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"SMINUIRONO" IL LAVORO

DIRIGENTI REGIONALI

DI

UN

COLLEGA PROCESSO

PER

Mercoled 18 Febbraio 2015 - 16:29 di Riccardo Lo Verso

Il 'caso' riguarda Gioacchino Genchi, anche lui dirigente della Regione,


messo alla porta dall'assessorato all'Ambiente dopo un giudizio di
valutazione insufficiente.
PALERMO - Tutti rinviati a giudizio. Per cinque dirigenti della Regione siciliana il
processo inizier il prossimo 4 maggio. Il giudice per le indagini preliminari
Lorenzo Matassa ha mandato sotto processo per abuso d'ufficio i
dirigenti generali Giovanni Arnone (ex Azienda foreste oggi alle
Infrastrutture), Vincenzo Sansone (dipartimento Territorio), Sergio
Gelardi (ex Beni culturali e oggi al Turismo), per l'ex dirigente
generale Pietro Tolomeo e per il dirigente del servizio personale del
Territorio-Funzione pubblica, Antonio Maniscalco
Il 'caso' riguarda Gioacchino Genchi, anche lui dirigente della Regione, che
alcuni anni fa fu messo alla porta dall'assessorato all'Ambiente dopo
un giudizio di valutazione espresso da una commissione composta da
Arnone, Sansone e Maniscalco; all'epoca Tolomeo era a capo del
dipartimento.
Ne scatur una battaglia legale. Genchi ha sempre sostenuto di essere
stato perseguitato perch ritenuto scomodo avendo assunto posizioni
nette
contro
alcuni
provvedimenti,
come
per
esempio
i
termovalorizzatori. Tre anni anni fa il dirigente, sostenuto dalla Cgil,
ha ottenuto la riabilitazione e un risarcimento danni con sentenza del
giudice
del
lavoro;
nonostante
ci

rimasto
ai
margini
dell'amministrazione.
Nell'aprile del 2008 la commissione di valutazione riconobbe a Genchi un
punteggio di 58,01. Ben lontano dai 70 necessari per ottenere la
liquidazione dell'indennit di circa 9 mila euro per il raggiungimento
degli obiettivi stabiliti dall'amministrazione. Dalle indagini sarebbe
emerso che le contestazioni mosse a Genchi sarebbero state "del tutto
inconsistenti". Inoltre, il dirigente del dipartimento Ambiente aveva
sostenuto che il procedimento si era svolto senza il necessario
contraddittorio. Genchi, insomma, non era stato convocato per
spiegare la propria posizione. Non solo, nel 2010 una nuova
commissione di valutazione, stavolta in contraddittorio, stabil che il
dirigente aveva ragione.
"Non c' stata alcuna irregolarit nella procedura di valutazione e siamo certi di
poterlo dimostrare in dibattimento", hanno spiegato alcuni dei legali degli
imputati, gli avvocati Bartolomeo Parrino, Ottavio Pavone e Francesca
Romana De Vita.

HTTP://LIVESICILIA.IT/2015/02/18/REGIONE-PROCESSO-DIRIGENTI-ABUSO-DUFFICIOPALERMO_598399/

Archivio
"Risarcimenti? No, grazie" Cos la Regione
perdona i suoi burocrati alla sbarra
EMANUELE LAURIA

EX GOVERNATORI e assessori, soprattutto alti burocrati: quando ci sono loro,


alla sbarra, la Regione preferisce non chiedere i danni. La storia recente di
Palazzo d'Orleans anche una storia di mancate costituzioni di parte civile nei
processi
contro
i
propri
rappresentanti.
Il
caso
dell'assenza
dell'amministrazione regionale nel processo contro il funzionario del Territorio
Gianfranco Cannova (che ha confessato di aver preso tangenti per facilitare le
autorizzazioni ad alcuni imprenditori del settore rifiuti) non isolato. L'ultima
vicenda, quella di Cannova, si imposta sotto i riflettori per il parere che ha
orientato la decisione della giunta Crocetta, ovvero per la nota con cui
l'Avvocatura dello Stato ha definito di non particolare allarme sociale gli
episodi di corruzione. Ma sullo sfondo ci sono altre "defezioni" della Regione.
Che, quando si tratta di un processo a carico dei propri amministratori di
vertice, preferisce restare lontano dalle aule di tribunale.
Il governo Crocetta, ad esempio, non si costituito parte civile nel giudizio per
peculato che riguarda Anna Rosa Corsello, una delle dirigenti generali pi note,
oggi al Lavoro dopo una lunga militanza alla Formazione: secondo l'accusa, la
Corsello avrebbe utilizzato l'auto di servizio per 568 viaggi fra Cefal (il suo
luogo di residenza) e Palermo, addebitando il costo del pedaggio sul telepass
della Regione.
Ma soprattutto nei processi che riguardano i rami d'amministrazione del
Territorio e dell'Ambiente che la Regione marca visita. Non c', la Regione, nel
processo per omissione di atti d'ufficio a carico degli ex governatori Cuffaro e
Lombardo e degli ex assessori Parlavecchio, Cascio, Interlandi, Sorbello, Milone
e Di Mauro. Tutti accusati di non avere adottato misure idonee per contrastare
l'inquinamento atmosferico. In questo caso, a costituirsi parte civile stato
solo il ministero dell'Ambiente. Una curiosit: il governo regionale, nell'ottobre
del 2012 (poco prima dell'elezione di Crocetta), non manc invece di deliberare
la costituzione in giudizio in un processo simile che per aveva come imputati
l'ex sindaco Cammarata e alcuni assessori comunali di Palermo.
E non c' ancora alcun atto ufficiale, da parte di Palazzo d'Orleans, in un'altra
vicenda che riguarda l'assessorato al Territorio: su alcuni burocrati, in servizio
o in pensione (Giovanni Arnone, Sergio Gelardi, Vincenzo Sansone, Pietro
Tolomeo), pesa una richiesta di rinvio a giudizio per abuso d'ufficio che sar
esaminata davanti al gip il 18 febbraio. L'indagine riguarda il caso Gioacchino

Genchi, il dirigente della Regione che sei anni fa venne cacciato


dall'assessorato all'Ambiente dopo un giudizio di valutazione espresso da una
commissione che a suo dire lo avrebbe silurato senza contraddittorio.
La Regione non si costituita neppure nel procedimento in corso a Messina
sulle responsabilit del disastro di Giampilieri, che provoc 37 vittime. Tra gli
imputati figurano Giovanni Arnone, attuale dirigente delle Infrastrutture, e l'ex
capo della Protezione civile Salvatore Cocina, sui quali pesa l'accusa di disastro
colposo e omicidio colposo plurimo. In questo caso, per, ci sarebbe una
giustificazione di ordine tecnica: l'intera amministrazione, infatti, non pu
risultare come parte lesa in quanto figura come responsabile civile. chiamata,
cio, a difendersi.
Per carit, ci sono altri processi nei quali la giunta Crocetta ha scelto di esserci.
Dalla trattativa Stato-mafia al caso Giacchetto. Fino alla vicenda Novamusa, la
societ finita al centro di uno scandalo riguardante la gestione delle biglietterie
dei musei siciliani. Il titolare, Gaetano Mercadante, stato arrestato con
l'accusa di non avere versato alle casse pubbliche i proventi della vendita dei
biglietti per l'accesso ad alcuni siti culturali per circa 40 milioni di euro. La
costituzione di parte civile al procedimento che pende al tribunale di
Civitavecchia, stata decisa dalla giunta di governo il 23 gennaio del 2014. E
ancora: di recente l'assessore all'Agricoltura Nino Caleca ha annunciato la
costituzione in giudizio della Regione nei processi a carico del funzionario
dell'ispettorato provinciale agrario di Catania accusato di concussione nei
confronti di un imprenditore e a carico degli assenteisti dell'istituto zootecnico
di Godrano.
Nel 2014 sono state 16 le delibere con cui la giunta Crocetta si costituita
come parte civile in un procedimento giudiziario. Ma rimangono quelle assenze
che fanno rumore in processi "ingombranti". E quel parere sulle accuse di
corruzione, definite dall'Avvocatura di non particolare allarme sociale , alla
quale un governo che comprende anche un magistrato si adeguato senza
proferire parola.
S invece alla costituzione di parte civile nei giudizi sulla trattativa Stato-mafia
e sul caso Giacchetto
LE ASSENZE
Un'aula di giustizia prima dell'udienza La Regione non si costituita parte civile
in molti processi contro suoi dipendenti
06 febbraio 2015
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2015/02/06/risarcim
enti-no-grazie-cosi-la-regione-perdona-i-suoi-burocrati-allasbarraPalermo02.html
ARNONE GELARDI SANSONE,TOLOMEO COCINA CANNOVA CORSELLO INTERLANDI PARLAVECCHIO CASCIO
SORBELLO MILONE DI MAURO CROCETTA LOMBARDO CUFFARO

ABUSO D'UFFICIO, CHIESTO GIUDIZIO PER 5 DIRIGENTI DELLA


REGIONE
28 Maggio 2013 - 15:36 di Riccardo Lo Verso

L'indagine riguarda il 'caso' Gioacchino Genchi, il dirigente della Regione che


sei anni fa fu messo alle porte dall'assessorato all'Ambiente dopo un giudizio di
valutazione espresso da una commissione composta da Arnone, Sansone e
Maniscalco; all'epoca Tolomeo era a capo del dipartimento.
PALERMO- Cinque dirigenti della Regione siciliana sono accusati dalla Procura
di Palermo di abuso d'ufficio. Il pubblico ministero Gaetano Paci ha chiesto il
rinvio a giudizio per gli attuali dirigenti generali Giovanni Arnone (Azienda
foreste), Vincenzo Sansone (dipartimento Territorio), Sergio Gelardi (Beni
culturali), per l'ex dirigente generale Pietro Tolomeo e per l'attuale dirigente
del servizio personale del Territorio-Funzione pubblica, Antonio Maniscalco.
L'indagine riguarda il 'caso' Gioacchino Genchi, il dirigente della Regione che
sei anni fa fu messo alle porte dall'assessorato all'Ambiente dopo un giudizio di
valutazione espresso da una commissione composta da Arnone, Sansone e
Maniscalco; all'epoca Tolomeo era a capo del dipartimento.
Ne scatur una battaglia legale. Genchi ha sempre sostenuto di essere stato
perseguitato perch ritenuto scomodo avendo assunto posizioni nette contro
alcuni provvedimenti, come per esempio i termovalorizzatori. Due anni fa il
dirigente, sostenuto dalla Cgil, ha ottenuto la riabilitazione e un risarcimento
danni con sentenza del giudice del lavoro; nonostante ci rimasto ai margini
dell'amministrazione.
Adesso la questione si sposta sul piano penale. Il giudice per le indagini
preliminari Lorenzo Matassa decider sulla richiesta del pm Paetano Paci a il 27
novembre prossimo.
Nell'aprile del 2008 la commissione di valutazione riconobbe a
Genchi un punteggio di 58,01. Ben lontano dai 70 punti necessari per ottenere
la liquidazione dell'indennit di circa 9 mila euro per il raggiungimento degli
obiettivi stabiliti dall'amministrazione. Dalle indagini sarebbe emerso che le
contestazioni mosse a Genchi sarebbero state "del tutto inconsistenti". Inoltre,
il dirigente del dipartimento Ambiente aveva sostenuto che il procedimento si
era svolto senza il necessario contraddittorio. Genchi, insomma, non era stato
convocato per spiegare la propria posizione. Non solo, nel 2010 una nuova
commissione di valutazione, stavolta in contradditorio, stabil che il dirigente
aveva ragione.
"Non c' stata alcuna irregolarit nella procedura di valutazione e
siamo certi di averlo dimostrato nelle memorie difensive", spiega il legale di
Tolomeo, l'avvocato Francesca Romana De Vita.
HTTP://M.LIVESICILIA.IT/2013/05/28/ABUSO-DUFFICIO-CHIESTO-GIUDIZIO-PER-CINQUEDIRIGENTI-DELLA-REGIONE_323816/

ABUSO D'UFFICIO, CHIESTO GIUDIZIO PER 5 DIRIGENTI REGIONALI


Pubblicato: 28/05/2013

PALERMO - Cinque dirigenti della Regione siciliana sono accusati dalla Procura di
Palermo di abuso d'ufficio. Il pm ha chiesto il rinvio a giudizio per gli attuali dirigenti
generali Giovanni Arnone (Azienda foreste), Vincenzo Sansone (dipartimento
Territorio), Sergio Gelardi (Beni culturali), per l'ex dirigente generale Pietro Tolomeo
e per l'attuale dirigente del servizio personale del Territorio-Funzione pubblica,
Antonio Maniscalco.
L'indagine riguarda il 'caso' Gioacchino Genchi, il dirigente della Regione che sei
anni fa fu messo alle porte dall'assessorato all'Ambiente dopo un giudizio di
valutazione espresso da una commissione composta da Arnone, Sansone e
Maniscalco; all'epoca Tolomeo era a capo del dipartimento. Ne scatur una
battaglia legale; Genchi ha sempre sostenuto di essere stato perseguitato perch
ritenuto scomodo avendo assunto posizioni nette contro alcuni provvedimenti,
come per esempio i termovalorizzatori.
Due anni fa il dirigente, sostenuto dalla Cgil, ha ottenuto la riabilitazione e un
risarcimento danni con sentenza del giudice del lavoro; nonostante ci rimasto ai
margini dell'amministrazione. Adesso la questione si sposta sul piano penale. Il gip
decider sulla richiesta del pm a fine novembre di quest'anno.
http://www.lasiciliaweb.it/articolo/99403/sicilia/abuso-dufficio-chiesto-rinvio-agiudizio-per-cinque-dirigenti-della-regione

Genchi, il dirigente regionale scomodo


REDAZIONE 11 MARZO 2012
CRONACA La sentenza del giudice del lavoro che d ragione al
dirigente dell assessorato regionale al territorio e ambiente,
gioacchino genchi, stata notificata al dirigente generale del
dipartimento, giovanni arnone, all inizio di gennaio. Ma la procedura
di reintegro nelle sue funzioni non ancora stata avviata. E' evidente
che genchi, un dirigente regionale da sempre in prima fila nelle
battaglie in difesa dell'ambiente e per l'affermazione della legalit non
piace al governo che vede assieme 'appassionatamente' raffaele
lombardo (presidente) e i 'dioscuri' del pd, al secolo antonello cracolici
e giuseppe lumia.
La sentenza del giudice del lavoro che d ragione al dirigente dellassessorato
regionale al Territorio e Ambiente, Gioacchino Genchi, stata notificata al
dirigente generale del Dipartimento, Giovanni Arnone, allinizio di gennaio. Ma
la procedura di reintegro nelle sue funzioni non ancora stata avviata. E'
evidente che Genchi, un dirigente regionale da sempre in prima fila
nelle battaglie in difesa dell'ambiente e per l'affermazione della

legalit non piace al governo che vede assieme 'appassionatamente'


Raffaele Lombardo (presidente) e i 'dioscuri' del Pd, al secolo
Antonello Cracolici e Giuseppe Lumia.
Per questo la Cgil Funzione pubblica della Sicilia ha organizzato per domani
mattina, alle 10,00, a Palermo, un sit in davanti allassessorato al Territorio e
Ambiente in via Ugo La Malfa 169. Alla manifestazione, oltre ai sindacalisti
della Cgil siciliana, interverranno, tra gli altri, il portavoce nazionale di Italia dei
valori, Leoluca Orlando, il segretario regionale dello stesso partito, Fabio
Giambrone, il segretario regionale di Sel, Erasmo Palazzotto, il segretario
regionale
della
Federazione
della
Sinistra,
Antonio
Marotta.
Il fatto grave - dice il segretario generale della Funzione pubblica Cgil della
Sicilia, Michele Palazzotto - che nonostante il giudice del lavoro abbia dato
ragione a Genchi, lattuale dirigente generale, Arnone, non ha ancora avviato
le procedure di reintegro. Il governo Lombardo si vanta di avere impedito la
realizzazione dei termovalorizzatori, ma questo non sarebbe mai avvenuto se
nel 2006 Genchi non avesse bloccato le procedure sul piano tecnico
amministrativo. Non vero che Lombardo discontinuo rispetto al
precedente governo, perch perpetua gli stessi metodi e gli stessi
strumenti di emarginazione dei dirigenti regionali scomodi .
Palazzotto, che ha gi avviato azione legale contro l'assessore regionale alla
Funzione pubblica, Caterina Chinnici, annuncia un'azione legale anche contro il
Presidente Lombardo e contro il dirigente generale del dipartimento Ambiente,
Giovanni Arnone
La storia di Gioacchino Genchi ha inizio oltre 5 anni fa quando il dirigente
chimico, allora responsabile del servizio sullinquinamento atmosferico, viene
rimosso dallincarico a seguito dellattivit svolta. Molte le questioni delicate su
cui il dirigente diede parere negativo: dalle emissioni della distilleria Bertolino
alle fabbriche catanesi di laterizi (che usavano i fanghi del petrolchimico di
Siracusa), fino al grande affare dei quattro termovalorizzatori che avrebbero
dovuto vedere la luce in Sicilia. Da allora Genchi, estromesso da ogni
incarico, ha iniziato una lunga vertenza rivolgendosi anche al Giudice
del lavoro che ha riconosciuto al dirigente il raggiungimento di tutti gli
obiettivi assegnategli, sconfessando le decisioni pretestuose dellallora
dirigente generale Pietro Tolomeo e di ben due giunte regionali.
http://palermo.meridionews.it/articolo/13795/genchi-il-dirigente-regionalescomodo/

Regione, il record di un consulente: quattro


contratti in tre anni

30 Luglio 2011
Riccardo Ursi, professore di diritto Amministrativo allUniversit di Palermo, arrivato alla
cifra di 126 mila euro di incasso. Il tutto vincendo ogni volta un bando. A breve firmer
ancora per il dipartimento Territorio e Ambiente
PALERMO. Lultimo contratto lo firmer a giorni: un anno da consulente del
dipartimento Territorio e Ambiente per 36 mila euro. E cos Riccardo Ursi,
professore di diritto Amministrativo allUniversit di Palermo, sommer il
quarto contratto in tre anni arrivando alla cifra record di 126 mila euro di
incasso. Il tutto, va detto, vincendo ogni volta un bando. Che per la Regione
legittima sostenendo che in tre anni non ha trovato fra i suoi 20 mila
dipendenti un esperto di diritto a cui affidare a costo zero lincarico in
questione. Storia del recordman delle consulenze della Regione. Un caso gi
finito allattenzione della Corte dei Conti. Gioacchino Genchi, dirigente
dellassessorato Ambiente e protagonista di una vicenda giudiziaria legata alla
revoca del suo incarico, ha presentato un esposto per conto della Cgil in
occasione dei primi contratti. E un altro ne presenter adesso rilancia
Genchi.
La carriera da esterno di Ursi, ricostruita dal dirigente sindacalista, inizia nel
giugno del 2008. quella la data del primo contratto da 36 mila euro che
scade ad aprile 2009. A settembre dello stesso anno il professore, quarantenne
di origini messinesi, ottiene una proroga di cinque mesi per altri 18 mila euro.
Nel frattempo esce un nuovo bando e allinizio del 2010 Ursi si aggiudica lo
stesso incarico per un altro anno. Nel marzo 2011 lassessorato pubblica
lennesimo bando e Ursi vince di nuovo: partecipano in tre, una delle domande
viene esclusa e Ursi batte un altro docente universitario, il barese Antonio
Barone. Ottenendo cos due giorni fa la certezza di un nuovo contratto da un
anno a 36 mila euro prorogabile per altri sei mesi con una eventuale spesa
pubblica aggiuntiva di altri 18 mila euro.
Lincarico sempre lo stesso: assistenza al servizio Valutazione di impatto
ambientale e Valutazione di impatto strategico pi riordino e armonizzazione
legislativa. Ursi, in pratica, lesperto a cui il dipartimento (non lassessore) fa
riferimento ogni qual volta ci sia bisogno di un consiglio dal punto di vista del
diritto. Ma Genchi e la Cgil si chiedono come mai il dipartimento non faccia
ricorso allUfficio legislativo e legale. E come mai non abbia pensato di affidare
a un dipendente lo stesso compito. La Cgil chiede quindi il ritiro degli atti, la
revoca degli incarichi e di procedere contro i responsabili.
Ma Giovanni Arnone, il dirigente del dipartimento che ha firmato lultimo
incarico, difende la scelta di ricorrere allesterno: Si tratta di un consulente
indispensabile. In tutto lassessorato non c un esperto di diritto. E abbiamo

chiesto se negli altri assessorati ci fosse un dirigente laureato in


Giurisprudenza che volesse essere trasferito da noi. Ma non abbiamo trovato
nessuno. La verit che da noi si lavora troppo e non vuole venirci nessuno.
Ursi un esperto che d risposte rapidissime su temi che se dirottati allUfficio
legale finirebbero per ingolfare anche quella struttura. E per dar forza alla tesi
Arnone cita un altro caso: Al vertice del nostro ufficio Contenzioso, per la
mancanza di un esperto di diritto, abbiamo dovuto mettere un ingegnere
chimico.
http://gds.it/2011/07/30/regione-il-record-di-un-consulente-quattro-contrattiin-tre-anni-167353_203026/
ORDINE DEL GIORNO DIRETTIVO REGIONALE 21/04/2010
GIOVED 27 MAGGIO 2010 02:23

Ordine del Giorno Direttivo Regionale 21/04/2010


Le dichiarazioni allARS del Presidente Lombardo, nei passaggi riguardanti
lillecita gestione dei rifiuti in Sicilia, con riferimento allaffare della costruzione
dei 4 mega inceneritori, a quello dello smaltimento dei fanghi di risulta
industriale operato da aziende tramite linglobamento in materiali laterizi, a
quello degli impianti eolici, non possono che confermare e rafforzare le
denunce presentate da tempo dalla CGIL FP e strettamente connesse alla
situazione dei 3 dirigenti dellAssessorato Regionale Territorio e Ambiente,
Gioacchino Genchi, Alessandro Pellerito ed Assunta Candido, i quali da oltre 3
anni sono stati e sono ancora oggetto di gravissimi abusi e di discriminazioni
sul posto di lavoro, proprio per le stesse questioni sollevate soltanto ora dal
Presidente della Regione.
Ci che Lombardo denuncia nel 2010 da anni il terreno di scontro che ha
visto protagonisti i 3 dirigenti come vittime-bersaglio di ostracismi e vessazioni
di ogni tipo in episodi assurti anche alla cronaca della stampa nazionale
televisiva e della rete.
Genchi e Pellerito (entrambi chimici) e Candido (biologa) dal 2007 sono privati
dei loro incarichi dirigenziali e tenuti senza alcun carico di lavoro in una sorta di
tentativo di annientamento del loro bagaglio professionale e della dignit
personale, sottoposti ad accuse tanto fantasiose quanto fasulle, tali rivelatesi
sia in sede giudiziaria che amministrativa, come da ultimo confermato persino
da una Commissione dindagine interna da loro stessi ripetutamente richiesta
ed infine ottenuta
In realt, i 3 dirigenti pagano per la loro non malleabilit nel lavoro quotidiano
dufficio e per avere assunto, giusto su rilevanti pratiche da loro trattate
(Distilleria Bertolino, inceneritori, impianti ad energia eolica), valutazioni di

ordine tecnico di non asservimento alle posizioni dominanti della politica


governativa
e
dei
vertici
burocratici
dellAmministrazione.
Basta solo ricordare che per alcune di tali questioni gli affari in gioco
riguardavano e riguardano una movimentazione di denaro stimabile in svariati
miliardi di euro, con i tutti i risvolti e gli appetiti di carattere politicoburocratico-affaristico-mafioso che un vorticoso giro di interessi di questa
consistenza pu comportare nella nostra Regione, come adesso costretto
tardivamente
ad
ammettere
lo
stesso
Presidente
Lombardo.
Allora, se Lombardo vuole dare un segnale ritiri con effetto immediato le
Delibere di Giunta, architettate e fondate persino su attestazioni e documenti
falsi e travisati, con le quali sono state irrogate le ingiuste ed illegittime
sanzioni
nei
confronti
dei
dirigenti
Genchi
e
Pellerito.
Lombardo faccia applicare i suoi stessi Decreti con i quali ha accolto i ricorsi di
Genchi e Pellerito contro la revoca dei loro contratti dincarico, che da oltre 9
mesi sono omissivamente ed inspiegabilmente disattesi dai vertici del
Dipartimento Territorio e Ambiente.
Per la CGIL FP si tratta di fatti gravi e non pi tollerabili, addirittura paradossali
se si considera che un Ufficio dellAmministrazione si permette di non
ottemperare impunemente ad un giudicato del Presidente della Regione.
La CGIL FP chiede la risoluzione definitiva delle irregolarit operate a danno dei
3 dirigenti, un danno che per qualcuno di loro ha assunto anche caratteri fisici
ed ha comportato linsorgenza di una grave patologia invalidante.
La CGIL FP chiede limmediato reintegro dei dirigenti Genchi, Pellerito e
Candido nei loro incarichi, nonch laccertamento delle responsabilit e dei
responsabili coinvolti a tutti i livelli nella vicenda.
Approvato allunanimit
http://www.fpcgilsicilia.org/index.php?option=com_content&view=category&la
yout=blog&id=80&Itemid=869
IL DIRETTORE GENERALE CONVOCATO DAL GIUDICE DI PACE
GENCHI E PELLERITO CONTRO TOLOMEO SI VA A GIUDIZIO PER INGIURIA
Venerd 17 Luglio 2009 - 12:24 di Claudio Reale

Citato a giudizio davanti al giudice di pace per ingiuria, con l'accusa di aver
dato del delinquente, nullafacente, bestia ai dirigenti regionali ribelli
Gioacchino Genchi e Alessandro Pellerito. Lo scontro fra Genchi e Pellerito e
Pietro Tolomeo, l'ex direttore generale del Territorio, oggi alla guida del
dipartimento Foreste, si arricchisce di un nuovo capitolo giudiziario: il pubblico
ministero Alessandro Picchi ha chiamato davanti al giudice di pace il direttore
generale, per un'udienza che si terr il 20 novembre. Ma l'interessato si

difende: Il termine che ho utilizzato dice stato 'pregiudicato' perch


Genchi stato giudicato per reati contro l'amministrazione, anche se poi in
Cassazione il reato andato prescritto. La Corte dei conti, inoltre, ha stabilito
che ha provocato grave danno continuato e immotivato, rinviandolo a giudizio.
A suo favore, per, Genchi cita un video presente su Youtube, che in coda ai
servizi sul piano per l'ambiente copiato dal Veneto riprende uno scontro
verbale fra Genchi e Tolomeo nel quale si sente la parola delinquente.
http://livesicilia.it/2009/07/17/genchi-e-pellerito-contro-tolomeosi-va-a-giudizio-peringiuria_7959/

Assessorato Territorio Ambiente Regione Sicilia (Tolomeo insulta


Genchi)

https://www.youtube.com/watch?v=jsKTmhCSKwk

Assessorato Territorio Ambiente Regione Sicilia un Padrino


tutto di un pezzo
https://www.youtube.com/watch?v=VuAwm0clUeo
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03039 PRESENTATA
DA ORLANDO LEOLUCA (ITALIA DEI VALORI) IN DATA 2009 05 18
Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-03039
presentata da LEOLUCA ORLANDO
lunedi' 18 maggio 2009, seduta n.178 LEOLUCA ORLANDO.
- Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali.
- Per sapere
- premesso che: nel settembre 2005 il dottor Gioacchino Genchi e il dottor
Alessandro Pellerito, rispettivamente responsabili del servizio 3 tutela
dall'inquinamento atmosferico e dell'Unita' operativa S3.I autorizzazioni alle
emissioni in atmosfera dell'Assessorato territorio e ambiente della Regione
siciliana, hanno concluso l'iter istruttorio sui quattro sistemi previsti dal Piano
di gestione dei rifiuti della Regione Sicilia che individua quattro impianti
destinati alla chiusura del ciclo dei rifiuti: il termovalorizzatore di Palermo per
la Sicilia occidentale;
il termovalorizzatore di Augusta (Siracusa) per la Sicilia sud-orientale;

il termovalorizzatore di Paterno' (Catania) per la Sicilia nord-orientale;


il termovalorizzatore di Casteltermini (Agrigento) per la Sicilia sud-occidentale;
l'istruttoria, predisposta dai dirigenti dell'Assessorato, prospettava il rigetto
dell'autorizzazione alle emissioni in atmosfera; dal momento in cui appare
chiaro il contenuto dell'istruttoria predisposta dai due dirigenti Genchi e
Pellerito, inizia un lungo contenzioso che impegna i vertici politici e dirigenziali
dell'Assessorato regionale territorio e ambiente, e che ha come esito la revoca,
da parte del Dirigente generale, dei contratti di lavoro dei due funzionari;
la revoca poteva essere disposta, in forza della normativa vigente, soltanto
dalla Giunta di Governo e non da un dirigente generale;
fatto ancor piu' grave e' che le presunte contestazioni, sfociate in denunce alla
Procura della Repubblica, sono state da questa ritenute infondate e non
veritiere e sono state archiviate dal GIP nel dicembre scorso; non puo' che
apparire inquietante la strana e ripetuta coincidenza, con la quale si e'
tentato di evitare la partecipazione di chimici del servizio 3, al rilascio
dell'autorizzazione integrata ambientale sui quattro termovalorizzatori
(inceneritori) previsti dal piano di gestione dei rifiuti della Regione Sicilia;
va segnalato il giudizio espresso dalla Corte dei conti sull'attivita' di vigilanza e
di controllo sulla gestione del Commissario delegato per la Regione Sicilia da
parte del Dipartimento della protezione civile e del ministero dell'ambiente che
viene considerata praticamente inesistente. La Corte dei conti aggiunge,
inoltre, che la stessa rendicontazione annuale, sottoposta al controllo della
Ragioneria provinciale, ha prodotto, nel corso del commissariamento, un solo
rilievo, di scarso significato, nonostante le notevoli problematiche
amministrative che la gestione ha sollevato, testimoniate da una lunga serie di
pendenze giudiziarie in corso;
in merito al ricorso straordinario al Presidente della Regione presentato dai due
dirigenti si sono pronunciati per l'accoglimento sia la stessa Amministrazione
Regionale (Ufficio Legislativo e Legale) sia il Consiglio di Giustizia
Amministrativa, rilevando l'illegittimita' dell'operato del Dirigente generale, il
quale nell'occasione ha abusato dei suoi poteri ed ha usurpato quelli della
Giunta. Ma di questo particolare sembrerebbe che l'Assessore Sorbello e la
Giunta non ne abbiano tenuto conto;
lo staff di valutazione si e' guardato bene dall'operare il contraddittorio con i
dirigenti da valutare, non rispettando l'articolo 39, comma 6, del CCRL area
dirigenza, che lo prescrive rigorosamente. L'Amministrazione si e' persino
guardata bene dal comunicare l'esito della presunta valutazione, che si e'
scoperta tale allorche' sono stati presentati dai due dirigenti i decreti ingiuntivi
per il mancato pagamento delle spettanze; le schede di valutazione non recano

in calce neppure le firme dei due dirigenti e ancora una volta sono stati violati i
principi del giusto procedimento, di imparzialita' e di trasparenza; basterebbe
solo questo per definire illegittimo e nullo l'intero procedimento: per anni,
l'Amministrazione regionale ha sottoposto i suddetti dipendenti ad azioni
discriminatorie, a sanzioni e a vere e proprie calunnie: azioni, sanzioni e
calunnie che sono state riconosciute infondate e illegittime tanto dall'Ufficio
legislativo e legale della stessa Regione siciliana, quanto dallo stesso Consiglio
di Giustizia amministrativa;
i rilievi che hanno portato alla sospensione da parte della Giunta regionale dei
dirigenti dell'assessorato al Territorio e Ambiente, Gioacchino Genchi e
Alessandro Pellerito, dagli incarichi di dirigenza sono infondati e pretestuosi,
come sostengono anche la Cgil e la Funzione pubblica regionali;
il caso Genchi-Pellerito va avanti da 5 anni a forza di rimozioni forzose dagli
incarichi, ricorsi degli interessati, cause per mobbing e anche cause penali e,
ad oggi i due funzionari sono stati esonerati dagli incarichi dirigenziali fino al
2013
-: se il ministro interrogato non reputi necessario disporre un accertamento
onde verificare se sussistono condotte discriminatorie nei confronti dei due
citati dirigenti.(4-03039)
http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic4_03039_16#28309363683a07fc898ea793
0c82d9a8

A CURA DEL COMITATO CITTADINO ISOLA PULITA DI ISOLA DELLE FEMMINE


http://italcementiisoladellefemmine.blogspot.it/

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