Sei sulla pagina 1di 3

Nuova metodologia di

calcolo per le misure


anti-dumping
giugno 2017

Stato delliter legislativo


L11 dicembre 2016 scaduta la clausola del Protocollo di accesso della Cina allorganizzazione
mondiale del commercio (OMC) relativa alla possibilit, per gli altri partner dellOMC, di
considerare Pechino come uneconomia non di mercato. Nonostante linterpretazione di questa
disposizione fosse dibattuta (non mai stato chiaro se, dal 12 dicembre, la Cina fosse da
considerarsi giuridicamente in modo automatico uneconomia di mercato o se fossero
comunque necessarie verifiche per valutare la corrispondenza di questo status alla reale
situazione produttiva cinese), lUnione Europea era consapevole della necessit di formulare
una nuova normativa per gestire la competizione sleale. Da una parte, bisognava tutelare le
nostre aziende dallimportazione di prodotti soggetti a dumping economico (e sociale),
dallaltra era necessario muoversi allinterno di uno spazio ristretto per evitare di avere la peggio
in ricorsi da parte cinese allOMC (peraltro, un primo ricorso stato gi presentato ed in corso
di valutazione).

Lo scorso 9 novembre, dunque, la Commissione europea ha presentato la proposta per


riformare il sistema di calcolo delle misure anti-dumping.
Il Parlamento si appresta a votare la propria relazione su questa proposta nella sessione
plenaria di luglio. Il relatore per la commissione commercio internazionale (INTA), Salvatore
Cicu (PPE), ha impostato, seguendo la linea della Commissione, una tabella di marcia che
prevedrebbe la conclusione delliter legislativo entro il pronunciamento dellorgano dappello
dellOMC, previsto a cavallo fra 2017 e 2018, che ci si aspetta esprimer unopinione favorevole
rispetto al ricorso cinese.

Il 20 giugno la commissione INTA ha approvato la relazione Cicu a grande maggioranza con


33 voti favorevoli (PPE, S&D, ECR, ALDE, Verdi, ENF, UKIP), 3 contrari (GUE, Movimento 5 Stelle) e 2
astensioni (GUE). Lesito positivo del passaggio in plenaria darebbe avvio al trilogo, previsto per
settembre.

Parallelamente, anche la situazione nel secondo organo legislativo europeo, il Consiglio


dellUE, sembra procedere. La presidenza maltese riuscita a ottenere il consenso necessario al
raggiungimento di un compromesso in sede di Consiglio in tempi brevi. Il testo a cui si giunti
stato approvata allunanimit nonostante le differenze fra le varie posizioni.

La flessibilit della Presidenza ha consentito di integrare nel testo limportante linea rossa,
richiesta dallItalia, relativa alla definizione dei criteri che identificano le distorsioni
significative e di rafforzare la struttura di base del nuovo sistema avvicinandolo pi
significativamente al modello dei maggiori partner internazionali.

Una volta finalizzati i testi di Parlamento e Consiglio, queste due istituzioni inizieranno un
negoziato a tre con la Commissione (chiamato trilogo): ognuna di esse utilizzer il testo
elaborato, e gi votato, al proprio interno come iniziale posizione negoziale, con lobiettivo di
arrivare a un testo definitivo di compromesso.

I contenuti della relazione


Il fulcro della proposta della Commissione relativa a una metodologia non-standard per il
calcolo dei dazi anti-dumping che essa riesce a superare i limiti imposti dal protocollo di
accesso allOMC della Cina aggirando la questione del riconoscimento, o meno, dello
status di economia di mercato (MES).

In sostanza, la riforma elimina la distinzione fra economie di mercato e non, autorizzando il


ricorso a una metodologia non-standard nel calcolo dei margini di dumping ove siano
riscontrate distorsioni significative nei mercati di origine dei prodotti.

Per il Gruppo Dei Socialisti e Democratici, il testo della Commissione era insufficiente
soprattutto in quanto necessitava di maggiore chiarezza e di un sostanziale rafforzamento in
riferimento alla tutela degli interessi dei lavoratori europei. Nelle trattative con gli altri gruppi,
S&D riuscito a ottenere linclusione, nella relazione del Parlamento, di tutte le sue priorit:
Distorsioni significative - la relazione specifica e delimita il concetto di
distorsioni significative, introdotto dalla Commissione per la prima volta in
questa modifica regolamentare. Nella formulazione originale esso d luogo a
incertezza ed eccesiva discrezionalit per la Commissione. Inoltre, il testo aggiunge
fra le altre cose un riferimento ai cinque criteri utilizzati nella normativa europea
attuale per la determinazione dello status di economia di mercato.

Onere della prova - la proposta della Commissione, a causa della sua ambiguit,
rischierebbe di far ricadere oneri aggiuntivi sul sistema industriale europeo. Il testo
della relazione, al contrario, prevede che gli esportatori terzi debbano
dimostrare, in presenza di distorsioni significative, di operare in condizioni di
mercato per evitare lapplicazione della nuova metodologia non-standard nel
calcolo delle misure anti-dumping a cui saranno soggetti i loro prodotti.

Report - elemento innovativo, le relazioni risponderanno alle esigenze delle imprese


fornendo loro i dati necessari alla redazione delle richieste di indagine nei confronti
di importazioni sospette. La relazione chiede maggiori garanzie e pi
sistematicit. Il testo invoca il diritto del Parlamento Europeo a chiedere un
aggiornamento dei rapporti-Paese e garantirebbe la pubblicazione del primo
report sulla Cina prima dellentrata in vigore della riforma.

Criteri sociali e ambientali - il testo approvato da INTA inserisce le pratiche di


dumping sociale e ambientale nella lista delle distorsioni. Tale inclusione
giustificherebbe la disapplicazione della metodologia standard nel caso in cui il
Paese esportatore non rispetti accordi e convenzioni internazionali di base, come le
convenzioni dellOIL o accordi multilaterali in materia ambientale.

PMI - la relazione prevede maggiore protezione e facilitazioni per il settore della


piccola e media impresa.

Il nostro obiettivo come gruppo, nel lavoro svolto in questi mesi in Parlamento e nel lavoro che
continueremo a svolgere durante in trilogo, di affermare un messaggio chiaro contro la
deindustrializzazione e pienamente coerente con la nostra visione di un commercio fondato sui
criteri di equit e sostenibilit.

www.alessiamosca.it

Potrebbero piacerti anche