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LINTERVISTA

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FRIDA KAHLO
ovvero

LA PASSIONE
AL DI L DEL DOLORE
La sua pittura una bomba
avvolta da un nastro di seta
Andr Breton

Il suo nome di battesimo era Magdalena Carmen Frieda, dal momento


che nelle sue vene il sangue spagnolo della madre, Matilde Caldern
y Gonzales, si era mescolato a quello dellebreo ungherese, Wilhelm
Kahlo. Cominci a farsi chiamare Frida, senza la "e", quando in Germania
i nazisti andarono al potere.
Il suo certificato di nascita riportava Coyoacan (Messico), 6 luglio 1907,
ma lei sosteneva di essere nata il 7 di luglio del 1910, lanno di inizio
della sanguinosa rivoluzione che per dieci anni avrebbe insanguinato
le strade del suo paese.
Aveva grandi occhi neri, bordati da
sopracciglia cos folte da formare
una corona continua sul suo sguardo
magnetico e penetrante.
Era bella, di una bellezza ambigua
ed aggressiva, che attirava e spaventava ad un tempo. stata tra le
personalit pi interessanti della pittura contemporanea di origine latino
americana. In molti sono stati
catturati dal fascino dellarte e della
personalit di questa donna passionale e coraggiosa, primo tra tutti
Andr Breton, che organizz la prima
mostra di Frida a New York (1938)
e la descrisse come una principessa
da fiaba con magici poteri in un
vestito fatto di ali dorate di farfalla.
Poi Picasso, che scriveva a Diego
Rivera N Derain, n tu n io siamo
in grado di dipingere una testa come
fa Frida. Quindi Trotskij, che ne fu
amante ed ammiratore, e moltissimi
altri intellettuali ed artisti contemporanei. davvero difficile proporre
una chiave di lettura univoca dellopera di Frida senza cadere in clich

Autoritratto, dedicato al dott. Eloesser, 1940, olio


su cartone pressato, 59,7x40 cm, collezione privata
U.S.A.

abbastanza scontati. Sicuramente


la sofferenza fisica e la rappresentazione ossessiva di se stessa sono
elementi che si impongono prepotentemente, guardando anche solo di

Autoritratto col vestito di seta, 1926, olio su


tela, 79,9x59,5 cm, collezione privata Citt del
Messico.
il primo autoritratto dipinto da Frida e fu
donato al suo amico Alejandro Gmez Arias
per farsi perdonare di essergli stata infedele.

sfuggita le sue opere. Frida visse


una vita brevissima (1907-1954) e
fu afflitta da dolori spesso estremi e
debilitanti. Da bambina aveva avuto
la poliomielite, che le aveva danneggiato irreversibilmente la gamba
destra. Allet di 18 anni in uno scontro tra lautobus su cui viaggiava ed
un tram riport fratture alla spina
dorsale, alle costole, alla gamba
sinistra (in 11 punti!), alle ossa pelviche e la dislocazione e schiacciamento del piede destro. Sembrava
destinata a non poter pi camminare,
ma con una forza di volont spaventosa riusc, attraverso una dolorosissima riabilitazione, a tornare in piedi.
Proprio durante il lungo periodo in
ospedale, costretta a letto da busti
metallici ed interventi, cominci a
dipingere. In alcune tra le prime opere, infatti, compaiono proprio i piedi,
che Frida sembrava destinata a non
poter pi riutilizzare. I danni gravissimi provocati dallincidente sarebbero poi diventati causa di continue
sofferenze. Nel tempo Frida avrebbe

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La colonna spezzata, 1944, olio su tela montato


su cartone, 40x30,7 cm, Fondazione Dolores Olmedo, Citt del Messico.
Fu dipinto dopo un intervento chirurgico, mentre
Frida era prigioniera di un apparecchio. Langoscia
dellimmobilit resa attraverso i chiodi conficcati
nel corpo nudo. Una spaccatura le squarcia il torace,
i cui due lati sono tenuti insieme da un busto
ortopedico, che contrasta tristemente con la delicata
vulnerabilit del bellissimo seno. Allinterno del
torace al posto della spina dorsale si vede una
colonna ionica spezzata: la vita sembra rimpiazzata
da un rudere che si sta sbriciolando. Come nelle
tipiche effigi messicane della Mater Dolorosa, il viso
di Frida solcato di lacrime, ma i suoi lineamenti si
rifiutano di piangere: ricordano piuttosto la maschera
di un idolo indiano.

subito circa 30 interventi, indossato


busti simili a gabbie, subito lamputazione di un arto ed, inoltre, poich
desiderava intensamente un figlio
avrebbe rischiato pi volte di morire
per gli aborti spontanei, provocati
dalle sue pelvi fratturate. Dei circa
200 quadri che ci ha lasciato la maggior parte sono autoritratti e spesso
la sofferenza fisica vi rappresentata
in maniera drammatica. Sarebbe,
quindi, facile affermare che Frida
sublimava nellarte il suo dolore e
trovava cos lenergia per andare
avanti. Questo pur vero, ma anche
un osservatore superficiale percepisce nella vivacit dei colori, nella
intensit degli sguardi, nella esuberanza dei costumi messicani e nella
vegetazione lussureggiante, una violenta passione per la vita e per tutto
ci che la rende degna di essere

vissuta. Frida non consentiva, infatti,


alla sua sofferenza di trasformarla
in un essere languente, da commiserare. Nella sua breve vita Frida
ha amato, viaggiato, bevuto, fumato,
partecipato alle lotte politiche, cantato
per gli amici, con quella alegra
particolare di chi apprezza ogni attimo di gioia proprio perch conosce
il dolore.
Nei suoi quadri la sensualit delle
piante, che sembrano quasi corpi
viventi, e la stilizzazione degli animali,
che ricordano le divinit delle culture
precolombiane, raccordano, poi, la
sua pittura alle radici pi profonde
della cultura messicana. vero, infatti, che Frida era entrata in contatto
con ambienti internazionali ed era
stata pi volte in America, ma si
portava dentro un mondo di valori
profondamente legati alla sua terra.
Basti pensare che, invece, di indossare abiti occidentali continuava a
sfoggiare i coloratissimi costumi messicani delle donne di Tijuana e ad
ornarsi con gioielli precolombiani.
Il rapporto tra la pittura di Frida e la
cultura messicana , comunque, mol-

Henry Ford Hospital, 1932, olio su metallo,


30,5x38 cm, Fondazione Dolores Olmedo, Citt
del Messico.
A Detroit Frida perse un bambino dopo 3 mesi
di gravidanza. Nel letto appare circondata da
oggetti simbolici collegati al suo ventre da
bande rosse, simili a cordoni ombelicali. Frida,
che aveva studiato medicina, utilizza immagini
simili alle illustrazioni di un libro di anatomia:
le pelvi fratturate, la sezione del basso ventre,
unorchidea che sembra un utero asportato,
una chiocciola che simboleggia la dolorosa
lunghezza dellaborto, il bimbo morto ed il
macabro apparato per sterilizzare i ferri chirurgici.
Come gli ex-voto messicani il dipinto realizzato
su metallo.

Autoritratto con scimmia, 1940, olio su cartone,


55,2x43,5 cm, collezione privata U.S.A.
La scimmietta legata ai capelli di Frida da un nastro
rosso. In Messico le scimmie rappresentano sia la
morte sia il clown, el vasilon, cio un simbolo di
vitalit e di protezione contro la solitudine.

to complesso in quanto in esso confluiscono, oltre ad elementi legati alle


antiche civilt precolombiane, altri
pi strettamente connessi al suo
tempo ed al suo impegno politico e
culturale. Spesso noi europei occidentali siamo portati ad interpretare
la realt latino-americana secondo
le nostre categorie storico-culturali,
mentre la storia del Messico dovrebbe essere letta in rapporto allo specifico passato del subcontinente
americano. Le teorie marxiane, ad
esempio, subirono in Messico una
specie di rielaborazione locale: Zapata lottava per il ripristino delle
forme pre-colombiane di distribuzione della terra e dellorganizzazione
azteca del villaggio. Lo stesso partito
comunista, infatti, si form solo dopo
la rivoluzione del 1910. Anche Frida
ader giovanissima al partito comunista e visse in prima persona il profondo rinnovamento politico-culturale,
passato alla storia come
Rinascimento messicano, in cui si
afferm lidea che lopera darte non
deve costituire un prezioso cimelio
da conservare in un museo, ma un

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bene collettivo, fruibile da tutti e strettamente legato ad una specifica identit nazionale. La mexicanidad ha
avuto in questambito una stupefacente manifestazione nelle opere dei
muralisti, Jose Clemente Orozco,
David Alvaro Siquieros e Diego Rivera, che dipinsero sui muri degli
edifici pubblici giganteschi affreschi,
in cui viene raccontata la storia del
popolo messicano con costanti riferimenti alla visione religiosa e culturale propria delle civilt pre-ispaniche.
La pittura di Frida riflette in qualche
modo i caratteri di questi murales
(come pure dei dipinti che decoravano le taverne da tequila dei quartieri
pi poveri), anche e soprattutto per
via del suo tormentatissimo rapporto
con il marito, Diego Rivera. Diego
era un uomo brutto e grasso, ma dal
fascino irresistibile che gli consentiva
di vivere continuamente storie di
sesso e passione con molte delle
donne che incontrava. Frida, la
piccola colomba era fortemente
attratta da Diego, il grosso elefante,
che aveva 20 anni pi di lei. Quando
per un periodo si separarono (per
via delle continue infedelt di lui)
Frida si lasci andare: tagli i suoi

Io e la mia balia, 1937, olio su metallo,


30,5x34,7 cm, Fondazione Dolores Olmeto,
Citt del Messico.
Frida fu svezzata da una balia india. Nel dipinto
la balia indossa una maschera azteca ed ha i
capelli di Frida perch simboleggia la sua componente india, che alimenta la parte debole ed
europea, rappresentata da Frida bambina. La
balia al tempo stesso Madonna e Madre-terra:
il suo latte piove anche dal cielo e il suo seno,
come un tralcio di vite, ricco di grappoli
generosi.

Le due Fride, 1939, olio su tela, 173,5x173


cm, Museo di Arte Moderna di Citt del Messico.
Le due Fride, lindia e la spagnola sono legate
dalle mani e dalla circolazione del sangue. La
Frida india ha in mano un piccolo medaglione
con Diego bambino. Il sangue scaturisce dal
medaglione e viene pompato dal cuore allaltra
Frida, che cerca di chiudere larteria con una
pinza chirurgica. Non ci riesce e le gocce di
sangue si mescolano con il disegno a fiori del
suo vestito.

bellissimi capelli, si ammal di tristezza e cominci a bere, con gravi conseguenze per le sue gi precarie
condizioni fisiche. Diego era un pittore frenetico, che dipingeva per
giorni sotto la spinta di una passione
divorante. Certi simbolismi e richiami
alle tradizioni popolari messicane,
presenti nellopera di Frida, dimostrano linflusso di Rivera. Frida, per,
ha sempre privilegiato il piccolo formato del dipinto (le sue tele misurano
in media 30x30 cm) e, soprattutto,
ha concentrato la sua attenzione su
elementi figurativi pi strettamente
legati alla sfera emotiva e personale.
Diego e Frida, oltre che una coppia
in senso sentimentale, costituirono
un importante sodalizio intellettuale
e la Blue House, in cui vissero per
dei periodi, divenne un punto di riferimento ed attrazione per molti artisti
ed intellettuali. La Blue House un
edificio di stucco ad un solo piano,
con le pareti dipinte di blu, ravvivate
da alte vetrate con le imposte verdi.
Ai tempi di Frida la casa era piena
di piante lussureggianti e di animali
(le scimmie domestiche, il capriolo
Granizo, il cane senza pelo chiamato

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Se_or X_lot, i pappagalli, i bruchi),


che compaiono spessissimo nei suoi
quadri. Oggi la Blue House ospita il
Museo Frida Kahlo, in cui accanto a
dipinti e disegni sono raccolti i moltissimi oggetti di cui Frida si era circondata: pitture votive ed ex-voto,
ceramiche, barbabietole da zucchero
a forma di teschio prodotte per lultima domenica prima dellAvvento
(Commemorazione dei defunti), decorazioni, bandiere, ghirlande, bambole e case per bambole, addobbi
natalizi. Proprio nella Blue House
Frida trascorse gli ultimi anni di vita,
quando si era aggravata tanto da
non poter pi camminare. Dipingeva
allora furiosamente e quando, nella
primavera del 1953, venne organizzata la prima mostra delle sue opere
a Citt del Messico, la sua terra, si
present allinaugurazione col suo
letto, da cui il medico le aveva vietato
di alzarsi. Frida ha salutato la vita

Il Sogno, ovvero il Letto, 1940, olio su tela, 74x98,5


cm, Collezione di Selma e Nesuhi Ertegun, New
York.
Questo quadro riproduce esattamente il letto in cui
Frida dormiva e in cui giaceva quando stava male.
Il grande pupazzo Giuda, con la forma di uno
scheletro uno dei famosi fuochi dartificio messicani.
Il letto fluttuante nel cielo, ma porta con s piante
spinose che circondano Frida, in parte soffocandola
ed in parte accarezzandola.

con queste parole Spero che la partenza sia gioiosa e spero di non
ritornare mai pi e ci ha lasciato una
splendida testimonianza di come il
dolore pu diventare fonte di quelle
emozioni forti che sono il contenuto
pi affascinante dellopera darte.
Ada Puglisi

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