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ONU Agenda 2030:

Obiettivo n°4 : ISTRUZIONE DI QUALITÀ

Garantire un’istruzione di qualità inclusiva ed equa e


promuovere opportunità di apprendimento continuo per tutti.

In tutto il mondo ben 103 milioni di giovani non possiedono


capacità di base in lettura e scrittura. Di questi oltre il 60 per
cento sono donne.

È necessario raddoppiare gli sforzi per ottenere risultati ancora


migliori e raggiungere un livello di istruzione universale.
Il quarto obiettivo ONU è proprio quello di fornire un'educazione di qualità equa ed inclusiva e opportunità
di apprendimento per tutti.
Tra i traguardi:
• il primo è garantire entro il 2030 ad ogni bambina e bambino uno sviluppo infantile di qualità e un
accesso a cure e istruzioni prescolastiche;
• il secondo aumentare entro il 2030 il numero di giovani e adulti con competenze tecniche e professionali
per l'occupazione e per l'imprenditoria.
• il terzo garantire un accesso equo a tutti i livelli d'istruzione alle categorie protette tra cui le persone con
disabilità, le popolazioni indigene e i bambini in situazioni di vulnerabilità;
• il quarto garantire entro il 2030 che tutti i giovani e la gran parte degli adulti abbiano un livello di
alfabetizzazione e una capacità di calcolo;
• Il quinto garantire che tutti gli studenti acquisiscano la conoscenza e le competenze per promuovere lo
sviluppo sostenibile.
L'educazione è infatti la chiave che permette di raggiungere altri obiettivi di sviluppo sostenibile,
permette di uscire dalla soglia di povertà di raggiungere l'uguaglianza di genere porta a vivere in modo
sano e sostenibile e contribuisce a rendere la società più pacifica.
 
APPROFONDIMENTO E RIFLESSIONE
Andiamo a considerare la
situazione nel SUDAN dove,
secondo la mappa edita nel
2018 dall’ UNESCO la
situazione dei bambini privi si
istruzione è SUPERIORE al 40%

Fonte UNESCO 2018


Sudan e Sud Sudan, Africa
Nel Sudan il tasso di istruzione
è molto basso :
Risulta essere superiore al 40%
Istruzione generale del Sudan
Secondo l’UNESCO in Sud Sudan c’è uno dei tassi di analfabetismo più alti al
mondo.
I continui e prolungati scontri, lotte politiche e guerre civili hanno avuto un
impatto devastante sull’istruzione. La guerra ha interrotto l’educazione di
migliaia di bambini in età scolare. Le scuole sono state distrutte e danneggiate
durante il conflitto durato più di cinque anni.
I bambini, in particolare i ragazzi, sono stati sottoposti a reclutamento forzato da
parte di gruppi armati mentre le ragazze sono state sottoposte a matrimonio
precoce e forzato.
Il sistema primario conta un eccesso di 1,3 milioni di bambini non iscritti o
impossibilitati ad accedere a un’istruzione formale, a questo si aggiunge la
carenza di personale qualificato, insegnanti, libri di testo e materiali di consumo.
L’istruzione femminile
L’istruzione è uno degli strumenti più efficaci contro la povertà. Gli investimenti in quella femminile generano
società più stabili e resistenti. Eppure, già prima della crisi sanitaria 132 milioni di ragazze non frequentavano la
scuola, un numero destinato a crescere ulteriormente a causa del Covid-19. La situazione è particolarmente
precaria in Sud Sudan. 
L’istruzione femminile è la strategia più efficiente per spezzare il circolo vizioso della povertà intergenerazionale, e
liberare famiglie e comunità dall’emarginazione.
Negli ultimi vent’anni, la comunità internazionale ha compiuto notevoli progressi in questo ambito: oggi, due terzi
delle ragazze vanno a scuola, nel 1998 erano solo la metà. Resta tuttavia ancora molto da fare.
Già prima dello scoppio della pandemia di Covid-19, nel mondo 132 milioni di ragazze non avevano accesso
all’istruzione. Con la chiusura di molti istituti e l’interruzione di importanti servizi sanitari aumenta ora il rischio di
abbandono prematuro della scuola.
Senza la protezione del contesto scolastico e con l’incremento della povertà, le ragazze sono maggiormente
esposte ai matrimoni precoci e alle gravidanze indesiderate, oppure devono dedicare tutto il loro tempo alla cura
di familiari malati. L’UNESCO stima che dopo la pandemia il numero di bambine fuori dal giro dell’istruzione sarà
cresciuto di undici milioni.
Perché le ragazze non vanno a scuola?
I motivi sono molteplici. Gli ostacoli
all’istruzione femminile – come povertà,
matrimoni precoci e violenza di genere –
variano secondo il paese, quando non
addirittura la comunità. Se investono nella
scuola, le famiglie povere danno spesso la
precedenza ai maschi.
In alcuni luoghi, le scuole non sddisfano le
esigenze in materia di sicurezza, igiene e sanità
delle ragazze, in altri le lezioni non tengono
conto delle differenze di genere e provocano
disparità a livello di apprendimento e di
sviluppo delle capacità.
Sud Sudan: solo una ragazza su dieci porta a termine l’istruzione primaria
In Sud Sudan, la situazione è particolarmente precaria. Il tasso di scolarizzazione delle ragazze è più basso
di qualsiasi altro paese al mondo: ogni cento maschi, solo 75 femmine sono iscritte alla scuola
elementare, e meno dell’1 per cento la conclude. Il tasso di analfabetismo femminile è il più elevato del
mondo. Senza una formazione, queste ragazze sono private di un futuro migliore.
Emergenze sanitarie come l’epidemia di ebola che ha colpito l’Africa occidentale tra il 2014 e il 2016 hanno
insegnato che la chiusura delle scuole significa l’abbandono definitivo per milioni di ragazze, soprattutto
quelle povere, con una disabilità fisica o mentale, oppure che vivono in aree rurali e discoste. 
“L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo.”
NELSON
MANDELA

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