Elementi di
PROGETTAZIONE GRAFICA DI UNA
COPERTURA CON TETTO A PADIGLIONE
EDIZIONI
edizione 2010
1. GENERALITA.
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2. DEFINIZIONI E CARATTERISTICHE.
Con riferimento alla fig. 1 sopra riportata si forniscono qui di seguito alcune definizioni e
caratteristiche di un TAP. Si fa notare che in seguito le linee di seguito definite (G, D, I, e
C) potranno essere semplicemente chiamate linee notevoli.
FALDA Area piana delimitata ai bordi da linee singolari di seguito definite.
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LINEA DI GRONDA Bordo inferiore che nel TAP costituita da una linea orizzontale.
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afflusso di aria sotto le tegole. O anche lo sfiato e il comignolo: il primo una tubazione in
materiale plastico o metallico mentre il secondo tubazione in muratura o altro materiale
resistente al calore e agli agenti atmosferici; entrambi si ergono al di sopra delle falde e spesso
anche delle colme sono finalizzati allesalazione di fumi e vapori.
Tra la aperture che consentono aerazione e/o illuminazione del volume sottotetto
abbiamo:
- La finestra a raso, sempre regolata da un infisso a tenuta stagna; essa un vero e
proprio foro nella falda, di forma eminentemente rettangolare e di dimensioni che vanno
da pochi dm2 a qualche m2. Essa permette il passaggio di luce e anche di aria quando
aperta, oltre che rende possibile laffaccio.
- Labbaino, che un corpo di fabbrica sporgente al di sopra della falda, autoportante e
che scarica il suo peso sulla falda stessa; esso realizzato con opere di muratura e/o
metalliche, opportunamente isolato e coibentato e avente copertura similare alla falda in
cui inserito. Nella parete prospettante verso lesterno si apre la finestratura, di normale
esecuzione, che fornisce luce e aria al volume sottotetto oltre che il normale affaccio.
- Il lucernario, somiglia spesso alla finestra a raso,
avendo talvolta forma quadrata o rettangolare, ma
pu assumere anche forma circolare. Essa fornisce
eminentemente solo luce al volume sottotetto, ma
negli ultimi anni si sono sempre andati affermando
lucernari monoblocco costituiti da telai in alluminio
preverniciato o p.v.c. e sovrastruttura
semitrasparente in plexiglass (chiamata cupolino
per la sua forma spesso a forma di calotta sferica)
con meccanismo di apertura per il solo ricambio
daria (non permettendo, cio laffaccio, cos come
invece avviene per le finestre a raso) [fig. 2].
fig. 2 corpi al di sopra delle falde
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3. METODO GRAFICO DI TRACCIAMENTO.
Veniamo, finalmente a definire il procedimento grafico di tracciamento di un TAP
corretto e coerente e soprattutto congruente, cio eseguibile. Anzitutto riassumiamo le
condizioni base per cui un tetto del tipo a padiglione:
a) La pendenza delle falde deve essere costante;
b) La linea di gronda chiusa e corre a quota costante;
c) Il perimetro delledificio di forma qualsiasi, cio senza condizioni o forme specifiche;
d) Le falde sono piane (quindi sono escluse giaciture cilindriche, coniche o sferiche).
Il procedimento grafico per il tracciamento geometrico di un TAP definito metodo
delle bisettrici; esso basato su una regola base della geometria descrittiva che qui si riporta:
La retta di intersezione di due piani non paralleli, incidenti ed aventi uguale pendenza rispetto
ad un piano orizzontale di riferimento, risulta in ogni suo punto equidistante dalle tracce di
intersezione dei due piani con il piano orizzontale, e la sua proiezione sul piano orizzontale
risulta pertanto la bisettrice dellangolo formato dalle tracce stesse.
Talvolta, per, tale principio risulta di non agevole applicazione in quanto le falde che si
intersecano non sono di immediata identificazione. Per facilitare il compito si provveduto a
mettere a punto un metodo procedurale su base induttiva che offre la soluzione automatica del
problema dellidentificazione delle falde in gioco, da qui si pu procedere al tracciamento della
relativa bisettrice dellangolo con conseguente identificazione della linea notevole (displuvio,
impluvio o colma) del tetto. Tale metodo richiede lunico prerequisito della conoscenza del
procedimento di tracciamento della bisettrice di un angolo qualsiasi.
Il metodo, che stato denominato metodo Occhicone come vedremo risulter
autocorrettivo cio offre anche un utile
strumento di controllo della correttezza del
tracciamento. Per ragionare in termini pi chiari
si faccia riferimento alle figure seguenti nelle
quali verranno riportate le fasi successive del
metodo man mano che esso si svilupper fino al
completo e definitivo tracciamento del TAP.
Consideriamo a solo titolo di esempio il
fabbricato di cui nella fig. 3 a fianco riportato,
in pianta, il solo perimetro del tetto.
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Provvediamo, in modo assolutamente libero e casuale, cio senza alcun ordine
precostituito, alla identificazione dei lati del tetto mediante numeri o lettere (fig. 4).
Fatto ci cominciamo a tracciare le bisettrici di tutti gli angoli interni della pianta visibili
con tratti di lunghezza tale da permetterne lintersezione reciproca. Ciascuna bisettrice sar
anchessa dotata di nomenclatura e verr contrassegnata dai due numeri che contraddistinguono i
lati dellangolo che essa divide divisi da una virgola (o da un trattino) (fig. 5).
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bisettrici appena citate in quanto entrambe fanno parte come linee notevoli del nostro TAP. Fin
qui la strada stata semplice, ma arrivati nel punto di intersezione delle due bisettrici nasce il
problema: qual adesso la strada giusta da seguire? A questo punto ci viene incontro il
metodo Occhicone. Procediamo ad una sorta di eliminazione dell...intruso: vale a dire,
dalle due bisettrici appena tracciate eliminiamo il lato che esse presentano in comune: tra 2,3 e
3,4, in comune il lato 3, resta pertanto una coppia: la 2,4. Questa coppia di numeri
identifica la bisettrice dellangolo formato dai lati indicati e che dovr essere seguita (fig. 6).
Dalla figura risulta evidente che a prima vista la bisettrice dei lati citati non era stata
tracciata perch non immediatamente visibile. Provvediamo, pertanto a generare langolo
richiesto prolungando i due lati in questione fino al punto di incontro. Una volta trovatolo si
provveder ad unirlo idealmente con il punto di intersezione in cui ci troviamo e a proseguire il
tracciamento della bisettrice 2,4 cercata, cos come rappresentato nella fig. 6 con tratto
marcato e di colore blu. La nostra nuova bisettrice sar tracciata, come gi detto in precedenza,
fino a quando non incontreremo una nuova bisettrice; in tal caso stata tracciata fino alla
bisettrice 1,2. Giunti qui si procede come gi fatto precedentemente, cio si procede
alleliminazione del lato comune: 2,4 1,2, si elimina il lato 2 restando: 1,4. Come si
vede dalla figura i lati 1 e 4 rappresentano linee parallele che, pertanto, formano un angolo
nullo. Quale sar, allora la sua bisettrice? Si ricorda che due rette parallele sono i lati di un
angolo improprio con il vertice situato allinfinito; pertanto la bisettrice di tale angolo sar una
ulteriore parallela posta in modo equidistante dai due lati. Questa sar, per definizione, la colma
1,4 (fig. 7).
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fig. 7 tracciamento della colma 1,4
Sempre andando avanti sulla nostra strada e proseguendo lungo la 1,4 incontreremo la
prossima bisettrice costituita dalla 4,5. Anche qui, come sempre procediamo alleliminazione
del lato in comune; 1,4 4,5, si elimina il lato 4 e resta 1,5. Come prima, anche qui non
abbiamo langolo 1,5, ma anche in questo caso possiamo trovarlo prolungando il lato
mancante (vale a dire il 5) fino ad incontrare laltro. Congiungiamo idealmente i due punti e
proseguiamo il nostro cammino lungo la 1,5 fino alla prossima bisettrice. E cos via fino alla
fine. Si riportano qui di seguito le figure dei passi successivi ottenuti sempre con lo stesso
procedimento e ritrovando di seguito, nellordine, le bisettrici: 5,9 6,9 6,8 che
chiudono le bisettrici precedentemente tracciate.
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Il metodo cos si conclude con lincontro di tre bisettrici, nel nostro caso saranno le 6,8
6,7 7,8. Procedendo alleliminazione a due a due dei lato comuni si pu facilmente
notare che si autoeliminano a vicenda tutti e tre, il 6, il 7 e l8, restando 0,0. Questo
risultato la prova che tutta la costruzione geometrica stata effettuata con successo. Proprio in
questo il metodo appena presentato risulta autocorrettivo: infatti, sia nel caso in cui alla fine non
si eliminano tutti i lati e quindi non risulta 0,0, sia nel caso dovessero incontrarsi bisettrici non
aventi alcun lato in comune subito ci si rende conto che stiamo sbagliando e che il procedimento
va rivisto. Attenzione, per, a non trarre conclusioni affrettate: pu accadere, talvolta, che si
giunge ad un punto in cui si eliminano tutti i lati risultando 0,0, bench resti non ancora
costruita un intera ala del fabbricato. Questa eventualit accade quando un corpo di fabbrica di
dimensioni minori va ad innestarsi in una falda di un corpo di fabbrica di dimensioni maggiori,
senza che si verifichi alcuna intersezione tra bisettrici (si veda a tal proposito lesempio riportato
nella fig. 10).
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