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L'Ematite: analisi storica, cristallografica, chimica e fisica .

Scienze applicate ai Beni Culturali 2011-2012 Degrado e Colore

Alessandro Vitali

Storia
Il suo nome deriva dal greco che vuol dire sangue, infatti, secondo lo storico Teofrasto il minerale sarebbe sangue solidificato. il colorante principale presente nei pigmenti, sia naturali che sintetici, a base di ossido di ferro, nelle tonalit rosso, marrone e porpora, usati da tutte le civilt; in genere questi pigmenti sono sotto forma di terre, o ocre. A Pozzuoli, vicino a Napoli, si trovava una terra rosa dal bel colore salmone, forse usata in alcuni dipinti murali medievali, un'altra, di colore marrone, stata usata a Firenze, e Ematite adulterata con calcare, carbone e sabbia stata identificata in pitture murali romano-britanniche. E' adatta per tutte le tecniche pittoriche e pu essere mescolata con tutti i pigmenti. Rende meglio nelle pitture murali che nei quadri e nella miniatura. Mescolata con gomma arabica, con miele o con latte, stata usata, in Egitto, come inchiostro rosso per scrivere sui papiri.

L'Ematite presenta alcune variet, usate in vari campi. Sono l'oligisto che si presenta in grossi cristalli lucenti di origine pneumatolitica, spesso in geodi; l'ematite micacea, la pi diffusa nei giacimenti e che si presenta in sottilissimi cristalli spesso aggregati nelle cosiddette rose di ferro; e l'ematite fibrosa con cristalli allungati secondo {0001} e spesso riuniti in associazione parallela o raggiata. Un'altra variet la martite, una modificazione mediante pseudomorfosi di ematite su magnetite. I cristalli mantengono la struttura originaria della magnetite, hanno colore nero acciaio e lucentezza molto viva o sono opachi. Raramente alcuni campioni di martite sono debolmente magnetici di un magnetismo residuo della magnetite.

Classe mineralogica: ossido Gruppo cristallino: dimetrico Sistema Cristallino: trigonale (gruppo spaziale: R 3 c) Classe di simmetria: scalenoedrica ditrigonale Parametri di cella: a: 5, 0317 ; c: 13,737 rapporto a:c = 1 : 2.734 Gruppo puntuale: 3 2/m Abito: cristalli romboedrici spesso lamellari, lenticolari o tabulari; aggregati regolari; masse fibrose concrezionate; masse ferrose. Si presenta in cristalli poliedrici (ologisto) sia in aggregati mammellonari. la variet terrosa viene chiamata "cera rossa" Durezza: 6-6,5 (Mohs) Peso specifico: 5,2 5,3g/cm3 Colore: spesso grigio acciaio iridato, con vene colorate; rosso nelle variet fibrose e terrose Lucentezza: metallica nei cristalli, semimetallica nelle masse fibrose e ferrose T rasparenza: opaca Sfaldatura: assente ma presente un buon {001} parting Striscio: rosso fegato molto intenso Frattura: concoide, irregolare, subconcoide Fluorescenza: nulla

Indici di fotoelettricit: PE: 21,37 barn/elettroni ; : 107.83 barn/cm Indice di radioattivit: GRapi: 0 (Il minerale non radioattivo) Magnetismo: il minerale magnetico solamente dopo riscaldamento, tuttavia la variet del minerale denominata martite presenta una debole quantit di magnetismo dervivante dalla pseudomorfosi di questa variet dalla magnetite. Solubilit in acidi: il minerale solubile in acido cloridrico concentrato. : Rilievo: molto alto Anisotropia: distinta Colore a luce riflessa: da bianco a grigio-biancastro con riflessi bluastri e riflessi interni rossi Pleocroismo: debole Comportamento ottico : Uniassico Indice di rifrazione: n = 3.150 - 3.220 n = 2.870 - 2.940 Massima birifrangenza: = 0.280

S t r u t t u r a

L'Ematite, Fe2O3 forma cristalli che sono stati assegnati, sulla base dello sviluppo delle facce osservato, alla classe esagonale scalenoedrica del sistema trigonale, con l'angolo trigonale a: pari a 8542'. La sua struttura del tipo Corindone, in cui i cationi occupano 2/3 degli interstizi ottaedrici, loccupazione parziale dei siti interstiziali e lesigenza di minimizzare le interazioni catione-catione provocano una certa distorsione. L'impaccamento del tipo hcp (Hexagonal close-packed) e consiste di due reticoli esagonali semplici spostati uno rispetto all'altro di a1/3+ a2/3 + a3/2 e interpenetranti.

Spettroscopia Raman

Si notano i picchi definiti diagnostici per l'Ematite, ovvero 224 cm-1, 246 cm-1, 290-300 cm-1, 411 cm-1, e picchi meno intensi, a 496 cm-1e 609 cm-1.

Spettro IR

Lo spettro I.R. mostra gli assorbimenti tipici del minerale a 438 cm-1e 515 cm-1 che identificano il campione come Ematite.

XRD

Il confronto dei dati ottenuti con quelli dei database dell'archivio PDF (Powder Diffraction File), conferma il campione come Ematite.

Case study
La Soprintendenza al Patrimonio Storico, Artistico e Demoetnoantropologico di Parma e Piacenza ha avviato il restauro di dipinti murali nella Chiesa Abbaziale di San Giovanni Evangelista a Parma. In particolare, la seconda Cappella sinistra, in cui la decorazione del sottarco del Parmigianino (Girolamo Francesco Maria Mazzola, 1503-1540) e la sesta Cappella sinistra, in cui il sottarco dipinto da Michelangelo Anselmi (1492 ?-1554/56) sono state oggetto di una campagna diagnostica volta a conoscere sia i materiali utilizzati (pigmenti e leganti) sia la tecnica pittorica.

Iil Parmigianino ha usato ocre rosse e gialle, da sole o mescolate in vari rapporti in relazione alle cromaticit desiderate. La tavolozza dei colori rossi si impreziosisce per la presenza del vermiglione e del minio. I verdi sono stati ottenuti con pigmenti quali malachite e brocantite. I bianchi erano ottenuti principalmente da bianco San Giovanni, ed stata evidenziata la presenza sia di bianco di piombo che di gesso. Il notevole tenore di gesso riscontrato potrebbe essere dovuto a due fattori: allimpiego intenzionale di tale minerale oppure alla sua formazione per il fenomeno di solfatazione della calce. Gli azzurri identificati sono nel complesso due: loltremare naturale e lazzurrite. Il primo, stato impiegato da solo, mentre lazzurrite stata anche mescolata con nero di carbone per ottenere un blu scuro. Dalle analisi dei dipinti dellAnselmi si evidenziato un diffuso uso di pigmenti a base di ocre gialle e rosse. Sono stati evidenziati inoltre vermiglione e minio. Oltre alluso comune del diffuso pigmento azzurrite, il Parmigianino sceglie loltremare naturale, mentre lAnselmi impiega un vetro sintetico a

Campioni 2 cappella a sinistra - Parmigianino Risultati da spettroscopia Raman XRF-GC/MS

Campioni 6 cappella a sinistra- Anselmi Risultati da spettroscopia Raman - GC/MS

Bibliografia
A.P. Leone, C. Pilone (2004), Spettrometria nel dominio ottico riflessivo (350-2500 nm) per la caratterizzazione chimica e mineralogica dei suoli." V.Augelli (1998), "Fisica degli Stati Condensati" D. Bonvin, R. Yellepeddi, A. Buman (2000), "Applications and perspectives of a new innovative xrf-xrd spectrometer in industrial process control" A. Bersani, P. Lottici, G.Antonioli, E. Campani, A. Casoli, C. Violante (2004), "Indagini Fisiche e Chimiche sui dipinti murali del Parmigianino e dell'Anselmi nella chiesa abbaziale di San Giovanni Evangelista a Parma" G.Tirabassi, M.Valli, G. Boffeau (1999), Review of stoneage Raman painting and associated links with padan tribes

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