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LA RUSSIA - INTRODUZIONE

•TERRITORIO La Russia è il Paese più esteso del mondo: il 25% del territorio fa parte del continente europeo, mentre il restante 75% di
quello asiatico.

•La Russia europea è occupata quasi totalmente dal Bassopiano Sarmatico, una vasta pianura circoscritta a Ovest dal Rialto Centrale
Russo, a Nord dai monti della Penisola di Kola; a Est dai Monti Urali; a Sud dal Caucaso. La Siberia, il territorio asiatico, presenta, da
Ovest a Est, una regione pianeggiante, un altopiano e catene montuose. I principali ecosistemi sono, da Nord a Sud: la tundra, la taiga
e la steppa. I fiumi russi sono tra i più lunghi al mondo (Volga. Don, Ob, Jenisej e Lena); I laghi Ladoga e Onega sono i più grandi
d'Europa e il Bajkal dell'Asia.

•ECONOMIA II Paese è tra i primi produttori mondiali di avena, grano, orzo, girasoli e patate: il settore agricolo è in fase di
modernizzazione.

• La Siberia, è la più grande riserva forestale del mondo e ospita le maggiori riserve minerarie del Pianeta. La Russia è il primo
produttore mondiale di gas naturale e il secondo produttore di petrolio. È ricchissima di ferro, zinco, bauxite, oro, rame e nickel
e soprattutto di carbone. I settori tradizionali dell'industria ( (siderurgia, chimica, produzioni aerospaziali e militari,
cantieristica e agroalimentare) servono solo il mercato interno e non sono competitivi all'estero. Il terziario è un
settore trainante grazie a imprese informatiche competitive e a laboratori di ricerca in campo scientifico
•LA POPOLAZIONE La Russia è il nono Paese più popoloso del mondo.
•In realtà quasi l’80% della popolazione russa vive nella parte europea, dove la densità media sale a 25 abitanti per km2 ; mentre
nella Russia asiatica scende a 2 abitanti per km 2 perché le grandi distese siberiane sono luoghi inospitali per l'uomo. Nella
Siberia settentrionale, pari a un terzo della Russia asiatica, abitano solo piccolo tribù nomadi capaci di sopravvivere al clima
rigidissimo.
•L’immigrazione è scoraggiata dalle autorità russe. Il Paese è retto da una democrazia autoritaria caratterizzata da una scarsa
libertà di stampa e dall'assenza di alternanza al potere: il leader, da circa vent’anni, è Vladimir Putin.

•ETNIA E LINGUE In Russia convivono oltre 150 gruppi etnici.


•Il russo tuttavia è la lingua ufficiale compresa e parlata in tutto il Paese. L’etnia russa è dominante (77.7%); altre presenze
significative sono l'etnia tatara (3.7%), ucraina ( 1.4%), baschira ( 1.1%) e cecena (1%).
Oltre il 50% della popolazione non è religiosa, Il 20%, soprattutto in Europa, pratica la fede cristiano–ortodossa; il 15% è di fede
islamica, perlopiù in Asia
CREMLINO Centro amministrativo e religioso di
Mosca, il Cremlino è il cuore della città,
oltre ad essere una delle attrazioni più
emblematiche della capitale e della
Russia in generale.
Il Cremlino risale al  XII secolo,
essendo originariamente
una cittadella medievale fortificata con
costruzioni in legno. Ingranditasi, la
cittadella è diventata un complesso
maestoso, sede del Principato di
Mosca e un luogo storico unico al
mondo, dichiarato Patrimonio
dell'Umanità dall'UNESCO.
La parola "Cremlino" significa città
fortificata. In Russia si trovano vari
"cremlini", conservati nel cuore di
alcune città medievali e ampliatisi
intorno alle mura.
Il Cremlino di Mosca possiede una
superficie totale di 27 ettari, racchiusi
da una muraglia di 2.500
metri, interrotta da 20 torri alte 80
metri.
Gli elementi più rappresentativi del
Cremlino sono la sua cinta muraria e le
sue banderuole rosse a forma di
stella poste sulla cima alle torri.
• All'interno del Cremlino si trovano musei, edifici storici e chiese. In più, ci sono altre costruzioni
che generalmente non si possono visitare, come il Gran Palazzo del Cremlino, il Palazzo di Stato
del Cremlino e la Residenza Presidenziale.
• Cattedrale dell'Assunzione: Nota anche come Cattedrale della Dormizione, questo edificio è un
imponente tempio costruito in pietra bianca e coronato da cupole dorate. L'interno della cattedrale
è decorato con affreschi e icone di grande valore.
• Cattedrale dell'Annunciazione: Costruita tra il XIV e il XVIII secolo, la Cattedrale
dell'Annunciazione di Mosca fu progettata e decorata in base ai gusti degli zar che si sono
succeduti sul trono.
• Cattedrale dell'Arcangelo: La Cattedrale dell'Arcangelo fu costruita fra il 1505 e il 1508, per
sostituire un tempio anteriore. Il suo interno è decorato con vistose icone, lampade ricche di
particolari e bellissimi affreschi risalenti al XVI e al XVII secolo. 
• Museo dell'Armeria del Cremlino:  è uno dei migliori al mondo nel suo stile. La sua collezione è
composta da tesori reali di vario tipo e, tra gli oggetti esposti, spiccano gioielli, abiti, armi e
armature, oltre ad alcune preziose Uova Fabergé.
• Campanile di Ivan Il Grande: Elevandosi per ben 80 metri sulla Piazza delle Cattedrali del
Cremlino, il Campanile di Ivan Il Grande è stato la costruzione più alta di Mosca per oltre 400 anni.
Al suo interno si trova un museo e un belvedere, da cui si può contemplare la città in tutto il suo
splendore.
LA METRO DI MOSCA
•  Come ogni metropoli, anche le cose da vedere a Mosca sono numerose, ma a differenza di tante altre, il fascino della capitale
della Russia è sia in superficie che... sotterraneo! Il sistema di metropolitane di Mosca è a tutti gli effetti un museo (quasi)
segreto, dove sfarzo ed eleganza regnano ad ogni fermata.

• I primi progetti per la costruzione della metropolitana di Mosca vengono datati fine ‘800 ma solo nel 1931, durante la dittatura
di Stalin, si dà ufficialmente il via alla realizzazione della prima linea, che viene aperta al pubblico quattro anni dopo. Il nome
iniziale della metropolitana è dedicato allo statista sovietico Lazar Kaganovich, ma successivamente nel 1955 viene cambiato e
ribattezzato in onore di Lenin. I lavori di estensione della metro di Mosca continuarono nel corso degli anni raggiungendo una
lunghezza di circa 386 km. Ad oggi la metropolitana è costituita da 15 linee e 269 stazioni, ed è in continua espansione. Dopo
Tokyo, Seoul e Pechino, quella di Mosca è la metropolitana più trafficata al mondo, e al pari di queste è un esempio
mondiale per puntualità e pulizia.
• Per la bellezza storico-architettonica delle sue stazione, la metropolitana di Mosca, considerata una delle più
affascinanti al mondo, è inserita negli itinerari di viaggio da un gran numero di turisti e curiosi che vogliono
approfondire la storia di questo simbolo di Mosca. Visitare Mosca e non scoprire il fascino della sua metro
durante un viaggio in Russia sarebbe veramente un peccato. Passeggiando per le stazioni della metropolitana
di Mosca ti essere all'interno di palazzi d’epoca: alcune stazioni ricostruiscono la sala di teatri dalla sublime
eleganza. Affreschi, dipinti, murales, arazzi colonne in marmo e lampadari suntuosi costituiscono la decorazione
di questi spazi, un vero museo che si snoda nei sotterranei di Mosca. Ma non tutte le stazioni sono uguali, tanti
sono gli stili artistici presenti, dall’art déco ai tratti neoclassici, per poi sfociare nello stile socialista composto da
tratti eleganti ma “rigidi e severi”; molta simbologia richiama il comunismo, dalla rappresentazione dei suoi
esponenti principali a raffigurazioni di momenti storici. Altre stazioni invece sono caratterizzate da tratti più
moderni ma senza mai perdere fascino e stile.

• Ben 45 fermate della metro di Mosca sono considerate patrimonio artistico della Russia e riconosciute
internazionalmente per il loro splendore. Le stazioni con maggior valore artistico e bellezza sono situate sulla
linea marrone (o linea 5) ma anche sulle linee verde scuro e blu, rispettivamente la linea 2 e 3. Per i più curiosi,
giornalmente si effettuano visite guidate in diverse lingue.
Di seguito alcune foto delle fermate più caratteristiche:
Novoslobodskaya: Le vetrate colorate ne caratterizzano la straordinaria Mayakovskaya: Stazione dall’inconfondibile stile art déco, si contende il podio tra le
bellezza. Le sue composizioni geometriche rappresentano musicisti, stazioni più belle al mondo, caratterizzata da marmi color bianco e rosa e dai mosaici
agronomi, architetti famosi in tutta la Russia. Le rifiniture in oro abbelliscono futuristi riposti sul soffitto.
ulteriormente la stazione, accrescendone lo sfarzo.

La stazione di Kievskaja celebra l’amicizia e l'unità tra Ucraina e Russia ed La fermata di Teatralnaya è caratterizzata da rilievi di porcellana di una sublime
è famosa per i suoi mosaici che mostrano la storia tra le due nazioni. Le bellezza. Questa stazione è molto frequentata perché porta direttamente al centro di
colonne di marmo e i sontuosi lampadari danno un tocco di ulteriore Mosca: dove si può facilmente raggiungere il teatro Bolshoi, il Cremlino, la Piazza
eleganza. Famoso il ritratto di Lenin situato a fine banchina. Rossa e la Cattedrale di San Basilio.
LA FERROVIA TRANSIBERIANA
Il 18 ottobre 1916 viene completata la Ferrovia Transiberiana in Russia. La linea ferroviaria va da Mosca, quindi dalla parte
occidentale della Russia, a Vladivostok, città a Oriente, ai confini del vasto territorio russo. La ferrovia è lunga 9.288
chilometri ed è, dunque, la più lunga del mondo. I lavori iniziano ufficialmente nel 1891 e viene presentata per la prima
volta all’Esposizione Universale di Parigi nell’anno 1900; il nome, da principio, è Train Transibérien.

Oggi, nello specifico “Transiberiana” è considerata per lo più la parte orientale della ferrovia, da Čeljabinsk a Vladivostok. Oltre
alla linea principale, vi sono due diramazioni lungo la Ferrovia Transiberiana: la Transmongolica e la Transmanciuriana. La
linea prima è quella che parte da Ulan-Ude, nella Russia orientale ed attraversa la Mongolia, concludendo il percorso a
Pechino, in Cina. Mentre, la linea Transmanciuriana parte da Čita, in Russia, ed ha sempre come destinazione finale
Pechino, tuttavia non attraversa la Mongolia.

Le caratteristiche dei viaggi in Transiberiana sono molteplici e molto curiose: infatti, lungo il tragitto della ferrovia vi sono
sette fusi orari e l’orario con cui si indicano la partenza e l’arrivo dei treni corrisponde al fuso orario di Mosca. Inoltre, se si
vuole completare il percorso in un viaggio diretto, senza mai scendere dal treno, si impiegherebbe all’incirca una settimana.
Alla ferrovia è stato dedicato anche un Uovo Fabergé, del famoso gioielliere russo omonimo: l’uovo viene donato dallo Zar
Nicola II alla moglie; adesso si trova presso il Palazzo dell’Armeria del Cremlino a Mosca.
PALAZZO D’INVERNO S. PIETROBURGO
• Non si può visitare San Pietroburgo senza fare tappa al Palazzo d'Inverno, sulla riva del fiume Neva. Questo edificio è stato
protagonista di tanti eventi della storia russa, oltre che sede di rappresentanza dei poteri politici che si sono alternati nei secoli.
Voluto come prima residenza dello zar e diventato poi l'edificio simbolo della rivoluzione d'Ottobre nel 1917, il Palazzo
d'Inverno di San Pietroburgo è imponente e maestoso, e dai tempi della sua costruzione ha costantemente suscitato reazioni
diverse. Gli estimatori dell'architettura barocca l'hanno sempre adorato per tutta la sua ricchezza di decori pregiati e ori sfarzosi,
i puristi invece lo consideravano un esagerato tripudio di eccessi e uno sperpero inutile di ricchezza. Una cosa è certa:
l'architettura del Palazzo d'Inverno di San Pietroburgo è un ottimo esempio dello stile Barocco russo, che ha influenzato poi
lo stile dell'architettura dell'epoca.
IL CAVIALE

•Il caviale è uno degli alimenti più pregiati e costosi al mondo. Si ottiene da un particolare trattamento di salatura, in salamoia o a secco,
delle uova di storione, il più grande pesce d’acqua dolce e salmastra d’Europa.
•Le qualità più pregiate e più note di caviale che si ottengono da diverse specie di storioni sono: Beluga, Ossietra e Sevruga. In commercio è
però possibile trovare anche alimenti succedanei del caviale ricavato dalle uova di storione; dalle uova di salmone, si ricava, ad esempio, il
cosiddetto caviale rosso, e dalle uova di lompo un tipo di caviale tra i più economici.
•Le pregiate uova di storione
•Il caviale ottenuto dalle uova di storione ha una consistenza cremosa ed è formato da piccoli grani morbidi dal gusto molto delicato.
Il processo di lavorazione che porta al prodotto finito va avviato il prima possibile dopo l'uccisione dello storione. Le uova vengono separate
dal pesce e dal grasso e vengono quindi accuratamente lavate in acqua fredda e sottoposte alla salatura.
Esistono due diverse tecniche di salatura:
•Immersione in salamoia;
•Salatura a secco.
•La quantità di sale che bisogna utilizzare varia a seconda della qualità della materia prima e del livello di controllo sanitario dell'ambiente di
lavorazione. Una materia prima che richiede l’impiego di quantità esigue di sale garantisce una migliore qualità del prodotto finale.
Tipi di caviale
In commercio esistono tantissime tipologie di caviale ma le due più pregiate sono:
•Il caviale di Beluga: è ricavato dalle uova di storione Beluga e si caratterizza per la presenza di granuli piuttosto grandi dalla
colorazione tendente al grigio chiaro o al blu scuro;
•Il caviale di Almas: è la varietà di caviale più costosa al mondo. È ottenuta dalle uova di storione del mar Caspio che si
caratterizzano per uno straordinario colore bianco.
La qualità del caviale viene classificata in diversi modi. Uno dei parametri più utilizzati è il colore delle uova: più saranno chiare,
più il prodotto sarà pregiato. La scala utilizzata per la classificazione è la seguente:
•0, indica il colore più scuro; 00, indica un colore dal tono medio; 000, indica il colore più chiaro.
Oggi, oltre al colore, si cerca di dare importanza anche a parametri qualitativi legati alle proprietà organolettiche del prodotto,
tenendo conto quindi del sapore, del profumo e della consistenza delle uova. Ad ogni modo, quasi tutte le varietà di caviale di
storione hanno un prezzo al chilogrammo molto elevato. La qualità più costosa, il caviale di Almas, arriva a costare anche
25.000 dollari al chilo.
ORIGINI GUERRA RUSSO-UCRAINA
• Un motivo per cui, in passato, si è parlato di Ucraina è il disastro alla centrale nucleare di Černobyl', una località a circa cento
chilometri a nord di Kiev, la capitale del Paese: quell’incidente avvenuto nella notte del 26 aprile 1986, provocò e continua a
provocare, a causa della diffusione della nube tossica, gravi malattie nella popolazione.

• Kiev dista poco meno di tre ore da Milano. La capitale, è una città molto ricca, con molti negozi di lusso, un bellissimo centro storico,
tantissimi giovani che studiano e che si divertono nei tanti locali alla moda che esistono. Fuori dalla capitale si vive ancora come se
fossimo negli anni Cinquanta in Italia: ci sono villaggi di agricoltori con case che hanno un bagno all’esterno; macchine vecchie e molti
orfanatrofi. L'Ucraina è divisa in 24 regioni e una repubblica autonoma: la Crimea. Tra queste regioni c’è il Donbass, la zona di cui si
parla ormai da più di un anno.

• La vera causa dell’attuale conflitto risiede nel fatto che la Russia di Putin si è da sempre mostrata contraria al desiderio dell’Ucraina di
entrare a far parte della NATO e, in generale, di avvicinarsi all'influenza statunitense e occidentale. Mosca si oppone strenuamente a
questa possibilità, temendo che i Paesi occidentali, Usa in primis, possano servirsi del territorio ucraino per stabilirvi basi e radar, con
nuovi intercettori antimissili, come quelli dispiegati in Romania e in Polonia. In altre parole, il Cremlino vuole mantenere la sua sfera
d’influenza nell’area, e vuole che la NATO rinunci alle sue attività nell’Est Europa.

•  Ma le cause e gli eventi che hanno portato allo scontro sono molteplici
Cos'è il Donbass?
Il Donbass – che significa "bacino del Donec" – è un'area dell'Ucraina orientale
suddivisa in tre regioni: quella di Donetsk, che è la città principale; quella
di Luhansk e quella di Dnipropetrovsk. Da qui, Kiev è distante 700 chilometri.
In questa zona tutto, o quasi, è a predominanza russa: dalla lingua alla chiesa.

La mappa dell'Ucraina. Nel tondo le regioni del Donbass


a maggioranza russa proclamatesi indipendenti

Nel Donbass ci sono cinque milioni di persone e un milione ha il passaporto russo. Nelle regioni di Luhansk e Donetsk, vivono in
maggioranza persone che si sentono separate dall’Ucraina, infatti si definiscono “separatisti”. Lì, parlano la lingua russa e guardano il
campionato di calcio russo. A scuola si studia la versione sovietica della storia. In televisione i canali trasmettono programmi in lingua
russa. Per molti italiani, il Donbass è familiare grazie alla squadra di calcio, lo Shakhtar Donetsk, che negli ultimi 10 anni ha disputato
quasi sempre la Champions League. Nell'estate 2021 il club aveva ingaggiato un allenatore italiano, Roberto De Zerbi.
Guardare la Storia per capire cosa accade oggi

L’Ucraina è una sterminata pianura solcata da grandi fiumi (il Dnepr, il Donec, il Dnestr) dove grazie a questa mancanza di confini
naturali (le montagne) ci sono state da sempre invasioni di diversi popoli. Dal 1919 fino al 1960, l’Ucraina, faceva parte
dell’Unione Sovietica.

C’è una data da non dimenticare nella storia dell’Ucraina ed è forse il principio del conflitto tra Russia e Ucraina: tra il 1932 e il
1933, milioni di ucraini morirono di fame. Stalin, il capo dell’Unione Sovietica, decise di prendere tutte le terre: i contadini non
ricevettero più uno stipendio ma una quota dei beni prodotti. Molti si opposero a questa decisione e vennero ammazzati: chiunque
fosse stato trovato a nascondere qualcosa da mangiare, anche solo delle bucce di patata, sarebbe stato fucilato. Altri morirono di
fame. Ancora oggi questa tragedia è una delle ragioni del risentimento degli ucraini verso i russi.

Nel Donbass furono realizzati grandi insediamenti siderurgici che hanno attratto la popolazione russa. Gran parte della
popolazione del Donbass non ha mai nascosto una certa insofferenza verso Kiev, ritenendo che dal 1991 (anno in cui l'Ucraina
dichiarò l'indipendenza dall'Urss) le condizioni di vita siano peggiorate.
Una guerra iniziata otto anni fa

Non è vero che la guerra è iniziata ora. Semmai si può dire che ha raggiunto il punto più grave in queste settimane
ma è dal 2014 che nella regione del Donbass c’è un conflitto in corso. Nel 2014, a Kiev, c’è stata
una rivolta contro il presidente Janukovyč, amico dei russi. La popolazione fece una battaglia per chiedere
l’adesione all’Unione Europea con manifestazioni nella piazza Maidan. Si crearono degli scontri, ci furono dei morti
e il presidente venne cacciato.

A quel punto la Russia, per rispondere a questa iniziativa, si prese la penisola della Crimea, nel sud dell'Ucraina.
Da quel momento è partita la mobilitazione anche del Donbass: gruppi militari delle regioni di Lugansk e Donetsk
sono riusciti in breve tempo a prendere il controllo di parte della regione, grazie all'appoggio occulto di Putin che
ha fornito denaro e armi. Così è stata proclamata la nascita della Repubblica Popolare di Donetsk e
la Repubblica Popolare di Lugansk che sono indipendenti dall’Ucraina.

Dopo 13mila morti, città abbandonate e migliaia di civili in fuga, gli scontri si sono fermati – almeno ufficialmente –
con gli accordi di Minsk, siglati nel 2015 da Russia e Ucraina. Gli accordi prevedevano il ritorno delle regioni
ribelli all'Ucraina, in cambio di maggiore autonomia. Ma non sono mai stati rispettati veramente tant’è che ora il
conflitto è riesploso.

 
L'inizio dell'invasione dell'Ucraina
A fine febbraio 2022 Putin ha riconosciuto, senza accordi con nessuno la Repubblica di Donetsk e la Repubblica di Luhansk come
russe e facendo entrare i carri armati su quei territori. Di fatto, però, si trattò di una vera e propria invasione, perché quelle due aree
erano a tutti gli effetti dell’ Ucraina. In questo modo gli accordi di Minsk sono, di fatto, saltati.
Nella notte tra mercoledì 23 e giovedì 24 febbraio 2022, alle 4,27 ora italiana il presidente russo Putin annunciava l’operazione
militare mentre il consiglio ONU era ancora in corso. L’aveva definita una “operazione speciale per smilitarizzare l’Ucraina”. Mosca,
come prima cosa, aveva annunciato di aver “soppresso il sistema di difesa anti aerea” ucraino con attacchi di precisione, con lo
scopo di impedire all’Ucraina di difendersi. Tuttavia, benché nei primi giorni di lotta i carri armati russi fossero entrati nella capitale e
in altre città, l'avanzata si è dimostrata, da subito, molto più complicata del previsto a causa della decisa resistenza ucraina ..
Dopo più di un anno dall’inizio della Guerra però, la crisi continua a non vedere alcuna fase risolutiva. Fino ad oggi è stato
impossibile un incontro tra Putin e il presidente dell’Ucraina Zelensky. La tensione resta alta al punto che l’ex presidente della Russia,
Dmitrij Medvedv, ha detto in maniera provocatoria: «L’Ucraina tra due anni esisterà ancora sulla mappa del mondo?».
A tentare di mettere d’accordo Putin e l’Ucraina ci ha provato, sin dall’inizio del conflitto, la “diplomazia” cioè gli incontri dei diversi
capi di Stato che hanno tentato e provano ancora a proporre una trattativa, un patto….. Al momento, purtroppo non vi è alcuna
soluzione diplomatica al conflitto.
La corsa allo spazio tra USA e URSS
durante la Guerra Fredda
• La gara tra Stati Uniti d'America e Unione Sovietica degli anni ’50 e ’60
per la “conquista” dello spazio e della Luna fu uno degli scenari chiave
della Guerra Fredda.
Origini dei viaggi spaziali: missili V2
La progettazione di missili capaci di raggiungere lo spazio ebbe inizio negli anni ‘30. Il Paese che
ottenne i risultati migliori fu la Germania nazista, nella quale operava l’ingegnere Werner von Braun,
che nel 1942 fece volare il primo missile balistico della storia, chiamato V2. I missili V2 in genere non
volavano nello spazio (che per convenzione “inizia” a 100 km dal livello del mare, sebbene la distanza
sia discussa), ma nel giugno del 1944, in un lancio sperimentale in verticale, un V2 arrivò a 174 km di
altitudine. Il volo fu suborbitale, nel senso che il V2 non entrò in orbita intorno alla Terra, ma per la
prima volta un veicolo costruito dall’uomo era riuscito a raggiungere altezze spaziali.

Missili e la Guerra Fredda

Dopo la Seconda Guerra Mondiale iniziò la Guerra Fredda. Nel 1945, quando il confronto già si
profilava, USA e URSS fecero a gara per accaparrarsi la tecnologia missilistica tedesca e misero le
mani sia sui missili V2, sia sugli scienziati che li avevano progettati. L’interesse delle due potenze era
soprattutto militare, perché i missili possono trasportare non solo veicoli nello spazio, ma anche
bombe nel territorio del nemico, incluse quelle atomiche.

 L’idea di usare i missili per l’esplorazione spaziale, però, era sorta già negli anni ’40 e i tecnici
americani effettuarono vari esperimenti, tra i quali l’invio di esseri viventi (moscerini e scimmie) in volo
suborbitale.
Le ragioni della corsa allo spazio

• Negli anni ‘50 USA e URSS svilupparono progetti per costruire missili capaci di volare su
lunghe distanze a fini militari. Gli Stati Uniti disponevano di Werner von Braun, che
avevano portato nel Paese dalla Germania al termine della guerra, ma anche in Unione
Sovietica emerse un ingegnere geniale, Sergej Korolëv, che nell’agosto del 1957 fece
volare il primo missile balistico intercontinentale, l’R7 “Semërka”, capace di percorrere
7.000 km.

Il primato dell’URSS e la cagnetta Laika


• La tecnologia sovietica, però, era più avanzata e consentì di conseguire numerosi primati. Nel novembre 1957 l’URSS lanciò il
primo animale in volo orbitale, la cagnetta Laika, della quale non era previsto il ritorno. Tre anni più tardi una missione portò in
orbita due cani e alcuni altri animali, che tornarono sani e salvi sulla Terra. Mancava poco al passo successivo, l’invio di un
uomo nello spazio. Il traguardo fu raggiunto il 12 aprile 1961, quando Juri Gagarin compì un’orbita completa intorno al pianeta
a bordo della navicella Vostok 1.
• Nel frattempo gli Stati Uniti riuscirono a recuperare lo svantaggio e il 5 maggio 1961 mandarono il loro primo astronauta, Alan
Shepard, in volo suborbitale. La tecnologia faceva progressi rapidi e continui. Nei primi anni ’60 entrambe le potenze misero in
orbita vari satelliti artificiali, sia per ragioni scientifiche, sia per uso pratico (telecomunicazioni, meteorologia, spionaggio, ecc.).
Inoltre, nel corso del decennio furono effettuate le prime passeggiate spaziali e i primi agganci tra veicoli in orbita, i cosiddetti
rendez-vous.
• La “conquista” della Luna e il sorpasso americano

• La sfida più avvincente era raggiungere altri corpi celesti. Nel 1958 l’URSS diede avvio al
programma Luna, durato fino al 1976, che mirava a condurre missioni senza equipaggio sul
suolo lunare. Già nel 1959 i sovietici fecero arrivare sul nostro satellite una sonda (un
piccolo veicolo dotato di strumenti scientifici); missioni successive consentirono di
raccogliere campioni di rocce e portarli sulla Terra. Gli americani, però, li superarono su un
altro traguardo. Nel 1961 il presidente Kennedy annunciò di voler fare arrivare un
equipaggio umano sulla Luna e, dopo varie missioni preliminari, tra il 20 e il 21 luglio 1969 la
navicella Apollo 11 portò Neil Armstrong e Buzz Aldrin sul suolo lunare. Gli Stati Uniti
avevano sopravanzato la Russia nella corsa allo spazio.

La fine della corsa allo spazio e i suoi effetti


Negli anni ’60 anche l’Unione Sovietica avviò un programma per mandare una missione umana sulla Luna, ma dopo ripetuti fallimenti lo
abbandonò. I sovietici, però, nel 1971 misero in orbita la Saljut 1, la prima stazione aerospaziale, cioè una “navicella” capace di
ospitare esseri umani per periodi prolungati.
• Gli americani, che nel frattempo avevano mandato altri astronauti sulla Luna, li seguirono nel 1973 con la stazione Skylab. Tuttavia, all’inizio degli
anni ‘70 la corsa allo spazio tra USA e URSS ebbe termine. Le ragioni furono varie:

• L’obiettivo più importante tra quelli realizzabili, la Luna, era stato raggiunto;

• I rapporti tra USA e URSS andarono incontro a una temporanea distensione, che provocò una riduzione degli investimenti per le missioni spaziali;

• Altri Paesi iniziarono a sviluppare programmi spaziali, facendo venire meno il principio della corsa a due.

• Negli anni ’70 iniziò persino una collaborazione tra le due superpotenze, che si concretizzò il 17 luglio 1975, quando una navicella sovietica e una
americana si agganciarono in orbita. La competizione tra le due potenze non venne meno, ma non fu più vissuta con lo stesso antagonismo degli
anni ‘50 e ’60.Gli effetti della corsa allo spazio si fanno sentire ancora adesso: la rivalità tra Stati Uniti e Unione Sovietica, spingendo i due Paesi a
investire enormi risorse nelle esplorazioni, consentì scoperte fondamentali nel campo dell’astronomia ed eccezionali progressi tecnologici.

• I risultati, oltre ad aver posto le basi per successive esplorazioni dello spazio, hanno effetti significativi sulla nostra vita quotidiana. Basti pensare
ai satelliti artificiali, dei quali ci serviamo per le telecomunicazioni, i sistemi di posizionamento e navigazione,

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