Lo stato legittimo dell’immobile o dell’unità immobiliare è quello stabilito dal titolo abilitativo che ne
ha previsto la costruzione o che ne ha legittimato la stessa e da quello che ha disciplinato l’ultimo
intervento edilizio che ha interessato l’intero immobile o unità immobiliare, integrati con gli eventuali
titoli successivi che hanno abilitato interventi parziali. Per gli immobili realizzati in un’epoca nella
quale non era obbligatorio acquisire il titolo abilitativo edilizio, lo stato legittimo è quello desumibile
dalle informazioni catastali di primo impianto ovvero da altri documenti probanti, quali le riprese
fotografiche, gli estratti cartografici, i documenti d’archivio, o altro atto, pubblico o privato, di cui sia
dimostrata la provenienza, e dal titolo abilitativo che ha disciplinato l’ultimo intervento edilizio che ha
interessato l’intero immobile o unità immobiliare, integrati con gli eventuali titoli successivi che hanno
abilitato interventi parziali. Le disposizioni di cui al secondo periodo si applicano altresì nei casi in cui
sussista un principio di prova del titolo abilitativo del quale, tuttavia, non sia disponibile copia
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L'art. 10, comma 1, lettera p), del decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76 (c.d. Decreto Semplificazioni), ha inoltre
introdotto nel Testo Unico Edilizia l'articolo 34-bis (Tolleranze costruttive) che prevede:
1. Il mancato rispetto dell’altezza, dei distacchi, della cubatura, della superficie coperta e di ogni altro parametro delle
singole unità immobiliari non costituisce violazione edilizia se contenuto entro il limite del 2 per cento delle misure
previste nel titolo abilitativo.
2. Fuori dai casi di cui al comma 1, limitatamente agli immobili non sottoposti a tutela ai sensi del decreto legislativo 22
gennaio 2004, n. 42, costituiscono inoltre tolleranze esecutive le irregolarità geometriche e le modifiche alle finiture degli
edifici di minima entità, nonché la diversa collocazione di impianti e opere interne, eseguite durante i lavori per
l’attuazione di titoli abilitativi edilizi, a condizione che non comportino violazione della disciplina urbanistica ed edilizia
e non pregiudichino l’agibilità dell’immobile.
3. Le tolleranze esecutive di cui ai commi 1 e 2 realizzate nel corso di precedenti interventi edilizi, non costituendo
violazioni edilizie, sono dichiarate dal tecnico abilitato, ai fini dell’attestazione dello stato legittimo degli immobili, nella
modulistica relativa a nuove istanze, comunicazioni e segnalazioni edilizie ovvero, con apposita dichiarazione asseverata
allegata agli atti aventi per oggetto trasferimento o costituzione, ovvero scioglimento della comunione, di diritti reali.
Quindi la presenza (o legittima assenza) del titolo e la verifica della conformità rispetto allo stato dei luoghi,
comprensiva delle tolleranze costruttive, permettono di definire un edificio legittimo e conforme al titolo.
Diversamente, un'unità immobiliare/edificio non in regola dal punto di vista urbanistico-edilizio non potrà
godere di alcuna detrazione fiscale (quindi anche del superbonus), almeno fino a quando la difformità non sarà
sanata (o rimossa).
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decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104, coordinato con la legge di conversione 13 ottobre 2020, n. 126, recante:
«Misure urgenti per il sostegno e il rilancio dell’economia.»
3-quinquies. All'articolo 119 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla
legge 17 luglio 2020, n. 77, dopo il comma 13-bis e' inserito il seguente:
13-ter Al fine di semplificare la presentazione dei titoli abitativi relativi agli interventi sulle parti comuni
che beneficiano degli incentivi disciplinati dal presente articolo, le asseverazioni dei tecnici abilitati in
merito allo stato legittimo degli immobili plurifamiliari, di cui all’articolo 9-bis del testo unico di cui al
DPR n. 380/2001, e i relativi accertamenti dello sportello unico per l’edilizia sono riferite esclusivamente
alle parti comuni degli edifici interessati dai medesimi interventi.
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Se l’opera proposta è relativa al cappotto termico sarà necessario rilevare le facciate e verificarne la
conformità ai titoli edilizi. Stessa cosa in presenza di verande, balconi, modifiche di sagome effettuate con
nuove pareti o infissi, chiusura di porticati con vetrate scorrevoli, pergole bioclimatiche, ecc.
In conclusione:
• La legittimità dell’immobile va attestata espressamente nel titolo edilizio che legittima i lavori
per l’ecobonus e il sismabonus;
• In caso di condono edilizio non ancora definito è possibile comunque accedere all’ecobonus e
superbonus e dovrà essere prodotta all’ADE copia della domanda di condono con i relativi
allegati;
• le asseverazioni dei tecnici abilitati in merito allo stato legittimo degli immobili plurifamiliari
e i relativi accertamenti allo sportello unico per l’edilizia sono riferite esclusivamente alle parti
comuni degli edifici interessati dai medesimi interventi;
• E’ ininfluente la mancanza dell’agibilità che invece andrà dichiarata alla fine dell’intervento.
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ECOBONUS:INTERVENTI TRAINANTI
Il cappotto termico
nel DPR 380/01 non vi è un esplicito richiamo a questo tipo di intervento che, nel caso di cappotto esterno, incide
sulla sagoma dell'edificio. Altre norme contengono richiami diretti e indiretti :
art. 26 comma 1 della L. 9 gennaio 1991 n°10 - dispone che "al risparmio e all'uso razionale dell'energia" si
applica l'art. 9 della L. 28 gennaio 1977 n°10, cioè sono soggetti a concessione gratuita. ad oggi diremo che sono
opere sottratte dal contributo di costruzione, come le opere di manutenzione straordinaria e risanamento
conservativo.
l'art. 14 commi 6 e 7 del d.lgs. 4 luglio 2011 n°102 dispone che i maggiori spessori dell’involucro non devono
essere computate nel calcolo del volume edificabile e, soprattutto, possono derogare, fino a limiti prefissati, alle
norme sulle distanze tra costruzioni, alle altezze e agli altri indici urbanistici condizionata alla riduzione del 20% e
del 10% dela trasmittanza termica rispettivamente per le nuove costruzioni e le riqualificazioni energetiche rispetto
ai rispettivi limiti normativi;.
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ECOBONUS:INTERVENTI TRAINANTI
Il cappotto termico
• il glossario unico dell'edilizia libera non parla espressamente di cappotti termici ma, alla voce 5, inserisce nelle opere non soggette
ad alcun titolo quelle di "riparazione, sostituzione, rinnovamento" dei rivestimenti interno ed esterno;
• nelle 42 definizioni standardizzate dell'edilizia, la definizione 18 nel definire la sagoma dell'edificio indica la sua conformazione
planivolumetrica contenuta entro il perimetro esterno, specificando solo che gli sporti e gli aggetti non vi rientrano solo se fino ad un
aggetto di 150cm. il cappotto termico non può essere considerato un aggetto o uno sporto, quindi va ricompreso nel concetto di
sagoma, e, per conseguenza, l'installazione di un cappotto incide sulla sagoma ma, per effetto delle disposizioni delle leggi viste
sopra, non incidono sul volume, se si rispettano i vincoli normativi ivi previsti;
• l'allegato A del decreto SCIA 2, sezione II voce n. 3 e n. 7, indica che la manutenzione straordinaria (in CILA) non può contemplare
la variazione di sagoma, mentre per la ristrutturazione edilizia leggera (SCIA), è specificato che non vi si rientra quando vi è
variazione di sagoma per immobili vincolati. Andando per differenza, quindi, potrebbe apparire non sbagliato collocare l'intervento
nella SCIA se riguarda immobili non vincolati, ma apparirebbe invece rientrante nella ristrutturazione pesante laddove è presente un
qualunque vincolo di cui al codice dei beni culturali
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ECOBONUS:INTERVENTI TRAINANTI
Il cappotto termico
• il DPR 31/17, L'allegato A del decreto, che specifica gli interventi esclusi dalla richiesta di parere
paesaggistico sono anche quelli di coibentazione volti a migliorare l'efficienza energetica degli edifici
specificando che sono liberalizzati solo laddove non comportano la realizzazione di elementi "emergenti dalla
sagoma" e che rispettino i caratteri originari dell'edificio in quanto a materiali e finiture. Diversamente sono
soggetti ad autorizzazione semplificata
• Decreto Ministero Interno 25 gennaio 2019 prevenzione incendi, all'articolo 2, detta delle disposizioni specifiche
per le caratteristiche di resistenza delle facciate degli edifici, consistenti nella indicazione che gli elementi di
facciata non devono danneggiarsi e cadere durante un incendio, e devono essere concepiti per evitare o
quantomeno limitare la possibilità che un incendio sviluppato all'interno di un appartamento si propaghi a quelli
limitrofi.
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ECOBONUS:INTERVENTI TRAINANTI
Sostituzione della caldaia
ECOBONUS:INTERVENTI TRAINANTI
Sostituzione della caldaia
L'articolo 5.3 del DM 26 giugno 2015 obbliga in caso di impianti termici di potenza termica nominale del
generatore maggiore o uguale a 100 kW, a realizzare una diagnosi energetica dell’edificio e dell’impianto che
metta a confronto le diverse soluzioni impiantistiche compatibili e la loro efficacia sotto il profilo dei costi
complessivi (investimento, esercizio e manutenzione)
le canne fumarie: in base al DPR 412/93 art. 5 comma 9 e seguenti, è sempre obbligatoria, fatto salvo una serie di
situazioni in cui è possibile derogare:
se si sostituisce una caldaia preesistente che abbia scarico a parete: in questo caso è obbligatorio che la nuova
caldaia abbia un'efficienza superiore a quella indicata nel DPR 59/09 art. 4 comma 6 lett. a e cioè al valore di
90+log Pn che abbiamo già visto sopra. Non c'è obbligo che la caldaia sia a condensazione, in questo caso.
,dichiarazione di un tecnico che attesti l'impossibilità di raggiungere il tetto per realizzare una canna fumaria come
sarebbe obbligatoria;
installare un sistema ibrido compatto, composto da una caldaia a condensazione ed una pompa di calore elettrica ad
alta efficienza che sono coordinati e controllati da una centralina;
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ECOBONUS:INTERVENTI TRAINANTI
Sostituzione della caldaia
con immobili vincolati: l'ambito di tutela, come specifica il DPR 412/93 art. 5 c9 può essere nazionale, regionale o
comunale. Nel caso di Roma, che si è dotata di una sorta di regime vincolistico locale individuato nella "Carta per
la Qualità", facente parte del nuovo PRG, è possibile derogare alle indicazioni del DPR se la Sovrintendenza
Capitolina, organo preposto alla gestione di questo "vincolo", ritiene che la canna fumaria sia incompatibile con la
tutela del bene.
Sempre nel caso di Roma e relativamente agli immobili vincolati, è da segnalare che la Sovrintendenza Statale (che
è tutrice del vincolo che ricade su tutto il centro storico all'interno delle mura aureliane) ha trasmesso al municipio I
- centro storico una nota in cui chiarisce che la realizzazione di canne fumarie è SEMPRE INCOMPATIBILE con i
criteri di tutela del centro storico (a meno di non sfruttare precedenti canne fumarie o cavedi tecnici preesistenti,
ovviamente).
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ECOBONUS:INTERVENTI TRAINATI
Installazione di impianti solari fotovoltaici
• DPR380/2001 art. 6 e DPR 222/2008 punto 28: edilizia libera se al di fuori della zona A altrimenti in CILA
• DPR31/2017 tabella A voce A6 con esclusione del parere paesaggistico su coperture piane e in modo da non
essere visibile dagli spazi pubblici esterni, integrati nella configurazione delle coperture e se l’immobile non è
ricadente fra quelli di cui all’art. 136 comma 1 lettere b) e c)
Interventi diversi dall’eco-sisma bonus ma che possono usufruire della cessione del credito
• recupero del patrimonio edilizio previsto dal Tuir19. Si tratta, in particolare, degli interventi di manutenzione straordinaria,
di restauro e risanamento conservativo e di ristrutturazione edilizia effettuati sulle singole unità immobiliari nonché dei
precedenti interventi e di quelli di manutenzione ordinaria effettuati sulle parti comuni degli edifici (normalmente
comunicati/segnalati in CILA/SCIA : possono far parte di una unica procedura insieme all’eco-sisma bonus)
• recupero o restauro della facciata degli edifici esistenti, ivi inclusi quelli di sola pulitura o tinteggiatura esterna, per i quali
spetta il bonus facciate introdotto dalla legge di bilancio 2020 limitatamente alle Zone omogenee A e B (senza titolo edilizio
in caso di rifacimento intonaco >10% e tinteggiatura, per porzioni di intonaco maggiori la norma prevede l’obbligo del
cappotto termico e quindi si ricade il SCIA )
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• Al comma 3 dell’art.119 del decreto Rilancio, sono ammessi all’agevolazione, nei limiti stabiliti per gli interventi di cui ai
citati commi 1 e 2, anche gli interventi di demolizione e ricostruzione di cui all’articolo 3, comma 1, lettera d), del testo
unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6
giugno 2001, n. 380
• Il D.L. 76/2020, decreto semplificazioni, è intervento sul novero dei lavori rientranti nel concetto di ristrutturazione
edilizia (in SCIA) facendovi rientrare anche la demolizione e ricostruzione degli edifici con aumento di volumetria ove
espressamente previsti dalla legislazione vigente o dagli strumenti urbanistici comunali, anche per promuovere
interventi di rigenerazione urbana;
• che gli interventi di demolizione e ricostruzione e di ripristino di edifici crollati o demoliti effettuati sugli immobili
sottoposti a tutela ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio nonché su quelli ubicati nelle zone omogenee
A(art.2 Decreto interministeriale 2 aprile 1968, n. 1444), (in SCIA alternativa al PDC) possano considerarsi di
ristrutturazione edilizia fermo restando il mantenimento della medesima sagoma, sia previsto anche il mantenimento di
prospetti, sedime e caratteristiche planivolumetriche e tipologiche dell’edificio preesistente e non siano previsti
incrementi di volumetria
GRAZIE PER L’ATTENZIONE
La recente introduzione della norma, la mancanza di riscontri in fase operativa, le continue precisazioni che
pervengono da interpellanze, circolari, guide e faq rendono le considerazione effettuate uno spunto di
riflessione e approfondimento per il lettore. non si assumono responsabilità nel caso in cui le valutazioni
di cui sopra non dovessero risultare veritiere: ciascun tecnico, committente e impresa deve assumersi le
proprie responsabilità nell'ambito dell'intervento edilizio messo in opera.