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Capitolo 17

Il campo elettrico
e il potenziale

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Le mappe vettoriali
La mappa meteorologica del vento indica in ogni punto la velocità
del vento a una certa quota, la sua direzione e il suo verso.

Come la velocità del vento,


anche la forza elettrica è una
grandezza vettoriale, perciò
è possibile costruire una
mappa analoga, che ne
descrive le caratteristiche in
ogni punto dello spazio.

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La carica di prova
Per costruire la mappa è necessario esplorare lo spazio punto
per punto con una carica di prova.

Una carica di prova q è una carica elettrica


puntiforme, positiva(per semplicità), abbastanza
piccola da non modificare il corpo carico Q
preso in esame, a causa della forza che essa
stessa esercita.

La forza che agisce sulla carica di prova q varia da un punto a un


altro: è maggiore vicino al corpo Q, è minore più lontano.

Poichè in ogni punto q è soggetta a una forza elettrica, si dice


che nello spazio attorno al corpo Q c’è un campo elettrico.
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Il campo elettrico
Una o più cariche elettriche generano un campo elettrico: la
carica di prova, tramite la forza elettrica di cui risente, rivela
l’esistenza di questo campo.

Nel caso di più cariche fisse, per il


principio di sovrapposizione, la forza che
agisce sulla carica di prova in P è la
somma vettoriale delle forze esercitate
dalle singole cariche.

Per la legge di Coulomb, la forza risultante in P dipende da:


 il valore delle cariche Q;
 la posizione delle cariche Q;
 la posizione di P;
 il valore di q.
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La definizione del campo elettrico
La forza in P dipende da q. Se si divide F per q si ottiene una
grandezza unitaria (forza per unità di carica) che è indipendente
da q.
Questa grandezza prende il nome di vettore campo elettrico o
semplicemente campo elettrico e si indica con E :

Il campo elettrico ha come unità di misura il newton/coulomb (N/C).

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Dal campo elettrico alla forza
Se è noto il campo elettrico E , è possibile calcolare la forza F
che agisce su qualsiasi carica elettrica q, positiva o negativa:
Ricavando F dalla definizione del campo elettrico, si ottiene:

F  qE

Quindi F ed E hanno sempre la stessa direzione.

Se q è positiva, hanno anche Se q è negativa, hanno versi


lo stesso verso. opposti.

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Il modulo del campo elettrico
Sostituendo l’espressione del modulo della forza F, data dalla
legge di Coulomb, nella definizione del campo elettrico, si ottiene
la formula che esprime il modulo E del campo elettrico:

Il modulo del campo elettrico in un punto P è:


 direttamente proporzionale al valore assoluto della carica che
lo genera;
 inversamente proporzionale al quadrato della distanza di P;
 indipendente dalla carica di prova q.
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Direzione e verso del campo elettrico
È possibile ricavare la mappa del campo elettrico dalla mappa
della forza. Ci sono due casi:

 se la carica che genera il campo è


positiva, la forza sulla carica di prova
(positiva) è repulsiva: i vettori del
campo elettrico sono radiali e hanno
verso uscente;

 se la carica che genera il campo è


negativa, la forza sulla carica di
prova è attrattiva: i vettori del campo
elettrico sono radiali e hanno verso
entrante.
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Campo elettrico di più cariche
Se la sorgente del campo elettrico è costituita da più cariche (in
figura due cariche positive) il campo elettrico risultante è dato in
ogni punto dalla somma vettoriale dei campi generati dalle singole
cariche:

il campo totale prodotto in un punto da più cariche fisse è la


somma vettoriale dei campi che ogni carica produrrebbe in quel
punto da sola.
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La visualizzazione del campo elettrico
Le mappe vettoriali non sono il modo più efficace per visualizzare
il campo elettrico.

Se in una vaschetta d’olio si immerge


una sferetta carica e alcuni frammenti
di filo per cucito, questi si polarizzano
e si dispongono a raggiera attorno alla
carica.

Prendendo spunto da questo


esperimento, si possono tracciare le
linee lungo le quali si sono disposti i
frammenti: sono le linee di campo.

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Le linee del campo elettrico
Le linee di campo sono orientate secondo il verso del campo
elettrico:

linee uscenti se la carica linee entranti se la carica


che genera il campo è che genera il campo è
positiva; negativa.

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Proprietà delle linee di campo
Le linee di campo sono usate per visualizzare qualsiasi tipo di
campo elettrico, non solo quelli generati da cariche puntiformi.

Godono delle seguenti proprietà generali:

 sono tangenti in ogni punto al vettore


campo elettrico in quel punto;
 sono orientate nel verso del campo;
 sono più fitte dove il campo è più
intenso e più rade dove il campo è più
debole;
 escono dalle cariche positive ed
entrano in quelle negative.

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Il campo elettrico uniforme (1)
Due piastre metalliche piane, collegate a una
batteria, acquistano cariche uguali e opposte
che si distribuiscono sulle facce interne in
modo omogeneo.
Immergendole nella vaschetta d’olio cosparsa
di frammenti di filo, si visualizza il campo
elettrico tra le due piastre:

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Il campo elettrico uniforme (2)
Tra le due piastre, le linee del campo elettrico hanno la stessa
direzione dei pezzetti di filo:

 sono perpendicolari alle piastre;


 vanno dalla piastra positiva a quella
negativa;
 sono equidistanti perché si può
verificare che il campo ha la stessa
intensità in tutti i punti.

Tra due piastre parallele elettrizzate c’è un campo elettrico


uniforme, descritto da un vettore E che ha lo stesso modulo e la
stessa orientazione in tutti i punti.

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Il lavoro della forza elettrica
In un campo elettrico uniforme E una carica q è soggetta a una
forza elettrica F  qE costante e orientata come E .

Se la carica si sposta da A a B, la forza elettrica compie un lavoro:

WA B  F  s  F s  qE s

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Forza elettrica e forza-peso
In un campo elettrico uniforme, la forma matematica della forza
elettrica è analoga a quella della forza-peso:

F  qE Fp  mg

 q è una costante;  m è una costante;


 E è un vettore costante in  g è un vettore costante in
ogni punto. ogni punto.

Analogamente a quanto fatto per la forza-peso, è quindi possibile


associare un’energia potenziale anche alla forza-elettrica.

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L’energia potenziale elettrica (1)
L’energia potenziale elettrica U di una carica q in un campo
elettrico E è uguale al lavoro che compie la forza elettrica F  qE
quando la carica, dalla sua posizione, è portata in una posizione
di riferimento, scelta ad arbitrio, in cui U è posta uguale a zero.

Come il tuffatore, una carica q positiva ha energia potenziale


elettrica maggiore in alto, cioè vicino alla piastra positiva (punto
A) che in basso, cioè vicino alla piastra negativa (punto B).
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L’energia potenziale elettrica (2)
L’ «alto» e il «basso» per il campo elettrico sono concetti relativi, in
quanto, a differenza dell’accelerazione di gravità g che è sempre
orientata verso il basso, E può avere qualunque orientazione.

Conviene quindi prendere come riferimento


il verso di E e fissare lo zero dell’energia
potenziale elettrica U sulla piastra negativa.

Quando la carica q è a distanza d da essa,


si ha:

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Il lavoro e la differenza di potenziale
La forza elettrica che agisce su una carica
positiva è orientata come il campo elettrico, g
perciò quando la carica si sposta nel verso
del campo, il lavoro della forza è positivo.

Si definisce differenza di potenziale (o tensione) tra due punti A


e B il lavoro che compie la forza elettrica quando una carica di
prova si sposta da A a B, diviso per il valore della carica:

Nel S.I. la sua unità di misura è il volt (V): 1 V =1 J 1 C


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La differenza di potenziale (1)
Una carica positiva q immersa in un
campo elettrico uniforme, si sposta
spontaneamente nel verso del campo.
Perciò il lavoro della forza elettrica è:

WA B  qEs

Dalla definizione di differenza di potenziale segue che:

WA B q Es
VA  VB    Es
q q

Poichè il prodotto Es è positivo, anche la differenza di potenziale è


positiva: il potenziale VA (o livello elettrico) del punto A, più vicino
alla piastra positiva, è maggiore di VB del punto B, più vicino alla
piastra negativa.
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La differenza di potenziale (2)
La forza elettrica agisce sulle cariche
positive nello stesso verso del campo,
sulle cariche negative in verso opposto.
Perciò:
 la carica positiva si avvicina alla piastra negativa, cioè si muove
nel verso in cui il potenziale V diminuisce;
 la carica negativa si avvicina alla piastra positiva, cioè va nel
verso in cui il potenziale V aumenta.
In generale,

 le cariche positive discendono il dislivello


elettrico (vanno da V alto a V basso);
 le cariche negative risalgono il potenziale
elettrico (vanno da V basso a V alto).
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Il potenziale elettrico
E’ possibile definire anche il potenziale elettrico di un punto solo:

il potenziale elettrico V di un punto A è la differenza di potenziale


tra A e un punto di riferimento, scelto ad arbitrio, in cui V è posto
uguale a zero.

Lo zero del potenziale elettrico è normalmente fissato a terra,


quindi dire che un conduttore ha un
potenziale di 20 000 V significa che la
differenza di potenziale tra quel
conduttore e la Terra è di 20 000 V.

Mettere a terra un conduttore significa


collegarlo al suolo tramite un altro
conduttore. In questo modo assume lo
stesso potenziale della Terra.
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L’equilibrio elettrostatico
Quando la carica elettrica di un conduttore è ferma, si dice che il
conduttore è in equilibrio elettrostatico.

All’equilibrio elettrostatico valgono le seguenti proprietà:


 la carica elettrica di un conduttore (eccesso o mancanza di
elettroni) si trova tutta sulla sua superficie e non all’interno;
 all’interno del conduttore il campo elettrico è nullo;
 sulla superficie del conduttore il campo elettrico è
perpendicolare alla superficie stessa;
 il potenziale elettrico ha lo stesso valore sia all’interno che sulla
superficie del conduttore.

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La gabbia di Faraday
Poichè all’interno di un conduttore in
equilibrio elettrostatico il campo
elettrico è nullo, l’interno di un aereo o
di un’auto è schermato dai campi
elettrici esterni: i fulmini non entrano.

Lo scienziato Michael Faraday ha scoperto che per proteggersi


dai fulmini non è necessario essere in un guscio conduttore
completamente chiuso, ma è sufficiente una gabbia di materiale
conduttore.
In suo onore viene detta gabbia di Faraday.

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Il moto in un campo elettrico uniforme
L’accelerazione
Per il secondo principio della dinamica, una particella di massa m
e carica q in un campo elettrico uniforme E , soggetta alla forza
elettrica F  qE , ha un’accelerazione costante data da:

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Il moto in un campo elettrico uniforme
Il moto della carica è simile alla caduta libera
 un sasso che cade da fermo accelera uniformemente lungo la
verticale verso il suolo; analogamente una particella
inizialmente ferma accelera uniformemente in linea retta verso
la piastra negativa (se q è positiva) o verso la piastra positiva
(se q è negativa);
 se la velocità iniziale della particella è parallela alla forza
elettrica ma con verso opposto, essa si muove come un sasso
lanciato verso l’alto: rallenta fino a fermarsi e poi torna indietro
acquistando velocità;
 invece, se la velocità è perpendicolare al campo elettrico, il
moto è simile a quello di un proiettile lanciato con velocità
orizzontale.

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Il moto in un campo elettrico uniforme
Traiettoria parabolica
Nel caso di velocità iniziale v0  E , il moto è la combinazione di un:
 moto rettilineo uniforme con velocità v0 nella direzione  E ;
 moto rettilineo uniformemente accelerato con velocità iniziale
nulla e accelerazione a  q E m lungo la direzione del campo.

Tra le due piastre la


traiettoria è parabolica;
all’uscita la particella
prosegue per inerzia lungo
la retta tangente alla
parabola nel punto di uscita.

Se la particella è positiva, la parabola ha la concavità rivolta verso


la piastra negativa.
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Il cannone elettronico (1)
Il cannone elettronico è un dispositivo che spara elettroni dentro
un tubo a vuoto. E’ usato in molte apparecchiature scientifiche.

Gli elettroni sono emessi dall’elettrodo negativo per effetto


termoionico, sono attratti dall’elettrodo positivo e lo oltrepassano
attraverso il foro, formando un fascio rettilineo (fascio catodico).

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Il cannone elettronico (2)
Ogni elettrone, di massa me e carica –e, è emesso dall’elettrodo
negativo con velocità nulla, è accelerato dalla differenza di
potenziale tra i due elettrodi V  V    V   e arriva a quello
positivo con una velocità che si può determinare applicando il
teorema dell’energia cinetica:
1 1
W  K f  K i  me v 2  0  me v 2
2 2
Il lavoro compiuto dalla forza elettrica per portare l’elettrone dal
primo al secondo elettrodo, è dato per definizione da:

   
W       e  V    V    e V    V    eV

Uguagliando le due espressioni si ottiene:


1 2eV
eV  me v 2  v
2 me
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Il condensatore piano
Un condensatore piano è formato da due
armature (piastre metalliche) piane, parallele
e uguali, a poca distanza tra loro.
 Le facce interne delle due armature hanno
cariche opposte di uguale valore assoluto.
 Il campo elettrico tra le due armature è uniforme, perpendicolare
alle armature e orientato da quella positiva a quella negativa.
Quindi le linee del campo elettrico sono equidistanti, perpendicolari
alle armature, orientate da quella positiva a quella negativa.
 Ogni armatura è equipotenziale (stesso valore del potenziale su tutta
la superficie).

 La differenza di
potenziale tra le
armature è:
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I condensatori sono serbatoi di energia
I condensatori sono utilizzati come serbatoi di energia.

L’energia accumulata nel condensatore di


una macchina fotografica fa funzionare il
flash.

L’energia accumulata nel condensatore di


un defibrillatore è usata per regolarizzare
il battito cardiaco.

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La capacità
La carica di un condensatore (cioè il valore assoluto della carica di
ogni armatura) è direttamente proporzionale alla differenza di
potenziale tra le due armature.

Perciò il loro rapporto è costante, è chiamato capacità del


condensatore e si misura in farad (F) in onore di M. Faraday:

La capacità è una caratteristica di ogni


condensatore, così come lo è dei recipienti
per i liquidi. Infatti il condensatore può
essere considerato un contenitore di carica.
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La capacità del condensatore piano
Si dimostra che la capacità di un condensatore piano vuoto
dipende dalle sua caratteristiche geometriche (area e distanza tra
le armature), come segue:

I touchscreen capacitivi funzionano


rilevando le variazioni di capacità
dovute al contatto della pelle (che è
conduttore).
Tali variazioni sono interpretate dal
software del dispositivo.
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Condensatore con isolante
Se tra le armature di un condensatore anziché il vuoto o l’aria si
inserisce un materiale isolante, si verifica che:
 la carica non varia (non ci sono vie di fuga per le cariche
elettriche);
 la differenza di potenziale diminuisce: la polarizzazione
dell’isolante indebolisce la forza elettrica che compie meno
lavoro a spostare le cariche da una armatura all’altra. Quindi
la differenza di potenziale (lavoro per unità di carica) è minore.

Poiché Q non varia ma ΔV diminuisce, in base alla definizione, la


capacità aumenta:

la presenza di un isolante tra le armature aumenta la capacità del


condensatore di un fattore εr (costante dielettrica relativa) che
dipende dal materiale isolante.
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La costante dielettrica relativa
Indicando con C0 la capacità del condensatore
vuoto, lo stesso condensatore riempito con un
materiale di costante dielettrica relativa εr ha
capacità:

Nella tabella sono riportati le costanti


dielettriche di alcuni isolanti. Sono relative a
quella del vuoto posta uguale a 1.

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