Storia: Mussolini
Accanto all’antifascismo “attivo” ed organizzato, non meno importante fu quello di tipo culturale che
coinvolse intellettuali e uomini di cultura che manifestarono un’opposizione o, più spesso, una non
adesione al regime.
Nei primi anni c’è ancora chi manifesta il proprio dissenso ufficialmente. Croce, scrive il manifesto degli
intellettuali antifascisti, in risposta al manifesto degli intellettuali fascisti, che denuncia la vena autoritaria
del regime e riafferma la libertà di pensiero e autonomia di giudizio. Ma quando ogni forma di opposizione
veniva soffocata, l’unica scelta era l’esilio o la clandestinità in Italia. Nel documento di Croce viene
sottolineato come i fascisti non abbiano nulla a che fare con il risorgimento, a cui Mussolini faceva
ripetutamente riferimento. I valori liberali non avevano niente a che fare con il fascismo, che invece li aveva
traditi, aveva tradito la patria in nome di un ideale costruito che violenta l’ideologia italiana (infatti il
risorgimento nasce sul rispetto e la libertà di pensiero), il fascismo non li tutela. Croce considera il fascismo
una parentesi negativa della storia italiana, una malattia di un corpo sano che sarebbe stata sconfitta con i
principi liberali. Questa riflessione da origine ad un dibattito. Per Giobetti il fascismo ha origine lontana e si
presenta come il risultato e l’aggregarsi di un insieme di malattie nella storia italiana dovuta a una mancata
riforma religiosa forte. è un esito ovvio della mentalità italiana.
Non tutti i poeti aderiscono al fascismo, chi aderisce lo fa più per la sua carriera. Pirandello spera di fare
teatro ma il fascismo voleva che il suo teatro aiutasse la propaganda di quegli anni, e si vedrà molto
limitato. Alla sua morte lascia un testamento in cui scrive che quando sarebbe morto, dopo la sua bara non
ci sarebbe stato nessuno. Sapeva che i fascisti gli avrebbero fatto un funerale di stato ma lui non voleva che
partecipassero. Anche D’Annunzio non aderisce pienamente. Fu ucciso Gramsci, ex leader del partito
comunista, il quale successore fu Palmiro Togliatti.
Dopo la seconda guerra mondiale, l’Italia è debole, è sconfitta, è economicamente a terra e non ha piu
risorse per mantenere in vita le colonie, che devono essere mantenute dalla madre patria. In Italia, iniziano
ad esserci delle voci oppositrici al dictat. Esempio: Benedetto Croce, insorge dicendo: La Nuova Italia non
deve pagare per l’italia del fascismo, parentesi della storia italiana che adesso puo riprendere il suo corso
liberale e democratico. Tesi un po forzata, poiché l’Italia doveva pagare e non poteva cavarsela cosi a buon
mercato. Si tratta di una parentesi di 20 anni che ha portato lutti e tensione. Quello di Croce era un
atteggiamento diffuso all’epoca.
Sarà proprio Croce che formerà il partito liberale italiano. Il Partito Liberale Italiano (PLI), fondato nel 1942,
intendeva raccogliere l’eredità del liberalismo post-risorgimentale. Suo presidente era stato eletto il filosofo
Benedetto Croce, sostenitore della teoria che la storia è sempre “storia della libertà” dal momento che
questa, pur se conculcata per brevi o lunghi periodi, comunque è destinata a trionfare.
Da ricordare anche la posizione dei cattolici; dopo l’esilio di don Sturzo e lo scioglimento del PPI non vi fu
mai un’opposizione di matrice cattolica se non in seguito ai Patti Lateranensi del 1929 che videro gli
intellettuali cattolici dividersi in due parti. Da un lato coloro che presero posizione a favore del regime,
dall’altro altri come Alcide De Gasperi, futuro fondatore della Democrazia Cristiana, che tennero un
atteggiamento più critico manifestato in forme di dissenso intellettuale e culturale soprattutto dopo
l’emanazione delle leggi razziali. Inoltre, associazioni cattoliche come Azione cattoliche e la Fuci,
costituirono altrettanti centri di autonomia culturale e ideale rispetto al regime che non riuscì mai a porle
sotto il proprio dominio.
Durante la guerra civile spagnola… La rivolta dei militari venne preparata con estrema cura e infine
scatenata il 17-18 luglio 1936. A dirigere le operazioni di repressione fu chiamato il generale Francisco
Franco. Le truppe di Franco erano di stanza in Marocco. Occorreva pertanto trasferirle in Spagna il più
presto possibile, Franco decise di rivolgersi a Mussolini e Hitler, che accettarono di sostenere il generale e
gli inviarono gli aerei necessari a effettuare il trasferimento. Furono trasferiti in Spagna circa 15 000 uomini
e delle nuove tecniche belliche (come i bombardamenti terroristici): l’episodio più tristemente celebre è il
bombardamento della città di Guernica che possiamo ricordare grazie al quadro di Picasso.
In soccorso del Fronte popolare, si schierano anche i fuoriusciti italiani, gli antifascisti in esilio, soprattutto
aderenti a Giustizia e Libertà (Carlo Rosselli organizza una colonna di volontari fin dall’estate del 1936), gli
anarchici; i comunisti confluiscono nelle Brigate internazionali, composte da uomini di diversa nazionalità
ed anche di differenti tendenze politiche. Brigate internazionali vedono la partecipazione anche di alcuni
grandi intellettuali come Ernest Hemingway e George Orwell. La partecipazione dei volontari italiani è
consistente, e mise in campo alcuni tra i maggiori esponenti dell'antifascismo.
locale molto famoso nella zona nord occidentale di Parigi: abbiamo visto già la tecnica ovvero una
pennellata molto leggera e quindi i colori molto diluiti e con un tratto molto marcato: le linee di contorno,
ma anche le figure; non ci appaiono molto volumetriche, sembrano bidimensionali piuttosto che
tridimensionali. abbiamo visto che la prospettiva per Lautrec è empirica e quindi scientifica e precisa,
questo ci rimanda sicuramente a Degas- sia per prospettiva scientifica, ma anche come taglio fotografico,
come postazione prospettica. Infatti qui la prospettiva è leggermente rialzata e rafforzata dalle linee sul
parquet e quindi il punto di fuga è leggermente rialzato e decentrato.
Quello che qui Lautrec vuole metter in evidenza è sicuramente il dinamismo, l’attimo in cui la Goulue
(ballerina famosa dell’epoca che frequentava spesso questo locale) ovvero “la golosa” danza insieme a
(valentin le desosse) “Valentino il Dissossato”, perché molto magro, e quindi questo era uno pseudonimo.
La danza effettuata è quella del can-can quindi qui la Goulue alza la gamba in maniera eccessiva: addirittura
qui arriva a mantenersi in equilibri con le punte dei piedi alzati, quindi è una ballerina abilissima. Alza anche
la gonna.
La tecnica che utilizza Lautrec è quasi trasparente; troviamo le ombre che sembrano quasi dell’acqua
rovesciata sul parquet, sono talmente evanescenti e leggere, e non compatte e con un colore abbastanza
denso. La figura in primo piano è elegantemente vestita e sembra quasi estranea rispetto a ciò che accade
intorno a sé: sembra non essere interessata alla danza, è vista di profilo con un abito elegante e una
pelliccia rosa, però è probabile che sia un’eleganza fasulla, falsa. Probabilmente la pelliccia non è vera, ma
falsa, ci rimanda subito alla prostituta vista nell’assenzio: quindi una donna vestita elegantemente, ma è
solo un’apparenza non veritiera, costituita da abiti di poco valore. Però su questo rimane un punto
interrogativo: non vi è la certezza che sia così: può darsi pure che sia una donna aristocratica che si trovava
lì di passaggio, almeno così riferiscono i critici.
Da notare è la parte retrostante: gli uomini con il cilindro, abiti eleganti, soggetti appartenenti all’alta
società che si trovavano lì per consumare e bere, ma c’era una doppiezza in loro: apparentemente
frequentavano il locale per assistere ai balli e bere, ma in realtà c’era un doppio fine: subito dopo potevano
approfittare della presenza delle prostitute. Infatti c’era al piano superiore le stanze apposite per le
prostitute.
La disposizione di questi soggetti ricorda quella degli antichi fregi ionici: i personaggi disposti in fila (in
maniera continua): come sappiamo i fregi ionici erano fregi continui nei quali venivano rappresentati scene
ordinate anche in maniera cronologica. I soggetti se li vediamo con attenzione sono deformati: addirittura il
soggetto in primo piano sembra un teschio.
Toulouse Lautrec mette in evidenza questa società doppia, con intenzioni doppie, non sincere. Questa
doppiezza viene anche deformata: anche lui deforma la realtà, ma in determinati modi e per specifici
motivi. Linea spezzata, nervosa, incisiva, che mette in evidenza il disagio interiore dell’artista. I personaggi
in primo piano sembrano essere indifferenti e richiamano le quinte teatrali, che sono poste prima della
scena effettiva.
-The Picture of Dorian Gray The novel is set in London at the end of the 19th century. The protagonist in
Dorian Gray, a young and handsome man.
-His beauty fascinates a painter, Basil Hallwars, who decides to paint a portrait. The picture satisfies
Dorian’s desires, including that of eternal youth: signs of age, vice and sin don’t arise on his face and body
but, instead, on his portait.
-Dorian lives only for pleasure, making use of everybody and even letting people die because of his
insensitivity. When Halwars discovers the corrupted imagine of the portait, now atrocious and horrific,
Dorian kills him.
-Later in the story Dorian wants to free himself from the portait, witness to his spiritual corruption, and
decides to destroy it. He stabs it but, in doing so, he kills himself.
-In the very moment of his death the picture return to his original purity and Dorian’s face becomes
withered, wrinkled and loathsome.
-characters
1. Dorian represents the ideal of youth, beauty and innocence. At first, he is introduced by Basil’s words,
thus to raise the reader’s expectations. However, he’s suddenly influenced by Lord Henry Watton and so he
started to look for a life of pleasure and sensations. This life led him to vanity and selfishness, which at the
end ruined him. The portrait is the visual representation of the corruption of his soul.
2. Lord Henry Watton he is a brilliant talker, who was able to influence deeply Dorian. He criticised sharply
institutions that were sacred for his contemporary, such as Church and marriage.
3. Basil Hallward he is an intellectual who feels attracted to Dorian’s beauty and innocence. The portrait of
the young man is his best work and he, at first, doesn’t want to exhibit the picture because he thinks that it
reflects the attraction he feels for Dorian. At the end he is killed by Dorian because he considers him
responsible for his corruption. Basil is the example of how a good artist can be destroyed in a sacrifice for
art.