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orientale
PERCORSI DI MARE E DI TERRA
Da Cagliari a Nuoro,
8 porti, 2 aree
marine protette,
15 itinerari,
31 località,
26 spiagge
Touring
Club
Italiano
SARDEGNA
orientale
PERCORSI DI MARE E DI TERRA
Touring
Club
Italiano
Touring Club Italiano
Presidente: Roberto Ruozi
Direttore generale: Guido Venturini
Touring Editore
Amministratore delegato: Alfieri Lorenzon
Direttore editoriale: Michele D’Innella
L
a Sardegna è da tempo luogo e meta classica di vacanza.
La bellezza delle sue spiagge e del suo mare non sembrano
perdere fascino nell’immaginario turistico. Ma se il mare
e la costa sono i luoghi che danno il benvenuto al turista, quello che
si scopre appena si lasciano le spiagge è una realtà che colpisce
anche il più esperto viaggiatore. La Sardegna è un luogo
contraddistinto da un continuo susseguirsi di apporti esterni che
pur influenzando alcuni aspetti degli abitanti dell’isola non ha mai
affievolito i caratteri più significativi della sua civiltà.
Nella presentazione delle località, la descrizione crea un legame
con la storia di ciascun luogo, delle peculiarità socio-culturali
tramite le quali le risorse turistiche da visitare hanno trovato la loro
genesi e le caratteristiche forme.
Le località si susseguono come le tappe di un itinerario unito da un
elemento unico che è il mare. Nell’addentrarsi nella scoperta
di ciascuna tappa si ha l’opportunità di conoscere anche i forti
contrasti che la natura è capace di offrire passando da lunghe
spiagge di sabbia finissima a nascoste insenature e calette,
da pianure a colline e montagne di granito a picco sul mare
modellate dall’acqua e dal vento. Ogni luogo, ogni approdo
è la vetrina di un sub-territorio dell’isola i cui elementi ambientali,
antropici, storico-culturali, etnografici ed enogastronomici sono
capaci di renderlo unico.
L’unicità di ogni singola località, della sua storia, del suo
patrimonio ambientale e archeologico rappresenta quel valore
aggiunto che fa dell’isola un luogo diverso dove poter trascorrere
le proprie vacanze. Questa unicità di ciascun componente
dell’offerta turistica è di per sé un patrimonio la cui valorizzazione
deve compiersi all’interno di un percorso che sappia coniugare
la salvaguardia dei caratteri distintivi di ogni elemento con le
dinamiche di sviluppo di carattere economico.
Le attuali tendenze evidenziano una sempre maggior attenzione
da parte del turista nello scegliere una destinazione che sia capace
5
Introduzione
Chiunque arrivi in Sardegna avverte i profumi e i sapori uscendo dai
immediatamente che quest’isola ha circuiti precostituiti, facendosi guidare
qualche cosa di diverso, e ciò non soltanto dalla curiosità, dal richiamo di
dipende soltanto dal fatto di trovarsi un nome insolito fino a cercare un più
in un luogo a proposito della cui stretto contatto con gli abitanti
natura uno dei più famosi naturalisti dell’isola, fieri della loro terra e della
sardi, Francesco Cetti, scriveva alla loro lingua e sempre cortesi e
fine del Settecento: “non v’è in Italia disponibili nei confronti di chi vuole
ciò che v’è in Sardegna né in conoscere?
Sardegna v’è quel d’Italia”. Qui si
respira un’aria differente, quasi La costa
esotica, e questo forse è legato alla Posta al centro del Mediterraneo
storia più antica di questa regione che occidentale, la Sardegna ha
costituisce, geologicamente parlando, ovviamente un rapporto privilegiato
un pezzo di Spagna, e che in un con il mare che costituisce il motore
passato ancor più lontano fu del suo turismo. Sono, infatti, più di
addirittura parte di un continente che 1800 i chilometri di litorale dell’isola,
aveva come estremo opposto la e il dato diventa ancora più rilevante
California. E forse non è sbagliato quando si pensa che questo
pensare alla Sardegna come a un corrisponde a circa un quarto
piccolo continente, tale e tanta è la dell’intero sviluppo costiero dell’Italia.
varietà dei suoi paesaggi e delle sue Un patrimonio eccezionale,
molteplici risorse. Queste spesso incredibilmente articolato dove si
restano ignote ai turisti che, complici susseguono arenili candidi o dorati,
situazioni e cause troppo lunghe e sabbie finissime e ciottoli, stagni
complesse da spiegare in questo preziosi per l’avifauna, alte falesie,
contesto, vedono nella Sardegna guglie, archi, grotte, rocce plasmate
soltanto una meta estiva e per di più dal vento e dal mare e trasformate
limitata ad alcune classiche località in sculture capaci di diventare
balneari. Quanti, invece, si sono l’emblema di interi tratti di costa.
proposti di visitare veramente tutti gli Su tutto, poi, dominano i colori,
elementi, sovente rispondenti a nomi e non solo quelli, del mare. Spesso il
aspri, di questo mosaico, come la verde della macchia, annunciata da
Barbagia, la Gallura, l’Ogliastra, lontano da profumi che si possono
il Sarrabus-Gerrei, il Supramonte, percepire in certi giorni anche in
la Baronia? Quanti hanno cercato di mare, si spinge in molti punti ancora
capirne le differenze, di gustarne fino al limitare delle spiagge. Una
vegetazione che fortunatamente non
esita a crescere sulla sabbia creandovi
insolite macchie di colore o delicati
▲
P
osta a sud della Sardegna, Urpinu, Bonaria, Monte Claro, San
nella parte più interna del golfo Michele, Tuvixeddu, Montixeddu). Del
omonimo, la città di Cagliari, periodo romano, iniziato nel 238 a.C.
ricca di una storia non sempre e protrattosi fino alla conquista dei
conosciuta come dovrebbe, si presenta Vandali nel 455 d.C., restano a
offrendo al visitatore un panorama di Cagliari importanti testimonianze.
pietra, mare, stagni e sole; forse non L’anfiteatro del quartiere di Stampace,
molto diverso, se si per esempio, conserva
▲ Scorcio del bastione di Saint Remy.
considerano queste ▼ Le bianche torri gemelle di San gran parte delle
componenti naturali, Pancrazio e dell’Elefante. gradinate ellittiche,
da quanto trovarono la cavea, le recinzioni e
i primi colonizzatori il podium, cioè quella
Fenici e Cartaginesi struttura che oggi
che la denominarono definiremmo la tribuna
per l’appunto Càralis dell’autorità. Sulla
o Kàralis, cioè sommità e nella parte
pietraia o, forse, più ripida sorge
collina, lasciandovi “Su Casteddu”,
l’importante la cittadella fortificata
necropoli di cui misero mano le
Tuvixeddu. tante dominazioni che
E come Roma, che la si susseguirono dal
dominò per quasi Medioevo all’avvento
sette secoli, il dei Savoia. La sua cinta
capoluogo della bastionata e le torri
Sardegna si estende sono state paragonate
su sette colli a una corona che
(Castello, Monte impreziosisce la città
Cagliari 11
Itinerario
La città
Una visita al cuore di Cagliari, tra il Castello e
la città bassa, per scoprire vie, palazzi, chiese
e musei di una città che è indispensabile co-
noscere per comprendere il passato e il pre-
sente della Sardegna.
Museo siamese Cardu, dove sono conserva- la chiesa medievale di Sant’Agata. Dalla piaz-
ti oltre 1300 pezzi provenienti dalla Cina e dal- za l’ampio viale Marconi conduce alla par-
l’Indocina, e la particolare Mostra di cere ana- rocchiale di Sant’Elena, di stile neoclassico e
tomiche di Susini, che raccoglie modelli mi- sorta sui resti di una chiesa catalana del XVI
nuziosi e perfetti di cera colorata. secolo. Da visitare le chiesette medievali di
Santa Maria di Cepola, con una sola navata
Il rione Marina e copertura in ginepro, e di San Pietro del Pon-
Da piazza Yenne, cuore del quartiere Stam- te, costruita in stile pisano a pianta rettan-
pace e prossima alla torre dell’Elefante, si golare absidata. Tappa d’obbligo è il Museo
scende verso il mare per largo Carlo Felice, do- etnografico “Il ciclo della vita” (via E. Porcu,
ve sorge il Palazzo comunale, che delimita con non lontana da piazza Azuni), noto come Sa
via Roma e la sua palazzata, il porto, via Domu ‘e Farra. L’esposizione permette di ri-
Manno e viale Regina Margherita, il rione Ma- percorrere i momenti significativi della vita del-
rina, ricco di edifici religiosi. la società agro-pastorale sarda.
14 Sardegna
PESCATURISMO
Cooperativa Pescatori Bonaria
via dei Pisani, 15 - 09125 Cagliari
Tel. 070.663732/339.5229225
MANIFESTAZIONI
Carnevale cagliaritano - Sfilata “Sa Ratantina”
1a domenica di maggio - Sagra di Sant’Efisio
28 aprile - “Sa die de sa Sardigna”
ACQUISTI
Ceramica, filigrana, gioielli, tessuti (tappeti,
arazzi, filati). Interessante il mercatino che si
tiene la domenica sul bastione di Saint Remy
Cagliari 15
di sottoflutto; 1267.5 (E 1031.32) - fanale a Gru e/o travel lift gru gru
Portata max gru e/o travel lift 20 t 60 t
luce fissa verde 2M indica l’accesso alla dar- Servizi igienici SI + docce SI + docce
sena interna (sul pennello interno a dritta); Servizio antincendio Sì Sì
1270 (E 1054) - faro a lampi bianchi, grp. 2, Riparazioni motori Sì Sì
Riparazioni elettriche Sì Sì
10s, 21M su Capo Sant’Elia; fanale a lampi
Riparazioni scafi Sì Sì
verdi, 3s, 5M a dritta entrando; fanale a Riparazioni vele Sì Sì
lampi rossi, 3s, 5M a sinistra entrando. (N.B. Alimentari + stagionalità fuori dal porto nel porto
consultare sempre l’Elenco fari e segnali da Ritiro rifiuti Sì Sì
Accesso al porto 24 ore su 24 24 ore su 24
nebbia per aggiornamenti e variazioni.)
Villasimius
P
osto a uno dei vertici di un ideale ▲ Capo Carbonara, Punta Molentis.
triangolo che racchiude al centro
la montagna del Sarrabus, ricca meridionale della Sardegna e quello
di boschi e acque, Villasimius, oggi della costa orientale. La natura,
rinomata località turistica, sorge a un tuttavia, non è la sola attrattiva;
paio di chilometri dal mare in una il paese e il suo territorio presentano
zona abitata sin dai tempi più antichi, anche altri motivi d’interesse. Per
come dimostrano i resti numerosi primo, il Museo civico, una casa
risalenti alle epoche prenuragica, padronale del centro storico che
nuragica, fenicio-punica e romana. raccoglie interessanti reperti storici
Il centro attuale è sorto nel 1822 sulla distribuiti in suggestive sale. Nella
sinistra del Rio Foxi, un fiume un “sala del mare” si possono osservare
tempo navigabile e che univa il mare oggetti ritrovati nei vicini fondali;
all’antica Carbonara. in quella “del santuario” ci sono i resti
Il maggiore impulso allo sviluppo è di un tempio fenicio-romano; in quella
venuto a partire dagli anni Sessanta “del territorio” i reperti degli
con la valorizzazione turistica che, insediamenti romani; in quella “del
grazie a un mare incontaminato e a relitto” quanto ha restituito una nave
magnifiche spiagge, ha fatto di catalana del Cinquecento. Nella casa
Villasimius un luogo ideale per le parrocchiale si conserva una statua
vacanze. Facilmente raggiungibile da marmorea di donna, una scultura
Cagliari, la località si annuncia dopo romana, forse del I secolo, venerata
Solanas quando, superato uno per anni come un’immagine della
sperone granitico, lo sguardo spazia su Madonna. Nei dintorni troviamo alcuni
Capo Boi e su Capo Carbonara, nuraghi, diverse domus de janas (una
la penisola che, oltre a dare il nome prossima alla spiaggia del Riso) e
all’area marina protetta, segna il numerose torri di avvistamento del
confine tra il mare del versante Cinquecento e Seicento.
Villasimius 17
Il Porto
MARINA DI VILLASIMIUS
Il porto ha l’imboccatura rivolta a nord-est.
È protetto da un molo di sopraflutto di 560
m e da uno di sottoflutto di 180 m. Nello
specchio acqueo sono sistemati 3 pontili
fissi, 15 pontili galleggianti e 5 banchine.
ro a lampi bianchi con settore rosso, grp. 2, Numero posti barca 740
Lunghezza max scafo 40 m
10s, 11M nel settore bianco e 8M nel setto-
Molo di transito + posti barca 100
re rosso sulla parte nord-est dell’isola dei Ca- Altezza fondali 0,50/6,0 m
voli (settore bianco visibile da 202° a 073°, Canale di contatto al porto 09
da 093° a 128°, da 162° a 202°, settore ros- Carburante SÌ
Fontanella/manicotto banchina + porto
so visibile da 073° a 093° sulla Secca di San-
Energia elettrica banchina + porto
ta Caterina); 1263 (E 1049) - meda elastica Alaggio/Scivolo alaggio + scivolo
cardinale Ovest a luce scintillante bianca, Gru e/o travel lift gru mobile
grp. 9, 15s, 5M sulla Secca di Santa Cateri- Portata max gru e/o travel lift 60 t
Servizi igienici SÌ + doccia
na; 1265 (E 1042.2) - fanale a lampi verdi,
Servizio antincendio SÌ
3s, 4M sul molo a dritta entrando; 1265.2 (E Riparazioni motori SÌ
1042.4) - fanale a lampi rossi 3s, 4M sul mo- Riparazioni elettriche SÌ
PESCATURISMO
Tour Express, Tel. 339.7181193/338.3256773
Carlo Portoghese, Tel. 338.2715803
MANIFESTAZIONI
3a settimana di luglio - Madonna del Naufrago
1a settimana di settembre - Festa di
Santa Maria
24 ottobre - Festa patronale di San Raffaele
S
orto tra le colline e la pianura gotico-aragonese. Interessante è il
alluvionale del Flumendosa, il paesaggio circostante ricco di lecci,
secondo fiume della Sardegna, ginepri, corbezzoli, filliree e di piante
Villaputzu è un importante centro palustri vicino ai corsi d’acqua e agli
agricolo caratterizzato da una lunga stagni. Da ricordare, nei dintorni, la
continuità insediativa. Tombe presenza di miniere d’argento attive
megalitiche, resti di un villaggio del fino ai primi del Novecento.
III millennio a.C. precedono gli edifici
di età nuragica e l’insediamento ▲ I ruderi del castello di Gibas, edificato nel
commerciale fenicio di Sarcapus, Cinquecento dagli Spagnoli contro i pirati.
▼ La torre di guardia di Porto Corallo.
ubicato vicino alla foce del
Flumendosa. Da qui il villaggio fu
spostato all’interno nella posizione
attuale per sfuggire alle incursioni dal
mare. Nel Medioevo, con il nome di
Villa Pupus fece parte della Curatoria
del Sarrabus nel Giudicato di
Cagliari. Per la sua posizione
strategica, testimoniata dai resti del
castello di Quirra a lungo conteso,
Villaputzu passò da un dominio
all’altro seguendo le sorti dell’isola.
Al centro del paese si trovano la
parrocchiale di Santa Caterina
d’Alessandria, edificata nel Seicento,
e la cinquecentesca chiesa di Santa
Brigida, recentemente restaurata,
che conserva intatti gli interni in stile
Villaputzu 21
Il Porto
PORTO CORALLO
Superato Capo Ferrato, punto settentriona-
le della Costa Rei segnalato da un faro, si
trova l’approdo di Porto Corallo, antico
porto peschereccio situato subito a nord
della foce del fiume Flumendosa. Il porto è
segnalato da una torre spagnola di difesa,
bianca e cilindrica. Protetto da un lungo
molo di sopraflutto banchinato con l’aper-
tura a mezzogiorno, ha un molo di sotto-
flutto e una banchina di riva con pontili.
Itinerario
L’entroterra
Il viaggio conduce all’interno, in alcune delle
zone meno frequentate della regione. Dopo
un tratto iniziale, si lascia la S.S. 125 Orienta-
le Sarda che corre lungo tutta la costa tirrenica
per portarsi nelle terre del Cannonau e gira-
re poi in direzione sud tornando verso la val-
lata del Flumendosa e Villaputzu.
Da Villaputzu a Tertenìa
Imboccata la S.S. 125 Orientale Sarda in di-
rezione nord e superato il bivio per Porto Co-
rallo, si continua su un percorso sempre lon- ▲ La chiesetta di San Nicola, raro esempio
tano dal mare e più movimentato che, dopo in Sardegna di romanico in mattoni cotti.
il passo di Genna Arrela, immette nel Salto (il
termine equivale a regione incolta) di Quirra. stra, dove appaiono i profili di una serie di ri-
A 15 km circa da Villaputzu si incontra la lievi (Monte Arbu, Monte Ferru). Alle pendici
chiesa di San Nicola o Nicolò, unico esempio del Monte Casteddu si incontra l’abitato di Ter-
in Sardegna di costruzione romanica in mat- tenìa, un tempo centro minerario e attual-
toni cotti. Sulla destra si notano i ruderi del ca- mente impegnato nella valorizzazione turisti-
stello di Quirra, costruito intorno al Duecen- ca del territorio e della costa, dove si possono
to dai “giudici” di Cagliari a difesa dei confi- visitare alcuni nuraghi: il nuraghe Aleri, il nu-
ni con il Giudicato di Gallura. Qualche chilo- raghe Longu e il nuraghe Su Concali con le due
metro dopo si entra nella regione dell’Oglia- piccole torri aggiunte.
MANIFESTAZIONI
Gennaio - Sagra di Sant’Antonio Abate
con accensione di un grande falò
(Su fogu fogoni)
▲ Una delle caratteristiche formazioni roc- Agosto - Sagra del ballo sardo
ciose della zona note come “tacchi”. accompagnato dalle launeddas
Ottobre - Sagra di Santa Vittoria e San
Narciso con processione accompagnata dal
Monte Cardiga (676 m) si arriva finalmente a ritmo delle launeddas. Nell’occasione si
Escalaplano. Da qui una deviazione, d’obbli- tengono gare poetiche di improvvisatori,
go, permette di visitare il nuraghe Arrubiu, uno balli in piazza e spettacoli pirotecnici
dei più grandi sinora conosciuti.
ACQUISTI
Tessuti, coperte, tappeti e tovagliato
Da Escalaplano a Villaputzu realizzato con il telaio; servizi da tavola
La strada ritorna in provincia di Cagliari e ricamati all’uncinetto, cesti di vimini e stuoie
dopo Ballao si prosegue nella valle del Flu-
mendosa in direzione di San Vito e della vici-
na Villaputzu, dove si conclude l’itinerario.
Baunei
I
l territorio di Baunei comprende parrocchiale di San Nicola, di impianto
una parte della fascia centro- seicentesco ma ampiamente
orientale della Sardegna e coincide rimaneggiata, con una piacevole
con il confine storico e geografico copertura cupolata e con un portale
dell’Ogliastra, una scoperta turistica ornato, staccato dal corpo della chiesa
relativamente recente a causa delle che funge da facciata.
difficoltà di accesso. Si tratta di una Ma Baunei è giustamente famosa per
zona ricca di contrasti, tra mare e il suo territorio pressoché
montagna, con strette valli carsiche incontaminato e per le bellezze
(note localmente con il nome di naturali tra le quali si devono ricordare
codule), grotte, altipiani basaltici, e visitare l’altopiano del Golgo e le
bastioni e falesie calcaree interrotte da spiagge contornate da alte falesie,
calette idilliache dove il Mar Tirreno archi e arditi monoliti rocciosi.
assume sfumature e trasparenze
degne della più pura acquamarina. ▲ Scorcio del territorio compreso tra Santa
Nonostante si trovi a pochi chilometri Maria Navarrese e il paese di Baunei.
▼ L’apertura della voragine del Golgo.
dal mare, Baunei è un borgo di
montagna che si sviluppa a 480 m di
altitudine su un costone calcareo del
Monte Santo da cui si domina un
panorama montuoso sul quale
svettano le cime del Gennargentu.
Il suo nome si pensa derivi da
“bainos” che significa fornace per
fondere i metalli o per cuocere la
roccia calcarea per fare calce. Nel
caratteristico, scosceso centro storico
risalta, lungo la via principale, la
Baunei 25
Il Porto
SANTA MARIA NAVARRESE
Il porto turistico si trova 2,5M a nord del
porto di Arbatax. Sovrastato da una torre
cilindrica bianca, ha l’imboccatura rivolta a
mezzogiorno ed è costituito da un molo di
sopraflutto a gomito con sei pontili al suo
interno.
Itinerario
A piedi attorno a Baunei
Una sosta di alcuni giorni nel territorio di
Baunei può consentire di riassaporare il pia-
cere della scoperta seguendo itinerari di gran-
de valore paesaggistico nel Supramonte in
grado di far cambiare idea a molti sulle bel-
lezze nascoste della natura d’Italia.
Da Baunei a Golgo
La prima parte dell’itinerario si svolge in mac-
china e ha inizio dalla chiesa di San Nicola, lun-
go la strada asfaltata, ma in forte pendenza,
che conduce all’altopiano del Golgo, da cui si ▲ La semplice facciata bianca di San Pietro
gode una vista magnifica su tutta la zona. Do- in Golgo, la chiesetta dell’Altopiano.
po circa 5 km si arriva a un bivio, si prosegue
diritti per altri 2 km e, dopo aver imboccato nella sala che si apre alla base. Tutto intorno
una deviazione a destra, si arriva nei pressi di la voragine è circondata da un parapetto che
Su Sterru o S’Isterru, il nome locale dato alla permette di ammirare questo fenomeno geo-
famosa voragine del Golgo, una delle grotte logico in tutta sicurezza. Proseguendo sulla
più profonde in Sardegna e tra le maggiori vo- strada, si incontra la seicentesca chiesetta di
ragini a singola campata d’Europa. Si svilup- San Pietro dalla semplice facciata bianca af-
pa per un’altezza di 270 m, con una sezione fiancata da un recinto con una serie di rudi-
orizzontale pressoché ellittica, che raggiunge mentali portici (cumbessias) usati un tempo co-
i 25 m di diametro nel tratto centrale e i 40 m me riparo per i pellegrini. Nei pressi si trova il
betilo preistorico di Golgo, un monolito di pie-
tra unico nel suo genere perché presenta
IL SUPRAMONTE DI BAUNEI scolpito un volto dalle fattezze umane. A
San Pietro, nell’ultima settimana di agosto, si
Il Supramonte è un un vasto altopiano svolge la cosiddetta “Sartigliedda”, corsa di ca-
carbonatico, cioè costituito in valli durante la quale si possono ammirare le
prevalenza da calcari e dolomie risalenti evoluzioni dei cavalieri del posto.
all’era mesozoica, che comprende i
comuni di Orgosolo, Oliena, Dorgali,
Urzulei e Baunei. Quello di Baunei si
Il Codule di Cala Sisine
estende a nord-est del paese e può essere Tornando un po’ indietro, prima della chiesetta,
considerato un immenso piano inclinato si trova una deviazione che prosegue sino al-
che si protende verso il Tirreno. Esso è la valle chiamata Codule di Sisine, un vallone
noto soprattutto per le sue architetture calcareo contornato da altissime pareti calca-
rocciose, tra le più belle della Sardegna,
che si affacciano sul mare cristallino
ree, erose e scolpite dal vento e dall’acqua, ri-
della costa orientale con alte falesie coperte in molti tratti da boschi di lecci e da tut-
bianche meta di appassionati ta la varietà delle piante della macchia medi-
dell’arrampicata sportiva. terranea. La stretta valle si può percorrere a pie-
di o con un fuoristrada. Gli ultimi chilometri
Baunei 27
S
eguendo il percorso della S.S. Bardia (882 m), vicinissimo al mare
125 Orientale Sarda, vero filo che però non è visibile. Il paese è
d’Arianna per visitare la costa tagliato in due dalla centrale via
tirrenica, si attraversa, provenendo Lamarmora, ricca di botteghe
da Baunei, uno dei tratti considerati artigianali molte delle quali dedite
più panoramici e suggestivi del alla tessitura dei tappeti, vanto di
settore orientale dell’isola. Si tratta Dorgali. Nella stessa via si trova il
di una quarantina di chilometri di Museo civico archeologico ricco di
curve continue da affrontare con reperti che vanno dal periodo
calma per gustare il paesaggio prenuragico a quello altomedievale
selvaggio e solitario dove si e che provengono da importanti siti
alternano picchi dolomitici, gole dei dintorni come la Tomba di
profonde e ampie valli in cui la Giganti di S’Ena de Thomes.
macchia mediterranea si alterna a L’aspetto urbano di Dorgali è ancora
boschi di lecci. Dopo i passi di quello antico con case basse e vie
Genna Cruxi (906 m) e Genna Silana strette. Nel centro storico, dove si
(1017 m), un vastissimo bastione conservano ancora alcuni begli
che si affaccia sul mare, si entra nel esempi di architettura tradizionale
territorio del Parco del Gennargentu in scura pietra scistosa, sorge
ai margini delle splendide Gole di l’imponente settecentesca
Gorropu e del Rio Flumineddu. parrocchiale di Santa Caterina
La strada prosegue verso nord al cui interno ci sono
con un percorso abbastanza preziose statue lignee.
rettilineo fino a Dorgali
che sorge in
▲ La Tomba di Giganti
posizione dominante, di S’Ena de Thomes, una
a mezza costa del delle ricchezze archeologi-
calcareo Monte che di Dorgali.
Dorgali 29
Il Porto
CALA GONONE
Provenendo da sud, superate le spiagge di
Cala Sisine, Cala Luna e la vicina Grotta del
Bue Marino che interrompono l’alta e sug-
gestiva costa del Golfo di Orosei, si rag-
giunge il porto di Cala Gonone. Il porto è
protetto a Levante da un molo di sopraflut-
to a gomito, banchinato all’interno. Il molo
di sottoflutto è banchinato, come il piazza-
le. All’esterno dell’ambito portuale uno
specchio acqueo consente l’ormeggio di
piccoli natanti nel periodo estivo.
Capitaneria Di Porto - piazza del Porto Portata max gru e/o travel lift —
Servizi igienici SÌ
08022 Dorgali (NU), Tel. 0784.93261 Servizio antincendio estintori a pompe
DIVIETI: non è consentito l’alaggio delle im- Riparazioni motori SÌ
barcazioni sugli scali senza l’autorizzazione Riparazioni elettriche SÌ
Riparazioni elettroniche SÌ
dell’Autorità Marittima; è fatto divieto di
Riparazioni scafi SÌ
scarico delle acque di sentina, pulizia ser- Riparazioni vele SÌ
batoi e di scarico degli impianti igienici in Alimentari + stagionalità nei pressi
porto. L’area compresa entro i limiti delle Ritiro rifiuti —
Accesso al porto 24 ore su 24
coordinate che vanno da 40°04,06 N -
30 Sardegna
Itinerario
Cala Gonone
Questa famosa località marina, frazione di
Dorgali, si raggiunge mediante un tunnel
che parte dalla S.S. 125 e attraversa il Mon-
te Bardia. Usciti dalla galleria, la strada si sno-
da fino al mare con bellissimi panorami sul
golfo contornato da una spettacolare falesia,
una delle maggiori del Mediterraneo. Rag-
giunta Cala Gonone e non disponendo di
un’imbarcazione propria, si può approfittare
dei molti traghetti per turisti o noleggiare
una barca per visitare questa costa selvaggia
e incontaminata dove si aprono grotte e baie ▲ La grande colonna naturale che sembra
dai colori da fare invidia ai tropici. sorreggere la volta della Grotta di Ispinigoli.
IL CANYON DI SU GORROPU
A
l confine tra Barbagia e Maggiore, una delle più importanti
Baronia, una zona costruzioni barocche dell’isola. Nella
caratterizzata da pianure fertili parte antica di Orosei si trovano
e dolci colline, alle falde del Monte l’Oratorio delle Anime, sede di alcune
Tuttavista (805 m), Orosei è il centro confraternite, e l’antica chiesetta (XIV
più importante e il capoluogo storico sec.) di Sant’Antonio Abate, circondata
di questo territorio dove sfocia il fiume dalle cumbessias per la sosta dei fedeli
Cedrino. Costruita dove sorgeva la e veneratissima dagli abitanti di Orosei.
romana Fanum Carisii, Orosei si Notevole è il cospicuo numero di
sviluppò al tempo dei Giudicati grazie dimore gentilizie risalenti per lo più
al suo porto. Coinvolta nelle lotte tra ai secoli dal XV al XVIII.
Arborea e gli Aragonesi, nel 1449
divenne capoluogo del feudo con ▲ L’Oratorio delle Anime, sede di una delle
alterne vicende che nel Settecento tre maggiori confraternite di Orosei.
▼ La chiesa di Sant’Antonio Abate.
videro il paese perdere di importanza e
decadere a causa del malgoverno dei
feudatari. Liberatasi del vincolo
feudale alla fine del Settecento, Orosei
rilanciò le sue attività produttive
incentrate soprattutto sulle produzioni
agricole oggi affiancate dalle attività
legate al turismo.
Il paese è attraversato dalla S.P. 129
che la unisce a Nuoro e che,
nell’abitato, prende il nome di via
Nazionale. A metà della via si trova la
piazza del Popolo sulla quale si affaccia
la parrocchiale di San Giacomo
Orosei 33
S
iniscola giace in una fertile piana di piedi e una misura d’altezza che
alle falde nord-orientali della la tradizione vuole riferite a Gesù
dorsale calcarea del Monte Albo Cristo. Da via Roma si prende la
che domina la Baronia e che strada che conduce al centro
costituisce un’interessante meta per balneare La Caletta che, insieme al
quanti vogliono scoprire l’interno piccolo borgo di pescatori di Santa
pastorale e selvaggio della Sardegna. Lucia, forma la parte più turistica e
Il paese è il centro maggiore della marinara di Siniscola.
parte settentrionale della pianura ▲ Il borgo dei pescatori di Santa Lucia.
baroniese e durante il Medioevo fu ▼ L’antica torre di guardia voluta dagli
un importante centro dell’intero Aragonesi per difendere la costa.
Giudicato di Gallura. Nella prima
metà del Cinquecento vennero
costruite torri e mura, di pianta
esagonale, erette come difesa dalle
incursioni barbaresche, favorite dal
facile approdo. Il recente sviluppo
urbanistico ha modificato l’antico
tessuto urbano senza però
cancellarlo del tutto. Tra i
monumenti di qualche interesse sono
la chiesa del Rosario, ricca di statue e
preziosi arredi e, nella centrale via
Sassari, la settecentesca parrocchiale
di San Giovanni Battista, dall’interno
interamente affrescato e con una
curiosità: un’insolita lapide datata
1627 che reca incise delle impronte
Siniscola 37
Il Porto
LA CALETTA
ll porto di La Caletta è protetto da due
moli: un molo di sopraflutto a due bracci,
lungo circa 625 m, e un molo di sotto-
flutto di 160 m. Il molo di sottoflutto è
banchinato internamente ed è riservato
alle navi di linea, mentre alla radice di
quest’ultimo si apre una darsenetta riser-
vata alle imbarcazioni da pesca. Dalla
banchina di riva si dipartono due pennelli
in muratura: quello più a est è a forma di
"T". Su entrambi ci sono pontili galleg-
gianti. Il molo di sopraflutto ha la banchi-
na orientata a sud-est, molo a forma di
"T" lungo m 200 ove sono posizionati Circolo Nautico La Caletta
quattro pontili galleggianti per ogni lato via Cagliari, 1
per complessivi 300 posti barca. 08020 La Caletta (NU)
Pontili dati in concessione al Circolo Tel. 0784.810631
Nautico La Caletta e al Comune. DIVIETI: divieto di ormeggio alla banchina a
ovest (molo di sopraflutto), banchina di
COORDINATE: 40°36’,57 N 09°45’,34 E sottoflutto.
PERICOLI: attenzione alla risacca con venti di
maestrale o tramontana.
ACCESSO: senza limitazioni di orario.
INFORMAZIONI La Caletta
FARI E FANALI: 1229 (E 1029) - fanale a lam-
pi verdi, 3s, 1M sulla testata del molo di so- Numero posti barca 450
Lunghezza max scafo 18 m
praflutto; 1229.2 (E 1029.2) - fanale a lam-
Molo di transito + posti barca 80
pi rossi, 3s, 1M sulla testata del molo di sot- Altezza fondali 2,50/5 m
toflutto. (N.B. consultare l’Elenco fari e se- Canale di contatto al porto 16 vhf
gnali da nebbia per aggiornamenti e varia- Carburante SÌ
Fontanella/manicotto banchina + porto
zioni.)
Energia elettrica banchina + porto
FONDO MARINO: sabbia e roccia. Alaggio/scivolo alaggio + scivolo
VENTI: ponente, tramontana e scirocco. Gru e/o travel lift gru mobile
UFFICIO MARITTIMO: Ufficio Locale Marittimo Portata max gru e/o travel lift 27 t
Servizi igienici SÌ + doccia
Loc. Porto Servizio antincendio estintori a pompe
08020 La Caletta (NU) Riparazioni motori SÌ
Tel. 0784.810137 Riparazioni elettriche SÌ
Riparazioni elettroniche SÌ
GESTORE: Gestione e Direzione
Riparazioni scafi SÌ
Comuni di Posada e Siniscola Riparazioni vele SÌ
Informazioni: Concetta Genaneo Alimentari + stagionalità nel campeggio a fianco
Tel. 0784.870871 Ritiro rifiuti SÌ
Accesso al porto 24 ore su 24
Fax 0784.888300
38 Sardegna
Itinerario
L’entroterra
Il viaggio conduce all’interno, in alcune del-
le zone meno frequentate della regione. Do-
po un tratto iniziale, si lascia la S.S. 125
Orientale Sarda che corre lungo tutta la co-
sta tirrenica inoltrandosi nelle terre del Can-
nonau per poi girare verso sud e tornare
verso la vallata del Flumendosa e Villaputzu.
Il Monte Albo
Da Siniscola ci si immette nella provinciale per
Lodè che, con una successione di ripidi tor-
nanti, si arrampica lungo il versante setten-
trionale del Monte Albo. Il monte deve il suo
nome al candido colore (albo, infatti, è un ter- ▲ Il Monte Albo, che domina la Baronia.
mine che deriva dal latino albus = bianco) del-
la sua roccia. Si tratta di una formazione tra 1029 m e 1127 m, la pianura della Baro-
rocciosa, risalente a circa 60 milioni di anni fa, nia. Caratterizzato da altissime pareti a pic-
appartenente a quel tavolato calcareo di cui co, da fiumi sotterranei, da profondi orridi e
fanno parte a nord l’isola di Tavolara e a da numerose grotte naturali scavate nel tem-
sud il Supramonte. Al visitatore esso appare po dall’azione erosiva delle acque, è una
come un’imponente bastionata calcareo- zona di eccezionale interesse. La catena cul-
dolomitica lunga 20 km e larga da 2 a 5 km, mina nel Monte Turuddò e nella Pun-
che domina, con cime comprese ta Catirina, che si elevano entrambi a
1127 m, offrendo un emozionante
SCOPRIRE LA POMPIA panorama su parte delle Baronie e
della Barbagia settentrionale: dalle ci-
Nelle campagne di Siniscola me si ammirano il mare della costa
cresce un insolito frutto: la orientale con l’isola di Tavolara, le pia-
pompia, il cui aspetto richiama ne, il Monte Senes e il Monte Tuttavista,
quello di un agrume schiacciato. Tavolara, il Monte Nieddu, gli altipiani del-
Quasi certamente si tratta di un
la Barbagia, il Monte Ortobene e il Supra-
ibrido naturale originatosi nell’ambito
della Sardegna; provengono solo da questa monte fino alla catena del Marghine e al Gen-
regione, infatti, i riferimenti che riguardano nargentu. Dal punto di vista naturalistico il ri-
questo agrume. I frutti sono di elevate lievo conserva in alcuni tratti residue foreste
dimensioni (pesano fino a 700 g) e hanno di lecci con giganteschi esemplari di corbez-
forma irregolare, la buccia è di colore
zolo, tassi e olivastri secolari, mentre nella zo-
giallo, grinzosa e presenta costolature.
La parte interna, candita con miele, viene na culminante è punteggiato solo da contorti
utilizzata per la preparazione dei dolci più ginepri e da bassi arbusti. Per la ricchezza e
tipici e tradizionali di Siniscola: “sa pompia peculiarità della flora e della fauna, l’area è
intrea” e “s’aranzata”. stata proposta come Riserva genetica inte-
grale, come Biotopo di considerevole im-
Siniscola 39
I
l territorio di San Teodoro occupa giustifica un viaggio. Entrando nel
l’estrema parte della Gallura sud- paese si avverte la forte propensione
orientale, quella che storicamente della località per il turismo, diventato
veniva definita Gallura d’Oviddè dal l’attività prevalente al posto
nome della località che nel Medioevo dell’economia legata alla terra e alla
fu, forse, sede della curatoria del pesca che si era mantenuta viva fino
Giudicato di Gallura. agli anni Settanta del Novecento.
Distante 28 chilometri da Olbia, e L’abitato solo in alcuni punti ha
perciò favorito dalla vicinanza del conservato case a tipologia
porto per i traghetti e dell’aeroporto, tradizionale. Dall’antico nucleo,
San Teodoro è preannunciato dal suo raccolto attorno a piazza Gallura,
stagno, ideale per l’osservazione di punto di passaggio e passeggio
una ricca avifauna che da sola obbligato per le sue botteghe
artigianali, gli insediamenti
residenziali si sono sviluppati in
direzione del mare che costituisce la
maggiore attrattiva di San Teodoro,
ma non certo l’unica. Infatti a sud-
ovest c’è il Monte Nieddu, una
montagna selvaggia incisa da valli
profonde e solitarie dove le acque
hanno scavato il granito creando
piccoli laghi e pittoresche cascate
dando vita ad ambienti di rara
bellezza.
▲ Lo stagno di San Teodoro, un appunta-
mento imperdibile per i bird-watcher.
La costa davanti all’isola di Molara.
▲
San Teodoro 41
Il Porto
MARINA DI PUNTALDIA
Il porto si trova a circa 2,5M a
sud del Capo Coda Cavallo
nei pressi di Punta Sabbadino,
in corrispondenza dell’ampia
insenatura di Cala Brandinchi.
Il porto è formato da una dar-
sena con pontili. Il molo A,
a sinistra entrando, è riservato
in genere alle imbarcazioni in
transito per 39 posti; tutti i
moli e le banchine sono gesti-
ti dalla direzione della Marina.
C O O R D I N AT E : 40°4 8’,80 N
09°41’,50 E
PERICOLI: circa 1M per 065°dal-
l’imboccatura del porto si trova lo scoglio te- A 0,1M per 085°dal porto prestare atten-
sta di Moro che si eleva per circa 1 m sopra zione al bassofondo di 1,5 m.
il livello del mare. Per evitarlo è consigliabi- ACCESSO: senza limitazioni di orario. Velocità
le passare a sud dell’isola Rossa, così chia- di entrata non superiore a 3 nodi.
mata per il colore delle sue rocce. FARI E FANALI: 1228.2 (E 1028.7) - fanale a
lampi verdi, 3s, 5M sullo scoglio a dritta en-
trando; 1228.3 - fanale a lampi rossi, 3s, 5M
INFORMAZIONI Marina di Puntaldia
sul molo a sinistra entrando; 1228.4 - fanale
Numero posti barca 400 a luce fissa verde, 2 vert., 3s, 2M sul molo
Lunghezza max scafo 24 m
interno di sottoflutto. (N.B. consultare l’E-
Molo di transito + posti barca 32
Altezza fondali 2,5-5 m lenco fari e segnali da nebbia per aggior-
Canale di contatto al porto 09 vhf namenti e variazioni.)
Carburante SÌ FONDO MARINO: roccioso.
Fontanella/manicotto in banchina
VENTI: maestrale e scirocco.
Energia elettrica banchina + porto
Alaggio/scivolo — UFFICIO MARITTIMO: Capitaneria di Porto di
Gru e/o travel lift SÌ Olbia, via Isola Bianca - 07026 Olbia (Gal-
Portata max gru e/o travel lift 15 t lura), Tel. 0789.21243 - Fax 0789.27737
Servizi igienici SI + doccia
Servizio antincendio SÌ
olbia@guardiacostiera.it
Riparazioni motori SÌ orario: lun.-ven. 9-12.30.
Riparazioni elettriche SÌ GESTORE: Marina di Puntaldia,
Riparazioni elettroniche SÌ
Loc. Puntaldia, 1
Riparazione scafi SÌ
Riparazioni vele SÌ
08020 San Teodoro (Gallura)
Alimentari + stagionalità nel porto Tel. 0784.864589/864590
Ritiro rifiuti SÌ Fax 0784.864594
Accesso al porto 8.00/21.00
DIVIETI: divieto di ancoraggio in porto.
42 Sardegna
▼ L’isola di Tavolara,
cuore dell’area protetta,
si innalza davanti alla
vicina isoletta di Molara.
R
appresentativa delle tradizioni Sèuna, appare oggi divisa tra la parte
e dei valori delle zone interne moderna e i vecchi quartieri storici
della Sardegna e della loro con le loro viuzze, le case basse e
trasformazione, Nuoro si estende a i muri a secco, una divisione che è
cavallo di una dorsale in prevalenza anche espressione del progressivo
granitica che dal Monte Ortobene si mutamento della città da agro-
allunga in direzione nord-ovest. pastorale a centro amministrativo e
L’origine della città, in base a commerciale.
ritrovamenti effettuati nel 1975,
▲ La civiltà nuragica ha lasciato numerose
potrebbe risalire all’VIII-VII secolo a.C. testimonianze nel territorio di Nuoro.
Dopo la dominazione romana, di ▼ Corso Garibaldi, nel centro di Nuoro.
Nuoro (anzi, Nùgor) si trova traccia in
documenti scritti del XIV secolo, le
Rationes Decimarum, da cui risulta
come il paese fosse uno dei più ricchi
e, conseguentemente, uno dei più
tassati della diocesi di Ottana. Nel
Cinquecento, sotto il dominio di
diversi feudatari, la città registrò un
notevole progresso che contribuì ad
affermare quel ruolo centrale e di
capitale culturale della Barbagia che
ancora conserva e che è testimoniata
da molti suoi cittadini illustri letterati e
artisti.
Nuoro, che si è andata formando
attorno ai due nuclei originari
individuabili nei rioni di San Pietro e di
Nuoro 45
Itinerario
A piedi per le vie della città
Visitare una città a piedi è un’abitudine da ri-
scoprire soprattutto quando i centri abitati so-
no a misura d’uomo, i luoghi da visitare so-
no raccolti in un perimetro ragionevole e la
vacanza amplifica il tempo a disposizione.
MANIFESTAZIONI
19 marzo - San Giuseppe
10 maggio - Festa di San Francesco
Cavalcata dei cavalieri che ritornano
a Nuoro dopo la novena di San Francesco
a Lula
Penultima domenica di agosto - Santissimo
Redentore. Èuna sagra alla quale
partecipano circa tremila costumi
provenienti da ogni parte della Sardegna
ed è una delle tre occasioni
(le altre sono la Sagra di Sant’Efisio
a Cagliari e la Cavalcata Sarda a Sassari)
per ammirare gli abiti tipici dell’isola
Ottobre - Madonna del Rosario
Novembre - Nostra Signora delle Grazie
ACQUISTI
Oreficeria, oggetti in ferro, mobili e sculture
in legno, tappeti, ceramiche
Crediti fotografici
Legenda: a alto; b: basso; c: centro;
d: destra; s: sinistra
Stefano Amantini/Atlantide: 43
Archivio Alinari-SEAT: 47 a
Vito Arcomano/Marka: 10 b
Riccardo Carnovalini: 23; 31
Marco Casiraghi/CuboImages: 27
Guido Cozzi/Atlantide: 22; 24 a; 25
Foto Scala, Firenze: 13 a
Johanna Huber/Simephoto: 26; 40 b
Alberto Maisto/Realy Easy Star: 10 a
Gianmario Marras: 44 b; 45 a
Marco Melodia/Il Dagherrotipo:
12 a, b; 16; 36 b
Federico Meneghetti/CuboImages:
8-9; 19
Ernani Orcorte/Realy Easy Star:
28 a; 32 a, b
Alfio Elio Quattrocchi/Marka: 6;
11 a; 30 a, 46
Guido Alberto Rossi/Tips Images:
11 b
Domenico Ruiu: 33 a, b; 35; 36 a;
38 a, b; 40 a; 44 a
Mauro Sanna/Panda Photo: 30 b
Paolo Sanna: 13 b; 20 a, b; 24 b;
28 b; 45 b; 47 b
Paolo Sanna/Realy Easy Star: 15; 34
Toni Spagone/Realy Easy Star: 39
Egidio Trainito: 18; 42
Egidio Trainito/Realy Easy Star:
copertina, 17
M. Zaccarini: 9