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Allegato n.2'
NORME TECNICHE DI
Monte Compatri,
Progettisti:
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ATTUAZIONE D
ART. l
Le presenti norme si riferiscono al Piano Particolareggiato relativo alla frazione
Molara, del Piano Regolatore del Comune di Monte Compatri.
L'area riguardante detto Piano stata risuddivisa nelle seguenti Sottozone omogenee:
- Sottozona B 4
- Sottozona C 2
- Sottozona H 2
ART. 2
Fanno parte integrante del presente Piano Particolareggiato i seguenti elaborati:
Allegato n. l - Relazione
Allegato n. 2 - Norme Tecniche di Attuazione del P.P.
Allegato n. 3 - Elenco delle particelle e delle superfici catastali ricadenti
nei confini di P.P.
Allegato n.4a - Elenco delle particelle catastali del territorio Est e loro
destinazione di Piano Particolareggiato
Allegato n.4b - Elenco delle particelle catastali del territorio Ovest e loro
destinazione di P.P.
Allegato n.S - Elenco dei Comparti Edificatori della Zona C2 con le
nuove cubature realizzabili
Tav, l -
Tav.2 -
Tav.3 -
Tav.4 -
Tav. Sa -
Tav. 5b-
Tav.6 -
Tav, 7 -
Tav, 8 -
Tav, 9 -
Tav, 10-
Tav. Il -
Emergenze ambientali e culturali
Orografia e confini dei P.R.G. dei Comuni limitrofi
Piano Paesistico Territoriale (stralcio)
Piano Regolatore Generale vigente (straIcio)
Rilievo planoaltimetrico e delle volumetrie esistenti (1985) nel
territorio Est
Rilievo planoaltimetrico e delle volumetrie esistenti (1985) nel
territorio Ovest
Planimetria catastale aggiornata con tutti gli edifici esistenti
Zonizzazione
Progetto Planovolumetrico di Piano Particolareggiato
Comparti Edificatori della Zona C 2 con tabella dei loro parametri
Opere di urbanizzazione
Piano Particellare con elenco delle ditte catastali espropriande
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ART. 3
Rientrano nei limiti del presente P.P. le parti del territorio Comunale perimetrate
come nelle TAV. 6 e TAV. 7
ART. 4
Per le zone delimitate quali aree per attivit Turistico-ricettive SI fa riferimento
all' ART. 8 , punto B comma 4 delle NN. TT. AA. del P.R.G.
ART. 5

Gli indici di fabbricabilit' per le Sottozone Omogenee B 4 e C 2 sono quelli stabiliti
dalle NN. TT. AA. del P.R.G.
ART. 6
Nell' ambito delle sottozone H2 - Turistico-ricettive - consentita solo la realizzazione di
edifici o ampliamenti di quelli esistenti, con destinazione alberghiera ed ostelli della
giovent.
ART. 7
Nell' ambito delle Sottozone B 4 e C 2 sono consentite le seguenti destinazioni, oltre a
quella residenziale:
- Servizi per attivit culturali e ricreative
- Esercizi commerciali di superficie non superiore ai 100 mq, salvo quanto previsto
dal Piano di Sviluppo Commerciale di cui alla L. n. 426/71
- Studi professionali
- Laboratori di artigianato non molesto.
Per queste destinazioni consentito un massimo dell' 8% della cubatura totale
realizzabile dal presente strumento Attuativo.
ART. 8
Si definisce come" Comparto edificabile" l'area formata dalla superficie della o delle
particelle catastali, cos come perimetrata nella Tav. 9 del presente Piano.
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ART. 9
La dotazione e il dimensionamento dei servizi e del verde sono quelli derivanti
dall'applicazione delle percentuali previste dalle NN. TT. del P.R.G. dal disposto
dell' Art. 4, Paragr. 3, del D.M. n.1404 del 1968
Per il verde contribuiscono alla maggiore dotazione prevista dagli standards le
zone libere adiacenti alle costruzioni, definite come nuclei di verde attrezzato per il gioco
e lo sport, quindi aree di verde privato.
ART. lO
Si definiscono "Parcheggi pubblici"le aree individuate in adiacenze o all'interno degli
isolati lungo le strade, esse costituiscono la dotazione minima di parcheggi all'interno delle
zone omogenee.
Le aree a parcheggio privato relative alle costruzioni non possono derogare dalla dotazione
minima di l mq per ogni 10 mc di costruzione ( L. n. 7651 1967 , Art. 18 e succo ).
Nel caso di costruzione che prevede parte della cubatura realizzabile con destinazione diversa
da quella abitativa, devono essere previste, in aggiunta alle quantit di cui
ali' Art. 18 della L. 765 del 1967, cos come prevede la L.n. 122/89, aree da destinare a
parcheggio in quantit non inferiore al 40% della superficie destinata all'attivit extra
abitativa, compresa anche quella che eventualmente si svolge nei locali semi interrati in in
in aree di pertinenza della costruzione stessa,
ART. 11
Si definisce " Viabilit di comprensorio" quella di collegamento e attraversamento delle
zone omogenee; sono comprese nella viabilita' di comprensorio le strade comunali esistenti
e le strade in progetto della larghezza di 10,00 mI per le principali.
La viabilit di penetrazione quella individuata internamente alle aree di edificazione.
la stessa e' stata definita per dare accesso ai comparti edificatori che non affacciano
direttamente nelle strade comprensoriali. Per la viabilita' di penetrazione, indicata negli
elaborati grafici di P.P. , per una larghezza di 6,00 mI , le proprieta' dei comparti "serviti"
debbono istituire le dovute servitu' con relativi indennizzi, nei confronti delle propri eta'
asservite.
ART. 12
Le cubature specifiche per ogni comparto debbono essere realizzate nel rispetto del
planovolumetrico di Piano all'interno della relativa sagoma di ingombro.
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- .J -
A HT. 13
L'altezza massima degli edifici fissata inderogabilmente dal P .R.G. e cio mi 7,00 per
la sottozona B 4 , ml 7,50 per la zona C 2 , misurata a valle del lotto a sistemazione
avvenuta e la linea di.gronda dell' edificio.
Gli edifici non debbono comunque superare le altezze massime assolute previste dalle
NN. l'T. del P.R.G. e dal Regolamento Edilizio.
AHT. 14
All'interno della zona omogenea B 4 sono consentite attivit commerciali e artigianali le
cui installazioni non producano rumore ne odori molesti o nocivi e limitatamente al piano
terreno degli edifici.
ART. 15
Ali' interno degli isolati residenziali non consentita la permanenza di stalle, porcilaie,
stie per animali da allevamento, poich si tratta di installazioni che producono rumori, odori
molesti e degradano l'ambiente.
ART. 16
I how-windows ed altri corpi aggettanti similari, ove consentiti a parere motivato della
C.E.M.. devono essere considerati nel loro sviluppo volumetrico agli effetti della
determinazione della cubatura massima ammissibile e pertanto devono essere computati
nella loro proiezione orizzontale agli effetti della misura della superficie coperta.
Tali strutture sono comunque vietate quando insistono nelle fasce di distacco tra gli edifici o
in quelle di rispetto stradale o infine sulle strade pubbliche o private.
ART. 17
distacchi minimi dai confini, per la sottozona B 4 , sono di mi 6,00 , dalle costruzioni
contigue mi 12,00 , dal filo stradale secondo il disposto del D.M. n. 1444 del 1968 .
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ART. 18
L'attuazione del P.P. ,per le sottozone B4 e C2 , avr luogo attraverso lo strumento della
Concessione Edilizia.
II completamento e/o ampliamento per ognuna delle sottozone H2 potr' avvenire dopo
l'approvazione di un piano unitario redatto per ciascuna area o complesso ricettivo.
ART. 19
Per la sottozona C 2 l'edificazione avviene nel rispetto del Planovolumetrico e quindi dei
Comparti Edificatori individuati;
ART. 20
Le soluzioni planovolumetriche,per l'area Hl destinata a Servizi centrali di quartiere e
scolastici, sono da ritenersi indicative e pertanto ammettono un margine di variabilit in
relazione alle caratteristiche e alle soluzioni progettuali esecutive.
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ART. 21
Ai fini del calcolo del volume deve essere considerato tutto ci che realizzabile fuori terra,
nonch la parte di volume interrato eventualmente destinato a residenza, uffici,
attivit produttive, con la sola esclusione dei volumi tecnici ( Circo Min. 150 l del 1969 ) .
l volumi degli edifici debbono misurarsi rispetto al piano finito del terreno a sistemazione
avvenuta, e la linea di gronda, secondo il progetto approvato.
Possono essere considerati" volumi tecnici" , per le sole parti emergenti dalla linea di
gronda all' edificio, i volumi occorrenti per contenere l' estracorsa degli ascensori, il vano
scala, i serbatoi idrici, i vasi di espansione dell' impianto di riscaldamento, le canne fumarie
e di ventilazione. Dal conteggio del volume degli edifici potranno essere esclusi nel rispetto
delle Norme Urbanistiche:
i porticati la cui superficie non risulti superiore al 20% della superficie coperta della
costruzione afferente;
i sottotetti , con volume compreso entro le falde del tetto e aventi altezza' utile non
superiore a mi 2,20 , misurata all' intradosso del colmo del tetto;
i balconi, i parapetti, i cornicioni, le pensiline e gli altri aggetti o elementi a carattere
ornamentale.
ART. 22
La copertura degli edifici dovr essere eseguita a tetto a falde ( alla piemontese, a
padiglione, ecc... ) con sovrastante manto di tegole del tipo alla' romana' con embrice e
coppo o coppo e controcoppo , sempre comunque in cotto, con esclusione di quelle in
cemento.
Quanto sopra vale anche per le vecchie costruzioni ,da adeguare ,al momento del restauro o
della loro manutenzione
ART. 23
Le distanze degli edifici dai confini del lotto vanno considerate a partire dalle pareti e dagli
spigoli del piano terra misurate ortogonalmente ai lati del lotto.
I portici esterni dovranno essere posti alla distanza minima dai confini del lotto,consentita per
per le varie zone; la loro superficie non potra' essere maggiore del 20% di quella di
copertura dell' edificio stesso.
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ART. 24
Gli alberi esistenti dovranno essere mantenuti il pi possibile ed integrati con altri posti
nella restante area libera, in quantit' non inferiore a due piante ogni 200 mc di
costruzione consentiti dalle presenti NN.TT.AA.
Le nuove alberature dovranno essere quelle tipiche della campagna Romana (olmo, acacia,
leccio, quercia, pino, ecc... ) e gi sviluppate al momento della messa a dimora e di altezza
di almeno 3/4 011.
ART. 25
L'area residua ali' interno di edificazioni sar vincolata alle seguenti utilizzazioni:
giardini
orti familiari
aree attrezzate per il gioco ed il tempo libero
ART. 26
Le sistemazioni esterne dovranno essere chiaramente indicate nel progetto, esse dovranno
essere previste in armonia con l'andamento naturale del terreno e con le esigenze legate
ali' uso residenziale dell' opera.
Non sono ammessi sbancamenti e manomissioni dello stato attuale del suolo al di fuori delIe
necessit costruttive oggettive.
ART. 27
Le recinzioni lungo le strade del comprensorio dovranno essere eseguite con muratura di
pietra naturale ( possibilmente selce ) alte 011 1,00 su tale muro dovr essere collocata una
ringhiera metallica.
Tra i lotti dovranno essere previste recinzioni naturali costituite da siepi adeguatamente
coltivate.
ART. 28
All'inizio dei lavori, in accordo con l'Ufficio Tecnico Comunale, viene redatto il
verbale di linee e quote.
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ART. 29
L'inizio dei lavori non potr essere effettuato prima del deposito del progetto di
coibentazione dell' edificio (Legge 10/'90); prima del rilascio dell' Autorizzazione prevista
dalla L. n. 64174 e successive modificazioni ; prima del rilascio dell' Autorizzazione
prevista dalla L. n. 1497/39.
ART. 30
Per tutte le costruzioni esistenti, ricadenti nel perimetro del Piano, per le quali lo stesso Piano
non prevede alcun aumento di cubatura sono consentiti" una tantum " interventi di
manutenzione straordinaria che comportino variazioni di cubatura agli edifici esistenti
secondo le seguenti limitazioni:
destinazioni d'uso: cucina, servizi igienici, servizi tecnologici
limite massimo di superficie utile finale per le residenze mq 120 ad alloggio
l'aumento di cubatura non comporti nessun aumento del numero di abitanti
il limite massimo di nuova cubatura di mc 30
rispetto dei fili stradali e dei rapporti con gli edifici circostanti previsti dalle presenti
NN.TT.
ART. 31
Per lasottozona B 4 , nel caso di demolizione di edificio esistente vale la regola della
c, preesistenza vincolante" solo ed esclusivamente per quanto attiene la cubatura dell'edificio
stesso. II nuovo edificio dovr invece sottostare a tutte le regole della presente Normativa.
ART. 32
Per tutto quanto non specificato dalla presente Normativa,valgono le NN. TT.AA. di P.R.G. ,
del Regolamento Edilizio, le Leggi Regionali e Nazionali.
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PRINCIPALE LEGISLAZIONE DI RIFERIMENTO

L. n, 1497 del 26.9,1939


L. n. 765 del 6.8,1967
L. n. 431 del 8.8,1985
D.M. 1444 del 2.4,1968
L. n. 64 del 2,2.1974
L. R. n. 72 del 12.6.1975
L. n. 373 del 30.4.1976 e SUCCo modife integr.
L. n. IO del 28.1.1977
L. Il. 457 del 5.8.1978
Delibera di Giunta Regionale di approvazione P.R.G. n.6787 del 23.12.1980

L. n. 94 del 22.3.1982
L. R. n. 36 del 2,7.1987
L. n. 47 del 28.02.1985
L n. 724 del 23.12.1994
L. n. 122 del 24.03.1989
L. R. 59 del 19.12.1995
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