Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Redazione e Amministrazione: L.go Corsia Dei Servi 3 - 20122 Milano. Tel 02/771295.1
Delitti
Guglielmo Gatti, accusato di aver fatto
a pezzi gli zii, nelle nove ore di
interrogatorio non ha mai perso il sorriso
La Stampa, marted 30 gennaio
rescia. Un uomo ordinario. Educato:
B
Quando andavo dagli zii portavo il
Ramazzotti o le paste. Metodico:
Mangiavo sempre a mezzogiorno e alle sei
di sera. Alle undici ero gi a letto. Magari
un po incolore con quella camicia azzurrina che spunta dal golfino di lanetta grigia.
Lantitesi di quel Guglielmo Gatti, Mani di
forbice lo chiamano in carcere, accusato
di aver ucciso e fatto a fette gli zii Aldo
Donegani e Luisa De Leo, scomparsi da casa lestate di due anni fa e ritrovati a pezzi
nei boschi sul passo del Vivione il 17 agosto
2005. Non sono stato io, sono totalmente
estraneo. Con loro non avevo nemmeno rapporti. Facevano gli scambi di coppia, avevano un comportamento esageratamente
estroverso... Comunque liberissimi, a me
non davano fastidio, ha ripetuto per nove
ore di fila questo quasi ingegnere di 42 anni, viso pulito, modi perbene, un sorso dacqua ogni tanto per prendere fiato, mai la voce troppo alta se non in un paio di occasioni, quando linterrogatorio al processo dove
imputato di duplice omicidio si faceva
troppo incalzante.
Il sangue
Il pubblico ministero Paola Reggiani gli
chiedeva delle macchie di sangue degli zii
che gli hanno trovato sullauto, sui muri di
casa, sotto al lavandino, sopra la cassapanca, sulle scarpe, perfino sotto la ruota di
scorta della Punto azzurrina parcheggiata
in garage e con le portiere chiuse che non
si sa mai. Un fuoco di fila di contestazioni
da doppio ergastolo che Guglielmo Gatti ha
incassato, ma solo fino a un certo punto:
Non lo so come siano finite l... Le avr
portate qualcuno con le sue scarpe, in casa
girava tanta gente, carabinieri, magistrati,
uomini della scientifica... Io non accuso
nessuno,
sono
solo
deduzioni....
Impressioni che non piacciono al presidente Enrico Fischetti che almeno una volta
bacchetta Mani di forbice e allora sono
dolori: Qui non ci basiamo sulle deduzioni. Questo un processo che si base sulle
tracce, anche quelle di sangue... Non seguiamo n Batman n Mandrake.
Ci vorrebbe un miracolo per togliere
Guglielmo Gatti dallangolo. Ma forse basta
la sua freddezza, il tono di voce monocorde,
i concetti ripetuti mille volte sempre con le
stesse parole, senza sbagliare una virgola,
senza nemmeno muovere il ciuffo quando
sposta la testa dal presidente al pubblico
ministero, dal suo avvocato a questaula di
corte dAssise piena di persone venute apposta ad ascoltarlo. A provare qualche brivido quando gli chiedono delle cesoie comperate allHobby center e a darsi di gomito
nello scabrosissimo racconto degli zii che
magari frequentava poco, abitavano al piano di sopra e lui sentiva, oh s se li sentiva...
I miei zii al mercoled andavano a ballare, racconta il nipote mica tanto prediletto. Incalzato, alla fine spiega i menage
promiscui della coppia. Una volta ho visto
mia zia dalla finestra dare un bacio in bocca a unaltra donna... Un bacio come nei
film. Non si preoccupavano di nascondersi. Ospitavano altre coppie, mi facevano
squallore e tristezza, racconta lui con la
sua vita ordinata, le gite al supermercato
per passare il tempo, mai un amico, non
una donna recente - S, c stata, tanto
tempo fa, qui non ne parlo, non centra con
il processo - le riviste di computer, la musica, la televisione e lo studio del giapponese che da autodidatta continua anche in
carcere. E gli scontrini della spesa conservati per anni.
Gli scontrini
Quegli scontrini adesso sono una delle
prove contro di lui. Pochi giorni prima della scomparsa degli zii in un Hobby center
alla periferia di Brescia qualcuno compera delle bacinelle, della segatura, degli attrezzi agricoli e un paio di cesoie che i carabinieri sospettano siano quelle trovate
accanto ai cadaveri. Molti di quegli oggetti
comuni sono stati trovati a casa di Gatti.
Lui conferma: Il bricolage era la mia passione, curavo il giardino, dovevo tinteggiare la casa... Ma le cesoie non sono mie. In
una libreria in camera sua i carabinieri
trovano uno scontrino di un supermercato,
tra laltro ci sono tre confezioni di sedano.
Al passo del Vivione trovano i corpi, i sacchetti e pure il sedano. Lui smentisce:
Quello scontrino non mio. E poi a me il
sedano nemmeno piace. Non so chi lo abbia messo in casa mia.
Guglielmo Gatti racconta di cancelli divelti, di luci trovate accese in casa al ritorno dagli interrogatori, di macchie di sangue
che non avrebbero visto i carabinieri in
una prima perquisizione ma che sarebbero
comparse poi dopo. Quando abbiamo passato il luminol che attiva le tracce di sangue, il garage si acceso come un albero di
Natale, aveva raccontato un carabiniere.
Lui smentisce, smentisce, e smentisce ancora. A noi aveva chiesto se il luminol andava via, conferma un altro militare di
fronte al mistero di questuomo cos educato da chiedere scusa se non si fa capire subito, cos gentile da sorridere sempre ad
ogni domanda, apparentemente incapace
di uccidere una zanzara, figuriamoci gli zii:
Veramente le zanzare s. Avevo comperato
anche un acchiappamosche, mi sembrava
un oggetto sfizioso.
Fabio Poletti
quotidiano
Poste Italiane Sped. in Abbonamento Postale - DL 353/2003 Conv. L.46/2004 Art. 1, c. 1, DBC MILANO
Corsivi
il Giornale,
luned 29 gennaio
eoluca Orlando fu un democristiano, e gli ex democristiani non esistono.
Luned scorso ha detto che
fosse dipeso da me,
Andreotti non sarebbe mai stato inquisito,
questo dopo aver preso a chiamare Sciascia
Leonardo come fece con Falcone che chiamava Giovanni. Da morti. Orlando ha addirittura detto che abbiamo dato una delega
eccessiva alla magistratura, e il punto se
Leoluca Orlando possa essere perdonato.
Vediamo. Il comunista Gerardo Chiaromonte,
defunto presidente della Commissione
Antimafia, scrisse, circa il fallito attentato a
Falcone nella sua casa al mare allAddaura,
che i seguaci di Orlando sostennero che era
stato lo stesso Falcone a organizzare il tutto
per farsi pubblicit. Orlando luomo che il
sospetto lanticamera della verit, quello
che a Samarcanda accus Falcone (1990) di
imboscare le inchieste e di aver salvato Salvo
Lima incriminando il pentito che laccusava,
luomo che pure accus Falcone dessersi
compromesso col potere (1992) per via del suo
incarico al ministero della Giustizia, quello
che sempre a Samarcanda accus il poliziotto Domenico Signorino (1993) prima che questultimo si sparasse, quello che port in
Parlamento Claudio Fava, Alfredo Galasso,
Diego Novelli, Rino Piscitello e Alfonso
Pecoraro Scanio che poi si autosospesero dal
cosiddetto Parlamento delegittimato. passato tanto tempo, perdonare si pu. Non perdonare, pure.
Filippo Facci
NOTE [1] La Gazzetta dello Sport 3/2; [2] Massimo Norrito, la Repubblica 3/2; [3] Roberto Beccantini,
La Stampa 3/2; [4] Fulvio Bianchi, la Repubblica 3/2; [5] Alfio Sciacca, Corriere della Sera 3/2; [6] Carlo
Verdelli, La Gazzetta dello Sport 3/2; [7] Fiorenza Sarzanini, Corriere della Sera 3/2; [8] Gianni Mura,
Lettere T
le Repubblica,
venerd 2 febbraio
al 1 gennaio 2007 l'inD
dennit di accompagnamento erogata agli invalidi civili totali (quindi
soggetti con il massimo grado di invalidit) aumentata di 6,88 euro
mensili. certo che adesso potranno guardare al proprio futuro con maggiore serenit. Si tratta quasi sempre di persone (ripeto, persone) che non sono in grado autonomamente di far valere i propri diritti;
spesso non sono nemmeno in grado di parlare o di camminare. Non ho idea se anche
gli stipendi, le diarie, i privilegi vari dei nostri governanti, dei manager pubblici siano
aumentati nel 2007 di 7 euro, ma nutro
qualche dubbio. Come genitore, come cittadino provo sdegno di appartenere a questa italia: la minuscola non un refuso.
Luigi Pasolini
Rezzato (Bs)
guito a ci, in gran parte del Regno Unito
furono aboliti quei terribili recinti. [14]
Nel 90, il governo affid al giudice Peter
Taylor uninchiesta sul disastro di
Hillsborough. Foot: La conclusione fu una
sola. Il pericolo pi grosso veniva dal fatto
che migliaia di tifosi erano costretti a stare in spazi piccoli e in piedi. Ogni partita
potenzialmente si sarebbe potuta trasformare in una tragedia. Da allora tutti i pi
grandi stadi avrebbero dovuto prevedere
solo posti a sedere e numerati. Ed i tifosi
rimanere seduti per lintera gara. A seguito del rapporto Taylor, molte societ hanno
investito ampie somme nella ristrutturazione dei propri stadi. In Inghilterra gli stadi sono di propriet dei club. Lo Stato sovvenzion loperazione. [14]
In Inghilterra la sicurezza allinterno degli stadi a carico delle societ. Foot:
Alcuni club pagano anche per garantire
lordine allesterno. Middlesbrough per
esempio spende circa 150,000 sterline a
stagione (un quarto della spesa annuale)
per mantenere il suo stadio sicuro anche
fuori dal campo. Come affrontare questi
costi, comunque, una faccenda su cui si
sta ancora discutendo. stato anche istituito un servizio dordine allinterno delle
strutture. Si occupa di vigilare e di allontanare i tifosi esagitati, ubriachi, che fanno uso di motti razzisti o che semplicemente non vogliono stare seduti. [14]
Tutto ci ha un prezzo per i tifosi. Foot:
Negli anni 70 quando si andava ad un incontro dellArsenal, si sentiva la curva
cantare per ore prima del match. Oggi andare allo stadio come andare allopera,
nessuno canta e spesso c un profondo silenzio. Tant che Highbury stato soprannominato la biblioteca di Highbury.
I tifosi del Manchester non hanno accettato facilmente di dover stare seduti, la societ ha dovuto lottare a lungo. Tutto ci
uno scotto da pagare se si vuole eliminare
violenza e razzismo dagli stadi. [14]
Il calcio inglese cambiato. Foot: Ho addirittura visto madri con bambini appena
nati sugli spalti del campo dellArsenal.
La questione : lItalia potrebbe adottare
il modello inglese? Si. Ma prima deve capire esattamente di cosa si tratta. La repressione da sola non sufficiente. Gli stadi devono essere totalmente controllati e
gestiti dalle societ. Deve essere vietato il
lancio dei razzi e non deve essere permesso mostrare svastiche. La polizia deve
iniziare a prevenire la violenza, non semplicemente contenerla. [14]
Col suo everyman Roth racconta la fine della fede nel corpo
rendi un americano qualunque, everyman, e raccontalo come ha fatto lultimo
Philip Roth a partire dal suo funerale, riaprendo la sua vita dallinfanzia in una specie
di resurrezione atea, e poi su su per matrimoni, figli, divorzi, tradimenti, dolore, sesso
e malattie. Mettici il nostro dio qualunque
che c e non c, le stelle, il buio, le maree, il
bagno nelloceano, il rumore sordo del corpo
che invecchia, gli amici che se ne vanno tra
una battuta e laltra, lincomprensibile tragedia dellesistere senza senso e del morire
senza senso vista attraverso la vita e la morte
degli altri, il suicidio di chi soccombe alla sofferenza, la malinconia e la bont di chi ti
caro e a cui tu sei caro, e soprattutto il senso
di colpa maschile cercato e trovato infallibilmente nellerezione, nella bugia, nel dominio
sentimentale qualunque. Estrai da te la morale finale qualunque, che impossibile rifare la realt, devi prendere le cose come
vengono, tener duro e prendere le cose come
vengono, non c altro sistema. Avrai infine
Amori
Dire che non c speranza senza la cognizione del dolore enfatico, ma raccontarlo
un gesto incredibilmente forte, solenne, definitivo. Gli ospedali, le diagnosi, i defibrillatori, le fatiche e i bisturi cardiochirurgici
di everyman sono nelle centoventi pagine
dellultimo Roth il rifugio estremo e muto
dellanima di un uomo che sta tutto dentro la
propria vita corporale, che rifiuta come bugia ogni intemperanza mistica dal tempo
adolescenziale del suo bar mitzvah, della
sua prima comunione. Un uomo pieno di
qualit e di sentimento e di intelligenza delle cose che nel suo essere qualunque, votato
alla dipendenza dal caso e fatalista, anzi rassegnato e stanco, trova la misura poetica del
nulla che siamo diventati a forza di prendere la bugia per verit, considerando la verit
una bugia. Gran libro irreligioso e orgoglioso che segnala la sconfitta irrimediabile della fede del nostro tempo, la fede nel corpo.
Philip Roth, Everyman, Einaudi,
euro 13,50
la Repubblica 3/2; [9] Mario Sconcerti, Corriere della Sera 3/2; [10] Roberto Renga, Il Messaggero 3/2;
[11] Aldo Cazzullo, Corriere della Sera 24/3/2004; [12] Corriere della Sera 3/2; [13] Arianna Ravelli,
Corriere della Sera 3/2; [14] John Foot, La Gazzetta dello Sport 22/4/2005.
Senatori
La Stampa, gioved 1 febbraio
lle ore 19,01 di marted 19 dicembre, il vicepresidente del Senato, Mario Baccini, rivolse ai senatori e al personale gli auA
guri per le festivit natalizie. Il resoconto stenografico della seduta registra gli applausi dellaula. Poi, Baccini comunic lordine del giorno della seduta successiva, programmata per marted
23 gennaio, cinque settimane pi tardi. Alle 19,02 la seduta fu tolta. Cinque settimane di ferie pare siano lo stretto necessario perch i senatori affrontassero ritemprati i cinque giorni lavorativi
di gennaio, e rifiatassero dopo i cinque giorni lavorativi di dicembre.
Marted 23, data del rientro, la seduta stata aperta alle 17,02
dal vicepresidente Roberto Calderoli. Il senatore Francesco DOnofrio ha preso la parola per richiamare lattenzione sul caso del
senatore Michele Forte, dellUdc, il cui procedimento giudiziario si concluso dopo tredici anni perch il fatto non sussiste.
Applausi dai gruppi Udc e Forza Italia. Calderoli si rallegrato. Si passati alla discussione di alcune interrogazioni parlamentari a proposito dellarresto del sindaco di Montesilvano,
provincia di Pescara, a proposito della tragica vicenda dei caduti di Cefalonia (urgenza del senatore Claudio Grassi di Rifondazione comunista) e a proposito delle procedure di nomina dei
dirigenti pubblici. Alle 18,34, al termine di una sfacchinata di
unora e trentadue minuti, Calderoli ha sciolto lassemblea.
Mercoled 24, il presidente Franco Marini ha aperto i lavori
alle 9,30. Largomento del giorno: due mozioni sui rapporti fra
Italia e Libia. Lo stringente tema ha impegnato, fra gli altri, i senatori Rocco Buttiglione (Dai primi del Novecento...) e Lamberto Dini (... il dominio coloniale italiano...). Il serrato dibattito - allegramente interrotto dallingresso in tribuna degli studenti della scuola Salvo DAcquisto di Cerveteri - ha trovato
conclusione alle 10,50. Quella di mercoled 24, per, stata una
giornata di straordinari. Tutti riconvocati per le 16. Alle 16,02,
Marini ha dato la parola al guardasigilli Clemente Mastella che
ha tenuto una relazione sullamministrazione della giustizia.
Il successivo dibattito ha costretto i senatori in aula fino alle
21,04.
Gioved 25, poi, Palazzo Madama si ripopolato presto, alle
9,30. Presidenza affidata a un altro vice, il diessino Gavino Angius. Il senatore Enrico Pianetta, di Forza Italia, ha rammentato
che il successivo 27 gennaio sarebbe ricorsa la Giornata della
Memoria, e cio un momento importante per ricordare. Il vicepresidente Angius, fra battimani scroscianti, si associato alle parole del collega Pianetta. Subito dopo lattualit tornata a
farla da padrone. Un progetto di riorganizzazione degli uffici postali in Toscana, una nuova terapia per una malattia rara, le forniture di supporti informatici e soprattutto lincresciosa vicenda
di una commissione di studio istituita presso lAsl di Mantova
che ha favorito lo scatto dorgoglio del senatore dellUlivo, lex
magistrato Felice Casson: Rimane tuttora incomprensibile la sostituzione dei prestigiosi esperti della commissione istituita dalla Asl di Mantova. Con questo drammatico jaccuse, la sessione,
sessanta minuti netti di apnea, finita. Ed stata aggiornata a
marted 30, cio allaltroieri, quando i senatori hanno dichiarato
linsindacabilit di Lino Iannuzzi (Forza Italia) e di due suoi articoli (uno sullex procuratore di Palermo, Giancarlo Caselli) sui
quali pendevano altrettante querele. Ieri, quinto giorno di lavoro di gennaio, era in programma la discussione sulle dimissioni
rassegnate da Francesco Cossiga il 27 novembre, oltre due mesi
fa.
Laspetto paradossale della vicenda di Cossiga merita ragguagli. Cossiga aveva annunciato labbandono poich le sue interrogazioni e le sue interpellanze - lultima al ministro dellInterno,
Giuliano Amato, sullattivit del capo della polizia, Gianni De
Gennaro - restavano regolarmente senza risposta. Implicitamente, Cossiga sosteneva: me ne vado perch noialtri senatori non
contiamo pi nulla. su questa base - oltre che sulla consuetudine di respingere preventivamente le dimissioni - che ieri Palazzo Madama ha invitato Cossiga a desistere, e lo ha confermato allunanimit. Assecondarlo, significava ammettere che il Senato ormai ornamentale.
A dicembre, lassemblea ha sgobbato marted 12, mercoled 13,
gioved 14, venerd 15 e marted 19. Stop. Il Senato era rimasto
chiuso da gioved 23 novembre, mese in cui i giorni di corve sono stati addirittura nove. Ben dodici a ottobre. Sette a settembre.
Due ad agosto. Quaranta giorni in sei mesi. Facendo i conti della beghina, a circa tredicimila euro al mese (a tanto ammonta la
mesata di un senatore) significa quasi duemila euro al giorno,
compresi quelli da unora di lavoro. Lultimo anno della scorsa
legislatura, fra dicembre e gennaio ci fu seduta ventuno giorni,
pi del doppio di stavolta, e ci si ritrov pure il 23 dicembre e
successivamente il 4 gennaio. E quasi sempre mattina e pomeriggio, per cui le sedute furono trentatr; stavolta, compresa quella di ieri, quattordici. anche vero che limpegno di un senatore
non si esaurisce in aula. Ci sono le missioni, volgarmente chiamate viaggi. Ci sono le commissioni e le conferenze dei capigruppo. Lunica conferenza dei capigruppo di gennaio risale a
una settimana fa e si incentrata sul disdicevole protrarsi delle
ristrutturazioni dei bagni senatoriali. Quelli maschili staranno
chiusi tre mesi. La situazione grave, ha detto il senatore leghista Calderoli.
Ma, insomma, non tutta burla. Il capogruppo della Lega, lex
guardasigilli Roberto Castelli, ora accusa il governo: Non vuol
far lavorare il Senato. Qui non abbiamo alcunch di cui discutere. A parte il decreto abrogativo sulla Corte dei Conti, dopo Natale non abbiamo votato pi niente. Il senatore Iannuzzi dellidea che la questione sia tutta politica: Da quando quel De Gregorio (Sergio, ex dipietrista, ora al gruppo misto) ha lasciato il
centrosinistra, la maggioranza, se escludiamo i senatori a vita,
pressoch inesistente e a rischio formidabile. Dice che di leggi
da votare non ne arrivano pi, che le minoranze non ne propongono perch anche fra di noi c confusione, e se invece ne propongono vengono rinviate, o pi di frequente muoiono nelle
commissioni. uno scandalo, aggiunge Francesco Storace
(An), persuaso che a sinistra abbiano paura e adottino la tecnica
della riduzione del danno. E poi certo, colpa anche nostra.
Lopposizione non sempre c. Forse qualcuno, dice Storace,
pensa a non dar noia in vista delle grandi intese.
Un senatore della Margherita, il quale pretende lanonimato
(ho gi abbastanza guai per procurarmene altri), ammette che
lanalisi di Iannuzzi corretta. Questo vuoto non si riempie di
azioni legislative nostre perch le commissioni sono lente. Dice
che si va avanti a decreti legge: Le liberalizzazioni, per esempio,
sono state affrontate soltanto dal Consiglio dei ministri. E poi si
fa un largo uso delle leggi delega, cio quelle con cui il Parlamento gira i suoi compiti, in teoria eccezionalmente, allesecutivo. Rina Gagliardi (senatrice di Rifondazione) prova ad annacquare gli addebiti: A dicembre siamo stati poco sulla Finanziaria perch stata posta la fiducia; a gennaio, per tradizione, il
Parlamento non ha molto materiale su cui esercitarsi. Non c il
boicottaggio di cui parlano a destra. Ma lanonimo senatore della Margherita si domanda se non sia il caso di ridimensionare il
Senato, per numero di componenti e di competenze. Forse s.
Ma per fortuna da oggi si ricomincia a vivere: arriva la disputa
sulla base Nato di Vicenza.
Mattia Feltri
IL FOGLIO QUOTIDIANO
Qualcosa di personale
la Repubblica, luned 29 gennaio
enova. Erano a pochi metri luno dallaltro, allingresso delG
lo studio televisivo de La7, in attesa di partecipare alla trasmissione dove entrambi sono stati chiamati a raccontare il loro drammatico passato. Ma ancora una volta Mario Sossi si rifiutato di incontrare il suo sequestratore, lex brigatista Alberto
Franceschini. Sossi, allora giudice e oggi avvocato Cassazionista,
nellaprile del 1974 era stato rapito a Genova dalle Brigate Rosse. Franceschini, leader del gruppo eversivo, era stato tra i protagonisti del sequestro e aveva a lungo interrogato il rapito. Gi
in passato altri tentativi di riappacificazione, con sempre pronto Franceschini a tendere la mano, erano falliti. La registrazione della trasmissione Niente di personale era in programma ieri
sera. Antonello Piroso ha intervistato Mario Sossi, presidente aggiunto ad honorem della Corte Suprema di Cassazione, e Alberto Franceschini, che insieme a Curcio, Moretti e altri brigatisti
rap il magistrato. Preso atto del rifiuto dellex giudice, gli organizzatori hanno fatto entrare ed uscire i due attraverso diversi
passaggi, impedendo di fatto anche che incrociassero gli sguardi. Le Bierre sequestrarono il magistrato, che aveva appena sostenuto laccusa nel processo alla Banda XII ottobre, e lo liberarono a Milano 35 giorni dopo. Avrebbe voluto dire qualcosa a
Franceschini?, ha chiesto Piroso. S. Doveva pagarmi i danni,
dopo il processo, ha risposto Sossi. Franceschini ha replicato:
Sossi ha detto cose contraddittorie. Ho pagato i danni. Sia in
carcere che economicamente.
m. cal.
***
Il vero divertimento
Davanti alla scrivania del dottor Pastore sono sfilate decine di Lorette e Gigi. Alla domanda: Ti sei divertito a farlo?, la risposta ricorrente : No, mi sono divertito a farlo sapere. Percezione del disvalore della loro condotta: nella maggior parte dei casi, nessuna. Giustificazione: Di che cosa vi meravigliate? Sono cose che fanno tutti.
Non lo sapevate?. Quelli che sapevano e tacevano non lo facevano
per omert di clan, ma generazionale. Non conoscevano n Gigi n
Loretta e neppure gli stupratori. Non li proteggevano, semplicemente, pur non approvando, restavano indifferenti, rassegnati. Gli inquirenti hanno frugato dentro centinaia di computer, sono entrati in decine di blog a numero chiuso. Hanno trovato dovunque le stesse cose,
decifrato con relativa facilit un linguaggio dove tutto semplicemente scritto pi in fretta, compresso, niente vocali, numeri al posto
delle parole, quando possibile: come se tutta la comunicazione fosse limitata dal display di un cellulare. Non esiste un codice per messaggi segreti, si dicono banalit con i superlativi e le consonanti: 6 1
GRN FG!!! (se occorre traduzione: sei un gran figo!!!; se occorre
una motivazione: perch si era ripreso mentre evacuava). Nessun rimorso, qualche pentimento. A innescarlo la sorpresa di trovare
qualcuno che non approva. Di vedere un poliziotto che rovista nella
loro cameretta, la stessa che faceva da sfondo alle autoriprese, e un
magistrato che lo fa nella loro breve esistenza. Cercando di capire come abbiano potuto fare, fin l, percorso netto. Senza un amico che dicesse: Siete fuori?.
***
Senza un genitore che...
a quel punto che il dottor Pastore ha guardato negli occhi decine di coppie adulte, compilando una personale, sconfortante statistica. I padri? Al novanta per cento sconcertati, testa fra le mani, ripiegati su se stessi, in grado di manifestare, tuttalpi, un senso di impotenza. E le madri? Nella stessa percentuale aggressive, addirittura risentite, erinni alla difesa del fortino.
Capaci perfino di contrattaccare al grido: Ma queste sono solo ragazzate! Che cosa centra la legge?.
Qualche anno fa un gruppo di ragazzi californiani, sbandati s, ma
iscritti a un liceo, residenti nella stessa casa dei loro genitori (bench,
spesso, separati) fece una bravata. Uno di loro aveva compiuto uno
sgarro e, per regolare il conto, gli rapirono il fratellino quindicenne.
Allinizio era una burla, poi persero il controllo della situazione e ammazzarono lostaggio.
Venuto a conoscenza della storia dalla figlia, compagna di scuola degli assassini, il regista Nick Cassavetes ci ha girato un film,
Alpha Dog, che esce in Italia il 23 febbraio. Come la pellicola ricostruisce, nessuno dei ragazzi si rende veramente conto di quel che
le alla Biennale: Pierre dipingeva a casa di Carmelo, e quando finivano le matite colorate,
io andavo a comprarle.
BERSANI Pierluigi Politico.
Ministro allo Svilippo Figlio
di un interista, tifa per la Juve,
cui si riavvicinato dopo la retrocessione in B: Lultima Juventus che ho amato era quella
di Platini e Boniek. Ho bisogno
di giocatori che accendano la
fantasia. Ibrahimovic per esempio, ma lhanno dato allInter,
sarebbe stato contento mio padre (a Paolo Butturini).
EPAMINONDA Angelo Catania 1945. Primo pentito di mafia a Milano. Arrestato nell80
per sequestro di persona, fu assolto per insufficienza di prove.
Di nuovo in carcere il 30 settembre 1984, ha confessato di
aver ordinato o di essere stato
complice di ben 17 omicidi, ricostruendone un totale di 44.
Ha ammesso di aver gestito imponenti traffici di cocaina, in
niane, nel quale si trattava di fare ordine in una classe di oggetti geometrici: in poche parole li
si deforma per renderli pi standard. come trasformare una
patata in una sfera. Adesso studia problemi di analisi geometrica (a Gabriele Beccaria).
MINOLI Giovanni Giornalista. Direttore di Rai Educational Tifa per la Juve: Capisco
che non sia facile da credere,
per io mi sto divertendo un
mondo con la Juventus nel
campionato di serie B. gradevole sentirsi un po sfigati (a
Luca Calamai).
SOLDINI Silvio Regista Ha
appena finito di girare il suo
nuovo film, titolo provvisorio Elsa e Michele, protagonisti Antonio Albanese e Margherita Buy.
Da anni cerca di ripetere il successo di Pane e tulipani: Di settimana in settimana gli altri film
calavano e il mio vedeva crescere il pubblico. Prima o poi spero
che risucceda.
IL FOGLIO QUOTIDIANO
ternet. E certo, su You Tube trovi il video di qualsiasi cosa (non solo
Di Pietro che spiega il consiglio dei ministri, anche un gatto che si masturba) e su un altro sito il catalogo delle perversioni filmate va oltre
la fantasia (chi poteva immaginare gli appassionati di starnuto?). Internet come il mondo, contiene tutto, solo che ogni tanto bisognerebbe verificare le ultime pagine scaricate da chi ci si aggira. O rassegnarsi come fa Cassavetes quando conclude: Alla fine quello che
ho capito, e di cui io stesso sono colpevole nella mia vita, che viviamo in un mondo complicato, in cui entrambi i genitori hanno un lavoro e una vita molto intensa.
Dice il dottor Pastore: I ragazzi ci vogliono pi seri.
E credo che intenda come un modo per dimostrarglielo quello di
ritenerli responsabili.
***
Tre squilli, tre notizie
Poi ci interrompono le tre telefonate. Nella prima un carabiniere
riferisce gli sviluppi di un fatto.
Giorni prima quattro ragazzi hanno vandalizzato una scuola. I tre
non imputabili hanno confessato. Il quarto, quindicenne, no. La sera
prima sua madre ha indetto una riunione dei genitori coinvolti, preteso che inducessero i loro figli a ritrattare.
Sembra labbia avuta vinta.
Nella seconda emerge lultimo caso di cronaca, che il giorno dopo
sar sui giornali: sesso sulla cattedra durante lassemblea scolastica,
con un pubblico che assiste, filma, diffonde. E la scuola che, invece
di informare le autorit, avvia unindagine interna, a protezione della propria reputazione.
Se il magistrato cercava conferme alle sue tesi, le ha appena avute.
La terza telefonata in realt un sms che mi invita a cliccare su un
sito e dare un codice per vedere unimmagine. Scoprir che nel videomessaggio una signora mostra le sue parti intime. Lha inviato a
un suo amico, che lha inviato a un suo amico, che lha inviato a un suo
amico. Dopo una ventina di passaggi arrivato (anche) a me. Se la catena continua pu finire a suo marito (che magari non la riconoscer)
o a suo figlio, che magari lo smercer per un euro. Non colpa sua,
viviamo in un mondo complicato.
Chi pu dirsi innocente? Le vittime, almeno: come la ragazzina violentata e filmata nel caso che ha dato il via alla videovalanga. Che fine ha fatto? Non pi uscita di casa. Sotto le sue finestre passano a
ogni ora del giorno e della notte strombazzando e urlando insulti. La
sorella minore teme di vivere la stessa esperienza. I genitori, che non
sono ricchi e hanno lavori dipendenti, hanno messo in vendita la casa, deciso di trasferirsi altrove. Se un altrove esiste.
Gabriele Romagnoli
ABC
di Irene Brin
il Giornale,
domenica 9 luglio
LIMA Non lo sottovalutate e non
lo fraintendete. Ci sono uomini
che grondano sudore, cedendo al
malumore ed alla fiacca, diventano
brutti e cattivi, ripetono ostinatamente di adorare lestate: questo
perch, ventanni fa, qualcuno li defin Nature Solari. E ci sono donne
che trascorrono in casa mesi e mesi, rovinandosi lo stomaco e conquistandosi linsonnia per mancanza
di esercizio, pur di non affrontare i rigori dellinverno: questo
perch qualcuno, ventanni fa, le paragon alla Primavera di
un pittore qualunque. Il signore accaldato dovrebbe passare i
mesi estivi nei paesi nordici: non in vacanza, certo, ma sistemando i suoi affari. E la signora dovrebbe calzare galoches e
impermeabili, scoprendo i piaceri del maltempo. assurdo accettare la direzione di un tabacchificio a Cuba, se, oltre i 25
gradi, si traspira e si sbuffa. Ed assurdo rifiutarsi, senza conoscerle, le delizie della pioggia.
Cervelli
Corriere della Sera, marted 30 gennaio
l progetto Rientro dei Cervelli per riportare in Italia i giovani
genii espatriati si chiude domani con un trionfo: dalla mongola
IUlaanbaatar,
ad esempio, tornato un sessantenne che non se nera mai andato da Trieste. Il rimpatriato adesso ha la cattedra alluniversit di Macerata. Si chiama Aldo Colleoni e il suo percorso accademico, che secondo lateneo marchigiano formalmente ineccepibile, merita di essere raccontato. Il punto di partenza, va da s,
il problema annoso della fuga dei cervelli. Tema non nuovissimo.
Basti pensare, in tempi meno recenti, a uomini come Filippo Mazzei (lilluminista fiorentino costretto a fuggire in America, amico di
Thomas Jefferson e ispiratore di un pezzo della dichiarazione dindipendenza americana), Lorenzo Da Ponte (il librettista di Mozart)
o Enrico Fermi, padre dellenergia atomica. O in anni pi vicini, per
citarne solo due, linventore del micro-chip Federico Faggin o il direttore delle ricerche del Sloan Kettering di New York Pier Paolo
Pandolfi. Una fuga collettiva non solo malinconica per chi se ne va,
ma dannosa per il Paese. Con un costo annuo che qualche esperto
ha stimato in otto miliardi di euro lanno. Una esagerazione? Forse.
Ma certo i contraccolpi dellesodo sono forti. E via via che tanti studiosi giovani se ne vanno, scoraggiati da un sistema universitario in
cui i docenti ordinari con meno di 35 anni sono 9 su 18.651 e i direttori di istituto del Cnr hanno in maggioranza pi di 63 anni, il problema si acuisce. Da qui, sette anni fa, era nata lidea di un progetto chiamato appunto Rientro dei Cervelli. Che prevedeva, col decreto ministeriale numero 13 del 21 gennaio 2001, uno stanziamento iniziale di tre milioni di euro coi quali lo Stato si faceva carico
del 95% dello stipendio degli scienziati sparsi per il mondo che
avessero accettato di tornare in Italia per inserirsi nelle nostre universit. Con la prospettiva di un rientro definitivo. Prospettiva niente affatto vaga. E confermata anno dopo anno dai vari aggiornamenti della legge, alla faccia di ogni scetticismo.
Diceva ad esempio un comunicato di Letizia Moratti del 10 maggio scorso che in riferimento alle allarmistiche notizie di stampa
e dagenzia sul presunto blocco delloperazione Rientro dei cervelli in Italia, il ministero ci teneva a far sapere che nel 2006 era
stata data priorit alla stabilizzazione dei giovani rientrati. Tanto vero, proseguiva il documento, che il ministero aveva messo a
disposizione altri tre milioni di euro per consentire alle singole
universit chiamate dirette degli studiosi che avevano gi usufruito dei provvedimenti per il rientro dei cervelli. Chiaro?
Come sia andata a finire lo abbiamo gi scritto: al momento di
arruolare in via definitiva gli studiosi rientrati (tra i quali cerano
forse dei figli di pap finanziati dalla famiglia nella loro esperienza allestero, forse qualche somaro raccomandato ma certamente
anche qualche fuoriclasse che per tornare aveva lasciato posti di
assoluto prestigio) la congrega accademica si chiusa a riccio. Al
punto che il sito dei ricercatori invogliati al rientro ( http://www.webalice.it/ mvendruscolo/index.html) gronda di amarezza, delusione,
rabbia. Possibile che su 499 persone convinte a tornare e a giocarsela nel sistema universitario italiano con la sottintesa promessa
che non sarebbero stati stritolati tra i giochetti di bottega e di potere, ci fossero solo poche decine di giovani (il numero non ancora ufficiale: c chi dice 33, chi dice solo una decina e i tempi scadono domani) considerati allaltezza di un pianeta che oggi, tra ordinari e associati e ricercatori, occupa sessantamila docenti? Il fatto che il Cun (cio il Consiglio Universitario Nazionale, lorgano
elettivo di rappresentanza delle autonomie universitarie), secondo
i giovani segati ma anche secondo buona parte degli uomini di
scienza insofferenti alle antiche baronie, ha espresso le sue valutazioni in maniera meccanica: per avere la cattedra di tipo XB
dovevi avere un incarico equipollente (parola rococ adorata dai
vecchi tromboni) da unaltra parte. Chiunque capisca di calcio sa
che meglio essere il centravanti di riserva del Real Madrid che il
titolare del Bettola Football Club. Chiunque capisca di lirica sa che
meglio stare nel coro della Scala che essere il tenore del teatro
dopera di Serracapriola. Ma l, al Cun, no: contano i timbri. Se sei
ordinario in un ateneo del Kamchakta passi, se sei il pi geniale
rampollo emergente di Harvard no: e i timbri?
Ed cos che, richiamandosi espressamente al decreto del 21
gennaio 2001 sul rientro dei cervelli, luniversit di Macerata ha votato una delibera per la chiamata diretta, senza uno straccio di concorso, di Aldo Colleoni. Chiamato a insegnare Geografia economico- politica e scelto per chiara fama dal rettore Roberto Sani che
aveva avuto modo di apprezzarlo, ha scritto Il Secolo XIX, per certi convegni di forte richiamo per il pubblico locale, come Macerata- Mongolia, la sfida della globalizzazione. Let del giovanotto neoassunto incoraggiante: sessantanni. Ancora pi interessante per il nome del prestigioso ateneo al quale, stando al verbale delluniversit marchigiana, lo abbiamo strappato. Stanford?
Princeton? Yale? Berkeley? No: la Zokhiomj di Ulaanbaatar (Mongolia). Certo, a cercarla su internet, non c ma lui, il chiarissimo
Prof. Dr. Cav. Aldo Colleoni (cos si presenta sul sito in cui troneggia come Console Onorario della Mongolia insieme con la consorte, sig.ra Paola Alzetta Colleoni) ci rasserena: Esiste, esiste. Le
assicuro che c. Ci insegna anche lambasciatore. E quando ci va?
Ci andavo a periodi. Ora non pi. Sia chiaro: il punto non la
competenza. Sulla Mongolia, della quale si innamor dopo i fuochi
giovanili sessantottini, Colleoni sa molto. Ha cominciato ad andarci, spiega, nel 1975, dopo la prima laurea, o dopo la seconda. Sul
Paese di Gengis Khan ha scritto una guida turistica, una raccolta
di poesie, un manuale di economia. Ha portato a Trieste ministri e
autorit mongole e in Mongolia autorit e imprenditori triestini.
Rappresenta da anni il grande stato delle steppe in Italia ed riuscito addirittura a far firmare un protocollo dintesa in base al quale la citt di San Giusto ospiter un Registro Navale e (udite udite)
una flotta di navi mongole. Il che, per un Paese piantato in mezzo
allAsia a oltre un migliaio di chilometri dal mare pi vicino, equivale a una scommessa da capogiro. Insomma, diamo pure per scontato che il neodocente, sul suo, sia ferratissimo. Ma la domanda
unaltra: serviva a questo, la legge sul rientro dei cervelli? A riportare in Italia un anziano signore che, tra un viaggio e laltro, ha sempre vissuto a Trieste?
Gian Antonio Stella
ABSTRACTS
te si fa lamore, quanto inquinato il luogo in cui si vive, quanto si lavora (o studia), se si soddisfatti della vita in famiglia, se
si contenti del lavoro, se si ha
qualche hobby. Si pu anche lasciare un testamento virtuale e
scrivere una lettera di commiato
ai cari, che la riceveranno dopo
la dipartita. Tra le ultime volont
archiviate sul sito, quella di un
signore che chiede di essere cremato e gettato nelloceano atlantico, insieme alla moglie viva o
morta non mi interessa (Paola
Abrate, Libero 28/1).
SPILLA I dirigenti duna
scuola di Ostenda si sono fatti
venire la seguente idea: hanno
imposto agli studenti fumatori
di portare appuntata sul petto
una spilla con la scritta i miei
polmoni potrebbero diventare
cos, chiarita dallimmagine di
polmoni anneriti dal fumo e simili a due sacche di cuoio consumate dal tempo. Quello belga
non che lultimo episodio. Negli Stati Uniti infuria la polemi-
ILIUSHIN-96 Un blogger ha
pubblicato le foto degli interni
dellIliushin-96, laereo presidenziale di Vladimir Putin, sui
quali finora vigeva il segreto di
Stato. Si cos scoperto che nel
velivolo regna il lusso: il lavandino doro, come la cabina della doccia e la rubinetteria. I bicchieri sono di cristallo finissimo,
custoditi in armadietti di radica
lavorata. Doro lo scrigno che
contiene una Bibbia in edizione
speciale e un libro di preghiere.
La parete tappezzata di seta decorata con ricami barocchi. Doro le gambe dei tavoli, lorologio,
le fibbie delle cinture di sicurezza che spiccano sulle grandi poltrone in pelle crema e verdi. Le
fotografie, che hanno scatenato
grandi polemiche in Russia, sono state scattate da qualche giornalista al seguito di Putin, certamente non a scopo di pubblicazione, ma per ricordo. Il blogger
che ha messo le foto in rete (un
russo con passaporto americano
che vive a Miami ed appassionato di aviazione russa) si ri-
IL FOGLIO QUOTIDIANO
BUSTE PAGA
PENSIONE Secondo calcoli della Ragioneria generale se nella riforma delle pensioni si accogliessero le richieste del sindacato e della sinistra radicale, nei prossimi 20
anni anni si avrebbe un buco complessivo di
200 miliardi di euro. Tanto vale, infatti, labolizione dello scalone, cio laumento dellet minima per la pensione a 60 anni (e poi
a 61 e 62), pi la mancata revisione dei coefficienti. Dopo il 2030 le cose cambierebbero
ancora: nel decennio successivo il risparmio
liquida. Certo che gli emittenti che si finanziano a 50 anni si contano sulla punta
delle dita. Il Regno Unito stato un pioniere, aiutato dal fatto che sul mercato anglosassone i fondi pensione sono una importante realt da molto tempo: emette a cedola fissa oppure con coupon indicizzati allinflazione. La Francia ha gi 4,5 miliardi di
euro di OaT a 50 anni in circolazione: ne
metter 1 miliardo in asta con scadenza
aprile 2057 la prossima settimana. E lItalia?
Cosa intende fare dopo questo collocamen-
Quadratini
2 1
1
4 4 4 2 4 7 8 8 2 4 4 4
3 1 2 5 8 3 1 2 1 8 5 2 1 2 2
6
7
3
3 4
2
2
2
4
5
1
1
6
7
3
3
6
6
6
5
5
5
5
4
2
2
3 3 2
2 2
2 2
3 1 1 1 2
1 1 1 2 1 1 1 1 1 6 1 1 1 1 1
1
1
1
2 2 2
2 1 2
2
1
2
1
5
1
4 1 2
10
1
1
Firme
BRIN Irene. Pseudonimo di Maria Rossi,
nata nel 1914 e morta nel 1968. stata in Italia iniziatrice di un giornalismo leggero e
colto. Ha collaborato fra laltro allOmnibus
di Leo Longanesi e alla Settimana Incom di
Luigi Barzini jr. (firmandosi Contessa Clara).
Ha frequentato per diversi anni Bordighera
dove sepolta.
BUFACCHI Isabella. 44 anni, romana. Vicecaposervizio al Sole 24 Ore. Ha iniziato la carriera giornalistica a Londra dove si
era trasferita al seguito del padre, corrispondente dellAnsa. ha studiato Scienze
Politiche alla London School of Economics
(Lse) e ha lavorato a unagenzia di stampa
egiziana, la Middele East news Agency. Tornata in Italia nel86, ha lavorato al settimanale Milano Finanza, Plus, Gente money e
nel 90 entrata al Sole. Ha scritto un libro
su futures e options. Sposata, un figlio di nome Ivan. Hobby: scrivere short stories (brevi
racconti).
FACCI Filippo. 39 anni, vive a Milano da
15 anni, divorziato, fidanzato con una di
Brindisi. Ha collaborato con lUnit, la Repubblica, Lopinione e Il Tempo. Oggi giornalista Mediaset, editorialista de Il Giornale e scrive saltuariamente su Il Foglio e altri giornali. Ama il formaggio, idolatra Wagner.
FELTRI Mattia. 37 anni, bergamasco, debutto nell88 a Bergamo Oggi, poi Il Foglio
(1996-2004), quindi Libero, con il padre, e infine alla Stampa. Tifa Toro dalla stagione
1976/77, gli piacciono la storia, la letteratura,
la musica (di tutti i generi), insomma la
solita roba che facciamo noi piccolo borghesi.
GRAMELLINI Massimo. 46 anni, torinese, vicedirettore della Stampa, scrive la rubrica quotidiana Buongiorno. Ha cominciato al Corriere dello Sport, poi stato assunto a Il Giorno di Milano e, nell89, alla
redazione romana della Stampa (ha anche
diretto il magazine Specchio, ora si occupa
della posta del cuore). Ha scritto un libro
su Berlusconi insieme a Curzio Maltese e
Pino Corrias (Colpo grosso, Baldini & Castoldi, 94) e un altro sullUlivo (Compagni
dItalia, Sperling & Kupfer, 97), Buongiorno.
Il meglio o comunque il meno peggio (La
Stampa, 2002).
LORENZETTO Stefano. 50 anni, veronese.
Assunto a L'Arena nel 75. stato vicedirettore del Giornale e autore Rai. Scrive per Il
Giornale, Panorama, Monsieur e Quattroruote. Cinque libri: Fatti in casa, Dimenticati, Italiani per bene, Tipi italiani e Dizionario del buon senso. Ha vinto i premi
Estense e Saint-Vincent di giornalismo.
MERLO Francesco. 54 anni, catanese. Per
ventanni al Corriere della Sera, lavora per
Repubblica dal 1 ottobre 2003. alto un
metro e 70, e pesa 67 chilogrammi, moglie
inglese e tre figli: Thomas, Francesca e Rodrigo. Dice che molti trovano i suoi articoli
pi belli di lui ma vero il contrario.
Piatto preferito: cime di rapa bollite e cipolla cruda intinta nel sale.
POLETTI Fabio. 47 anni, di Milano. Scrive di cronaca e di politica per La Stampa.
Ha fatto limpiegato, ha cominciato a 28 anni lavorando per Radio popolare, poi passato alla Stampa, dove si occupato per diversi anni di giudiziaria. Primo pezzo sul
manifesto su un campo nomadi a Milano.
Ama leggere e viaggiare. Sposato con Cristina, giornalista.
ROMAGNOLI Gabriele. Nato a Bologna
una sera di settembre del 60, vive a Beirut.
Da qui collabora a Repubblica e Vanity
Fair, scrive libri e sceneggiature. Appassionato di serie tv americane (Sopranos,
Nip/Tuck, Six feet under, Dead zone, Desperate
Housewives). Tra i libri: Passeggeri (Garzanti,
2000), Lartista (Feltrinelli, 2004).
STELLA Gian Antonio. 52 anni, nato ad
Asolo (Treviso), inviato speciale del Corriere della Sera, si occupa di politica, costume
ed economia. Ha iniziato a scrivere ai tempi
del liceo classico. stato corrispondente
sportivo di varie testate. Ultimo libro: Avanti popolo (Rizzoli, 2006). Sposato, ha un figlio:
Massimo (31 anni).
Lapertura di prima pagina
stata realizzata da Massimo Parrini
IL FOGLIO
ORGANO
DELLA
quotidiano
CONVENZIONE
PER LA
GIUSTIZIA
e-mail: lettere@ilfoglio.it