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CORTE DI CASSAZIONE - SENTENZA 30 DICEMBRE 2009, N. 27927

Fatto
La Guardia di finanza segnalava all’Ufficio delle entrate di (....) che a seguito di verifica fiscale
presso la società (...) era emerso che tale ditta aveva riscosso, in data ... . .... 1999, un assegno della
(...) di (...), emesso dalla società (...) per un importo di Lire ……., ricavi dei quali non si era trovato
alcun riscontro nella documentazione contabile esibita.
A seguito di tale comunicazione, all’Ufficio delle entrate di (...) chiedeva documentazione contabile
a tale ultima società, e, non riscontrando alcuna operazione in relazione all’assegno di cui: sopra,
rettificava il reddito per l’anno 1995 ai fini IRPEG ed ILOR ex art. 39, comma 2, DPR 917/73,
tenendo anche conto che tale società aveva applicato una percentuale di ricarico del 6,88% inferiore
a quella del 10% dichiarata ed accertata per l’anno 1994, richiedendo, pertanto, una maggiore
imposta.
Avverso detto atto la società (...) adiva la C.T.P. di Napoli che, con sentenza n. 591 del 10-
6.11.2003, accoglieva il ricorso non sufficientemente motivato l’avviso di accertamento non
essendo stato allegato il PVC della Guardia di finanza Verbania ma solo una scarna segnalazione:
rilevava, inoltre, che non assisteva la presunta recidività dell’impresa in quanto era stato accolto
anche un altro ricorso relativo all’anno 1994.
In data 4.7.2005 proponeva appello l’Ufficio. Si costituiva la società che, oltre a contestare quanto
ex adverso sostenuto, eccepiva l’inammissibilità dell’impugnazione perché tardiva, non potendosi
nella specie applicare la sospensione biennale dei triennali processuali previsti dalla L. n. 289/2002.
La C.T.R. accoglieva il gravame, ritenendo legittimo l'accertamento
Avverso della decisone la società (...) propone ricorso per cassazione con quattro motivi, integrati
da memoria. Il Ministero dell'economia e delle finanze e l'Agenzia delle entrate non risultano
costituiti in questa fase di giudizio. (………….)

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LA VERSIONE INTEGRALE DELLA SENTENZA E’ DISPONIBILE SU

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