Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Facolt di Architettura
Universit degli Studi di Napoli Federico II
SOMMARIO
LE INDAGINI
LUSO DEI CERCHI DI MOHR
QUADRI FESSURATIVI
STRUTTURE IN MURATURA
STRUTTURE IN CEMENTO ARMATO
GLI EFFETTI DELLE AZIONI SISMICHE
CONSIDERAZIONI
IL CERCHIO DI MOHR
Consente di determinare le componenti normale e tangenziale dello stato tensionale relativo
ad un generico piano appartenente al fascio di sostegno z (individuato tramite i suoi coseni
direttori rispetto ad un piano di riferimento)
Il piano di riferimento rispetto al quale e noto lo stato tensionale e individuato dagli assi x-y
Espressioni che forniscono le componenti normali delle tensioni in funzione di quelle speciali:
RAGGIO
CENTRO
xy
x
La corrispondenza tra i punti T del cerchio e gli elementi piani passanti per z e biunivoca
La scelta del polo P non e esclusiva nel senso che esso pu scegliersi a piacere; tale scelta,
infatti, non influenza la posizione reciproca delle tracce degli elementi piani relativi ai punti
del cerchio
Se la retta z di sostegno del fascio degli elementi piani e una direzione principale il cerchio di
Mohr assume una particolare importanza poich offre la rappresentazione completa dello
stato tensionale sugli elementi che si appoggiano a z
LA CURVA INTRINSECA
-- MOHR-CAQUOT -Permette i determinare il coefficiente di sicurezza nei confronti della rottura e le tracce dei
piani di crisi per materiali a comportamento fragile
La crisi avviene quando si verificano scorrimenti irreversibili tra elementi piani
allaumentare della tensione tangenziale con tensione normale costante
PIANI DI CRISI
prof. ing. R. Landolfo, ing. Maurizio Manganiello
CURVA INTRINSECA
-- CAQUOT -Materiali fragili:
Conglomerato cementizio e la
Muratura
a + b = 3 / 2
b = c3/ 2
a=
b
'03
Si presenta molto aperta verso le di compressione poich per questi materiali si ha:
'03 = '0
10
REGOLE GENERALI
Anche quando lo stato tensionale e definito da tre tensioni principali diverse da zero, le tracce
dei piani di crisi risultano sempre ortogonali alla direzione di una delle tensioni principali
11
Z = ZX = ZY = 0
Poich le forze esterne sono verticali e costanti a ciascuna quota lungo lasse della muratura, le
x e xy sono cos piccole da potersi trascurare => LO STATO TENSIONALE DIVENTA MONOASSIALE E
DEFINITO DALLA SOLA COMPONENTE NORMALE DI COMPRESSIONE
prof. ing. R. Landolfo, ing. Maurizio Manganiello
12
13
14
In presenza di aperture le lesioni si localizzano nei nuclei murari prossimi alle verticali
che definiscono i limiti della zona che cede e conservano laspetto globale identico a
quello delle murature senza vani
prof. ing. R. Landolfo, ing. Maurizio Manganiello
LIMITI DIMENSIONALI
TAGLIO
FLESSIONE
15
N x = Fx
Ny
y =
tb
xs =
N x M z 2N x
=
bh Wz
bh
xi =
N x M z 4N x
+
=
bh Wz
bh
M z = Nx
bh 2
h
Wz =
6
2
In E1 la x negativa ed assume valore assoluto pari alla met di quella che sorge in E2
per cui la tangenza del cerchio di MOHR con la curva intrinseca non si verifica e non si
ha la crisi del materiale. Allaumentare del fenomeno la sezione resistente diminuisce di
altezza, la zona lesionata si sposta verso lalto e lapertura alla base aumenta di ampiezza
prof. ing. R. Landolfo, ing. Maurizio Manganiello
16
Sono dissesti generalmente dovuti alla presenza di forze orizzontali agenti sui paramenti
laterali, che non essendo equilibrate, producono una presso-flessione con elevate
sollecitazioni nel bordo esterno della fondazione. La xy nulla in prossimit dello spigolo
prof. ing. R. Landolfo, ing. Maurizio Manganiello
17
18
19
20