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1.1 Introduzione
La Matematica Finanziaria si occupa della definizione dei termini di scambio
fra importi monetari disponibili in epoche diverse:
Ogni operazione finanziaria avviene tra due operatori economici, ognuno dei
quali assume un impegno finanziario; se lo scambio viene accettato dalle due
parti mediante un accordo, diremo che secondo tale accordo i due capitali
(C, x) e (M, y), ossia C al tempo x ed M al tempo y, sono finanziariamente
equivalenti fra loro o che loperazione e equa.
Se laccordo e libero e se i due indivuidui o operatori raggiungono laccordo,
si puo ritenere che lo scambio porti un beneficio ad ambedue i soggetti: per A
e preferibile possedere M alla data y in luogo di C alla data x e viceversa, per
B e preferibile possedere C alla data x in luogo di M alla data y.
se x = y allora deve risultare C = M ,
se y > x allora M C.
La Matematica Finanziaria classica in senso stretto, o Teoria del Credito, si
occupa delle valutazioni in ambito certo.
La Matematica Attuariale si occupa invece di valutazioni di prestazioni con-
dizionati a certi eventi, o operazioni finanziarie aleatorie (per esempio contratti
di assicurazione, pensioni, vitalizi, etc.).
Parliamo di Operazione Finanziaria di Investimento, o di Capitalizzazione,
quando elemento fondamentale della transazione e limporto C disponibile alla
data iniziale x, mentre limporto M e cio che si considera determinato, e ci
interessa valutare linteresse maturato dal capitale C.
Dati noti: Capitale iniziale C, tempo iniziale x, tempo finale y;
Dato da determinare: Capitale al tempo finale o Montante, M.
Definiamo
Interesse = I = M C (1.1)
Sconto = D = M C (1.2)
Sulla base della teoria del credito si assume che limpiego del capitale C per
un certo periodo y x > 0 permette laumento del capitale stesso:
M C 0
M C =I =D
1.1 Introduzione 7
I M C M
i(x, y) = = = 1 (1.3)
C C C
Definiamo fattore di capitalizzazione, r(x, y), il montante per unita di capi-
tale impiegato, dato dal rapporto:
M
r(x, y) = = 1 + i(x, y) (1.4)
C
M
= r M = Cr = C(1 + i) (1.5)
C
Definiamo tasso eettivo di sconto relativo al periodo considerato, d(x, y), lo
sconto per ogni unita di montante, dato dal rapporto:
D M C C
d(x, y) = = =1 (1.6)
M M M
Definiamo fattore di anticipazione o di sconto, v(x, y), il valore in x cor-
rispondente ad una unita di montante in y, dato dal rapporto:
C
v(x, y) = = 1 d(x, y) (1.7)
M
1.1 Introduzione 8
Analogamente a quanto fatto nel caso del fattore di capitalizzazione, nel caso
del fattore di anticipazione possiamo esprimere il capitale iniziale C in funzione
del montante M e del tasso di sconto d:
C
= v C = vM = (1 d)M
M
Quando tali grandezze sono relative alla medesima operazione finanziaria (di
investimento o di anticipazione) abbiamo:
M 1
=r= (1.8)
C v
troviamo cos una relazione fra tutte e quattro le grandezze appena introdotte
(in cui omettiamo, per semplificare la notazione, il periodo t = (y x) a cui
si riferiscono):
1 1
r =1+i= = (1.9)
v 1d
Come vedremo due leggi si diranno coniugate se vale, per ogni periodo, la
relazione rv = 1, da cui seguono le relazioni esistenti tra le quattro grandezze
finanziarie descritte sopra. Da esse si deduce che data una qualunque delle
quattro e sempre possibile ricavare le altre tre:
1 1 d
i=r1= 1= 1= (1.10)
v 1d 1d
d i
i= i(1 d) = d d = (1.11)
1d 1+i
Anche se tutte deducibili immediatamente dalle relazioni fondamentali date
in (1.9) , e vedremo che esse saranno valide in ogni operazione finanziaria che
defineremo in seguito, possiamo riportare queste relazioni in una matrice in
cui ogni riga evidenzia la dipendenza di ciascuna grandezza da tutte le altre:
(i) (r) (d) (v)
d 1v
i= r1 1d v
1 1
r= 1+i 1d v
i r1
d= 1+i r 1v
1 1
v= 1+i r 1d
1.1 Introduzione 9
Dalla (1.11) si vede anche che per ogni operazione finanziaria (ed un medesimo
periodo di riferimento) il tasso eettivo di interesse, i, e sempre maggiore del
tasso eettivo di sconto, d, corrispondente:
d<i
Mt = f (C, t) (1.12)
Mt = C f (1, t) (1.14)
Mt = C r(t) (1.15)
r(0) = 1 (1.16)
1) r(0) = 1
2) r0 (t) 0
puo essere assunta come fattore di montante e definisce una legge di capital-
izzazione.
Questo perche una tale funzione r(t) puo essere utilizzata da un individuo
per rappresentare lequivalenza finanziaria fra due importi monetari esigibili
in tempi diversi.
Definizione: Si definisce regime di capitalizzazione una famiglia di funzioni
fattore di montante che dipendono da uno o piu parametri.
Esempio 1. Consideriamo
r(t) = 1 + t2 (1.19)
con > 0 parametro. Per ogni valore fissato di la funzione r(t) e una
possibile funzione fattore di montante o fattore di capitalizzazione, in quanto
soddisfa:
1) r(0) = 1
2) r0 (t) = 2t > 0 t > 0
Il montante lo possiamo pensare dato da una funzione a due tempi del tipo:
F (C, x, y) = CF (1, x, y)
la funzione intensiva F (1, x, y) viene usualmente indicata con r(x, y) (in cui
si omette di indicare, come sottointeso, che il capitale a cui si riferisce e il
capitale unitario) e si chiama fattore di montante a due tempi,
F (1, x, y) = r(x, y) y x
e soddisfa
r(x, x) = 1 (1.21)
2) monotonia rispetto ad y:
soddisfa
r(x, x) = 1
r
= 2y > 0 y > x
y
e quindi rappresenta una legge, anzi un regime finanziario (con parametro ),
di capitalizzazione a due tempi. Ma non e possibile scriverla solo in funzione
di t = (y x). Si puo osservare che con una simile legge lequivalenza fra due
importi finanziari non dipende unicamente dalla durata delloperazione, ossia
dal tempo che intercorre fra i due importi, ma anche dal valore assoluto dei
tempi. Per esempio, nel caso in esame, dopo un intervallo di tempo unitario,
y = (x + 1) , abbiamo
r(0, 1) = 1 +
r(1, 2) = 1 + 3
r(1) = 1 + i
Cx = G (x, y, M ) (1.25)
ed e ragionevole richiedere che valgano le proprieta di omogeneita e di monoto-
nia:
1) G(x, y, M ) sia una funzione omogenea di primo grado rispetto ad M , cos
che si abbia
G(x, y, M ) = M G(x, y, 1)
e poniamo
v(x, y) = G(x, y, 1)
cos che si possa scrivere
Cx = M v(x, y) (1.26)
La funzione v(x, y) e detta funzione fattore di sconto o fattore di attualiz-
zazione a due tempi. Essa rappresenta il valore in x considerato equivalente
ad un valore (montante) unitario in y
e soddisfa
v(y, y) = 1 (1.27)
2) Si richiede inoltre che al diminuire di x il valore v(x, y) diminuisca, o almeno
non aumenti, ossia che valga:
x1 < x2 = v (x1 , y) v (x2 , y)
ed una condizione suciente anche cio avvenga (e strettamente, con la dis-
uguaglianza forte) e che sia
v
>0 (1.28)
x
1.1 Introduzione 16
v
<0 (1.29)
y
Una qualunque funzione v(x, y) che soddisfi le (1.27) e (1.28) (o la (1.29)) puo
essere assunta come funzione fattore di attualizzazione e una famiglia di fun-
zioni v(x, y) dipendenti da uno o piu parametri definisce un regime finanziario
di attualizzazione.
Per esempio:
1
v(x, y) = (1.30)
1 + (y2 x2 )
Cr(x, y)v(x, y) = C
M v(x, y)r(x, y) = M
1.2 Regime dellInteresse Semplice - RIS (o Sconto Razionale) 18
ossia vale
r(x, y)v(x, y) = 1 x y
r(t)v(t) = 1 t
cos che e sempre possibile ottenere una funzione, nota laltra, passando alla
funzione reciproca:
1
v(t) =
r(t)
1
r(t) =
v(t)
Le leggi finanziarie piu usate nella matematica finanziaria si basano sui fattori
di montante appartenenti a tre diverse famiglie di funzioni:
di tipo ane (o lineare, RIS);
di tipo esponenziale (RIC);
di tipo iperbolico (RIA).
che rappresentano modi diversi di calcolare gli interessi.
r(0) = 1
r0 (t) = > 0
1.2 Regime dellInteresse Semplice - RIS (o Sconto Razionale) 19
r(t) = 1 + it
M (t) = C r(t) = C (1 + it) (1.37)
Se invece misuriamo il tempo con una diversa unita, per esempio, supponiamo
che misuri il tempo in semestri cos che = 1 denota un semestre, indichiamo
con i2 il tasso unitario semestrale (occorrono due semestri per formare un
1.2 Regime dellInteresse Semplice - RIS (o Sconto Razionale) 21
anno). E chiaro che si puo ancora dire che il regime finanziario RIS e descritto
dalla funzione fattore di montante
r( ) = 1 + i2 ( in semestri) (1.39)
1+i
(1 + i2 2)
(1 + i) = (1 + i2 2)
i = 2i2
In generale questo vale per qualunque regime finanziario descritto da una legge
r(t).
Proprieta: Due tassi periodali diversi sono equivalenti se applicati ad uno
stesso capitale per un medesimo intervallo temporale forniscono il medesimo
montante.
La relazione formale che lega fra loro tassi periodali equivalenti sara diversa
per regimi diversi
Nel regime finanziario che stiamo considerando, il RIS, indicando con i il tasso
1
annuo e con im il tasso periodale relativo allunita di tempo m simo di anno
1.2 Regime dellInteresse Semplice - RIS (o Sconto Razionale) 22
i = m im (1.40)
1
im = i
m
1
Oltre alla notazione im , per il tasso periodale relativo ad m simo di anno, si usa
anche la notazione i 1 (mentre in im lindice m mette in evidenza il numero
m
1
di periodi che servono per formare lanno, nella notazione i 1 lindice m mette
m
in evidenza il periodo, o frazione danno, a cui si riferisce il tasso periodale).
Si puo quindi scrivere anche:
i = m i1 (1.41)
m
1
i1 = i
m m
(1 + i2 2) = (1 + i3 3)
2i2 = 3i3
360ig = i
i
ig =
360
1.2 Regime dellInteresse Semplice - RIS (o Sconto Razionale) 23
1 + i (x, y) = 1 + i (y x)
o
1 + i (t) = 1 + it
e si ha
i (t)
i= (1.43)
t
78
Per esempio, sia i 360 =0.00635 il tasso relativo al periodo di 78 giorni.
Quale il tasso annuo ad esso equivalente nel RIS? Da
78
1.00635 = 1 + i
360
otteniamo
360
i = 0.00635 = 0.0293
78
ossia i = 2.93%.
Equivalentemente, dato un tasso annuo i (per esempio i = 3.34%) ci chiediamo
quale sia il tasso equivalente in RIS relativo ad un periodo t (per esempio per
un periodo di 128 giorni). Invertendo la (1.43) si ha
i(t) = i t
nellesempio:
128
i (128g) = 0.0334 = 0.01187
360
Si puo osservare che in questo regime e vantaggioso eettuare operazioni di
capitalizzazione intermedie, ossia ritirare il montante (capitale iniziale piu gli
interessi maturati) e reinvestire il tutto. Confrontiamo i montanti ottenuti
investendo C per un periodo (t1 + t2 ) senza operazione di capitalizzazione e
con capitalizzazione intermedia. Al tempo (t1 + t2 ) si ha
1.2 Regime dellInteresse Semplice - RIS (o Sconto Razionale) 24
M 0 = C(1 + it1 ),
M 00 = C(1 + it1 )(1 + it2 ) (1.45)
ed e M 00 > M essendo
infatti,
1 1
v(t) = = (1.46)
r(t) 1 + it
1.2 Regime dellInteresse Semplice - RIS (o Sconto Razionale) 25
M
C(t) = M v(t) = (1.48)
1 + it
dove
1 it
d(t) = 1 v(t) = 1 = (1.50)
1 + it 1 + it
e il tasso eettivo di sconto relativo al periodo t.
In particolare, per un periodo unitario, t = 1, il tasso unitario di sconto, che
indichiamo con la costante d, e sempre dato da
i
d= (1.51)
1+i
o anche
d
i= (1.52)
1d
Nel RIS si ha
M M M (1 d)
C(t) = = d
= (1.53)
1 + it 1 + 1d t 1 d + dt
1.2 Regime dellInteresse Semplice - RIS (o Sconto Razionale) 26
I(t) = Ct (1.56)
D = M t (1.57)
D(t) = M td
per cui
o anche
1
M =C (1.59)
1 dt
Il regime finanziario che si e cos costruito e caratterizzato da una funzione
fattore di montante
1
r(t) = 0<d<1 (1.60)
1 dt
d
infatti e facile verificare che le due condizioni r(0) = 1 ed r0 (t) = (1dt)2
>0
sono verificate.
1.3 Regime dellInteresse Anticipato - RIA (o regime iperbolico) 28
tasso eettivo di
d(t) = dt
sconto nel periodo t
1.3 Regime dellInteresse Anticipato - RIA (o regime iperbolico) 29
sconto eettivo
D(t) = M dt
nel periodo t
ossia
1
d = mdm d1 = d (1.63)
m m
1
r(t) = (1.64)
1 dt
montante in t:
C
M (t) = Cr(t) =
1 dt
C C(1 + i)
= i
= (1.65)
1 1+i t 1 + i(1 t)
1.3 Regime dellInteresse Anticipato - RIA (o regime iperbolico) 30
I(t) = M (t) C
it
= C (1.66)
1 + i(1 t)
tasso dinteresse eettivo nel periodo t:
it
i(t) = (1.67)
1 + i(1 t)
C
M =
1 d(t1 + t2 )
C
M0 =
1 dt1
1 C
M 00 = M0 =
1 dt2 (1 dt1 )(1 dt2 )
ed essendo
si ha
1 1
<
(1 dt1 )(1 dt2 ) 1 d(t1 + t2 )
e quindi
M 00 < M
Come si e gia visto, nel RIS risulta invece vantaggioso eettuare unoperazione
di capitalizzazione intermedia (ossia ritirare il montante e reinvestire il tutto,
disinvestire e reinvestire anche gli interessi maturati). Si puo pensare, quindi,
ad un regime in cui tale operazione di disinvestimento e reinvestimento avvenga
istantaneamente, definiamo cos il Regime ad Interesse Composto RIC.
r0 = 1
r1 = r0 (1 + i) = (1 + i)
r2 = r1 (1 + i) = (1 + i)2
r3 = r2 (1 + i) = (1 + i)3
.. .. ..
. . .
rn = rn1 (1 + i) = (1 + i)n
r(0) = 1
r0 (t) = (1 + i)t ln(1 + i) > 0
1.4 Regime ad Interesse Composto - RIC 32
si ha
e, chiaramente, risulta
M = M 00
Dimostreremo in seguito che questo e eettivamente lunico regime traslabile
che soddisfi questa proprieta.
Riassumendo, il regime finanziario di capitalizzazione a interesse composto, o
regime esponenziale, e caratterizzato da un fattore di montante esponenziale:
o, equivalentemente 1
r(t) = et (1.72)
dove si e posto = ln(1 + i), per cui e = (1 + i). Le costanti del regime,
ed i, sono legate tra loro da questa uguaglianza ed e sempre possibile ricavare
luna nota laltra:
i = e 1 , = ln(1 + i).
In termini di fattore a due tempi si ha:
oppure
1
in generale, una qualunque funzione ax , esponenziale in base a diversa da e, puo scriversi
in base e in quanto si ha ax = eln(a)x ; nel nostro caso si ha a = (1 + i) e x = t.e si e posto
= ln(1 + i).
1.4 Regime ad Interesse Composto - RIC 33
FIGURA 1.9. (a) Fattore di capitalizzazione nel RIC. (b) Montante e Interesse nel RIC.
(1 + i 1 )m = 1 + i (1.75)
m
che indica il fatto che il montante di ununita di capitale impiegata per un anno
al tasso annuo i e uguale al montante prodotto dallo stesso capitale impiegato
per m emmesimi di anno al tasso eettivo periodale i 1 .
m
Le corrispondenti relazioni tra tasso eettivo annuo e tasso periodale sono
descritte da:
1
i1 = (1 + i) m 1
m
i = (1 + i 1 )m 1
m
n
Il montante ottenuto dopo un numero frazionario t = m di anni si puo calcolare
applicando la legge di capitalizzazione del regime oggetto di studio, dove al
posto del tasso i si utilizza il tasso periodale i 1 e la capitalizzazione avviene
m
quindi per n periodi.
1.4 Regime ad Interesse Composto - RIC 34
1 + i (t) = (1 + i)t
e quindi
1
i = (1 + i (t)) t 1
Per esempio, sia dato il tasso i (27g) = 0.00234, quale il tasso annuo ad esso
27
equivalente ?. Si ha t = 360 e quindi
360
i = (1.00234) 27 1 = 0.03165
ossia
i = 3.165%
Viceversa dato il tasso annuo i, il tasso periodale equivalente in RIC, relativo
ad un periodo t, e dato da
i (t) = (1 + i)t 1
rm = (1 + im )
1
vm =
1 + im
ed il tasso di sconto
im
dm = 1 vm =
1 + im
1.4.3 Attualizzazione
1
Considerando la funzione di sconto v(t) = r(t) , coniugata al regime di capital-
izzazione,
v(x, y) = (1 + i)(yx)
= e(yx)
= (1 d)(yx)
Si ha poi:
v (1) = 1 d = (1 dm )m
Si noti che la relazione sui tassi di sconto equivalenti si puo anche ottenere
partendo dalla relazione gia trovata sui tassi di interesse equivalenti:
(1 + im )m = 1 + i
d dm
sostituendo 1d al posto di i, e 1dm al posto di im .