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RILIEVO ALTIMETRICO

1. GENERALITA
Per altezza o quota di un punto della superficie fisica sul geoide, o come normalmente
si dice sul livello del mare, si intende il segmento di linea di forza del campo della gravit
passante per tale punto e compreso fra esso
e il geoide: per la piccola curvatura della
linea di forza si pu anche dire che la quota
rappresentata dalla distanza del punto dal
geoide, misurata secondo la verticale per il
punto stesso. Il complesso di operazioni
volto alla determinazione delle quote dei
punti, o pi spesso delle differenze di quota
fra i punti, prende il nome di livellazione.
Prima di esaminare in dettaglio i vari tipi di
livellazione, opportuno fare un cenno a come si possa determinare un punto di quota zero,
appartenente cio al geoide, da assumere come riferimento per tutte le quote. Diciamo subito
che tale problema molto complicato e che non esiste una unificazione generale dei punti di
riferimento, tanto che praticamente ogni Stato assume un suo punto di derivazione delle
quote.
Tale punto, per i paesi che si affacciano sul mare, normalmente un punto del mare
medio, quel mare cio che d una realt fisica, sia pure approssimata, alla superficie geoidica
e che si assume come scevro dai moti ondosi, dalle maree, dalle correnti e da ogni altro
fattore transitorio.
Tenendo conto che la maggior parte di tali fenomeni hanno un andamento periodico,
possibile, in un intervallo di tempo opportuno, stabilire il valore medio del livello del mare;
tale periodo, corrispondente al tempo necessario affinch il sistema terra-sole-luna si
ripresenti nella stessa configurazione, di circa 18 anni.
Gli strumenti che servono a determinare il livello medio del. mare sono i mareografi.
Schematicamente, un mareografo costituito da una penna scrivente collegata a un
galleggiante, che pesca in un pozzetto verticale in comunicazione con il mare attraverso un
condotto orizzontale. Lo sbocco di
quest'ultimo si trova ad una profondit sotto
la superficie libera sufficiente a rendere
inapprezzabili le variazioni di livello nel
pozzetto verticale dovute al moto ondoso,
alle correnti e agli altri fenomeni perturbanti
di carattere idraulico. La penna scrivente
collegata al galleggiante traccer quindi su
una striscia di carta, svolgentesi su un
cilindro mosso da un sistema ad orologeria,
un diagramma che descriver le variazioni
del livello del mare dovute solo ai
movimenti di marea.
La quota mareografica poi riferita a
un
caposaldo,
detto
caposaldo

fondamentale, da cui prendono origine le linee di livellazione. Per lItalia il caposaldo


fondamentale quello collegato al mareografo di Genova.
Detto in questi termini il problema di determinare un punto di quota zero sembra
abbastanza semplice; invece nella realt praticamente impossibile. In primo luogo perch i
mari non hanno tutti lo stesso livello medio; ci dovuto a un complesso di cause quali le
differenze di temperatura, le differenze di salinit, l'influenza della forma e dell'orientamento
del bacino marino nei riguardi delle
maree, delle correnti, dei venti, ecc.
Per chiarire meglio il problema
ricordiamo che il geoide pu essere
definito
come
la
superficie
equipotenziale del campo della gravit
che meglio approssima il mare medio. In
pratica, per la difficolt di realizzare tale
definizione, si definisce geoide la superficie equipotenziale passante per un determinato
punto del mare medio (cio coincidente con il mare medio in un determinato luogo). E
evidente allora che il mare medio, allinfuori di quel punto, non coincide con il geoide, se non
in maniera approssimata (gli scostamenti possono anche superare il metro); potrebbe
coincidere con il geoide solo se il mare fosse un liquido perfetto in assenza di qualsiasi causa
perturbante. Il fatto tuttavia che i mari non hanno tutti lo stesso livello medio non rappresenta
un grosso problema, perch a noi basta fissare un punto e poi riferiamo a questo tutte le
quote. In secondo luogo il livello del mare, depurato da tutti i fenomeni di marea, non
costante nel tempo neanche in un punto; questo dovuto allo scioglimento delle calotte polari
e ad altre cause (innalzamento eustatico del livello del mare, valutato in circa 12 mm/anno).
Anche questo non un problema insormontabile, perch basta fissare la quota di un punto in
un determinato istante e assumerla come quota zero. Ma c un altro problema, e questo
veramente arduo: il caposaldo di riferimento, cio il caposaldo fondamentale collegato al
mareografo, dovrebbe essere assolutamente stabile nel tempo, mentre invece non lo per
niente. Infatti esistono delle maree della crosta terrestre, analoghe a quelle marine, seppure di
entit notevolmente ridotta; si tratta comunque di movimenti periodici, i cui effetti potrebbero
anche essere calcolati ed eliminati, ma a questi si aggiungono altri moti di innalzamento e
abbassamento di cui praticamente non si conoscono le leggi e che quindi non possono essere
valutati.
Si conclude quindi che la determinazione della quota assoluta di un punto cosa
praticamente impossibile; tutto quello che si pu fare assumere, come origine delle quote, il
livello medio del mare in un determinato punto e in un determinato istante (tempo centrale
del periodo di osservazione).
Se quasi impossibile determinare la quota assoluta di un punto, invece abbastanza
semplice determinare la quota relativa, cio la differenza di quota fra due punti, con
precisione anche elevata.
Loperazione che serve a misurare le differenze di quota o le quote assolute dei punti ,
come abbiamo detto, la livellazione. Esistono vari tipi di livellazione, che differiscono per gli
strumenti usati, per le modalit operative, per le grandezze che si misurano e per la precisione
che si pu conseguire. I principali tipi sono:
a) livellazione barometrica
b) livellazione idrostatica
c) livellazione trigonometrica
d) livellazione geometrica (normale e di precisione)

Quelli di gran lunga pi usati sono gli ultimi due. Per gli altri due quindi ci limiteremo
a un semplice cenno.
Livellazione barometrica
La ditterenza di quota fra due punti della superficie terrestre pu essere dedotta dalla
differenza di pressione atmosferica esistente tra di essi, misurata con un barometro.
La pressione atmosferica diminuisce infatti allaumentare della quota secondo leggi ben
note, ma occorre tenere presente che la pressione in un punto pu variare per numerose
ragioni che non dipendono da leggi note e che interessano zone circoscritte, per cui non si
pu operare con tale metodo per collegare altimetricamente, con ununica operazione, punti
lontani.
A causa dei notevoli errori da cui possono essere affette le osservazioni di pressione e a
causa della scarsa precisione ottenibile anche in condizioni favorevoli, la livellazione
barometrica non costituisce un metodo di rilievo topografico, ma pu essere molto utile in
operazioni di ricognizione specie in zone dove si opera per la prima volta.
Operando con un barometro aneroide si pu ottenere il dislivello fra due punti con una
precisione massima di circa 12 metri.
Il barometro a mercurio, pi preciso, di uso poco pratico nelle operazioni di
campagna.
Livellazione idrostatica
Si basa sul principio dei vasi comunicanti. Pu essere realizzato in maniera molto
rudimentale (il tubo ad acqua dei muratori, che permette di realizzare piani orizzontali con la
precisione del centimetro) oppure in maniera estremamente raffinata (dispositivi elettrici per
determinare con precisione laltezza del menisco, letture micrometriche, ecc.). In questo
secondo caso si pu arrivare, con molte precauzioni per, a misurare il dislivello fra due punti
con ura precisione di qualche millesimo di millimetro; per i punti devono essere vicini (al
massimo poche decine di metri). Questo metodo usato in pratica soltanto, e raramente, nei
collaudi e controlli di manufatti.
2. LIVELLAZIONE TRIGONOMETRICA
La differenza di quota fra due punti A e B reciprocamente visibili e fra cui nota la
distanza S si pu ricavare indirettamente dalla
misura delle distanze zenitali reciproche ZA e ZB;
la livellazione si chiama trigonometrica perch
viene principalmente impiegata per determinate i
dislivelli fra punti delle reti di inquadramento,
chiamate anche reti trigonometriche, fra i quali
sono appunto note le distanze; naturalmente si pu
eseguire una livellazione trigonometrica anche
quando la distanza nota per altra via, per
esempio misurata con un distanziometro, a onde.
Poich la distanza fra A e B non supera in
genere una decina di chilometri, le formule che
permettono di dedurre il dislivello, note le
distanze zenitali ZA e ZB e la distanza S, possono
essere ricavate assumendo come superficie di
riferimento la sfera locale di raggio R = N dove il raggio del meridiano e la grannormale
vanno calcolati per una latitudine intermedia fra quelle di A e B. Si fa inoltre lipotesi che le
verticali per i due punti coincidano con le normali alla sfera locale. La precisione della
livellazione trigonometrica mediamente si pu assumere: = 1.2 10 5 S (cio 1.2 cm/km).

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