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Daniele Ferrero

La struttura della Fiaba secondo la morfologia di Propp



La Morfologia della Fiaba di Vladimir Jakovlevic Propp, pubblicata nel 1928 a Leningrado,
costituisce l'opera pi importante dedicata alla struttura del racconto fiabesco.
Secondo Propp, possibile un'analisi delle forme della fiaba "con la medesima precisione con la
quale viene elaborata la morfologia delle formazioni organiche. E se questa affermazione non pu
riferirsi alla fiaba nel suo insieme, in tutto il suo insieme, possibile tuttavia accettarla per i
racconti di magia, e cio per le fiabe nel senso proprio della parola".
L'analisi morfologica di Propp dimostra che, nonostante i personaggi della fiaba possano essere
diversissimi, le loro funzioni sono assi poco numerose, dove per funzione si intende "l'atto del
personaggio, ben determinato dal punto di vista della sua importanza per il decorso dell'azione".
In base allo studio dettagliato di un centinaio di fiabe tratte dalla raccolta di Afanas'ev, Propp
enuncia quattro tesi fondamentali:
1. "Gli elementi costanti, stabili, della fiaba sono le funzioni dei personaggi, indipendentemente da
chi essi siano e in che modo le assolvano. Esse costituiscono i componenti fondamentali della
fiaba".
2. "Il numero delle funzioni proprie del racconto di magia limitato". In totale, le funzioni
individuate da Propp, sono infatti solamente 31.
3. "La successione delle funzioni sempre la stessa". Anche se poche fiabe contengono tutte le
funzioni, ci non infirma la legge della successione.
4. "Tutte le fiabe, per struttura, sono monotipiche"; ovvero rappresentano innumerevoli variazioni
di una serie unica per tutte le fiabe.
Elenchiamo qui di seguito, sinteticamente, le 31 funzioni individuate da Propp. Ciascuna funzione
viene indicata da una sigla alfabetica. [1]

Ogni fiaba comincia con una certa situazione iniziale (i), in cui vengono elencati i membri della
famiglia o semplicemente viene introdotto il futuro eroe. A alla situazione iniziale seguono 7
funzioni preparatorie.
FUNZIONI PREPARATORIE
e. allontanamento: I. Uno dei membri della famiglia si allontana da casa.
q. proibizione: II. All'eroe viene fatta una proibizione.
b. violazione: III. La proibizione viene violata.
v. investigazione: IV. Il cattivo tenta di eseguire un'investigazione.
w. delazione: V. Al cattivo vengono date notizie sulla vittima.
g. perfidia: VI. Il cattivo tenta di ingannare la sua vittima per impossessarsene o per impadronirsi
dei suoi beni.
j. complicit: VII. La vittima cade nel tranello ed aiuta involontariamente il nemico. Oppure:
x. sciagura preliminare: VII a. La vittima soggiace al patto fraudolento.

ESORDIO
A questo punto inizia l'azione vera e propria, che parte sempre da un danneggiamento o da una
mancanza e comprende 4 funzioni:
A. Danneggiamento: VIII. Il cattivo arreca un danno o una lesione a uno dei membri della
famiglia. Oppure:
a. Mancanza: VIII a. Ad uno dei membri della famiglia manca qualcosa; egli desidera avere
qualcosa.
B. Momento di connessione: IX. Si verifica la sciagura o la mancanza; leroe riceve un ordine o
un invito, viene inviato o lasciato andare.
C. Reazione incipiente: X. Il ricercatore acconsente o decide di reagire. (questa funzione vale solo
per gli eroi "ricercatori" e non per gli eroi che "subiscono", cio che vengono scacciati, stregati,
uccisi, ecc.)
Partenza: XI. Leroe abbandona la casa.

OTTENIMENTO DEL MEZZO MAGICO
Interviene ora nel racconto un nuovo personaggio: il donatore, da cui l'eroe otterr un oggetto
magico o un aiutante. Questa sezione comprende 3 funzioni:
D. Prima funzione del Donatore: XII. Leroe viene messo alla prova, esaminato, aggredito, ecc.,
in preparazione al conseguimento delloggetto o dellaiutante magico.
G. Reazione dellEroe: XIII. Leroe reagisce (positivamente o negativamente) alle azioni del futuro
donatore.
Z. Ottenimento del mezzo magico: XIV. Leroe riesce (o non riesce) ad entrare in possesso del
mezzo magico.

ACME DELLA FIABA
Col trasferimento dell'eroe nel luogo delle sue ricerche la fiaba raggiunge il suo acme: qui avverr il
combattimento con il cattivo o antagonista e sar posto rimedio al danno o alla mancanza iniziale.
Questa sezione comprende 5 funzioni:
R. Trasferimento sul luogo di destinazione: XV. Leroe si dirige, raggiunge o viene portato sul
luogo in cui si trova loggetto della sua ricerca.
Q. Lotta col Cattivo: XVI. Leroe e il cattivo si battono in uno scontro diretto.
K. Marchiatura dellEroe: XVII. Imprimono un marchio alleroe.
M. Vittoria sul Cattivo: XVIII. Il cattivo vinto.
L. Liquidazione del danno o della mancanza: XIX. Viene posto riparo alla sciagura iniziale o
viene eliminata la mancanza iniziale.

PRIMA CONCLUSIONE
L'eroe ritorna a casa e, nel viaggio di ritorno, sfugge alla persecuzione del cattivo oppure dei suoi
familiari o aiutanti. Questa sezione comprende 3 funzioni:
Ritorno dellEroe: XX. Leroe ritorna.
Pr. Persecuzione dellEroe: XXI. Leroe viene perseguitato.
Sp. Salvataggio dellEroe: XXII. Leroe scampa alla persecuzione.
Alcune fiabe si concludono qui (e possono saltare direttamente all'ultima funzione: C*: Nozze). In
caso contrario, la fiaba obbliga l'eroe a subire un nuovo A. Danneggiamento. Ogni
danneggiamento d luogo ad un nuovo "passo" della fiaba. Se il danneggiamento operato dallo
stesso cattivo, il secondo passo ripercorre le stesse funzioni del primo; se il danneggiamento
operato da cattivi diversi (ad es. i fratelli dell'eroe), si ripetono le funzioni da A fino a R, poi la
fiaba segue uno sviluppo diverso, con nuove funzioni. Seguendo quest'ultimo caso, abbiamo quindi:

NUOVO ESORDIO
A. Nuovo danneggiamento: VIII bis. I fratelli rubano il bottino delleroe (e lo gettano nel
precipizio). [B manca]
C. Nuova reazione incipiente: X bis. Leroe reagisce.
Nuova partenza: XI bis. Leroe riprende la ricerca.

NUOVO OTTENIMENTO DEL MEZZO MAGICO
D. Nuovo incontro col Donatore: XII bis. Leroe deve affrontare di nuovo le vicissitudini che lo
condurranno ad ottenere il mezzo magico.
G. Nuova reazione dellEroe: XIII bis. Leroe reagisce nuovamente allazione del futuro donatore.
Z. Nuovo ottenimento del mezzo magico: XIV bis. Un nuovo mezzo magico messo a
disposizione delleroe.

NUOVO ACME DELLA FIABA
R. Nuovo trasferimento sul luogo di destinazione: XV bis. Leroe si dirige, raggiunge o viene
portato sul luogo in cui si trova loggetto della sua ricerca (solitamente alla sua casa).
Da questo punto in poi si presentano 6 funzioni nuove:
. Arrivo in incognito: XXIII. Leroe, non riconosciuto, arriva a casa o in un altro paese.
F. Pretese del Falso Eroe: XXIV. Il falso eroe avanza pretese infondate.
S. Compito difficile: XXV. Alleroe viene affidato un difficile compito.
P. Assolvimento del compito: XXVI. Il compito assolto.
Y. Riconoscimento dellEroe: XXVII. Leroe riconosciuto.
O. Smascheramento del Falso Eroe: XXVIII. Il falso eroe o il cattivo smascherato.

SECONDA ED ULTIMA CONCLUSIONE
Comprende 3 funzioni nuove:
T. Trasfigurazione: XXIX. Leroe assume un nuovo aspetto.
H. Punizione del Falso Eroe o del Cattivo: XXX. Il Cattivo punito.
C*. Nozze e Incoronazione: XXXI. Leroe si sposa e viene proclamato re.

Ciascuna di queste 31 funzioni pu presentarsi secondo vari aspetti specifici che Propp indica con
un numero che segue la sigla letterale, secondo una tabella di riferimento (vedi pi oltre).
Lo studio delle funzioni permette inoltre a Propp di individuare al massimo 7 personaggi della
fiaba, a ciascuno dei quali pertiene una data "sfera d'azione", definita da un insieme di funzioni
specifiche. La seguente tabella elenca i 7 personaggi con le funzioni corrispondenti e il momento
pi tipico nel quale compaiono per la prima volta nel racconto:

Personaggio Funzioni (sfera dazione) Comparsa
1. EROE
ricercatore C G C*
Situazione iniziale
vittima G C*
2. CATTIVO A Q Pr
Due volte:
- improvvisamente
- viene trovato
3. MANDANTE B Situazione iniziale
4. DONATORE D Z Incontrato casualmente
5. AIUTANTE R L Sp P T Donato
6. FIGLIA DEL RE (= pers. cercato) e
padre (Re)
S K O Y H C*
- situazione iniziale
- poi (ri)trovata
7. FALSO EROE C G F
Situazione iniziale o
nel secondo passo
Seguendo il metodo di siglatura delle funzioni proposto da Propp, ogni fiaba pu essere ricondotta
ad una "formula" che ne rappresenta la struttura. Per dare un esempio di questo procedimento
riportiamo qui l'analisi operata dall'autore sulla fiaba n. 64 della raccolta di Afanas'ev ("Le oche-
cigno") e la "formula" risultante: [2]


Nell'appendice del suo libro, Propp riporta una tavola che contiene una simile riconduzione a
"formule" di altre 50 fiabe della raccolta di Afanas'ev.
L'obiettivo finale del suo lavoro trovare la formula della serie unica, che rappresenta la struttura
universale nella quale possono rientrare tutte le fiabe di magia.
Abbiamo visto, dall'elenco delle 31 funzioni, che due sono i "passi" fondamentali che una fiaba pu
contenere: il primo caratterizzato, nel suo acme, dalla presenza delle funzioni Q - M, ovvero dalla
lotta e vittoria sul cattivo; il secondo, sempre nel suo acme, caratterizzato dalla presenza delle
funzioni S - P, ovvero compito difficile e suo assolvimento. Le funzioni iniziali (dell'esordio e
dell'ottenimento del mezzo magico) e finali (della prima e della seconda conclusione) sono spesso
comuni ai due "passi".
Le funzioni Q - M e S - P possono essere entrambi presenti in una fiaba, oppure pu essere presente
solo una delle due coppie, ma possono anche essere entrambi assenti (come nel caso della fiaba "le
oche-cigno" sopra riportata). In tutto possiamo quindi avere 4 tipi fondamentali di fiabe:
1) tipo con Q - M
2) tipo con S - P
3) tipo con Q - M seguito da S - P
4) tipo senza Q - M e senza S - P.
Combinando questi 4 tipi, Propp ottiene finalmente lo schema generale di tutte le fiabe, ovvero la
formula della serie unica che stava cercando. In questa formula, le funzioni iniziali e finali sono
sempre identiche, mentre una riga orizzontale divide la sequenza contenente Q - M da quella
contenente S - P per indicare le due alternative che il racconto pu scegliere (che possono anche
essere entrambi presenti, scegliendo prima la riga superiore e poi quella inferiore, o entrambi
assenti, spesso solo parzialmente). E' da notare che, nella sequenza contenente Q - M, le funzioni
F (arrivo in incognito e pretese del falso eroe) sono successive, mentre sono precedenti nella
sequenza contenente S - P. Ecco la formula generale:

Ben difficilmente una fiaba potr contenere tutte queste funzioni: molte saranno omesse, molte
invece potranno essere ripetute (spesso triplicate o, nel caso di una nuova A, dando luogo a pi
passi). In ogni caso, tutte le fiabe potranno comunque rientrare in questo schema, rispettando
l'ordine di successione delle funzioni: nessuna funzione nuova potr presentarsi.
Ma quale significato dobbiamo attribuire alla scoperta di una serie unica per tutte le fiabe? Questa
tesi implica forse che le fiabe derivino tutte da un'unica fonte? La risposta, secondo Propp, , molto
probabilmente, affermativa anche se questa "unica fonte" non necessariamente deve essere intesa in
senso storico-geografico. E' pi probabile che l'unica fonte vada ricercata in campo psicologico. Le
ricerche di Propp confermerebbero quindi, secondo il nostro parere, una delle tesi fondamentali
della psicologia junghiana: l'esistenza di una "struttura archetipica", presente nell'inconscio
collettivo dell'umanit, di cui le fiabe sarebbero una tipica espressione.
Sul simbolismo da attribuire a questa struttura archetipica ci sarebbe poi molto da discutere.
Riteniamo che una ricerca approfondita in tal senso permetterebbe di far risaltare uno stretto
parallelismo tra la sequenza scoperta da Propp e il processo di individuazione che Jung ha
descritto nelle sue opere: la fiaba rappresenterebbe cio, nella sua universalit, l'archetipo del
cammino che ciascun individuo deve compiere per raggiungere la totalit della propria personalit,
il proprio S.

La nostra esposizione della Morfologia di Propp stata necessariamente sintetica: molte
particolarit, eccezioni ed elementi accessori sono stati omessi, cos come l'analisi approfondita che
Propp compie di ciascuna funzione, dettagliandone le varie forme. Allo scopo di integrare la nostra
sintesi, abbiamo preparato un Prontuario in pdf contenente tutte le regole fondamentali e le sigle
specifiche utilizzate da Propp che permetteranno al lettore, qualora sia interessato, di cimentarsi
nella siglatura di una qualsiasi fiaba allo scopo di ricavarne la formula di struttura. Tale prontuario
potr costituire un efficace strumento per lo studio e l'utilizzo pratico dell'opera di Propp.


[1] Abbiamo adottato le sigle utilizzate in Propp, Morfologia della Fiaba, ed. Newton Compton, Roma 1976.
Tali sigle differiscono in molti casi da quelle utilizzate nella stessa opera pubblicata dalle edizioni Einaudi. Un
confronto tra i due sistemi di sigle si pu trovare nel nostro prontuario in pdf allegato.
[2] Propp, Morfologia della Fiaba, ed. Newton Compton, Roma 1976, pp. 81-82. Il significato dei numeri
accanto alle sigle letterali si pu trovare nel nostro prontuario in pdf.


BIBLIOGRAFIA
Propp V., Morfologia della Fiaba. Le radici storiche dei racconti di magia, ed. Newton Compton, Roma 1976.
Propp V., Morfologia della Fiaba, Club del libro fratelli Melita, La Spezia 1987.
Propp V., Morfologia della Fiaba, Einaudi editore, Torino 2000.

Fonte: http://www.labirintoermetico.com/03Fiabe/struttura_fiaba_secondo_propp.htm

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