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Operazioni Finanziarie Elementari

1.1 Introduzione
La Matematica Finanziaria si occupa della definizione dei termini di scambio
fra importi monetari disponibili in epoche diverse:

Se un soggetto riceve oggi (t = x) un capitale in prestito di importo C, quanto


dovra versare, ossia restituire fra due anni (t = y)?
Questo e un tipico problema della matematica finanziaria detto problema di
capitalizzazione.
Un soggetto dovra riscuotere fra due anni (t = y) la somma M , ma cerca
qualcuno che gliela anticipi (o sconti) oggi (t = x), quanto gli dara?

Questo e un secondo problema tipico della matematica finanziaria, detto prob-


lema di anticipazione o di sconto o di attualizzazione.
Si definisce Operazione Finanziaria (OF) ogni operazione relativa allimpiego
di capitali monetari. Unoperazione finanziaria elementare e rappresentata
dallo scambio, tra due individui A e B, di due capitali diversi:
il soggetto A cede a B il capitale C disponibile al tempo x
in cambio B cede ad A il capitale M disponibile al tempo y > x
1.1 Introduzione 6

Ogni operazione finanziaria avviene tra due operatori economici, ognuno dei
quali assume un impegno finanziario; se lo scambio viene accettato dalle due
parti mediante un accordo, diremo che secondo tale accordo i due capitali
(C, x) e (M, y), ossia C al tempo x ed M al tempo y, sono finanziariamente
equivalenti fra loro o che loperazione e equa.
Se laccordo e libero e se i due indivuidui o operatori raggiungono laccordo,
si puo ritenere che lo scambio porti un beneficio ad ambedue i soggetti: per A
e preferibile possedere M alla data y in luogo di C alla data x e viceversa, per
B e preferibile possedere C alla data x in luogo di M alla data y.
se x = y allora deve risultare C = M ,
se y > x allora M C.
La Matematica Finanziaria classica in senso stretto, o Teoria del Credito, si
occupa delle valutazioni in ambito certo.
La Matematica Attuariale si occupa invece di valutazioni di prestazioni con-
dizionati a certi eventi, o operazioni finanziarie aleatorie (per esempio contratti
di assicurazione, pensioni, vitalizi, etc.).
Parliamo di Operazione Finanziaria di Investimento, o di Capitalizzazione,
quando elemento fondamentale della transazione e limporto C disponibile alla
data iniziale x, mentre limporto M e cio che si considera determinato, e ci
interessa valutare linteresse maturato dal capitale C.
Dati noti: Capitale iniziale C, tempo iniziale x, tempo finale y;
Dato da determinare: Capitale al tempo finale o Montante, M.
Definiamo

Interesse = I = M C (1.1)

Parliamo di Operazione Finanziaria di Anticipazione, o Sconto, quando lele-


mento fondamentale della transazione e limporto M (capitale al tempo y)
mentre il capitale iniziale C va determinato, e ci interessa valutare lo sconto
eettuato sul montante M .
Dati noti: Capitale finale M , tempo iniziale x, tempo finale y;
Dato da determinare: Capitale al tempo iniziale C.
Definiamo

Sconto = D = M C (1.2)

Sulla base della teoria del credito si assume che limpiego del capitale C per
un certo periodo y x > 0 permette laumento del capitale stesso:

M C 0

M C =I =D
1.1 Introduzione 7

Se x = y avremo che M = C e quindi I = D = 0.


I e linteresse prodotto nel periodo considerato (y x) dal capitale iniziale
C;
D e lo sconto eettuato sulla somma M per il suo anticipo relativo al
periodo (y x).
Definiamo tasso eettivo di interesse relativo al periodo considerato, i(x, y),
linteresse per unita di capitale impiegato, dato dal rapporto:

I M C M
i(x, y) = = = 1 (1.3)
C C C
Definiamo fattore di capitalizzazione, r(x, y), il montante per unita di capi-
tale impiegato, dato dal rapporto:

M
r(x, y) = = 1 + i(x, y) (1.4)
C

Considerando il fattore di capitalizzazione r possiamo scrivere il montante M


in funzione del capitale C e del tasso dinteresse:

M
= r M = Cr = C(1 + i) (1.5)
C
Definiamo tasso eettivo di sconto relativo al periodo considerato, d(x, y), lo
sconto per ogni unita di montante, dato dal rapporto:

D M C C
d(x, y) = = =1 (1.6)
M M M
Definiamo fattore di anticipazione o di sconto, v(x, y), il valore in x cor-
rispondente ad una unita di montante in y, dato dal rapporto:

C
v(x, y) = = 1 d(x, y) (1.7)
M
1.1 Introduzione 8

Analogamente a quanto fatto nel caso del fattore di capitalizzazione, nel caso
del fattore di anticipazione possiamo esprimere il capitale iniziale C in funzione
del montante M e del tasso di sconto d:
C
= v C = vM = (1 d)M
M
Quando tali grandezze sono relative alla medesima operazione finanziaria (di
investimento o di anticipazione) abbiamo:
M 1
=r= (1.8)
C v
troviamo cos una relazione fra tutte e quattro le grandezze appena introdotte
(in cui omettiamo, per semplificare la notazione, il periodo t = (y x) a cui
si riferiscono):
1 1
r =1+i= = (1.9)
v 1d
Come vedremo due leggi si diranno coniugate se vale, per ogni periodo, la
relazione rv = 1, da cui seguono le relazioni esistenti tra le quattro grandezze
finanziarie descritte sopra. Da esse si deduce che data una qualunque delle
quattro e sempre possibile ricavare le altre tre:
1 1 d
i=r1= 1= 1= (1.10)
v 1d 1d

d i
i= i(1 d) = d d = (1.11)
1d 1+i
Anche se tutte deducibili immediatamente dalle relazioni fondamentali date
in (1.9) , e vedremo che esse saranno valide in ogni operazione finanziaria che
defineremo in seguito, possiamo riportare queste relazioni in una matrice in
cui ogni riga evidenzia la dipendenza di ciascuna grandezza da tutte le altre:
(i) (r) (d) (v)
d 1v
i= r1 1d v
1 1
r= 1+i 1d v
i r1
d= 1+i r 1v
1 1
v= 1+i r 1d
1.1 Introduzione 9

Dalla (1.11) si vede anche che per ogni operazione finanziaria (ed un medesimo
periodo di riferimento) il tasso eettivo di interesse, i, e sempre maggiore del
tasso eettivo di sconto, d, corrispondente:

d<i

Inoltre, d e funzione crescente di i (si veda la figura 1.1). Intuitivamente,

FIGURA 1.1. Relazione fra d ed i

se il tasso dinteresse cresce il denaro rende di piu e quindi per ottenere lo


0
stesso montante M finale basta limpiego di una somma iniziale C piu piccola:
0 0 0
M C = D con D > D, aumentando lo sconto aumenta anche il tasso
eettivo di sconto d (ossia il tasso di sconto d cresce poiche piu costa il capitale
e piu costa rinunciare ad usarlo).

1.1.1 Leggi e regimi finanziari


Unoperazione finanziaria, brevemente OF, viene considerata sulla base della
durata (determinata dalla dierenza dei due tempi, y x) e dei capitali coin-
volti (C o M ). In particolare, al variare del capitale impiegato unoperazione
finanziaria non richiede alcuna modifica nelle formule introdotte fino ad ora
(tutte dipendono esplicitamente da C in una OF di capitalizzazione o M in
una OF di attualizzazione). Mentre la dipendenza delloperazione finanziaria
dalla durata non e stata ancora analizzata. Nella maggior parte delle oper-
azioni finanziarie e linvestitore che decide la durata dellinvestimento o del
prestito. Pertanto, al variare della durata le grandezze descritte precedente-
mente, interesse I, montante M, sconto D, fattore di capitalizzazione r(x, y) e
di attualizzazione v(x, y), tasso dinteresse i(x, y) e di sconto d(x, y), assumer-
anno valori diversi.
La notazione adottata fino ad ora tiene conto dellistante iniziale dellOF, x, e
dellistante finale dellOF, y, ma non esplicita il tipo di relazione esistente tra
tali grandezze e la durata delloperazione che in seguito verra anche indicata
con t = (y x). Vediamo ora come su puo determinare la dipendenza dal
tempo di tali grandezze.
1.1 Introduzione 10

1.1.2 Regimi Finanziari di Capitalizzazione


Come si e detto, supponiamo di disporre di un importo C al tempo iniziale
t = 0, si vuol determinare, al variare del tempo t (durata dellimpiego) la
quantita Mt (montante al tempo t) ritenuta equivalente in t al capitale iniziale
C. E ragionevole supporre che esista una funzione continua

Mt = f (C, t) (1.12)

che soddisfi le seguenti proprieta, o assiomi, che rappresentano il comporta-


mento di un individuo razionale (per semplicita assumiamo che un individuo
razionale sia colui che preferisce tanto a poco).
Il montante sia rappresentato da una funzione omogenea di primo grado rispetto
a C o, equivalentemente, chiediamo che la funzione f sia lineare rispetto a C,
in quanto e ragionevole supporre che se in t = 0 disponiamo dellimporto
C1 + C2 , allora al tempo t il montante sara

f (C1 + C2 , t) = f (C1 , t) + f (C2 , t) (1.13)

Si puo scrivere, quindi, f (C, t) = C f (1, t) , e

Mt = C f (1, t) (1.14)

dove la funzione intensiva, f (1, t), che rappresenta il montante in t equiv-


alente al capitale C = 1 in t = 0, viene usualmente indicata con r(t) (in cui
si omette di indicare, come sottointeso, che il capitale a cui si riferisce e il
capitale unitario) e viene detta funzione fattore di montante ad un tempo.
Sara

Mt = C r(t) (1.15)

con r(t) funzione continua di t, per t 0, e tale che

r(0) = 1 (1.16)

E ragionevole chiedere che valga anche unaltra proprieta:


la monotonia rispetto a t. E chiaro, infatti, che il valore Mt (che riteniamo
equivalente a C in t = 0) cresce (o almeno non diminuisce) allaumentare di t.
Assumiamo quindi che
t1 < t2 Mt1 Mt2
ossia in termini di fattore di montante:

t1 < t2 r(t1 ) r (t2 ) (1.17)


1.1 Introduzione 11

che equivale a richiedere che la funzione r(t) sia crescente (debolmente), o


meglio non decrescente. Ma e forse piu ragionevole che per un individuo
razionale r(t) sia strettamente crescente, e una condizione suciente anche
cio avvenga e che sia
d
r0 (t) = r (t) > 0 (1.18)
dt
Definizione: Ogni funzione r(t) che soddisfi le proprieta

1) r(0) = 1
2) r0 (t) 0

puo essere assunta come fattore di montante e definisce una legge di capital-
izzazione.
Questo perche una tale funzione r(t) puo essere utilizzata da un individuo
per rappresentare lequivalenza finanziaria fra due importi monetari esigibili
in tempi diversi.
Definizione: Si definisce regime di capitalizzazione una famiglia di funzioni
fattore di montante che dipendono da uno o piu parametri.

Esempio 1. Consideriamo

r(t) = 1 + t2 (1.19)

con > 0 parametro. Per ogni valore fissato di la funzione r(t) e una
possibile funzione fattore di montante o fattore di capitalizzazione, in quanto
soddisfa:

1) r(0) = 1
2) r0 (t) = 2t > 0 t > 0

quindi r(t) = 1 + t2 rappresenta un possibile regime finanziario di capital-


izzazione e
r(t) = 1 + 0.01t2
rappresenta una legge di capitalizzazione di tale regime (corrispondente al
valore = 0.01 del parametro). Al cambiare del valore del parametro cambia
la legge nellambito dello stesso regime finanziario.
Quanto detto sopra, in termini del tempo t = (y x), puo essere riconsiderato
mantenendo lintervallo (x, y), in cui x e pensato come istante iniziale e y
istante finale, introducendo funzioni a due tempi:
1.1 Introduzione 12

Il montante lo possiamo pensare dato da una funzione a due tempi del tipo:

M (x, y) = F (C, x, y) (1.20)

(in cui C rappresenta il capitale investito al tempo x, ed F il relativo montante


al tempo y), che soddisfi le seguenti proprieta:
1) omogeneita rispetto a C:

F (C, x, y) = CF (1, x, y)

la funzione intensiva F (1, x, y) viene usualmente indicata con r(x, y) (in cui
si omette di indicare, come sottointeso, che il capitale a cui si riferisce e il
capitale unitario) e si chiama fattore di montante a due tempi,

F (1, x, y) = r(x, y) y x

e soddisfa

r(x, x) = 1 (1.21)

La funzione r(x, y) rappresenta il montante in y considerato equivalente ad


un capitale unitario in x, e relativamente al capitale iniziale di importo C il
montante e dato da

M (x, y) = Cr(x, y) (1.22)

2) monotonia rispetto ad y:

y1 < y2 = r (x, y1 ) r (x, y2 ) x fissato, x < y1

ed una condizione suciente anche si verifichi (e con la disuguaglianza forte)


e che sia

r(x, y) > 0 y > x
y
E chiaro che data una legge di capitalizzazione r(t), possiamo sempre scriverla
come funzione a due tempi, infatti e suciente sostituire (y x) al posto di t.
Per esempio, nel caso di r(t) = 1 + t2 otteniamo r(x, y) = 1 + (y x)2 . Ma
non e necessariamente vero il viceversa. Per esempio la funzione

r(x, y) = 1 + (y 2 x2 ) >0 (1.23)


1.1 Introduzione 13

soddisfa

r(x, x) = 1
r
= 2y > 0 y > x
y
e quindi rappresenta una legge, anzi un regime finanziario (con parametro ),
di capitalizzazione a due tempi. Ma non e possibile scriverla solo in funzione
di t = (y x). Si puo osservare che con una simile legge lequivalenza fra due
importi finanziari non dipende unicamente dalla durata delloperazione, ossia
dal tempo che intercorre fra i due importi, ma anche dal valore assoluto dei
tempi. Per esempio, nel caso in esame, dopo un intervallo di tempo unitario,
y = (x + 1) , abbiamo

con r(x, x + 1) = 1 + (2x + 1) che dipende esplicitamente da x. Abbiamo cos:

r(0, 1) = 1 +

r(1, 2) = 1 + 3

Ossia il montante che si ottiene in un intervallo di tempo unitario e diverso a


seconda del tempo x da cui si parte. Cio non e considerato molto razionale.
Quindi e ragionevole assumere che nel considerare leggi di capitalizzazione
a due tempi si introduca anche unulteriore proprieta, detta di traslabilita, in
base alla quale i montanti risultino dipendenti solo dalla durata delloperazione
finanziaria, e non dal tempo x in cui inizia loperazione.
Definizione: Un regime finanziario di capitalizzazione r(x, y) si dice che e
traslabile (o uniforme) se la funzione di montante soddisfa

r(x, y) = r(x + , y + ) (1.24)

Si ha inoltre la che vale il seguente


1.1 Introduzione 14

Teorema 1.1: Un regime di capitalizzazione r(x, y) e traslabile se e solo se


la funzione r(x, y) dipende esplicitamente dalla sola dierenza dei tempi, t =
(y x).
In tal modo, con regimi finanziari traslabili, e sempre possibile passare da
una legge fattore di montante a due tempi r(x, y) ad una funzione fattore di
montante ad un solo tempo r(t) ponendo t = (y x).
Nota: qualunque sia lunita di tempo fissata (per misurare t), se indichiamo
con i il tasso eettivo di interesse nellunita di tempo t = 1, si ha:

r(1) = 1 + i

ossia il montante in t = 1 considerato equivalente ad una unita in t = 0


e sempre (qualunque sia la funzione fattore di montante) uguale ad 1 piu gli
interessi maturati nellunita di tempo. Infatti abbiamo definito il tasso eettivo
dinteresse nellintervallo di tempo (0, 1) il rapporto
r(1) r(0)
i= = r(1) 1
r(0)
da cui
r(1) = 1 + i

Esempio 2. Consideriamo la funzione r(x, y) = 1 + y x, ci chiediamo
se puo essere assunta come funzione fattore di montante, ed in tal caso ci
chiediamo quale il significato del parametro . Consideriamo le due con-
dizioni, la prima e soddisfatta in quanto risulta r(x, x) = 1, la seconda,
r
y = /(2 y x) > 0 e soddisfatta per y > x se il parametro e positivo,
> 0. In tal caso la funzione definisce un regime finanziario di capitaliz-
zazione, ed e un regime traslabile, in quanto facendo il cambiamento di vari-
abile t = (y x) si ottiene un regime ad un tempo: r(t) = 1 + t. Inoltre,
fissata una unita di tempo, per t = 1 si ha r(1) = 1 + , per cui il significato
del parametro e quello di tasso di interesse per unita di tempo.
Assumendo che lunita di tempo sia lanno e che il parametro sia = 0.04
(ossia tasso annuo del 4%) quanto sarebbe il montante di un capitale
di 1000
euro dopo quattro anni ? Applicando
la legge r(t) = 1 + 0.04 t del regime
dato si ha M = 1000(1 + 0.04 4) = 1080.

1.1.3 Regimi finanziari di attualizzazione


Possiamo ora ragionare specularmente e definire i regimi finanziari di
attualizzazione o di sconto.
In questo caso supponiamo fissato un importo M al tempo y e vogliamo deter-
minare una funzione che fornisca limporto (che indichiamo con C) al tempo
1.1 Introduzione 15

x (x < y) che riteniamo equivalente ad M in y, del tipo

Cx = G (x, y, M ) (1.25)
ed e ragionevole richiedere che valgano le proprieta di omogeneita e di monoto-
nia:
1) G(x, y, M ) sia una funzione omogenea di primo grado rispetto ad M , cos
che si abbia
G(x, y, M ) = M G(x, y, 1)
e poniamo
v(x, y) = G(x, y, 1)
cos che si possa scrivere
Cx = M v(x, y) (1.26)
La funzione v(x, y) e detta funzione fattore di sconto o fattore di attualiz-
zazione a due tempi. Essa rappresenta il valore in x considerato equivalente
ad un valore (montante) unitario in y

e soddisfa
v(y, y) = 1 (1.27)
2) Si richiede inoltre che al diminuire di x il valore v(x, y) diminuisca, o almeno
non aumenti, ossia che valga:
x1 < x2 = v (x1 , y) v (x2 , y)
ed una condizione suciente anche cio avvenga (e strettamente, con la dis-
uguaglianza forte) e che sia
v
>0 (1.28)
x
1.1 Introduzione 16

Si puo anche richiedere che allaumentare di y (ossia allaumentare della sca-


denza, e quindi della durata delloperazione finanziaria) il valore attuale v(x, y)
diminuisca, o almeno non aumenti, ossia che valga:

y1 < y2 = v (x, y1 ) v (x, y2 )

ed una condizione suciente anche cio avvenga (e strettamente, con la dis-


uguaglianza forte) e che sia

v
<0 (1.29)
y

Una qualunque funzione v(x, y) che soddisfi le (1.27) e (1.28) (o la (1.29)) puo
essere assunta come funzione fattore di attualizzazione e una famiglia di fun-
zioni v(x, y) dipendenti da uno o piu parametri definisce un regime finanziario
di attualizzazione.
Per esempio:
1
v(x, y) = (1.30)
1 + (y2 x2 )

Come si e visto nel regime di capitalizzazione, si puo facilmente vedere anche


ora che tale funzione fornisce un regime finanziario di attualizzazione, ma che
con tale fattore di attualizzazione si ottengono valori diversi in diversi intervalli
di tempo unitari (o di medesima durata finanziaria), e cio e poco soddisfacente.
Si richiede quindi unulteriore proprieta.
Definizione: Si dice che un regime di attualizzazione e traslabile, o uniforme,
se la legge di sconto soddisfa

v(x, y) = v(x + , y + ) (1.31)

Si ha inoltre che vale il seguente


Teorema 1.2: Un regime di sconto v(x, y) e traslabile se e solo se la funzione
v(x, y) dipende solo dalla dierenza t = (y x).
Possiamo allora assumere, considerando regimi traslabili, che la funzione di at-
tualizzazione sia rappresentata da una funzione ad un tempo (durata dellope-
razione finanziaria) t = (y x), che indichiamo con v(t), e le condizioni date
sopra, le (1.27) e (1.28) (o la (1.29)) si traducono nelle seguenti condizioni che
deve soddisfare v(t):
v(0) = 1
d
dt v(t) = v0 (t) < 0
Si noti che mentre la funzione di capitalizzazione r(t) e crescente (allaumentare
della durata finanziaria richiediamo che il montante aumenti), la funzione di
1.1 Introduzione 17

sconto v(t) e decrescente, ha una derivata negativa rispetto al tempo (o durata


finanziaria), in quanto (intuitivamente) allaumentare della durata richiediamo
che il valore attuale diminuisca.
Osserviamo che si possono definire con funzioni e criteri diversi le funzioni dei
regimi di capitalizzazione e di attualizzazione. Tuttavia e ragionevole supporre
che se riteniamo equivalenti due importi, C al tempo x ed M al tempo y, dove
M e ottenuto capitalizzando C, allora attualizzando M dovremo ottenere C,
ossia lo stesso criterio viene utilizzato in operazioni di capitalizzazione e di
sconto. Daltra parte, nella pratica finanziaria, un contratto o accordo avviene

FIGURA 1.2. Funzione fattore di sconto v(t)

fra due controparti, per esempio A e B, e se per A loperazione si identifica


in unoperazione di attualizzazione allora per B la stessa e unoperazione di
capitalizzazione e viceversa.
Ad esempio, il direttore di una banca fa unoperazione di investimento (o cap-
italizzazione) quando presta ad un impresa limporto C al tempo x, che gli
sara restituito con un importo M al tempo y:

Per limpresa, loperazione di finanziamento puo essere vista come unoperazione


di sconto o di anticipazione, in quanto si impegna a rendere M in y e chiede
che tale importo venga scontato nella quantita C al tempo x.
E chiaro che per essere entrambi daccordo due controparti usano regimi di
attualizzazione e di sconto che soddisfano le relazioni

Cr(x, y)v(x, y) = C
M v(x, y)r(x, y) = M
1.2 Regime dellInteresse Semplice - RIS (o Sconto Razionale) 18

ossia vale

r(x, y)v(x, y) = 1 x y (1.32)

Diamo cos la seguente Definizione: Due regimi finanziari, di capitalizzazione


e di attualizzazione, r(x, y) e v(x, y), si dicono coniugati se soddisfano

r(x, y)v(x, y) = 1 x y

In termini di funzioni ad un tempo avremo ovviamente che due regimi r(t) e


v(t) sono coniugati (o definiscono leggi coniugate) se vale

r(t)v(t) = 1 t

cos che e sempre possibile ottenere una funzione, nota laltra, passando alla
funzione reciproca:

1
v(t) =
r(t)
1
r(t) =
v(t)

Le leggi finanziarie piu usate nella matematica finanziaria si basano sui fattori
di montante appartenenti a tre diverse famiglie di funzioni:
di tipo ane (o lineare, RIS);
di tipo esponenziale (RIC);
di tipo iperbolico (RIA).
che rappresentano modi diversi di calcolare gli interessi.

1.2 Regime dellInteresse Semplice - RIS (o Sconto


Razionale)
1.2.1 Capitalizzazione
Il regime finanziario detto ad interesse semplice (o lineare) e caratterizzato da
una funzione fattore di montante di tipo ane:

r(t) = 1 + t > 0, t0 (1.33)

r(0) = 1
r0 (t) = > 0
1.2 Regime dellInteresse Semplice - RIS (o Sconto Razionale) 19

Il montante di un capitale C disponibile in t = 0 e dato da

M (t) = Cr(t) = C(1 + t) (1.34)

e linteresse maturato allepoca t e

I(t) = M (t) C = Ct (1.35)

La (1.35) evidenzia la principale caratteristica di questo regime: linteresse e


direttamente proporzionale al capitale iniziale C e alla durata t dellimpiego.
In particolare, per un capitale unitario, C = 1, in un tempo unitario, t = 1, si
ha
I(1) =
quindi la costante rappresenta linteresse maturato su un capitale unitario,
C = 1, nellunita di tempo ed anche il tasso eettivo di interesse, essendo
I(t) I(1)
i(t) = = t, i(1) = = (1.36)
C C
come potevamo anche dedurre immediatamente dalla definizione di r(t) e
sapendo che vale sempre r(1) = 1 + i, con i tasso eettivo unitario.

FIGURA 1.3. Fattore di montante nel RIS

Assumendo la costante i come parametro nella definizione della funzione di


capitalizzazione, possiamo scrivere

r(t) = 1 + it
M (t) = C r(t) = C (1 + it) (1.37)

oppure, equivalentemente, usando una funzione fattore di montante a due


tempi:
r(x, y) = 1 + i(y x)
1.2 Regime dellInteresse Semplice - RIS (o Sconto Razionale) 20

Le relazioni tra C, M ed i, espresse rispettivamente mediante funzioni a due


tempi e ad un tempo, sono le seguenti

M = Cr(x, y) M (t) = Cr(t)


I(x, y) = M C = C i(y x) I(t) = M C = C it
i(x, y) = I(x,y)
C = i(y x) i(t) = I(t)
C = it

(Per la funzione di montante e linteresse si veda la figura 4).

FIGURA 1.4. Montante M ed Interesse I nel RIS con tassi i < i

Occorre sempre specificare il periodo a cui si riferisce il tasso eettivo dinteresse.


Si puo avere un periodo unitario pari ad un anno, un mese, un semestre, etc.
Nella matematica finanziaria classica i denota generalmente il tasso eettivo
annuo e, indicando con t il tempo misurato in anni, la legge di capitalizzazione
nel RIS e data dalla funzione fattore di montante

r(t) = 1 + it (t in anni) (1.38)

Se invece misuriamo il tempo con una diversa unita, per esempio, supponiamo
che misuri il tempo in semestri cos che = 1 denota un semestre, indichiamo
con i2 il tasso unitario semestrale (occorrono due semestri per formare un
1.2 Regime dellInteresse Semplice - RIS (o Sconto Razionale) 21

anno). E chiaro che si puo ancora dire che il regime finanziario RIS e descritto
dalla funzione fattore di montante

r( ) = 1 + i2 ( in semestri) (1.39)

e ci interessa vedere quando le due funzioni di montante (1.38) e (1.39) de-


scrivono la stessa legge, in tal caso diciamo che i due tassi periodali i ed i2
sono equivalenti.

1.2.2 Tassi equivalenti nel RIS


Definizione: Due tassi periodali riferiti a diverse unita di misura si dicono
equivalenti se descrivono la stessa legge.
Per descrivere la stessa legge due tassi devono essere tali da fornire il medesimo
montante quando sono applicati ad uno stesso capitale e per la stessa durata.
E suciente verificare che le due funzioni applicate ad un capitale unitario e
per uno stesso periodo, ad esempio 1 anno, forniscano lo stesso montante. Il
montante con r(t) dopo un anno e pari a

1+i

il montante con r( ) dopo due semestri (corrispondenti ad 1 anno) e dato da:

(1 + i2 2)

quindi i due tassi i (annuo) ed i2 (semestrale) descrivono la stessa legge se e


solo se

(1 + i) = (1 + i2 2)

i = 2i2

In generale questo vale per qualunque regime finanziario descritto da una legge
r(t).
Proprieta: Due tassi periodali diversi sono equivalenti se applicati ad uno
stesso capitale per un medesimo intervallo temporale forniscono il medesimo
montante.
La relazione formale che lega fra loro tassi periodali equivalenti sara diversa
per regimi diversi
Nel regime finanziario che stiamo considerando, il RIS, indicando con i il tasso
1
annuo e con im il tasso periodale relativo allunita di tempo m simo di anno
1.2 Regime dellInteresse Semplice - RIS (o Sconto Razionale) 22

(cos che occorrono m periodi per formare un anno) i ed im sono equivalenti


se e solo se (1 + i) = (1 + im m) ossia

i = m im (1.40)
1
im = i
m
1
Oltre alla notazione im , per il tasso periodale relativo ad m simo di anno, si usa
anche la notazione i 1 (mentre in im lindice m mette in evidenza il numero
m
1
di periodi che servono per formare lanno, nella notazione i 1 lindice m mette
m
in evidenza il periodo, o frazione danno, a cui si riferisce il tasso periodale).
Si puo quindi scrivere anche:

i = m i1 (1.41)
m
1
i1 = i
m m

E chiaro che non dobbiamo confrontare necessariamente un tasso periodale con


un tasso annuo. Per esempio, un tasso semestrale i2 ed un tasso quadrimestrale
i3 sono equivalenti se e solo se:

(1 + i2 2) = (1 + i3 3)

2i2 = 3i3

In generale, nel RIS due tassi periodali in (relativo ad n1 simo di anno) ed


1
im (relativo ad m simo di anno) sono equivalenti se e solo se soddisfano la
relazione

nin = mim (1.42)

per n = 1 ritroviamo la relazione precedente con il tasso annuo.


Nota: La 1.42 si puo dedurre anche come proprieta transitiva dellequivalenza,
infatti in e equivalente ad i se i = nin , im e equivalente ad i se i = mim , e
quindi in ed im sono equivalenti quando nin = mim = i.
In particolare, se vogliamo determinare il tasso giornaliero ig , equivalente al
tasso annuo i, abbiamo

360ig = i
i
ig =
360
1.2 Regime dellInteresse Semplice - RIS (o Sconto Razionale) 23

dove si e utilizzato lanno commerciale, costituito da 360 giorni. Si puo usare


anche lanno civile, pensato costituito da 365 giorni.
Generalizzando la (1.40) ad un intervallo temporale qualunque, dato un tasso
periodale i (t) o i (x, y), per calcolare il tasso annuo, sia i, ad esso equivalente
nel RIS ricorriamo alluguaglianza

1 + i (x, y) = 1 + i (y x)

o
1 + i (t) = 1 + it
e si ha
i (t)
i= (1.43)
t
78
Per esempio, sia i 360 =0.00635 il tasso relativo al periodo di 78 giorni.
Quale il tasso annuo ad esso equivalente nel RIS? Da
78
1.00635 = 1 + i
360
otteniamo
360
i = 0.00635 = 0.0293
78
ossia i = 2.93%.
Equivalentemente, dato un tasso annuo i (per esempio i = 3.34%) ci chiediamo
quale sia il tasso equivalente in RIS relativo ad un periodo t (per esempio per
un periodo di 128 giorni). Invertendo la (1.43) si ha

i(t) = i t

nellesempio:
128
i (128g) = 0.0334 = 0.01187
360
Si puo osservare che in questo regime e vantaggioso eettuare operazioni di
capitalizzazione intermedie, ossia ritirare il montante (capitale iniziale piu gli
interessi maturati) e reinvestire il tutto. Confrontiamo i montanti ottenuti
investendo C per un periodo (t1 + t2 ) senza operazione di capitalizzazione e
con capitalizzazione intermedia. Al tempo (t1 + t2 ) si ha
1.2 Regime dellInteresse Semplice - RIS (o Sconto Razionale) 24

indicando con i il tasso unitario,

M = C(1 + i(t1 + t2 )) (1.44)

M 0 = C(1 + it1 ),
M 00 = C(1 + it1 )(1 + it2 ) (1.45)

ed e M 00 > M essendo

(1 + it1 )(1 + it2 ) > (1 + i(t1 + t2 ))

infatti,

(1 + it1 )(1 + it2 ) = 1 + i(t1 + t2 ) + i2 t1 t2


> 1 + i(t1 + t2 ) t1 , t2

1.2.3 Sconto di tipo iperbolico

FIGURA 1.5. Fattore di sconto v(t) nel RIS

Si indica con tale denominazione il regime di attualizzazione coniugato al


regime di capitalizzazione RIS rappresentato dalla funzione fattore di sconto

1 1
v(t) = = (1.46)
r(t) 1 + it
1.2 Regime dellInteresse Semplice - RIS (o Sconto Razionale) 25

dove v(t) rappresenta il valore oggi in t = 0 di 1 unita disponibile al tempo


t.Utilizzando la notazione a due tempi:
1 1
v(x, y) = = (1.47)
r(x, y) 1 + i(y x)

dove v(x, y) rappresenta il valore in x di 1 unita disponibile in y.


Il valore attuale dellimporto M disponibile in t e dato da M v(t):

M
C(t) = M v(t) = (1.48)
1 + it

Lo sconto e dato da:

D(t) = M C(t) = M (1 v(t)) = M d(t) (1.49)

dove
1 it
d(t) = 1 v(t) = 1 = (1.50)
1 + it 1 + it
e il tasso eettivo di sconto relativo al periodo t.
In particolare, per un periodo unitario, t = 1, il tasso unitario di sconto, che
indichiamo con la costante d, e sempre dato da
i
d= (1.51)
1+i
o anche
d
i= (1.52)
1d
Nel RIS si ha
M M M (1 d)
C(t) = = d
= (1.53)
1 + it 1 + 1d t 1 d + dt
1.2 Regime dellInteresse Semplice - RIS (o Sconto Razionale) 26

Queste relazioni sono sempre vere in qualunque regime finanziario, essendo


sempre
1 1
v(1) = =
r(1) 1+i
e sempre
i
d = 1 v(1) =
1+i
Relazioni soddisfatte per ogni regime di attualizzazione:
M
C(0) = M C(1) =
1+i
1
v(0) = 1 v(1) =
1+i
v0 (t) < 0
A valori di i maggiori corripondono curve dello sconto, D(t), e del valore
attuale, C(t), maggiormente inclinate (figura 1.6).

FIGURA 1.6. Sconto D e Capitale Iniziale C nel RIS, i = 6%, i0 = 7%

Caratteristiche del RIS


Riassumendo, le proprieta caratteristiche del regime RIS sono le seguenti:
1. Relazione lineare tra montante, M, e periodo di impiego del capitale, t =
(y x) :

M = C(1 + it) = C + iCt (1.54)

2. Relazione iperbolica tra valore scontato, o valore attuale, e periodo di ap-


plicazione dello sconto, t :
M
C= = M v(t) (1.55)
1 + it
1.3 Regime dellInteresse Anticipato - RIA (o regime iperbolico) 27

Nel regime finanziario ad interessi semplici, come si e visto, la caratteristica


principale e che investendo un capitale C oggi, gli interessi maturati sono
proporzionali al capitale C stesso ed al tempo t:

I(t) = Ct (1.56)

dove la costante ha il significato di interessi maturati da un capitale unitario


(C = 1) nellunita di tempo (t = 1) cos che scriviamo I(t) = Cti.

1.3 Regime dellInteresse Anticipato - RIA (o regime


iperbolico)
Si puo ragionare altrettanto semplicemente in termini di sconto anziche di
interessi mettendosi nei panni di chi deve ricevere oggi la somma M scontata.
Possiamo richiedere cioe che C(t) rappresenti il valore oggi (attualizzazione)
di un capitale M disponibile in t, e che lo sconto su M sia proporzionale al
capitale finale M ed al tempo t:

D = M t (1.57)

dove la costante di proporzionalita, , ha il significato di sconto su un capitale


finale unitario (M = 1) per t = 1, ossia in un tempo unitario, e quindi e il
tasso eettivo di sconto indicato usualmente con la lettera d. Scriviamo quindi

D(t) = M td

per cui

C(t) = M D(t) = M (1 td) (1.58)

o anche
1
M =C (1.59)
1 dt
Il regime finanziario che si e cos costruito e caratterizzato da una funzione
fattore di montante
1
r(t) = 0<d<1 (1.60)
1 dt
d
infatti e facile verificare che le due condizioni r(0) = 1 ed r0 (t) = (1dt)2
>0
sono verificate.
1.3 Regime dellInteresse Anticipato - RIA (o regime iperbolico) 28

1.3.1 Attualizzazione nel RIA


Il regime finanziario di attualizzazione ad esso coniugato, o sconto commer-
ciale, e caratterizzato da una funzione di sconto ane:

v(t) = 1 dt 0<d<1 (1.61)

Il significato di d si vede dalla (1.61) per t = 1 : e quindi il tasso eettivo di


sconto per unita di tempo.
Indicando con i il tasso eettivo di interesse per unita di tempo dalla (1.60)
si ha, per t = 1 :
1
r(1) = =1+i
1d
e si ottiene la relazione che lega i e d in ogni regime finanziario:
d i
i= , d= (1.62)
1 d, 1+i
da cui segue d > 0 e d < 1.
Inoltre, v(t) ed r(t) hanno significato come grandezze economiche solo quando
sono positive, da cio segue che le leggi scritte sopra non sono valide t 0,
ma solo nel seguente intervallo di tempo:
1
0t<
d
Relazioni nel regime RIA:

FIGURA 1.7. Sconto D e Capitale iniziale C nel RIA, d = 6%, d0 = 9%

v(t) = 1 dt fattore di sconto

tasso eettivo di
d(t) = dt
sconto nel periodo t
1.3 Regime dellInteresse Anticipato - RIA (o regime iperbolico) 29

sconto eettivo
D(t) = M dt
nel periodo t

C(t) = M M dt = M (1 dt) valore oggi in t = 0


i
= M v(t) = M (1 1+i t) equivalente ad M in t

A valori crescenti di d e/o di M corrispondono rette maggiormente inclinate


della funzione di sconto (figura 1.7).

1.3.2 Tassi di sconto equivalenti nel RIA.


Definizione: Due tassi di sconto (riferiti a diverse unita di tempo) si dicono
equivalenti quando applicati allo stesso montante per lo stesso periodo for-
niscono lo stesso sconto e, quindi, lo stesso valore (ossia individuano la stessa
legge di sconto).
Se d e il tasso eettivo di sconto relativo ad 1 anno e dm il tasso eettivo
1
periodale, relativo ad m esimo di anno (che si indica anche con d 1 ) allora per
m
lequivalenza deve valere

D(1) = M d = M dm m Md = Md 1 m
m

ossia

1
d = mdm d1 = d (1.63)
m m

Due tassi periodali di sconto dm e dn saranno equivalenti se vale



ndn = mdm nd 1 = md 1
n m

1.3.3 Capitalizzazione nel RIA


Per il regime di capitalizzazione abbiamo

1
r(t) = (1.64)
1 dt
montante in t:
C
M (t) = Cr(t) =
1 dt
C C(1 + i)
= i
= (1.65)
1 1+i t 1 + i(1 t)
1.3 Regime dellInteresse Anticipato - RIA (o regime iperbolico) 30

interesse nel periodo t:

I(t) = M (t) C
it
= C (1.66)
1 + i(1 t)
tasso dinteresse eettivo nel periodo t:
it
i(t) = (1.67)
1 + i(1 t)

FIGURA 1.8. Fattore di capitalizzazione nel RIA

Al contrario del caso dellinteresse semplice la capitalizzazione intermedia degli


interessi e svantaggiosa per linvestitore. Infatti, se consideriamo il montante
del capitale C dopo un periodo pari a (t1 + t2 ):

C
M =
1 d(t1 + t2 )
C
M0 =
1 dt1
1 C
M 00 = M0 =
1 dt2 (1 dt1 )(1 dt2 )
ed essendo

(1 dt1 )(1 dt2 ) = 1 d(t1 + t2 ) + d2 t1 t2 > 1 d(t1 + t2 ) > 0


1.4 Regime ad Interesse Composto - RIC 31

si ha
1 1
<
(1 dt1 )(1 dt2 ) 1 d(t1 + t2 )
e quindi
M 00 < M
Come si e gia visto, nel RIS risulta invece vantaggioso eettuare unoperazione
di capitalizzazione intermedia (ossia ritirare il montante e reinvestire il tutto,
disinvestire e reinvestire anche gli interessi maturati). Si puo pensare, quindi,
ad un regime in cui tale operazione di disinvestimento e reinvestimento avvenga
istantaneamente, definiamo cos il Regime ad Interesse Composto RIC.

1.4 Regime ad Interesse Composto - RIC


1.4.1 Capitalizzazione
Come vedremo, il RIC e lunico regime in cui il montante generato in un
intervallo di tempo e lo stesso che si ottiene eettuando un qualunque numero
di capitalizzazioni intermedie.
Possiamo definire lespressione che deve avere il fattore di montante in tale
regime, ragionando come segue (anche se in modo improprio).
Sia i il tasso eettivo nellunita di tempo. Investendo un capitale unitario,
C = 1, al tempo t = 0, vediamo quanto si realizza al tempo t = 1, t = 2, . . . ,
t = n eettuando loperazione di capitalizzazione alla fine di ogni periodo.

r0 = 1
r1 = r0 (1 + i) = (1 + i)
r2 = r1 (1 + i) = (1 + i)2
r3 = r2 (1 + i) = (1 + i)3
.. .. ..
. . .
rn = rn1 (1 + i) = (1 + i)n

Se generalizziamo ad ogni tempo t 0 (e non solo a scadenze intere) la


relazione appena trovata abbiamo:

r(t) = (1 + i)t t0 (1.68)

Verifichiamo che la 1.68


1. e un fattore di montante:

r(0) = 1
r0 (t) = (1 + i)t ln(1 + i) > 0
1.4 Regime ad Interesse Composto - RIC 32

2. soddisfa la proprieta richiesta circa le ricapitalizzazioni intermedie:

si ha

M = (1 + i)(t1 +t2 ) (1.69)


0 t1
M = (1 + i) (1.70)
00 t1 t2
M = (1 + i) (1 + i)

e, chiaramente, risulta
M = M 00
Dimostreremo in seguito che questo e eettivamente lunico regime traslabile
che soddisfi questa proprieta.
Riassumendo, il regime finanziario di capitalizzazione a interesse composto, o
regime esponenziale, e caratterizzato da un fattore di montante esponenziale:

r(t) = (1 + i)t (1.71)

o, equivalentemente 1

r(t) = et (1.72)

dove si e posto = ln(1 + i), per cui e = (1 + i). Le costanti del regime,
ed i, sono legate tra loro da questa uguaglianza ed e sempre possibile ricavare
luna nota laltra:
i = e 1 , = ln(1 + i).
In termini di fattore a due tempi si ha:

r(x, y) = (1 + i)(yx) (1.73)

oppure

r(x, y) = e(yx) (1.74)

Come segue dalla definizione di r(t), il significato di i e quello di tasso eettivo


di interesse nellunita di tempo mentre = ln(1+i) e detta intensita istantanea

1
in generale, una qualunque funzione ax , esponenziale in base a diversa da e, puo scriversi
in base e in quanto si ha ax = eln(a)x ; nel nostro caso si ha a = (1 + i) e x = t.e si e posto
= ln(1 + i).
1.4 Regime ad Interesse Composto - RIC 33

di interesse (o tasso istantaneo di interesse, o forza dinteresse), come vedremo


meglio in seguito.
Relazioni per la capitalizzazione nel RIC:

M (t) = C(1 + i)t



I(t) = C (1 + i)t 1
i(t) = (1 + i)t 1

FIGURA 1.9. (a) Fattore di capitalizzazione nel RIC. (b) Montante e Interesse nel RIC.

1.4.2 Tassi Equivalenti nel RIC


1
Nel RIC il tasso dinteresse relativo ad m esimo di anno, equivalente al tasso
annuale i, e dato dallequazione:

(1 + i 1 )m = 1 + i (1.75)
m

che indica il fatto che il montante di ununita di capitale impiegata per un anno
al tasso annuo i e uguale al montante prodotto dallo stesso capitale impiegato
per m emmesimi di anno al tasso eettivo periodale i 1 .
m
Le corrispondenti relazioni tra tasso eettivo annuo e tasso periodale sono
descritte da:
1
i1 = (1 + i) m 1
m

i = (1 + i 1 )m 1
m

n
Il montante ottenuto dopo un numero frazionario t = m di anni si puo calcolare
applicando la legge di capitalizzazione del regime oggetto di studio, dove al
posto del tasso i si utilizza il tasso periodale i 1 e la capitalizzazione avviene
m
quindi per n periodi.
1.4 Regime ad Interesse Composto - RIC 34

Generalizzando la (1.75) ad un qualunque intervallo temporale, dato un tasso


periodale i (t) , per calcolare il tasso annuo i equivalente in RIC risolviamo
nellincognita i lequazione

1 + i (t) = (1 + i)t

e quindi
1
i = (1 + i (t)) t 1
Per esempio, sia dato il tasso i (27g) = 0.00234, quale il tasso annuo ad esso
27
equivalente ?. Si ha t = 360 e quindi
360
i = (1.00234) 27 1 = 0.03165

ossia
i = 3.165%
Viceversa dato il tasso annuo i, il tasso periodale equivalente in RIC, relativo
ad un periodo t, e dato da

i (t) = (1 + i)t 1

Per esempio, sia i = 3, 6% il tasso annuo, quale il tasso periodale equivalente


relativo ad un periodo di 128 giorni?
128
i (128g) = (1.036) 360 1 = 0.01265

Cos come ad i sono associati nellunita di tempo i fattori di capitalizzazione


1 i
r = (1 + i), di attualizzazione v = 1+i e il tasso di sconto d = 1 v = 1+i , per
il tasso periodale im avremo i fattori periodali

rm = (1 + im )
1
vm =
1 + im
ed il tasso di sconto
im
dm = 1 vm =
1 + im

1.4.3 Attualizzazione
1
Considerando la funzione di sconto v(t) = r(t) , coniugata al regime di capital-
izzazione,

r(t) = (1 + i)t = et (1.76)


1.4 Regime ad Interesse Composto - RIC 35

si ottiene il fattore di sconto nel RIC:

v(t) = (1 + i)t = et (1.77)

Usando il tasso eettivo di sconto nellunita di tempo, d, (legato al tasso


i
eettivo di interesse nellunita di tempo, i, dalle note relazioni d = 1+i ,i=
d
1d ) si puo anche scrivere il fattore di sconto in funzione del tasso eettivo di
t t
sconto d, v (t) = (1 + i)t = 1+i 1
= 1+1 d = (1 d)t . Ossia:
1d

v(t) = (1 d)t (1.78)

ed in termini di funzione di sconto a due tempi si ha

v(x, y) = (1 + i)(yx)
= e(yx)
= (1 d)(yx)

Si ha poi:

C(t) = M v(t) = M (1 + i)t



D(t) = M C(t) = M 1 (1 + i)t

ed e chiaro che allaumentare del tasso di sconto (che aumenta allaumentare


del tasso di interesse), aumenta lo sconto D eettuato sul capitale M , e
diminuisce il valore di C, per cui (in questo come in tutti i regimi) si hanno
grafici simili a quelli rappresentati per il RIS in figura 1.6.
Relazione di equivalenza fra tassi di sconto periodali in RIC: Che
relazione esiste fra il tasso di sconto annuo d ed il tasso di sconto periodale dm
in RIC? Dalla relazione generale (1.78) v (t) = (1 d)t = 1 d(t) otteniamo
1
1
v( m ) = (1 d) m = 1 dm da cui:

v (1) = 1 d = (1 dm )m

Si noti che la relazione sui tassi di sconto equivalenti si puo anche ottenere
partendo dalla relazione gia trovata sui tassi di interesse equivalenti:

(1 + im )m = 1 + i

d dm
sostituendo 1d al posto di i, e 1dm al posto di im .

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