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Struttura del programma ANSYS
FINE
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Modalità di lavoro in ANSYS
Interattiva “Batch”
VANTAGGI:
• Possibilità di intervenire sul file per correggere il modello
• Parametrizzazione: i valori numerici nei comandi possono
essere sostituiti da variabili su cui è possibile operare con un
linguaggio di programmazione (calcoli, operazioni logiche, cicli,
subroutines, etc.); in tal modo diviene possibile usare lo stesso
file per ottenere:
• “mesh” parametriche per una geometria data
• geometrie parametriche in grado di rappresentare intere
famiglie di componenti
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Creazione modello in ANSYS
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Sistemi di Riferimento in ANSYS/1
Il programma utilizza diversi SR, ciascuno dei quali ha una
funzione specifica. In particolare è necessario conoscere il SR
secondo cui vengono interpretate le grandezze in Ingresso/Uscita
• Sistemi GLOBALI
• Sistemi LOCALI
• Sistemi NODALI
• Sistemi di ELEMENTO
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SISTEMI GLOBALI (GLOBAL COORDINATE SYSTEMS)
• 3 SR predefiniti aventi la stessa origine ed identificati da un numero
z z z
P(x, y, z) P(R, q, z) P(R, q, f)
z
y R y
“0” “1” y “2”
f
R
O O O q
q x
x x
CARTESIANO CILINDRICO SFERICO
USO:
• Introduzione coordinate nodali e parametri geometrici
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SISTEMI LOCALI (LOCAL COORDINATE SYSTEMS)
• SR definiti dall’utente, che può controllare:
• origine
• tipo (cartesiano, cilindrico, sferico)
• rotazione assi rispetto ai SR globali
z z′ y′
x′
O′
y
O
x
USO:
• Introduzione coordinate nodali e parametri geometrici
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SISTEMI NODALI (NODAL COORDINATE SYSTEMS)
• SR cartesiani aventi origine nel nodo di appartenenza
• per “default” gli assi sono paralleli a quelli del SR cartesiano
globale
• possono essere ruotati (comando NROTAT) al fine di introdurre
carichi o vincoli secondo direzioni inclinate
y y Fy
yN Fy
xN Vincolo Y
nodo nodo Vincolo Y
x x
USO:
• Introduzione vincoli e carichi concentrati
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SIST. DI ELEMENTO (ELEMENT COORDINATE SYSTEMS)
• SR cartesiani definiti per ogni elemento
• dipendono da:
• tipo elemento
• orientazione elemento
• scelte utente j
l
k i
i N.B.: l’asse xE è sempre quello che congiunge i
primi due nodi: i e j, yE è perpendicolare a xE e
si può usare un terzo nodo per definire il piano
che li contiene, altrimenti segue l’orientamento
j più simile al globale
USO:
• Introduzione prop. materiale e carichi distribuiti
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STRUTTURA COMANDI ANSYS
DENOMINAZIONE COMANDO
/PREP7
/SOLU
/POST1
/POST 26
} INGRESSO NEI DIVERSI
AMBIENTI DI LAVORO
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INSERIMENTO NODI/1
Esempio:
FILL,1,5
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INSERIMENTO NODI/2
Cancellazione nodi
NDELE, nodo iniziale, nodo finale
NDELE, ALL
Esempio:
NDELE,1,2
NDELE,ALL
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INSERIMENTO NODI/3
N,1, 17 18 19 20
N,4,35
FILL,1,4 13 14 15 16
NGEN,5,4,1,4,,0,10
9 10 11 12
10 5 6 7 8
Y
1 2 3 4
X
35
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INSERIMENTO NODI/4
17 18 19 20
2a
NDELE,5,20
NGEN,5,4,1,4,,0,10,0,2 13 14 15 16
40
9 10 11 12
5 6 7 8
Y
a
1 2 3 4
X
35
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SISTEMI DI RIFERIMENTO/1
1
10 x
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SISTEMI DI RIFERIMENTO/2
10 y
q 20
x
20
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INTRODUZIONE ELEMENTI/1
Per ogni elemento è disponibile una scheda che ne illustra le
caratteristiche
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INTRODUZIONE ELEMENTI/2
Introduzione elemento:
E, nodo I, nodo J, nodo K, nodo L, ….
===
nodi
17 18 19 20
===
E,1,2,6,5 13 14 15 16
Generazione elementi:
EGEN, n° ins., incr., elem. in., elem. fin. 9 10 11 12
EGEN,3,1,1 5 6 7 8
EGEN,4,4,1,3
10 Y
1 2 3 4
Cancellazione (lista) elementi:
X
EDELE (ELIST), elem. in., elem. fin. 35
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PROPRIETÀ MATERIALE
Libreria locale
Materiale elastico lineare: in generale
MP,EX,1,205000 definito ortotropo, tuttavia inserendo solo il
PRXY,1,0.3 primo modulo di Young e il primo rapporto
di Poisson si ottiene il modello isotropo
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SELEZIONE NODI (elementi)
È possibile rendere attiva solo una parte del modello. I comandi con
ALL si applicano alla sola parte attiva.
Selezione nodi
NSEL, tipo selez., criterio, sottocriterio, valore min., valore max.
S (def)
R NODE (n°) ----
A LOC X,Y,Z
U
ALL … ….
INVE
NSEL,,LOC,Y,-0.01,0.001
9 10 11 12
Cancellazione vincoli 5 6 7 8
DDELE, n° nodo, g.d.l. Y
1 2 3 4
X
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CARICHI/1
9 10 11 12
Cancellazione carichi concentrati
5 6 7 8
FDELE, n° nodo, g.d.l. Y
1 2 3 4
X
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CARICHI/2
NSEL,,LOC,Y,39.99,41 17 18 19 20
SF,ALL,PRES,-10
13 14 15 16
Verso positivo
dato sulla scheda
9 10 11 12
elemento
5 6 7 8
Y
1 2 3 4
X
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SOLUZIONE
…
FINISH Conclude qualunque operazione precedente
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MODELLAZIONE SOLIDA
Suddivisione automatica in
nodi ed elementi
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DEFINIZIONE GEOMETRIA/1
• PUNTI (KEYPOINTS)
• LINEE (LINES)
• SUPERFICI (AREAS)
• VOLUMI (VOLUMES)
PROCEDURE POSSIBILI:
• BOTTOM-UP
• TOP-DOWN
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DEFINIZIONE GEOMETRIA/2
BOTTOM-UP: il modello si basa su costituenti elementari che
vengono introdotti in ordine di complessità
Keypoints
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DEFINIZIONE GEOMETRIA/2
BOTTOM-UP: il modello si basa su costituenti elementari che
vengono introdotti in ordine di complessità
Keypoints
Linee
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DEFINIZIONE GEOMETRIA/2
BOTTOM-UP: il modello si basa su costituenti elementari che
vengono introdotti in ordine di complessità
Keypoints
Linee
Superfici
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DEFINIZIONE GEOMETRIA/2
BOTTOM-UP: il modello si basa su costituenti elementari che
vengono introdotti in ordine di complessità
Keypoints
Linee
Superfici
Volumi
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DEFINIZIONE GEOMETRIA/3
TOP-DOWN: il modello si basa su “primitive” (forme geometriche
semplici) di superficie o di volume che generano automaticamente
le altre entità in cascata
Primitiva
Superfici
Linee
Keypoints
Introduzione Keypoints
K, n° Keypoint, X, Y, Z
1 2
POINTS
TYPE NUM
K,1
K,2,0,10
K,20,10,0
Y
Z
1 X 20
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METODO BOTTOM-UP
K,1 4
5
K,2,0,10
6
K,20,10,0 7
KFILL,2,20 8
10
11
12
13
14
15
16
17
18
Y 19
Z
1 X 20
© Università di Pisa
METODO BOTTOM-UP
K,2,0,10 9
10
K,20,10,0 11
CSYS,1 12
KFILL,2,20 13
14
15
16
17
18
19
Y
Z
1 X 20
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INSERIMENTO AUTOMATICO KPS
KDELE,ALL 17 18 19 20
CSYS,0
13 14 15 16
K, 1,
K, 4, 35 9 10 11 12
KFILL,1,4
KGEN, 5, 1, 4,,0,10,0,4
10 5 6 7 8
Y
1 2 3 4
X
35
© Università di Pisa
INSERIMENTO AUTOMATICO KPS
KDELE,ALL
CSYS,0
13 14 15 16
K, 1,
K, 4, 35
KFILL,1,4 9 10 11 12
KGEN, 5, 1, 4,,0,10,0,4
5 6 7 8
Y
Z
1 X 2 3 4
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INSERIMENTO KEYPOINTS
Cancellazione Keyopoints
KDELE, nodo iniziale, nodo finale
KDELE, ALL
Esempio:
KDELE,1,2
KDELE,ALL
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SISTEMI DI RIFERIMENTO LOCALI
CSYS,0
K,1,0,10 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11
12
13
K,10,20,10 14
KFILL,1,10 15
16
LOCAL,11,1,20,0,0 17
K,20,10,0 18
KFILL,10,20 Y 19
Z X 11 20
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Introduzione Linee
L, P1, P2, …
Linee rette tra keypoints
! Crea KPs 1
L-K
K,1
2
CSYS,1
K,2,10,90
K,5,10,0
! Crea linee
L,1,2 L1
L,1,5
Y
Z
1 X L2 5
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Introduzione Linee
LARC, P1, P2, PC, RAD Arco di circonferenza
K,1 1
L-K
CSYS,1
2
K,2,10,90
K,5,10,0
L,1,2 L3
L,1,5
LARC,2,5,1,10 L1
Y
Z
1 X L2 5
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Introduzione Linee Arco di circonferenza: il terzo KP non
necessariamente coincide con il centro,
LARC, P1, P2, PC, RAD definisce il piano dell’arco e la posizione del
centro rispetto alla linea degli altri due KP
K,1 1
L-K
CSYS,1
L5
K,2,10,90 2
K,5,10,0
KFILL,2,5 3
L4
L,1,2
L,1,5
L1 4
LARC,4,5,1,5
LARC,3,4,1,4
LARC,2,3,1,3 L3
Y
Z
1 X L2 5
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Introduzione Linee
LFILLT, L1, L2, RAD, …
Raccordo tra due linee con un estremo in comune
K,1 1
L-K
K,2,0,10
2
K,5,10,0
L,1,2,
L,1,5 L1
LFILLT,1,2,4
L3
Y
Vista ISO Z
1 X 4 L2 5
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Introduzione Linee
SPLINE, KP1, KP2, …, KP6, XV1, YV1, ZV1, XV2, YV2, ZV2
Coordinate per definire i vettori
“Spline” (segmented) tra KPs pendenza iniziale e finale
1
CSYS,1 L-K
L7 7
8 L6
K,1,50 9
L8 6
L5
!Percorso elicoidale L9 5
L4
10
KGEN,21,1, , ,0,360/20,50/20 L10 4
SPLINE,1,2,3,4,5,6 11
L3
Y 3
SPLINE,6,7,8,9,10,11 L11
Z X L2
SPLINE,11,12,13,14,15,16 12
2
SPLINE,16,17,18,19,20,21 L12
L1
13 1
L13
14
L14 21
15 L20
L15 20
16 L19
L16 19
17 L1718L18
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Introduzione Linee
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Introduzione Aree
K,4,0,20,20
A,1,2,3,4 3
L4
A1
L2
2
Y L1
Z
1 X
© Università di Pisa
Introduzione Aree
K,1 4
L3
K,2,10 3
K,3,10,20
K,4,0,20,20
A,1,2,3,4
A2
L4
L5
ADELE,1
L6
A,1,2,3 L2
A,2,3,4 A1
Y
1
XZ
L1
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Introduzione Aree
K,2,10 4
K,3,10,20
L5
K,4,0,20,20
L,1,2 3
L4
L,1,3
L,1,4 A2
L,2,4 L3
A1
L,3,4 2
AL,1,3,4 L2
AL,2,3,5
L1
ZX
1
Y
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Introduzione Aree
ADRAG, L1, L2, …, L6, LP1, LP2, …, LP6
genera aree facendo scorrere linee su un percorso
Filetto trapezio:
1
K,1,50 L-K
CSYS,1
KGEN,6,1,,,0,360/5,50/5 3
L2
SPLINE,1,2,3,4,5,6, L3
K,7,50,0,10 2
K,8,35,0,15
6
K,9,35,0,-5 4
L,1,7 L1
L,7,8 L4 Z Y L5
X 8
L,1,9 5 L7
7
L6
9 L8 1
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Introduzione Aree
ADRAG, L1, L2, …, L6, LP1, LP2, …, LP6
genera aree facendo scorrere linee su un percorso
Filetto trapezio:
1
K,1,50 AREAS
TYPE NUM
CSYS,1 15
L18
L16
KGEN,6,1,,,0,360/5,50/5 L25
14
L17
SPLINE,1,2,3,4,5,6, L24
L21
26
L9
11
L37
K,7,50,0,10 17
L22
27
L23 18
K,8,35,0,15 19
L26
L29
L38 L40
L31 28
K,9,35,0,-5 22 L10
L11
L39
L,1,7 L32 L30
L13
ADRAG,6,7,8,,,,1,2,3,4,5 7
L6
9 L8 1
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Introduzione Aree
© Università di Pisa
Introduzione Aree
AROTAT, L1, L2, …, L6, PAX1, PAX2, ANG
genera aree facendo ruotare linee attorno ad un asse
Anello a sezione circolare:
1
CSYS,0 L-K
K,1,50
K,2,50,10
Asse di rivoluzione
K,3, Y
3
Z X
K,4,,,50
CIRCLE,1,10,2,,360
L2
7 6
L3 1 L1
8 5
L4
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Introduzione Aree
AROTAT, L1, L2, …, L6, PAX1, PAX2, ANG
genera aree facendo ruotare linee attorno ad un asse
Anello a sezione circolare:
1
CSYS,0 AREAS
TYPE NUM
K,1,50 L21
9 L5
L8
K,2,50,10 L24
12
K,3,
K,4,,,50 L12 L10
L17
16 L11 15
CIRCLE,1,10,2,,360 L20
Y
AROTAT,1,2,3,4,,,3,4,360
Z X
L27
L28
L3 L1
8 L4 5
19 L14
L15
20
L32
L16
L29
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Introduzione Aree
AFILLT, A1, A2, RAD
genera un raccordo tra due aree
CSYS,0 1
AREAS
K,2,50
K,3,50,50
K,4,0,50 A5
K,5,,,50
K,6,,50,50
A,1,2,3,4
A,1,4,6,5
A4
AFILLT,1,2,20
Z
Y A3
X
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Introduzione Aree
AOFFST, A1, DIST, …
genera una nuova area traslata lungo la normale all’area corrente
K,1, 1
AREAS
K,3,,50
K,4,0,0,50
LARC,3,4,1,50 A2
L,1,2
ADRAG,1,,,,,,2
AOFFST,1,20 A1
Y
Z
X
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Introduzione Volumi
V, P1, P2, …, P8
genera un volume tramite i vertici
K,1,
K,2,50 1
VOLUMES
K,3,50,50 TYPE NUM
K,4,0,50
KGEN,2,1,4,,0,0,100
V,1,2,3,4,5,6,7,8
Z X
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Introduzione Volumi
V, P1, P2, …, P8
genera un volume tramite i vertici
K,1,
K,2,50 1
VOLUMES
K,3,50,50 TYPE NUM
K,4,0,50
KGEN,2,1,4,,0,0,100
V,1,2,3,4,5,6,7,8
VDELE,1
V,1,2,3,4,5,6,6,5 Y
Z X
© Università di Pisa
Introduzione Volumi
V, P1, P2, …, P8
genera un volume tramite i vertici
K,1,
K,2,50 1
VOLUMES
K,3,50,50 TYPE NUM
K,4,0,50
KGEN,2,1,4,,0,0,100
V,1,2,3,4,5,6,7,8
VDELE,1
V,1,2,3,4,5,6,6,5 Y
Z X
VDELE,1
V,1,2,3,4,5,5,5,5
© Università di Pisa
Introduzione Volumi
VA, A1, A2, …, A10
genera un volume tramite le superfici laterali
K,3,50,50
K,4,0,50
K,5,25,25,50
A,1,2,3,4
A,1,2,5 Z Y
A,2,3,5 X
A,3,4,5
A,4,1,5
VA,1,2,3,4,5
© Università di Pisa
Introduzione Volumi
VDRAG, A1, A2, …, A6, L1, L2,…, L6
genera un volume facendo scorrere superfici su un percorso
Spira di molla: 1
K,1,50 VOLUMES
TYPE NUM
CSYS,1
KGEN,6,1,1,,0,360/5,50/5
SPLINE,1,2,3,4,5,6,
0,-1,0,0,1,0
CSYS,0
K,7,50,10
CIRCLE,1,5,7
AL,6,7,8,9 ZY
VDRAG,1,,,,,,1,2,3,4,5 X
© Università di Pisa
Introduzione Volumi
VROTAT genera un volume ruotando superfici attorno a un asse
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GESTIONE ELEMENTI MODELLO
Agli elementi del modello solido si applicano comandi simili a
quelli impiegabili per nodi ed elementi
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METODO TOP-DOWN
Introduzione primitive
Combinazione
primitive con logica
Booleana
Modello
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Working planes
Le primitive sono definite con riferimento al “Working Plane”.
Inizialmente il WP coincide col piano “XY” del SR cartesiano globale.
È possibile riposizionare il WP in vari modi, ad esempio con 3 punti.
WPLANE,,XOR,YOR,ZOR,XAX,YAX,ZAX,XPL,YPL,ZPL
Orienta il WP
secondo 3 punti
Origine Punto su 3° punto sul
asse “x” WP
Z y
Y
SR “0”
WP
X
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Working planes
Altre istruzioni per riposizionare il WP
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Primitive di area
RECTNG,0,10,0,20 1
AREAS
WPLANE,,0,0,0,0,1,0,0,0,1 AREA NUM
RECTNG,0,10,0,20
A2
Z
Y
X
A1
© Università di Pisa
Primitive di area
Z X
© Università di Pisa
Primitive di area
Z X
© Università di Pisa
Esempio di uso dei WP: spira di molla corretta
Spira di molla:
PI=ACOS(-1) ! pi greco
*AFUN,DEG
A=50 !RAGGIO DELL’ELICA
R=10 !RAGGIO DELLA SEZIONE 1
A-L-K
H=30 !PASSO
!
K,1,A
CSYS,1
TETA=ATAN(H/(2*PI*A))
KGEN,6,1,1,,0,360/5,H/5
CSYS,0
Y
SPLINE,1,2,3,4,5,6,
Z X
0,-COS(TETA),-SIN(TETA),
0,COS(TETA),SIN(TETA)
! WYWZWX
WPOFFS,A
WPROTAT,,90+TETA
CYL4,0,0,R
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Esempio di uso dei WP: spira di molla corretta
Spira di molla:
PI=ACOS(-1) ! pi greco
*AFUN,DEG
A=50 !RAGGIO DELL’ELICA
R=10 !RAGGIO DELLA SEZIONE 1
H=30 !PASSO VOLUMES
TYPE NUM
!
K,1,A
CSYS,1
TETA=ATAN(H/(2*PI*A))
KGEN,6,1,1,,0,360/5,H/5
CSYS,0
Y
SPLINE,1,2,3,4,5,6,
Z X
0,-COS(TETA),-SIN(TETA),
0,COS(TETA),SIN(TETA)
!
WPOFFS,A
WPROTAT,,90+TETA
CYL4,0,0,R
!
VDRAG,1,,,,,,1,2,3,4,5
© Università di Pisa
Primitive di volume
1
L2
3
L12 L1
A4
L11 L3
Y
WY
8 2
ZWZ WX
X
L7 L4
7 A6 4
L8 L9
genera automaticamente A2
L6 L10
comandi successivi)
© Università di Pisa
Primitive di volume
Z X
© Università di Pisa
Primitive di volume
Z X
© Università di Pisa
Primitive di volume
© Università di Pisa
Operazioni Booleane
© Università di Pisa
Operazioni Booleane: intersezione
© Università di Pisa
Operazioni Booleane: intersezione
CYL4,,,10,,5,,50
WPLANE,,25,0,25,25,0,50,
25,25,25
CYL4,,,8,,4,,50
VINV,1,2
© Università di Pisa
Operazioni Booleane: intersezione
CYL4,,,10,,5,,50
WPLANE,,0,0,25,25,0,25,
0,25,25
RECTNG,-25,25,-25,25
BOPTN,KEEP,NO
AINV,7,1
© Università di Pisa
Operazioni Booleane: somma
RECTNG,0,10,0,20
CYL4,10,10,5
AADD,1,2
© Università di Pisa
Operazioni Booleane: somma
BLOCK,-20,20,-20,20,15,35
RPR4,5,0,0,10,45,50
VADD,1,2
© Università di Pisa
Operazioni Booleane: overlap
RECTNG,0,10,0,20
CYL4,10,10,5
AOVLAP,1,2
© Università di Pisa
Operazioni Booleane: overlap
BLOCK,-20,20,-20,20,15,35
RPR4,5,0,0,10,45,50
VOVLAP,1,2
© Università di Pisa
Operazioni Booleane: sottrazione
© Università di Pisa
Operazioni Booleane: sottrazione
RECTNG,0,10,0,20
CYL4,10,10,5
ASBA,1,2
© Università di Pisa
Operazioni Booleane: sottrazione
BLOCK,-20,20,-20,20,15,35
RPR4,5,0,0,10,45,50
VSBV,1,2
© Università di Pisa
Operazioni Booleane: sottrazione
© Università di Pisa
Operazioni Booleane: Glue (incollaggio)
LGLUE linee
AGLUE Aree
VGLUE Volumi
© Università di Pisa
Operazioni Booleane: Glue
BLOCK,-20,20,-20,20,15,35
RPR4,5,0,0,10,45,15
Prima dell’operazione di
“glue” i due volumi non
hanno superfici comuni
© Università di Pisa
Operazioni Booleane: Glue
BLOCK,-20,20,-20,20,15,35
RPR4,5,0,0,10,45,15
VGLUE,1,2
Dopo l’operazione di “glue” i
due volumi hanno una nuova
superficie a comune
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DEFINIZIONE ELEMENTI/1
Per ogni elemento è disponibile una scheda che ne illustra le
caratteristiche
NEW
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DEFINIZIONE ELEMENTI/2
Per ogni elemento è necessario precisare:
• il numero con cui l’elemento è identificato nella libreria
• le “opzioni” di funzionamento (Keyoptions,K1,K2,…), in
quanto molti elementi possono controllare il diverso
comportamento dell’elemento
• gli eventuali parametri geometrici aggiuntivi (se richiesti),
che servono ad esempio a definire le caratteristiche della
sezione dell’elemento (area e momento di inerzia per gli
elementi trave, spessore per gli elementi guscio, etc.)
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DEFINIZIONE ELEMENTI/3
Il riferimento alla libreria e le opzioni di funzionamento si indicano
nel comando:
ET, n° id., n° libreria, K1, K2, K3, ….
N° identificativo nel
modello (libreria interna)
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DEFINIZIONE ELEMENTI/4
Nel modello, si passa da un tipo di elemento all’altro tramite il
comando:
N° identificativo
nel modello
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DEFINIZIONE ELEMENTI/5
Le proprietà geometriche richieste per gli elementi sono indicate sulla
scheda. Esistono due diverse tipologie di introduzione/gestione, a
seconda dell’elemento:
1) Introduzione proprietà Geometriche tramite Real Constants:
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DEFINIZIONE ELEMENTI/7
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DEFINIZIONE ELEMENTI/8
Nel modello, si passa da una sezione all’altra tramite il comando:
Puntatore all’identificatore
della sezione definita dal
comando SECTYPE
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PROPRIETÀ MATERIALE/1
N° id.
• EX Modulo di Young in direzione «x» (EY, EZ) Termini che rappresentano in forma polinomiale la
• PRXY Fattore di Poisson «x-y» (PRXZ, PRZY) legge di variazione della proprietà con la
• GXY Modulo di taglio «x-y» (GXZ, GZY) temperatura:
• ALPX Coefficiente di dilatazione termica (ALPY, ALPZ) C0 + C1·(T-Trif) + C2·(T-Trif)2 + C3·(T-Trif)3 +….
• DENS Densità Dichiarando soltanto C0 si imposta costante la
• …. dipendenza dalla temperatura
Es.:
MP,EX,1,205000
N.B.: inserendo un solo EX e PRXY automaticamente gli altri sono
imposti uguali e quindi si ottiene un materiale ISOTROPO
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PROPRIETÀ MATERIALE/2
Nel modello, si passa da un materiale all’altro tramite il comando:
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ESEMPIO: GESTIONE ELEMENTI, MATERIALI, R. CONST.
IPE 80
TYPE,1
IPE 100 Inizializzare ad 1 è in
IPE 80 REAL,1 realtà inutile perché default
MAT,1
--
E,… (Introd. colonne vert.)
-- …
IPE 80 e 100 in acciaio, IPE 50
in alluminio:
REAL,2
--
ET,1,3 (trave nel piano) E,… (Introd. travi impalcato)
ET,2,1 (asta nel piano)
--
MP,EX,1,205000 (acciaio) TYPE,2
MP,EX,2,72000 (alluminio) REAL,3
R,1, Caratt. IPE 100
MAT,2
R,2, Caratt. IPE 80 --
R,3, Caratt. IPE 50 E,… (Introd. aste diagonali)
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COMANDI DI SELEZIONE/1
E’ possibile rendere attiva solo una parte del modello. I comandi con
ALL si applicano alla sola parte attiva.
Range di valori per la selezione
Selezione KPs
Es.:
KSEL,S,LOC,Y,-0.01,0.001
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COMANDI DI SELEZIONE/2
Esistono comandi di selezione per tutti i componenti del modello
NSEL: selezione nodi
ESEL: selezione elementi
LSEL: selezione linee
ASEL: selezione aree
VSEL: selezione volumi
La selezione delle linee in base alle coordinate si basa sul punto
medio, analogamente per aree e volumi sul baricentro.
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Generazione della “Mesh”
Una volta fissate le opzioni, è possibile ottenere la suddivisione in
elementi con i comandi:
LMESH, Lin, Lfin, Lpasso Mesh di Linee Ovviamente devono
essere definiti e attivi
tipi di elemento
AMESH, Ain, Afin, Apasso Mesh di Aree corrispondenti: di
Linea, Area o Volume
VMESH, Vin, Vfin, Vpasso Mesh di Volumi
(quando la geometria del volume è particolarmente complessa,
può risultare comodo prima operare le divisioni sulle linee, poi
mesh delle aree, e solo successivamente mesh del volume)
TIPI DI SUDDIVISIONE
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Controlli sul processo di suddivisione (1)
MSHKEY, PAR PAR = 0 Free
= 1 Mapped
= 2 Mapped se possibile, altrimenti Free
MSHAPE,0 MSHAPE,1
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Controlli sul processo di suddivisione (2)
SIZE=0.2
SIZE=0.3
SIZE=0.1
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Controlli sul processo di suddivisione (3)
Sono possibili controlli locali del “mesh” attraverso comandi come
LESIZE che consente di specificare la dimensione dei lati su
singole linee.
N.RO DI DIVISIONI,
NUMERO DI LINEA RAPPORTO FRA DIV.
7 5 3 1
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Controlli sul processo di suddivisione (5): rifiniture locali
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Esempi di “mesh” di semplici solidi piani (free e mapped)
/PREP7
CYL4,0,0,10,0,20,45
ET,1,182
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Esempi di “mesh” di semplici solidi piani (free e mapped)
/PREP7
CYL4,0,0,10,0,20,45
ET,1,182
© Università di Pisa
Esempi di “mesh” di semplici solidi piani (free e mapped)
/PREP7
CYL4,0,0,10,0,20,45
ET,1,182
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Esempi di “mesh” di semplici solidi 3D (free e mapped)
/PREP7
CYL4,0,0,10,0,20,45
K,,0,0 $ K,,0,10
VROTAT,1,,,,,,5,6,45
ET,1,185
Z X
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Esempi di “mesh” di semplici solidi 3D (free e mapped)
/PREP7
CYL4,0,0,10,0,20,45
K,,0,0 $ K,,0,10
VROTAT,1,,,,,,5,6,45
ET,1,185
Z X
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Vincoli
I vincoli possono essere applicati al modello solido e trasferiti al
modello EF. Si possono anche applicare direttamente ai nodi.
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Vincoli di dipendenza
I vincoli di dipendenza si possono applicare direttamente ai nodi.
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Carichi concentrati
I carichi concentrati possono essere applicati al modello solido nei
KPs. È inoltre possibile applicarli nei nodi
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DIVERSE CONDIZIONI DI CARICO
Analisi con più Load Step
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DIVERSE CONDIZIONI DI CARICO
Analisi con più Load Step
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COMBINAZIONI DI CARICO – Post Processing
Istruzioni logiche:
*IF, EXPR. 1, OPER, EXPR. 2, THEN
=
*ELSEIF, EXPR. 3, OPER, EXPR. 4
=
*ELSE
= EQ, LT, LE, GT, GE
*ENDIF
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LINGUAGGIO DI PROGRAMMAZIONE PARAMETRICO
Esempio:
*IF,A,LE,10,:Lab1 (in alternativa a THEN)
=
*ENDIF
*GO,:Lab2
:Lab1
=
:Lab2
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LINGUAGGIO DI PROGRAMMAZIONE PARAMETRICO
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LINGUAGGIO DI PROGRAMMAZIONE PARAMETRICO
*AFUN, Lab
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LINGUAGGIO DI PROGRAMMAZIONE PARAMETRICO
CSYS,0 $LSEL,,LOC,Y,B+0.1,L-0.1
LESIZE,ALL,,,NE2
LSEL,,LOC,Y,L,L $LESIZE,ALL,,,NE1
SFL,ALL,PRES,PSI
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LINGUAGGIO DI PROGRAMMAZIONE PARAMETRICO
Cname
An alphanumeric name used to identify this component.
Entity
Label identifying the type of geometry items to be grouped:
VOLU : Volumes
AREA : Areas
LINE : Lines
KP : Keypoints
ELEM : Elements
NODE : Nodes
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LINGUAGGIO DI PROGRAMMAZIONE PARAMETRICO
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10 MPa ESEMPIO: LASTRA CON FORO CENTRALE
10 MPa
50
L=100
B=25
200
B=25
Considerazioni iniziali:
- Modello plane stress
- Utilizzo di 2 simmetrie
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10 MPa ESEMPIO: LASTRA CON FORO CENTRALE
FINISH
Reset iniziale
/CLEAR
/PREP7
RECTANGLE,0,25,0,25 Modello solido
CYL4,0,0,0,0,12.5,360
100
ASBA,1,2
RECTNG,0,25,25,100
AGLUE,ALL
25
MP,EX,1,205000 Materiale
MP,PRXY,1,0.3
LSEL,,LOC,Y,0,0
DL,ALL,,UY
LSEL,,LOC,X,0,0 Vincoli
DL,ALL,,UX
ALLS
LSEL,,LOC,Y,100,100
SFL,ALL,PRES,-10 Carico
ALLS
/SOLU Soluzione
SOLVE
/POST1
Post-processing
PLNSOL,S,Y
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C************
LINGUAGGIO PARAMETRICO/1
C*** RESET DATABASE
C************
FINISH PARAMETRIZZAZIONE
/CLEAR
C*** DIMENSIONI
C*** PARAMETRI
C***
L=100 ! Lunghezza
B=25 ! Larghezza 10 MPa
RI=12.5 ! Raggio foro
/PREP7
C***
C*** MODELLO SOLIDO
C***
RECTANGLE,0,B,0,B
CYL4,0,0,0,0,RI,360
ASBA,1,2
L=100
RECTNG,0,B,B,L
AGLUE,ALL
C***
C*** VINCOLI B=25
LSEL,,LOC,Y,0,0
DL,ALL,,UY
B=25
LSEL,,LOC,X,0,0
DL,ALL,,UX
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LINGUAGGIO
C************
C*** RESET DATABASE
C***
C*** SUDDIVISIONE
PARAMETRICO/2
C************ C***
FINISH LSEL,,LOC,Y,0,0 PARAMETRIZZAZIONE
/CLEAR LESIZE,ALL,,,NE0
C*** LSEL,,LOC,Y,RI,B “MESH”
C*** PARAMETRI LSEL,R,LOC,X,0,0
C*** LESIZE,ALL,,,NE0
L=100 ! Lunghezza CSYS,1
B=25 ! Larghezza LSEL,,LOC,X,RI,RI
RI=12.5 ! Raggio foro LESIZE,ALL,,,NE1*2 10 MPa
NE0=4 ! Numeri di elementi LSEL,,LOC,X,B,B*1.1414
NE1=5 LCCAT,ALL NE1
NE2=8 LESIZE,ALL,,,NE1
/PREP7 CSYS,0
C*** LSEL,,LOC,Y,B+0.1,L-0.1
NE2
NE2
C*** MODELLO SOLIDO LESIZE,ALL,,,NE2
C*** LSEL,,LOC,Y,L,L
L=100
RECTANGLE,0,B,0,B LESIZE,ALL,,,NE1
CYL4,0,0,0,0,RI,360
ASBA,1,2
RECTNG,0,B,B,L B=25
AGLUE,ALL NE1
C***
NE0
C*** VINCOLI
B=25
NE1
LSEL,,LOC,Y,0,0
DL,ALL,,UY
NE0
LSEL,,LOC,X,B,B
DL,ALL,,UX
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C*** LINGUAGGIO
C*** SUDDIVISIONE
C************
C*** RESET DATABASE
C*** PARAMETRICO/3
LSEL,,LOC,Y,0,0
C************
FINISH
LESIZE,ALL,,,NE0
LSEL,,LOC,Y,RI,B
PARAMETRIZZAZIONE
/CLEAR
C***
LSEL,R,LOC,X,0,0
LESIZE,ALL,,,NE0
CARICO E MESH
C*** PARAMETRI
CSYS,1
C***
LSEL,,LOC,X,RI,RI
L=100 ! Lunghezza
LESIZE,ALL,,,NE1*2
B=25 ! Larghezza
LSEL,,LOC,X,B,B*1.1414 10 MPa
RI=12.5 ! Raggio foro
LCCAT,ALL
NE0=4 ! Numeri di elementi
LESIZE,ALL,,,NE1 NE1
NE1=5
CSYS,0
NE2=8
LSEL,,LOC,Y,B+0.1,L-0.1
PSI=10
LESIZE,ALL,,,NE2
/PREP7
NE2
NE2
LSEL,,LOC,Y,L,L
C***
LESIZE,ALL,,,NE1
C*** MODELLO SOLIDO C***
C***
L=100
C*** C*** SOLUZIONE
C*** CARICHI
RECTANGLE,0,B,0,B C***
C***
CYL4,0,0,0,0,RI,360 /SOLU
SFL,ALL,PRES,-PSI
ASBA,1,2 SOLVE B=25
ALLS
RECTNG,0,B,B,L C*** NE1
C***
AGLUE,ALL C*** POST-PROCESSING
NE0
C*** MATERIALE
C***
B=25
NE1
C*** C***
C*** VINCOLI /POST1
MP,EX,1,205000
LSEL,,LOC,Y,0,0 PLNSOL,S,Y
C*** NE0
DL,ALL,,UY
C*** MESH
LSEL,,LOC,X,B,B
C***
DL,ALL,,UX
ET,1,182
AMESH,ALL
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LINGUAGGIO
C************
C*** RESET DATABASE
LSEL,,LOC,Y,0,0
LESIZE,ALL,,,NE0
PARAMETRICO/4
C************ LSEL,,LOC,Y,RI,B
FINISH LSEL,R,LOC,X,0,0 INPUT INTERATTIVO
/CLEAR LESIZE,ALL,,,NE0
C*** CSYS,1 PARAMETRI
C*** PARAMETRI LSEL,,LOC,X,RI,RI
C*** LESIZE,ALL,,,NE1*2
*ASK, L, Lunghezza :,100 LSEL,,LOC,X,B,B*1.1414
*ASK,B, Larghezza :,25 LCCAT,ALL
*ASK,RI, Raggio foro:,12.5 LESIZE,ALL,,,NE1 10 MPa
*ASK,NE0, N° elementi lato 0:,4 CSYS,0
*ASK,NE1, N° elementi lato 1:,5 LSEL,,LOC,Y,B+0.1,L-0.1 NE1
*ASK,NE2, N° elementi lato 2:,8 LESIZE,ALL,,,NE2
*ASK,PSI, Carico:,-10 LSEL,,LOC,Y,L,L
/PREP7 LESIZE,ALL,,,NE1
NE2
NE2
C*** SFL,ALL,PRES,-PSI
C*** MODELLO SOLIDO ALLS
L=100
C*** MP,EX,1,210000
RECTANGLE,0,B,0,B ET,1,182
CYL4,0,0,0,0,RI,360 AMESH,ALL
ASBA,1,2 B=25
RECTNG,0,B,B,L NE1
AGLUE,ALL
NE0
C***
B=25
NE1
C*** VINCOLI
LSEL,,LOC,Y,0,0
NE0
DL,ALL,,UY
LSEL,,LOC,X,B,B
DL,ALL,,UX
*ASK, Var., Messaggio, “default”
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LINGUAGGIO PARAMETRICO/5 RI [mm]
C************ C*** 10
C*** RESET DATABASE C*** VINCOLI
C************ LSEL,,LOC,Y,0,0
FINISH DL,ALL,,UY
/CLEAR LSEL,,LOC,X,B,B
5
C*** DL,ALL,,UX
C*** PARAMETRI C***
C*** C*** MESH 2.5
*ASK, L, Lunghezza :,100 C***
*ASK,NE0, N° elementi lato 0:,4 LSEL,,LOC,Y,0,0
*ASK,PSI, Carico:,-10 LESIZE,ALL,,,NE0
C*** LSEL,,LOC,Y,FI/2,B
C*** CALCOLO PARAMETRI LSEL,R,LOC,X,0,0 10 20 B [mm]
C*** LESIZE,ALL,,,NE0
B=0.25*L CSYS,1 10 MPa
*IF,B,LE,10,THEN LSEL,,LOC,X,FI/2,FI/2
RI=0.25*B LESIZE,ALL,,,NE1*2 NE1
*ELSEIF,B,LE,20 LSEL,,LOC,X,B,B*1.1414
RI=5 LCCAT,ALL
*ELSE LESIZE,ALL,,,NE1
NE2
NE2
RI=10 CSYS,0
*ENDIF LSEL,,LOC,Y,B+0.1,L-0.1
L=100
NE1=NINT(NE0*B/(B-RI)) LESIZE,ALL,,,NE2
NE2=NINT(NE0*(L-B)/(B-RI)) LSEL,,LOC,Y,L,L
/PREP7 LESIZE,ALL,,,NE1
C*** SFL,ALL,PRES,-PSI
C*** MODELLO SOLIDO ALLS B=25
C*** MP,EX,1,210000 NE1
NE0
RECTANGLE,0,B,0,B ET,1,182
B=25
NE1
CYL4,0,0,0,0,RI,360 AMESH,ALL
ASBA,1,2
RECTNG,0,B,B,L NE0
AGLUE,ALL
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ESEMPIO: LASTRA CON FORO CENTRALE
1
NODAL SOLUTION
STEP=1 OCT 21 2016
SUB =1 18:06:16
TIME=1
SY (AVG)
RSYS=0
DMX =.005356
10 MPa SMN =-1.24686
SMX =43.5459
L=100
B=25
B=25
MN
Y
Z X MX
B=25
B=25
MN
Y
Z X MX