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Laboratorio 

di Sintesi Finale
Modulo di Tecnica del Controllo Ambientale

Componenti e tecnologie di involucro opaco

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Introduzione
La presentazione tratta alcuni dei possibili interventi, attuabili per NUOVI EDIFICI o
IN RETROFIT DI EDILIZI ESISTENTI, finalizzati al miglioramento del comportamento
termico, invernale e/o estivo, dell’involucro edilizio:

1. PRODOTTI E SISTEMI PER L’ISOLAMENTO TERMICO


2. INTONACI TERMO‐ISOLANTI
3. BLOCCHI SPECIALI
4. VERNICI NANOTECNOLOGICHE e FINITURE

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Introduzione
Per capire meglio i VALORI di Trasmittanza medi delle murature italiane e le PRESTAZIONI
richieste dalla nuova legislazione energetica, rispetto a quanto ottenibile mediante adozione
dei COMPONENTI SPECIALI nel seguito della presentazione illustrati, si riporta la tabella la
tabella del DM 26/06/2015, Allegato A, per pareti verticali opache.

U di legge

U medie 
delle pareti 
italiane

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I Materiali isolanti tradizionali

Per isolamento termico si intendono materiali e tecnologie mirati a


ridurre il flusso termico scambiato tra due ambienti a
temperature differenti.
L'isolamento termico in edilizia è volto, principalmente, al
contenimento delle dispersioni di energia termica tra ambiente
interno ed ambiente esterno.
I più diffusi materiali isolanti sono di origine minerale, vegetale o
petrolchimica.
I materiali isolanti, utilizzati in edilizia, sono quelli capaci di opporre
una elevata resistenza alla trasmissione di energia termica,
prettamente con riferimento alla conduzione, anche se, in taluni
casi, principio di funzionamento concerne anche la riduzione della
trasmissione per irraggiamento infrarosso.
Nel seguito si distinguerà tra prodotto e sistema. In particolare,
il prodotto è l'isolante termico, così come generato dal processo
produttivo. Il sistema costruttivo, invece, è costituito dall’insieme
del prodotto, dei meccanismi di fissaggio, della posizione
dell'isolante rispetto alla muratura massiva.

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a) I Materiali Isolanti

I parametri fondamentali attraverso cui si valutano le prestazioni di un isolante, e la


sua idoneità rispetto a specifici isolanti, sono:
• La conducibilità termica (λ, W/mK) che definisce l'attitudine di un materiale
a trasmettere energia termica, quando lo scambio avviene solo per
conduzione. Fisicamente, la conducibilità termica è descritta come la potenza
termica che attraversa una superficie unitaria di materiale, di spessore unitario,
sottoposta ad una differenza di temperatura, ai due lati, pari ad un kelvin.
Tale parametro influenza i fenomeni della trasmissione del calore per
conduzione che avvengono in edilizia, sia in regime stazionario che dinamico.
Il valore della conducibilità termica varia con la temperatura. Di norma, in
edilizia, si considera il suo valore a 20 °C.

In edilizia, per i materiali isolanti le conducibilità termiche sono dell'ordine di 0.025 -


0.045 W/mK, con riferimento alla conduttività termica utile, calcolata come
maggiorazione (mediante un fattore che considera, in condizioni medie di esercizio,
contenuto di umidità, l’invecchiamento, la manipolazione) della conducibilità di
riferimento.

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• Densità (ρ, kg/m3). E’ il rapporto tra la massa del materiale stesso ed il volume
ingombrato. Tale grandezza influenza la diffusività termica dei materiali, la
capacità di accumulo termico delle murature e, conseguentemente, anche la
trasmittanza termica periodica, i fattori attenuazione e sfasamento.

Per i materiali isolanti, la densità è piuttosto bassa. In prima battuta, i prodotti


isolanti possono essere suddivisi in tre grandi classi di densità: 1. densità basse,
pari a 15÷25 kg/m3 (isolamento termico delle tompagnature), 2. densità medie,
intorno a 30 kg/m3 (isolamento termico nei “pacchetti isolanti); 3. densità medio/alte,
maggiori di 35 kg/m3 (utilizzate per coibentare coperture calpestabili).

• Calore specifico di un materiale (c, J/kgK), definito come la quantità di energia


termica necessaria per innalzare la sua temperatura di 1 kelvin, considerandone
una unità di massa. Questo influenza la capacità accumulare energia
(ritardando e attenuando la trasmissione del calore), la diffusività termica nei
materiali da costruzione, l'accumulo termico, e quindi la trasmittanza termica
periodica delle murature e, conseguentemente, i fattori attenuazione e
sfasamento.
Nei materiali isolanti, il calore specifico varia da 900 J/kgK per i materiali quali
perlite e vermiculite, sino ai 2500 J/kgK dei materiali a base di legno e cellulosa.

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Gli isolanti, in funzione della loro natura, possono essere suddivisi in:
a) isolanti di origine petrolchimica,
b) isolanti di origine minerale,
c) isolanti di origine vegetale.
Isolanti di origine naturale Isolanti minerali Isolanti di derivazione petrolchimica
Fibra di cellulosa  Argilla espansa Poliuretano
Fibra di legno Perlite espansa  Polistirene o Polistirolo
Fibra di legno mineralizzata  Vermiculite espansa  Polistirolo espanso 
Fibra di canapa Pomice  Polistirolo estruso 
Fibra di lino  Vetro cellulare Polietilene
Fibra di kenaf Lana di roccia Cloruro di Polivinile
Fibra di juta Argilla espansa Poliisocianurati

Tipologia di Isolante Conducibilità termica (a 20°C) Densità Calore specifico


[W/mK] [kg/m3] [J/kgK]
Poliuretano Espanso ≈ 0.026 ÷ 0.035 ≈ 15 ÷ 25 ≈ 1400
Polistirene estruso/sinterizzato ≈ 0.035 ÷ 0.045 ≈ 20 ÷ 35 ≈ 1450
Lana di Roccia ≈ 0.035 ÷ 0.045 ≈ 30 ‐ 90 ≈ 1040
Legno mineralizzato ≈ 0.065 ÷ 0.090 ≈ 400 ÷ 500 ≈ 1800
Lana di Vetro ≈ 0.035 ÷ 0.045 ≈ 30 ‐ 90 ≈ 1040
Perlite/Vermiculite ≈ 0.05 ÷ 0.07 ≈ 80 ÷ 150 ≈ 900
Fiocchi di Cellulosa 0.035 ÷ 0.040 ≈ 35 ÷ 50 ≈ 2000

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b) le Tecnologie di isolamento. L’isolamento delle murature può essere effettuato:


• Dall’esterno (a cappotto)
• In intercapedine (con pannelli o per insufflaggio)
• Dall’interno degli ambienti
Isolamento dall’esterno (a cappotto). In abitazioni a
carattere continuativo, è la migliore tecnologia. Si ottiene
infatti isolamento dell’intera massa dell’edificio, la qual
cosa consente il miglior sfruttamento della inerzia
dell'involucro. Tale tecnica andrebbe adottata, anche in
riqualificazione. L'isolamento esterno si esegue
ricoprendo la facciata esterna dell'edificio con un pannello
isolante (incollato/tassellato) rivestito con una retina
d'armatura in fibra di vetro e più strati di intonaco e finitura.
Se realizzato con cura, il cappotto termico consente di annullare i ponti termici, in
corrispondenza della congiunzione tra elementi strutturali, con differenti caratteristiche in
termini di conducibilità termica, oppure indotti da geometrie tali da causare perdita di
mono-dimensionalità del flusso termico.
Considerando l'esposizione all'esterno, oltre alle buone proprietà isolanti, sono richieste al
materiale di coibentazione anche proprietà di resistenza meccanica, termica e resistenza
agli agenti atmosferici.

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Isolamento in intercapedine. Può essere eseguito inserendo


una contro-parete isolante, costituita da pannelli, nella parte
interna della facciata (per poi chiudere, dall'interno, con un
ulteriore tavolato) oppure mediante insufflaggio di materiale
sciolto o a spruzzo all'interno della cavità presente tra due
paramenti murari.
L'isolamento in intercapedine è generalmente meno efficace
dell'isolamento a cappotto, non essendo possibile in tal modo
eliminare i ponti termici

Isolamento dall’interno. E’ da adottare solo in assenza di


alternative, perché si opera un intervento di risanamento, oppure
in presenza di vincoli di natura architettonica o ambientale.
In abitazioni ad uso discontinuo, può essere scelto in virtù della
velocità di messa a regime degli impianti. Discorso opposto
avviene nelle residenze principali.
Quando si adotta, occorre porre una grande attenzione al
comportamento igrometrico della muratura, poiché vi è un
forte rischio di formazione di condensa.
Altri elementi da valutare sono la resistenza meccanica, il
possibile discomfort estivo, la riduzione del volume abitabile.

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Materiali isolanti: qualche esempio
ISOLANTI DI ORIGINE MINERALE - Struttura cellulare
• Argilla espansa
• Perlite espansa
• Vermiculite espansa
• Pomice
• Vetro cellulare
• Lana di roccia

ISOLANTI DI ORIGINE VEGETALE - Struttura fibrosa


• Fibra di cellulosa
• Fibra di legno
• Fibra di legno mineralizzata
• Fibra di canapa
• Fibra di lino
• Fibra di cocco
• Fibra di juta
• Canna lacustre

ISOLANTI DI ORIGINE PETROLCHIMICA - Struttura fibrosa


• Poliuretano
• Polistirene o Polistirolo
• Polistirolo espanso (EPS)
• Polistirolo estruso (XPS)

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Isolanti termici di nuova generazione Materiali isolanti: qualche esempio


PANNELLI SOTTOVUOTO
CARATTERISTICHE
• conducibilità termica 5 – 10 volte inferiore a quella di un isolante tradizionale (λ = 0.004 W/mK).
• impermeabile ad acqua e vapore, funge da barriera
• decadimento delle prestazioni nel tempo (perdita di tenuta)
• durata massima teorica < 50 anni

CAMPI DI UTILIZZO
• con spessori di 1 cm (virtuale, perché i pacchetti sono di spessori maggiori) si garantiscono
le prestazioni di 10 cm di un tradizionale isolante
• adoperabili per l’isolamento di tutti i componenti opachi dell’involucro edilizio
• costosi ed alto costo energetico di produzione

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E’ importante sottolineare che la conducibilità termica non è l’unico parametro di scelta


di un isolante.
In funzione della specifica applicazione, infatti, può essere opportuno “premiare” la
tenuta meccanica, il potere fono-isolante, il comportamento al fuoco, la tenuta al
calpestio, la traspirabilità, la resistenza ad agenti atmosferici.
In conclusione, come sempre nella progettazione, non esiste un’unica soluzione ma la
soluzione preferibile rispetto allo specifico caso in esame.

Fondamentale è la scelta di prodotti CERTIFICATI.


Questo vale per gli isolanti termici (con norme ISO e CEN specifiche) e per tutti i
materiali da costruzione.
Gli obiettivi della certificazione dei materiali da costruzione sono:
1. Certificazione della qualità, sicurezza e salubrità dei prodotti commercializzati;
2. Certificazione della conformità di prodotti e processi produttivi agli standard
comunitari di qualità.
Le certificazioni dei materiali da costruzioni sono
obbligatorie, introdotte sia dalla normativa nazionale
che da quella comunitaria.
Un materiale non conforme (senza marcatura CE) non
può essere venduto all’interno della Unione Europea

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Conformità dei prodotti


I fabbricanti hanno l’onere di dimostrare la conformità dei prodotti
commercializzati.
L’acquisizione della marcatura CE richiede processi di controllo della
produzione e prove sui materiali differenziati a seconda del tipo di materiale
da sottoporre a verifica.

A tale proposito, procedure, prove e controlli sono contenuti nelle Norme


Armonizzate, che specificano i requisiti del processo di verifica per ciascun
materiale.
Il processo di verifica deve essere CERTIFICATO da un Organismo
Accreditato.
Il superamento delle verifiche, lungo tutta la filiera produttiva, consente
l’apposizione della Marcatura CE.
Gli Organismi Notificati sono individuati ed accreditati dai MINISTERI
competenti.

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Quali sono i materiali soggetti a certificazione ?


1. Cemento
2. Aggregati
3. Pannelli e strutture prefabbricate in calcestruzzo Industrie……..via….CAP……..
4. Isolanti termici ed acustici
5. Geotessili, pellicole, barriere al vapore
6. Profili metallici e leghe metalliche strutturali
7. Additivi
8. Laterizi e materiali per murature
9. Bitumi e guaine

In realtà, le norme continuano ad evolvere e ampliare la casistica.


A breve, saranno previste certificazioni per tutti i materiali destinati a
costituire in parte od integralmente le strutture edilizie.
Come progettisti, è importante avere consapevolezza e conoscenza dei
materiali e delle tecnologie scelte.
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Intonaci Termici
I termo-intonaci o intonaci termici sono sistemi di
rivestimento sostitutivi dei tradizionali strati di
completamento, utilizzati, in aggiunta o in alternativa
a materiali isolanti tradizionali, per incrementare
l’isolamento termico degli edifici.

La norma UNI EN 998-1 definisce gli intonaci termici


come “malta a prestazione garantita con proprietà
isolanti termiche”, fissandone le caratteristiche
essenziali che devono possedere affinché possano
riportare il MARCHIO CE sull’imballaggio e relativa
documentazione.

Tali malte, indicate con l’abbreviazione T (che sta per


THERMAL) si differenziano dalle altre per la bassa
conduttività termica:
• Malte T2: conducibilità termica < 0.2 W/mK
• Malte T1: conducibilità termica < 0.1 W/mK

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Intonaci Termici
L’impasto degli intonaci T (sempre in forma di polvere, analogamente agli intonaci 
tradizionali) si differenzia  in virtù dell’aggiunta di additivi che ne abbassano la 
conduttività termica, quali:
1. sughero
2. argilla
3. perlite
4. silice
5. silicati
6. polveri diatomeiche
7. perle di polistirene espanso
8. microsilici reattive

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Intonaci Termici

Pertanto, la conducibilità termica risultante è notevolmente abbassata, in


quanto mediata con quella tipica di materiali isolanti inclusi nell’impasto.

Ad esempio:

1. Sughero: → Conducibilità = 0.040 ÷ 0.060 W/mK

2. Argilla → lambda = 0.090 – 0.130 W/mK

3. Perlite → lambda = 0.050 – 0.070 W/mK

4. Perle di polistirene espanso → lambda = 0.035 – 0.045 W/mK

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Intonaci Termici

In definitiva, il termo-intonaco ha proprietà termo-fisiche derivanti dalla miscela dei


materiali di cui è composto, con medie conducibilità termiche intorno a 0.08 – 0.13
W/mK.

Al contrario, un intonaco tradizionale presenta le seguenti proprietà:

• Intonaco di GESSO, 600 kg/m3: lambda = 0.29 W/mK


• Intonaco di GESSO, 1200 kg/m3: lambda = 0.58 W/mK
• Intonaco di CALCE/GESSO, 1400 kg/m3: lambda = 0.70 W/mK
• Malta di CALCE E CEMENTO, 1800 kg/m3: lambda = 0.90 W/mK
• Malta di CEMENTO, 2000 kg/m3: lambda = 1.40 W/mK

Pertanto, un intonaco termico T presenta conducibilità termiche anche


10 volte inferiori a quelle proprie degli intonaci tradizionali.
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Intonaci Termici
CARATTERISTICHE TECNICHE DI 2 TERMOINTONACI

Termo-intonaco ecologico impastato con FIBRE DI VETRO

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Intonaci Termici

Termo-intonaco impastato con polveri DIATOMEICHE

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Intonaci Termici
I termo-intonaci si applicano fino a spessori di 5
cm (oltre, non si garantirebbe più la tenuta
strutturale, con possibili e probabili fenomeni di
distacco e fessurazioni).

In ogni caso, dopo l’essicazione, bisogna


sovrapporre uno strato di protezione.

Il supporto ideale per la posa di un termo-intonaco


è un fondo GREZZO (come, ad esempio, il
paramento murario risultante dalla posa in opera di
laterizi forati o lapil-cemento). Su un supporto
liscio, infatti, non è garantita la presa.

Il supporto grezzo facilità l’adesione, anche se,


spessori di 5 cm vanno posti in opera in più
riprese, con aggiunta addizionale di strati di
termo-intonaco una volta essiccati gli strati
precedenti (fino ad un max di 5 cm).

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Intonaci Termici
I termo-intonaci si stendono come normali intonaci, o anche mediante apposite
pompe a spruzzo, ponendo attenzione a che non si formino fessurazioni.
Allo stesso modo, è consigliabile l’uso di prodotti traspiranti.
I termo-intonaci sono consigliati innanzitutto in riqualificazione e, in ogni caso,
allorquando motivi di spazio o valore architettonico non consentano l’applicazione di
pannelli coibentanti.

Se il fondo è troppo liscio, per migliorarne l’aggrappo, si può


effettuare un “intonaco di fondo” (“rinzaffo”).

La polvere di intonaci termici richiede impasto con sola acqua,


sino a raggiungere la consistenza tipica di un intonaco.

Il termo‐intonaco, per le prime 24‐48 ore, deve essere


protetto da pioggia, vento, sole, tutti fattori che altererebbero
la normale essicazione.
Un intonaco termico, dati anche i significativi spessori, è
considerabile asciutto dopo circa 3 settimane.

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Intonaci Termici
ESEMPIO DI CALCOLO.
Parete base = 40 cm di TUFO

1
U
1 s tufo 1
 
1 h i  tufo h e
U  1.24 W / m 2 K
1 0.40 1
 
7.7 0.63 25
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Intonaci Termici Riqualifico con 10 cm polistirene a
Riqualifico con 5 cm di termo-intonaco cappotto
esterno (non posso andare oltre)

1
1 U
U 1 0.40 0.08 1
1 0.40 0.05 1   
   7.7 0.63 0.035 25
7.7 0.63 0.09 25

U  0.32 W / m 2 K
U  0.73 W / m K 2

Emerge come gli intonaci termici siano una buona soluzione quando non si può fare altro,
avendo comunque limiti legati agli spessori max consentiti e alle conducibilità comunque più
alte degli isolanti tradizionali.
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Termo-blocchi
Ne esistono tipologie diversissime:
a) per materiali adoperati
b) per fenomenologia di funzionamento

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Termo-blocchi
BLOCCHI CON ISOLAMENTO INTEGRATO

Di base, c’è un impasto d’argilla o di calcestruzzo leggero, in cui è interposto un


ISOLANTE TERMICO, di solito, SUGHERO, POLISTIRENE o POLIURETANO

Sono costituiti da due laterizi uniti meccanicamente, già in fase produttiva,


mediante sistemi di aggancio meccanico che non inducono PONTI TERMICI.
Tali Blocchi consentono di realizzare la posa di un unico elemento,
configurando però una doppia parete.

Ottimi per velocità di esecuzione, determinano pareti comunque AD


ISOLAMENTO CONCENTRATO.

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Termo-blocchi
BLOCCHI CON ISOLAMENTO INTEGRATO

mediaequiv.  0.1W/ mK

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Termo-blocchi
BLOCCHI CON ISOLAMENTO INTEGRATO
Muratura, tipo ISOLAMENTO INTEGRATO, da 40 cm

1
U 
1 0 . 40 1
 
hi 0 .1 he

U  0 . 23 W / m 2 K

T 20°C

0°C

s
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Termo-blocchi
BLOCCHI PORIZZATI
Non si tratta di semplici blocchi alleggeriti, bensì di materiali in cui, oltre alla
presenza di macrofori, la porizzazione dell'impasto determina presenza di
molteplici cavità (alveoli) di microscopiche dimensioni all'interno dell'impasto stesso.
Il POROTON, ad esempio, nasce come materiale dalle elevate caratteristiche di
resistenza termica. Si tratta di un laterizio il cui impasto, a crudo, è additivato con
POLISTIROLO, farine fossili, farine di cellulosa, farine di legno ed altri
dimagranti e/o alleggerenti.

fonte: poroton
La cottura determina la porizzazione, e cioè il fenomeno di combustione degli
alleggerenti che si scindono e determinano la formazione di alveoli nel blocco
cotto, tra loro non comunicanti, privi di qualsiasi deposito carbonioso e contenenti
solo aria.

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Termo-blocchi
BLOCCHI PORIZZATI
Alcuni produttori di blocchi porizzati forniscono anche soluzioni per murature
portanti (con una minore percentuale di foratura < 45%). Si tratta di blocchi semi-
pieni.
La conducibilità media equivalente è molto bassa. Ad esempio, per le soluzioni che
presentano elevato rapporto vuoti/pieno (= al 65%), la lambda varia tra 0.15 e 0.25
W/mK.
Densità
600 ‐800 Kg/m3
Conducibilità termica equivalente
0.15 ‐ 0.23 W/mK

Calore specifico medio equivalente della parete 1.0 kJ/kgK

Percentuale di foratura < 65%
Permeabilità al vapore
d=20*10‐12 kg/msPa

Ottimi per velocità di esecuzione, non richiedono pannelli isolanti e


determinano pareti AD ISOLAMENTO DISTRIBUITO
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Termo-blocchi
Muratura, tipo BLOCCHI PORIZZATI, da 40 cm

1
U 
1 0 . 40 1
 
hi 0 . 15 h e

U  0 . 35 W / m 2 K

T 20°C

0°C

s
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Termo-blocchi
BLOCCHI FORATI CON RIEMPIMENTO DEI VUOTI IN MATERIALE ISOLANTE
Sono blocchi in laterizio anche senza porizzazione.

Pertanto, l'impasto presenta le normali


caratteristiche termo-fisiche dell'argilla.

La funzione di isolamento termico, molto spinto, è


data dal riempimento con:
• un granulato minerale ecologico,
• lana di roccia
• polistirene
• poliuretano
• sughero
fonte: unpor coriso
Tale riempimento, oltre a migliorare la resistenza
termica, può contribuire anche ad un migliore
isolamento acustico delle pareti.

Non richiedono nessun ulteriore elemento isolante.

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Termo-blocchi
BLOCCHI FORATI CON RIEMPIMENTO DEI VUOTI IN MATERIALE ISOLANTE
Densità circa 900
kg/m3
Conducibilità termica equivalente
0,10 W/mK
Calore specifico medio equivalente della
1.0 kJ/kgK
parete
Percentuale di foratura < 43%
Coefficiente di isolamento acustico Rw
≥ 52,2 dB
fonte: alveolater

Le pareti realizzate con questo tipo di


laterizio, si configurano come murature AD
ISOLAMENTO DISTRIBUITO.

fonte: unpor coriso

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Termo-blocchi
BLOCCHI FORATI CON RIEMPIMENTO DEI VUOTI IN MATERIALE ISOLANTE
Muratura tipo ISOLAMENTO RIEMPIMENTO dei vuoti, da 40 cm

1
U 
1 0 . 40 1
 
hi 0 . 10 h e

U  0 . 24 W / m 2 K

T 20°C

0°C

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Termo-blocchi
Blocchi aerati in calcestruzzo autoclavato
I blocchi in calcestruzzo cellulare sono
caratterizzati da numerose cavità d'aria
all'interno della massa minerale.
I vuoti incrementano il livello di
isolamento termico, determinando
valori di conduttività termica inferiori a
0.09 W/mK.

Tali blocchi, commercializzati da


molteplici ditte (GAS BETON, SIPOREX)
garantiscono anche buone prestazioni di
resistenza meccanica, di isolamento
acustico e di inerzia termica.

Le murature realizzate consentono, così


come già visto per le altre tipologie di
blocchi, trasmittanze U da 0.39 a 0.20
W/m²K, con spessori da 24 a 48 cm.

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Termo-blocchi
Blocchi aerati in calcestruzzo autoclavato
I calcestruzzi alveolati sono del tutto naturali e,
pertanto, completamente BIOCOMPATIBILI.

SIPOREX -
Denominazione
GASBETON
Densità
circa 1200 kg/m3
Conducibilità termica equivalente
0,10 W/mK
Calore specifico medio equivalente della
1.0 kJ/kgK
parete
Spessori da 24 a 48 cm
Coefficiente di isolamento acustico Rw
da 44 a 49 dB

Il montaggio e l'esecuzione in opera è resa veloce


dal sistema di bloccaggio, blocco con blocco, mediante
giunti maschio-femmina compenetranti, che
permettono un'efficace e rapida posa in opera.
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Termo-blocchi
Blocchi aerati in calcestruzzo autoclavato
Muratura tipo ISOLAMENTO INTEGRATO da 40 cm

1
U 
1 0 . 40 1
 
hi 0 . 10 h e

U  0 . 24 W / m 2 K

T 20°C

0°C

s
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Vernici e Finiture

Le vernici termo-isolanti rappresentano l’ultima frontiera dei componenti edilizi atti


principalmente alla riqualificazione energetica dell’edilizia esistente.
1 deve 
U 
R essere 
TOT
alto
spessore
R 
 deve 
TOT

essere 
bassa

Come visibile nell’equazione, la RESISTENZA TERMICA di uno strato, oltre


che da una bassa conducibilità termica, è determinata da uno spessore
significativo (alcuni cm minimo).

Nel caso di uno strato di finitura, la verniciatura determina un extra-spessore


molto piccolo (usualmente inferiore al millimetro), ragione per cui è del tutto
trascurabile, la RESISTENZA TERMICA AGGIUNTIVA.

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Vernici e Finiture
Pertanto, partendo dal presupposto che gli strati di finitura (pitturazioni interne ed esterne)
hanno piccoli spessori, per ottenere qualche performance energeticamente valida sono
necessarie conducibilità estremamente ridotte.
Le vernici TERMOISOLANTI SONO miscele isolanti nano‐tecnologiche, pensate per
applicazioni nelle quali è necessario un film sottile di copertura con il più alto isolamento
possibile.

  0 . 018 W / m K

Evidentemente, pur con una conducibilità così bassa, l’isolamento termico addizionale
ottenibile non è granché significativo.

Tre mani di pittura, per quando abbondanti, consentono di ottenere la medesima prestazione
energetica conseguibile con ½ cm di POLSITIRENE.

SI CAPISCE CHE TALI SISTEMI NON AGISCONO SOLO SULLA RIDUZIONE DELLA
CONDUCIBILITÀ, BENSÌ:

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Vernici e Finiture
1. Determinano un trattamento anticorrosione.
2. Determinano un trattamento protettivo contro le muffe.

18 °C

8 °C

3. Qualora ben selezionate, possono incrementare l’effetto di isolamento


dall’esterno non agendo sulla conducibilità bensì riducendo il flusso
termico per trasmissione mediante incremento della temperatura
superficiale esterna.

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Vernici e Finiture

Come detto, se ben selezionate, le


FINITURE ESTERNE (pitture o pannelli)
possono incrementare l’effetto di
isolamento dall’esterno non agendo
sulla conducibilità bensì riducendo il
flusso termico per trasmissione
mediante incremento della temperatura
superficiale esterna.

Q  U  A   20  8   T  12C

Q  U  A   20  18  T  2C

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Vernici e Finiture
Siamo abituati a ragionare in termini di POTENZE trasferite, che sono forzate, in
regime invernale dalla differenza di temperatura tra interno ed esterno.

Ciò ci consente, trascurando in via precauzionale l’irraggiamento, di


DIMENSIONARE l’impianto di riscaldamento.
Volendo però ottimizzare la prestazione
STAGIONALE dell’edificio, è necessario
sostituire al concetto di POTENZA quello di
ENERGIA. Ciò richiede, tra le varie cose, di
operare valutando non più la
temperatura dell’aria esterna bensì la
temperatura sole-aria.

TSOLE-ARIA  TESTERNA  SOLARE  I / h LIM-ESTERNA   INFRAROSSO  R h LIM-ESTERNA 

ΔR rappresenta la differenza tra l'irradianza nelle elevate lunghezze d'onda (proveniente


dalla volta celeste e dall'ambiente circostante) ed il potere emissivo di un corpo nero alla
temperatura dell'aria esterna

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In INVERNO, solo variando il colore e/o il materiale della finiture esterna, posso
notevolmente migliorare o peggiorare le prestazioni energetiche dell’edificio.
CASO BASE

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Vernici e Finiture

La trasmissione del calore risente


fortemente, SIA IN ESTATE SIA IN
INVERNO, della radiazione solare
sulle superfici, che o viene
trasmessa in parte all’interno o
riflessa, oppure ancora assorbita dalla
struttura, che rilascia l’energia
accumulata, sfasando ed attenuando
l’onda termica.

L’energia radiante solare (5% ultravioletto, 43% visibile, 52% infrarosso vicino)
incidente sulle superfici dell’involucro è in parte riflessa ed in parte assorbita dalla
struttura, in funzione di assorbimento (α) e riflessione (ρ) della parete.
Tali fattori connessi alla tipologia ed al colore della finitura superfiale esterna.
Altro parametro di notevole incidenza è l’emissività nell’infrarosso (εinfrarosso)
della finitura superficiale, che influenza l’attitudine della superficie a cedere
all’ambiente l’energia radiante.

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Vernici e Finiture
Nei climi caldi, in cui risulta prevalente la necessità di raffrescamento estivo rispetto al
riscaldamento invernale, un involucro edilizio presenta, a parità di trasmittanza e capacità
termica, prestazioni molto migliori quando è caratterizzato da una finitura superficiale
esterna dall’elevato fattore di riflessione alla radiazione solare e alta emissività
nell’infrarosso lontano, la qual cosa significa che una considerevole parte dell’energia
accumulata (poca, nel complesso) è irradiata all’esterno nel campo delle elevate
lunghezze d’onda.
Nelle regioni fredde, è opportuno un
ragionamento diametralmente opposto, e
cioè basso fattore di riflessione alla
radiazione solare (elevata energia COOL
accumulata) e bassa emissività PAINTS
nell’infrarosso lontano. FINITURE
Bene in estate e, su base CAPTANTI
annua, nelle Regioni Calde

Bene in inverno e, su base


annua, nelle Regioni Fredde

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Vernici e Finiture
Negli Stati Uniti, operano centri di
ricerca (Energy Star Roofing Program,
Cool Roofs Rating Council) che
effettuano diagnosi energetiche di
coperture e murature rispetto alle
relative caratteristiche prestazionali, 81 °C
per quanto concerne l'attitudine
delle superfici esposte ad assorbire
e trasmettere calore all'interno della
struttura.

Tali certificazioni definiscono livelli


prestazionali di un componente edilizio
rispetto ai parametri fattore di
riflessione alla radiazione solare
33 °C
incidente ed emissivita nell'infrarosso.

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Vernici e Finiture
L'American Society for Testing and Materials (ASTM) ha introdotto, per superfici
orizzontali o poco inclinate, l'indice SRI - Solar Reflectance Index - che considera
sia il fattore di riflessione del materiale che la sua emissivita.

L'indice SRI è un ottimo strumento per capire, in fase progettuale, l’idoneità di una
determinata finitura superficiale alle nostre condizioni climatiche.

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Vernici e Finiture
L’indice SRI è posto convenzionalmente pari a 100 per una superficie bianca
standard e pari a 0 per una superficie nera standard.
Finiture caratterizzate da elevati valori dell'indice SRI risultano utili alla riduzione dei
picchi di domanda di energia in regime estivo nei climi temperati, ed utili nel ridurre,
nelle regioni climatiche torride, l'energia richiesta per la climatizzazione estiva tra il
10 ed il 60%.
Risultati opposti, evidentemente, si ottengono in regime invernale.

La ricerca scientifica contemporanea


ha prodotto, oggi, pitture e nano-
rivestimenti in grado di avere,
indipendentemente dal colore (che
quindi resta una libera scelta
estetica) valori di riflettenza solare
molto bassi. Sono i “NON-WHITE
COOL MATERIALS”.

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