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Il «compromesso storico"

Nel settembre del 1973 l’allora leader del PCI Enrico Berlinguer illustrò sulla rivista Rinascita il
suo progetto politico:
«Noi parliamo non di un’alternativa a sinistra, ma di una alternativa democratica, è cioè della
prospettiva d’una collaborazione politica tra le forze popolari di ispirazione socialista e comunista e
le forze popolari di ispirazione cattolica […] La gravità dei problemi del paese, la minaccia di
incombenti avventure reazionarie […] rendono sempre più urgente la formazione di quello che si
può definire un nuovo, grande compromesso storico tra le forze che rappresentano la maggioranza
del popolo italiano.»

Nel maggio 1974 la DC fu pesantemente sconfitta nel referendum indetto per l’abrogazione del divorzio: una consultazione
popolare voluta dal democratico-cristiano A. Fanfani e sostenuta anche dalla Chiesa e dall’MSI.
A favore del divorzio si pronunciò il 59% degli italiani.
Si cominciò a pensare che ormai volgesse al termine l’egemonia dei cattolici nella vita del paese.

Le elezioni regionali del 1975 rivelarono che il PCI era in forte ascesa e che l’esperienza del centro-sinistra, iniziata
nel 1963, sì era conclusa. Ma visto che in tutti i partiti rimaneva fermo il rifiuto di associare il PCI a qualsiasi
combinazione di governo, si ricorse alla soluzione di un governo «monocolore» DC non sfiduciato dai partiti della
sinistra (luglio 1976-gennaio 1978), ed infine ad un monocolore DC di «solidarietà nazionale esplicitamente
sostenuto dal voto anche del PCI: in questo modo i comunisti entrarono nella maggioranza del governo, pur non
facendone parte.
Estrema sinistra e terrorismo «rosso»
Contro la politica mediatrice del PCI sì schierò, alla sua sinistra, l’area dell’ «Autonomia»,
un movimento che raccoglieva gli epigoni del ’68 e si richiamava al marxismo
rivoluzionario.

Obiettivo degli autonomi era quello di portare il proletariato – sia quello di matrice operaia
che quello, nuovo, creato dalla disoccupazione intellettuale – verso forme di agitazione
destinate ad innescare una rivoluzione in grado di liquidare capitalismo e imperialismo.

Per alcuni militanti, la scelta dell’azione armata e della lotta clandestina rappresentò una
misura preventiva nei confronti delle minacce di involuzione reazionaria, una sorta di «atto
esemplare».
Nel 1976 erano già organizzati e operanti le Brigate Rosse, i Nuclei Armati Proletari e
Prima Linea.

L’escalation di assalti ed La crisi economica, la disoccupazione giovanile è l’ondata del movimento studentesco del
aggressioni culminò nel ’78 1977 (una ripresa radicalizzata e maggiormente legata alla componente operaia dei motivi
con il sequestro e l’uccisione del ’68) costituirono il terreno di coltura del terrorismo di sinistra, benché i due piani del
di Aldo Moro. movimento d’opinione e delle associazioni clandestine armate fossero separati e distinti.
Il “lungo” ‘68
In Italia:
 1967-1972: spontaneismo
  Movimento studentesco
 1973-1976: organizzazione
  gruppi extraparlamentari
 marxismo-leninismo

 critica da sinistra alla politica del Pci e del sindacato

 frammentazione

 “militarizzazione” dei servizi d’ordine

 1969-1973: “autunno caldo”


 ripresa lotte operaie
 fine della “pace sociale”
Il terrorismo
di sinistra
 Modelli e miti di riferimento:
1. situazione internazionale: lotte anticoloniali, Vietnam, rivolte nei
ghetti neri, Olp
2. guerriglia urbana: la città «cuore» e «punto più debole del
sistema»
 (Tupamaros, Raf, Action directe)
 colpisce i simboli del potere: membri di istituzioni, forze
dell’ordine, organizzazioni economiche e sociali (dirigenti
industriali, magistrati, giornalisti…)
 rivendica le proprie azioni
 autunno 1973: Dalla Chiesa crea
una struttura antiterrorismo a Torino
 18 aprile 1974: a Genova le Br sequestrano il magistrato
Mario Sossi
 17 giugno 1974: primo fatto di sangue delle Br, a Padova
 8 settembre 1974: arresto di Curcio e Franceschini
 5 novembre 1974: arresto di Gallinari
 4 giugno 1975: muore “Mara” Cagol
 estate 1975: resta libero solo Moretti
la struttura di Dalla Chiesa viene sciolta
ATTACCO AL CUORE
DELLO STATO
16 marzo 1978:
Le Br rapiscono il presidente
della Dc Aldo Moro
mentre si reca in Parlamento
per il dibattito sulla fiducia
al governo Andreotti,
che vede, per la prima
volta dal dopoguerra,
l’appoggio del Pci

I cinque uomini della scorta


vengono uccisi
ATTACCO AL CUORE
DELLO STATO
 72.460 posti di blocco, 37.702 alloggi
perquisiti, 6.413.713 persone e
3.383.123 automezzi controllati

TRATTARE?
 Pci e Dc sostengono la “linea della
fermezza”

 La morte di Moro è “funzionale” agli


interessi di Usa, Urss e settori deviati
dello Stato
I molti misteri del caso Moro
9 maggio 1978
 l’uccisione della scorta

 i “covi” di via Gradoli e via


Montalcini

 7° comunicato:
la morte di Moro
 via Caetani
 il Memoriale di Moro
LO STATO RISPONDE
al terrorismo

IL 22 MAGGIO 1975: IL PARLAMENTO APPROVA LA LEGGE REALE,


CHE ACCRESCE IL POTERE E LA DISCREZIONALITÀ DELLE FORZE
DELL’ORDINE.

MAGGIO 1977: UN DECRETO MINISTERIALE ISTITUISCE LE CARCERI


SPECIALI (ASINARA, TRANI…).
NEL LUGLIO VI VENGONO TRASFERITI ALCUNE CENTINAIA DI DETENUTI
PER MOTIVI POLITICI.

DL. 15 DICEMBRE 1979: INASPRIMENTO DELLE PENE E TRATTAMENTO DI


FAVORE PER DISSOCIATI E PENTITI
La risposta delle istituzioni
e della società civile
 Il 26 aprile 1973 venne istituito un Comitato regionale
antifascista

 Il 20 febbraio 1976: nasce il Comitato della Regione


Piemonte per la difesa dei valori della Resistenza e dei
principi della Costituzione repubblicana
LA FINE
 19 febbraio 1980: arresto di Patrizio Peci
 29 aprile 1980: arresto di Roberto Sandalo
 Peci e Sandalo iniziano a collaborare con la giustizia
 le rivelazioni dei pentiti consentono
di smantellare le organizzazioni
 i dissociati avviano un percorso di revisione autocritica
della loro esperienza

Totale morti 1969-1982: 164


Anni ’80: un “altro mondo”
Muta radicalmente il contesto sociale, economico
e politico:
 crollo della mobilitazione politica di piazza

 Fiat, autunno 1980: sconfitta operaia

 perdita di consensi elettorali del Pci

 riflusso, diffusione dell’eroina

 Reagan e Thatcher: neoliberismo modello vincente

 Solidarnosc: prime crepe nel “muro”

 Craxi e craxismo: leaderismo decisionista


Per approfondire: le fonti
 saggi:
 G. De Luna, Le ragioni di un decennio, Feltrinelli
 A. Ventura, Per una storia del terrorismo in Italia, Donzelli
 N. Tranfaglia, Un capitolo del “doppio stato” , in Storia dell’Italia repubblicana, vol. II, t. 2, Einaudi
 S. Zavoli, La notte della Repubblica, Nuova Eri
 N. Rao, Il piombo e la celtica, Sperling & Kupfer
 G.BIANCONI, ESEGUENDO LA SENTENZA Roma 1978. dietro le quinte del sequestro Moro,
2018
 L. Sciascia, L'affaire Moro, Palermo, Sellerio, 1978.

 Sitografia

 www.brigaterosse.org
 www.misteriditalia.it
Per approfondire: le fonti
 autobiografie e biografie ragionate:
 A. Franceschini, Mara, Renato e io, Mondadori
 R. Curcio, A viso aperto, Mondadori
 P. Gallinari, Un contadino nella metropoli, Bompiani
 S. Segio, Una vita in Prima linea, Rizzoli

 M. Moretti, R. Rossanda, Br: una storia italiana, Baldini e Castoldi


 G. Fasanella, A. Franceschini, Che cosa sono le BR, Rizzoli
 G. Bianconi, A mano armata. Vita violenta di Giusva Fioravanti. Baldini &
Castoldi
Per approfondire: le fonti
 romanzi:
 E. Palandri, Boccalone, Bompiani
 L. Rastello, Piove all’insù, Bollati Boringhieri
 D. Morgante, La compagna P 38, Newton Compton
 G. De Cataldo, Romanzo criminale, Einaudi
 film:
 Anni di piombo, di M. Von Trotta, 1981
 La seconda volta, di M. Calopresti, 1995
 La mia generazione, di W. Labate, 1996
 La prima linea, di R. Di Maria, 2009

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