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46
IN QU ESTO
NUMERO
MAN IFESTOLI B
CHAMAYOU • R
U LTRAVISTA I: G RÉGOIRE
E TONY SCOTT : FRANCO MA
•C RESCO
U LTRASUON H IPS & SALSA •
I: A
BOOK • TALP MSTERDAM STORY • M ETA
ALIBRI: U P D L
MAU V IG N IE R/M IKE • MÁRAI/
ODIANO • MO
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GAZZ I • DE SIL ON I
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DISI N LESTI N ESI E LL’ITALIA
DE I PA OLOG ICA N N SAGG IO RI
E PSIC NY SCOTT. U IFESTO LIB UZ ION I
DI TO DE LLA MAN LE P E RSEC E
O N T A TUTTE O AL G RAN D ENTO,
RACC ON DO, FI N DE L MOM
DE L M ITY SHO W» DI RETTA I N I
«REAL CIAGG IO I N HOMO HOM LIGHT»
I L LI N LI E NO. L’ « CA DI «TWI
DE LL’A S» NELL’EPO
LU P U
IN QUESTO NUMERO ULTRAVISTA: DOCK ELLIS, IL CAMPIONE LISERGICO DI BASEBALL • CHIPS & SALSA • ULTRASUONI: RINSE FM, PIRATI IN ONDA •
RAFFAELE VIVIANI • TALPALIBRI: HIKMET • NÁDAS/CARAMITTI/POWYS • FAULKNER • VON ALBRECHT • BETANCOURT • TUGENDHAT • RAHNEMA • VOLPI-GNOLI
I cani del potere
■ MANIFESTOLIBRI ■ «CACCE ALL’UOMO. STORIA E FILOSOFIA DEL POTERE CINEGETICO» ■
LINCIAGGIO &
SCHIAVITÙ COME
REALITY SHOW
di Roberto Silvestri
L a passione e l’ossessio-
ne egualitaria - se non si è uguali
non si vince - che costringe il di Sandro Mezzadra Arcana Imperii diretta da Gian- In un libro
R
cacciatore a immedesimarsi nel franco Miglio, nel 1986). I diversi
cacciato, tragitto d’immedesima- regimi storici del potere «cinege- avvincente,
zione così ben spiegato nei thril- tico» sono piuttosto qui analizza-
ler sui serial killer Manhunter di ti mettendone di volta in volta in Grégoire Chamayou
Michael Mann (1986) e Il silen- icordate i cani neri luce la peculiarità quanto a mo-
zio degli innocenti di Jonathan del romanzo di Ian McEwan, le venti e funzioni. E soprattutto ripercorre la storia
Demme (1991), è la tragica vitto- due bestie «gigantesche e inspie- senza mai dimenticare che «la
ria del cacciato, del braccato, gabili»che all’improvviso sbarra- storia di un potere è anche quel- millenaria
della vittima, del perseguitato, no la strada alla mite June, in un la delle lotte per rovesciarlo».
dello schiavizzato. Già. Don Gio- tranquillo pomeriggio di vacanza Cacce all’uomo, dunque. Ma a dell’Occidente
vanni è in fondo donna manca- sulle colline della Provenza? Era quali uomini? Fin dalle cacce al
ta (proprio così Murillo dipinse il 1992, e sembrò naturale leggere «bue bipede» nella Grecia antica, nell’ottica della
el burlador de Sevilla, primo in quella repentina comparsa dei la caccia all’uomo viene svolgen-
eroe della modernità occidenta- cani neri, abbandonati da una dosi in un campo epistemica- caccia, con cani
le che aliena corpi e piaceri, cre- pattuglia nazista in ritirata dalla mente incerto. Ricostruirne la
ato da Tirso de Molina nel 1630) Francia, un monito sul possibile storia, scrive Chamayou, signifi- veri o figurati
e, allargando il campo alla cac- riemergere dei fantasmi del pas- ca seguire le mutevoli (e tuttavia
cia alla moltitudine aliena, che sato in un’Europa che aveva ap- implacabili) linee di «demarca- contro i «nemici»
zombi e vampiri sono eterna- pena vissuto la sbornia dell’’89. I zione tracciate in seno alla comu-
mente vivi, un Kkk fraseggia il cani del romanzo diventavano co- nità umana al fine di determina- del momento
be-bop, il nazista reprime a fati- sì potenti e inquietanti metafore, re gli uomini cacciabili». Michel
ca l’ebreo che ha dentro, Coffe- fino a far perdere di vista al letto- Foucault ci ha abituati a conside-
rati ha cuore rom e un leghista re la funzione specifica, niente af- rare la politica, a partire dal rilie-
padano sangue terrone (solo chi fatto metaforica, che le due be- vo assunto dal «potere pastorale»
nasce in Italia e Germania non stie «depravate» avevano senz’al- nelle scritture ebraiche e cristia-
ha cittadinanza senza prova del tro svolto al servizio dei loro affet- ne, in termini di pastorizia. La ge-
sangue). tuosi padroni (è noto quanto i na- nealogia «parallela e opposta»
L’intera filmografia di Eastwo- zisti amassero gli animali). del potere «cinegetico» porta alla
od e della New Hollywood alla Eppure, seguire questa traccia luce un insieme eterogeneo di
caccia all’uomo ha dedicato le non metaforica sarebbe stato tut- tecnologie di dominazione che
più indimenticabili sequenze, t’altro che fuori luogo, e avrebbe sono intervenute storicamente
distruggendo la perfetta macchi- portato alla luce non meno ag- (e continuano a intervenire) là
na bellica della suspense mono- ghiaccianti fantasmi. Impiegati dove in questione sono i confini
maniaca, buoni/cattivi, inventa- nella caccia agli ebrei, agli zinga- del gregge (modernamente: dei
ta dai comici del muto e perfe- ri e ai partigiani, i cani neri dei cittadini) su cui si esercita il pote-
zionata dal Griffith di Intoleran- nazisti ripercorrevano infatti le re del pastore (dello Stato).
ce, con la quadruplice «caccia gesta di altri quadrupedi: ad Gli «uomini cacciabili» abita-
finale», perché l’etica non abita esempio i «cani da sangue» adde- no precisamente quei confini: so-
più qui. Pensiamo ai grandi film strati alla caccia degli schiavi fug- no ad esempio gli «schiavi per na-
d’accerchiamento rovesciato: La giaschi nei Caraibi e nelle Ameri- tura» di cui parla Aristotele (per
caccia di Penn, L’uomo venuto che o utilizzati per imporre disci- cui l’«arte di acquisire schiavi è
dal Cremlino di Huston, L’odio plina e terrore nelle piantagioni come una forma dell’arte di guer-
esplode a Dallas di Corman, del Sud degli Stati Uniti da quel- ra o di caccia»), gli eretici medie-
Duel di Spielberg, Nessuna pietà la «polizia rurale» da cui nacque, vali che rifiutano di sottostare al
per Ulzana di Aldrich, L’agguato dopo la guerra civile, il Ku Klux potere pastorale cristiano (le «pe-
di Mulligan, Punto zero di Sara- Klan. Altre battute di caccia si po- core nere»), i banditi e i proscritti,
fian, Un tranquillo week end di trebbero ricordare, in cui il «mi- gli «uomini lupo» dell’antico dirit-
paura di Boorman... Però, qual- gliore amico dell’uomo» è stato to nordico e germanico. Saranno
cuno ci mangia sempre. Il canni- impiegato per stanare singolari poi gli indigeni che le potenze eu-
balismo, in senso rituale, era il prede, bipedi dall’incerto statu- ropee incontreranno sui limiti
decreto finale di eguaglianza to: le cacce agli indigeni, ancora della loro espansione coloniale,
sancito da chi mangia le carni nelle Americhe, o quelle ai «pelle uomini cacciabili vuoi per assog-
del vinto, l’onore reso a un com- nera» propedeutiche alla tratta gettarli come schiavi vuoi per re-
battente pari. Adesso diventa il atlantica degli schiavi. Sappiamo spingerli al di fuori degli spazi
computo sadiano del saggio di del resto che Hermann Goering conquistati alla «civiltà» (sono
profitto. Se un bambino africa- andava fiero del titolo di «gran d’altronde queste, secondo l’au-
no muore di fame ogni 4’-7’, la cacciatore del Reich»: non è tore, le due modalità essenziali
situazione nei mercati occiden- escluso che si sentisse erede di del «potere cinegetico»: «vi è la
tali «cannibali» è eccellente. Per- Nimrod, fondatore di Babele e caccia di inseguimento e quella
fino al Pd dormono sonni tran- primo re sulla terra, di cui leggia- di espulsione; la caccia che cattu-
quilli. Nel cinema questo segre- mo nel Genesi che fu «gran cac- ra e quella che esclude»). Ma sa-
to logico della coscienza va tute- ciatore nel cospetto del Signore». ranno anche poveri e vagabondi
lato, se non altro per allargare al Un libro davvero avvincente nelle nascenti metropoli euro-
massimo il raggio del mercato di Grégoire Chamayou, Cacce al- pee, zingari ed ebrei, «uomini ille-
(e un nativo si gode un western l’uomo. Storia e filosofia del pote- gali» e «indesiderabili». Per arriva-
di Hollywood tifando per i re cinegetico (Manifestolibri, pp. re ai migranti di Rosarno, a cui
cowboy). Se la modernità è 174, • 24), propone ora una rico- Chamayou dedica il poscritto «cacciata» incombe così – sia pu- ti da Chamayou incontriamo uo- nosce molte incarnazioni, e le
l’orizzonte plausibile di una ef- struzione complessiva delle di- che chiude il libro, tanto laconico re con diverse modalità – sull’in- mini alla ricerca di queste emo- sue avventure – lungi dall’essere
fettiva possibilità di eguaglianza verse figure che, nella storia del- quanto eloquente nel ricordarci sieme di quell’ordine politico zioni. La caccia all’uomo va fatta riducibili al flebile lamento della
sancita dalla potenza delle forze l’Occidente, hanno stretto insie- come le cacce all’uomo siano tut- che la modernità vorrebbe istitui- per necessità politica o economi- «vittima» – hanno spesso nutrito
produttive, la patetica crescita me il potere e la caccia. La scrittu- t’altro che un ricordo del passato. to da un contratto sociale e fon- ca, ma può anche rivelarsi un pia- lotte e movimenti di liberazione,
di razzismo, direbbe Alberto ra di Chamayou è straordinaria- Conviene dissipare un possibi- dato sul consenso. cevole «passatempo» e uno non di rado giungendo a fare del
Burgio, andrebbe scatologica- mente limpida, asciutta ed effica- le equivoco: il pastore e il caccia- Per dirla più prosaicamente: «svago», come ad esempio gli cacciatore la preda. Uno straordi-
mente favorito. Pensiamo all’am- ce. La sua analisi muove con pi- tore, per quanto diverso sia il po- sappiamo che le «scienze di poli- spagnoli e i portoghesi scopriro- nario corpus di fonti, a questo
biguità della flagellazione, prati- glio genealogico dall’antichità tere che esercitano, operano di zia», nei primi secoli della moder- no subito dopo la Conquista. proposito, è offerto dalle autobio-
ca di dominio di piacere e di ebraica e greca, attraversa il me- concerto. Sarebbe limitativo por- nità, ricoprivano una serie di Analoghe «emozioni» devono grafie degli schiavi americani, e
fede: già secondo Galeno i mer- dioevo europeo e si diffonde poi re il primo come figura dell’«in- campi della politica e dell’ammi- aver provato quei borghesi che a Chamayou lo utilizza ampiamen-
canti di schiavi la usavano come sulle modalità con cui il «potere clusione», il secondo come figu- nistrazione, riferiti in senso lato Rouen, nel 1848, entrarono in cit- te nel capitolo intitolato «La dia-
ottimo mezzo per ingrassare gli cinegetico» (il potere cioè che ha ra dell’«esclusione». E questo al «benessere» della popolazio- tà «con il carniere e la doppietta» lettica del cacciatore e del caccia-
schiavi stessi e renderli più smer- nella caccia con i cani il proprio non solo perché una delle due ne, che ben si prestano a essere dopo che l’esercito aveva schiac- to». Nessuna mediazione e nes-
ciabili. La caccia riuscita è un modello) si razionalizza nella mo- modalità fondamentali della cac- definiti «pastorali» nel senso attri- ciato l’insurrezione, per «conce- sun riconoscimento, contraria-
niagara dell’idraulica sociale. dernità e accompagna l’espansio- cia, lo si è appena visto, è quella buito a questo termine da Fou- dersi il piacere della caccia agli mente a quanto accade nella dia-
Prendiamo il Paraguay, per de- ne su scala globale del modo di della cattura – e dunque della vio- cault. Nel momento in cui, tutta- operai». E non dubito che uomi- lettica hegeliana di servo e signo-
cenni in mano al mostro Stroes- produzione capitalistico, la sua lenta inclusione degli «uomini via, questi campi si separano dal- ni e donne della polizia (e del- re, sembrano essere qui possibili
sner, il nazi prediletto dalle de- continuamente ripetuta «accu- cacciabili» all’interno dell’ordine la «polizia», e quest’ultima viene l’esercito) continuino a provare – né nell’azione che precede la
mocrazie dell’ovest. Perché? mulazione originaria». presidiato dal cacciatore. Il pun- a riferirsi all’«ordine pubblico», quelle «emozioni» nell’esercizio cattura né all’interno dei sistemi
Perché il Paraguay va punito nei V’è molta violenza nelle storie to è, più in generale, che il potere essa iscrive la logica delle cacce del loro lavoro quotidiano. La di dominazione che su quest’ulti-
secoli. È stato il primo paese raccontate in questo libro: ma es- cinegetico accompagna il potere all’uomo all’interno dello Stato: «violenza dei dominanti», di cui ma si fondano. E tuttavia gli «uo-
comunardo del mondo, la sua sa non è qui considerata una sor- pastorale nelle sue metamorfosi, la polizia, scrive Chamayou, co- Cacce all’uomo ricostruisce alcu- mini cacciabili» sono stati prota-
rivoluzione fu sanculotta ante ta di invariante delle società uma- ne segna continuamente il terri- stituisce «l’istituzione venatoria, ni capitoli particolarmente effera- gonisti di formidabili rivolte e di
litteram (1719-1735) e sancì la ne, ad esempio secondo la logica torio e ne conferma le condizio- il braccio cacciatore dello Stato, ti, ha bisogno dei suoi manovali, un’incessante resistenza. Nel
proprietà pubblica e semicollet- del capro espiatorio di Girard, da ni di possibilità, mutando an- incaricato per suo conto di brac- a cui offre remunerazioni mate- proporne una prima fenomeno-
tiva delle terre. Un obbrobrio cui Chamayou prende esplicita- ch’esso forma, tecniche, disposi- care, arrestare e imprigionare». riali, simboliche ed emotive. logia, l’autore si sofferma in parti-
capitalistico. Caccia al Paraguay! mente le distanze (ma si potreb- tivi retorici di legittimazione. La Corpi in movimento, elusivi e Ben più interessante, nel libro colare sulle pratiche di fuga ed
decretò il liberalismo perverso be anche ricordare il lavoro di Ro- violenza costitutiva della caccia, sfuggenti, piuttosto che soggetti di Chamayou, è l’interrogativo evasione che, in particolare nel
di Londra. Brasile, Argentina e bert Ardrey, che sviluppando la la minaccia della cattura o della di diritto: questi sono i «bersagli» sulle forme specifiche di soggetti- caso degli schiavi, hanno spesso
Uruguay nel 1864 sterminarono tesi della «scimmia assassina» al- della polizia. E non stupirà allora vità che il «rapporto di caccia» preceduto lo «scontro frontale»,
il 90% della popolazione maschi- le origini evolutive della nostra Copertine di «Alternative Ulster» leggere in Balzac che «l’uomo (ovvero l’esposizione e la sotto- e hanno poi determinato la natu-
le. Da allora la proprietà privata specie scrisse un libro dal titolo (Stiff Little Fingers, 1978); «I Don’t della polizia prova tutte le emo- missione al potere cinegetico) ra stessa di quest’ultimo: «la li-
regna nel mondo ovunque. L’ipotesi del cacciatore, uscito in Wanna» (Sham69, 1977); «Holiday in zioni del cacciatore». concorre a produrre: la «coscien- bertà impossibile qui assumeva i
italiano da Giuffrè, nella collana Cambodia» (Dead Kennedys, 1980) 3. In molti degli scenari descrit- za braccata» ha conosciuto e co- tratti di un altrove».
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(Ultrasuoni),
Federico De Melis,
Roberto Andreotti
(Talpalibri)
Con
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Roberto Peciola,
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A me pare che questo libro di ■ PROPAGANDA E DELIRI LEGHISTI ■ fa, l’impunito Gentilini ha rivendica- grosso calibro. In presenza di stor-
L’alluvione in Veneto?
straordinario fascino ci consegni to il marchio di fabbrica a livello eu- mi numerosi è ammesso anche STAMPA
Sigraf s.p.a.
così un problema politico essen- ropeo: «Sarkozy ha copiato quello l’uso di bombe a mano, obici, mitra- via Redipuglia, 77
ziale, che va ben al di là dell’anali- che dicevo dieci anni fa. Gli zingari gliatori automatici, gas velenosi». Treviglio (Bg)
tel. 0363300330
A
tà dei processi di produzione di tuttora in giunta con la delega agli na non potrà essere così: dovranno, verrà consegnata la cittadinanza 00192 Roma
tel. 0639745482
soggettività e delle forme di resi- Affari legali. È stato il primo a im- però, osservare il vangelo secondo onoraria austriaca». Fax. 0639762130
stenza e di lotta che a essi corri- bracciare metafore con la doppiet- Gentilini: «ordine, disciplina e rispet- Dalla Lega Nord viene «sparata
spondono. Solo così, del resto, ta, sparando le originali iperboli del- to delle leggi. Se vìolano questi prin- via» anche Maurizia Paradiso: «Non ABBONAMENTO AD ALIAS
euro 70,00 annuale
possiamo porre oggi il problema bbattere le prede, deci- la propaganda «serenissima». Non cipi devono andare in galera». mi hanno rinnovato la tessera per- versamenti
di una comune convergenza nel- mare gli invasori, mirare sempre al bastava più smantellare le panchi- Sindaci leghisti formato borgoma- ché sono una trans. Lo trovo un atto sul c/cn.708016
la lotta contro lo sfruttamento e bersaglio grosso e mettere nel car- ne pubbliche né disegnare teschi stro tedesco. Un divieto per ogni discriminatorio, una vera e propria intestato a Il Manifesto
via A. Bargoni, 8
il dominio di diversi soggetti e di niere i consensi. A Legaland si va a sull’asfalto degli incroci. Gentilini bersaglio. Comincia, ridendo e am- espulsione. Ho pagato 50 euro alla 00153 Roma
diverse lotte. Racconta Cha- caccia con le cartucce della propa- ha alzato il bicchiere di prosecco e miccando, con il volantino affisso in Lega Lombarda. Al momento del specificando la causale
mayou che nel 1848, tra le due ri- ganda a presa rapida, mentre i cani abbassato foresti, stranieri, «negri», un’azienda di Pieve di Soligo (Trevi- rinnovo ho parlato due volte con il
voluzioni, vi furono a Parigi delle da punta inseguono l’ultima riserva nomadi e magrebini a prede della si- so), il paese dove vive il poeta An- capogruppo in Consiglio comunale
«cacce allo straniero» (anticipa- «comunista». Il Veneto ha bisogno curezza in chiave leghista. drea Zanzotto: «Le regioni italiane a Milano, Matteo Salvini, anche per
zioni di quelle «cacce di concor- di nutrirsi con bordate ideologiche, La stagione venatoria in politica comunicano l’apertura della caccia dargli la mia adesione alla causa del-
renza salariale» di cui dà molti sentirsi «in branco» e presidiare la l’ha inventata davvero il «nonno» di (tutto l’anno) per la seguente selvag- la Malpensa. L’ho chiamato per ma-
esempi nel libro, a cominciare terra con il dito sul grilletto. Le ron- Luca Zaia: «Coniglietti» proclamò gina migratoria: rumeni, albanesi, nifestare il mio appoggio ma lui non
dalla caccia agli operai migranti de andavano a caccia del pericolo, fin dal 2000. Due anni fa dal palco di kosovari, talebani, afghani, zingari, si è mai degnato di rispondere. Non
italiani di Aigue-Mortes del 1893 un po’come i pionieri della «libera Riva degli Schiavoni al raduno «pa- extracomunitari in genere. Non esi- capisco perché discriminino una co-
per finire con i fatti di Rosarno). impresa Dop» scacciavano l’incubo dano», Gentilini caricò di nuovo ste limite giornaliero di capi da ab- me me, un’italiana per di più».
Furono gruppi di lavoratori fran- di Visco e dei finanzieri. Per la Lega, una rosa di pallini: «Basta con quelli battere». Un falso «calendario vena- A Meolo (Venezia), invece, il 27
cesi e tedeschi a battersi efficace- contano solo gli indigeni che preten- che vogliono aprire le moschee e i torio 2007-2008» su carta clonata ottobre scorso il sindaco del Pdl Mi-
mente contro quelle cacce, in- dono sicurezza: via gli extracomuni- centri islamici. È ora di finirla con i della Regione e grafica istituzionale chele Basso ha fatto sapere che «in
ventando un nuovo significato tari dai luoghi pubblici, ma anche phone-center, i cui avventori si met- in bianco e nero stile delibera di base agli obiettivi dell’amministra-
della parola «fraternità» e inaugu- da case e asili «veneti»; si alzano le tono a mangiare in piena notte e giunta. Farneticante, quanto in sin- zione con la Lega Nord», gastrono-
rando un nuovo registro del di- barricate contro zingari e islamici; poi pisciano sui muri: vadano a pi- tonia con il senso comune di Marca. mie etniche, phone-center, negozi
scorso politico, quello dell’inter- occorre trasformare sagre e feste pa- sciare nelle loro moschee. E con i C’è la sospensione della «caccia di roba usata o riciclata sono espul-
nazionalismo proletario. Com- esane in antidoti alla cultura. Insom- bambini che vanno a rubare agli an- ai comunisti in quanto entrati a far si dal centro storico. «Non voglia-
menta Chamayou: «lotta di clas- ma, il leone di San Marco che cac- ziani. Non voglio più vedere neri, parte delle specie in via d’estinzio- mo che il salotto buono di Meolo
se o cacce xenofobe, l’alternativa cia il tricolore. In un quarto di seco- marroni o grigi che insegnano ai no- ne, restando salva la possibilità di venga snaturato a causa dell’inse-
era ormai posta». Quell’alternati- lo, si è passati da «Forza Etna» con- stri bambini». Discorso fra gli ap- cacciarli nelle zone di ripopolamen- diamento di attività che sono estra- In copertina
va continua a riguardarci, al di là tro i terroni a «Prima il Veneto» con- plausi che però costa un fascicolo to quali Case del popolo, coop, cen- nee alla tradizione veneta» ha pun- una tavola
dell’esaurimento storico dei lin- tro il resto del mondo. d’indagine della Procura di Venezia tri sociali». Armi consentite: «fucili tualizzato. dal fumetto
guaggi in cui è stata tradotta per Il vero prototipo del cacciatore le- con l’ipotesi di reato di istigazione di ogni genere a più di cinque colpi, «The Beaten Track»
un secolo e mezzo. ghista è Giancarlo Gentilini, alpino all'odio razziale. E appena due mesi carabine di precisione, pistole di SEGUE A PAGINA 4
F
costringerti a un perenne stato
una preda è che più sei paranoico di idillio con le trippe in subbu-
glio perché la tensione è costan-
e più probabilità hai di rimanere te, la tua fosforescenza acquista
osforescente. Se non di potenza. Anche il sesso ne ri-
sei in regola con la legge e rien- libero. E poi che tutti gli altri esseri sente.
tri, per qualsiasi motivo, nella ca- Sesso. Il cacciatore, di solito,
tegoria «prede» ti sembra di esse- umani sono maledettamente pericolosi ha una vita sessuale più tranquil-
re fosforescente. Hai fatto di tut- la, ricca e spensierata. Anche se
to per sembrare uguale agli altri è un violento sadico del cazzo co-
In Friuli, il capogruppo regionale ma non ti senti mai a tuo agio, tranquillo e rilassato, ti sembra di ave- divisa. L’innocua vecchietta, la vero con te stesso e ti privi di tut- me l’esperienza insegna. Il brac-
Danilo Narduzzi vuole espellere i re qualcosa che ti mette in evidenza, ti distingue. D’altronde stai solo ragazzina con le treccine, il pa- to quello che potrebbe essere an- cato invece c’ha un sacco di pen-
clandestini dagli ospedali: «Se i me- recitando e gli attori stanno sul palco o dentro un film e sono per que- dre di famiglia con il vassoio del- che potenzialmente pericoloso. sieri per la testa. E poi conoscere
dici non possono segnalarli, non ve- sto sempre riconoscibili. Paranoico. La prima cosa che scopri quan- le paste della domenica, il posti- Perché basta una bazzecola. Ri- e fare amicizia con persone
do perchè debbano continuare a do sei una preda è che più sei paranoico e più probabilità hai di rima- no, il ferroviere, ti possono fotte- torni a casa con un’ora di ritardo estranee al tuo ambiente di fuga
raggirare leggi di Stato, spadroneg- nere libero. Ti crei un’identità, scegli l’abbigliamento, la postura, la re come dei veri professionisti. e il mondo è già cambiato e sei e/o clandestinità non è affatto fa-
giando sul territorio». A Venezia, le camminata, lo sguardo. Impari a non scioglierti come un ghiacciolo Ci sono quelli che ti leggono den- più fosforescente del solito e i cile e portarsele a letto diventa
nuove case per le famiglie sinti con e a reggere l’occhiata del primo sbirro che incontri, ma dentro di te è tro e notano subito la fosfore- cacciatori ti osservano e ti annu- arduo quando iniziano a fare
tanto di cittadinanza anagrafica in- un continuo tumulto di sbalzi di pressione e contorcimenti di budel- scenza e poi quelli a cui basta un sano con maggiore attenzione. troppe domande. E comunque
nescano il «presidio» del Carroccio la meglio noti come paura. dettaglio, uno qualsiasi e comin- E nella professione della fuga e devi stare attento. A casa non le
alla vigilia delle Comunali. E costa- L’abisso che divide l’aspetto esteriore da quello interiore è pura fol- ciano a tormentarsi cercando di della clandestinità non sono am- puoi portare perché violi le pri-
no il posto al prefetto Michele Lepri lia che ti aggredisce e ti sfibra. Sei un attore a tempo pieno che scruta capire perché sei diverso. Diffe- messi errori. marie regole di sicurezza, in al-
Gallerano, cacciato per via ministe- occhi e volti altrui alla ricerca continua di cenni di smascheramento. rente. Trasgressione. Senza, si sa, la bergo ci vogliono documenti
riale. I leghisti conquistano nuovi E un conto è quando capita che qualcuno ti lanci un’occhiata strana La differenza tra cacciatore e vita è una vera rottura di coglio- buoni e poi l’intimità ti mette a
municipi e si applicano immediata- per strada, ma se sei pigiato dentro un vagone della metropolitana o braccato è che il cacciatore vive ni. Ma tu, neanche fossi un reli- nudo in tutti i sensi. Sei fosfore-
mente: a Nervesa della Battaglia seduto al tavolo di un ristorante, senti montare una voglia insoppri- una condizione di tranquillità gioso invasato, non te le puoi scente anche tra le gambe e che
(Treviso) aboliscono la dizione «cit- mibile di lanciare un urlo e fuggire. Perché sei fosforescente e para- psicologica perché è dalla parte permettere. Giusto ingozzarti di non sei come gli altri salta subi-
tà della pace», forse perché c’è da noico e tutti gli altri esseri umani sono maledettamente pericolosi. della ragione, della legge, dello paste alla crema o di cosce di to all’occhio.
sparare un maxi-piano urbanistico. Non solo gli sbirri. Quelli merita- Stato, della chiesa. E tu, anche pollo fritte ma la trasgressione Il sesso è pericoloso per il
Perfino la catastrofe di mezzo Ve- no un discorso a parte perché ce se sei braccato solo perché avevi vera, quella che dà qualità all’esi- braccato perché è in grado di far-
neto con l’acqua alla gola offre l’ulti- ne sono di due categorie: il cac- talmente fame da abbandonare stenza non fa più parte del tuo ti uscire di testa e scordare chi
ma battuta di caccia. Sempre Genti- ciatore per lavoro e quello per il tuo paese per andare a fare un mondo. Il tuo diritto alla libertà sei e cosa rischi. Il problema è
lini in diretta tv: «L’alluvione? Colpa passione, quello che non molla qualsiasi lavoro di merda in un che ti guadagni giorno dopo gior- che non sei perfetto perché sei
delle nutrie che si mangiano gli argi- mai e tiene le antenne dritte an- altro paese che, magari, ti fa pu- no è intriso di noia. Da aggiunge- umano. Magari gli altri non pen-
ni. È ora di finirla con gli animalisti. che quando passeggia con la fi- re schifo, sei sempre teso come re alla paura e a un’altra monta- sano che tu lo sia del tutto e non
Se necessario, sarò il primo a im- danzata. La realtà è che anche una corda di violino. Il cacciato- gna di sentimenti negativi. Tiri solo perché sei fosforescente.
bracciare il mitra. E darò ordine ai tutti gli altri sono cacciatori. Ma- re può concedersi il riposo, il lus- avanti perché menti a te stesso e Ma sono problemi loro. Il tuo è
miei cacciatori di sparare a vista gari non lo sanno ma alla prima so della pazienza ma tu non ti ti racconti la favoletta che un quello di tirare avanti perché
contro queste maledette bestie stra- occasione lo diventano e sono puoi concedere nulla. La parano- giorno tutto cambierà. Se appar- l’unica certezza che hai è che ne
niere…». più feroci e accaniti di quelli in ia ti porta a essere sempre più se- tieni alla categoria «braccato vale la pena. Sempre.
INSOSTENIBILE
LETALE
RIVOLTANTE
SOPORIFERO
COSI’ COSI’
BELLO
MAGICO
CLASSICO
del Dna
ha trovato due alleati
formidabili: gli scienziati
e la banca nazionale
dei dati genetici
di Silvia Bencivelli guerra. Continuano a farlo affi- parire già nel 1984: le abuelas, che tanti dell'organizzazione guerri-
S
dandosi alla giustizia in camice venivano ritenute dai militari solo gliera Montoneros sequestrati nel
bianco e non solo a quella. delle innocue e pittoresche vec- maggio del 1977 quando la madre
Perché il tempo, dal 1977 a og- chiette, pure un po’ rimbambite, era incinta. Mentre lei veniva ucci-
gi, non è passato solo per loro. erano riuscite a studiare il proble- sa, il bambino fu preso dall’ufficia-
u quella umana, a volte, Adesso che sono grandi, molti ma e a prepararsi con anticipo al- le Juan Carlos Vázquez Sarmento,
non si può contare. Anche quella hijos hanno cominciato a cercare la fine della dittatura, coinvolgen- che oggi risulta latitante. Il suo no-
divina troppo spesso fa acqua. Ep- le nonne: non sono più bambini do i primi genetisti. E così per pri- me non è noto, le abuelas stesse
pure, in certi casi, la giustizia può spuntati dal niente nelle famiglie ma toccò a Paula Logares, che a 8 aspettano con pazienza che lui ac-
anche avere l’aspetto di una signo- dei militari, segnalati da vicini di anni rientrò nella casa da cui era cetti questo difficile cambiamen-
ra in camice bianco che al posto casa insospettiti; spesso sono stata sottratta a 23 mesi di età, in- to di identità. Intanto la sua vera
della bilancia ha in mano due pro- adulti che hanno dubbi sulla pro- sieme ai genitori. Era la prima vol- nonna, che oggi ha 86 anni, lo
vette. E allora la storia comincia a pria identità e che si sottopongo- ta che nelle indagini sui crimini aspetta a Mar del Plata.
cambiare. Piano piano, un fram- no consapevolmente ai test geneti- della dittatura venivano accettate È il 102˚ punto a favore di non-
mento alla volta, si restituisce ci di identità. le prove genetiche in sede giudi- ne e nipoti segnato dalla giustizia
un’identità a chi l’ha persa tra le E sono cambiate anche le pro- ziaria, ed era il primo ingresso del- in camice bianco. Ma intanto mol-
dita di un carnefice, a chi è stato ve biologiche per l’attribuzione la giustizia in camice bianco in ti di loro, i carnefici, sono riusciti a
cresciuto con un nome diverso da dell’identità: si è passati dagli esa- un’aula di tribunale. Nel frattem- sfuggire alla giustizia umana e a fi-
quello con cui è nato, a chi è stato mi dell'Hla (o di istocompatibili- po le ricerche hanno conosciuto nire troppo tardi nelle mani di
ingannato e costretto ad amare la tà), un gruppo di proteine che par- successi e fallimenti, mentre le quella divina. Così nessuna delle
famiglia dell’assassino dei suoi ge- tecipano alle risposte immunita- nonne hanno continuato a invec- tre è riuscita a sbattere in carcere
nitori come se fosse la propria. Si rie e che sono molto variabili da chiare splendidamente, a farsi in- Emilio Eduardo Massera prima
torna a essere Carla, Francisco, persona a persona, agli esami del vestigatrici, scienziate, giustiziere della morte, avvenuta l’8 novem-
Victoria, figli di desaparecidos, di Dna mitocondriale e poi nuclea- e poi di nuovo nonne, per acco- bre scorso, per vecchiaia. Ammira-
una delle 500 donne incinte se- re, ancora più affidabili e precise. gliere in casa quei nipoti rientrati glio della marina, esponente della
questrate e uccise dopo il parto Questo grazie all’impegno e al la- dopo più di 30 anni. P2, Massera fu a capo del golpe
dalla dittatura militare argentina, voro di genetisti di mezzo mondo, «Lavoriamo per i nostri bambi- del 1976 insieme a Jorge Rafael Vi-
o già madri ma di bambini troppo tra cui Victor Penchaszadeh, ar- ni e per i bambini delle generazio- dela e a Orlando Ramon Agosti, fu
piccoli per ricordare: 500 tra i gentino in esilio a New York (vedi ni che verranno per preservare la membro della giunta militare e di-
30.000 scomparsi negli anni tra il intervista a fianco), Eric Stover, loro identità, le loro radici e la lo- resse l’Esma, la scuola meccanica
1976 e il 1983. che a metà degli anni ’80 era diret- ro storia, pilastri dell'intera identi- della marina, il più grande e fero-
È successo a 102 persone. Ed è tore del programma per la scienza tà collettiva», spiegano sul loro si- ce centro di detenzione e tortura
successo per la testardaggine e il e i diritti umani della Aaas (Ameri- to internet: «niente e nessuno ci della dittatura. Nel 1985 fu con-
coraggio di un gruppo di signore can Association for the Advance- ha fermato nella ricerca dei figli dannato all’ergastolo, ma scontò
che 33 anni fa cominciarono a ment of Science, editrice della rivi- dei nostri figli». E niente e nessu- solo 5 anni, perché nel 1990 arrivò
farsi chiamare nonne, pur non sta Science), e Marie Claire King, no le sta fermando dal continua- l’indulto dell’allora presidente
avendo conosciuto i nipoti, e a dell’università di Berkeley, che eb- re a cercare i 400 nipoti che man- Carlos Menem. E quando poi il
sfilare ogni giovedì con un fazzo- be un ruolo chiave nello sviluppo cano, anche se loro hanno più di presidente Nestor Kirchner (an-
letto bianco in testa. Le Abuelas dei nuovi test. Infine è cambiata 80 anni e gli hijos sono ormai so- che lui scomparso da poco) riaprì
de Plaza de Mayo, oggi «più vec- la cornice legale della questione: fi- no diventati adulti vivendo una vi- i processi, Massera fu risparmiato
chie ma più forti» come ha detto nita la dittatura, nel 1984, la ricer- ta di menzogne. per, si disse, motivi di salute.
la loro presidentessa in occasio- ca dei nipoti si è fatta sistematica L’ultimo è stato un avvocato di «Massera – denunciano le abuelas
ne del loro ultimo compleanno, e nel 1987 è stato istituito per leg- 32 anni. Non voleva sottoporsi al- – ha goduto fino alla fine di tutte
continuano a cercare i figli dei ge il Banco Nacional de Datos le prove del Dna. Ma la legge dice le garanzie offerte da uno stato di
propri figli, apropriados dalla dit- Genéticos, dove si raccolgono i che in questi casi si possono utiliz- diritto, anche agli assassini.
tatura, molti dei quali nati nei campioni di Dna dei familiari dei zare campioni biologici prelevati Le stesse garanzie che lui stesso
centri di maternità clandestini e desaparecidos. su oggetti personali. Il risultato è negò alle sue vittime all’apogeo
smistati tra le famiglie dei milita- I primi bambini riassegnati alle stato reso pubblico un paio di me- del terrorismo di Stato».
ri come un lugubre bottino di loro famiglie cominciarono ad ap- si fa: l’avvocato è figlio di due mili- www.effecinque.org
La scienza al servizio dei diritti D’altra parte, non dimentichiamo che la natu-
ra perversa del rapporto con gli appropriatori
faceva sì che molti di loro mostrassero disturbi
di Giovanni Sabato tanto più quando si rencevano conto che que- psicologici già al momento del ritrovamento.
V
sti erano complici o diretti responsabili dell’uc-
cisione e delle torture dei loro veri genitori, che Fra le critiche rivolte alle abuelas c’è che
il rapporto era da sempre impostato sulla men- l’identificazione con il Dna e la restituzio- SCARS UN MILIONE E MEZZO
zogna, e che avevano dei veri familiari che non ne alla famiglia naturale riducano la vita Italia, 2010, 4’, musica: The Fire, regia: Saverio DI RAGAZZI RANDAGI
ictor Penchaszadeh è uno dei gene- avevano mai smesso di cercarli. Qualcuno ha umana a un puro fenomeno biologico... Luzzo, fonte: Mtv Brand New Sabato pomeriggio da teenager
tisti che più ha aiutato le abuelas nei test geneti-
ci per dimostrare la vera identità dei loro nipoti
(vicenda raccontata in Come provarlo? La scien-
za indaga sui diritti umani, Laterza, 2010). A ol-
tre 20 anni dalle prime restituzioni di bambini
mantenuto un legame con gli appropriatori,
specie con la «madre», a testimonianza di
quanto sia complessa la natura umana. La mag-
gior parte però ha troncato ogni rapporto, arri-
vando anche a denunciarli e a testimoniare
Paradossalmente, a volte mi trovo a dover esse-
re io, un genetista, a ricordare che la genetica è
solo uno degli aspetti che concorrono a forma-
re l’identità, e forse neanche il più importante.
Altrettanto decisivi sono la cultura, la storia, il
6 La steadycam accompagna
una ragazza tatuata che cam-
mina in un bosco con un fu-
mogeno in mano e incrocia, oltre ai com-
ponenti della band con i loro strumenti,
allo shopping mall? Solo se non
si hanno più di tre amici o se ci
si porta i genitori al seguito
quando la meta è l'Atlantic Ter-
minal di Brooklyn.
alle loro famiglie, è tempo di bilanci. contro di loro. senso d’appartenenza a un gruppo, la psicolo- anche altri personaggi: Cappuccetto Ros- Da mesi infatti ci sono le guar-
gia, il modo in cui si è stati cresciuti. Il Dna è so- so, una ballerina, lottatori di kendo ecc.; die davanti all'ingresso del me-
All’inizio i militari sostenevano che to- Cosa succede se un possibile figlio di de- lo il segno indelebile che gli appropriatori non quella che potremmo definire la ragazza- ga mall che si affaccia su Atlan-
gliere i bambini ai «genitori adottivi» sa- saparecidos non vuole sapere la verità? hanno potuto cancellare o falsificare, e che con- guida del videoclip ritorna poi più o me- tic avenue, e contiene 30 negozi
rebbe stato un trauma peggiore che la- Ora che i nipoti sono adulti, succede che qual- sente di accertare l’identità. Ma la concezione no nella posizione iniziale. Il tutto è reso più relative piazzette. Controlla-
sciarli con loro. Come reagivano i bambi- cuno rifiuti i prelievi di sangue per i test per alla base delle ricerche è del tutto opposta al ri- più straniante dal ralenti, dal fumo diffu- no la carta d'identità e se hai
ni e poi i giovani adulti alle restituzioni? non inguaiare quelli che ritiene essere i propri duzionismo genetico, e improntata invece a so e dall’elaborazione cromatica. Un di- meno di 21 anni, e giustamente
Lo sconvolgimento improvviso dell’identità genitori. Dopo molte controversie, nel 2009 la una visione integrale dell’essere umano, nella screto lavoro anche se basato su una hai lasciato la mamma a casa,
sperimentato da questi bambini sfidava quan- Corte suprema ha stabilito che ne hanno il dirit- sua individualità e nelle sue relazioni familiari struttura abusata, soprattutto in Italia, non c'è niente da fare, si può
to si sapeva sulla plasticità della mente e sulla to, ma allo stesso tempo che è lecito prelevare e sociali. dettata spesso da ragioni economiche: si entrare in non più di quattro per
salute mentale, ma in genere non ha causato le il loro Dna da oggetti personali come gli spazzo- gira in un solo giorno e in un’unica loca- volta.
reazioni esasperate che si temevano. Le rispo- lini da denti, per bilanciare il loro diritto indivi- Cosa ha significato per voi scienziati que- tion. Colpa del «flash mob», indetto
ste sono state molto diverse, influenzate da tan- duale con quello dei familiari a conoscere la ve- sta ricerca? da Twitter un anno fa, che ha
te circostanze, come il tempo trascorso coi veri rità e quello dello Stato a perseguire i colpevoli. La genetica umana ha potuto riabilitarsi di FOUNTAINS terrorizzato i gestori. E non solo
genitori prima del rapimento, la famiglia in cui fronte alla società dopo le aberrazioni che po- Usa, 2010, 4’, musica: Sara Lov, regia: Marco quelli di Brooklyn, visto che ora-
si sono ritrovati e il rapporto stabilito con gli ap- Ma tutto questo non costituisce comun- chi decenni prima l’avevano vista al servizio Morandi, fonte: Mtv Brand New mai controlli e divieti colpiscono
propriatori (a volte apparentemente affettuo-
so, altre volte improntato nel sottofondo al con-
cetto perverso per cui i piccoli erano un «botti-
no di guerra»). Naturalmente dipendeva anche
dall’età: i più piccoli tendenzialmente avevano
que un trauma a livello psicologico?
Le abuelas sono state le prime a richiedere la
massima cautela nelle decisioni sulla rivelazio-
ne della verità ai nipoti . Per esempio, in quei
pochi casi in cui i bimbi erano stati adottati in
del razzismo e del nazismo. Sappiamo cosa è
successo nella Germania nazista in nome del-
l’igiene razziale. Ma quello fu solo l’apice di
una tendenza in corso da decenni in Occiden-
te. All’inizio del ’900, per esempio, negli Stati
7 Realizzato totalmente in ani-
mazione, con la tecnica del
découpage ma elaborata al
computer, Fountains vede come protago-
nista una ragazzina che si aggira nel bo-
i teenager americani in ben 66
shopping mall in giro per il pae-
se. Non è facile la vita degli ado-
lescenti da questa parte dell'oce-
ano. Qui a 18 anni, con o senza
meno difficoltà a riadattarsi. Però il più delle buona fede da coppie ignare della loro vera ori- Uniti concezioni razziste promossero la steriliz- sco, tra cervi, orsi e lupi, i quali – alla fine la prospettiva del college, rara-
volte la conoscenza della verità, per quanto do- gine, hanno ristabilito i contatti con i familiari zazione forzata di migliaia di persone definite del clip – si rivelano però altrettanti ragaz- mente si continua a fare vita di
lorosa, è stata liberatoria. La paura e la confu- originari ma in genere sono rimasti a vivere ritardate, e fu ristretta l’immigrazione delle ze e ragazzi mascherati. Un lavoro molto famiglia. E non sempre per scel-
sione iniziali di solito sono seguite da un senso con la famiglia adottiva. Dire che un’esperien- «razze» slave e del Sud Europa, ritenute geneti- raffinato e poetico questo dell’italiano ta.
di sollievo e liberazione. za così orribile non abbia lasciato tracce sareb- camente inferiori. Queste tesi, che oggi sappia- Marco Morandi, con una texture floreale Le statistiche raccontano ad
Accettare la propria vera identità è stato per i be poco sincero. Alcuni hanno avuto difficoltà, mo infondate, non erano minimamente giusti- tipo carta da parati e un minimalismo sia esempio che molti teenager ven-
più un processo lungo, pieno di ambiguità e più di altri, ma per la maggior parte sono dive- ficate neanche dalle conoscenze scientifiche iconografico che narrativo di grande effet- gono semplicemente sbattuti
contraddizioni. Ma nel tempo i giovani prende- nuti adulti normali, senza particolari problemi dell’epoca, eppure erano avvalorate dai geneti- to visivo che si accompagna perfettamen- fuori di casa a una certa età. Co-
vano le distanze affettive dagli appropriatori, psicologici, orgogliosi dei loro genitori. Diversi sti più famosi. te alla musica densa di suggestioni della me è successo a Maria Olden-
chitarrista statunitense. burg, a Minneapolis. Quando ha
compiuto 17 anni suo padre le
SOUNDWAVES ha detto bruscamente «quella è
Francia/Usa, 2010, 3’40”, musica: Angie B, regia: la porta», perché lei non era riu-
Thierry Vergnes, fonte: Nat Geo Music scita a trovare lavoro e litigava di
LA SCUOLA È FINITA
UNA VITA TRANQUILLA
DI CLAUDIO CUPELLINI; CON TONI SERVILLO,
cile. Ma la sua nuova fiamma ha una
lega di ex che controlla la sua vita
amorosa e che è pronta a fare di tutto
per eliminare il nuovo pretendente.
Per conquistare il suo amore deve
cristina sabatini
silvana silvestri
UN MARITO DI TROPPO
DI GRIFFIN DUNNE; CON COLIN FIRTH, UNA
THURMAN. USA 2010
la sua «semplice» quotidianità , il pri-
mo riferimento che viene in mente è
quello rosselliniano, il miracolo se c'è
è la sua saggezza, la forza che esprime
7 Storia di anoressia, psichia-
tria e famiglia complice e
carnefice, dove l’intensità
della recitazione sostiene l’intreccio:
ma è attraversato da ragazzine volanti,
non fate ma ingegnere dell'aviazione,
come accade in Porco rosso, il carto-
on sull'aviatore italiano che rifiuta di
prendono tre emblematici personaggi,
uno studente strafatto, ma con quali-
tà, una professoressa emotiva, un prof
in completa crisi (e suo ex marito) e si
cinepresa di mano al cineasta, pentito
commediante, che vorrebbe innalzarsi
alla dimensione tragica e insegue, fino
a farlo deragliare nel grottesco futile,
WALL STREET - IL
trick, lasciato dalla fidanzata a causa tà, di conoscenza, che gli insegna cosa (Franek). La cornice di un’avita abita- Marco Pagot è stato trasformato mi- DENARO NON DORME
di un consiglio di Emma, decide di è il bene e cosa è il male senza identi- zione isolata è metafora della famiglia steriosamente in maiale durante la THE SOCIAL NETWORK MAI
tirarle un brutto scherzo: contraffare ficarli col concetto di punizione e di come microcosmo e zona di coltura di guerra), Porco rosso è il più eccentri- DI DAVID FINCHER; CON JESSE EISENBERG, DI OLIVER STONE; CON MICHAEL DOUGLAS,
un documento matrimoniale facendo- paura.(c.s.) malattie mentali. (s.s.) co omaggio all'aviazione, passione JUSTIN TIMBERLAKE. USA 2010 SHIA LABEOUF, CAREY MULLIGAN. USA 2010
la risultare sposata proprio con lui.
IO SONO CON TE
DI GUIDO CHIESA; CON NADIA KHLIFI, FABRIZIO
NOI CREDEVAMO
DI MARIO MARTONE; CON LUIGI LO CASCIO,
TONI SERVILLO. ITALIA 2010
KILLER INSIDE ME
DI MICHAEL WINTERBOTTOM; CON CASEY
AFFLECK, KATE HUDSON, JESSICA ALBA, NED
dell'autore, che ridisegna i modelli
italiani e inventa per sé l'idrovolante
Savoia S-21, cita la Coppa Schneider
e mette in scena fantastici combatti-
7 Infanzia, vocazione e prime
esperienze da nerd di Mark
Zuckerberg, l'inventore di-
ciannovenne di Facebook, il più giova-
7 Giovani e pieni di ideali,
Jake Moore (LaBeouf), che
salda la Borsa con l'ecologia
e Winnie Gekko (Mulligan) anche lei
GIFUNI. ITALIA 2010
7 Il cristianesimo e Maria di
Nazareth, il femminile ma
non quello del dogma catto-
lico che nei secoli di potere ha calpe-
8 La storia d'Italia non è sol-
tanto una epopea di grandi
battaglie, gesti eroici, tutor
francesi, abili diplomazie cavouriane,
costruzione di una destra e di una
BEATTY. USA 2010
POTICHE - LA BELLA
STATUINA
DI FRANÇOIS OZON; COM CATHERINE
ne miliardario della storia. Set principa-
le Harward, l'università più prestigiosa
e pericolosa del mondo, cambierà,
ecciterà e drogherà, magneticamente,
la vita di tutti, e in mezzo mondo, Bo-
pro energia verde su un sito web no-
profit, misurano il grado di corruzione
dei loro padri, provano a contrastarli e
perdono. Gekko cede alla tentazione
di rifarsi una vita e una reputazione di
stato, come le altre religioni, la donna, sinistra asservita ai poteri forti. Ha biso- ghiacciante trama attorno al poliziotto DENEUVE, GÉRARD DEPARDIEU. FRANCIA 2010 snia compresa. Il racconto è struttura- falco alla City di Londra, usa la figlia,
il suo corpo, la sua libertà d'arbitrio
nella sessualità - vietandone l'autode-
terminazione di sé a cominciare dalla
scelta di essere o meno madre. La
scrittura piena di delicato rispetto,
gno, oggi, di ritrovare la sua realtà
drammatica. Come erano veramente
le cose? Questo film corale di Marto-
ne, dove tutti sembrano al fronte, dal
montatore al parrucchiere, dai cento
serial killer nel West Texas di Hank
Willams e dei campi petroliferi è un
capolavoro horror di aberrazione psi-
cologica. Dal canto suo Winterbottom
calca con dovizia sull’eros sadomaso
7 Deneuve, Depardieu, Luchi-
ni insieme in una divertente
commedia: nel ’77 Suzan-
ne, moglie di un fabbricante di ombrel-
li, quando marito è sequestrato duran-
to da Fincher non secondo l'orizzonta-
lità usuale, ma in maniera verticale e
polifonica, a temporalità circolare,
andando avanti e indietro cronologica-
mente nella storia: più punti di vista si
dopo averla riconquistata all'affetto e
al perdono, per recuperare un fondo
nero di 100 milioni di dollari in una
banca svizzera. Ma la sua stagione è
finita. Si può cambiare se stessi, non
sembra ispirarsi invece più a fonti apo- attori sublimi al ricercatore iconografi- che soffonde il testo. Polemica al Sun- te uno sciopero, prende in mano scontrano o si sovrappongono per Wall Street. (m.c.)
«D
«Quel che è centrale in Akmb è il processo della nominazione - ripren-
de Dan alla nostra richiesta di addentrarsi nella filosofia della sua perfor-
mance -. Niente esiste senza un nome. Darti un nome, darlo alla tua tribù
o al tuo gruppo è una cosa molto potente: definirà te stesso e le tue azio-
arkened, Darkened Empire, Darkened Fate, Darke- ni. Omero è responsabile del mito di Achille più dello stesso Achille». In-
ned Nocturn Slaughtercult, Darkened Skies, Darkened Times...». All somma, se un libro-performance come Akmb ha una ricaduta estetica, è
Known Metal Band, «tutte le band di metallo che si conoscono» è un li- questa. Una delle ossessioni di Dan è la ricerca delle forme attraverso cui
bro di trecento pagine nere che contiene - in grigio argento per file verti- l'artista esiste, produce e viene retribuito nella società contemporanea.
cali - i nomi di più di 50.000 band di heavy metal da tutto il mondo. In Tra le sue performance più recenti c’è Fate dell'artista un milionario. Lo
ordine alfabetico. È un oggetto splendido e fondamentalmente inutile. scopo è quello di raccogliere un milione di dollari in biglietti da un dolla-
Formato rettangolare, copertina rigida nera attraversata da fregi blu e ro e di esibirlo senza spenderlo, «per farla finita con l'idea che gli artisti
dorati, vaga ispirazione cimiteriale. L'editore McSweeney's che l'ha pub- sono o devono essere poveri». Anche qui, un altro elenco svela il nome
blicato due anni fa negli Usa ci ha dei benefattori. Ancora pochini.
vinto un prestigioso premio di gra- Continua Dan: «Come si dice?
fica. Rolling Stone l'ha salutato co- Un libro dell’artista Dan Nelson, pubblicato da McSweeney’s, Fatti un nome. È tutto lì. Nell'arte
me «il miglior libro da cesso mai contemporanea farsi un nome è
scritto». L'autore è un artista e per- mette in ordine alfabetico le band heavy di (quasi) tutto il mondo. praticamente la metà dell'attività
former 37enne: Dan Nelson, la di un artista. Nella musica succe-
cui concettualissima produzione «Nessuna ironia», ci spiega lui stesso. Ma l’effetto è esilarante de lo stesso, ma in modo più miste-
costeggia spesso le strade della rioso. Artisti e pubblico spesso so-
musica popolare. Serissima. Si concede appena una ta il passato e dà forma al futuro. no autorizzati a trascendere: a nes-
Di più. Sotto lo pseudonimo di sottolineatura nei casi più trucu- Ma la musica per me è più poten- suno importa dei baffi di John
Boron, Dan Nelson è anche un lenti, ma le risate scoppiano incon- te dell'arte visiva, i miti musicali Bonham quando suona Moby Di-
musicista. Minimale, bizzarro, di- tenibili dopo i primi 40 secondi ne- sono più potenti». Una curiosità: ck». Aggiungiamo che trovare un
lettante, legato ai suonini «spettra- cessari a capire cosa sta succeden- non ci sono stati casi di reazioni nome per la propria band è una
li» di sintetizzatori fuoricorso e re- do. Recentemente uno dei reading ostili ai tuoi reading da parte di delle esperienze più esaltanti,
perti sonori su nastro. Giusto in è stato affidato a Calvin Johnson metallari che si erano spinti per quando non inguaribilmente naif,
questo periodo il suo sito internet della K Records, vecchio eroe fon- caso fin lì? «Metallari e antimetal- nella storia del rock. Almeno fin da
eyeoftheblackbird.net si apre con datore della scena indie america- lari hanno o non hanno apprezza- quando i Beatles e l'esplosione del-
il lancio di Decrresscenndo, un al- na, con identico effetto, e tra i pro- to il libro nello stesso modo», ci le garage band negli anni Sessanta
bum registrato su audiocassetta getti di Dan c'era pure la realizza- ha risposto sibillino. Dan Nelson hanno reso la ricerca del nome me-
arancione, in edizione limitata. zione di un audiolibro di Akmb da ha lo stesso nome dell’ex cantan- tà dell'attività di un gruppo di mu-
Quanto a All Know Metal Bands, ci far uscire su audiocassetta. «Non te degli Anthrax, il che produce sicisti, anche se dilettanti, tanto
tiene a sottolineare prima di tutto sento Calvin da un po', credo sia abbastanza confusione per chi si per parafrasare Dan.
una cosa: «Questo libro non è iro- molto impegnato» ha risposto alla avventuri su google. Ma è solo un Proprio a questo allude l'ultimo
nico». «È stato concepito come un nostra richiesta di capire a che caso, benché sufficientemente progetto dell'artista: Your Name
monumento - ci spiega ancora via punto era la cosa. «artistico». «Non mi interessano Here. Lascia qui il tuo nome. È un
mail -. La carta nera, il peso dell'og- A proposito di audiocassette, il metal ultra-serioso da una par- database aperto, raggiungibile dal
getto, la copertina ornata vogliono un’altra delle opere di Dan Nel- te e quello troppo idiota dall’al- sito di Dan Nelson, sul quale ognu-
evocare le ambizioni e la qualità son, realizzata nel 2006, si chiama- tro, ma in genere io amo il metal no può lasciare il nome della band
estetica del metal, così come la va così: 140 modi per rendere una - ci ripete Dan -. Il metal è una musicale che avrebbe voluto fon-
sua purezza. L'ironia e lo humor cassetta inascoltabile. Un altro delle poche forme musicali dove dare. Si apre così: «Hai mai voluto
sono cose diverse, e non sono ne- elenco: «1. piede di porco 2. un- si fanno cose nuove e eccitanti. E mettere in piedi una band soltan-
cessariamente connesse. Io volevo ghie 3. microonde 4. fuoco 5. con- i metallari sono brava gente, san- to perchè avevi un nome bestiale
sottolineare il fatto che, anche se gelatore», e così via. La parte mi- no come divertirsi, come perder- da dargli?». Spiega Dan: «Vorrei ti-
ci sono cose divertenti nel metal, gliore viene dopo: è la documenta- si nella musica, almeno quelli rarne fuori una lista di nomi inven-
lo humor non è centrale nel libro, zione videofotografica delle 140 di- che conosco io». tati che sia più lunga di Akmb. Mol-
e gli aspetti comici di Akmb non struzioni scrupolosamente messe in pratica dal- Qualcuno, a dire il vero, ha mugugnato un ti sono stati colpiti del numero del-
vogliono per nulla ridicolizzare il lo stesso artista. Ma nel curriculum di Dan - po' dopo l'uscita di Akmb. I gestori del sito me- le band metal citate nel libro, ma
metal». Il fatto è questo: dopo che per un artista, sostiene lui, è ancor più fon- tal «Enciclopedia Metallum» che sugli elenchi io vorrei superarlo». Oltre al nome
l'uscita del libro, i reading di Akmb damentale delle opere vere e proprie - si posso- di band metal ci campano da un bel po', e ol- della band inventata, il database
sono diventati una performance no scovare pure un quaderno di illustrazioni tretutto hanno come logo la foto di un librone chiede di inventarsi una discogra-
di sicuro effetto comico. Dai filma- per ognuno dei 23 lieder di Franz Schubert che rosso istoriato in oro, hanno protestato per il fia, il titolo di una canzone, e di
ti raccolti sul suo sito internet è fa- compongono il ciclo Winterreise e Dodadiscote- furto. Difficile accusare Dan di aver rubato scegliere un genere. «Sta andando
cile capire il perché. ca: la performance di dodici disc jockey suddivi- qualcosa, nonostante lo stile plagiarista della molto bene. Sono arrivati circa
È lo stesso artista a mettersi di si in due gruppi da sei, che mixano musica lati- sua cosa. Del resto, di chi sono i nomi delle 5000 nomi», conclude Dan. È otti-
fronte a un microfono in gallerie na. Cose così. band di heavy metal, se non delle stesse band? mista. «...Abandoned Pimp Orche-
d'arte e locali. «Hi, sono un arti- «Mi piace la musica rock, e naturalmente le «Io ho correttamente ringraziato e linkato l’En- stra, Aborted Utopia, Above Avera-
sta», si presenta. Risatine dal pub- mitologie rock sono tutte notevoli - commen- ciclopedia Metallum», si è difeso l'artista. «Co- ge, Absent Nelson, Absorbered,
blico. «Extreme, Extreme Ambien- ta lui -. Ci sono mitologie anche nell'arte e munque voglio ripetere che non ascolto musi- Acancy, Acapulco Pocked Cop,
ce, Extreme Deformity, Extreme spesso molto simili, come l'idea del genio, del- ca in modo ironico, e non capisco termini co- Cowlick Apocalypse, Accelerate
Hate...», legge con voce stentorea. la persona che inizia un movimento, che rifiu- me ’piacere colpevole’. Posso dire che mi piac- Apocalypse...», nomi così.
In alto l’artista
Dan Nelson, autore del
libro «All Known Metal
Bands»
Multi Amsterdam
ni Karsu, che ha iniziato la sua car-
riera esibendosi nel ristorante di fa-
miglia, vanta già apparizioni in tem-
pli della scena internazionale come
il Concertgebouw di Amsterdam e
la Carnegie Hall di New York; dota-
ta di una voce piena e espressiva,
Una città in continua ri-definizione sonora, che non guarda solo al rock ma accoglie ha fatto del jazz la sua «casa» musi-
cale ma si concede ampie escursio-
artisti di musica contemporanea, jazz e d’improvvisazione. Molti gli eventi world ni in campo classico e folk. Recente-
mente si è esibita con i Tarhana -
di David Santoro compositore olandese noto al pub- l’impero coloniale olandese hanno l’Mp3trio. Questo nuovo progetto, a testimonianza giovane band cosmopolita che suo-
D
blico italiano per il suo lavoro con fatto parte dalla fine del Cinquecen- che ha per motto «nessun nome, na un turbofolk balcanico e medio-
Cuncordu e Tenore de Orosei che to fino alla nascita dell’Indonesia nessun profilo, solo una band», in- di un passato rientale - e il 7 novembre ha aperto
ha fatto da colonna sonora a L’igno- nel secondo dopoguerra, anche le tende dare più rilievo al lato musi- il concerto della folkstar turca
to spazio profondo di Werner Her- Indie Orientali (Giava, Sumatra, cale che a quello dell’immagine de- coloniale Volkan Konak.
i tutto può dar l’idea zog. Per lo stesso regista Reijseger parte del Borneo e le Molucche), e gli artisti. Fedele al suo vagabonda- Un interessante progetto cross-
Amsterdam, meno che di una città ha composto anche le colonne so- anche da questi territori si è avuto re per il mondo, il pianista si è re- a cui è impossibile over e multimediale è, inoltre, quel-
arroccata. Estesa su una novantina nore di Rescue Dawn e Diamante un flusso migratorio verso l’Euro- centemente trasferito in Italia, a lo di Future Takamba in cui si in-
di isole unite da oltre mille ponti, la bianco. Restiamo ancora un istante pa. Il difficile cammino dell’integra- Fossombrone. sfuggire. contrano elaborazione di immagi-
città olandese ha infatti rovesciato su questo fronte per incontrare il zione nella madrepatria è racconta- Altro luogo da visitare in città è il ni, dance elettronica, danza e musi-
la normalità geografica e ingloban- violista Maurice Horsthuis, anima- to da scrittori come la surinamese Badcuyp, nel cuore del Pijp, che, ol- Dai Caraibi ca trance del Mali della tradizione
do i propri confini vive in simbiosi tore di numerose formazioni tra Ellen Ombre, il molucchese Frans tre a frequenti jam session di jazz e takamba. Nata durante l’edizione
con le acque dell’Amstel e dell’Ij. Bi- cui l’Amsterdam String Trio (pro- Lopulalan e il giavanese Dane Beer- musica brasiliana, ospita il Karna- del sassofonista Kid 2003 del Festival du Desert in Mali,
ciclette, tram e barche convincono prio con Reijseger) e l’ottetto Ela- ling, autore e performer che testi- tic Lab, un laboratorio di musica Future Takamba è frutto della colla-
quasi il visitatore che sia possibile stic Jargon, di cui è uscito recente- monia l’esistenza e il valore di una contemporanea animato dal trom- Dynamite al Mali borazione tra la formazione malia-
tenere a bada il traffico, qui tutto mente il cd Slang, con le quali lingua creola, il petjok, sorta dall’in- bettista Gijs Levelt da cui sono sor- na Super11, il dj e producer mps Pi-
sembra avere un ampio respiro e esplora percorsi tra musica contem- contro tra olandesi e popolazione te diverse formazioni che fanno dia- di Future Takamba. lot, al secolo Horst Timmers, e la vj
perfino in pieno centro il rumore di poranea, jazz e d’improvvisazione. locale. logare jazz, musica d’improvvisa- e documentarista Lotte de Man.
fondo è enormemente inferiore a Non è difficile rintracciare nella A Amsterdam si è trasferito al- zione e tradizionale come Strit Ca- Una guida ritmica In tanta mescolanza e sperimen-
quello cui siamo abituati. In manie- musica il passato coloniale del pae- l’età di due anni René van Helsdin- ts, trio che guarda alle musiche bal- tazione c’è però anche chi rappre-
ra del tutto speculare aumenta inve- se, del resto a Amsterdam le cifre uf- gen pianista jazz nato in Indonesia caniche, e il più recente Axyz En- lo nati nei Pesi Bassi ma da famiglia senta la più pura scena locale, co-
ce la quantità e qualità dei suoni a ficiali dicono che su 730mila abitan- da padre olandese e madre france- semble, che collabora con musici- di origine straniera, soprattutto se me il cantautore e scrittore Thé
disposizione. La città trabocca di ar- ti uno su dieci viene dal Suriname, se e che ha mantenuto uno spirito sti e compositori turchi. Uno dei provenienti da paesi islamici, temo- Lau, che con la sua voce calda e un
tisti e di luoghi in cui scoprirli, dal territorio incastonato tra la Gu- decisamente nomade. tanti progetti che ha trovato qui la no l’instaurarsi di un apartheid di po’ ruvida e una scrittura non bana-
Mc Theater - ubicato nel comples- yana, il Brasile, la Guyana francese Rimasto orfano di entrambi i ge- sua casa è quello di Notenkonfe- fatto, se non addirittura de jure. Co- le dà vita a un repertorio intimista
so culturale Westergasfabriek sorto e l’oceano Atlantico, e divenuto in- nitori in età adolescente, a 27 anni renz, trio composto da Andreas me sottolineava recentemente il in cui si intrecciano passione e ma-
nel 2003 nell’area del vecchio gazo- dipendente nel 1975 dopo più di riceve una piccola eredità e si im- Mehringer (tromba), Flavio Swart quotidiano De Volkskrant, il pro- linconia. Thé Lau ha fondato la
metro, alle spalle della stazione cen- tre secoli di dominio olandese. Ne- barca nel suo primo tour mondiale (batteria) e Ainhoa Miranda (clari- gramma del governo Rutte prevede rock band The Scene nel 1979 e dal
trale - in cui a ottobre si è svolta gli anni Cinquanta è stato il sassofo- autoprodotto fermandosi solo nel- netto basso) che si dedica a «rinego- tra l’altro sanzioni per chi non si in- 1998 ha iniziato una carriera solista
un’intera settimana dedicata al- nista Kid Dynamite a portare nella le città in cui riesce a ottenere un ziare la musica folk bavarese per tegra «tempestivamente» (due con- che lo vede attivo anche in campo
l’hip hop dal significativo titolo «I madrepatria una robusta miscela contratto per suonare o incidere. A portarla nel XXI secolo» dandone cetti vaghi che accoppiati aprono le letterario con un romanzo e tre rac-
nuovi poeti», al Paradiso, il più fa- di jazz kaseko e calypso, mentre og- Giakarta conosce la violinista e can- una versione clownesca e speri- porte a interpretazioni arbitrarie) e colte di racconti, in cui la musica e
moso club della città; dall’attivissi- gi tra le formazioni più interessanti tante Luluk Purwanto che divente- mentale. alza le barricate contro qualsiasi la vita nel suo quartiere costituisco-
mo Melkweg al Muziekgebouw aan troviamo Fra Fra Sound, attiva dal rà poi sua moglie e che si aggiunge Dopo gli omicidi del leader po- ipotesi di adesione della Turchia al- no spesso il tema dominante e un
’T Ij, costruito nel 2005, che dal 5 al 1980, e i Nazaten, di cui è uscito re- a The Helsdingen Trio, composto pulista Pim Fortuin nel 2002 e del l’Unione Europea. Ma è proprio la tassello importante nel mosaico ar-
13 novembre ospita la terza edizio- centemente Skratyology in collabo- dal pianista con Marcello Pellitteri regista Theo van Gogh nel 2004, le comunità turca a dare ad Amster- tistico della città.
ne della Biennale del violoncello di razione con James Carter. Per resta- alla batteria e Essiet Okon Essiet al proverbiali apertura e tolleranza dam una delle sue nuove e più si-
Amsterdam. Alla manifestazione, re in area caraibica, a ottobre, in se- basso. olandesi hanno cominciato ad ap- gnificative artiste: Karsu Dönmez,
oltre ai violoncellisti della Berliner guito a un referendum svoltosi nel Formatosi musicalmente nel- pannarsi e venti xenofobi e islamo- giovanissima cantante e pianista, fi- In queste pagine,
Philarmoniker, a Giovanni Sollima 2009, l’isola di Curação è divenuta l’America virtuale dei dischi e poi fobi hanno preso a spirare anche glia di un attivista politico fuggito in alto, le copertine
e a moltissimi altri artisti, partecipa indipendente, cessando così di ap- in quella reale, nel 2002 ha attraver- da queste parti. Le recenti elezioni dalla Turchia dopo il colpo di stato di alcuni dischi
anche Ernst Reijseger, musicista e partenere alle Antille olandesi. Del- sato gli States con un bus trasforma- hanno portato al potere i liberali militare degli anni Settanta e a sua di artisti olandesi.
to in palcoscenico mobile realizzan- conservatori del Vvd con l’appog- Nei riquadri Thé Lau
do 70 concerti in 40 università di 24 gio determinante dell’estrema de- e Karsu Dönmez
stati diversi. Van Helsdingen ha stra di Geert Wilders e molti «nuovi
sempre mantenuto i contatti con olandesi», cioè cittadini a pieno tito-
l’Indonesia e nel 2009 ha partecipa-
to a JakArt, un’iniziativa dell’Une-
sco dedicata al ruolo dei giovani
nella costruzione della pace, con
Thé Lau, il cantautore errante La scelta di Karsu Dönmez Gueye Janna Winter&Winter, 2003 Gnocco blues.
Ernst Reijseger/Cuncordu e Tenore de Orosei
Colla voche Winter&Winter, 1999 Da Elvis al «Degre»
di D. Sa. «Qui la canzone di D. Sa.. Invece le cose hanno reso Fra Fra Sound Kulembanban Munich,
di Pi Erre
T K
un’altra piega... 2004
ha avuto un ruolo Sì, soprattutto dopo la seconda esi- Karsu Dönmez Live aan ’T IJ Autoprodu-
bizione alla Carnegie nel 2009, la tv zione, 2010 Una rubrica audio-gastronomica
più limitato qui in Olanda mi ha dedicato un cer- Luluk Purwanto & The Helsdingen Trio affidata ai curatori del blog «Punta-
hé Lau, cantautore e arsu Dönmez, pianista to spazio. Luluk - Aysha Munich, 2007; Born Free rella rossa». Per «Ultrasuoni» teste-
scrittore commenta la scena mu- che altrove, e cantante, giovane rivelazione del Munich, 1999 ranno e bocceranno una sequela di
sicale della sua città. panorama olandese, racconta la E come ti senti improvvisamen- Notenkonferenz Notenkonferenz Autopro- ristoranti (per il momento solo a
e la lingua sua evoluzione musicale. te nel ruolo della star? duzione, 2009 Roma e Milano) abbinando piatti e
In un quadro in cui prevalgo- Bene, finché riesco a mantenere il Strit Cats Rats & Gentle People Karnatic suoni.
no mescolanze di generi e non ci aiuta. Come sei arrivata a esibirti in controllo delle cose. Ad esempio il Lab, 2007 1/PROMOSSO
tradizioni diverse c’è ancora un posto come la Carnegie cd che ho appena realizzato è un’au- Thé Lau 2008 Autoproduzione, 2009 Zucca e Melone
spazio per i cantautori clas- In Belgio mi sento Hall? toproduzione, e la distribuzione la Via Gian Giacomo Mora, 3 Milano.
sici? Ho iniziato a suonare a sei anni, facciamo direttamente ai concerti. Tel. 02-89455850. No domenica.
In effetti non siamo in molti e il più amato» clarinetto e violoncello, ma poi ho Avevo una proposta della Univer- Sito: www.ristorantezuccaemelone.
pubblico è un po’ lo stesso. Io, scoperto il pianoforte e a quattor- sal, ma ho preferito aspettare, per it. Il benvenuto arriva con la raspa-
per dire, ho quasi più successo Quindi la lingua dovrebbe dici ho cominciato a esibirmi in avere le idee più chiare prima di le- dura, formaggio lodigiano. Poi gnoc-
nelle Fiandre che qui a casa, cer- avere un ruolo importante... pubblico, prima nel Kilim, il risto- garmi con un contratto. co fritto, culatello piacentino e tor-
tamente più attenzione da parte Paradossalmente nel mio campo è rante di famiglia e poi in concerti telli di zucca. Con una tartare di filet-
dei media. Quelle più sensibili so- il contrario, a volte quando pro- veri e propri. Oltre al piano e alla Come cittadina di origine tur- to di scottona ti congedi sazio e
no le radio, ma sono piccole real- pongo una nuova produzione mi classica ho studiato canto con ca avverti una maggiore ten- nient’affatto disperato. Una cena da
tà che quasi non si captano. Il fat- sento dire dagli addetti: ’Ah, ma io Esra Dalfidan, una tedesca di origi- sione nel paese negli ultimi far invidia a Elvis Presley, che nel
to è che l’Olanda non è mai stato non ascolto mai musica in olande- ne turca... tempi? suo finale triste y solitario ingurgita-
un paese «musicale», la canzone se...’. Il fatto è che l’inglese ha avu- Io sono bilingue, sono nata qui, va 94 mila calorie al giorno (inclusi
ha avuto un ruolo più limitato to una fortissima penetrazione qui ...e ti sei fatta notare in questo ogni anno vado in Turchia, ma so- scoiattoli alla brace e zampe di pol-
che altrove nella cultura. Quello da noi, i miei figli capiscono al vo- campo… no olandese e forse parlo meglio lo fritte). Al contrario, qui si respira
che mantiene una certa presenza lo una canzone di Bruce Springste- Sì, grazie a una borsa dell’amba- la pace raffinata di chi sa cosa vuol
è il folk vero e proprio. Oggi poi ci en, ad esempio, senza bisogno di sciata americana ho studiato due l’inglese che il turco. Non voglio essere un esempio per i giovani figli di im- dire stare bene. Conto commisura-
sono molti esperimenti di fusio- leggere il testo, così, al primo ascol- anni all’università di Rhode Island, migrati, voglio fare musica, non politica, ma devo dire che i media enfatizza- to alla qualità: con primo (14,5),
ne tra stili e tradizioni diverse, to; la gente vuole vedere i film in dove sono rimasta fino a diciasset- no il ruolo negativo degli alloctoni, perciò è bene contrastare i pregiudizi. secondo (16.5) e dolce (5.5), si
una cosa che dieci anni fa era versione originale senza i sottotito- te anni. È in questo periodo che mi arriva a 36.5.
molto meno frequente. Ma pensa li, i rapper spesso preferiscono usa- hanno invitata a esibirmi alla Car- Oltre al jazz quali sono le tue Bonus La pasta è tutta fatta in casa
che negli anni Settanta quelle re l’inglese. Credo che in Belgio ci negie Hall, era la prima volta che influenze musicali? e, su richiesta, anche senza glutine.
che andavano di moda erano can- sia più attenzione perché tengono cantavo jazz. All’inizio credevo che Ho ascoltato di tutto, tra i miei pun- Malus Atmosfera a tratti un po’ dol-
zoni pop italiane con il testo in di più alla loro lingua. il mio sarebbe stato solo un hobby, ti di riferimento ci sono Nina Simo- ciastra e manierata. I voti di Punta-
olandese... Un esempio particola- non pensavo a una carriera profes- ne, Ray Charles, Sezen Aksu, Lara rella rossa: cucina 8; servizio 8; am-
re è ancora quello di Marco Borsa- Questo problema ha dei ri- sionale. Fabian, e tanti altri. Il jazz è certa- biente 7.
to, che è nato qui e canta in olan- flessi anche sulla distribuzio- mente il fulcro della mia musica, 2/BOCCIATO
dese. Più che la canzone d’autore ne dei tuoi dischi? ma voglio esplorare anche il folk tur- Gianni cacio e pepe
è la tradizione del cabaret che re- Certo. Io ormai mi autoproduco e co e altre tradizioni, come quella Via Giuseppe Avezzana, 11, Roma.
sta forte da noi e continua ad atti- vendo i cd direttamente ai concer- azera. Attualmente sto lavorando a Tel. 06 3217268. No sabato sera e
rare anche i giovani. ti. Qui per promuoversi molti can- uno spettacolo con l’orchestra, da domenica. Sito: http://www.cacioe-
tanti e musicisti vanno agli show tenere al Concertgebouw, e portere- pepe.eu. Fino a un attimo prima il
in televisione, una cosa franca- mo in scena pezzi classici ma anche mondo procede romanamente, ve-
mente triste. musiche popolari turche. loce, genuino, sorprendente, furbo.
Un attimo dopo il romano si trasfor-
Queste difficoltà non ti sco- Spesso vieni descritta come ma in romanesco, il veloce cede
raggiano? «la Norah Jones olandese»... all’approssimativo. C’era una volta,
No, a me piace moltissimo canta- Sì, ma io voglio essere Karsu dieci anni fa, un posto «molto roma-
re, non ne posso fare a meno. Dönmez. no», che qualcuno chiamava anche
«da De Gregori» perché Gianni, il
proprietario, assomiglia come una
goccia d’acqua al caro Principe. Lo
vedevi passare per i tavoli e ti trova-
vi a canticchiare Dolce amore del
Bahia. Faceva soprattutto quattro
piatti «il Degre»: cacio e pepe, ama-
triciana, carbonara e gricia. Era tra i
pochi in città a tirare la pasta a ma-
no. E ti faceva mangiare rapidamen-
te e all’aperto. Tornarci oggi è uno
choc. Il servizio è diventato casuale,
la pasta viene sì tirata a mano, ma
contro il cliente, la pancetta croccan-
te è carbonizzata e chiazze d’olio
inquinano la cacio e pepe. Così ti
ritrovi a cantare Carne umana per
colazione(sempre De Gregori).
Bonus Si spende poco e si incontra
spesso Enrico Ghezzi. Malus Si incon-
tra spesso Enrico Ghezzi. I voti di
puntarella rossa: cucina 4; servizio
5,5; ambiente 6,5.
3/ALL’APERTO
Vivi bistrot
Parco Villa Doria Pamphili, entrata
via Vitellia 102, Roma.Tel. 06
5827540. Sito: www.vivibistrot.
com. Il Vivi Bistrot, immerso nel
parco di Monteverde, è forse il più
bucolico ristorante per famiglie del-
la capitale. Prodotti da allevamenti
biologici e niente di romano, a con-
ferma dell’extraterritorialità: hum-
mus, trofie con bottarga di tonno,
farro alla provenzale, cous cous con
ratatouille di verdure, pollo biologi-
co al curry di Madras, soppressata
di polipo su letto di sedano, tarte
tatin, brownies. Prezzi non proprio
bucolici: primi da 12 a 14 euro, se-
condi sui 14 euro. Bonus: no traffi-
co, le urla dei bambini. Malus: brun-
ch domenicale affollato, le urla dei
bambini. I voti di Puntarella rossa:
cucina 6,5; servizio 6,5; ambiente 8.
http://puntarellarossa.blogspot.com
BABAMAN
RAGGASONICO (Produzioni Oblio/Universal Music)
populi. Voci di 60 anni della nostra vita
(Excelsior 1881, 648 pagg., euro
21,50) l’highlander della canzone e 7 Punkgaze, noise pop, dream punk: sempre
più formazioni, si sono dedicate negli ultimi
anni a questo ruvido miscuglio di velocità
CROCODILES
SLEEP FOREVER (Fat Possum/Goodfellas)
LEGENDA
7 Una gradevole sorpresa questa band veneta
all’esordio. Più e più volte abbiamo detto di
come sia possibile il rifarsi a questa o quella
scena non necessariamente scimmiottando (quello che
Microscopio Updike
scun membro tenendolo salda- ■ «LE LACRIME DI MIO PADRE», RACCONTI 1979-2009 ■ equamente il proprio passato.
mente ancorato ai binari dell’esi- C’è qualche timido guizzo di vi-
stenza. E invece ogni singolo rac- talità nei personaggi di questi rac-
conto mette in scena una minusco- conti, non più che uno sprazzo, su-
la catastrofe, l’affacciarsi di una cri- bito spento prima che ne possa di-
si in grado di mandare all’aria un vampare un fuoco vero e proprio.
assetto d’acciaio solo all’apparen- Ad avere la parte del leone è la re-
za, in realtà giunto a un punto criti- sa alla vecchiaia, che qui diventa
co di svolta. O di maturazione. la fase della vita nella quale si giun-
Infatti la parola giusta è proprio ge alla percezione che la forza indi-
maturazione, lo stadio di massimo viduale nulla può contro la forza
sviluppo di un organismo, supera- del meccanismo naturale. I perso-
to il quale può avere inizio solo la me il ruolo di momento epifanico. aspetto della scrittura di Updike, che qui viene ricordato, e che lima trova una compagna di scuola e naggi sono assediati da una cupa
dissoluzione. Quello che Updike Organizzato in piccole sequenze che costruisce i suoi racconti a par- incessantemente tutto ciò che esi- quando viene a sapere di essere prosaicità e non fanno che consta-
usa chiamare ‘pienezza’, ovvero nelle quali la narrazione alterna il tire da una situazione di sorpresa ste fino a liberare gli elementi rituf- stato il suo primo amore rientra a tare l’impossibilità di qualsiasi
punto di massima tensione cui fa punto di vista di un avvocato che per una rivelazione. Il protagoni- fandoli in una indistinta non esi- poco a poco nell’atmosfera degli azione, tanto che questi racconti
seguito un immancabile cedimen- osserva il crollo della torre sud, sta è messo di fronte a qualcosa di stenza, quello stesso tempo acqui- anni liceali e ricorda e vive per la sembrano rappresentare l’epopea
to. Si potrebbe dire che questo li- quello dell’attentatore che si pre- sorprendente che va a mettere in sta una funzione rivelatrice quan- prima volta davvero emozioni che della frustrazione e della senescen-
bro sia intento a rappresentare para all’attacco e quello di un pro- crisi l’equilibrio precedente, un do il soggetto torna indietro a rivi- da ragazzo non lo avevano toccato za. Nell’ultimo, Bicchiere pieno, un
l’usura dei rapporti e della forza fi- fessionista chiuso nel cubicolo del evento che giungendo a matura- vere il proprio passato. In questo per nulla, che aveva del tutto sotto- ottuagenario torna con la mente al
sica con la quale l’individuo tiene suo ufficio sulla cima della torre zione piomba del tutto all’improv- caso il tempo non distrugge e non valutato e poi di fatto dimenticato. suo passato, a una sua passione
in pugno il mondo. Una metafori- nord, il racconto ambisce allo sta- viso a infrangere una situazione di cancella ma rende invece possibi- Updike costruisce in questi raccon- degli anni più verdi, alla sua prece-
ca osteoporosi ha minato la com- tus della narrazione polifonica nel- tranquilla se non monotona stati- le una sorta di corto circuito, che ti un universo contraddistinto da dente occupazione di agente assi-
pattezza dei tessuti e quel che ac- la quale anche l’edificio stesso nel- cità. Questo è visibile specialmen- getta un fascio di luce su ciò che una profonda indifferenza nei con- curativo e guarda con assoluto di-
cade nelle ossa degli anziani ripete la sua materialità acquista una sua te nei racconti Libero, La passeg- non c’è più rendendolo improvvi- fronti del genere umano, dove la sincanto a quell’età piena di ener-
il meccanismo dei corpi celesti ne- voce, uno spazio autonomo in cui giata con Elizanne e Bicchiere pie- samente intellegibile. terra è una sorta di palla quieta e gie; considera invece con totale
gli spazi interstellari, galleggianti gli elementi scardinandosi si ab- no, nei quali il meccanismo narra- Libero racconta la storia di un fredda quanto quella che compare soddisfazione la sua vita attuale
nell’infinito vuoto e destinati ad al- bandonano alle forze vettoriali del tivo prende forza dal fatto che il vedovo che si ritrova ormai anzia- nel leopardiano Dialogo di Ercole con le sue modeste ma salde cer-
lontanarsi sempre più gli uni dagli calore e dell’esplosione. Il raccon- protagonista ha uno sguardo opa- no davanti all’ex amante e com- e di Atlante, dove ogni forma di vi- tezze: saper verniciare pavimenti
altri (I guardiani). to è incardinato sulla figura di Dan co e non riesce a cogliere la vera prende dopo qualche ora che an- ta sulla terra si è spenta e regna in- di parquet, accendere e spegnere
Anche qui c’è l’11 settembre e che osserva il crollo dalla finestra e natura delle situazioni in cui è im- che adesso che è libero dal vincolo contrastato il perfetto silenzio del- le luci dell’albero di Natale e affer-
l’attentato alle torri, un tema, quel- in un lampo ha dapprima la rivela- merso fino a che non si assoggetta coniugale non è disposto a vivere la morte, e che questo stato di iner- rare il bicchiere d’acqua per pren-
lo del terrorismo, trattato esplicita- zione dell’inesistenza di Dio e poi al rito del ritorno, ovvero fino a con la donna con la quale condivi- zia venga di quando in quando in- dere le medicine. Un apostolo del-
mente nel romanzo del 2006, Il ter- della sua attiva negatività. che non riesce a ripetere un’espe- deva pomeriggi di sesso infuocato. terrotto dal casuale verificarsi di l’elegia, che celebra con voce di-
rorista, appunto. In Varietà di espe- Questo racconto è particolar- rienza avuta in passato. Il tempo O, ancora più sottilmente, ne La coincidenze che portano alcuni a messa e stanca la caduta di ogni
rienze religiose l’11 settembre assu- mente adatto a mettere in luce un che consuma ogni cosa, come an- passeggiata con Elizanne l’uomo ri- confrontarsi e a giudicare più possibile ardimento.
Santi e pagani
■ «DEGLI UOMINI» DI LAURENT MAUVIGNIER ■
Un monologo insonne
■ PATRICK MODIANO ■
La grigia Parigi
di Napoli sulle spalle dell’Algeria di un ripetitivo
di Luca Scarlini di Stefano Gallerani do la propria rabbia cieca – quel- di Enzo Di Mauro
N L’ N
la che Solange considera pazzia –
sull’algerino Chefraoui e sulla
sua famiglia. Agli occhi della pic-
cola comunità, l’uomo che una
apoli e il golfo han- inizio è tutto. E volta è stato Bernard ha passato el loro insieme i ro-
no sempre attratto scrittori dal- Laurent Mauvignier (nato a il segno e non si può accettare manzi del sessantacinquenne Patri-
l’est d’Europa, che vi giunsero per Tours nel 1967) ne è così consa- che venga perdonato. Comincia ck Modiano vanno a comporre un
le ragioni più diverse sullo sfondo pevole da affidare intero il senso così una lunga giornata che Mau- universo compatto, assai riconosci-
dei rivolgimenti della Storia. A ini- del suo ultimo libro a un’epigrafe vignier scandisce nei tempi del bile e (aggiungiamo) pericolosa-
zio secolo a Capri, le dimore di di Genet apposta non come sigil- pomeriggio, della sera, della not- mente ripetitivo, là dove le varianti
Maksim Gor’ki, in esilio dalla Rus- lo posticcio, bensì a mo’ di legen- te e del mattino successivo: quat- risultano sottilissime, quasi imper-
sia zarista, ospitarono dibattiti im- da, alla stregua delle didascalie tro sequenze – o quattro scene – cettibili. Sebbene topograficamen-
portanti sul destino del paese de- che si trovano negli atlanti: «E la che allargano, intorno all’indagi- te accurata, la sua Parigi è però
gli zar, a cui intervennero anche tua ferita, dov’è? – recita una pagi- ne sul passato di Fuoco di paglia, sempre ricca di zone grigie, di bu-
Lenin e Lunacarski. Gustaw Her- na de Il funambolo – Mi chiedo cerchi concentrici e spostamenti chi neri, di spazi neutri oltrepassati
ling iniziò nella città di adozione a dove risieda, dove si celi la ferita di fuoco. i quali si smette di esistere e si en-
divulgare la verità sulla repressio- segreta in cui ogni uomo corre a Oltre il velo di un registro tra in un mondo popolato di fanta-
ne staliniana, che si estendeva or- rifugiarsi se qualcuno attenta al espressivo monocorde e inces- smi che ossessivamente percuoto-
mai ai paesi del blocco di Varsa- suo orgoglio, quando qualcuno sante in cui le frasi s’addensano e no la memoria di chi rimane. Il pas-
via, coinvolgendo in modo massic- lo ferisce. La gonfierà, questa feri- si sciolgono seguendo pensieri e sato – innominabile regno del ri-
cio anche la sua Polonia. Sándor ta, la riempirà. Sarà come il suo dialoghi, prendono corpo voci di- morso e della colpa – ha sostanza
Márai arrivò sulle rive del golfo foro interiore. Ogni uomo sa co- verse che conducono inesorabil- di incubo e il suo incombere mac-
nel 1948, in attesa di un visto per me raggiungerla, fino a diventare mente a quel passato e a quella chia, insieme al cuore degli uomi-
l’America e qui rimase per quattro egli stesso quella ferita, come un Storia di cui Rabut, cugino di Ber- ni, il paesaggio della città che cam-
anni, registrando gli eventi di un cuore dolente». Pubblicato in nard e suo compagno d’armi in bia, i nomi delle strade e delle piaz-
mondo assai diverso da quello del- Francia lo scorso anno, quando Algeria, custodisce la chiave d’ac- ze, i numeri civici delle case e degli
la sua Budapest. Nel Diario, di cui l’autore era ospite di Villa Medici cesso. È lui il protagonista della alberghi, vale a dire di una mappa
Marinella D’Alessandro sta curan- a Roma, Degli uomini (traduzio- sezione notturna, la più consi- minuziosa che vide un tempo in-
do una edizione di prossima usci- ne di Yasmina Melaouah, Feltri- stente del romanzo; ed è solo lui crociarsi destini ed esistenze di cui
ta presso Adelphi, si parla spesso nelli «I Narratori», pp. 206, € che potrebbe svelare la natura soltanto si riesce a percepire il pas-
di questa esperienza, che risuona 16,00) è il settimo titolo di una bi- del gesto di Fuoco di legno, come saggio lieve e sospeso, dolente e lut-
nel notevole Il sangue di San bliografia che da noi, per i tipi di esso riporti a un’altra notte lonta- tuoso. Anche Louki – la giovane
Gennaro, uscito originariamente Zandonai, conta solo i primi due: na, allo scempio della violenza in- protagonista di Nel caffè della gio-
nel 1957 a Baden Baden e che ora Loin d’eux (Lontano da loro), del sensata della guerra – di ogni ventù perduta («L’Arcipelago» Ei-
la casa editrice milanese presenta 1999, e Apprendre à finir (La ca- guerra – e all’impotenza della vi- naudi, trad. di Irene Babboni, pp.
in prima versione italiana (tradu- mera bianca), del 2000. A voler ra- ta – di ogni vita – di fronte al ma- 117, € 13,00) – è al dunque una sco-
zione di Antonio Donato Sciaco- gionare in prospettiva, però, oltre nifestarsi della brutalità umana. nosciuta, una presenza arcana ed
velli, pp. 346, €19,00). l’intestazione che incontriamo al- Potrebbe, sì, se solo la ferita che, enigmatica il cui transito terreno
Gli anni napoletani di cui scrive le soglie del romanzo, i nomi che da allora, Bernard non ha più ha prodotto passioni forti e disordi-
l’autore ungherese sono vicini a subito vengono in mente, una smesso di tormentarsi non fosse ne in coloro i quali l’hanno avvici-
quelli del romanzo senz’altro di volta cominciata la lettura, sono la stessa che lui – e come lui i mol- nata in un caffè nei pressi del-
maggiore successo nel tempo e al- quelli di Claude Simon e Robert ti altri reduci con cui ogni sabato l’Odéon, dove un giorno è entrata
lo stesso tempo più detestato da- Pinget. Una suggestione che non si rivede – cerca inutilmente di dall’ingresso secondario, una por-
gli intellettuali partenopei: La pel- fa leva solo sulla somiglianza fisi- medicare. ta che i frequentatori del locale
le di Curzio Malaparte, che nel ca tra questi e Mauvignier – né Intramezzato di presenze e di consideravano stretta, votata al-
1947 aveva fatto sensazione nar- sull’essere, tutti e tre, pubblicati racconti, il suo monologo inson- l’ombra. Tutti gli avventori, «cani
rando una città sconvolta da un da Minuit – ma che da questa so- ne fa romanzo nel romanzo, ac- randagi» e «sperduti», erano «fedeli
dopoguerra più amaro dello stes- vrapposizione fotografica rinvie- costando alla figura di un uomo alla loro giovinezza», alla loro bohè-
so conflitto. Qui siamo invece, in ne, quasi per gioco, il tratto co- che ha deciso di non passare ol- me, al culto degli antichi maestri.
primo luogo nella verifica di una mune di una sensibilità di scrittu- tre il ritratto di un’ombra altret- Sui tavolini si posavano I canti di
personale mitologia, che si ali- ra che si rivolge innanzitutto alla tanto consistente nella carne Maldoror e Le illuminazioni. Louki
menta di opere letterarie e rappre- coscienza e alle sue forme di resi- quanto orfana nello spirito: en- è ovviamente un nome fittizio. For-
sentazioni pittoriche. Al centro stenza alla memoria. trambi «degli uomini quali i no- se anche il suo vero nome è fittizio.
del racconto, come recita il titolo, In questa direzione, Des hom- stri nonni e i nostri genitori so- Ma non è certo fittizia la luce che
c’è un’osservazione che torna mes è davvero la naturale evolu- gnavano che fossimo», ma diver- la sua figura cattura e trasforma.
spesso, sulla centralità nel quoti- zione di quanto già si intravede- si. Al termine della veglia «mi so- Ma cosa cerca? Oppure: da cosa
diano del miracolo: quello del san- va in Seuls (2004) e Dans la foule no chiesto perché, ora, – si con- fugge? Il romanzo comincia dalla
gue del patrono, che si scioglie (2006), con in più un elemento fessa Rabut – ripensassi a Ber- sua scomparsa. Di lei si conserva il
ogni anno di fronte alla pubblica che è solo all’apparenza della sua nard. Solo a lui. E ho dovuto am- ricordo e le tracce fotografiche o,
acclamazione e quello di una quo- riduzione in trama una conces- mettere che ciò che ora detesta- ancora, i secchi appunti di un gio-
tidianità difficile. Personaggi tipici sione al romanzesco più tradizio- vo in lui non era lui stesso, né ciò vane che registrava orari, date, so-
(il pescivendolo, il venditore di co- nale, ovvero l’intrusione della Sto- che era stato da giovane, né nien- prannomi, come a voler «salvare
ralli, il muratore, il prete) entrano ria nella vita dei personaggi. Ed è te di lui, ma solo vederlo tutti i dall’oblio le farfalle che volteggia-
nella discussione, come figure del solo un’apparenza perché Mauvi- giorni, in strada, nella vita, trasci- no per qualche secondo intorno al-
presepio Cuciniello, alla Certosa gnier usa la Guerra d’Algeria nien- narsi dietro in tutto il corpo e nel- la luce», così inseguendo il sogno
di San Martino, ordinate a signifi- t’altro che per seguire le tracce di la sua presenza e persino nel mo- di «un immenso registro dove fos-
care una specifica attitudine o pas- quella segreta ferita di cui parla do di essere diventato ciò che è sero annotati» ciò che egli chiama-
sione. Gli emigranti tornano alle Genet, quella cicatrice che mai si diventato, la nostra storia. E quel- va i «punti fermi». Roland, uno di
loro famiglie recando l’immagine rimargina e «in cui ogni uomo lo che mi dà fastidio è che lui è di- quei ragazzi, è il narratore. Si muo-
di una impossibile ricchezza, co- corre a rifugiarsi se qualcuno at- ventato ciò che avrei dovuto di- ve come un detective innamorato.
me nella scena in cui una signora tenta al suo orgoglio». Per Ber- ventare anch’io se fossi stato ca- Molti anni dopo torna in quel quar-
chiede ansiosa che aspetto abbia- nard, detto Fuoco di legno, quel- pace di non accettare le cose». At- tiere di Parigi. Louki è il suo paradi-
no i dollari. L’estraneo, il transfu- la ferita s’è aperta proprio in Nor- traverso Rabut, Mauvignier met- so artificiale. Gli pare ancora, di
ga, colui che è sempre sottoposto dafrica, nei primi anni sessanta, te a fuoco una peculiarità del tanto in tanto, di «sentire una voce
a errori di trascrizione nella grafia mentre il suo orgoglio è attentato punto di vista. Ed è esattamente che in strada mi chiama per nome.
del proprio nome dai burocrati di un pomeriggio di quarant’anni su questa peculiarità, spesso tra- Una voce roca. Strascica un po’ le
turno, perde se stesso, cercando dopo, durante la festa di comple- scurata nel ricostruire le trame sillabe e la riconosco subito: la vo-
di reinventarsi. anno della sorella Solange, allor- dei ricordi, che fanno leva le cen- ce di Louki. Mi volto, ma non c’è
In una pagina magnifica Márai ché gli altri familiari e gli amici sure della rimozione e le catabasi nessuno. Non capita soltanto di se-
si associa a Stefan Zweig, «che ave- non si capacitano – e non riesco- della coscienza. Così ci difendia- ra, ma nasce dal profondo di quei
va creduto in un’Europa che un no a trattenersi dal manifestarlo mo, certo: constatando che nien- pomeriggi d’estate in cui non sai
bel giorno aveva smesso di esiste- – di come quell’essere sporco e te è se non negli occhi e nella più bene in quale anno ti trovi».
re», mentre Toller e Majakovskij sciatto che da quando è tornato mente di chi vive e guarda; ma Il lettore non ignaro degli altri
credevano «nella rivoluzione e poi al paese natale non fa che vivere questo frenetico sforzo non è suf- romanzi di Modiano può immagi-
avevano capito che non esisteva». della generosità altrui abbia potu- ficiente, perché «forse non ha al- nare che anche nel Caffè della gio-
L’umana vicenda di un mondo tra- to presentarsi col più sontuoso cuna importanza, tutto questo, ventù perduta il grumo segreto ri-
vagliato viene infine narrata nello dei regali. Ognuno intende quel questa storia, forse non si sa co- sieda in quel nido di vipere che fu
specchio di tre elementi principali gesto come un tradimento alla s’è una storia finché non si sono la Parigi dell’occupazione e del
del luogo, veri e propri numi tute- propria bontà, un affronto che, al- sollevate quelle che sono sotto e collaborazionismo. Ma è una ipo-
lari. Il Vesuvio, il mare e il vento meno a parole, non può rimane- che sono le uniche che contano, tesi dettata da antica consuetudi-
decidono del destino degli abitan- re impunito. Ma le parole e gli come i fantasmi, i nostri fanta- ne con questo scrittore dalla car-
ti, mentre Benedetto Croce, da tut- sguardi sono, per Fuoco di legno, smi che si accumulano e forma- riera quarantennale, ormai conse-
ti riverito, diviene «il santo vivo e più violenti delle mani con cui no le pietre di una strana casa in gnato a un’andatura seriale, di
pagano di Napoli». pure finisce per reagire scaglian- cui ci rinchiudiamo da soli». epigono di se stesso.
I
gli antenati sono state confuse
RILEGGERE ROMA con le maschere funerarie; inol-
«IN PROGRESS» tre, esse hanno avuto un peso nel-
la controversia sulle origini del ri-
di Gianfranco Agosti l libro di Enrico Montanari tratto in marmo e in bronzo, con-
Fumosae imagines Identità e siderato uno dei rami più origina-
Non capita spesso di poter suggeri- memoria nell’aristocrazia repub- li e primigeni dell’arte romana e
re, e con convinzione, la lettura di blicana (Bulzoni editore, pp. identificato – a torto – con quello
un libro di storia romana che sap- 260, € 19,00) esamina il sistema tardo-repubblicano del I secolo
pia superare le convenzioni sia del di auto-rappresentazione dell’éli- a.C. Quest’ultimo, meglio docu-
genere del manuale universitario, te politica, la nobilitas, come mentato rispetto ai secoli prece-
sia del saggio di analisi storiografica mezzo di legittimazione del pote- denti e caratterizzato da un «veri-
dettagliata. Il panorama editoriale re e di costruzione-rafforzamen- smo» da «plastico cartografico» in
nostrano non manca certo di brillan- to dell’identità in età repubblica- tanti visi più o meno grinzosi con
ti manuali o di ponderosi saggi (e na (specie nel IV-I secolo a.C.). mimica accigliata e ammonitrice,
del resto la storia romana è ancora, L’autore, docente di Storia delle avrebbe esaltato gli ideali di sem-
vivaddio, una disciplina fondante religioni, ha scelto una prospetti- plicità rustica e di scontrosa du-
per gli studi umanistici): sono rari, va storico-religiosa, che per sua rezza degli anziani: un equivalen-
invece, i libri che propongono una vocazione interdisciplinare può te visivo del loro prestigio nella ge-
rilettura e una interpretazione della evitare la parcellizzazione degli rontocratica società romana, va-
storia di Roma diretta in primo luo- studi e tener conto delle interpre- cillante tuttavia proprio nel I seco-
go a un pubblico più ampio con lo tazioni di vari specialisti (archeo- lo a.C. a causa dei conflitti intesti-
scopo di coniugare rigore dell’anali- logi, filologi, linguisti, storici): un ni che portarono al tracollo della
si e diffusione delle conoscenze. approccio globale dunque, or- Repubblica. Ranuccio Bianchi
C’è senz’altro riuscito Giovanni Cec- mai l’aspirazione (più dichiarata Bandinelli vide nelle imagines – e
coni – che insegna Storia romana che realizzata) di quasi ogni ra- non in una particolare tradizione
presso l’Università di Firenze – con mo dell’antichistica. formale – la matrice ideologica e
La città e l’impero Una storia del L’aristocrazia senatoria presen- il fondamento del ritratto roma-
mondo romano dalle origini a Teo- tava un’organizzazione interna no, incline alla caratterizzazione
dosio il Grande (Carocci, pp. 478, € gerarchica, basata sul prestigio di personale; la convinzione è stata
36,50), lavoro basato sull’idea forte ogni famiglia (gens), quantificabi- a mano a mano abbandonata, co-
della progressiva trasformazione di le in base all’accumulo di hono- sì che le immagini in cera sono fi-
Roma a potenza imperiale e dei res e di prestazioni fornite per la nite ai margini del dibattito. Nel
rapporti di potere fra centro e perife- res publica. Quale migliore occa- frattempo, si è riscoperta la valen-
ria, fra istituzioni e cittadini. Grazie sione per la messa in scena pub- za delle statue onorarie pubbli-
a una informazione aggiornatissima blica di tale prestigio se non la che, dai molteplici legami con le
e vagliata con grande rigore, Cecco- pompa funebre? Il rituale gentili- imagines maiorum, mentre si è
ni costruisce sulla consolidata ’for- zio di forte efficacia politica, sen- capito qualcosa in più anche dei
ma racconto’ delle vicende storiche za pari in Grecia e funzionale alla ritratti del IV-II secolo a.C. (sem-
di Roma un’analisi politico-sociale conferma del rango e delle ambi- pre pochissimo però).
di grande efficacia, esposta con la zioni di gentes in febbrile concor- E le nuove soluzioni? Tante,
clarté della migliore tradizione sto- renza, permetteva di magnificare non migliori, ma almeno diverten-
riografica francese (nello stile di davanti al popolo romano le ge- ti. Ad esempio, per qualcuno la
scrittura il libro ha un suo punto di sta del passato: infatti, al momen- «bruttezza» di molte teste prima
forza: una lettura accattivante e che to della sepoltura, l’ultimo morto di Ottaviano-Augusto si spiega
dà sempre l’impressione di una veniva incluso nelle fila dei più con l’antipatia degli scultori greci
simpatetica intelligenza dei fatti). autorevoli ed esemplari antenati per i loro clienti stranieri! Secon-
Molte pagine sono un salutare anti- della famiglia, presenti con le lo- do l’idea più up to date (il che in
doto contro luoghi comuni, spesso ro immagini nella processione archeologia può anche significa-
ripetuti dalla manualistica: l’autore davanti al feretro, in una serie dal re: acquisizione di oltre trent’an-
rinuncia alle tentazioni aneddoti- rigoroso ordine cronologico con ni fa) l’inclinazione alla sin trop-
che, per ricondurre sempre l’atten- in testa l’avo più antico, seguito po pignola annotazione delle fat-
zione del lettore sui meccanismi dagli altri: sfilata di «frammenti tezze personali si lega alla peren-
sociali e politici che determinano i di storia» in grado di rinfrescare toria affermazione di individuali-
processi storici. Il risultato è una nei superstiti la memoria degli il- ■ «FUMOSAE IMAGINES», SAGGIO DI ENRICO MONTANARI ■ tà del ceto medio – senza «diritto
lettura piacevolmente sorprenden- lustri defunti e presentazione di alle immagini» –, composto di tan-
la sfilata di maschere
allora si leggano le pagine sulla se- Così il volume di Montanari non disdegnarono l’opzione del
cessione dell’Aventino, o quelle su ruota intorno allo ius imaginum ritratto più realistico, semmai
Pirro (chi non ne ricorda le vittorie (un diritto alle immagini, non for- scimmiottato ed esasperato da
inani? ma Cecconi ci ricorda piutto- malmente messo per iscritto, chi la loro effettiva autorevolezza
sto l’ambiguità di una strategia mili- spettante ai discendenti di un an- poteva solo sognarsela. C’è stato
tare non pianificata con accortez- tenato che avesse ricoperto una allora bisogno di uno storico del-
za). In una luce nuova è presentata magistratura curule e compiuta- le religioni come Montanari per
la ’globalizzazione’ romana dopo mente delineatosi non prima del Il rituale funebre nella Roma repubblicana come sistema compiere di nuovo un primo pas-
Augusto, nella dialettica di romaniz- IV secolo a.C.) e alle imagines ma- so verso quel che quasi nessun ar-
zazione culturale ed economica e di iorum, i volti (sotto forma di «ma- «identitario» di auto-rappresentazione delle élites cheologo – neanche chi scrive,
permanenza delle tradizioni locali. schere», teste a tutto tondo e per- purtroppo – ha più osato (per pau-
Le pagine sul Manualetto di campa- sino manichini) in cera degli ante- politiche: uno storico delle religioni riesamina, a partire ra di essere démodé?): rivalorizza-
gna elettorale, che il fratello Quinto nati, custoditi nell’atrio delle di- re le imagines maiorum in cera.
indirizza a Cicerone, sono una bella more più in vista alla stregua di dalle maschere di cera, uno snodo della cultura antica La sistematica prassi della loro ri-
occasione per verificare come la capitale simbolico spendibile sul produzione fu uno strumento cru-
costruzione del consenso nella tar- mercato politico dell’Urbe. Secon- ciale nella conservazione del para-
da repubblica si realizzasse attraver- do la descrizione autoptica dello digmatico mos maiorum e una ga-
so strategie assolutamente simili a storico greco Polibio, a Roma tra ranzia di immediata riconoscibili-
quelle che noi oggi sperimentiamo il 167 e il 150 a.C., le imagines ri- ni, perché le immagini degli uomi- vanti al feretro ritmavano una tanto genuina ed esatta da farle tà dei volti grazie a un medium
fin troppo bene. Una parte assoluta- traevano le fattezze individuali de- ni virtuosi li spronavano, anzi li danza greca, una tra le tante ma- sentire vive, pur se con qualche particolarmente mimetico come
mente originale è la trattazione del- gli antenati (dai quaranta in su, obbligavano a nobili imprese per nifestazioni di quel dionisismo ac- correzione; durante la preparazio- la cera; quella prassi (arte, non ar-
l’età tardoantica, che ormai la storio- probabilmente) con estrema so- il bene pubblico: grazie alle «figu- colto a Roma, ma per lo più edul- ne delle cerae viene da figurarseli te? ma in fondo, che importa?) e
grafia degli ultimi trent’anni ha libe- miglianza nel modellato del viso re del ricordo» essi imparavano corato per scendere a patti con il questi nobili, smaniosi di status e la volontà di conservazione del-
rato dalla presunzione di decaden- e nel colorito; somiglianza accre- anzitempo a diventare vecchi e a mos maiorum (il costume dei vec- altrimenti avvezzi a prescrivere a l’individualità a essa sottostante
za (ancora presente, ad esempio, in sciuta dal fatto che esse erano in- interiorizzare la necessità del do- chi padri). scultori e pittori quel che doveva- poterono avere ripercussioni sul
un saggio pur suggestivo come dossate da uomini simili al defun- minio aristocratico; M. Giunio Insomma, che spettacolo! Ma no sopprimere, abbellire e – per- modo di farsi rappresentare (in vi-
quello di Bernard Berenson sull’Ar- to persino per statura e forma Bruto, a forza di vedersi circonda- anche: che problema! Per gli ar- ché no – imbruttire ad hoc: pre- ta) da parte degli uomini di pote-
co di Costantino): un’età di profon- esteriore, i quali, posti su carri, re- to da statue e imagines di L. Giu- cheologi soprattutto, visto che go, un po’ di lifting qui, una ruga re nella ritrattistica in bronzo e in
de trasformazioni sociali e culturali, cavano diversi tipi di toga a secon- nio Bruto – il fondatore della Re- non si è conservato alcun esem- più accentuata là… D’altronde, i marmo (questo sì un medium ar-
nelle quali la diffusione del cristia- da delle cariche o degli onori rag- pubblica – fu quindi quasi prede- pio concreto di immagini dagli preminenti personaggi d’età re- tistico) e contribuire così all’af-
nesimo e la costruzione di una strut- giunti. Insomma, uno spettacolo stinato all’assassinio di Cesare atri; è però indubbio che esse pubblicana in vita erano seguiti
tura di potere civile e politico della emozionante, specie per i giova- per dimostrarsi all’altezza della puntassero a una riproduzione da attori o mimi che ne studiava- SEGUE A PAGINA 19
chiesa hanno un ruolo determinan- tradizione di famiglia… In un’at- no a memoria l’andatura e le pe-
te, e il cui punto d’approdo è l’età mosfera sì greve non mancava pe- culiarità dell’aspetto per poi ripre-
di Teodosio, con cui l’autore chiude rò un po’ di ridiculum: nelle ese- Ritratto di anziano, sentarle durante la pompa fune-
il suo volume. quie dei ricchi alcuni gruppi di secondo quarto del I secolo a.C., bre, anche questo un mos poi pro-
danzatori travestiti da satiri da- Osimo, Museo civico seguito in età imperiale.
CALASSO
di Emanuele Trevi (senza dimenticare la lezione ancor cisione dei gesti che esige la naviga-
VÌRIDE
C
più profonda ed esemplare che Ca- zione, paragonata all’approssima-
lasso può aver derivato dalle opere zione e alla sciatteria della vita sul- CRITICA DEL GIARDINO
di Martin Buber). Nell’Ardore, in- la terraferma. Analogia illuminan-
somma, si mostra in forma più te, perché ci permette di cogliere JOAN NOGUÉ,
on L’ardore (Adelphi, esplicita e ragionata una materia qualcosa di psicologicamente così privi di oggetti e di immagini, que- del pericolo mortale nascosto in
«Biblioteca», pp. 529, € 35,00) Ro- che il fascino narrativo dei libri pre- remoto ed estraneo, che facilmen- sti «esseri remoti» si lasciarono die- ogni sacrificio la possiamo ricono-
PAESAGGI
berto Calasso ha aggiunto un nuo- cedenti rendeva difficile da cogliere te potremmo sottovalutarne il valo- tro solo una lingua, il sanscrito, e scere ancora attiva in un poema co- AL CALEIDOSCOPIO
vo e importante segmento – il setti- in termini astratti. È un passo risolu- re. Tanto più che non tutte le civil- una massa imponente di inni, pre- me il Ramayana, nel quale i dèmo-
mo – a un’opera iniziata nel 1983 to verso il centro, un corpo a corpo tà, anche considerando le più ric- scrizioni liturgiche, vertiginose me- ni sono sempre impegnati a spiare di Andrea Di Salvo
con La rovina di Kasch, sorprenden- estenuante e illuminante con quel- che di miti, ci hanno lasciato docu- ditazioni su ogni minimo aspetto l’andamento delle liturgie, per incu-
te ‘proemio’ al quale hanno fatto se- la nozione di sacrificio che nell’ope- mentazioni esaurienti sui loro riti. del rito sacrificale. Che un tale mo- nearsi in ogni falla con tutto il loro Sono frammenti infinitamente ri-
guito Le nozze di Cadmo e Armo- ra di Calasso svolge le funzioni del- La fonte greca, ad esempio, è do di esistere sia stato effettivamen- potere di devastazione. Forse ogni combinati come in un caleidosco-
nia, Ka, K., Il rosa Tiepolo e La Folie la pietra angolare, del leitmotiv, del- molto avara se non reticente. Ma a te praticato da una stirpe umana, vera sapienza è tale fin quando rie- pio i tanti paesaggi altri, paesaggi
Baudelaire. Ognuno di questi libri, l’orizzonte ultimo che abbraccia questa latitanza di notizie fa da im- sembra più sconcertante di qualsia- sce a trasmettere, assieme ai suoi del paesaggio, altrimenti trascurati,
collegati da una rete di corrispon- tutto il resto. Ma è anche la conse- mane contrappeso la letteratura ri- si invenzione della fantascienza. Ep- insegnamenti, una certa quantità che Joan Nogué, studioso di geo-
denze più o meno occulte, può es- guenza di un deciso spostamento tuale dell’India vedica, e in partico- pure, a saperla interrogare e riatti- di paura, cemento e presupposto grafia umana, quindi sociale e cul-
sere tranquillamente letto come dell’attenzione, dall’àmbito del mi- lare i Brahmana, sterminate raccol- vare, la mente vedica è ancora oggi della sua durata. turale, ci propone al volgere di
un’opera a sé, dotata di un suo ar- to a quello del rito e della liturgia. te di prescrizioni liturgiche relati- un portentoso strumento di consa- L’ardore è un libro difficile, che ri- ognuno degli articoli che compon-
gomento e di un suo significato. Si Ponte tra il visibile e l’invisibile, ve al sacrificio che gli stessi indolo- pevolezza, i suoi lampi sono tali da chiede ai suoi lettori un investimen- gono il bel libro Altri paesaggi (Fran-
potrà eventualmente preferire il il sacrificio potrebbe essere consi- gi considerano in genere con mal- rischiarare ogni tipo di notte. to non consueto, e li ripaga con un co Angeli, pp. 328, € 39.00). Basta
saggio su Tiepolo a quello su Kafka, derato una specie di delirio – ma è celato fastidio, alla stregua di coa- Semplificando al massimo, po- benefico allargamento delle pro- scorrere l’indice dei titoli di questi
o il Calasso ‘greco’ a quello un delirio imbrigliato da innumere- cervi di superstizioni e sofismi. In tremmo affermare che gli Arya era- spettive. L’archeologia di Calasso, interventi, scritti in origine per «Cul-
‘indiano’. Ma la parte già svelata voli prescrizioni. Tutti gli atti che particolare, Calasso si immerge no uomini supremamente concen- in altre parole, si pone di fronte al tura’s», supplemento del quotidia-
dell’architettura, considerata nel lo compongono devono risultare nella miniera inesauribile dello Sa- trati. Come l’ago di una bussola, la «remoto» vedico come se si trattas- no spagnolo La Vanguardia, e ora
suo complesso, è tale da consentire conformi a un sistema di regole in- tapatha Brahmana, o Brahmana loro mente era sempre orientata in se di una possibilità, di una latenza contrappuntati dalle oltre cento
almeno delle congetture. Tanto più derogabili, se si vuole evitare di soc- dei cento cammini – più di duemi- direzione della verità. Con strabi- ancora tutta da sondare, di una foto in bianco e nero di Maria Rosa
che L’ardore, tra tutte le parti già ve- combere a quelle stesse immani latrecento pagine nella traduzione liante perspicacia, riconobbero nel scheggia di futuro. È un’«umanità Russo, per cogliere fin dal tono ima-
nute alla luce di quest’opera anco- potenze che vengono sollecitate. dal sanscrito in inglese moderno. perenne essere desti degli dèi la con- lungimirante», osserva a un certo ginifico il carattere eterodosso del
ra senza titolo, è la più ricca, per co- Se il sacrificio è un viaggio, oltre Difficilmente si potrebbe immagi- dizione desiderabile che gli uomini punto Calasso, quella capace di te- catalogo. Cartografie dell’emozio-
sì dire, di teoria. che un delirio, le norme rituali per- nare un’avventura intellettuale potevano conquistare solo avvici- nere insieme, senza che il ‘nuovo’ ne, Spazi di silenzio, L’altra metà
Come mosso dal desiderio di va- mettono non solo all’officiante di più sfibrante. Priva di cronache e nandosi a loro in quel «mondo in- obliteri stoltamente il ‘vecchio’, la del paesaggio (il cielo e la notte),
riare registro, inserendo una calco- raggiungere la sua meta, ma anche monumenti, indifferente alla fon- termedio» che è il sacrificio. Il loro prospettiva dei Brahmana e quella Paesaggi sonori, olfattivi con deo-
lata dissonanza, Calasso rinuncia a di fare ritorno alla normalità del- dazione di città e alle imprese mili- pensiero non procedeva raggru- di Darwin. Calasso sa bene che nes- dorante, Micropaesaggi, Paesaggi
quelle doti di brillante ed efficace af- l’esistenza, punto di partenza di tari, l’umanità vedica ci appare og- mando il senso delle cose in un cer- suna iniziazione posticcia può ri- del vento, della memoria minore,
fabulatore che nelle Nozze di Cad- un nuovo sacrificio. Osserva Calas- gi come una forma di esistenza in- to numero di simboli, ma stenden- scattare la condizione di eterni pro- personale, paesaggi dell’infanzia,
mo e Armonia e in Ka lo avevano so che qualcosa di simile al terrore tegralmente assorbita dal sacrifi- do su tutta la realtà una rete sottile fani che ci è toccata in sorte. Ma delle rovine, dell’esclusione o del-
messo in feconda concorrenza con di sbagliare e allo scrupolo d’esat- cio e dalle sue leggi. e infallibile di analogie. Nessun eu- non siamo incapaci di quella forma l’abisso, …del retrobottega. Nell’in-
i più grandi mitografi moderni, da tezza degli antichi liturgisti espri- In tutti i sensi, scrive Calasso, gli femismo nascondeva al loro intel- residua di ardore che consiste nel- trecciarsi dei temi si fissano qui gli
Robert Graves a Heinrich Zimmer me Conrad quando parla della pre- Arya (ovvero «i nobili», come gli uo- letto che al centro del sacrificio (an- l’attenzione, nello studio, nell’in- elementi di un lessico per ricom-
mini vedici definivano se stessi) so- che quello in apparenza più in- venzione di nuove forme. I confini prendere una tale dimensione in-
A saperla interrogare, ci viene detto no «esseri remoti». Così dovevano cruento) stanno un palo necessario dell’Aryavarta, che per gli uomini tangibile, liminare, soggettiva, nel
apparire non solo a noi moderni, a uccidere la vittima, una colpa da vedici coincidevano con quelli del tentativo di lettura dei paesaggi
in questo difficile e avventuroso saggio, ma anche agli altri popoli che li vi- riparare, un debito da estinguere. mondo intero inteso come terra frammentati, residuali, ora più che
dero affacciarsi, più di tremila anni Quanto più l’aspetto brutale del ri- dei sacrifici, si sono ristretti alla mai, dopo l’accelerazione geometri-
la mente brahmanica, che si realizza fa, provenienti dal nord, sulle pia- to rimarrà al centro dell’attenzione, mente dei singoli. Lamentarsene ca che negli ultimi decenni ha carat-
nure dei grandi fiumi indiani. «Di- tanto più sarà possibile trasforma- non servirebbe a nulla. È lì che biso- terizzato il processo di disarticola-
integralmente nella concentrazione stanti non già come un’altra cultu- re l’offerta espiatoria in una forma, gna giocare la partita ed evitare gli zione dei connotati, dei caratteri, e
ra, ma come un altro corpo celeste. nel veicolo di un’ascesa. errori. Ed è lì che le tracce di una vi- del senso dei luoghi, intralciando-
del rito sacrificale, resta un portentoso Così distanti che il punto da cui Nei Brahmana l’ipertrofia degli ta inconcepibile e le parole di una ne ricomposizioni e narrazioni sosti-
vengono osservati diventa presso- accorgimenti liturgici, che può ri- lingua morta possono riverberare tutive, con la deflagrazione per so-
strumento di illuminazione della persona ché indifferente». Apparentemente cordare i labirinti di precetti e divie- ciò che resta della loro luce. prammercato del concetto stesso
ti di una personalità ossessiva, corri- di paesaggio. Una sorta di abeceda-
sponde alla percezione di un’altissi- rio delle variabili esistenziali del
ma posta in gioco, la più alta che si paesaggio delineato da Nougé per
possa immaginare. Non può essere scandagliare le profondità del vissu-
consentito, nell’esecuzione del ri- to dei luoghi, dei significati che li
tuale, il minimo errore. Qualche se- abitano. Strumento ulteriore cui
colo più tardi, questa percezione ricorrere, a fianco di quelli del sape-
re geografico strutturato, anche per
■ TORNA CON «L’ARDORE» IL ROBERTO CALASSO INDOLOGO ■ l’Osservatorio del Paesaggio della
Attualità
Catalogna (da lui diretto) con i suoi
Cataloghi del paesaggio. Dove,
muovendo da un intento classifica-
torio, con obiettivi pratici, pure si
adotta una visione multidimensio-
nale, attenta a cogliere – oltre la
PAOLO LAGAZZI,
UN CANONE
DELLA LEGGEREZZA
di Raoul Bruni
N Lasciarsi invadere
ro», mentre invece essa, secondo
Lagazzi, «comincia ad acquistare
davvero il respiro dell’anima solo
allorché sa riconoscere quanto
sterile sia lo sguardo teorico». Dal- ella videointervista
le pagine iniziali su Apuleio a quel- che inaugurava il convegno dedi-
le finali sul grande funambolo cato ad Antonio Porta dall’Univer-
Philip Petit, Lagazzi delinea un sità di Bologna nel maggio del
proprio, personalissimo canone 2009, ora documentato dal n. 41 L’aderenza fisica alle cose è la cifra l’unica «madre di ogni certezza», lare, anche se schegge di surreali-
della leggerezza, che arricchisce del «verri», Edoardo Sanguineti, scriveva Leonardo. L’irrazionalità smo in questi racconti compaio-
di molto quello schizzato da Italo dopo aver letto una poesia di Por- di questa raccolta del poeta milanese che congiunge morte e vita è in no: una Milano sbalzata dalla sto-
Calvino nelle sue pur fondamenta- ta che gli era cara, Aprire, ricorda- Porta razionalissima perché terri- ria, indimenticabile e livida in cui
li Lezioni americane, nelle quali, va che Alfredo Giuliani proprio (1935-’89) che ora vede la luce da Manni: bilmente concreta: è la posizione «squittiscono miriadi di topi», di-
tra l’altro, si trascurava l’importan- con quel testo aveva voluto chiu- raggomitolata di un feto e di un ventata «immensa tendopoli attra-
za della mistica di Simone Weil, la dere il volume dei Novissimi. Agli e che conferma anche sul piano narrativo corpo morto; è il taglio, l’incisio- versata da un esercito in pace e da
cui raccolta di frammenti La Pe- occhi di Sanguineti era «una stra- ne; è l’urlo della carne, tanto negli cavalli fasciati». Si potrà parlare di
santeur et la Grâce costituisce ordinaria allegoria critica non pri- il primato di una percettività viscerale anni ottanta quanto nei sessanta, sdoppiamenti di punti di vista, di
invece un presupposto imprescin- va di ironia» che Aprire chiudesse al di là delle differenze nel «tratta- scissioni di un protagonista che
dibile per ogni meditazione sulla il libro da cui nel 1961 sarebbe na- ria, delle forme letterarie. Porta sfuggenti; hanno una vivezza ma- mento del materiale verbale». La prende le distanze da sé e si guar-
levitas. Il nuovo canone proposto ta una nuova scrittura, allora «an- «non si è mai appagato, per sua di- terica tangibile e sono abitati da sperimentazione è per Porta con- da come fosse un altro, talvolta so-
da Lagazzi va ben oltre la letteratu- cora molto incerta, molto labile, retta ammissione, “di una forma”, agglomerati onirici che premono centrata sul linguaggio, nella poe- gnandosi o vedendosi morto. In
ra, includendo pittori come Klee e sperimentale»: quell’«apertura» di- ma ha sempre cercato “di provo- dall’interno. Porta, autore di due sia come nella narrativa. Il linguag- questi casi l’inquietudine cresce,
Monet, musicisti come Mozart e i ventava «non la morale del solo carne molte”», ha scritto Niva Lo- romanzi – Partita (1967) e Il re del gio può «bucare» la pagina, nel lin- come nel bel racconto La rinnova-
Beatles, maghi (Houdini) e mae- Porta, ma la morale dei Novissi- renzini nell’introdurre il volume magazzino (1978) –, con la forma- guaggio il poeta si immerge come trice, una bottega che rimette a
stri zen; e tra gli stessi scrittori, il mi». Queste parole avevano sapo- che raccoglie Tutte le poesie. racconto si era già misurato nel un «palombaro». La sua percettivi- nuovo abiti e cappelli, un «deposi-
libro non celebra soltanto grandi re quasi testamentario, commossi 1956-1989 (Garzanti, 2009), da lei 1981, quando aveva raccolto per tà arriva in presa diretta alla con- to di assenze» che evoca la «paura
nomi (Basho, Penna, la Mansfield, com’erano i toni della lettura e del- curato con la dedizione e la finez- Guanda otto racconti, Se fosse tut- cretezza viscerale e pulsionale, o della morte» come «un segnale
la Austen, Walser ecc.), ma anche l’intervista. In Aprire, testo esem- za di sempre. to un tradimento. A quei testi ora, se ne lascia invadere, verbo portia- premonitore». La scomparsa – di
autori poco conosciuti e sottovalu- plarmente costruito – notava Niva Il percorso letterario di Antonio nella Scomparsa del corpo, si ag- no come pochi altri. una vita, di un corpo – ha la stessa
tati, quali Giorgio Vigolo e la poe- Lorenzini – su «momenti narrativi Porta si è svolto nel segno del «pro- giungono per la prima volta tutti C’era una «tenda», in Aprire, e fisicità della sua presenza. È lega-
tessa Fernanda Romagnoli. Né che restano senza sviluppo, a uno getto infinito», come Giovanni Ra- gli altri racconti pubblicati in vita «un vento che la scuote», la tenda ta alla nascita: la vitalità dell’ulti-
potevano mancare Bertolucci e stato libero», sono già dominanti boni rubricò il volume in cui, a su rivista, un inedito, e un raccon- che «si riempie di sabbia», e «il so- mo Porta, è dirompente come
Citati, gli scrittori contemporanei le dicotomie che saranno proprie due anni dalla morte dello scritto- to apparso postumo. L’ordine è le nella tenda, / l’occhio più oscu- una deflagrazione – si pensi al ro-
su cui Lagazzi si è esercitato con della ricerca di Porta e la sua predi- re, ne raccolse gli scritti di poetica quello dato dall’autore, che ha elu- ro, il taglio nel ventre». C’è, nel rac- manzo incompiuto Los(t) Angeles
maggior continuità. lezione per forme sospese di nar- e di letteratura (Edizioni «Fondo so il criterio cronologico a vantag- conto Il viaggio, «una tenda di or- (Vallecchi, 1996). Nella Scompar-
Uno dei saggi più densi e articola- razione. L’urgenza di dire, che in Pier Paolo Pasolini» 1991). Molti gio di opposizioni o contiguità te- ganza bianca» nella quale il prota- sa del corpo le immagini di mater-
ti del libro ha invece per argomen- Porta è sempre carica di doman- progetti rimasero incompiuti; matiche. Le differenze tra i raccon- gonista avvolge il torso di un Pi- nità sono esplosive e ossessive: «il
to Leopardi: non, scontatamente, de e temi basilari – in primis il bi- uno, compiuto ma non pubblica- ti, che attraversano almeno nocchio diventato «una bambola sesso è sacro»; uno dei protagoni-
le Operette morali, scritte, a detta nomio nascita/morte con i suoi to, è stato appena dato alle stam- vent’anni di scrittura, rispondono di legno», con una «fessura simile sti vorrebbe lasciarsi «inondare
del suo stesso autore, «con legge- correlativi luce/buio, apertura/ pe: La scomparsa del corpo a quella progettualità che era in e diversissima a quella di un’ele- dal sangue del parto»; la feconda-
rezza apparente», ma Il sabato chiusura, veglia/sogno – si manife- (Manni, pp. 185, € 16,00), una rac- Porta il più fondante motivo di po- mosiniera da chiesa». Le spinte zione «è una bomba biologica». Si
del villaggio e L’infinito. Discorren- sta attraverso l’accostamento di colta di racconti che Porta aveva etica. E tuttavia la sua cifra, la sua pulsionali continuano a premere colgono accenti panici, talvolta,
do del celeberrimo idillio leopar- immagini dense e crude, piene di preparato e inutilmente proposto sphragìs, è ben riconoscibile: è nella scrittura di Porta, anche a di- soprattutto nelle ricorrenze degli
diano Lagazzi chiama in causa un corporeità, immagini tra loro di- a più di un editore, come scrive quel contatto, quell’aderenza fe- stanza di anni. E così la tematica alberi, nell’amore per rami aerei e
altro maestro di leggerezza, Ba- sarticolate, che non risolvono, Rosemary Liedl Porta nelle breve nomenologica e fisica alle cose, al- onirica: «il sogno è una specie di ombrosi. La natura ha sempre di-
chelard, la cui idea di rêverie im- non chiudono. Nel suo fare poesia Nota in calce al volume. Le per- le situazioni all’interno delle situa- “cavallo di Troia” che si introdu- spiegato la sua energia, nella scrit-
plica «una fondamentale semplici- la sperimentazione non arriva plessità degli editori, alla fine de- zioni, che continua sorprendente- ce, volenti o nolenti non importa, tura di Porta. Natura come ogget-
tà, una tendenza espansiva e il mai a una meta, anzi abbatte il gli anni ottanta – la raccolta fu alle- mente a esistere nella sua scrittu- nella nostra vita», si legge nel rac- to o teatro di violenza, nei primi te-
potere terapeutico di alleggerire concetto stesso di meta. Porta stita subito dopo Il giardiniere con- ra anche quando ha la tentazione conto Il tesoro di San Pietro. La fit- sti raggelati da azioni sadiche; na-
l’anima»: secondo Lagazzi «questi amava dire che la poesia «è un’av- tro il becchino (Mondadori 1988) di impennarsi, di scartare dalla re- ta presenza di sogni ha in questa tura protagonista e ospite di alle-
caratteri sono propri anche dell’In- ventura linguistica» di cui si cono- –, sono comprensibili (non giustifi- altà percepibile perché questa raccolta tre esiti principali: poten- gorie potenti come quella del suo
finito». Che, da sotto la cappa di sce solo il punto di partenza. Non cabili) alla luce della rifluente tem- sembra non bastare più. Il suo è il zia l’enigmaticità di situazioni o ultimo poema, l’Airone migratore.
innumerevoli interpretazioni, ema- c’è risposta definitiva, nella sua perie culturale d’allora: questi rac- materialismo – problematico, cer- stati d’animo; dà voce a contenuti Anche nei racconti della Scompar-
na un sorprendente bagliore di scrittura, c’è piuttosto l’interroga- conti chiedono lettori avvertiti e tamente, e decantato – di chi si af- inconsci primari; sottolinea il ca- sa del corpo la scrittura di Porta
leggerezza. zione che è insieme interrogazio- disposti al rischio; presentano si- fida primariamente al corpo. E al- rattere visivo della scrittura. Di vi- non smette mai, ostinata, di «pro-
ne di sé, dell’inconscio, della sto- tuazioni complesse, sospese e le percezioni, all’esperienza che è sionarietà non è sempre bene par- nunciare la vita».
«S De Silva in commedia
senza significato quella moltitudine
di segnali che De Silva colleziona in- francamento dalle tradizioni esteti-
vece con avidità da maniaco. Malin- che normative e tipologiche del ri-
conico è un termometro sensibilissi- tratto greco fisionomico, che spesso
cusami, divago sem- mo, un dispositivo di rilevazione al informano anche le sue più naturali-
pre, mi chiamano il Dottor Divago», limite dell’impercettibile, insieme stiche elaborazioni dal primo elleni-
diceva il protagonista di una canzo- di, anche perché odia decidere e so suocera, che riesce a convincere capitoli brevi, è la perfetta parodia troppo concentrato su di sé e trop- smo in poi; ovviamente nella ritratti-
ne del troppo dimenticato Andrea quando ne imbrocca una è sempre ad accettare la chemioterapia e a ri- della tensione implicita nel genere po distratto da ogni minima sfuma- stica dalla fine del IV secolo a.C. tale
Mingardi. Questo potrebbe ben es- giocando di sponda. Sulla presente prendere i contatti con la figlia (cioè del thriller. E la rinuncia al pathos, tura di ciò che gli accade intorno pulsione romana fu però destinata
sere il motto del Vincenzo Malinco- non può del resto concentrarsi più con la sua ex moglie). Il segreto del alla paura, alla pietà, alla tragedia, per poter essere un protagonista. Il a intrecciarsi, in infinite combinazio-
nico di Diego De Silva, personaggio di tanto, perché, appunto, divaga. suo successo è stare al posto sbaglia- che sarebbe di per sé implicita nella che gli impedisce di gestire la tra- ni determinate anche dal contesto
e narratore di se stesso alla sua se- E lo stesso fa come narratore. A to nel momento sbagliato. Allora sì storia di un padre che ha perduto il ma, ma al tempo stesso gli regala d’uso di un’immagine, con le pluri-
conda comparsa in scena con Mia raccontare un fatto dal principio al- che le cose funzionano. La fortuna figlio e di una donna che si approssi- un destino, ovvero una corrispon- me forme plastiche e stilistiche irra-
suocera beve (Einaudi, pp. 338, € la fine non ci pensa nemmeno: lo in- è cieca, la sfiga ci vede benissimo, ma a morire. Niente si dà per nien- denza tra carattere ed evento, tra diate appunto dall’arte greca nei ri-
18,00), dopo il fortunato Non avevo framezza di continuo con aneddoti, ma Malinconico è come se fosse al te. Ma lo scambio, in questo caso, è persona e ambiente che non è da spettivi periodi di suo svolgimento.
capito niente, uscito nel 2007. Qua- ricordi, riflessioni, flashback e di là, al di sopra o forse al di sotto di ben riuscito, e il bilancio è piena- tutti. Mia suocera beve è un roman- Il libro di Montanari tratta an-
rantaquattro anni, avvocato d’insuc- flashforward in cui stipa insieme fi- questa doppia stretta. Dopo una vi- mente all’attivo. Maliconico entra zo molto costruito, la sgangheratez- che d’altro: l’occasione di recitazio-
cesso, un matrimonio fallito alle gure di merda e fantasticherie di glo- ta passata a non considerarsi un in scena come una macchietta, e ne za del suo intreccio è altamente cal- ne – i giochi funebri? – di un tipo
spalle, due figli affettuosi ma ipercri- ria. Non che non gli succeda mai granché, alla fine del romanzo si sor- esce come un uomo: non era facile, colata. Nulla di più lontano da quel- di tragedia nazionale, le «prete-
tici, una relazione che scricchiola nulla di notevole, anzi. Il romanzo prenderà a pensare che forse il suo in un romanzo che fa ridere dalla la galleria di battute tenute insieme ste», in cui agivano personaggi
con la bellissima collega Alessandra di De Silva è imperniato intorno a non è un destino da perdente ma prima all’ultima pagina. dal carisma del caratterista (Albane- pubblici vestiti di toga ornata di
Persiano, e soprattutto un’irresisti- due fuochi narrativi. La malattia del- da uomo libero. Molti scrittori italia- Ridere come? E soprattutto con se, Benigni ecc.) che sembra la for- porpora; il mutamento nel tempo
bile vocazione a capitolare, ad ab- la suocera, una donna dura che lui ni ricalcano più o meno inconsape- chi? Perché non si ride mai da soli, ma dominante del comico contem- nell’uso dei cognomina delle fami-
bozzare, a lanciarsi in tentativi di ri- ammira e teme e che lo elegge, lui volmente gli schemi della comme- il comico è un effetto squisitamente poraneo: microtensioni che si scari- glie, un parallelo onomastico delle
scatto solo verbali contro le conti- recalcitrante ma come al solito pas- dia all’italiana. De Silva è riuscito in- sociale. Attraverso l’individuazione cano subito, una via l’altra, come se imagines; infine, le origini del ter-
nue vessazioni della vita quotidiana sivo, a confidente e accompagnato- vece a riportare l’idea della comme- di un capro espiatorio genera una il destinatario non potesse reggere mine persona e il suo utilizzo in
(per le quali ha una sensibilità da re nella difficile prova che l’aspetta. dia al suo valore per così dire più ar- comunità di eguali momentanea- lo sforzo per più di tre-quattro se- senso rituale, giuridico e teatrale.
scorticato: da come lo guardano al E un assurdo e improbabile seque- caico, la liberazione, la vita che rifiu- mente liberati dai difetti e dagli in- condi (tanto dura, dicono, la memo- La raccolta di contributi già ap-
bar mentre mangia una brioche alle stro di persona, minuziosamente ta il suo ristagno e si rinnova. successi di colui di cui si ride. Si rico- ria dei pesci; andiamo bene). Non parsi come singoli articoli non le-
infinite offese recate al suo buon gu- progettato da un ingegnere che im- Non senza aver pagato un prez- nosceranno nello specchio di Malin- dev’essere semplice resistere alla de la coesione del volume; strana
sto linguistico dalla sciatteria di lin- prigiona in un supermercato un ca- zo, certo. La rinuncia alle possibilità conico tutti coloro che sono vittime pressione sociale che ti chiede delle è la mancata citazione di diversi
guaggio dei suoi simili); tentativi morrista responsabile della morte narrative del suspense nella faccen- della miriade di microtraumi che la due l’una: una storia avvincente (da- studiosi, da anni impegnati nelle
che per di più si sgonfiano da soli al- di suo figlio, nell’intento di proces- da del sequestro – e come si potreb- vita quotidiana, i luoghi comuni, le teci una storia, dicono concorde- stesse tematiche nel campo sia sto-
la prima replica a brutto muso che sarlo in diretta tv con l’ausilio delle be con tutte quelle digressioni, ri- attitudini sociali sclerotizzate sca- mente agli scrittori gli editori, i criti- riografico (come Egon Flaig e Karl-
la realtà gli contrappone. Si inalbe- telecamere di sorveglianza (e dei flessioni, fantasticazioni? Tutto l’epi- gliano contro la membrana di un ci e il pubblico, e il resto tenetevelo) Joachim Hölkeskamp) sia archeo-
ra e rincula; poi rimugina, fantasti- media prontamente accorsi), e l’as- sodio, narrato col rallentatore e di- io-pelle troppo porosa e ricettiva o una serie di barzellette. Malinconi- logico (non riducibile all’opposi-
ca, ci ripensa, generalizza, invoca ca- sistenza di Malinconico nella parte stribuito in un’indisponente serie di per permettere di passar oltre, evita- co ci è riuscito, e De Silva con lui. zione Ranuccio Bianchi Bandinelli/
si analoghi, individua con perfetto dell’avvocato difensore. Il quale, Paul Zanker). Ma tant’è: a volte li-
esprit de l’escalier quale sarebbe sta- strano ma vero, se la cava egregia- Perdente ma libero: attorno al «suo» personaggio, l’ipersensibile berarsi dell’ossessione tutta acca-
ta la risposta più efficace, il conte- mente e diventa una celebrità, cor- demica della completezza biblio-
gno più cool, la prestazione da stan- teggiato dai giornalisti e invitato ai Vincenzo Malinconico, Diego de Silva libera il romanzo «comico» grafica è un bene, tanto più se a
ding ovation che non arriva mai. talk show. Non meno brillante, d’al- guadagnarne è la freschezza di ra-
Nelle situazioni viene tirato per i pie- tra parte, è il suo trattamento del ca- dal ricatto «storia avvincente oppure galleria di barzellette» gionamento (e la lettura).