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La sicurezza e resistenza al fuoco

degli edifici in legno

SEMINARIO
ARCA, marchio di qualità
per gli edifici in legno
13 aprile 2012
Sala R2 - Facoltà di Ingegneria - Mesiano (TN)

La sicurezza e resistenza al fuoco


degli edifici in legno

Prof. Ing. Maurizio Piazza

EVENTO INCENDIO
Pre-flashover Post-flashover
ossigeno calore
IGNIZIONE E INCENDIO
PROPAGAZIONE
1000°C

combustibile

500°C

0°C
Tempo

Prof. Maurizio Piazza


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La sicurezza e resistenza al fuoco
degli edifici in legno

EVENTO INCENDIO
PREVENZIONE e SICUREZZA
Insieme integrato di misure di protezione attiva e passiva
protezione attiva misure adottate al fine di ottenere lo spegnimento
dell’incendio nella sua fase iniziale
(SISTEMI DI RIVELAZIONE AUTOMATICA E ALLARME,
INDICAZIONI DI VIE DI FUGA, EVACUATORI DI FUMO,
IDRANTI IMPIANTI DI ESTINZIONE, SPINKLER)

protezione passiva misure adottate al fine di ridurre al minimo i danni


dell’edificio durante la fase di incendio generalizzato
RESISTENZA AL FUOCO
COMPARTIMENTAZIONE
REAZIONE AL FUOCO

LA RESISTENZA DI UN MATERIALE SI DEFINISCE IN TERMINI DI TEMPO, es. R 60


(o REI 60) = resistenza (STABILITA’ TENUTA ISOLAMENTO) garantita per 60 minuti.

EVENTO INCENDIO
IL PROGETTO della SICUREZZA al FUOCO

Misure attive Misure passive


1. Approccio strutturale
si adotta una curva di monitoraggio o Approccio Strutturale
fuoco standard estinzione
1000°C
Flashover

2. Approccio basato su
Monitoraggio e su
Estinzione
500°C INCENDIO
REALE

SUCCESSO PROTEZIONE ATTIVA


0°C
0’ 30’ 60’ 90’ 120’

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La sicurezza e resistenza al fuoco
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Meccanismo della combustione del legno

BILANCIO
Pirolisi ENERGETICO
Assenza d’aria +
residuo carbonioso -
≈ 300 Cal/kg

Sorgente di calore

Presenza d’aria
Combustione viva
+
ceneri
+
≈ 4400 Cal/kg

Esponendo il legno a una sorgente di calore si hanno evoluzioni diverse a


seconda della presenza o assenza d’aria (disponibilità o meno di comburente)

EVENTO INCENDIO

Si definiscono di conseguenza:

la reazione al fuoco
che riguarda il comportamento dei materiali

la resistenza al fuoco
che riguarda il comportamento dei manufatti

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La sicurezza e resistenza al fuoco
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Meccanismo della combustione del legno

Le sostanze volatili prodotte


dalla combustione si
muovono verso l’esterno
raffreddando il carbone, ed
è presente anche un
contributo di riflessione .
Si raggiunge una situazione
quasi stazionaria con
l’equilibrio fra perdita di
materia in superficie e
arretramento del legno
integro.
Questo avviene a
0,6 - 0,7 mm/minuto

Meccanismo della combustione del legno

Combustione dei prodotti della pirolisi


Inizio della pirolisi 170 °C
Inizio degradamento
(plastificazione della lignina) 120 °C
Perdita d’acqua 100 °C
Temperatura ambiente 20 °C

In presenza di ossigeno si ha l’ossidazione dei gas e del


carbone che producono energia sufficiente a demolire le altre
sostanze in composti combustibili.

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La sicurezza e resistenza al fuoco
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Concezione del progetto

Perché scegliere
il legno per realizzare elementi costruttivi,
sia strutturali che per partizioni,
quando è necessario
assicurare una data resistenza al fuoco ?

Concezione del progetto

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La sicurezza e resistenza al fuoco
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Concezione del progetto. Approccio normativo


Evoluzione delle caratteristiche del legno con la temperatura
Il legno è un cattivo conduttore del calore: durante l’incendio una significativa
percentuale di propagazione del calore avviene per trasferimento di massa.

La temperatura del legno rimane invariata appena al di sotto della superficie


che limita la zona interessata dalla combustione.

Il legno mantiene praticamente invariate le sue caratteristiche meccaniche


fino a temperature dell’ordine di 110 °C – 115 °C .

t = X' Durante l’incendio esiste una sezione residua


interna con temperature < 100 °C, quindi efficace

Concezione del progetto. Approccio normativo


Metodo della sezione efficace
dchar = profondità di carbonizzazione, dchar=β0·t,
k0 = coefficiente variabile tra 0 ed 1;
d ef = d char + k0 ⋅ d 0
d0 = 7 mm (max. differenza sez. residua - efficace)
Materiale β0 βn
(mm/min) (mm/min)
a)Conifere e faggio
Legno massiccio con massa volumica caratteristica ≥ 290 kg/m3 0,65 0,80
Legno lamellare incollato con massa volumica caratteristica ≥290 kg/m3 0,65 0,70
b)Latifoglie
Legno massiccio/lamellare con massa vol. caratteristica di 290 kg/m3 0,65 0,70
Legno massiccio/lamellare con massa vol. caratteristica ≥450 kg/m3 0,50 0,55
c)LVL con massa volumica caratteristica ≥ 480 kg/m3 0,65 0,70
d)Pannelli di legno
pannellature di legno 0,90* –
compensato 1,00* –
pannelli derivati da legno (non compensato) 0,90* –
* Valori applicabili a pannelli con ρk = 450 kg/m3, spessore = 20 mm: la norma fornisce i metodi per derivare i valori per altri casi.

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Concezione del progetto. Approccio normativo


Per i PANNELLI a BASE LEGNO con spessori/densità diverse da 20 mm e
450 kg/m3 viene assunta una velocità di carbonizzazione effettiva β0,ρ,t di:

... di piallacci ... di trucioli ... di "strands" ... di fibre

compensato truciolare OSB ... di fibre

Concezione del progetto. Approccio normativo

Confronto: evoluzione delle caratteristiche meccaniche con la temperatura

LEGNO ACCIAIO

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Concezione del progetto


Legno: materiale combustibile
... brucia lentamente ...

il legno brucia, con una


400 mm velocità ~ 0.7 mm/min

200 mm

... dopo 30 min. ...


- sezione ridotta
- portanza ridotta, verifica SLU
400 mm 379 mm - resistenza mantenuta

200 mm 148 mm

Concezione del progetto


Legno: materiale combustibile
... può però essere protetto ...
non c'è più materiale combustibile a vista

il legno brucia, con una


400 mm velocità ~ 0.7 mm/min

200 mm

... dopo 30 min. ...


- sezione integra
- resistenza dipende dalla
400 mm 400 mm protezione applicata

200 mm 200 mm

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Definizioni e classificazione
Classificazione degli elementi costruttivi
R - EI - REI + 30 - 60 - 90 - … = esempi R30 R60 EI30

Definizione Minuti di resistenza

Elementi lineari Elementi planari


Azione del Piastre di
Definizioni Trave / Pilastro Parete
fuoco su solaio

Elementi portanti, che


R non creano
compartimenti
una, due o
più facce

Elementi non portanti,


EI che creano
compartimenti
una faccia

REI Elementi portanti, che


creano compartimenti
una faccia

Struttura in legno e capacità EI

Prove sperimentali su differenti


solai composti

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Struttura in legno e capacità EI


Temperature massime sulla faccia non esposta durante le prove
T (°C) ISO 834 T (°C) SURFACE
1000 110
900 100
800 90
700 80
S1
600 70
S1 Calcestruzzo
500 60
S2 Tavole di legno
400 50
S3 Tavole di legno (viti)
300 S3 40
S4 Pannellimultistrato
200 30
S2
100 20
S4
0 10
0 600 1200 1800 2400 3000 3600
TIME (sec)

Struttura in legno e capacità EI


Temperature massime sulla faccia non esposta durante le prove

Capacità di Isolamento
(t = 60‘)

Nota
Per S1 lo stesso risultato si può
ottenere (con solo calcestruzzo) con
uno spessore ≈ 90 mm
Per S4 lo stesso risultato si ottiene
con ≈ 150 mm

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La resistenza al fuoco si può definire come

la capacità di un manufatto di svolgere le funzioni


per cui è stato realizzato per un certo tempo dopo
l’attacco del fuoco.

La resistenza al fuoco viene, di conseguenza,


convenzionalmente espressa in minuti.

3. RICHIESTE DI PRESTAZIONE

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I livelli di prestazione comportano l’adozione di differenti classi di resistenza


al fuoco secondo quanto stabilito ai punti successivi.

Le classi di resistenza al fuoco sono le seguenti:


15; 20; 30; 45; 60; 90; 120; 180; 240; 360.

Esse sono di volta in volta precedute dai simboli indicanti i requisiti che
devono essere garantiti, per l’intervallo di tempo descritto, dagli elementi
costruttivi portanti e/o separanti che compongono la
costruzione.
Tali requisiti, individuati sulla base di una valutazione del rischio d’incendio,
sono rappresentati con i simboli elencati nelle decisioni della Commissione
dell’Unione Europea 2000/367/CE del 3 maggio 2000 e 2003/629/CE del 27
agosto 2003.

Concezione del progetto. Definizione della richiesta

Carico di incendio specifico di progetto


Il valore del carico d’incendio specifico di progetto qf,d è determinato
secondo la seguente relazione:
[MJ/m2]

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Concezione del progetto. Definizione della richiesta

Carico di incendio specifico di progetto


Il valore del carico d’incendio specifico di progetto qf,d è determinato
secondo la seguente relazione:
[MJ/m2]
dove:
δq1 è il fattore che tiene conto del rischio di incendio in relazione alla
dimensione del compartimento

Concezione del progetto. Definizione della richiesta

δq2 è il fattore che tiene conto del rischio di incendio in relazione al tipo di
attività svolta nel compartimento

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Concezione del progetto. Definizione della richiesta

δn = Πi δni
è il fattore che tiene conto delle differenti misure di protezione

Concezione del progetto. Definizione della richiesta

qf valore nominale del


carico d’incendio specifico
[MJ/m2]

gi massa dell’i-esimo materiale combustibile [kg]


Hi potere calorifico inferiore i-esimo materiale combustibile [MJ/kg]
(mutuati da letteratura tecnica o secondo UNI EN ISO 1716:2002)
mi fattore di partecipazione alla combustione i-esimo materiale
combustibile (0,80 per il legno/materiali di natura cellulosica;
1,00 per tutti gli altri materiali combustibili)
ψi fattore di limitazione della partecipazione alla combustione i-esimo
materiale combustibile: 0 in contenitore progettato per resistere al
fuoco; 0,85 in contenitori non combustibili ma non appositamente
progettati per resistere al fuoco; 1 in tutti gli altri casi
A superficie in pianta lorda del compartimento [m2]

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Concezione del progetto. Definizione della richiesta

Circolare Ministero Interni prot. n. P414/4122 sott. 55 del 28 marzo 2008


(Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza tecnica)
Nuova procedura di valutazione del carico di incendio associato alle
strutture portanti in legno

1. determinare la classe del compartimento prescindendo inizialmente


dalla presenza degli elementi strutturali lignei
2. calcolare lo spessore di carbonizzazione degli elementi lignei
corrispondente alla classe determinata adottando come valori di
riferimento della velocità di carbonizzazione, quelli contenuti
nell’Eurocodice 5 parte 2
3. determinare definitivamente la classe del compartimento, tenendo
anche conto del carico d’incendio specifico relativo alle parti di
elementi lignei corrispondenti allo spessore di cui al punto
precedente che hanno partecipato alla combustione.

Concezione del progetto. Verifica di resistenza


Verifica resistenza al fuoco: le azioni

Ad,fi (t ) ≤ Rd,fi (t )
Effetto delle azioni Resistenza al
eccezionali (valori fuoco eccezionali
di progetto) (valori di progetto)

Definizione delle azioni

1,0 ⋅ Gk+ 1,0 ⋅ Pk (t)+1,0 ⋅ ψ1,1 ⋅ Q k,1+ 1,0 ⋅ ∑ψ2,i ⋅ Q k,i

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Concezione del progetto. Verifica di resistenza


Approccio europeo
Norma Europea EN 1995-1-2: tre diverse metodologie di calcolazione

- Metodo 1: sezione efficace Si riduce la sezione per effetto


dell’incendio
- Metodo 2: resistenza e rigidezza ridotte Si riduce la sezione e le
caratteristiche meccaniche per
effetto dell’incendio
- Metodi generali di calcolo con riferimento a modelli di carbonizzazione, a profilo
della temperatura e gradiente di umidità all’interno della sezione e alle resistenza
e rigidezza del materiale legno in funzione della temperatura e dell’umidità.

Metodo di difficile applicabilità, e quindi, allo stato attuale


delle conoscenze, di carattere teorico

Concezione del progetto. Verifica di resistenza


Metodo della sezione efficace
prevede il calcolo di una sezione efficace ottenuta riducendo la
sezione iniziale di una profondità di carbonizzazione effettiva

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Dimensionamento degli elementi


Travi: riduzione della resistenza
Influenza del rapporto base/altezza di sezione, in condizioni di incendio.
Si considerino sezioni caratterizzate da diversi rapporti base/altezza ma tali
che il momento resistente, in condizioni di normale utilizzo e con riguardo ad
una certa metodologia di calcolo, rimanga invariato.

Sezioni iniziali
h
h'
W = W' (moduli di resistenza iniziali, t=0)
b
b'

Si ottengono diagrammi che evidenziano una diversità di comportamento al


fuoco delle sezioni tozze (rapporto base/altezza elevato) e di quelle snelle
(rapporto base/altezza ridotto).

Dimensionamento degli elementi


Travi: riduzione della resistenza
La riduzione di resistenza in sezioni tozze esposte al fuoco è meno accentuata

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Dimensionamento degli elementi


Travi: riduzione della resistenza

In generale una struttura di legno "massiccia", caratterizzata cioè da


elementi a ridotto valore del cosiddetto rapporto di massività (area della
superficie esposta/volume dell'elemento), risulta intrinsecamente
migliore rispetto ad analoga struttura "snella" o "leggera".

Ciò vale in particolare quando siano da considerare stati limiti ultimi


conseguenti a instabilità dell'equilibrio (instabilità euleriana di colonna,
svergolamento di trave).

Reazione al fuoco - Euroclassi

la reazione al fuoco
... riguarda il comportamento dei materiali

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Reazione al fuoco - Euroclassi

Reazione al fuoco - Euroclassi

CWFT - Structural timber & Gluelam

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Reazione al fuoco - Euroclassi

Reazione al fuoco - Euroclassi


CWFT - Wood Panelling

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Reazione al fuoco - Euroclassi


CWFT - Wood Panelling

Considerazioni progettuali sul


dimensionamento di collegamenti

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Concezione del progetto. I collegamenti


LA RESISTENZA AL FUOCO DEI COLLEGAMENTI
Nelle strutture lignee è comune la presenza di collegamenti realizzati con
mezzi meccanici, specialmente metallici: questi assumono particolare rilevo
nelle realizzazioni in legno lamellare. Data la loro importanza per il
comportamento statico complessivo della struttura nella valutazione della
resistenza al fuoco occorrerà valutare anche la prestazione dei collegamenti
sotto l'azione dell'incendio. Sono infatti spesso proprio i collegamenti realizzati
tramite elementi metallici o le parti metalliche della struttura, i punti deboli di
una struttura lignea esposta al fuoco.
Gli elementi metallici infatti possono
trasmettere il calore anche all'interno della
massa lignea (nel caso del collegamento)
oppure subire deformazioni termiche
incompatibili con la statica globale della
struttura (elementi di controvento, elementi
tesi in genere, ecc.).

Concezione del progetto. I collegamenti

La normativa Europea considera le cosiddette unioni non protette, a


comportamento statico globalmente simmetrico e conformi alla tabella
riportata di seguito, come soddisfacenti alla classe di resistenza R 15.

Elementi di collegamento td,fi (min) Condizione


imposta
Chiodi 15 d ≥ 2,8 mm
Viti 15 d ≥ 3,5 mm
Bulloni 15 t1 ≥ 45 mm
Perni 20 t1 ≥ 45 mm
Altri tipi di connettori (secondo EN 912) 15 t1 ≥ 45 mm
tfi,d resistenza del collegamento
t1 spessore dell’elemento laterale
d diametro dell’elemento di collegamento

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Concezione del progetto. I collegamenti


Per il progetto, oltre al tempo garantito secondo la tabella, si fa riferimento al
tempo richiesto di resistenza treq per quanto riguarda lo spessore dell'elemento
collegato e la distanza dai bordi del collegamento (chiodo o spinotto) che deve
garantire la prestazione, in condizioni ultime, al tempo richiesto.
Per resistenze richieste treq ≤ 30 minuti, e per collegamenti che adottino perni,
chiodi o viti con teste non sporgenti può essere sufficiente aumentare gli
spessori degli elementi lignei laterali, la loro larghezza e la distanza da ciascun
bordo dei mezzi di unione della quantità afi:

Concezione del progetto. I collegamenti


SISTEMI DI PROTEZIONE
Teste dei bulloni o dei dadi: spessore della protezione > afi (eq. precedente).
Fissaggi delle protezioni (viti o chiodi): distanza dal bordo > afi
interasse < 100 mm lungo i bordi
< 300 mm lontano da essi
Lunghezza di penetrazione di viti o chiodi nel legno non carbonizzato al tempo treq :
> 6 volte il diametro (pannelli tipo A o H),
> 10 mm ( pannelli tipo F)
Protezione teste bulloni:
1) pannelli
2) tappi di legno incollati
3) chiodi di fissaggio

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Concezione del progetto. I collegamenti


SISTEMI DI PROTEZIONE
Piastre metalliche esterne protette con lastre calcio silicato

Considerazioni sul progetto generale

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Sicurezza al fuoco (CH)

Fino al 2004 Dal 2005


Struttura legno Struttura legno Struttura legno Legno, con
F 30 bb REI 30 REI 60 rivestimento
incombustibile
REI 60 /EI 30 nbb

Sicurezza al fuoco (CH)


Struttura e materiali di rivestimento dell'edificio e delle vie di fuga

Vie di fuga: Scale


- quale compartimento e con almeno REI60(icb)
- fino a 3 piani, e dove espressamente prevista la struttura (icb)
REI60 (quindi anche in legno), con rivestimento sui due lati EI30(icb)
- a partire dai 4 piani la struttura di legno non è ammessa

Vie di fuga: Corridoi


- quale compartimento e con almeno EI30(icb)
- dove espressamente ammessa la struttura (icb) è possibile la struttura in legno
- con misure antincendio costruttive:
fino a 3 piani: EI30, con rivestimento (icb) sul lato "di fuga"
4 piani: EI60, con rivestimento EI30(icb) sul lato "di fuga"
5 e 6 piani: EI60, con isolamento icb e rivestimento EI30(icb) sui 2 lati
- con Sprinkler:
fino a 4 piani: EI30, con rivestimento (icb) sul lato "di fuga"
5 e 6 piani: EI60, con rivestimento EI30(icb) sul lato "di fuga"

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Sicurezza al fuoco (CH)

Hegianwandweg,
Zürich

Sicurezza al fuoco (AT)

Muehlweg,
Vienna

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Sicurezza al fuoco (AT)

Donaustadt, Wien

Sicurezza al fuoco (SE)


Sprinkler
Vano ascensore rivestito in
cartongesso 15 mm

Limnologen, Växjo, Sweden

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Sicurezza al fuoco (UK)


STADTHAUS, Murray Grove
Hackney, London
Complesso abitativo 9 piani
(di cui 8 in legno)
Arch.s: Waugh Thistleton
Client: Telford Homes

Sicurezza al fuoco (UK)


STADTHAUS, Murray Grove
Hackney, London
Complesso abitativo 9 piani
(di cui 8 in legno)
Arch.s: Waugh Thistleton
Client: Telford Homes

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Sicurezza al fuoco (IT)


Partizioni dei compartimenti REI 60
Scale (vie di esodo) REI 60, totalmente rivestite cartongesso

Via Cenni, Milano

Provvedimenti per edifici multipiano

Differenti scenari di incendio per le facciate

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Provvedimenti per edifici multipiano

Provvedimenti per rallentare la propagazione dell'incendio in facciata

Provvedimenti per edifici multipiano

Muehlweg,
Vienna

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Provvedimenti per edifici multipiano

Provvedimenti per edifici multipiano

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Provvedimenti per edifici multipiano

Sicurezza al fuoco
Assicurare la qualità!

- nel Progetto
- nella Realizzazione
- nella Manutenzione

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