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SEMESTRE EUROPEO

_ settembre 2015

Non il semestre di Presidenza dell'Unione europea, diventato famoso sui giornali italiani lo scorso anno
quando toccato al nostro Paese, ma uno strumento di coordinamento economico, nato in seguito alla
recente crisi economica che ha trovato l'Europa incapace di reazioni efficaci e tempestive, a causa
dello stato tuttora "incompiuto" del processo di integrazione europea. Gli Stati Membri hanno, dunque,
concordato di aver bisogno di una pi forte governance economica e di un migliore coordinamento
delle proprie politiche, per sostenere l'uscita dalla crisi e la ripresa.
Una volta condiviso l'impegno alla realizzazione degli obiettivi della "Strategia Europa 2020", gli Stati
membri hanno tradotto questi ultimi in obiettivi nazionali. Tuttavia, per raggiungere la massima efficacia,
gli sforzi individuali di tutti i Paesi dovevano essere inseriti in un quadro comune ed proprio per
questo che l'Unione europea ha istituito un ciclo annuale di coordinamento delle politiche economiche, il
semestre europeo appunto.
La base giuridica del processo il cosiddetto "Six-Pack" - ovvero sei atti legislativi che hanno riformato
l'esistente "Patto di Stabilit e Crescita". Il primo ciclo del Semestre Europeo si svolto nel 2011. Da allora,
ogni anno, la Commissione Europea compie un'analisi dettagliata dei programmi di riforma finanziaria,
macroeconomica e strutturale degli Stati membri dell'UE e rivolge a ciascuno di essi delle
raccomandazioni per i successivi 12-18 mesi.

Quali politiche sono oggetto di coordinamento durante il Semestre Europeo?


le riforme strutturali, con un'attenzione particolare sulla promozione della crescita e
dell'occupazione in linea con la strategia Europa 2020;
le politiche di bilancio, con l'obiettivo di garantire la sostenibilit delle finanze pubbliche
in linea con il patto di stabilit e crescita;
la prevenzione degli squilibri macroeconomici eccessivi.

Quali sono gli obiettivi principali?


contribuire ad assicurare convergenza e stabilit nell'UE;
contribuire ad assicurare finanze pubbliche sane;
promuovere la crescita economica;
prevenire squilibri macroeconomici eccessivi nell'UE;
attuare la strategia Europa 2020.

Come funziona? Il calendario nel dettaglio


Il Semestre Europeo inizia di solito verso la fine dell'anno con l'adozione da parte della
Commissione dell'Analisi Annuale della Crescita. Questo documento definisce le priorit
dellUE per stimolare la creazione di posti di lavoro e la crescita.
Nello stesso periodo, nell'ambito della procedura per gli squilibri macroeconomici, la
Commissione pubblica una relazione in cui identifica gli Stati membri che richiedono
un'ulteriore analisi per verificare l'eventuale esistenza di squilibri e la loro natura.
Ad ottobre gli Stati membri presentano i documenti programmatici di bilancio per l'anno
successivo. A novembre la Commissione formula un parere su ciascuno di essi e valuta se sono
conformi ai requisiti del patto di stabilit e crescita.
A febbraio la Commissione pubblica una singola valutazione economica analitica per Stato
membro. In questo testo vengono esaminati la situazione economica, i programmi di riforma e
gli eventuali squilibri da affrontare.
A marzo il Consiglio europeo fa il punto della situazione macroeconomica generale e dei
progressi realizzati nei confronti degli obiettivi della strategia Europa 2020 ed elabora
orientamenti strategici sulle riforme finanziarie, macroeconomiche e strutturali.
Ad aprile gli Stati membri presentano i loro piani per il risanamento dei conti pubblici e le
riforme e misure che intendono adottare per conseguire una crescita intelligente, sostenibile e
solidale in settori come l'occupazione, l'istruzione, la ricerca, l'innovazione, l'energia o
l'integrazione sociale.
A maggio la Commissione propone delle raccomandazioni specifiche per Paese che forniscono
agli Stati membri indicazioni strategiche su misura in settori considerati prioritari per i successivi
12-18 mesi.
Infine, alla fine di giugno o all'inizio di luglio il Consiglio adotta formalmente le raccomandazioni
specifiche per Paese. Ai Paesi che non vi danno seguito entro i tempi stabiliti possono essere
rivolti degli avvertimenti. In caso di squilibri macroeconomici e di bilancio eccessivi, entra in
gioco un sistema di incentivi e sanzioni.

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Per attuare le necessarie politiche e garantire un'ampia partecipazione, viene mantenuta una
stretta collaborazione con il Parlamento Europeo, gli organi consultivi dell'UE (Comitato delle
regioni, Comitato economico e sociale europeo) e gli Stati membri.

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