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I principi del sacrificio

(dimostrazione analitica)

1. Principio del sacrificio assoluto

Si definisca una funzione di utilità totale 𝑈 che dipenda dal reddito 𝑥. In simboli:

(1) 𝑈 = 𝑈(𝑥)

Per ciascun reddito 𝑥, quindi, la (1) indica l’utilità totale goduta dall’individuo che possiede quel
reddito. Come noto, dalla derivata dell’utilità totale si ottiene l’utilità marginale del reddito:

&'
(2) = 𝑈′(𝑥)
&(

&'
Nel caso generale, > 0, cioè l’utilità totale aumenta al crescere del reddito. Si assume anche
&(
che l’utilità totale aumenti a tassi decrescenti, e che quindi l’utilità marginale sia decrescente
&',(() &.'
rispetto al reddito. Da ciò consegue che < 0 (o anche che = 𝑈 ,, 𝑥 < 0).
&( &( .

Ora, si ipotizzi che il reddito 𝑥 sia ridotto dall’introduzione di un’imposta che in valore monetario
sia pari a ℎ, e che quindi il reddito dopo l’introduzione dell’imposta sia pari a 𝑥 − ℎ. Per
definizione, l’imposta ℎ è pari al prodotto tra il reddito 𝑥 e l’aliquota media 𝑡(𝑥), per cui si ha
che ℎ = 𝑥𝑡 𝑥 . A fronte di un valore monetario dell’imposta pari a ℎ, l’utilità totale sottratta
dall’imposta ℎ sarà pari a 𝑈(ℎ). In simboli, quindi:

(3) 𝑈 𝑥 −𝑈 𝑥−ℎ =𝑈 ℎ
345&678 &6 :76;67à 7=78;4

Ora, il principio del sacrificio assoluto richiede che la perdita di utilità totale provocata
dall’imposta sia la stessa per tutti gli individui. Nei termini finora utilizzati, quindi, si avrà che:

(4) 𝑈 ℎ =𝛼

in cui 𝛼 rappresenta il valore costante della perdita di utilità totale. Assumendo un’imposta molto
piccola, si avrà quindi:

(5) 𝑈 ℎ = ℎ𝑈 , = 𝑥𝑡 𝑥 𝑈′ = 𝛼

che si può riscrivere come segue:


?
(6) = 𝑥𝑈 ,
7 (

Per capire che tipo di imposta può derivare dall’applicazione del principio del sacrificio assoluto
(se proporzionale, progressiva o regressiva), sarà necessario studiare come si muove il lato destro
della (6) al crescere del reddito. Ciò permetterà di inferire come dovrà muoversi il lato sinistro
della (6) e quindi l’aliquota media dell’imposta 𝑡 𝑥 , dato che 𝛼 è una costante.

A tale scopo, studiamo il segno dell’andamento della (6) rispetto alle variazioni del reddito 𝑥, con
la seguente derivata:
& 𝑥𝑈′
(7)
&(

Svolgendo la (7), si ottiene:

& 𝑥𝑈′ & 𝑈′


(8) = 𝑈, + 𝑥
&( &(

Ai soli fini dello studio del segno della (7), tutti i termini del lato destro della (8) possono essere
divisi per 𝑈′. Si ottiene allora:

𝑥 𝑑𝑈 ,
1+
𝑈′ 𝑑𝑥

Ora, il secondo termine nella parentesi quadra è l’elasticità dell’utilità marginale rispetto al
reddito. La precedente relazione si può allora riscrivere come segue:

(9) 1 + 𝜀' D ,(

in cui 𝜀' D ,( è appunto l’elasticità dell’utilità marginale rispetto al reddito, per la quale vale 𝜀' D ,( <
0, dato che l’utilità marginale 𝑈′ decresce al crescere del reddito.

Per capire il segno della (7) si possono ora distinguere tre casi:

1. se 𝜀' D ,( < 1, allora 1 + 𝜀' D ,( > 0. Ciò significa che il termine destro della (6) cresce
al crescere del reddito; il che implica che anche il lato sinistro della (6) debba crescere al
crescere del reddito, il che vuol dire che 𝑡 𝑥 deve decrescere al crescere del reddito, dato
che 𝛼 è una costante. Ma se 𝑡 𝑥 decresce, allora l’imposta sarà regressiva. Quindi, nel
caso del principio del sacrificio assoluto, se 𝜀' D ,( < 1, l’imposta sarà regressiva. Si noti
che il caso di utilità marginale costante richiede che 𝜀' D ,( = 0, il che implica la
regressività dell’imposta.

2. se 𝜀' D ,( > 1, allora 1 + 𝜀' D ,( < 0. In questo caso, il lato destro della (6) avrà un
andamento decrescente rispetto al reddito, il che implica che anche il lato destro della (6)
debba avere un andamento decrescente rispetto al reddito. Affinché ciò accada, allora, è
necessario che 𝑡 𝑥 cresca al crescere del reddito, cioè che l’imposta sia progressiva.

3. se 𝜀' D ,( = 1, allora 1 + 𝜀' D ,( = 0. In questo caso, il lato destro della (6) avrà un
andamento costante rispetto al reddito, il che implica che anche il lato destro della (6)
debba avere un andamento costante rispetto al reddito. Affinché ciò accada, allora, è
necessario che 𝑡 𝑥 sia costante al crescere del reddito, cioè che l’imposta sia
proporzionale.

Riassumendo:

1. se 𝜀' D ,( < 1, allora l’imposta sarà regressiva;


2. se 𝜀' D ,( > 1, allora l’imposta sarà progressiva;
3. se 𝜀' D ,( = 1, allora l’imposta sarà proporzionale.
2. Principio del sacrificio proporzionale

Il principio del sacrificio proporzionale, come regola, richiede che per tutti gli individui sia reso
uguale il rapporto tra l’utilità sottratta dall’imposta e l’utilità totale iniziale. Si definisca con 𝛽
questa percentuale costante. Quindi, in generale:

' ( G' (GH '(H)


(10) = =𝛽
'(() '(()

Come nel caso precedente, si assuma ora un’imposta molto piccola, tale per cui l’utilità sottratta
𝑈 ℎ = ℎ𝑈 , = 𝑥𝑡 𝑥 𝑈′. Sostituendo nella (10) si avrà:

(11) 𝑥𝑡 𝑥 𝑈′ = 𝛽𝑈(𝑥)

La (11) può essere riscritta come segue:

I (' D 'D
(12) = =
7 ( ' ( ' ( /(

( K
Poiché il rapporto = , cioè l’inverso dell’aliquota media, la (12) si può riscrivere come
' ( ' (
rapporto tra due grandezze, l’utilità marginale del reddito 𝑈′ e l’utilità media dello stesso. Per cui,
I 'D
= .
7 ( ' (

Come nel caso del principio del sacrificio assoluto, per capire quale forma di imposta sia
determinata dall’applicazione del principio del sacrificio proporzionale e in quali casi, è dunque
'D
sufficiente ragionare sul termine . In particolare, dal punto di vista analitico, sarà sufficiente
' (
capire il segno del suo andamento rispetto alle variazioni del reddito 𝑥, con la seguente derivata:

LMD
&
M(L)
(13)
&(

Si avrà dunque:

LMD OMD
& ' ( ' D N( G(',(' D )
M(L) OL
(14) =
&( ' ( .

Ora, per capire il segno della (14) si consideri inizialmente il denominatore. Trattandosi di un
quadrato, il segno del denominatore sarà sempre positivo. Quindi il segno della (14) avrà
necessariamente il segno del numeratore. Si divida il numeratore per 𝑈 , . Si avrà:

( &' D
(15) 𝑈 𝑥 1+ − 𝑥𝑈 , = 𝑈 𝑥 1 + 𝜀' D ,( − 𝑥𝑈′
', &(

Si divida ancora la (15) per 𝑥. Si ottiene:

(16) 𝑈 𝑥 1 + 𝜀' D ,( − 𝑈 ,

Si tratta ora di definire in quali condizioni la (16) possa assumere un valore positivo, negativo, o
pari a zero, il che ci consente di definire il segno della (13) e quindi la forma dell’imposta in
ragione della relazione (12).
Si possono considerare tre casi:

(' D
1) se 𝜀' D ,( = 1 si ha che 𝑈 𝑥 1 + 𝜀' D ,( − 𝑈 , = −𝑈 , < 0. Ciò implica che decresca al
'(()
I
crescere del reddito. Per la (12), allora, anche deve decrescere al crescere del reddito, il che è
7 (
possibile solo se 𝑡 𝑥 cresce al crescere del reddito, da cui si deriva che l’imposta è progressiva.

(' D
2) se 𝜀' D ,( > 1 si ha che 𝑈 𝑥 1 + 𝜀' D ,( − 𝑈 , < 0. Ciò implica, come sopra, che decresca
'(()
I
al crescere del reddito. Per la (12), allora, anche deve decrescere al crescere del reddito, il che
7 (
è possibile solo se 𝑡 𝑥 cresce al crescere del reddito, da cui si deriva nuovamente che l’imposta
è progressiva.

3) se 𝜀' D ,( < 1 dobbiamo distinguere tre sotto casi:

a) se 𝑈 𝑥 1 + 𝜀' D ,( < 𝑈 , , allora 𝑈 𝑥 1 + 𝜀' D ,( − 𝑈 , < 0, il che – come


sopra – implica un’imposta progressiva;

b) se 𝑈 𝑥 1 + 𝜀' D ,( = 𝑈 , , allora 𝑈 𝑥 1 + 𝜀' D ,( − 𝑈 , = 0. Ciò implica che


(' D I
rimanga costante al crescere del reddito. Per la (12), allora, anche deve
'(() 7 (
essere costante al crescere del reddito, il che è possibile solo se 𝑡 𝑥 è costante,
da cui si deriva che l’imposta è proporzionale;

c) se 𝑈 𝑥 1 + 𝜀' D ,( > 𝑈 , , allora 𝑈 𝑥 1 + 𝜀' D ,( − 𝑈 , > 0. Ciò implica che


(' D I
cresca al crescere del reddito. Per la (12), allora, anche deve crescere al
'(() 7 (
crescere del reddito, il che è possibile solo se 𝑡 𝑥 si riduce all’aumentare del
reddito, da cui si deriva che l’imposta è regressiva.

Riassumendo:

1. se 𝜀' D ,( > 1, allora l’imposta sarà progressiva;


2. se 𝜀' D ,( = 1, allora l’imposta sarà progressiva;
3. se 𝜀' D ,( < 1, allora l’imposta potrà essere progressiva, proporzionale o regressiva.

Si può notare che nel caso del principio del sacrificio proporzionale, gli spazi per giustificare
un’imposta progressiva sono maggiori rispetto a quanto ammesso dal principio del sacrificio
assoluto.

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