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Enti primitivi

DEFINIZIONE. La geometria è la disciplina che studia alcune proprietà dei


corpi; in particolare, di un qualsiasi oggetto, studia la forma, le dimensioni,
l’estensione, lo spazio occupato, la posizione e gli spostamenti cui è
sottoposto.

DEFINIZIONE. Il punto è il primo degli enti geometrici fondamentali ed è privo


di dimensioni.

DEFINIZIONE. La linea è il secondo ente geometrico fondamentale ed ha una


sola dimensione: la lunghezza.
Gli enti geometrici fondamentali

DEFINIZIONE. La retta è una linea che contiene infiniti punti disposti


secondo una stessa direzione. Anche la retta, come ogni altra linea, ha una
sola dimensione, la lunghezza.

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I primi elementi della geometria
Gli enti geometrici fondamentali

DEFINIZIONE. Il piano è il terzo ente fondamentale ed è dotato di due


dimensioni: lunghezza e larghezza.

DEFINIZIONE. Lo spazio è il quarto ente fondamentale ed è dotato di tre


dimensioni: lunghezza, larghezza e altezza.

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I primi elementi della geometria
Gli enti geometrici fondamentali

Il rapporto tra gli enti geometrici fondamentali

Punto, retta, piano, possono assumere diverse posizioni reciproche.

Un punto può appartenere ad una retta o a un piano; ad esempio;

A r C α

A
r
B

Un punto può non appartenere ad una retta o a un piano; ad esempio

r D α
B

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I primi elementi della geometria
Gli enti geometrici fondamentali

DEFINIZIONE. Due rette che appartengono allo stesso piano si dicono complanari.

s
DEFINIZIONE. Due rette complanari si dicono
incidenti se hanno un solo punto in comune.
r

DEFINIZIONE. Due rette complanari si dicono


r parallele se non hanno alcun punto in
s comune.

DEFINIZIONE. Due rette complanari si dicono


coincidenti se hanno tutti i punti in comune.
r
s
6
I primi elementi della geometria
Gli assiomi della geometria

s
ASSIOMA 1. Per un punto passano infinite
rette. r

ASSIOMA 2. Per due punti distinti passa una e A


una sola retta. r

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I primi elementi della geometria
Gli assiomi della geometria

B
ASSIOMA 3. Se una retta ha in comune con un
piano due punti allora giace tutta su di esso. A
r

ASSIOMA 4. Per una retta passano infiniti piani.

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I primi elementi della geometria
Gli assiomi della geometria

B
ASSIOMA 5. Per tre punti distinti non A
appartenenti ad una stessa retta, cioè non C
allineati, passa uno e un solo piano.

ASSIOMA 5a. Per una retta e un punto fuori di C


r
essa passa un solo piano.

s
ASSIOMA 5b. Per due rette incidenti passa un
solo piano. r

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I primi elementi della geometria
La semiretta e il segmento

O r
DEFINIZIONE. La semiretta è ciascuna delle due
parti, infinite, in cui una retta è divisa da un punto.
semiretta r1 semiretta r2
Tale punto è detto origine delle due semirette.
origine

A B r DEFINIZIONE. Il segmento è la parte di retta


compresa tra due punti.
segmento

estremo estremo

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I primi elementi della geometria
Segmenti consecutivi e segmenti adiacenti

B
DEFINIZIONE. Due segmenti AB e BC si dicono A C
consecutivi se hanno un estremo B in comune.

DEFINIZIONE. Due segmenti si dicono adiacenti


se sono consecutivi e appartengono alla stessa A B C
retta.

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I primi elementi della geometria
La spezzata

DEFINIZIONE. Una linea formata da due o più Spezzata intrecciata


segmenti a due a due consecutivi si chiama chiusa
spezzata o poligonale.

Spezzata intrecciata
Spezzata chiusa o aperta
poligonale Spezzata aperta

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I primi elementi della geometria
Il piano cartesiano

y
Il piano cartesiano è caratterizzato dalla presenza di due
rette orientate (verso destra e verso l ’ alto) tra loro
perpendicolari che assumono il nome di assi cartesiani, e

ordinate
in particolare:

• asse delle ascisse (o delle x), quello orizzontale;

• asse delle ordinate (o delle y), quello verticale.


O ordinate x

Il punto d’intersezione degli assi è detto origine. È


indicato normalmente con la lettera O e corrisponde
al punto di coordinate (0; 0).

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I primi elementi della geometria
Il piano cartesiano

6
È possibile individuare qualsiasi punto, indicando i
numeri corrispondenti agli spostamenti sull’asse 5
orizzontale e verticale. La coppia che indica tali A
4
spostamenti prende il nome di coordinate
cartesiane del punto. 3
2
1

O 1 2 3 4 5 6 x
Ad esempio il punto A si ottiene spostandosi di 3
unità in orizzontale e 4 in verticale e si può pertanto
scrivere nella forma:

A (3; 4)

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I primi elementi della geometria
Il punto medio

Siano ora A (1; 4) e B (3; 0) gli estremi di un segmento AB.


y

6
Per calcolare le coordinate del punto medio del segmento
AB impostiamo le due relazioni: 5
A
4
xM = (xA + xB) : 2 = (1 + 3) : 2 = 2 3
M
2
yM = (yA + yB) : 2 = (4 + 0) : 2 = 2
1
B
e pertanto M (2; 2) O 1 2 3 4 5 6 x

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I primi elementi della geometria
Gli angoli
Se partendo da O tracciamo due semirette il piano è diviso in due parti;
ogni parte del piano si chiama angolo.
O si chiama VERTICE OA e OB si chiamano lati
La parte indicata in rosso si chiama convesso ;
la parte che contiene i prolungamenti delle semirette si chiama concavo
Altre definizioni di angolo

Secondo EUCLIDE :
“Un angolo piano è l' inclinazione mutua di due linee rette intersecantesi in un
piano“ (dal I libro di Euclide)

B
Secondo una visione più DINAMICA :
“Un angolo immaginarlo come la
rotazione che porta un lato a O
sovrapporsi all’altro “

… così l’angolo PIU’ GRANDE che può


esistere è l’angolo che compie il giro
completo : ANGOLO GIRO O

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Rappresentazione e descrizione di un angolo

α
O A
Un angolo può essere descritto in diversi modi:

1) Usando le lettere dell’alfabeto greco: α , β , γ ..


2) Usando la lettera che indica il vertice con un cappuccio: O

3) Usando le lettere del vertice e dei lati; in questo


modo dovrò anche seguire un verso prestabilito :
AOB
+ antiorario come POSITIVO
- orario come NEGATIVO
Ampiezza di un angolo
L’ampiezza è la grandezza di un angolo legata alla
inclinazione dei suoi lati.
L’ampiezza si misura in GRADI simbolo: 1 grado = 1 °

La misura degli angoli nasce con la


misura del tempo e il tempo fa
riferimento ai movimenti nel cielo.
La terra impiega 365 giorni per fare
il giro completo attorno al sole.
Così i Babilonesi dividono l’angolo
giro in 360 parti ,
in 360 gradi = 360°
(365 non sarebbe stato un numero
comodo !!)

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Tipi di angoli
Angolo giro : 360°= 0° Angolo piatto : 180° Angolo retto : 90°

Angolo acuto : < 90° Angolo ottuso : 90°< <180°

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Coppie di angoli
Angoli consecutivi: Angoli adiacenti: Angoli opposti al
con un lato e il vertice con un lato comune e vertice: a coppie
in comune gli altri due allineati uguali

Angoli complementari: Angoli supplementari:


la loro somma è 90° al loro somma è 180°

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Operazioni con gli angoli
Il grado, unità di misura per l’angolo, è chiamato sessaggesimale
perché i suoi sottomultipli, si ottengono dividendo per 60

1° :60 :60
1’ 1”
un primo un secondo
X60 X60
un grado

quindi

1° = 60 ‘ (1 grado = 60 primi) e 1’ = 60 “ (1 grado = 60 primi)

Un angolo acuto può misurare: 52° 34’ 48”


52 gradi 34 primi 48 secondi
I triangoli
Il triangolo, come si evince dal nome, è un poligono formato da tre
vertici, tre angoli, e tre lati.
Esso rappresenta la figura più semplice in assoluto, in quanto 3 è il
numero minimo di segmenti necessari per delimitare una superficie
chiusa; oltre a questo il triangolo è anche importante per molte sue
altre proprietà e caratteristiche geometriche, su cui si fondano le
basi della geometria.
Fra le caratteristiche salienti può essere menzionato il fatto che la
somma dei suoi angoli interni è pari a 180° (un angolo piatto).
Inoltre è una figura indeformabile ed è l'unico poligono a cui è
sempre circoscrivibile e in cui è sempre inscrivibile una
circonferenza.
Classificazione in base ai LATI
ottusangolo

ISOSCELI

acutangolo
ottusangolo

rettangolo

acutangolo rettangolo SCALENI

EQUILATERI

acutangolo
Triangolo isoscele
2 lati congruenti
ISOSCELI

2 angoli congruenti

l l

a a
Triangolo scaleno
3 lati disuguali

SCALENI

3 angoli disuguali

a
c b

b a g
Triangolo equilatero
3 lati congruenti
EQUILATERI

3 angoli congruenti di 60° ognuno

l l

l
a a
Classificazione in base agli ANGOLI
scaleno
OTTUSANGOLI
1 ANGOLO OTTUSO
La somma degli altri due
è minore di 90°
isoscele

equilatero
isoscele

RETTANGOLI
scaleno 1 ANGOLO RETTO
isoscele
La somma degli altri
ACUTANGOLI due è di 90°
scaleno
3 ANGOLI ACUTI
La somma dei tre angoli è 180°
Somma degli angoli interni

In un triangolo la somma degli angoli interni è sempre 180°


Altezze
L'altezza del nel triangolo è la distanza, misurata
ortogonalmente, da uno dei vertici del lato opposto (o del
suo prolungamento).

Ogni triangolo ha tre


Altezze nel triangolo
ottusangolo altezze, ognuna relativa Altezze nel triangolo
ad ogni lato, il punto di acutangolo
incontro di esse si
chiama ORTOCENTRO

Altezze nel triangolo


rettangolo
Mediane
La mediana è un segmento che congiunge un vertice
al punto medio del lato opposto, dividendo il
triangolo in due parti di area uguale.

Le tre mediane di un
triangolo si intersecano nel
suo baricentro o centro di
massa. Ogni mediana giace
per due terzi della propria
lunghezza fra il vertice e il
baricentro, mentre l'altro
terzo si trova fra il baricentro
e il punto medio del lato
opposto.
Bisettrici
Nel triangolo, per bisettrice di un angolo non
s'intende solitamente più la semiretta che lo divide,
ma il tratto di questa retta che congiunge il vertice col
lato opposto; si tratta dunque di un segmento di cui è
possibile determinare lunghezza.
In qualsiasi triangolo, le bisettrici interne si
congiungono tutte e tre in un unico punto, incentro,
interno al poligono e equidistante dai lati del
triangolo.
Area del triangolo

bxh
A =
2

L’area di un triangolo è la metà dell’area di un rettangolo avente la stessa base e la stessa


altezza del triangolo
Perimetro del triangolo

l l
isoscele P=2xl+b
b

l l
equilatero P=3xl
l

l2 l1 scaleno P = l1 + l2 + b

b
Teorema di Pitagora

Il teorema di Pitagora si applica solo ai triangoli rettangoli

I triangoli sono rettangoli se hanno un angolo retto


Teorema di Pitagora
Come si chiamano i lati di un triangolo rettangolo ?

Cateto maggiore Ipotenusa

A B
Cateto minore
Teorema di Pitagora
E se i cateti sono uguali ?

Cateto Ipotenusa

Cateto

Si chiamano soltanto cateti e il triangolo è rettangolo isoscele


Teorema di Pitagora
Costruiamo un quadrato sul cateto minore

A B
Teorema di Pitagora
Costruiamo un quadrato sul cateto maggiore

A B
Teorema di Pitagora
Ed ora prendiamo uno ad uno i quadratini elementari dei
quadrati costruiti sui cateti e trasferiamoli sull’ipotenusa

A B

Abbiamo esaurito i quadratini elementari del primo


quadrato, quindi cominciamo a trasferire quelli del
secondo
Teorema di Pitagora

25
16

A B

9 9+16=25

In un triangolo rettangolo la somma delle aree dei quadrati


costruiti sui cateti è uguale all’area del quadrato costruito
sull’ipotenusa
Teorema di Pitagora
Geometria solida
Funzioni trigonometriche

Le funzioni trigonometriche dell'angolo θ si possono costruire geometricamente in


termini di un cerchio unitario centrato in O.
In matematica, le funzioni trigonometriche o funzioni circolari sono funzioni di un
angolo. Nell'uso corrente, vi sono funzioni trigonometriche di base.

Funzione Abbreviazione
Seno sen (o sin)
Coseno cos
Tangente tan (o tg)
Cotangente cot (o ctg)
Funzioni trigonometriche

Definizioni tramite triangoli rettangoli


Il seno di un angolo è il rapporto fra la lunghezza del lato opposto e la
lunghezza dell'ipotenusa. Nel nostro caso

𝑙𝑎𝑡𝑜 − 𝑜𝑝𝑝𝑜𝑠𝑡𝑜 𝑎
𝑠𝑒𝑛𝐴 = =
𝑖𝑝𝑜𝑡𝑒𝑛𝑢𝑠𝑎 𝑖

Il coseno di un angolo è il rapporto fra la lunghezza del lato adiacente e la lunghezza


dell'ipotenusa. Nel nostro caso
𝑙𝑎𝑡𝑜 − 𝑎𝑑𝑖𝑎𝑐𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑏
𝑐𝑜𝑠𝐴 = =
𝑖𝑝𝑜𝑡𝑒𝑛𝑢𝑠𝑎 𝑖

La tangente di un angolo è il rapporto fra la lunghezza del lato opposto e la lunghezza


del lato adiacente. Nel nostro caso

𝑙𝑎𝑡𝑜 − 𝑜𝑝𝑝𝑜𝑠𝑡𝑜 𝑎
𝑡𝑎𝑛𝐴 = =
𝑙𝑎𝑡𝑜 − 𝑎𝑑𝑖𝑎𝑐𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑏
Grafici funzioni trigonometriche

I grafici delle funzioni f(x) = sin(x) e f(x) = cos(x) sul piano cartesiano
Grafici funzioni trigonometriche

Il grafico della funzione f(x) = tan(x) sul piano cartesiano


Relazioni trigonometriche

Identità fondamentale della trigonometria


sen2 x + cos2 x = 1
Formule di addizione
sen(x + y) = senx cos y + cos xseny
cos(x + y) = cos x cos y − senxseny
Formule di sottrazione
sen(x − y) = senx cos y − cos xseny
cos(x - y) = cos x cos y + senxseny

Se i due angoli sono uguali, le formule di addizione si riducono ad identità più


semplici note come formule di duplicazione.
Valori notevoli
Risoluzione dei triangoli

b = a· tgα
a = c ·sinβ
b = c· sinα
a = c ·cosα
b = c ·cosβ
a = b· tgβ

Queste relazioni si possono facilmente ricordare attraverso la formula: seno


dell'angolo opposto e coseno dell'angolo adiacente. La relazione tra i cateti con la
tangente si può agilmente ricavare dalle altre relazioni sullo stesso angolo ricordandosi
𝑠𝑒𝑛𝛼
che 𝑡𝑎𝑛𝛼 =
𝑐𝑜𝑠𝛼
L’EQUAZIONE
DI UNA RETTA
Le equazioni lineari di due variabili

Un’equazione lineare in due variabili x e y è un’equazione di primo


grado per entrambe le incognite. Può essere scritta nella forma:
a x + b y + c = 0 con a, b, c (a e b non entrambi nulli).
Una soluzione dell’equazione è una coppia (x0; y0) di numeri reali che la
soddisfa.

ESEMPIO
3x + 2y – 6 = 0
con x = 1 Inoltre x y
3·1 + 2y – 6 = 0 2y = 3 0 3·0 + 2y – 6 = 0 y=3
2 3·2 + 2y – 6 = 0 y=0
cioè è una soluzione. 3x + 2·1 – 6 = 0
1
E nello stesso tempo rappresenta un
punto nel piano cartesiano.
Le rette e le equazioni lineari

ESEMPIO
Retta parallela all’asse x Retta parallela all’asse y

PROPRIETÀ

Equazione di una retta parallela a un asse


L’equazione di una retta parallela all’asse x è y = k.
L’equazione di una retta parallela all’asse y è x = h.
Le rette e le equazioni lineari

PROPRIETÀ

Le equazioni degli assi


L’equazione dell’asse x è y = 0.
L’equazione dell’asse y è x = 0.
Le rette e le equazioni lineari

Retta non parallela agli assi Condizione di allineamento

Consideriamo tre punti P, P1


e P2 e le loro proiezioni sugli
assi.
La condizione perché P (x; y)
appartenga alla retta
passante per P1(x1; y1) e
P2(x2; y2) è:
Le rette e le equazioni lineari

TEOREMA

A ogni retta del piano cartesiano


corrisponde un’equazione
Retta non parallela agi assi lineare
in due variabili e, viceversa, a
ogni equazione lineare in due
variabili corrisponde una retta del
piano cartesiano.

Due casi particolari


dell’equazione di una retta
La retta passante per due punti

Equazione della retta passante per due punti


La condizione di allineamento fornisce l’equazione della retta passante per
i punti (x1; y1) e (x2; y2):
y  y1 x  x1
 .
y 2  y1 x2  x1

ESEMPIO

Determiniamo l’equazione della retta r passante per i punti A(-2;5) e B(1;-4) e


stabiliamo se i punti C(-1;2) e D(1;3) appartengono alla retta.

y – 5 = – 3x – 6 y + 3x + 1 = 0

C(–1;2), y + 3x + 1 = 0 2 + 3·(–1) + 1 = 0

D(1;3), y + 3x + 1 = 0 3 + 3·1 + 1 ≠ 0
Dalla forma implicita alla forma esplicita

Equazione della retta in forma Equazione della retta in forma


implicita esplicita
ax+by+c=0 y=mx+q
coefficiente angolare
ordinata all’origine
ESEMPIO

Scriviamo in forma esplicita l’equazione 9x + 3y − 2 = 0 .

3y = − 9x + 2 y=− x+ y = − 3x +

Il coefficiente angolare è − 3

L’ordinata all’origine è
Il coefficiente angolare note le coordinate di due
punti

Se l’ascissa aumenta di una certa quantità fissa, Quando l’ascissa


l’ordinata cresce anch’essa di una quantità fissa. aumenta di 1 unità,
l’ordinata aumenta di
m.
Il coefficiente angolare note le coordinate di due
punti

PROPRIETÀ

Coefficiente angolare e coordinate


di due punti
Il coefficiente angolare di una retta non
parallela all’asse y è il rapporto fra la
differenza delle ordinate e la differenza
delle ascisse di due punti distinti della
retta:
y  y1
m 2 .
x2  x1

ESEMPIO

Il coefficiente angolare della retta passante per A(1; ) e B(3; 4) è:


Il coefficiente angolare note le coordinate di due
punti

Il coefficiente angolare fornisce informazioni


sull’angolo tra la retta e l’asse x *, ossia sulla
pendenza della retta.
* Angolo a tra la semiretta i cui punti hanno ordinata
positiva e il semiasse x di verso positivo.

Pendenza positiva Pendenza positiva Pendenza negativa


m=2 m = 1/3 m = −2
L’equazione di una retta passante per un punto

Equazione della retta di coefficiente angolare m passante per P (x1; y1):


y – y1 = m·(x – x1)
ESEMPIO Equazione di una retta passante per
l’origine: y = mx
Troviamo la retta di coefficiente
angolare m = , passante per P (1; 2).

y–2= ·(x – 1)
Esercizi: dal grafico all’equazione

Per ogni grafico scrivi l’equazione della retta relativa.


Esercizi: dal grafico all’equazione
Esercizi: dal grafico all’equazione

Scrivi le equazioni delle rette rappresentate, utilizzando le informazioni fornite dal grafico.

Scrivi l’equazione della retta passante per la coppia di punti indicata.

Stabilisci se le seguenti terne di punti sono costituite da punti allineati e, nel caso lo siano, scrivi
l’equazione della retta su cui giacciono.
Esercizi: dall’equazione al grafico / l’appartenenza di
un punto a una retta

Rappresenta in un grafico cartesiano le rette che hanno le seguenti equazioni.

Per ogni retta assegnata stabilisci se i punti A e B le appartengono.


Esercizi: dall’equazione al grafico / l’appartenenza di
un punto a una retta

Scrivi in forma esplicita le seguenti equazioni, specificando quali sono il coefficiente angolare e il
termine noto.

Scrivi in forma implicita le seguenti equazioni.


Esercizi: il coefficiente angolare

Determina, quando è possibile, il coefficiente angolare della retta passante per ogni coppia di
punti.
Esercizi: l’equazione della retta in forma esplicita

In base alle indicazioni date in ogni figura, ricava m e q e scrivi l’equazione della retta rappresentata.
Esercizi: la retta passante per un punto e di
coefficiente angolare noto

Scrivi l’equazione della retta passante per il punto indicato e di coefficiente angolare assegnato e
rappresentala.
Circonferenza
La circonferenza è il luogo geometrico dei punti
equidistanti da un punto detto centro.

𝑎𝑥2+ 𝑏𝑦2+ 𝑎x+ 𝑏x+ 𝑐= 𝑟2dove a, b e c sono i coefficienti della circonfere


−𝑎 −𝑏
Le coordinate del centro: 𝐶=𝐶 = ( ; )
2 2

−𝑎 2 −𝑏 2
Il raggio: 𝑟 = 2
+ 2
−𝑐
La parabola

DEFINIZIONE

Parabola
Scegliamo sul piano un punto F
e una retta d.
Possiamo tracciare sul piano i
punti equidistanti da F e da d.
Il luogo geometrico di questi
punti è detto parabola.

Il punto F e la retta d sono detti, rispettivamente, fuoco e direttrice della


parabola.
L’equazione della parabola

Fissiamo il fuoco nel punto F(0; f)


e la direttrice nella retta d di
equazione y = – f .
Un punto generico P(x; y) è
equidistante da F e da d se
cioè:
.
Da cui ,
, .

Eq. della parabola con vertice nell’origine e asse verticale: y = ax2 .


Coordinate del fuoco: . Equazione della direttrice: .
La concavità

a>0 a<0
y = ax2 è positiva o nulla, y = ax2 è negativa o nulla,
la distanza focale è f > 0 , la distanza focale è f < 0 ,
F ha ordinata positiva. F ha ordinata negativa.

Concavità rivolta verso l’alto. Concavità rivolta verso il basso.


L’apertura della parabola

a= a= a=2

Per a > 0 , all’aumentare di a diminuisce l’apertura della parabola.


L’EQUAZIONE y = ax2 + bx + c

TEOREMA

A ogni parabola con asse parallelo all’asse y


corrisponde un’equazione del tipo y = ax2 + bx + c ,
con a ≠ 0, e viceversa.

REGOLA

L’asse di simmetria ha equazione: ,

il vertice è il punto: ,

il fuoco è il punto: ,

la direttrice ha equazione: .
Alcuni casi particolari

b=0 c=0 b = 0, c = 0
L’equazione diventa: L’equazione diventa: L’equazione diventa:
y = ax2 + c . y = ax2 + bx . y = ax2 .
La parabola ha vertice La parabola passa per La parabola ha il vertice
V(0; c) e il suo asse di l’origine O. nell’origine O.
simmetria è l’asse y.
Probabilità e statistica

Oggi le nozioni di probabilità (e di statistica, disciplina gemella)


sono presenti in quasi tutte le scienze: in fisica (per studiare ad
esempio il moto Browniano di particelle immerse in un liquido o
in un gas), in chimica, biologia, medicina, pedagogia, psicologia,
economia, e in tutti i rami dell’ingegneria.

Def: si chiama spazio di probabilità, associato a un dato


esperimento, l’insieme Ω di tutti i possibili risultati.

Def: si chiama evento un possibile sottoinsieme A dello spazio Ω,


cioè un insieme di risultati possibili
Probabilità e statistica

Un evento si dice:
• elementare: se è un insieme con un solo elemento
• certo: se coincide con Ω
• impossibile: se è l’insieme vuoto ∅
dal momento che gli eventi sono insiemi, possiamo utilizzare l’algebra degli insiemi, così
se A e B sono due eventi (appartenenti alla medesima prova):
• si chiama evento somma di A e B e si indica con 𝐴∪ 𝐵l’evento C che risulta dal
verificarsi di almeno uno degli eventi o A o B.
• si chiama evento prodotto di A e B e si indica con 𝐴∩B l’evento C che risulta dal
verificarsi di entrambi gli eventi A e B.
• due eventi A e 𝐴si dicono opposti (o complementari) se uno di essi non si
verifica al verificarsi dell’altro.
• si chiama evento differenza tra A e B e si indica con 𝐴∖ 𝐵 l’evento C che consiste
nel fatto che accada l’evento A ma non l’evento B.
• se risulta 𝐴⊆ 𝐵si dice che A implica B.
• due eventi A e B si dicono incompatibili se sono disgiunti, cioè se risulta 𝐴∩ 𝐵=
∅.
Probabilità e statistica

Si chiama probabilità p di un evento aleatorio, previsto da una determinata


prova, il quoziente fra il numero dei risultati favorevoli e il numero dei risultati
possibili della prova, nell’ipotesi che siano tutti egualmente possibili.

𝑛𝑢𝑚𝑒𝑟𝑜 𝑑𝑖 𝑐𝑎𝑠𝑖 𝑓𝑎𝑣𝑜𝑟𝑒𝑣𝑜𝑙𝑖


𝑃 𝐴 =𝑝=
𝑛𝑢𝑚𝑒𝑟𝑜 𝑑𝑖 𝑐𝑎𝑠𝑖 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑖𝑏𝑖𝑙𝑖

Per ogni evento A ⊆Ω si ha:


• P(A)≥0
• Per l’evento certo Ω: P(Ω)=1
• Se A e B sono due eventi incompatibili si ha P(A∪B)=P(A)+P(B)
• La probabilità dell’evento 𝐴, opposto dell’evento A, è: P(𝐴) =1-P(A)
• La probabilità dell’evento impossibile è zero P(φ)=0
• Se l’evento A⊆B allora P(A)≤P(B)
Probabilità e statistica

Quando si devono calcolare i casi favorevoli per un evento si deve


tenere in considerazione in che modo avviene l’esperimento; ad
esempio nell’estrazione di due palline da un’urna ci sono tre modi
diversi di estrarla:
• il primo è il più semplice, estraggo una pallina per volta;
• il secondo estraggo una pallina per volta ma dopo che l’ho
estratta la ripongo nell’urna (estrazione con reimmissione);
• oppure terza possibilità estraggo due palline
contemporaneamente.
Probabilità e statistica

In quanti modi estraggo k oggetti da un gruppo di n?


Queste si chiamano disposizioni semplici, utilizziamo la formula
𝐷𝑛,𝑘 = 𝑛 𝑛 − 1 … (𝑛 − 𝑘 + 1)
Se n=k trovo una permutazione semplice: mi dice in quanti modi posso
ordinare n oggetti senza ripetizioni.
Matematicamente 𝑛! = 𝑛 𝑛 − 1 𝑛 − 2 … 1
Es.: dati 5 oggetti, voglio sapere quanto combinazioni posso ottenere dai 5
oggetti tutti diversi tra loro, faccio 5!=5·4·3·2·1=120, quindi io ho 120 modi per
metterli in sequenza.
Probabilità e statistica

Quante sequenze diverse di k oggetti posso ottenere da n oggetti se effettuo


l’esperimento con reimmissione?

Queste si chiamano disposizioni con ripetizione, utilizziamo la formula

𝐷 𝑟 𝑛,𝑘 = 𝑛𝑘

dove r sta ad indicare ripetizione


Probabilità e statistica

Quante combinazioni semplici di n elementi posso ottenere prendendo k


oggetti contemporaneamente?

Queste si chiamano combinazioni semplici degli n elementi presi k elementi


contemporaneamente

𝑛 𝑛! 𝑛 𝑛 − 1 … . . (𝑛 − 𝑘 + 1)
𝐶𝑛,𝑘 = = =
𝑘 𝑘! 𝑛 − 𝑘 ! 𝑘!
Le permutazioni con ripetizioni le eseguo quando ho n oggetti ma in questo
gruppo alcuni oggetti sono identici tra loro. Quindi per eliminare le sequenze
identiche devo contare quante volte si ripetono gli oggetti (le loro frequenze) e
dividere il fattoriale del numero totale di oggetti per il prodotto dei fattoriali
delle frequenze
Traccia quesito

Due angoli opposti al vertice:

A sono retti
B sono uguali
C sono in generale diversi tra loro
D la loro somma è uguale a 90°
E la loro somma è uguale a un angolo piatto
Risposta quesito

La risposta giusta è B. Per definizione.


Traccia quesito

Il rettangolo di lati 6 cm e 2 cm è inscritto in una circonferenza. Quanto


vale il raggio della circonferenza?

A 2
B 𝟓 𝟐
C 𝟏𝟎
D 3,333
E 8
Risposta quesito

La risposta giusta è C.
Il diametro della circonferenza è pari alla diagonale del
rettangolo, ovvero 62 + 22 = 40 = 2 10.
Il raggio è la metà di questo valore.
Traccia quesito

Dati tre segmenti lunghi 3 cm, 4 cm e 5 cm:

A non si può costruire alcun triangolo


B si può costruire un triangolo rettangolo
C si può costruire un triangolo equilatero
D si può costruire un triangolo ottusangolo
E si può costruire un triangolo isoscele
Risposta quesito

La risposta giusta è B.
Si può costruire proprio un triangolo rettangolo,
poiché 32 + 42 = 52.
Traccia quesito

Se il raggio di una circonferenza raddoppia, il perimetro e l’area:

A diminuiscono entrambi
B raddoppiano entrambi
C dimezzano entrambi
D aumentano entrambi
E uno raddoppia e l’altro dimezza
Risposta quesito

La risposta giusta è D.
L’area del cerchio è proporzionale al quadrato del
raggio, mentre il perimetro è proporzionale al raggio. Al
raddoppiare del raggio la circonferenza raddoppia e l’area
quadruplica. Dunque aumentano entrambi, anche se non nella
stessa misura.
Traccia quesito

In un quadrilatero qualsiasi:

A la somma degli angoli interi è un angolo giro


B la somma degli angoli interi è un angolo piatto
C il perimetro è sempre un numero dispari
D il perimetro è sempre un numero pari
E gli angoli interi sono tutti retti
Risposta quesito

La risposta giusta è A.
La somma degli angoli interni di un poligono di n lati
è (n – 2) · 180°. Nel nostro caso n = 4 e il risultato è 360°.
Traccia quesito

Il lato più lungo di un foglio rettangolare misura 4 cm. Quanto misura il


lato più corto, sapendo che se si divide il foglio in due parti uguali con
un taglio parallelo al lato corto, i due fogli ottenuti sono entrambi simili
a quello di partenza?

A Il problema non ammette soluzioni


B Il problema ammette infinite soluzioni
C 2 cm
D 2 2
E 3,2 cm
Risposta quesito

La risposta giusta è D.
Si imposta la proporzione
4 : x = x : 2, dalla quale x = 2 2
Traccia quesito

La somma degli angoli interni di un poligono convesso di 10 lati è:

A 10 angoli piatti
B 180°
C 720°
D 1440°
E 1800°, solo se il poligono è regolare
Risposta quesito

La risposta giusta è D.
La somma degli angoli interni di un poligono di n lati
è (n – 2) · 180°.
Traccia quesito

Un parallelepipedo a base quadrata ha lo spigolo di base l = 30 cm,


l’altezza h = 40 cm e pre senta una cavità conica con la base inscritta in
una base del parallelepipedo. Sapendo che il volume Vtot del solido è
30 000 cm3, determinare l’altezza del cono:

A 8,48
B 25,46
C 24,56
D 20,66
E nessuna delle precedenti
Risposta quesito

La risposta giusta è B.
Calcoliamo dapprima il volume del parallelepipedo
(non considerando la cavità conica):
V = l · l · h = 30 · 30 · 40 = 36 000 cm3
Il volume del cono lo calcoliamo per differenza:
VCONO = VTOT – V = 36 000 – 30 000 = 6000 cm3
mentre la sua base la calcoliamo sapendo che il suo diametro è l
(essendo inscritta nella base del parallelepipedo) e quindi il suo
raggio è l/2 = 15 cm.
SBASE CONO = πr2 = π · 152 = 225 π cm2
Dal volume del cono si risale alla sua altezza:

3 3
ℎ = 𝑉𝐶𝑂𝑁𝑂 = 6000 = 25,46 𝑐𝑚
𝑆𝐵𝐴𝑆𝐸 𝐶𝑂𝑁𝑂 225 𝜋
Traccia quesito

Un cono alto 16 cm ha raggio 12 cm. Calcolare la superficie totale e il


volume:

A 240π, 768π
B 240π, 2306π
C 384π, 768π
D 480π, 768π
E 384π, 2306π
Risposta quesito

La risposta giusta è C. Calcoliamo innanzitutto l’apotema:


𝑎 = 𝑟 2 + ℎ2 = 122 + 162 = 144 + 256 = 20
Procediamo calcolando il perimetro e la superficie della base:
2p = 2 · π · r = 24π
SBASE = π · r2 = 144π
La superficie laterale vale
2 𝑝 𝑎 24 𝜋 20
𝑆𝐿𝐴𝑇 = = = 240 𝜋
2 2
sommandola a quella di base otteniamo la superficie totale:
STOT = SBASE + SLAT = 144π + 240π = 384π cm2

𝑆𝐵𝐴𝑆𝐸 𝐶𝑂𝑁𝑂 ℎ 144 𝜋 16


𝑉𝐶𝑂𝑁𝑂 = = = 768 𝜋
3 3
Traccia quesito

Una vasca è lunga 10 m e larga 5 m. Se in un metro cubo si possono


collocare 21,6 casse, quanto dovrà essere alta la vasca per contenere
4320 casse?

A 2,40 m
B 3,60 m
C 4,00 m
D 4,50 m
E 4,80 m
Risposta quesito

La risposta giusta è C.
4320 casse occupano 200 m3, i quali divisi per 50 m2
di base ci danno l’altezza di 4 m.
Traccia quesito

In quale rapporto stanno tra loro le superfici di una sfera e di un cubo


che hanno lo stesso volume?

A La superficie del cubo è minore


B Sono uguali
C La superficie del cubo è maggiore
D La superficie del cubo è metà
E Nulla si può dire circa il loro rapporto
Risposta quesito

La risposta giusta è C.
cubo V = l3
4𝜋𝑟 3
sfera𝑉 =
3
3 3
Segue che 𝑟 =
4𝜋
La superficie del cubo è pari a S = 6l2, mentre quella della sfera
vale 4πr2. Quindi, a parità di volume, la sfera ha una superficie
pari a
2
4𝜋𝑙2 33
< 6𝑙2
4𝜋
A parità di volume, la sfera ha una superficie minore. Questo vale
nei confronti di qualsiasi solido.
Traccia quesito

In un rettangolo l’altezza supera di 2 cm i 2/3 della base e il semiperimetro è cinque


volte la base. Determinare le dimensioni del rettangolo:

A BASE = 4 CM; ALTEZZA = 12,3 CM;


B BASE = 6 CM; ALTEZZA = 3,8 CM;
C BASE = 0,6 CM; ALTEZZA = 2,4 CM;
D BASE = 0,3 CM; ALTEZZA = 4,8 CM;
E BASE = 2,4 CM; ALTEZZA = 0,6 CM;
Risposta quesito

La risposta giusta è C.

Sp=5b  b+h=5b  h=4b  h=2,4 cm

h=2 cm +2/3 b  4b – 2/3b=2 cm  b=6/10=0,6 cm


Traccia quesito

Il triangolo ABC ha un angolo retto nel vertice C. La lunghezza del lato AC è di 5 cm.
L’ampiezza dell’angolo CAB è di 60°.Viene tracciato un segmento dal vertice C fino ad
intersecare nel punto H il lato AB, in modo che CHB risulti essere un triangolo
rettangolo.
Qual è la lunghezza in centimetri del segmento HB?

A 10
B 2,5
C 7,5
D
5 3/2
E 5 3
Risposta quesito

La risposta giusta è C.

AC = AB cos 60
AB = AC/ cos 60 = 5/(1/2) = 10.
Teorema di Pitagora:
BC =𝐵𝐶 = 𝐴𝐵2 − 𝐴𝐶 2 = 102 − 52 = 75 = 5 3

HB : BC = BC : AB
2
𝐵𝐶 2 5 3
𝐻𝐵 = = = 7,5
𝐴𝐵 10
Traccia quesito

sen2x + cos2x = 1 è equivalente a:

A senx2 + cosx2 = 1
B senx + cosx = 1 + cos2x
C sen2x + cos2x = 1
D
cos 𝑥 = 1 − 𝑠𝑒𝑛2 𝑥
E
sen 𝑥 = 1 − 𝑠𝑒𝑛2 𝑥
Risposta quesito

La risposta giusta è D.
Da sen2x + cos2x = 1 si deduce cos2x = 1– sen2x
Ovvero
cos 𝑥 = 1 − 𝑠𝑒𝑛2 𝑥
Traccia quesito

sen2α + cos2α = 1 vale per:

A α negativi
B α positivi
C nessun valore di α
D tutti i valori di α
E alcuni valori di α
Risposta quesito

La risposta giusta è D.
È la formula principale della trigonometria, deriva dal
teorema di Pitagora ed è sempre valida.
Traccia quesito

Nel piano cartesiano, il luogo dei punti rappresentato dall’equazione


(x – 1)2 + (y – 2)2 = 0 è:

A una parabola non passante per l’origine


B una circonferenza
C un punto
D due rette
E un’ellisse
Risposta quesito

La risposta giusta è C.
L’equazione rappresenta un punto, essendo
l’equazione di una circonferenza di raggio nullo.
Traccia quesito

La curva di equazione y = 3x2 + 1 interseca:

A solo l’asse y, in un solo punto


B solo l’asse y, in tre punti
C solo l’asse x
D entrambi gli assi
E nessuna delle precedenti
Risposta quesito

La risposta giusta è A.
L’asse x ha equazione y = 0; se sostituiamo questo
valore nell’equazione della curva otterremo 3x2 = –1, ovvero
nessuna intersezione.
Se invece sostituiamo x = 0 (asse y), avremo y = 1, ovvero
un’intersezione nel punto P(0, 1).
Traccia quesito

Quale coefficiente angolare ha la retta passante per (2, 7) e (5, 10)?

A 0
B 2/7
C 3
D 1
E 2,5
Risposta quesito

La risposta giusta è D.
Abbiamo m = (y2 – y1)/(x2 – x1) = 1.
Traccia quesito

Nel piano cartesiano l’equazione x2 – y2 = 0 rappresenta:

A una parabola passante per l’origine


B una circonferenza
C un’ellisse
D due rette
E due punti
Risposta quesito

La risposta giusta è D.
L’equazione x2 – y2 = 0 equivale a (x – y)(x + y) = 0
ed è quindi composta dalle equazioni delle due bisettrici dei
quadranti cartesiani.
Traccia quesito

Cosa rappresenta l’equazione y = 5x2 – 3x?

A Una parabola per l’origine


B Una circonferenza per l’origine
C Un’iperbole per l’origine
D Un’iperbole
E Una retta
Risposta quesito

La risposta giusta è A.
L’equazione generica di una parabola è
y = ax2 + bx +c; dato che c = 0, essa passa per l’origine.
Traccia quesito

In quale punto l’asse y interseca la curva 5y2 = x + 5?

A Nessuno
B ±1
C ±5
D +1
E –1
Risposta quesito

La risposta giusta è B.
Si pone x = 0, da cui si ricava y = ±1.
Traccia quesito

Trovare l’equazione della retta passante per i punti (2, 5) e (6, –1).

A 3y + 2x = 16
B 2y + 3x = 16
C 2y = 3x – 20
D 3y = 2x – 15
E 2y = 3x + 4
Risposta quesito

La risposta giusta è B.
Traccia quesito

Qual è la distanza tra i punti (10, 8) e (7, 4)?

A 3,5
B 5
C 6
D 7,5
E 4
Risposta quesito

La risposta giusta è B.
𝑑 = 𝑥2 + 𝑥1 2 + 𝑦2 + 𝑦1 2 = 10 + 7 2 + 8+4 2 =5
Traccia quesito

In una serie ordinata di 101 dati la mediana è:

A non esiste perché i dati sono dispari


B il 51° dato
C la media aritmetica tra il 50° e il 51° dato
D la media aritmetica tra il 51° e il 52° dato
E la media aritmetica ponderata tra i 101 dati
Risposta quesito

La risposta giusta è B.
La mediana è il valore che ripartisce in due metà il campione.
Traccia quesito

Un’urna contiene 2 palline rosse e 10 nere. In un’altra urna ci sono 3


rosse e 2 nere. Si estrae una pallina da ciascuna urna; qual è la
probabilità che le due palline estratte siano entrambe rosse?

A 1/4
B 1/6
C 1/10
D 1/12
E 5/36
Risposta quesito

La risposta giusta è C.
Denominiamo U1 e U2 le due urne e osserviamo che
gli eventi sono indipendenti, dunque la probabilità totale è il
prodotto delle due probabilità:
p (‘‘Rossa da U1’’ e ‘‘Rossa da U 2’’) = p (Rossa da U1) · p (Rossa
da U2) = 2/12 · 3/5 = =1/10.
Traccia quesito

A un convegno partecipano 21 persone. Ciascuno dei partecipanti


stringe la mano a ciascuno degli altri. Quante sono state
complessivamente le strette di mano?

A 42
B 420
C 384
D 210
E nessuna delle precedenti
Risposta quesito

La risposta giusta è D.
Il primo partecipante stringe la mano ai rimanenti 20,
il secondo ai rimanenti 19 e così via sino all’ultimo. Quindi
avremo:
n = 20 + 19 + 18 + ... + 1 = 20(20 + 1)/2 = 210
Traccia quesito

Da un’urna contenente 7 palline numerate da 1 a 7 si estraggono


contemporaneamente due palline. Calcolare la probabilità che portino
entrambe un numero pari:

A 1/5
B 5/21
C 1/7
D 4/7
E 7/5
Risposta quesito

La risposta giusta è C.
Si individuano 6 + 5 + 4 + 3 + 2 + 1 = 21 casi
equipossibili.
Poiché i casi favorevoli sono 3, se ne trae subito:
3 2 1
𝑝= =
7 6 7
Traccia quesito

In quanti modi 10 persone si possono sedere intorno a un tavolo


rotondo? (Due schieramenti si ritengono identici se ogni persona ha
lo stesso vicino di destra e lo stesso vicino di sinistra).

A 100
B 1010
C 3 628 800
D 362 880
E 51
Risposta quesito

La risposta giusta è D.
Normalmente si calcolerebbe 10 · 9 · 8 · ... · 1 = 3 628 800,
poiché il primo si può sedere in 10 posti, il secondo in 9 e così via.
Dato che la panca è circolare, è solo la posizione relativa dei
commensali che conta, ovvero non bisogna considerare dove si
siede il primo ma solo come
si siedono gli altri 9. Il risultato è pertanto 9! = 362 880.
Traccia quesito

Se la probabilità p di un evento è pari a 1, l’evento è:

A impossibile
B quasi impossibile
C poco probabile
D molto probabile
E certo
Risposta quesito

La risposta giusta è E.
La possibilità P di un evento è il rapporto tra i casi favorevoli e
quelli totali; se p = 1, l’evento è certo poiché tutti i casi sono
favorevoli.
Traccia quesito

Se una scatola contiene 5 palline bianche, 4 rosse e 3 nere, qual è la


probabilità di non estrarne una nera?

A 5/12
B 1/3
C 3/4
D 1/5
E 5/6
Risposta quesito

La risposta giusta è C.
La possibilità di non estrarre palline nere è pari a
quella di estrarre quelle rosse e bianche, ovvero 4 + 5 casi su 3 + 4
+ 5, cioè 9 su 12, ovvero 3 su 4.
Traccia quesito

La probabilità che un tiratore A colpisca il bersaglio è 1/2, la probabilità


che lo colpisca B è 1/5. Se sparano contemporaneamente, che
probabilità c’è che il bersaglio venga colpito?

A 1/5
B 1/2
C 1/4
D 3/5
E 1
Risposta quesito

La risposta giusta è D:
1 1 11 3
𝑝 =𝑝 𝐴 +𝑝 𝐵 −𝑝 𝐴 𝑝 𝐵 = + − =
2 5 25 5

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