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Aut.ne Tribunale Livorno n 683 del 02/03/2005 - Spediz. in abb. postale: postatarget creative - CENTRO 1/02524/11.

2014 - Posteitaliane
Gennaio 2017
Anno XVII - n 173

LEditoriale Due anni di solitudine


di Enrico Dello Sbarba
enricodellosbarba@virgilio.it

No,
proprio
non ci siamo
Ora, a mente fredda, si possono
fare delle valutazioni pi articolate ed organiche rispetto a quelle
fatte subito dopo il clamoroso
No sul referendum del 4 dicembre.
Un risultato su cui si scritto e
commentato molto che, al di la,
del tono trionfalistico della allegra brigata per il No accresce
e certamente non semplifica i
gravi problemi che il paese dovr affrontare nellimmediato futuro.
Era stato fatto un tentativo di
riammodernamento che prevedeva una semplificazione per alcune delle numerose sclerotiche
strutture statali: basti pensare
alla eliminazione dellanacronistico sistema bicamerale che, chiss per quanti anni ancora rester
soltanto in Italia, al ritorno delle
competenze allo stato centrale di
importanti funzioni di natura strategica (quelle contenute nellart.
5 della seconda parte della Costituzione) che, con grande superficialit, il governo di allora, a
maggioranza PDS, aveva voluto
trasferire alle regioni con le deleterie conseguenze che sono sotto gli occhi, la eliminazione del
CNEL e quella definitiva delle
segue a pag. 2

di Nicola Graziani
L'ascesa di Donald Trump alla Casa Bianca, cui la cerimonia di giuramento conferisce l'ultimo e definitivo suggello, fa
piazza pulita delle paure e delle attese
che hanno circondato l'avvenimento politico pi importante degli ultimi tempi. Il
miliardario giunto al momento in cui non
pi possibile cavarsela con un tweet: ora
deve far vedere come riuscir a rendere
l'America di nuovo un grande paese. Finora si discostato ben poco dalle promesse elettorali. Quelle fatte dopo l'8 novembre sono state sostanzialmente ripetute anche dopo. Possiamo aspettarci,
quindi, non solo il rapido abbattimento
dell'eredit di Obama, ma anche un'economia con meno tasse e pi spesa pubblica (il sogno, finora infranto, di tutti i
politici del mondo), pi protezionismo e
tante pacche sulla spalla con Vladimir
Putin.
In particolare, sar Trump (forse in tacito accordo con Mosca) a determinare il
futuro di paesi come Francia e Germania,
dove si andr alle urne nel giro di pochi
mesi. La sua rivoluzione si basa proprio
su una tutto sommato vaga idea di rivolta contro il mondo razionale e moderno.
Unendo questo al fatto che la Russia
non divenuta, in virt dell'asse con la
nuova Casa Bianca, pi democratica, che
la Cina resta un paese a partito unico e
che l'Iran probabilmente sar sospinto
nelle braccia dell'ala pi oltranzista del suo
regime, quando verr denunciato l'accordo sul nucleare, non si pu non concludere che per i liberal e i moderati i prossimi mesi saranno i pi duri dal 1989 in poi.
Vale quindi la pena di chiedersi: quanto
durer? Il mandato del Presidente americano di quattro anni, ma il populismo
che lo ha portato trionfalmente ai vertici
del mondo , notoriamente, un cavallo

che si stanca facilmente, e tende a disarcionare il cavaliere. Trump, in fondo, figlio di una cultura politica che, sotto l'impulso di una crisi difficilissima da risolvere, eleva per poi far cadere precipitosamente, al di l dei meriti e dei demeriti personali. Il processo di erosione del consenso, nelle nostre democrazie stanche ed
affannate, rapidissimo. In Italia se n'
accorto recentemente anche Matteo Renzi. Forse tra 12 mesi saremo ad analizzare
l'improvviso tracollo dei grillini, come in
Francia quello della Le Pen.
Non si perdano d'animo, quindi, i moderati
ed i liberal. Due anni di tempo e le cose
potrebbero essere radicalmente cambiate,
questa volta a loro favore. L'importante sar
farsi trovare pronti all'appuntamento. E saper sostenere, nel frattempo, l'immane peso
di due lunghi, terribili anni di solitudine

Circolo Il Centro- Via Trieste 7 - Livorno


Luned 16 Gennaio, h. 18
incontro con la Prof.ssa

Cristina Grieco
assessore regionale
all'Istruzione, formazione e lavoro
moderatore

Enrico Dello Sbarba

Circolo Il Centro- Via Trieste 7 - Livorno


Luned 30 Gennaio, h. 18
incontro con la Dott.ssa

Gloria Dari
presidente della Spedimar di Livorno
moderatore

Ing. Cristiano Toncelli


v. presidente Circolo Il Centro

Politica

dalla prima pagina

No, proprio
non ci siamo
Province oltre ad altre importanti riforme
semplificative del sistema stato.
Ebbene tutto stato annullato e rimandato
sine die chiss quando e come.
E indubbio che molti sono stati gli errori di
strategia commessi da Renzi, il principale
non avere capito o sottovalutato che, in
questo paese, anchilosato e vecchio permangono sacche di dura resistenza e di
contrasto ad ogni tentativo di rinnovamento che hanno trovato, in prima fila, antiche
reliquie costituzionaliper non parlare della CGIL che dopo aver sostenuto con protervia il No cerca, con un referendum gi
in programma, di riproporre il Santo Articolo 18.
In un paese dove ormai sempre pi assodato ed evidente il consolidarsi di uno scontro acutissimo nelle mediocri forze politiche presenti in molte delle quali sono lantipolitica e lavventurismo a farla da padrone (M5Stelle - Lega Nord - Fratelli dItalia),
sarebbe stato difficile far penetrare in larghe fasce di elettori il senso del nuovo che
il progetto di riforma conteneva.

Periodico mensile
del Circolo Culturale

Aut.ne Tribunale Livorno n 683 del 2/3/2005


Redazione ed Amministrazione:
Via Trieste 7 - 57124 Livorno
e.mail: ilcentro.livorno@gmail.com
www.circoloilcentro-livorno.it

DIRETTORE RESPONSABILE:
Enrico Dello Sbarba
COMITATO DI REDAZIONE:
Massimo Cappelli,
Laura Conforti Benvenuti,
Sergio Cini, Valeria Grillo,
Luca Lischi,
Mario Lorenzini, Angela Simini,
Marisa Speranza, Franco Spugnesi.
Hanno collaborato a questo numero:
Laura Benvenuti, Franco Biancani,
Francesco Butini, Massimo Cappelli,
Sandro Cerri, Fabio Figara, Luca Lischi, Mario Lorenzini, Massimo Masiero, Angela Simini, Marisa Speranza, Franco Spugnesi, Lorenzo Taccini.
STAMPA: Editrice Il Quadrifoglio,
Via Pisacane 7, tel. 0586/814033 - Livorno

Giornale chiuso in tipografia il 3/1/2017

e-mail: ilcentro.livorno@gmail.com

Non solo ma, e qui sta lerrore pi grosso


commesso da Renzi : allindomani del brusco voltafaccia di Berlusconi, avvenuto per
contrasti sullelezione del Presidente della
Repubblica, il suo passaggio allopposizione ed il conseguente no al referendum,
avrebbe dovuto valutarne le conseguenze,
invece ha preferito combattere una battaglia solitaria cos difficile resa ancora pi
complessa dalla rigida contrapposizione interna della tracotante minoranza del PD.
Ed infine ha sicuramente nociuto loccupazione sistematica di tutti i canali di informazione che ha generato, nella maggioranza
degli italiani, un senso di fastidio che ha
prodotto una crescente opposizione finendo con lannullare quanto di buono e lodevole il governo aveva fatto nei 1000 giorni
di gestione.
La crisi socioeconomica, in particolare nel
meridione, ha finito nel trasformare il voto
sul referendum in una occasione di manifesto dissenso sulle politiche governative per
cui gli italiani,alle urne con una percentuale molto ampia rispetto ad altre elezioni,
hanno finito con lignorare, anche per storica impreparazione o assoluto disinteresse, il quesito referendario e trasformare il
voto in una manifestazione di dissenso e di
protesta contro il governo.
Dicono le analisi del post-voto referendario che Renzi ha sottovalutato il disagio
sociale, rinnovando per mesi la sua professione di ottimismo che non ha trovato
riscontro nella realt.
In particolare, oltre al Sud, sono mancati i
voti dei giovani che, in numero altissimo,
gli hanno voltato le spalle.
Del resto si sono sentiti ripetere tante volte
che gli stanno rubando il futuro e quindi
condannati ad essere pi poveri dei loro
genitori e dei loro nonni: hanno finito con il
crederci ed hanno votato di conseguenza.
Resta un mistero come la vittoria dei No
possa migliorare la loro situazione!
Ecco qua, cari amici lettori,a nostro avviso,
le cause di un insuccesso doloroso, molto
vicino ad un autentico disastro, colmo di
gravi conseguenze per il prestigio internazionale del nostro paese anche e sopratutto per la permanenza di una crisi socioeconomica che, seppure con qualche spiraglio
positivo, non riusciamo a superare malgrado la buona volont dei governi che si sono
succeduti
Tocca ora al Presidente del Consiglio Gentiloni, persona seria, equilibrata, capace e
pieno di buon senso che vogliamo augurarci sia messo nelle migliori condizioni ottimali per ben operare, larduo compito di
guidare il Paese in uno dei momenti pi
complicati della sua storia democratica.

LItalia ha bisogno urgente, dopo tanto,


troppo chiasso di ritrovare un minimo di
serenit e di tranquillit: il governo presieduto da Gentiloni pu assicurare questa tregua che non pu e non deve essere interrotta dagli esagitati esponenti dellavventurismo reazionario n da chi vorrebbe, in
tempi brevi, cercare una rivincita che, allo
stato dei fatti, fuori da ogni concreta logica.

P.S. - Se un rilievo debbo indirizzare al


neopresidente del Consiglio Gentiloni
quello di essere stato, presumibilmente, costretto a reimbarcare come unico sottosegretario alla Presidenza del
Consiglio, lex ministro Maria Elena
Boschi che avrebbe potuto, tranquillamente e serenamente, prendersi un meritato ed opportuno periodo di riposo:
le avrebbe fatto sicuramente bene!
Per non parlare del Ministro Giuliano
Poletti che dovrebbe dimettersi dopo
linfelice battuta sui giovani italiani
costretti ad andare allestero per trovare lavoro.
Per molto meno lon. Maurizio Lupi, gi
ministro delle Infrastrutture del governo Renzi, dette le dimissioni perch un
imprenditore, che aveva rapporti con
quel ministero, aveva regolato al figlio,
un orologio Rolex.
Durante il governo Letta, la ministra
alle Pari Opportunit, Sport e Politiche Giovanili fu costretta a dimettersi
per avere omesso di pagare lIMU su di
locale adibito a palestra da lei gestito.
Il Ministro degli Interni del governo
Berlusconi, Claudio Scaiola, quello che
non sapeva di avere ricevuto in regalo
un appartamento vicino al Colosseo, fu
costretto a dimettersi per aver dato del
rompiballe al prof. Biagi assassinato dalle Brigate Rosse a Bologna.
Per finire al lontano 1977 allorch il
Ministro della Difesa on. Lattanzio, durante il governo di solidariet nazionale, fu costretto a dimettersi per la fuga
del criminale nazista Klapper dallospedale militare del Celio dove era
ricoverato, avvenuta, in circostanze
ancora da chiarire, nel caldo pomeriggio di ferragosto.
Fu Giulio Andreotti, di cui Lattanzio era
importante esponente in Puglia della
corrente dellallora presidente del consiglio, a suggerirgli di dimettersi anche
se non centrava letteralmente niente con
laccaduto. Non capiamo perch Giuliano Poletti non abbia fatto altrettanto:
sarebbe stata una scelta dignitosa.

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Politica

Nuove priorit?
di Francesco Butini
Nella conferenza stampa di fine anno, il
nuovo Presidente del Consiglio Paolo
Gentiloni ha detto: Per me le parole chiave sono lavoro, sud e giovani (fonte:
rainews.it). Nel discorso televisivo di
fine anno, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha detto: Il problema numero uno del Paese resta il lavoro. Nonostante laumento degli occupati, sono ancora troppe le persone a
cui il lavoro manca da tempo, o non
sufficiente per assicurare una vita dignitosa. Non potremo sentirci appagati finch il lavoro, con la sua giusta retribuzione, non consentir a tutti di sentirsi
pienamente
cittadini
(fonte:
quirinale.it).
Sulle macerie del conflitto referendario
sulla riforma costituzionale, sembra risorgere il principio base proprio di quella Costituzione che i cittadini non hanno voluto modificare: il lavoro come fondamento della Repubblica. E quindi come
priorit dellazione del governo.
In esso si riflette un altro principio riesumato dal Presidente della Repubblica
nel suo messaggio agli italiani, ovvero
la nazione come una comunit. Una comunit senza lavoro, senza una forte etica del lavoro, si riduce solo ad un mercato. E non potrebbero essere queste le
basi per una equilibrata e dignitosa convivenza civile.
Nel lavoro si innervano le speranze di
una famiglia, di una comunit, di un individuo che vuole essere pienamente una
persona. Per questo accolgo con favore
le parole del capo del governo e del capo

Paolo Gentiloni

dello Stato, quasi identiche, a conferma di un indirizzo condiviso. E soprattutto accolgo con favore una rinnovata attenzione verso il lavoro giovanile.
LItalia uno dei Paesi europei con il
pi alto tasso di giovani al tempo stesso senza una occupazione, senza la partecipazione a percorsi educativi, senza
unattivit di formazione al lavoro, e
senza una attiva ricerca del lavoro. Vengono chiamati NEET (Not engaged in
Education, Employment or Training),
e sono una generazione di giovani che
rischiano di diventare i poveri del prossimo futuro. Quando si sommano feno-

meni diversi quali le elevate et di ingresso dei giovani nel lavoro, il carattere spesso precario di esso, con retribuzioni compresse, e con un sistema
di calcolo delle pensioni come quello
contributivo e non pi retributivo, si
ha un panorama di cosa potr essere il
futuro dei giovani NEET.
Ritengo che lemergenza italiana sia
pi economico-sociale che istituzionale. Il miglior contributo alla dignit e al
prestigio delle istituzioni si d affrontando i temi economici e sociali della
nostra societ.
Uno dei peggiori contributi lo si d invece riducendo la funzione del governo alla riformulazione della legge elettorale. Chi predica sventura evocando
il populismo, e al tempo stesso affida
alla modifica della legge elettorale una
funzione salvifica del Paese, contribuisce in maniera determinante alla convinzione che la classe politica non
capace altro che di trattare i temi che
interessano a se stessa: ovvero come
si trasformano i voti dei cittadini in
poltrone parlamentari.
Dopo aver caricato di funzioni taumaturgiche il referendum costituzionale,
se si fa altrettanto per la legge elettorale si va a dare un ulteriore picconata
alla credibilit della politica.
Speriamo che, dopo averlo detto alla
fine dellanno, i vertici dello Stato riescano ad affrontare i temi delloccupazione e dei giovani NEET. Questa sar
una opportunit per tutta la politica italiana.

PORTO DI LIVORNO 2000 s.r.l.


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Piazzale dei Marmi
LIVORNO
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Politica

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AYN RAND
e il concetto di Sinistra
di Massimo Cappelli
Recentemente mi capitato di leggere una
raccolta di storie scritte da un talento livornese, Nicola Pera, dal titolo Amerikana. Tra queste mi ha colpito il racconto
Rising smoke (Fumo che sale), dove si
esamina lo spirito americano del volere fare
da se, senza aiuto alcuno. E latteggiamento che ha portato molti americani a
criticare Obama per il suo piano sanitario
per la tutela dei meno abbienti e che ha
poi decretato la vittoria del repubblicano
Trump sulla democratica Clinton.
Nel racconto persino un barbone che rovista nella spazzatura rifiuta di farsi aiutare dal cronista di turno che lo intervista,
perch ritiene che debba farcela da solo.
Questo modo di pensare ritiene che non
sia giusto che chi ha raggiunto un certo
livello di benessere lavorando e dandosi
da fare, debba pagare per aiutare altri che
per indolenza o per sfortuna si trovano
nei guai. Ed ha trovato anche una base
concettuale nelle teorie di Ayn Rand (19051982), scrittrice e filosofa americana di origine russa, fondatrice della corrente filosofica delloggettivismo.
Nei suoi scritti si sostiene che lindividualismo e legoismo razionale siano una naturale e importante virt. La ricerca del
proprio bene senza recare danno agli altri
alla base di una societ dove la capacit
di realizzarsi con il proprio lavoro e con la
propria abilit sta alla base del raggiungimento della propria felicit.
Come si intuisce questa visione etica
alla base del capitalismo puro e si fonda
sulla tutela assoluta dellindividuo e della
sua capacit di realizzarsi, conseguentemente contraria e ostile ad ogni forma di
collettivismo socialista, ma anche fascista nella parte sociale che lo caratterizza.
In sintesi le sue idee sono punto di riferimento per la destra conservatrice americana ed hanno trovato terreno fertile in
questo grande Paese dove, sin dalle conquiste del West, i coloni sono stati abituati ad una vita dura e a cavarsela con i
propri mezzi.
Questa teoria mi sembrata interessante

Ayn Rand (1905-1982),


scrittrice e filosofa americana
e mi ha subito richiamato il saggio Destra
e Sinistra( Ragioni e significati di una distinzione politica) di Norberto Bobbio, del
quale ho gi parlato in passato.
Il saggio esamina, sotto vari aspetti, cosa
vuol dire essere di destra e essere di sinistra, sia da un punto di vista ideologico
che comportamentale davanti a problematiche specifiche come la pace, la guerra,
lordine il disordine o a temi etici come
laborto.
Alla fine la conclusione alla quale Bobbio
perviene sintetizzata nella presentazione del saggio dove testualmente si afferma che la distinzione tra destra e sinistra
consiste nel diverso atteggiamento che
le due parti il popolo di destra e il popolo
di sinistra- sistematicamente mostrano nei
confronti dellidea di eguaglianza. Naturalmente eguaglianza e diseguaglianza
sono concetti relativi: n la sinistra pensa
che gli uomini siano in tutto eguali, n la
destra pensa che essi siano in tutto diseguali. Ma coloro che si proclamano di sinistra danno maggiore importanza nella

loro condotta morale e nella loro iniziativa politica a ci che rende gli uomini eguali, o ai modi di attenuare e ridurre i fattori
di diseguaglianza; mentre coloro che si
proclamano di destra sono convinti che
le diseguaglianza sono un dato ineliminabile e che in fin dei conti non se ne
debba neanche auspicare la soppressione. Proprio come teorizza Ayn Rand. Davanti a queste teorie mi viene da riflettere
sulle scissioni continue che avvengono
nel mondo della Sinistra, motivate quasi
sempre dallessere pi a sinistra, sino ad
eliminare, in teoria, i fattori di diseguaglianza. Ultimo esempio la feroce opposizione della minoranza PD allinterno e allesterno del proprio partito.
Mi sorge allora spontanea la domanda:
quanto determinato da genuine differenze politiche e quanto da ambizioni individuali, dalla volont comunque di essere sulla scena, di distinguersi, di realizzarsi ? Paradossalmente se questi atteggiamenti, spesso strumentali, appaiono
pi che altro individuali, avvicinano in
qualche modo chi li compie alle teorie
della Rand dove la politica uno strumento, un modo per realizzare egoisticamente se stessi e non per raggiungere un
obiettivo comune.

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Economia

IL FANTASMA DEL BAIL-IN

Crollano le banche
ma non i banchieri
di Franco Spugnesi

Il fantasma del bail-in quel meccanismo


che dal 2016 imputa ad azionisti, obbligazionisti e, in talune occasioni anche ai
correntisti, il compito di risanare con i
loro soldi, le banche in difficolt terrorizza i risparmiatori di tutta Europa.
In Italia il caso del Monte dei Paschi di
Siena prevede, ormai esaurite le strade
possibili di autofinanziamento , un sostanziosissimo intervento pubblico, unica alternativa al fallimento della pi vecchia banca del mondo, eppure c chi
ai vertici degli istituti continua a far festa : i banchieri.
Gli amministratori delegati degli otto maggiori istituti italiani si sono riconosciuti
un aumento di stipendio medio del 9,7%
nel 2015, (senza contare il valore dei loro
bonus in azioni che normalmente percepiscono della loro banca in premio dei
risultati raggiunti) assai di pi, secondo
il Financial Times, dei loro colleghi del
resto del mondo, che hanno avuto un
aumento di solo del 7,9%.
Incredibilmente a goderne, cifre alla
mano, sono stati anche i super-manager
degli istituti falliti o salvati per il rotto della cuffia gettando sul lastrico migliaia di
risparmiatori.
Gianni Zonin, affossatore della Popolare
di Vicenza, liquidato con un assegno da
un milione di euro in tasca.
Il resto del gruppo dirigente della stessa banca ha percepito una liquidazione
complessiva di 5,2 milioni, quattro dei
quali destinati allex - a Samuele Sora-

to. I loro sostituti, visto landazzo, hanno messo le mani avanti e si sono fatti
anticipare una buona entrata da 2,67
milioni per prendere in mano la patata
bollente passatagli dai predecessori.
Il Monte continua la tradizione dei regaloni di cui stato un precursore: anche
di fronte a flop conclamati. Antonio Vigni
ha lasciato nel 2012 il Monte Paschi di
Siena con un bilancio in rosso per quasi
5 miliardi ma con una buonuscita da 4
milioni. Il suo successore Viola, nei quattro anni successivi ha guadagnato 8 milioni e ha portato il deficit a 13 miliardi.
Insomma sembra che le retribuzioni dei
banchieri siano una variabile indipendente dai risultati di esercizio. Anzi operazioni avventate, e il Monte si sempre
distinto in questo campo, bilanci aggiustati, e prodotti finanziari trappola, sono
come medaglie al valore.
E incredibile che tutte le autorit di vigi-

Compagnia
Portuale di
Livorno
Societ Cooperativa

lanza della Banca dItalia, della Borsa valori, la Guardia di Finanza non siano stati capaci di prevenire situazioni della portata di quanto accaduto a Popolare Etruria e alle altre banche fallite. Insopportabile che abbiano lasciato incancrenire
situazioni come quella del MPS pericolose ormai da anni.
Spocchiosi e costosi meccanismi di auditing non sono stati capaci di leggere
bilanci truccati, individuare affidamenti a
iniziative improbabili, rimuovere amministratori per lo meno avventati. Non sufficiente attribuire ogni colpa alla crisi dei
sub prime o al fallimento della Leman
Brothrers.
Chiaramente non possiamo lasciar crollare istituzioni centenarie e fondamentali
per una speranza di ripresa economica
ma il sistema di vigilanza delle banche
deve essere rimodulato, non dovranno pi
esservi stipendi da stelle del calcio e neppure buonuscita e buon entrate milionarie. Se arrivano soldi pubblici, cio nostri, arrivano per salvare posti di lavoro,
imprese sane, famiglie di risparmiatori,
non personaggi compromessi e autoreferenziali che anzi devono essere chiamati a rispondere degli imbrogli e a sanare, se possibile i danni fatti.
Ristabilire la fiducia, nel sistema e nelle
banche non sar facile, ma, a patto di
iniziare una seria opera di moralizzazione, non impossibile.

Economia

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Da un articolo apparso sul periodico dell'APVE

L'esplorazione petrolifera
in Italia ieri ed oggi
Siamo pienamente d'accordo su quanto scritto da Lucio De Luchi sul numero 4 di APVE Notizie (vedi foto a fianco), il periodico dell'Associazione Pionieri Eni, in merito alle esplorazioni petrolifere in Italia di ieri e di oggi. Riteniamo pertanto opportuno proporre il
suo articolo anche ai nostri lettori.
Negli anni 70 ed 80 operavano in Italia numerose squadre simiche (si arriv ad un picco di pi di 20 contemporaneamente), sia per rilievi terrestri
che offshore. Nello stesso periodo venivano perforati decine di pozzi petroliferi esplorativi, sia dallAgip che da
altri operatori italiani e stranieri. Oggi
la legislazione molto restrittiva, le difficolt ad ottenere autorizzazioni dalle Amministrazioni, in particolare quelle locali, il Referendum Trivelle, che,
indipendentemente dal risultato, ha
creato unatmosfera da caccia alle
streghe, hanno ucciso lesplorazione,
e anche la produzione non se la passa tanto bene. Lultimo rapporto ufficiale UNMIG disponibile ci dice che
nel 2014, per la prima volta in pi di
50 anni, non stato perforato in Italia
nemmeno un pozzo esplorativo, sia a
terra che in mare.
Vale la pena di citare lesempio di un
rilievo sismico che oggi sarebbe non
solo impossibile, ma anche improponibile. Ai primi di ottobre del 1990 a
SDM si potevano vedere, in piena azione accanto al Palazzo Uffici dellEni
lungo il viale Alcide De Gasperi, quat-

tro vibratori sismici, mentre nelle aree


circostanti erano posizionati centinaia di geofani di una squadra sismica, che rilevava anche tutta larea
del villaggio di Metanopoli. Il rilievo
sismico era un 3D e faceva parte
del progetto di esplorazione Lacchiarella, allo scopo di mettere in
luce la conformazione strutturale
e morfologica degli strati del sottosuolo, arrivando a profondit superiori ai 6000 metri. Il rilevo interessava aree ad alta intensit
abitativa ed industriale, per cui
venne adottato un metodo completamente nuovo, messo a punto dai tecnici dellacquisizione
sismica dellAgip, chiamato
MAIDA, che per il suo carattere innovativo ottenne un finanziamento della CEE.
Il Gruppo sismico impiegato
per il rilievo era della RIG (Prakla), era
composto da un centinaio di tecnici ed
operai, una settantina di automezzi, di
cui 14 perforatrici e 5 vibratori da 5 tonnellate, 36 chilometri di cavi, 12.000
geofoni, oltre ad un centinaio di cassette per lamplificazione del segnale
sismico e relativa trasmissione via radio al Registratore digitale.
Oggi sarebbe impossibile ripetere quel
rilievo anche in zone molto meno antropizzate: si registrava di notte per ridurre i disturbi (traffico, attivit umana
e industriale, ecc.). Le vibrazione indotte nel terreno da un gruppo di vibratori,
che agiscono in sincronia, a poca di-

stanza viene percepito come una


scossa di terremoto, provocando panico, anche per la caduta di piccoli
oggetti fissati alle pareti o posati su
mobili.
Solo la collaborazione delle Autorit
locali ed una spiegazione porta a porta, informando sullora in cui i vibratori
sarebbero passati e su quanto tempo
(pochi minuti) sarebbero durate le vibrazioni, consentirono il successo delloperazione.
Lucio De Luchi

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Attualit

NUOVA PROROGA PER IL NUMERO DUE DELL'AUTORIT PORTUALE DI LIVORNO

Provinciali in carica fino a marzo


E RFI intasca lok a una concessione
decennale per mantenere le nuove infastrutture ferroviarie inaugurate ieri
alla presenza del Ministro Del Rio e
del presidente Enrico Rossi
Incarico prorogato, sino al 31 marzo
2017 o per il tempo che basta perch
si costituisca il nuovo organo di governance dellAutorit di Sistema dellAlto Tirreno, il Comitato di Gestione, al quale il nuovo numero uno del
super Ente, nel frattempo insediatosi
a Palazzo Rosciano, potr eventualmente proporre un nuovo segretario
generale di propria fiducia.
questa la decisione pi importante
che ha preso stamani il Comitato Portuale nellultima riunione dellanno.
Lapprezzamento per il lavoro svolto
finora e la necessit di assicurare, in
questa fase, la continuit del funzionamento tecnico-amministrativo dellEnte, hanno portato il Parlamentino

Massimo Provinciali

di Palazzo Rosciano a rinnovare la


fiducia a Massimo Provinciali, attuale numero due dellApl.
Ringrazio per la conferma della fiducia ha detto Provinciali - dopo
due anni di commissariamento Gallanti e un anno e passa di rinnovo
del mio incarico, ci siamo abituati a
vivere in situazioni di straordinaria ordinariet. Con la designazione del
nuovo presidente potremo presto
voltare pagina.
Allindomani della inaugurazione del
nuovo collegamento ferroviario tra il
Porto di Livorno e la linea Tirrenica,
lato Nord, il Comitato Portuale ha poi
dato lok al rilascio in favore di RFI
di una concessione demaniale marittima per lutilizzo, presso la Sponda Ovest della Darsena Toscana, di
unarea di 20.800 mq. allo scopo
mantenere le nuove infrastrutture ferroviarie. La concessione avr decorrenza dalla data dell1.11.2016 e
scadenza con scadenza il
30.10.2026.
Nel corso della riunione si anche
parlato di Piattaforma Europa: Solo
uno sprovveduto poteva pensare che
una gara simile filasse liscia in sei
mesi, quando in quel tempo si compra a malapena una partita di risme
di carte ha dichiarato Provinciali,
che ha aggiunto - ieri abbiamo avuto
la conferma che c, nei confronti di
questo progetto, una condivisione
politica ai massimi livelli. LAccordo
di programma firmato dal presidente
del consiglio, la delibera Cipe alla cui
redazione ha probabilmente partecipato il futuro presidente Adsp, Stefano Corsini, e la benedizione del

nuovo raccordo ferroviario da parte


del ministro sono fatti concreti, garanzie importanti che ci permettono
di guardare avanti e di dedicare le
principali attenzioni allaffinamento
dei documenti.

Alessandro
Franchi:
Per la frana FiPiLi
via alle procedure
di appalto dei lavori

Si tenuta mercoled 3 gennaio la conferenza stampa di fine anno del Presidente


della Provincia Alessandro Franchi (nella
foto) nel corso della quale ha elencato le
attivit svolte nei settori ancora di competenza di quello che resta dell'Ente. In particolare l'edilizia scolastica con interventi in diversi istituti di Livorno, Piombino e
Portoferraio, mentre a Rosignano i lavori
di ampliamento dell'Iti Mattei per un costo complessivo di 1 milione e 400mila euro
partiranno nel corso del presente anno.
Dopo aver fatto cenno ai lavori pubblici di
viabilit, per quanto riguarda la Fi-Pi-Li,
il Consiglio Provinciale ha approvato laccordo che regolamenta il cofinanziamento dellintervento di ripristino della frana
in corrispondenza della rampa di ingresso
al porto della SGC FIPILI, in loc. Quaglierini. Il documento impegna la Provincia a trasferire alla Regione, subentrata
nella competenza attuativa dellopera, la
propria quota parte di 1 milione di euro.
Laccordo prevede il trasferimento delle
somme nel 2017, ma ha consentito da subito alla Regione di avviare le procedure
di appalto dei lavori.

Attualit

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Toscana Aeroporti e Pobeda hanno presentato il nuovo collegamento tra la nostra regione e la Russia

Pisa-Mosca con volo diretto


Toscana Aeroporti e Pobeda hanno presentato nei giorni scorsi linizio del collegamento diretto Pisa-Mosca, alla presenza di Gina Giani, Amministratore Delegato
di Toscana Aeropoti, Marco Filippeschi,
Sindaco di Pisa, Umberto Buratti, Sindaco
di Forte dei Marmi, Alessandra De Paola,
Assessore al Turismo del Comune di
Montecatini Terme e Szabo Laszlo, Direttore Operativo POBEDA.
La compagnia low cost POBEDA, parte
del gruppo Aeroflot, ha scelto Pisa come
undicesima destinazione internazionale
nella sua rete di collegamenti. Fino alla fine
della Winter (25 Marzo) la tariffa lancio
del volo di 999 rubli (circa 15 E.), tasse e
spese incluse.
In dettaglio, i nuovi operativi prevedono
2 voli settimanali da Pisa a Mosca Vnukovo, il gioved e la domenica, con i seguenti orari:
N. Volo
Tratta Operativit
DP - 811
Mosca VKO - PSA
giovedi\domenica p. 10:00 a. 11:40
DP - 812
PSA Mosca VKO
giovedi\domenica p. 12:35 a. 18:05
Pobeda, nata il 16 settembre 2014, dispone di una flotta di moderni Boeing 737-800
da 189 posti (con et media di 6 anni) e
effettua voli su 33 destinazioni tra Russia,
Asia ed Europa.
Nel mese di novembre Pobeda compar-

Un aereo della compagnia low coast Podeba impegnato nel collegamento Pisa-Mosca.

sa nella classifica delle 3 migliori compagnie aeree in Russia, al terzo posto tra le
pi popolari nel mondo del turismo, secondo la rivista National Geographic Traveler.
Nel 2015, la societ ha venduto circa il
10% dei biglietti a 999 rubli e ha trasportato pi di 3 milioni di passeggeri e per il
2016 la compagnia prevede di trasportare
4,2 milioni di passeggeri, il 30% in pi rispetto al 2015.
Chiudere il 2016 con lannuncio di
questo volo- dichiara Marco Carrai, Presidente di Toscana Aeroporti - significa
per noi, da una parte, suggellare la bont del lavoro svolto fino a oggi dalla societ e dallaltra aprire le porte a un
2017 pieno di ulteriori successi. La Toscana da oggi collegata con la Russia
e con il suo enorme bacino turistico ed

economico: di questo non possiamo che


essere orgogliosi.
Per Gina Giani, Amministratore Delegato
di Toscana Aeroporti, la Toscana da oggi
torna ad essere collegata con una delle
destinazioni pi importanti sia per i tanti turisti Russi che arrivano in Toscana,
sia per le nostre aziende che con la Russia hanno importanti interessi economici. Il ritorno del collegamento diretto con
Mosca, oggi con un vettore cos importante come Pobeda, frutto di un lavoro sinergico di tutto il territorio che ha saputo fare
sistema per confermare il collegamento con
un mercato cos importante.
Lampliamento del network mira ad ampliare
la disponibilit di trasporti presenti nella
Federazione Russa, venendo incontro alla
crescente domanda di trasporto aereo tra
la Toscana e la Russia.

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Attualit

79

Un'iniziativa della Regione Toscana in collaborazione con gli ITC di Livormo, Piombino e Portoferraio

SCUOLA E LAVORO
di Mario Lorenzini
Si chiama Progetto Turismo, Cultura,
Benessere quello presentato dallAssessore Regionale Prof.ssa Cristina

Grieco ai Dirigenti scolastici degli Istituti tecnici Commerciali di Livorno,


Piombino, Portoferraio nel quadro di
Scuola e Lavoro inserito come noto
nella Legge Buona Scuola.

Insegnare l'Italiano ai profughi


(m.l.) - Presso le strutture dei Padri Trinitari, in Venezia, da due anni sono ospitati un
centinaio di profughi assegnati dalla Prefettura.Insegnare la lingua italiana una iniziativa in atto e abbiamo avuto la possibilit di essere ospiti di alcune lezioni svolte da un
docente italiano ma nato in Iran.
I profughi, che provengono da Senegal, Benin, Mali, Guinea ecc., sono di et compresa
fra i venti e trenta anni e sono veramente attenti alla lezione.
Abbiamo letto la Dichiarazione Universale dei Diritti dellUomo che allart.1 recita Tutti gli esseri umani nascono liberi e uguali in dignit e diritti; essi sono dotati di
ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri con spirito di fratellanza. Una copia del testo e un libro di Geografia riguardante lItalia, stata consegnata
a tutti.
E stata una esperienza davvero stimolante e ci stato concesso di assistere e eventualmente intervenire al fine di facilitare il compito del docente.

Una novit che ha trovato subito accoglienza nellinteresse degli studenti.


Quattro classi dellITC Vespucci-Colombo, una classe dellIstituto di Piombino e tre dellistituto di Portoferraio.
Il Progetto finanziato dalla Regione
Toscana con i fondi europei.
La Regione investe tanto in questo progetto per combattere
lalto tasso di disoccupazione - ha detto
lAssessore Grieco
(nel riquadro), che, tra
l'altro, sar ospite del
Centro il 16 gennaio le aziende non assumono perch non trovano figure qualificate per alcune tipologie
professionali, questa che presento
una opportunit che gli studenti non
devono farsi sfuggire.

10 Cinguettare

e-mail: ilcentro.livorno@gmail.com

Diciassettesimo anno di presenza del


periodico IL CENTRO: un meritato
plauso per questa voce libera che desidera mettere al centro fatti e opinioni e continua ad offrire spazio a tanti
giovani che desiderano avvicinarsi al
giornalismo. Presto lo far anche mettendo a disposizione degli studenti alcune pagine: un modo per ascoltare la
loro voce, libera.
Linizio di un nuovo anno spinge un
po tutti a fare buoni propositi: lavoro,
giovani e attenzione al sud del paese
sono, da molti, definite le priorit. Sono
decine di anni che tali questioni sono
proclamate al centro dellattenzione,
speriamo che il 2017 sia lanno in cui
alle parole seguano i fatti!
Del discorso di fine anno del Capo
dello Stato, Sergio Mattarella, colpisce
il suo continuo richiamo alla comunit
e alla condivisione. Bellissime e incisive le sue parole: il nostro Paese una
comunit di vita ed necessario che lo
divenga sempre di pi; combattere la

Cinguettare
di Luca Lischi

disoccupazione e, con essa, la povert


di tante famiglie un obiettivo da perseguire con decisione. Questo il primo orizzonte del bene comune. Ed
ancora: far crescere la coesione del nostro Paese vuol dire renderlo pi forte. Essere comunit di vita significa
condividere alcuni valori fondamentali.
Questi vanno praticati e testimoniati.
Non vi sar rafforzamento della nostra
societ senza uno sviluppo della coscienza civica e senza una rinnovata
etica dei doveri.
Etica dei doveri: abbiamo forse troppo abusato di unetica dei diritti che
ha privilegiato tanti e messo in disparte
molti, tra questi i giovani. Sono le generazioni dagli anni settanta in poi che
hanno risentito in modo incisivo della
precariet del lavoro, della disoccupazione e della provvisoriet cronica di vita
(senza lavoro, senza casa, senza famiglia). Mancando unetica dei doveri, i
diritti restano un miraggio! Con la conseguenza di essere un Paese che fatica
nel costruire una comunit di vita.

Sergio Mattarella

E complesso trovare vie operose per

ridare slancio alloccupazione. Occorrono azioni energiche che permettano lo


sviluppo dellimprenditorialit, che valorizzino coloro che realmente hanno a cuore il lavoro. E bene incentivare e premiare ma giusto e doveroso controllare e
sanzionare affinch non vi siano abusi.
Redditi di cittadinanza e sussidi di disoccupazione possono essere soluzioni momentanee e occasionali. E assai pericoloso il
loro incancrenirsi. Ogni individuo deve poter essere messo in condizioni di contribuire al bene della propria comunit, anche
quando in attesa di un lavoro, donando ad
essa un po del suo tempo e delle sue capacit. Lozio unoffesa a s stessi e agli
altri.
Con Gianfranco Cara, un poeta mite e
instancabile, affascinato dal poeta Giorgio Caproni, Livorno (e non solo) perde
un personaggio attivissimo nel panorama
culturale. Guidava con impegno e capacit il Circolo culturale Giorgio Caproni.
Si spendeva, sempre con modi affabili,
in molteplici iniziative volte a valorizzare
la poesia, in particolare a diffonderla tra i
giovani e a promuovere instancabilmente
la figura di Caproni. Lo faceva con il suo
carisma e carattere, di uomo amante dei
versi, animato da grande passione e dedizione per la cultura poetica. Per me rimarr sempre vivo nel ricordo il suo procedere e il suo parlare; da essi trasparivano quella mitezza e sobriet che spronano al bene. Mi mancheranno le poesie
che lui raccoglieva in volumetti artigianali e che puntualmente mi consegnava
con vivo piacere, certo che avrei offerto il mio modesto parere. Per ultimo mi
ha donato la raccolta dei suoi versi sulla
storia della Toscana, quale segno di attenzione ad una terra che amava profondamente. Arrivederci Signor Cara e
grazie per avermi avvicinato alla poesia
di Caproni e alla sua!

periodico online www.circoloilcentro-livorno.it

Non era proprio


il caso che...
Non era certamente il caso che un certo
Gigi Riva (da non confondersi con l'ex
bomber cagliaritano) a cui il Tirreno pubblica articoli su temi politici, aprisse il suo
pezzo di martedi 20 dicembre a pag.3, a
commento dei tragici fatti di Berlino, che "
Natale siamo noi, anche se non siamo credenti": una sciocca e superflua puntualizzazione.

Se 42 partiti o fac-simili
vi sembrano pochi!
E' probabile, scrive Gian Antonio Stella sul
supplemento SETTE del Corriere della
Sera, che si arriver ad azzerare la proliferazione della bomba atomica ma c' una
proliferazione, nel nostro paese, che nessuno potr mai arrestare ed quella dei
partiti.
Nel corso delle recenti consultazioni in
Quirinale si sono presentate 42 delegazioni politiche espressione del nostro Parlamento! E c' qualcuno che vorrebbe tornare alla proporzionale. Riteniamo superfluo alcun commento!

La sindaca Raggi
avrebbe fatto bene (?)
a governare Sassetta.
Non si offendano i cittadini del grazioso
paese di Sassetta - un autentico gioiello
collocato sulle colline a sud della provincia di Livorno ma, pur tenendto conto delle difficolt che si hanno nel gestire qualsiasi comune, "la bambina Virginia Raggi" prima di mandarla a governare Roma,
le avremmo suggerito di farsi una prima
esperienza a Sassetta.
Ma forse, meglio cos, perch avrebbe
arrecato danni anche l!

Nogarin e la conferenza
stampa di fine anno
Hanno suscitato molte polemiche "le sconvolgenti dichiarazioni sul futuro di Livorno" pronunciate nel corso della conferenza stampa di fine anno dal Sindaco Filippo
Nogarin. A riguardo Vi rimandiamo all'ampio servizio pubblicato sull'argomento su
questo stesso numero.
Non c' un limite previsto "alle sciocchezze": potrebbero fare pendant con ci che
sta combinando la gi citata bambina (Virginia Raggi) Sindaco di Roma.

e
r
u
t
lo a
g
i
Sp
Mi ha tappato
la bocca dicendomi
che tutto era ok
Nel corso della conferenza stampa di fine
anno stata proprio una delle domande
rivolte al Sindaco stata quella relativa al
Polo Tecnologico. Mi ha tappato la bocca rispondendo che era stato tutto firmato.
Successivamente, per, Stefano Ciuoffo,
assessore regionale alle Attivit produttive, al credito, al turismo e al commercio,
ha lasciato la seguente dichiarazione:
Sono lieto delle conferme sui progetti
per un polo tecnologico e di ricerca a Livorno che il sindaco Nogarin annuncia
alla stampa ma spero che alle dichiarazioni seguano gli atti e gli accordi indispensabili per la crescita del progetto. La Giunta regionale ha stanziato per parte sua 5
milioni di euro, e non 3 come affermato,
per questo polo tecnologico-universitario, che riguarda lex Dogana dacqua
come lo Scoglio della Regina, sedi che sia
la Scuola di Sant'Anna che l'Universit di
Pisa ritengono adeguate per insediamenti di grande importanza come il laboratorio di robotica marina, che gi lavora da
anni in loco all'interno di una sede del
tutto insufficiente.
Quanto il sindaco afferma di aver anticipato fa parte dello stanziamento la cui
liquidazione seguir i normali percorsi di
rimborso previsti dallAccordo di Programma, non una convenzione, che deve
essere firmato congiuntamente da Regione e Comune. Peraltro, come mi pare confermi lo stesso sindaco, la struttura della
Dogana dacqua, a differenza dello Scoglio della Regina che di propriet comunale, dipende dall'Autorit portuale che a
quanto pare non ha ancora ufficializzato
concessioni duso. Nessun ritardo da
parte nostra quindi, e nessuna retromarcia sulle risorse stanziate, anzi. Qui non
posso che confermare la volont della Re-

Spigolature

11

gione di favorire questo progetto, che certamente arricchirebbe la citt di Livorno legandola al mondo della ricerca pi avanzata, e la disponibilit ad individuare ogni
sede ritenuta utile dove tutti i soggetti interessati potranno ribadire le modalit di
sviluppo delle iniziative annunciate.

In armeria
Voglio andare a caccia grossa
e mi serve un buon fucile
con mirino a telescopio!
Larmaiolo fa gentile:
Ho per lei un belloggetto:
un fucile ultra potente
con mirino ultra preciso.
Se lo prende non si pente!
Su lo provi! Guardi in cima
su quel colle; c una villa
con tendine alle finestre
tutte di colore lilla.
Luomo regola il mirino,
chiude un occhio per mirare
ma rimane l sorpreso
e comincia a sghignazzare.
Larmaiolo resta male:
Quel fucile uno schianto!
Cosa c di cos buffo
che lo fa ridere tanto?
Vedo un uomo ed una donna
nudi come Dio li ha fatti
che sinseguon per la casa,
in calore come gatti!
Larmaiolo impallidisce,
strappa larma dalle mani,
mette locchio sul mirino,
mette a fuoco quegli umani.
Due pallottole gli porge:
Senta questa mia richiesta.
Colga luomo sul pisello
e mia moglie nella testa.
Se gli riesce il doppio centro
si dimostra un gran cecchino
e per premio le regalo
il fucile col mirino!
Luomo guarda nel mirino
poi si volge allarmaiolo:
Penso che posso riuscirci
anche con un colpo solo!
Franco Biancani

12 Livorno

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LO HA AFFERMATO IL SINDACO ALLA CONFERENZA STAMPA DI FINE ANNO

Livorno diverr la Miami italiana!


di Enrico Dello Sbarba

Il futuro di Livorno finalmente assicurato e quindi tutte le preoccupazioni, i crescenti pessimismi debbono assolutamente ed immediatamente scomparire.
Livorno ha ormai un futuro certo, nel giro
di un paio danni, prima che si concluda il
quinquennio 2014-2019 del Sindaco Filippo Nogarin, la citt labronica si trasformer nella Miami italiana, una grande centro
turistico di dimensioni internazionali.
Ma che sviluppo industriale, ormai degradato e ridotto a povera cosa, come vorrebbe la Regione Toscana che ha elargito
una mancetta per avviare qualche attivit imprenditoriale: unautentica matrigna
nei riguardi di Livorno da quando sono i
grillini a governare la citt.
Piazze, storici rioni, viali di terra e di mare,
parchi, giardini saranno interessati a questa autentica rivoluzione copernicana sotto lattenta guida del mitico sindaco Filippo Nogarin e della sua squadra tutta schierata ed anche ben vestita, salvo un componente, durante la grande esposizione di
venerd 23 dicembre in un delle sale del palazzo comunale in occasione della tradizionale conferenza stampa di fine anno.
Iniziata con i rituali quarantacinque minuti
di ritardo (un ineducato modo di comportarsi) ed i circa cinquanta di prolusione, di
fronte ad una platea, prevalentemente occupata dallintellighentia grillina livornese), il Primo cittadino, in grande spolvero,
si gradualmente autoesaltato parlando di tutto e su tutto ed annunciando tra il
compiaciuto assenso della maggioranza dei
presenti, il futuro della citt labronica legata sopratutto al boom turistico: un elenco interminabile di proposte le pi disparate (forse sarebbe pi corretto dire disperate).
Naturalmente la trasformazione in citt prevalentemente turistica avrebbe richiesto
dei chiarimenti, laccertamento di serie disponibilit dellimprenditoria del settore,
di quella del commercio, delle strutture ricettive, insomma di tutto quel mondo che
ruota intorno al turismo ma di questo il
Sindaco non si minimamente espresso
dando per scontato lampia disponibilit
dei commercianti livornesi a tenere aperto,
anche in piena estate, i loro esercizi commerciali sulla falsariga di quanto fanno gli

Il Sindaco Filippo Nogarin durante la conferenza stampa di fine anno

operatori del settore provenienti dallestremo oriente (sic!).


E chi ha tentato, alla fine delleffluvio del
Primo Cittadino, di spostare largomento
su problematiche tradizionali, le risposte
sono state nulle o evanescenti. E accaduto quando ho chiesto se la convenzione
tra Regione Toscana e la vecchia Amministrazione Comunale Cosimi che prevedeva la costruzione del nuovo ospedale, sot-

toscritta nel 2013, era stata disdettata dalla Giunta Nogarin: il Sindaco ha risposto
in maniera vaga e malgrado le mie insistenze non ha dato risposte esaustive,
cos pure quando ho chiesto lumi sulle
accuse contenute in una nota apparsa su
Il Tirreno di domenica 16 dicembre a firma di Gianfranco Simoncini dello staff del
Presidente della Regione secondo il quale Filippo Nogarin lunico sindaco
dItalia a non occuparsi delle problematiche del lavoro.
E poi pi nulla, cari amici lettori: la collega Berti de La Nazione, professionalmente brava e molto vivace, rimasta seduta e silenziosa mentre il collega Mauro
Zucchelli, criticato dal Sindaco e dallassessore Martini perch il Tirreno non aveva ancora pubblicato la replica della Giunta alla nota di Simoncini, intervenuto
sulle complesse problematiche della citt.
E poi tutti al consueto brindisi: no statene certi io me ne sono andato, deluso e
preoccupato per le sorti di questa citt
riflettendo, mentre rientravo in bicicletta,
sul futuro di Livorno destinata a divenire la nuova Miami.
Coraggio ed avanti!

Un momento della conferenza stampa del sindaco di fine anno

Livorno

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13

Lo ha sostenuto il Sindaco Nogarin dopo l'approvazione del bilancio preventivo 2017

Il futuro di Livorno il turismo


di Massimo Masiero
da: www.costaovest.info
Il 2017 sar lanno della svolta della citt,
o meglio lo spartiacque. Il modello futuro,
dopo due anni e mezzo di gestione amministrativa pentastellata, affidato al turismo, alle attivit ricettive e commerciali.
Perch ormai del manifatturiero non c
da fidarsi e non si sa quando si potr uscire dalla crisi. Lo sostiene il sindaco Filippo Nogarin, dopo lapprovazione del bilancio preventivo 2017, e di fronte ad una
realt che lo vede sempre pi impegnato
ad affrontare i problemi essenziali del tessuto urbano. La citt portuale e marittima
invece si affidata alle grandi opere della
Piattaforma Europa e della logistica per
stare al passo con i tempi e poter competere.
Se Nogarin non crede nellindustria e in
sostanza non dimostra di occuparsi del
lavoro, come vanno sostenendo alcuni
settori della politica e dellimprenditoria
locale, altri invece fanno affidamento alle
grandi opportunit future che si stanno
delineando.
La recente inaugurazione del terminal merci ferroviario in Darsena Ovest, che collegher le banchine alla rete nazionale e
al centro-nord Italia fino al settentrione
europeo, un segnale positivo, che ridurr i tempi di trasporto e pone il porto,
come il primo del genere in Italia e quindi
tra le pi appetite strutture logistiche nazionali.
E non poco perch gi avviata, anche
se vi sono ritardi e proroghe delle procedure, la realizzazione della Piattaforma Europa, finanziata in parte da Stato, Autorit Portuale e Regione, che a sua volta ha
stanziato oltre 200 milioni di euro per consolidare i piani dellindustria chimica Solvay a Rosignano, assicurando stabilit
economica e occupazione per quella fascia costiera, e ha svolto con successo il
salvataggio dello stabilimento ex-Lucchini di Piombino, che rischiava la chiusura
se non interveniva limprenditore algerino, che ha confermato gli impegni assunti.
E proprio per il porto di Piombino si aprono buone prospettive di lavoro per le demolizioni delle navi Marina Militare, as-

sicurate dal ministro della difesa.


Di fronte a tutti questi impegni, specialmente a Livorno, non sono mancate le critiche. Il collegamento ferroviario, cui seguir lo scavalco della ferrovia dalle banchine allInterporto di Guasticce, si fatto
osservare, stato realizzato dopo quindici anni di attesa. In passato tuttavia non si
riusciti per ragioni varie, ad impegnarsi a
fondo, per ottenere collegamenti pi veloci e tecnologicamente avanzati.
Spesso si fatto affidamento alla navigazione tranquilla in acque sicure, che garantiva comunque scarsi ma sicuri ricavi
per le loro attivit e teneva lontano pi
agguerriti concorrenti.
Il progetto della Piattaforma Europa ha
messo in movimento un settore logistico
portuale, che avr lo scalo tra i pi attrezzati, moderni e competitivi del paese in
grado di fronteggiare le altre realt europee, ma ha avuto il merito di aver smosso
unaltra piattaforma locale, quella del tirare a campare e della redditivit con il minimo impegno.
Anche in questa occasione non sono
mancate le perplessit iniziali di parte della maggioranza, che temeva larrivo di una
sconvolgente operazione sul nord della
citt, che avrebbe portato colate di cemento inarrestabili e imprevedibili invasioni di
malavitosit sul territorio livornese, che
trascorre una vita tranquilla e serena tra
disoccupazione e emarginazione economica e sociale (trentunmila disoccupati),
emergenza abitativa e scarsa presenza dindustrie, perdita di competenze professionali e scarsissima tecnologia.
Come se non bastasse continuano a perseverare malumori e rivalit negli ambienti

politici, che sono chiamati a preparare validi programmi per i prossimi anni. La Regione e il governo hanno sostenuto lo
scalo marittimo livornese con finanziamenti non immaginabili in passato, malgrado
lo scetticismo e il badal, che contraddistingue il colorito modo di esprimersi del
livornese medio.
Non consensi sperticati e fragorose battiti di mano, ma almeno la prudenza nelle
dichiarazioni di chi ha importanti cariche
istituzionali nel tentativo di voler demolire quanto stato fatto ed affermare che i
finanziamenti pubblici in sostanza sono
quelli dei cittadini.
Azzardato anche sostenere che la citt ha
un futuro a vocazione turistica e ricettivo-commerciale, quando invece necessaria anche lindustria poich il suo passato, le caratteristiche morfologiche e le
potenzialit la indicano come un comprensorio di area vasta pisano-livornese con
Collesalvetti, fino a Pontedera.
Anche perch non mancano le eccellenze. In zona sono nati e cresciuti, rimboccandosi le maniche (come disse tanti anni
fa Cesare Romiti, allora presidente della
Fiat, parlando agli industriali locali), giovani imprenditori livornesi, che nel settore della ricerca scientifica e aerospaziale
si sono imposti a livello internazionale,
creando societ in continuo sviluppo.
Da queste prospettive opportuno cercare punti di convergenza e, per usare un
termine marinaro, remare tutti insieme per
portare la barca Livorno al largo dalle
polemiche per farla uscire dalle secche in
cui si dibatte da anni.
masierolivorno@gmail.com

Un progetto della Piattaforma Europa.

14 Livorno

e-mail: ilcentro.livorno@gmail.com

qui
Diocesi
di

Fabio Figara

Un anno
con Maria
Nel 2017 ricorre il settantesimo anniversario della proclamazione di Santa
Maria delle Grazie di Montenero come
Patrona della Toscana. Un anno ricco
di eventi per tutta la Diocesi.
Una giovane madre, avvolta da un manto
azzurro, circondata da oro e stelle, porta
in braccio il Bambino, Dio fatto Uomo,
Ges, che osserva un uccellino, legato alla
sua piccola mano da una corda, rappresentazione del cristiano che, avendo libero arbitrio, pu decidere se rimanervi
legato o fuggire: Santa Maria delle Gra-

zie, licona trecentesca di Montenero, la


Madonna Odighitria (od Odigitria, dal
greco odgin, condurre, guidare, perch con la mano indica Cristo, la via, la
verit, la vita dellUmanit.), espressione artistica tipica degli ambienti culturali
che hanno avuto influenze orientali, attribuita al pittore pisano Jacopo di Michele
detto Gera. Fu Papa Pio XII, nel 1947, a
dichiarare la venerabile icona Universae
Tusciae Patrona.
E cos, dopo lAnno Giubilare Mariano,
nel 2014, per il 450 anniversario della proclamazione della Madonna di Montenero
a patrona di Livorno, ecco unaltra importantissima ricorrenza che accompagner
per il 2017 la comunit dei credenti, con
eventi e incontri che coinvolgeranno istituzioni, enti, citt e paesi toscani per i 70
anni dalla proclamazione ufficiale con Breve pontificio del Santo Padre.
Il Santuario (divenuto tale ufficialmente,
per decreto canonico, solo nel 2015), che
ospiter importanti celebrazioni religiose
e future manifestazioni, dallo scorso 9 dicembre 2016 stato affidato ufficialmente
alla Congregazione Vallombrosana, che dal
XVIII secolo ha gestito e custodito la parrocchia di Montenero: un atto formale, ma
doveroso e atteso, firmato dal Vescovo di
Livorno S. E. Mons. Simone Giusti e dallAbate generale vallombrosano Padre

Giuseppe Casetta, una convenzione storica tra la Diocesi e i monaci. Con loccasione stata ribadita limportanza e lurgenza del restauro dellaula mariana, i cui
progetti di recupero sono gi stati inviati
alla CEI, ed stata resa ufficiale la nomina
di don Luca Giustarini come priore della
struttura e parroco della comunit. E adesso prepariamoci a vivere un nuovo anno,
con speranza e carit, affidandoci allAmore materno di Maria, la nostra patrona.

Madonna di Montenero

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Livorno

15

LA FIGURA DEL GRANDE PARROCO ED EDUCATORE

Un prete in Corea: Don Alfredo Nesi


di Franco Spugnesi

CHIUSO IL MARTED

Lamico Marioaugusto Lorenzini si avvicina ormai ai 90anni e, beato lui, conserva


una memoria formidabile e una passione
intatta per le cose del mondo.
Avendo passato gran parte della sua vita
lavorativa nel mondo della scuola, come
lavoratore, sindacalista e infine per molti
anni presidente del distretto, naturale
che questa capacit di ricordare e ricostruire sia orientata su quel mondo, specie se, come in questo caso, vi sono elementi dindubbio valore storico e sociale
che risaltano nellopera delle persone , e
sono tante, che ha frequentato.
Questa introduzione spiega il perch di
questo suo fascicolo che raccoglie storie, documenti e ricordi dellesperienza,
unica almeno nel ns. territorio, di un prete, che stato parroco, educatore, edificatore di una scuola e di una cultura popolare dove non cera. Don Nesi arriv
in Corea e cap subito perch il quartiere
era chiamato cos, costruito agli inizi degli anni 50, per rispondere in qualche
maniera alla fame di case che attanagliava
Livorno dopo la guerra che aveva reso
inabitabili pi del 50% delle abitazioni.
Realizzato in fretta dagli enti di edilizia
popolare, aveva raccolto sistemato in case
minime sovraffollate le situazioni abitative e sociali pi povere, baraccati, disoccupati mancava di luoghi di aggregazione (a parte la sezione del PCI), servizi ,
anche della chiesa, lappellativo assegnato al quartiere illustrava bene una situazione di villaggio asiatico .
Il giovane prete veniva da Firenze, sono
gli anni di Don Milani, del sindaco La Pira,
gi fioriva tra i cattolici lattenzione alla
questione sociale, alla promozione degli
ultimi. Appartenente allopera della Madonnina del Grappa, viene proprio man-

Una vecchia foto di Don Nesi con i suoi ragazzi di Corea.

dato, su richiesta del Vescovo Guano, a


fare una missione nella periferia industriale
della nostra citt.
Siamo nel 1962, il quartiere vota comunista nella quasi totalit ma don Nesi non
se ne cura. Fonda la casa del giovane
dove accoglie studenti bisognosi senza
curarsi della loro appartenenza politica o
religiosa, chiama a raccolta giovani da tutta
la citt per il doposcuola dei bambini che
non erano sufficientemente seguiti dalle
loro famiglie.
Negli anni successivi organizza corsi di
alfabetismo per gli adulti, costruisce anche una nuova scuola media a servizio del
quartiere e con metodi dinsegnamento
sperimentali (che doner al comune), erige la chiesa con laiuto anche della sezione comunista e infine chiama a parlare nel
centro sociale personaggi della cultura e
della politica creando con i suoi studenti
un movimento di cultura che vivifica il
quartiere.

Spero che questo breve riassunto, anche


un po caotico, abbia stimolato la lettura
della documentata fatica del Lorenzini.
Alcune copie sono disponibili presso la
sede del Centro.

Ristorante ARAGOSTA
specialit Cacciucco alla Livornese - Frutti di Mare - Pesce fresco - Crostacei
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ALLA CIFRA SIMBOLICA DI 1 EURO DA PARTE DELLA SOCIET BELGA

Il Teatro Solvay ceduto al Comune


Lo avevamo annunciato qualche tempo fa ed a riguardo avevamo espresso la nostra piena soddisfazione. Il
mitico Teatro Solvay stato ceduto
dalla Societ belga al comune di Rosignano per la cifra simbolica di 1 euro
in diritto di superficie, la propriet diventa pubblica per un periodo di 10
anni.
Il consiglio comunale ha approvato il
provvedimento per cui possiamo ormai parlare di una realt acquisita.
Noi siamo stati sempre convinti che
l'unica soluzione fosse quella dell'acquisto della struttura da parte della
Pubblica Amministrazione per l'assenza assoluta, in un periodo come quello che stiamo attraversando, di iniziative e disponibilit da parte dei privati.
Resta fondamentale che sia l'Ente
Pubblico a gestire una realt di valore culturale, artistico di cos grande
rilievo.
D'altro canto con la indisponibilit della tensostruttura del Castello Pasquini l'esigenza di poter usufruire, a tempo pieno, di un complesso di alto livello, quale sicuramente il Teatro
Solvay, era divenuta veramente urgente ed indispensabile.
Il teatro Solvay dispone di una sala
da 480 posti ed una galleria da 120,
ospita associazioni culturali, ricreative e sportive, e di un'area estiva dove,
fino a qualche anno fa, venivano proiettati film.
Insomma, per concludere, si tratta di
una buona notizia per la cui positiva conclusione vogliamo esprimere i nostri
complimenti all'Amministrazione Comunale di Rosignano e per la sua disponibilit anche alla Direzione Solvay.

L'imponente struttura del Teatro Solvay di Rosignano Solvay

Beppe Orlandi (1898-1953)

Via della Villana, 126, Rosignano Solvay-Castiglioncello


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Montecatini Val di Cecina

17

Un'altra importante opera pubblica inaugurata dall'Amministrazione Comunale

La nuova pista pedonale di Ponteginori


di Sandro Cerri

Sabato 17 Dicembre 2016 stata inaugurata la nuova pista pedonale di Ponteginori.


E unaltra opera pubblica importante, prevista dal programma elettorale dellattuale Amministrazione Comunale di Montecatini Val di Cecina, che viene completata
e consegnata ai Cittadini.
Ha assunto particolare importanza in quanto evita il transito pedonale sulla Strada
Regionale 68, molto transitata, soprattutto dai mezzi pesanti, che rendono molto
pericolosa la presenza dei pedoni.
La cerimonia di inaugurazione, semplice
come di consueto, ha visto la partecipazione di molti cittadini. Per lAmministrazione Comunale erano presenti il Sindaco,
il Vice Sindaco Margherita Pala, i Consiglieri Yuri Sarperi, Michela Turchi e Alberto Fiorini. Presenti anche il Progettista e
Direttore Lavori Arch. Laura Violante, il
titolare della Ditta esecutrice Alessio Gabellieri, i Carabinieri di Ponteginori con il
Comandante M.llo Nicola Barone.
Dopo il consueto suono dellInno Nazionale, ha preso la parola il Sindaco che ha
ripercorso liter che ha portato alla realizzazione della pista pedonale, oltre che ringraziare tutte le persone che hanno lavorato alla realizzazione di questa opera pubblica. Un particolare ringraziamento stato portato alla famiglia Baldi Fausto, che
ha ceduto bonariamente parte del terreno
interessato alla pista, senza bisogno di
attivare la procedura di esproprio.
E intervenuta poi lArch. Laura Violante,
che ha descritto tecnicamente le caratteristiche della nuova pista pedonale.
E seguito il tradizionale taglio del nastro
e la prima passeggiata sulla nuova pista
pedonale, da parte di alcune delle persone presenti.
La nuova pista pedonale potr essere utilizzata sia per visite al cimitero, dato che la

La nuova pista pedonale di Ponteginori.

parte finale attesta sul vialetto che conduce al cimitero comunale, sia per passeggiate in pieno relax.
La pista pedonale inizia presso larea della ex casa cantoniera, in Via Matteotti, si
sviluppa per un primo tratto in area boscata, per poi oltrepassare un piccolo fosso e costeggiare la S.R. 68. Il tutto per
una lunghezza complessiva di circa 1 km.
(mt. 982 per la precisione). Il tratto esterno allarea boscata presenta inoltre una
siepe di alloro come schermatura.
Per rendere maggiormente fruibile la pi-

sta, sono state realizzate due aree di sosta


pedoni con panchine.
Il piano calpestio del percorso, della larghezza di cm. 150 con cordoli laterali,
stato realizzato in Drenatech, innovativo sistema di pavimentazione bituminosa
per esterni, 100% permeabile e drenante.
Grazie alla sua particolare composizione
Drenatech permette allacqua di confluire naturalmente nel terreno e aiuta a prevenire il pericoloso effetto di aquaplaning,
dato dal ristagno dellacqua sulla pavimentazione .
Sono stati inoltre installati mt 135 di barriera stradale omologata a protezione di
parte del percorso
E stato realizzato un attraversamento di
fosso campestre (piccolo e caratteristico
ponticello) con policentrica in acciaio rivestita in pietra a faccia vista.
Il costo totale dellopera risultato di circa 178.000 di cui circa 150.000 per
lavori ,varianti e opere complementari,
arredi , imprevisti , spese dindennizzo
espropri e occupazioni e IVA agevolata ,
mentre circa 28.000 per spese tecniche
di progettazione, direzione lavori, indagini specialistiche, permessi istituzionali e
collaudi delle opere.
La cerimonia di inaugurazione si poi conclusa con un brindisi e con lapprezzamento di tutti i presenti e la consapevolezza
che la nuova pista pedonale dar sicurezza ai pedoni che da ora in poi la potranno
utilizzare senza bisogno di camminare lungo la regionale 68.

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18 Cultura

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E' stato ex Presidente e fondatore nel 2003 del Centro Culturale Giorgio Caproni

Ci ha lasciato Gianfranco Cara


di Lorenzo Taccini

Il Signor Gianfranco Cara, nato il 4 Novembre 1931, ex Presidente e fondatore nel 2003 del Centro Culturale Giorgio Caproni ci ha lasciati Marted 13
Dicembre 2016.
La citt di Livorno ha perso un personaggio molto importante, cha ha contribuito fino alla fine con tutte le sue
forze alla promozione culturale ed a celebrare e diffondere il patrimonio poetico della citt. Tanti erano limpego e
lentusiasmo con i quali affrontava l
attivit di promotore culturale, quanto
umilmente e sommessamente svolgeva il suo impiego.
Un personaggio sempre in prima linea,
che per non amava apparire ed essere celebrato, citato o menzionato, ma,
come un motore nascosto, riuscito
nel tempo a fondare ed espandere
unassociazione come il centro Culturale Giorgio Caproni, unica associazione livornese dedicata interamente alla
poesia.
Nello Statuto del Centro, approvato da
unassemblea Costituente riunitasi il 6
Luglio 2003 nella saletta del Circolo
Culturale Galliano Masini, si possono
leggere i nobili intenti con i quali il
Centro Caproni fu fondato: svolgere
attivit programmatica senza scopo di
lucro e mantenersi estraneo ad ogni
movimento di carattere politico o religioso, propagandare e diffondere
lamore per la poesia e la letteratura in
genere, consolidare ed elevare il gusto e la passione anche per ogni alta
forma di espressione artistica, affermarsi come centro permanente di studi e di promozione affiancando le iniziative degli enti pubblici e privati a
ci preposti rivendicando un ruolo

Gianfranco Cara (1931 -2016)


attivo nella formulazione e attuazione dei
relativi programma, promuovere inoltre
una nei soci e nella collettivit una pi
completa formazione umana , sociale e
di incremento delle relazioni fra gli uomini con spirito di amicizia e solidariet.
La Presidenza, dapprima affidata a Pietro Mascagni, pass gioco forza da subito al Signor Cara, in quanto Mascagni era impossibilitato a seguire tutti
gli adempimenti necessari. Per chiunque labbia conosciuto, innegabile
che fino alla fine abbia lottato per prestare fede a tutti i principi previsti dallo Statuto del suo Centro.
Cara ha promosso giovani poeti, risvegliato dal torpore la poesia vernacolare livornese e toscana in genere, organizzato innumerevoli concorsi e passerelle di poesia, presenziato ad incontri culturali, presentazioni di libri e pubblicato persino alcune raccolte di poesie dei membri del Centro.

Egli stesso, umile ragioniere come sempre si definito, ha scritto poesie ispirate a Caproni e non solo. Una delle sue
ultime opere stata la storia della Toscana in versi, un tentativo pionieristico nel panorama letterario della regione. Senza rimpianti Gianfranco Cara lascia il suo Centro nelle mani del Professor Lorenzo Greco, una presidenza
di lustro, che Cara ha fatto in tempo a
conoscere ed approvare con entusiasmo. E non c cosa pi bella che andarsene, lasciando dietro di s i numerosi frutti del proprio operato, con lintento da parte di tutti i membri del Centro e delle persone care che lo hanno
conosciuto, di proseguire con altrettanto impegno e devozione la sua inestimabile opera di promozione culturale e
valorizzazione della poesia labronica e
toscana.

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19
7

NUOVI STUDI PER IL 150 ANNO DALLA NASCITA DEL GRANDE ARTISTA LIVORNESE

La figura di Plinio Nomellini


di Marisa Speranza

Unintera giornata di studi dedicata, nel


150 anno dalla nascita , a uno dei pi
importanti artisti livornesi. Si tratta di
Plinio Nomellini (1866-1943) a cui sono
dedicati ampi spazi espositivi nel Museo Civico G. Fattori.
Il convegno, organizzato dallAssociazione Amici dei Musei e dei Monumenti
livornesi, in collaborazione con il Dipartimento di Civilt e Forme del Sapere dellUniversit di Pisa, si svolto nella Sala degli Specchi dove un folto
gruppo di studiosi ha puntato i fari sulla
vita e la produzione artistica di uno straordinario pittore.
Dopo i saluti dellassessore alla Cultura Francesco Belais e della presidente
degli Amici dei Musei Annamaria Pecchioli Tomassi, le prolusioni dei relatori. La prima, di Eleonora Barbara
Nomellini (Archivio omonimo), nipote
dellartista, si soffermata sui luoghi in cui si esercitata larte del pittore, mentre Antonella Gioli (Universit di Pisa) ha elencato gli acquisti di
opere effettuati dallo Stato e da altre
Istituzioni locali negli anni doro del
primo Novecento: Incipit Nova Aetas (1925) che simpone tuttora alla
vista in una sala di Villa Mimbelli ; Saluto alla bandiera (1928); Lofferta
(1934).
Sullopera nodale della giovinezza, Il
fienaiolo (1888), comparsa allEsposizione Universale di Parigi (1889) e tuttora polo dattrazione al Museo Fattori
, si soffermato il prof. Vincenzo Farinella (Universit di Pisa), sottolineando i grandi temi della pittura dei campi, rinnovata da Nomellini. Nellavventuroso percorso giovanile del pittore
sono presenti quadri di denuncia sociale (Piazza Caricamento 1891), vista la sua simpatia per linternazionalismo socialista.
Ne ha parlato Silvio Balloni, ricordando il processo intentato al pittore per
sovversione anarchica (1894), i mesi
di prigionia, il recupero della figura di
Garibaldi (1907), il sodalizio con
Pascoli, la sua vicinanza al sindacali-

smo operaio. Che lo orienta verso la


tematica del lavoro, sviluppata da Aurora Scotti (Musei di Pellizza) come
fonte di ispirazione di diversi dipinti
(vedi: I mattonaie Lo sciopero del
1889). Personalit vulcanica e complessa, Nomellini stato indagato sotto tanti
punti di vista. Del suo approdo al Simbolismo ha parlato Nadia Marchioni,
soffermandosi su quel polittico, salutato come un trionfo da A.S. Novaro ,
che porta il nome di Sinfonia della
luna. Il progressivo abbandono del registro naturalistico lo aveva infatti portato verso un paesaggismo dellanimo
(Ulivi ad Alvaro ; Notturno in Liguria 1898). Sulle sue tecniche pittoriche si poi intrattenuto Mattia Patti
(Universit di Pisa), mentre Adele Marchitelli (Universit di Pisa) ha commentato la partecipazione del pittore alle

numerose Biennali di Venezia , chiaro


indice della sua fama crescente.
La prima commissione livornese di
Nomellini stato quel Ritratto di Arturo Conti (1901) del Museo Fattori
di cui Laura Dinelli ha spiegato la genesi.
E che dire delladesione al fascismo?
Luciano Bernardini ha spiegato che
erano, quelli, gli anni del regime
(1937-38) in cui lAccademia delle
Arti nominava gli Accademici.
E la prolusione di Nomellini per lanno accademico 1938 su La tradizione e i macchiaioli fu naturalmente
affidata a lui che , nel 1925, aveva
gi inaugurato a Livorno, in Piazza
della Repubblica, il monumento dedicato a Giovanni Fattori. Certamente
lostracismo della critica per avere
dipinto certi temi cari al regime si fece
sentire a lungo dopo la guerra.
Finch Carlo Ludovico Ragghianti ,
in una celebre mostra del 1966 a Villa
Fabbricotti e a Palazzo Strozzi, riusc a sdoganare Nomellini , riportandolo nellambito a lui pi congeniale
e meritato: la storia dellarte. Lo ha
raccontato Jacopo Suggi (Amici dei
Musei) con dovizia di particolari. Arrivarono, per loccasione, 300 opere
che resero visibile lo straordinario
curriculum pittorico dellartista: il
suo contributo alla nascita e allo sviluppo del Divisionismo, i dipinti simbolisti o a carattere sociale e i contatti con la cultura artistica e letteraria a
cavallo tra Ottocento e Novecento.

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21

INTERESSANTE SEMINARIO AL CIRCOLO POLISPORTIVO ARCI DELLA


ROSA

Programma Autogestione delle Malattie Croniche


di Laura Benvenuti

Al Circolo Polisportivo Arci, ubicato


a La Rosa, ove si svolge la ginnastica
AFA per conto della UISP, l AZIENDA
USL 6 ha tenuto nel periodo dal 07 Novembre al 12 Dicembre un seminario sul
Programma Autogestione delle Malattie Croniche.
Alla riuscita del programma hanno collaborato pure le aziende USL di Siena,
Prato, Firenze e Pisa. Su licenza della
Stanford Ubiversity stata adattata e
redatta la versione 2012 del
Cronic Disease Self Management Program con il consenso della professoressa Kate Lorig.
Il seminario stato sviluppato e trattato da due esperte e preparate infermiere: Antonella Doni e Alessandra Romagnoli. Con un linguaggio semplice e razionale le relatrici hanno introdotto ed
esposto le varie alternative.
Tra gli argomenti trattati hanno presentato le differenze tra malattie con condizioni acute e quelle croniche, la connessione tra la mente ed il corpo/la distrazione; lintroduzione di piani di azione come prefiggersi un obiettivo; come
affrontare le emozioni difficili; lintroduzione allattivit e allesercizio fisico; come prevenire le cadute e migliorare lequilibrio del corpo (cadute in
bagno, giardino ecc.) specialmente per
coloro che soffrono di osteoporosi;
come gestire la fatica ed il dolore; come
respirare meglio; come magiare sano;
come usare i farmaci e prendere decisioni valutando tutti i pro e tutti i
contro; come gestire la depressione,

il pensiero positivo, la collaborazione


con gli operatori sanitari ed il sistema
sanitario.

FAMIGLIA

Il Programma di Autogestione delle


Malattie Croniche (PAMC) stato realizzato da Stanford University Patient
Educational Reserch Center (SUPRC),
come progetto di ricerca in collaborazione con Northern California Kaiser
Permanente Medial Care Program.
Le studiose Kate Loring (RNDrPH) e
Virginia Laurent (MPH) sono state le
principali ideatrici di questo progetto,
che ha ottenuto e continua ad ottenere
grande sucesso.
Come appendice allargomento sono
state illustrate le etichette sui prodotti, le quali, con le nuove normative europee, specificano dettagliatamente
non solo le qualit dei prodotti ma anche le qualit nutrizionale come le calorie, proteine ed altro.
Il seminario ha ottenuto ottimi risultati
con la piena soddisfazione dei partecipanti ai quali stato consegnato un
attestato di partecipazione.

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22 Cultura

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Importante attestato di partecipazione al concorso nazionale Club Unesco La Fabbrica nel paesaggio

Occhi puntati su La Vedetta di Montenero


di Angela Simini

Se Margherita Mazzelli, quando ha fondato a Livorno, insieme a Rossella Chelini, il


Club Unesco, aveva come fine quello di
valorizzare la citt, si pu dire che ha fatto
centro. E che centro! Prima ha fatto luce
sui Fossi e sulle Fortezze di Livorno per
iniziare l'iter che le conduca ad essere riconosciute Patrimonio dell'Umanit, quest'anno ha posto La Vedetta di Montenero
all'attenzione del prestigioso Concorso Nazionale La Fabbrica nel Paesaggio, promosso dal Club Unesco di Foligno e Fonti
del Clitunno.
E perch ? Lo ha spiegato il giornalista Giuseppe Mascambruno, per anni apprezzato
direttore del quotidiano La Nazione, durante la Cerimonia di consegna dell'Attestato che si svolta alla Vedetta. Non solo
ristorante o albergo, come per lo pi tutti
la conosciamo, ma La Vedetta, immersa nel
verde di Montenero, un'oasi dotata di panorama e vista straordinari, ha una storia
delle pi interessanti. Eretta nel 1700, fu
acquistata dal barone Herman De Schabert
e ministro del re danese, che ne fece un
centro di cultura italo-danese molto accreditato, grazie anche alla vitalit e allo spirito della moglie Elisa. Oggi ha acquistato
ulteriore prestigio per l'intervento mirato a
rilanciarla, operato dall'architetto e impren-

La veduta mozzafiato sul verde e sul mare che si ammira dall'Hotel La Vedetta di Montenero.

ditore Fabio Spadoni che ha saputo rispettare anche l'ambiente naturale intorno ad
essa . Mascambruno ha esteso il discorso all'immenso patrimonio naturale e culturale d'Italia, che dovremmo tutelare prima che, come nel caso Mediaset, Unicredit
ecc., si vada perdendo, mentre sarebbe auspicabile renderlo produttivo ed ha concluso: Bisogna fare del territorio una partita decisiva .
Margherita Mazzelli, in qualit di presidente
del Club Unesco Livorno, ha illustrato le
motivazioni del Concorso Nazionale La
Fabbrica nel paesaggio, promosso in difesa e per la valorizzazione dell'ambiente e
di chi vi opera con spirito di iniziativa e
imprenditorialit nel rispetto della natura.
Di rilievo anche l'intervento dell'architetto
paesaggista Dania Scarfellotto Girard: La
bellezza ha una grande funzione educativa, come hanno compreso filosofi e scrittori ed ha citato Platone, Leopardi, Dostoevskij, fino alla teoria moderna della
Montessori secondo la quale educare al

bello di per s una grande forma di educazione. Ha osservato come ogni paesaggio rechi l'imprinting della civilt dell'uomo che vi abita, ma ha dovuto riconoscere che in Italia Purtroppo abbiamo
cementificato il 17% del territorio agricolo
in 15 anni.
A sottolineare l'importanza che la cerimonia riveste per la citt, intervenuto anche l'assessore alla cultura Francesco
Belais, entusiasta dell'iniziativa. in difesa
e per la valorizzazione dell'ambiente e di
chi vi opera con spirito di iniziativa e imprenditorialit nel rispetto della natura.
Quindi Gabriella Righi, singolare figura di
donna che da studentessa diventata
imprenditrice, oggi Coordinatrice Nazionale del Concorso, ha consegnato il prestigioso riconoscimento a Fabio Spadoni
che recita Attestato di Lodevole Partecipazione sezione imprenditori privati
ottimo esempio di riadattamento ad una
funzione attuale e contemporanea di
un'antica dimora storica.

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del Club Unesco Livorno.

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23
19

IL TABELLONE DI GENNAIO 2017

Goldoni, i prossimi spettacoli


di Angela Simini

Dopo l'exploit del Concerto di Capodanno


tenuto dagli allievi del Conservatorio Mascgani, la cui tradizione si inserisce nel costume dei grandi teatri europei, da quello di
Vienna alla Fenice di Venezia, il teatro Goldoni saluta il nuovo anno con un mese denso di proposte e con personaggi imperdibili, primo tra tutti Mario Cardinali! Il pi
livornese dei personaggi, il pi popolare, il
fondatore del Vernacoliere si presenta al
suo pubblico il 28 gennaio 2017, ore 21,
per raccontare Livorno e per raccontarsi con
lo spettacolo fuori abbonamento Noi livornesi, una razzaccia a modo nostro sottotitolato Chi siamo, come siamo, perch siamo cos . Il titolo parla da solo!.
Ed ora passiamo al capitolo musicale: innanzi tutto il 5 gennaio, ore 21, in Goldonetta prende il via l'ottava edizione della
fortunata stagione Classica con Gusto,
organizzata in collaborazione con Menicagli Pianoforti e il M. Carlo Palese. A causa
di uno sfortunato incidente del maestro
Claudio Brizi, la sua performance La tastiera infinita viene sostituita con un diverso appuntamento Franz Liszt va all'Opera, in cui il Maestro Costantino Catena esegue arie brillanti di melodrammi ottocenteschi, rivisitati da Liszt, tratti dal Rigoletto, Aida, Don Giovanni, Norma.
Incluso nella stessa stagione abbiamo anche l'appuntamento Caleidoscopio, luned 23 gennaio ore 21.00: al pianoforte Sofya Gulyak esegue musiche di J.S.Bach
F.Busoni, M.Moussorgsky, M.Ravel.
Ricordiamo ai nostri lettori che gli incontri

In programma iol 7 e 8 gennaio.

di Classica con Gusto risultano particolarmente graditi al pubblico perch condotti dal M Palese che, prima di ogni performance, intervista il musicista davanti
al pubblico, in un clima disteso e familiare; successivamente, a conclusione dello
spettacolo, viene offerto un buffet agli intervenuti.
Al teatro Goldoni invece la sezione dei
concerti, il 17 gennaio ore 21, propone, in
collaborazione con Menicagli Pianoforti,
Largo al Factotum piacevole e raffinato
concerto in cui figurano Elio, la voce, e
Roberto Prasseda al pianoforte con musiche di W.A.Mozart, G.Rossini, K.Weill e
L.Lombardi.
Il 26 gennaio, ore 21, la volta del concerto di musica classica, diretto da Daniele Rustioni alla direzione dell'Orchestra
Regionale Toscana, solista al flauto Fabio
Fabbbrizzi, musiche di A. Salieri, J. Ibert ,
G. Faur, W.A. Mozart.
Ed ora spazio alla Prosa: sabato 7 e domenica 8 gennaio ore 21 al Teatro Goldoni
va in scena Calendar Girl, con Angela
Finocchiaro e Laura Curino, per la regia di

Mario Cardinali con Noi livornesi, una razzaccia a modo nostro in programma il 28 gennaio.

Cristina Pezzoli.
Ed ancora, marted 24 e mercoled 25
gennaio, ore 21, sul palco torna l'intramontabile Carlo Goldoni di cui si presenta La Bottega del Caff con Pino Micol e Vittorio Viviani, regia di Maurizio
Scarparro.
Ben due spettacoli ci propone la sezione
Danza: il 10 gennaio, ore 21 va in scena
Il Cantico dei Cantici, con la Compagnia Virgilio Sieni, coreografia di Virgilio
Sieni, musica originale eseguitra dal vivo
da Daniele Roccato al contrabbasso.
Il 18 gennaio, ore 21 torna il balletto classico e romantico. Il Balletto di Mosca La
Classique interpreta l'appassionante
La Bella Addormentata, musica di Petr
LL'ic Cajkovskij, coreografie di Marius
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Ed. Martelli Anna Lisa,
via Meucci 5 (Coteto);
Edicola c/o Bar Oasi, Ardenza Mare;
Edicola Dharma, Viale Antignano 115
Tabaccheria-Edicola di Rolle Antonio,
Via C. Puini 97 - Antignano.
CASTIGLIONCELLO:
Edicola Rossi, P.zza della Vittoria;
LEdicola, Via Aurelia 512.
ROSIGNANO SOLVAY:
Edicola Giovannoni, via Allende;
Edicola Vallini, via O. Chiesa.
Tabacchi-Edicola Bicego, via Aurelia 459.
VADA:
Cartoleria 'Cartoland, via Magellano 3.

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