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Corso Integrato di Istologia ed Embriologia

EMBRIOLOGIA
Embriologia significa letteralmente descrizione dellembrione ma in verit lo studio
embriologico sidentifica con lo studio dello sviluppo embrionale.
Si divide in:
ONTOGENESI: Sintendono tutte le modificazioni che consentono alla cellula uovo fecondata di
diventare un nuovo individuo. (Embriologia in senso stretto) (Es: Nella specie umana 9 mesi)
FILOGENESI: Sintendono le trasformazioni verificatesi nel corso di migliaia di anni attraverso
levoluzione da una specie allaltra.
Branche dellembriologia:
- Embriologia umana
- Embriologia generale (I parte dellontogenesi)
- Embriologia speciale o organogenesi (Come si organizzano i tessuti, gli organi e gli apparati
nellembrione)
- Embriologia molecolare o genetica
- Embriologia comparata (relazioni nella filogenesi tra uomo ed altri animali)
- Embriologia sperimentale
- Teratologia (si occupa delle malformazioni nello sviluppo dellembrione)
Storia dellembriologia:
Fin dallantichit molti studiosi si sono occupati dellembriologia: Ippocrate, Anassagora,
Aristotele, Pitagora, Galeno, Leonardo da Vinci, Fabrizio dAcquapendente, Graaf, Malpighi,
Harvey.
Aristotele cap che, nella nascita di un nuovo embrione, cera la mescolanza dei gameti dei genitori
(Anche se lui intendeva sperma e mestruo).
Leonardo studiava lutero e lembrione umano.
Fabrizio dAcquapendente studiava lembrione dei pulcini.
Graaf, grazie allutilizzo del microscopio, studi il gamete femminile.
Ipotesi di sviluppo:
Preformismo: (1600-1700) Il nuovo essere era gi configurato e lo sviluppo ontogenetico era
semplice accrescimento. Si hanno due correnti:
- Ovisti: Lessere microscopico che doveva accrescersi era contenuto nella cellula uovo
(gamete) femminile.
- Animalculisti: Il nuovo essere era allinterno dello spermatozoo.
Esaminando gli studi a lui precedenti e approfondendo lembriologia comparata, Van Boer nel 1828
si rese conto che nelle prime fasi dello sviluppo ontogenetico in ciascuna specie gli embrioni si
assomigliavano molto e gli attributi specifici di ogni classe comparivano successivamente.
Per la prima volta si stabilisce un legame tra i vari livelli della scala zoologica.
Legge biogenetica fondamentale (Muller ed Haeckel, 1868):
La ontogenesi una ricapitolazione abbreviata e modificata della filogenesi.
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Esempi in natura della veridicit della legge:


- Tasche branchiali:
Durante lo sviluppo dellembrione umano c una zona, che poi sar la faccia e il collo, dove ci
sono degli archi. Tra questi archi lendoderma (membrana interna) e lectoderma (membrana
esterna) si restringono e si saldano formando delle introflessioni delle membrane, dette tasche
branchiali. Nellembrione di un pesce, questa zona diventer, appunto, la branchia. Lessere umano
non avrebbe bisogno di questa zona poich non ha bisogno di branchie. Tuttavia, nel caso in cui ci
fossero malformazioni, nelluomo, di questa zona, esso avrebbe deformazioni facciali.

- Sacco vitellino:
E un annesso embrionale che compare per la prima volta nei pesci. E un sacco collegato al ventre
dellembrione dove vengono immagazzinati i nutrimenti necessari per la sua ontogenesi. Nei
mammiferi presente un altro annesso embrionale (placenta) adibito al nutrimento dellembrione. Il
sacco vitellino ci utile, per, perch sulla sua parete che si sviluppano i gameti primordiali.
Inoltre si hanno delle aree angiogenetiche ed emopoietiche.
Wolff, intorno alla fine del 1700, mediante lutilizzo di nuovi strumenti e dopo che era stata
avvalorata la teoria cellulare sment il preformismo ed introdusse lipotesi dellepigenesi secondo la
quale nello zigote presente una sostanza molto semplice che va incontro ad una sempre pi
complessa differenziazione.
Lipotesi del preformismo, che oggi pu sembrare molto banale, poteva invece avere un certo
senso. In fondo, nello zigote non esiste un essere preformato ma nel DNA dello zigote gi
scritto tutte le caratteristiche dellindividuo.
CELLULE UOVO
Lavvento delle nuove tecnologie port allosservazione di notevoli differenze nelle dimensioni tra
le cellule uovo di differenti organismi. Si passava da uova molto ridotte come quelle umane ad uova
di pesci, anfibi, mammiferi (monotremi e marsupiali) fino alle enormi dei sauropsidi. Studiando le
componenti di queste uova si cap che esse avevano due componenti predominanti: CITOPLASMA
E DEUTOPLASMA.
Il citoplasma presente in tutte le cellule. In esso contenuto il nucleo, i vari organuli e il liquido
citoplasmatico.
Il deutoplasma, invece, il materiale nutritivo cio quella componente che porta il nutrimento
allembrione durante il suo sviluppo.
Si cap che le diverse dimensioni delle uova delle varie specie dipendeva dalla quantit di
deutoplasma in esse contenuto.

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CLASSIFICAZIONE DELLE UOVA A SECONDA DEL LORO CONTENUTO DI


DEUTOPLASMA:
OLIGOLECITICHE: Quando il deutoplasma molto scarso. (Cefalocordati e mammiferi
placentati)
TELOLECITICHE: Quando il deutoplasma abbondante.
A scarso differenziamento polare: Quando la quantit di deutoplasma non molto
rilevante ed mescolato al citoplasma. (Anfibi)
A netto differenziamento polare: Il deutoplasma molto abbondante e il citoplasma,
pi leggero, ci galleggia sopra. (Sauropsidi e mammiferi monotremi e marsupiali)
Il deutoplasma, essendo sostanza nutritizia, utile allembrione nel periodo di latenza (dalla
fecondazione alla nascita). E evidente quindi che le uova di quelle specie il cui embrione ha un
periodo di latenza pi lungo saranno pi grandi per la loro maggiore presenza di deutoplasma; al
contrario, quelle specie con un periodo di latenza pi breve avranno uova pi piccole.
Nei mammiferi placentati che hanno un lungo periodo di latenza, per, le uova sono microscopiche.
Questo perch luovo deposto nellutero dove un annesso embrionale detto placenta fa da
tramite tra lutero e lembrione permettendo scambi nutritivi. Perci nei mammiferi placentati viene
meno lutilit del deutoplasma.
Le uova oligolecitiche dei cefalocordati sono di prima intenzione mentre quelle dei mammiferi
placentati vengono dette secondarie o di seconda intenzione per differenziare il concetto che le
porta ad essere entrambe oligolecitiche.
Le cellule uovo poi si suddividono a seconda delle loro modalit di segmentazione. Il deutoplasma
inerte nei processi morfogenetici perci la sua presenza ostacola la segmentazione.
OLOBLASTICHE: A segmentazione totale.
MEROBLASTICHE: A segmentazione parziale.
Sono uova oloblastiche le uova oligolecitiche e telolecitiche a scarso differenziamento polare.
Sono uova meroblastiche le uova telolecitiche a netto differenziamento polare.
La segmentazione procede secondo regole dette leggi della segmentazione:
Il piano di segmentazione dimezza ad angolo retto lasse del fuso mitotico.
Il fuso mitotico si dispone col suo asse nella direzione secondo la quale il citoplasma
maggiormente rappresentato.
La velocit di segmentazione direttamente proporzionale alla quantit di citoplasma e
inversamente proporzionale alla quantit di deutoplasma.
IPOFISI
Per parlare della gametogenesi umana femminile bisogna parlare di ipofisi che una ghiandola
endocrina (secerne allinterno del corpo) a forma di pisello di diametro max. 1 cm accolta in una
zona dellosso sfenoide chiamata sella turcica.
Lipofisi collegata al cervello in una zona detta diencefalo mediante il peduncolo ipofisario.
La ghiandola si distingue in adenoipofisi (la parte anteriore, di origine ectodermica) e neuroipofisi
(la parte posteriore originatasi dal diencefalo ad ancora connessa ad esso mediante il peduncolo
ipofisario).Tra ladenoipofisi e la neuroipofisi c una parte intermedia.
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La neuroipofisi funge da serbatoio per due ormoni prodotti dallipotalamo e trasportati nella
neuroipofisi lungo i prolungamenti nervosi: la vasopressina o adiuretina (ADH) che lormone
antidiuretico che controlla, a livello dei tubuli renali, il riassorbimento idrico e loxitocina che
stimola le contrazioni uterine al momento del parto.
Lipotalamo una zona del diencefalo dove ci sono due nuclei (conglomerato di cellule nervose che
producono ormoni) quello sopraottico e quello paraventricolare.
Ladenoipofisi contiene delle popolazioni cellulari ciascuna delle quali ha una propria attivit nella
produzione ormonale:
STH: Ormone somatotropo o della crescita.
TSH: Ormone tireostimolante.
ACTH: Ormone adenocorticotropo.
LH: Ormone luteinizzante.
FSH: Ormone follicolostimolante.
LTH: Ormone luteotropo o prolattina.
Un tempo si pensava che ladenoipofisi fosse autonoma ma adesso sappiamo che essa regolata dal
sistema nervoso centrale a livello del diencefalo dove in dei nuclei vegetativi vengono prodotti
ormoni RF (Releasing factor) o fattori di rilascio ed probabile che esista un RF per ogni ormone
delladenoipofisi. Gli RF sono trasportati dai prolungamenti delle cellule nervose che li producono
in una zona detta eminenza mediana dove c una capillarizzazione delle arterie ipofisarie superiori
(o anteriori). Questi capillari poi diventano piccole venule e, nelladenoipofisi, si ricapillarizzano e
qui gli RF fuoriescono. Questo sistema detto portale ipotalamo-ipofisiario.
Un sistema portale (esiste anche quello epatico) un sistema in cui avviene una doppia
capillarizzazione: una prima arteriosa che ha il compito di permettere il nutrimento ai tessuti e la
seconda che permette il rilascio della sostanza.
Lipofisi controlla tutte le ghiandole endocrine dellorganismo.
Ogni ormone immesso nella circolazione sanguigna e circola fino a che non raggiunge lorgano
bersaglio cio un organo o una cellula che abbia proteine estrinseche capaci di recepire quello
specifico ormone (per gli ormoni proteici) o recettori posti nel citoplasma o nel nucleo delle cellule
bersaglio (per gli ormoni steroidei cio lipidici).
Un organo bersaglio capace di rispondere allattivazione dovuta allinterazione recettore-ormone
mettendo in atto delle reazioni allinterno della cellula dove sono implicati i secondi messaggeri
cellulari come gli ioni Ca2+ o lAMPciclico o il GMPciclico che vengono attivati provocando
proliferazione o attivazione di sintesi metaboliche.
GAMETOGENESI FEMMINILE
Lapparato genitale femminile composto da due ovaie, le tube uterine, lutero e la vagina.
Le ovaie raccolgono al loro interno i gameti femminili. Sono organi pari cio presenti in due parti
localizzate nella piccola pelvi. Hanno forma di mandorla con dimensioni di circa 3cm x 1,5cm. Si
trovano ai lati dellutero (organo impari) e sono collegati allutero e alla parte pelvica della cavit
addominale per mezzo di legamenti peritoneali.

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In una sezione istologica ciascun ovaio mostra due componenti:


- Una parte pi esterna detta corticale che presenta un epitelio di rivestimento di tipo cubico
semplice chiamato anche germinativo (ma improprio perch il nome deriva dalla credenza
che i gameti si originassero in questa zona ma non cos). Al suo interno c uno spesso
strato di connettivo biancastro perch con poca vascolarizzazione (tonaca albuginea). Al di
sotto c un grande numero di follicoli oofori che contengono i gameti in vari stadi della loro
maturazione. Gli spazi tra un follicolo e laltro sono riempiti da tessuto connettivo fibrillare
lasso.
- Una parte pi interna racchiusa dalla corticale detta midollare o zona vascolosa perch ricca
di vasi sanguigni, costituita da tessuto connettivo fibrillare lasso. In questa zona ci sono vari
tipi di cellule tra cui i fibroblasti che hanno al loro interno dei granuli di glicogeno.
ISTOGENESI DEI FOLLICOLI OVARICI
Durante lo sviluppo di un embrione femminile si formano, dopo le prime settimane, due abbozzi
delle ovaie. Nel secondo mese fanno la loro comparsa allinterno degli abbozzi ovarici delle cellule
che provengono dalle pareti del sacco vitellino. Esse si chiamano oogoni. Inizialmente sono in
numero limitato (circa 1700) e poi cominciano a dividersi aumentando rapidamente. La divisione a
cui vanno incontro di tipo mitotico ed arrivano ad essere 6 o 7 milioni comprendendo entrambe le
ovaie.
FOLLICOLI PRIMORDIALI
Verso il 4-5 mese gli oogoni che si stanno in parte ancora moltiplicando cominciano ad andare
incontro a delle modificazioni. Cessano di dividersi per mitosi ed iniziano a farlo per meiosi ma si
bloccano nella fase di diplotene (in cui si rendono possibili degli scambi fra cromosomi omologhi).
Questa fase durer fino a che le cellule uovo non vanno incontro a maturazione completa od
avvenga ovulazione o fecondazione.
Gli oogoni che hanno iniziato la divisione meiotica si chiamano oociti primari o di primo ordine.
MODIFICAZIONI ESTERNE ALLA CELLULA UOVO
Si verificano anche delle modificazioni allesterno della cellula uovo:
Loocita primario viene rivestito da cellule di natura epiteliale che derivano dallepitelio cubico
della superficie ovarica. Ogni oocita primario viene circondato da 4 o 5 cellule che vengono dette
cellule follicolari.
Il complesso detto follicolo primordiale. Intorno al VII mese di gravidanza tutti gli oogoni sono
trasformati in follicoli primordiali.
RIDUZIONE DEL PATRIMONIO DEI FOLLICOLI OOFORI
Al VII mese inizia un processo che porta ad una cospicua riduzione del numero dei follicoli
primordiali (che dovrebbero essere 6 o 7 milioni come gli oogoni da cui derivano). Questa
degenerazione (Atresia follicolare) porta ad avere alla nascita soltanto un milione di follicoli
primordiali. Il numero di follicoli continua a diminuire ed alla pubert la donna ha dai 30.000 ai
400.000 follicoli primordiali. Il numero dei follicoli continua a diminuire nel corso della vita.
Le cellule uovo non si possono rigenerare e diminuiscono progressivamente e per questo devono
essere usate tutte le precauzioni per proteggere i gameti femminili (da farmaci e da radiazioni
ionizzanti).

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CICLO OVARICO
Dopo la pubert nella donna avviene la maturazione ciclica dei follicoli ovarici. Ogni 28 gg. una (in
verit pi di una) cellula uovo va incontro a maturazione completa e pu incontrare un gamete
maschile. Alla menopausa termina il ciclo e la donna perde la fertilit.
PUBERTA
Alla pubert tutti quanti gli ormoni ipofisari vengono interessati anche se soprattutto FSH e LH (che
stimolano le gonadi). Tali ormoni portano a dei differenziamenti tra il corpo della donna e quello
delluomo: una diversa distribuzioni dei peli, del tessuto adiposo, delle masse muscolari. Inoltre da
questo momento i follicoli primordiali vanno incontro a maturazione (di solito un follicolo ogni 28
gg.). Questa maturazione ciclica controllata soprattutto nella prima parte dallFSH e nella seconda
parte da LH ed LTH.
DA FOLLICOLO PRIMORDIALE A PRIMARIO
Dallinizio della pubert, ogni giorno, in maniera non strettamente collegata allazione di FSH ed
LH un gruppo di follicoli primordiali (circa 10) iniziano il processo di maturazione. Questo
processo comporta modificazioni sia a livello della cellula uovo sia a livello delle strutture che le
stanno intorno.
Le modificazioni della cellula uovo: la cellula uovo (oocita primario) che ha diametro di circa 20m
aumenta le proprie dimensioni fino a 60m (alla fine del processo maturativo pu arrivare ad un
diametro di 150m). Tale ingrossamento dovuto allaumento di volumi dei ribosomi, delle
vescicole che contengono materiali nutritivi e dellapparato del Golgi.
Modificazioni allesterno della cellula uovo: La membrana delloocita emette escrescenze che
entrano in contatto con protuberanze analoghe che appartengono alle cellule dellepitelio follicolare
e dove i prolungamenti stabiliscono contatti di tipo nexus.
Inoltre c la sostituzione della membrana pellucida che assume spessore di 20-25m. E una
membrana formata da glicoproteine (ZP) e proteoglicani che si forma tra la superficie esterna della
cellula uovo e le cellule follicolari.
GRANULOSA OVARICA
Le cellule dellepitelio follicolare che erano 4 o 5 e piatte, diventano pi numerose ed assumono un
aspetto cubico e poi cilindrico. Nel loro complesso esse costituiscono uno strato chiamato
granulosa ovarica. Analizzando il follicolo dallinterno verso lesterno:
- Cellula uovo
- Membrana pellucida (colorabile col metodo PAS)
- Granulosa ovarica
- Una membrana analoga alla membrana basale dellepitelio chiamata membrana vitrea.
Tutto il complesso detto follicolo primario.
FOLLICOLO SECONDARIO PREANTRALE
Continuando la maturazione, la granulosa ovarica diventa pluristratificata. Nel frattempo il tessuto
connettivo fuori dalla membrana vitrea incomincia ad organizzarsi formando due strati denominati
teche:
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La Teca esterna formata da tessuto connettivo denso ricco di fibre di collagene. E ricco di
vasi arteriosi ma essi non si capillarizzano.
La Teca interna che si trova a ridosso della membrana vitrea, costituita da tessuto
connettivo pi delicato (tessuto reticolare) ricco di cellule e capillari che originano da vasi
che hanno attraversato la teca esterna.

Tutto questo detto follicolo secondario preantrale.


RECETTORI DELLE CELLULE DEL FOLLICOLO SECONDARIO PREANTRALE
-

Le cellule della teca interna sono connettivali ma hanno propriet secretorie ed hanno
recettori per LH ipofisario.
Le cellule della granulosa presentano sulla superficie recettori per FSH e al loro interno, nel
citoplasma, recettori per ormoni androgeni ed estrogeni (steroidei).

VARIAZIONI ORMONALI
In questa fase entrano in gioco gli RF ipotalamici che aumentano e che inducono un aumento della
produzione di FSH ipofisario. Anche se lo stimolo maggiore per FSH, viene prodotto anche in
quantit minore LH. Sotto lazione dellLH le cellule della teca interna producono ormoni estrogeni
ed androgeni. Tali ormoni, in parte vengono immessi nei vasi della teca interna e vanno nel circolo
generale, in parte attraversano la membrana vitrea portandosi tra le cellule della granulosa dove si
formano degli spazi tra cellula e cellula che danno luogo ad un liquido chiamato liquor follicoli.
Sempre gli stessi estrogeni ed androgeni, raggiungono le cellule della granulosa ed essendo di
natura lipidica, vi entrano allinterno dove trovano dei recettori specifici che permettono loro di
agire. Inoltre le cellule della granulosa risentono dellazione dellFSH a causa della presenza di
recettori sulla membrana.
SELEZIONE DEL FOLLICOLO
Viene selezionato per maturare completamente il follicolo che si trova ad una fase un po pi
avanzata del suo iter di maturazione rispetto agli altri. In questo follicolo si istaura un circolo
virtuoso per unazione combinata dei vari ormoni:
La maggiore produzione di estrogeni fa esprimere maggiori quantit di recettori per FSH alle cellule
della granulosa. Tale aumento di recettori fa s che quel follicolo sottrarr FSH agli altri follicoli per
un meccanismo di competizione. Verr quindi selezionato quel follicolo che a quantit ottimali di
FSH, avr pi FSH-recettori.
Il follicolo selezionato si chiama follicolo dominante.
ATRESIA FOLLICOLARE
Il follicolo dominante lunico che prosegue la sua maturazione. Gli altri vanno incontro ad un
processo chiamato atresia follicolare per cui i follicoli non dominanti vengono portati alla
degenerazione dagli ormoni androgeni. Il follicolo tresco un accumulo di tessuto connettivo che
sostituisce loocita e la granulosa. E come una cicatrice che presenta al suo interno la cellula uovo.
Nel follicolo dominante esiste un enzima chiamato aromatasi che trasforma gli androgeni in
estrogeni.

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ULTERIORE MATURAZIONE DEL FOLLICOLO DOMINANTE


Le piccole cavit contenenti liquor follicoli costituito da estrogeni, glicoproteine e proteoglicani si
uniscono in una cavit pi grande.
Si chiama follicolo secondario antrale.
FOLLICOLO MATURO DI GRAAF
La cavit antrale diventa ancora pi grande, loocita aumenta al massimo le sue dimensioni.
Esaminando dallesterno verso linterno il follicolo maturo:
- Teca esterna
- Teca interna
- Membrana vitrea
- Cellule della granulosa (4 o 5 strati)
- Antro follicolare (ampia cavit ripiena di liquor follicoli)
Ad un polo dellantro c loocita primario rivestito dalla membrana pellucida e da alcuni strati
della granulosa.
Considerando il complesso oocita + membrana pellucida + cellule granulosa viene chiamato
cumulo ooforo.
Lo strato di cellule della granulosa che si trova a ridosso della membrana pellucida viene chiamato
corona radiata.
Le dimensioni del follicolo maturo raggiungono i 2,5 cm di diametro.
VARIAZIONI ORMONALI
Dal punto di vista delle secrezioni di ormoni nel follicolo selezionato aumenta sempre pi la
secrezione di estrogeni, infatti vengono prodotti dalle cellule della teca interna sotto lo stimolo di
LH e inoltre si aggiunge quelli che derivano dalla trasformazione di androgeni delle cellule della
granulosa.
Gli estrogeni vengono immessi nel circolo sanguigno al 12 g dallinizio della maturazione del
follicolo dominante e tale incremento si fa sentire nei nuclei vegetativi dellipotalamo e
determinano una stimolazione della produzione degli RF per LH e FSH. A seguito di questa
maggiore produzione di RF lipofisi subisce un feedback positivo che genera un cospicuo aumento
della produzione di LH e un minore aumento di FSH. La produzione di FSH viene ostacolata dalla
produzione di una proteina inibitoria (inibina o follicolostatina) prodotta secondo qualcuno da
cellule dellinterstizio ovario, secondo altri da alcune cellule della granulosa. Lincremento di LH
raggiunge il suo picco (LH surge) 36 ore prima dellovulazione.
FASE PRE-OVULATORIA
Laumento della secrezione di LH delladenoipofisi si fa risentire a livello dellovaio determinando
dei cambiamenti che interessano loocita e tutto il follicolo. Tali cambiamenti creeranno le
condizioni che al 14 giorno della maturazione porteranno allovulazione. LLH fa s che prima nelle
cellule del cumulo ooforo e poi in tutta la granulosa si formino recettori per LH stesso. Nelle cellule
che hanno acquisito i recettori per Lh inizia la produzione di progesterone che caratterizza la II
fase del ciclo ovario.

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MODIFICAZIONI DELLA FASE PREOVULATORIA A LIVELLO DELLA CELLULA


UOVO
Sotto lazione di LH e del progesterone, nelle 36 ore che precedono lovulazione si hanno
cambiamenti nelloocita:
Riprende la prima divisione meiotica che si era bloccata nel periodo embrionale e viene portata a
termine formando due cellule per dimensioni perch la divisione avviene secondo un piano
paratangenziale. La prima cellula di grandi dimensioni che contiene loocita primario che adesso
viene detto secondario, laltra, pi piccola, viene detta primo globulo polare o polocita primario.
Loocita secondario ha diametro di 150 m ed inizia la seconda divisione meiotica bloccandosi in
metafase. Questa divisione verr ultimata solo in caso di fecondazione. Sotto lazione del
progesterone loocita secondario ritrae quei prolungamenti che lo collegavano con le cellule della
granulosa.
MODIFICAZIONI NELLA FASE PREOVULATORIA A LIVELLO DELLE STRUTTURE
FOLLICOLARI
Il progesterone determina un minor contatto delle cellule della granulosa che diventa pi lassa. Le
grandi dimensioni del follicolo maturo, determinano sulla superficie dellovaio, poco pi grande,
una protuberanza detta stigma. Nelle strutture follicolari avviene la produzione di diversi enzimi
come la plasmina , la collagenasi ed anche questi fanno diventare la granulosa ancora pi lassa.
Produzione di altre sostanze come le prostaglandine. Inoltrale dimensioni del follicolo sono tali da
esercitare pressione sulle pareti dellovaio e del follicolo che alla fine si rompono verificandosi
lovulazione.
OVULAZIONE
Si ha una fuoriuscita del liquor follicoli dallantro ventricolare e una fuoriuscita della cellula uovo
che mantiene ancora la corona radiale e la membrana pellucida dallovaio.
Loocita viene catturato dallestremit delle tube uterine e si muove verso lutero..
IL CORPO LUTEO
Una volta che la cellula uovo ha abbandonato il follicolo ovarico maturo, quindi dopo lovulazione,
il follicolo appare temporaneamente svuotato e non contiene pi n la cellula uovo n il liquor
follicoli. In questa fase, allinterno del follicolo, si pu manifestare una piccola emorragia ma il
sangue viene subito assorbito e successivamente le cellule della granulosa si afflosciano verso
linterno della cavit follicolare vuota.
Lafflosciamento si verifica anche a carico delle cellule della teca interna cosicch queste due
strutture riempiono lantro follicolare. La teca esterna rimane a costituire un rivestimento esterno in
posizione pi periferica (corpo luteo).
Nel frattempo sia la granulosa che la teca interna accumulano sostanze lipidiche. Questa
abbondanza di lipidi determina, in una superficie di taglio, un colore giallo del corpo luteo e da qui
deriva la sua denominazione. Ora le cellule della granulosa vengono anche definite grandi cellule
luteiniche.
VARIAZIONI ORMONALI DOVUTE ALLATTIVITA DEL CORPO LUTEO
Il corpo luteo funziona come una vera ghiandola endocrina a cordoni. E impegnato nella grande
produzione di progesteroni e di estrogeni. Infatti dopo lLH surge, lLH si sta gradualmente
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abbassando ma la sua presenza si mantiene nel sangue ed a livello ovarico stimola le cellule della
teca interna a produrre estrogeni come avveniva anche nella prima parte del ciclo.
Contemporaneamente LH stimola anche le cellule della granulosa che dopo il picco hanno acquisito
recettori per LH. Questa stimolazione induce le cellule della granulosa a produrre progesterone.
Poich, a sua volta, il progesterone viene trovato nel sangue, e poich nel corpo luteo i vasi
sanguigni sono pi abbondanti (come i capillari nella teca interna), si ritiene che le cellule della teca
interna, oltre a produrre estrogeni producano anche progesterone.
LLH ipofisario oltre allazione di stimolo per la secrezione ormonale, ha anche unazione trofica
nei confronti del corpo luteo; azione integrata dallaltro ormone ipofisario LTH, la prolattina.
Sotto lazione di questi ormoni, il corpo luteo continua ad accrescersi ed a produrre progesterone ed
estrogeni e raggiunge il diametro di circa 3cm.
CORPO LUTEO SPURIO O MESTRUALE
Il corpo luteo continua a maturare fino al 23-24 giorno (dallinizio della maturazione del follicolo
dominante). A questo punto le cose possono progredire in maniera diversa a seconda che la cellula
uovo sia stata fecondata e si sia verificato lannidamento oppure che ci non sia avvenuto.
Se non si ha fecondazione, accade che il progressivo incremento di progesterone con bassi livelli di
estrogeni si fa risentire a livello ipotalamici. Lazione combinata di tali ormoni esercita in feedback
inibitorio nei confronti degli RF per FSH e LH. Ci provoca unulteriore diminuzione da parte
dellipofisi della secrezione di LH e ci fa regredire il corpo luteo.
Al 28 giorno cessa la produzione di progesteroni ed estrogeni.
Il corpo luteo va incontro al processo di degenerazione che lo porta a trasformarsi in corpo
albicante, una cicatrice connettivale simile al follicolo atresico ma non contenente cellula uovo.
Nel frattempo essendo cessata la produzione di progesterone ed estrogeni viene rimosso il feedback
inibitorio nei confronti di FSH ed LH che cos verranno di nuovo prodotti in quantit crescenti
dallipofisi.
Contemporaneamente, a livello ovarico, ci saranno alcuni follicoli che avranno gi iniziato la loro
maturazione e quando FSH ormai non pi inibito avr raggiunto livelli ottimali nel sangue, si
render uno dei follicoli dominante ed avr di nuovo inizio il ciclo.
Il corpo luteo che va incontro a degenerazione viene detto spurio o mestruale.
CORPO LUTEO GRAVIDICO
Nel caso in cui la cellula uovo sia stata fecondata e si sia verificato lattecchimento si verificano
cambiamenti che porteranno alla costituzione dellembrione.
Verso il 21 giorno, quando il livello di progesterone e massimo, lembrione raggiunge la cavit
uterina.
Il progesterone necessario per lattecchimento dellembrione ma trovandosi in concentrazioni
elevate produce un feedback inibitorio di RF per FSH ed LH. Dovrebbe quindi verificarsi la
degenerazione del corpo luteo ma questo feedback impedisce soltanto la selezione di nuovi follicoli
perch se questa avvenissero si avrebbe la possibilit di ovulazioni durante la gravidanza e di
conseguenza di gravidanze durante la gravidanza. Il corpo luteo mantenuto in gravidanza non pi
da LH che inibito ma da un ormone analogo detto gonadotropina corionica (HCG) prodotta dal
sinciziotrofoblasto.

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CICLO UTERINO
DESCRIZIONE DELLUTERO
Lutero accolto nella piccola pelvi e si trova dietro la vescica e davanti allintestino retto.
Somiglia ad una pera con la parte pi slargata in alto (e un po verso lavanti) e quella pi ristretta
verso il basso dove prende rapporto con la vagina.
La superficie esterna rivestita completamente da peritoneo che prende il nome di perimetrio. Il
foglietto peritoneale forma dei legamenti che si portano verso la parete addominale, verso lovaio e
verso la tuba uterina.
In una sezione che interessi tutto lutero allinterno c una cavit a forma di imbuto, pi slargata
verso laltro, la quale, a livello delle estremit laterali comunica con le tube uterine per mezzo di
due aperture.
La porzione della cavit uterina che al di sopra della linea immaginaria che congiunge le due tube
si chiama fondo dellutero, la restante porzione al di sotto di questa linea si chiama corpo dellutero.
Lultima porzione, pi ristretta, contenuta allinterno del collo dellutero e comunica con la cavit
vaginale e che insieme alla vagina, al momento del parto si dilata costituendo il canale del parto.
ISTOLOGIA DELLA PARETE UTERINA
Costituita da:
- Perimetrio: foglietto peritoneale di rivestimento.
- Miometrio: spessa parete di tessuto muscolare liscio.
- Endometrio: strato pi interno formato da:
o Epitelio di rivestimento cilindrico semplice ciliato, le cui cellule sono intervallate da
cellule caliciformi (producono muco).
o Tonaca propria formata da tessuto connettivo lasso in cui si trovano abbondanti vasi
e ghiandole per la maggior parte tubulari e semplici che raramente presentano fondo
bifido.
ENDOMETRIO: ZONA BASALE E ZONA FUNZIONALE
I vasi della parete uterina sono di due tipi:
- Arterie rette che attraversano il miometrio, raggiungono la tonaca propria e si capillarizzano
nelle profondit dellendometrio.
- Arterie spiraliformi che una volta attraversato il miometrio entrano nellendometrio
assumendo andamento tortuoso fino a che non giungono sotto lepitelio di rivestimento dove
danno luogo alla capillarizzazione.
In base alla distribuzione di questi vasi lendometrio si distingue in:
- Zona basale: vicina al miometrio e contiene il fondo delle ghiandole uterine, la
capillarizzazione delle arterie rette ed il tronco delle arterie spiraliformi
- Zona funzionale: sovrastante alla basale che contiene il corpo delle ghiandole uterine, il
corpo delle arterie spiraliformi con la loro porzione pi tortuosa e pi in superficie anche
lepitelio di rivestimento.
Queste due zone si comportano in maniera diversa con gli ormoni infatti la zona basale non subisce
modificazioni cicliche mentre la zona funzionale subisce modificazioni cicliche a causa di estrogeni
e progesterone.

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LE FASI DEL CICLO UTERINO


Consistono in una serie di modificazioni che si verificano durante la vita feconda di una donna. Le
modificazioni interessano la parte funzionale dellendometrio e si verificano ciclicamente ogni 28
giorni. Il significato di tali modificazioni quello di preparare lutero in caso di gravidanza.
Durante la gravidanza si creano condizioni per cui lendometrio non va pi incontro a modificazioni
cicliche e si mantiene nella condizione ottimale per la crescita dellembrione.
Ci sono 3 fasi:
1
Fase desquamativa o mestruale
2
Fase estrogenica o proliferativa
3
Fase secretoria o progestinica
1 Durata media di 4 o 5 giorni. Durante questo periodo la parte funzionale dellendometrio si
stacca dalla parete uterina, infatti viene chiamata decidua mestruale. Dopo la perdita della parte
funzionale lendometrio ha uno spessore minimo di circa 0,5 mm. Dallinterno si vede che la
superficie della cavit priva di rivestimento epiteliale ed appare sanguinolenta; si possono vedere
anche le arterie spiraliformi che sono state recise e che gemono sangue. Oltre alla perdita di detriti
dei tessuti e cellulari che derivano dallo sfaldamento della parte funzionale, si ha quindi perdita di
circa 50-60 ml di sangue. In una sezione istologica, oltre ad osservare la mancanza di epitelio, si
nota la permanenza del fondo delle ghiandole uterine.
Tra la 1 e la 2 sono passati 4 o 5 giorni ed a livello ovarico diversi follicoli stanno maturando. Uno
di questi stato selezionato grazie allincremento di FSH cos aumenta significativamente la
produzione di estrogeni e si passa cos dalla 1alla 2.
2 Laumento di estrogeni si fa risentire a livello dellutero. Le cellule epiteliali del fondo delle
ghiandole uterine proliferano e fuoriescono, si stratificano sulla superficie e si espandono in
maniera concentrica fino a che tutta la superficie ricoperta dallepitelio. E tutto determinato dagli
estrogeni che provocano anche un aumento dello spessore dellendometrio (sceso a 0,5 mm) fino a
3-4 mm e tale aumento dovuto al fatto che il connettivo che tra le ghiandole sotto lepitelio
prolifera formando cellule connettivali (fibroblasti) che producono matrice fatta di sostanza amorfa
e fibre. In questo spessore si ha anche un allungamento delle ghiandole uterine che diventano di
forma tubulare ma si ha anche la costituzione delle arterie spiraliformi che erano andate distrutte.
Tali arterie per ora sono abbastanza rettilinee.
Al 14 giorno, a livello ovarico, si verifica lovulazione. Inizia la produzione di progesterone da
parte del corpo luteo e si passa quindi alla fase 3 progestinica o secretoria.
3 E controllata dal progesterone. Lo spessore dellendometrio aumenta ulteriormente e raggiunge
lo spessore di 7-8 mm ed anche in questo caso laumento di spessore dovuto ad una pi intensa
attivit dei fibroblasti che producono tessuto connettivo. Inoltre, alcuni fibroblasti, accumulano
sostanze nutritive come il glicogeno. In questa fase lendometrio si presenta anche ricco di liquidi
interstiziali. Le ghiandole uterine aumentano la loro secrezione e proliferano ulteriormente a tal
punto che la loro larghezza diventerebbe maggiore dello spessore endometrico. Queste ghiandole,
aumentando in lunghezza cominciano a presentare dilatazioni chiamate ectasie; inoltre il loro corpo
assume un aspetto irregolare e vengono dette a cavaturaccioli o ghiandole a denti di sega perch in
sezione istologica presentano un contorno molto irregolare che ricorda i denti di una sega. Le arterie
spiraliformi aumentano sempre pi il loro grado di spiralizzazione.

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VARIAZIONI EMBRIONALI NEGLI ULTIMI GIORNI DELLA FASE PROGESTINICA


(DAL GIORNO 23-24 AL GIORNO 28)
A questo punto la fase secretoria va avanti fino al giorno 23-24 per poi terminare al giorno 28 se
non avvenuta la fecondazione. Dal 23-24 g si verificano delle condizioni che porteranno di nuovo
alla fase mestruale. Intanto a livello ovarico si ha la massima secrezione di progesterone associato a
vari livelli di estrogeno per cui si instaura un feedback negativo nei confronti di FSH ed LH.
Dal giorno 24 al 28 il feedback inibitorio ha andamento altalenante. Quando il progesterone
secreto in maggiore quantit si instaura il feedback, LH si riduce e di conseguenza il progesterone
prodotto in quantit inferiore e il feedback viene rimosso. Appena succede questo inizia la
produzione di progesterone che viene ancora regolata dal feedback inibitorio. Alla fine il corpo
luteo esaurisce la sua attivit secretiva diventando corpo albicante.
RIPERCUSSIONI DELLE VARIAZIONI ORMONALI SULLENDOMETRIO
Quando il progesterone ha concentrazione alta nelle arterie spiraliformi si ha una vasodilatazione
con conseguente maggiore afflusso di sangue. Quando il progesterone diminuisce la arterie
spiraliformi subiscono vasocostrizione e i tessuti irrorati diventano ischemici. Si alternano quindi
fasi di iperemia e di ischemia che portano a sofferenza dellendotelio e degli altri tessuti. Si ha
rottura, a poco a poco delle pareti vascolari che fanno fuoriuscire sangue cha va a formare dei
pozzetti nellendometrio che diventa congesto ed ematoso. Alla fine si ha rottura dellepitelio di
rivestimento e cos il sangue fuoriesce allesterno della cavit uterina.
ARRESTO DEL CICLO UTERINO IN CASO DI GRAVIDANZA
Nel caso in cui si abbia gravidanza si verifica un annidamento dellembrione derivato dalla cellula
uovo fecondata. Il corpo luteo non regredisce (corpo luteo gravidico) perch sostenuto dalla
gonadotropina corionica prodotta dal sinciziotrofoblasto e continua la secrezione di progesterone ed
estrogeni nei primi 3 mesi. Si mantiene quindi la fase secretoria durante la gravidanza.
Dopo i primi mesi della gravidanza questi ormoni verranno prodotti dalla placenta.
TUBE UTERINE
Quando al 14 g avviene lovulazione la cellula uovo rivestita dalla membrana pellucida insieme al I
globulo polare ad alla corona radiale viene estromessa dalla superficie ovarica nella cavit
addominale viene catturato dalle tube uterine. Il tratto addominale delle tube uterine che si occupa
appunto delle cattura della cellula uovo, dilatato ad imbuto ed detto porzione infundibulare. Tale
imbuto ha superfici irregolari con sfrangiature e digitazioni dette fimbrie. Le tube sono lunghe circa
10 cm con decorso arcuato e la porzione infundibulare seguita da una porzione detta ampollare pi
dilatata dove la cellula uovo soggiorna dalle 48 alle 72 ore e dove, di norma, avviene la
fecondazione. Procedendo verso lutero le tube si restringono assumendo un calibro minore e si ha
la porzione istmica. Lultima porzione contenuta allinterno della parete dellutero e viene detta
porzione intramurale.
La parete della tuba uterina ha nello spessore tessuto muscolare liscio mentre la superficie
rivestita da epitelio con ciglia vibratili. La contrazione del tessuto muscolare liscio e il movimento
delle ciglia vibratili favoriscono il percorso della cellula uovo verso lutero. Tali movimenti
muscolari e delle ciglia ostacolano la risalita degli spermatozoi. La fecondazione consiste
nellincontro della cellula uovo con lo spermatozoo.

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GAMETOGENESI MASCHILE
Lo spermatozoo viene prodotto nei testicoli nei quali si trovano una serie di tubuli detti seminiferi
con pareti costituite da cellule del Sertoli tra le cui pareti sono contenuti i gameti maschili in varie
fasi maturative. I testicoli stanno nello scroto ed hanno rivestimenti connettivali che corrispondono
alla tonaca albuginea.

Lacrosoma un cappuccio che contiene al suo interno sostanze ed attivit enzimatiche. Sia il pezzo
intermedio che la coda hanno una struttura microtubulare chiamata assonema. Lassonema
responsabile della motilit della coda dello spermatozoo. Lassonema circondato nella porzione
intermedia da una guaina mitocondriale mentre nella porzione della coda la guaina di tipo fibroso.
La spermatogenesi avviene durante tutta la vita delluomo.
SPERMATOGONI SPERMATOCITI I SPERMATOCITI II (2N) SPERMATIDI (N)
SPERMATOZOO (N)
I SETTIMANA DELLO SVILUPPO EMBRIONALE
La fecondazione e le prime divisioni si verificano lungo il tragitto nelle tube uterine.
Se avviene la fecondazione il primo evento che si verifica il completamento della 2 divisione
meiotica con conseguente formazione di un secondo globulo polare che viene alloggiato allinterno
della membrana pellucida. Successivamente si formano il pronucleo femminile e il pronucleo
maschile dopo che i cromosomi si sono disposti sulla piastra equatoriale ed inizia la prima divisione
mitotica dello zigote che d vita a 2 cellule dette blastomeri. Per successive divisioni si avranno poi
4, 8, 16 cellule (per divisioni non perfettamente sincrone si possono avere anche numeri dispari di
cellule). Si costituisce una struttura che prende il nome di morula costituita da un gruppo di 32, 64
cellule che allinizio mantengono forma sferica.
COMPATTAZIONE
In seguito avviene la compattazione: le cellule assumono forma poliedrica e adattano le superfici le
une con le altre. Gi in questa fase c differenza tra le cellule pi interne e quelle pi esterne. Le
cellule pi esterne sono pi chiare di quelle interne. Ci ancora pi marcato se facciamo
colorazioni con metodi istochimici. Le cellule pi esterne sono unite fra di loro da giunzioni
occludenti mentre quelle pi interne costituiscono la massa cellulare interna con superfici in stretto
contatto mediante nexus.

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DALLA MORULA ALLA BLASTOCISTI


Continuando il suo tragitto allinterno della tuba uterina si hanno ulteriori trasformazioni che la
porteranno alla blastocisti. Tra le cellule della morula compaiono delle cavit piene di liquido che
confluiscono fra di loro formando una cavit pi grande (blastocele). Il blastocele delimitato dalle
cellule che apparivano pi chiare nella morula. Questinvolucro si chiama trofoblasto.
Le cellule pi scure sono spostate ad un polo della blastocisti e galleggiano nel liquido del
blastocele e rimangono applicate alla superficie interna del trofoblasto.
BLASTOCISTI
E costituita da un involucro chiamato trofoblasto che delimita il blastocele. Il blastocele ad un polo
presenta le cellule della massa cellulare interna che costituiscono il nodo embrionale che in
contatto con la superficie interna del trofoblasto. Il nodo embrionale dar origine al nuovo essere
mentre il trofoblasto costituir degli involucri esterni allembrione. La formazione della blastocisti
si ottiene nellarco della 1 settimana dopo la fecondazione.
ANNIDAMENTO DELLA BLASTOCISTI
In condizioni standard la sede dellannidamento della blastocisti localizzata in prossimit del
fondo dellutero nella zona compresa tra lo sbocco di due ghiandole uterine adiacenti.
Lannidamento inizia alla fine della prima settimana dello sviluppo embrionale quindi coincide con
lavvenuta formazione della blastocisti. Infatti 4-5 giorni dopo la fecondazione, la blastocisti entra
nellutero e mediante enzimi proteolitici prodotti dal trofoblasto si provoca la rottura della
membrana pellucida. (21 giorni dallinizio dello sviluppo follicolare 1 settimana dalla
fecondazione)
Talvolta, tuttavia, si possono verificare annidamenti nella cavit addominale o sulla superficie
ovarica o lungo le tube uterine. Questi annidamenti danno luogo ad una patologia ostetrica dannosa
per la madre chiamata gravidanza ectopica.
Una sede per una gravidanza ectopica dannosa per lembrione al collo dellutero e cos la placenta
si forma nel futuro canale del parto ed detta placenta previa (quando il feto si impegna nel canale
del parto e comprime la placenta).
ZONA COMPATTA E ZONA SPONGIOSA DELLENDOMETRIO
Normalmente la blastocisti prende contatto con la superficie endometriale mediante il polo al cui
interno c il nodo embrionale. La blastocisti si scava un percorso allinterno dellendometrio che si
trova in piena fase secretoria o progestinica ed quindi nelle condizioni ottimali per garantire
lannidamento. In questa fase la porzione funzionale dellendometrio scomponibile in due zone:
- Compatta (superficiale): si chiama cos perch nella zona superficiale le arterie spiraliformi
ed i dotti escretori delle ghiandole sono meno tortuosi e meno irregolari. In sezione
istologica osserviamo che tale zona costituita da tessuti compatti.
- Spongiosa (interna): zona funzionale che presenta irregolarit delle spiraliformi ed ectasie
ghiandolari. In sezione istologica appare bucherellata.
Lannidamento della blastocisti avviene nella zona compatta.

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II SETTIMANA DELLO SVILUPPO EMBRIONALE


MODIFICAZIONI DEL TROFOBLASTO
Le cellule del trofoblasto presentano dei microvilli con i quali possono agganciarsi con escrescenze
analoghe alle cellule endometriali. Appena avvenuto laggancio le cellule della zona di contatto
del trofoblasto proliferano e via via che si formano nuove cellule esse fondono le proprie membrane
costituendo il sinciziotrofoblasto. Il singolo strato di cellule che rimangono allinterno del sincizio
sono dotate di individualit e sono dette citotrofoblasto.
PROPRIETA DEL SINCIZIOTROFOBLASTO
Ha unintensa attivit ameboidea (movimenti simili a quelli dellameba) e inoltre produce tanti
enzimi proteolitici e grazie a queste attivit il sinciziotrofoblasto si insinua inizialmente tra le
cellule epiteliali e poi nel tessuto connettivo della compatta uterina. In questo modo si scava un
percorso per il quale tutta la blastocisti si inserisce allinterno della compatta uterina. Man mano che
avviene questo inserimento si verifica che il sincizio che si formato nella zona entrata per prima in
contatto con lendometrio si estende a poco a poco circondando tutta la blastocisti quando questa
sar tutta inserita nella compatta uterina. Il sinciziotrofoblasto rimane tuttavia pi esteso nella zona
penetrata per prima che corrisponde a quella situata nel polo allinterno del quale c il nodo
embrionale. (9 giorno)
STADIO LACUNARE DEL SINCIZIOTROFOBLASTO
Mentre il sinciziotrofoblasto si insinua, comincia a presentare cavit che aumentano sempre pi di
numero e dimensioni ma non confluiscono fra di loro ma comunicano per mezzo di canalicoli. Tali
cavit prendono il nome di lacune del sincizio e quando sono presenti si parla di stadio lacunare del
sinciziotrofoblasto.
Il sincizio produce enzimi proteolitici e ci determina distruzione del tessuto connettivo e delle
ghiandole che il sincizio trova nella progressione. I detriti derivati dallazione degli enzimi prodotti
dal sincizio vanno a finire nelle lacune del sincizio e forniscono nutrimento in queste prime fasi
dello sviluppo poich ovviamente si verificano scambi tra le lacune e la blastocisti (nutrizione
istotrofica).
NUTRIZIONE EMOTROFICA
La blastocisti e il sinciziotrofoblasto crescono e intorno alla seconda settimana dalla fecondazione
lannidamento si completa con lerosione delle parete dei capillari e delle arterie spiraliformi. Il
sangue materno spinto dalla pressione sistolica prorompe cos allinterno delle lacune. Si passa dalla
nutrizione istotrofica a quella emotrofica.
CONCLUSIONE DELLANNIDAMENTO
Lepitelio attraverso il quale passata la blastocisti per introdursi nella compatta rimane interrotto e
non viene riparato subito ma si costituisce un accumulo della fibrina (proteina di coagulazione) che
costituisce il tappo di fibrina. Quando il sangue entra nelle lacune del sincizio, poich esse
comunicano con dei canalicoli pu avvenire che il sangue raggiunga le lacune pi vicine al tappo di
fibrina e pu capitare che esso venga espulso a causa della pressione sanguigna. Se il tappo
rimosso, piccole quantit di sangue cadono nella cavit uterina e ci pu generare una piccola
fuoriuscita di sangue che pu essere scambiata per una mestruazione. (Fra laltro succede proprio al

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28 giorno). Il tappo di fibrina viene successivamente sostituito dallepitelio di rivestimento


dellendometrio.
COSTITUZIONE DELLAMNIOS
Mentre procede lannidamento della blastocisti, durante la seconda settimana si verifica la
formazione dellamnios e del sacco vitellino e vengono messi in posizione i primi due foglietti
embrionali. Nella parte inferiore del nodo embrionale inizia la differenziazione di uno strato di
cellule piuttosto appiattite che si chiama ipoblasto. Al di sopra dellipoblasto c una
pluristratificazione cellulare che quella del nodo embrionale che si mantiene applicata alla
superficie interna del citotrofoblasto.
Successivamente tra le cellule che costituiscono questa pluristratificazione e il citotrofoblasto
compaiono delle piccole cavit mediante un processo che implica morte cellulare (schizocelia).
A poco a poco queste cavit confluiscono formando ununica grande cavit chiamata cavit
amniotica piena di liquido amniotico. Tale formazione rappresenta il primo abbozzo dellamnios.
LE PARETI DELLAMNIOS
Allinizio la vescicola amniotica (o amnios) presenta un pavimento formato da cellule abbastanza
alte stratificate al di sopra dellipoblasto. Questo strato di cellule viene detto epiblasto.
Si sono cos formati i primi 2 foglietti embrionali primitivi (epiblasto sopra ed ipoblasto sotto).
Insieme costituiscono il disco embrionale.
La volta dellamnios formata da cellule amniogene o amnioblasti. Non tutti sono concordi
sullorigine di tali cellule: alcuni pensano che derivino dal citotrofoblasto, altri dal nodo embrionale
(teoria pi avvalorata) ed altri ritengono che gli amnioblasti si formino dopo lepiblasto e siano
derivanti dallo scivolamento delle sue cellule periferiche. La volta dellamnios in contatto nella
superficie esterna con la superficie interna del citotrofoblasto.
Laddove si ha confine tra la volta ed il pavimento dellamnios si forma una zona di particolare
importanza nelle successive fasi dello sviluppo: subir trasformazioni nella 4 settimana quando si
avr la delimitazione delle superfici embrionali. Tale zona prende il nome di giunzione
amnioectodermica.
RUOLO DELLAMNIOS NELLO SVILUPPO EMBRIONALE
Lamnios un annesso embrionale che appare nella filogenesi per la prima volta nei sauropsidi. Il
significato dellamnios quello di creare un ambiente acquatico poich lambiente pi idoneo per
la crescita dellembrione.
La famosa rottura delle acque la rottura del sacco amniotico e la fuoriuscita del liquido
amniotico.
COSTITUZIONE DEL SACCO VITELLINO PRIMARIO
Contemporaneamente alla formazione amniotica si forma anche il sacco vitellino. Questo annesso si
forma nella parte inferiore della blastocisti e la sua costituzione avviene perch lipoblasto prolifera
in senso laterale estendendosi fino alla superficie interna del citotrofoblasto e poi scivola lungo le
sue pareti interne portandosi verso il basso. Intanto si verifica unaltra proliferazione che inizia dal
polo inferiore della blastocisti e si forma una sottile lamina chiamata membrana esocelomica di
Heuser. Tale membrana si stratifica nel citotrofoblasto e risale verso laltro dove, in zona
equatoriale della blastocisti si incontra con lipoblasto.

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Secondo alcuni studiosi lipoblasto continua la sua proliferazione verso il basso allinterno della
membrana esocelomica di Heuser.
Si quindi costituito il primo abbozzo del sacco vitellino che si chiama sacco vitellino primario. Il
pavimento di tale annesso costituito dalla membrana esocelomica di Heuser mentre la volta fatta
da ipoblasto.
MESODERMA EXTRAMOLECOLARE O MAGMA RETICOLATO O MESOBLASTO
PRIMARIO
Questo materiale si forma inizialmente nel polo inferiore della blastocisti (dove nata la membrana
di Heuser) e determina scollamento tra la membrana di Heuser e il citotrofoblasto; poi, a poco a
poco si insinua anche pi in alto fino alla volta dellamnios ossia va a collocarsi a tutti i livelli tra il
citotrofoblasto e le due vescicole.
E costituito da cellule ma anche da materiali extracellulari (sostanza amorfa) che una
caratteristica tipica di tutti i tessuti connettivali.
RIASSUNTO DEI COSTITUENTI DELLEMBRIONE DOPO LA FORMAZIONE DEL
MAGMA RETICOLATO
Dallesterno allinterno:
- Sinciziotrofoblasto
- Citotrofoblasto
- Magma reticolato
- Allinterno del magma reticolato galleggiano le due vescicole:
o Amnios: nella parte superiore.
o Sacco vitellino: nella parte inferiore.
Lepiblasto e lipoblasto rappresentano la zona a livello della quale le due vescicole sono
interfacciate luna con laltra e viste dallalto hanno aspetto ovoidale e insieme si chiamano disco
embrionale.
EVOLUZIONE DEL MAGMA RETICOLATO
Successivamente nel magma cominciano a comparire delle cavit che si estendono confluendo fra
di loro e diventando ununica grande cavit delimitata da due strati di magma reticolato che
assumono aspetto laminare e continuano a mantenere struttura con cellule e matrice extracellulare.
Tale meccanismo detto delaminazione del magma reticolato. Dopo tale processo lo strato pi
esterno di magma si stratifica allinterno del citotrofoblasto e lo strato pi interno si stratifica sulla
superficie esterna dellamnios e del sacco vitellino.
La delaminazione non completa perch se lo fosse lamnios e il sacco vitellino perderebbero
contatto con il citotrofoblasto. Rimane infatti un tratto di magma reticolato che non va incontro a
delaminazione e che costituisce un collegamento tra le vescicole e il citotrofoblasto. Questo tratto di
magma si chiama peduncolo dattacco o di connessione o embrionale. Rappresenta un primo
abbozzo del cordone ombelicale.
CAMBIAMENTO NELLE PARETI DEL SACCO VITELLINO
Il processo di delaminazione comporta una compressione lungo le pareti del sacco vitellino
primario. Tale compressione fa in modo che il vitellino primario subisca un restringimento nella
zona di confine tra ipoblasto e membrana di Heuser. In conseguenza il sacco vitellino assume
aspetto a clessidra ma alla fine le sue componenti vengono distaccate luna dallaltra infatti la parete
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inferiore formata dalla membrana di Heuser si chiude su se stessa e forma una o pi cisti
esocelomiche che nel giro di poco tempo vengono riassorbite. La parte sovrastante che era formata
dallipoblasto si rinchiusa su se stessa e costituisce una vescicola pi piccola detta sacco vitellino
secondario
SITUAZIONE DOPO LA DELAMINAZIONE DEL MAGMA RETICOLATO E LA
FORMAZIONE DEL SACCO VITELLINO SECONDARIO
Dallesterno allinterno:
- Sinciziotrofoblasto
- Citotrofoblasto
- I strato di magma reticolato
Queste tre strutture, prese insieme vengono dette corion.
Soltanto il citotrofoblasto e il magma reticolato, presi insieme vengono detti somatopleura
extraembrionale.
Allinterno del corion c una cavit detta celoma extrembrionale. Al suo interno c lamnios e il
sacco vitellino II sulle cui superfici c uno strato di magma collegato al corion mediante il
peduncolo dattacco. Il peduncolo parte dalla parte inferiore delle vescicole, dorsalmente.
SOMATOPLEURA EXTRAEMBRIONALE E SPLACNOPLEURA EXTREMBRIONALE
La vescicola amniotica ha come pavimento lepiblasto e come volta cellule amniogene rivestite di
magma. Le cellule amniogene e il magma reticolato sovrastante si dicono somatopleura
extraembrionale (lo stesso nome del citotrofoblasto + magma reticolato)
Il sacco vitellino costituito da pareti formate da ipoblasto rivestito da magma.
Lipoblasto e il magma reticolato sovrastante vengono detti splacnopleura extraembrioanle.
FUNZIONI DEL SACCO VITELLINO NELLUOMO
Il sacco vitellino non ha funzione di deposito di materiali nutritivi ma d luogo alle cellule
germinali primordiali. Inoltre si formano delle isole sanguigne e quindi il sacco vitellino assume
delle funzioni angiogenetiche ed emopoietiche infatti nellambito del magma della splacnopleura ci
sono addensamenti cellulari detti isole sanguigne di Wolff e qui le cellule periferiche si
differenziano in cellule endoteliari (che formano le pareti interne dei vasi) e cellule emopoietiche.
Gli isolotti poi confluiscono formando cordoni vascolari che continuandosi luno con laltro
formano vasi. I vasi del sacco vitellino daranno luogo alla circolazione vitellina o onfalomesenterica
che rappresentano le prime radici dei vasi intestinali.
VASCOLARIZZAZIONE DELLE PARETI DELLAMNIOS E DEL CORION
Il processo di vascolarizzazione si estende alla somatopleura e perci si formano vasi nella parete
dellamnios e del corion. I vasi del corion (circolazione coriale) sono nella posizione pi idonea per
effettuare scambi nutritivi col sangue materno che a poco a poco penetra nelle lacune del
sinciziotrofoblasto.
ALLANTOIDE
Alla fine della II settimana ed allinizio della III si costituisce un altro annesso embrionale che in
diretto rapporto con il sacco vitellino. Tale annesso detto allantoide. Esso fa la prima comparsa nei
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sauropsidi dove si costituisce come un diverticolo sacciforme (sacchetto) che prende origine
dallintestino primordiale e si espande entrando in contatto col celoma extrembrionale e poi col
corion.
FUNZIONE DELLALLANTOIDE NEI SAUROPSIDI
Serve come deposito dei cristalli di acido urico. Infatti in questi animali il metabolismo proteico e
degli acidi nucleici producono acido urico che si deposita nellallantoide sotto forma di cristalli e
che quindi non si forma nei tessuti embrionali provocando danni (come la gotta). Inoltre lallantoide
ha funzione respiratoria perch nella sua parete si formano vasi che uniscono la circolazione
embrionale con quella coriale che vicino al guscio delluovo e che pu, anche se in maniera
ridotta, avere scambi respiratori con lambiente esterno.
SVILUPPO DELLALLANTOIDE NELLUOMO
Ha sviluppo minore rispetto ai sauropsidi. Si costituisce come un piccolo diverticolo nella parte
dorsale posteriore del sacco vitellino. Tale diverticolo si insinua allinterno del peduncolo dattacco
e si spinge allinterno del magma reticolato. A questo punto lallantoide induce la formazione dei
vasi allantoidei nel magma reticolato e poi lallantoide si retrae.
FUNZIONE DELLALLANTOIDE NELLUOMO
Lallantoide perde la funzione di deposito di cristalli di acido urico perch il catabolismo azotato
termina con la formazione non di acido urico ma di urea che idrosolubile e viene scambiata dal
sangue fetale a quello materno ed eliminata dai reni materni.
I vasi allantoidei che si formano per azione induttiva dellallantoide continuano a svilupparsi e
diventano due arterie e una vena del cordone ombelicale cio i vasi ombelicali. I vasi ombelicali
mettono in comunicazione la circolazione embrionale con quella coriale e con questa circolazione
vengono effettuati scambi respiratori e nutritivi tra il sangue materno che ora nel
sinciziotrofoblasto e che poi si trover nella placenta.
III SETTIMANA DELLO SVILUPPO EMBRIONALE
Nella III settimana si ha la messa in posizione dei 3 foglietti embrionali (gastrulazione).
Lepiblasto e lipoblasto che al momento sono gli unici due foglietti presenti daranno luogo alla
formazione rispettivamente dellectoderma e dellentoderma e tra i due si organizzer il tubo
neurale e si costituir il III foglietto detto mesoderma (formato da somiti, corda dorsale,
somatopleura embrionale, splacnopleura embrionale).
SITUAZIONE DEL DISCO EMBRIONALE ALLINIZIO DELLA III SETTIMANA
Allinizio della III settimana il disco embrionale costituito da epiblasto ed ipoblasto. Sono
sovrapposti fra loro ma sono due lamine separate che entrano in connessione soltanto in 2 zone: 1
pi craniale detta membrana buccofaringea ed 1 pi caudale detta membrana cloacale.
Durante le fasi successive la buccofaringea separer la parte pi craniale dellintestino
dallambiente esterno mentre la cloacale separer la parte pi caudale dallambiente esterno.

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LINEA PRIMITIVA
Linizio della gastrulazione avviene davanti alla membrana cloacale. In questa sede avviene un
ispessimento dovuto a proliferazione e migrazione delle cellule epiblastiche. A seguito di tali
migrazioni si forma un addensamento delle cellule epiblastiche sulla linea mediana detta linea
primitiva che si porta verso il basso e anche dal dietro allavanti.
Con la proliferazione dallalto verso il basso, la linea primitiva connette lepiblasto con lipoblasto e
procedendo dal dietro in avanti raggiunge la parte centrale del disco embrionale dove d luogo ad
uno slargamento detto nodo o bottone cefalico o primitivo o di Hensen.
Questo nodo caratterizzato da una lieve depressione rivolta verso lamnios detta fossetta cefalica o
primitiva. Bisogna precisare che anche se la linea primitiva viene osservata nella sua progressione
di crescita come un allungamento dallindietro verso lavanti il processo che porta a tale
accrescimento ha effettivamente un gradiente di crescita craniocaudale come tutti i processi
morfogenetici embrionali, infatti con unattenta osservazione si pu notare che il materiale che si
aggiunge pian piano per far crescere la linea primitiva si dispone sempre al di dietro di quello
formato in precedenza rispettando il gradiente craniocaudale.
ECTODERMA ED ENDODERMA
Come gi descritto, nei primi tre giorni della III settimana lepiblasto si connette con lipoblasto e
ci rappresenta un momento essenziale per lo sviluppo in quanto la connessione che si viene a
stabilire permette la migrazione di alcune cellule dallepiblasto allinterno dellipoblasto e tali
correnti migratorie fanno s che le cellule dellepiblasto spezzino quelle dellipoblasto e vadano a
scivolare lateralmente lungo le pareti del sacco vitellino dove diventeranno precursori delle cellule
germinali ed emopoietiche. Dopo questi 2 o 3 gg quando si verificata tale migrazione la linea
primitiva si stacca dallipoblasto e i due foglietti si chiamano:
- Ectoderma: quello che sta al di sopra e continua ad avere la linea primitiva applicata sulla
linea mediana della met caudale del disco embrionale come avveniva per lepiblasto.
- Entoderma o endoderma: quella sottostante che continua ad essere sulla volta del sacco
vitellino e non ha alcun rapporto con la linea primitiva.
LE ALI MESODERMICHE
Dopo che la linea primitiva si distaccata dallentoderma comincia a proliferare in senso laterale
dando luogo a due lamine una alla sinistra ed una alla destra. Queste formazioni mantengono la loro
connessione con la linea primitiva e si insinuano tra ectoderma ed entoderma. Si chiamano ali
mesodermiche (primo abbozzo dei foglietti embrionali). Le ali mesodermiche si estendono in senso
mediolaterale fino a raggiungere la periferia del disco embrionale dove entrano in comunicazione
con i foglietti mesodermici extrembrionali che si erano costituiti in precedenza (somatopleura
extrembrionale che riveste lamnios e splacnopleura extrembrionale che riveste il sacco vitellino).
Oltre ad estendersi lateralmente le ali proliferano in avanti sempre insinuandosi tra i due foglietti
(ectodermico ed entodermico) e cos facendo sopravanzano il bottone cefalico fino a superare la
membrana buccofaringea. Giunta davanti ad essa si congiungono fra di loro sulla linea mediana.
IL PROLUNGAMENTO CEFALICO
Nel frattempo il nodo cefalico ha dato luogo alla proliferazione di nuovo materiale che costituisce
un cordone solido che a sua volta si spinge in avanti e si arresta dietro la membrana buccofaringea.
Questo cordone solido prende il nome di prolungamento cefalico, inserito nella parte craniale del
disco embrionale tra i due foglietti e tra le ali mesodermiche ma non contrae nessun rapporto con
alcuna di queste formazioni. Successivamente la fossetta cefalica comincia ad approfondirsi
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allinterno del prolungamento cefalico e cos facendo lo scava e lo rende una formazione tubulare
chiusa anteriormente laddove termina dietro la membrana buccofaringea. A questo punto il
prolungamento cefalico si trasformato nel canale precordale. E da notare che questa cavitazione
mantiene la comunicazione con la cavit amniotica.
DAL CANALE PRECORDALE ALLA CORDA DORSALE
Dopo che sono avvenute queste modificazioni il canale precordale tende ad abbassarsi e cos la sua
superficie inferiore si avvicina sempre di pi allentoderma che costituisce la volta del vitellino.
Alla fine le due formazioni si saldano tra di loro e laddove avviene fusione si verifica anche una
rottura per cui, lungo la linea mediana della volta del sacco vitellino, lentoderma che si era fuso
con la superficie ventrale del canale precordale va incontro a disfacimento. In altri termine come
se il canale precordale si fosse inserito nellentoderma e adesso la sua superficie superiore in
continuazione con lentoderma circostante. Infatti se si esamina la volta del vitellino nella sua
parete pi craniale, in questa fase dello sviluppo esse costituita ai lati dellentoderma mentre sulla
linea mediana si trova la superficie superiore del canale precordale.
Successivamente la superficie superiore del canale precordale inserita nellentoderma si ispessisce e
si spinge di nuovo verso lalto in direzione dellectoderma e ci si estrinseca dallentoderma
sottostante. Tale processo ha inizio nella parte pi craniale del canale precordale e si continua
gradualmente verso lindietro e man mano che ci si verifica si ha la costituzione di un nuovo
organo assiale rappresentato dalla corda dorsale. Lentoderma sottostante ricostituisce, a poco a
poco, la propria continuit saldando sulla linea mediana al di sotto della corda dorsale neoformata le
proprie met di destra e di sinistra.
IL CANALE NEUROENTERICO DI LIEBERKUN
Man mano che questo processo si porta allindietro e si avvicina al bottone cefalico si osserva un
restringimento della comunicazione che si era verificata tra amnios e sacco vitellino al momento
della fusione e rottura della superficie inferiore del canale precordale ed entodermico. Questa
comunicazione che si restringe sempre di pi si chiama canale neuroenterico di Lieberkun perch
mette in comunicazione una zona sovrastante dove lectoderma former il tubo neurale con una
zona sottostante che appartiene alla parete pi alta del sacco vitellino dalla quale originer il tubo
intestinale o enterico. Il canale neuroenterico di Lieberkun ha durata temporanea e si riassorbir
nelle fasi successive.
ULTERIORE FORMAZIONE DELLA CORDA DORSALE
Con questo procedimento si costituisce la corda dorsale nella parte pi craniale del disco
embrionale. Successivamente il disco embrionale si allunga e poich la linea primitiva non segue
questo allungamento e rimane fissa come punto e come dimensioni, avverr che la linea primitiva si
trasciner dietro lorigine della corda dorsale che si allungher allinterno del disco embrionale.
Alla fine anche la linea primitiva verr riassorbita verso il dietro in maniera completa ed anche in
questo caso il riassorbimento trasciner caudalmente lorigine della corda dorsale. Alla fine
lembrione sar costituito da ectoderma sopra ed entoderma sotto e tra questi due foglietti sulla
linea mediana c il tubo neurale in via di formazione (sopra) e la corda dorsale (sotto). Ai lati della
corda dorsale ci sono le due ali mesodermiche.
EVOLUZIONI DELLE ALI MESODERMICHE
Le ali mesodermiche vanno incontro ad unulteriore evoluzione che consiste nellispessimento della
loro porzione pi vicina alla corda dorsale. Avvenuto tale ispessimento, ognuna delle 2 ali
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mesodermiche scomponibile in una zona pi ispessita detta lamina mediale o paracordale e in


unaltra, pi periferica detta lamina laterale. Questultima pi sottile e rimane unita alla lamina
mediale. Dopo, ciascuna lamina mediale viene suddivisa in diversi segmenti con aspetto di tanti
cubetti che sono definiti somiti. Questa suddivisione avviene ad opera di piani trasversali che
cadono dallalto verso il basso ed interessa anche il tratto delle ali mesodermiche che si trova tra i
somiti e le lamine laterali. Ciascun somite rimane connesso alle lamine laterali per mezzo di un
peduncolo detto peduncolo del somite o mesoderma intermedio. Dal mesoderma intermedio
avranno origine gli abbozzi renali.
SOMATOPLEURA EMBRIONALE, SPLACNOPLEURA EMBRIONALE E CELOMA
EMBRIONALE
Le lamine laterali hanno un destino diverso: non vengono segmentate trasversalmente ma vengono
delaminate iniziando dalla zona di attacco del peduncolo del somite e procedendo in senso laterale
fino alla periferia del disco embrionale. Questo processo a poco a poco porta alla formazione di due
foglietti mesodermici: uno pi in alto detto foglietto parietale del mesoderma che, unendosi
allectoderma sovrastante, costituisce la somatopleura embrionale. Il foglietto pi in basso vicino
allentoderma si chiama foglietto viscerale del mesoderma e si unisce allentoderma costituendo la
splacnopleura embrionale. Tra somatopleura embrionale e splacnopleura embrionale c una cavit
detta celoma embrionale o cavit celomatica embrionale.
CONTINUITA TRA FOGLIETTI MESODERMICI EMBRIONALI ED
EXTRAEMBRIONALI
Quando le ali mesodermiche si sono delaminate la somatopleura embrionale si continua con la
somatopleura extraembrionale che riveste lamnios; la splacnopleura embrionale si continua con la
splacnopleura extraembrionale che riveste il sacco vitellino. Il celoma embrionale si apre alla
periferia del disco embrionale e si continua col celoma extraembrionale.
TUBO NEURALE
Man mano che si forma la corda dorsale, essa esercita azione induttiva sullectoderma sovrastante
per cui lectoderma stesso sulla linea mediana si differenzia in neuroectoderma caratterizzato da
uno spessore maggiore delle cellule che formano lo strato delle cellule epiteliali. Questa la placca
neurale. Successivamente la placca neurale tende a presentare lungo la linea assiale mediana un
solco. Si passa quindi allo stadio di solco o piega neurale. Successivamente, tale solco viene
ulteriormente approfondito. Si chiama ora doccia neurale.
LE CRESTE GANGLIARI
Tra ectoderma e neuroectoderma si assiste alla formazione di ulteriore materiale neuroectodermico
che si allontana dallorigine in senso laterale e si dispone tra la doccia neurale e lectoderma e ci
avviene da ciascun lato e comporta la formazione delle creste gangliari o neurali.
A poco a poco la doccia neurale salda i propri margini e cos facendo si richiude costituendo il tubo
neurale. Man mano che c la chiusura della doccia del tubo neurale, tra ectoderma e tubo neurale
stesso si ha saldatura temporanea delle creste gangliari dai due lati.

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Dopo che la cresta gangliare diventata ununica lamina, si risepara in due lamine disposte a
ciascun lato del tubo neurale ed alla fine le due lamine vengono segmentate da piani trasversali
(cos come succede per i somiti) e costituiscono formazioni segmentali detti gangli.

DIFFERENZIAZIONE DEL TUBO NEURALE


Nella parte pi craniale il tubo neurale pi dilatato e presenta tre vescicole cefaliche che vengono
denominate (in senso craniocaudale) prosencefalo, mesencefalo e rombencefalo.
In seguito queste tre vescicole diventeranno cinque perch il prosencefalo originer (sempre in
senso craniocaudale) il telencefalo e il diencefalo e il rombencefalo originer il metencefalo e il
mielencefalo.
IV SETTIMANA DELLO SVILUPPO EMBRIONALE
CAUSE CHE PROMUOVONO LA DELIMITAZIONE DELLE SUPERFICI EMBRIONALI
Durante la IV settimana dello sviluppo embrionale si verifica la delimitazione delle superfici
esterne dellembrione e contemporaneamente si ha la formazione delle cavit interne infatti in
questa fase tutti i foglietti embrionali e gli organi assiali (tubo neurale e corda dorsale) sono stati
messi in posizione ma lunica superficie presente a livello dellembrione quella dorsale, in altre
parole i foglietti embrionali sono ancora espansi in superficie. I processi di delimitazione delle
superfici embrionali avvengono sotto la spinta di crescita del tubo neurale. Questo subisce un
notevole allungamento seguito da un accrescimento del foglietto embrionale che per ostacolato
dalla presenza di alcuni punti fissi come la membrana buccofaringea e cloacale. In conclusione si ha
estensione soprattutto dellectoderma che non seguito da uguale estensione dellentoderma. Ci
comporta la formazione di pieghe che risultano responsabili della formazione delle superfici esterne
allembrione.
SITUAZIONE PRIMA DELLA DELIMITAZIONE DELLE SUPERFICI EMBRIONALI
Prima che inizi la delimitazione con i foglietti ancora espansi in superficie, prendendo in
considerazione una sezione sagittale lungo la linea mediana si ha in senso craniocaudale:
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Osserviamo quella parte di ali mesodermiche che andata davanti alla membrana
buccofaringea e si saldata qui. In questo mesoderma si diversifica nella parte pi craniale
un tessuto connettivo robusto che viene definito setto trasverso e che, in momenti successivi
dello sviluppo, separer la cavit toracica da quella addominale. Il setto trasverso diventer
infatti la sede iniziale della costituzione del diaframma.
Ci sono isole sanguigne che confluiscono formando cordoni vascolari che si uniscono fra di
loro. Da qui si origina il primo abbozzo del cuore. Si forma anche una specie di cavit e tutta
la zona detta area cardiogena.
Membrana buccofaringea dovuta allaccollamento tra ectoderma ed entoderma.
Si ha un sollevamento dellectoderma dovuto al fatto che al di sotto dellentoderma sta
andando avanti la formazione del tubo neurale e proprio qui si espande la porzione pi
craniale del tubo neurale cio la vescicola proencefalica. Questo rigonfiamento si chiama
tubercolo encefalico.
Si trova la restante porzione del tubo neurale al di sopra e la corda dorsale al di sotto.
Membrana cloacale.
Si trova linserzione del peduncolo dattacco con allinterno lallantoide.

DELIMITAZIONE DELLE SUPERFICI CRANIALE, LATERALI E CAUDALE


Queste ripiegature si manifestano a livello della giunzione amnioectodermica. La prima piega
davanti al setto trasverso e procede dallalto verso il basso trascinando con s la giunzione
amnioectodermica. Questa piega si chiama cefalica e delimita la superficie craniale dallembrione.
Rapidamente la formazione di queste pieghe si estende su tutta la periferia del disco in prossimit
della giunzione amnioectodermica e si formano altre due pieghe dette pieghe laterali che delimitano
le superfici laterali quindi i fianchi dellembrione. Queste pieghe laterali si estendono verso
lindietro e si congiungono formando la piega caudale che, a sua volta, assume lo stesso andamento
delle altre pieghe e cos facendo delimita la superficie caudale dellembrione. In altre parole
lembrione circondata da un solco situato alla periferia del disco embrionale che si approfond
sempre di pi e sul fondo del solco c ancora la giunzione amnioectodermica.
DELIMITAZIONE DELLA SUPERFICIE VENTRALE
A questo punto lembrione deve delimitare la superficie ventrale. Le pieghe descritte cambiano
direzione e la piega cefalica procede in senso craniocaudale, le pieghe laterali procedono in senso
lateromediale e la piega caudale in senso caudocraniale. In questa maniera le pieghe delimitano la
superficie ventrale e alla fine si restringono verso la porzione centrale della superficie ventrale dove
forano la regione ombelicale.
COSTITUZIONE DELLINTESTINO PRIMITIVO
Si pu osservare che le ripiegature oltre ad interessare la somatopleura hanno interessato la
splacnopleura. In effetti la porzione pi alta del sacco vitellino stata racchiusa quasi
completamente allinterno dellembrione e costituisce ora il tubo intestinale. Questo tubo si divide
in tre parti:
- Intestino cefalico o craniale che termina anteriormente a fondo cieco ed separato
dallambiente esterno dalla membrana buccofaringea.
- Intestino posteriore o caudale che separato dallesterno dalla membrana cloacale .

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Tra queste due porzioni dellintestino primitivo c lintestino medio che a livello della
regione ombelicale comunica con un diverticolo costituito dalla parte inferiore del sacco
vitellino secondario che una parte che non viene inclusa nellembrione ed detta sacco
vitellino terziario o definitivo.

POSIZIONE DELLE STRUTTURE EMBRIONALI DOPO LA DELIMITAZIONE DELLE


SUPERFICI
Se esaminiamo una sezione condotta sul piano sagittale, osserviamo che nelle regioni interessate
dalle pieghe avvenuta una rotazione di 180 gradi che ha portato ad un cambiamento
nellorganizzazione di queste regioni. Adesso la struttura pi craniale rappresentata dal tubercolo
encefalico dietro il tubercolo encefalico si trova una profonda insenatura dovuta allestensione sia
del tubercolo encefalico sia dellarea cardiogena. Questa insenatura viene denominata stomodeo o
fossetta buccale primitiva. Sul fondo dello stomodeo si ritrova la membrana buccofaringea che
separa lo stomodeo dallintestino cefalico. Dietro lo stomodeo si trova larea cardiogena o tubercolo
cardiaco e dietro allarea cardiogena c il setto trasverso che era la struttura pi craniale allinizio.
Dietro la regione caudale c lintestino posteriore dalla cui superficie ventrale fuoriesce lallantoide
che si impegna nel peduncolo dattacco costituito dal magma reticolato e un piccolo tratto del
magma stato trascinato dalla piega caudale allinterno dellembrione. Nella regione caudale dietro
lallantoide c la membrana cloacale che separa lintestino posteriore dallambiente esterno.
LA REGIONE OMBELICALE
Se si osserva la regione ombelicale cio si guarda frontalmente si vede unapertura determinata dal
fatto che la somatopleura extrembrionale a livello della giunzione amnioectodermica si riflette verso
lalto e va a costituire le pareti dellamnios. Da questa apertura escono il vitellino terziario e il
peduncolo dattacco che trova inserzione allinterno dellembrione sulla superficie dellintestino
caudale e che dallaltra estremit connesso al corion. Se si effettua una sezione tangenziale
rispetto alla superficie ventrale dellembrione si osserva una circonferenza pi esterna chiamata
ombelico cutaneo o primitivo. Tale circonferenza rappresenta il punto di passaggio
Tra somatopleura embrionale e somatopleura extrembrionale che forma le pareti dellamnios. In
altri termini questa circonferenza la giunzione amnioectodermica che si portata a questo livello
dopo avere contribuito alla delimitazione delle superfici embrionali. Pi internamente c unaltra
circonferenza pi piccola detta ombelico intestinale. Tale circonferenza il punto di passaggio tra la
splacnopleura embrionale dellintestino medio e la splacnopleura extraembrionale del vitellino
terziario. Tra i due ombelichi c uno spazio che rappresenta il punto di passaggio tra celoma
embrionale e celoma extraembrionale cio questo spazio tra i due ombelichi quello che si trovava
alla periferia del disco embrionale quando i foglietti erano ancora espansi in superficie e si era
completatala delaminazione delle ali mesodermiche. Questo spazio non del tutto libero ma nella
parte superiore ha il magma reticolato del peduncolo dattacco che ha al suo interno lallantoide.
Anche in questo caso la sezione che esaminiamo ci mostra il punto di passaggio tra la parte di
peduncolo contenuto nellembrione e quella che attraversa il celoma extraembrionale per
raggiungere il corion.
IL CORDONE OMBELICALE
La formazione del cordone ombelicale avviene in rapporto sia con la delimitazione delle superfici
esterne sia con la successiva espansione del sacco amniotico. Lamnios infatti aumenta le sue
dimensioni e si espande nel celoma extraembrionale e di conseguenza la volta dellamnios si
avvicina alla superficie interna del corion e quando il celoma extraembrionale stato annullato, la
somatopleura extraembrionale che riveste lamnios prende contatto con quella della superficie
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interna del corion. I due foglietti hanno disposizione speculare in quanto la somatopleura
dellamnios ha le cellule amniogene allinterno e il magma reticolato verso lesterno, invece la
somatopleura del corion ha il citotrofoblasto allesterno e il magma reticolato allinterno. A questo
punto i due strati di magma reticolato, entrati in contatto, si saldano ed alla fine si costituisce
ununica struttura detta membrana amniocoriale. Lespansione dellamnios prosegue ulteriormente
ed interessa anche le propaggini dellamnios che sono rivolte verso le superfici ventrali
dellembrione. In questo caso lespansione dellamnios incontra le strutture che fuoriescono dalla
regione ombelicale e cio il sacco vitellino terziario, il peduncolo dattacco con allinterno
lallantoide e talvolta incontra anche delle anse intestinali dette ernie fisiologiche che sono destinate
a rientrare. Lespansione delle propaggini dellamnios avvicina fra di loro queste strutture e tra
queste il peduncolo dattacco un punto fisso perch ancorato al corion. Lespansione delle
propaggini dellamnios avvicina il sacco vitellino al peduncolo dattacco e si forma il cordone
ombelicale primitivo che presenta dallesterno allinterno:
- Cellule amniogene.
- Magma reticolato della parete amniotica.
- Splacnopleura del sacco vitellino.
- Magma reticolato del peduncolo dattacco.
- Allantoide.
Al momento successivo la componente entodermica del sacco vitellino regredisce dopo che si sono
costituiti i vasi della circolazione onfalomesenterica e regredisce anche la parte epiteliale
dellallantoide dopo avere indotto nel magma reticolato la formazione dei vasi allantoidei. Questo
il cordone ombelicale primitivo che presenta rivestimento di cellule amniogene ed allinterno
tessuto connettivo mucoso derivato dalla somatopleura amniotica, dalla splacnopleura del sacco
vitellino e dal peduncolo dattacco detto gelatina di Warthon che forma lo stroma del cordone
ombelicale. Nello stroma si verifica una ulteriore progressione dei vasi allantoidei: da un lato si
mettono in connessione alla circolazione embrionale e dallaltro con la circolazione coriale. Alla
fine i vasi allantoidei diventano 2 arterie ed 1 vena che sono i vasi del cordone ombelicale.
LA PLACENTA
CORION FRONDOSUM E CORION LAEVE
Quando avvenuto lannidamento della blastocisti e si formato il sinciziotrofoblasto nelle varie
porzioni del corion si formano molte escrescenze dette villi coriali. Essi sono pi abbondanti e
rigogliosi nella zona del corion che penetrata per prima nellendometrio. Si pu distinguere il
corion in:
- Frondosum: E la parte del corion dove i villi sono pi abbondanti e rigogliosi.
- Liscio o laeve: E la parte del corion dove i villi sono meno rigogliosi ed in minor quantit.
LE DECIDUE
Nel complesso la parte funzionale dellendometrio prende il nome in gravidanza di decidua
gravidica. Al momento del parto, dopo la fuoriuscita del feto c la fuoriuscita del cordone
ombelicale e della placenta: la fase del parto definita secondamento. La decidua gravidico
scomposta in tre zone:
- Decidua basale: Parte di endometrio compresa fra lembrione e il miometrio della parete
uterina ed quella parte che si trova davanti al corion frondosum.
- Decidua capsulare: Sta di fronte al corion liscio che si trova fra lembrione e la cavit
dellutero.

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Decidua parietale: E la porzione di endometrio che riveste le superfici della cavit uterina
che in queste prime fasi non hanno rapporto con lembrione.

Quando lembrione si accresce allinterno dellutero, la decidua capsulare annuller la cavit uterina
ed entrer in contatto con la decidua parietale e queste due strutture si salderanno fra di loro.
La decidua basale quindi contrapposta al corion frondosum. Queste due strutture assumono un
aspetto discoidale e dallulteriore sviluppo delle due strutture e dei loro rapporti si avr la placenta.
DALLE LACUNE DEL SINCIZIO ALLA COSTITUZIONE DELLA PLACENTA
La decidua basale e il corion frondosum si ispessiscono dando luogo a due formazioni contrapposte
dette disco coriale e disco deciduale. Queste due formazioni si saldano fra di loro lungo i margini e
nella loro interfaccia ci sono modificazioni strutturali che porteranno alla costituzione della
placenta. Per descrivere queste modificazioni poniamo lattenzione a livello delle lacune del
sinciziotrofoblasto. Ciascuna lacuna va incontro ad un ampliamento e, a poco a poco, sul versante
coriale si verifica la proliferazione di materiale costituito da citotrofoblasto allinterno e
sinciziotrofoblasto allesterno. Queste colonne di materiale sono dovute al fatto che il
citotrofoblasto prolifera e spinge allinterno delle lacune il sinciziotrofoblasto e queste colonne di
materiale raggiungono il versante deciduale della lacuna e si attaccano al sinciziotrofoblasto che
formano la volta della lacuna stessa. A questo punto il citotrofoblasto fuoriesce dal
sinciziotrofoblasto, prolifera ulteriormente e si estende orizzontalmente disponendosi fra la decidua
basale e il corion stesso. Addirittura questa proliferazione orizzontale del citotrofoblasto si salda
con le proliferazioni provenienti da colonne analoghe. Si ottiene cos uno strato di citotrofoblasto
che si chiama guscio o involucro citotrofoblasto. AA questo punto la presenza di queste colonne
allinterno delle lacune scompone ciascuna lacuna in diversi spazi denominati spazi intervillosi. Si
pu notare che in questi spazi intervillosi si ha un rivestimento formato a tutti i livelli da
sinciziotrofoblasto e in questi spazi, come faceva in precedenza nelle lacune, continua a circolare
sangue materno che entra in contatto a tutti i livelli col sinciziotrofoblasto. Quelle colonne che si
erano formate rivestite di sinciziotrofoblasto si chiamano radici dattacco e da queste originano
ulteriori ramificazioni costituite da sinciziotrofoblasto allesterno e da citotrofoblasto allinterno che
si estendono negli spazi intervillari tendendo a riempirli. Queste si comportano come i rami di un
albero il cui tronco principale rappresentato dalla radice dattacco. Queste ulteriori ramificazioni
che non prendono contatto con le pareti degli spazi intervillari si chiamano radici libere. Comunque
sia le radici dattacco che le radici libere rappresentano escrescenze del corion che si chiamano villi
coriali. Distinguiamo tre tipi di villi coriali:
- Villi primari: sono costituiti da citotrofoblasto allinterno e da sinciziotrofoblasto
allesterno.
- Villi secondari: Il magma reticolato che si trova sulla superficie interna del corion si insinua
allinterno dei villi primari.
- Villi terziari: Nellasse costituita da magma si costituiscono dei vasi che sono in diretta
connessione con quelli coriali.
Nel frattempo accade che dal versante deciduale degli spazi intervillosi cominciano a scendere
verso il basso dei setti connettivali, si inseriscono negli spazi intervillosi ma non arrivano a toccare
il versante coriale degli spazi intervillosi stessi. Questi setti sono costituiti da tessuto connettivo
materno rivestito di citotrofoblasto che aveva formato il guscio citotrofoblasto e poi il
sinciziotrofoblasto. Questi setti suddividono gli spazi intervillari in scompartimenti detti logge
placentari o cotiledonarie. Ciascuna loggia placentare rappresenta una porzione di spazio
intervilloso che accoglie al suo interno sangue materno e tanti villi coriali derivati da una radice
dattacco. Questa proliferazione detta cotiledone.
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CIRCOLAZIONE DEL SANGUE NELLA PLACENTA


Il sangue materno raggiunge la placenta attraverso le arterie uterine spiraliformi che hanno le loro
ultime diramazioni alla base o anche nellasse dei setti placentari. A livello delle loro terminazioni
le arterie spiraliformi presentano dei capillari che sono congeniati in manierati aprirsi direttamente
nelle logge placentari ma poco prima delle loro terminazioni presentano un restringimento dovuto
alla presenza di cellule muscolari lisce e fa s che alle sistole del cuore materno, il sangue viene
spruzzato sulle superfici del cotiledone nella loggia (capillari a fontana). Grazie a questo dispositivo
il sangue acquisisce pressione e dopo avere bagnato i villi coriali torna nel circolo venoso materno
per mezzo di alcune vene che si trovano alla base si ciascuna loggia placentare. In un minuto nella
placenta circolano circa 600 ml di sangue materno. Il sangue materno e quello fetale, di norma, non
entrano mai in contatto fra di loro.
CIRCOLAZIONE DI SANGUE FETALE NELLA PLACENTA
Il sangue fetale deriva dalla circolazione embrionale e raggiunge la placenta per mezzo delle due
arterie ombelicali: sangue povero di ossigeno e di sostanze nutritive ricco di scorie. Quando
queste arterie raggiungono la placenta, danno luogo a ramificazioni dette rami cotiledonari. Ciascun
ramo raggiunge lasse del cotiledone e si ramifica nei villi coriali. A questo punto si verifica la
capillarizzazione e il sangue fetale si ossigena e riceve nutrimento dal sangue materno, confluisce
poi in vene di diametro sempre maggiore fino ai rami cotiledonari venosi e poi si riuniscono nella
vena ombelicale che portala feto sangue ricco di ossigeno e di sostanze nutritizie.
BARRIERA EMATOPLACENTARE
Gli scambi tra madre e feto avvengono a livello dei villi coriali. Allinizio tra madre e feto si
frappongono sinciziotrofoblasto, citotrofoblasto, magma reticolato ed endotelio dei capillari dei
villi. Successivamente il citotrofoblasto viene riassorbito e i capillari si spostano verso la periferia
dei villi coriali vicino al sinciziotrofoblasto. Adesso tra madre e feto si frappongono soltanto
sinciziotrofoblasto ed endotelio dei vasi. Addirittura in alcune parti il sinciziotrofoblasto si
assottiglia ulteriormente e presenta delle aperture cosicch in queste zone il sangue materno e quello
fetale sono separati soltanto dallendotelio dei vasi. Si parla per queste strutture di barriera
ematoplacentare per indicare che tra madre e feto si stabilisce una specie di filtro che non permette
il passaggio indiscriminato di sostanze. Dal feto alla madre passano soprattutto cataboliti (urea ed
anidride carbonica) mentre dalla madre al feto passano essenzialmente ossigeno, acqua, sali
minerali, vitamine, glucosio, acidi grassi, amminoacidi, anticorpi e talvolta microrganismi (virus,
batteri o protozoi) che possono procurare danni allembrione ed avere come conseguenze malattie
congenite (rosolia, morbillo, influenza, HIV, sifilide, toxoplasma, etc.).
LA PLACENTA
Le funzioni della placenta:
- Respiratorie: Consente gli scambi di ossigeno ed anidride carbonica.
- Trofica o Metabolica: Rende possibili gli scambi di sostanze nutritizie e cataboliti.
- Endocrina: Fin dalle prime fasi il sinciziotrofoblasto secerne gonadotropina corionica (HCC)
che sostiene il corpo luteo in sostituzione di LH. Al III o IV mese la placenta assume
capacit di produrre estrogeni e progesterone in sostituzione del corpo luteo gravidico che
tende a regredire. Alla fine della gravidanza la placenta produce altri ormoni come HPL
(lattogeno placentare) il cui dosaggio usato come indice delle funzionalit placentari.
Recentemente si scoperto che la placenta produce anche STH, TSH e ACTH.
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LA PLACENTA AL TERMINE DELLA GRAVIDANZA


Dopo il secondamento (fuoriuscita del feto), una volta fuoriuscita, la placenta rotondeggiante ed
ha una forma simile a quella di una focaccia (infatti il nome placenta significa focaccia) di 15-20
cm di diametro e con spessore di 2-3 cm e va assottigliandosi nei margini placentari (periferia). Ad
osservazione macroscopica la placenta ha due superfici:
- Materna: Dopo il secondamento sanguinolenta ed irregolare ed percorsa da profondi
solchi dentro i quali cerano i setti placentari. Questi solchi delimitano aree di aspetto
spugnoso che sono le proliferazioni dei villi coriali ed ogni area corrisponde ad un
cotiledone.
- Fetale: E liscia perch rivestita dallamnios ed trasparente perch molto sottile e lascia
intravedere i rami delle arterie e delle vene ombelicali (cotiledonarie) che vanno
dallinserzione del cordone ombelicale verso ciascuno dei cotiledoni.
INSERZIONE DEL CORDONE OMBELICALE SULLA PLACENTA
Sulla superficie fetale della placenta, linserzione del cordone ombelicale normalmente in
posizione eccentrica (vicino al centro). Pu accadere che sia sul margine placentare (inserzione
marginale) e pi raramente si pu verificare uninserzione al di fuori della placenta (inserzione
velamentosa). Linserzione marginale non provoca problemi al feto, al contrario, linserzione
velamentosa pu essere causa di sofferenza fetale perch con i suoi movimenti, il feto pu
comprimere i vasi cotiledonari e i vasi della zona di inserzione fuori dalla placenta poich la parete
uterina costituita da miometrio su cui poggiano i vasi dura mentre lo schiacciamento non pu
avvenire quando si ha uninserzione normale e i rami sono nella sede placentare perch i cotiledoni
attutiscono la compressione.
IL CORDONE OMBELICALE AL TERMINE DELLA GRAVIDANZA
Al termine della gravidanza il cordone ombelicale ha lunghezza di circa 50 cm e diametro di circa 1
cm ed rivestito dallamnios. Ha allinterno lo stroma formato da gelatina di Warthon ed ha due
arterie ed una vena ombelicale. I vasi sanguigni si avvolgono a spirale e ci a volte determina, dove
ci sono curvature, la presenza di accumuli di gelatina che determinano irregolarit nella superficie
del cordone e dono detti nodi falsi che non hanno conseguenze nel feto. A volte se il cordone
ombelicale pi lungo o quando il feto ha molta libert nel liquido amniotico si possono formare
nodi veri che possono provocare ostruzione dei vasi ombelicali e perci sofferenza fetale.
DERIVAZIONE DEI TESSUTI
-

Ectoderma: Fa derivare lepidermide cio lepitelio che riveste la superficie esterna del
corpo e derivati (ghiandole, peli, etc.) e fa derivare anche il sistema nervoso (dal
neuroectoderma). Centrale e periferico. Dalle creste gangliari originano le cellule nervose e
cellule di vario tipo come cellule muscolari, cartilaginee, ossee nella regione della testa e del
collo, e melanociti. Inoltre originano cellule che fungono da rivestimento per i tessuti
nervosi. Poi cellule a funzione endocrina (zona cardiaca, zona surrenale, etc.)
Mesoderma: Fa derivare cellule che producono matrice extracellulare (comune a tutti i
tessuti connettivi) e questo nuovo tessuto si chiama mesenchima e d luogo a tessuti
connettivi che vanno a riempire gli spazi lasciati dagli altri tessuti. Lapparato scheletrico
formato dai somiti costituiti da una parte pi esterna detta sclerotomo e una pi interna detta
miotomo. Nello sclerotomo si ha la proliferazione di cellule che circondano tubo neurale e
corda dorsale e costituiscono una vertebra per ogni somite. Dallo sclerotomo le cellule
migrano ancora e se ne formano altre da foglietti parietali o viscerali del mesoderma che

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costituiscono tutti gli abbozzi scheletrici che sono prima cartilaginei e poi diventeranno
ossei. Dalla lamina cutanea e dal foglietto parietale mesodermico proviene altro tessuto
connettivale che si stabilisce sotto lectoderma cosicch queste tre strutture (ectoderma,
connettivo derivante dal foglietto parietale mesodermico e connettivo derivante dalla lamina
cutanea) formano il rivestimento esterno del corpo umano. Nella zona intermedia del somite
(miotomo) hanno origine i mioblasti che rappresentano i capostipiti del tessuto muscolare
scheletrico. Infine nei tessuti connettivi derivati dal mesoderma si formano i vai circolatori e
dal peduncolo del somite origina lapparato urinario e genitale.
Entoderma: Fa originare gli epiteli di rivestimento delle vie digerenti e respiratorie ed il
foglietto viscerale dellentoderma d origine a tessuto connettivo, a vasi, a tessuto muscolare
liscio delle pareti intestinali ed anche alcune ghiandole implicate nella digestione.

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