere ed i compartimenti pressurizzati
requisiti funzionali, come pure una accurata vengono utilizzati tipi diversi di sigillanti a seconda della
descrizione fisica delle superfici dei substrati, oltre alla diversa natura delle superfici dei substrati. Gli strati
definizione del working time per l’applicazione del isolanti tra i giunti metallici a sovrapposizione vengono
sigillante. applicati prima dell’assemblaggio. Gli intagli vengono
iniettati con un sigillante reticolabile o non reticolabile a
seconda dei requisiti. Prima che il raccordo di sigillante
venga applicato alle giunzioni, ne devono essere
accuratamente specificate le dimensioni, le quali variano
in funzione dell’applicazione, come pure le sigillature
delle teste dei rivetti (cfr. Figura 44. 42). I pavimenti della
cabina, delle toilettes e delle cambuse vengono sigillate in
corrispondenza dei giunti e lungo il perimetro. Le paratie
anti-fiamma vengono sigillate con speciali materiali
resistenti alla fiamma; sono pure sigillati i giunti di
dilatazione. I fori ed i condotti vengono sigillati con un
potting compound (composto da riempimento), mentre le
porte di accesso sono sigillate con un materiale
compatibile con quello delle guarnizioni. Talvolta è
necessario utilizzare un sigillante conduttivo attorno alle
porte, per garantire la continuità elettrica, mentre devono
essere usati sigillanti resistenti alla corrosione nelle zone
delle toilette e delle cambuse. Si usano altresì sigillanti
aerodinamici per ridurre discontinuità superficiali e
sigillanti conduttivi termicamente per trasferire calore. I
requisiti delle costruzioni aerospaziali hanno anche reso
necessario la messa a punto di sigillanti speciali a bassa
volatilità per i casi in cui l’ambiente operativo sia nel
vuoto (spazio profondo). Per le medesime applicazioni
sono stati sviluppati anche speciali sigillanti che svolgono
la funzione di barriera termica e di materiale ablativo,
come pure esistono sigillanti particolari che soddisfano i
requisiti estremi di adesività e di tenuta tipici dei
parabrezza e dei tettucci dei velivoli militari. È stato
Figura 44. 41 – Esempi di applicazione dei sigillanti messo a punto anche un sigillante per le palette delle
nelle strutture aeronautiche (I). turbine motore. Nelle linee idrauliche e nei connettori
elettrici vengono utilizzati sigillanti con proprietà di
Di solito, ciascuna applicazione richiede due o tre tipi isolamento elettrico, termico e chimicamente inerti.
diversi di sigillante per completare l’assemblaggio in Sigillanti vengono utilizzati per evitare la corrosione
maniera corretta. Il primo passo consiste nel definire i galvanica tra metalli a contatto. Speciali guarnizioni
requisiti ambientali, come la temperatura, la pressione sigillanti resistenti ad elevata temperatura ed all’attacco
e l’esposizione ai fluidi; la resistenza alla fiamma e chimico sono infine tipiche applicazioni motoristiche.
l’infiammabilità sono ulteriori requisiti fondamentali
per applicazioni di questo tipo. Il secondo passo
comporta la definizione dei requisiti strutturali, quali la La resistenza all’attacco ambientale spesso determina la
flessibilità, la resistenza al taglio e l’adesione. Il terzo vita operativa utile di un sigillante in una determinata
passo determina lo spessore del sigillante e la applicazione. La vita utile è influenzata dal processo di
superficie di adesione. Il quarto passo determina il degrado che si verifica dal momento della sintesi del
working time, il tack-free time, la pot-life 14 e la polimero e dalla produzione del sigillante fino ai limiti
velocità di reticolazione necessari per portare a temporali di utilizzo. I requisiti di curabilità sono vari. Le
termine l’assemblaggio. Infine devono essere prescritte sollecitazioni possono derivare da carichi meccanici, alte e
procedura di applicazione e sequenza di applicazione basse temperature, radiazioni (UV, raggi-X e nucleari),
gas (ossigeno,ozono, biossido di zolfo), umidità, solventi
14
Il working-time è il tempo di lavorazione ammissibile, il tack-free (carburanti, lubrificanti, fluidi idraulici, fluidi anti-
time è il tempo necessario perché il sigillante perda la sua ghiaccio), corrosivi chimici e attacco biologico. Le
appiccicosità, la pot-life è il tempo utile prima che l’evoluzione della proprietà fisiche e meccaniche cambiano durante la vita
reticolazione renda il materiale tecnologicamente inutilizzabile.
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operativa a causa delle variazioni indotte, per esempio, permeabili all’umidità, che può attaccare il sigillante
dalla rottura delle macro-molecole, de- stesso, l’interfaccia o il substrato. La maggior parte dei
polimerizzazione, reazioni di sostituzione, sigillanti ha una natura polare, che porta ad una diffusione
eliminazione e sovra-reticolazione. La rottura dei dell’umidità e all’idrolisi con successiva de-coesione. Il
legami inter- e intra-molecolari, causata dalla maggior medesimo effetto può derivare dal rigonfiamento del
parte delle sorgenti energetiche, è la causa primaria sigillante, dovuto all’assorbimento di umidità, che induce
della degradazione dei polimeri. Questi sono inoltre sforzi interfacciali con il substrato.

Figura 44. 42 - Esempi di applicazione dei sigillanti nelle strutture aeronautiche (II).

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