Sei sulla pagina 1di 27

Unità 9 - 2

Il potenziale elettrico

Copyright © 2009 Zanichelli editore


6. L'energia potenziale elettrica

L'energia potenziale U associata ad una forza


conservativa F è una grandezza scalare definita:

1) con la differenza di energia potenziale


U=UB-UA :

(che è come dire );

2) scegliendo poi una posizione di riferimento R in cui


l’energia potenziale sia assunta uguale a 0 e
definendo UA , l’energia potenziale di A, come segue :
cioè UA è uguale al lavoro compiuto
dalla© 2009
Copyright forza conservativa
Zanichelli editore per spostarsi dal punto A al punto R.
L'energia potenziale della forza di Coulomb

 La forza di Coulomb è: ,è

analoga a quella di Newton: ,


con la sostituzione

 Le due forze hanno la stessa forma matematica


e la forza di Newton è conservativa: si può
dimostrare che anche la forza di Coulomb è
conservativa.
 Anche per la forza elettrica, perciò, si può
definire un'energia potenziale.
Copyright © 2009 Zanichelli editore
L'energia potenziale della forza di Newton
L'energia potenziale gravitazionale di due corpi di
massa m e M a distanza r è:

La formula precedente è quella che si ottiene scegliendo come


livello zero di U quello in cui m e M sono a distanza infinita.
(come si usa fare nella maggior parte degli ambiti applicativi).
Dunque l’energia potenziale gravitazionale connessa a due
corpi è uguale al lavoro svolto dalla forza di gravità per
spostare uno dei due corpi a distanza infinita dall’altro.
Notiamo che il segno − corrisponde al fatto che forza (attrattiva)
e spostamento (allontanamento) sono vettori di verso opposto:
lavoro resistente, ossia negativo.
Copyright © 2009 Zanichelli editore
L'energia potenziale della forza di Coulomb

 L'energia potenziale elettrica di due cariche Q1 e


Q2 a distanza r è:

La formula precedente è quella che si ottiene


scegliendo come livello zero di U quello in cui Q1 e
Q2 sono a distanza infinita. (come si usa fare nella
maggior parte degli ambiti applicativi).
Copyright © 2009 Zanichelli editore
L'energia potenziale della forza di Coulomb

Dunque l’energia potenziale elettrica connessa a


due cariche

è uguale al lavoro svolto dalla forza di Coulomb


per spostare una delle due cariche a distanza
infinita dall’altra.
Notiamo che U avrà segno − se Q1 e Q2 sono cariche di segno opposto e
dunque la forza di Coulomb (attrattiva) e lo spostamento
(allontanamento) sono vettori di verso opposto : lavoro resistente, ossia
negativo; U avrà segno + se Q1 e Q2 sono cariche di ugual segno dunque
la forza di Coulomb (repulsiva) e lo spostamento (allontanamento) sono
vettori di ugual verso: lavoro motore, ossia positivo.
Copyright © 2009 Zanichelli editore
L'energia potenziale della forza di Coulomb

Il grafico di U in funzione di r mostra come


l'energia potenziale si annulli per r infinitamente
grande.

Il grafico si riferisce a due cariche con ugual segno (U


positiva); se le due cariche fossero di segno opposto il
ramo di iperbole si troverebbe non nel 1° ma nel 4°
quadrante (perché U sarebbe negativa).
Copyright © 2009 Zanichelli editore
7. Il potenziale elettrico
Il potenziale elettrico è una grandezza scalare
che dipende dalle N cariche che generano il
campo elettrico, ma non dalla carica di prova:

Dunque il potenziale elettrico nel


punto A è il rapporto tra l’energia
potenziale elettrica del sistema di
cariche Q1, Q2,…,Qn,q calcolata nel
punto A in cui si trova q, e la
Copyright © 2009 Zanichelli editore
carica q.
Definizione del potenziale elettrico

VA = UA/q

Poiché U è direttamente proporzionale a q, V è in-


dipendente da q.

Copyright © 2009 Zanichelli editore


La differenza di potenziale elettrico

Dati due punti A e B, la loro differenza di


potenziale elettrico è:

ovvero

La differenza di potenziale è il rapporto tra


l’opposto del lavoro fatto dalla forza elettrica sulla
carica q quando questa si sposta da A a B e la
carica q stessa.
Copyright © 2009 Zanichelli editore
Il moto spontaneo delle cariche elettriche

Se il campo elettrico è generato da una carica


positiva Q+, una carica di prova q+ anch’essa
positiva sarà allontanata dalla forza repulsiva fra
le due cariche, portandosi dunque in un punto in
cui il valore r della loro distanza sarà aumentato e
quindi il potenziale elettrico (che, come l’energia
potenziale elettrica, è inversamente proporzionale
a r) sarà diminuito.

Copyright © 2009 Zanichelli editore


Il moto spontaneo delle cariche elettriche

Vale cioè la seguente regola:


le cariche positive come q+ passano
spontaneamente da un potenziale maggiore
ad uno minore (si può dimostrare che ciò
accade anche se a generare il campo è una
carica negativa Q- e nel caso più generale di
campo generato da più cariche)

Copyright © 2009 Zanichelli editore


Il moto spontaneo delle cariche elettriche

Se, ancora in un campo elettrico generato da una


carica positiva Q+, poniamo invece una carica di
prova q- negativa, essa sarà avvicinata dalla forza
attrattiva fra le due cariche, portandosi dunque in
un punto in cui il valore r della loro distanza sarà
diminuito e quindi il potenziale elettrico (inversa-
mente proporzionale a r) sarà aumentato.

Copyright © 2009 Zanichelli editore


Il moto spontaneo delle cariche elettriche

Vale cioè la seguente regola:


le cariche negative come q- passano
spontaneamente da un potenziale minore ad
uno maggiore (si può dimostrare che ciò
accade anche se a generare il campo è una
carica negativa Q- e nel caso più generale di
campo generato da più cariche).

Copyright © 2009 Zanichelli editore


Il moto spontaneo delle cariche elettriche

Concludendo, se non intervengono altre forze, lo


spostamento di una carica q da A a B avviene
spontaneamente: le cariche q positive “scendono”
lungo la differenza di potenziale (si muovono da V
maggiore a V minore);
 le cariche negative “risalgono” la differenza di
potenziale (si muovono da V minore a V
maggiore).

Copyright © 2009 Zanichelli editore


L'unità di misura del potenziale elettrico

L'unità di misura del potenziale elettrico nel S.I. è


J/C, che in onore di A. Volta è stato chiamato volt
(V).

Poiché è
tra due punti c'è una differenza di potenziale di
1 V quando, spostando una carica di 1 C da un
punto all'altro, la sua energia potenziale cambia di
1 J.

Copyright © 2009 Zanichelli editore


Il potenziale di una carica puntiforme

L'energia potenziale di q, in un punto P a distanza


r dalla carica Q che genera il campo, è:

Per la definizione di V si ha quindi

Se il campo è generato da più cariche, il


potenziale è la somma algebrica dei potenziali
generati in P dalle singole cariche.
Copyright © 2009 Zanichelli editore
8. Le superfici equipotenziali

Una superficie equipotenziale è il luogo dei


punti dello spazio in cui il potenziale elettrico
assume lo stesso valore.
Per una carica Q è : le superfici
equipotenziali sono sfere
concentriche con centro in Q.

Le superfici equipotenziali sono perpendicolari, in


ogni punto, alle linee del campo elettrico.

Copyright © 2009 Zanichelli editore


Dimostrazionene della perpendicolarità tra linee di campo
e superfici equipotenziali

In una piccola porzione di spazio possiamo assumere


con buona approssimazione il campo elettrico uniforme
(costante in intensità, direzione e verso) :
 le linee di campo sono rette parallele equidistanti tra
loro:
Dimostriamo che le superfici equipotenziali sono piani ad
esse perpendicolari.

Copyright © 2009 Zanichelli editore


Dimostrazionene della perpendicolarità tra linee di campo
e superfici equipotenziali

Infatti se consideriamo un segmento AB perpendicolare


alle linee di campo, la forza F (che ha la stessa direzione
di E e quindi delle linee di campo) è perpendicolare allo
spostamento s da A a B:
il lavoro compiuto è nullo.
Poiché

è , cioè V(B) = V(A) :


A e B sono su una superficie equipotenziale. q.e.d.

Copyright © 2009 Zanichelli editore


Dimostrazionene della perpendicolarità tra linee di campo
e superfici equipotenziali

La dimostrazione vale per qualsiasi superficie


equipotenziale, prendendone porzioni abbastanza
piccole da essere quasi piane.

Linee di
campo e
superfici
equipotenziali
di un dipolo
elettrico.

Copyright © 2009 Zanichelli editore


9. La deduzione del campo elettrico dal potenziale

È possibile calcolare il campo elettrico in un punto


dello spazio se si conosce l'andamento del
potenziale elettrico nei dintorni di quel punto.

In una zona piccola dove


E è circa uniforme
consideriamo due
superfici equipotenziali
(parallele tra loro):
1, a potenziale VA, e
2, a potenziale VA+V.

Copyright © 2009 Zanichelli editore


La deduzione del campo elettrico dal potenziale

 il lavoro fatto dalla forza elettrica per spostare


una carica q da A a B è

 Tra A e B c'è

 Il componente di l lungo E (perpendicolare


alle due superfici equipotenziali) è
Perciò e
e
 In definitiva:

Copyright © 2009 Zanichelli editore


La deduzione del campo elettrico dal potenziale

Come si spiega il segno meno?


Il fatto è che E, essendo il modulo di un
vettore, deve essere positivo, mentre V,
procedendo nel verso di E ,va a diminui-
re (si capisce bene ipotizzando che il
campo sia generato da una carica
puntiforme positiva, ma è un risultato
valido anche negli altri casi), e quindi ΔV
è negativo.
Copyright © 2009 Zanichelli editore
La deduzione del campo elettrico dal potenziale

Concludendo l’intensità del campo elettrico in un punto


P è uguale al valore assoluto della differenza di
potenziale fra due superfici equipotenziali vicine al
punto P, diviso per la distanza fra tali superfici
equipotenziali.

Copyright © 2009 Zanichelli editore


10. La circuitazione del campo elettrostatico

Data una linea chiusa e orientata :


 si divide in n piccole parti, circa rettilinee e
con E costante lungo di esse;
 si indicano con e con il vettore spostamento
ed il campo elettrico di ogni parte;
 si calcola il prodotto scalare
 La circuitazione del vettore E lungo è:

Copyright © 2009 Zanichelli editore


Il significato della circuitazione del campo elettrico

Abbiamo visto nella dimostrazione precedente


che è ;

quindi

La circuitazione del campo elettrico è nulla, per


qualsiasi cammino orientato. Questo perché il campo
elettrico è conservativo (e quindi la variazione di V,
come quella dell’energia potenziale U, da un punto
del cammino allo stesso punto, alla fine del
cammino, è 0, perché V, così come U, è una
funzione di stato).
Il risultato è valido per il campo elettrostatico, cioè
quando tutte le cariche elettriche sono in equilibrio.
Copyright © 2009 Zanichelli editore

Potrebbero piacerti anche