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STORIA MEDIEVALE
di Osvaldo Carigi e Stefania Tavanti

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Una delle principali eresie cristiane di tutti i tempi, per l'ingente numero di ce
adepti e la profonda spiritualità di cui è pregna, il Catarismo presenta an- in
in
cora aspetti storici confusi. Eccone una breve analisi per i lettori di Fenix vi
ta

N
el sito Internet Dizionario no stati ferocemente perseguitati dalla n
del pensiero cristiano al- Chiesa romana. Per cancellare defini- p
ternativo, alla voce “Catari” tivamente questa eresia Papa Inno- In apertura, ri
(o Albigesi) troviamo scrit- cenzo III creò la temibile Inquisizio- illustrazione di Valentina Zorzi, vi
to «la grande alternativa religiosa alla ne e indisse, nel sud della Francia do- in esclusiva per Fenix. C
Chiesa Cattolica d'Occidente nel XII ve il Catarismo era particolarmente zi
e XIII secolo». Non sorprende, dun- diffuso, una crociata con ben 500 mi- M
que, che i seguaci del Catarismo sia- la uomini, che durò quasi 40 anni, re
S
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germanico: «Verso il secolo VIII, la


Bulgaria avrebbe portato in Germania
la sua eresia che, con l’allargamento dei
confini del paese, si propagò (...) Fede-
rico Barbarossa (un Hohenstaufen) e
Federico II ripresero le ostilità contro
la Chiesa, sostenendo, tra l’altro, pro-
prio l’eresia catara-manichea». Nel X
secolo, in un villaggio macedone della
Bulgaria, sorse una nuova eresia ad
opera di un prete, certo Bogomil, dal
nome del quale vennero chiamati bo-
gomili gli appartenenti a questa dottri-
na dualista, così simile a quella dei Ca-
tari da ipotizzarne una sorta di eredità
da parte di quest’ultimi. Secondo A.
Borst, invece, bogomili e Catari non so- In alto,
no assolutamente la stessa cosa poiché, Papa Innocenzo
seppure il bogomilismo sia «molto III.
mietendo circa 800 mila vittime. Inoltre fu istituita a prossimo allo straordinario movimento eretico occi- In basso,
Tolosa l’università di Teologia. dentale e gli abbia fornito l’insegnamento dualista», monaci mani-
Ma perché il Catarismo rappresentò, agli albori del l’Occidente «non è in alcuna maniera, neppure nel- chei, intenti a
secondo millennio, un pericolo per la potente Chie- le eresie che ha perseguitato, una semplice copia del- copiare testi sa-
sa di Roma? Anche se, per enfatizzarne la natura per- l’Oriente. L’insegnamento, le scritture, i missionari cri, con un’iscri-
versa, fu coniata una nuova etimologia del termine potevano venire dall’Oriente, ma l’eresia aveva in zione in sogdia-
“cataro”, facendolo derivare dal latino catus (gatto) in- Occidente, dall’inizio di questo millennio, le sue no (manoscritto
vece che dal greco katharos (puro) e si raccontava che proprie leggi e un suo proprio volto». da Khocho, Ta-
essi adorassero il diavolo, appunto, sotto forma di Una delle similitudini che maggiormente colpisce è rim Basin).
gatto, i Catari praticavano una dottrina molto simile il rifiuto, da parte di entrambe le eresie, di venerare la
al cristianesimo delle origini, correlata al bogomili- croce. «Qualunque simbolo legato alla croce cristia-
smo bulgaro che, a sua volta, era di chiara derivazio- na - spiega Adriano Petta, medievalista e autore di ro-
ne manichea. Essi conducevano una vita ascetica, in manzi storici - non appartiene alla storia dei Catari».
quanto credevano che fosse possibile ottenere la sal- La croce cosiddetta catara altro non è che quella del-
vezza solo mediante il distacco dal mondo materiale, l’Occitania, usata da altre comunità «ma non dai Ca-
e si narra che, in casi estremi, il loro ascetismo sfo-
ciasse nel suicidio per inedia (endura) sebbene, in
realtà, non vi sia traccia di tale pratica nella loro dot-
trina: sono documentati solo suicidi di Catari rin-
chiusi nelle prigioni dell’Inquisizione e altri casi di
endura circoscritti, però, al XIV secolo e alla regione
di Ussat-les-Bains e all’alta valle dell’Ariége. I Catari
predicavano inoltre la carità e la comunione dei be-
ni, erano vegetariani, rifiutavano la violenza, pratica-
vano la continenza sessuale - anche se tali obblighi
potevano considerarsi tassativamente tali solo per i
“perfetti”, evoluti spiritualmente, a differenza dei più
materialisti “credenti” - condannavano il lusso, l’arro-
ganza e la corruzione, in special modo quella dei sa-
cerdoti e vescovi cattolici, spesso travolti da scandali e
intrighi, e i credenti potevano liberamente leggere e
interpretare il vangelo, mentre la Chiesa di Roma lo
vietava («Te lo doveva spiegare il prete, il rappresen-
tante della Chiesa»). Per questo il Catarismo contava
numerosi adepti e simpatizzanti, non solo tra i ceti
più umili, ma anche tra i nobili. «La prima forma di
ribellione dei credenti Catari fu la disobbedienza ci-
vile: non pagavano più le decime alla chiesa. Per la
Chiesa cattolica i Catari erano veri e propri rivolu-
zionari da sterminare».
Molti studiosi si sono chiesti quale sia stato il fatto-
re scatenante l’espansione di tale eresia in Europa.
Secondo Isaac Ben Jacob, autore di The Rise, l’e-
spansione corrisponderebbe a quella dell’impero

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rismo e francescanesimo è, a mio di cui avrebbero fatto parte anche
parere, più che una ipotesi: erano i Catari, e di opinione simile è il
due movimenti religiosi che in domenicano Richard Weber per
comune avevano una visione pura quanto riguarda il proprio ordine.
del cristianesimo e ce l'avevano «Può sembrare un paradosso» di-
come pratica quotidiana, non so- ce Ben Jacob «che l’Inquisizione,
lo come idea. Non a caso Inno- formata appunto da francescani e
cenzo III fu sul punto di manda- dominicani, fosse eretica. Fino a
re al rogo anche Francesco, ma prova contraria essa aveva come
dovette desistere in quanto il fra- obiettivo quello di combattere le
te d'Assisi era ormai troppo cono- “devianze religiose”. O almeno è

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ca
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In alto, tari: loro non avevano simboli, tic
Bogomil. non avevano croci, non potevano ta
Al centro, vedere questo simbolo che per lo- m
rogo di catari. ro era falso, essendo convinti che qu
In basso, Gesù non era mai stato un uomo, «E
cimitero bogomi- bensì un simbolo d’amore, sceso ta
la, a Stolac, in sulla terra sotto forma di puro ta
Yugoslavia. spirito, non era mai stato crocifis- co
so, mai nessuno gli aveva scavato sciuto e aveva già un grandissimo ciò che si crede. Non dobbiamo qu
nel costato e mai nessuno aveva seguito. I perfetti catari e i frati dimenticare che i penitenti erano ad
raccolto il suo sangue in nessun francescani, nella pratica quoti- per natura dei sado-masochisti (si
Santo Graal: tutto questo è leg- diana, erano molto simili per la flagellavano a vicenda e mortifica-
genda attribuita ai Catari da noi loro semplicità di costumi, il ri- vano il proprio corpo). L’idea di
gente dei nostri tempi». spetto della natura e di tutte le un eretico che tortura un altro
creature. E soprattutto per il loro eretico non è inconcepibile, se si
L’inquisizione eretica continuo sforzo di mettere in trattava di far “fare penitenza”.
Gli ordini dei Domenicani e dei
Francescani avrebbero in comune
con i manichei - e pertanto con i
pratica il puro messaggio d'amore
cristiano». (A. Petta).
Nel saggio History of the Chri-
Quello di creare in seno alla
Chiesa una struttura per la re-
pressione dell’eresia è stato un ca-
M
ta
Catari - non solo insegnamenti e stian Church, di Philipp Schaff, polavoro di perversione». Fr
comportamenti, ma addirittura le leggiamo che San Francesco si sa- sto
origini! «L'accostamento fra Cata- rebbe ispirato agli eretici Umiliati, Il mito dei Catari fes
Per le loro vicende travagliate, i un
Catari esercitano un particolare fa- d'A
scino e molto si è scritto e detto, int
mescolando spesso realtà e fanta- m
sia. «Tutto iniziò una quarantina
d'anni fa» spiega Petta «quando
uno psichiatra inglese (Arthur
Guirdham) scrisse un libro e det-
te inizio ad una dottrina New Age
(che cercò di mascherare con una
forma di Catarismo): ebbe tanto
successo che da allora è stato un
inarrestabile fiume in piena». Stu-
dioso di eresia catara e di reincar-
nazione, Guirdham, convinto di
essere stato in una vita precedente
un sacerdote cataro, riferisce di ca-
si clinici di alcuni suoi pazienti,
che avevano reminiscenze di terri-
bili torture e degli orrori dei roghi:

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he Purezza e Consolamentum
il La religione dei Catari è considerata “pura”. Tuttavia,
er ne Il Santo Graal di Baigent, Leigh e Lincoln è ri-
ne. portato un inquietante episodio tratto dal libro Vita
di- di San Luigi, di Jean de Joinville, in cui è narrato che
ne, «… molti uomini degli Albigesi si erano presentati al
ie conte di Monfort e l’avevano invitato a seguirli e ad
a andare a vedere il corpo di Nostro Signore, che era In alto,
me divenuto carne e sangue nelle mani del loro prete». massacro di albi-
le Monfort, sconcertato, rifiutò l’invito in quanto osse- gesi, in una mi-
oè quioso ai dettami della Santa Chiesa. Secondo Ben niatura medieva-
Jacob «I Catari in questione si riferivano ad un tipo le.
di messa nera che veniva officiata dai loro sacerdoti. In basso,
Gli storici solitamente non menzionano questi riti, la fortezza di
limitandosi invece a parlare del Consolamentum Quéribus.
(battesimo cataro, la cui liturgia “classica” si può ri-
questo lo portò ad asserire che erano dei Catari rein- conoscere in un rito officiato sia dai manichei, con-
carnati a procurare tali ricordi. Le drammatiche de- cernente l’imposizione delle mani nel momento in
scrizioni riportate dal medico furono ritenute auten- cui il credente diventava un eletto, che dai bogomi-
tiche dalla studiosa Lynda Harris, specializzata in Ca- li, presso i quali l’eletto veniva consacrato tale dopo
tarismo. Secondo Petta, questo avrebbe dato la svolta un lungo periodo preparatorio). In alcuni documen-
moderna allo studio del Catarismo esoterico, che da ti bizantini abbiamo trovato la descrizione di un
quel momento subì una impennata di popolarità: particolare Consolamentum, con bambini e una
«Ebbe inizio una leggenda, una moda che ci ha por- sorta di comunione e sacrificio con la carne e il san-
tato allo stato attuale (...)». Per Alain Demurger, i Ca- gue della vittima, simboleggianti, per i Catari, la car-
tari, insieme all’ordine del Tempio e a Giovanna d'Ar- ne e il sangue di Cristo. (...) In Francia, precisamen-
co, hanno alimentato «uno degli inesauribili filoni di te nella regione di Rennes-le-Château, esisteva un
mo quella pseudo-storia che ha l'unico scopo di offrire movimento religioso, la “Chiesa Gnostica”, che pre-
no ad avidi lettori la loro razione di misteri e segreti». vedeva l’esecuzione della cerimonia descritta sopra.
(si
ca-
di
tro LA CADUTA DI QUÉRIBUS
si
a”.

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ontségur non fu, comunque, l'ultima roccaforte si accreditata da Markale è quella secondo cui il responsabi-
lla occitana a cadere. Undici anni dopo quel terribile le di Quéribus, certo Chabert de Barbaira (ingegnere milita-
re- 1244, la fortezza di Quéribus, ai confini dell'Occi- re, convinto seguace del Catarismo e protettore di coloro
ca- tania e della Catalogna, fu conquistata e restituita al Re di che erano sfuggiti ai massacri della crociata contro gli albi-
Francia senza colpo ferire. Eretto in posizione strategica que- gesi), caduto in una trappola e fatto prigioniero, avrebbe
sto castello, al pari di Montségur, presenta impressionanti di- consegnato la fortezza in cambio della propria vita e della li-
fese naturali, che potevano tenere a bada a lungo anche bertà, nonché di “mille marchi d'argento”. Non vi sono do-
i un'armata numerosa, la stessa che, al comando di Pierre cumenti attestanti la sorte dei Catari rifugiatisi a Quéribus,
fa- d'Auteuil, nel maggio del 1255, iniziò un assedio che venne ma probabilmente, afferma Markale, ebbero, proprio in
to, interrotto nel settembre successivo. Quéribus cadde senza i mancanza di un'azione militare, il tempo di disperdersi, for-
ta- massacri che caratterizzarono la presa di Montségur. L'ipote- se riparando nell'Italia del Nord.
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do una analoga cerimonia bogo- mente concepito e realizzato in
mila, in cui il sangue di un bam- modo tale da determinare il feno-
bino veniva mescolato a cibi e be- meno sopra citato, Montségur
vande e offerto ai membri della non è però, secondo lo studioso
setta o agli ospiti. Secondo Petta si francese, recentemente scomparso,
tratterebbe, però, di pura inven- un tempio dedicato al sole, giudi-
zione, ricordando che la storia del cando tale classificazione “il parto
Catarismo (e non solo quella!) ci è di una fantasia delirante", soprat-
pervenuta, in gran parte, dai regi- tutto alla luce del fatto che i Cata-
stri della Santa Inquisizione e, ri non edificavano templi perché
quindi, soggetta a manipolazioni in netto contrasto con la loro dot-
che oggi definiremmo mediati- trina, che considerava la materia
che: i Catari furono “bollati” con “una creazione diabolica". Ma da
infamie terribili, tra cui l’infantici- dove nasce l'idea che Montségur
dio, «lo stesso con cui hanno cer- fosse un santuario? Tra le cause,
cato di infangare tante altre reli- viene citata l’ipotesi deduttiva se-
gioni». condo la quale, prima della resa
avvenuta a marzo dopo 10 mesi di
I seguaci dell’Anticristo assedio, la tregua di quindici gior-
Nella Fortezza di Montségur, ri- ni accordata agli eretici per lascia-
fugio degli ultimi Catari ribelli e re la fortezza e andare incontro al- «I
sede di una importante biblioteca, la morte, avrebbe loro permesso -a
sarebbe stato praticato, da parte di celebrare una festa solare... solo rif
Uno dei suoi membri, Eugene degli eretici, un culto solare. perché il 15 marzo del 1244 cor- m
Vintras, si vantava di poter mo- L’architettura dell’imponente ca- rispondeva all'equinozio, ma non VI
strare ostie macchiate del sangue stello presenta la particolarità che, esistono riscontri documentali ri- l'e
In alto, di Cristo». Tale rito affonderebbe durante il solstizio d’estate, i primi guardo cerimonie solari celebrate gn
Consolamentum le sue radici in una pratica della raggi del sole attraversano il log- nel XII e XIII secolo dagli albige- la
cataro in lingua setta dei pauliciani, considerati, al gione: «Ho assistito personal- si, che manifestarono sempre una lu
occitana (Lione, pari dei bogomili, i precursori del mente a un'alba del 22 giugno» precisa volontà di non sacrificare ca
Biblioteca Muni- Catarismo: in base al racconto di riferisce Petta «e posso assicurare mai lo spirito alla materia. «La co- M
cipale). Jean d’Ojoun, patriarca della che non era un caso: i primi rag- siddetta cerimonia del 15 marzo, aff
In basso Chiesa di Armenia, un infante ve- gi di sole del solstizio d'estate at- in concomitanza con l'equinozio go
a sinistra, niva sacrificato per celebrare l'ele- traversano le strette feritoie della di primavera, non è esistita - affer- zio
stele funeraria ai zione del nuovo Maestro dell'or- torre principale da parte a parte... ma Markale - che nell'immagina- ca
piedi di Montsé- dine. Sebbene sia difficile credere e solo in quei pochi momenti rio dei commentatori del XX se- sal
gur, in ricordo all’esistenza di una pratica così or- dell'anno. Chi la costruì sapeva il colo». Montségur non sarebbe m
dei Catari. ribile, il celebre storico bizantino fatto suo, era sicuramente un os- stato un tempio solare ma, proba- so
In basso Michele Costantino Psello tracciò servatorio astronomico». Ritro- bilmente, un luogo di meditazio- da
a destra, un inquietante parallelismo tra viamo la stessa descrizione in un ne, di sicuro sacro, «in cui la crea- Ch
particolare della pauliciani e bogomili, descriven- libro di Jean Markale. Indubbia- tura inglobata nella materia si ri- m
pagina con il sveglia e riceve i raggi benefici del- Pe
Consolamentum. la Luce originale». qu
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in alleò al re di Francia Filippo
o- Augusto per conquistare
ur l’Occitania e spartirsela». E
so per quanto riguarda ciò che i
so, 4 fuggitivi misero in salvo la
di- notte prima della resa «gli
rto storici sono certi si trattasse
at- di libri... dal formato prezio-
ta- so, con gioielli incastonati
hé nella rilegatura della coperti-
ot- na e dal contenuto rivoluzio-
ria nario, di scienza, testi conte-
da nenti pagine di astronomia,
ur di matematica, e di un meto-
se, do per stampare»: scoperte
e- rivoluzionarie giunte dall’O-
sa riente, che Adriano ha deno-
di minato “chiavi del sapere".
or- «Era soprattutto di questo
ia- tesoro che volevano impos-
al- «I Catari nulla hanno a che vedere con quel castello sessarsi i crociati, ma non ci riuscirono. Le chiavi del
so - aggiunge Petta - al di là del fatto che vi trovarono sapere furono portate lontano e, dopo due secoli,
lo rifugio prima di essere sterminati. Non si sa esatta- dettero inizio alla rivoluzione culturale e tecnologi-
or- mente a quale epoca risalga, probabilmente al V o ca che avrebbe mutato il corso della storia e della dif-
on VI secolo, molto tempo prima che si manifestasse fusione del Sapere in mezzo ai popoli».
ri- l'eresia catara. Venne solamente ristrutturato dal si- Tuttavia sarebbe esistito anche un altro tesoro, meno In alto,
ate gnore locale (Raymonde de Perella), il quale vi stabilì “famoso", messo in salvo tre mesi prima della caduta la fortezza di
ge- la sua residenza, soprattutto perché si trattava di un di Montségur. Petta è quasi certo si trattasse di oro Montségur.
na luogo fortificato praticamente imprendibile; non a che doveva servire per l’ultimo tentativo di liberare In basso,
are caso capitolò solo per un atto di tradimento». Montségur dall’assedio, oro con cui si dovevano pa- San Domenico di
o- Montségur è tuttavia al centro di una delle storie più gare dei mercenari, che però fallirono l’impresa. Guzman, fonda-
zo, affascinanti dell’epopea catara, quella che vede prota- tore dell’ordine
zio gonisti 4 perfetti che, la notte prima della capitola- dei domenicani,
er- zione, sarebbero riusciti a fuggire, complice il buio, assiste al rogo
na- calandosi con delle funi dalla rocca, per mettere in dei libri eretici.
se- salvo un tesoro. «Sono tutti fatti accertati storica-
be mente, si conoscono anche i nomi di questi Catari,
a- sono presenti nelle deposizioni rese all'Inquisizione
o- dai sopravvissuti di Montségur».
ea- Che cos'era questo tesoro che non doveva assoluta-
ri- mente finire nelle mani dei crociati?
el- Per Markale la soluzione meno verosimile sarebbe
quella di un cospicuo tesoro materiale, impossibile
da trasportare lungo “sentieri da capre" costellati di
precipizi. Molto probabilmente i quattro perfetti do-
vevano raggiungere determinate persone alle quali tra-
smettere “indicazioni segrete". «Questa missione ven-
ne quasi certamente portata a termine, ma gli inte-
ressati si guardarono bene dal lasciarne traccia».
Se per alcuni il tesoro sarebbe stato costituito da pre-
ziose reliquie o documenti in grado di scuotere le
fondamenta su cui poggia il cattolicesimo e il loro re-
cupero sarebbe stato il vero motivo che avrebbe spin-
to Innocenzo III a lanciare la sua crociata, per Petta la
ragione dell’eccidio sarebbe da imputare, in parte, al-
le ricche terre di Occitania: «Faceva gola a tutti, ai
barbari baroni e conti del nord della Francia, al re, a
vescovi e papi. L’eresia catara fu un pretesto per po-
terla invadere, occuparla, depredarla, sottometterla.
La crociata degli Albigesi in parte fu come tutte le
guerre, come tutte le crociate. Papa Innocenzo III si

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