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Guida

al PIANO CASA
della Regione SICILIA

(aggiornata a dicembre 2015)

SOMMARIO
INTRODUZIONE... pag. 3
IL PIANO CASA IN SICILIA.. pag. 4
EDIFICI RESIDENZIALI, Ampliamento volumetrico....pag. 6
EDIFICI RESIDENZIALI, Demolizione e ricostruzione.........................pag. 8
EDIFICI NON RESIDENZIALI, Ampliamento.... pag. 10

EDIFICI NON RESIDENZIALI, Demolizione e ricostruzione....pag. 11


MISURE PER FAVORIRE LA REALIZZAZIONE DI VERDE E PARCHEGGI... pag. 12
ESCLUSIONI....... pag. 13
COME APPLICARE IL PIANO CASA. pag. 14
NORMATIVA DI RIFERIMENTO... pag. 16

INTRODUZIONE
Il Piano Casa consiste in un insieme di provvedimenti legislativi e di incentivi economici per
consentire lampliamento di abitazioni e immobili a uso diverso da quello residenziale. Il termine
stato coniato per lhousing sociale, ma la sua portata si arricchita inglobando anche ledilizia
privata.
In un primo momento, infatti, con la denominazione Piano Casa si definivano solo le soluzioni
individuate dalle pubbliche amministrazioni per risolvere il disagio sociale causato dalla carenza di
alloggi.
Pi comunemente, per, il Piano Casa ha assunto una connotazione diversa, passando per la
liberalizzazione delledilizia e lo snellimento delle procedure burocratiche attraverso il ricorso alla
Dia, Denuncia di inizio attivit. Le misure di semplificazione sono state ideate per rilanciare il
settore delle costruzioni, gravato dalla crisi economica in atto.
A marzo 2009 lEsecutivo ha infatti lanciato una pacchetto di interventi per laumento delle
cubature sugli edifici esistenti, contenenti anche la possibilit di effettuare ampliamenti in seguito
alla totale demolizione di un edificio. Interventi da effettuare per un periodo non inferiore a 18
mesi in deroga alla normativa in vigore, prevedendo anche un insieme di semplificazioni al Testo
Unico delledilizia.
I beneficiari di questa tipologia di misure sono i proprietari degli immobili, che avvalendosi di una
norma temporanea possono migliorare la qualit della propria abitazione, immettendo nel sistema
capitali immobilizzati in grado di sostenere loccupazione e le attivit del comparto edile.
attribuita una notevole importanza anche alla tutela della sicurezza, possibile con lapplicazione
delle NTC, Norme tecniche per le costruzioni, in vigore da luglio 2009. Previsto quindi il rispetto
della legislazione in materia antisismica, cos come il divieto di effettuare gli interventi nelle aree a
rischio idrogeologico.
Dal momento che la Costituzione attribuisce alle Regioni la competenza legislativa in materia di
edilizia e urbanistica, il percorso normativo per la definizione degli ampliamenti in funzione
anticrisi proseguita su base locale, creando una situazione differenziata sul territorio nazionale.
Sono gli enti locali a decidere a quale tipologia di edifici estendere gli interventi, stabilendo o
meno il divieto di applicazione della legge per gli immobili anche solo parzialmente abusivi o
vincolati, i beni culturali, le aree di pregio paesaggistico e quelle sotto tutela.

IL PIANO CASA IN SICILIA


La Legge Regionale n. 6 del 23 marzo 2010, Norme per il sostegno dellattivit edilizia e la
riqualificazione del patrimonio edilizio stata pubblicata sul Bollettino Ufficiale n. 14 del 26
marzo 2010.
La norma consente lampliamento, la demolizione e la ricostruzione degli edifici residenziali o ad
uso diverso in deroga a strumenti urbanistici e regolamenti edilizi vigenti, a eccezione delle
distanze minime e delle altezze massime, che devono sempre essere rispettate.
Data la situazione di crisi che ha colpito il comparto delledilizia, la disposizione predisposta dalla
Regione mira ad incentivare gli investimenti pubblici e privati per lingrandimento o la
riqualificazione di abitazioni, ma anche di immobili non residenziali.
Ai cittadini data infatti la possibilit di riqualificare un edificio dal punto di vista energetico e
architettonico, ma anche di ingrandirlo aumentandone la volumetria. Diventa infatti possibile
ricavare una o pi stanze aggiuntive per rispondere al fabbisogno abitativo o produttivo, con un
investimento minore rispetto allacquisto di una nuova casa o di un altro capannone.
Dal momento che la legge si propone la semplificazione delle procedure in funzione anticrisi, gli
interventi possono essere effettuati con la Dia, Denuncia di inizio attivit, oltre che con il
permesso di costruire.
Alla legge riconosciuto carattere straordinario. Per questo motivo e per il suo ruolo anti-crisi
prevale sulle previsioni dei regolamenti comunali, degli strumenti urbanistici e delle leggi regionali
in contrasto con essa. La straordinariet della disposizione implica anche un effetto a tempo
determinato.
Lapplicazione della legge si articola in cinque livelli:
- Ampliamento degli edifici residenziali, attuabile con un premio volumetrico fino al 20%;
- Demolizione e ricostruzione degli immobili residenziali, che beneficiano di un
ampliamento fino al 25% o al 35% con lutilizzo di fonti di energia rinnovabile;
- Ampliamento degli edifici a destinazione non residenziale, per i quali il bonus non pu
eccedere il 15%;
- Demolizione e ricostruzione degli immobili non residenziali, che possono essere riedificati
con le stesse percentuali previste per gli edifici ad uso abitativo;
- Misure a favore di verde pubblico e parcheggi, per la realizzazione di posti auto interrati in
cambio di aree attrezzate a verde pubblico da cedere al Comune.

Il Piano Casa della Sicilia in sintesi


Edifici

Ampliamenti

Residenziale

20%

Demolizione
e
ricostruzione
25%

Titolo
abilitativo

35%

Permesso di
costruire

Dia

Riduzione
oneri
concessori
20%
30%
50%
100%

Esclusioni

Termine per
le istanze

zone di tutela
naturalistica
zone A B D
dei parchi
zone costiere

Non
residenziale

15%

25%

Dia

35%

Permesso di
costruire

aree
inedificabili
aree
demaniali

31
dicembre
2016

immobili
condonati
aree a rischio
idrogeologico
centri storici

EDIFICI RESIDENZIALI
Ampliamento volumetrico
Aumenti di cubatura previsti dalla legge
La legge regionale consente lampliamento degli edifici esistenti ed ultimati entro il 31 dicembre
2009 di tipologia unifamiliare, bifamiliare o comunque di volumetria non superiore a mille metri
cubi.
Laumento di cubatura per ogni unit immobiliare ammesso fino al 20%. Non si pu eccedere il
limite di 200 metri cubi per lintero corpo di fabbrica.
Gli interventi possono essere effettuati in deroga alle previsioni degli strumenti urbanistici
comunali, purch nel rispetto delle distanze minime stabilite da norme legislative vigenti ed in
conformit alla normativa antisismica.
Vincoli di applicabilit per gli interventi edilizi
Lampliamento deve essere armonizzato in un progetto unitario con il restante edificio.
Gli interventi sono consentiti a patto che ledificio sia iscritto al
Catasto e risulti realizzato sulla base di un regolare titolo
abilitativo edilizio, ove previsto. Sono quindi esclusi gli immobili
che hanno usufruito di condono edilizio, salvo quelli oggetto di
accertamento di conformit di cui allarticolo 13 della legge
47/1985, introdotto dallarticolo 1 della LR 37/1985.

ACCERTAMENTO DI CONFORMITA
Il responsabile dellabuso pu ottenere
la concessione o lautorizzazione in
sanatoria quando lopera eseguita senza
titolo abilitativo conforme agli
strumenti urbanistici generali.

Al momento della presentazione dellistanza per lintervento di ampliamento, limmobile deve


risultare in regola con il pagamento di TARSU, TIA e ICI.
I lavori sono subordinati alle verifiche delle condizioni statiche dellintero edificio e, in caso di
mancato rispetto dei vigenti criteri di sicurezza antisismica, alleventuale adeguamento strutturale.
L ampliamento realizzabile in aderenza a fabbricati esistenti sullo stesso livello di piano.
consentita la sopraelevazione esclusivamente quale recupero ad uso abitativo o uffici di volumi
accessori o pertinenziali regolarmente realizzati ed esistenti al 31 dicembre 2009. Allo stesso
livello pu essere effettuato un ampliamento.
Gli interventi possono essere autorizzati una sola volta sul medesimo immobile.
Listanza di ampliamento deve essere corredata da quietanza di versamento delle spese di
istruttoria, il cui ammontare complessivo e la cui articolazione temporale sono stabiliti da ciascun
comune con determina sindacale.
Sono previsti controlli a campione sugli interventi

Gli oneri concessori sono commisurati al solo ampliamento e ridotti del 20%.
La riduzione pari al 30% nel caso di edificio o unit immobiliari destinati a prima abitazione del
proprietario o dellavente titolo.
Per le famiglie il cui nucleo alla data del 31 dicembre 2009 composto da pi di cinque persone e
per quelle che abbiano una o pi persone a carico con disabilit riconosciuta dagli organismi
preposti, gli oneri concessori sono ridotti del 50%.
Ladozione di sistemi di isolamento e dissipazione sismica nelle costruzioni esistenti comporta una
riduzione pari al 20% degli oneri concessori, che si aggiunge a quella prevista.

Titoli Abilitativi
Lautorizzazione degli interventi subordinata alla
presentazione della Dia, Denuncia di inizio attivit, o al
rilascio del permesso di costruire, ex concessione
edilizia.

La Dia unautocertificazione, presentata da


un professionista iscritto agli albi degli
architetti, ingegneri, geometri, periti agrari,
periti edili, che si assume la responsabilit
del rispetto delle norme urbanistiche. Ha il
carattere di atto privato che viene
protocollato dal Comune
Il Permesso per costruire un
provvedimento amministrativo
formale cartaceo con numero e
data che autorizza lattivit di
trasformazione del territorio, in
conformit alla pianificazione

obbligatorio allegare alle domande, a pena di


inammissibilit, il titolo abilitativo edilizio relativo
allimmobile oggetto di intervento, rilasciato o
concretizzatosi antecedentemente alla data di presentazione dellistanza di ampliamento.

EDIFICI RESIDENZIALI
Demolizione e ricostruzione
Aumenti di cubatura previsti dalla legge
Il Piano Casa regionale prevede la demolizione e ricostruzione degli edifici residenziali.
In fase di riedificazione sono ammessi ampliamenti fino al 25% del volume, con obbligo di
utilizzare le tecniche costruttive della bioedilizia.
Il bonus incrementato di un ulteriore 10%, per un aumento complessivo fino al 35%, qualora
siano adottati sistemi che utilizzino fonti di energie rinnovabili, in grado di consentire lautonomia
energetica degli edifici.
Vincoli di applicabilit per gli interventi edilizi
Gli edifici da demolire e ricostruire devono essere realizzati sulla base di un regolare titolo
abilitativo edilizio ove previsto. Alla data della presentazione dellistanza devono inoltre risultare
dichiarati per liscrizione al catasto e in regola con il pagamento di TARSU, TIA e ICI.
La sostituzione edilizia ammessa in deroga alle previsioni degli strumenti urbanistici comunali.
comunque necessario il rispetto delle distanze minime, stabilite dalle norme legislative vigenti, e la
conformit alla normativa antisismica.
Gli interventi di integrale demolizione e ricostruzione sono consentiti
anche su area di sedime diversa ricadente allinterno della stessa area di
propriet, a patto che il nuovo edificio non venga costruito su aree per
attrezzature o gravate da vincoli di inedificabilit.

Per area di sedime diversa


si intende linsieme di
particelle catastalmente
contigue senza soluzione
di continuit e
appartenenti allo stesso
proprietario

La superficie originariamente occupata dal fabbricato demolito deve


essere sistemata a verde privato o prevedere parcheggi nel rispetto di
eventuali vincoli esistenti, con apposizione di vincolo di inedificabilit. In ogni caso essenziale
limpiego di materiale e tecniche che garantiscano la permeabilit del terreno.

Al fine di assicurare il rendimento energetico degli edifici, per le nuove costruzioni trovano
applicazione il decreto legislativo 192/2005 e il decreto del Ministro dello sviluppo economico 26
giugno 2009, contenente le linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici.
Gli immobili mantengono la destinazione urbanistica preesistente, fatti salvi i cambi di
destinazione duso autorizzabili dai comuni.
Per incentivare la presentazione delle domande, gli oneri concessori sono ridotti del 50%.
Nel caso in cui gli edifici siano adibiti a prima abitazione di giovani coppie di et non superiore a
trentacinque anni entro cinque anni dalla data di matrimonio, gli oneri concessori subiscono
unulteriore riduzione del 50%.

Anche per le sostituzioni edilizie, ladozione di sistemi di isolamento e dissipazione sismica nelle
costruzioni esistenti comporta una riduzione pari al 20% degli oneri concessori, che si aggiunge a
quella prevista.
Titoli abilitativi
Lautorizzazione degli interventi subordinata alla presentazione della Dia, Denuncia di inizio
attivit, o al rilascio del permesso di costruire, ex concessione edilizia.
obbligatorio allegare alle domande, a pena di inammissibilit, il titolo abilitativo edilizio relativo
allimmobile oggetto di intervento, rilasciato o concretizzatosi antecedentemente alla data di
presentazione dellistanza di ampliamento.

EDIFICI NON RESIDENZIALI


Ampliamento
Per il rinnovamento del patrimonio edilizio con destinazione duso non residenziale, esistente al
31 dicembre 2009, sono consentiti interventi di ampliamento nei limiti del 15% della superficie
coperta, non superiori a 400 metri quadrati.
Gli ampliamenti sono ammessi in deroga alle previsioni degli strumenti urbanistici comunali vigenti
o adottati, ma non possono contravvenire al rispetto delle distanze tra edifici e della normativa
antisismica.
Per ottenere lautorizzazione necessario inoltre il rispetto dei limiti di altezza degli edifici
esistenti.
Gli interventi non possono riguardare stabili a carattere alberghiero o turistico-ricettivo, ma anche
edifici commerciali di qualunque dimensione.
I lavori in ogni caso devono ricadere nelle zone territoriali omogenee classificate D dagli
strumenti urbanistici generali ai sensi del Decreto Ministeriale 1444/1968 o dai piani regolatori
delle aree di sviluppo industriale, regolate dalla legge regionale 1/1984.

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EDIFICI NON RESIDENZIALI


Demolizione e ricostruzione
Gli interventi di demolizione e ricostruzione sono ammessi con un ampliamento fino al 25% della
superficie coperta, che non pu essere superiore a 400 metri quadrati.
Il bonus incrementato di un ulteriore 10% qualora siano adottati sistemi che utilizzino fonti di
energie rinnovabili e che consentano lautonomia energetica degli edifici.
Gli ampliamenti sono ammessi in deroga alle previsioni degli strumenti urbanistici comunali vigenti
o adottati, ma non possono contravvenire al rispetto delle distanze tra edifici e della normativa
antisismica.
Per ottenere lautorizzazione necessario inoltre il rispetto dei limiti di altezza degli edifici
esistenti.
Gli interventi non possono riguardare stabili a carattere alberghiero o turistico-ricettivo, ma anche
edifici commerciali di qualunque dimensione.
I lavori in ogni caso devono ricadere nelle zone territoriali omogenee
classificate D dagli strumenti urbanistici generali ai sensi del Decreto
Ministeriale 1444/1968 o dai piani regolatori delle aree di sviluppo
industriale, regolate dalla legge regionale 1/1984.

Il DM 1444/1968 classifica
come D le parti del
territorio destinate a nuovi
insediamenti per impianti
industriali o ad essi
assimilati

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MISURE PER FAVORIRE LA REALIZZAZIONE


DI VERDE E PARCHEGGI
Nelle aree di propriet privata, per le quali lo strumento urbanistico vigente prevede la
destinazione a verde pubblico anche attrezzato, sia di quartiere che territoriale, nonch nelle zone
agricole ricadenti allinterno della perimetrazione dei centri urbani, consentita la realizzazione,
da parte dei privati, di uno o pi piani interrati di propriet privata, destinati esclusivamente a
parcheggio, a condizione che sia realizzato in superficie il verde pubblico da cedere gratuitamente
al comune.
Laltezza di interpiano non pu superare i 3,5 metri.
I piani devono essere interrati su tutti i fronti, con lesclusione delle rampe di accesso e di
eventuali scale ed impianti di servizio o di emergenza.
Le opere a verde pubblico anche attrezzato soprastanti devono essere eseguite secondo uno
specifico progetto che preveda la piantumazione di alberi di alto fusto.
Prima del rilascio della concessione edilizia necessario che il privato si obblighi con un atto alla
cessione gratuita dellarea a verde pubblico anche attrezzato.
La mancata realizzazione delle opere a verde entro sei mesi dalla ultimazione dei parcheggi
determina il diniego del rilascio del certificato di agibilit e autorizza il comune ad intraprendere le
iniziative per lacquisizione dei manufatti. Lo stesso effetto previsto per la mancata
formalizzazione della cessione delle opere a verde entro tre mesi dalla realizzazione.
Per questa tipologia di opere non si applica la procedura contenuta nellarticolo 2, comma 5, della
LR 17/1994. Non quindi possibile considerare automaticamente accolta la domanda se entro 120
giorni dal ricevimento dellistanza non viene comunicato allinteressato un motivato
provvedimento di diniego.

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ESCLUSIONI
Le misure del Piano Casa si applicano anche agli edifici soggetti a specifiche forme di vincolo, a
condizione che gli interventi possano essere autorizzati ai sensi della normativa vigente dagli enti
preposti alla tutela del vincolo stesso.
La legge regionale prevede per ambiti di non applicabilit per gli interventi di ampliamento,
demolizione e ricostruzione.
Sono infatti esclusi dagli interventi:
-

le zone di tutela naturalistica, il sistema forestale e boschivo, gli invasi e gli alvei di laghi,
bacini e corsi di acqua;

le zone di tutela della costa e dellarenile, come perimetrati nel piano territoriale paesistico
regionale (PTPR) o nei piani provinciali e comunali che abbiano provveduto a darne
attuazione;

le zone interne alle aree A e B dei parchi regionali e le aree delle riserve naturali, ad
esclusione dei territori ricompresi allinterno delle zone D dei parchi regionali e delle
preriserve. In questo caso i limiti massimi di incremento volumetrico previsto sono ridotti
di un terzo e soggetti al preventivo nulla osta dellente competente;

le fasce di rispetto dei territori costieri, dei boschi, delle foreste e dei parchi archeologici;

le aree interessate da vincolo assoluto di inedificabilit, salvo quanto previsto per le misure
compensative a favore della realizzazione di aree a verde pubblico e parcheggi;

le zone del demanio statale, regionale, provinciale e comunale;

gli immobili oggetto di condono edilizio nonch di ordinanza di demolizione, salvo quelli
oggetto di accertamento di conformit;

gli immobili privati situati su aree demaniali di propriet dello Stato, della Regione, della
Provincia e dei comuni;

gli immobili tutelati ai sensi del D.lgs. 42/2004, Codice dei beni culturali e del paesaggio;

gli immobili che 2001 al momento della presentazione dellistanza ricadono nelle aree di
rischio idrogeologico elevato o molto elevato, come classificate nel vigente Piano stralcio di
bacino per lassetto idrogeologico di cui allarticolo 130 della LR 6/2001;

le zone A come definite e perimetrate dagli strumenti urbanistici ai sensi di quanto previsto
dal DM 1444/1968;

le aree di danno degli stabilimenti a rischio di incidente rilevante, qualora gli edifici
risultino non compatibili con i criteri di sicurezza definiti dal DM 9 maggio 2001.
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COME APPLICARE IL PIANO CASA


Per lavvio e la realizzazione degli interventi di ampliamento, demolizione e ricostruzione i privati
interessati devono far fronte a vari adempimenti rispondenti alla logica dello snellimento
burocratico promosso dalla normativa.
necessario innanzitutto prendere visione delle misure contenute nel Piano Casa regionale, LR
6/2010, pubblicata sul Bollettino Ufficiale n. 14 del 26 marzo 2010 e delle successive modifiche.
Dal momento che stata riconosciuta agli Enti Locali la possibilit di limitare la portata degli
interventi a determinate aree o tipologie di edifici, il cittadino o il progettista interessato, prima di
presentare listanza allUfficio Tecnico, deve controllare i contenuti della delibera eventualmente
emanata dal Comune nel quale situato ledificio da ampliare o sostituire.
Per passare allapplicazione pratica e ottenere una valutazione sulla fattibilit degli interventi
necessario contattare un progettista abilitato.
I passaggi successivi consistono nel dotarsi di una attestazione del titolo di legittimazione e
dellasseverazione del professionista abilitato, che dovr in seguito redigere gli elaborati
progettuali richiesti dal regolamento edilizio e dallo strumento urbanistico vigente.
Ai sensi del DPR 380/2001, Testo Unico dellEdilizia, nel caso di intervento su un immobile
vincolato obbligatorio richiedere il parere dellautorit competente.
Il progettista abilitato, incaricato dei lavori, deve redigere una autocertificazione sulla conformit
del progetto alle norme di sicurezza e a quelle igienico-sanitarie.
Una volta raccolta tutta la documentazione necessaria, si pu presentare la Dia allUfficio Tecnico
del Comune o della Circoscrizione di competenza.
In alternativa a questo procedimento, nel caso in cui la realizzazione dellintervento sia
subordinata al rilascio del permesso di costruire, il proprietario dellimmobile o il progettista
abilitato deve presentare domanda al Comune o allo Sportello Unico per ledilizia.
Alla richiesta devono essere allegati una attestazione concernente il titolo di legittimazione, gli
elaborati progettuali richiesti dal regolamento edilizio e una autocertificazione circa la conformit
del progetto alle norme igienico-sanitarie.

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NORMATIVA DI RIFERIMENTO
Riportiamo di seguito il testo integrale della Legge Regionale 6/2010 per il rilancio del settore
edilizio, nonch le maggiori norme di settore.
Legge Regionale n.6 del 23 marzo 2010, Norme per il sostegno dellattivit edilizia e la
riqualificazione del patrimonio edilizio.
Art. 1.
Finalit
1. La Regione, in attuazione dellintesa tra Stato,
Regioni ed enti locali del 1 aprile 2009 sullatto
concernente misure per il rilancio delleconomia
attraverso lattivit edilizia, promuove misure
straordinarie e urgenti finalizzate a sostenere la messa
in sicurezza e/o riduzione del rischio sismico e
idrogeologico nonch la riqualificazione del
patrimonio edilizio esistente dal punto di vista della
qualit architettonica e dellefficienza energetica,
mediante lutilizzo delle fonti di energia rinnovabile e
delle tecniche costruttive della bioedilizia,
coerentemente con le caratteristiche storiche,
architettoniche, paesaggistiche e ambientali ed
urbanistiche delle zone ove tali immobili sono ubicati.
Art. 2.
Interventi edilizi di ampliamento degli edifici esistenti
1. Per le finalit di cui allarticolo 1 consentito
lampliamento degli edifici esistenti, con tipologia
unifamiliare o bifamiliare ad uso residenziale e/o uffici
o comunque di volumetria non superiore a 1.000 metri
cubi, ultimati entro la data del 31 dicembre 2009,
purch risultino realizzati sulla base di un regolare
titolo abilitativo edilizio ove previsto, siano stati
dichiarati per liscrizione al catasto e purch al
momento del rilascio del titolo abilitativo edilizio
relativo agli interventi di cui al presente articolo siano
in regola con il pagamento della TARSU o della TIA e
dellICI alla data della presentazione dellistanza di cui
allarticolo 6. Lampliamento consentito nei limiti del
20 per cento del volume esistente, per ogni unit
immobiliare, a condizione che lo stesso ampliamento
sia armonizzato in un progetto unitario con il restante
edificio.
2. I nuovi volumi realizzati ai sensi del presente
articolo non possono eccedere il limite di 200 metri
cubi per lintero corpo di fabbrica, risultante alla data
del 31 dicembre 2009, suddivisibili proporzionalmente
al volume di ogni singola unit immobiliare.
3. Gli interventi sono ammessi in deroga alle previsioni
degli strumenti urbanistici comunali, purch nel
rispetto delle distanze minime stabilite da norme
legislative vigenti ed in conformit alla normativa
antisismica.

4. Gli interventi possono riguardare esclusivamente


edifici legittimamente realizzati. Sono esclusi gli
immobili che hanno usufruito di condono edilizio salvo
quelli oggetto di accertamento di conformit di cui
allarticolo 13 della legge 28 febbraio 1985, n. 47,
introdotto dallarticolo 1 della legge regionale 10
agosto 1985, n. 37.
5. L ampliamento realizzabile in aderenza a
fabbricati esistenti sullo stesso livello di piano e/o in
sopraelevazione.
6. Lampliamento in sopraelevazione consentito
esclusivamente quale recupero ad uso abitativo o
uffici, anche con eventuale ampliamento allo stesso
livello di volumi accessori e/o pertinenziali gi
regolarmente realizzati alla data del 31 dicembre
2009.
7. Gli interventi sono subordinati alle verifiche delle
condizioni statiche dellintero edificio ed alleventuale
adeguamento strutturale in caso di mancato rispetto
dei vigenti criteri di sicurezza antisismica.
Art. 3.
Interventi per favorire il rinnovamento del
patrimonio edilizio esistente
1. Per la finalit di cui allarticolo 1 consentita la
demolizione e ricostruzione degli edifici residenziali,
ultimati entro la data del 31 dicembre 2009, purch
risultino realizzati sulla base di un regolare titolo
abilitativo edilizio ove previsto, siano stati dichiarati
per liscrizione al catasto e siano in regola con il
pagamento della TARSU o della TIA e dellICI alla data
della presentazione dellistanza di cui allarticolo 6.
2. Al fine di favorire la realizzazione degli interventi,
sono consentiti interventi di integrale demolizione e
ricostruzione, anche su area di sedime diversa,
ricadente allinterno della stessa area di propriet,
intesa come insieme di particelle catastalmente
contigue senza soluzione di continuit e appartenenti
allo stesso proprietario, purch non interessino aree
per attrezzature discendenti dallo strumento
urbanistico vigente o adottato o aree gravate da
vincoli di in edificabilit previsti dalla vigente
normativa statale e regionale.
3. Gli interventi possono prevedere aumenti fino al 25
per cento del volume degli edifici ad uso residenziale,
con obbligo di utilizzare le tecniche costruttive della
bioedilizia. Il suddetto limite incrementato del 10 per

15

cento, per un aumento complessivo fino al 35 per


cento, qualora siano adottati sistemi che utilizzino
fonti di energie rinnovabili che consentano
lautonomia energetica degli edifici.
4. Gli interventi sono ammessi in deroga alle previsioni
degli strumenti urbanistici comunali, purch nel
rispetto delle distanze minime stabilite da norme
legislative vigenti ed in conformit alla normativa
antisismica.
5. Nel caso di ricostruzione delledificio su area di
sedime diversa, allinterno della stessa area di
propriet, la superficie originariamente occupata dal
fabbricato demolito deve essere sistemata a verde
privato e/o prevedere parcheggi a servizio dello
stesso, nel rispetto di eventuali vincoli esistenti, con
apposizione di vincolo di inedificabilit. In ogni caso la
superficie originariamente occupata dal fabbricato
deve essere sistemata con materiale e tecniche che
garantiscano la permeabilit del terreno.
6. Gli immobili oggetto degli interventi di cui al
presente articolo mantengono la destinazione
urbanistica preesistente, fatti salvi i cambi di
destinazione duso autorizzabili dai comuni.
7. Con decreto dellAssessore regionale per le
infrastrutture e la mobilit, emanato entro novanta
giorni dalla pubblicazione della presente legge, sono
definite le caratteristiche tecniche per gli interventi di
bioedilizia di cui al comma 3.
Art. 4.
Oneri concessori
1. Per gli interventi di cui allarticolo 2, gli oneri
concessori sono commisurati al solo ampliamento e
ridotti del 20 per cento. La riduzione pari al 30 per
cento nel caso di edificio o unit immobiliari destinati
a prima abitazione del proprietario o dellavente titolo.
Per le famiglie il cui nucleo, alla data del 31 dicembre
2009, composto da pi di cinque persone e per
quelle che abbiano una o pi persone a carico con
disabilit riconosciuta dagli organismi preposti, gli
oneri concessori sono commisurati al solo
ampliamento e ridotti del 50 per cento.
2. Per gli interventi di cui allarticolo 3, gli oneri
concessori sono ridotti del 50 per cento.
3. La realizzazione di interventi di cui allarticolo 3
relativi a edifici adibiti a prima abitazione di giovani
coppie di et non superiore a trentacinque anni ed
entro cinque anni dalla data di matrimonio, d diritto
ad unulteriore riduzione degli oneri concessori del 50
per cento.
4. I comuni istituiscono nel proprio bilancio apposito
capitolo di spesa con destinazione vincolata, ove far
confluire le somme derivanti dal pagamento degli
oneri di concessione introitati in attuazione della
presente legge.
5. Le somme iscritte nel capitolo istituito ai sensi del
comma 4 sono finalizzate esclusivamente alla
riqualificazione, messa in sicurezza, risparmio idrico ed

energetico del patrimonio edilizio comunale e alla


realizzazione di aree a verde pubblico, di parcheggi ed
alleliminazione di superfetazioni. Per le predette
finalit ogni anno i comuni, in sede di approvazione
dei bilanci di previsione, qualora risultino iscritte
somme nel capitolo di cui al comma
4, presentano e realizzano appositi progetti, distinti
per le diverse categorie di interventi di cui al presente
comma.
Art. 5.
Elenchi
1. I comuni istituiscono e aggiornano lelenco degli
interventi autorizzati ai sensi della presente legge.
2. I comuni, ai fini del comma 1, per il periodo di
vigenza degli effetti prodotti dalla presente legge,
anche per evitare che, mediante interventi successivi,
siano superati i limiti fissati dalla presente legge,
hanno lobbligo di effettuare e documentare con
apposita relazione annuale da inviare allAssessorato
regionale del territorio e dellambiente, entro il
termine perentorio del mese di febbraio, almeno il
venti per cento di controllo a campione degli
interventi di cui agli articoli 2 e 3. Il controllo a
campione deve effettuarsi perentoriamente ogni
semestre.
3. Nei casi di omissione da parte dei comuni,
lAssessorato regionale del territorio e dellambiente
provvede in via sostitutiva con la nomina di un
commissario ad acta il quale seleziona i casi da
sottoporre a verifica e controllo a campione.
4. La mancata o omessa vigilanza costituisce, per il
dirigente preposto, lelemento negativo di giudizio in
sede di valutazione per il raggiungimento degli
obiettivi.
5. I comuni, entro il termine perentorio di sessanta
giorni dal 31 dicembre 2011, con proprio atto
deliberativo, allo scopo di integrare i dati del quadro
conoscitivo della propria pianificazione urbanistica,
verificano gli ampliamenti volumetrici richiesti ai sensi
delle disposizioni di cui alla presente legge e valutano
eventuali esigenze di integrazione delle dotazioni
territoriali e dei servizi pubblici che risultino necessari.
6. Gli interventi possono essere autorizzati una sola
volta sul medesimo immobile.
Art. 6.
Semplificazione e snellimento delle procedure
1. Gli interventi di cui agli articoli 2 e 3 sono
subordinati al rilascio della concessione edilizia
prevista dallarticolo 36 della legge regionale 27
dicembre 1978, n. 71 ovvero alla denuncia di inizio
attivit di cui allarticolo 22 del decreto del Presidente
della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380 e successive
modifiche ed integrazioni.
2. Le istanze relative agli interventi sono presentate
entro ventiquattro mesi dal termine fissato al comma
4 e sono corredate, a pena di inammissibilit, dal titolo

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abilitativo edilizio ove previsto relativo allimmobile


oggetto di intervento, rilasciato o concretizzatosi
antecedentemente alla data di presentazione
dellistanza.
3. Listanza corredata da quietanza di versamento
delle spese di istruttoria, il cui ammontare
complessivo e la cui articolazione temporale sono
stabiliti da ciascun comune con determina sindacale
emanata entro sessanta giorni dalla data di
pubblicazione della presente legge.
4. I comuni, con delibera consiliare, entro il termine
perentorio di centoventi giorni dalla data di entrata in
vigore della presente legge, possono motivatamente
escludere o limitare lapplicabilit delle norme di cui
agli articoli 2 e 3 ad immobili o zone del proprio
territorio o imporre limitazioni e modalit applicative,
sulla base di specifiche ragioni di carattere urbanistico,
paesaggistico e ambientale.

attrezzato, di vincolo permanente alla destinazione a


parcheggio nonch lobbligo a realizzare le opere a
verde pubblico anche attrezzato come da progetto.
Latto dobbligo e la relativa trascrizione costituiscono
parte integrante della concessione edilizia;
d) la mancata realizzazione delle opere a verde entro
sei mesi dalla ultimazione dei parcheggi determina il
diniego del rilascio del certificato di agibilit e
autorizza il comune ad intraprendere le iniziative per
lacquisizione dei manufatti. Il medesimo effetto
consegue alla mancata formalizzazione della cessione
delle opere a verde entro tre mesi dalla realizzazione
delle opere stesse per fatto e colpa dellistante. E in
ogni caso vietato lutilizzo dei parcheggi prima della
avvenuta cessione delle aree a verde.
4. Per le opere di cui al presente articolo non si applica
la procedura di cui allarticolo 2, comma 5, della legge
regionale 31 maggio 1994, n. 17.

Art. 7.
Misure di prevenzione sismica
1. Ladozione di sistemi di isolamento e/o dissipazione
sismica nelle nuove costruzioni comporta una
riduzione pari al 20 per cento degli oneri concessori
che si aggiunge a quella prevista dallarticolo 4. La
medesima riduzione si applica anche nel caso di
adozione di tali sistemi nellambito di interventi sul
patrimonio edilizio esistente.

Art. 9.
Norme in materia di rendimento energetico degli
edifici
1. Al fine di assicurare il rendimento energetico degli
edifici, per le nuove costruzioni trovano applicazione
le disposizioni del decreto legislativo 19 agosto 2005,
n. 192 e successive modifiche ed integrazioni e del
decreto del Ministro dello sviluppo economico 26
giugno 2009.
2. La Regione, entro tre mesi dalla data di entrata in
vigore della presente legge, richiede, ai sensi del regio
decreto 21 giugno 1942, n. 929, la registrazione di un
marchio di qualit ambientale ed energetica per gli
edifici realizzati con i criteri di cui al comma 1, da
esporre con apposita targa allesterno delledificio, sia
pubblico che privato, a fianco del numero civico.
3. I concessionari del marchio di qualit provvedono
alla corretta tenuta della targa esposta allesterno
delledificio e alla documentazione a corredo.
4. I comuni istituiscono un registro contenente
lelenco degli edifici che godono della certificazione
energetica e del relativo marchio. Gli elenchi sono resi
pubblici e sono pubblicati nei siti web di ogni comune.
5. Entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore
della presente legge, la Regione promuove una
conferenza di servizi al fine di definire i contenuti
relativi alla realizzazione degli interventi di
installazione di impianti fotovoltaici negli edifici
ricadenti nei centri storici, mediante lesclusiva
utilizzazione di impianti tecnologici innovativi, a basso
o nullo impatto ambientale.

Art. 8.
Misure compensative per favorire la realizzazione di
aree a verde pubblico e parcheggi
1. Nelle aree di propriet privata, per le quali lo
strumento urbanistico vigente preveda la destinazione
di verde pubblico anche attrezzato, sia di quartiere che
territoriale, nonch nelle zone agricole purch
ricadenti allinterno della perimetrazione dei centri
urbani, consentita la realizzazione, da parte dei
privati, di uno o pi piani interrati di propriet privata,
destinati esclusivamente a parcheggio, a condizione
che sia realizzato in superficie il verde pubblico da
cedere gratuitamente al comune.
2. Gli interventi di cui al comma 1 possono essere
attuati anche parzialmente, per singoli lotti.
3. Quanto previsto dal presente articolo si attua con le
seguenti condizioni e modalit:
a) laltezza di interpiano non sia superiore a 3,5 metri
e tutti i piani siano interrati su tutti i fronti, con
lesclusione delle rampe di accesso e di eventuali scale
ed impianti di servizio e/o di emergenza;
b) la realizzazione del manufatto interrato sia tale da
consentire che le soprastanti opere a verde pubblico
anche attrezzato siano eseguite secondo uno specifico
progetto del verde che preveda la piantumazione di
alberi di alto fusto;
c) antecedentemente al rilascio della concessione
edilizia sia stipulato latto pubblico di obbligo alla
cessione gratuita dellarea a verde pubblico anche

Art. 10.
Ampliamento, demolizione e ricostruzione di edifici
adibiti ad uso diverso dallabitazione
1. Ai fini della sostituzione e rinnovamento del
patrimonio edilizio esistente alla data del 31 dicembre
2009, con destinazione duso non residenziale, sono
consentiti interventi di ampliamento nei limiti del 15

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per cento della superficie coperta e comunque per una


superficie non superiore a 400 metri quadrati di
superficie coperta. Sono altres consentiti interventi di
demolizione e ricostruzione con ampliamento nei
limiti del 25 per cento della superficie coperta e
comunque per una superficie non superiore a 400
metri quadrati di superficie coperta. I suddetti limiti
sono incrementati del 10 per cento qualora siano
adottati sistemi che utilizzino fonti di energie
rinnovabili che consentano lautonomia energetica
degli edifici.
2. Gli interventi di cui al comma 1 non possono
riguardare edifici a carattere alberghiero, turisticoricettivo e commerciali di qualunque dimensione e in
ogni caso devono ricadere nelle zone territoriali
omogenee classificate D dagli strumenti urbanistici
generali ai sensi del decreto ministeriale 2 aprile 1968,
n. 1444 o nei piani regolatori delle aree di sviluppo
industriale di cui alla legge regionale 4 gennaio 1984,
n. 1.
3. Gli interventi di cui al comma 1 sono ammessi, in
deroga alle previsioni degli strumenti urbanistici
comunali vigenti o adottati, purch nel rispetto delle
distanze minime stabilite da norme legislative vigenti
ed in conformit alla normativa antisismica.
4. Gli interventi di cui al comma 1 devono essere
effettuati entro i limiti di altezza degli edifici esistenti.
Art. 11.
Ambito di applicazione
1. Ferme restando le esclusioni e le limitazioni
riguardanti le tipologie di aree indicate nei precedenti
articoli, le disposizioni di cui agli articoli 2, 3 e 10, in
deroga alle previsioni dei regolamenti edilizi e degli
strumenti urbanistici comunali, si applicano anche agli
edifici soggetti a specifiche forme di vincolo, a
condizione che gli interventi possano essere
autorizzati ai sensi della normativa vigente dagli enti
preposti alla tutela del vincolo stesso.
2. Gli interventi previsti dalla presente legge non
possono riguardare:
a) le zone di tutela naturalistica, il sistema forestale e
boschivo, gli invasi ed alvei di laghi, bacini e corsi di
acqua e le zone di tutela della costa e dellarenile,
come perimetrati nel piano territoriale paesistico
regionale (PTPR) ovvero nei piani provinciali e
comunali che abbiano provveduto a darne attuazione;

b) le zone interne alle aree A e B dei parchi regionali


e le aree delle riserve naturali, ad esclusione dei
territori ricompresi allinterno delle zone D dei parchi
regionali e delle preriserve. Per gli interventi
realizzabili ai sensi della presente lettera i limiti
massimi di incremento volumetrico previsto sono
ridotti di un terzo. Detti interventi sono soggetti al
preventivo nulla osta dellente competente;
c) le fasce di rispetto dei territori costieri, dei boschi,
delle foreste e dei parchi archeologici;
d) le aree interessate da vincolo assoluto di
inedificabilit, salvo quanto previsto dallarticolo 8;
e) le zone del demanio statale, regionale, provinciale e
comunale;
f) gli immobili oggetto di condono edilizio nonch di
ordinanza di demolizione, salvo quelli oggetto di
accertamento di conformit di cui allarticolo 13 della
legge 28 febbraio 1985, n. 47, introdotto dallarticolo 1
della legge regionale 10 agosto 1985, n. 37;
g) gli immobili privati situati su aree demaniali di
propriet dello Stato, Regione, provincia e comune;
h) gli immobili tutelati ai sensi di quanto previsto dalla
parte II del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42
(Codice dei beni culturali e del paesaggio);
i) gli immobili ricadenti nelle aree a pericolosit e/o
rischio idrogeologico elevato o molto elevato, come
classificate nel vigente Piano stralcio di bacino per
lassetto idrogeologico di cui allarticolo 130 della
legge regionale 3 maggio 2001, n. 6, al momento della
presentazione dellistanza;
j) le zone A come definite e perimetrate dagli
strumenti urbanistici ai sensi di quanto previsto dal
decreto ministeriale 2 aprile 1968, n. 1444;
k) le aree di danno degli stabilimenti a rischio di
incidente rilevante, qualora gli edifici risultino non
compatibili con i criteri di sicurezza definiti dal decreto
ministeriale 9 maggio 2001 del Ministro dei lavori
pubblici.
Art. 12.
Entrata in vigore
1. La presente legge sar pubblicata nella Gazzetta
Ufficiale della Regione siciliana.
2. E fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di
farla osservare come legge della Regione.
Palermo, 23 marzo 2010.
LOMBARDO

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Ulteriore documentazione
Legge regionale 07 maggio 2015 n. 9 Disposizioni programmatiche e correttive per lanno 2015.
Legge di stabilit regionale
Legge regionale 12 agosto 2014 n. 21 Assestamento del bilancio della Regione per lanno
finanziario 2014. Variazioni al bilancio di previsione della Regione per lesercizio finanziario 2014 e
modifiche alla legge regionale 28 gennaio 2014, n. 5 Disposizioni programmatiche e correttive per
lanno 2014. Legge di stabilit regionale. Disposizioni varie
Legge regionale 9 maggio 2012 n. 26 Disposizioni programmatiche e correttive per lanno 2012.
Legge di stabilit regionale
Decreto Ministeriale del 26 giugno 2009 Ministero dello Sviluppo economico - Linee guida
nazionali per la certificazione energetica degli edifici
Decreto Legislativo del 19 agosto 2005 n. 192 "Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al
rendimento energetico nell'edilizia"
Legge regionale del 3 maggio 2001 n. 6 Disposizioni programmatiche e finanziarie per l'anno
2001
Legge regionale del 31 maggio 1994 n. 17 Provvedimenti per la prevenzione dell' abusivismo
edilizio e per la destinazione delle costruzioni edilizie abusive esistenti
Legge del 28 febbraio 1985 n. 47 Norme in materia di controllo dell'attivit urbanistico-edilizia,
sanzioni, recupero e sanatoria delle opere edilizie (Legge Nicolazzi)
Legge regionale del 10 agosto 1985 n. 37 Nuove norme in materia di controllo dell' attivit
urbanistico -edilizia, riordino urbanistico e sanatoria delle opere
Decreto Ministeriale del 2 aprile 1968 n. 1444 Limiti inderogabili di densit edilizia, di altezza, di
distanza fra i fabbricati e rapporti massimi tra gli spazi destinati agli insediamenti residenziali e
produttivi e spazi pubblici o riservati alle attivit collettive, al verde pubblico o a parcheggi, da
osservare ai fini della formazione dei nuovi strumenti urbanistici o della revisione di quelli
esistenti, ai sensi dell'art. 17 della legge 6 agosto 1967, n. 765

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La presente guida frutto di una elaborazione della legge regionale curata dalla redazione di Edilportale.com
Edilportale declina ogni responsabilit per eventuali errori o inesattezze in essa contenuti

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