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M ARTED 10
GENNAIO
2012
Liceo S. Benedetto
omincer il 5 aprile il processo nei confronti di Maria carla Grilli, il vice comandante della Polizia municipale, rinviata a giudizio ieri per i reati di abuso dufficio, falso indotto e falso in atto pubblico. Grilli, che si era autosospesa dal servizio andando in aspettativa, era finita in uninchiesta del pubblico ministero Antonio Colonna che stava indagando sui permessi rilasciati a falsi invalidi. Ludienza preliminare - durata oltre due ore - si tenuta ieri davanti al giudice Giuseppe Bersani, il quale al termine ha disposto il rinvio a giudizio. La difesa del dirigente della Municipale affidata agli avvocati Salvatore Chindamo e Giovanni Barbieri. I legali hanno chiesto il proscioglimento della loro assistita e il non luogo a procedere. Grilli, ieri mattina, ha rilasciato anche spontanee dichiarazioni, ribadendo la propria estraneit ai fatti che le vengono contestati. A chiedere il rinvio a giudizio era stato, in ottobre, il pubblico ministero Antonio Colonna, che aveva svolto lindagine sul dirigente della Polizia municipale, scaturita a sua volta dallinchiesta sulla concessione di permessi ai falsi invalidi. Alcuni vigili analizzando quella vicenda si accorsero di alcune multe annullate davanti al Giudice di pace. Grilli, referente per il Comune, allAmministrazione proponeva il non accoglimento del ricorso, mentre davanti al giudice dava parere favorevole per larchiviazione. Per gli inquirenti, a beneficiarne sarebbero stati alcuni amici. I colleghi della Municipale analizzarono gli atti dal 2005 al 2008. Al termine, i casi sospetti sono
risultati essere una decina. E il Comune si costituito parte civile. I difensori di Grilli, Chindamo, del Foro di Palmi, e Giovanni Barbieri, piacentino, hanno scelto di discutere la vicenda in un processo. Nessun rito alternativo - ha affermato Chindamo - perch solo il collegio dei giudici potr risolvere anche i minimi dubbi. La difesa si poi detta perplessa sulla scelta del Comune - lavvocato Elena Vezzulli uscita senza rilasciare dichiarazioni - di costituirsi parte civile. Si tratta di un danno dimmagine anche perch il Comune - precisa Chindamo - non ha mai avuto danni economici da questa vicenda n mai stato condannato a dei pagamenti. E strano, perch questa vicenda meno incisiva di quella che ha riguardato il comandante. Gianfranco Salvatori
Diffamazione del manager della Pfm In aula tra i testi anche Franz Di Cioccio
Nuova udienza del processo che vede contrapposti - per il reato di diffamazione - il tour manager della Pfm, Romeo Grosso e lorganizzatore piacentino Salvatore Primiceri. Ieri, davanti al giudice Elena Stoppini, pm Giulio Massara, sono sfilati alcuni testimoni, tra cui Franz Di Cioccio, batterista della mitica formazione e un pezzo di storia della musica italiana. Oltre a lui, il giudice ha sentito anche la manager della Pfm, Iaia De Capitanis, lautore della querela Grosso - che si costituito parte civile con lavvocato Tommaso Pedroni, del Foro di Milano e due tecnici, tutti in qualit di testimoni. La difesa di Primiceri era rappresentata dallavvocato Riccardo Curtarelli, di Piacenza. La querela che ha portato al processo era nata dopo le dichiarazioni rilasciate a diversi organi di stampa da Primiceri, in seguito allannullamento del concerto della Pfm del 9 giugno 2009. Primiceri, secondo Grosso ha affer mato la mancanza di volont della band di risolvere la vicenda, accusando anche il gruppo di aver deciso gi prima che non avrebbe suonato. I testimoni sono entrati nel merito della vicenda dellannullamento del concerto, ma il giudice Stoppini li ha ripresi ricordando loro che non era quello il motivo del processo e che si sarebbe dovuto solo parlare della presunta diffama-
A fianco, lavvocato Riccardo Curtarelli. Sopra, da sinistra Franz Di Cioccio e Iaia de Capitanis ieri in tribunale zione. Al termine, ludienza stata rinviata per la discussione all11 aprile. In quella sede, parleranno gli avvocati, ci sar la requisitoria del pubblico ministero e potrebbe esserci anche la decisione del giudice. (gis)