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SAGGIO 5 DI SILVIA TUCCILLO

POTERE DI RIESAME, AMMINISTRAZIONE SEMPLIFICATA E «PAURA DI AMMINISTRARE»

la celerità dell’azione amministrativa è ormai ritenuta fondamentale l’autrice passa in rassegna due istituti: l’annullamento
non solo per garantire l’efficienza dell’azione stessa, ma anche per d’ufficio (art 21 nonies) e il silenzio assenso (art 20),
assicurare ai cittadini la piena fruizione dei propri diritti definendo anche loro rapporti.

Art 21 nonies (annullamento d’ufficio) È stato modificato prima dal decreto Sblocca Italia sia dalla legge Madia che
sottopone ad un termine di decadenza ben definito l’esercizio del potere di
annullamento

Solo nella circostanza che abbia ad oggetto atti ampliativi o attributivi di vantaggi
economici (comprese ipotesi di scia e silenzio assenso)

Sono diversi i profili problematici che l’art. 21 nonies ha posto e ancora pone:

Si propende per una lettura estensiva della nozione di Problema del dies a quo: il termine di 18 mesi decorre
provvedimento attributivo di vantaggi economici dalla conoscenza dell’illegittimità. Per gli atti antecedenti
alla riforma può servire come canone ermeneutico per la
valutazione della ragionevolezza dell’annullamento

La possibilità di riesercitare il potere costituiva per il


legislatore, il vero bilanciamento alle disfunzioni generate
dalla “rinuncia” al provvedimento espresso.

la previsione di un termine di decadenza per l'intervento postumo dell'autorità nelle ipotesi in cui il silenzio
assenso si sia illegittimamente formato, potrebbe costituire una rinuncia alle garanzie pubblicistiche troppo
sbilanciata rispetto all'esigenza di tutelare la certezza e la stabilità degli interessi economici.

sorte del provvedimento emanato dall’amministrazione oltre il termine di


legge: L’INEFFICACIA

Sussistenza in capo all’amministrazione del “dovere di


innanzitutto in caso di accoglimento di istanza
parlare“, cioè di esprimersi nel termine di legge.

Ma anche in caso di provvedimento tardivo negativo. In questo caso abbiamo la violazione del “dovere di tacere “, che
determina l’assunzione di responsabilità in capo al funzionario e la
conseguente affermazione del dovere di esercitare il potere di riesame.

Conclusioni di Silvia Tuccillo La soluzione preferibile sarebbe a suo parere distinguere le ipotesi in cui
ci si può affidare ad un controllo ex post o alla piena liberalizzazione,
dalle ipotesi in cui è necessario e irrinunciabile il provvedimento
espresso.

Silvia Tuccillo parla di una malattia, la paura di amministrare, ormai in


crescente diffusione

Il potere di riesame diviene in tale contesto la più equilibrata forma di


mediazione tra le contrapposte esigenze della celerità e della buona
amministrazione.

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