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AL SERENISSIMO
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EMANVELLE FILIBERTO.
D V C A DI SAVOIA.
Avendo i o , Serenissi-
rao Prencipe , gi alquanti anni
a dietro difcritta la ulta del gran
Carlo Quinto, & intitolatala al-
r A Itezza uoflra: ella il per co n>
tenerli in lei i fatti di quello Ila.
golarirsimo Imperadore j come,
per portar nella Tua fronte il fe-
licifsimo nome di uodra Serenit , ha hauuto coli pro-
fpero fuccedimento , che gi piu uolte sc riHampata.
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li come in tutte le lue impreslioni c Hata rico-. I
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nolciura per col dedicata alla uoOra Altezza ; laquale M
per il fuo infinito ualorc fu tanto grata Carlo , mco-'
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e<om<kkfir,,n,nm perlugiarde, c
malhLbre.
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^t'^'>,c>tpfimiromuintlkgmrre,.hanmh.
umoprancu mtk ma de Trmepi.
f^uamee^mutodu on. Dm lofi dire e
(---r^lmcmeurueiMM.ehef.fUiZL
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fndo IO nato e ere fimo in Italia , uengo a ejfir Ubero dal fiffiet-
per pungere alcuno , o per non dar le debite laudi a chi merita
ma con mtentionc e f ima di dire il u&o Quanto ad altre op
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C aXl 0 1 HT O.
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u wriri'3 ttv-n
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Bocca- a Cerefila,
memo del "Pa- .Altembur doue 4
pa e deltimpe .Alnaro Sandeo . io z
radere a Bt^e .Anda caccia del Bggno di Tunigi il
to.acar. loo padre. 107
^braim Ba- Mnafo fiume > 5 1
fcid. 50 .Andrea Boria fi accofla altimperar,
Accordo di Carlo Qu^o fatto co'l dor ,e fa ribellar Genona ai I{e
- I{e di Francia a 7{pion . 3 di Francia. 43
Adriano FiamingOt che poi fu Car- Andrea Boria prende Corone. 54
dinale e Papa, Ma^ro in lettere Andrea Boria foccorre Corone 5 7
aCarloQtmo. io Andrea Boria Capitano deliarmata
jfdriano lafciato da Carlo Qmnto al deU'Imperadore . 8
gonemo della Spagna 14 Andrea Boria fi ritira con l'armata
Jfdriano creato Papa. 37 dal Prior di Capoua . 1 47
^Ibi fiume. jji Antonio da Lena, e Alfqnfo etAita-
vdlefiandro de' Medici creato Dnca lo , Marchefe del Cuafio, creati
di Fiorem ^ . 48 alla amtninifiration dello Slato di
^dlejfandro Famefe creato Pontefi- Melano . j5
ce, e chiamato Papa Paolo ter- Apparecchi della guerra de' Germa-
congliStxgeri
jlfcanio della Corgna fi pone afer-
Cagkm che meffro *Pdpa Leone afar
uigi di Ferdinando* -
*54 lega con Cario Quinto, car. 23
^flutiadiCefareda 'Napoli per ha- Cagione , per laquale Cimperadore
ei i Trancia non uetmero a
uerTurino* 9^ BF
jlttioni prime di Carlo Qtnnto netta
giornata. 113
Spagta 1 Canonici ordinati da Leopoldo, car. %
40 gna. 99
Borbone chtedct che da Clementefila- Co^ Qufnto delibera ritirarfi a uita
foletaria
. . 5
i/# Il I 0 fi r T TiToli
? foletaria efaiua . 1 6a : Ctf807<J^4.
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XirloQubtr tmttMrFerrmtttGfh Carlo Quinto da per moglie a Mafii-
:(^a '&alniOtpitamfaffmIta '
miliano fuo nipote Maria fua pri-
'''
tiais'
ma figliuola J41
Carlo Qiito altimprefa di Tttm^ Carlo Quao renunciaaFilippo fuo
figliuolo tutti tfuoi Begni. car,
Carlo Qt^Osdi (jwle eti dopo la 163
** morte di Ferdinando . t; n Carlo Q^o rimette Muleafem net
Carlo Quinto incoronato in Bologna Begno diTumgi. 67
'44
* ' Carlo Quinto moue guerra a F. Lan-
Cr/o Quinto na a eonhatter la Fran grauio,e al Duca di Sa/fonia,
eia. 7 * 7 Carlo Quinto prende ifocrometai del
Carlo Quinto fi ritira a Gettona, car, la ChiefauicinoaUa morte . tS
Carlo Quinto priua il DucadiSaffo^
74 ,
,
'CtioQt^ouatnlamagtu.' .'45 nia della dignit di Eiettore 0110
Crie Quinto rinuntia {imperio Ftr Carlo Quinto comand , che i libri di
dinando. 16^ Martino Luthero fodero abbrucia
Carlo Qt^o prende Editto 158 n ir
Carlo Quinto ritorna in Ijpapia. 56 Carlo Quao ua aWnprefa di Lan-
Carlo Qmrtto u centra U Duca di dres) . 103
'
Cleues. 99 Carlo Qtfao prefegrandifsno dolo-
Carlo Q^nioaceommiata Filippo fuo re della prefadiBpma 141
figliuolo
"
164 Carlo Quinto da Crijlema fua nipote
Carlo Quatto perutene al porto di La per moglie a F. sforza Duca di Me
-'> redo.'
164 lano
Carlo'Q^nto e'i Bf di Francia (Agli Carlo quintana a Genoua. 99
eferciti uicini per combattere tu Carlo Quintofa ad alcuni Trencipi I-
Carlo Qmnto delibera difarfmpre- talianifegiulatidoni per render-
fa diTumgi &
ha aiuto da Papa fegli piu amici 59
^''iPaoloTercio. 61 Carlo Qt^oinuidiato dalla Fortuna
Carlo Qmnto ua a Bpmayeduolfialla 136
frefenz^ del Tapa,che'l BfdiFra Carlo Quinto entra in Mugufia. car,
aia hauejfe rotto-faccordo di Ma- 156
drid. 70 Carlo Quinto offdiaMez. *57
Carlo Quinto honorato in Tiapoli 6 8 Carlo Quao finendo Cnpeto di
Carlo Quao sfida Francefeo Be di Maurilio, fi ritira a yilacco. cari
Francia. 42 150
Carlo Quinto ua da capo ndla Fran- Carlo Qmnto eletto Imperadore t 1
cia. Ito Carlo Q^to Ijouuta la'nuouadeli
Carlo Qnmto e'il^e di Francia sabboc prefa del BS Francia ,fe ne dol-
*** ij
' .
155
D ieta ordinata dall
Carlo Quinto intorno
de Lutfjerani
jmperadom
alle cofe
iS
Clemente Tapa ferine allImperadore Dieta in Ratisbona per capon delle
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. ,
I
84
Cetruda. 7 L Ss ^Inghilterrafa lega con tim-
Ciottonna madre di Carlo Quinto 9 I peradore. 99
Ciouam de'Medici 36 Imperadori otto nella cafa dlAufiria
Ciouan Battifla Saueli 116
forgio Martinengo eI Duca di Soma Imperiali prendono Melano, *5
prigioni de gCImperiali, car. 509 Imperiali tentano di prender Terona
CirolMio Moronetta difar ribellar
Ciulio tergo creato pontefice, 143 imprefa feconda del Turco cotraVif,.
.. .. . . 1 . . .. , . .
f Jt'K'L 0 7 U T 0:
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'IH.- 50 '
BF di Francia..- ; U' 94
bitpr^a dcWlmper. nelT^frica.car. Luoghi hauuti da Plmperadore nella
86 fua andata in Francia. iii
Jmprefa deWlmperadore e de colle-
^uti contri il Tttfco . 81 '
t. ^ . M
w^rndxa del Duca di Sconta 124
IncoronationediCarlo i^Hinto in Bo- "^^^J^rcbetiarca qutUo^hedm
logna. ) 44
Jnfolem^diF.Latigrauio. n8 Idarchefe di pefcara prende Geuoua .
I di Branfoicco 99 - pn. 8i
tangrauio fa prigine il Duca di Bra Margherita figliuola del fecondo Fe-
^^foicco. Ii8 derico Imperadore .
7
Itutgrauio poflo inliberti . 152 Margherita figliuola (U Lodouico
rAVtu
f
iLLji viTu hi
... cadiFioretr^. y6 Mura fiume che etra nella Draua 2
Mmt a sArrigo I{e iInghilterra . SCO. U
acar. lao
Morte di Don Carlo. 41
Morte di Carlo Duca di Sauoia .159 K l
Icolo Fugher 50
Morte del Duca Horatio . 158 iz
Morte di Ciannettin Doria IJ5
Morte di Giorgio Duca di Sajjbma. 0
. acar. 85
Morte di Carlo Qmnto. , 167 Bligjbi delFlmperadorc 16
Morte deU'Imperadrtce. ' 8^ Oceano inond 45
Morte dt Tafa Clemente. o Odoardo FeiInghilterra 141
Morte di T*rofpero Colonna. 28 Oratione di Carlo Quinto a Dio uicina
Morte di Giulio Cib . 1} 6 allamorte. 267
. Morte di Francefilo Sfor:^ Duca di Ordine tenuto dagli Elettori nelfiim
Melano. ^ 68 coronathned^Imperudore . i $ .
acar. lao y ,
Morte di Mauritio . 15 9
AcetraCarloe Tapa Clemente
Morte del Clijco.
Morte del Borbone
13$
40
Morte di Mlberto Tietra Capitano Tace
P 39
tra Cluiperadore e'I Fe difran
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-4{ffoIda genti alla Mirandola.io^
faro "Coloam d Carignano a fraitx .// B TTA , cbepercoffe la Tor-
teff. IP9 S re del Cafiello di Melano 24
Trefa iJlfi'ica per Clmperadore^ Sanferra patteggia con flmperado^
,
a car. ,
re. Ili
prefa di fiona. 6j Schiaui ebrfiiani menati da Soli^-
TJiyoiyi m cjr/iio f:
Theodoro TrimlHo Generale de Vi Vgdi Moncada. ^8
' mtiani fatto prigione , ^6 no Moncada raffett* ledfeordi
^hami in Inghilterra-
141 traColomtefielTapa. j8
Tregua tra timperodore V^di Viaggio deWlmperadore uerfo . 4^
^ Francia. 77 fa.
85
Tregua tra timper odore e'I I{edi Vincen^ Capello Capitano deltar-
IL FX^I DEL T U V D L
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no fofiitla Noff tot.
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io . La. 9. di <fitt diaaei.
i<. li, t. Madiaait. '
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Iti. La. *a laaidi. fmdt.
(M. La. t. tfertieij.
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DI CARLO (X.VINTO
impbradore' .sJi
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\c Qv f Carlo
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della noflra llute m d. a =xxiiu.
di Febbraio il giorno di Sa
Matthia. Fu nwnclato ne finrdi
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nendo quad tutti i Preticipi di Lamagna fitto congiuri
centra Carlo , elio mofle lor guerra , e paflando lAlbi,
ninfe &bebbe prigione il Duca di Saflbnia , e dipoi ap-
prefcntatoglilIilLangrauio^plac tutte quelle difeor-
die. Hebbemortalisfime guerre con Arrigo fucceflb*
re e figliuolo di Francefeo Re di Francia ; lequali col
fuo infinito ualore condufTe a lodeuole fine . Col me-
definio Re Arrigo collegatofi il Duca Mauritio ,
prefc
le arme conira Carlo : & and con refercito per aflalir-
lo alla fpFouifta in ifpruc. Di donde Carlo di notte ri-
ciratofi a Villacco ; e di Villacco poi ridottoli imperio-
famente ad Augnila ;
e quiui ritornati i Diuini ufHci
tralafciati per cagione de Lutherani, raflettate le cofe
di Mauritio, and con grandisflmo efercito allafledio
di Metz , laquale citta non pot hauere per rifpetto de i
gran freddi; che quellanno furono per tutta Europa.
Afledi Edino , e dipoi Terouana & ambe quelle cit- :
no M D L 7 1 1 1. a X X 1 . di Settembre il giorno di
S. Maitheo.
,
SONETTO DI MESSER
FRANCESCOAMBRGSIO
D FERRARA,
INMORTE DI
c A KL 0 QV I^TO.
ilici )m P E R A D R i C H iV
pregi, eHuanta
V
Tra* primi hauejii, e*l mondo hor pia
non degni i
^a lafci, dijprezjjuado i tuoi gran regni
1
.
1
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C A B^L 0 I ?^T O.
CHE VNHONE-
ctobecUre a chi rhha
%
2 VITA
uerho , chiuder m un picciol uaf iacejue di tutto l'Oceano
DI
:
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petto di quefio Carlo ^into : ilquale fi pu con ogni ueri-
td affermare , che fia flato in tutti i tempi di fia uita otti-
CARLO avINTO. 3
orbine dtlU caft (tzyiujirA : caf, uer amente fatale d'im-
ufiiti otto , che hanno tenuto il freno dell'Imperio "Ramano , Otto im-
cyi ij
A-
,
4 V I T A D I
QjU/k della Vrgine Alba , che dinota candida efenzet mac
chta. Habitaua alhora l'Imperadore in unafortijiima "R^c-
ca degli <iAUitri:la<juaU anco nella nofira et detta Auar^
Alteburg.
^ z^UembuTg . Hlercioche tutto tfud tratto rf-
,
.
Jpettaua alla ^^annonia (cio Vngjmiay (periort . La on~
'
de^ji come i Romani poneuano ne' confini e tennim delle lor
t!! modo, che fipu dire , che non peruennero a gli heredi ; da
[limare , che ouero i nomi de' Marchtfi fi dileguarono , o
non arriuarono a i nipoti. Trouafi,chefitto Henrtco primo
RuJinge-_ ,
.
r Mar- Impcradore di quefio nome, un Radinoero di ^licaren,
chri'edAa '
/~ t,,
> n r ^ r' V
ftfii. ^iarchcfi d Aufiria,ucnne a morte finzdifigliuoli.e ne piu
antichi Annalifi Ugge, che egli ue ne lafii tre: la cui mcmo-
.
CARLO aviNTO; /
ria ancora in zAuflr ta fi mantiene . Inomi de* gitali furo-
no Tedefihi : come T^undigerJ^Bertoldo, ^undoldo , e Gum-
poldo . Ma ci altrimenti non fi afferma : finon , che
ejuefie cefi fi trouano ferine in alcuni libri di reuerenda an-
tichit . Stimafi etiandio , che quefto Leopoldo , cognomina
to lllufire ,
fifi
fratello de i tre, che (ifino tocchi di/pra: e,
che eglifabricaffi un cafiello , detto nellafa lingua Leopol-
sdorf. Bper quefia cagione Henricoprimo l'anno nouecento 9t.
Hernefto,
& altri Leopoldo 1 . cognominato il Bello per la grandezjict della
MircheG
slatura , e leggiadra forma di tutto il corpo . Leopoldo
d'AulIria.
CARLO av NT o. I r
in bocca : Q>f
/odio m'ami. SucceJJ a cojlui Leopoldo
,
ca di t^edling fratello ancora egli di Federico , e da lui
,
i
i
t V I T A D I
anni uedoM del marito , and parimente in zy^uftria ; e k
Henne ajjtgnata la Fortezza j e Caflello detto Medltng : co-
me a f^arghcrita fu dato heimburg. Ora uenendo Federi
co a morte^raccomando il Caflello Stachemherg a certofra-
CARLO aviNTO. 9
approuati t^utori , la origine deB
fi come io trouofiritto in
caj etAufira . 6t , perche non e bifigno , ch'io mi diften
e di finta urta ;
bench ejuefto zAdrianofu dipoi mandato in
arme gli fi* dato per Maefro Carlo Ce uno, mollo defroe
pratico in fimih ejfir tij . Ora ne' puerili armi diede manifi-
fi'fiitnifiegni
di cjutlgr Car losche egli doueua riufiirc nella e
ta matura . Perciocht oltre la bellezza Heroica del corpo, ^
ultr e l' affetto degno delt Imperio di tutto il mondo , appari-
uain
/
. ,
CARLO av I NT T O. /r
raua tutte le genti a marauiglia d'ogni fuo atto . Dicono Quali fit-
non era mtfria piu graue, che non faper far cofa degna di
lode ,
in modo che meritale nelle hifor 'ie ejfre eternamen-
a tempo ,
ch'eglt era picciolo fnciuUo in et di fi anni. Ma
l' auolo materno fprauijf dieci anni alla morte del genero :
la VITA DI
Imperio. ^Pereto l'Anno Jeguente nauig in ljj>a
tt o xTii .
del nome loro . gli e uero , che da prima alcun de' maggiori
'Baroni , e principali del "Regno ,
non lo uol/ro accettar , co-
e/ercuq gtouantU
V I j
.
qualit , humori dt tutti ifitoipopoli ; afioltar ben igna-
uandofi
CARLO a V I N T O.' i
f in- n rn !
gh era per dtjpactere,chey fi amenduefaffer nualt marnare
;
del Re
Princa a
di
fu
torit di ^ infieme con alcuni altri gommatori y auenne,
S"ocr'*
p<^^o dipoi la fapartita gli Spagnuoli per lefioncie gra-
no della uezjtf y che da' Gouernatori erano loro impofle ,
tumultua-
AdrfanV** rjmo ; c'I tumulto and tanto auanti y che riufii inmanife-
parte dalla obedtenza
fla rubellionty partendofi una gran
lo
CARLO av I NT O. //
di Spagna
rate e dfirutte da Don Ignito Velafiogran Conteflabile , e
furono fu
peraci da
da cyrrigo Ammiraglio, a wlla zyilarica: et i capi loro,ch'e~
Don Ignt
rano,<fiouanm H^adiglta, U3rauo, e il Maldonato, furono co.
fifanno
orationi a D
i o , che nella futura elettione porga
'
mefijfi flato eletto da iuoti di tutti. Inqueflamanuraefi
fndo creato l' Imperodore y e tenuto prima a confirmare a
\ gli Elettori tutti
.f libert e
i br priuilegi ,
immunit
e tutto quello
loro appartiene .
,
Ma
che alla digni
lafiiando
y y
molte
,
CARLO avINTO. n
molte altre condttioni da parte, chefarei troppo lungo afari- ojjUg^
Merle : l'uffacio principale delt Imperadore di dfander la
'
' '
V,
1S V I T A D I )
ceffc al-
fi douejfi partire di tutte le terre deltlmperio'.epofiia con l'au
^mpera-
comdo^chefiffiro tutti ifuoi libri abbru
ciati.lwfe hercfie dtffiaceuano all' mperadorc\e fece ogn'o.
pera per iflirparle. La onde ordino lina duta, nella tptalefi di
' fiuto molto a lago intorno alle openioni di quelli Hereiici.ma
Dieta or
f^on
fipotendo conchtuder cofa,chc buonafoffe, fecc alcuni or
quefi da loro ojfiruarf doUeJfiro infno
rimp'er**fo
pra le o- 4 tontOycht le loro dtfferezf con l'autorit della (Joiefa 'B^ma
. ligioQe fijfi^^
dal Concilio terminate. Hauendo l'mperodore raf
fittateil meglio, che alhora per luifipot, le cefi della religione,
'
Molfi l'animo alla dfifa e confiruatione de'fitoi fiati. E confi
tkrando , come il Francefeo haueua tentato l'acquifio di
^auarra ; e prima di quefio /finto ( che cofifi teneua ) Ro-
btrto della Marcia , feudatario di effoRf a guerreggiarfi- ,
caroV*'
^ hauea mandato genti infua dififa : intefi,che'l medefi
e del R.e mo Re Froncffio l'era abboccato in (Mrdea col Re (tlnghiU
con Hcq' terra per indur quel Re a pace e lega con ejfo lui . Per laqual
cofa egli ancora non- dopo molto pafioin Inghilterra: nella
tetra.
quale dal Re, chefuo parente era , fu con molta amoreuoUz-
za raccolto : ^ opero fi, che irrigo
fi confider fico
. Dico-
no alcuni , che Arrigo nputandofi a grande honore , che due
*~Prcncipipotentifiimi ncercajjero l'aiuto delle fue arme , tra
tutto gonfio di fiperbia parendogli , che nel fuo arbitrio fi ri
,
ponejj
.
CA RL O Q.VI NTO. ip
pontjlji la pace e la guerra . Onde leuo per impref uno arde
re dt grande tfi atura , armato al coflume ingle/ , confifat- i
liy otto mila caualh leggieri , e uenti mila fanti. B tra que-
fi u'erano dieci mila Tedifchi ; i quali perche haueuano la
,
dopo molti gran fatti de* Frantefi e dtl campo della lega , e
delle genti Sforzffihe , ^ anco di quelle del Papa , nella cit
Marigna*
di t^tlano, ucijtiquattro mU Suizs:.rt: iquali prejfia
no rotti Marinano combatterono due uolte gagliardifiimamente , e
i. la maggior parte di notte al lume della Luna , temendo eJS
al'Rg
r
.,
CARLO ayINTO. il
:>
JFrance/co;il^uale uatoriofi entro in Alelano.il Duca
firo fiato .
cagioni,
'/*2 r<
V I T A D I
cbe molte ni , {^untt erano pajjti . zA
Carlo, il (jualt pojpdcua legti
ro Callo
alla guer- mamente il Rfgno di bdapoli
per her edita di Ferdinandofk
ra crra il
auolo , non pareua honeflo di pagarlo ; percioche, hfi ha^
X.e di Fra- f
eia.
uefje fatto i/rebbe utnuto a indebolire le/ite ragioni . D'al
tra parte r iputaua grandifimo dishonore , che'l ^ teneJJ^
o
LaondeCarlofdiJpoJdiuendicarfne, e di leuare al Rf
di Francia Melano . S'era ine^uelttmpo^apa Leone can.
giato di animo , haueuapropofo dt partifi dali'amicttia
Papa Leo- del Francefio , e diprocacciare a tuttofo podere di cac*
ne dilde-
r^bdicac dar Franctfi d'Italia, Lo moueuano a cotal dehberadone
ciar Fran-
cefi dira- diuerf cagioni: ma fpetialmente ejuefla che Monfignor d.
;
U. Couernator di
Lotrecco ,l<juae eraflato dal Re lafiiato
fiatei cugino , che fiipoi Papa Clemente fettimo. Haueua mte vii.
. _ 5? iiij
V I T A D t
M citt ;
i <fuali haueuano prontefjo con la pr imiera occa^oi
ne di rube Ilare al'R^di Francia, coftui adunquefu da-
to quejlo carico , come molto importante . Ilquale haureh^
di ^arma e di Piacenza ,
ritorn a Jikelano : la prefinzet
aeio
uccidendo e ferendo quafi tutti i fidati ,
che erano a
MeUno. guardia del Cafiello,con una terribile e marauiglio/ ruina
T)a che
,.
trincee
,
prejj lequli il Lotrecco s'era ne borghi firmato .
La onde i faldati Francefi colti all'tmprouij ,
furono infie-
Francefi
uigorofmente figuito da tutti i Melatufi , fi ri
rotei alla
duffi alla bicocca ; nella quale uenutofi al fatto d'arme , i
Francefifurono uinti infieme con buon numero dt Suizsieri,
che erano uenuti infoecorfo del Lotrecco \ e fu in quel confdt
to amazjito Alberto "~Ptetra , Capitano loro . Dopo que-
rale ,
amatore de* uirtuoftj Dopo Leone ottenne il T
pato Adriano Sefio , trouandof egli tn Jfpagna Fra tanto
.
^p
il ^iarchefe di Pefeara con xncrediid ualorepref (fenoua pffe
;
Con tutto do l'intrepido cuore del Ee Francefio non poteua icaiu pe*
CoioMa mar e, ilquale flrinfi molto gli efirciti della lega . E morto il
Signor Proffero Colonna,e uenuto di Napoli in campo Don
Don c. Carb di Lanoia,per l'Imperadore f^ecere di quel Regno;
oltre a ci hauendo hauutoi Francefiin
piu luoghi dtuerfi
ou !
CARLO aviNTO. 29
il 7^ Francefio con grancjsima uelocita pajjar le Alpi ^
trouandoft alhora in ordinefei mila Siiizxfri^ dieci mila fan
ti Italiani f
due mila huomwi d'arme , altretantuiArti
aeri . E per lo ^oncintf^ e Mongjneura^dijcejj a Turino.
J Capitani Imperiali conofeendo di non poter molto bene far
refijcnzai all'impeto et un Rf fpotente , fi ritirarono in Jmc
lano . f^a dpoi ueggendo la Citt debole , e mal fornita d
30 VITA DI
abandonato da pi mila (prigioni
, p coflrettodi uetirea
Rotta de*
modo Fronceft,che gU ruppero La onde il piagna .
prel del
quelli , chefurono uccift^ e tra quegli altri , chefuggendo af Re|di,Fra-
fidarono nel Tefim , piu che otto mila huomini ,
a uenti per/naggi de' primi di tutta la Francia
^ intorno eia.
: come qui.
giteimo qonfieroy grande Ammtraglio, Monfignor d^lla Pa
Uffa , Monfigmr della Tramoglia , quel di Bufii , di Chiara
monte , di Bubanft, e Galeazxp Sanfeuerino,gran Scudiere
Tra prigioni oltre efj Rp fu il Re di T>fiuarra , d
del "Rp .
^an Baftardo di Sauoia , il Legato del "Papa , ^ion.
fignor Adamoranfi , Monfignor di Florenge , dello Scu-
do , di Buonaualle , e di San "Polo : GaUazzfl "Uifion.
te, Federico daBozpplo , il "Prencipe di Lorena, Mon-
fignor di "Brion , e d'Obenigno : Francefio ,
fratello del
Marchefe di Saluzzo , e molti altri Baroni. De gl'im-
periali morirono poco piu di fittecento Prefa del
. Et auenne que- Redi Fr2-
fia uittoria il di di San ^iatthia ; nel quale nacque ,efu ciatl di di
S. Macchia
incoronato l'imperodore , e fu anco uinto ilfitto d'arme del
la Bicocca . Marauigliofi cofi e a dire, che hauuto l'Impe
radar e la nuoua di cofigran uittoria, non dimofro alcunf-
.
32 V I T A D 1
gno ( aUegrezsji : anzi confideranno gli accidenti humani ,
e la inft abilit della Fortuna^ uolfifubito l'animo alia pace,
fifacile firada
da poter raffittar le cofi d'Italia, che egli
beia .
***
molto a metteruilo con quefle conelitioni ; che 'I Kg
cedejfe
.
CARLO av I N T O. ss
cede(p allecoji d Italia di Borgogna: ch'egli fueffi,cht'l
*Tarlamento di Parigi non accettajji l'apptUationi di Fian-
dra ; r, che uenendo l'imperadore in Italia a prendere la co-
tona, il Bsfoff tenuto a mandargli inJuo aiutofi mila fm
ti t/ii cento huomini d'arme , altretantt Arcuri , pagar
tiperfei meft. Eper Jcurt , che quejle conditioni ojjrua
li, Francejco
^ Henrico . non ojjruando le condtioni, ue
nijj egli flej^o a refiituirjglt prigione . St anco'ra , accio-
mata per nome Ifahellaie diede altincontro per moglie a (futi <' 'f-
togaii#
Ri 9^iadama Caterinafuaforella
In (fuefto mezp il 'Duca SforzA amato ; hautndo inte
che'l Adar chef di "Pefiara haueua ritenuto prigione il
fi ,
belano.;
e
fi
ritenne folamente tlCafello di Addano , nel fuale egli
FIT. DI CARE. F, C
,,
14 VITA
dmoraua , e queOa di Cremona .
D
facendo
I
il parche
dt hauer parimente quei due (afielli , con dire
fi inflanz^
che il tenergli accrefituafifpetto , b Sfirza delibero di non
**"*''*
M potent filma a far, che *Tapa Clemtnte, ch'erafc-
<Mdriano{ilquale Adriano non uijfe nel Papato pm,
e vi
oiciaaiEiQ che uenti mefi) ^ tZlinitiani fiicejfero mfieme lega :
^ in
n'afpettauano ;
prono cofretti eli upr granfuerita /pra i
gelane// , e in fifatta maniera , che piu etuna uolta quel '!
C ij
t(f VI T A DI''
ijj gli hauclji dato trenta rmla ducati da pagare i fU
dati ,
per lo aitemre non farebbe piu ag^rauato. E ,
perche le fe promefj fifjro credute , diffe que/lt paro-
^ *
cartpmt jratelb ,
non ui ojjrm con i fatti
^Meia
^ promeffa che con parole e piu con la-
, le ,
flello con bonefteconditioni. llRot bone y che aura cofa non iiciio di
ti per quella di San ^iouanni Lateranoy s'indrizz^rono per
borgo uecchio alla uolta di San dietro e del palagio del Pa-
.tj.
'
pa. Ilquale uolendo in habito Pontefcale mettcr/i a fdere
fu la Santa Sedia , ^
affettargli armati , rimoffo da que-
fitto
CARLO av I N X O. 39
"
do , che do come neluero era ) hebbe a uenirefenz^fuo or-
(
di rift orarlo d'ogni
dine efnzeifua faputa : e prometteua
fuo feudatario per
fuo danno , mnfolo , come Imperadore , e f
Hegno di Tslapoh, e , come difinfire di Santa Chiefa
,a <
10
intendeua diofirua
che era tenuto ogni Imperadore, ff) egh
re infino che uiueua ; ma anco , come fcceffre
di quelUf,
,
patto , che Don (farlo di Lanoia doueffi far ritornare a die- pacic'me>
tro d Duca di "Borbone : ilquale fi diceua , che fi n*andaua
alla dritta uerfo P^ma per cagion diponer quella citt afte
co . Don Carlo fi abbocc col Borbone , ma non pot far ef-
fifi^ito,e
Icuato di uita da un'archibugio. Trouandofi adun
que rimafi que' Barbarifinza capo ; de' quali la piu parte
erano Lutherani, ficcheg^iurono la Qua del mondo "Rfina,
tagliando crudelmente a pezj.i una infinita quantit di citta
^ iu: u: ro e lo fihtrnimento ,
che glifederati fecero de' Cardinali, e
.il :
CARLO aviNTO. 41
thnhho T^onttficaie t e U uefli da Cardinali con la mura <
con i cappelli rosfi in tefiat e caaalcandofa' piccioli e tardi
di . Onde a quefio effetto fece fonder tutti gli argenti e i uafi to a pagar
* **'*
mor dipefie,eghfuccejfi Don Vgo di Aion^ada.Del quale
'
42 VITA
Upmitameruefino ejprejfi dal (juicciardmi
D I
, Lapref di
^ma , benchtfijjc , come s' detto tfinzi ordine ne meno
,
nuoua lega , tl "Re di Francia , il Re <CInghilterra, il Tapa,
ffi
i V'tmtiani . T^Qa quak dopo uari auenimenii fu prefit
teg Ji Gtnaua, ^ ajfediata T^fiipoU da' Francefl Trouauafi l'im
rpf e'tra
ptrodore in Ilpagna :
(p)
intendendo , che nello flato di Me
nmper*. lano,e contro ilfio Rigno di ^apolt era mo(fa una importa-
tijima guerra , come che egli fi fintijfi grandtfiimo dfiigio
CO momento
In quefto tempo Filippino Boria, nipote del Trentpe
Teoria , ualorofi gtouane , diede in battaglia nauale una me
morabil rotta allarmata dell ImperadoreineUa <juale u'heb
bero amorire piu, che fittecento .fildati , de' cjuali lamagr
gior parte furono Spagnuoli : e tra queflifi il Moncada,
altri ualorofi Capitani : d Signor cyficanio Colonna , e il
cito
CARLO aA^IiNTO. 4S
citoFracefi^e umori anco il Uotrtao^Cafitano di quella im Efereito
44 V . I T A D I
dotto deltimperadore Francejco Sfrzi:Al<^uale haueua pr
Princefco ^ l^apa di tornarlo in gratta delt Imperadoro , e jr.
!^'iiuit*o
rthamrt tl Ducato di Melano . E cofi lo SfirzA ottetti
CARLO aVINTO.
e* oIeita\ che gli cauajj Ma uagina la ipada , /fari^
Indatio*
L'ano innanzi nel mefi di Ottobre innondo UTeuerfylatjua ne del T*
rum molte caf, ^affogo gran quantit
le innondatione
liete.
Sgente . fi
ricorda , che mai ad altri tempi (jueftofiu-
InSdacia*
me crefieff tanto . Innond anco l'Oceano, e fmmerfi nel- ne deirO'
Fiandra alcuni luoghi maritimi e fmigliantemente ceeno
la ;
me difior-
f
,
CARLO avi NT O. 47
me di/cordU . Sona , come cafiun pu frpere , gii Suizun
dmift in tredici cantoni ; de i quali , otta haueuano aUrac^
data lafal/ dottrina di Martino Luthero. E di queflafit
ta erano capi ^
autori, ^iouanni Ecolampadio di BaftUa
toni degli Heretici con que' deCatholici alle armi . Oue pea
diuin miracolo quattro mila Suirzeri Catholici uinjraintor
q) al Rf Ferdinando
contrari altImperadore, /ito fattilo,
Due'a'd?
FedericoDuca S Sa/fonia, e Filippo Langrauio S Afiia, e
SiiToaia e fimilmente antichi nimtci SUa caja dAuflria. OnSfiftene
tlquale uenuto a morte, lofio due figliuoli ; il maggiore det- feiJ !"
^norf
' Marchefiedel Cfuafio: efurono da quattordici infino a
Italiani,
fidici mila finti eletti. Dopo il dMarchefi ui uenne Don
moo'm^ Ferrante Gonzaga, conducendo intorno a due mila caualli
Ua* d^fe'fa Italiani : tra iquali oltre a i mandati dal
Signor Alfinfi da
diVieuoa. nobili e caualicrt
fi( ^ Ducu dt Ferrara, u'erano molti
ro era ,
che egli temcjj di uenire al fatto d'arme con i fhrb
fiiani , ancora cheti numero loro fioffie picciolo a rijpettodi me eoo
?
S2 V I T A D I
ferrati inguifi .
, che Qalfne ,
capo de i detticaHol, non po-
ti tornare indutro. furono ej^t prima ajfaltatt dal Conte
*TalatinOt che con oLjuantiperizi di artiglteria gli officfe fie-
ramente . 6pofita uolendofi efit ritirarefi abbatterono anco
fihiera di Lodouico di Lodrone , che ne fece un'altra
d*L^f'o
ne. fierauccifione. E finalmente tjuei, che da lui camparono t
golo con lati eguali . ' aero , che da Lintza Graz dicef,
cheper lo meno eie il uiaggio di tre giornate', ma offro e tale,
che non ui fi pu condurre artiglierie: ma per ejfiremolto
* firetto ^ incommodo a* caualli, fu giudicato oppottuno
per la fanteria deltImperadore , e conchiitfi ,
che per (quello
=
, fi
l'imperadore lofiguitaua: percioche alcuni caualli
Schiatto^
ni e Crouatigli teneuano dietro alla coda, da
i (jualiera non
poco MoUftao: ma pet tutto lafcihorribilt fegni della fua
crudelt. Diceft , ch'egli meno fihiaui piu di trenta mila Cfcrift*.
^
/#
touaglte, e
VITA
quanto g\ifactua b '^gno .
D I :
Nmperadore aUo'ri-
contro dtmofiro loro una infinita modefltayC figni eutdentifi
fimi di animo pacifico amico le^chc piu toflo amaua la
libert Italiana , ch'egli uolejfi per modo alcuno occuparla .
del Dori . _ _ , _
a feruigi| trenta cinque naui grafie ^ e quaranta otto Galee ^ cofieg.
Papa eie-
prefidio di Spagnuolt , e uenne in Itaha.UImperadore
n"''er'fi
abbocci- giunto 4 Mantoua, e Hatoui alquanti giorni, and a ^olo-
da oo'iut gna y ouefiriduffi etiandio Papa Clemente : e quiui fi ab-
Bologw .
IfQQQ^Qfio infieme la ficQuda uolta, e confirmarono tra loro
.
CARLO av I N T O. //
D tiij
.
. V I T A> D I
per antica ragione eraja^ e non comprtja nelle conuentionl
della pace fatta con Nmperadare m Qimbreu. La onde
sbandi tutti i cittadini Genouefi di Francia
haudo unagrofja armata
: ^ oltre a ci
in Marfgha, focena mole/lare
e prender tutti i legni de' ^enoue/t, che in quellarmata s'in
VinitMiii
digerite Francefi. Videuanf adunque apoco a poco accen-
tBUtli derfiamme di nuoua guerra. Di che auedutif i Sonori Fi-
flit ioni
,pr udentifimi , non fiaccoflauanoa ueruna
corrte
Corone.
CARLO av I K T'O. /r
Corone. ltjule fitbitom and : tjftnd uicmoallacit-
t , <juantun<jue intende^ dalle jUe fpie ^ che tarmata de' corre cc-
***'
nimtci f^e due uolte martore delia fa: nondimeno con ua
lorofo cuore fi mojj ad afjaitarla. Et hauendo fiiputo
ghar de(Iramente tl fituor del uento, la ruppe , e mifi a fon~ ;
.
che actfuifi prefi
In tanto Tapa Qe-
^
meatepra
^
mente yche nudtiua fimpre nell'animo lo sdegno contrai' Im
peradore, praticando nuoua amicitia col Ei francefio, tot
,
Jg V ITA D I
teme , <^pogg4fuioia/pra un pddo , ^ honorato find-
mete^^
t
fr , che cArrtgo fcondo , figliuolo lj(e.
Caterma^figlmoladt LorenzgcU' Ade-
Cabila'
ie Medi- ci. Per le cui nozzf il H^apa and a tMarfiglta^ conducen
io d*l!' Re
^ Qpefto cArtigo^ come poi ^emo , dopo
di Fricia . la morte del Ji$ Francefio , tjfindo mancato il maggior fra.
,f creato "Rs
tello
Francia , e fu (aterina Reina . Vab-
boccamtnto del Papa col Rf , eH nuouo parentado , duie
all' ImperadorefiJpettOy che amendue unitamente non pran
ugramo
'
cjftndo m Rotisbona, cantra di lui in certa differenza,
qiio , che che tali haueua per caaion duna heredit col Conte (Arrigo
ioimicatflj di ^anfito. Laonde perdimoftrar Filippo tlfito cattino
rimper
. ^ l'lmpradore,prococci di rimetter nelfo Du
cato Vldcrico Duca di Vertimbergo, di cui n'era Plato pri.
uo rulla guerra moffagli da' Suui,per hauere eghprefe R^it
Ungo , J'era fiato raccomandato a loro : e t Imperadore eU
poi lhaueua da' medefimi Sueui comperato , come cof ac.
tione
0 VITA
che gli portauano i Colonnefi,
t> I,
Don oltre a ci al
f
CATILO aViNTO.
mentre egli andaua contea il SojfftyUeggendo l'imperodore
occafione , deliber dt far la imprefa ^ Tunigi^hauendo non
molto innanziperduto Corone,per non ejjere fiata quella cit ^
ta da lui tenuta dt molta importanza Fu quefia ejpedu .
_
peuiTre .
comc era ordinCfAndrea Boria a 'Barcelona con un'armata
d trenta (jalee e di molte nauigrojfifida combattere ^come
bofeata, uccifiro il Conte di Sarno con molti cU'fioi,che er^ Mone de|
'**
no tutti Italianhperciocbe efindo^ Spagnuoli utcinumngli
uolfiro /occorrere Alagli Spagnnoli dipoi uenendo
ancora ef
ne furono uccifi molti, lui a tre
fi improui/mente a/fahti ,
giorni ufendo da capo i nmici, fi/ a/faltdo i no/ ri, luna e
.?
' gli archibugi , e con le picche leuati di ulta. Hauuta Barba-
uarrimp
^ ^^lera che hoggimai fi teneua certifiima la prej
,
farebbe tributario ',e ,che molti fitoi amici , che erano po-
tenti, cofidi dentro, come di fuori, in cfuella guerra lo aiute
to. Ada , mentre egli tra intento in far rifare i baflioni della
Goletta , e fmirla di artiglierie, di armi , e di tutto quello,
Barbarof- cht tra nece/Jr'io per confiruarla, uenne Barbaro/fa con uen
[* ti mila caualli di zArabt e Adori ad a/faltare il campo : tra
ri aflaiu il
^uali u'haucua infiniti arcieri, archibugieri, che con pre
rimper
. fic Correrie ardiuano di uenire infino fu la fccia deltefir ci-
to dell Imperadore. B queflo ardire procedette cotanto auan-
ti , che l' Imperadore f sfrz/tto un giorno di ticnire quaft a
I
giufia battaglia . Percioche tffiendofi attacata una gi'off
,
CARLO av I N T O. '
6J
la gente daltuna parte e
zuffa , e fimpre piu rmfinandoft
dall'altra ,
la taualerta Spagnuola non potendo reggere alla
furia de' caualli de' *Barbart ,fi ritir alle infegne . La onde
l'imperadore fi moffe con gh huomini (tarme : e diede cofi
gran carica a' rimici^ che efi perdute l'artiglierie ,fi mi/ero
infuga, l'imperadore^ che,comefiriuono alcuni.era armato
innanzi a tutti, chiam con alta uoceper contrafi^o Santo
lago,protettore de' caualteri Spagnuoli : e ipinfi fifattamen
ff)
occupata l'armata de' nemici , gf anco medefimamente
in quanto altutile, hauendo liberate tutte le marine deltEu
ropa dalla tema de' Cor f li ; eglipure
fi rifilie dt figuir l'im
^
prefia ,
debberato altutto di fiacctar Barbaroff dt quel Re-
e di liberare una gran moltitudine di fchiaui Chriftia- -
ffo ,
gg V I T A b I
fice ritirare i Barbari ne i borght : percioche prudentemente
Btrbarcf.
Trouauof egli in ordine cento mila perfone,e con tutto
f^uen- ci ffauentato y non fpeuaychepeurtitopigliarf. Dicono,
che egli diuertne tanto arrabbiato , che battendo fitto legar
con due catene , e firrare in una 7{occa tutti gli fhiaui
Chrifiani , f deliber di uokrli con polue e fuoco crudeL
mente far morire . Et era per adempire quefla fua fiera e
befialeuolont'y feSinan Corfole y detto il Giudee y nonio
ifonfortaua y con dire y che do era cof indegna di'K^: e,
che con quello effetto di crudebd
fi haurebbe tutto U mondo
fatto nemico. Ma
piacque alla bont di Dio, che tr.
uandoftBarbarofia in una Mtfihea ; doue haueua chiama
tiaconfglioi cittadini del Rfgimento e ^dadflrato della
citt, per dare ordine alle dtff dt^k mura ; alcuni, che era-
che foffi tenuto S mandargb ogni anno per tributo due FaL
coni , efiei caualii Barbari ; che fimprefujj nemico de' Tur-
chi , ^ amico de' Chrifliani , alla uotion faa e dcU'lm
-
I
,.
CARLO aviNTO. g
PortogalloyS'era dato tutto aladiuoont (teff Imptrado- .
tele <tAlpiy prefi alcune terre frti pur del Piemonte ; tra
lequalifTurino , Foffano , ^inaroloy e Cheri. ^a glifi
oppofi Antonio da Leua, ufiendo con le genti di ifMelanotil-
quaU raffren l'ardimento de' Francai y che erano in pro-
cinto di hauer P erte Ih , fg)
una gran parte delT^iemonte
Ma molto piu interroppe la uittorta (^ItAmmiraglio U far
yiT. DI CAKL. V, E iij
,
ss VITANDI
Snal (U Lorena;il<fuaU era mandato dal "Rf Ambajc'tado-
re all' Imperachre per ifiujarf de i mouimenti fatti ^ e per
tentare
yf fojj pofde di uenire a /gualche accordo col Da
cafuo zjo. Onde U QardtnaU ritenne il corfi deltcAmmira-
glio ,
dicendo ,
che mentrefi trattaua dt accordo^ nonfi do-
Lim^erj. uefje proceder piu oltre . L* Imperadore sdegnatofigrande-
te;di Nl^ mente alla nuoua delle cofe del ^iemonoe^deLbero ^ uolger
5eiiba"- If f If
fi*^ ffzf contra il Re di Francia , an-
odar Mn ^gb in perfina . E fiparti di ?^oli, oue flette tut
ua d Re to il uemo fifleggiando i giorni del Carnouale e correndo
, ,
CARLO avINTO. 87
rmmemorando tutu U ingiurie, ehe i "Ke dt Francia haue.
nanoper aeUtiro fatto alla cafa d'z^uflria injno dal rifiu- .1
*
to di Carlo Ottauodi Margherita Jua zia: e rimproue.
rondo eWR^yche egli haueffe rotto l'accordo di ^adrU, e
non gU haueua ofjeruato nulla di quello , ch'ei gh haueua
promefj ,
quando erafuo prigione , per ottenere la libert . *.
difje , che a fine , che non ne figuifj'e il gran danno , che L'rmpen.
nehaueuaariceuerlaChriJliana Kepublica, hauendo egli
*
renzf con efj lui , combattendo da corpo a corpo ; e a fpa- corpo .
fihty
. .
CARLO aVjN^TO. if
fcht^e^udttordm mila Spagnudt^e dodici mila bdHanifinz
gli auenturicrijcontre mila caualH ^ compttando gU huo~.
mini (tarrncy^ t cauallt ltggeri,coJt Fiammghi,come Italia.
ni,e Spagnuoh.Con tjuejlo tfircitOyche erauno ddhtlUycloc
ffjcro mai flati mejii infiemeyhauendo tlmptradort impo~
fio al Prenctpe Doria,che con l'armata lo figuitajfe dalpor
to di Sauona ; loifuaU haueita imbarcate moUt compagnie^
te s ir arto mcjst
/3 I
'
q wfi di
- ijuafdifirutte dalla fame ,
per ejfrgli mancato il fiuuenu
deltarmata , e nata una tnfirrmt comagio/ della.
u ,
Limperj
^ it^p^tf , 4 otto di Settembrefipart, ritirandoli a ^eno-
dor fi ri. ua/ Fu openiom dhuomini giudiciofi, che fi Jubito, che
noiu . tlmperadoregtunfi in dylis,hauejfi ipmto tlcampo auanti,.
Parere in f pjfata la ^uTcnza , eprefi Au\gnone{tkhe haurebbe po~
torno a
partiti del tUtO dileggteri
) fine
poteua andare infimo a Leone : e
i muernar l'efircito/Tercioche il %e tardo buona pez^.
a giunger con tjuel campo in Auignone: chej dipoi,che l'im
ptradore ptruenne ad zAn . ^ia le uolte t configlifigiu piu
dicano della riufiita.Haueua il Tif Francefio, mentre l'im-
peradore era nella Prouenzft,dtfignato di prender Genoua.
co(t^' Imperiali
"longone haueua tentato di hauer Genoua;
prouarono di prender Perona, citt di H^jccarda , latjuak
Fiorenza ftto la guida di Pietro Strozzai procacciarono di
occupare alcuni Imghi dello Flato di Fiorenza: e dipoifUeci
FratKtf y fctTo copo Fitppo Strozziti deliberati in
sfrozza
atto pri- tutto di cacciar il S. Qofno di Fiorenza: ma finalmente fit^
****''
rono rotti da gtImperiali , e Filippo fitto prigione ,
il<juaU
fidi, e
,, .
per tal cagione tutta la Itaba pofta tngran rumore, mfi te- Vinitiiai
fi
dalla amicitia de' Lutheram Tedefihi. Affermauay che ,
come He Chrifiiano^farebbe per ajfentire al (ociltoiche refip
tutrebbe SdinOye le terre al Duca di Sauo'ia.Accettauayche'l
fio y
ch'ei noti fujfi tenuto a reflituir cofa alcuna , ne meno
tjfire a parte delle fpefi contra U Turco ne a ^lafciare alcu-
:
potendo
CARLO aviNTO. 79
potendo uemre in do a neruno accordo , ne propof il 7/^4 pertico
al "Re . y
perche naec^ue fra miniflri de' due Trencipi
fijpetto ,
che do proponejfi il Papa per fare elegger Duca di
gelano l'un de' fudt nipoti,(fuefio partito mn fu afioltate.
*
gherita .
^iui fipbito uenne J^onfignor ai Itegli: ibjuale
per nome deTR^ inulto l' Imperadore a ripofrf alquanti
giorni in cyicefuamorta ; oue diceua , che'l Re fra due gior-
Sto d
^ effndo l'imperado-
Opitaoi re andato alk IfU etHieros , e di quindi partito , trouatoft
dlfae d'i dieci n^afitto Marftpliat gli uennero incontra fitte Ga-^
Srrmp. lcedel'Rei lequaliconmolta.alegrezt:^i inftno alle Tome^
ghe lo accompe^narono lefttogUdalQafelloych'e fipra
b fioglby dalle Caflella circonuicine, e medefimamente da
,
tutte le galee delporto marauighofi honore^fermadofi l'inu
agio entrare .
Quiut rmfiefiatt lefuegaleCyeglifu accampa-
nato da tuttaParmata del %n, Eperuenutom cAcquaX
morta , il "Re Francefio uenne a incontrarlofipra unpicciol
% ; legnettOy e gli fi diede nelle fe firzfy dicendo , mio buon
fratello , eccomi tuo prigione lafeconda uoltaper certo gran
bont eficurt di Re ueramente cortefi e magnanimo.^Pfon
fipotrebbe firiuere ,
quanto l'imperadore fiff in quel luo-
go accarezzato honorato da queflo , trouandoufi la
Rfina fa firella con le piu nobili Madame della corte .
Ragiona - Quc haucndo hauuto l'Imperodore col Re Francefiofine-
ereti fra tieflrttttragionamcnti'yda'qualifigtudicauaychedouefi
i2 V I T A D I
ttano , 'tlquakf dapoi Procuratore di San ^arco , ejjcn-
inuitato
^ afiicurato dal "Rf Frantefio ; ilquale ancogU pr
metteua gente da domare t foirubellr, prefi quel camma.
Doue , marauigliofk cofa a dire , che per tutto non pure H Re PrS.
fi*
honorato, magli utnnero portate le chtaui delle citt. Fu l'Im to?D Var^
f ij
,
S4 V I T A D. I
dor entrajj armato in Paridi ; citt , cornei noto prmci-
,
del ,
prendendo il Rincone in ijeambio del SeJJ , l'arnaz^
ti, in modo , che egli era per mouergli contra le arme , e far
(juello,che l'honefi richiedeua, tanto, che egli fferaua di far
CARLO aviNTO. gj
gH paruentcejfanayueme con molta prtjezs:^ in
Italia.
Et entrato tn Stiano , ornato l'apparecchio della
guerra , and a Lucca , oue era ajpettato dal ^Tapa^
che pur uoUuadacapo tentare dtmouer pace tra lui cH
7(e : ma ne anco in cjucfio nuouo abboccamento pot
far co- Abbocci*
meco del>
fa , che gtoueuole fjje. 'Tercioche l'imperadore dtceua aptr. l'Impera.
tamenteychc egli non uoleua dar lo siato dt dor co*l
Melano a' Fran Pjpj a
cefi : adducendo per fua ragione , che fapeua molto Lucu.
bene ,
quella natione effer tanto injattabilty che
, come efi ft
fijfl
ro impadroniti di quello fiato , haurebbono
uoluto priuarlo
di tutti gli altrtycht egli haueua
ntUe partile ne' confini d'ita
Ita. 6 , che punto non haueua uiolato la tregua
;
percioche la
morte deltc^mbafciador Frante y e del Signor Ce
fi fare Fre-
gojoy eraauenutafinz^i fuo ordine , e Jenta fua faputa
: e
,
che quella fimilmcnte non era fiata uolont
del Manhefi
delCjuafio : e, tn fomma
, chty quando gli fofitro
appnfen-
tatti micidiali, igligrauemente gli
gafighertbhe. che ^a,
ben gfi pariua ftrano , egli difiiaceua
fommamente [ che
quel che haueua molo di Chrifitanifitmo,
,
lenifje amici,
tia con 7 urchnptr cagion della quale
ne fguiuano alla (hri
fi lana tanti danni . Il Papa nonpotendofar teffetto che
,
egli dfidiraua
, V Imperadore , e
btnedt torno a "Roma.
Era alhora ilprincipio d' Ottobre , slagion del tutto contra-
riaa quella imprefa Onde era confortato ImpreU
.
dal tfMarchefe
dAlgeri
dclGuafio e da zyindrea 'Boria a differir
queflo paffaggio
allarPrimauera. Ma l' Imperadore afiicurandofincltaiuto
diuitio,c ponendo la uittoria nella
celerit, non uolle metterai
tempo tn mtzp^. Parti adunque dalportodi yene/e
con tren-
tafii (jaltc e s'inuio uerfo l'ifiila di
, Corfica , hauendo impo-
.
ig VITA DI
andajjro uerfi tfiU^ ditte
dagh antichi "BaUarichi. Le galee hehbero un pezis H f*en~
to fauoreuole; ma poi, che ejjo le porto in alto, leuandofi una
grandtJStma fortuna , le difperfe in guija , chefolamente la
galea deli' Imperadore a firz^ di remi arriuo alla parte del-
Vitello na
^ > iUfualt gli fu portato a uedere da una
t^c6 due contadina di cui era <iue li'animale . }uiui dimorato due
,
fatica giunfi a
,
^ahone . ^urfio un bellifiimo e buonifi
Porto di
fimo porto ,fi egli non haucjfi una contrariet : laijuae ,
che le galee non ut pojjno entrare ,finonportate da un leg-
ger uento : ma e conmodifimo di ogni altra cof. Percioche
fi diflende m lunghez^ poco meno di tjuattro miglia, facen-
r: do molti e diuerfifini : le^uah ageuolmente difndono i na-
uigU dalle tempefle del mare .Tutto c^utfio tratto e cinto di
monti : da' eguali fipojfino trar moltifimi legni Sopra l'al- .
U,fi fjje fiata cofi guernita per opera , come ella frte per
natura , non l'haurcbbe Bar bar offa ne' tempia dietro fbo.
,,
CARLO aViNTO. Sp
gliara,come egli fece,coft di leggeri. Ora ejfendo l*lmper udore
E cmfe la citt ,
fecondo le tre nationi , da tre lati con tre
campi latjuaU ha dalie spalle monti alti
: afprifiimi,e
dalla fronte uerfo Tramontanae bagnata dal mare. Le
mura dal lato di dMezsgiorno tirate a poco a poco fu' poggi, "
f0 VITA
Arabi af- ffotterU ejjr conte artiglierie di grande
DI
aiuto. Ala comin-
genfi dJi*
f^^t^*^cnte il mare , che molte naui e galee , non potendo
rimpera- ffcnerla, rompendofi le funi dell'amore ,fpra lequah era-
nofrte , percoffero in u rra , ft) altre fi fmmerfero ,
facen-
doutfi una gran perdita d huomini,di artigierie,di uettoua-
glie, e di caualli. G^u(fi a coffatta difuentura fee maggiore
la uenuta delgiorno: percioche le pioggie e i uenti nonfolo non
celarono , ma accrebbero con tanta rabbia,che apena t fal-
datipoteuano ilare in piedi, llche urggendo i nimici,non uoL
fero perder la occafone, ma affalendo d'improitifi It guardie
de'
t
.
CARLO aViNTO. 9t
de' Chnfttamjeucciftrottycomecheimftriualorofrmente i n/mirf
fi difeidejjtroy
non potendo per le pio^ie adoperar gli archi- af-
megboycheefii poteuanoyfperandoycheinbreuedouefiuenir
l'imperodore con tutti i Tedefihi in loro foccorfo . llquaU
giunfiatempo: f^hauendo mandato innanzi una buona
banda diTedtfichi y che cantra il lor coflumetofio fi ritira-
rono y
egli fpir^endo innanzi il cauallo , e tenendo la fpada
ignuda in mano , confrto i Tedefihi a leuarfi quella uergo-
gna . La onde tji e gl'italiani ripigliando animo ,fi porta-
rono cofi beruy che inimicifi ritirarono. Intanto non ceffndo
la pioggia y anzi continuando fmpre ygrauemente ojfintkua
i mifirifldatt. nei mare pareuOyche haueffro fatta congiu
ra cantra l'armata dell' Imperadore a un medefimo tipo di
uerfi uenti: iquali sbattendo U nauiyC quelle urtdo fra lorOy peri3i
92 VITA
Maniera , che moltifi Ufcauano piu
DI
lofio affogar nel mare^
mendo di dare in terra per non uemr nelle mani degli Ara-
bi , difindeuano , quanto piu efiipoteuano, i legni\ alhora li-
beri di quella paura, abandonando ilgouerno, glilafiiauano
djeUe galee , oltre allo hauerui lafiiato, come s' detto, le loro
Perdita d [j
la Citt.t^al'Jmperodore hauendo fatto amarrare tea
ettoua -
glie.
uallt dalle carrette ,
iquali erano fiati cauati f or dell'ar-
mata per tirar U artiglierie , con quelle carni per tre giorni
di leoumi.
'
CARLO aviNTO. 9
di legumi ,
di umo , d'olio di carne /alata , e di tutte le altre
grojfi
wUi ti, fice gettare in acqua tutti i cauadt, hauendo , come cofit,
che conueniua alla piet d'Imperadore Chriftiano, piu cara
la Ulta de'fildati e de'/ccomani , che de' cauali ; quantun
que heliifiimi egeneroCiffifiro , e molto importafi a perder^
'
ne la raz.za alia Spagna . Fece prima montar gtitaliani , e
poi i Tedefchi, ^ in ultimo gli SpagnuoU nelle naui : e, fi co^
me egli era flato il primo a ufi'trne, cofi uolie ejjir l'ultimo a
Fortuna
(fjtfarui . "Toi fpinfi in mare . Ma nacque un'altrafirtu-
wrma *de nu , non punto meno ajfra della prima ; laquale cacci l'ar^
dTe*"*
'
mata in diuerfi parti , alcune naui sdrufiirono , e furo-
% Qhrifliani ; ma piu ,
che ad altri , altImperodore . llqua-
CARLO aVINTO. ps
del "Ducafu rac<juiflata dalle genti delt Imperadtnre
AftatU di
96
ajutU d hauer Turino.
VITA DI LaquaU aftutia fu, che in certi
N*poU. carri dafeno,quaJ a imitation del cauado di Troia,fece na
fcondereaUunt ualorojjoldati: uguali haueuanoordine,che .
Il Duca di
giorno f combatteua gagliardamente
cieues ta J\4ail'Rf,chehaueuauoltoognifopenferoamolefarl'Iin
era
CARLO aviNTO.
fT<f hi Algeri compartendoli tl 'Duca per le Je terre i! - -i
,
9S V I T A D I
Roshe - Uanmofi Koshemio ajjio la citt:ma ui trou cojt buona
diaAnuer dififu ,
chc fi marautglio , che una citt , laquak attendeua
^
alle mercatantie, riufctjje coJt forte nelle cof della guerra, in-
lega tenuta con gl' infideli : laquale apporto con poco fiuo uti-
^
tando Francefi di prender Cuni,furono ributtati gaglia rda~
mente dagli Spagnuoli. *Trefiro anco gl'imperiali Cartgna-
no.
CARLO aVINTO. s>9
rmo : onde le cofe della guerra erano piu , che mai accefi In .
perche Filippo era di troppo tenera et, lafii feco ingouerno Re di Spi
goa.
del Rigno Frantefio Coos, huomo cU gran prudenza, e di cui
ribellati :
^ affldati dodici mila Spagnuoli , che uentffiro
in Italia
,
per uoUrli condur d'Italia fico m Fiandra contra
ilDuca di Cleues, eglifi n'and a Barcelona : oue imbarcate
alcune compagnie di fanteria , e d'intorno a fittecento ca-
LImpera*
ualli fu le naui graffi , pafio da Barcelona a (jenoua con qua dor a Ge
rama galee. *ffella quale riceuuto dal'Trencipe Doriacon Doua.
9 a
lo VI. T A D I J
J^trh '^mo appartcchh , ejuim mandato dai T^apa, ucnne
il Signor ^ter Luigi Farmf fuo figliuolo padre del Duca
,
Ottauio . llifuale non trouo preffio ali' Imper udore cjuella gra-
ii4udo
. L'Imperadore giunto in Lamagna con animo ardenttfiimo
ues nelpaefi di Liege , e Dura : della quale il Duca haueua aVi" Duca
con molte compagnie di fanti , oltre a quegli della citt , che '
to alta ,
che era congiunta con le mura , dimorando il Flat-
tes ,ficeua agl'imperiali di gran danno ,
riempiendo l'argi.
gettandola a terra ,
in quella ruina ui rimaf morto il Fiat*-
VIT.Dl CA%L. V. G iq
102 VITA
che feco erano La cui morte fpauento
tSf e tutti (juelli .
DI
, fi
fattamente i Durefy che gt Imperiai falxrono arditamente
fipra i riparile con marauigliofk preflezz^ prefero le mura e
la citta. I umeitori aduntjue incrudeliti contra di loro: e ^ue-
tiro pjl prefintatoglifi innanzi con molta humilt gli chtefe perdo-
cedeirm
peradore.
no y e l'ottenne : ma con (^uefa conditione, che nell'auenirefi
*
zeri , che erano di ualor pari a' Tedephi , e di numero frpe-
g iiij
e
i04 V I T A D I
dijpojipmi di farfi honon . Era fnahnente iti quello ejr-
cito una buona cauaUria ; nella (jual Ji trouaua la nobilt
b(iap^*
w. do fatto t
and il giorno figuentea Cambref , luogo
prefenta du Lundrest difcofo dodici miolia. In tanto eflndo tImpera
giorni* tn A
taaii
I
impe dorc giutito tu cumpo ,
Il
^
J\egli apprefento la giornata,
ma,
Fi
ladore.
ordine per accettarla ualorof-
mentre che egli
fi metteua in
mente,ii Rf con lefircito i qualfififf la cagione', fi diparti,
fine
,
intoler abile fpe/ : percioche gli effetti ', come fecero quell'an -
no, con poco /ho honorectodimofirarono. ^IMaFar bar offa
non uolendo pure , che'l tempo
fi
ne paffa/fi indarno , man-
d uentteinque galee a fitccheggiar la riuiera di Spagna ; le- 'l
lS VITA
muTA , tfldati ancora nalorojamentefi dtfindeuano Onde
DI
.
.'u. nelle quali pareua , che'l Butieres gl'tmponejfe , che egli non
afiettajfe foccorfi ^ ma fi rendejj a patti y Carlo ueggendo
nelle lettere iproprifigilh^porgendo lor fedeytrattuto col Adar
chefi l'accordo y fi refi . Dipoi il t^archefi fortifico (fari-
quafi
,
CA RL O '
av N T o. I J7
{juafi tutte le co/ necejfarie . Il quale , bench inttntU/J , che
dilla srade U per uetare ilpafjo aUo Srozz^^i che non po-
teff andare a congiungerf col campo de' Franceft f^a
egU .
dre**'ro'
afjaltaffc ^Bologna , e gli altri luoghi del fi di
pone di Francia nella Ttccardta , ouero nella tlprmandia . E pro-
l'cfercito '
pofi di andare egli con tefercito uerfi ^Parigi , hauendo fer-
'*"6'
ipcranza di torgli il 'Kfgno . Era il fuoefircito di piu
di
CARLO aviNTO. "in
di (quaranta nula per/ne :perciocheeglihaueuauenti^uat- Eferrit
ni ,
Fiamminghi yeTedefihi: e fittecento caualli Spagnuo-
liy non fi potendo inquefia tmprej firureck gl' haliar,
in VITA
da Monpgnor di (jhtfk,uenm con Nmperadore ad accordo^
DI
che tfe fra doScigiorni non haueuaficcorfi tj renderebbe .
fi efirato tra a fr
onte dell' Imperadore , f , di giorno in
CARLO aviNTO. nj
'Prencipte d'altro. *Perctoche dfiorreua timptradore;
cht trouandoji col fo tftrcUo mi cuori della
Francia ,
quando la fortuna glt fi fiff dtmofira nimica, m gmfa\
che nella giornata, che ambedue haueuano apparecchiato
dt
douer fare , ne fjferimafo perditore uno d due
, effettiferu.
i^adubbio era per feguire j aoe , o che egli ne
reflajj morto Ctgtoni,
oueroprigiom del nimico. Maquefto perauentura che mofl
poteua ro rimpe*
effere fuo ultimo penfiero : percioche in tutte le guerre
il radere eI
, ef
R.edi FrS*
fendo elleno piu che altra cofa fottopofie alla uoldtlit
lla eia a oon
fortuna , tifine dubbiofo : un magnanimo
cuore , come era quello deltimperadore,
^ intrepido gioroau
ueaire a
fempre inuttto m
glt accidenti contrari . ^a shmo , cheptu, che di (ieffo,
fi
glt douefje pepar del[angue, ilquale
miueua, chefdoue
ffargere da ambedue le pam , di tanti migliaia dhuomini,
che erano pure duna medcfima religione e duna mefima
fi . e , che uolentteri haurebbe tolto il carico di tutta
la guerra fopra dt lui , e dt
terminarla , come altre uoltefi
era lafciato intendere col 'Ke dt Francia
, da fola a oc. filo ,
Cloche non nefiguitaff tanta uccifione e danno ' Chrifiia-
ni. Foglio ancora eredere che in buona parte ne
,
fiffi coito-
ned uederfi mancare la uettouaga : oltre che t Tedefchi
fi
gh ammotinauano gufa , che , quando il l(e fenza rap.
in
prefntargh la giornata per piu [ano
configUo ,feguitando lo
efi mpio di Fabio , I haueffi tenuto a bada
, fio efirctto da
il
114 V I T A D I
fi
nella Fiandra yf per nome del ^ riuerentemente uifita-
to dal Duca dOrliens . E pofiia giunto in Cambrai ,
licen-
di mare , nella fine la ottenne pacificamente dal "Ff con pa- teu
H
I ^,
ris V I T A D I
garh linci gran fimma di danari per la fpef da lui fatta
nella guerra Si come il 7{e di Francia fu trauagliato della
.
ferhere'*
de*principali n^rencpi di Lamt^a, fpetiaU
. mente per tjuefia cagione . lo toccai di[opra taccrefiimento,
Concilio ,
non potendo alhora proceder nelgafiigo della fpa-
da,per ri/petto del di Frandai ilcjualet come fuo nemico,
teneua pratiche ^ amicitie con ejuei *Trencipi, che gli fi di-
fctuanc
ta, uguali fitto fpette di liberta Chrifhana , fi
Italo
1 1
*~P.rencipi
f fatta una Hrettifitmalega per anni cinquanta.
Erano t capitoli ; che a niuno lecito di mouer guerra , 0
fijfi c,p, toii
far danno a ueruno de' contenuti in ejfa lega : e, fi ad alcu-
no da qualfi uoglia 'Trencipe , 0 potentato fijfi mojfa guer-
ra y coluifiibito douejfi ejjre aiutato da tutta la lega Che i .
FlTDlCAt,L.V. H iij
.
rig V t A D I >
' ^ttel/a a tutti gli altri, ^he a nitm fjj conceduto di far gatr-
ra a danno altrui ; r, chefinalmente^f m ejaefli tali capitoli
fi hauejje lafiiata a dietro alcuna coftchefi confcejje necejja
ria , fi doutjfe prouederui da tutti infiemc . Fu chiamata
quefa lega dal luogo ,
oue ella fu fatta , Smelcadica
. .
. fioperfero amendue chiaramente il loro cattiuo animo,e prtfi
erano efuafi di tutta Lamagna,
. t , fi apparenti del Duca , che
fi acquifarono grande odio .
Ora hauendo fatto il Duca di
Branfiicco genti per racquifare il fo Ducato, e ribattutone
CARLO aviNTO H9
che l'haueua con^ui/iato con buona ragion dgutrra\
fog-
giungendo arrogantemente , che ejfo guardajfe di non tirarfi
adojfo alcune ire de' Trenctpi di Lamagna ; dalle quax po^
rimpnl*
tragh Heretici,perturbatori della uera religione e della pace
'
129 V I T A D I
a Melano^ a
^ al Signor Cojmo 'Duca di Ftorenz^a^
che gli fijjro mandate genti . t^entre chefifce-
'ISlapoU ,
Sa ,*e^dti
fiffi
gtamai ; ^a cut non manco altro , che'l fauore lla
/brf 4 . Mori ancora nel medefimo mefi il S^or Alfinf
fto ^!Marchefi del Guafto, (jouernatore e Luogotenente detlm
peradore nel Ducato di Melano , Capitano d'incredibil ua-
lore , di ottimo configlio ,
e (juello ,
ilejuaU lo haueua fimpre
tor
taoo
difiimafidsfttion di <fue* popoli V '.cere della Sicilia . Del-
Ditti del-
marcii Langrauio e U Duca di Saffoniaa
unanuoua die-
alcun dilor com-
doreaRa- (a diputoto li Ratisbono; nou ui udendo
perire; priu ilDucadt Sajfinia della dignit di Elettore
il
'^iflonia, e
infieme col Langrauio lo condanno allape-
ddt Imperio ,
uio codio na del bando Imperiale: ilejtiale era di dargli in preda a eia-
gli fiatihro: e e^ue.
oa dd ficmo, che uolefitoffenArgli,!^ occupar
p2re I* fio^ Lamagna, che non uogLono,cht alcun Prcn
r
CARLO avi NT O. lu
cipe ,
0 citta libera , pofpt dannegiiar , ouero occupar tal- . I
'*
co t
nipote del Duca prigione : Giouarmi , Duca di Bran-
demborgo, genero di ejj Duca:
^ (L/4lherto,figliuob eh Qt- ^
ua, che non era tenuto di mouer tarme contro di lui, ch'era
ma fi bene in fuo fuore : non fe ne afii
filo naturalSignore,
curaua interamente. Trouo anco, che moke terre libere uole-
uano fiarfi da parte , e che'l medefimo uoleuano fimilmente
fare, il Fefcouo di f/erbipoli e di Bambtrga . fu cbfcouerto e
pubhcato tapparecchio di e^uefia guerra : ma non fi fapeua
contro a cui t Imperadore thaue^ a mouere come ijuello,
; fi
\
12 2
Tefiht
VITA
diut/t in tre
D I
cobrmeOLCapuano delprimo era
^
I Data di
aeT
d t^darchejdt Marinano , e Jimilmente dell'artiglieria:
hnW'im^eJfi tre mila cauab con duci mila fanti, ratino edlan-
cinejue mila e cinquecento caualli Tedefihi . Iquali com-
^pt'
quefta maniera, zA t^afiimiliano,figliuolo del Bje
Tcdef hi
Ferdinando,/o nipote, ne diede ingouerno mille : aUretam^
ti a Golferand Mebhingi , gran Maefiro di Prufiia : due
^
mila ad zAlberto, Marchefi di Brandemborgo : cinquecento ,
24 VITA D I
di quindici mila caualr
uno efircito di ottanta mila frati , e
gua/iatort, trecen-
lir; cento uenti petx! di art^lurie, fri mila
hono-
me centra loro,fperauano di dargli in ciogiufia fp)
che non era uenu-
ratafodisfattione. %tfrofe'Irnperadore ,
faJIJ
piu da tardare , ejjendo Imperadore 4n "R^atisbona ,Ji
l'
ti)
li poco a poco Hancharlt, auifndo, che in breue quei
tefircito disfarebbe, per effer compoflo di uaria gente.
fi
cAffettaua anco , che di giorno in giorno arriuaffi il Conte
di Rura ,
ch'era partito di Fiandra con le fue genti , e con
altre parimente de'fot amici che unitef con
, lefite faceua.
ra ,
fiando piu , che prima , i nimtci ritirati ne i loro ri-
fi
partiuano ognigiorno del campo . Ilche mdujj il Langra-
uio a ritirarfi in luogo, oue poteff efjr megliofccorf di uet-
touaglie . L'Imperadore dubito , che egli non fi accampaff
preff Lotngh , chera ilpajj , di donde a luifi conduceuano
le uettouagUe di Bauiera ; e in (^uefo modo ne lo ueniffi a pri
uar di quel commodo La onde con la uftaprefiezzei and
.
fa ,
chegli meritaua , non gli uolle afcoltare . E ,
quantun-
re, egli fa tanto infeme con gli altripxrdeua i propri pae- iiLaogr.
Zt . ^a
bench fojfi il feddo grandifimo , non uolendo deirimp
,
**ti!***y*^^^
^dauaella prendendo maggior frza: e di lei
erano il Duca di Sajjoma e il JLangrauio principali protetto
ri . Tornando , onde a dipartimmo*, l'imperodore hcenti le
genti del Papa , lequaliper morte e per irfirmtt erano
prefi
> fiche (Uftrutte ; ringratUndo molto la caualeria mamiata-
gli dal Duca eh Ferrara , e le genti del Duca di Fiorenza .
Slaoou'
rp^'^i*t^ntfirito. Mo-
rirono in e^uefia battagLa d'intorno a ctmjue mila Sajfini,
dor . Ulta y
con alcune conditioniy traltifuali era di tenrlo prtgiO\
ne y doue e ejuanto gli piacejfi
; ^ us grandtfiima Itberalt-
l>oca'*dl
haueuano fatto lega col Duca di Sa(fnia , rubcL
Saffonia.j Undo ol 2^ de' Pomani , aihora indotti da tema de' ca( lo-
roy fpplicarono all' Imperadore i che uolejf racconciiarli
con Ferdinando i t^a eglicon grauirijpofte gliteneuain.
'
i/peranzfi , e fifpep. E deliberatoji di finir la guerra col
fatua
.
tent l/mperadore con molte conditioni : tra lequali fu , che iii impera
'"'*
ptrdonoyeffglifarebbegratia delia ulta, rimettendogli tut. 8
ti i delitti pajfati : leuandogh il bando Imperialey e ptrdonan
dogli la rubellionty con Oberarlo parimente da perpetua prt.
\ 134- V I T A DI
rctuirla ; egli dff ,
ch'egli aniajjc al Duca (tcyi'.ua. La-
(jualcof fatta , il Langrauto ceni) col Duca ffleuolrnen-
Gli eletto ; ffjm la Jira da lui ritenuto non fintafito grande
cagione, fpaucnto , t warauiglia de glt Elettori . Icjuah di ci effen-
pgi^ne
haueua ordinato , ch'eli fi tenejfi'prigione , infino , che fof-
accbeca-
ojfiruate che fi coment uano nella capitolai ione.
le cofi ,
(fialta in un'altra
con la fj?ada in mano , facendo render le
fialec , e fiacciandone le genti nimiche , e ponendoui dentro
delle fue, auenne, che poflo p'ude fipra un ponte di uria
tauola, per loquale uoleua pajfar duna (fialea in un'altra ,
il ponte ,
che non haueua fermezza fi Uuo,^ egli cadde
m mare , e per grauezzei lle armi , uifi fommerje fiubito .
gli fice tagliar la tefi a ; e uennero tutti i beni de' Flfihi con-
b Uij
nf V I T A D I
nare;
CARLO dVlNTO. /jr
mrt\t trouatolo nella camera con un pa^io^^ un prete
filamtnte , l' ucci/ro : pofcx cof morto l'appicarono per l'un
z^i : e lafitatolo Piare efuiui buona pezjji , afine che fojj ue-
Papa , che l nipote per la giouemle et, non fjj colto e priuo
della citt ,
ui mand il S. Camillo Orfino , Qapitano etinfi-
nito ualore , con ejueiprouedimenti , chefaceuano bifgno a
mamfifio , che per uirt di cotal lega poteua dar molti tra-
Ha ^'no
l'imperadore in zyiugufta , il (Cardinale di zydttgufia,
no alla re- ragionando con parole benigne e dolci al popolo fg) a* princh
iigione
.
g<tfligOt che Iddio haueua dato alla fa^a ftta
de* Lntherant , e predxando loro la aera dottrina , difpofi.
lo ,
che gli hautuano promeff. Diffiacque ancor a quifi a
talpublicatwne alH^apa ,flo ,ptrchc Nmpcradon hauif
fe ditir minato ni Ih i afe dilla fdt, che apparteniuano a lui,
do a fi
CARLO avi NT O.
do a fila dtajone . doUuaJi molto piu nettintrmfico
del jo cuore per la morte del figliuolo ; lacuale altlmpera-
dor attribuiua ^uantun^ue , come fauio , lo difiimulajp.
,
era buon mtzp il far lega col Papa , e con gli Suizzfri . La
inde hauendo btn p^ouedute le frontiere di'ptccarcfia', e
mandato Putro Strozza, ^ altri ualorofi fapuani, cofi
tlrnuU ira fiato da lui richiamato delt efiho che gli haue-
,
.
140 VITA DI
ua dato il ^ Francefio Juo padre ; egli con molta deflrezx
ghilterra
haueua col 7^ fuo padre . E ufando le medefme arti del fi-
mulare col ^ , chefapeua , che il 'Re mtendeua (tu/r/co ,
gU firijj , che non prendefj marauiglia della andata del
Conte iu Inghilterra: percioche egli ci faceua per cagioni
particolari \e yche egli mtendeua , oue da lui non mancajj,
di continuarla nella pace fatta col Re FranccfotC tener fico
li
non firebbono flati contenti di hauer nel 7{egho un Fecere ^
0 gouernatore in ifiambio di lui che
, non foffe di /ngue
Reale , hamndo ueduto per adietro i tumulti , che ne erano
nati, fece penfiero di mandarui dMafiimiUno , LYmptrt*
figliuolo
dor mia
del de* Romani , fio nipote : a cui per piu cagioni giudi- <U Mafii -
melano
co ben fatto di dar per moglie ilche
( fi fice per dtfpenfa del fuo oipo<
Maria fia prima figliuola ^^and admtjue tela Ilpi>
n^onttfice') .
eoa, e Fa >
l'imperadore il nipote ^afiimdtano in i/fagna : Hijuale ui lai' ueoir
Filippo
and accompagnato dal Cardinale di Trento dal
.
Duca fuo figli-
,
uolo .
dt Branfincco , e da molti altri nobili caualieri Tedejchi. E
giuntotii; e celebrate m Fagliadoltd'le tioz^jt della cugina, la-
filato il Re Fibppo il gouerno nelle mani di ffMafitmiliano
con cintjuantanoue galee agenoua nel mfidi T^uem
pafio
bre , e da Genoua a Melano : e pofiia per la uiadi Cremona
and a efMantoua , e d'indi in Tamagna^ in Fiandra:
ne Jjuai tutti luoghi
fi raccolto con ejueglt honori e con queU
U fifi e , chefi cnueruano a figliulo thnperadore
, q/-
a n^rencipCi ^be haueuaad e/firloro Signore; e mafiima-'
mente nella citt dt Brufilk oue era afpettat dalt Impera-
;
1^2 VITA
giftrpiruerALmhiraMtt pochi CiUolict. LAqmddilcoTh
D I
t\e fece paci con Odoardo . Onde non gli rtflaua altro
pu
CARI O avi N-fO.
pu oppor cof alcuna fuor ,
che tumore ile he pero coj
(
comune e naturale ) portato al figliuolo . )*e openione uni-
utrfitle, che,tfuando (fuefto Papa non hauejjehauutofiglino
H ; niun<itlmhaurehhe ptugiu/lamente , ne piu fantamen-
ngutrnatla nauicetla di ^ietro.Con tutto ci iiato uno
de* piu rari e migliori 7ontefici , c'hahhia giamai ottenuto
ijuella pinta fida^ Fu creato pio fucctfjare (jiuan^a- Gttiioter
-
^
'
^
foffhafleuoe a tener Parma,tutto ch'egli thauejj hauuta
fftnguernita,epofta tnfcwrtftma
dogU , che gt Imperiai ordmajjero ogni di inficeper leuargh
ffa, pareti.
di mano quella citt, r'icorfi per aiuto al Papa, liquide ifiu.
lndoft < non poterfouenirlo,a' conforti dii Cardinal Par.
dptr
CARLO. aviNTO. 14S
t ptr difiacaarneU utrgognofmente . Qutjla proferta dd
PapaUuo di fhjpetto tJmptrodore : accett, che
fi ft.
cejj guerra contro il Duca per racqmfiar ^arma , leuan-
dola delia diuotione de' Francefi, cne erano fitoiperpetui ni-
rma.Ttrciochefi auedeua l'imperodore, che'lK^ Arr^ofit-
to pretefio di difender *Tarma per lo Duca Ottuio , uoleua
eglifarfine Signore . La onde commifi a Don Ferrante , che
andajje a quella imprefa : ilquaU con molta prefer
fi mi-
^
raunar genti,attendendo il Papa la rijpofta del
fi a e del
Bamfta di
^ Tarma , ordin il (fonzctgct al Signor Giouan Bat-
Monte . tifa di fronte , ^ al Fittili ,
che con le genti del Papa an-
^ffiroadaffdiarUtlMtrandola.llcheefiificero.tyMa
auenne cofkyche diflurb qugU
affidi. Tercioche
hauen-
Mfignor
(
fattigli uenire altaffidio di Tarmayt^onfi^or diBrifac
co co ^entrai del Ke nel Piemonte , uolendo diuertir la guer-
y
Alla guerra di terra, che per nome del Duca Ottauiofi fice-
ua dal 'Ke di Francia contra limperadore in Italia , il Prior Prior d
148 I V I T A D
merita del Priore, fimandole in ma^ior numero, non
gli parue fono conjtglio di tentar la fortuna , ma fi ri-
tir a dietro. Onde il Priore lo figuit tuttto un giorno,
e dipoi nel porto dx Tolone . "Tafiato al fine
fi ridujfi
nel mar di Spagna : e prefa nel porto di Barcelona una
fi la
cagione , partifii tjueflo 'Triore da' firuigi del Tig
Tiv : M
fardo pregato ..Onde gh pareuaefire ingannato mfimta^
poft da pan egli oblighi , che ejfi haueua alt im-
1*,
ai
mente .
^;oU.31
peradore , oltre all'ejfire egli fuo Signore^ shmolato anco da
glialtn , che per le coji della reUghone gli portauano odio ,
mouergU Mauntio
e difderauano noutt rult Imperio ,
fider dt
( mone
contralt fte armi. Onde fi un col figliuolo delDuca dt contri lo
Iinperado
SaJJntat co' figliuoli del Langrauiojt con moitialtrt "FreUm re.
t 'tOtO pure pt'> fffi^ cofit tanto impromfa , che non fpefi
radore fi rxtiraffi
di notte e m tempo ptog^ta. in cefi
poi fi ritorn nelle fue terre nel tempo, che l' Imperadore (^co-
initalia ,
che prouedeffero al loro bi/gno. Ma non fppero i
Sanefi le- Cittadella. Don Diego, che era flato cagione del male ,
|refidi nolU anco ejfir quello , che ui mettejje fipra l'tmpiaflro , tro
rancefe
.
tuttauM , come s' detto , a H^rna. Flauiua tn que'
giorni il Signore Afianio della Corgna, nipote del Papa,aban
CARLO aviNTO. * /A
porto anco uettouagtta in Orbete Ilo . molto lontano da
quejlo tempo ejjindo uenuto con moka audacia nel golfi Bifo cor-
t$6\ V I T A D I
compagnie di caua!& , d'huomini di gran ualore . Ilpercht
' l'Imperodore cercaua, che egli uemjjahumiliarghf, dima-
'
,
firando un buono animo uerj di lu . E
quefo faceua per
ualerfi di quelle gentil hauendo dfegnato di andar pnu^
metter tempo in mezp a guerreggiar nella nptccardui , am-
Limper*. Jandot chele co/ di Lamagna Jt farebbono potuto rajjt-
fo, c*h2fe-
tempo . Et entrato in t^ugufla , rimo/J del
guiu ^ quella citt tutti i Magifirati uecchi , rimetteiu
douene di nuoui Ma trouandoji quiui^/t come un penftero
fgue dopo l'altro^ cangi U dtfgno, che egU haueua fatto di\
andar n* conju delia Ftandra,ejt rif^ dipajjart in Fran\
Ir et ctra tl'Re per lauta del Ducato di Lorena. Fui s'tndri^
'
'
prejamente j operando di maniera , che'l t^iar chej Al-
berto rubel dal 2^ dt Francioydifffofto di tornare a (eruire
js! VITA DI
Metr^
luogo ftrtCfimportaua grandemente. Dktfi.chefitto
come per lo gran fieddo , ut peri piu che la
fiper infirrmt ,
terza parte ded'efircito deltlmptradoro . Dtermmo aduiu
que , lafiiando a dietro ogni altra imprefi^di fare a Prima-
Itera ognifio sfirz9 per racquifarlo.6 nelpartirfi da Mett^
hauendo a cuore le cofi di Siena ,firifje a 'Don Pietro dTo-
ledo Yia-
Capitani, con uari auemmenti. Finalmente uenuto
noMDiiii.
mprudentemente a giornata col ^archefe di
Marmano ,fit da lui rotto : e ferito in una cofiia,fi ricoue-
on potendo prenderla ,
ut tenne tanto l'afidio intorno , che
pc Pietro
Sanefi mancarono le uettouaglie , e la citta a patti
^xc%^- : iquah notile furono offiruati , frfi , perche ne anco
fi refi
che haueuano fatte al
Sanefi ojjruaronole promejfi , efii
Prefi di
Duca di Fiorenza. Fra tanto l'imper udore ejjndofimojj
tel'Impe-
CARLO aVINTO. rs9
te l'Imperodore prefi ^fice e^ fibitMnente /pianare^ accio-
che per cagton loro non fijj piu moUflato . Aia none da
lafitare a cLetro ; fi come tl Aiarchefi liberto e*l Duca Morte di
Adauritio , Uguale ( effndo ambi tra loro per molte cagioni si*
* *
difiorch haueua al ^Marchefi intimata la guerra, uenncro
)
tnfieme al fatto (tarme . Tercioche ambedue i loro efirciti
Jliam.
169
Ella
VITA DI
aduncjue Uuando uia la hereticaprauit di ifuel
%tpno , ut fece riordinare il uero culto delle Chie/ con i fa-
cnfici Sceltfafttci , ritornandolo alla obedienzji del T^apa e
MaJanu di Santa Chief, Facendole dipoi
iftanz^ i principali Ba
Caterioa
^^iBcgno 4 prender marito per cagion della fucctjitone,
ingh*!te^*
r l spoCi ^l^ff Filippo 7{e di Spagna, /ho cubino figliuolo dell'lm-
,
peladore
P^'Uppo in Inghilterra a fpofrU.6,come che
nelprincipio la maggior parte di ^uei Baroni rimanefjtro di
Paprciu
^*^^ttantacinque 'Papa
(f
tulio Terzp,del M f
di Aprile,
jo
Marcello ii. Della cui bont e uirt effndo il mon
do in grande affettationt', eghufct aita il uentefimo giorno
dopo lafua creatione.Efu fatto Pontefice il CardinalTeati
^^poletano, della nobtliJ?ima casa Carafaie detto Paolo
wea'wps
te&ct. Quarto,che fu huomo dotto, perauentura di buona mente :
e
ma la maniera delproceder da lui tenuta nelfuo Papato fu
tale ,
che la fua morte uenne generalmente difderata quafi
da tutti : e fa gli altri il popolo Romano dimoftro , tfjendo
con le altre , ucctfi piu di nouanta huomini , e della fua ar- '
~'
mata non fu leuato di ulta alcuno , in gufa, che le dette
galeotte trouandoft fitto la citt , e il Contarmi
'in
figuitando
efendtrle con le artiglierie, gett a terra alcune parti delle
f
muraghe,mapiera,chtglthabitantfinirono di Durati
VIT. DI (feAF^L. K L'
,
162 VITA D 1
" ^
^,e furonoJmilmente abandonatt U (galeotte da tututjuet
li , che uf erano fpra . Aia , come che il Contarmi hauef-
fi
fpotuto a ftua mano impadronvr di tutti quei legni,
co fnzi difcult alcuna delia citt', nondimeno, per non
an^ ^
rompere il porto, fi ritiro a dietro, mofirando,ehe quanto egli
haueua operato, erafoUmenteflato per difntUrfi, e non per
offendere , haftandogli di bauer fluate lefe (falce , e lefc
]ti.
genti. E nel uero fipu dire con uerit, che la cafa Contarina
*"
fi* al pari qualunque altra et Italia illuflre nelle co-,
c-
-f
fi. Ai. bertucci, ^M. Cfirolamo,e Ai. tettorefratelli, han
no piu mite nelle occafioni dimoftro ualore,fnno,prudentgt
^
r ' ardire ineflimahile . ^ia ritornando ilI'Jmperadore,tro
Mandofi egli nella Fiandra offefo da una grane infirtmt, non
meno per cagi delle podagre,che Ipcff.oafjiggeMano,che per
altrefue indifpofitioni,flanco hoggimai dal continuar di tan*
te guerre, e dalle gran moUftie , che apportafico ilpefi de gk
s .
. putandofi
I
l'anno rnilk
gior- ^
cinquecento cinquantafitte. ^Apparecchio adunque la par.
tifa per Ifpagna : effendo poco innanzi
flato imputato Don
Ferrante (jonzaga, che
fi lungo tempo e fi fedelmente lo
haueua firuito , fellonia da alcuni maludgt , che a quel
Signore per lefue molte uirt portauano inuidia
fa,con gene-
^
rofo atto fimile a quello deltaccafato Scipione
, sdegnandofi ^
contra la malignit di coloro fi r
, 'iduffe ancora egli in Man.
touaauita Ubera e tranqmlL. Nmptradore l'anno
Qofi
M DLV dilmifi diCgoflo trouandofi in Gante diede
.
,
licenza a tutti gli Ambafciadori,che preffodilm *
erano,
a' fuoi miniftri, Prencipi,e Capitani, dicendo
loro , che
pi di efiinongU farebbe btfogno. E refi oltre a ci molte
gratie a' Magiftrati deUe fue citt ddU Ual fide , e buono
1^4 V I T A D I
mmo' M tenerezzi ,
benedettolo , l'accomand a Dio,
^liuoio e facendo il fimile al Prenape . l dfiguente accompagnato
,
*
uandofi di cinquantafei . *Feruenuto diporto dx Laredo,ter
'
Limper.
' Imptradore in terrafipo/e con le ginocchia in fu'l lito :
do, e paro nelle efircme giornate d fua Ulta gli haueua conceduto gra-
che altra gli era Hata fimpre cara ; e per laquaU era perue-
nutoa tanta altezs^ etImperio a cofi fitblimt di gradi
grime ,
e Calutati benignamente quei Signori , tquab erano
uenuti per honorarlo ,/lito in una lettica,f condotto in
quella citt , ouefaceua refidenrei l'infante Qarlofuo nipote . LTmpe.
^uefta Metropoli di tutta Spagna,pofia nella ualle Olita
tf l'infante
,
prima a temer Dio, e paia figuire le uefti-
gia dU' fuo maggiori, che erano fiati Cathdtc
^ Impe- joreTri.
radorigiufitfitmt . Edtpolpartendofi ,firidu/Jeinunaual-
U,che ealihaucua eletta per lo tempo, che foffe piaciuto a Monjiic-
n ^L J /r ri '
/r riodeMo
UlO che,
/
uiuere : oue e un luogo
doue[fi, Joletario pre/Jo 4 nati di saa
certi monti uerf Adezpgtorno : iquali monti fono ajpri, ma
la pianura alquanto piacemt ; e ui habitano alcuni fona-
ci di San (qirolamo di uita molto dura ,
gio delle cofi del mondo
^ auezft al dt/pre-
FIT. DI y- L iij
1 .
V I T A D I
ouo'di
l'^^ciutfcouo di ToUdo , huomo di molta dottrina . Jl^ua.
T^cdoc letaitofo che fueduto dall' Imperadore y egli rallegro:
, fi
egli alla fua prefenz^ ab braffe tl Diuino u^cto ; nel fine del
i68 V I T A D I
,
tanta giorni innanzi alla fita morte nel mij di zyigojio ap-
parue nel (jelo una Qometa ; e l'iflcfj giornoyche ella comin-
cio a uederfi yilrnperadore ammal. Tarueaduntjue yche
quefia Cometa prediceff la marted f gean TrerKtpe: co-
me ella predtjjt ancora quella di Paolo ^arto , e dt cyirri
fmpre con que' due pitdty fopr ai quali fi fofltngono gli fia-
ti : l'uno de' quali il premio , e l'altro la pena . E , come
cienM . che foffc giuhjimo , era ancora clementifimo y benefico y e
liberale. E, fi alcuna uolta fino fiate ufate ^auezsf m-
toUrabili a' popoli, e figuttide gli altri inconuenienti , che
61 >
. na. Dopo la mejjafi riduceua fidato a definare , ne mai in-
nanzi a quellofi trapponeua in negotio akuno,fi nonfijfe ac-
corfa qualche graue importanza-diche di rado aueniua.Ddet
mangiare!
mangiarli,hauendo riguardo alla /nitine heueua
nel bere pm^che due uolte . dMcntre,che egli defnaua,htnche nonfi.
.
ue-
fifima condurnefifiofifie,e riceuendo ognifitpplica,chegU
nijfi apprefintata. nelle rijpofte era rifilutifimo huma-
Kjfpofte. Qo fatto, come io dko, per lunga pez^afii appartaua co'
.
po tornaua alla trattation delle cofie publiche. 6t in quefli uf-
fici terminaua il giorno . Teneua nella fa corte perfinag^i
Carlo Qui e Ut tifimi,fi IH lettere,come in arme.^on fidilettaua di giuo
:
J"diuet' care, mafi tratteneua in ragionamenti per lo piugrauiedtco
tmportanti.Sra intendentfimo didiuerfi lingue. Fauella-
fc bngne.yj:
I
CARLO aVINTO. nr
ni hforicififono in molte cofi ingannatk Latinamente par
laua a baftanz<i,e in Tedefo ottimamente, '^elparlare era
breue e fccmto,con poche parole abbracciando molte oof,e
ricercando di ejfr tenuto con uerit piu prudente ^ cheelo-
4juente.Vfiua motti pronti,^ argutifmii.SoUua dire , che
bono i Prencipi non e/fr fiettolof nelle dehberationi et opre lo a> saturno
^
i72 V I T A D I
fcienic"^'
Mathematiche, alla geo-
metria , conofiendo, che qutfte arti erano molto neceffarie al
174 V I T A D I
molti "Re ;
ejjndo fiato uinto e fatto prigione dalle arme
Imperiali promfi perrihauer la libert di pagar fia po-
,
r l'z^bnagro
(
due (/apuani in que' luoghi dell Imperado-
re ) auenne , che dopo lo hauere egli dato da dugento ottan-
CARLO QV LNT O.
dijim pennacchi da' rmdefim cabri da tMonfgnor di
Ltdt'fCh' un nobile ^ honoratoCaualiere Due altri Ca-^
.
178 VITA DI
ardore. Sopra U poppa u'era fimilmente tn tfcamlfioda
firitn alcuni Epigrammi Latini <U coiai /enfi ^che l' Itnpe-
tore , lon uari motti pur Lami . Cosi dietro la poppa u'era
fi uedeuano
legentideltlmperadoredalui guidate , dtftrug-
CARLO NT O. 179
un fi fatto '
motto ^ : O r B nov o* i N venxo
INtil'altro u'era dipinta la citt di t!Melano ; e puffo di Ut fi
na la Corona Imperiale .
da due Tritoni : ^ era fipra ctafiu^
E nella defira dteffifi leggeua qui
fio epigramma
luretibildtrculeasfiimpftflifi^afolumnas, i
i
dMonfirorumdorrtortemponsipfttt,
Il tenor del quale Epigramma neOanofira lingua rapporta^
tOf taU ;
Benragtoneuolmentehauete prefi
5
. Le folonne dcyikide per impref : , .. u
Sendouotfiatoildomatorde'Jilofiri, . :v>
'
.
Q>e difforme fiaceanlanofiraetade.
*>
i8o . V I TA D I
'Dopo la Mue ile colonne cf htnet maejhreuolmente raffi
parimente
in terra di broccato., e con L'eAquila : f^ haueua
^ Utefi
.
tu V I T,A .D I
dM ij
,
IS4 VITA . D I
deodare.
prala caffi fupoftoloftocco,lafopramfie,(^
e cofi dalle parti fipra due
Dal capo la Corona Imperiale :
grandi fcabcUi , i qu erano alti egualmente ,
come U
oMa defira u era pollo,
coffa , e coperte pur di uellutonero ;
CARLO QVINTO: m
e taltre pompe , il X? torm edla Chiej : alla cui portafu
Marie di tempo
in tempo
IL Fl^E DELLA V IT cA
DI Carlo ^^vinto.
1
* # ** A3CT>EFCHIKL^,
\
i
t
IMMORTALIT
DELLINVITTISSIMO ET
GLORIOSISS. IMPERATOR
CARLO Q,V I N T O;
DEDlCjtT^ GLI Lllipyjl LjITI'KU D jlt
SIGNOR ANATHOLIO DESBARRES.
E' NVOVAMEMTE TRADOTTA NELLA VOLGAR
1
'
. 1 -
IL SIGNOR ANTONIO PERINOTTO
C ^
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j *
P R O E
N E L L M M O R T A L T A'I
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DI CARLO aVINTO.
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mo- 'V .
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VC* 1 \ V|: ;
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cr .
n . \ ;
N
I NT O
INTITOLATA IMMORTALIT'.
^ R T o JU ucce di Afarc9
;
ttt
tafcoltantc offenda , quefta parimente disifugge (fuelle , cho
I
a
.
tS9
degli hmmim Ejfmdo dmcfue dmerfigl'mggm humamj
.
qtieja perfina ;
e ripiena di terrore ; ne pufiojiencrp . Per
cioche a cifi aggiunge la grandezza delriceuuto ufficio : ha-
uendo io ueramcnte prefi un carico , che auanzei di gran Iure
ga U mieforzs , epiu grauc del piante Etna Jlche non .
NTo
^A R L o I efortifitmo Imperodore , dfidera
eprego ,
che mifa conceduto da'T) io Fra tantofitpplico
.
letiz^ . T*ercioche
yf lo flejfi
Dio y che mojj in uot ta-
intatte dalla
lequalifi confiruarono intere e caiiejt nmafiro
pefiilenzade'corpi: e mentrefletter in efii corpi y imitarono
d*
... '^^ 7
^w%Ahmo ile menti d^^
buoni mi paiono diurne q) eterne ; e ^ che dalla una de gii
15?8
nella triftezs:^ ; non incorfi in quel detto de* C^t*(lci ; due.
uolte per t tute le corde ^ ouerfi dflanzjede'toniyche eujiir
^ adamantino , (
ancora che le Tigri fJircane gli haueffiro
porto il latte y e eh quello foffi nudrito , che nonfifinta com-
gnouere dada ruordattone di tante mrt ! Cui di que'Jo
la modefila , e la pace ;
efinalmente le leggi della
giuflitia.
Sar non dimeno ci anco a me lecito f ^ia nel aero
fin , co.
mepefie , mutolo . *Tercioche in quefta tal maniera di dire,
in quefi 0 co fattofiato o propofi a caufi in
fi , cofifienle cam..
po^non bafierebbe alcuna ficondtt ^ uariet ^ e copia ne
,
anco di 'Demofihene dquale fi dice , che nettorare haueua
(
una fingolarfaaUta onero potrebbe recarmi aiuto . *Ter.
)
ciac he fi come in uno arficao
,
fg) affatto Rertle campo , rnn
e mifiiertdi face:cos,oue non habbiamo chepoter ere^nulL
gtoua t'eloeguenz ^ . Sia prefinte opeOe
ilejuale fu hauute
;
^200
.xhtfu fmma mitunaem^aAra arte : che potreUono ep
.fare i che gtouerebbe loro la dottrina di dipingere e dt [colpire
'
.
zArtafirf
,
il
tArtaferJi Menofm , in tantojttibon^o fangut humano ,
a ^icocle ,
nelle cfualt elegantemente firmo e dpinfi, qua
flf
le effir dee la ulta del priuato , e parimente dcll^rencipe
^Sfon dei tre libri di (/fare Auguflo ;
ne quali fparatamen-
'102
tratta della infttuton iUl^renc'^e thrifiano , *Tert^
che tl Majlmto e frttjitmo Carlo nojrt di cut hog.
t
,
J102
tratta deDa nfttutton dcl'Trmcipe Chrifiano, *Vmhr
che tl Maj^tmo e frttjSimo Carlo mjrot dsct ho^
gmaiho da parlare ,fppltr per tutti ^ e per tutti far a
bajianz^eine famtjieri di altri libri, di altro ejmplare
e di altro fpecchio d' bnperadore * ^Terc'toche egli e quello
i
ibjuale tutti igran "Re debbono porjt innanzi, e tutti gl'Im^
peradori per ejimplare di tutte le uirt , e di tutti i nobdi
fi come
quello , che dx tutti gli adornamenti fi della fortuna,
come (Ultanimo , fu di gran lunga dlufire e nolilifitmo .
zo6
( coflumi t e di rdme dtgmrrt^tare , dal no/ro firtipm
Carlo non folanunte hauute , ma ettandio con felici^-
mo auenimento fimite , fanno affai bafltuoU te/limonianzoi
ntuna diffcuh effr neltuf deUa mditta , che alnifiafiata
nafcofia ; e non habbut pienij^fmamente apprefa
^4 al ualore di Carlo ^into Imperodore ; del
dezza de' fuoi fatti t (he firz^ ? che eloquenza ? QmI copia ,
che non fio trifirore alle fe uirt f Qual cofa , che alcuno
di maniera egli fi port; che, come che da lui tutte quelle cofi
per tquali di gran lunga
fi ajpettafiro , fi lafctajje a dietro
tutti i piu tttufiri Imperadort y che mqueflo Imperio ffjero
mai : non di meno uinf la openion di tutti , uinfe fi mede-
fimo , e trappafio quafi la forza q) dignit delthuoma .
2o8
Laqual copi tpendo priuatdmnte lagrimeuole a tutti
dannofi a tutta la ChrtPtanit ; e uituptroppima a coloro
ckerano prtncipali nel grado deltamminiprottone : pio U
noftro Carlo epndogiouanetto',ntejpa in punto un'armata
da i 7(egni di Spagna , (juepi da tutte parti da piot cacciati
a lidi del mar piu bajp nelle citt, e in que' CafeU, che era->
no piu atti aJchifar le ingiurie , di giorno in giorno p troua-
uano moUfati con faccheggiamenti, rapine , ruine ucciponi,
incendi , da gl'iliepi [j>rpri , dipoi non hanno piu udito
alcun legno di cotah Qirpriinep mare? QmPo cos gran
male e cosi pzzo , e cop a lungo diuip e fparp qucfa
, p im-
portante guerra , chi mai haurebbephnato , non dir da un
giouanetto , ma da tutti i Oqritani q) Imperadori in
minor
. tempo et un'anno, o nel corp di tutti glt anni da un fola
vjO(
,
205>
hautr rej d mar ititaha td* Spagtia ftcnro da Carfari
CBercioche per tjttfta cagume gU furono dati qua/i diuim
immortali, honori: egli
fleff reput tanto queficfuo fatto,
cheperqutfa cagione nell'ultima parte del lido dt Spagna
e dt eyijrita' impof , che. fofftro innalzati due fcogU in perpe-
tua tefimionianzei dt cotale opera ^ Tercioche hoggtdi an-
corafino efit chiamati le Colonne d'Hercole * Cfuante adun
que lodi , quariti nobili trofei quanti honori al fortijimo e
,
212
Jiataterrmnata con
mAYncntt eJJndotUA tanto lungAt fparpiw tante partii
La cfud guerra era di grauezzt a tutti i popoli e nationi
utuo Perfio
tua ,
e ridottala in forma di Trouincia , pre/
0 di grandezza .
o ricchezze , o di potenza , o dx fudio
gloria fia fiato uguale Or Francefco Redi Francia, ^a,
per ritornar la, di donde partitici ftamo: fu
condotto il U
in Ifbagna , e /erbato in
^adrdle tnfno alia uenuta deh
rtchiedeua alia
e trattato , fi come
l'Jmpcradore , e raccolto
temperatezza, innocenza,
digmtdi Re. Onde di quanta
benignit fefare ftdirnoflrajje ,al
humanit e clementi
t
t
,
vm DI V, o
2^4
tUa fi trouap dalla fa parte. Fra tanto Francefio S/Sr.
quillit de' Chrtfhani , accio che una uolta egli poteffe indriz^
za^le armi contra i comuni nimici della 'B^publica Qniflia
na ( kht hebbe fmpre grandijlimameme a cuore )
dUde li-
bera autorit a QUmente vu . di elegger Duca di ^lela
nOyihigli piaceff promettendo di confermar la eltttione,pure,
correrie ,
e dalle rapine : ff)
efpndo affediata ?^poli ,f ella
nero alle cafe loro con perdita di tutte le lor cofe . E Monft^
gnor di Lutrecco , Capitano di co/t grande tferto , in quello
^
pu giamdt al buono auenire alcun male, ne utuo ne morto; ,
'
ne fmmente e//o abandonato dall'aiuto de gl' Iddq . *Non
haueuano ancora Franeejt riprefi l'animo, a pena rifpi.
( effondo
[ubiti i confglt loro , egli animi piu del conuentuoU
pronti a riceuer guerre ;
ouero , che [offe auenuto al "Ke di
Francia quello , che auenne a Faraone ; cio , che fijji ind-
j rato il fuo cuore
)
fatta nuoua maffa di fidati , e meffo in
I
Oij
,
zi6
4USan*Tololor Cibano fcU Antonio da Lena, uinte
mo Dio nonfinojttortticjueiPrencipijiquahnonperne
cej?it,ma per ejjir ripieni dt cupidigia di accrejcere i loro Tifi
daH^apa Clemente -y
anzi di darli degni premi della preja
fatica per tirar tutti i nPrenctpt Italiani a cosi ingtufia
28
^
pparecchto Vhnfrtpt per prender Z^ienna : di donde pee
tanno moxxix. fu coftrtto a partirftfenz^ effetto al-
cuno con grandi^mo Jo uituperOf e con graui/ima ucci/io-
ptu (tottanta nla Turchi') tenendo egli alhora per co/a cer-
tijma , che trottandoli dindi Qefare per tanto patj lon-
tano ,
non ui potejj a tempo recare aiuto . dt gran
lunga rima/ ingannato della /ita openione : percmhe 'im^
peradore , che alhora fi trouaua nella 'Brhantia , dt ci
incredibile pr(Jlez.za ,
tutti gli
f moftrarono obedienti. 6
da uenti mila fra
fece uenir parimente eCltaba in Aufria
Spagnuoh ^ Italiani. Et altres i Signori Italiani ui man-
darono!firn aiuti
6t afpne , che non manca/p ueruna coft, laquale poteffe
leuar la occafone di condurre la guerra a buoniftmo fucce-
dimento , con certa indujlna q/ ingegno fngolare , mij nel
mare il preftdio di cinquanta mila huommi afpne , che con
le Galee affaltajpro le terre de* Turchi. Delle quali fece
Capitano quel T^ttuno zAndrea ctOna ,
*Trencipe di
f perche
21 ^
ftperche [hrifttam nonfiUro mgarmati < quella fperatr.
i
zfi ,
che haueuano di lui conceputo ; ^
molto piu , che per
.
,
O jf
I
to
ii/koCjonfalonure con du^ento naut pajptndo^ la citt di
Tun^t (
che gi fu Carthagme ) tolfi per forx^ a Solimano
hnpcradore de' Turchi ; pofit in Ithert uenit mila Chrijiia-
ni , che erano in graw^ima feruUu , prima hauendo pre-
la goletta firtifimo e guermttfimo Cajielio tlquaU
fi , ,
:2
quanto tn Italia ,
ondo alia guerra contra a France/. Stette
tuno e laltro 'Trtncipe in mare lo /patto dt due anni , effn.
-do del conttnouo l'Imperador fuperiore , e riportando la paU
,ma della guerra. Finalmente fecero ondi a ^tzia tregua
per dieci anni y accioce rimanendo daBe armifipoteJJeroS
qua dt l ficuramtnte condurre le mercatantie , trottandofi
prefente il T*apa - cydl far della qual tregua non per altro
Ji mojj [efare , che , perche^ haueua 'l'anim del tutto mito
\a!la guerra contra Turchi y dfiderojtftmo della faluez^
\de\ Chnjiiani ^ e della gloria parimente . La onde efftndo
nella Europa tutu t man moUfiati da correrie e ladronecci
22 +
/ingoiar uirtue frawhtzsfi d fio animo, nm prmdewL
alcuno fpautnto ',ma jipromettcua ina certa fperanz>di\
Htioria , fpejj fra fi proponendo , t douer nella Germama
muo 0 morto rmanere . Fu quefia una mcreddie uirtu del.
t , d'ingegno ,
(tindu/rta , e di ogni altra uirt ff) ecceOen
22f
j/i ojcuro neDa gmfa , che'l Sole ofcwd tutte le altre Utile
^
B tanta. crebbe la gloria di ^ue/htmttoria, che
poti mlto dipc Upre/adt Gio Federico Duedt SaJ^nia ,
'
enfino dalla r'ma del ^orifihene ueriniro a Cefitre tra Capita-
m di cauallt I
i^uali io aufarono di poter mettere mfieme
quattro mila caualli , e che erano prefli di andar con quelle
genti ,
ouunque dlui piacej^ mdndarglt . 2^* quah gtorr
ancra uennero dal^ di Tunifi a O/reamoafiiadori:-
gliproTtfir.o per nome di quel B^e aktetanti cattai "Barbari ;
onde non men dirittamente ^
che con uerit , io pojfi dire
che infino gli Scuhi egli <jAfrkani tirati dada uirt di Cefo-
re y uennero ne da fua diuottone . La onde mentre (e/re dt-
1^6
mo efrcito d cercare il jo fcMHpo con Id fgd': ma alcun
infinq a qui non haueua potuto refiltre alla potmzi di Ce/dre^
di manurayche lutjicome duenhegiadt AUjfandro Magnai
tutti tiimauana muinlnlt tmnurtale : non dimeno ftta
il comtnciamento della guerra (germanica , tutti erano fiUe*
citi deOa fila faluezzfi , tuttif affiggeuano , tunt ftimauano
male delle coj Je .
'
Ora dopo l rauere acqutjiata una f^
gran uittona cantra Germani ^ raftMte le coJ della Ger~
rmnia, e prejeritta una forma di uiuerefra tanto, che'i Qnu
cibo fi rattnaff , fi intorno alle openion della rebgione , come
al uiuere : Lamagnain Fiandra , meno fica
andando di
nimici.
, .
228:
Eghffh '
uAn g altri mland
* .
; d'ombre , v
non rtcercandofifolo in un grande e perfetto Capitano ;
ilualor nelle guerre,ma anco la fatua nelle impref^ la frte^
ta ne* perjco, l indujlria neltoperare e ia prtjtz^ nelfrt
rt;e parimente d configlio nelprouedere: Uquai tutte cofe io pr
mfipoco innanzi di douer moflrare al luogo loro hauerfi troua
te m tanta abondanza in quefio Impfgadore , in quantafojjfi
ragia infume in tutti glt altri Jmperadon : bora io mi cono/co
ejfer mifiUro di douere in do tanto ajfatkarmi^che io dmofiri
di non hauere alcuna cojf lafiuua a dietro : ilche non ageuol-
mente pofj fare, ^erdochele promefjfi fecondo il parer
,
cauaUi
2lp
cduali leggeri, e con altjuant fanti spediti Spagnuolt ufcin
prefia tl medefimo
animo nel/offerire : quando pofitgli alloga
giumenti a Langinga , ifildati per l'altezza del fango e per
l'impedimento del medefitmo,
^ afflitti fimtlmente dalla
crudelt del deb e del uerno, non poteuano ne piu a lungo
quiut far dimora ne meno in alcuna gufa ricoprir
,
fi: e da
cotai cofe moffa la maggior parte dei CobneUi e Capuani
delfuo efercito , effndo tutti etaccordo in
quefto parere , che
cangiando l'ordine della guerra mena/fero tl rimanente del
,
compattato
Chimalu'ide queflo AdaJ^imoe fortipmo (farlo nofin
flancot chi lajfo ? Semprefu piu frte afittentrare ogni fatica
Sguerra^a riceuere ognipericolone dipiu pronto animo a fife
ner qualunque firtuna : ilche parte noi habbiamo ueduto^
parte habbiamo apprefi da grandi huomini , e dada lettion
delle hijor 'u do conofituto . Et e di do tefitmonio iVnghe-
r'tai teflimomo .... e tefitmonio pmuolte la guerra cU
Germania e di Saffinia . Percioche ijjindo l'angheria pr^
muta da Ipauentofe pericolofa guerra del Turco ^ ella da
lui , che era lontano , chic
fi
aiuto . La qual guerra con la
affettation dellafua perfinafi menomo
^
indeboh ^ e con la
/ita uenuta fu leuat a e fpenta . Percioche effindo egli feruid
et ungrandifiimo arder di animo e ripieno difngolar pron-
,
(he
, fi
cornei buoni nocchieri k
frza della tempefia', cofi i
figgi non pojjhno fitperar l'impeto della Fortuna . La onde
fi
come l'oro fi conofie colfuoco: cofi la fortezza delthuomo
con alcun pericolo . Ora (^per tornare al propofito ) in utfia
della medefima citt parlando egli a fidati , e confortando
JJ"
tjftr ntlhlMo trdnqutUo . Chi mai mttfi alcuna cof tale
chi non giudicher do partirfi dalla fide e dalla capacita dd
l'huorm ; fi ^udichtr qualfia la Iragilit humana f Chi
,
hautr tocca la piu alta cima della finrtez^. Onde non fin-
Xfl cagione Tapa *Taolo III. gh diede tlcognome di dMafi
fimo e di firtifiimo nella/pra firitta dte file lettere . Sono
certo gran cofi, e trappaffano la credenza quelle, che della
mirabile fortezza eUlnoflro Carlo infino a qui dette habbta-
mo . ^da di gran lunga maggiori quebe altre , che bora io
a caSre prefjo a* fuot pieS , che ogni poco , che eBa fi foff
ribattuta y gli haur ebbe apportato fubito e mortai pericolo
Sintomo
d^intorno a trecento pctfft. Md^ perche alla uhrt e aDa
fatica nima co/a e chiufa, (^percmhe la fatica d'Hercolepe
netro nel fondo di tAcheronte ) Cefkre audacifmamente
entro neltcAlhi . Cos fu ueduto armato con lo armato
efercito in mezg del fiume andar uerfo l'atra riua , con
grandtfiima marauiglia di tutti. cAmmirift bora Quin-
to I/oratio Code , tl/juale
fi gett nel Teuere . il
fin terrai.
'P iij
.
elettione
, q) alle mite i foi Qapitam confortandolo a fare il
mifi a pericoli ,
facendo l'ufficio di Capitano e di fidato .
^leffindro ,M<igno hebbe a guerreggiare ^ a far con que*
popoli ,
tquali non poteuano fiffnr di uederc m battaglia ne
arme . JW* il noflro firtifiimo Imperadore con ma piu
^7
Jra Magno Ji cornmft 4 dar\& , pUtrt , Ipade , aje
Ue altre cast fatte arme da. mano, ^ae^uejlinon fila-
mente alle mt^fime^ ma ( che e p: ),aun crudefimo eU^
mento: cio al fiume Albi , non gi ignudo ^ ma armato y
intrepidamente fi commifi : ne slimh il /algore (^per cos
dire
)
de gli humani tuoni . 0 nobile e /ingoiar grandezj;^
dtanimo.
' Ora afiltate ejuanta tndujiria egli hebbe in trattar qua-
lunejtte co/a . Egli arto lungo tempo ne uso tale , per hauer .
I
grAnit Imperadre mirutgUoJk uirt Umdujlm e contt^
ZA di ordinar gh alleviamenti . H>ion diro , ne racconter in
del tempo , dalprimo giorno , che egli uenne a uifla de' mmi-
ci y hebbefempre miglior contione dt luoghi e di qualumjue
Meffandro Magno , che gli firtttori de' fiuoi fatti non piu
filmano m lui altra uirtu , che quella della prefiezzA Ptr
cioche hauendo Cefiare hauuto auif , che Sobmano (i appa>
medcfimo parimente da i . . . .
^ in due
gtor'm con incredt^
lle celerit a "Rfiternhorge con l'efrcUo peruenne ; non ojlan.
te, cheH camino per ejjrt alhora la piu durafiagione deU'an
no , fojji molto impedito eper tolteti della neue , e per ejua~
iunque altra diffcuk. La e^ual celerit tjuanta fojj,(i
pu conojcere principalmente da quefto , che t ntmict , ujuali
leuatt gli alloggiamenti alquanti giorni a dietro da Genga,
terra pofta alla riua delH^rentio andauano con quella ue-
,
240
hebbe b ijlejj prigine. E per dirb brevemente ^ a pam
erano tre mefi y che e(j haueua cominciata auefa guerra ^
che rtdujj^ fitto il Jo Dominb i Sajfir . (hi mai in cofi
za ,
in meno di tre mefiy come habbiamo detto , i Saffm
figgiogo . Il Senato Rpmano , perche (Jiulio Cefiue , haum-
do fatto U ponte fipra il Efieno , confum oleum gbrni di
l dal %htno , ordino , che fi facejfero b JUppltcMwni per
molti giorni . Il nofiro Carlo quellafiejfa gente per tefiimo-
nio di ciafiuno beHicof anzi piu bellicojd , che ella fife al
,
fidisftto
Ora non fidouendo filamente ricercare in un fimmoe.
compiuto Irnperodore quelle uirt , che gi ha raccontar
te; ma trouandofi molte nobili arti bro compagne : cio,
ka innocenza , la temperanzet ,
la fede , la facilit , la
humanit youero la clemenza : quefe quali (tono fiate nel
nofiro farb , bruuemente confderiamo . 'Tercioche tutte
fono nel fimmo e piu eccellente grado . 'Trimuramente ,
quantafjfi mlui l'hmocmzfi , da quefio principalmente fi
comprende , per lafitar molte cofi da parte : che dopo b ha^
uer racquifiato Tunifty ch'egli per firz^leuo delle mani di
ritia ;
che non ci aiuta ne' noftri bifigni ; che le coj noflre , ,
come le fue non dtfeiide , e non tiene mexs nel punire ; chm->
mar non padre, ma crudeliflimo Tiranno. Ora di quak
temperani^L egli fojfe in tutte le cofe , afioltate . Onde fli.,
mate uoi , che procedejfl quella tanta preflezzi da luipofla>.
che
,,
(efitre
non fi poteua far piu fuio penfiero , affine di tener quel
Bfgno fedele obediente. ^ia udite le altre fe opere ^
Fornita la guerra Saffonica , e prefi U Duca Federico non^
,
tenuto certo .,
che da gli huomihi fi
douerbhc quefo princi-
d quale uhito
fi^kualo et Anfitrione e d'zAcmena ;
de' Troiam , conferm ne difirujfe il
^Rfgnoucei/d
liAomedonte. ^
ti- intendano , che non finzci cagione egli filo fi a gli hitomir
247
itione di pace , hmche poco conueneuole , ouero della dij^
248
ujctr dimentt , nobili uditori, che uoi fmdimojira
'dell'Imperio ,
ejjncto che effo uedendo le Je fttiche riifiir
zi a lui y
che gli concedejj perdono del fuo fallo , perdono , e
Uude ,
con queja clemenza il nojiro Carlo dtmoflrh di
quefi ,
de' quali habbiamo ragionato , non crono {lati pr-
meati da deuna ingiuria dt coloro ^ con iqualt guerreggia
uam ; a quali perdonarono : anzi mnti efi da cicca cupi-
digia dt fignoreggiare , mojfero lor contro le arme. La on-
de procacciando oiUfJeutdro^Magm ti 'Tremipato e t !m-
.petto delttylfia , e'I mtdefimo anco dandoft a cercai ^tulio
(jfre m unalibera citt , e Totilatn Italia, tosi era necejja-
ua Hcrcole
- .
2^5
UA tertole alcuna ragione eit ejjr Jcuro a cobra , tauali
coloro ,
che gli erano co^iunti di alcun parentado , ma a
que nemici , che nonfilo procaciiauano di fpogltarb deU' Im-
perio ,
ma ruercauano ilfmfianco ; lafiiagola, lafua ulta.
Ora y perche l'autorit molto uale nello ammmiflrar bguer
re a Imper odore ella e molto necefJatMyfi demo per
adietro fu dubbiofi yfe m lei il nofro potcntfiimo Carlo heb
che i confederati ,
tjuello , che i fudditi d'uno Imperado^
re e Re tflimmo . H^ercioche , fi come dalla riputazione
fp)
autorit del medico tmfrmo fol prender grandtfit-
mo confrto : con CIO fia cofa y che e gran parte d% Jattil
-confidarfi nel dedico : cofi gli huommi non meno per ope-
mon di fama , che abuna certa ragione yfino indotti a
per
dif/rezictre y o a temere y ouero ad odiare yO ad amare.
dMaqualnome per tutte U parti del mondo fu piu chiaro
' del nome del nofro potentifiimo e fbrtifiimoQtrbf ^ud
.
fatti di altri ai foi eguali! Stimate uoiyche fia luogo p
contrada cefi dtshahitata ; nella quale nonfia peruenuta la
, ,
* 54 '
.
re . Onde per non dir piu ; ne per confermar con altri efm-
pi, quanto giouajfi la riputatione ^ autorit del nofiro
e fpauettto ,
che , come abbalorditi y gli cofirinfi a ftrmurfi
in quii luogo .
(
come dice Cicerone ) niuno pu dare a fi medeftmo : effn~
do conucneuole althuomo delpotere delfimmo Dio , da cui
depende e per uiene ogntfhctt , timtdamente e parcamente
fauellare. Percioche cofi io fitmoe mi Sa credere , che
non fin per dire , che alle fiuuofiiemn filo tutti i fiidditi
delle guerre ,
ma anco da ricercarfi da altre cofi . "bercio-
che Thalete Mikfio ejjndo dimandato colui , che
, fijfi
lece , rijpofi^ colui eh' fimo della
e perfina , ricco della fortu-
na, di buonapatria , di bello animo, e non indotto . <Mna-
carfii diceua , che la felicit del nPrencipe era pofla nelteffir
, , lequali debbantr
tfjre in un fimmo Imperadore :fuori che deBauitaedei
fatti del nofiro Carlo : in guifa (he ficuramente ardfiodi
,
iCo
dire ; che la lode di mm Prencipe S cui haitiana fatte k
;
%
U
ditett
aff.
Tito 'Uefpaffam dopo hauere ottenuto l'Impe-
rio , iltjuale tenne due anni , e d'intorno a tre mefi , in gmja
fifeee famofi di qualunque uirt , che fu chiamato da tutti
delicie
^ amore della generai ione humana . t^a innanzi ,
ch'egli hauejfe L'Imperio felafiiato firitto , ch'ei fu ripieno
di tanti uitij , che tutti [limano ,
che doueff riufire miCal-
tro 'Iderone. 'Riprendono in Traiano , e in zyddriano il-
(
quale fu chiamato per antinome Elio) in- Seuero ^ in Ti-
to Decio , ff)
hi TTiocletiano fiquali altrimenti furo-
no lodati di fmma prudenza )
[hnilmente una troppa
crudelt e Tirannide cantra t profeffori del nome Chri.
filano.
25
alcuna colpa fece cauar gli occhi ^ e lo sbandi affine ^che'l
creanza ,
una cofianza marauigltof in entrare ve' pertcoli,
uelocit m terminar le fue mprefi^fede ,
religione , cognir
moglie ^ i figliuoli ;
^ impoft che fojjro guardati in
Leone . Il terzs Ottone , fi come merit gran laude per quel-
lo ordine de' Frencipi Elettori ^ e per la fingolar prudenza ,
fuchiamato dalla moltitudine^ t^arauighofi cofi del mon-
do : c<7i non manc di gran riprenftone per cagion della cru-
delt , che ejrcito in un certo Crefientio Frencipe Romano ,
^ in certo (fiouanni Piacentino : ilquale da Romano cac-
ciato per filleuamento Gregorio Papa ^into , lo haueua
pofio in filo luogo. 'Breuemente (^percioche non di mio
proponimento di rinouarei fatti di ciafeun Prencipe e Re
coft da conchiudere. Ejfindo que' Prencipi , che bora
ho nominati , ira grandifiimi e potentifiimi Heroi , che mai
da Dio furono donati al mondo ^ hauuti per li principali
prejj ciafiuna natione : non mancarono non dimeno de loro
e fegnalatifiimi uitij e delitti . 6 gli altri , che ho olotita-
rtamentetralafiian , ejfindo a quelli di grandezzai di fatti
tra data , egli fi uedeua nelle mani : come che cofioro non
citi
qJ anfiofi? O comefu uera (fucilafemmza di (Jtuho (e.
fiere yCfuando nelprincipio delfuo imperio era premuto dal
tumulto de' Francefi: ilifual diffi ,
ntuna cofa di piu hauere
ottenuta per la dignit di Cefare j fi non , che utueua accisa
no .
(erto a prender le guerre quando niun'altra cofi ,
pio "Rf , e grato a Dio, inguifa , che egli per lui haueua
fatto di molto belle prodezza , nelfine diuenuto piu audace ,
confidandoli nella piet , che niuno accidente gli potefje con-
trario auenire , mouendo guerra al Rf di Egitto , che dtfde-
xauacondttiondi pace, perche egli moueuaquefla guerra
con afiicurarf nelle fiorzs humane , uenuto alfatto d'arme
fnella battaglia grauemaite fimo :e fi mori. Crefi iru
gannato dafperbta , e dalprefumere in
fi medefimo , and
con efercito contro a Qro Re de' Per(t,finz^ effir prouocato
da ueruna ingiuria , e indotto da nimia necefit . E quale
fu tifine della guerra l [refifufatto prigione : tlfuo efercito
da [ir ; e tutto tlfuo R^gno occupato da lui *lPonnofi
rotto .
tendente delie cofi delia guerra l chi piu intero f chi ptu pru
dentei chi piu moderato l dot piu forte nelle fatiche l piu affa
ticato nelle imprefi f (hi ptu eccellente di fede , di btmgtut ,
alcuno , non farebbe (gli degno del Caucajl non piu impu-
dente del Cicbpa di Homero l ne piu federato : tlejuab di-
berto ,
"Duca di Loweringia : non cacciato del Ffgno , come
Tarquinio Superbo ;
come Seleuco Callirico , figliuolo di
morte ,
delta quale fi morirono quelli che habbiamo infimo a
qui raccordato ,potentifiimi Ref^ Imperadori: anzi ,
che
,
mente beato. Onde nonfnzfi cagioneThalete pofi lafelici-
t del ^rencipe in unafeconda
^ tranquilla morte . Ilper-
che non efjndo auetmto al Fortifiimo nofiro Carlo alcun ta-
le accidente
quale auenne afiuradetti 7{e , anzi come pr^
fo a trini efama , pytljfo a Jm nel /o ReffO nel letto coi^
una fmcerA confesfione hautndo purgata la/ita confienzA % o
yiT. DI r. 5
,
* 7*
i^uaU haueuan tuutouittt firnlt alle befUct dpo morte
eadejjero nel corpo di qualche animale brtaoipercioche i Ce
*79
U confermo : e dopo lui lutatone , ^ercoche dicono, che co
i8d
huomo : cjtttfto crpo pcrauenturaycheuedete^cheffatpate\e
che toccate f Aia ci eh gran lunga altrimenti : altrimen.
ti nel aero e la ucrtt a . *~Percioche ejjendo che ogni copi pren
mo ehee Plotonio ,
bench cofiparco dt parole , che tiene del
Laconipno in uno intero libro j nel qual dipr tue quello , ch^t
$ difdrrq , lapperbia , t
dolori ; fg) in ultimo i penfamenti
2.8f
fole conchiude ,
taninutle effer corpo animato: ne lajciaa
dietro quefto : cio per (fual hmeficto delt amma e per qu<U ,
fi Dio infinito
ycda niuno fi pu comprendere : co/ tani-
mo humano libero , ne fipu coftringcr , ne mifurare . B
queflo fleffo corpo , cio laforma , 'm cheguijaflpotrebbe id-
re imagine di Db ,
pendendo egli dalgrembo della materia
e dalla naturafldlunare , effindofittopofto alfine e alla cor
'
quelle cefi y
che ueggiamo : Percioche nel capo non alcun
tacolo dellanimo t Q^e tutto quello, che fifa dal tuo ani-
mo y
cio detto e(fcr fatto daltanimo . (hefi le parole ; tona
tirare al corpo ; cio, che ueggiamo e
fei teflejjo y fi doueffiro ,
\
cor quelleparole : Conofii te medefimo , altanima , afiai ap^
;
pare , noi non efir corpi , ma fome. poco dianzi dicemmo di
Ciceroneyla mente di ciafiuno e ciafiuno. La fiejfa anima
dunqueiluero huomo; non quella figura youero. forma,
chefipu dimofrare e toccare . Onde ueggendofi hoggimai
l'animafinzi alcun duhhio ejfere immortale y i da confifia.
quel Filofifo per lume dello fpirito finto , diJlJe thuomo per
lafiparation , che fa l'anima dal corpo , non perire , ma u~
fiire talmayCome d'una mokfiifiima prigione , c /olire ode
terna beatitudine : e che'l corpo e ancora per ritornare in td.
S iij
2$4
ta , a parte
</l e^ueOa IfeatituMne e gloria La onde ejcla. .
28f
'tfuando dal uerbo di Diofi^tUata , inmeSatt procedendo
Viopermetode conueneuolt fi congiunse conquefto
daeffo
: la prima di quefo
corpo ,
cio Meflendo/il'huomo corporeo
'dtutn nota ,
lafeconda non cofi: anti ^ fi
non da fuifii-
flanzA loro quanto piu tojio , efi pojfono , e quelli, che fino
a tempo confinati in qualche Ifik, ouero sbanditi, fifatta-
mente bramano ilgiorno della reuocatione , e del ritorno,
che un giornofimbra loro un luftro', cofi noi tutti Chrifiia
ni',
fi non fifitmo
tenuti da certa cieca ambition delle co- -
*8;
I eomtJtlji, che in aueja mta h ritomp mglcmni fan.
eiuUczzft, e che io tielia culla: to do molto mn rkufi<
'
re , che egli non habbia hauuto ilpetto illuminato del Diuin
raggio. A ci appartiene il lamento del Dtmn IPaolo,
iffer
ta .
con Chriflo : perche Chrifio non m'eguada
il medefimo per ejjr granato del tabernacolo delle
^ , ma ui-
mem-
bra ^fhtjr abilmente ejclama. Omeinflicehuomoychemi
liberer di queflo corpo di morte t ^idt egli infinitamente
efjer beati coloro , che haitano nella cafk del Signore, lodan
do lui ne'fcoli de*fico ,
cio eternamente. Hpercheilj-
ero Ecclejafe non dubit difiruere , efjer migliore il gior--
nare ,
tome prefaghi , che nella morte cifio alcun bene, mo-
iono cantando eformando uoci di allegre tsa cofi ioflimo^
mo.
, e
289
mo , che/ciotti cUtalbergo deit carne, anamo arlui, eh
aia mrtt e aita l^on pereto lodo U conftglio di coloro^
, ,
.
^
te
MogUo confrtarm a tjuefto , che aJ/rettUmo mai la mor
delnoflro corpo: comefecero parecchi de gli antichi FiUf^
quello ,
{ma egli ogni cofapoffde , e di ogni co
ch'eglipofede
fiiccejfire :
perche dico dafi ' detta morire^ rinafiere . ^
Conctofiacoj ^chefirHe'l?lmio nel decimo libro della fua
Fiatarale Hifloria ; chequefta cotale Fenice , quando ella
terra ,
accioche ^uiui il rumato fiato della [htef daltamio
fi
Trencipe , doueffe effre altro , che ualorofiftceejfire <?-
ria, aifarxofiillufiri ,
ecofifebciprincipijecofigrantk
del vegliare ,
che con la (ingoiarejua uirt, con la imocenz^,
en la liberalit, e con la modcfia aajuifio Camore , e fauo-
n'fildati ,
che con grandifiima cura erano rimafi a inuer-
laute fatiche ,
mentre che tutti ilfiguente amo ftmauano
che doueffe tffr piu crudelguerra ,
che mn era fiata ne* tem
pi a dietro (pcraoche il comindamento d'un 'Rfgm jkole ef-
{
tediarono triegua per cinque anni: chetano e taltrofl ri-'
I
uolo , fi come ilpadre, non rifiutare ogni honefla conditione
di pace. E bench efjndo rimoffo dalleguerre Francefi, egli
ftecuo di guerreggiare con i comuni nimici : nondimeno con
^
lafa uenuta accheto cofi lunghe in molte parti fparf
guerre per le quali ueniuano /fogliate e dtftrutte le citt de
,
299
pm animo 7(e di Fracia hauejj uoluto do fare^che egli
per uerun modo non hoMrchhe fatto uerfi di lm.Mafra tau
to da fattiyche fece ilfortifimo Carlo fuo padre co Franccft
fp)
indurgli a prendere animo con nuouoprfidio . Tentt^tt
T iiij
Uco/piuuoltemn/cnz^fgnalata $tccifnede' Francefi^
..
bergo
battutala con alquante palle delle rnaggtori artigliar
poterti gloriare ,
injuperbirti . Ma udite il rimanente .
'
rono
rM dfatto?ottuiQ tjunmitdi armenti t dipecore,
efeittod loro sfrzg dt entrar nella GaQia detta OtiKatti in
Ui'rtdttrf.maheffetto auennedtuerfi^imo daqmUo,chee^
jibnauano . ^ercwche tl Ke Filippo mmttijitmo , hauendo
Uo mtejci per tamj di molti , haueua impofio al Conte
'
mondano', (he con affai buon numero di caualh e di fanti co-
l andaff, affne eh'et ruKhiudeff i Francefnel camino , e
fiei ritorno , ch'efi uoleuano fr mila FratKta ,
e ftmilmen-
te CIO impoj a^enicurtio Caualiere di gran udore ,
e Rfn-
'
fioco Marchefe con lefue genti , dato ilprinctpal gouerno al
Conte Egmondno , per hauert egli in ogni grandtffima , fg)
'nnportannfima imprefd ualuto(ifimpre della (ingoiar pr-
dez^ et oprafua. Ejfendo aH'ordinato giorno conuemti tutti
allacitt Grauelina per tro'uarinirnicilil (jote Egmodanopo
(U iJm a ordine di battaglia , e collocatigli in una larga pta-
-nura,fce a' nimki podeja di combattire.ma eglino ancora
che (f)(JeroJmigliantemente poHi a ordine di battaglia,rp-
ntafrp tutto tjuel giorno dentro a gli alloggiamenti . E tro-
ttandofi nofiri non piu difiofii da juoi , che un tir o di arti-
glieria , in gutfa , che ageuolmente le palle poteuano peruem-
re nel loro campo , i ni mia con tantafidatafuria
4
fieramente congratuU^imafirteznafiflermro tim^to de*
jiolri't e lafanteria con molta prontezsA attacco la ^atta~
mente della loro guida e Capitano . Il che oltre aQe altre cofi
nefinzft ragione ,
nelfirtifamoeualorofifiimo Carlofitopa
dre tutte le nationi e tutte le genti amnrano ^da, per ri-
tornare alpropofito ,
dopo lo battere ottenuta una cofi nobile
uittoriacontra Francefi tinuUt famo Re hppo,con fernuf
nimici ,finalmen-
fimo efirxito ejfindo entrato nelle terre de'
te pofe gli all^iamenti non lungo da 'Doriano . Era nelut
to quefio efircuo wdefircitii deltarme, e mila cOgnition del
l'coj della guerra mo(o^meuOiL.a<aualera frtiJSimaie
la fanteria di e^uditjchemn e dgeule a credere che di niag
giareJperanza , openton di ualore fjj mai efrcito fitto
gantementedtceChrislofiro falueto :
f ., FilippoJofighuolo . Il quale
-1 tutte le genti e nationi ri- <
/guardano q) a?n-
mirano, co-
me
cofit celefie. Et Uqual tutti debbono con ogni uo
to y efficacemente difiderare ^ e pregare
che T)to ottimo Mafsimo confr
m a flute y tranquillit p
^ utilit delURf .
publica (Jori
Itr
h 4 noi
fliana
Imgh'ifsimamente, * --
510
P O N T E F re I. vv
HF0^1*NLLVST'R1^E gli
S T V D I D EL L E LETTERE.
;
come de Theologi Ri-
naldo Polo Cardinale Inglefc
che fii anco buon Filorofo , Sce^
noBardinero Vefcouo di Vinceftre pure Inglefc,
GiouanniFlifterno Vefcouo RufFenfe , Alberto Pi-
ghio dOlanda, & molti altri fanti huomini ; de quali
fileggono le dotte opere . Nelle Leggi Andrea Ai-
dato Melancfe, Mariano Soccino Sanefe , Francclco
SfondratoXardinale Cremonefe ,
Giacomo Maa-
dello dAiba di Piemonte , Francefco Corte Pauefir,
Girolamo Cagnuolo da Vercelli ,
Ciouan Battila
Ferretti Vicentino , Paolo Ghirlandi da Caftiglionc
Arretino, Olderico Zafio delle bande di Frigia, Gior
gio Sauromano Tedefco ,
che poi fi diede a gli (ludi
dHumanit . Nelb Filoibfia il Leonico , lAchilli-
no ,
eI Boccadiferro , amendue Bolognefi ,
eI Nifo
daSefia , IoachimoPerionio che fu anco gran Ma-
,
leto ,
lEgnatio , Buonamico lAmafeo , il Molza
il ,
m
per uno de piu dotti e belli ingegni
Erafmo , fc non
fi folTe egli
imbrattato nel morbo Lutherano ; onde
furono dalla Chiefa piu uoltc , &
ultimamente dan-
il BudeoFrancc-
nate tutte le-fue opere. Fiori anco
fe,elGlareano, elTeftore;i quali fono flati uni-
Battifla Speciano ^
uerfali.: fi come fu anco Giouan
.
unga,riu
che feruendo a quello Impcradore in roba
fei famofo nelle feienze ^ c
nell armi
tFO M
l'N / 1 L LF ST EL
ARCHITBTT VR A NELLA PITTVRA,
BNfi'ttASCOtTVRA. ,ti'.
? l
ra ,
e la Scoltura . Fu cccellentif.
fimo nellArchitettura Bramante,
Baldeffarrc da Siena, Antonio da
San Gallo, & altri . Nella Pittura Giouan Bellino no
Uro Vinitiano, Giorgio da Caflelfranco Andrea ,
fu medefimamente Architetto ,
Giulio Romano, il
Parmigianino, Polidoro, Antonio da Pordononc,el
diuin MichelAgnolo Buonaroti non folo Pittore,
ina Scultore , & Architetto a ninno de piu famofi an
tichi inferiore ; che pochi mefi fono , c ufeitodi uita
inetdinouaataquattroanni:cTitiaao ,
che ancor
. 1
.
^4
uiuc* , e degno per la diuinith della fua mano di uiuer
fcmpre . Ne da tacere Alberto Duro Tedelco Lu ,
IL FINE.
## ^BC DEFGHIKLMTip'PQJiSTy.
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