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STORIA OCCULTA P
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di Osvaldo Carigi e Stefania Tavanti co
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Puntiamo nuovamente l’attenzione sul ricco sacerdote Bérenger Saunière, questa vol-
ta cercando di capire il suo legame con l’atavico culto dei morti, i Catari e le antiche
conoscenze dell’archeoastronomia, avvalendoci del contributo di pregevoli studiosi
C
rediamo di «A Rennes si sono conservate, per vari motivi, memorie anti- va i propri finanzia-
poter affer- menti, ma secondo
mare che chissime e importanti stratificazioni di eventi epocali. Dal re- la Legge Canonica,
questa fra- moto tempo del mito le stratificazioni giungono sino alle recen- per “simonia” si può In apertura,
se, proferita dall’ami- intendere anche il illustrazione di
co, scrittore e ricerca- ti vicende del curato Saunière» (Giovanni Feo). culto dei defunti a Valentina Zorzi,
tore Giovanni Feo, pagamento». È un’i- artista e
sintetizzi al meglio la storia di Rennes Le Château e potesi «nuova, ben documentata e coerente, non so- ricercatrice
gli enigmi che ne costellano il percorso. Enigmi che lo con la personalità di Saunière, ma anche con il indipendente.
trovano un’arcana sublimazione nelle tante oscure contesto politico-religioso dell’epoca». In questa
vicende legate alla figura di Bérenger Saunière, il par- pagina,
roco del piccolo paese dell’Aude, foriere delle più Un culto molto caro a sinistra dipinto
svariate ipotesi interpretative, che vedono coinvolti, Il culto dei defunti ha origini antiche. La copertina sul soffitto della
in ogni sede possibile e immaginabile, studiosi e ap- di The Rise riproduce un dipinto di Salvatore Ca- chiesa di Rennes
passionati. Per non parlare poi della sterminata let- stiglione (XVII secolo), Tobia seppellisce i morti in Le Château: al
teratura dedicata all’argomento, dalla quale ultima- Babilonia, che si rifà al Libro di Tobia, un apocrifo centro è
mente è emerso qualcosa di nuovo, che sembra get- di origine caldea, in cui si accenna proprio al culto raffigurato il
tare ulteriori inquietanti ombre su uno dei misteri dei defunti, officiato in Babilonia dal vecchio Tobia simbolo
più dibattuti di questa incredibile storia: l’origine e da suo figlio, i quali davano «con sollecitudine se- denominato
della improvvisa copiosa disponibilità di denaro, che poltura ai morti e agli uccisi». Inoltre nell’apocrifo “Crista”, alla cui
permise a Saunière di realizzare, proprio a Rennes, ritroviamo uno dei personaggi più gettonati del mi- sinistra è
costosi progetti di costruzione e condurre una di- stero di Rennes: quel demone Asmodeo, che è raffi- presente un
spendiosa vita mondana. gurato nell’acquasantiera posta all’entrata della chie- vaso contenente
sa del paese. Gaston Maspero evidenziò forti vinco- la sostanza
Il parroco miliardario li tra i Magi Caldei e l’antica religione egizia, soprat- aromatica
Tramite lo studioso Filip Coppens, siamo entrati in tutto per ciò che concerne l’anima. È indubbio che tradizionalmente
contatto con Isaac Ben Jacob, co-autore, insieme al- per gli Egizi il culto dei morti avesse un’importanza usata per
la connazionale Sarah Fishberg, di The Rise, pub- fondamentale, tanto da dedicare ai defunti una festa, imbalsamare i
blicato in America nel luglio 2009. quella di Ouag o Wagy, che veniva celebrata in ono- corpi dei
«La storia di Saunière è stata riscritta così tante vol- re di Osiride, 17 giorni dopo l’anno nuovo. Come defunti.
te che, per riportarla alle sue origini, dobbiamo scri- fa notare Ben Jacob, se prendiamo come riferimento A destra,
verla di nuovo, togliendo strati di fantasie e conget- il nostro calendario, in cui il nuovo anno inizia il 1 ancora il
ture»: partendo da questo presupposto Ben Jacob Gennaio, la Festa di Ouag cadrebbe il 17 dello stes- “Crista” in un
espone un’ipotesi, che pone sotto una nuova luce so mese. È una coincidenza che alcuni degli episo- medaglione
l’accusa di traffico di messe, rivolta a Saunière dal tri- di più significativi del mistero di Rennes siano acca- dipinto nella
bunale ecclesiastico. «Bérenger non avrebbe mai po- duti o si ripetano ogni anno (vedi il fenomeno lu- stessa chiesa.
tuto accumulare una tale ricchezza con delle sem- minoso delle “mele blu”) proprio in tale data? Foto di Isaac
plici messe [n.b. una messa costava 1 franco]. Il tri- Ma vediamo adesso alcuni dei meccanismi che re- Ben Jacob ©
bunale ecclesiastico lo accusò di simonia, ma restò
sempre dell’opinione che sotto vi fosse dell’altro.
Utilizzò la terminologia “traffico di messe” per clas-
sificare formalmente il modo con cui l’abate ottene-
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rsi esisteva un altro cartello (fortunatamente fotografato
di- prima di essere rimosso) che forniva indicazioni ben
ar diverse da quello attuale, a partire dalla datazione
si della pietra, 3.000 invece di 4.000-4.500 a.C. Il dato
un più contrastante riguarda però i simboli cruciformi,
re, fatti risalire al XII-XIII secolo d.C. invece che al Neo-
5, litico. Secondo lo studioso Antonio Tronchese, le
ò croci ricordano alcuni graffiti paleocristiani «anche
se quel tipo di croce si affermò successivamente».
as «La Francia sud-occidentale, dove si trova Rennes
le Le Château, potrebbe essere stata un centro di
bi- un’antichissima civiltà atlantica» alla quale si può
no ipotizzare l’appartenenza di questa pietra come sim-
ra. bolo «riutilizzato successivamente con l’apposizione
va di croci (sempre che non fossero segni druidici)». A
ni detta di Giovanni Feo si tratterebbe di un altare cel-
a? tico o pre-celtico: «C’è incisa la croce sul triangolo,
È il simbolo del monte della passione (oppure la spa-
ue da nella roccia). Il simbolo è frequente anche in Ita-
re lia in eremi cristiani dei secoli XII-XIII (epoca tem-
da plare)». «La simbologia documentata della croce è
ma ricchissima» spiega a sua volta Kruse. «In genere vie-
to ne letta come segno di Vita. A una delle croci gira-
er te è associato il triangolo pubico femminile, sacra
e-
e- A sinistra,
o- particola con il
o. simbolo del
o- serpente rosso
u- nes. Si potrebbe obiettare che in una zona così ricca (chiesa di
«a di dolmen e menhir esso non costituisca un reperto Rennes Le
– eccezionale, ma, come vedremo, riserva qualche sor- Château).
o- presa. La pietra, un tempo appartenente a un com- A destra,
ri- plesso megalitico ubicato nei pressi della Vallée de monolite di
a- Couleurs, vicino alla grotta della Maddalena, fu spo- origine neolitica
b- stata dal suo luogo di origine dalle autorità locali, presente a
a”, dopo che ignoti l’avevano fatta rotolare in un burro- Rennes Le
ne, probabilmente nella speranza di trovarvi sotto Château, su cui
qualcosa oppure, secondo un’altra teoria, per di- sono presenti
struggere un importante punto di riferimento lungo tracce che ne
o- il percorso per un tesoro. Il monolite, a forma di pa- indicano l’uso
t- rallelepipedo, presenta un incavo nella parte superio- Vulva della Grande Dea-Madre, fonte di nascita come altare
n- re e alcune tracce di ocra rossa, che hanno portato a della nuova Vita. A un’altra invece la linea arcuata sacrificale.
ipotizzare che possa trattarsi di una pietra-altare, su verso l’alto, associata alla falce lunare crescente e de-
cui venivano offerti sacrifici. «L’elemento più vistoso crescente». Dunque il monolite e le altre pietre, con
è una cavità circolare, ossia un bacile con sbocco di molta probabilità, erano al centro di «rituali di of-
deflusso in avanti e lievemente decentrato verso si- ferta-sacrificio rivolti alla celebrazione della Vita
nistra» spiega lo studioso Zoltan Kruse, da noi in- perpetua, della fertilità della Grande Dea-Madre
terpellato, «che sembra essere stato fatto per esser nella sua funzione di dispensatrice di Vita». Il culto
riempito con del liquido (acqua piovana, acqua san- della Maddalena - figura chiave del mistero di Ren-
ta, latte, vino o altri liquidi), che appena immesso nes le Château - per alcuni non sarebbe che la con-
defluiva subito verso il basso, sulla Terra, bagnando- tinuazione di antichi culti pagani riferibili appunto
la e nutrendola». Attorno al bacile si trova una deci- alla Grande Madre. «Maria Maddalena, o comun-
na di incisioni cruciformi, alcune su base triangola- que un importante gruppo di primi cristiani, diffu-
re, che, nel cartello esplicativo affisso alla tettoia, so- se un preciso messaggio, dando seguito a una strati-
no identificate come figure antropomorfe stilizzate, ficazione di storie aventi un comune denominatore,
tipiche del Neolitico. Simboli analoghi compaiono ovvero una forte enfasi del principio femminile. Il
anche sulle altre pietre del complesso e, poiché que- fatto notevole è che tutto ciò non iniziò con l’arrivo
sti sono stati incisi in maniera tale da risultare più vi- di un gruppo di cristiani in fuga, bensì molti secoli
sibili al tramonto, è probabile che siano le remini- prima con un culto preistorico della terra e questo
scenze di un antico culto solare. Fin qui niente di è indicato negli studi di H. Lincoln sugli allinea-
particolare, se non fosse che, fino a qualche anno fa, menti ritrovati nel paese cataro, dai megaliti di Ren-
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re. bato del Cristo come riportato nei Vangeli – inter- In alto a sinistra,
ue viene l’archeoastronomo corso Antoine Ottavi – per la sedia della
ari interessarci piuttosto alla parte storica di un enigma, cappella di
nto che potrebbe rivelarsi una reale questione scientifi- Rosslyn contiene
ri- ca, figlia di una lontana sapienza, i cui elementi so- linee parallele
on no contenuti nel territorio di Rennes». sulla vela, che
sta indicano la
sia conoscenza
nte della
on longitudine.
si Inoltre è
- presente la
os- scritta Arcadia,
e il forse in
». riferimento alla
compagnia di
navigazione
o- misurazioni astronomiche, che era già stata applicata Nuova Arcadia,
na in segreto alla navigazione e di cui forse aveva avuto di Fouquet.
ici sentore Poussin, che l’avrebbe “criptata” nella secon- In alto a destra,
no da versione del suo dipinto Et in Arcadia ego. Si la merlatura
so spiegherebbe così una frase contenuta nella lettera della Torre
rei datata 17 Aprile 1656, che lo stesso pittore scrisse a Magdala (in
tta Nicolas Fouquet, sovrintendente delle finanze, non- basso) potrebbe
di ché proprietario di una flotta di navi, creata con l’o- servire per
n- biettivo di sfruttare le risorse dell’Acadia (Canada): controllare il
ori L’Acadie, pour ne pas dire l’Arcadie! «Ci sono tali meraviglie da ricercare, che qualsiasi passaggio in
ro- Antoine ritiene che Sauniére stesse studiando qual- cosa ci sia sulla terra oggi non può avere una miglior meridiano del
ma cosa di questa sapienza, legata all’archeoastronomia, fortuna né essere eguale». Sole (disegno di
la- in quanto fece costruire un castello con merli, veri e «Ma – riprende Antoine – sembra che Saunière non Antoine Ottavi).
re propri marcatori di azimuth, e una torre adatta al- avesse trovato tutto, poiché continuò a cercare. Egli
del l’osservazione. Questi aveva capito (o appreso da do- era arrivato a una parte del te-
ma- cumenti) che si trovava in un territorio sacro, come soro, dato che le conoscenze a
al- era stato asserito dall’abate Boudet, che aveva scritto sua disposizione, il suo grado Chi sono gli autori
re- del Chromleck di Rennes le Bains, dove si erano d’iniziazione, gli avevano impe- Osvaldo Carigi - Nato a
o- conservati monumenti megalitici in una “continuità dito l’accesso alla parte più im- Roma nel
ce- del sacro”, mantenutasi dalla preistoria fino al Cri- portante di esso, a un altro te- 1953, collabora
n- stianesimo. «Saunière ha potuto trovare un tesoro, soro, che soltanto coloro che con Adriano
lto perché soltanto coloro che sapevano calcolare la lon- avevano percorso la totalità del Forgione da
me- gitudine e la latitudine di un punto sulla terra pote- cammino iniziatico potevano Maggio 2007.
rsi vano arrivarci». Una conoscenza basata su precise trovare. Pertanto egli raccolse Pubblica
di indizi, acqui- regolarmente
in stando il quadro su FENIX e
ici, di Poussin e fa- saltuariamente
ata cendo costruire su NEXUS e
ri- Villa Bethania e la spagnola MAS ALLA’. Da
del soprattutto la fa- Maggio 2009 lavora in coppia
n- mosa torre Mag- con Stefania Tavanti.
ro dala (...), una sor- Stefania Tavanti - Nata nel
af- ta di bussola fis- 1966 a
la sa per i tramonti Firenze, lavora
na e le levate sulle nel campo
za linee di crinale dell’editoria
ria del paesaggio». dal 1995.
di- L’ennesimo Appassionata
in enigma, dietro il da sempre di
he quale potrebbe archeologia,
te, ergersi l’ombra pubblica in
ia- dei Templari. collaborazione con Osvaldo
ma- Ma questa è una Carigi sulle riviste FENIX,
n- storia ancora da MAS ALLA’ e NEXUS.
li- raccontare. •
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