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Riassunti su Platone
29/04/12
Platone
Riassunti tratti daIl Nuovo Protagonisti e testi della filosofia di Giovanni Fornero e Nicola Abbagnano, pubblicato da Paravia Realizzato da Alessandro Pinna, classe III F
Riassunti su Platone
29/04/12
Indice:
Il platonismo come risposta filosofica a una societ e a una cultura in crisi .................................................. 3 La vita ................................................................................................................................................................ 4 Le opere e le dottrine non scritte ..................................................................................................................... 4 I caratteri della filosofia platonica ................................................................................................................... 5 Socrate e Platone........................................................................................................................................... 5 Mito e filosofia............................................................................................................................................... 5 La dottrina delle idee ........................................................................................................................................ 5 La teoria delle idee e la sua importanza ........................................................................................................ 5 La genesi della teoria delle idee .................................................................................................................... 6 Quali sono le idee .......................................................................................................................................... 6 Il rapporto tra le idee e le cose ...................................................................................................................... 7 Come e dove esistono le idee........................................................................................................................ 7 La conoscenza delle idee ............................................................................................................................... 8 Reminiscenza, verit ed eristica .................................................................................................................... 8 Limmortalit dellanima e il mito di Er ......................................................................................................... 8 La dottrina delle idee come salvezza dal relativismo sofistico .................................................................. 9 La finalit politica della teoria delle idee....................................................................................................... 9 La dottrina dellamore e dellanima ................................................................................................................. 9 Il Simposio ...................................................................................................................................................... 9 Il Fedro ......................................................................................................................................................... 10 Lo stato e il compito del filosofo .................................................................................................................... 10 Lo stato ideale ............................................................................................................................................. 10 La giustizia ................................................................................................................................................... 11 Caratteri e motivazioni delle classi sociali ................................................................................................... 11 Il comunismo platonico ............................................................................................................................ 12 I guardiani sono felici? ................................................................................................................................. 12 Le degenerazioni dello stato ....................................................................................................................... 12 Platone e la democrazia .............................................................................................................................. 12 Chi custodir i custodi? Limportanza delleducazione nella citt platonica............................................... 13 I gradi della conoscenza e delleducazione ................................................................................................. 13 Il mito della caverna .................................................................................................................................... 14 La condanna dellarte imitativa ................................................................................................................... 15 2
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I problemi dellultimo Platone ....................................................................................................................... 16 Il confronto con Parmenide ......................................................................................................................... 16 I generi dellessere e il problema del nulla .................................................................................................. 16 La nozione generale di essere .................................................................................................................. 17 La dialettica.................................................................................................................................................. 17 Il bene per luomo: il Filebo ......................................................................................................................... 18 Il Timeo e la dottrina delle idee-numeri ........................................................................................................ 18 Il mito del demiurgo .................................................................................................................................... 18 La visione matematica delle cose ................................................................................................................ 18 La concezione della storia ........................................................................................................................... 19 Il Timeo nella storia del pensiero filosofico e scientifico ............................................................................. 19
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La vita
Platone nacque nel 427 a.c. ad Atene in una famiglia aristocratica. Inizialmente discepolo di Cratilo, seguace di Eraclito, fu discepolo di Socrate a partire dai ventanni, sino alla morte del maestro. Platone voleva dedicarsi alla politica, tuttavia lingiustizia delluccisione di Socrate gli fece rinnegare la politica del tempo: divenne dellidea che lunica via per la giustizia fosse la filosofia. Negli anni successivi alla morte di Socrate si rec prima presso Euclide a Megara, poi in Egitto e a Cirene, tuttavia non abbiamo testimonianze di questi viaggi. In seguito si rec a Siracusa, dove divenne amico di Dione, cognato dellal tempo tiranno Dionigi Il Vecchio, che vedette Platone come schiavo perch sospettato di voler attuare una riforma politica; fu poi riscattato da Anniceride di Cirene, ma una volta scoperta la sua identit i soldi furono rifiutati e utilizzati per fondare la scuola di Platone, lAccademia, organizzata come un tiaso ispirato alle comunit pitagoriche. Alla morte di Dionigi Il Vecchio, Platone fu richiamato da Dione a Siracusa, presso la corte del nuovo tiranno Dionigi Il Giovane, perch fosse consigliere della riforma dello stato; tuttavia gli sforzi del filosofo furono inutili perch Dione fu esiliato a causa di uno scontro con Dionigi; questo richiam pi volte Platone negli anni seguenti ed nel 261 egli accett di tornare per aiutare lancora in esilio Dione, tuttavia non concluse alcun accordo col tiranno e fece ritorn ad Atene, dove insegn fino alla sua morte, avvenuta nel 347 ac.
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Socrate e Platone
La ricerca filosofica di Platone fu sempre fedele agli insegnamenti di Socrate: infatti, seppur le sue teorie non abbiano niente a che fare con quelle del maestro, la sua ricerca pu considerarsi uno sforzo di interpretare la filosofia di Socrate. La fedelt al maestro si riflette anche nellattivit letteraria di Platone, che scrisse in dialoghi, Socrate infatti non scrisse niente poich riteneva la ricerca filosofica come un dialogo, che avviene tappa per tappa, con lo scambio di opinioni; Platone si port dietro tutta la vita la concezione di filosofia come dialogo, infatti la sua ricerca fu un inesauribile sforzo verso una verit che non si pu mai raggiungere.
Mito e filosofia
Caratteristici dellopera letteraria platonica furono anche i miti, racconti di genere fantastico, tramandati o pi spesso inventati da egli stesso, che esponevano concetti filosofici. I motivi che spinsero Platone ad utilizzare questa forma furono due: in primo luogo perch permettevano di esprimere con pi semplicit alcuni concetti, in secondo luogo perch permettono di arrivare dove il ragionamento razionale non pu. Quindi I miti di Platone possono essere letti solo in modo strettamente correlato alla filosofia e permettono di formulare teorie verosimili anche se indimostrabili con i criteri razionali. Se da un lato i miti rendono pi difficile la comprensione della filosofia platonica, essendo talvolta arduo capire dove finisce la filosofia e inizia la fantasia, dallaltro la rendono pi suggestiva e motivo interessante per un vasto pubblico.
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La filosofia platonica appare sotto alcuni aspetti come una sintesi tra leraclitismo e leleatismo: da Eraclito prende lidea di un mondo fisico mutevole e da Parmenide la concezione di essere perfetto e immutabile (come le idee, seppur queste multiple), come anche il dualismo gnoseologico tra opinione e scienza e il dualismo ontologico tra le cose e lessere. Tuttavia se per Parmenide non c alcuna relazione tra il mondo fisico e lessere, per Platone esiste un rapporto tra cose e idee pur non riuscendo a definirlo con precisione; inoltre a differenza delleleatismo Platone riteneva che il mondo abbia una conoscibilit, nonostante sia imperfetta.
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a questi due tipi di idee, a volte Platone parla di idee di cose naturali, come pu essere un animale, e idee di cose artificiali, come ad esempio un letto, ma rimane dubbioso su di esse. Nella vecchiaia rielabora la sua teoria sulla classificazione delle idee e definisce ogni idea come il modello perfetto di un gruppo in cui possiamo identificare con lo stesso nome varie cose. Inoltre esiste anche una gerarchia tra le idee: le idee-valori sono le pi nobili e al vertice c idea del bene, che rappresenta la perfezione massima e di cui quindi le altre idee in quanto perfette sono sue copie. A volte lidea del bene stata identificata con un dio creatore, tuttavia ritenuta una teoria poco probabile in quanto tutte le idee sono eterne e lidea del bene non le crea, ma comunica ad esse la perfezione. Nel pensiero di Platone non stata in effetti rilevata lidea di un dio personale, egli riteneva la divinit una propriet posseduta da varie cose: le idee, lidea del bene, lanima, le stelle, gli astri, ecc. Lunica entit personale che potremmo definire creatrice il demiurgo, che tuttavia Platone considera inferiore alle idee, in quanto si limita a creare delle copie imperfette con la materia.
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irrappresentabili nel mondo fisico nella loro perfezione, in ogni caso non possibile dire con certezza dove Platone ritenesse si trovino le idee, se non in una zona dessere diversa dalle cose.
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passata; ci fatto lesempio di Ulisse, che dopo aver viaggiato per tutta la sua esistenza si privato di ogni ambizione, perci sceglie di condurre una nuova vita pi umile.
Il Simposio
Gli interlocutori del Simposio lodano ognuno lamore e ne mostrano alcune caratteristiche, che verranno comprese nel discorso di Socrate: ad esempio Pausania distingue tra leros volgare (dei
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corpi) e celeste (delle anime), Erissimaco lo considera una forza cosmica che conferisce armonia ad ogni cosa, Aristofane ci presenta lamore come senso di insufficienza raccontando il mito dellandrogino, secondo cui uomo e donna si completano ricostruendo lessere primitivo che formavano in principio; infine Socrate mette in rilievo proprio questo aspetto: lamore mancanza, un demone (un essere a met tra un dio e un uomo) e non avendo la saggezza, come gli dei, aspira a possederla, e per via di questa ricerca un filosofo, esattamente come non ha la bellezza, fonte di felicit, e la desidera; la bellezza quindi loggetto dellamore. Esistono gradi differenti di bellezza che luomo pu apprezzare solo con lo sviluppo del proprio animo: prima si ama la bellezza di un bel corpo, a seguire la bellezza del corpo nella sua totalit, la bellezza dellanima, delle leggi, delle scienze, ed infine la bellezza in s, fonte di ogni tipo di bellezza e oggetto della filosofia.
Il Fedro
Lascesa delluomo alla bellezza in s il tema centrale del Fedro. Platone descrive la natura delluomo col mito della biga alata: un auriga guida due cavalli verso liperuranio, uno bianco, che simboleggia la ragione e tende verso le idee, e uno nero, che simboleggia la passione e tende verso la terra; lanima pu contemplare solo per poco le idee, perch spinta verso il basso dal cavallo nero e cadendo si incarna in un uomo. Chi possiede unanima che ha contemplato a lungo liperuranio si dedicher al culto dellamore e della saggezza, a differenza delle anime che hanno visto di meno. Lunica idea visibile alluomo tramite i sensi la bellezza, infatti questa che risveglia il ricordo delle idee e costituisce il mediatore tra luomo e le idee; a determinare il grado di elevazione alla conoscenza delle idee la subordinazione delle passioni alla ragione, che rendono leros dialettica, che allo stesso tempo ricerca dellessere,unione amorosa delle anime nellapprendimento ed arte della retorica, intesa come scienza dellidea. Questa concezione di dialettica diviene tema centrale degli ultimi dialoghi platonici.
Lo stato ideale
Nella Repubblica Platone ripropone tutti i temi e le conclusioni dei suoi precedenti dialoghi e li connette alloggetto principale dellopera, la costruzione di una comunit perfetta, che pu essere tale solo se governata dai filosofi. Tuttavia ci spinse Platone a porsi due quesiti: quale fosse il fine di questa comunit e chi fossero realmente i filosofi.
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La giustizia
Il fine della comunit per Platone la giustizia, fondamentale per costruire e mantenere uno stato, Lo stato dovr essere diviso in tre classi, governanti, guerrieri e cittadini, i primi possiedono la virt della saggezza, i secondi quella del coraggio e i terzi la temperanza; queste virt scaturiscono dallinclinazione del proprio animo, infatti esistono tre parti dellanima: quella razionale, quella irascibile e quella concupiscibile; dalla prima nasce la saggezza, dalla terza la temperanza e dallequilibrio nel lasciare il controllo alla ragione ha origine la temperanza. La giustizia sta proprio nelladempiere allinclinazione del proprio animo compiendo unattivit incline alle proprie virt.
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Il comunismo platonico
Affinch si garantisca la giustizia dello stato le classi superiori non dovranno avere alcun bene personale se non essenziale alla sopravvivenza e vivere in totale comunanza con gli altri. Anche i coniugi dovranno essere in comune e le relazioni che hanno come scopo la prolificazione, scelte in funzione di criteri eugenetici, dovranno essere temporanee: la prole verr separata dai genitori alla nascita e sar anchessa figlia di tutta la comunit. Queste regole non riguarderanno invece la classe cittadina, che possiede il diritto di propriet privata.
Platone e la democrazia
Platone voleva costruire una nuova comunit in opposizione alla democrazia ateniese del suo tempo, che riteneva degenerata e manifest aspre critiche nei confronti dei sofisti (alla base della nuova polis) e dei politici democratici come Pericle. Ci va inserito nel contesto del suo tempo, in
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cui era in atto uno scontro tra laristocrazia e il popolo; questo scontro derivava, oltre che da una contrapposizione di interessi delle due classi, anche dallopposizione di differenti concezioni della vita associata e della giustizia. Secondo la concezione aristocratica a decidere le sorti dello stato devono essere i migliori, per virt e natali; secondo la concezione democratica invece questa una possibilit che spetta a tutti. Il pensiero di Platone era senza dubbio pi vicino alla prima concezione. La divisione delle tre classi per Platone non esiste solo in funzione di soddisfare esigenze differenti dello stato, ma anche di creare una rigida divisione gerarchica che impedisca sommovimenti democratici. Per fare ci tuttavia necessario inculcare nella mente delle persone che tra le varie classi ci sia una disuguaglianza naturale che li porti inevitabilmente a compiere attivit differenti. Il filosofo riteneva infatti che uno stato fosse sano quando ognuno compie un mestiere che gli si addice con la convinzione che ci sia fondamentale per il bene della comunit, mentre lo stato fosse sano quando si sovvertono i ruoli e i cittadini pretendono di governare. Ci in contraddizione col principio democratico secondo cui necessaria una gestione comunitaria della cosa pubblica: infatti ci spetta solo ai governanti e i cittadini non esercitano alcun tipo di controllo sulle decisioni della classe superiori. Allopposizione alla democrazie nel pensiero politico di Platone si accompagna uno statalismo esasperato che comprendo ogni minimo aspetto della societ e della vita dellindividuo. Lo stato platonico non comunque assimilabile a quello aristocratico tradizionale in quanto gli aristocratici non sono tali per motivi ereditari o per ricchezza, per le loro virt (la sapienza).
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ha per oggetto le cose sensibili per come sono); la conoscenza razionale (che rispecchia le idee) si divide nella ragione matematica (che ha per oggetto le idee matematica) e nellintelligenza filosofica (che tratta le idee-valori). Seppure esalti le discipline scientifiche e matematiche, Platone le ritiene inferiori alla filosofia perch attingono dalla conoscenza sensibile e partono da ipotesi indimostrate, mentre la filosofia non si ferma ad ipotesi e si occupa dei problemi delluomo e della citt, pi concreti di quelli di cui si occupano i matematici. Tuttavia la matematica fondamentale per il passaggio dalla conoscenza sensibile alla conoscenza razionale matematica: infatti grazie ai metodi di misura le conoscenze prima mutevoli e soggettive, diventalo stabili e oggettive. Laritmetica, la geometria, lastronomia e la musica sono le discipline matematiche fondamentali, che costituiscono la propedeutica la filosofia, ovvero preparano il filosofo alla dialettica, la scienza suprema delle idee; infatti descrive in modo molto dettagliato listruzione dei giovani: prima di tutto studieranno la musica e la ginnastica, poi le scienze propedeutiche, e dopo i trentanni dovranno seguire un tirocinio nelle pratiche militari e civili; solo i migliori, raggiunti i cinquantanni potranno governare lo stato
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Il mito profondamente allegorico: la caverna oscura rappresenta il nostro mondo mutevole, le idee sono le statuette; gli schiavi incatenati gli uomini, quello liberato il filosofo, le catene lignoranza e lindole passionale opposta alla razionalit, le ombre delle statuette limpressione superficiale delle cose ovvero il grado conoscitivo dellimmaginazione, la liberazione la ricerca della conoscenza, il fuoco il principio fisico con cui i primi filosofi spiegarono le cose, il riflesso delle cose nellacqua sono le idee matematiche che permettono il passaggio dalla conoscenza sensibile a quella razionale, il sole lidea di bene, la contemplazione delle cose il grado pi alto della conoscenza, lo schiavo che ritorna nella caverna il senso del dovere del filosofo di far partecipi gli altri della sua conoscenza, lo schiavo che non distingue pi le ombre il filosofo che non si affida pi alla conoscenza sensibile, lemarginazione dello schiavo la sorte del filosofo a causa dei pregiudizi degli altri uomini, gli onori di chi distingue bene le ombre corrispondo a quelli che la societ conferisce a chi ha la presunzione di essere sapiente; luccisione dello schiavo liberato rappresenta la morte di Socrate. In questo mito messa in rilievo la finalit politica della filosofia: infatti lo schaivo torna alla caverna per condividere le sue conoscenze, come i filosofi si devono dedicare alla vita umana per garantire la giustizia della comunit.
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propedeutiche-; infine Platone si oppone allarte perch la ritiene corruttrice: essa rappresenta spesso delle emozioni, mentre i governanti dovrebbero fare unicamente utilizzo della ragione. Questa opposizione allarte non comprende anche i miti che scrisse, perch non rappresentano oggetti sensibile ma ci che va al di l di essi e sono quindi una forma darte assoggettata alla filosofia.
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realt. Gli ultimi due generi sommi sono la quiete e il movimento: unidea pu trovarsi isolata (in quiete) o essere in relazione con altre idee (in movimento).
La dialettica
Per Platone la dialettica rappresenta la scienza universale delle idee, che consiste nel determinare quali idee si connettono e quali no, creando una mappa identificazioni e diversificazione con un processo dicotomico, ovvero che divide in due unidea fino a raggiungerne una indivisibile, una definizione specifica; partendo invece da identificazioni differenti si otterranno invece diverse mappe dicotomiche e diverse definizioni, che ci forniranno una maggiore comprensione delidea definita.Ecco un esempio di processo dicotomico tratto dal Sofista, in cui Platone cerca la definizione di sofista in relazione alla caccia:
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29/04/12
La dialettica di Platone rappresenta un precursore della teoria definitoria di Aristotele, tuttavia si differenzia da questa perch parte da identificazioni ipotetiche per constatare se si raggiunge una definizione specifiche e rappresenta una ricerca inesauribile in quanto aperta a nuove definizioni.
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29/04/12
Platone considerare le idee come numeri, tuttavia diversi da quelli matematici. Questo interesse ai problemi naturalistici non deve per essere considerato un avvicinamento ai naturalisti come Democrito, che davano risposte meccaniche alla scienza fisica, mentre Platone cercava cause finali nella natura, con nozioni antropomorfe come lo scopo e il bene.
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